Polpette vegetariane al sugo di pomodoro e basilico: la ricetta facile - Donnissima
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Polpette vegetariane al sugo di pomodoro e basilico: la ricetta facile Ecco la nostra ricetta delle polpette vegetariane al sugo di pomodoro e basilico. Un secondo sfizioso adatto ai vegani e ai vegetariani, che piacerà a tutti. Potete anche aggiungerle all pasta per fare un piatto unico super-calorico ma decisamente gustoso. Polpette vegetariane: un secondo vegetariano ‘facile facile’, capace di fare felici i palati dei vostri ospiti? Provate con le polpettine al sugo di pomodoro e basilico fatte con ingredienti semplici e naturali! Il tempo di preparazione di questa ricetta vegetariana è di circa 30 minuti ed il risultato sarà sicuramente gradito da grandi e piccini. Preparazione 20 minuti Cottura 10 minuti Tempo totale 30 minuti Dosi per 4 persone Calorie 260 kcal
Ingredienti per Polpette vegetariane al sugo di pomodoro e basilico 400 grammi di patate 300 grammi di spinaci 100 grammi di piselli 1 di cipolla 1 di carota 100 ml di latte vegetale 100 grammi di grana padano (NB: si può usare formaggio grana con caglio vegetale) 350 grammi di passata di pomodoro 1 pizzico di basilico essiccato 1/2 cucchiaino di paprika Preparazione 1. L a v a t e le patate e lessatatele in acqua salata. Riducete le patate in purea e incorporate i vostri spinaciprecedentemente lessati, salati e strizzati. Suggerimento: potete utilizzare l’acqua di cottura degli spinaci anche per cuocere i piselli per 5 minuti. 2. In una padella antiaderente fate scaldare dell’olio extravergine di oliva e preparate il soffritto con la cipolla e la carota. 3. Fate saltare qui l’amalgama di spinaci e patate, unite i piselli e pepate continuando a mescolare per circa 3 minuti. Al composto ottenuto aggiungete il grana, il latte e amalgamando bene il tutto. 4. Dopo aver preparato le polpettine lavorandole per bene
con le mani, fate cuocere la salsa di pomodoro con il basilico essiccato e utilizzatela come fondo per guarnire il piatto. 5. Friggete nell’olio di semi le polpette ottenute e dopo averle scolate disponetele sul letto di sugo guarnendo con paprika e qualche foglia di basilico fresco. Il vostro secondo vegetariano è pronto da portare in tavola! Un piatto buonissimo e salutare, quello delle polpette vegetariane al sugo di pomodoro e basilico, che soddisferà i commensali più esigenti. Ecco il risultato finale con le vostre polpette vegetariane al sugo di pomodoro e basilico pronte da essere servite. Tratto da: TuttoGreen
CAPONATA DI ZUCCA La caponata di zucca rossa, come è facile intuire, è un variante della classica e più famosa caponata di melanzane. È tuttavia sorprendente constatare come la zucca, insieme a capperi, sedano, olive verdi e l’inconfondibile agrodolce, riesca a dare una identità ben precisa e unica a questo piatto che consigliamo caldamente di provare. INGREDIENTI 2 kg di zucca rossa Olio di arachidi per friggere un sedano una cipolla 300 grammi olive verdi snocciolate 50 grammi di capperi sotto sale un litro di passata di pomodoro sale e pepe q.b. un bicchiere di aceto
due cucchiai di zucchero PROCEDIMENTO Sbucciare la zucca, tagliarla a pezzi grossolanamente, friggerla in olio caldo alla temperatura di 180° e metterla a sgocciolare su carta assorbente. Intanto mettere a dissalare i capperi in acqua, pulire il sedano eliminando tutte le foglie verdi, ricavare le parti più tenere, eliminare i filamenti con un pelapatate e bollirlo in acqua salata. In un grosso contenitore, capace di contenere la zucca fritta, mettere a soffriggere la cipolla affettata; non appena sarà imbiondita aggiungere il sedano bollito, le olive snocciolate e tagliate a pezzi, i capperi dissalati abbondantemente sciacquati e la salsa di pomodoro. Aggiustare di sale e pepe e far cuocere. A cottura quasi ultimata unire alla salsa la zucca fritta e fare insaporire per qualche minuto. A questo punto, dopo aver sciolto lo zucchero nell’aceto, versarlo nella salsa con la zucca e fare sfumare bene l’aceto. Come per la classica caponata di melanzane, questo è un piatto che si apprezza anche se consumato freddo. Tratto da: Ricette di Sicilia
Maschera per capelli secchi avocado e miele: ingredienti e preparazione Lo sapete quanto è facile fare una maschera per capelli secchi in casa, utilizzando ingredienti naturali? Oggi impariamo a fare insieme una maschera per capelli avocado e miele seguendo il nostro procedimento passo passo. Per rivitalizzare i capelli dopo la stagione invernale non c’è nulla di meglio di una maschera per capelli secchi a base di avocado e miele che, insieme ad altri ingredienti naturali come l’olio d’oliva, donerà loro lucentezza. Ecco una ricetta facile e veloce per preparare una crema soffice super- nutriente. Vi occorreranno questi ingredienti reperibili al supermercato e… in un giardino, cominciamo ad elencarli: Maschera per capelli secchi avocado e miele: cosa serve? Eccovi gli ingredienti necessari: 3 o 4 avocado biologico
2 limoni biologici 3 e 1/2 cucchiai di olio extra-vergine d’oliva (ma potete anche sostituirlo con olio di jojoba oppure olio di mandorle dolci o anche di cocco) 3 e 1/2 cucchiai di miele 1 manciata di petali di rosa non trattata chimicamente 1 tazza di farina di miglio Maschera per capelli avocado e miele: come farla Per preparare la maschera prendete una manciata di petali di rosa e lasciateli riposare per una notte in olio di oliva fuori dal frigo. SUGGERIMENTO: si può anche aggiungere petali di gelsomino o foglie di lavanda per favorire un maggior effetto sul cuoio capelluto. Di seguito i vari passaggi: Riducete in poltiglia la polpa degli avocado in una ciotola di medie dimensioni; se l’impasto risultasse troppo grumoso si può utilizzare un setaccio per migliorarne la consistenza. Trascorsa la notte, rimuovete i petali di rosa ma teneteli da parte mentre l’infuso a base di rose ed olio va aggiunto alla poltiglia di avocado. Poi, avendo cura di eliminare i semi, aggiungete al composto anche il succo dei limoni ed il miele e mischiare bene il tutto. Versate quindi lentamente anche la farina e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Risolvere l’annoso problema dei capelli secchi con una maschera per capelli secchi fatta con ingredienti bio La maschera è pronta per essere spalmata sul cuoio capelluto distribuendo bene con un pettine a denti larghi. Tratto da: TuttoGreen
Scopriamo i mobili in cartone, eco-sostenibili ma anche belli e resistenti Scopriamo insieme i mobili in cartone, oltre che amici dell’ambiente in quanto realizzati con materiali riciclati sono anche resistenti e belli. Cambiare i mobili può essere piacevole e divertente, non solo in fase di trasloco. Introdurre ogni tanto nuovi elementi porta in casa una ventata di novità e ci permette di dare sfogo al nostro spirito creativo. Se poi sono ecosostenibili e magari riciclati, ecco che è ancora meglio. I più interessanti sono da questo punto di vista i mobili in cartone. Un materiale dalle molte qualità Comprendiamo il vostro stupore, che, all’inizio, abbiamo condiviso, ma poi abbiamo scoperto le mille qualità del cartone come materiale d’arredamento: ecosostenibile ed economico, personalizzabile con disegni e intarsi e per nulla nocivo, a differenza di altri materiali. I mobili in cartone sono infatti realizzati mediante una tecnica a incastro a vista, che rende visibili i singoli dettagli ed evita l’uso di collanti nocivi. Inoltre il trasporto è facilitato perché viaggiano smontati in sagome da assemblare, richiedendo così volumi di imballaggio minimi riducendo anche i costi. Mobili in cartone: sono sostenibili e riciclati Il cartone, un materiale ecologico Per realizzare arredi e mobili in cartone, si utilizzano alcuni tipi di cartone ad alta resistenza:
il cartone ondulato, materiale fonoassorbente realizzato incollando tra loro da 2 a 7 strati di cartone. il cartone alveolare, ad elevata resistenza alla pressione e se pur di forte spessore dotato di incredibile leggerezza. i tubi in cartone a spirale, dotati di resistenza al fuoco, realizzati con una forte percentuale di fibra riciclata. i pannelli-sandwich a nido d’ape, in fibra di carta riciclata al 100%, costituiti da una struttura a nido d’ape chiusa tra due fogli mediante una colla organica. mobili in cartone Si possono ottenere anche librerie con il cartone ad alta resistenza. Gli arredi in cartone sono infatti realizzati mediante una tecnica a incastro a vista, che rende visibili i singoli dettagli ed evita l’uso di collanti nocivi. Se avete dei dubbi circa la resistenza di questi mobili, quindi, niente paura: i cartoni di prima qualità sono in grado di reggere pesi elevati, alcune sedie sostengono pesi fino a 2 quintali! Questo materiale, inoltre, si presta ai più svariati usi. Debitamente accostato a lastre di vetro temperato o film trasparenti che fanno da guaina protettiva, può diventare anche un piano di lavoro per la cucina. Il cartone ondulato, invece, può essere facilmente usato per realizzare separatori di ambienti o altri oggetti decorativi. Come fare mobili in cartone Il cartone è ideale anche per piccoli esperimenti domestici. Poiché tutta la struttura – compresi incastri, intagli e decorazioni – è a vista, è possibile cercare di produrre degli oggetti semplici osservando attentamente le foto degli arredi già realizzati. Esistono molti siti e video-tutorial per realizzare da soli mobili in cartone,
seguendo sia progetti già definiti che propri. Quando la creazione non vi piacerà più, smaltirla sarà semplice, veloce ed ecologico. Benefici dei mobili in cartone Sono diversi i benefici di un mobile in cartone: costo davvero contenuto, dovuto sia all’economicità della materia prima, sia al trasporto semplice e a basso costo. facilità di trasporto, perché sono leggeri e viaggiano smontati in sagome da assemblare, richiedendo cosìminimi volumi di imballaggio. facilità di montaggio, ed in un tempo relativamente breve, seguendo poche semplici istruzioni. riciclabili al 100% Mobili Karton Mobili di cartone sorprendenti, oggetti solidi, utili e dal design gradevole, li produce il sito della Karton, in cui oltre a poter acquistare i prodotti, si spiegano anche tutti i segreti dell’arte del piegare, sovrapporre, incollare e comporre fogli di cartone per dare vita a mobili in cartone, complementi e altri oggetti utili in casa e in ufficio. Una credenza in cartone da assemblare da soli Utilizzando i semplici contenitori da pizza o altri imballi recuperati dalle consegne delle merci, i designer di Karton hanno dato vita ad un modo alternativo, ecologico e divertente di riciclare questo materiale. Sovrapponendo pile e pile di fogli di cartone pressato e piegato, si possono
realizzare strutture per il letto, librerie complete di schedari, tavoli, comodini e tanti complementi d’arredo eco- friendly senza utilizzare colle o altri attrezzi. Belli, economici e solidi, i mobili di cartone sono facili da montare grazie a kit pronti all’uso forniti da Karton e alle istruzioni consultabili anche attraverso i tutorial. Per dare dimostrazione al pubblico della solidità del sistema di assemblaggio brevettato, ecco un esperimento davvero sorprendente: 22 adulti salgono su un letto di cartone, che tiene perfettamente… Oggetti quotidiani in cartone Ecco poi alcuni esempi di oggetti sorprendenti in cartone. Giochi in cartone Si possono realizzare diversi giocattoli e oggetti in cartone per i più piccoli. Seguite i tutorial di siti e video che mostrano come fabbricarli da sé. Servono solo delle scatole di varie dimensioni, dipinte di bianco, per creare degli oggetti divertenti per i più piccoli. Basterà poi la loro fantasia per fare il resto… Dalla Germania arriva invece Kartoni, un calciobalilla interamente utilizzando prodotti riciclati e riciclabili (fogli di cartone e legno). Semplice e veloce da montare, non servono viti o attrezzi particolari, tutto è fornito in una scatola. E quando avrete finito di giocare, è ripiegabile per riporlo in un angolo della casa senza occupare troppo spazio. Rispetto al classico biliardino, provvisto di un porta bevande, di un altoparlante a cui potete collegare il cellulare per mettere la musica che più vi piace, si possono personalizzare i giocatori con una app.
Sedia a rotelle in cartone Esiste anche una sedia a rotelle in cartone riciclato che promette di essere economica, riciclabile, super leggera (appena 9 kg) ed affidabile come una sedia a rotelle tradizionale. Vuole offrire alle popolazione dei Paesi più poveri una soluzione sostenibile e poco costosa alternativa alle sedie a rotelle convenzionali. Le persone affette da gravi patologie o malformazioni del sistema motorio hanno le stesse necessità di qualsiasi altro disabile, anche se le loro condizioni economiche sono infinitamente più precarie. L’idea è geniale. Sotto il profilo ambientale ed economico: è completamente riciclabile, ma affidabile e resistente come una sedia in acciaio (la sedia in cartone regge fino a 180 kg). E realizzarla costa meno che dieci dollari. Durante l’utilizzo non necessiterà di costosi interventi di manutenzione. Stampante di cartone All’origami, l’arte giapponese di piegatura della carta, si sono ispirati due designer coreani per realizzare una stampante laser… di cartone! Il suo nome, naturalmente, è proprio “Origami”. Si tratta di un prodotto ecologico originale e semplice. L’idea è partita dal designer Seung- wook Jeong, che, insieme a Min-Chul Kim, ha pensato di infilare il motore di una stampante dentro una scatola di cartone davanti ad un cliente. All’interno si trovano i consueti meccanismi della stampante. La vera novità sta però nel rivestimento esterno, costituito da cartone pieghevole al 100% riciclabile, resistente all’acqua e al fuoco.
Basta seguire alcune istruzioni per piegare il cartone lungo le linee tratteggiate, et voilà… avrete la vostra stampante originale ed eco-sostenibile. I designer garantiscono sulla durata ed affidabilità del prodotto, che presenta lo stesso funzionamento e assicurerebbe le stesse prestazioni delle stampanti comuni. Lampade di cartone Jonathan Junker e Grizzle Seth a Seattle costruiscono sedie, tavoli, luci e persino cucce con materiali riciclati e riutilizzati. La lampada Scraplights, è in cartone, e prevede venti diverse opzioni di illuminazione. È fatta con anelli di cartone riciclato tagliati a laser e poi incollati con collanti atossici. Può essere appesa con dei cavi e essere collegata ad altre. La luce calda che emette dalla tonalità, filtra attraverso l’ondulazione del
cartone ondulato e getta ombre affascinanti. Bici in cartone Esiste anche la bicicletta in cartone. L’ha realizzata il designer turco Izhar Gafni, che vive negli Stati Uniti. Si tratta di una bici realizzata con un telaio in cartone pressato opportunamente e ricoperto da una speciale pellicola che lo rende impermeabile. La si può comprare attraverso il sito cardboardtech.com. Molto resistente e leggera, ha un costo di produzione molto basso, che si aggira sui dieci dollari. Può essere dotata anche di un motore elettrico. E costando così poco non vale neanche la pena di rubarla. Oggetti domestici in cartone Un designer tedesco, Bartek Elsner, ha sperimentato carta e cartone per creare delle opere d’arte. Ha decorato strade e palazzi di Berlino con i suoi enormi oggetti tridimensionali che raffigurano tv, camere di sorveglianza, alberi con tanto di uccelli poggiati sui rami, caminetti che sembrano dare tepore alla sua città dagli inverni molto rigidi. Questo bizzarro progetto è stato denominato Paperstuff.
Culle per neonati Diventare mamme in un paese nordico comporta molti vantaggi, tra cui quello di aiuti da parte dello Stato. In Finlandia lo Stato dona una scatola di cartone che una volta svuotata diventa un’insolita culla per neonato. Questo bel gesto ha avuto inizio ormai 80 anni fa e, nel corso del tempo, si è evoluto e adattato alle nuove esigenze. Contiene un kit per accompagnare il neonato nei primissimi mesi di vita. Molte mamme finlandesi la utilizzano come una normale “culla” in cui addormentare il proprio bambino, senza che nessuno gridi allo scandalo. Il kit di benvenuto è composto da vestitini in cotone bio: materasso, copri materasso, lenzuolo di sotto, copripiumino, coperta, sacco a pelo-trapunta, tuta da neve, cappello, guanti, stivaletti impermeabili, abito con cappuccio, tute e tutine, calze, passamontagna, body, leggins in colori e
modelli unisex, asciugamano con cappuccio da bagno, forbicine per le unghie, spazzola per i capelli, spazzolino da denti, termometro da bagno, crema, salviettine igieniche, pannolini di stoffa, libro illustrato, giocattolo per la dentizione, coppette lavabili per il reggiseno e… preservativi! Mentre biberon e ciucci sono stati gradualmente abbandonati. Ovviamente, le mamme possono scegliere di non accettare la speciale scatola di cartone e di sostituirla con un aiuto economico pari a circa 140 euro. Tuttavia, è davvero difficile che ciò accada, in quanto il regalo risulta essere molto gradito ed è composto da oggetti di così alta qualità che possono essere tramandati anche ad un nuovo nato. Sgabello in cartone per la cameretta dei bambini Ed infine un progetto di Paolo Pisacane che vi insegnerà a costruire una sedia di cartone, ideale per dare un tocco eco alla cameretta dei vostri bambini, seguendo il progetto del designer Nicola Enrico Staubli (www.foldschool.com). Le istruzioni e i passaggi sono chiari e semplici, così come sono economici e facili da reperire i materiali necessari: 4 fogli di cartone ondulato onda singola 120×120 cm, spessi circa mm 4 ed alcuni fogli di carta Una stampante in bianco e nero 1 taglierino ed una riga in metallo di almeno 30cm una base da taglio di dimensioni almeno 30×40 cm 1 oggetto appuntito adesivo spray riposizionabile e della colla vinilica ed un nastro di carta Potreste costruire la sedia di cartone insieme ai vostri bambini, passando così una giornata insieme e insegnare loro
a fare i primi passi nel mondo dell’ecologia e della sostenibilità! Tratto da: TuttoGreen “Siate migliori, agite diversamente” Esce il libro “Brave.Il coraggio di parlare” di Rose McGowan, l’attrice e regista che ha sollevato il caso Weinstein. Ci sono i nomi e i cognomi di quelli che sapevano e stavano zitti, ma anche di quelli che violentavano con altre modalità. L’ombra della speranza è nelle ultime righe dell’ultima pagina. Quelle in cui Rose McGowan, attrice, regista, cantante, e ora scrittrice, si rivolge alla platea femminile incitandola a non schierarsi con «lo svilimento di cui spesso siamo vittime. Siate migliori, agite diversamente, so che siete in grado di farlo, che potete cambiare il mondo
partendo dal vostro. Basta un po’ di coraggio». Per il resto, l’autobiografia di McGowan, la donna che ha scatenato il caso Weinstein alzando il velo sul sistema di abusi e violenze che sostiene la macchina hollywoodiana, è un catalogo di orrori senza fine, pieno di descrizioni crude, di scoperte allarmanti, di miti che vanno in pezzi. La ricostruzione di un’esistenza difficile, iniziata col piede sbagliato, all’interno del ramo italiano della comunità dei «Bambini di Dio», da cui l’autrice fuggì giovanissima, insieme alla famiglia, per trasferirsi negli Stati Uniti, è il binario su cui, in «Brave – Il coraggio di parlare» (Harper Collins), scorre una denuncia appassionata e si alza, forte, il grido di qualcuno che, al posto della disperazione, ha scelto la rivolta: «Dalla mia famiglia ho ereditato la forte tendenza all’autodistruzione, l’indole da fenice che deve risorgere dopo che la sua vita è ridotta in cenere». Nelle trecento pagine di «Brave» c’è la descrizione particolareggiata dello stupro subito dal «Mostro», il potente e ormai celeberrimo produttore con il volto da «ananas liquefatto», che aggredì la giovane attrice nella vasca Jacuzzi di una stanza «che occupava l’intero piano di un albergo». Ci sono i nomi e i cognomi di quelli che sapevano e stavano zitti, ma anche di quelli che violentavano con altre modalità. In primo piano Quentin Tarantino, noto feticista dei piedi, che pubblicamente apostrofava McGowan alludendo a una sequenza di un film usata per masturbarsi: «Rose! Ho il laserdisc di “Amiche cattive”, non sai quante volte ho usato la scena in cui ti metti lo smalto sulle unghie dei piedi. I piedi sono in primo piano e la tua faccia è sfocata». E poi le altre vittime, attrici maltrattate e rimproverate sui set, costrette a rischiare la vita per soddisfare le richieste del regista: «Sì, Zoe Bell, Tracie Thoms e Rosario Dawson si sono fatte valere, ma pensate a cos’hanno subito le altre donne… la forza delle protagoniste femminili di Tarantino è compensata dalla brutalità e dalla violenza di cui sono vittime». Nel capitolo «Vita da circo»
McGowan ricostruisce l’incontro con la rockstar Marilyn Manson e la frequentazione di un locale sadomaso di New York «in cui bisognava scegliere quale tortura infliggere o subire durate la cena». In quello dedicato alla «Vita televisiva», racconta l’ingaggio nella serie «Streghe» e i diktat che ne derivarono, spiegando come la lavorazione di un enorme successo di pubblico sia legata a divieti assurdi e ritmi massacranti. La presa di coscienza si fa strada a poco a poco, McGowan sperimenta, impara, e si ribella. E l’aiuto più importante viene dall’uso di Instagram e Twitter: «E’ stato Ashton Kutcher a farmi avvicinare ai social media». Alla fine la «setta hollywoodiana» è svergognata, ma soprattutto è messo all’indice un modo oltraggioso di guardare e trattare le donne, una scala di disprezzo che parte dalle ragazze obbligate a sfilare in bikini per guadagnare un ruolo in un film, passa per i compensi più bassi, si chiude con le umiliazioni più gravi. Per McGowan il tempo della sopraffazione è finito, ma per tutte le altre il cammino è ancora lungo e doloroso. Rispetto al classico di Selwyn Ford «Il sofà del produttore» dedicato «al rito del “pedaggio sessuale” nella storia di Hollywood», «Brave» sta come un horror a una commedia. Segno, deprimente, che il passare degli anni non ha cancellato le pessime abitudini, ma ha reso più estrema la contrapposizione tra chi ha il potere e chi (ancora) non ce l’ha. Tratto da: LaStampa.it
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