Programma corso di formazione - Dors

Pagina creata da Federico Corsi
 
CONTINUA A LEGGERE
Programma corso di formazione

I serata (due ore) =

       •    Introduzione al corso (spiegazione del contesto in cui“Sicurezza in Festa” si colloca e del
            progetto multicentrico di cui fa parte; obiettivi del progetto; struttura del corso) [20 m].
       •    Verifica delle credenze, delle opinioni e delle competenze dei partecipanti [60 m].
       •    Questionario d’ingresso [15 m].
       •    Dati epidemiologici specificamente riferiti all’incidentalità stradale e alle sue relazioni
            con i consumi alcolici dei guidatori di veicoli: dati generali (nazionali, sovranazionali) e
            locali (regionali e provinciali) (* ) [25 m].

II serata (due ore) =

   •       Dati medico-scientifici di interesse alcologico (** ) [60-70 m].
   •       Informazioni sulla normativa vigente e le conseguenze che ne derivano (*** ) [20-30 m].
   •       Presentazione degli strumenti (etilometro e misuratore dei tempi di reazione) che saranno
           utilizzati negli interventi di sensibilizzazione e prevenzione sul territorio [30 m].

III serata (due ore e 15 minuti) =

   •       Presentazione degli strumenti (etilometro e misuratore dei tempi di reazione) che saranno
           utilizzati negli interventi di sensibilizzazione e prevenzione sul territorio: completamento
           della presentazione e ripasso del loro utilizzo [15-30 m].
   •       Simulate per addestrare i corsisti all’interazione con gli utenti, con prove pratiche anche di
           utilizzo degli strumenti (etilometro e misuratore dei tempi di reazione); in queste simulate
           l’insegnante farà applicare dai corsisti alcuni principi elementari di “counselling”utili nel
           loro rapporto e nel loro dialogo con gli utenti durante gli interventi di sensibilizzazione e di
           prevenzione sul territorio; questi “principi di counselling” saranno insegnati ai corsisti in
           maniera pratica, proprio nel corso delle simulazioni, partendo dalle occasioni concrete che
           vi si verificheranno o da situazioni-tipo create “ad hoc” dall’insegnante [90-105 m].
   •       Questionario di valutazione finale + questionario “di gradimento” dell’evento formativo (di
           cui tener conto nella progettazione dei corsi di formazione futuri) [15 m].
(*)
                                        Incidenti stradali

In tutto il mondo gli incidenti stradali sono uno dei maggiori problemi di Sanità Pubblica: causano
il 2,2% della mortalità globale (circa 1,30 milioni di decessi nel mondo), costituendo la nona causa
di morte al mondo nel 2000 e la terza causa di morte e/o invalidità prevista nel 2020 (proiezione
dell’OMS). Nei Paesi dell’Unione Europea vi sono in media 50.000 decessi e 150.000 invalidi
ogni anno, con un rilevante impatto economico e sociale: 1.394.000 euro per persona deceduta e
39.000 euro per persona ferita. In Italia costituiscono la prima causa di morte nella popolazione
d’età inferiore ai 40 anni e circa un terzo dei decessi riguarda i giovani tra i 15 e i 29 anni; nella
fascia d’età 15-25 anni, gli incidenti stradali determinano il 50% della mortalità complessiva. Ogni
giorno in Italia si verificano in media 652 incidenti stradali che causano la morte di 15 persone e
il ferimento di altre 912. L’analisi dei dati effettuata per giorno della settimana evidenzia che
venerdì è il giorno dove si concentrano il maggior numero di incidenti e la notte rappresenta il
momento in cui gli incidenti presentano il più elevato tasso di mortalità, anche se il numero di
sinistri è più basso; il venerdì e il sabato notte vedono un alto indice di mortalità. Di fatto:
     • il n° degli incidenti del venerdì e sabato notte è più che raddoppiato negli ultimi 15 anni
     • più del 60% delle persone coinvolte ha meno di 30 anni e il 90% è di sesso maschile
     • questi incidenti sono più frequenti nei grandi centri urbani e nell’Italia del nord
     • le ore più pericolose sono quelle dopo la mezzanotte

                    Nel complesso, durante il 2006 sono stati rilevati in Italia *:

  238.124 incidenti stradali che hanno causato il decesso di 5.669 persone, mentre altre 332.955
                              hanno subito lesioni di diversa gravità.

                           Solo in Piemonte, nel 2006 si sono verificati:

  14.871 incidenti stradali (1.290 in provincia di Novara) che hanno causato il decesso di 404
  persone (48 in provincia di Novara), mentre altre 22.047 (1.817 in provincia di Novara) hanno
                                   subito lesioni di diversa entità.

 Il Piemonte è tra le regioni italiane con il più alto indice di mortalità per incidente stradale e
le province di Vercelli e di Novara sono rispettivamente al primo e al terzo posto in Piemonte
             per indice di mortalità (al secondo posto c’è la provincia di Cuneo).

* Dati ISTAT
                                    Cosa c’entra l’alcol ?
C’entra! L’ebbrezza da alcol rappresenta il 70% delle cause di comportamento
                           scorretto del conducente.
Si stima che il 40% delle morti in incidenti stradali siano direttamente correlate
                                     all’alcol.
Anche le droghe e altre sostanze psicotrope fanno la loro parte: spesso si trovano associate
all’alcol (e talora anche da sole) nei soggetti coinvolti in incidenti stradali o fermati per controlli
casuali. Quelle più rilevate sono, in ordine di frequenza: cannabis, amfetamine, eroina e farmaci.
(** )
                          Nozioni per il counselling alcologico

•    Cos’è l’alcol? [L’alcol etilico o etanolo è un liquido che si forma per fermentazione di
     alcuni zuccheri o si concentra per distillazione di prodotti alcolici fermentati. Viene
     assorbito rapidamente nello stomaco e soprattutto nel duodeno - che è il primo tratto
     dell’intestino - e raggiunge il suo massimo livello nel sangue in 30-60 minuti: in altre
     parole, dopo aver bevuto una certa dose di alcol se ne troverà la massima quantità nel
     sangue dopo circa mezz’ora/un’ora. L’alcol assorbito passa appunto nel sangue e si
     distribuisce a tutti i tessuti e organi del corpo (soprattutto a quelli ricchi di grasso, come il
     cervello) e qui inizia il suo smaltimento: per il 90% viene eliminato dal fegato, lentamente
     (ad una velocità media di 0,1 gr di alcol per ogni kg di peso corporeo ogni ora; vale a dire
     che, ad esempio, una persona di 80 kg in un’ora elimina circa 8 gr di alcol). La quota
     rimanente (10%) viene eliminata dai polmoni attraverso l’aria espirata (ecco il motivo della
     cosiddetta “alitosi alcolica”) e inoltre con le urine, la saliva, il latte materno, il sudore.
     Durante il metabolismo dell’alcol, la sua concentrazione nel sangue scende in media di
     0,15 gr % ogni ora; perciò se una persona presenta un’alcolemia di 0,65 (= 0,65 gr di alcol
     ogni litro di sangue), le ci vorrà circa un’ora per arrivare a un’alcolemia di 0,50].

    • Le sue caratteristiche essenziali sono tre: [1) E’ una bevanda tradizionale; 2) E’ una
      droga; 3) E’una sostanza tossica].

    • I problemi che può causare derivano da tutte e tre quelle caratteristiche

     In quanto bevanda tradizionale:

     a) è ampiamente e facilmente accessibile (per larga disponibilità e fruibilità, completa
        libertà d’accesso, sostenibilità dei costi) a tutta la popolazione (= quanto più una droga
        è ampiamente e facilmente accessibile, tanto più il suo consumo tende ad aumentare in
        una popolazione)

     b) ha un “imprinting” profondamente positivo: si viene introdotti alle bevande alcoliche
        fin da piccoli da parte di adulti significativi, prestigiosi e amichevoli (in genere dai
        genitori) e gli alcolici sono presentati e si connotano da subito e per sempre come
        bevande “buone”, “positive”, “amichevoli”, il cui consumo è indissolubilmente legato
        ai momenti (e alle esperienze interiori) di “festa”, di “gioia”, di “calore umano”, di
        “amicizia”, di facilità e positività di relazioni umane gratificanti.

     In quanto droga:

     ha la capacità di modificare rapidamente e già in quantità moderate, lo stato psichico e
     affettivo/emozionale di chi lo beve: altera piacevolmente lo stato d’animo e il modo di
     percepire sé stessi e il mondo esterno. In generale, si può dire che l’abuso ricorrente di
     alcolici è sostenuto proprio da questa caratteristica dell’alcol; si tende a ripeterne il
     consumo e ad abusarne, di solito, proprio per sperimentare questi effetti dell’alcol (cioè le
     sue proprietà di droga; in altre parole, se ne abusa proprio in quanto droga).
In quanto sostanza tossica:

    ha la capacità di interferire ad ogni livello sul normale funzionamento di molti organi e
    apparati del nostro corpo (cervello, cuore, fegato, nervi, ghiandole, stomaco, ecc.),
    provocando alterazioni e danni che possono diventare col tempo irreversibili. Tuttavia, a
    differenza delle altre sostanze tossiche, nel caso dell’alcol i suoi effetti tossici (cioè i danni
    sull’organismo che provoca) dipendono più dalla specifica sensibilità all’alcol del bevitore
    che dalle quantità di bevanda ingerite. Ciò vuol dire che certe persone possono soffrire
    danni gravi anche consumando quantità moderate di alcolici e non si può prevedere prima
    se ciò accadrà oppure no. Pertanto bere alcolici è sempre rischioso.

•   L’alcol, in quanto droga, altera anche le percezioni: sia del mondo esterno, sia del proprio
    mondo interiore [Richiamare qui, ad es., la definizione dell’OMS: “Si intende per droga
    qualunque sostanza psicoattiva capace di indurre dipendenza fisica e psichica, di indurre
    tolleranza, ed il cui uso è pericoloso per chi la consuma e per l’intera società…”]. Da
    questa caratteristica deriva il suo:

•   Impatto sulle capacità di guida:
    a) rallenta i riflessi (e quindi i tempi di reazione agli stimoli);
    b) altera (riduce) la percezione degli stimoli visivi e uditivi (campo visivo, segnali stradali,
       semafori, suoni ambientali tipo i clacson, posizione movimenti e manovre degli altri
       veicoli, posizione e movimenti dei pedoni, ecc.).
    c) altera la percezione che il conducente ha delle proprie capacità di guida: chi ha bevuto,
       quando è al volante ha la percezione di essere perfettamente padrone di sé e del veicolo,
       anzi, di essere “particolarmente reattivo” e “in forma” proprio in quel momento;
       pertanto ha un’accresciuta (pericolosa e ingiustificata) fiducia nelle sue capacità e non
       si rende assolutamente conto che la sua idoneità alla guida in quel momento è assai
       ridotta.

•   Gli effetti dell’alcol sulla capacità di guida dipendono dall’alcolemia, cioè dalla
    concentrazione di alcol nel sangue. Si misura in grammi di alcol per litro di sangue (ad es.
    un’alcolemia di 0,5 significa che in ogni litro di sangue c’è mezzo grammo [= 0,5 gr] di
    alcol etilico).

•   Cosa succede al variare dell’alcolemia?
    Ciò che è riportato nella seguente tabella:
Euforia. Iniziale tendenza a guidare in modo più rischioso: i riflessi sono
0,2 g/l     disturbati leggermente ma aumenta la tendenza ad agire in modo imprudente in
            virtù di una riduzione della percezione del rischio .
            Inizia a diminuire il senso della profondità. I movimenti e le manovre sono
0,3 g/l     eseguiti più bruscamente.
            Rallentano le capacità di vigilanza e di elaborazione mentale; le percezioni e i
0,4 g/l     movimenti o le manovre vengono eseguiti bruscamente, con difficoltà di
            coordinazione.
            Ebbrezza moderata. Il campo visivo si riduce prevalentemente a causa della
            riduzione della visione laterale (è molto più difficile perciò controllare lo
            specchietto retrovisore o controllare le manovre di sorpasso);
0,5 g/l     contemporaneamente si verifica la riduzione del 30-40% della capacità di
            percezione degli stimoli sonori, luminosi e uditivi e della conseguente capacità
            di reazione.
            I movimenti e gli ostacoli vengono percepiti con notevole ritardo e la facoltà
0,6 g/l     visiva laterale è fortemente compromessa.
            I tempi di reazione sono fortemente compromessi; l’esecuzione dei normali
0,7 g/l     movimenti attuati alla guida è priva di coordinamento, confusa e conduce
            sempre a gravi conseguenze.
            Si perde completamente la capacità di precisione di guida. Il campo visivo si
0,8 g/l     riduce drasticamente, per cui si perde completamente la capacità di visione
            laterale (“visione a tunnel”)
            Sono compromessi: l’adattamento all’oscurità, la capacità di valutazione delle
0,9 g/l     distanze, degli ingombri, delle traiettorie dei veicoli e delle percezioni visive
            simultanee (per esempio di due autoveicoli se ne percepisce solo uno).
            L’ebbrezza è franca e manifesta, caratterizzata da euforia e disturbi motori
            che rendono precario l’equilibrio. E’ manifesta e visibile l’alterazione della
            capacità di attenzione, con livelli di capacità visiva minima e tempi di reazione
            assolutamente inadeguati, c’è maggior tendenza alla distrazione.
            Il comportamento alla guida è caratterizzato da sbandate volontarie
            dell’autoveicolo o della moto, guida al centro della strada o in senso contrario,
            incapacità di valutazione della posizione del veicolo rispetto alla carreggiata. Le
 1 g/l      luci degli abbaglianti, le percezioni luminose intense, possono essere la causa
            determinante della perdita completa di un controllo già precario, provocando un
            accecamento transitorio a cui segue un recupero molto lento della visione. Le
            percezioni sonore, come quelle del clacson, vengono avvertite con un ritardo
            accentuato e comunque in maniera inefficace a determinare un riflesso utile alla
            salvaguardia della propria e altrui incolumità.

            Lo stato di ebbrezza viene sostituito da uno stato di confusione mentale e di
>1 g/l      totale perdita della lucidità con conseguente tendenza al sopore e sonnolenza
            molto intensa.
            Lo stato confusionale si approfondisce; si può giungere fino alla perdita di
>3/3,5      coscienza, che può arrivare fino al coma (“coma etilico”). A questi livelli di
  g/l       alcolemia c’è un concreto ed elevato pericolo di morte.

 •   Il livello massimo di alcolemia (= la massima concentrazione di alcol nel sangue) e il
     tempo necessario per raggiungerlo dipendono da molti fattori:

     a) dipendono innanzi tutto dalla gradazione alcolica (cioè dalla percentuale di alcol
        presente nelle bevande consumate) e dalla quantità degli alcolici bevuti.

         Ricordare le definizioni:
-   analcolici = bevande con una gradazione inferiore a 1,2° (= ogni litro di queste
               bevande contiene meno di 1,2 grammi di alcol);
           -   alcolici = bevande con una gradazione superiore a 1,2° e inferiore a 21° (= ogni
               litro di queste bevande contiene più di 1,2 ma meno di 21 grammi di alcol);
           -   superalcolici = bevande con una gradazione superiore a 21° (= ogni litro di
               queste bevande contiene più di 21 grammi dl alcol).

       Ricordare inoltre che:

       1 bicchiere (= 330 ml ~) di birra a 4,5° oppure 1 bicchiere (= 125 ml ~) di vino a 12°
       oppure 1 bicchiere (= 80 ml ~) di aperitivo a 18° oppure 1 bicchiere (= 40 ml ~)di
       superalcolico a 36°, contengono mediamente la stessa quantità di alcol, cioè 12 grammi.

    b) dipendono inoltre:

           - dalle modalità di assunzione (se si beve a digiuno, già dopo 20 minuti
           dall’assunzione di alcol l’alcolemia raggiunge il suo valore massimo; se si beve a
           stomaco pieno, possono essere necessari 45-60 minuti; se si beve l’alcol in un’unica
           dose l’assorbimento è più rapido e l’alcolemia sale più rapidamente; se la stessa
           quantità la si beve in dosi frazionate, l’alcolemia sale più lentamente e ci vuole più
           tempo prima che raggiunga il suo valore massimo);
           - dal tempo trascorso dall’ingestione di alcolici;
           - dalla presenza di anidride carbonica (le “bollicine”) nelle bevande consumate;
           - dal peso del bevitore (e in particolare dalla sua massa grassa: poiché l’alcol
           diffonde dal sangue soprattutto nei tessuti grassi, a parità di bevande alcoliche
           consumate, una persona con una massa grassa maggiore avrà meno alcol nel sangue
           (e quindi avrà un’alcolemia minore) di una persona più magra…
           - dal sesso del bevitore
           - dall’età del bevitore
           - dalla razza del bevitore
           - da altri fattori (stato di nutrizione e stato di salute del bevitore, fattori genetici
           individuali, ecc.).

•   Al di là dei fattori esposti in precedenza, non esistono mezzi sicuri per ridurre
    “artificiosamente” l’alcolemia: quando l’alcol è stato ingerito, viene comunque assorbito e
    passa nel sangue sviluppando tutti i suoi effetti.

•   In particolare, chi si mette alla guida dopo aver bevuto deve sapere che il caffé (bevanda
    stimolante, che da un’impressione di immediata lucidità e di maggior padronanza di sé)
    non migliora minimamente le capacità di guida: anzi, l’apparente lucidità che esso
    provoca può essere pericolosa, perché induce un’eccessiva sicurezza e la convinzione di
    poter guidare normalmente mentre in realtà si tratta di una sensazione soggettiva e fasulla,
    in quanto - nonostante l’apparente lucidità - i riflessi rimangono ugualmente rallentati e le
    capacità di guida ugualmente ridotte, anche se il guidatore ha l’impressione di essere “a
    posto”…
•   I motivi sopra esposti spiegano perché l’ebbrezza da alcol è di gran lunga la maggior
    causa di comportamenti scorretti da parte dei conducenti di veicoli: il 70% di questi
    comportamenti scorretti sono attuati in stato di ebbrezza.
    [Richiamare brevemente qui i dati epidemiologici, concernenti l’incidentalità stradale già
    esposti nella primo incontro e rivederli alla luce delle informazioni fornite nel secondo
    incontro]

•   Pertanto:

         La guida sotto effetto di alcol è il fattore di gran lunga principale nel provocare
          gli incidenti stradali che sono causa di morte o di lesioni gravi e permanenti;

         Il rischio di incidenti cresce enormemente con l’aumentare dell’alcolemia, già a
          partire da valori di 0,5 gr/litro;

         A parità di alcolemia, il rischio aumenta tanto più rapidamente

           -    quanto minore è l’età del conducente (per i livelli più elevati che l’alcolemia
                raggiunge nei giovani, a causa della minore tolleranza e delle minori capacità di
                metabolizzazione; inoltre per la maggior “baldanza” giovanile [che significa
                imprudenza, eccessiva fiducia in sé stessi, minore percezione del pericolo]; ed
                infine per la minore esperienza di guida).
           -    quanto minore è la frequenza con cui si consumano usualmente bevande
                alcoliche (ciò significa che un bevitore occasionale è più esposto - anche quando
                guida - agli effetti negativi degli alcolici rispetto a chi li beve abitualmente, in
                quanto il suo organismo ha una minore capacità di eliminare l’alcol).

•   In conclusione, per evitare i danni dell’alcol alla guida si può soltanto bere in modo
    moderato o non bere: per non sbagliare, se si guida è meglio non bere.

•    Come vengono effettuati gli accertamenti dell’alcolemia previsti dal codice della strada?
    I controlli vengono effettuati dagli organi di Polizia Stradale e possono essere casuali o
    motivati da eventi particolari (infrazioni del codice della strada, incidenti provocati,
    condotta di guida “strana”: la decisione di sottoporre il conducente di un veicolo alla
    misurazione (= cioè al dosaggio quantitativo) dell’alcolemia, viene presa in base al suo
    stato psicofisico (secondo il giudizio degli agenti di polizia stradale) oppure sulla base di
    test di screening come i test alcolemici monouso (la cosiddetta “prova del palloncino”).
    Quando la decisione di misurare l’alcolemia del conducente è stata presa, tale misurazione
    - che deve avere valore legale, in quanto da essa dipende l’irrogazione di sanzioni - viene
    effettuata mediante un etilometro omologato oppure mediante il dosaggio dell’alcol nel
    sangue, effettuato presso il laboratorio analisi di un ospedale abilitato.

•   Che cos’e’ l’etilometro ?
    L’etilometro è uno strumento di misurazione utilizzato per valutare la quantità di alcol
    contenuta nel sangue, attraverso l’analisi dell’aria espirata.
Vi sono due tipi di etilometro, chimico (“palloncino”) e elettronico:

    Etilometro chimico: è costituito da una sacca gonfiabile (il palloncino) e una fiala
    contenente dei sali che reagiscono con l’alito contenuto nel palloncino. Questo tipo di
    etilometro è di facile utilizzo: si soffia nel palloncino dall’apposita fessura in modo da
    gonfiarlo, si inserisce la fiala nella fessura e successivamente si sgonfia il palloncino
    facendo così entrare in contatto i sali con l’alito. La lettura del valore avviene confrontando
    la colorazione assunta dai sali con quella riportata su una scala graduata stampata sulla
    fiala.
    Questo dispositivo fornisce una valutazione solo qualitativa (cioè approssimativa) dell’alcol
    ingerito; pertanto il suo uso da parte degli organi di Polizia stradale non serve per
    l’accertamento (con valore legale) dello stato di ebbrezza del conducente, ma solo per
    stabilire se quest’ultimo dev’essere sottoposto a tale accertamento con le modalità previste
    dalla legge (vale a dire con etilometro omologato dal Ministero dell’Interno, in grado di
    fornire una valutazione quantitativa - cioè un’effettiva misurazione - dell’alcolemia; oppure
    mediante il dosaggio dell’alcolemia nel sangue, presso una struttura ospedaliera idonea).

    Etilometro elettronico: composto da un corpo macchina, un boccaglio e un display. Il
    funzionamento dell’etilometro elettronico a differenza di quello chimico non utilizza nessun
    sale o reazione chimica per la misura, ma si avvale di sensori di gas che rilevano la
    presenza di alcol. L’utilizzo di questo dispositivo non si differenzia molto da quello chimico,
    il concetto è sempre quello di soffiare in un contenitore: però in questo caso si soffia
    direttamente sul sensore attraverso il boccaglio. La lettura del valore avviene tramite il
    display che riporta l’esatto valore.
    Appartiene a questa categoria di etilometri (capaci di fornire una valutazione quantitativa
    dell’alcolemia, cioè la sua reale misurazione) quello omologato dal Ministero dell’Interno -
    Dipartimento della Pubblica Sicurezza - in dotazione agli organi di Polizia stradale. Le
    misurazioni effettuate con questo dispositivo hanno valore legale, servono cioè
    all’accertamento del tasso alcolemico nei conducenti dei veicoli e per l’applicazione delle
    sanzioni conseguenti, qualora si riscontri uno stato di ebbrezza (= alcolemia superiore a 0,5
    g/l).

•   Alcol alla guida: assicurazione r.c.a.
    Esclusione e diritto di rivalsa: nel caso in cui il veicolo sia guidato da persona in stato di
    ebbrezza alcolica, l’assicurazione copre i danni provocati a terzi danneggiati ma ha il
    diritto di rivalsa, cioè di essere rimborsata dall’assicurato. Alcune compagnie assicurative
    hanno però iniziato a fornire la copertura assicurativa dei danni provocati (a terzi) da chi
    guida in stato di ebbrezza, rinunciando a esercitare il diritto di rivalsa, dietro pagamento da
    parte dell’assicurato di un “premio” aggiuntivo. Anche se congruente con la logica
    assicurativa, questa “disponibilità” appare eticamente opinabile in quanto si presta a
    coprire sul piano finanziario anche l’assicurato (e non solo le sue vittime) dai danni che i
    suoi comportamenti - dovuti a scelte consapevolmente rischiose e illegali che egli ha
    volutamente operato - hanno provocato ad altre persone: in questo modo, però, egli viene
    oggettivamente deresponsabilizzato.

•   Concludere questa parte discutendo con i partecipanti - alla luce delle informazioni e
    degli stimoli di riflessione offerti - un elenco di possibili “domande tipo” da aspettarsi
    negli interventi territoriali programmati, facendo rispondere i partecipanti stessi a queste
    domande.
Elenco esemplificativo:

-   Ho bevuto ……: quanto tempo deve passare perché io possa guidare “in
    regola”?

-   Ho bevuto ……: qual’é il mio livello di alcol nel sangue?

-   La mia alcolemia adesso è ……; se vado via fra……, posso guidare “in regola”?
    Quanto tempo devo aspettare?

-   Se mi fanno la prova del palloncino quando vado via di qua, cosa mi succede
    avendo bevuto……?

-   Se sono positivo alla prova del palloncino (se sono positivo all’etilometro, ecc.)
    cosa succede (Mi ritirano la patente? Mi danno la multa? Mi sequestrano la
    macchina? Mi tolgono dei punti dalla patente? Se sì, quanti?)

-   A cosa serve la prova dei riflessi?

-   C’è qualche modo di abbassare in fretta l’alcolemia dopo aver bevuto? Posso
    mangiare/bere/usare qualcosa che mi aiuti in questo senso?

-   Se bevo del caffé ridivento lucido: posso guidare? Sono in regola?

-   Se succhio delle Mentos, delle Fisherman’s, della liquirizia, posso ingannare
    l’etilometro?

-   Per quanto tempo possono sospendermi la patente se mi trovano “positivo”
    all’etilometro?

-   Perché le forze di Polizia Stradale qualche volta usano il palloncino e qualche
    volta l’etilometro? E’ la stessa cosa?

-   Se bevo ancora questo o quest’altro, cosa mi succede? Posso guidare?

-   Se mi fermano, sono obbligato a sottopormi al test o posso rifiutare?

-   Se rifiuto di sottopormi al test, cosa mi succede?

-   Se tornando a casa guida il mio amico che ha bevuto poco e ci fermano, fanno la
    prova del palloncino a tutti e due? Se lui è negativo ma trovano me positivo,
    cosa succede?
(***)
                              Alcol e guida : cosa dice la legge ?

                              NUOVO CODICE DELLA STRADA
               (D.L. 30.4.1992 n. 285 art. 186, modificato dal D.L. 03.8.2007 n.117
                    coordinato con la legge di conversione 02/10/2007 n. 160)

Comma 1 : E’ vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche.

Comma 6 : L’interessato è considerato in stato di ebbrezza alcolica se in base agli accertamenti
risulta un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l.

                            E per chi guida in stato di ebbrezza?
             Sanzioni pesantissime ! (Commi 2 e 9 modificati dal decreto legge 3 agosto 2007)

Con alcolemia compresa tra un valore superiore a 0,5 g/l, ma non superiore a 0,8 g/l:

                                   ammenda da 500 a 2000 euro
                         più sospensione patente di guida da tre a sei mesi

Con alcolemia compresa tra un valore superiore a 0,8 g/l ma non superiore a 1,5 g/l:

                                     ammenda da 800 a 3200 euro
                   più sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno
                                    più arresto fino a tre mesi
   (la pena può essere sostituita, a richiesta dall’interessato, con l’obbligo di svolgere una attività
 sociale gratuita e continuativa presso strutture sanitarie traumatologiche pubbliche per un periodo
                                            da due a sei mesi)

Con alcolemia superiore a 1,5 g/l:

                                    ammenda da 1500 a 6000 euro
                     più sospensione della patente di guida da uno a due anni
                                     più arresto fino a sei mesi
   (la pena può essere sostituita, a richiesta dell’interessato, con l’obbligo di svolgere una attività
 sociale gratuita e continuativa presso strutture sanitarie traumatologiche pubbliche per un periodo
                                          da sei mesi a un anno)
  Ferma restando l’applicazione delle precedenti sanzioni, la patente è sempre e comunque
    sospesa fino all’esito della visita medica presso la Commissione Medica Locale Patenti.
Commi 3, 4, 5 : Accertamento dell’alcolemia.
               Può essere disposto in base allo stato psicofisico o alla condotta di guida del
               conducente o all’esito di test qualitativi (“palloncino”) e si effettua mediante:
              • Analisi quantitativa dell’aria espirata (con etilometro omologato)
              • Dosaggio dell’alcol nel sangue (alcolemia)

  Che cosa accade se un automobilista si rifiuta di sottoporsi ai test alcolemici ?
                Comma 7 (modificato dal decreto legge 3 agosto 2007) : Rifiuto di accertamento.

                      Il conducente è soggetto alle seguenti sanzioni amministrative:

            •     pagamento di una somma da 2500 a 10000 euro (se però la violazione è commessa in
                  occasione di un incidente stradale in cui il conducente è rimasto coinvolto, la somma
                  va da 3000 a 12000 euro)
                                                    più
            •     sospensione della patente di guida da sei mesi a due anni
                                                    più
            •     fermo del veicolo per 180 giorni quando è di sua proprietà

                 Oltre all’alcol, c’è anche il problema delle altre sostanze a rischio…

Sono disposte pene severe anche per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (D.L. 30.4.1992
n. 285 art. 187, modificato dal D.L. 03.8.2007 n. 117 coordinato con la legge di conversione 02/10/2007 n. 160):
arresto fino a tre mesi, patente di guida sospesa da sei mesi a due anni e ammenda da euro 1000 a
4000.

                                                NOTA BENE

    •   Indipendentemente dal tasso alcolemico riscontrato vengono sottratti 10 punti o 20 punti se
        il guidatore ha la patente da meno di tre anni (D.L. n. 151 del 27/6/2003 e L. n. 214 del 01/8/2007).

    •   Le sanzioni vengono raddoppiate se chi guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di
        stupefacenti provoca un incidente stradale.

    •   Se il conducente in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti provoca un incidente
        stradale è disposto il fermo del veicolo per 90 giorni se è di sua proprietà.

    •   La patente è sempre revocata (cioè definitivamente tolta e non solo temporaneamente
        sospesa) se l’infrazione è ripetuta nei 2 anni successivi o se commessa alla guida di autobus
        o di veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t o di complessi di veicoli.
Comma 8: con l’ordinanza con cui è disposta la sospensione della patente il Prefetto dispone che il
soggetto si sottoponga a visita medica collegiale entro 60 giorni dalla notifica presso la
Commissione Medica Locale Patenti .
Puoi anche leggere