Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale

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Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale
Città di Rho                                        Dipartimento di Architettura e Studi Urbani
Città Metropolitana di Milano                         URB&COM Lab - Urbanistica e Commercio

Contratto di ricerca
Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale
Proposte regolative per il commercio e le attività economiche urbane

RAPPORTO INTERMEDIO
Luglio 2020
Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale
Dipartimento di Architettura e Studi Urbani
URB&COM Lab - Urbanistica e Commercio

Edificio 14 “Nave”, via Bonardi, 9
tel +39 02 23999443
http://www.urbecom.polimi.it/

Gruppo di lavoro

prof. Luca Tamini (responsabile scientifico)

pian. Giorgio Limonta con dott. Carlo Prandi

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Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale
INDICE

1. PREMESSA .................................................................................................................................................................... 5

2. RILIEVO E MAPPATURA DEGLI SPAZI COMMERCIALI AL PIANO TERRA ............................................................. 7

    2.1. Spazi commerciali dismessi/sfitti ........................................................................................................................... 10

3. DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO DI RHO .................................................................................................... 13

    3.1. I Distretti del commercio: caratteristiche e descrizione dei contenuti dei bandi promossi da Regione Lombardia 13

    3.2. Ridefinizione del perimetro del DUC ...................................................................................................................... 15

    3.3. Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana” .............................................. 24

4. ANALISI CRITICA DEI REGOLAMENTI COMUNALI E DELLE NORME DEL PGT VIGENTE IN MATERIA DI
COMMERCIO ................................................................................................................................................................... 27

    4.1. Contenuti e indicazioni dei regolamenti comunali .................................................................................................. 27

    4.2. Considerazioni puntuali relative alla regolamentazione delle attività commerciali contenute nella strumentazione
    urbanistica vigente ........................................................................................................................................................ 35

5. INDICAZIONI LOCALIZZATIVE PER LE ATTIVITÀ COMMERCIALI ......................................................................... 43

    5.1. Mutamenti di destinazione d’uso ai piani terra ....................................................................................................... 45

    5.2. Medie strutture di vendita ...................................................................................................................................... 45

    5.3. Grandi strutture di vendita...................................................................................................................................... 47

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INDICE DELLE FIGURE

Fig. 1 Processo di normalizzazione dei dati acquisiti attraverso rilievo diretto e costruzione del geo-database degli spazi commerciali......... 8
Fig. 2 Mappatura degli spazi commerciali individuati nel comune di Rho.......................................................................................................... 9
Fig. 3 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho ................................................................................. 10
Fig. 4 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho (dettaglio per l’ambito del centro storico di Rho)..... 11
Fig. 5 Perimetro 2009 del DUC di Rho............................................................................................................................................................. 16
Fig. 6 Perimetro 2020 del DUC di Rho............................................................................................................................................................. 17
Fig. 7 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità centrale)................................................................................................................................ 19
Fig. 8 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Lucernate) ........................................................................................................... 20
Fig. 9 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Mazzo) ................................................................................................................. 21
Fig. 10 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Passirana) ......................................................................................................... 22
Fig. 11 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Terrazzano) ....................................................................................................... 23
Fig. 12 Comune di Bergamo: Esempio di regolamentazione delle attività commerciali e terziari per ambiti specifici e sistemi di addensamento
di offerta ........................................................................................................................................................................................................... 43
Fig. 13 Polarità distrettuali, spazi commerciali al piano terra, polarità commerciali e immobili dismessi......................................................... 48
Fig. 14 Polarità distrettuali, spazi commerciali al piano terra, polarità commerciali e immobili dismessi (dettaglio polarità centrale) ............. 49

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1. PREMESSA

Il Comune di Rho ha definito un contratto di ricerca con il Politecnico di Milano per l’affidamento delle seguenti attività:
1.   Approfondimenti teorico-applicativi e progettuali relativi alle principali aree di trasformazione della città, perlopiù già
     edificate, con riguardo sia agli spazi aperti fruibili dal pubblico sia agli immobili, dando così concreta attuazione ai
     temi della rigenerazione urbana;
2.   Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale.
Il punto 2 è oggetto dell’attività di ricerca del Laboratorio URB&COM del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani
(DAStU) che consiste nella predisposizione di idonee strategie le politiche per la valorizzazione della rete commerciale
locale e, in particolare, di quella del centro storico con la rete delle medie strutture di vendita, che contempli l’analisi della
stato di fatto, con la messa in evidenza delle relative criticità (sfitto, desertificazione commerciale) e opportunità, degli
effetti attesi dalla eventuale realizzazione e ampliamento delle grandi strutture di vendita presenti nel contesto territoriale,
verranno inoltre forniti i suggerimenti per la messa a punto delle opportune forme di regolazione da recepire all’interno del
PGT e degli atti allegati e connessi a questo.
In particolare, sono previste le seguenti attività:
a)   quadro normativo: la ricostruzione del quadro vigente in materia di commercio ed attività economiche urbane con un
     approfondimento specifico sulle novità introdotte dal D.lgs 222/2016;
b)   rilievo e mappatura: individuazione del ruolo del commercio nel tessuto consolidato della città che parta da un rilievo
     puntuale e relativa mappatura delle attività economiche localizzate ai piani terra degli edifici e delle specializzazioni
     merceologiche e/o funzionali degli assi urbani;
c)   spazi commerciali vuoti/sfitti: identificazione degli eventuali addensamenti di spazi sfitti e dei processi di
     desertificazione eventualmente in atto, in particolar modo concernenti l’alimentare, ai fini di rilevare la portata del
     fenomeno e la sua geografia, proponendo opportune azioni di contrasto;
d)   offerta sovralocale: offerta commerciale del contesto territoriale: ricostruzione del quadro costituito dalla rete delle
     polarità di media e grande dimensioni (con particolare riferimento al contesto territoriale facente riferimento alla zona
     omogenea del Rhodense e della città di Milano per quanto riguarda i quartieri limitrofi a RHO) e l’identificazione di
     eventuali dinamiche di competizione/integrazione con gli addensamenti di offerta “spontanei” dei comuni limitrofi con
     l’esclusione del Comune di Milano. Parimenti, la ricerca dovrà delineare i possibili effetti sulla rete commerciale locale
     derivati dai grandi progetti di sviluppo e rigenerazione urbana previsti nel contesto territoriale limitrofo (MIND, Cascina
     Merlata, aree ex Alfa Romeo, …);
e)   PGT: definizione di concerto con l’Ufficio di Piano delle scelte e strategie pianificatorie riguardanti le attività
     commerciali, concernenti le principali aree di intervento del Documento di Piano e del Piano delle Regole, nonché
     delle azioni regolative per il tessuto urbano consolidato da attuare attraverso il Piano delle Regole ed il Piano dei
     Servizi (es. definizione di premialità urbanistiche finalizzate al rilancio del commercio urbano, in particolare connesse
     alla presenza di spazi commerciali sfitti ai piani terra, al riuso temporaneo, al criterio dell’indifferenza funzionale in
     ambito urbano centrale, etc.). La ricerca si soffermerà inoltre sulla messa in evidenza di eventuali esempi virtuosi di
     regolamentazione che hanno portato al consolidamento e all’espansione della rete commerciale locale o, viceversa,

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sugli esempi di applicazione di norme ostative che ne hanno limitato lo sviluppo (articolazione funzionale delle attività
     economiche, richiesta dotazione di servizi e possibilità di monetizzazione degli stessi, limiti dimensionali per tipologia
     distributiva, etc.);
f)   altri contesti regolativi: analisi e valutazione della congruità dei vari regolamenti connessi al rilascio delle
     autorizzazioni commerciali con la normativa di piano vigente (come ad esempio i Criteri relativi al rilascio delle
     autorizzazioni degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ed i Criteri per il rilascio delle autorizzazioni
     di Medie Strutture di Vendita) nell’ottica di evitare possibili incompatibilità attuative ed eventualmente identificare le
     modalità per definire una positiva complementarità tra gli strumenti urbanistici ed i regolamenti autorizzativi;
g)   valutazione delle azioni intraprese dal Distretto Urbano del Commercio di Rho (definizione nuovo perimetro).

Questa consegna intermedia risponde alla precisa esigenza del Comune di Rho di definire alcune prime indicazioni
regolative per gli insediamenti commerciali da sottoporre alla prima conferenza di Valutazione Ambientale Strategica.
Per questa ragione si descrivono sinteticamente gli esiti di questi primi mesi di ricerca che hanno consistito principalmente:
1. Rilievo e mappatura degli spazi commerciali al piano terra; 2. supporto tecnico-scientifico alla ridefinizione del perimetro
del Distretto Urbano del Commercio quale elemento di riferimento per la definizione di politiche urbanistiche di
valorizzazione del commercio, 3. Lettura e analisi critica dei regolamenti comunali e delle norme del PGT vigente e 4.
Definizione di strategie urbanistiche per la regolamentazione delle attività commerciali.

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2. RILIEVO E MAPPATURA DEGLI SPAZI COMMERCIALI AL PIANO TERRA

Una delle prime attività svolte ha riguardato la lettura approfondita delle caratteristiche geografiche degli spazi commerciali
presenti ai piani terra degli edifici utile anche alla ridefinizione del perimetro del DUC descritto al successivo capitolo 3.
Questo approfondimento è stato effettuato principalmente attraverso una mappatura delle attività presenti effettuato in
varie fasi e step metodologici durante i primi mesi del 2020 1 e conclusosi definitivamente il 30 giugno 2020 con un rilievo
diretto che si è concentrato principalmente sulle polarità distrettuali del DUC.
Il rilievo ha l’obiettivo di evidenziare le peculiarità dell’offerta presente e i principali elementi di criticità. Precedenti
esperienze di ricerca effettuate hanno evidenziato quanto sia riduttivo ai fini conoscitivi ricondurre le questioni commerciali
esclusivamente alle attività che rientrano nella definizione giuridica di commercio al dettaglio. L’indagine ha pertanto
riguardato l’insieme delle attività economiche urbane presenti ai piani terra degli edifici individuando anche la presenza
dei locali commerciali sfitti. L’identificazione delle tipologie economiche e commerciali delle attività è stata effettuata in
base alla funzione prevalente valutata in sede di restituzione informatica del rilievo attraverso l’incrocio con i database
comunali (ad esempio molte delle attività identificate come «artigiane» presentano per le funzioni complementari anche
autorizzazioni per somministrazione di alimenti e bevande e/o commercio al dettaglio).
Il rilievo delle attività economiche ha permesso di raccogliere oltre alla posizione geografica del locale/attività presente ai
piani terra degli edifici una serie ulteriore di informazioni:
-     localizzazione (via e civico);
-     insegna;
-     tipologia di attività;
-     merceologia e/o altri dati utili ad identificare l’attività prevalente svolta, il servizio fornito o la tipologia di beni
      prodotti;
-     numero di vetrine;
-     eventuale presenza di dehors;
-     eventuali connotazioni specifiche dell’attività (ad esempio: etnico, bio, vegan, pluralità di livelli, ecc.) utili a
      caratterizzare le attività economiche presenti nell’ambito di indagine.

La restituzione in ambiente GIS del rilievo ha portato alla definizione di un database informativo descrivente la distribuzione
spaziale dei locali commerciali nell’ambito d’analisi, il loro grado di utilizzo e le tipologie di attività insediate attraverso una
tassonomia consolidata nel tempo e mutuata dalla consultazione delle normative settoriali.
Tale tassonomia, come sarà esplicitato nei paragrafi successivi, comprende le seguenti macrotipologie:
-       Attività del commercio al dettaglio;
-       Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande;
-       Attività artigianali;
-       Attività del terziario direzionale e di servizio;

1La mappatura svoltasi durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 ha utilizzato come punto di partenza il lavoro svolto da Victor
Barba Calpe, Isabella Virginia Bonavita, Luca Civello e Marta Torné Vega studenti del Laboratorio di Urbanistica (proff. Edoardo Marini e Luca Tamini)
del Corso di Laurea Magistrale in Architettura e Disegno Urbano della Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico
di Milano. Il rilievo è stato successivamente integrato con rilievi virtuali effettuati sfruttando varie risorse disponibili online.

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-         Attività ricettive;
-         Attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco;
-         Attività sportive
-         Altre attività residuali al piano terra;
-         Dismissioni o sfitti.

All’interno di ognuna di queste sono state individuate delle sottocategorie che permettono di effettuare una classificazione
tipologica e merceologica di dettaglio.

    Fig. 1 Processo di normalizzazione dei dati acquisiti attraverso rilievo diretto e costruzione del geo-database degli spazi commerciali

Il processo di mappatura ha portato alla realizzazione di un database georeferenziato composto da 1.120 record
descriventi gli spazi commerciali presenti ai piani terra del comune di Rho. Sono esclusi da questo computo le
attività commerciali presenti all’interno del quartiere espositivo “Fieramilano” mentre le strutture unitarie presenti
(centro commerciale “Rho Center” e centro commerciale “La Stazione”) ed il mercato coperto di via Garibaldi sono
stati computati come singoli elementi per evitare di inficiare i risultati statistici della rilevazione.

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Fig. 2 Mappatura degli spazi commerciali individuati nel comune di Rho

Tab. 1 Attività rilevate nel comune di Rho: articolazione per macrotipologia commerciale

Macrotipologia economica                                                                                  N.                              %

Commercio al dettaglio                                                                                   316                           28,21%

Artigianato                                                                                              240                           21,43%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                                   142                           12,68%

Terziario direzionale e di servizio                                                                      186                           16,61%

Altre attività 2                                                                                          16                            1,43%

Dismissione sfitto                                                                                       220                           19,64%

Totale complessivo                                                                                       1120                          100,00%

2Vengono aggregate nella voce "Altre attività" le Attività ricettive; le Attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco; le Attività sportive e le
Altre attività residuali al piano terra numericamente meno rilevanti rispetto alle altre macrotipologie economiche.

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Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale
2.1. Spazi commerciali dismessi/sfitti
Un esito fondamentale del processo di mappatura è l’identificazione degli spazi commerciali sfitti ovvero l’insieme dei locali
posti ai piani terra degli edifici e dotati di affaccio su strada, già interessati dalla localizzazione di un’attività economica,
per i quali sia intervenuta la cessazione dell’attività al momento del rilievo.

 Fig. 3 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho

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Fig. 4 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho (dettaglio per l’ambito del centro storico di Rho)

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3. DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO DI RHO

Una delle attività svolte in questa prima fase della ricerca ha consistito nella ridefinizione del perimetro del Distretto Urbano
del Commercio di Rho nell’ottica di una sua centralità nella definizione di azioni e strategie urbanistiche da attivare nella
Variante generale al PGT e in prospettiva del bando regionale 2020 sui “Distretti del commercio per la ricostruzione
economica territoriale urbana” promosso da Regione Lombardia 3 . Nel presente capitolo si descrive l’attività svolta
preceduta da una premessa che sintetizza gli obiettivi e le caratteristiche normative dei Distretti del Commercio.

3.1. I Distretti del commercio: caratteristiche e descrizione dei contenuti dei bandi promossi da Regione
Lombardia
I distretti del commercio promossi da Regione Lombardia a partire dal 2008, rappresentano un’innovazione nella politica
commerciale pubblica del nostro Paese, poiché perseguono una modalità di intervento integrata, condivisa e concertata
tra le parti economiche, politiche e sociali. I distretti si presentano come un nuovo modello di governance lombarda, una
politica attiva costruita con il territorio e per il territorio nel suo complesso.
L’articolo 5 del Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere (L.R. 6/2010) li descrive come “[…] entità
innovative che definiscono ambiti e iniziative nelle quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati
sono in grado di fare del commercio il fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone
il territorio, per accrescere l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità
commerciali” 4.
Le caratteristiche principali dei distretti riguardano:
    -      La presenza di addensamenti di esercizi commerciali anche integrati con altri settori economici (artigianato, servizi
           e ricettività);
    -      Connessione con punti di rilevanza del territorio (es. riferimenti culturali o turistici, stazioni e altri snodi del sistema
           di trasporto pubblico) di rilievo alla scala comunale o sovra-comunale;
    -      Buona accessibilità e sviluppo di mobilità sostenibile (es. trasporto pubblico, parcheggi per cicli e motocicli,
           infrastrutture per la mobilità dolce, isole pedonali);
    -      Qualità urbana (es. arredo urbano, aree verdi, pulizia, segnaletica, sicurezza);
    -      Offerta di servizi (es. attività culturali, animazione e eventi, presenza di bar e ristoranti, quantità e qualità del servizio
           commerciale).

La D.G.R. VIII/10397 del 28 ottobre 2009 “Modalità per l’individuazione degli ambiti territoriali distretti del commercio” che
costituisce il principale riferimento normativo relativo ai distretti del commercio, definisce due tipologie distinte:
        1. Distretto urbano del commercio (DUC): il distretto del commercio costituito sul territorio di un unico comune.
             Nella maggior parte dei casi si tratta delle aree centrali delle municipalità, riconoscibili nei loro centri storici.
        2. Distretto diffuso di rilevanza intercomunale (DID): il distretto del commercio costituito sul territorio di più
             comuni, in numero non inferiore a tre.

3   Decreto n. 6401 del 29 maggio 2020, BURL n. 23 Serie Ordinaria del 4 giugno 2020.
4   Definizione ripresa a livello nazionale dalla L. 11 novembre 2011, n. 180 “Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese”.

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La delibera regionale stabilisce inoltre i criteri minimi per la definizione degli ambiti distrettuali:
     1. Dimensionamento e posizionamento territoriale:
          Comune capoluogo di Regione e Provincia (DUC);
          Comune con popolazione residente uguale o maggiore a 15.000 abitanti (DUC);
          Comuni con popolazione residente inferiore a 15.000 abitanti, aggregati tra loro in numero non inferiore a tre
          (DID);
     2. Accordo obbligatorio dei soggetti interessati:
          I requisiti minimi prevedono l’accordo preventivo, formalizzato o no in un organismo di secondo livello, con le
          Associazioni imprenditoriali del commercio maggiormente rappresentative a livello provinciale, ai sensi della
          legge 580/95, sentite le Organizzazioni maggiormente rappresentative dei consumatori;
     3. Capacità di governance del distretto:
          La predisposizione del programma di distretto e l’individuazione dei soggetti responsabili in via continuativa
          dell’avvio e dello sviluppo del distretto, nonché della gestione delle azioni previste dal programma.

Il fattore discriminante per l’implementazione di un distretto riguarda la presenza di un “sistema o polarità commerciale”,
ovvero un addensamento di attività commerciali, programmato o spontaneo, di consistenza sufficiente a determinare effetti
di sinergia ed attrattività.
Il distretto del commercio è fondato, prima di tutto, sulla visione condivisa di una doppia necessità: i.) qualificare, sviluppare
e consolidare la polarità commerciale espressa dal territorio e ii.) migliorare e qualificare l’intero contesto urbano.
Il commercio al dettaglio, infatti, viene individuato come fattore qualificante nei processi di mantenimento e trasformazione
urbana, fondamentale per le politiche di attrattività turistica e per il miglioramento della qualità della vita delle città. La
politica dei distretti si dimostra una strategia innovativa per lo sviluppo e la valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone
un territorio, per la valorizzazione e la promozione delle imprese e della loro competitività, per il consolidamento del ruolo
del commercio come elemento di integrazione e coesione sociale, di salvaguardia del territorio e di contrasto alla
marginalizzazione.
Nel corso degli anni i distretti si sono dimostrati incubatori di iniziative e politiche locali, strumenti efficaci nella risoluzione
di problematiche complesse e facilitatori nel rapporto tra il soggetto pubblico e privato. La politica regionale è maturata
evolvendo da una prima fase prettamente commercio-centrica, nata a sostegno delle attività distributive tradizionali, ad
una fase di risposta ai bisogni non solo delle imprese della distribuzione, del turismo e dei servizi, ma anche dei cittadini.
Si è allargato così l’interesse dei distretti ad altre funzioni della città e del territorio e ha preso avvio la costruzione di una
politica stabile e di lungo periodo, orientata a garantire una varietà di formati e servizi in un’ottica intersettoriale.

I Distretti commerciali sono stati riconosciuti a livello nazionale con la Legge 180/2011 “Norme per la tutela della libertà
d'impresa. Statuto delle imprese” che li ha definiti all’art. 5, comma 1, lettera e) come “[…] le aree produttive e le iniziative
nelle quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali, liberamente aggregati, esercitano il commercio come fattore di
valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio”.

14
Con l’approvazione della L.R. 18/2019 “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e
territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente” Regione Lombardia individua misure di semplificazione
- attraverso modifiche puntuali alla L.R. 12/2005 e ad altre leggi regionali tra le quali la L.R. 06/2010 - dove il perimetro
del distretto del commercio diviene il riferimento territoriale per l’attivazione di politiche premiali per l’insediamento di attività
commerciali di vicinato e artigianali di servizio (art. 3) e per il potenziamento dell’offerta esistente (ad es. attraverso il
recupero dei piani terra esistenti con affaccio sullo spazio pubblico, art. 8) da attuare all’interno del PGT “al fine di
promuovere progetti di rigenerazione del tessuto urbano e commerciale mediante il riuso di aree o edifici dismessi o anche
degradati in ambito urbano”.

3.2. Ridefinizione del perimetro del DUC
Il Comune di Rho ha partecipato al primo bando relativo al progetto strategico “Distretti del Commercio per la competitività
e l’innovazione del sistema distributivo nelle aree urbane della Lombardia “ (D.D.G. 8951 del 7 agosto 2008) indetto da
Regione Lombardia a seguito delle “Modalità per l’attuazione dell’iniziativa Promozione dei Distretti del Commercio”
(D.G.R. VIII/7730 del 24 luglio 2008)5, in particolare per la “Misura 2” del bando rivolta ai comuni non capoluogo di provincia
(dotazione finanziaria prevista pari a 11.904.000 €). Con l’approvazione de graduatoria del bando (approvata con D.d.u.o.
n. 4504 del 7 maggio 2009) il Comune di Rho è stato riconosciuto come Distretto Urbano del Commercio da Regione
Lombardia con la denominazione “Distretto commerciale del centro storico di Rho” ed ammesso al finanziamento
regionale. Gli investimenti complessivamente raccolti sono stati 843.172,00 € per i quali Regione Lombardia ha
riconosciuto un contributo di 200.000,00 € al Comune di Rho e 119.125,00 € ai privati coinvolti. Il DUC riguardava
esclusivamente alcuni addensamenti di offerta del centro storico di Rho per complessivi 324 spazi al piano terra 6.

5   Entrambi i provvedimenti sono pubblicati sul Burl n. 35, 2º supplemento straordinario del 28 agosto 2008.
6   Stima effettuata a seguito del rilievo 2020 considerando un buffer di 10 metri dal perimetro del DUC.

                                                                                                                                   15
Fig. 5 Perimetro 2009 del DUC di Rho

A seguito del rilievo effettuato nel 2020, è stato concordato con la cabina di regia del DUC di procedere ad una ridefinizione
del perimetro del DUC nell’ottica di comprendere alcuni addensamenti di offerta di principale importanza nella rete locale
di Rho ed annettere i sistemi commerciali periferici delle frazioni Lucernate, Mazzo, Passirana e Terrazzano. L’obiettivo è
estendere il numero di imprese coinvolte nel DUC anche nell’ottica del nuovo bando regionale per i Distretti del commercio
e della Variante al PGT. L’istanza di modifica del perimetro approvata con Delibera di Giunta Comunale n. 98 del
26/05/2020 - effettuata ai sensi della D.G.R. VIII/10397 del 28 ottobre 2009 “Modalità per l’individuazione degli ambiti
territoriali distretti del commercio” - è stata accolta da Regione Lombardia con decreto della Direzione Generale Sviluppo
Economico n. 6887 del 12/06/2020.
Il nuovo perimetro distretto è dunque articolato per “polarità distrettuali”: una “centrale” relativa al capoluogo Rho e 4
periferiche relativa alle frazioni Lucernate, Mazzo, Passirana e Terrazzano. Di seguito vengono descritte le nuove polarità
distrettuali sia geograficamente sia statisticamente attraverso l’articolazione dell’offerta presente per le macro-tipologie
economiche (Commercio al dettaglio; Somministrazione di alimenti e bevande; Artigianato; Terziario direzionale e di
servizio; Dismissioni o sfitti) descritte la precedente capitolo 2 7:

7Vengono aggregate nella voce "Altre attività" le Attività ricettive; le Attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco; le Attività sportive e le
Altre attività residuali al piano terra numericamente meno rilevanti rispetto alle altre macrotipologie economiche.

16
Fig. 6 Perimetro 2020 del DUC di Rho

                                       17
Tab. 2 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2009 del Distretto Urbano del Commercio 8

Macrotipologia economica                                                                                N.       %

Commercio al dettaglio                                                                                 127     39,20%

Artigianato                                                                                             59     18,21%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                                  36     11,11%

Terziario direzionale e di servizio                                                                     48     14,81%

Altre attività                                                                                          3      0,93%

Dismissione sfitto                                                                                      51     15,74%

Totale complessivo                                                                                     324     100,00%

Tab. 3 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio

Macrotipologia economica                                                                                N.       %

Commercio al dettaglio                                                                                 225     29,41%

Artigianato                                                                                            157     20,52%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                                  79     10,33%

Terziario direzionale e di servizio                                                                    134     17,52%

Altre attività                                                                                          10     1,31%

Dismissione sfitto                                                                                     160     20,92%

Totale complessivo                                                                                     765     100,00%

8   Stima effettuata a seguito del rilievo 2020 considerando un buffer di 10 metri dal perimetro del DUC.

18
Fig. 7 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità centrale)

Tab. 4 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità centrale

Macrotipologia economica                                                                     N.                          %

Commercio al dettaglio                                                                      199                        30,52%

Artigianato                                                                                 130                        19,94%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                       68                        10,43%

Terziario direzionale e di servizio                                                         121                        18,56%

Altre attività                                                                               9                         1,38%

Dismissione sfitto                                                                          125                        19,17%

Totale complessivo                                                                          652                       100,00%

                                                                                                                                19
Fig. 8 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Lucernate)

Tab. 5 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di Lucernate)

Macrotipologia economica                                                                      N.                          %

Commercio al dettaglio                                                                        4                         21,05%

Artigianato                                                                                   3                         15,79%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                        1                         5,26%

Terziario direzionale e di servizio                                                           1                         5,26%

Altre attività                                                                                0                         0,00%

Dismissione sfitto                                                                            10                        52,63%

Totale complessivo                                                                            19                       100,00%

20
Fig. 9 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Mazzo)

Tab. 6 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di Mazzo)

Macrotipologia economica                                                                     N.                          %

Commercio al dettaglio                                                                       12                       24,00%

Artigianato                                                                                  7                        14,00%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                       4                         8,00%

Terziario direzionale e di servizio                                                          7                        14,00%

Altre attività                                                                               1                         2,00%

Dismissione sfitto                                                                           19                       38,00%

Totale complessivo                                                                           50                       100,00%

                                                                                                                                     21
Fig. 10 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Passirana)

Tab. 7 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di Passirana)

Macrotipologia economica                                                                      N.                          %

Commercio al dettaglio                                                                        7                         23,33%

Artigianato                                                                                   10                        33,33%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                        5                         16,67%

Terziario direzionale e di servizio                                                           5                         16,67%

Altre attività                                                                                0                         0,00%

Dismissione sfitto                                                                            3                         10,00%

Totale complessivo                                                                            30                       100,00%

22
Fig. 11 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Terrazzano)

Tab. 8 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di
Terrazzano)

Macrotipologia economica                                                              N.                         %

Commercio al dettaglio                                                                 3                      21,43%

Artigianato                                                                            7                      50,00%

Somministrazione di alimenti e bevande                                                 1                       7,14%

Terziario direzionale e di servizio                                                    0                       0,00%

Altre attività                                                                         0                       0,00%

Dismissione sfitto                                                                     3                      21,43%

Totale complessivo                                                                    14                      100,00%

                                                                                                                            23
3.3. Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana”

Il bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana” pubblicato da Regione Lombardia il 4
giugno 2020 9 recepisce alcune significative innovazioni della L.R. n. 18 del 26 Novembre 2019 “Misure di semplificazione
e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente” che
assegna un ruolo di primo piano ai Distretti del Commercio nei progetti e strategie di rigenerazione urbana.
Con una dotazione finanziaria di € 22.564.950 e una procedura valutativa a graduatoria (scadenza: 30 settembre 2020),
il bando è finalizzato a sostenere i Distretti del Commercio, iscritti all'apposito Elenco regionale, come volano per la
ricostruzione economica territoriale urbana nei settori del commercio, artigianato, ristorazione e terziario, a seguito
dell’impatto negativo dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Nel dettaglio il bando finanzia:
     -     bandi emanati dai Comuni per sostenere gli interventi realizzati dalle imprese per l’apertura di nuove attività o il
           rilancio di attività esistenti, l’adattamento dei punti vendita alle nuove esigenze di sicurezza e protezione di
           lavoratori e consumatori, l’adozione di nuove modalità di vendita quali vendita online e consegna a domicilio;.
     -     interventi realizzati direttamente dai Comuni per la qualificazione e l’adeguamento dell’area del Distretto e la
           realizzazione di servizi comuni per le imprese.

Per i Distretti che si impegnano ad emanare i bandi per le imprese e concedere i relativi aiuti entro il 31 dicembre 2020 è
prevista una premialità di contributo: la D.G. Sviluppo economico di Regione Lombardia con decreto n. 7344 del 23 giugno
202010 ha approvato la domanda di premialità presentata dal Comune di Rho e concesso il relativo contributo (€ 100.000)
per procedere con la definizione del bando comunale per le imprese, attraverso anche l’attivazione di un questionario
online di condivisione per il progetto distrettuale articolato in quattro sezioni: impatti della crisi sulla tua attività, necessità
ed opportunità, cooperazione con altri commercianti, suggerimenti.

             Fonte: Regione Lombardia, Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana.

9 Decreto n. 6401 del 29 maggio 2020, BURL n. 23 Serie Ordinaria del 4 giugno 2020.
10 D.d.u.o. 23 giugno 2020 - n. 7344 Approvazione degli esiti istruttori delle domande di premialità a valere sul bando «Distretti del commercio per la
ricostruzione economica territoriale urbana» e concessione dei relativi contributi - II provvedimento, BURL n. 27 Serie Ordinaria del 29 giugno 2020.

24
Successivamente al riconoscimento della premialità, il Comune potrà presentare una Domanda di partecipazione con il
progetto complessivo (scadenza: 30 settembre 2020) con la restituzione di una articolata documentazione: richiesta di
contributo, accordo di partenariato, proposta progettuale, budget di progetto, cartografia dell’area interessata dagli
interventi, copia dei provvedimenti adottati per l’approvazione del progetto e la copertura finanziaria, copia dei bandi alle
imprese e relativi atti formali di approvazione (in caso di premialità).

È da segnalare che nella proposta progettuale viene esplicitamente richiesta alla voce “Contesto“ la descrizione del
contesto economico e urbano del Distretto, come risultava prima dell’emergenza sanitaria Covid-19 (es: numero e tipologia
delle imprese presenti, ampiezza dell’offerta commerciale, servizi comuni disponibili per imprese ed utenti, meccanismi di
governance, caratteristiche urbanistiche, …) e dell’impatto dell’emergenza sanitaria Covid-19 sul tessuto economico locale
(es: cessazione di attività, incremento dei locali sfitti, settori più colpiti ecc.), oggetto dell’indagine conoscitiva per la
Variante al PGT.

I beneficiari indiretti di questa misura di sostegno regionale, tramite il bando emanato dal Comune, sono le Micro, Piccole
e Medie Imprese, singole, in partenariato o costituite in Rete di Imprese, in possesso dei seguenti requisiti:
    -    essere MPMI (ai sensi dell’allegato 1 del Reg. UE n. 651/2014);
    -    essere iscritte al Registro delle Imprese e risultare attive;
    -    disporre di una unità locale collocata all’interno dell’ambito territoriale del Distretto del Commercio che soddisfi
         almeno una delle seguenti condizioni:
         - svolgere attività di ristorazione, somministrazione o vendita diretta al dettaglio di beni o servizi, con vetrina su
         strada o situata al piano terreno degli edifici;
         - fornire servizi tecnologici innovativi di logistica, trasporto e consegna a domicilio alle imprese del commercio,
         della ristorazione, del terziario e dell’artigianato che coprano in tutto o in parte il territorio del Distretto del
         Commercio.

I progetti, infine, devono essere promossi e realizzati da un partenariato composto obbligatoriamente almeno da:
    -    Comune aderente al Distretto del Commercio;
    -    associazioni di rappresentanza imprenditoriale del commercio maggiormente rappresentative a livello provinciale
         (ai sensi della Legge 580/1993), aderenti al Distretto del Commercio.
Potranno inoltre essere inclusi nel partenariato:
    -    altre associazioni di categoria imprenditoriali aderenti al Distretto;
    -    Camera di Commercio (già coinvolta dal Comune di Rho nei tavoli di lavoro preparatori) ed altri soggetti pubblici;
    -    altre associazioni di categoria imprenditoriali non aderenti al Distretto, associazioni dei consumatori, associazioni
         sindacali, sociali e culturali, singole imprese ed altri soggetti privati.

                                                                                                                            25
Fonte: Regione Lombardia, Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana.

26
4. ANALISI CRITICA DEI REGOLAMENTI COMUNALI E DELLE NORME DEL PGT VIGENTE
IN MATERIA DI COMMERCIO

4.1. Contenuti e indicazioni dei regolamenti comunali
Nel presente paragrafo si propone una sintesi dei contenuti urbanisticamente rilevanti dei diversi regolamenti comunali
vigenti che regolano e disciplinano alcune attività economiche e commerciali nonché l’attività edilizia e il decoro urbano.
Attraverso uno schema sinottico si indicano i principali contenuti dei regolamenti analizzati, gli articoli di interesse e i
rimandi specifici alla strumentazione urbanistica vigente (PGT), evidenziando in questo modo la necessità di un futuro
aggiornamento del dispositivo regolativo analizzato.

                                                                                                        Rimandi specifici allo strumento
  Denominazione                                   Articoli di interesse                                 urbanistico ed indicazioni per la
                                                                                                        Variante al PGT

                                                  TITOLO I - CAPITOLO 11 - LAVANDERIE,                  Non si evidenziano rimandi particolari allo
                                                  BARBIERI, PARRUCCHIERI ED ATTIVITA’                   strumento urbanistico ma si richiamano norme
                                                  AFFINI                                                abrogate (come ad esempio la L. 426/1971
                                                  A) Lavanderie                                         “Disciplina del Commercio”) e potenzialmente
                                                  Vengono riportate alcune norme di natura              in contrasto con gli altri regolamenti comunali
                                                  generale relative a: gestione acque (art.             vigenti. In particolare, si segnala:
                                                  1.11.1); caratteristiche dei locali per le
                                                  lavanderie ad umido (art. 1.11.2), industriali        -    strutture ricettive (TITOLO III CAPITOLI 7
                                                  (art. 1.11.3) e a secco (art. 1.11.4);                     e 14), riferimento a normativa regionale
                                                                                                             abrogata;
                                                  B) Barbieri, parrucchieri, estetiste ed attività
                                                  affini                                                -    esercizi di vendita al pubblico (TITOLO IV
                                                  Oltre a vietare lo svolgimento delle attività in           CAPITOLO 3 - ESERCIZI DI VENDITA AL
                                                  forma ambulante (art. 1.11.7) si definiscono               PUBBLICO) riferimento a normativa
                                                  alcune caratteristiche dei locali come                     nazionale abrogata;
                                                  dimensione minima e suddivisione degli                -    commercio su aree pubbliche (TITOLO IV
                                                  ambienti di lavoro (art. 1.11.9).                          CAPITOLO        4      ATTIVITA’       DI
                                                  TITOLO III - CAPITOLO 7 – ESERCIZIO DI                     COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE)
                                                  OSPITALITA’ ED ABITAZIONE COLLETTIVA                       riferimento a normativa nazionale
  Regolamento di igiene 11                        Vengono definite le caratteristiche anche                  abrogata e possibile contrasto con il
                                                  dimensionali dei locali e le dotazioni minime              regolamento comunale per il commercio e
                                                  delle strutture ricettive: alberghi (art. 3.7.0),          la somministrazione su aree pubbliche;
                                                  affittacamere (art. 3.7.2); ostelli per la gioventù   -    attività di somministrazione (TITOLO V
                                                  (art. 3.7.4), agriturismo (art. 3.7.5), dormitori          CAPITOLO        5       ATTIVITA’    di
                                                  pubblici (art. 3.7.6) e gli esercizi di ospitalità         SOMMINISTRAZIONE) riferimento a
                                                  collettiva (art. 3.7.7).                                   normativa nazionale abrogata.
                                                  TITOLO III - CAPITOLO 8 – LOCALI DI
                                                  RITROVO PER PUBBLICI SPETTACOLI
                                                  Vengono definite le caratteristiche anche
                                                  dimensionali dei locali e le dotazioni minime dei
                                                  locali di ritrovo per pubblici spettacoli (artt.
                                                  3.8.1-3.8.4) e le palestre (artt. 3.8.5-3.8.9).
                                                  TITOLO III - CAPITOLO 9 – ALBERGHI
                                                  DIURNI E PISCINE APERTE AL PUBBLICO
                                                  Vengono definite le caratteristiche anche
                                                  dimensionali dei locali e le dotazioni minime
                                                  degli alberghi diurni (artt. 3.9.4-3.9.13), le
                                                  piscine (artt. 3.9.14-3.9.37).

11 Approvato con D.C.C. n. 182 del 19/12/1991, aggiornato e modificato con D.C.C. n. 93 del 14/09/1995, D.C.C. n. 51 del 29/06/2004 e D.C.C. n.

48 del 20/07/2005.

                                                                                                                                                   27
Rimandi specifici allo strumento
     Denominazione                                Articoli di interesse                                      urbanistico ed indicazioni per la
                                                                                                             Variante al PGT

                                                  TITOLO III - CAPITOLO 14 – FABBRICATI
                                                  PER ABITAZIONI TEMPORANEE E/O
                                                  PROVVISORIE E COMPLESSI RICETTIVI
                                                  ALL’ARIA APERTA (CAMPEGGI E VILLAGGI
                                                  TURISTICI)
                                                  Vengono definite le caratteristiche anche
                                                  dimensionali dei locali e le dotazioni minime dei
                                                  campeggi e dei villaggi turistici (ARTT. 3.14.3-
                                                  3.14.11).
                                                  TITOLO IV - CAPITOLO 2 - STABILIMENTI E
                                                  LABORATORI                DI          PRODUZIONE,
                                                  PREPARAZIONE E CONFEZIONAMENTO
                                                  Vengono definiti per i laboratori di produzione e
                                                  i laboratori artigianali i requisiti localizzativi (art.
                                                  4.2.1), le caratteristiche dei locali (art. 4.2.2 e
                                                  art. 4.2.4), le caratteristiche dei reparti di
                                                  vendita annessi (art. 4.2.3 e art. 4.2.5).
                                                  TITOLO IV - CAPITOLO 3 - ESERCIZI DI
                                                  VENDITA AL PUBBLICO
                                                  Vengono definite le caratteristiche anche
                                                  dimensionali dei locali e le dotazioni minime
                                                  degli esercizi di vendita al pubblico (artt. 4.2.2,
                                                  4.3.2)
                                                  TITOLO IV - CAPITOLO 4 - ATTIVITA’ DI
                                                  COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE
                                                  Vengono definite le caratteristiche delle aree
                                                  per il commercio su area pubblica (art. 4.4.2)
                                                  TITOLO IV - CAPITOLO 5 - ATTIVITA’ di
                                                  SOMMINISTRAZIONE
                                                  Vengono definiti i requisiti generali degli
                                                  esercizi (art. 4.5.3) e le caratteristiche dei locali
                                                  di alcune specifiche categorie (art. 4.5.6).

                                                  Art. 3                                                     Art. 3
                                                  Definizione dei criteri per l’identificazione delle        Rimando allo strumento urbanistico (senza
                                                  aree da destinare a commercio su area                      citare articoli specifici) per le aree da destinare
                                                  pubblica:                                                  a commercio su area pubblica
                                                  - Previsioni dei vigenti sistemi urbanistici
                                                    comunali
                                                  - Vincoli a tutela dei valori storici, artistici,
                                                    architettonici ed ambientali
                                                  - Vincoli imposti dalla polizia stradale, igienico
                                                    sanitari o di pubblico interesse.
     Regolamento per la disciplina del            - In base alle caratteristiche socioeconomiche
     commercio e della somministrazione su          del territorio.
     aree pubbliche 12                            Art. 9
                                                  Stabilisce le aree e le modalità di svolgimento
                                                  del commercio in forma itinerante definendone:
                                                  - Le limitazioni per ragioni di viabilità, igienico
                                                    sanitarie, e per altri motivi di pubblico
                                                    interesse. Si devono usare mezzi mobili e le
                                                    soste devono essere limitate al tempo
                                                    necessario per la vendita o per la
                                                    somministrazione.
                                                  - Le aree specificamente individuate in una
                                                    planimetria allegata;

12   Approvato con D.C.C. n. 58 del 28/09/2017.

28
Rimandi specifici allo strumento
     Denominazione                                     Articoli di interesse                                  urbanistico ed indicazioni per la
                                                                                                              Variante al PGT

                                                       - I tempi limite per la sosta e la distanza da un
                                                         altro operatore itinerante già posizionatosi in
                                                         precedenza.
                                                       - Lo spazio che non può eccede le misure di
                                                         mt. 6,00 x 3,00.
                                                       Art.14
                                                       Definisce le modalità per l’istituzione e
                                                       l’ampliamento (da parte del Consiglio
                                                       Comunale) dei mercati su area pubblica,
                                                       valutandone:
                                                       - La localizzazione e l’ampiezza delle aree
                                                       mercatali;
                                                       - La periodicità di svolgimento;
                                                       - Il numero complessivo dei posteggi.
                                                       Art. 15
                                                       Definisce le modalità di organizzazione dei
                                                       posteggi nelle aree mercatali valutandone:
                                                       - allacciamento alla rete elettrica, idrica e
                                                         fognaria;
                                                       - condizioni igienico sanitarie;
                                                       - merceologia eventualmente definendo
                                                         macroaree diversificate per tipologia
                                                         alimentare o non alimentare.

                                                       Art. 6
                                                       Definisce che i requisiti igienico-sanitari dei
                                                       locali ivi compresa la superficie minima, i
                                                       requisiti delle attrezzature delle suppellettili
                                                       destinati allo svolgimento delle attività
                                                       esercitate sono stabiliti dal vigente
                                                       Regolamento Locale di igiene all’art. 1.11.7 e
     Regolamento per la disciplina dell’attività       seguenti.
     di estetista - acconciatore - onicotecnica - Art. 24
     centro abbronzatura - tatuatore -            Stabilisce che gli orari giornalieri delle attività e
     piercing 13                                  le giornate di chiusura annuali sono stabiliti con
                                                       ordinanza del Sindaco.
                                                       È d’obbligo esporre l’orario in maniera ben
                                                       visibile dall’esterno del negozio.
                                                       Si definisce come sia concessa la
                                                       prosecuzione dell’attività a porte chiuse oltre i
                                                       limiti d’orario e comunque non oltre 30 minuti
                                                       dall’orario di chiusura dell’esercizio pubblico.

                                                       Art. 2                                                 Artt. 2 e 3
                                                       Definisce le attività per le quali non si applica il   Utili per la definizione delle funzioni nelle NTA
                                                       regolamento, tra le quali:                             del Piano delle Regole.
                                                       a) Bar caffè ed esercizi assimilabili;
                                                       b) Ristoranti, fast food, osterie, trattorie ed        Art. 7
     Regolamento per l’apertura e la gestione             esercizi assimilabili;                              Rimando allo strumento urbanistico (senza
     delle sale giochi 14                              c) Alberghi e strutture ricettive assimilabili;        citare articoli specifici) quale elemento primario
                                                       d) Circoli privati, organizzazioni, associazioni       per individuazione dell’incompatibilità della
                                                          ed enti assimilabili che svolgono attività          localizzazione anche in riferimento agli
                                                          riservate ai soli associati purché in possesso      immobili di interesse storico e ambientale.
                                                          di autorizzazione per la somministrazione di        Art. 8
                                                          alimenti e bevande;

13   Approvato con D.C.C. del 11/05/2001, modificato con D.C.C. n. 36 del 30/05/2005 e D.C.C. n. 69 del 28/09/2006.
14   Approvato con D.C.C. n. 50 del 25/07/2012.

                                                                                                                                                            29
Rimandi specifici allo strumento
     Denominazione                                Articoli di interesse                               urbanistico ed indicazioni per la
                                                                                                      Variante al PGT

                                                  e) Agenzie di raccolta di scommesse ippiche e       Rimando ulteriore allo strumento urbanistico
                                                     sportive,    esercizi     che      raccolgono    (senza citare articoli specifici) per la
                                                     scommesse su incarico di concessionari di        compatibilità della localizzazione. Definizione
                                                     giochi ed in generale punti di vendita aventi    di una Slp minima per l’apertura dell’attività e di
                                                     come         attività      principale       la   una dotazione minima di parcheggi
                                                     commercializzazione di giochi pubblici;          pertinenziali per le attività con Slp maggiore di
                                                  f) Sale destinate al gioco del Bingo.               250 mq.
                                                  Art. 3                                             Si evidenzia inoltre che il Regolamento
                                                  Si riporta un glossario utile alla distinzione tra andrebbe adeguato con le novità introdotte
                                                  le diverse categorie di attività.                  dalla D.G.R. X/1274 in materia di distanze (500
                                                  Art. 7                                             metri) e definizione dei “luoghi sensibili”.
                                                  Definisce le zone dove è vietata l’apertura di
                                                  sale gioco:
                                                  - Nelle zone e negli edifici dove lo strumento
                                                     urbanistico non consente tale attività;
                                                  - Nelle zone comprese negli ambiti di
                                                     salvaguardia degli insediamenti di interesse
                                                     storico ambientale (come da strumento
                                                     urbanistico);
                                                  - Nelle zone destinate alla circolazione
                                                     pedonale o a traffico limitato (ZTL);
                                                  - Nelle zone limitrofe a servizi religiosi,
                                                     strutture ospedaliere, associazioni di
                                                     volontariato, a servizi educativi, a strutture
                                                     per lo sport e a parchi e giardini, sempre ad
                                                     una distanza non inferiore a mt. 400 da dette
                                                     attrezzature;
                                                  - Nei locali ubicati o confinanti con edifici di
                                                     civile abitazione e loro pertinenze fatta
                                                     eccezione per i negozi al piano terra degli
                                                     edifici.
                                                  Art. 8
                                                  Nella definizione dei requisiti delle sale giochi
                                                  vengono indicate:
                                                  - Destinazione urbanistica ammessa;
                                                  - Conformità       alle     disposizioni      del
                                                    Regolamento d’Igiene e del Regolamento
                                                    Edilizio;
                                                  - Slp non inferiore a 120 mq di cui massimo il
                                                    60% occupata dai giochi;
                                                  - Identificazione di un requisito minimo di
                                                    parcheggio (100% Slp) per le attività con Slp
                                                    maggiore di 250 mq da garantire attraverso
                                                    atto pubblico di asservimento;
                                                  - Possibilità di autorizzare esclusivamente la
                                                    somministrazione di alimenti e bevande
                                                    analcoliche mediante apparecchi automatici.

                                                  Art. 1                                              Art. 2
                                                  Definizione delle caratteristiche fisiche e         Rimando allo strumento urbanistico (senza
                                                  funzionali dei dehors e degli spazi di possibile    citare articoli specifici) per le norme generali di
     Regolamento per l’occupazione                collocazione degli stessi.                          piano relative alle nuove costruzioni
     temporanea di suolo pubblico con             La localizzazione dei dehors può avvenire su:       evidenziandone la non applicabilità per
     dehors 15                                           - suolo pubblico;                            l’installazione dei dehors.
                                                         - suolo privato gravato di servitù ad
                                                             uso pubblico;
                                                         - suolo privato.

15   Approvato con D.C.C. n. 40 del 30/05/2018.

30
Rimandi specifici allo strumento
Denominazione   Articoli di interesse                                 urbanistico ed indicazioni per la
                                                                      Variante al PGT

                Vengono definite due diverse tipologie di
                dehors a seconda dell’ingombro e del grado di
                trasformazione edilizia ed urbanistica che
                inducono:
                - opere di arredo mobili, e telaio in struttura
                   leggera di altezza massima metri 2,00;
                - strutture con maggior grado di complessità.
                In relazione alla durata della loro permanenza
                vengono identificati come:
                - stagionali (durata inferiore a 8 mesi nell’arco
                   di un anno solare);
                - permanenti (durata superiore a 8 mesi
                   nell’arco di un anno solare e comunque per
                   un periodo massimo non superiore a 6 anni.
                Art. 2
                Si richiamano la disciplina per l’installazione dei
                dehors in base al Dpr 380/2001 a seconda
                della tipologia e della durata dell’occupazione,
                stabilendo che non si applicano le “norme
                generali” del PGT relative alle nuove
                costruzioni.
                Art.3
                Stabilisce i titoli abilitativi, i presupposti e le
                condizioni per l’autorizzazione delle diverse
                tipologie di dehors.
                Art. 5
                Vengono trattate le caratteristiche principali e
                di ubicazione dei dehors:
                - installati in prossimità dell’esercizio
                   commerciale di cui costituiscono pertinenza;
                - la superficie lorda di occupazione dei dehors
                   non deve essere superiore a due volte la
                   superficie lorda di pavimento dei locali
                   dell’esercizio pubblico (tranne nel caso in cui
                   essi siano posti su aree a verde e/o parco
                   pubblico;
                - in prossimità di intersezioni viarie i dehors
                   non devono essere di ostacolo alla visuale.
                - per consentire il transito pedonale lungo il
                   marciapiede deve essere garantito uno
                   spazio non inferiore a metri 2,00, (1,50 nelle
                   zone di rilevanza storico ambientale). Il
                   percorso pedonale deve essere assicurato
                   lungo gli edifici.
                - nelle zone a ZTL il posizionamento dei
                   dehors può avvenire anche in mezzo alla
                   carreggiata, garantendo un passaggio di
                   metri 3,50 per i mezzi di soccorso.
                Art.6
                Si definiscono i divieti e le limitazioni quali:
                - i dehors non devono essere fissati al suolo
                  con opere murario o cementizie;
                - le protezioni laterali e frontali devono essere
                  trasparenti;
                - nel loro posizionamento bisogna evitare le
                  interferenze con reti tecnologiche esistenti.

                                                                                                          31
Rimandi specifici allo strumento
     Denominazione                                 Articoli di interesse                                  urbanistico ed indicazioni per la
                                                                                                          Variante al PGT

                                                   TITOLO I, CAPO II - OCCUPAZIONE SPAZI                  Al Titolo I Capo II, Capo VII e CAPO VIII si
                                                   ED AREE DEL SUOLO PUBBLICO                             riportano norme potenzialmente in contrasto
                                                   Vengono definiti nei vari articoli le diverse          con gli altri regolamenti comunali vigenti e si
                                                   fattispecie relative all’occupazione di suolo          richiamano norme nazionali abrogate.
                                                   pubblico, in particolare per il commercio agli
                                                   artt. 14 e 15.
                                                   TITOLO I, CAPO IV DELLA SICUREZZA E
                                                   DEL DECORO PUBBLICO
                                                   Si definiscono norme per il decoro pubblico
     Regolamento di Polizia urbana 16              anche dei negozi con particolare riferimento
                                                   alle facciate e alle insegne (artt. 33 e 46)
                                                   TITOLO I, CAPO VII - INDUSTRIA -
                                                   COMMERCIO - ANNONA - ESERCIZI
                                                   PUBBLICI
                                                   Vengono definite alcune prescrizioni relative
                                                   agli esercizi commerciali (artt. 69 – 88).
                                                   TITOLO I, CAPO VIII - MERCATI - FIERE -
                                                   SAGRE-Vengono descritte prescrizioni relative
                                                   ai mercati ed alle fiere (artt. 89 – 96).

                                                   TITOLO III, CAPO III, SEZIONE I - AREE
                                                   EDIFICABILI E NORME GENERALI PER LE
                                                   COSTRUZIONIAREE
                                                   Relativamente alle aree e agli edifici
                                                   abbandonati si definisce la necessità che siano
                                                   sottoposti a cura e manutenzione periodica.
                                                   Inoltre, per ragioni di sicurezza si prescrive che
                                                   gli edifici in disuso siano resi inaccessibili e che
                                                   le aree inedificate in fregio a spazi pubblici,
                                                   siano chiuse con muri di cinta, cancellate o
                                                   recinzioni decorose (Art. 64).
                                                   Si definiscono inoltre alcune norme edilizie
                                                   riguardanti le attività economiche relative a:
                                                   - misure e distanze che le insegne delle
                                                        attività economiche aggettanti su suolo
                                                        pubblico devono rispettare (art. 70);
     Regolamento edilizio 17
                                                   - misure e le distanze che le tende solari di
                                                        vetrine e di negozi sporgenti su suolo
                                                        pubblico o di uso pubblico devono
                                                        rispettare, definendone anche alcune
                                                        caratteristiche come colore, tipologia e
                                                        forma (art. 72);
                                                   TITOLO V, STRADE PRIVATE E SUOLO
                                                   PUBBLICO
                                                   Si definiscono le caratteristiche che le edicole
                                                   ed i chioschi devono rispettare in relazione al
                                                   contesto in cui sono inseriti (art. 156). Per gli
                                                   spazi privati ad uso pubblico come portici e
                                                   gallerie viene prescritto l’uso di materiali adatti,
                                                   si definisce che la manutenzione e
                                                   l’illuminazione è a carico dei proprietari e viene
                                                   definito che la disciplina degli stessi (limitazioni

16 Adottato con D.C.C. n. 17 del 12/02/1954 ed approvato con D.G.P. n. 2466 del 31/03/1954, modificato con D.C.C. n. 91 del 18/03/1956 (approvato
con D.G.P. n. 5586 del 03/06/1955), con D.C.C. n. 76 del 06/02/1956 (approvato con D.G.P. n. 3463 del 02/04/1956), D.C.C. n. 88 del 04/10/1957,
D.C.C. n. 170 del 07/06/1974, D.C.C. n. 416 del 15/11/1984.
17 Approvato con D.C.C. n. 74 del 19/11/2001, aggiornato con D.C.C. n. 62 del 29.11.2005, D.C.C. n. 71 del 16/10/2008, D.C.C. n. 13 del 19/03/2009,

D.C.C. n.8 del 21/02/2012, D.C.C. n.12 del 26/02/2014, D.C.C. n.54 del 24/07/2014.

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