Progetto di gestione collaborativa 2021-2022 - Comune di ...
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Progetto di gestione collaborativa 2021-2022 1. Premessa L’obiettivo di questo documento è quello di operare una sintesi rispetto ad un lungo e complesso lavoro di analisi, discussione, coprogettazione ed elaborazione di proposte rispetto ad alcune domande fondamentali: chi gestirà Salus Space? Con quali regole? Con quale modello di partecipazione? Sarà sostenibile economicamente? Su quali valori si fonderà? A queste domande cercheremo di dare una risposta, proponendo un piano di gestione, che parte da una scelta calibrata del “modello di governance collaborativa”. Durante il percorso di implementazione del progetto i partner hanno affrontato più volte e a diversi livelli il tema della governance di Salus Space. Le riflessioni hanno riguardato tutti i componenti dell'ecosistema che nelle varie fasi sono intervenuti: partner, stakeholder, living community e working community. Tutto il percorso si è articolato su un quadro valoriale condiviso che ha portato alla formulazione di un testo base della Carta dei valori. Stante la forte partecipazione della comunità al percorso Salus Space è fondamentale costruire una ‘partnership solida e di lungo periodo’ con una condivisione di ruoli e responsabilità a seconda della mission istituzionale dei singoli soggetti e delle loro specifiche competenze. La definizione di un innovativo modello di governance collaborativa di Salus Space è il primo grande tema che è stato oggetto di studio e riflessione, grazie anche all’apporto scientifico dell’Università ed un’ampia e articolata discussione interna con i partner del progetto. Solo dopo aver condiviso questo modello e averlo analizzato in tutti i suoi aspetti è stato possibile redigere una proposta di piano di sostenibilità economica, sociale ed ambientale che risponde a specifici indicatori di risultato (outcomes) nel breve, medio e lungo periodo. Il piano di sostenibilità è stato articolato ‘per comparti’ e secondo un approccio per fasi per ogni singola attività prevista, dall’accoglienza alla convivialità, dalla formazione all’organizzazione di attività culturali di vario genere, alla realizzazione degli orti con finalità produttive e didattiche. La scelta operata, al fine di ottimizzare i processi decisionali ed i costi, è stata quella di prevedere una gestione integrata e sistemica, ove tutte le attività economiche sono riconducibili ad un unico fondo di dotazione in cui confluiranno spese e ricavi, con una condivisione di responsabilità e di rischi in misura commisurata. Il modello prescelto, che sarà oggetto della sperimentazione, è dunque quello di “gestione collaborativa” con più soggetti del Terzo Settore a seguito di un percorso di coprogettazione e con un’assunzione di responsabilità da parte dei gestori nel concorso ai costi e ai rischi della gestione.
L’innovatività del progetto Salus Space richiede un modello di governance altrettanto innovativo, che dovrà esser articolato e dettagliato per le singole attività previste. A partire da una visione complessiva del ‘modello’ Salus Space, le diverse attività dovranno contribuire alla sostenibilità economica, sociale ed ambientale di Salus Space nel suo insieme, fornendo servizi e attività a seconda dei diversi target di riferimento che sono stati identificati in fase di progettazione e implementazione ‘partecipata’ del progetto. Salus Space richiede – per sua natura – di affrontare nuove sfide sociali combinando politiche pubbliche e imprenditorialità di carattere sociale in un’ottica inclusiva dei diversi soggetti coinvolti capaci di apportare competenze specifiche. Per realizzare questi obiettivi risulta fondamentale costruire una partnership pubblico-privato- sociale. Nella stesura di questo documento sono state recepite in particolare le indicazioni emerse dalla prima fase di coprogettazione nel WP4, ed in particolare i deliverable contenenti le linee guida per la progettazione architettonica prodotti da ICIE, e le Linee guida condivise per la Governance del progetto (D 4.1.5 – Ces.co,com,) ai primi studi prodotti da Microfinanza per la stesura del Piano di sostenibilità (D 7.4.1), nonché la documentazione elaborata da ASP Città di Bologna in merito alla Carta dei Valori ed alle regole di convivenza collaborativa della futura comunità di abitanti (D 6.1.1). Il piano gestionale dovrà contemplare un Piano di monitoraggio e valutazione per valutare in itinere, in linea con l’impianto valutativo già adottato nel corso della prima fase del progetto Salus Space, il successivo andamento sperimentale del progetto ed un intenso lavoro di rete a partire dai prossimi mesi, per accompagnare il processo gestionale rafforzando le relazioni economiche e sociali con il Quartiere e l’intero territorio cittadino. Ciò sarà garantito dall’amministrazione comunale, che svolgerà un ruolo di supervisione, attivazione delle risorse del territorio ed attrazione di nuovi finanziamenti, per il progressivo consolidamento della struttura organizzativa in previsione della costituzione di un nuovo soggetto giuridico (pubblico-privato) che potrà diventare il futuro gestore. Ciò che si avvia nei prossimi mesi sarà un'importante fase di sperimentazione, alla quale tutti i partner del progetto sono chiamati a collaborare, secondo le competenze e le possibilità di ciascuno, con l’obiettivo di fornire una risposta collettiva alla sfida posta dall’Unione Europea attraverso lo strumento dinamico della coprogettazione, che è alla base del progetto.
2. L’organigramma di Salus Space e le sue componenti La coprogettazione con i partner del progetto, sin dalle fasi iniziali, si è basata su una visione policentrica, ma fortemente integrata di servizi o funzioni, che devono essere riportate anche nel piano finanziario ad uno specifico “centro di costo”. Le attività sono state concepite fortemente correlate tra loro e interdipendenti; ciò si evince anche dal modello prescelto di governance collaborativa proposto da Ces.co.com. Il termine utilizzato è “ecosistema”, nel senso che ciascuna attività fornisce un contributo specifico rispetto a suoi obiettivi e modalità operative, ma nessuna può prescindere dalle altre, dal punto di vista economico e gestionale, in quanto l’ecosistema Salus Space si compone come un mosaico. Un altro termine che è stato spesso utilizzato per descrivere questa unitarietà è “Hub di servizi”. Ciò è ben evidente nel presente schema, elaborato da ICIE all’interno del WP4, che rappresenta l’organigramma funzionale:
3. Le tre fasi di Salus Space: l’importanza della gradualità e adattività del processo Nel valutare il modello organizzativo e gestionale del futuro ecosistema di Salus Space non si può prescindere dall’andamento dei cantieri di rigenerazione urbana. Tutte le attività di progetto, in particolare la formazione (WP5) e la “creazione della comunità” (WP6), hanno dovuto allinearsi con i tempi imposti delle procedure di gara, dalle attività di bonifica ambientale e dai cantieri di ricostruzione, adattando le previsioni in corso d’opera; non ultima l’emergenza sanitaria da Covid19. Si tratta di un processo riflessivo e adattivo, che ha già dato prova di resilienza e capacità di produrre soluzioni creative sempre nuove. Ciò che inizialmente appariva come una criticità, ovvero l’allungamento dei tempi di cantiere e la impossibilità di realizzare nei tempi previsti l’edificio polifunzionale, vero e proprio cuore del progetto, si è rivelata un’opportunità per sperimentare il modello di governance e testare la sua efficacia, in modo più graduale. Il progetto che prevedeva inizialmente solo due fasi (preparazione e gestione) è stato rimodulato introducendo una fase intermedia di sperimentazione. Le tre fasi del progetto sono state illustrate al pubblico nel corso dei 3 giorni del Welfare, la manifestazione che è stata realizzata a Palazzo Re Enzo lo scorso anno (maggio 2019) e sono state approvate dal Segretariato UIA. PREPARAZIONE SPERIMENTAZIONE GESTIONE Nov. 2017 – Dic. 2020 Gen. 2021 – Dic. 2022 da Gen. 2023 Il cantiere di rigenerazione sarà completato entro dicembre 2020; pertanto si stima che nel mese di gennaio 2021 si possa inaugurare il complesso di Salus Space ed avviare la fase di sperimentazione, ovvero la gestione transitoria che verrà attuata con la partecipazione attiva dei partner del progetto UIA di Salus Space. Per questa fase si è stimata una durata approssimativa di 24 mesi, periodo in cui ci auspichiamo che possa essere completato l’edificio polifunzionale che ospiterà le principali attività economiche che saranno nel frattempo avviate negli edifici temporanei. Ci soffermeremo su questo scenario, che dal punto di vista architettonico corrisponde alla configurazione, già nota:
Componenti: ● Centro Studi (Think Tank) con sala convegni e uffici ● Co-working ● Punto ristoro (blocco container 1) ● Spazio polifuzionale per attività teatrali e di comunità (blocco container 2) ● Atelier artiigianale (blocco container 3) ● Orti di Salus Space: didattico, ricreativo e produttivo ● Residenze collaborative (alloggi di transizione) ● Attività di locazione turistica (affitti brevi) ● Portierato sociale (contenente l’info-point e l’angolo della storia)
4. I tre pilastri della governance collaborativa Vale la pena sintetizzare, da un punto di vista metodologico, i principi guida della governance collaborativa, enunciati nel deliverable D 4.1.5. perché sottendono aspetti organizzativi e gestionali che saranno trattati nei paragrafi successivi: a) la combinazione di partecipazione e capacitazione: il modello di governance proposto si basa sull’impegno e capacità dei singoli cittadini di prendere decisioni significative attraverso un processo decisionale collettivo, legando l’azione con la discussione e viceversa. Inoltre, i processi partecipativi e di capacitazione si basano su di una combinazione di supporto ed autonomia, che risulta dal riconoscimento delle competenze e responsabilità di ciascuno nel realizzare obiettivi comuni; b) la dimensione “sperimentale”, che implica il riconoscimento di azione e riflessione insieme come un modo per sperimentare nuove idee e pratiche adatte al contesto, attraverso un processo ricorsivo di definizione di obiettivi provvisori e revisione, basato sul mutuo apprendimento tra attori diversi e su una idea di governance multilivello e policentrica. Inoltre, il processo decisionale si basa su esperienze concrete degli attori coinvolti ed un processo riflessivo di apprendimento in grado di generale nuove possibilità. Un approccio sperimentale, infine, implica una “responsabilità dinamica”, in quanto si collega a contesti, cambiamenti che possono avvenire e nuovi apprendimenti; c) governance orientata ai beni comuni: i beni comuni (materiali ed immateriali) sono una risorsa che risulta da un processo e sono generati e ri-generati attraverso pratiche sociali e relazioni basate sul concetto di reciprocità. In questo modello, il ruolo della Comunità degli abitanti non dovrà e non potrà essere solamente quello di una mera platea di beneficiari o fruitori di servizi, ma si dovrà innescare un meccanismo di partecipazione e co-responsabilizzazione della Comunità, che porterà a rafforzare il senso di appartenenza e la motivazione a co-costruire insieme alle istituzioni pubbliche e ai gestori privati gli strumenti per creare un luogo collettivo di benessere sociale, economico ed ambientale, frutto della collaborazione di tutti. Uno strumento possibile di empowerment comunitario, con modalità da esplorare e definire, sarà certamente da una parte quello dei “patti di convivenza collaborativa”, sottoscritti da Comune, Gestore e ospiti e dall’altra i Patti collaborazione che possono essere stipulati tra l’ Amministrazione e cittadini attivi, siano essi sia coloro che si troveranno a formare la cosiddetta “Comunità degli abitanti” (si veda nelle pagine che seguono) che tutti quei cittadini che, finora, hanno fornito il loro attivo supporto allo svolgimento del progetto mediante la partecipazione al Gruppo di Valutazione Partecipata e al Gruppo della Redazione partecipata.
4.1. Strumenti e processi di co-progettazione e decisionali L’implementazione di una governance collaborative a Salus Space può essere sostenuta da alcuni strumenti previsti da progetto ed altri che sono già stati adottati dal Comune e che fanno ormai parte di una pratica diffusa di collaborazione alla elaborazione di idee e progetti e alla loro stessa implementazione. a) strumenti previsti da progetto Carta dei valori: grazie ad un percorso partecipato sono stati discussi e condivisi alcuni valori di fondo cui la comunità degli abitanti potrà ispirarsi. La Carta dei valori, stabilendo una cornice valoriale comune, può facilitare la convivenza dentro a Salus Space, favorendo la definizione di un “campo di regole” aperto che con il mutare della comunità nel tempo può essere rivisto e riadattato. Regole della convivenza collaborativa: un insieme di regole che, avendo sempre come cornice la carta dei valori, possono favorire il co-abitare. Entrambi gli strumenti sono funzionali ad una gestione costruttiva dei conflitti, ad un processo di co-decisione e collaborazione e sono orientati a promuovere una responsabilità sociale condivisa. b) strumenti già esistenti che il Comune di Bologna potrà utilizzare I patti di collaborazione: basati sul riconoscimento dell’autonomia civica e della sussidiarietà orizzontale, potranno favorire partnership per la co-gestione di iniziative, attività, spazi anche con il coinvolgimento dei cittadini. Bilancio Partecipativo: prevede la possibilità di definire in modo partecipato le priorità di utilizzo di una risorsa pubblica. Il percorso partecipato previsto dal BP potrà favorire l’emersione di idee e progetti collegati a Salus Space. Entrambi gli strumenti potranno favorire la crescita di un senso di appartenenza a “Salus Space come progetto di comunità”. c) Oltre agli strumenti prima menzionati, va ricordato l’Ufficio Reti e lavoro di comunità del Quartiere Savena e il ruolo che potrà ricoprire sia nel facilitare la connessione tra il Quartiere, la città e la “vita dentro Salus Space”, sia nella messa a sistema delle diverse risorse presenti in Quartiere (come ad esempio progetti già in essere, anche frutto di percorsi partecipati) favorendo così un sistema di opportunità di cui Salus Space è parte.
5. L’ecosistema: attori, ruoli e relazioni per una governance collaborativa Di seguito vengono presentati gli attori e le loro relazioni, spiegando per ciascuno di essi il ruolo e sottolineando alcuni aspetti chiave. Rispetto allo schema contenuto nelle Linee guida per la governance collaborativa è stata effettuata un’ulteriore semplificazione, al fine di rendere il modello più leggero, ma il modello potrà essere ulteriormente articolato. Ci soffermeremo dunque sui 3 organismi fondamentali. A) Comitato di indirizzo e monitoraggio È un comitato presieduto dal Comune di Bologna, che avrà un ruolo di supervisione e coordinamento. La presenza dell’Ufficio Reti e Lavoro di Comunità del Quartiere Savena svolgerà una funzione di raccordo con i servizi del territorio e con i soggetti del Terzo Settore. I rapporti con il Segretariato UIA saranno assicurati dall’Unità Relazioni e Progetti internazionali e da una relazione costante con l’assessore di riferimento. Al Comitato parteciperanno di diritto tutti i partner del progetto, compresi coloro che non saranno coinvolti nella gestione diretta dei servizi. Potranno prendervi parte anche altri stakeholder significativi del territorio (Local Stakeholder Group), ed i soggetti che gestiranno attraverso convenzioni una quota degli alloggi. Un ruolo importante all’interno del Comitato verrà riconosciuto ai rappresentanti della Comunità degli abitanti (vedi punto C) così come ai cittadini referenti della redazione partecipata e del gruppo di valutazione partecipata, che si sono costituiti all’interno del progetto. I rappresentanti degli abitanti e dei cittadini potranno dunque partecipare agli incontri del Comitato ed avanzare proposte di collaborazione che entreranno a far parte integrante dell’ecosistema di Salus Space. B) Cabina di regia, che svolgerà una funzione di coordinamento e di raccordo tra le diverse attività legate alla programmazione e la gestione di Salus Space, nel rispetto delle indicazioni generali fornite dal Comitato di indirizzo e monitoraggio; C) Soggetto Gestore Si ipotizza - tra i partner di progetto disponibili ad assumere responsabilità dirette nella sperimentazione - la costituzione di una Associazione temporanea di scopo (ATS) che svolga una funzione di gestione e coordinamento di tutte le attività economiche e sociali che sono previste dal progetto europeo. Il ruolo del soggetto gestore e, in specifico, del capofila dell’ATS, è quello di individuare, nell’ambito dell’accordo di ATS, un referente responsabile per ogni attività e coordinare la
gestione delle attività secondo un approccio integrato nel rispetto del quadro valoriale che guida Salus Space. All’interno di questo schema ogni soggetto potrà contribuire secondo le proprie competenze, svolgendo un ruolo attivo nella gestione dei servizi e attività i cui costi e ricavi dovranno essere ricondotti a una gestione centralizzata (per necessarie ragioni di copertura di costi fissi, servizi trasversali, e di coordinamento complessivo della struttura). Una ipotesi di piano finanziario è stata elaborata per ogni singola sotto-attività; in base al risultato ottenuto da queste prime proiezioni finanziarie è stato costruito uno scenario complessivo che copre tutto il periodo della sperimentazione (24 mesi). Il piano di ricerca delle risorse aggiuntive potrà contemplare diversi strumenti (progettualità nazionali ed europee, fundraising per le attività economiche riconducibili a una logica di impresa o all’organizzazione di eventi etc.). Sarà necessario prevedere nella Convenzione che disciplinerà i rapporti tra amministrazione e soggetto gestore, l’erogazione da parte dell’Amministrazione di un contributo per costituire il fondo di dotazione iniziale per contribuire ai costi di avvio (allacciamento utenze, manutenzione ordinaria, completamento degli arredi, costi del personale, ecc), nonché a copertura dei mancati ricavi, tenuto conto dell’inserimento progressivo degli ospiti negli alloggi e la eventuale erogazione di ulteriori contributi per il periodo della sperimentazione a copertura di mancati ricavi per cause indipendenti dal soggetto gestore e di ulteriori contributi nel periodo di sperimentazione con la finalità di compensare il Soggetto gestore per i servizi sussidiari resi all’amministrazione comunale, a copertura di eventuali morosità o ad integrazione dei contributi/canoni di persone e nuclei ospiti, a copertura di eventuali scostamenti rispetto ai ricavi previsti nel Piano economico finanziario per eventi e situazioni non imputabili alla gestione dell’ATS. L’affidamento della gestione sperimentale collaborativa mediante convenzione a partner di progetto - sia come logica prosecuzione della coprogettazione che in virtù dell’obbligo assunto nei confronti della Commissione Europea di garantire un periodo di sperimentazione, monitoraggio e valutazione dopo l’apertura – trova fondamento giuridico-amministrativo in un Accordo per la gestione collaborativa, sottoscritto dall’amministrazione comunale con tutti i partner, si configura come una prosecuzione del progetto, ovvero come Addendum al “Partnership Agreement”. Il Soggetto Gestore avrà piena autonomia organizzativa e gestionale, ma dovrà mantenersi rispettoso dei principi contenuti nella “Carta dei valori” e recepire le indicazioni che emergeranno all’interno del Comitato di indirizzo e monitoraggio e contribuire ad alimentare il lavoro di valutazione del percorso Salus Space, al fine di garantire un percorso congruo con i principi fondanti del progetto. Secondo le proprie esigenze potrà infine affidare a soggetti esterni (subcontraenti) alcune prestazioni minori, come ad esempio i lavori di pulizia, la gestione della lavanderia, ecc., ma avrà anche l’impegno di impiegare in via prioritaria il personale
appositamente formato all’interno del progetto per svolgere alcune funzioni, come l’attività ristorativa e ricettiva, la manutenzione del verde, ecc. Ruolo della Comunità degli abitanti L’attore principale di Salus Space, come già è stato detto, è costituito dalla “Comunità degli abitanti”, composta da diverse persone e gruppi sociali che vivranno e collaboreranno all’interno di Salus Space: Living community: i futuri abitanti delle residenze temporanee che saranno selezionati attraverso un avviso pubblico per la manifestazione di interesse e successivi colloqui motivazionali dell’Agenzia per l’Abitare di ASP. Tra questi una quota di due appartamenti saranno affidati ad ERGO per ospitare 8 studenti universitari ed una seconda quota di 4 appartamenti sarà destinata a progetti di resettlement e corridoi umanitari, per ospitare 12-16 rifugiati e/o richiedenti asilo. Infine un appartamento sarà destinato ai lavoratori (working community). Complessivamente le residenze potranno ospitare fino ad 80 persone, senza considerare la struttura ricettiva. Working community: i futuri lavoratori di Salus Space, che saranno selezionati dal soggetto gestore dando la precedenza a coloro che si sono formati all’interno del progetto (WP5). I lavoratori costituiranno una équipe professionale multidisciplinare che, oltre a garantire il funzionamento delle attività di Salus Space, potrà svolgere mansioni anche verso l’esterno, quali piccole riparazioni, lavori di giardinaggio, attività di animazione artistica, ecc. L’accompagnamento di Microfinanza, partner del progetto, potrà sostenere il percorso di costituzione di una micro-impresa sociale. Abitanti del Quartiere: i cittadini interessati a partecipare alla vita di Salus Space saranno accompagnati nel percorso di organizzazione in un comitato o associazione, che potrebbe chiamarsi “Amici di Salus Space”. La formalizzazione potrà avvenire in modo graduale e dovrà esser autonoma. In questa realtà confluiranno anche i gruppi informali che si sono costituiti all’interno del progetto: la “redazione partecipata” e la “valutazione partecipata”. I rappresentanti designati dalla Comunità degli abitanti e dai gruppi di cittadini che hanno partecipato al percorso partecipano alla Comitato di indirizzo e monitoraggio e svolgono una funzione essenzialmente consultiva, portando le istanze e proposte della Comunità e proponendo iniziative dal basso. La Comunità potrà svolgere alcuni compiti operativi con piena autonomia decisionale, purché all’interno del quadro valoriale del progetto e in accordo con il Comitato di Indirizzo ed il soggetto Gestore, ad esempio, i cittadini potranno realizzare eventi, gestire in modo partecipativo alcuni spazi per realizzare attività comunitarie (come uno spazio- bimbi, l’angolo della storia, attività culturali, corsi, eventi ecc).
A supporto del processo di “engagement” e di “empowerment di comunità” sarà prevista una figura di “Community manager” per l’accompagnamento della comunità, sia all’interno della “living community” sia in relazione con l’esterno. Questa figura professionale, unitamente ad un mediatore culturale, saranno selezionati attraverso una procedura ad evidenza pubblica gestita dall’Area Welfare, che utilizza i fondi del PON Inclusione Sociale. All’interno di questo servizio è stato previsto di far proseguire l’attività di comunicazione partecipata avviata all’interno del progetto in quanto costituisce un aspetto innovativo e in grado di coinvolgere in modo attivo molti cittadini. 6. Un approccio per fasi Un modello di governance così articolato e complesso come quello che è stato ipotizzato si articola in fasi progressive, dettate dalla contingenza del momento. 1, Sottoscrizione dell’Accordo per la gestione collaborativa/Addendum al Partnership Agreement da parte di tutti i partner del progetto Salus Space; 2. Costituzione del soggetto gestore (ATS) con alcuni partner interessati a partecipare alla gestione collaborativa; 3. Sottoscrizione della Convenzione tra Comune di Bologna e ATS; 4. Pubblicazione da parte di ASP Città di Bologna dell’Avviso Pubblico per la manifestazione di interesse ed i successivi colloqui motivazionali con i candidati; 5. Costituzione degli organismi di gestione: Comitato di indirizzo e monitoraggio e Cabina di Regia; 6. Avvio della fase operativa con personale ‘dedicato alla gestione di Salus Space’ con risorse a valere su un fondo di dotazione iniziale messo a disposizione dell’ATS da utilizzare secondo procedure definite nella convenzione con l’Amministrazione; 7. Inserimento nuovi abitanti e apertura spazio accoglienza e spazio ristoro; 8. Raccolta dati, analisi costi e ricavi delle attività avviate per avere utili riferimenti per la sostenibilità delle diverse attività e fattibilità delle attività imprenditive – a carattere sociale – che potranno essere realizzate all’interno di Salus Space; Raccolta dati su produzione energetica, per ragionare sui possibili sviluppi; 9. Contemporanea fattibilità di impresa sociale per quelle attività economiche che si dimostreranno più mature e idonee a essere sviluppate in ottica di impresa; 10. Redazione del “Final Qualitative Report” per la Commissione Europea e elaborazione di proposte per la costituzione di una nuova figura giuridica per la Fase di Gestione.
7. Progetto orti e azione pilota FoodE Un’attenzione specifica merita la componente degli orti di Salus Space, in quanto sarà inclusa nella gestione dell’ATS ma avrà una propria autonomia finanziaria che le deriva da un altro progetto europeo in corso di implementazione, con il coordinamento scientifico del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, partner del progetto Salus Space. Il progetto Salus Space prevede la progettazione e realizzazione un sistema di orti (produttivo, didattico e ricreativo), attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini che hanno seguito il corso di orticoltura urbana finanziata dal progetto. La gestione degli orti coinvolgerà richiedenti asilo/rifugiati con competenze adeguate e vedrà un ruolo attivo nella gestione della Associazione Aquaponic Design APS che collabora attivamente con il Dipartimento e vede la presenza di giovani neo-laureati e docenti universitari. La Associazione farà parte integrante dell’’ecosistema di Salus Space, e parteciperà al tavolo di coordinamento. L’obiettivo degli orti, nel medio-lungo periodo, è quello di generare nuove forme di imprenditoria sociale, attraverso la realizzazione di un sistema alimentare innovativo per la produzione di cibo a livello locale e regionale (Local Regional Food System) grazie al progetto europeo FoodE, coordinato dal Dipartimento. Si tratta di un progetto Horizon 2020 che vede la partecipazione di numerosi partner europei e che prevede nell’area del Quartiere Savena la realizzazione di attività educative con le scuole (per circa 250 studenti), la costituzione di un “stakeholder panel” (con altri soggetti, come l’associazione Campi Aperti e la cooperativa Arvaia) e l’avviamento di attività imprenditoriali che potranno offrire opportunità lavorative a persone in condizione di fragilità. La scelta specifica dell’Azione Pilota verrà stabilita sulla base di un concorso di idee aperto agli studenti internazionali promosso dall’Università di Bologna (Urban Farm) e successivi momenti di consultazione/coprogettazione con i cittadini e le associazioni del territorio. Questa fase progettuale è già stata avviata e si concluderà entro dicembre 2020; seguirà dalla fase di implementazione. Tra le possibilità, la realizzazione di un giardino pensile (Roof-top garden) sul terrazzo della palazzina storica, moduli per la coltivazione indoor, orti verticali, ecc. Non è esclusa la collaborazione con imprese nel settore dell’Acquaponica e alcune realtà come Casa Gianni, situata nelle immediate vicinanze ed il vivaio Cesari Garden. Il terreno per la realizzazione dell’orto produttivo è stato concesso dalla proprietà del terreno, Angela srl, che ha sottoscritto un contratto di comodato gratuito con l’Amministrazione Comunale, valido fino al 31.12.2030. Altro tema interessante, connesso al progetto FoodE, è la realizzazione di corridoi ecologici ciclo-ortivi, di cui un segmento potrebbe essere costituito dal percorso che collega gli orti di via Mondolfo con quelli di Salus Space, che è stato presentato al Bilancio Partecipativo 2020 e che sarà sottoposto al voto dei cittadini.
8. Dal Think Tank al Centro Studi Il “Think Tank sul Welfare interculturale”, nato durante il progetto, oltre a monitorare e valutare la fase di sperimentazione e la fase di implementazione di Salus Space, si potrà evolvere nella direzione di un Centro Studi permanente sull’innovazione sociale e il welfare interculturale di comunità, con una valenza internazionale. Si prevede che si realizzino le seguenti attività: a) attività seminariali e giornate di studio, anche in raccordo con dipartimenti universitari ed altri centri studi, nazionali e internazionali; b) in modo particolare durante la fase di sperimentazione di Salus Space (ma anche successivamente), si potranno promuovere dei laboratori di ricerca partecipativa che possono prevedere il coinvolgimento, oltre che dei referenti delle attività che si svolgeranno dentro a Salus Space e della “working community” e della “living community”, anche di studenti e dei cittadini già coinvolti nel Comitato, per favorire, anche sulla base dell’attività di monitoraggio e valutazione, momenti di riflessione e rilettura delle pratiche promosse dal progetto, un confronto anche tra casi, e individuare ulteriori temi da sviluppare tramite il Centro Studi. c) complementare alla precedente attività, si potranno prevedere anche tirocini universitari d) si potrà prevedere infine nel periodo estivo una attività formativa intensiva sul modello delle Summer School. 9. Piano economico-finanziario Il partner del progetto incaricato di redigere il piano economico, Microfinanza ha realizzato alcune proiezioni sulla scorta dei dati raccolti in coprogettazione che sono stati verificati con i futuri soci dell’ATS. Si tratta di previsioni che dovranno essere verificate costantemente in itinere, al fine di redigere un Business Plan definitivo. Le stime dei costi e dei ricavi, per ciascun centro di spesa, sono riportati nell’Allegato A2. ALLEGATI A1. Dossier sull’Abitare A2. Piano economico-finanziario
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