"Podere Cafasso", il turismo green parte da un paesino del salernitano

Pagina creata da Camilla Negri
 
CONTINUA A LEGGERE
“Podere Cafasso”, il turismo
green parte da un paesino del
salernitano
di Erika Noschese

Dalla vita milanese al sogno di un podere in campagna.
Pierpaolo Mandetta e Massimo Terreni, prima dell’emergenza
Coronavirus, si erano messi al lavoro per trasformare un
rudere di campagna per dar vita ad un progetto di turismo
green. Una scelta dettata dalla necessità di evadere dalla
vita milanese, una routine fatta di uffici, smog, mezzi
pubblici affollati e poco tempo libero. Entrambi provenienti
da famiglie contadine, e ormai stanchi dello stress
metropolitano, accarezzano l’idea di entrare nel turismo green
per poter rivivere le tradizioni familiari e lavorare in
maniera più sana, e offrire lo stesso privilegio a tutte le
persone bisognose di staccare la spina o di ritrovare un
rapporto con la natura. Così, tornano nel salernitano alla
ricerca del loro posto perfetto. La ricerca di una soluzione
ideale si conclude nel paese d’origine di Pierpaolo Mandetta –
affermato scrittore di romanzi per il gruppo Mondadori, con
una pagina Facebook che conta quasi 100mila fan – a Capaccio
Paestum (dove gestisce il bar di famiglia),proprio alle porte
del Cilento. Un territorio molto quotato per i suoi paesini
rimasti fedeli al passato, per le escursioni in montagna e i
mari limpidi della costa. Ed è proprio qui che trovano un
grande rudere del ’50, con un terreno agricolo, in mezzo alle
coltivazioni di granturco e alle casette del borgo. Il rudere
è stato dimora di diverse famiglie di coltivatori e pastori,
che si sono susseguite nei decenni. Da quindici anni è ormai
in stato di abbandono, i solai sono crollati e sul tetto
crescono erbacce. I pochi alberi da frutto della tenuta sono
ricoperti di rovi, la terra è dura per l’incuria e invasa da
sole erbacce. Ma in lontananza si può ammirare la maestosa
montagna di Capaccio, e alle spalle si scorgono le antiche
mura del centro storico di Paestum. Nel posto si respira pace
e profumi di fiori spontanei. La tenuta si trova in un punto
perfetto per progettare vacanze di relax e visitare tutta la
provincia di Salerno, da nord a sud, grazie alla sua posizione
strategica. «l progetto prende così il nome di “Podere
Cafasso” per riabilitare l’antica epoca della riforma
fondiaria avvenuta nelle campagne del comune di Capaccio
Paestum. Vorremmo ristrutturare e restaurare il casale,
trasformandolo in una country house dotata di nove camere di
diverse metrature, ognuna con bagno privato – spiegano
Pierpaolo e Massimo – L’ambizione della country house “Podere
Cafasso” è quella di poter dare ai turisti, agli appassionati
di natura e a chi abita in città la possibilità di
sperimentare un’esperienza di vita in campagna, con colazioni
in giardino, percorsi didattici, ma anche raccogliendo i
frutti dell’orto, passando del tempo con gli animali o facendo
un picnic nel nostro bosco». Così, nel mese di gennaio 2020
acquistano il rudere, tra sogni e speranze. Ma non hanno fatto
i conti con la pandemia che, da lì a poco, avrebbe travolto
l’Italia e tutto il mondo. «Ci è voluta una resilienza
scellerata e un grande amore per la terra e i fiori per non
perdersi d’animo – hanno poi spiegato i proprietari del podere
Cafasso – E abbiamo fatto un lavoro immane, noi due da soli,
preparando il terreno per tutti i progetti naturalistici che
saranno parte integrante dell’esperienza che vorremo offrire
ai nostri futuri visitatori». Purtroppo il Covid-19 ha messo
in crisi questo tipo di investimenti, perché la tenuta
dovrebbe essere una country house, cioè una struttura
ricettiva di campagna con attività didattiche, e il settore
più compromesso dal virus è proprio quello dell’accoglienza e
del turismo. Quindi i soldi per la ristrutturazione sono per
ora svaniti. Gli strumenti finanziari che avrebbero permesso a
Pierpaolo e Massimo di portare a compimento il progetto sono
bloccati; nasce così l’idea di mettersi in gioco su Eppela con
il crowdfunding e dare al progetto una nuova opportunità. Il
percorso di restauro del casale sarà lungo e articolato, e
percorrerà vari step, quali mettere in sicurezza lo stabile
con la ricostruzione dei solai e del tetto, creare un fossato
per il drenaggio delle acque pluviali, realizzare impianti di
riscaldamento e cappotti termici, mettere a norma gli impianti
elettrici e idraulici, rifare la facciata e creare le varie
camere. «In questa prima fase di crowdfunding, il nostro
obiettivo è di raccogliere la somma necessaria per riuscire ad
avviare il cantiere e ad acquistare i materiali iniziali per
il tetto», hanno spiegato ancora Mandetta e Terreni che si
sono affidati alla professionalità dell’architetto Ottavia
Voza, impegnata da oltre un trentennio in attività di
progettazione e di ricerca nel campo del recupero dei centri
storici e dei beni monumentali e paesaggistici, in Italia e
nei paesi del bacino del Mediterraneo. Gli obiettivi del
progetto “Podere Cafasso” sono molteplici: rivalutazione
storica del fabbricato, attraverso interventi di
ristrutturazione e arredamento compatibili e fedeli al periodo
originale, e conversione in country house per l’accoglienza
degli ospiti; riforestazione della tenuta, spogliata dalle
coltivazioni intensive, attraverso un bosco planiziale di
lecci, olmi, cercis, querce e aceri; riqualificazione
ambientale, con la semina di specie spontanee in genere
combattute o che spariscono con l’uso dei diserbanti (come
malve, tarassaco, borragine e papaveri), l’impianto di alberi
usati nell’artigianato (come i salici), specie ornamentali da
fiore per gli insetti utili alla lotta biologica, e piante
officinali; recupero delle pratiche antiche, come l’intreccio
dei cestini o l’essiccazione di erbe e ortaggi; offrire
percorsi sensoriali all’interno della tenuta, offrendo la
possibilità ai futuri clienti di poter raccogliere ortaggi,
frutta, spezie e uova dal pollaio, di ascoltare il cinguettio
delle rondini, ma anche di imparare l’arte della semina, delle
talee e degli innesti, con giornate dedicate al giardinaggio;
offrire un soggiorno completamente immersi nel verde, restando
comunque a 1 km dal centro storico e con accesso diretto alla
Statale SS18, che collega il Cilento all’autostrada. Al
“Podere Cafasso” l’obiettivo di ricreare un ambiente rurale
rilassante, didattico e pieno di attività ricreative passa
attraverso una serie di idee disegnate e poi concretizzate con
le nostre sole forze, attualmente in corso d’opera ma già
attive. «Per noi ha un significato molto importante essere
entrati in un campo incolto e aver iniziato da zero a dare
vita ai vari ecosistemi della tenuta, e per farlo abbiamo
scelto piante da vivaio quasi esclusivamente giovani, o
ottenute da enti ambientali, o ancora ricavate da semina,
donazioni da tutta Italia o talee provenienti da diverse zone
del Cilento», hanno sottolineato i due giovani proprietari. Il
Podere Cafasso ospiterà, dunque, il bosco planiziale per il
recupero e la salvaguardia di specie arboree originarie della
piana; il frutteto; un pollaio; uno spazio dedicato al
giardinaggio; un orto; lo stagno; un canale di pietra per il
trasporto delle acque agricole; una recinzioni per more e
insetti utili; la siepe mediterranea. Intanto, sembra aver
riscosso già molto successo la campagna crowdfunding lanciata
su eppela: numerosi i sostenitori in pochi giorni. Segno,
forse, che il turismo green – primo progetto in provincia di
Salerno – piace davvero.

     Podere Cafasso
                           Podere Cafasso
                                             Massimo Terreni
Podere Cafasso   Pierpaolo
                  Mandetta
Puoi anche leggere