PROCURA DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA CATANIA

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PROCURA DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA
                      CATANIA

     RELAZIONE ANNUALE SULL’ANDAMENTO DELLA GIUSTIZIA
                                    NEL DISTRETTO
                            (periodo 01/07/2012 – 30/06/2013)

1. Risultati ottenuti.

La rideterminazione degli organici degli uffici giudiziari ha finalmente riconosciuto, anche
se ancora parzialmente, lo squilibrio esistente tra gli organici della Procura Distrettuale di
Catania e quelli di altri uffici analoghi. Così, pur nella generale restrizione del numero dei
magistrati assegnati alle Procure del Sud e in particolare dell’Isola, la dotazione di Catania è
stata aumentata di due magistrati.

Va però segnalato che questa previsione non è entrata in forza. Non solo, ma la decisione di
non valutare l'ormai accertata sproporzione tra gli organici al momento di deliberare
l'assegnazione dei Mot ha portato a non destinare alcun magistrato di prima nomina al
nostro ufficio. La previsione per i mesi a venire è dunque di una perdurante carenza di
organico di magistrati e di conseguenza di polizia giudiziaria e di personale amministrativo,
i cui ruoli sono ai primi rapportati.

Nonostante questa situazione, l’impegno dell’intero ufficio ha consentito di consolidare gli
ottimi risultati già descritti nella relazione per l’anno 2011/2012.

I risultati sono particolarmente significativi sia dal punto di vista statistico che
dell’effettività della tutela apprestata agli interessi sottesi alla sanzione penale.

La DDA, lavorando in stretta collaborazione con le Procure del Distretto, in particolare con
quelle di Ragusa, Siracusa e Caltagirone, i cui magistrati sono stati spesso e proficuamente
applicati alla DDA, ha operato efficacemente sia nei procedimenti relativi alle
organizzazioni tradizionali, in primis Cosa Nostra, sia in aree diverse. Va segnalata la
conferma dibattimentale conseguita in numerosi processi.

La DDA ha operato con particolare impegno nelle indagini volte a individuare gli
organizzatori del favoreggiamento dell'immigrazione, attraverso strutture associative. Le
fondamenta investigative poste nel periodo in esame hanno dato importanti frutti nel
secondo semestre del 2013. Non solo e' stato possibile sequestrare al di fuori delle acque
territoriali la c.d. Nave madre, utilizzata dall'associazione, ponendone in stato di fermo
l'equipaggio; e' stata anche elaborata, in collaborazione con le Procure del distretto, con gli
organi di p.g. e - per il tramite del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - con la Marina
Militare e la Guardia Costiera, una linea di intervento che tenga conto dei profili attinenti
alla giurisdizione.

Le terribili tragedie dei primi mesi del secondo semestre 2013 hanno peraltro reso evidente
l'inanità dell'approccio meramente repressivo a un fenomeno epocale, facendo peraltro
risultar chiare le implicazioni negative per l'accertamento dei reati di favoreggiamento e
associativi della previsione dell'immigrazione in sé come reato.

Tra le più significative indagini che hanno portato all’emissione di provvedimenti di
custodia si segnalano quelli relativi alla strage di Vittoria del 2 gennaio 1999 e agli omicidi
di Luigi Ilardo, Mario Mauceri, Sapiente Angelo, Nicastro Paolo, Campione Salvatore,
Bennici Roberto, Sandri Pierantonio. Sono stati così attinti i più alti livelli delle
organizzazioni criminali.

La collaborazione di importanti esponenti delle cosche mafiose (tra cui Santo La Causa,
Paolo Mirabile e Giuseppe Mirabile) ha consentito di penetrare nelle dinamiche più
recondite dei gruppi criminali, portando anche all’individuazione degli autori dell’omicidio
di Angelo Santapaola e di Nicola Sedici.

L’ufficio è stato particolarmente impegnato nei procedimenti a carico dell’ex Presidente
della Giunta Regionale, on.le Raffaele Lombardo, e dell’on.le Angelo Lombardo. Chiesto il
rinvio a giudizio di entrambi, si è in attesa, al momento in cui si scrive, dell’esito del
giudizio abbreviato nei confronti del primo e della decisione del Gip sull’apertura della fase
dibattimentale per il secondo.

Di particolare rilievo l’esito delle indagine Fiori Bianchi, che ha portato all’emissione di 77
misure di custodia in carcere, tutte molto significative per la vita dell’associazione Cosa
Nostra.

Sul versante del traffico di stupefacenti, va segnalato il sequestro di ingenti quantità di
droghe (tra cui oltre tre tonnellate di marijuana) e la cattura di numerosissimi esponenti
anche di spicco dei vari clan coinvolti nei traffici.

Va segnalato che la stretta collaborazione con le Prefetture ha consentito lo scioglimento di
due amministrazioni comunali (Augusta e Mascali) infiltrate dalla criminalità organizzata.

Infine, sono in corso indagini molto complesse seguenti alla collaborazione, manifestatasi
nelle ultime settimane dei mesi in esame, di esponenti di vertice della Famiglia Santapaola.
Il primo dei collaboratori, Santo La Causa, ha già avuto modo di testare la sua attendibilità,
contribuendo a fondare misure cautelari e sottoponendosi all’esame dibattimentale. Gli
incidenti probatori nel processo per l'omicidio di Angelo Santapaola e Nicola Sedici si sono
conclusi con esiti totalmente positivi per l'attendibilità del collaboratore.

Il modulo organizzativo volto a operare con la maggiore rapidità possibile nel settore delle
estorsioni e dell’usura (Gruppo 3) ha consentito di coinvolgere nelle indagini i magistrati
della Procura ordinaria, con brillanti risultati. Va citata in particolare, come esemplificativa
del metodo di lavoro in atto, l’estorsione in danno di un imprenditore, in cui nove soggetti
appartenenti a Cosa Nostra sono stati posti in stato di custodia cautelare e tratti a giudizio in
meno di 15 giorni.

Per la tutela delle vittime è stato migliorato il sistema di relazioni con la Prefettura, al fine di
fornire informazioni complete e tempestive, tali da consentire all’Autorità amministrativa di
adottare i necessari provvedimenti nei tempi più brevi. Resta invece da risolvere il grave
problema causato dalla difficoltà di completare entro il termine di 300 giorni l’utile
interlocuzione finalizzata a evitare alle persone offese le procedure esecutive.

Risultati significativi si sono avuti anche in tema di reati contro la pubblica
amministrazione, settore nel quale si è anche proceduto al sequestro per equivalente del
danno e del profitto del reato, ogni volta che è stato possibile.

Vanno segnalati anche gli interventi in materia di sequestro a fini di confisca, sia per fatti di
mafia che per la tutela di interessi pubblici, con la collaborazione di INPS e dell’Agenzia
delle Entrate.

Per il contrasto all’abusivismo urbanistico è stata predisposta l’attività di demolizione, con
la creazione di un gruppo di lavoro, al quale ha dato un contributo significativo il Corpo
Forestale, dello Stato e Regionale. Si è già proceduto alle prime demolizioni e molte se ne
sono avute di spontanee. Questo lavoro consente ora di passare alla fase esecutiva del
progetto che prevede il risanamento innanzitutto dell’Oasi del Simeto, con la fattiva
collaborazione di diverse Istituzioni tra cui l’Amministrazione comunale di Catania. Da
segnalarsi come aspetto molto positivo l’avvio di demolizioni da parte di altre
amministrazioni comunali e l’inizio dell’interlocuzione con la Regione Sicilia, per gli
aspetti di competenza degli organi regionali.

In tema di tutela dell’ambiente sono state condotte alcune significative operazioni, anche in
collaborazione tra DDA e magistrati della Procura ordinaria, come quelle relative alla
gestione di Aimeri ambiente (area dell’alto ionico etneo, comprendente i comuni di
Fiumefreddo, Giarre, Riposto, Mascali, Calatabiano e altri), del Parco di Monte Po, della
gestione del ciclo dei rifiuti nel calatino. Da queste indagini sono scaturite responsabilità
anche degli amministratori pubblici, di conseguenza perseguiti, e si è proceduto a richiedere
il sequestro o l’amministrazione controllata di discariche e di rami di azienda.

Tutela ai “soggetti deboli” è stata data dal Gruppo specializzato, che ha portato a termine
significative indagini, con sofisticati strumenti investigativi e con l’impiego di consolidate
prassi dei magistrati specializzati, sia nel settore della pedopornografia, che nella soluzione
di una serie di gravi fatti delittuosi in danno di donne.

Analoga capacità di offrire reale tutela si è avuta grazie all’impegno del gruppo
specializzato nei reati contro la persona. Sono stati qui ottenuti risultati davvero importanti
nell’avviare a soluzione delitti rimasti a lungo senza possibilità di interventi giudiziari, ora
al vaglio del giudice. Particolare impegno è reso nei reati in materia di tutela delle
condizioni di lavoro, che sempre più spesso vedono il diretto intervento in loco del p.m.,
secondo il modulo organizzativo del Gruppo specializzato.
Infine va sottolineato la presenza attiva del p.m. nelle procedure concorsuali, al fine di
realizzare la tutela degli interessi pubblici che il legislatore ha devoluto al pubblico
ministero anche in questo settore.

Non è possibile effettuare confronti tra la Sezione Affari Semplici e il precedente sistema di
assegnazioni “a pioggia” dei fascicoli del c.d. “Gruppo 6”. Può tuttavia affermarsi che il
primo anno di sperimentazione della nuova struttura ne confermano l’utilità.

I vantaggi più significativi possono essere ravvisati (a) nell’uniformità della trattazione e dei
tempi di definizione dei procedimenti (b) nella concentrazione in una struttura autonoma di
gran parte del carico di lavoro (oggi circa il 43%) dell’intera Procura della Repubblica, con
conseguente diminuzione del carico per gli uffici dei Sostituti (c) nella possibilità di
realizzare protocolli investigativi basati su una concreta e continua collaborazione con la
polizia giudiziaria dislocata sul territorio e con gli Enti pubblici che rappresentano le
principali fonti di notizie di reato (Inps, Enel, Ispettorato del Lavoro ecc.).

La S.A.S. non costituisce solo un modulo organizzativo finalizzato all’efficiente e rapida
definizione di procedimenti a trattazione semplificata, ma un vero e proprio tavolo di
lavoro aperto alla sperimentazione di meccanismi innovativi di gestione del fascicolo, anche
con l’ausilio di strumenti informatici, nella prospettiva di renderli applicabili ad altre
tipologie di reato che richiedono indagini seriali. Dal buon funzionamento di questi moduli
ci si attende anche una significativa semplificazione della fase del giudizio.

Dal punto di vista statistico si è riusciti a ridurre ulteriormente le pendenze così
consolidandosi il risultato positivo già raggiunto nel primo semestre del 2012.

A mod. 21 sono stati iscritti 19.435 procedimenti e ne sono stati definiti 20.627. La
pendenza si è così ridotta da 21.607 a 20.415.

I procedimenti contro ignoti sopravvenuti sono 16.732 mentre i definiti sono 17.549, con la
conseguente riduzione della pendenza da 9.112 a 8.295

Sono poi stati iscritti 6.175 fatti a mod. 45 e ne sono stati definiti 6.811, cosicché la
pendenza è ridotta da 1.730 a 1.094.

I procedimenti dinanzi al Giudice di pace hanno visto una sopravvenienza di 2.848 fascicoli
e una definizione di 3.174, con la riduzione della pendenza da 2.362 a 2.036.

La durata media delle indagini è scesa da 396 a 352 giorni.

Questi risultati sono anche il frutto del buon funzionamento della Sezione Affari Semplici.
E’ tuttavia necessario porre rapidamente rimedio alle difficoltà insorte per la notificazione
degli avvisi ex art. 408 c.p.p e 415 c.p.p., rischiandosi altrimenti l’intasamento del settore.

L’ufficio esecuzione ha ormai completato la sua riorganizzazione e ha completamente
eliminato l’arretrato, consentendo finalmente l’effettività della sanzione penale, con la
sistematica revoca delle sospensioni condizionali della pena.
Unitamente al buon funzionamento delle convalide degli arresti in sede di giudizio
direttissimo, che evita le carcerazioni brevi e inutili, si cercherà così di indirizzare il sistema
punitivo verso obbiettivi di effettiva sanzione dei comportamenti più gravi (tra questi la
reiterazione del reato).

Significativo incremento vi è stato anche nella definizione degli affari civili:
        • pareri e visti in materia di volontaria giurisdizione, di diritto di famiglia in genere
e contenzioso n. 7909 a fronte di n. 6790 per l’anno precedente;
        • ricorsi civili del P.M. n. 119 a fronte di n. 76 per l’anno precedente;
        • apostille e legalizzazioni n. 2304 a fronte di n. 1679 dell’anno precedente.

Infine, il completamento della prima fase del Progetto Buone Prassi, con la collaborazione
di ASPI, ha consentito di realizzare la ristrutturazione dei servizi di segreteria relativi al
rilascio delle attestazioni ex art. 335 c.p.p., i certificati penali, quelli ai fini assicurativi per
gli incidenti stradali e ai fini assicurativi per furto e incendio. E’ stato di conseguenza
adeguato il portale della Procura e a Ottobre sarà possibile aprire lo Sportello Unico per il
pubblico, nei nuovi locali al pianterreno.
Entro il 2013 sarà possibile rilasciare con gli stessi metodi anche i certificati dei carichi
pendenti, per i quali prosegue il complesso lavoro preparatorio di riordino degli archivi, in
collaborazione con il Tribunale e con l’apporto dell’Arma dei Carabinieri.

2. Riorganizzazione degli uffici a risorse invariate.

E’ stata completata la riorganizzazione delle segreterie addette alle iscrizioni. Ciò ha
consentito il recupero di personale e di spazi, con buoni risultati anche circa tempi e
correttezza delle registrazioni.

Nel settore delle intercettazioni è stato portato a completamento il riordino già avviato, con
l’adozione di misure tecniche (realizzazione del locale protetto per la custodia delle
registrazioni; previsione di sistemi di sicurezza per l’accesso ai dati ecc.) e di strumenti
contrattuali. E’ ormai avviato il nuovo sistema di intercettazioni ambientali, basato su
quattro server autonomi, che potranno essere utilizzati anche da altri fornitori di apparati.

Risultati molto positivi si sono avuti nei rapporti con l’Amministrazione penitenziaria.
Grazie alla collaborazione con la Direzione dell’Ospedale Cannizzaro è stata realizzata la
struttura penitenziaria sanitaria. E’ stato poi chiuso il reparto Nicito ed è stato aperto un
nuovo reparto di isolamento, mentre sono stati avviati i lavori per la ristrutturazione del
Nicito e la riapertura di un padiglione dismesso.

3. Andamento dei flussi delle notizie di reato e attività dei gruppi specializzati.

Sono stati trasmessi i dati statistici relativi alle notizie di reato. Essi non indicano in maniera
univoca l’andamento della criminalità, ma solo l’emersione della stessa. L’aumento o la
diminuzione di notizie in un determinato settore non corrisponde necessariamente a un
corrispondente segno dei reati sottostanti. Il dato quindi va considerato di per sé e cioè come
indice della sussistenza di notizie di reato. Per esemplificare, l’assenza di notizie di reato
relative ad estorsioni in una zona controllata da un clan criminale non necessariamente
indica l’assenza del fenomeno criminale ma può, al contrario, essere indice della sua
diffusione e gravità. Per tale ragione, per proseguire l’esempio, l’ufficio è stato organizzato
in maniera da consentire una stabile collaborazione con la polizia giudiziaria per monitorare
il territorio più esposto.

Gruppo 1 (reati contro la pubblica amministrazione)

Nel periodo in esame il numero dei procedimenti iscritti per delitti contro la Pubblica
Amministrazione si è di poco ridotto rispetto al precedente periodo nei confronti di soggetti
noti (da 1352 a 1348) mentre è lievemente aumentato nei confronti di ignoti (da 304 a 306).
Per quanto riguarda i reati di peculato le iscrizioni contro soggetti noti sono diminuite da 88
a 67 e contro ignoti sono aumentate da 8 a 10.
Per quanto riguarda i reati di corruzione si è registrato un aumento delle iscrizioni dei
procedimenti contro noti (da 11 a 19) mentre eguale è il numero di iscrizioni contro ignoti
(1).
Per i reati di concussione sono stati iscritti 9 procedimenti contro noti (10 nel precedente
periodo) e 4 contro ignoti (1 nel precedente periodo).

Tra i procedimenti in danno di pubbliche amministrazioni va segnalato il complesso
procedimento relativo ad indebiti rimborsi percepiti da consiglieri provinciali di Catania;
per gli stessi fatti ed a seguito della richiesta di rinvio a giudizio di questa Procura, la Corte
dei Conti ha iniziato procedimento a carico di 47 soggetti.

Si segnalano inoltre altri procedimenti relativi all’affidamento dell’appalto della pulizia del
nuovo aeroporto di Catania e quello concernente l’affidamento del servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti del Comune di Catania.

Con riguardo all’attività di questo Ufficio nel periodo di interesse va segnalato come siano
stati richiesti ed ottenuti numerosi sequestri preventivi per equivalente in relazione a delitti
di truffa aggravata ai danni dello Stato o di enti pubblici, delitti in materia tributaria
disciplinati dal D. Lgs 74/2000, delitti contro la Pubblica Amministrazione, nonché in
applicazione dell’art. 12-sexies D.L. 306/92 con riferimento ai delitti presupposti ivi
elencati.

E’ opportuno segnalare che nonostante siano stati ottenuti decreti di sequestro per cifre
ingenti, spesso anche molti milioni di euro, in fase esecutiva non di rado si è potuto
sequestrare solo una piccola parte del valore corrispondente al prezzo o al profitto del reato.

In tal senso va segnalato che in parte tale problema deriva dal fatto che i delitti in materia
tributaria di cui al D.Lgs 74/2000 non sono contemplati tra i reati per i quali risponde anche
l’ente (ad es. la società) nel cui interesse sono stati commessi e, dunque, anche alla luce
delle più recenti pronunce della Suprema Corte si è potuto procedere ai sequestri solo nei
confronti del legale rappresentante della società che aveva evaso le imposte, non di rado
soggetti del tutto incapienti con conseguente frustrazione delle finalità proprie del sequestro
e della successiva confisca.
Gruppo 2 (Delitti contro la libertà sessuale; di stalking e in tema di pedopornografia)

Dall’esame dei dati statistici emerge, con riferimento ai delitti contro la libertà sessuale
(artt. 609 bis – 609 decies c.p.), che il numero delle iscrizioni è sensibilmente aumentato (n.
161 procedimenti a mod. 21 a fronte dei 109 del precedente periodo; n. 35 procedimenti a
mod. 44 a fronte dei 25 del precedente periodo).
Anche in relazione al delitto di stalking emerge una impennata delle sopravvenienze (pari
al 54 %) in quanto il numero delle iscrizioni, nel periodo di riferimento, è stato di n. 243
procedimenti a mod. 21 a fronte dei 161 dell’anno precedente; mentre si registrano n. 10
procedimenti iscritti a mod. 44 a fronte dei n. 3 procedimenti dell’anno precedente.
Analoga tendenza all’incremento delle sopravvenienze si è registrato con riferimento
al delitto di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) atteso che il numero delle
iscrizioni, per il periodo in questione, è stato di n. 305 procedimenti a fronte dei n. 263 del
periodo precedente (all. B).
Questo generale fenomeno all’incremento delle denunce per le suddette tipologie di reato
verosimilmente è dovuto al valido lavoro svolto dai magistrati del gruppo specializzato che
sono riusciti a dare alle vittime risposte tempestive ed adeguate. Determinante è anche il
ricorso all’istituto dell’incidente probatorio che, assicurando l’assunzione giudiziale (in
forma protetta) delle dichiarazioni della persona offesa, a breve distanza dalla presentazione
della querela, consente alla vittima di poter uscire rapidamente dal circuito processuale.
Significativo è il numero degli incidenti probatori espletati nel periodo di riferimento: n.
19 per il reato di cui all’art. 572 c.p.; n. 6 per i delitti di pedopornografia on line; n. 40 per i
delitti di violenza sessuale; n. 3 per il delitto di cui all’art. 612 bis c.p..
Inoltre va segnalato la sempre più affinata specializzazione, nella conduzione delle indagini
in siffatta materia, da parte degli organi di P.G. che, già da tempo, sono impegnati in una
costante formazione con il contributo dei magistrati del G 2.
Altrettanto rassicurante per la persona offesa è la tempestività della emissione delle
misure cautelari, richieste dal P.M., nei casi più gravi, che vengono adottate dal Gip, in
media, dopo 21 giorni circa dalla richiesta.
Nel periodo di riferimento sono state emesse:
   ·     per il delitto di cui all’art. 572 c.p. n. 27 misure di custodia cautelare in carcere; n.
       19 di arresti domiciliari; n. 12 misure ex artt. 282 bis e 283 ter c.p. ;
   ·     per il delitto di cui all’art. 600 ter, quater complessivamente n. 7 misure in carcere
       e n.2 agli arresti domiciliari;
   ·     per i delitti di violenza sessuale complessivamente n. 29 in carcere e n. 5 agli
       arresti domiciliari.
Per i delitti di pedopornografia on line (art. 600 ter e quater c.p.) nel periodo di
riferimento si registra un apparente decremento in quanto il numero delle iscrizioni è stato
di n.144 procedimenti iscritti a mod. 21 a fronte di n. 291 del precedente periodo; mentre i
procedimenti iscritti a mod. 44 sono stati 91 per il periodo di rilevazione, a fronte dei 140
dell’anno precedente.
Tale circostanza in realtà non corrisponde ad una reale diminuzione delle segnalazioni da
parte della Polizia Postale atteso che l’incremento registrato nel precedente anno (1 luglio
2011- 30.6.12), in parte, era dovuto agli stralci di diverse posizioni di indagati (poi
trasmesse per competenza ai vari uffici giudiziari) effettuati nell’ambito della macro
operazione di P.G. denominata “Strike” già evidenziata nella relazione dello scorso anno.
Le sopravvenienze per i delitti di pedopornografia on line, nel periodo 1 luglio 2012/30
giugno 2013, sono sostanzialmente allineate con i dati registrati nell’anno 1 luglio 2010/ 30
giugno 2011, come si evince dall’allegato A).
Giova inoltre evidenziare che le scelte investigative operate dalla Polizia Postale di Catania
si sono concentrate in indagini sempre più sofisticate – e in quanto tali più impegnative
sotto il profilo temporale – che, attraverso l’approfondito studio delle immagini, hanno
consentito di identificare alcuni minori vittime di sfruttamento sessuale.
Meritevole di citazione è l’operazione denominata “TOR” di particolare rilevanza non solo
per i risultati conseguiti ma principalmente per la peculiarità del nuovo metodo
investigativo seguito dalla Polizia postale che ha permesso di giungere all’identificazione di
minori vittime di abusi sessuali partendo da un’indagine on-line sul cosiddetto web
invisibile. L’indagine, assolutamente innovativa, ha preso avvio da un’attività sotto
copertura sulla rete “invisibile” denominata deep web e rappresenta la prima investigazione
avviata in Italia in questo mondo parallelo di internet.

Il deep web è una porzione del web che non viene indicizzata dai motori di ricerca; di fatto,
è un enorme contenitore di informazioni composto da oltre 200.000 siti, raggiungibili e
fruibili solo da chi ne conosce l’allocazione rendendo gli utenti che vi accedono non
tracciabili e quindi non individuabili. Gli agenti attraverso l’utilizzo del sistema di
comunicazione TOR (acronimo di The Onion Routine), ossia una comunicazione anonima
che utilizza la crittografia a strati (espressione dalla quale deriva il vocabolo onion) sono
riusciti a risalire ai reali utenti che pubblicavano il materiale pedopornografico in questione.
Particolarmente significativo il risultato, frutto di un approfondito lavoro investigativo, che
ha portato all’identificazione di un minore, le cui immagini apparivano sul web, e
all’emissione di misure restrittive in carcere nei confronti di quattro abusanti.

Gruppo 3 (reati economici e finanziari)

Il già significativo incremento nei reati fallimentari, rilevato lo scorso anno, appare
confermato. Sono infatti stati iscritti nel registro noti 184 reati in materia di bancarotta
fraudolenta (119 nell’anno precedente).

Anche in materia di riciclaggio si registra un incremento delle iscrizioni nei confronti dei
noti, da 104 a 138.

Una lieve diminuzione si registra per le iscrizioni in materia di usura (da 48 a 38), mentre è
sensibile l’incremento delle iscrizioni per il delitto di cui all’art. 640bis c.p.(da 38 a 92),
compensate dalla diminuzione (da 140 a 106) per il il reato di cui all’art. 640 ter.
Stazionario il numero dei reati tributari e finanziari, mentre irrilevante appare il numnero
delle iscrizioni per i delitti di falsità in bilancio (8 iscrizioni).
E’ ormai entrato a regime il funzionamento delle richieste di sequestro per equivalente per i
reati in materia tributaria, grazie alla collaborazione di Agenzia delle Entrate e Guardia di
Finanza.

Gruppo 4 (reati ambientali)

Si segnala l’aumento sensibile del numero di iscrizioni rispetto all’anno precedente (n. 199
rispetto alle precedenti 129).
Si è conferito un particolare impulso alla trattazione di siffatti reati e alla tempestiva
adozione da parte dei P.M. del settore di tutte le misure idonee al contenimento del
fenomeno dell’abusivismo edilizio (anche con riferimento alla dovuta attuazione dell’art. 2
L.R. 37/1985) e di quello riguardante l’illecito smaltimento dei rifiuti.
Sulle demolizioni di immobili abusivi conseguenti alle sentenze penali di condanna, il
Gruppo di lavoro ha provveduto in un primo periodo a puntualizzare le migliori modalità di
esecuzione da promuovere ed adottare, avviando nel contempo, a tal fine, i necessari
contatti con gli Enti locali ed una piena collaborazione, in alcuni casi (Catania, Paternò)
particolarmente affidabile e propositiva.
Tanto che, registrati sempre più frequenti casi di autodemolizioni, si è passati alla fase della
reale esecuzione degli abbattimenti sui manufatti selezionati con criteri di priorità prefissati
e al costo minimo (poco più del prezzo di costo rivolgendosi a ditte proposte dall’Ance ed
altre confiscate alla mafia) previsto in relazione al territorio preso in considerazione .
Le spese per le demolizioni saranno anticipate in parte dai Comuni (ricorrendo ai criteri del
D.L. 269/2003 quelli che non hanno attivato la procedura di riequilibrio di cui all’art. 243
bis T.U. 267/2000) ed in parte da questo Ufficio attraverso le norme del D.P.R. 115/2002.
Per individuare i manufatti da abbattere prima degli altri, gli abitanti dei vari immobili, gli
indirizzi, per acquisire immagini fotografiche, per predisporre gli elenchi etc. va sottolineato
il contributo notevole del Corpo Forestale dello Stato e di quello Regionale in servizio
presso questa Sezione di P.G.

Gruppo 5 (reati contro la persona)

Vi è stata una significativa diminuzione dei procedimenti per omicidio volontario
consumato (93 a fronte dei 112 dell’anno precedente) o tentato (30 a fronte dei 50 dell’anno
precedente), rispetto al passato.
Le statistiche disponibili, per questo come per gli anni trascorsi, non consentono la
rilevazione specifica degli infortuni sul lavoro, come distinti da quelli di altro genere. Non
risultano pertanto ancora attuate le disposizioni per l’inserimento di apposite note e per la
cura anche di questo aspetto della rilevazione statistica, pur apparendo siffatto fenomeno
ancora di particolare rilievo nel Circondario.
Sono state confermate le disposizioni per modalità di intervento particolarmente accorte,
anche con l’immediata ispezione dei luoghi da parte del P.M. in caso di infortuni mortali o
di particolare gravità.
Restano in vigore i vigenti protocolli di lavoro, distribuiti pure alla P.G.
Sezione Affari Semplici (SAS).

Nel periodo 01 luglio 2012 – 30 giugno 2013 la S.A.S. ha iscritto un numero complessivo
di 9.338 procedimenti, e ne ha definito 6.361, pari al 49, 98 % del carico di lavoro
complessivo dell’intera Procura della Repubblica. Attualmente la SAS ha definito il 68,11
% delle sopravvenienze.
L’allegato grafico mostra il numero delle iscrizioni dei procedimenti raggruppati per titolo
di reato: al primo posto i reati di furto (circa 2.898), seguono le violazioni del codice della
strada ( circa 1.368 ), quindi i reati contravvenzionali ( circa 791), i reati in tema di falsità
documentali ( 619) e via via gli altri reati.
Il procedimento per decreto penale rappresenta l’esito del maggior numero dei
procedimenti.
Efficace in proposito si è rivelato il contributo offerto dai vpo e dal personale di pg operanti
all’interno della S.A.S. nella redazione delle richieste di emissione di decreto penale di
condanna mediante l’utilizzo di sperimentata modulistica.
Contribuisce alla massima speditezza della definizione di tali procedimenti l’automatismo
delle iscrizioni in re.ge mediante la consegna per via informatica da parte dell’INPS dei dati
relativi alle cnr ed agli atti ad essi allegati secondo un innovativo procedimento di
connessione interfacciale di recente sperimentazione, che, si spera, possa essere esteso ad
altri procedimenti che comporto un maggior carico di lavoro seriali (es.furti enel).
I lusinghieri risultati conseguiti vanno attribuiti al lodevole impegno dei magistrati togati e
onorari e di tutto il personale di segreteria e di polizia giudiziaria.
In particolare merita uno speciale apprezzamento il prezioso lavoro svolto dai colleghi
togati nella organizzazione e nella gestione di tutte le attività della Sezione: essi, infatti
hanno costantemente fornito preziosi suggerimenti per il miglioramento della resa
produttiva della struttura. Gli aspetti organizzativi della SAS sono stati raccolti in un
documento, predisposto dai magistrati della Sezione, che si allega e che sarà trasmesso alla
Struttura Tecnica per l’Organizzazione del CSM per le migliori prassi.

Misure di prevenzione e misure cautelari reali

 Nel periodo in considerazione sono state avanzate n. 240 proposte di misure di prevenzione
di cui 20 misure patrimoniali, con un incremento superiore al 100% rispetto all’anno
precedente (106 e 12 rispettivamente).
       Con le misure patrimoniali è stato possibile sottoporre a sequestro aziende,
appartamenti, terreni, autovetture ed altro per un valore complessivo di diversi milioni di
euro. Tra i beni sequestrati vi sono anche immobili appartenenti ad esponenti apicali della
Famiglia mafiosa Santapaola (come la villa di Zuccaro Maurizio), nonchè aziende che
operano nell’edilizia, impiantistica, movimento terra, raccolta e gestione rifiuti, trasporti.
      Particolare attenzione è stata prestata alla provincia di Siracusa, con risultati davvero
significativi.
Infine si è provveduto a garantire un’efficace presenza dell’ufficio in udienza.
Ufficio Esecuzioni
L’ufficio esecuzioni ha notevolmente incremento l’attività, con un aumento dei
provvedimenti emessi pari a 1791 unità (n. 7426 provvedimenti emessi dall’1/07/2012 al
30/06/2013 – n. 5635 emessi dall’1/07/2011 al 30/06/2012).
In particolare si elencano di seguito, distinti per categorie, i provvedimenti in più emessi
nel periodo di riferimento:
   + 85 cumuli
   + 22 provvedimenti di computo
   + 52 ordini di esecuzione
   + 53 liberazioni anticipate
   + 110 affidamenti
   + 51 detenzioni domiciliari
   + 380 richieste al G.E.
   + 1040 archiviazioni.
Il trend positivo dell’Ufficio va anche commisurato al fatto che il numero di iscrizioni di
sentenze con pena detentiva è rimasto pressoché invariato rispetto al periodo ricompreso tra
l’ 1/7/2011 ed il 30/6/2012 (n. 1693 sentenze iscritte, a fronte del n. 1700 sentenze iscritte
nel periodo di 1/07/2012 – 30/06/2013), mentre con riguardo alle sentenze con pena
detentiva sospesa si è registrato un sensibile aumento delle iscrizioni per il periodo
intercorrente dall’ 1/7/2012 al 30/6/2013, pari a circa 62 unità (risultano iscritte al Siep n.
1735 sentenze dall’1/7/2012 al 30/6/2013 a fronte del n. 1673 sentenze iscritte nell’anno
precedente).
Ne deriva che, nonostante sia sostanzialmente rimasto immutato il numero di iscrizioni
complessivo (anzi leggermente più elevato rispetto all’anno precedente), l’ufficio è riuscito
a potenziare la propria attività emettendo un numero significativamente superiore di
provvedimenti conclusivi, come sopra rappresentato.
Inoltre sono stati promossi, anche grazie alla costante e preziosa collaborazione dei V.P.O.,
n. 366 incidenti di esecuzione per revoca benefici su 1864 iscrizioni di sentenze con pena
sospesa esaminate ed archiviate, a fronte delle n. 90 istanze avanzate nell’anno
precedente. Occorre rilevare che i V.P.O. hanno anche provveduto a garantire il servizio di
iscrizione delle suddette sentenze a seguito del trasferimento ad altro ufficio di un addetto.
La promozione dei suddetti incidenti di esecuzione per revoca dei benefici ha consentito di
rendere effettivamente esecutiva la pena in molti casi in cui il beneficio della sospensione
era stato erroneamente concesso dal Giudice.

4. Linee di andamento della criminalità organizzata.
Le strutture criminali diverse da Cosa Nostra sopra mantengono invariate le loro zone di
“influenza” e le loro modalità operative. Invariati risultano anche i settori tradizionali di
intervento nelle attività illecite, fatta eccezione per l’interesse (ora documentato) verso la
gestione dei rifiuti ed il traffico illecito degli stessi.
Sono stati, peraltro, registrati nel settore del traffico degli stupefacenti collegamenti con
soggetti fornitori di nazionalità albanese. Altre investigazioni, ormai concluse, hanno
consentito di disvelare collegamenti con soggetti sudamericani, oltre che con gruppi
camorristici campani.
In particolare, il clan Cappello-“Carateddi”, a struttura “confederale”, continua a vantare
una capillare diffusione nel territorio cittadino con solide ramificazioni nella provincia
(Calatabiano, in particolare) e anche nel territorio siracusano di Porto Palo, in quello
ragusano e in quello di Catenanuova (al confine tra la provincia etnea e quella di Enna).
Anche per il periodo in esame è stato confermato come il traffico degli stupefacenti
costituisca la principale attività illecita di tale clan che mantiene, come in parte già
accennato, consolidati collegamenti anche con esponenti di gruppi camorristici. Verso il
traffico degli stupefacenti orienta prevalentemente il proprio interesse anche il clan dei
“cursoti milanesi”, allo stato alleato con il gruppo Cappello. Tale settore non è stato neppure
trascurato dal clan Pillera , storicamente nato dalla scissione con il clan Cappello.
Con riguardo al clan Laudani, storicamente alleato con quello Santapaola, pur se dotato di
un’organizzazione assolutamente autonoma, va ribadito che esso estende la propria
influenza dalla zona di Canalicchio a tutta la zona nord della città ed alla provincia
pedemontana, oltre che nella fascia ionica e nella zona di Adrano (con la famiglia Scalisi),
Paternò (con il clan Morabito) e territori limitrofi.
Le recenti attività del gruppo (estorsioni, traffico di stupefacenti, reinvestimento del denaro
di provenienza illecita e infiltrazione nei principali gangli istituzionali e amministrativi)
sono state disvelate dalle dichiarazioni di più collaboratori, due dei quali di estremo rilievo,
quali Laudani Giuseppe e D’Aquino.
Altro settore di estremo interesse per le organizzazioni criminali di cui all’Area 1 è stato
accertato essere, come già accennato, quello della gestione integrata dei rifiuti solidi urbani
e differenziati.
 Prescindendo dalle indicazioni provenienti da altre indagini ancora in corso, va qui
segnalato come una complessa attività investigativa abbia permesso di acclarare
l’infiltrazione di alcuni singoli soggetti di spicco della criminalità organizzata, operativa nel
comprensorio dell’alto ionico etneo (Fiumefreddo, Giarre, Riposto, Mascali, Calatabiano e
altri comuni) e riconducibile alla cosca Cintorino, a sua volta “consorziata” con il gruppo
dei “cursoti catanesi”, nell’attività di gestione dei rifiuti facente capo alla Aimeri Ambiente
s.r.l., aggiudicataria dell’appalto bandito dall’Ato CT1 Ionia Ambiente.

SIRACUSA E PROVINCIA
Anche con riferimento al territorio di Siracusa e provincia, può affermarsi che nessun
sostanziale mutamento è stato registrato circa le strutture e gli assetti criminali preesistenti e
circa i prevalenti settori illeciti di operatività nel periodo in questione.
Continuano ad operare, con particolare riferimento ai territori d Lentini ed Augusta, il clan
Nardo, strettamente legato alla famiglia Santapaola, e, con riferimento ai territori di
Solarino e Floridia, il clan Aparo, diretto dai fratelli Aparo Paolo e Aparo Concetto. Il
predetto clan e' stato gravemente colpito da numerose ordinanze cautelari e da sentenze di
condanna definitive, con conseguenti mutamenti nell'organigramma di comando, anche
questo però immediatamente colpito. Si pensi, a tal riguardo, alla recente misura cautelare,
per tentata estorsione, eseguita nei confronti di Salafia Nunzio, appena nominato “reggente”
del clan nella zona di Solarino.
Con riferimento al territorio di Cassibile, opera il clan Linguanti (espressione del più vasto
cartello criminale Aparo, Nardo, Trigila), recentemente “colpito” nell’ambito della indagine
c.d. “Knock-out”.
Con riguardo ai comuni di Noto, Avola e Pachino, opera, ormai da diversi anni, il clan
Trigila, i cui capi storici, Trigila Antonino e Trigila Giuseppe, sono detenuti.
Nella città di Siracusa continuano ad operare due sodalizi mafiosi: il clan di S. Panagia
(zona nord), come propaggine del “cartello”, già citato, Aparo-Nardo-Trigila e lo storico
clan Bottaro-Attanasio, operante prevalentemente nell’isola di Ortigia, cui sono
riconducibili il gruppo della Borgata (ormai sostanzialmente confluito nel predetto clan) ed
il gruppo di via Italia, quest’ultimo dedito prevalentemente al traffico di stupefacente e
recentemente oggetto di attenzione nell’ambito della misura cautelare di cui al proc. c.d.
Itaca.
Le indagini che hanno determinato l’applicazione della misura cautelare, sopra citata, nei
confronti del Salafia evidenziavano, peraltro, il tentativo di quest’ultimo di portare a termine
un progetto ambizioso e, cioè, quello della fusione tra i due clan siracusani (S. Panagia e
Bottaro Attanasio), duramente provati dall’azione di contrasto giudiziario.
Particolare rilievo ha assunto nel periodo in esame il procedimento (c.d. “Morsa 2”),
relativo ai rapporti mafia-politica, nell’ambito del quale sono stati indagati diversi
amministratori comunali di Augusta e alcuni mafiosi locali, appartenenti al clan Nardo. E’
stato richiesto il rinvio a giudizio del Sindaco e di un assessore del Comune di Augusta per i
reati di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata (artt.
110, 416 bis c.p., 110 c.p., 86 D.P.R. n. 570/1960, 7 D.L. n. 152/91). Parimenti è stato
richiesto il rinvio a giudizio di un candidato alle elezioni comunali di Siracusa del 2004 e
successivamente a quelle regionali del maggio 2006 e dell’aprile 2008 per i reati di cui agli
artt. 416-ter c.p. e 86 D.P.R. n. 570/1960, 7 D. L. n. 152/91, in concorso con autorevoli
esponenti del clan Bottaro- Attanasio, oltre che di quello Nardo.
In esito alla medesima investigazione è stato pure richiesto il rinvio a giudizio del Sindaco
di Melilli per il reato di corruzione elettorale aggravata ex art. 7 D. L.vo n. 152/91, in
concorso con un esponente del clan Nardo.
Le risultanze investigative sono state comunicate alla Prefettura di Siracusa che ha
tempestivamente avviato una verifica ispettiva conclusasi, nei mesi scorsi, con lo
scioglimento del Consiglio comunale di Augusta per infiltrazioni mafiose.
Va, inoltre, segnalato che nello stesso periodo hanno avuto inizio numerose e significative
collaborazioni di: Pandolfino Attilio (clan Bottaro-Attanasio), Randazzo Lucia (gruppo
della Borgata), Mandragona Massimiliano (clan S. Panagia), Campo Giuseppe (clan Trigila)
e Cutelli Concetto (ramificazione del clan Cappello operante in provincia di Siracusa).
RAGUSA E PROVINCIA
Nel territorio della provincia di Ragusa sono risultati ancora attivi, nel periodo in esame, i
gruppi criminali storici riconducibili alla “stidda” e “cosa nostra”, pur se va confermata la
già segnalata in passato contrazione delle capacità operative del gruppo di cosa nostra.
Di contro va confermato l’incremento, in via generale, del contrapposto gruppo della
“stidda”, segnatamente nei territori di Vittoria, Pozzallo, Comiso, dove si è registrata la
riorganizzazione delle locali compagini, riconducibili, appunto, alla “stidda”, che hanno
ripreso ad operare nel settore del traffico delle armi e della droga, oltre che in quello della
infiltrazione nel tessuto della economia locale.
In Scicli, invece, con il ridimensionamento del gruppo storico stiddaro dei fratelli Ruggeri,
si è affermato un nuovo gruppo, non riconducibile alla “stidda” o a “cosa nostra”, facente
capo a Mormina Francesco, operante nel settore della droga e delle estorsioni con
straordinaria capacità d’intimidazione nei confronti degli imprenditori e non solo.
In Comiso la riorganizzazione del gruppo della “stidda” si è realizzata, dopo l’arresto di
Firrisi Carmelo, con la scarcerazione di Mario Campailla, subito contrastata con l'emissione
di fermi nei confronti di cinque indagati in ordine ai reati di associazione di tipo mafioso,
estorsioni aggravate dall’uso del metodo mafioso e detenzione di armi comuni e da guerra.
Catania, 14 ottobre 2013.
                    IL PROCURATORE DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA
                                         Giovanni Salvi
Procura della Repubblica di
                      Andamento delle denunce di particolari categorie reati ‐ Iscrizioni nel periodo ad opera di noti (mod. 21) e ignoti (mod. 44)
                                                                                                1/7/010‐30/6/11                  1/7/11‐30/6/12                 1/7/12‐30/6/13            andamento Variazioni
                     Categoria                               Riferimenti normativi
                                                                                                                                                                                              (*)   ultimo anno
                                                                                               noti   ignoti   totale       noti     ignoti   totale       noti     ignoti   totale

                                                       241, 255-256, 270-270 sexsies, 276-
                                                       278, 280, 280 bis, 289 bis, 290-
Delitti contro la pubblica amministrazione             292, 294, 301-313, 314, 316 bis e       1562    228      1.790       1352      304       1.656      1348      306      1.654        -4 %            0%
                                                       ter, 317-348, 353-360 cp, DL
                                                       625/79

 di cui corruzione                                     318- 320 cp                              36      2          38        11        1           12       19       1            20      -39 %           67%
 di cui concussione                                    317 cp                                   12      3          15        10        1           11        9        4           13       -8 %           18%
 di cui peculato                                       314, 316 cp                              56      4          60        88        8           96       67       10           77      +11 %          -20%
 di cui malversazione a danno dello Stato e indebita
                                                       316 bis e ter cp                         29      2          31        47        2           49       15        1           16       -23 %         -67%
 percezione contributi
 di cui attività terroristiche                         270-270 sexies cp                        0       0           -        2         1               3    0         1               1     n.d.         -67%
Delitti di associazione a delinquere di stampo
                                                       416 bis e ter cp                        124      1         125       116        1          117      150        6          156      +12 %           33%
mafioso
Omicidio Volontario consumato                          575, 578, 579 cp                         48     24          72        55       57          112       64       29           93      +11 %          -17%
 di cui vittima di sesso femminile                                                                                                                           3        3               6
Omicidio
   i idi Volontario
              l      i tentato                         56, 575, 578, 579 cp                     32      9          41        40       10           50       32        4           36       -6 %          -28%
 di cui vittima di sesso femminile                                                                                                                           5        0               5

Omicidio Colposo per Violazione norme
                                                       589 co 2 e 3 cp                         111     44         155       106       48          154      103       63          166       +3 %            8%
circolazione stradale (omicidio colposo in genere)
Omicidio Colposo per Infortuni sul lavoro              589 co 2 e 3 cp                                              -                                  -                          -         n.d.
Lesioni Colpose per Violazione norme circolazione
                                                       590 co 2 e 3 cp                         438     339        777       401       346         747      358       246         604       -12 %         -19%
stradale (lesioni colpose in genere
   di cui gravissime
Lesioni Colpose per Infortuni sul lavoro               590 co 2 e 3 cp                                              -                                  -                          -         n.d.
   di cui gravi e gravissime
Delitti contro la libertà individuale                  600-604 cp                              152     151        303       300       141         441      116       104         220       -13 %         -50%
   di cui Riduzione in schiavitù                       600 cp                                   5       2               7    1         1               2    0         2               2    -68 %           0%
  di cui Tratta di persone                             601 cp                                   1       1               2    0         0               -    0         1               1     n.d.
  di cui Pedofilia e pedopornografia                   600 bis ter, quater e quinquies cp      144     146        290       291       140         431      144       91          235       -9 %          -45%
Delitti contro la libertà sessuale                     609 bis-609 decies cp                   108     23         131       109       25          134      161       35          196      +21 %           46%
Stalking                                               L. 38/2009 (artt. 7-12), 612 bis c.p.   188      1         189       161        3          164      243       10          253      +16 %           54%
Procura della Repubblica di
                            Andamento delle denunce di particolari categorie reati ‐ Iscrizioni nel periodo ad opera di noti (mod. 21) e ignoti (mod. 44)
                                                                                                                    1/7/010‐30/6/11                  1/7/11‐30/6/12                 1/7/12‐30/6/13            andamento Variazioni
                           Categoria                                            Riferimenti normativi
                                                                                                                                                                                                                  (*)   ultimo anno
                                                                                                                   noti   ignoti   totale       noti     ignoti   totale       noti     ignoti   totale

Reati informatici (accessi abusivi e danneggiamento
                                                    615 ter-615 quinquies cp                                        48     276        324        67       302         369       91       266         357       +5 %           -3%
dati e sistemi informatici)
Reati informatici (illecita intercettazione di      617, 617 bis, ter quater, quinqiues
                                                    e sexies
                                                                                                                    8      13          21        5         1               6    6         3               9    -50 %          50%
comunicazioni informatiche o telematiche)
                                                                         635 bis-635 quinquies , 640 ter,
Reati contro il patrimonio: Reati informatici                            640 quinquies cp
                                                                                                                   133     515        648       140       660         800      107       676         783       +9 %           -2%
Reati contro il patrimonio: Furti                                        624, 624 bis cp                           2272   31264    33.536       4431     31056    35.487       2898     34263    37.161        +5 %           5%
 di cui Furti in abitazione                                              624 bis                                    122    3219     3.341        168      3826      3.994       184      5412     5.596       +26 %          40%
Reati contro il patrimonio: Rapine                                       628 cp                                     250    1418     1.668        275      1228      1.503       301      1623     1.924        +8 %          28%
Reati contro il patrimonio: Estorsione                                   629 cp                                     249     153       402        242       148        390       284       187        471       +8 %          21%
Reati contro il patrimonio: Frodi comunitarie                            640 bis cp, L898/86                         30       1        31         38         4         42        92        19        111      +65 %         164%
Reati contro il patrimonio: Usura                                        644 cp                                      42       6        48         48        12         60        38         8         46       -2 %         -23%
Reati contro il patrimonio: Riciclaggio                                  648 bis cp                                  89      13       102        104       11         115       138        14        152      +20 %          32%
Falso in bilancio                                                        2621, 2622 cc                                5       1             6      5         3             8      8         1             9   +20 %          13%
Bancarotta fraudolenta patrimoniale                                      art. 216 L.267/42                           40      61       101        119       128        247       184        77        261      +39 %           6%
Reati in materia tributaria                                              Dlvo
                                                                           vo 74/00
                                                                              7 /00                                 588               588        530         2        532
                                                                                                                                                                      53        598         5        603       +1 %          13%
                                                                         203/88, 100/92, 22/97, 209/99,
Inquinamento e rifiuti                                                   36/03, 59/05, 152/06
                                                                                                                    97     42         139        64       65          129      131       68          199      +19 %           54%

Lottizzazione abusiva                                                    art. 18 L.47/85; D.P.R. 380/2001          1060     6       1.066       822       40          862      1220      28       1.248        +9 %           45%
* variazione media in rapporto all'entità del fenomeno ottenuta come incremento medio diviso la media dei valori

Nel caso degli omicidi, consumati e tentati, si tratta
di reati iscritti e non commessi nel periodo.
PRINCIPI GENERALI DELLA SEZIONE AFFARI SEMPLICI

L’esigenza di una rapida definizione dei procedimenti a trattazione semplificata, ovvero i
procedimenti per reati di minore gravità caratterizzati da indagini standardizzate, è stata
affrontata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania con l’istituzione,
in data 2.5.2012, della Sezione Affari Semplici (acronimo S.A.S.) secondo le linee
fondamentali tracciate nel Progetto Organizzativo del 23.3.2012.
Dall’indagine statistica, effettuata in vista della redazione del nuovo P.O., risultava una
notevole disparità nei tempi e nelle modalità di trattazione dei procedimenti relativi ai
reati c.d. minori. Una parte consistente delle iscrizioni veniva rapidamente definita con
richiesta di decreto penale, alla cui predisposizione era deputata una struttura
centralizzata, mentre la restante parte finiva per appesantire il ruolo dei singoli magistrati
e spesso per avviarsi alla prescrizione. Ciò determinava anche incertezza circa tempi e
modalità di definizione dei procedimenti, pur per fattispecie analoghe.
A tale ricognizione basata sul dato statistico si aggiungeva la valutazione circa una
disomogeneità di trattazione dei procedimenti, nelle diverse fasi, con conseguenti
appesantimenti, derivanti anche dalla mancanza di adeguati moduli di indagine e di
trattazione dibattimentale; si pensi, ad esempio, alla redazione di liste testimoniali spesso
sovrabbondanti rispetto alle effettive esigenze di prova.
Il P.O. previgente attribuiva una larga parte di queste notizie di reato, individuate sulla
base del titolo di reato, al Gruppo 6, in realtà non un gruppo di lavoro ma un criterio di
distribuzione diffusa degli affari tra tutti i sostituti.
L’esame della tipologia delle notizie di reato del Gruppo 6 rivelava l’esistenza di alcuni
grandi “produttori” di notizie seriali (come l’ENEL) e il significativo problema costituito
dall’incombente prospettiva dell’invio di decine di migliaia di notizie di reato di
provenienza INPS, in passato non trattate dall’Istituto e dalla Procura.
Per affrontare questi aspetti, tra loro intersecantisi, si è preso spunto da esperienze già
maturate in altri uffici di Procura, introducendo alcune significative innovazioni,
finalizzate a fronteggiare gli specifici problemi posti al nostro ufficio.
Particolare attenzione si è prestata, poi, al rapporto con il Tribunale, nella consapevolezza
che una trattazione dei procedimenti nella fase delle indagini che non avesse come punto
centrale di riferimento il giudice, nelle sue diverse articolazioni, correva il rischio di
arenarsi, sommergendo gli uffici giudicanti con il numero dei procedimenti e con la
presentazione di richieste difficilmente gestibili.
L’interlocuzione con il Tribunale e in particolare con il Giudice delle indagini preliminari
non è ancora cessata, dovendosi oggi meglio tarare le scelte compiute, ad esempio in
materia di decreti penali di condanna. E’ infatti indispensabile calibrare attentamente le
richieste sul possibile esito, sia circa la possibilità di notificazione del decreto alla parte,

                                                                                              1
sia circa la prevedibilità dell’opposizione in relazione ad esempio alle sanzioni accessorie
e ai provvedimenti di confisca.
Analoga indagine finalizzata a verificare la rispondenza delle scelte di semplificazione
effettuate alle esigenze probatorie ritenute dal giudice va fatta con riferimento alla
strutturazione delle indagini e alle conseguenti scelte in materia di richieste di prova in
sede di giudizio (ad esempio, attraverso la produzione documentale, organizzata sin dal
momento di origine della notizia di reato, piuttosto che attraverso la prova dichiarativa).
La scelta di fondo del P.O. consiste nella creazione di un gruppo di lavoro reale, affidato
ad una struttura autonoma ed autosufficiente rispetto alle diverse articolazioni
amministrative dell’Ufficio, di cui fanno parte stabilmente quattro Sostituti Procuratori ed
un Coordinatore, direttamente assistiti da un nucleo di personale amministrativo e di
polizia giudiziaria. Ciò ha rappresentato un notevole salto di qualità in termini di
efficienza rispetto al passato, quando i procedimenti per reati cd. “minori” facevano parte
del cd “Gruppo 6”, gruppo di lavoro meramente virtuale, e venivano distribuiti
indistintamente a tutti i Sostituti.
I vantaggi di una Sezione Affari Semplici rispetto al sistema delle assegnazioni “a
pioggia” dei fascicoli del “Gruppo 6” consistono principalmente:
- nell’uniformità della trattazione e dei tempi di definizione dei procedimenti;
- nella concentrazione in una struttura autonoma del 40% del carico di lavoro dell’intera
Procura della Repubblica, con conseguente diminuzione del carico per gli Uffici dei
Sostituti non inseriti nella S.A.S;
- nella possibilità di realizzare protocolli investigativi basati su una concreta e continua
collaborazione con la polizia giudiziaria dislocata sul territorio e con gli Enti pubblici che
rappresentano le principali fonti di notizie di reato (Inps, Enel, Ispettorato del Lavoro
ecc.)
- nella predisposizione degli atti, sin dalla fase della formazione della notizia di reato, al
prevedibile loro uso nel dibattimento.
La S.A.S. non costituisce unicamente un modulo organizzativo finalizzato all’efficiente e
rapida definizione di procedimenti a trattazione semplificata ma un tavolo di lavoro aperto
alla sperimentazione di meccanismi innovativi di gestione del fascicolo, anche con
l’ausilio di strumenti informatici, nella prospettiva di renderli applicabili ad altre tipologie
di reato che richiedono indagini seriali.
E’ infatti previsto che il sistema di registrazione e trattazione informatizzata della notizia
di reato, elaborato grazie alla collaborazione dell’INPS, venga esteso a tutte le notizie
seriali, prima, e infine a quelle provenienti dalle diverse forze di polizia; a tal fine saranno
utilizzate le risorse del Progetto regionale Best Practices per il miglioramento delle
prestazioni degli uffici giudiziari.
I reati di competenza della S.A.S. sono stati individuati specificamente nel Progetto
Organizzativo (cfr. pagg. 53, 54, 55) che ha regolato anche i criteri di distribuzione dei

                                                                                              2
fascicoli in caso di connessioni tra reati attribuiti alla S.A.S. e reati attribuiti ai gruppi
specializzati.
Dopo una prima fase incentrata sulla necessità di stabilizzare il funzionamento della
struttura, le attribuzioni della S.A.S. sono state ampliate con provvedimento del 15.6.2012
fino a ricomprendere i fascicoli incamerati dal pubblico ministero di turno per gli affari
urgenti ed iscritti per reati di competenza della S.A.S., ad eccezione dei fascicoli nei quali
il sostituto di turno ha richiesto la convalida di arresti in flagranza effettuati dalla polizia
giudiziaria.
Le statistiche relative al primo anno di entrata in funzione della Sezione Affari Semplici,
hanno messo in evidenza che la S.A.S. dal 2.5.2012 al 2.5.2013 ha iscritto un numero
complessivo di 7265
procedimenti penali, dei quali 5997 risultano definiti, con un residuo di 1268
procedimenti pendenti. Il totale dei procedimenti iscritti a mod. 21 dalla Procura della
Repubblica di Catania nello stesso periodo è pari a 19.098 e pertanto la Sezione Affari
Semplici tratta il 38% del carico di lavoro complessivo dell’intera Procura.
I dati statistici più recenti indicano che la SAS ha ormai raggiunto la trattazione di quasi il
50% degli affari iscritti.
Le maggiori criticità al momento emerse sono costituite dai ritardi generati dalle
notificazioni, in particolare per gli avvisi ex art. 415 bis e art. 408 c.p.p.. Per porvi riparo
si è avviata un’interlocuzione con gli uffici a ciò deputati. Il problema non è facilmente
risolvibile e rischia di costituire un grave ostacolo al buon funzionamento dell’intero
sistema.

La Sezione Affari Semplici è coordinata dal dr. Vincenzo Serpotta ed è formata dai
s.procuratori della Repubblica, Fabrizio Aliotta, Alessia Minicò, Alessandro Sorrentino,
Alessandra Tasciotti.

Di seguito verranno analizzati i diversi ambiti che hanno caratterizzato l’istituzione e
l’organizzazione della S.A.S. Ciascuna area, pur se gestita da tutti i quattro magistrati
membri della Sezione sotto la supervisione del Coordinatore, è stata organizzata
concretamente nello specifico da uno in particolare che ha curato la redazione della
rispettiva relazione.

                                                                                              3
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
                       (a cura del dott. Alessandro Sorrentino)

        Obiettivo prioritario della “Sezione Affari Semplici” è quello di garantire una
trattazione rapida di tutti i procedimenti aventi ad oggetto notizie di reato che comportano
procedure di indagine e di definizione semplificate. Al suo interno, la Sezione è articolata
in quattro organi: la Segreteria, i Magistrati, i Vice Procuratori Onorari e il personale di
polizia giudiziaria.
        Annualmente la S.A.S. tratta circa 8000 procedimenti. A fronte di un tale dato
numerico, unica strada percorribile per garantire il raggiungimento dell’obiettivo
suindicato è stata quella di riunire in locali contigui tutto il personale (amministrativo,
magistrati togati e onorari, polizia giudiziaria), in modo da garantire il necessario
coordinamento delle varie fasi di iscrizione e definizione del fascicolo nonché la fluidità e
celerità nelle procedure.
        In questa sede si procederà dapprima ad illustrare la composizione delle singole
articolazioni della Sezione e, successivamente, le competenze e le specifiche attribuzioni
delle stesse nelle varie fasi della procedura di trattazione e definizione delle notizie di
reato.
        In particolare, nel plesso di via Crispi, nella stanza numero 1 del piano terra, si
trova la sede della Segreteria della Sezione. Fanno parte della Segreteria un dirigente
amministrativo, che riveste compiti di controllo delle notizie di reato e di coordinamento
del personale, due cancellieri e due unità di personale amministrativo, quest’ultimo,
addetto esclusivamente alle iscrizioni delle notizie di reato.
        La stanza n. 2 è la stanza dei 4 Pubblici Ministeri che fanno parte della Sezione e
che, a turno, settimanalmente, si alternano nell’espletamento delle funzioni loro riservate.
All’interno della stanza è altresì presente un’altra postazione di lavoro, utilizzabile, in
caso di necessità, da un altro magistrato ovvero da personale ausiliario di polizia
giudiziaria e, infine, un armadio, diviso in spazi che indicano i fascicoli in entrata (da
esaminare e trattare) e in uscita (contenenti provvedimenti definitori o che necessitano di
esecuzione).
        Il personale della polizia giudiziaria è composto complessivamente da 6 unità che
hanno compiti differenti tra loro. Nella stanza n. 3 sono presenti 3 ufficiali e agenti di
polizia giudiziaria appartenenti a diverse Aliquote della Sezione di P.G. della Procura
della Repubblica. Ciascuno dei tre ha competenze specifiche che riguardano la
predisposizione di provvedimenti definitori ovvero compiti precipuamente investigativi
relativi alla predisposizione e trasmissione di deleghe di indagine, espletamento di attività
istruttorie e la cura dei rapporti con le diverse forze dell’ordine dislocate sul territorio.
Un’ulteriore unità di polizia giudiziaria, specializzata nella trattazione delle notizie di
reato provenienti dall’INPS, è invece allocata in una altra stanza posta nelle vicinanze

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