Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Città di Rho Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Città Metropolitana di Milano URB&COM Lab - Urbanistica e Commercio Contratto di ricerca Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale Proposte regolative per il commercio e le attività economiche urbane RAPPORTO INTERMEDIO Luglio 2020
Dipartimento di Architettura e Studi Urbani URB&COM Lab - Urbanistica e Commercio Edificio 14 “Nave”, via Bonardi, 9 tel +39 02 23999443 http://www.urbecom.polimi.it/ Gruppo di lavoro prof. Luca Tamini (responsabile scientifico) pian. Giorgio Limonta con dott. Carlo Prandi 2
INDICE 1. PREMESSA .................................................................................................................................................................... 5 2. RILIEVO E MAPPATURA DEGLI SPAZI COMMERCIALI AL PIANO TERRA ............................................................. 7 2.1. Spazi commerciali dismessi/sfitti ........................................................................................................................... 10 3. DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO DI RHO .................................................................................................... 13 3.1. I Distretti del commercio: caratteristiche e descrizione dei contenuti dei bandi promossi da Regione Lombardia 13 3.2. Ridefinizione del perimetro del DUC ...................................................................................................................... 15 3.3. Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana” .............................................. 24 4. ANALISI CRITICA DEI REGOLAMENTI COMUNALI E DELLE NORME DEL PGT VIGENTE IN MATERIA DI COMMERCIO ................................................................................................................................................................... 27 4.1. Contenuti e indicazioni dei regolamenti comunali .................................................................................................. 27 4.2. Considerazioni puntuali relative alla regolamentazione delle attività commerciali contenute nella strumentazione urbanistica vigente ........................................................................................................................................................ 35 5. INDICAZIONI LOCALIZZATIVE PER LE ATTIVITÀ COMMERCIALI ......................................................................... 43 5.1. Mutamenti di destinazione d’uso ai piani terra ....................................................................................................... 45 5.2. Medie strutture di vendita ...................................................................................................................................... 45 5.3. Grandi strutture di vendita...................................................................................................................................... 47 3
INDICE DELLE FIGURE Fig. 1 Processo di normalizzazione dei dati acquisiti attraverso rilievo diretto e costruzione del geo-database degli spazi commerciali......... 8 Fig. 2 Mappatura degli spazi commerciali individuati nel comune di Rho.......................................................................................................... 9 Fig. 3 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho ................................................................................. 10 Fig. 4 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho (dettaglio per l’ambito del centro storico di Rho)..... 11 Fig. 5 Perimetro 2009 del DUC di Rho............................................................................................................................................................. 16 Fig. 6 Perimetro 2020 del DUC di Rho............................................................................................................................................................. 17 Fig. 7 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità centrale)................................................................................................................................ 19 Fig. 8 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Lucernate) ........................................................................................................... 20 Fig. 9 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Mazzo) ................................................................................................................. 21 Fig. 10 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Passirana) ......................................................................................................... 22 Fig. 11 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Terrazzano) ....................................................................................................... 23 Fig. 12 Comune di Bergamo: Esempio di regolamentazione delle attività commerciali e terziari per ambiti specifici e sistemi di addensamento di offerta ........................................................................................................................................................................................................... 43 Fig. 13 Polarità distrettuali, spazi commerciali al piano terra, polarità commerciali e immobili dismessi......................................................... 48 Fig. 14 Polarità distrettuali, spazi commerciali al piano terra, polarità commerciali e immobili dismessi (dettaglio polarità centrale) ............. 49 4
1. PREMESSA Il Comune di Rho ha definito un contratto di ricerca con il Politecnico di Milano per l’affidamento delle seguenti attività: 1. Approfondimenti teorico-applicativi e progettuali relativi alle principali aree di trasformazione della città, perlopiù già edificate, con riguardo sia agli spazi aperti fruibili dal pubblico sia agli immobili, dando così concreta attuazione ai temi della rigenerazione urbana; 2. Politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale. Il punto 2 è oggetto dell’attività di ricerca del Laboratorio URB&COM del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) che consiste nella predisposizione di idonee strategie le politiche per la valorizzazione della rete commerciale locale e, in particolare, di quella del centro storico con la rete delle medie strutture di vendita, che contempli l’analisi della stato di fatto, con la messa in evidenza delle relative criticità (sfitto, desertificazione commerciale) e opportunità, degli effetti attesi dalla eventuale realizzazione e ampliamento delle grandi strutture di vendita presenti nel contesto territoriale, verranno inoltre forniti i suggerimenti per la messa a punto delle opportune forme di regolazione da recepire all’interno del PGT e degli atti allegati e connessi a questo. In particolare, sono previste le seguenti attività: a) quadro normativo: la ricostruzione del quadro vigente in materia di commercio ed attività economiche urbane con un approfondimento specifico sulle novità introdotte dal D.lgs 222/2016; b) rilievo e mappatura: individuazione del ruolo del commercio nel tessuto consolidato della città che parta da un rilievo puntuale e relativa mappatura delle attività economiche localizzate ai piani terra degli edifici e delle specializzazioni merceologiche e/o funzionali degli assi urbani; c) spazi commerciali vuoti/sfitti: identificazione degli eventuali addensamenti di spazi sfitti e dei processi di desertificazione eventualmente in atto, in particolar modo concernenti l’alimentare, ai fini di rilevare la portata del fenomeno e la sua geografia, proponendo opportune azioni di contrasto; d) offerta sovralocale: offerta commerciale del contesto territoriale: ricostruzione del quadro costituito dalla rete delle polarità di media e grande dimensioni (con particolare riferimento al contesto territoriale facente riferimento alla zona omogenea del Rhodense e della città di Milano per quanto riguarda i quartieri limitrofi a RHO) e l’identificazione di eventuali dinamiche di competizione/integrazione con gli addensamenti di offerta “spontanei” dei comuni limitrofi con l’esclusione del Comune di Milano. Parimenti, la ricerca dovrà delineare i possibili effetti sulla rete commerciale locale derivati dai grandi progetti di sviluppo e rigenerazione urbana previsti nel contesto territoriale limitrofo (MIND, Cascina Merlata, aree ex Alfa Romeo, …); e) PGT: definizione di concerto con l’Ufficio di Piano delle scelte e strategie pianificatorie riguardanti le attività commerciali, concernenti le principali aree di intervento del Documento di Piano e del Piano delle Regole, nonché delle azioni regolative per il tessuto urbano consolidato da attuare attraverso il Piano delle Regole ed il Piano dei Servizi (es. definizione di premialità urbanistiche finalizzate al rilancio del commercio urbano, in particolare connesse alla presenza di spazi commerciali sfitti ai piani terra, al riuso temporaneo, al criterio dell’indifferenza funzionale in ambito urbano centrale, etc.). La ricerca si soffermerà inoltre sulla messa in evidenza di eventuali esempi virtuosi di regolamentazione che hanno portato al consolidamento e all’espansione della rete commerciale locale o, viceversa, 5
sugli esempi di applicazione di norme ostative che ne hanno limitato lo sviluppo (articolazione funzionale delle attività economiche, richiesta dotazione di servizi e possibilità di monetizzazione degli stessi, limiti dimensionali per tipologia distributiva, etc.); f) altri contesti regolativi: analisi e valutazione della congruità dei vari regolamenti connessi al rilascio delle autorizzazioni commerciali con la normativa di piano vigente (come ad esempio i Criteri relativi al rilascio delle autorizzazioni degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ed i Criteri per il rilascio delle autorizzazioni di Medie Strutture di Vendita) nell’ottica di evitare possibili incompatibilità attuative ed eventualmente identificare le modalità per definire una positiva complementarità tra gli strumenti urbanistici ed i regolamenti autorizzativi; g) valutazione delle azioni intraprese dal Distretto Urbano del Commercio di Rho (definizione nuovo perimetro). Questa consegna intermedia risponde alla precisa esigenza del Comune di Rho di definire alcune prime indicazioni regolative per gli insediamenti commerciali da sottoporre alla prima conferenza di Valutazione Ambientale Strategica. Per questa ragione si descrivono sinteticamente gli esiti di questi primi mesi di ricerca che hanno consistito principalmente: 1. Rilievo e mappatura degli spazi commerciali al piano terra; 2. supporto tecnico-scientifico alla ridefinizione del perimetro del Distretto Urbano del Commercio quale elemento di riferimento per la definizione di politiche urbanistiche di valorizzazione del commercio, 3. Lettura e analisi critica dei regolamenti comunali e delle norme del PGT vigente e 4. Definizione di strategie urbanistiche per la regolamentazione delle attività commerciali. 6
2. RILIEVO E MAPPATURA DEGLI SPAZI COMMERCIALI AL PIANO TERRA Una delle prime attività svolte ha riguardato la lettura approfondita delle caratteristiche geografiche degli spazi commerciali presenti ai piani terra degli edifici utile anche alla ridefinizione del perimetro del DUC descritto al successivo capitolo 3. Questo approfondimento è stato effettuato principalmente attraverso una mappatura delle attività presenti effettuato in varie fasi e step metodologici durante i primi mesi del 2020 1 e conclusosi definitivamente il 30 giugno 2020 con un rilievo diretto che si è concentrato principalmente sulle polarità distrettuali del DUC. Il rilievo ha l’obiettivo di evidenziare le peculiarità dell’offerta presente e i principali elementi di criticità. Precedenti esperienze di ricerca effettuate hanno evidenziato quanto sia riduttivo ai fini conoscitivi ricondurre le questioni commerciali esclusivamente alle attività che rientrano nella definizione giuridica di commercio al dettaglio. L’indagine ha pertanto riguardato l’insieme delle attività economiche urbane presenti ai piani terra degli edifici individuando anche la presenza dei locali commerciali sfitti. L’identificazione delle tipologie economiche e commerciali delle attività è stata effettuata in base alla funzione prevalente valutata in sede di restituzione informatica del rilievo attraverso l’incrocio con i database comunali (ad esempio molte delle attività identificate come «artigiane» presentano per le funzioni complementari anche autorizzazioni per somministrazione di alimenti e bevande e/o commercio al dettaglio). Il rilievo delle attività economiche ha permesso di raccogliere oltre alla posizione geografica del locale/attività presente ai piani terra degli edifici una serie ulteriore di informazioni: - localizzazione (via e civico); - insegna; - tipologia di attività; - merceologia e/o altri dati utili ad identificare l’attività prevalente svolta, il servizio fornito o la tipologia di beni prodotti; - numero di vetrine; - eventuale presenza di dehors; - eventuali connotazioni specifiche dell’attività (ad esempio: etnico, bio, vegan, pluralità di livelli, ecc.) utili a caratterizzare le attività economiche presenti nell’ambito di indagine. La restituzione in ambiente GIS del rilievo ha portato alla definizione di un database informativo descrivente la distribuzione spaziale dei locali commerciali nell’ambito d’analisi, il loro grado di utilizzo e le tipologie di attività insediate attraverso una tassonomia consolidata nel tempo e mutuata dalla consultazione delle normative settoriali. Tale tassonomia, come sarà esplicitato nei paragrafi successivi, comprende le seguenti macrotipologie: - Attività del commercio al dettaglio; - Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande; - Attività artigianali; - Attività del terziario direzionale e di servizio; 1La mappatura svoltasi durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 ha utilizzato come punto di partenza il lavoro svolto da Victor Barba Calpe, Isabella Virginia Bonavita, Luca Civello e Marta Torné Vega studenti del Laboratorio di Urbanistica (proff. Edoardo Marini e Luca Tamini) del Corso di Laurea Magistrale in Architettura e Disegno Urbano della Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Il rilievo è stato successivamente integrato con rilievi virtuali effettuati sfruttando varie risorse disponibili online. 7
- Attività ricettive; - Attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco; - Attività sportive - Altre attività residuali al piano terra; - Dismissioni o sfitti. All’interno di ognuna di queste sono state individuate delle sottocategorie che permettono di effettuare una classificazione tipologica e merceologica di dettaglio. Fig. 1 Processo di normalizzazione dei dati acquisiti attraverso rilievo diretto e costruzione del geo-database degli spazi commerciali Il processo di mappatura ha portato alla realizzazione di un database georeferenziato composto da 1.120 record descriventi gli spazi commerciali presenti ai piani terra del comune di Rho. Sono esclusi da questo computo le attività commerciali presenti all’interno del quartiere espositivo “Fieramilano” mentre le strutture unitarie presenti (centro commerciale “Rho Center” e centro commerciale “La Stazione”) ed il mercato coperto di via Garibaldi sono stati computati come singoli elementi per evitare di inficiare i risultati statistici della rilevazione. 8
Fig. 2 Mappatura degli spazi commerciali individuati nel comune di Rho Tab. 1 Attività rilevate nel comune di Rho: articolazione per macrotipologia commerciale Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 316 28,21% Artigianato 240 21,43% Somministrazione di alimenti e bevande 142 12,68% Terziario direzionale e di servizio 186 16,61% Altre attività 2 16 1,43% Dismissione sfitto 220 19,64% Totale complessivo 1120 100,00% 2Vengono aggregate nella voce "Altre attività" le Attività ricettive; le Attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco; le Attività sportive e le Altre attività residuali al piano terra numericamente meno rilevanti rispetto alle altre macrotipologie economiche. 9
2.1. Spazi commerciali dismessi/sfitti Un esito fondamentale del processo di mappatura è l’identificazione degli spazi commerciali sfitti ovvero l’insieme dei locali posti ai piani terra degli edifici e dotati di affaccio su strada, già interessati dalla localizzazione di un’attività economica, per i quali sia intervenuta la cessazione dell’attività al momento del rilievo. Fig. 3 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho 10
Fig. 4 Mappatura degli spazi commerciali sfitti/dismessi individuati nel comune di Rho (dettaglio per l’ambito del centro storico di Rho) 11
12
3. DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO DI RHO Una delle attività svolte in questa prima fase della ricerca ha consistito nella ridefinizione del perimetro del Distretto Urbano del Commercio di Rho nell’ottica di una sua centralità nella definizione di azioni e strategie urbanistiche da attivare nella Variante generale al PGT e in prospettiva del bando regionale 2020 sui “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana” promosso da Regione Lombardia 3 . Nel presente capitolo si descrive l’attività svolta preceduta da una premessa che sintetizza gli obiettivi e le caratteristiche normative dei Distretti del Commercio. 3.1. I Distretti del commercio: caratteristiche e descrizione dei contenuti dei bandi promossi da Regione Lombardia I distretti del commercio promossi da Regione Lombardia a partire dal 2008, rappresentano un’innovazione nella politica commerciale pubblica del nostro Paese, poiché perseguono una modalità di intervento integrata, condivisa e concertata tra le parti economiche, politiche e sociali. I distretti si presentano come un nuovo modello di governance lombarda, una politica attiva costruita con il territorio e per il territorio nel suo complesso. L’articolo 5 del Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere (L.R. 6/2010) li descrive come “[…] entità innovative che definiscono ambiti e iniziative nelle quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescere l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali” 4. Le caratteristiche principali dei distretti riguardano: - La presenza di addensamenti di esercizi commerciali anche integrati con altri settori economici (artigianato, servizi e ricettività); - Connessione con punti di rilevanza del territorio (es. riferimenti culturali o turistici, stazioni e altri snodi del sistema di trasporto pubblico) di rilievo alla scala comunale o sovra-comunale; - Buona accessibilità e sviluppo di mobilità sostenibile (es. trasporto pubblico, parcheggi per cicli e motocicli, infrastrutture per la mobilità dolce, isole pedonali); - Qualità urbana (es. arredo urbano, aree verdi, pulizia, segnaletica, sicurezza); - Offerta di servizi (es. attività culturali, animazione e eventi, presenza di bar e ristoranti, quantità e qualità del servizio commerciale). La D.G.R. VIII/10397 del 28 ottobre 2009 “Modalità per l’individuazione degli ambiti territoriali distretti del commercio” che costituisce il principale riferimento normativo relativo ai distretti del commercio, definisce due tipologie distinte: 1. Distretto urbano del commercio (DUC): il distretto del commercio costituito sul territorio di un unico comune. Nella maggior parte dei casi si tratta delle aree centrali delle municipalità, riconoscibili nei loro centri storici. 2. Distretto diffuso di rilevanza intercomunale (DID): il distretto del commercio costituito sul territorio di più comuni, in numero non inferiore a tre. 3 Decreto n. 6401 del 29 maggio 2020, BURL n. 23 Serie Ordinaria del 4 giugno 2020. 4 Definizione ripresa a livello nazionale dalla L. 11 novembre 2011, n. 180 “Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese”. 13
La delibera regionale stabilisce inoltre i criteri minimi per la definizione degli ambiti distrettuali: 1. Dimensionamento e posizionamento territoriale: Comune capoluogo di Regione e Provincia (DUC); Comune con popolazione residente uguale o maggiore a 15.000 abitanti (DUC); Comuni con popolazione residente inferiore a 15.000 abitanti, aggregati tra loro in numero non inferiore a tre (DID); 2. Accordo obbligatorio dei soggetti interessati: I requisiti minimi prevedono l’accordo preventivo, formalizzato o no in un organismo di secondo livello, con le Associazioni imprenditoriali del commercio maggiormente rappresentative a livello provinciale, ai sensi della legge 580/95, sentite le Organizzazioni maggiormente rappresentative dei consumatori; 3. Capacità di governance del distretto: La predisposizione del programma di distretto e l’individuazione dei soggetti responsabili in via continuativa dell’avvio e dello sviluppo del distretto, nonché della gestione delle azioni previste dal programma. Il fattore discriminante per l’implementazione di un distretto riguarda la presenza di un “sistema o polarità commerciale”, ovvero un addensamento di attività commerciali, programmato o spontaneo, di consistenza sufficiente a determinare effetti di sinergia ed attrattività. Il distretto del commercio è fondato, prima di tutto, sulla visione condivisa di una doppia necessità: i.) qualificare, sviluppare e consolidare la polarità commerciale espressa dal territorio e ii.) migliorare e qualificare l’intero contesto urbano. Il commercio al dettaglio, infatti, viene individuato come fattore qualificante nei processi di mantenimento e trasformazione urbana, fondamentale per le politiche di attrattività turistica e per il miglioramento della qualità della vita delle città. La politica dei distretti si dimostra una strategia innovativa per lo sviluppo e la valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone un territorio, per la valorizzazione e la promozione delle imprese e della loro competitività, per il consolidamento del ruolo del commercio come elemento di integrazione e coesione sociale, di salvaguardia del territorio e di contrasto alla marginalizzazione. Nel corso degli anni i distretti si sono dimostrati incubatori di iniziative e politiche locali, strumenti efficaci nella risoluzione di problematiche complesse e facilitatori nel rapporto tra il soggetto pubblico e privato. La politica regionale è maturata evolvendo da una prima fase prettamente commercio-centrica, nata a sostegno delle attività distributive tradizionali, ad una fase di risposta ai bisogni non solo delle imprese della distribuzione, del turismo e dei servizi, ma anche dei cittadini. Si è allargato così l’interesse dei distretti ad altre funzioni della città e del territorio e ha preso avvio la costruzione di una politica stabile e di lungo periodo, orientata a garantire una varietà di formati e servizi in un’ottica intersettoriale. I Distretti commerciali sono stati riconosciuti a livello nazionale con la Legge 180/2011 “Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese” che li ha definiti all’art. 5, comma 1, lettera e) come “[…] le aree produttive e le iniziative nelle quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali, liberamente aggregati, esercitano il commercio come fattore di valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio”. 14
Con l’approvazione della L.R. 18/2019 “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente” Regione Lombardia individua misure di semplificazione - attraverso modifiche puntuali alla L.R. 12/2005 e ad altre leggi regionali tra le quali la L.R. 06/2010 - dove il perimetro del distretto del commercio diviene il riferimento territoriale per l’attivazione di politiche premiali per l’insediamento di attività commerciali di vicinato e artigianali di servizio (art. 3) e per il potenziamento dell’offerta esistente (ad es. attraverso il recupero dei piani terra esistenti con affaccio sullo spazio pubblico, art. 8) da attuare all’interno del PGT “al fine di promuovere progetti di rigenerazione del tessuto urbano e commerciale mediante il riuso di aree o edifici dismessi o anche degradati in ambito urbano”. 3.2. Ridefinizione del perimetro del DUC Il Comune di Rho ha partecipato al primo bando relativo al progetto strategico “Distretti del Commercio per la competitività e l’innovazione del sistema distributivo nelle aree urbane della Lombardia “ (D.D.G. 8951 del 7 agosto 2008) indetto da Regione Lombardia a seguito delle “Modalità per l’attuazione dell’iniziativa Promozione dei Distretti del Commercio” (D.G.R. VIII/7730 del 24 luglio 2008)5, in particolare per la “Misura 2” del bando rivolta ai comuni non capoluogo di provincia (dotazione finanziaria prevista pari a 11.904.000 €). Con l’approvazione de graduatoria del bando (approvata con D.d.u.o. n. 4504 del 7 maggio 2009) il Comune di Rho è stato riconosciuto come Distretto Urbano del Commercio da Regione Lombardia con la denominazione “Distretto commerciale del centro storico di Rho” ed ammesso al finanziamento regionale. Gli investimenti complessivamente raccolti sono stati 843.172,00 € per i quali Regione Lombardia ha riconosciuto un contributo di 200.000,00 € al Comune di Rho e 119.125,00 € ai privati coinvolti. Il DUC riguardava esclusivamente alcuni addensamenti di offerta del centro storico di Rho per complessivi 324 spazi al piano terra 6. 5 Entrambi i provvedimenti sono pubblicati sul Burl n. 35, 2º supplemento straordinario del 28 agosto 2008. 6 Stima effettuata a seguito del rilievo 2020 considerando un buffer di 10 metri dal perimetro del DUC. 15
Fig. 5 Perimetro 2009 del DUC di Rho A seguito del rilievo effettuato nel 2020, è stato concordato con la cabina di regia del DUC di procedere ad una ridefinizione del perimetro del DUC nell’ottica di comprendere alcuni addensamenti di offerta di principale importanza nella rete locale di Rho ed annettere i sistemi commerciali periferici delle frazioni Lucernate, Mazzo, Passirana e Terrazzano. L’obiettivo è estendere il numero di imprese coinvolte nel DUC anche nell’ottica del nuovo bando regionale per i Distretti del commercio e della Variante al PGT. L’istanza di modifica del perimetro approvata con Delibera di Giunta Comunale n. 98 del 26/05/2020 - effettuata ai sensi della D.G.R. VIII/10397 del 28 ottobre 2009 “Modalità per l’individuazione degli ambiti territoriali distretti del commercio” - è stata accolta da Regione Lombardia con decreto della Direzione Generale Sviluppo Economico n. 6887 del 12/06/2020. Il nuovo perimetro distretto è dunque articolato per “polarità distrettuali”: una “centrale” relativa al capoluogo Rho e 4 periferiche relativa alle frazioni Lucernate, Mazzo, Passirana e Terrazzano. Di seguito vengono descritte le nuove polarità distrettuali sia geograficamente sia statisticamente attraverso l’articolazione dell’offerta presente per le macro-tipologie economiche (Commercio al dettaglio; Somministrazione di alimenti e bevande; Artigianato; Terziario direzionale e di servizio; Dismissioni o sfitti) descritte la precedente capitolo 2 7: 7Vengono aggregate nella voce "Altre attività" le Attività ricettive; le Attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco; le Attività sportive e le Altre attività residuali al piano terra numericamente meno rilevanti rispetto alle altre macrotipologie economiche. 16
Fig. 6 Perimetro 2020 del DUC di Rho 17
Tab. 2 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2009 del Distretto Urbano del Commercio 8 Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 127 39,20% Artigianato 59 18,21% Somministrazione di alimenti e bevande 36 11,11% Terziario direzionale e di servizio 48 14,81% Altre attività 3 0,93% Dismissione sfitto 51 15,74% Totale complessivo 324 100,00% Tab. 3 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 225 29,41% Artigianato 157 20,52% Somministrazione di alimenti e bevande 79 10,33% Terziario direzionale e di servizio 134 17,52% Altre attività 10 1,31% Dismissione sfitto 160 20,92% Totale complessivo 765 100,00% 8 Stima effettuata a seguito del rilievo 2020 considerando un buffer di 10 metri dal perimetro del DUC. 18
Fig. 7 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità centrale) Tab. 4 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità centrale Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 199 30,52% Artigianato 130 19,94% Somministrazione di alimenti e bevande 68 10,43% Terziario direzionale e di servizio 121 18,56% Altre attività 9 1,38% Dismissione sfitto 125 19,17% Totale complessivo 652 100,00% 19
Fig. 8 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Lucernate) Tab. 5 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di Lucernate) Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 4 21,05% Artigianato 3 15,79% Somministrazione di alimenti e bevande 1 5,26% Terziario direzionale e di servizio 1 5,26% Altre attività 0 0,00% Dismissione sfitto 10 52,63% Totale complessivo 19 100,00% 20
Fig. 9 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Mazzo) Tab. 6 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di Mazzo) Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 12 24,00% Artigianato 7 14,00% Somministrazione di alimenti e bevande 4 8,00% Terziario direzionale e di servizio 7 14,00% Altre attività 1 2,00% Dismissione sfitto 19 38,00% Totale complessivo 50 100,00% 21
Fig. 10 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Passirana) Tab. 7 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di Passirana) Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 7 23,33% Artigianato 10 33,33% Somministrazione di alimenti e bevande 5 16,67% Terziario direzionale e di servizio 5 16,67% Altre attività 0 0,00% Dismissione sfitto 3 10,00% Totale complessivo 30 100,00% 22
Fig. 11 Perimetro 2020 del DUC di Rho (polarità esterna di Terrazzano) Tab. 8 Articolazione dell’offerta commerciale della perimetrazione 2020 del Distretto Urbano del Commercio (polarità esterna di Terrazzano) Macrotipologia economica N. % Commercio al dettaglio 3 21,43% Artigianato 7 50,00% Somministrazione di alimenti e bevande 1 7,14% Terziario direzionale e di servizio 0 0,00% Altre attività 0 0,00% Dismissione sfitto 3 21,43% Totale complessivo 14 100,00% 23
3.3. Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana” Il bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana” pubblicato da Regione Lombardia il 4 giugno 2020 9 recepisce alcune significative innovazioni della L.R. n. 18 del 26 Novembre 2019 “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente” che assegna un ruolo di primo piano ai Distretti del Commercio nei progetti e strategie di rigenerazione urbana. Con una dotazione finanziaria di € 22.564.950 e una procedura valutativa a graduatoria (scadenza: 30 settembre 2020), il bando è finalizzato a sostenere i Distretti del Commercio, iscritti all'apposito Elenco regionale, come volano per la ricostruzione economica territoriale urbana nei settori del commercio, artigianato, ristorazione e terziario, a seguito dell’impatto negativo dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Nel dettaglio il bando finanzia: - bandi emanati dai Comuni per sostenere gli interventi realizzati dalle imprese per l’apertura di nuove attività o il rilancio di attività esistenti, l’adattamento dei punti vendita alle nuove esigenze di sicurezza e protezione di lavoratori e consumatori, l’adozione di nuove modalità di vendita quali vendita online e consegna a domicilio;. - interventi realizzati direttamente dai Comuni per la qualificazione e l’adeguamento dell’area del Distretto e la realizzazione di servizi comuni per le imprese. Per i Distretti che si impegnano ad emanare i bandi per le imprese e concedere i relativi aiuti entro il 31 dicembre 2020 è prevista una premialità di contributo: la D.G. Sviluppo economico di Regione Lombardia con decreto n. 7344 del 23 giugno 202010 ha approvato la domanda di premialità presentata dal Comune di Rho e concesso il relativo contributo (€ 100.000) per procedere con la definizione del bando comunale per le imprese, attraverso anche l’attivazione di un questionario online di condivisione per il progetto distrettuale articolato in quattro sezioni: impatti della crisi sulla tua attività, necessità ed opportunità, cooperazione con altri commercianti, suggerimenti. Fonte: Regione Lombardia, Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana. 9 Decreto n. 6401 del 29 maggio 2020, BURL n. 23 Serie Ordinaria del 4 giugno 2020. 10 D.d.u.o. 23 giugno 2020 - n. 7344 Approvazione degli esiti istruttori delle domande di premialità a valere sul bando «Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana» e concessione dei relativi contributi - II provvedimento, BURL n. 27 Serie Ordinaria del 29 giugno 2020. 24
Successivamente al riconoscimento della premialità, il Comune potrà presentare una Domanda di partecipazione con il progetto complessivo (scadenza: 30 settembre 2020) con la restituzione di una articolata documentazione: richiesta di contributo, accordo di partenariato, proposta progettuale, budget di progetto, cartografia dell’area interessata dagli interventi, copia dei provvedimenti adottati per l’approvazione del progetto e la copertura finanziaria, copia dei bandi alle imprese e relativi atti formali di approvazione (in caso di premialità). È da segnalare che nella proposta progettuale viene esplicitamente richiesta alla voce “Contesto“ la descrizione del contesto economico e urbano del Distretto, come risultava prima dell’emergenza sanitaria Covid-19 (es: numero e tipologia delle imprese presenti, ampiezza dell’offerta commerciale, servizi comuni disponibili per imprese ed utenti, meccanismi di governance, caratteristiche urbanistiche, …) e dell’impatto dell’emergenza sanitaria Covid-19 sul tessuto economico locale (es: cessazione di attività, incremento dei locali sfitti, settori più colpiti ecc.), oggetto dell’indagine conoscitiva per la Variante al PGT. I beneficiari indiretti di questa misura di sostegno regionale, tramite il bando emanato dal Comune, sono le Micro, Piccole e Medie Imprese, singole, in partenariato o costituite in Rete di Imprese, in possesso dei seguenti requisiti: - essere MPMI (ai sensi dell’allegato 1 del Reg. UE n. 651/2014); - essere iscritte al Registro delle Imprese e risultare attive; - disporre di una unità locale collocata all’interno dell’ambito territoriale del Distretto del Commercio che soddisfi almeno una delle seguenti condizioni: - svolgere attività di ristorazione, somministrazione o vendita diretta al dettaglio di beni o servizi, con vetrina su strada o situata al piano terreno degli edifici; - fornire servizi tecnologici innovativi di logistica, trasporto e consegna a domicilio alle imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato che coprano in tutto o in parte il territorio del Distretto del Commercio. I progetti, infine, devono essere promossi e realizzati da un partenariato composto obbligatoriamente almeno da: - Comune aderente al Distretto del Commercio; - associazioni di rappresentanza imprenditoriale del commercio maggiormente rappresentative a livello provinciale (ai sensi della Legge 580/1993), aderenti al Distretto del Commercio. Potranno inoltre essere inclusi nel partenariato: - altre associazioni di categoria imprenditoriali aderenti al Distretto; - Camera di Commercio (già coinvolta dal Comune di Rho nei tavoli di lavoro preparatori) ed altri soggetti pubblici; - altre associazioni di categoria imprenditoriali non aderenti al Distretto, associazioni dei consumatori, associazioni sindacali, sociali e culturali, singole imprese ed altri soggetti privati. 25
Fonte: Regione Lombardia, Bando “Distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana. 26
4. ANALISI CRITICA DEI REGOLAMENTI COMUNALI E DELLE NORME DEL PGT VIGENTE IN MATERIA DI COMMERCIO 4.1. Contenuti e indicazioni dei regolamenti comunali Nel presente paragrafo si propone una sintesi dei contenuti urbanisticamente rilevanti dei diversi regolamenti comunali vigenti che regolano e disciplinano alcune attività economiche e commerciali nonché l’attività edilizia e il decoro urbano. Attraverso uno schema sinottico si indicano i principali contenuti dei regolamenti analizzati, gli articoli di interesse e i rimandi specifici alla strumentazione urbanistica vigente (PGT), evidenziando in questo modo la necessità di un futuro aggiornamento del dispositivo regolativo analizzato. Rimandi specifici allo strumento Denominazione Articoli di interesse urbanistico ed indicazioni per la Variante al PGT TITOLO I - CAPITOLO 11 - LAVANDERIE, Non si evidenziano rimandi particolari allo BARBIERI, PARRUCCHIERI ED ATTIVITA’ strumento urbanistico ma si richiamano norme AFFINI abrogate (come ad esempio la L. 426/1971 A) Lavanderie “Disciplina del Commercio”) e potenzialmente Vengono riportate alcune norme di natura in contrasto con gli altri regolamenti comunali generale relative a: gestione acque (art. vigenti. In particolare, si segnala: 1.11.1); caratteristiche dei locali per le lavanderie ad umido (art. 1.11.2), industriali - strutture ricettive (TITOLO III CAPITOLI 7 (art. 1.11.3) e a secco (art. 1.11.4); e 14), riferimento a normativa regionale abrogata; B) Barbieri, parrucchieri, estetiste ed attività affini - esercizi di vendita al pubblico (TITOLO IV Oltre a vietare lo svolgimento delle attività in CAPITOLO 3 - ESERCIZI DI VENDITA AL forma ambulante (art. 1.11.7) si definiscono PUBBLICO) riferimento a normativa alcune caratteristiche dei locali come nazionale abrogata; dimensione minima e suddivisione degli - commercio su aree pubbliche (TITOLO IV ambienti di lavoro (art. 1.11.9). CAPITOLO 4 ATTIVITA’ DI TITOLO III - CAPITOLO 7 – ESERCIZIO DI COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE) OSPITALITA’ ED ABITAZIONE COLLETTIVA riferimento a normativa nazionale Regolamento di igiene 11 Vengono definite le caratteristiche anche abrogata e possibile contrasto con il dimensionali dei locali e le dotazioni minime regolamento comunale per il commercio e delle strutture ricettive: alberghi (art. 3.7.0), la somministrazione su aree pubbliche; affittacamere (art. 3.7.2); ostelli per la gioventù - attività di somministrazione (TITOLO V (art. 3.7.4), agriturismo (art. 3.7.5), dormitori CAPITOLO 5 ATTIVITA’ di pubblici (art. 3.7.6) e gli esercizi di ospitalità SOMMINISTRAZIONE) riferimento a collettiva (art. 3.7.7). normativa nazionale abrogata. TITOLO III - CAPITOLO 8 – LOCALI DI RITROVO PER PUBBLICI SPETTACOLI Vengono definite le caratteristiche anche dimensionali dei locali e le dotazioni minime dei locali di ritrovo per pubblici spettacoli (artt. 3.8.1-3.8.4) e le palestre (artt. 3.8.5-3.8.9). TITOLO III - CAPITOLO 9 – ALBERGHI DIURNI E PISCINE APERTE AL PUBBLICO Vengono definite le caratteristiche anche dimensionali dei locali e le dotazioni minime degli alberghi diurni (artt. 3.9.4-3.9.13), le piscine (artt. 3.9.14-3.9.37). 11 Approvato con D.C.C. n. 182 del 19/12/1991, aggiornato e modificato con D.C.C. n. 93 del 14/09/1995, D.C.C. n. 51 del 29/06/2004 e D.C.C. n. 48 del 20/07/2005. 27
Rimandi specifici allo strumento Denominazione Articoli di interesse urbanistico ed indicazioni per la Variante al PGT TITOLO III - CAPITOLO 14 – FABBRICATI PER ABITAZIONI TEMPORANEE E/O PROVVISORIE E COMPLESSI RICETTIVI ALL’ARIA APERTA (CAMPEGGI E VILLAGGI TURISTICI) Vengono definite le caratteristiche anche dimensionali dei locali e le dotazioni minime dei campeggi e dei villaggi turistici (ARTT. 3.14.3- 3.14.11). TITOLO IV - CAPITOLO 2 - STABILIMENTI E LABORATORI DI PRODUZIONE, PREPARAZIONE E CONFEZIONAMENTO Vengono definiti per i laboratori di produzione e i laboratori artigianali i requisiti localizzativi (art. 4.2.1), le caratteristiche dei locali (art. 4.2.2 e art. 4.2.4), le caratteristiche dei reparti di vendita annessi (art. 4.2.3 e art. 4.2.5). TITOLO IV - CAPITOLO 3 - ESERCIZI DI VENDITA AL PUBBLICO Vengono definite le caratteristiche anche dimensionali dei locali e le dotazioni minime degli esercizi di vendita al pubblico (artt. 4.2.2, 4.3.2) TITOLO IV - CAPITOLO 4 - ATTIVITA’ DI COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE Vengono definite le caratteristiche delle aree per il commercio su area pubblica (art. 4.4.2) TITOLO IV - CAPITOLO 5 - ATTIVITA’ di SOMMINISTRAZIONE Vengono definiti i requisiti generali degli esercizi (art. 4.5.3) e le caratteristiche dei locali di alcune specifiche categorie (art. 4.5.6). Art. 3 Art. 3 Definizione dei criteri per l’identificazione delle Rimando allo strumento urbanistico (senza aree da destinare a commercio su area citare articoli specifici) per le aree da destinare pubblica: a commercio su area pubblica - Previsioni dei vigenti sistemi urbanistici comunali - Vincoli a tutela dei valori storici, artistici, architettonici ed ambientali - Vincoli imposti dalla polizia stradale, igienico sanitari o di pubblico interesse. Regolamento per la disciplina del - In base alle caratteristiche socioeconomiche commercio e della somministrazione su del territorio. aree pubbliche 12 Art. 9 Stabilisce le aree e le modalità di svolgimento del commercio in forma itinerante definendone: - Le limitazioni per ragioni di viabilità, igienico sanitarie, e per altri motivi di pubblico interesse. Si devono usare mezzi mobili e le soste devono essere limitate al tempo necessario per la vendita o per la somministrazione. - Le aree specificamente individuate in una planimetria allegata; 12 Approvato con D.C.C. n. 58 del 28/09/2017. 28
Rimandi specifici allo strumento Denominazione Articoli di interesse urbanistico ed indicazioni per la Variante al PGT - I tempi limite per la sosta e la distanza da un altro operatore itinerante già posizionatosi in precedenza. - Lo spazio che non può eccede le misure di mt. 6,00 x 3,00. Art.14 Definisce le modalità per l’istituzione e l’ampliamento (da parte del Consiglio Comunale) dei mercati su area pubblica, valutandone: - La localizzazione e l’ampiezza delle aree mercatali; - La periodicità di svolgimento; - Il numero complessivo dei posteggi. Art. 15 Definisce le modalità di organizzazione dei posteggi nelle aree mercatali valutandone: - allacciamento alla rete elettrica, idrica e fognaria; - condizioni igienico sanitarie; - merceologia eventualmente definendo macroaree diversificate per tipologia alimentare o non alimentare. Art. 6 Definisce che i requisiti igienico-sanitari dei locali ivi compresa la superficie minima, i requisiti delle attrezzature delle suppellettili destinati allo svolgimento delle attività esercitate sono stabiliti dal vigente Regolamento Locale di igiene all’art. 1.11.7 e Regolamento per la disciplina dell’attività seguenti. di estetista - acconciatore - onicotecnica - Art. 24 centro abbronzatura - tatuatore - Stabilisce che gli orari giornalieri delle attività e piercing 13 le giornate di chiusura annuali sono stabiliti con ordinanza del Sindaco. È d’obbligo esporre l’orario in maniera ben visibile dall’esterno del negozio. Si definisce come sia concessa la prosecuzione dell’attività a porte chiuse oltre i limiti d’orario e comunque non oltre 30 minuti dall’orario di chiusura dell’esercizio pubblico. Art. 2 Artt. 2 e 3 Definisce le attività per le quali non si applica il Utili per la definizione delle funzioni nelle NTA regolamento, tra le quali: del Piano delle Regole. a) Bar caffè ed esercizi assimilabili; b) Ristoranti, fast food, osterie, trattorie ed Art. 7 Regolamento per l’apertura e la gestione esercizi assimilabili; Rimando allo strumento urbanistico (senza delle sale giochi 14 c) Alberghi e strutture ricettive assimilabili; citare articoli specifici) quale elemento primario d) Circoli privati, organizzazioni, associazioni per individuazione dell’incompatibilità della ed enti assimilabili che svolgono attività localizzazione anche in riferimento agli riservate ai soli associati purché in possesso immobili di interesse storico e ambientale. di autorizzazione per la somministrazione di Art. 8 alimenti e bevande; 13 Approvato con D.C.C. del 11/05/2001, modificato con D.C.C. n. 36 del 30/05/2005 e D.C.C. n. 69 del 28/09/2006. 14 Approvato con D.C.C. n. 50 del 25/07/2012. 29
Rimandi specifici allo strumento Denominazione Articoli di interesse urbanistico ed indicazioni per la Variante al PGT e) Agenzie di raccolta di scommesse ippiche e Rimando ulteriore allo strumento urbanistico sportive, esercizi che raccolgono (senza citare articoli specifici) per la scommesse su incarico di concessionari di compatibilità della localizzazione. Definizione giochi ed in generale punti di vendita aventi di una Slp minima per l’apertura dell’attività e di come attività principale la una dotazione minima di parcheggi commercializzazione di giochi pubblici; pertinenziali per le attività con Slp maggiore di f) Sale destinate al gioco del Bingo. 250 mq. Art. 3 Si evidenzia inoltre che il Regolamento Si riporta un glossario utile alla distinzione tra andrebbe adeguato con le novità introdotte le diverse categorie di attività. dalla D.G.R. X/1274 in materia di distanze (500 Art. 7 metri) e definizione dei “luoghi sensibili”. Definisce le zone dove è vietata l’apertura di sale gioco: - Nelle zone e negli edifici dove lo strumento urbanistico non consente tale attività; - Nelle zone comprese negli ambiti di salvaguardia degli insediamenti di interesse storico ambientale (come da strumento urbanistico); - Nelle zone destinate alla circolazione pedonale o a traffico limitato (ZTL); - Nelle zone limitrofe a servizi religiosi, strutture ospedaliere, associazioni di volontariato, a servizi educativi, a strutture per lo sport e a parchi e giardini, sempre ad una distanza non inferiore a mt. 400 da dette attrezzature; - Nei locali ubicati o confinanti con edifici di civile abitazione e loro pertinenze fatta eccezione per i negozi al piano terra degli edifici. Art. 8 Nella definizione dei requisiti delle sale giochi vengono indicate: - Destinazione urbanistica ammessa; - Conformità alle disposizioni del Regolamento d’Igiene e del Regolamento Edilizio; - Slp non inferiore a 120 mq di cui massimo il 60% occupata dai giochi; - Identificazione di un requisito minimo di parcheggio (100% Slp) per le attività con Slp maggiore di 250 mq da garantire attraverso atto pubblico di asservimento; - Possibilità di autorizzare esclusivamente la somministrazione di alimenti e bevande analcoliche mediante apparecchi automatici. Art. 1 Art. 2 Definizione delle caratteristiche fisiche e Rimando allo strumento urbanistico (senza funzionali dei dehors e degli spazi di possibile citare articoli specifici) per le norme generali di Regolamento per l’occupazione collocazione degli stessi. piano relative alle nuove costruzioni temporanea di suolo pubblico con La localizzazione dei dehors può avvenire su: evidenziandone la non applicabilità per dehors 15 - suolo pubblico; l’installazione dei dehors. - suolo privato gravato di servitù ad uso pubblico; - suolo privato. 15 Approvato con D.C.C. n. 40 del 30/05/2018. 30
Rimandi specifici allo strumento Denominazione Articoli di interesse urbanistico ed indicazioni per la Variante al PGT Vengono definite due diverse tipologie di dehors a seconda dell’ingombro e del grado di trasformazione edilizia ed urbanistica che inducono: - opere di arredo mobili, e telaio in struttura leggera di altezza massima metri 2,00; - strutture con maggior grado di complessità. In relazione alla durata della loro permanenza vengono identificati come: - stagionali (durata inferiore a 8 mesi nell’arco di un anno solare); - permanenti (durata superiore a 8 mesi nell’arco di un anno solare e comunque per un periodo massimo non superiore a 6 anni. Art. 2 Si richiamano la disciplina per l’installazione dei dehors in base al Dpr 380/2001 a seconda della tipologia e della durata dell’occupazione, stabilendo che non si applicano le “norme generali” del PGT relative alle nuove costruzioni. Art.3 Stabilisce i titoli abilitativi, i presupposti e le condizioni per l’autorizzazione delle diverse tipologie di dehors. Art. 5 Vengono trattate le caratteristiche principali e di ubicazione dei dehors: - installati in prossimità dell’esercizio commerciale di cui costituiscono pertinenza; - la superficie lorda di occupazione dei dehors non deve essere superiore a due volte la superficie lorda di pavimento dei locali dell’esercizio pubblico (tranne nel caso in cui essi siano posti su aree a verde e/o parco pubblico; - in prossimità di intersezioni viarie i dehors non devono essere di ostacolo alla visuale. - per consentire il transito pedonale lungo il marciapiede deve essere garantito uno spazio non inferiore a metri 2,00, (1,50 nelle zone di rilevanza storico ambientale). Il percorso pedonale deve essere assicurato lungo gli edifici. - nelle zone a ZTL il posizionamento dei dehors può avvenire anche in mezzo alla carreggiata, garantendo un passaggio di metri 3,50 per i mezzi di soccorso. Art.6 Si definiscono i divieti e le limitazioni quali: - i dehors non devono essere fissati al suolo con opere murario o cementizie; - le protezioni laterali e frontali devono essere trasparenti; - nel loro posizionamento bisogna evitare le interferenze con reti tecnologiche esistenti. 31
Rimandi specifici allo strumento Denominazione Articoli di interesse urbanistico ed indicazioni per la Variante al PGT TITOLO I, CAPO II - OCCUPAZIONE SPAZI Al Titolo I Capo II, Capo VII e CAPO VIII si ED AREE DEL SUOLO PUBBLICO riportano norme potenzialmente in contrasto Vengono definiti nei vari articoli le diverse con gli altri regolamenti comunali vigenti e si fattispecie relative all’occupazione di suolo richiamano norme nazionali abrogate. pubblico, in particolare per il commercio agli artt. 14 e 15. TITOLO I, CAPO IV DELLA SICUREZZA E DEL DECORO PUBBLICO Si definiscono norme per il decoro pubblico Regolamento di Polizia urbana 16 anche dei negozi con particolare riferimento alle facciate e alle insegne (artt. 33 e 46) TITOLO I, CAPO VII - INDUSTRIA - COMMERCIO - ANNONA - ESERCIZI PUBBLICI Vengono definite alcune prescrizioni relative agli esercizi commerciali (artt. 69 – 88). TITOLO I, CAPO VIII - MERCATI - FIERE - SAGRE-Vengono descritte prescrizioni relative ai mercati ed alle fiere (artt. 89 – 96). TITOLO III, CAPO III, SEZIONE I - AREE EDIFICABILI E NORME GENERALI PER LE COSTRUZIONIAREE Relativamente alle aree e agli edifici abbandonati si definisce la necessità che siano sottoposti a cura e manutenzione periodica. Inoltre, per ragioni di sicurezza si prescrive che gli edifici in disuso siano resi inaccessibili e che le aree inedificate in fregio a spazi pubblici, siano chiuse con muri di cinta, cancellate o recinzioni decorose (Art. 64). Si definiscono inoltre alcune norme edilizie riguardanti le attività economiche relative a: - misure e distanze che le insegne delle attività economiche aggettanti su suolo pubblico devono rispettare (art. 70); Regolamento edilizio 17 - misure e le distanze che le tende solari di vetrine e di negozi sporgenti su suolo pubblico o di uso pubblico devono rispettare, definendone anche alcune caratteristiche come colore, tipologia e forma (art. 72); TITOLO V, STRADE PRIVATE E SUOLO PUBBLICO Si definiscono le caratteristiche che le edicole ed i chioschi devono rispettare in relazione al contesto in cui sono inseriti (art. 156). Per gli spazi privati ad uso pubblico come portici e gallerie viene prescritto l’uso di materiali adatti, si definisce che la manutenzione e l’illuminazione è a carico dei proprietari e viene definito che la disciplina degli stessi (limitazioni 16 Adottato con D.C.C. n. 17 del 12/02/1954 ed approvato con D.G.P. n. 2466 del 31/03/1954, modificato con D.C.C. n. 91 del 18/03/1956 (approvato con D.G.P. n. 5586 del 03/06/1955), con D.C.C. n. 76 del 06/02/1956 (approvato con D.G.P. n. 3463 del 02/04/1956), D.C.C. n. 88 del 04/10/1957, D.C.C. n. 170 del 07/06/1974, D.C.C. n. 416 del 15/11/1984. 17 Approvato con D.C.C. n. 74 del 19/11/2001, aggiornato con D.C.C. n. 62 del 29.11.2005, D.C.C. n. 71 del 16/10/2008, D.C.C. n. 13 del 19/03/2009, D.C.C. n.8 del 21/02/2012, D.C.C. n.12 del 26/02/2014, D.C.C. n.54 del 24/07/2014. 32
Puoi anche leggere