Progetto Arbitri Veneto 2020 - FIP
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Progetto Arbitri Veneto 2020 Stato di fatto e obiettivi Una riforma del Veneto non può prescindere da una totale ristrutturazione del pensiero e dell’approccio, che non deve più dipendere dalla capacità del singolo, ma dalla forza del gruppo unito, dove tutti devono correre nella stessa direzione sostenendosi vicendevolmente, creando un progetto di sviluppo sostenibile e condiviso. Investire in maniera strutturata dalla formazione degli istruttori, alla crescita quantitativa e qualitativa dei tesserati, creando un percorso che possa portare un ragazzo dai 13 anni a credere nel mondo arbitrale come ambiente di crescita non solo tecnica e portarlo nelle categorie nazionali lavorando con costanza, impegno e con soddisfazioni che devono essere indistintamente date a tutti quelli che si impegnano e dimostrano di voler migliorare. Tutto questo deve essere sviluppato all’interno di un progetto completo che coinvolge tutti le parti dell’ambiente arbitrale che devono riformarsi e adeguarsi alle esigenze dei ragazzi in cui motivazione e passione devono essere continuamente essere mantenute e stimolate. La parola d’ordine deve essere QUALITA’. Qualità in tutte le scelte che si fanno, qualità nelle figure che si sceglieranno, nei modi, nel lavoro, nelle decisioni. Se pretendiamo qualità dai ragazzi, dobbiamo creare un ambiente che straripi di qualità, dove ogni cosa deve essere fatta al massimo, preventivamente meditata in ogni dettaglio. Solo così potremmo ricreare un ambiente positivo dove l’impegno viene ripagato, dove tutti hanno la possibilità di fare bene (nel limite delle singole possibilità), un ambiente che dia valore ad ogni singola figura e ad ogni singola scelta che viene fatta. Cia Regionale OBIETTIVI ➢ Rovesciare l’idea di CIA: essere al servizio dei tesserati ➢ Ruolo coordinante dell’attività centrale e periferica: il ruolo centrale è l’arbitro ➢ Gestione non della quotidianità ma di una programmazione condivisa ➢ Pianificazione, preparazione e gestione di progetti regionali strutturati e condivisi con le province ➢ Monitoraggio costante attività regionale e aiuto nelle province e preoccuparsi di conoscere grado di soddisfazione tesserati (questionari, sondaggi., ecc) ➢ Supervisione degli obiettivi regionali e loro raggiungimento ➢ Database arbitri regionale e provinciale e suo costante aggiornamento ➢ Analisi futuribilità arbitri provinciali e conseguente aggiornamento archivi ➢ Coinvolgimento di figure esterne al Cia Reg (dirigente, coach, preparatore, ecc.) ➢ Strutturare il reclutamento e sostenere le province più in difficoltà
CIA Provinciali OBIETTIVI ➢ Proposte, confronto, condivisione e realizzazione delle linee guida regionali ➢ Motivare, assistere e stimolare lo staff provinciale ➢ Continua ricerca di possibili figure operative in provincia (istruttori/tutor ecc.) ➢ Assicurare mantenimento soprattutto dei miniarbitri 13-16 e 16-18 anni ➢ Costruire un gruppo nel quale gli arbitri si riconoscano con i valori di amicizia, solidarietà come fossero una squadra ➢ Attuare iniziative provinciali di coesione e motivanti ➢ Assicurarsi della formazione del proprio staff (istruttori/tutor ecc) che è a contatto diretto con gli arbitri ➢ Riunioni incentrate su obiettivi pianificati e condivisi in una più ampia programmazione regionale: • targettati alle necessità provinciali come occasioni di coinvolgimento, condivisione, discussione • divertenti e piacevoli (metodologie adeguate) con lo scopo anche di far ritornare con entusiasmo ➢ Periodicamente verificare il grado di soddisfazione dei propri tesserati e settare l’attività Settore Miniarbitri OBIETTIVI ➢ Costruire un ambiente sereno, di divertimento e crescita per i ragazzi ➢ Avere un coordinamento continuo e collegamenti con l’attività provinciale ➢ Assicurare crescita e formazione istruttori miniarbitri, con skills specifiche ➢ Far riconoscere l’impegno arbitrale come esperienza formativa e di maturazione ➢ Programmazione tecnica per i tornei con lavoro ad hoc e non di copertura ➢ Selezione istruttori per tornei ad inizio anno con target di riferimento ➢ Creazione attività divertenti e di gioco per motivare e coinvolgere i ragazzi ➢ Sfruttare e adattare i CTF come step di crescita e aggregazione al movimento Settore Osservatori OBIETTIVI ➢ Continuare il percorso di formazione tecnica e comunicativa degli osservatori ➢ Trasformare gli osservatori in coadiutori a fianco degli istruttori nella crescita degli arbitri e non operatori di sola valutazione ➢ Far sentire gli osservatori parte integrante e fondamentale della crescita degli arbitri ➢ Avvicinare gli osservatori ai ragazzi come portatori di tecnica, non di esperienza, al loro servizio per consigli e suggerimenti su come migliorare ➢ Pensare i rapporti come strumenti di sviluppo dell’arbitro con esempi pratici, tenendo conto del percorso svolto ➢ Non è pensabile che gli osservatori lavorino solo nella gara, la loro presenza è necessaria durante anche altri momenti della stagione (allenamenti, riunioni, amichevoli, ecc.) Settore Tecnico OBIETTIVI
➢ Trasformare il lavoro dall’ottica del «devo essere promosso» al «devo migliorare» ➢ Offrire la possibilità di migliorare a tutti gli arbitri ma in particolare ai futuribili ➢ Costruire dei progetti tecnici di lavoro con gli arbitri provinciali e regionali ➢ Condividere i progetti di lavoro e relativi feedback fra le province ➢ Creare team regionale di istruttori competenti e motivati dedicati per fascia arbitri ➢ Individuare e formare istruttori di riferimento provinciali per categorie regionali ➢ Sviluppo lavoro con CNA e sinergia con esso ➢ Essere punto di riferimento tecnico ma soprattutto motivazionale Serie C OBIETTIVI ➢ Pianificare un lavoro dedicato e diviso nelle due liste ➢ Rendere chiari obiettivi di categoria e stato del loro raggiungimento ➢ Pianificare equa distribuzione designazioni e osservatori ➢ Creare ambiente con pari opportunità per ridare motivazione agli arbitri ➢ C Silver di crescita sul singolo - C Gold di crescita e valutazione ➢ Dare futuribilità e valore agli arbitri anziani coinvolgendoli in altri ruoli ➢ Diminuire pressione e obblighi per fare spazio a motivazione e passione ➢ L’impegno deve essere facoltativo in cui chi vuole crescere possa farlo Serie D OBIETTIVI ➢ Trasformare la D in una scuola di crescita e sviluppo, lista aperta anche durante l’anno ➢ Lavoro sul singolo per la crescita individuale, soprattutto motivazionale e ➢ Diminuire pressione dell’impegno arbitrale per incrementare passione e prestazioni ➢ Coinvolgere le province nella crescita degli arbitri e condividerne percorso ➢ Affiancare arbitri di esperienza e positività nella crescita degli arbitri più giovani ➢ Adattare la loro formazione a gruppi a seconda delle loro necessità
IL PROGETTO La riforma nasce dalla necessità di dare delle risposte alle esigenze dei ragazzi e raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati nel più breve tempo possibile. Questo può essere fatto solo con un’adeguata programmazione fatta dal CIA Regionale che deve essere punto centrale e coordinante di tutta l’attività regionale, deve lavorare su ogni macro categoria di cui sopra per apportare i cambiamenti necessari. Bisogna uscire dallo schema di obbligare i ragazzi a studiare il regolamento, a tagliare le clip, a vedersi i video ecc. la mentalità deve essere stravolta, devono loro avere il piacere di lavorare perché seguiti e motivati a farlo. Formatori (Istruttori, Tutor, Osservatori) Gli Istruttori, circa 60 unità nel Veneto, sono il primo punto importante da cui partire per riportare qualità nel Veneto. Sono loro che durante la stagione lavorano tecnicamente con i ragazzi di ogni età e sono anche quelli che formano i nuovi ragazzi. Non si può parlare di reclutamento se prima non siamo certi di avere figure valide che si rapportino con i ragazzi all’inizio della loro esperienza arbitrale. Formare gli istruttori significa distribuire in Veneto, in tutte le province, professionalità e qualità. Dovrà essere fatto un lavoro importante di formazione ed eventualmente di selezione. Individuando all’interno di ogni singola provincia persone valide, capaci di lavorare con i ragazzi con il giusto approccio e con le giuste conoscenze. La formazione deve essere continua e deve permetterci di usare gli istruttori delle province come “ripetitori” delle medesime indicazioni date a livello regionale. Questo ci permetterà di avere in ogni provincia referenti tecnici validi e formati che effettuino un lavoro simile fra loro e ugualmente qualificato all’interno del GAP. I ragazzi potranno così godere di un riferimento comodo e vicino a loro con cui confrontarsi e crescere. Il Settore Tecnico Regionale che dovrà essere formato dal Formatore Regionale e dai Responsabili Tecnici dei singoli GAP, dovrà mensilmente ritrovarsi e provvedere alla condivisione del lavoro e del materiale per le riunioni tecniche provinciali, alla realizzazione di idee e strumenti innovativi per rendere le riunioni sempre più piacevoli e interessanti così da rendere sempre più i ragazzi motivati a parteciparvi e a fare gruppo fra loro. Il Settore Tecnico Regionale dovrà essere molto attivo e stimolare continuamente i tesserati pubblicando video, commentandoli, creando quiz e materiale che li renda attivi e permetta, a chi ha voglia di crescere, di avere pane per i suoi denti. Sarebbe importante creare anche incontri formativi facoltativi a carattere provinciale in cui visionare video di gare dei colleghi, mentre si mangia una pizza insieme e si discute insieme di quello che si vede. In questi la partecipazione anche di arbitri nazionali adeguatamente coinvolti potrebbe essere una strada da provare.
Il CIA regionale selezionerà i suoi istruttori con un istruttore regionale che coordinerà il lavoro di tutti gli organi tecnici delle varie categorie, dei formatori locali e si coordinerà con il CNA e gli allenatori per coordinare insieme a loro il nuovo lavoro ed il nuovo progetto arbitrale Veneto 2020. In questo contesto diventerà importante riprendere un progetto di preparazione tecnica psicologica e pedagogica dei formatori arbitrali è tutto verrà coordinato dal CIA e dall'istruttore regionale. L'impiego degli osservatori verrà quindi rivisto con un particolare riguardo invece alla formazione settimanale degli arbitri in palestra. Gli allenatori verranno responsabilizzati per coordinarsi con gli istruttori competenti per la categoria per segnalare problematiche e virtù dei singoli arbitri e della categoria nel suo complesso, la parte valutativa verrà gestita esclusivamente dal CIA regionale con i suoi istruttori. In questo modo si spera di aumentare le possibilità per gli arbitri di rimanere all'interno del settore con varie possibilità di impiego ma soprattutto con un progetto chiaro che renda tutti utili ed indispensabili alla riuscita ed al successo di un nuovo grande gruppo arbitrale Veneto. Reclutamento Una volta formato il settore tecnico sarà compito loro rapportarsi con i futuri arbitri e rendere la partecipazione ai corsi piacevole ed interessante così che sia coinvolgente per anche gli amici dei corsisti. Istituzione all’interno delle società di un dirigente che farà da collegamento tra squadre e Cia, che seguirà i corsi arbitrali e che collaborerà con il tutor per la crescita dei mini-arbitri. Il reclutamento dovrà avvenire sempre coordinato a livello regionale con pubblicità su palestre, scuole, sfruttando l’alternanza scuola lavoro, social media, volantinaggio. Dovrà essere effettuato tramite le società dando la possibilità di formare arbitri presso i campi di gioco dei ragazzi, creando anche arbitri che rimangono di utilizzo della Società per i campionati giovanili e che comunque rimarranno monitorati dal CIA per un loro impiego futuro. Su questo punto l’attività di sensibilizzazione della FIP Regionale è fondamentale per trasmettere alle società il principio che più arbitri formano, più arbitri avranno a loro disposizione. La forma incentivante per le società nel partecipare alla formazione degli arbitri che ci aiutano a creare, oltre a farli rimanere patrimonio della società stessa, potrebbero essere anche altri stabiliti dalla FIP, come già accade in molte altre regioni. Il neo arbitro dovrà ricevere da subito la divisa arbitrale a significato del percorso completato e di partecipazione ad un gruppo, come una squadra. Dovrà essere inserito immediatamente nelle designazioni ed essere affiancato da arbitri esperti che lo tutelino da dentro o fuori dal campo fino a che non avrà raggiunto una certa tranquillità. Appare superfluo dire che devono essere sempre designati in doppio. Per raggiungere questi obiettivi segnaliamo alcuni punti fondamentali che inizialmente porteranno ad una difficoltà della copertura delle gare ma a medio/lungo termine oltre a garantire la copertura delle partite porteranno ad un sensibile miglioramento delle prestazioni arbitrali sia dal punto di vista tecnico che su quello dell'impegno. Le società che tessereranno arbitri avranno infatti la
possibilità di utilizzarli preferibilmente nelle loro gare sia interne che esterne avendo un arbitro al seguito (se necessario) anche nelle gare esterne se la società ospitante non ne possiede. Saltuariamente questi arbitri iniziali potranno essere impegnati (su designazione della FIP che avrà a vuoto comunicazione della disponibilità dell'arbitro dal dirigente responsabile della società) anche in altri campi e comunque verranno impegnati nei tornei di perfezionamento su segnalazione degli allenatori e del dirigente della società come fosse un loro allenatore. Per il primo anno di arbitraggio agli arbitri iniziali dovrà essere garantito il doppio arbitraggio per non avere il problema della perdita repentina è frequente di nuovi tesserati arbitri, e nelle prime cinque gare dovrà essere garantita la presenza di un tutor (che potrebbe essere un formatore arbitrale, un allenatore o un dirigente). In questo progetto verranno inseriti non solo i giovani tesserati ma anche arbitri maturi che decideranno di lasciare l'attività del gioco o di affiancarla. I corsi di formazione verranno tenuti da arbitri ed allenatori e la formazione successiva verrà garantita da entrambe le categorie durante gli allenamenti. Sarà possibile dopo la gara che gli allenatori insieme vadano nello spogliatoio degli arbitri a dare loro consiglio sulla direzione di gara cercando di avere esclusivamente un valore formativo. Necessario disporre di database con chiare caratteristiche individuali anche per il recruiting, ove il candidato arbitro abbia maturato o stia maturando esperienze anche di gestione di situazioni tendenti al complesso. Troppi ragazzi vengono persi di vista perchè difficilmente designabili (per esempio non hanno la macchina, genitori che li portano, giocano, abitano in zone disagiate) e la stessa gestione di molte designazioni provinciali è più spesso mirata a coprire le partite più che a valorizzare i giovani. Oculatezza nell’esagerare ad investire risorse, anche economiche, sia di istruzione che di formazione valutativa su ragazzi che non hanno futuribilità. Miniarbitri Prima di passare al mantenimento è necessario soffermarci sul settore miniarbitri in quanto la gran parte dei ragazzi dei nuovi corsi sarà miniarbitro. Il settore miniarbitri rientra anch’esso nel progetto di formazione degli Istruttori pertanto ne trarrà tutti i vantaggi di cui sopra. Anche in questo caso deve essere riorganizzato il lavoro programmando fin da inizio anno le attività da fare, scegliendo accuratamente gli istruttori per i tornei per tempo e il target di ragazzi da coinvolgere. Bisognerà lavorare sulla partecipazione dei ragazzi alle riunioni avvicinandoci fisicamente anche a loro, creando momenti di aggregazione e attività che possano farli unire. I ragazzi dovranno aspettare le date dei tornei con ansia sperando di poter vivere quella esperienza che sarà per loro un momento di divertimento ma anche di estrema crescita in quanto il lavoro fatto dietro, in preparazione all’evento da parte degli Istruttori opportunatamente seguiti, dovrà essere fatto con rigore e attenzione senza improvvisare.
Lo stesso dicasi per i CTF su cui bisogna condividere argomenti e lavori con il CNA così da preparare l’evento nel migliore dei modi. E’ importante che la figura del responsabile miniarbitri presenzi e supervisioni tutte le attività che vengono fatte, tornei compresi. Mantenimento Il mantenimento è il primo risultato di un lavoro qualitativo. L’arbitro che viene formato di 13-14 anni risulta ancora troppo giovane per poter essere utilizzato nei campionati federali con regolarità, in quanto si troverebbe ad arbitrare da subito ragazzi coetanei o più grandi mettendolo da subito in difficoltà, un inserimento graduale è assolutamente necessario. Può essere interessante invece coinvolgerlo in manifestazioni come Reyer School Cup, Join the Game, tornei minibasket dove cominci a fare i primi fischi e rompere la timidezza iniziale. Gli arbitri di tutte le categorie dovranno essere designati un numero congruo di volte a garantire la qualità delle gare dirette, senza eccessivi utilizzi. In questo senso il controllo degli uffici designazioni e dell’utilizzo degli arbitri ha una valenza importante. Passata la soglia dei 14 anni i ragazzi devono entrare a far parte di una Scuola Arbitrale che deve essere, in quanto scuola, adatta e realizzata su vari livelli. Centralità del tutor per creare un gruppo, omogeneo per territorio ed età. Predisporre un incontro ogni settimanale o ogni 2 settimane, in palestra di una delle società dei nuovi arbitri, dove allenarsi e discutere dei problemi emersi nel corso delle partite della settimana precedente, se supportati da materiale video, basta un pc. L’incontro dovrà avere una natura informale perché diventi un momento di crescita ma anche di aggregazione. Il tutor dovrà fare riferimento ad un coordinatore, preferibilmente l’istruttore provinciale mini-arbitri, che periodicamente farà il punto della situazione sulla crescita dei singoli arbitri e che in collaborazione con il tutor deciderà l’eventuale aumento di categoria arbitrale. Nella fase successiva (quando gli arbitri saranno impegnati a livello regionale) oltre alla formazione ed al perfezionamento che avverrà sempre con allenamenti il CIA opererà con una formazione specifica degli arbitri e creerà una formazione specifica per tutte i gruppi divisi non per categoria ma per necessità e futuribilità con formatori specifici superiori. Gli organi tecnici delle categorie (composti da formatori) oltre ad organizzare i raduni di pre-campionato provvederanno ad organizzare incontri periodici di formazione in palestra/sala o con ausili informatici da remoto. Non avverrà alcun progetto separato per il settore femminile ma verrà favorito l'impegno delle ragazze/donne nei campionati femminili, le ragazze rientreranno sempre nel progetto di formazione locale/regionale/nazionale come i colleghi maschi. In questo ambito il CIA regionale di concerto con gli allenatori formerà una squadra di giovani arbitri con capacità legale alla loro futuribilità, da seguire con maggiore frequenza e attenzione e predisporrà un programma di lavoro specifico con incontri mensili nei vari CTF o durante allenamenti tenuti da allenatori fortemente impegnati nel progetto, e potrebbe intendersi un progetto parallelo a quello dei giocatori "azzurrina". La logica degli arbitri delle giovanili, di promozione, i futuribili, di Serie D e di C deve essere superata. Questa struttura deve essere accantonata in quanto non può rispondere alle molteplici esigenze dei ragazzi. Un ragazzo di Serie D pronto per la C non ha necessità formativa di un pari categoria appena inserito. Deve essere chiaro che non si lavora per la promozione ma per la crescita qualitativa, di conseguenza dobbiamo indirizzare correttamente i ragazzi a seconda delle loro esigenze. La formazione deve essere trasversale sui gruppi racchiudendo arbitri di pari esigenze anche se di
diverse categorie. Deve essere adattata alle esigenze specifiche dei ragazzi su obbiettivi formativi che possono anche variare più volte nell’anno. Una rappresentazione delle nuove Scuole Arbitrali potrebbe essere il seguente, in cui per praticità vengono riportati dei riferimenti di età ovviamente non vincolanti: Arbitro autonomo 21-23 Arbitro da rifinire su conduzione, efficacia Arbitro in crescita migliorare 19-21 Arbitro con corrette valutazioni, target disciplina, metro, con Arbitro accenni a 16-19 gestione Arbitro gara impostato, target contatti, violazioni, meccanica Arbitro avanzata iniziale 13-16 Arbitro all'inizio del suo percorso, targer meccanica, segnalazioni, preparazione
conoscenza delle regole Arbitro Iniziale: L’attuale arbitro iniziale, dovrà essere seguito passo dopo passo sul campo preferibilmente con una persona di riferimento (tutor) che possa “svezzarlo”. Lo studio del regolamento è richiesto per avere delle basi solide. Verrà richiesto un lavoro sui primi livelli della piramide di crescita che dovrà fare individualmente e collegialmente alle riunioni in cui lui sarà il protagonista. Arbitro: ad oggi corrisponde all’arbitro che sta cominciando ad arbitrare il campionato di Promozione o l’arbitro esordiente in Serie D o ancora l’arbitro inserito nelle liste di D ma che presenta criticità importanti. Recepito come stare in campo, si comincerà un lavoro anche da fuori campo, con anche qualche tutoraggio esterno, concentrando il focus su valutazioni di contatti e violazioni così da rendere progressiva la crescita. Utili visionature in video di colleghi con qualche spunto in quelle personali così da avere una dimostrazione e un paragone di come vanno fatte le cose o correggere gli errori più gravi. Arbitro in crescita: Arbitro da perfezionare. Ad oggi corrisponde alla fascia alta di Serie D e buona parte della C Silver. Il lavoro verterà sulle sue valutazioni, il lavoro tematico sarà supportato da propri video delle gare su cui lavorare insieme a istruttori/arbitri nazionali. In questa fase potrebbe essere interessante la ripresa di qualche gara giovanile di eccellenza delle migliori squadre, dove si insegna la tecnica di gioco, che può mettere in risalto eventuali lacune di lettura tecnica. Arbitro autonomo: Arbitro su cui fare un lavoro di affinamento, gara per gara al fine di risolvere le piccole problematiche presenti e soprattutto gestirne la consistenza e la conduzione. Ad oggi riguarda arbitri di C Gold che si confrontano con un campionato di qualità elevata. Qui il lavoro deve essere impostato su un livello tecnico alto che permetta di affinare i dettagli per il possibile passaggio al nazionale. Questi 4 percorsi, una volta ridata qualità al Settore Tecnico Regionale e di conseguenza a quello provinciale, permetteranno di racchiudere arbitri con medesime esigenze così da fare un lavoro mirato per ognuno di loro. Questo comporterà che un arbitro di D venga invitato ad una riunione e un altro arbitro di D a un'altra riunione o ad un lavoro on line, perché magari hanno delle necessità formative diverse. Dovrà essere quindi trasmesso chiaramente il nuovo sistema di lavoro per motivare al meglio i ragazzi. Nulla esclude quindi un utilizzo più dinamico delle liste di Promozione, di Serie D e Serie C così che un arbitro, che ha raggiunto determinati obbiettivi, possa mettersi alla prova con situazioni di gioco nuove e stimolanti. Le liste di serie C Gold e C Silver dovranno essere divise, aperte per il potenziale avvicendamento dal basso in alto e viceversa in corso d’anno, come d’altra parte per quella di D dall’alto e dal basso. Sarà necessario immettere, nella comunicazione al Cia Nazionale della lista di C, un numero maggiore di elementi tratti dai nomi che si siano contraddistinti in serie D del campionato appena concluso, avendo così la possibilità di utilizzarli, nella stagione successiva, in due campionati e permettere una maturazione consapevole e seguita. La C Silver sarà il “serbatoio” della C Gold perché ad oggi, l’utilizzo sistematico di arbitri nelle due serie si è dimostrato deleterio per gli arbitri stessi, a causa della grossa differenza di tasso tecnico di gioco fra le due categorie.
Trattare gli arbitri come i giocatori portando una nuova mentalità di preparazione che oltre a massimo 2/3 gare settimanali li porti con frequenza settimanale in palestra ad apprendere le caratteristiche del gioco e quindi migliorandosi sia grazie al settore tecnico arbitrale che a quello degli allenatori che insieme contribuiranno ad un miglioramento tecnico dei ragazzi salvaguardando gli stessi come loro patrimonio tecnico. Per andare oltre dobbiamo spostare l'attenzione da promozioni "veloci" (che per altro oggi non ci sono più). Spostare quindi l’attenzione dal "devo essere promosso" al "devo migliorare". Questa è un concetto che coinvolge tutti dall’arbitro iniziale all’arbitro autonomo. Il mantenimento non riguarda però solo gli arbitri giovani. Anche gli arbitri Senior, che non possono più aspirare alla promozione, devono essere coinvolti nella crescita dei più giovani e rendendoli parte integrante dello strumento di crescita. Dovranno essere istruiti con specifiche direttive formative. La gestione dei ragazzi partecipanti a questi gruppi dovrà essere il più possibile ristretta, anche a livello locale così da dare la maggiore attenzione possibile a tutti i convenuti. L’istituzione di un coach arbitrale che segua piccoli gruppi di ragazzi potrebbe essere una strada da sperimentare, magari appoggiandosi alle disponibilità degli arbitri nazionali. Questi sarebbero figura motivatrice, esempio di un traguardo da raggiungere, riferimento per chiarimenti e richieste. Le figure maggiormente e più assiduamente vicine agli arbitri dovrebbero raccogliere opinioni e richieste da girare ai Cia locali e da questi al Regionale. Osservatore Anche la figura dell’Osservatore nelle prime tre “Scuole” deve assumere un aspetto quasi esclusivamente formativo, sulla strada di quanto intrapreso nella corrente stagione. Al pari dell’arbitro “autonomo”, anche l’osservatore deve lavorare insieme ai ragazzi senza valutazioni (smile, faccine, numeri), rendendo ben chiaro all’arbitro se stia sistemando le problematiche emerse nelle gare precedenti e quali passi deve seguire NON per essere “promosso di livello” ma per “migliorare volta per volta”. Così facendo, l’arbitro lo vivrà come un esperto a sua disposizione che lo conosce ed è li per aiutarlo, capace di dare consigli utili per farlo migliorare e non come un mero valutatore della singola prestazione. La linearità dei suggerimenti è importante; di conseguenza, conoscere la situazione dell’arbitro che si va a vedere, magari attingendo da un “contenitore dei rapporti” e vedendolo anche più volte così constatarne la crescita, è sicuramente un’opzione interessante da prendere in considerazione. Grazie all’apporto degli arbitri più esperti che seguiranno i ragazzi sul campo e al numero di osservatori oggi disponibili, si potrà avere la possibilità di miglioramento con la presenza di tutor (arbitri esperti formati appositamente, istruttori) anche su gare di promozione così da aiutare la formazione ad oggi di competenza dei GAP.
L’arbitro autonomo che ha già raggiunto una quasi totalità degli obiettivi richiesti sarà valutato con indicazioni chiare e trasparenti della sua prestazione così da poter apportare le modifiche necessarie con la piena coscienza dei suoi punti di debolezza e dell’andamento della sua stagione. CIA Regionale e Provinciali Il CIA Regionale sarà il certificatore di qualità, colui che gestirà, coordinerà e supporterà l’attività così che tutto segua il piano di qualità. Il coordinamento con i CIA Provinciali, il cui ruolo è nevralgico per la riforma regionale, sarà fondamentale. E’ necessario che la Commissione CIA si avvicini agli arbitri, assicurando loro formatori adatti alle loro esigenze e dando loro importanza e motivazione. CIA Regionale e Provinciale assieme al Settore Tecnico dovranno regolarmente confrontarsi Regionale per monitorare progetti e iniziative che rientrano nel progetto di riforma trasmettendo agli arbitri l’importanza del loro ruolo e l’attaccamento al gruppo. In questo senso l’organizzazione di iniziative particolari, eventi, confronto con arbitri, istruttori, udc di grande esperienza sono strade da percorrere. Più il lavoro a livello periferico sarà omogeno prima il Veneto potrà crescere in maniera consistente e questo solo chi lavora vicino ai ragazzi può farlo. Il CIA Regionale dovrà, rapportandosi diversamente con i ragazzi, ascoltarne continuamente le richieste e le problematiche direttamente e anche tramite i coach, così da poterne trovare subito soluzioni (vedi mancanza di designazioni, di osservatori), suo anche il compito di agire sui ragazzi più svogliati in maniera molto chiara così da capirne le loro volontà e non sprecare risorse su chi, per sua scelta, non voglia ulteriormente progredire. Il tutto è fattibile con un’adeguata programmazione che dovrà essere la colonna portante del progetto regionale a comprova della qualità e della professionalità messa in piedi. Una timeline precisa a più lungo raggio possibile che possa mettere tutti in condizioni di lavorare con serenità e lungimiranza, programmando fin da inizio stagione il maggiore numero di attività possibili come riunioni, le attività, i tornei, gli incontri ecc. Progetti Ogni progetto dovrà essere seguito da un capo progetto, che formerà il Comitato del progetto dove idealmente il Capo Progetto deve essere una persona che abbia skills adeguate e scelga persone altrettanto adeguate all’obiettivo da raggiungere. Nel Comitato devono avere posto anche rappresentanti dell’oggetto del progetto (ad esempio progetto Mantenimento dovrà esserci un arbitro, Progetto Formazione dei Formatori dovrà esserci un istruttore). Il Capo Progetto dovrà rendere conto direttamente al Presidente Cia Regionale e al Settore Tecnico del rispetto dei tempi e di eventuali difficoltà di realizzazione e di converso il Presidente Cia dovrà riportare al Presidente FIP lo stato dei lavori, il tutto aggiornando un cronoprogramma che verrà creato per ogni progetto.
Puoi anche leggere