Programma straordinario per la gestione emergenziale dei rifiuti sul territorio ligure a valere per gli anni 2019/2020

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Comitato d’Ambito per il ciclo dei rifiuti - REGIONE LIGURIA

Programma straordinario per la gestione emergenziale dei rifiuti sul
territorio ligure a valere per gli anni 2019/2020

La situazione di emergenza riguardante il sistema di gestione rifiuti urbani in Liguria, determinata
dalla necessità di adeguamento degli impianti di discarica alle disposizioni che impongono l’obbligo
del pretrattamento tramite separazione e stabilizzazione della frazione umida, come chiarito dalla
Circolare Ministeriale dell’Agosto 2013, risulta tuttora in corso per una larga parte del territorio
metropolitano, non essendo, allo stato attuale, ancora operativo l’impianto di trattamento ad oggi
previsto al servizio dell’area genovese, la cui fase di progettazione risulta ad oggi in ritardo rispetto
ai cronoprogrammi approvati.
I tragici accadimenti legati al crollo del ponte Morandi, che hanno pesantemente coinvolto impianti
per la gestione rifiuti cittadina, e compromesso la logistica della raccolta sul territorio comunale,
hanno ulteriormente inciso sulla situazione emergenziale, determinando una grave crisi del
servizio, a cui si è posto rimedio incrementando l’utilizzo delle risorse impiantistiche disponibili
all’interno della regione, entro i limiti fissati.
Preso atto delle disposizioni di cui al Decreto del Commissario delegato per fronteggiare
l’emergenza determinatasi a seguito del crollo di un tratto del viadotto Polcevera n. 21 del 12
dicembre u.s., con il quale si demanda ad un provvedimento del Comitato d’Ambito, Autorità
competente alla approvazione del Piano d’Ambito, ai sensi dell’art.15 della Legge regionale
n.1/2014, un aggiornamento degli indirizzi per il periodo transitorio di cui alla specifica sezione del
Piano d’Ambito approvato con Deliberazione n. 8 del 6.8.2018 del Comitato d’Ambito, che si
sostanzi in un Programma straordinario per la gestione emergenziale dei rifiuti sul territorio
metropolitano genovese anni 2019/2020, sulla base dei seguenti elementi:
a) la copertura del fabbisogno di trattamento dei rifiuti prodotti dal territorio metropolitano negli
   anni 2019 e 2020 dovrà essere garantita attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo degli impianti
   liguri e per la parte residuale, il ricorso ad impianti extra regionali, attraverso accordi
   interregionali ai sensi dell’articolo 181 c. 5 del D. Lgs.152/2006 ovvero accordi fra gestori
   nell’ambito della disciplina di cui al DPCM 10 agosto 2016 attuativo dell’art.35 del
   D.L.133/2014 convertito in Legge n.164/2014;
b) gli impianti esistenti in provincia di La Spezia e di Savona dovranno essere rivolti in modo
   esclusivo alla ricezione e trattamento di rifiuti provenienti dal ciclo urbano del proprio bacino di
   riferimento, incrementato con i quantitativi derivanti dal territorio metropolitano;
c) le autorizzazioni rilasciate per l’esercizio dei citati impianti dovranno essere adeguate nel
   corso del 2019, al fine di garantire una capacità di ricezione e trattamento dei rifiuti urbani
   residui adeguata al nuovo assetto previsto, entro i limiti tecnici e di processo disponibili;
d) il ricorso agli impianti liguri di trattamento del rifiuto urbano indifferenziato dovrà prevedere, in
   quanto compatibile con le norme tecniche e le disposizioni amministrative che ne
   circoscrivono la praticabilità, lo smaltimento dei residui non recuperabili in impianti di
   smaltimento collocati sul territorio ligure;
e) i processi di movimentazione fra gli impianti liguri dovranno essere oggetto di monitoraggio
     inerente gli specifici flussi di rifiuti, con strumenti diretti a verifiche periodiche su impianti
     utilizzati, quantitativi giornalieri conferiti e ritirati presso gli stessi e criticità riscontrate da parte
     degli Enti territoriali, di Arpal e Regione.
Ritenuto dunque necessario, al fine di determinare condizioni di tenuta del sistema con la
prospettiva del prossimo biennio, porre mano ad una strategia di carattere straordinario incentrata
sul mantenimento presso impianti liguri del massimo quantitativo possibile di rifiuti, limitando il
ricorso ad impianti esterni per le eccedenze, ed ottimizzando le sinergie fra i soggetti gestori della

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Programma straordinario per la gestione emergenziale dei rifiuti sul territorio metropolitano genovese anni 2019/2020 1
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nostra regione per la definizione di livelli di servizio sostenibili sotto il profilo ambientale ed
economico.
Dato atto che in tal senso è necessario continuare con il percorso già intrapreso di sinergia e
soccorso tra le diverse aree funzionale consentendo alla Città Metropolitana di usufruire degli
impianti di trattamento ubicati nelle altre aree omogenee consentendo alle province prive di
discarica di chiudere il ciclo smaltendo il residuo presso la discarica metropolitana
Tenuto conto che tale strategia, in ragione della situazione contingente che coinvolge il territorio
ligure, comporta ora, per il biennio 2019/2020, misure e soluzioni integrative o di aggiornamento
rispetto alle previsioni quantitative della pianificazione settoriale, da condividere fra tutte le Autorità
competenti in materia, con l’obiettivo di giungere nel periodo immediatamente successivo a
condizioni di piena autosufficienza, si illustrano di seguito le misure del prospettato programma di
emergenza.

Situazione conferimenti 2018 e prospettive 2019

Sulle circa 425.750 t prodotte nel 2017, circa 177.250 t sono state raccolte in modo differenziato,
con una quota di circa 248.500 t di indifferenziato da gestire, rispetto alle 308.000 del 2013 (- 19,3
% dal 2013), risultato essenzialmente dovuto al calo di produzione, essendo la raccolta
differenziata cresciuta limitatamente nelle quantità raccolte e in percentuale (+7%).
Al netto di quanto conferito a Rio Marsiglia sono state 230.469 le t di rifiuti inviate nel 2017, con il
coordinamento AMIU, ad impianti terzi.
Ad ottobre 2018 risultano oltre 192.000 le tonnellate di rifiuti inviate ad impianti esterni, con una
proiezione a fine anno nuovamente pari a circa 230.000 t, che evidenzia scarsi risultati in tema di
aumento della raccolta differenziata e riduzione della produzione.
Le proiezioni per gli anni 2019 / 2020, contenute nel Piano d’Ambito regionale unico, approvato
con Deliberazione n. 8 del 6 agosto 2018 del Comitato d’Ambito, relative all’intero territorio
metropolitano sono di seguito riportate:

                                Tipologia                 2019                   2020
                          TOTALE prodotto               426.000                426.000
                          Indifferenziato               213.000                178.920
                          RD totale                     213.000                247.080
                          % RD                             50%                   58%

Tuttavia possono essere cautelativamente poste a base della programmazione emergenziale del
biennio 2019-2020 le seguenti stime peggiorative:

                                  Tipologia                  2019                2020
                          TOTALE prodotto                  426.000             426.000
                          Indifferenziato                  238.500             213.000
                          RD totale                        187.500             213.000
                          % RD                                44%                 50%

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Soluzioni di emergenza 2019/2020

Si individuano di seguito le soluzioni transitorie da perseguire nel biennio 2019 – 2020, al fine di
disporre di un relativo margine di sicurezza, fermo restando che i valori da traguardare rimangono
quelli previsti (RD al 65% da raggiungere quanto più rapidamente possibile da parte di tutti i
comuni del territorio metropolitano).
Tali soluzioni, come da indirizzi di Piano e del Comitato d’Ambito, privilegeranno il ricorso ad
impianti operativi all’interno dell’ambito regionale, alcuni dei quali si sono resi disponibili ad un
incremento della capacità operativa ove tecnicamente fattibile, fatti salvi i necessari adeguamenti
del regime autorizzativo vigente.
Nel rispetto dei parametri tecnici per l’ammissibilità in discarica del rifiuto trattato, lo smaltimento
dei rifiuti del territorio spezzino ivi trattati e dei rifiuti provenienti dalla Città metropolitana trattati in
impianti siti fuori dal territorio genovese, avverrà nel nuovo invaso di Scarpino 3, già autorizzato e
operativo.

Come da indirizzi del Comitato d’Ambito la percentuale massima di rientro a Scarpino nel
transitorio, rispetto all’indifferenziato inviato a trattamento presso altri impianti liguri d’ambito
regionale è così definita:
    -       80% massimo per impianti TMB (es. Boscaccio)
    -       50% massimo per impianti di produzione combustibile da rifiuto (es. Saliceti,
            percentuale comprensiva anche dei rifiuti del territorio spezzino ivi trattati)

                                       Distanza      I semestre 2019       II semestre 2019               2020
            Tipologia
                                       impianto            (t)                    (t)                      (t)
 Indifferenziato da sottoporre a
                                                         121.000                117.500                 213.000
 trattamento/ smaltimento
 Rio Marsiglia (Uscio – GE)
 (Aut. 20.000 anno – con                Circa
 capacità residue a fronte del                            6000 *                 6000 *                 12.000 *
                                        37 km
 calo di produzione rsu dei
 comuni conferitori)

 Soluzioni esterne al territorio
                                                         115.000                111.500                 164.000
 metropolitano

 Ramognina (Varazze – SV)               Circa
                                                      Fino a 15.000          Fino a 14.000                  0
 In esaurimento                         40 km

 Boscaccio (Vado L. – SV)**
                                                       Fino a 60.000          Fino a 60.000          Fino a 120.000
                                        Circa         (con potenziale        (con potenziale         (con potenziale
 Da Piani d’Area e d’Ambito             60 km       rientro del trattato   rientro del trattato    rientro del trattato
 circa 30.000 a semestre                                conforme)**            conforme)**             conforme)**

 Saliceti (Vezzano – SP)***

                                                       Fino a 50.000          Fino a 50.000         Fino a 100.000
 Da Piani d’Area e d’Ambito             Circa
                                                      (con rientro del       (con rientro del       (con rientro del
 circa 33.250 a semestre                97 km
                                                    trattato conforme)     trattato conforme)     trattato conforme)

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 Potenzialità soddisfatte                              Max 131.000            Max 130.000            Max 232.000

 Soluzioni esterne all’ambito regionale
 necessarie ai fini di garantirsi adeguati             Min. 43.000            Min. 41.000            Circa 75.000
 margini di sicurezza (ulteriore 35% circa)

*valori cautelativi – impianto autorizzato fino a 20.000 t/anno ma con attuali difficoltà operative
**Per quanto riguarda l’impianto di Ecosavona:
Dovrà essere periodicamente valutata l’opportunità strategica del rientro presso Scarpino della
frazione trattata conforme, anche alla luce della necessità eventuale di preservare volumetrie
residue nella discarica del Boscaccio, nell’ottica di un equilibrio complessivo del sistema regionale.
***Per quanto riguarda l’impianto di Saliceti
 Il quantitativo annuale risulta condizionato all’approvazione di una modifica sostanziale dell AIA
vigente per l’impianto che potrà essere conseguita nel corso del 2018 al fine di consentire una
capacità di trattamento complessiva di 130.000 tonnellate/anno. La modifica valuterà anche gli
aspetti operativi e la conseguente qualificazione delle due sezioni impiantistiche costituite da
impianto recupero/produzione CDR ed impianto tritovagliatura. In merito all’idoneità dell’impianto di
produzione CDR ad effettuare un trattamento del rifiuto in flusso unico compatibile con il
successivo abbancamento a discarica, anche a fronte della composizione merceologica del rifiuto
trattato, dovrà essere monitorato il raggiungimento progressivo di parametri la cui definizione è
demandata ad un documento tecnico che sarà definito da parte della Segreteria tecnica del
Comitato in accordo con Arpal, e successivamente proposto per l’approvazione al Comitato
d’Ambito.

Al fine di garantire i necessari margini di sicurezza, considerate anche le problematiche di livello
logistico – organizzativo evidenziate da AMIU nel corso dello scorso biennio ed evitare criticità
insormontabili in caso di problemi contingenti agli impianti liguri (fermo impianti, incidenti,
emergenze, non conformità) il ventaglio di soluzioni individuato deve assicurare una capacità
complessiva di trattamento e smaltimento con un margine di sicurezza dell’ordine di almeno il
40%. Al fine tuttavia di garantire sia il rispetto delle priorità a impianti d’ambito regionale, sia
l’opportuno equilibrio negli effettivi conferimenti dovrà essere rispettato il seguente principio:
   •    la copertura del fabbisogno annuale del territorio metropolitano, quantificata a titolo
        indicativo in 238.500 t per il 2019, dovrà essere garantita perseguendo per quanto possibile
        i seguenti obiettivi: 65% tramite il ricorso ad impianti regionali e 35% tramite ricorso da
        impianti extraregionali; quanto sopra fermo restando di stipulare accordi contrattuali
        congruenti con le quantità massime messe a disposizione, al fine di garantire un margine
        tecnico di sicurezza.
    •   AMIU dovrà quindi comunque garantire accordi diretti con gestori di impianti di
        termovalorizzazione fuori regione, nell’ambito della disciplina di cui al DPCM 10 agosto
        2016 attuativo dell’art.35 del D.L.133/2014 convertito in Legge n.164/2014, per una
        quantità contrattualmente non inferiore al 20% del fabbisogno complessivo metropolitano;

    •   nel contempo Regione procederà a garantire a sua volta la prosecuzione di accordi
        interregionali, in primis con Regione Piemonte, per il conferimento dei rifiuti urbani
        classificati con codice CER 200301 presso impianti siti in altre Regioni per volumi prossimi
        o superiori ai valori individuati nella tabella precedente come necessari ai fini di garantirsi
        adeguati margini di sicurezza.

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La seguente tabella illustra le opzioni extra regionali perseguibili prioritariamente sulla base degli
scenari illustrati.

                                     Distanza      I semestre 2019         II semestre 2019              2020
           Tipologia
                                     impianto            (t)                      (t)                     (t)

Fabbisogno minimo                                     Min. 43.000             Min. 41.000            Circa 75.000

Piemonte
                                       varie             40.000                  40.000                 80.000
(vari impianti di trattamento

Lombardia
                                       varie             30.000                  30.000                 60.000
(recupero energetico)

                                     Circa 147
Emilia Romagna                       km (PC)
                                                   Eventuale rinnovo accordo sulla base delle necessità residue
(recupero energetico)                Circa 208
                                     km (PR)

Di cui Toscana:                        Circa
                                                   Eventuale rinnovo accordo sulla base delle necessità residue
Cermec (Massa)                        115 km

In particolare è stata avanzata alla Regione Piemonte la richiesta di potere continuare ad usufruire,
per il primo semestre 2019, della regola del mantenimento in Piemonte fino al 50% del rifiuto
proveniente dalla Città Metropolitana, mentre dal secondo semestre l’intera quantità trattata
potrebbe essere destinata all’impianto di Scarpino, secondo i termini di un’intesa fra le due
Regioni.

Fra gli impianti piemontesi viene valutato con particolare attenzione quello di Aral, in provincia di
Alessandria, che per distanza e capacità teorica (fino a 50.000 t/anno) potrebbe rappresentare una
risorsa strategica per il periodo emergenziale, a condizione di garantire quanto prima il rientro
integrale a Scarpino dei flussi trattati.

Potranno cautelativamente essere valutati ed attivati ulteriori, o alternativi, accordi regionali o tra
gestori volti ad ampliare il ventaglio delle opzioni disponibili, sempre alla luce dei relativi aspetti
economici ed ambientali.

Tale ventaglio di soluzioni arriva a configurare volumi potenzialmente disponibili pari a
401.000 t per il 2019 e 372.000 t per il 2020, largamente superiori ai fabbisogni.

AMIU dovrà provvedere a contrattualizzare i rapporti con gli impianti di destinazione in conformità
alle quantità disponibili, garantendo modalità che consentano una programmazione attendibile di
spedizioni entro parametri periodicamente pre definiti.

Aspetti operativi

Nell’ambito delle deliberazioni regionali sulla gestione dell’emergenza rifiuti e in accordo con Città
Metropolitana, AMIU S.p.A. – in qualità di gestore del ciclo dei rifiuti urbani del Comune di Genova
e gestore della discarica di Scarpino al servizio del territorio della Città Metropolitana, nonché dei
siti di trasferenza in territorio del Comune di Genova presso cui avvengono le operazioni logistiche
legate alla movimentazione dei rifiuti - è stato individuato come soggetto incaricato di garantire il
coordinamento logistico delle operazioni di conferimento presso gli impianti di destinazione e gli
opportuni collegamenti fra questi ultimi ed i Comuni liguri conferitori, prevedendo che le modalità
tecniche operative e le condizioni di conferimento dei rifiuti, con particolare riferimento alle quantità

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giornaliere massime accettabili e a quant’altro non meglio specificato nelle delibere stesse - orari di
accesso, garanzie, trasporti, ecc. - siano definite direttamente tra Amiu S.p.A. ed i gestori degli
impianti di destinazione mediante sottoscrizione di specifica contrattualistica.

Tale modalità viene confermata per i Comuni il cui servizio pubblico è stato affidato ad Amiu.

I Comuni non serviti da AMIU che dispongano di adeguata capacità operativa e centri di
trasferenza autonomi provvederanno a definire gli aspetti relativi alla programmazione dei
movimenti e quelli contrattuali, direttamente con i gestori degli impianti di destinazione; (es Rapallo
e Chiavari >Recos).

Stante le difficoltà emerse nell’ultimo periodo di programmazione si concorda che AMIU debba
trasmettere a tutte le Autorità coinvolte e ai gestori degli impianti di trattamento liguri idonea
reportistica settimanale evidenziando impianti utilizzati, quantitativi giornalieri conferiti e ritirati
presso gli stessi, criticità riscontrate. Altresì la società RECOS SpA dovrà parimenti comunicare i
quantitativi giornalieri di rifiuti ricevuti dal territorio spezzino e dal territorio metropolitano da
soggetti diversi da AMIU. Analoga reportistica dovrà essere prodotta da ECOSAVONA srl.

A tale proposito si ricorda che tutte le Deliberazioni della Giunta regionale recanti disposizioni per
la gestione dell’emergenza rifiuti in Liguria prescrivevano l’invio dai gestori alle Province
interessate, nonché alle rispettive Arpa e per conoscenza a Regione, dei contratti stipulati, ai fini
della conseguente attività di verifica e controllo.

Aspetti economici

Fermi restando i contenuti degli atti autorizzativi relativi al regime tariffario per l’ammissione agli
impianti, derivanti dalla valutazione ed approvazione dei relativi Piani economico finanziari, le
tariffe praticate per la fase emergenziale biennale da parte degli impianti liguri oggetto del presente
provvedimento dovranno mantenere una linea di equilibrio rispetto a quelle praticate nel 2018 e già
definite nella contrattazione intervenuta e dovranno garantire una coerenza complessiva con i
prezzi praticati sul mercato per trattamenti analoghi.

Situazione gestione rifiuti in area imperiese
Tenendo conto che l'avvio della discarica pubblica lotto 6 è avvenuta a partire dal 01.07.2016, le
attuali previsioni in merito all’esaurimento dei volumi ivi disponibili (pari in totale a 283.000 t) sono
state definite nella pianificazione d’area omogenea imperiese secondo due scenari.
Dai dati attualmente in possesso della Provincia di Imperia pare attualmente profilarsi la maggiore
concretezza dello scenario più cautelativo, in particolare ove le raccolte differenziate sul territorio
non salissero con la rapidità auspicata, che vede l’esaurimento già nel mese di febbraio 2020 in
termini di tonnellaggio, con possibili margini volumetrici per alcuni mesi fino a verso la fine del
2020.
Considerato anche che il cronoprogramma per la approvazione del progetto e relativa
realizzazione del Polo Unico di Colli sta subendo alcuni mesi di ritardo, con possibili ripercussioni
circa il termine del gennaio 2021, al quale era attualmente prevista la piena operatività del nuovo
polo impiantistico di Colli, che potrebbe slittare di circa 8-9 mesi, appare concreto il rischio di non
disporre di volumi per lo smaltimento rifiuti per un periodo indicativamente variabile tra i 10 e i 19
mesi circa.
Pertanto è da considerare cautelativamente un periodo di circa 20 mesi di gestione straordinaria
con il conferimento dei rifiuti in impianti fuori Provincia, con un deficit quantitativo complessivo da
smaltire pari circa 100.000 tonnellate.

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Programma straordinario per la gestione emergenziale dei rifiuti sul territorio metropolitano genovese anni 2019/2020 6
Comitato d’Ambito per il ciclo dei rifiuti - REGIONE LIGURIA

Tale valore sarà condizionato, oltre che dal lasso temporale effettivamente da coprire,                               in
particolare dai seguenti elementi:
    •   velocità di raggiungimento da parte dei Comuni delle percentuali di RD previste dal Piano
        d’area imperiese e dalla normativa, massimizzando gli sforzi in merito;
    •   l’assenza di scostamenti peggiorativi rispetto all’andamento di leggera diminuzione nella
        produzione dei rifiuti ipotizzati o meglio un rafforzamento di tale trend positivo.
Si prende comunque atto che nell’anno 2020 la Provincia di Imperia entrerà in una fase
emergenziale di gestione dei propri RSU sino alla messa a regime dell’impianto unico provinciale
il cui avvio è ipotizzabile per il mese di settembre 2021 e per un quantitativo di 100.000 ton.
Ciò risulta coerente alle valutazioni prudenziali già inserite nel Piano d’Area Provinciale che
rimandava al livello d'ambito regionale la soluzione per queste potenziali criticità, valutazioni fatte
proprie dal Piano d’Ambito regionale che aveva già individuato soluzioni praticabili nell’evenienza
di un esaurimento anticipato della discarica di Collette Ozotto, lotto 6.
Occorre dunque ribadire le soluzioni praticabili già anticipate dal Piano d’Ambito approvato in data
8 agiosto 2018, di seguito riportate.
In primis devono essere perseguite tutte le possibilità di accelerare, per ogni aspetto tecnicamente
ed amministrativamente possibile, le varie fasi di progettazione e realizzazione del Polo di Colli.
Deve inoltre essere considerata l’opportunità di integrare funzionalmente le possibili soluzioni
gestionali nell’ambito regionale ligure, in particolare presso le discariche di servizio di
Boscaccio e di Scarpino 3, nel rispetto delle condizioni e modalità definite nelle
autorizzazioni vigenti. escludendo la possibilità di arrivare ad un ulteriore ampliamento della
discarica di Collette Ozotto.
Nelle migliori condizioni, viceversa, lo stesso impianto TMB operante presso Collette Ozotto
potrà eventualmente rappresentare, ove necessario, un’ulteriore risorsa nella fase
transitoria per il sistema d’ambito regionale.
Ove infatti l’andamento dell’indifferenziato imperiese da trattare ricalcasse gli scenari previsti, il
calo dovuto alla rapida crescita dell’indifferenziato libererebbe significative capacità di trattamento.

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Programma straordinario per la gestione emergenziale dei rifiuti sul territorio metropolitano genovese anni 2019/2020 7
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