PIATTAFORME FINTECH, QUANTO E COME FINANZIANO LE PMI - NOVEMBRE 2020 - BEBEEZ

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PIATTAFORME FINTECH, QUANTO E COME FINANZIANO LE PMI - NOVEMBRE 2020 - BEBEEZ
Novembre 2020

Piattaforme fintech,
quanto e come finanziano le pmi

  EdiBeez srl – sede operativa Corso Venezia, 8 - 20121 Milano – sede legale Corso Italia, 22 – 20122 Milano – PIVA 09375120962   1
I finanziamenti intermediati dalle piattaforme fintech a pmi italiane sfioravano i 3,8 miliardi di euro a fine settembre dall’inizio
dell’operatività delle varie piattaforme, con le prime che hanno iniziato l’attività tra il 2015 e il 2016. Risulta da database di BeBeez. Il
balzo più importante è avvenuto quest’anno, con un intermediato che raggiunge gli 1,2 miliardi di euro, contro gli 1,4 miliardi
intermediati in tutto il 2019. Ma il dato reale del 2020 è in realtà ancora più elevato, perché alcune piattaforme non hanno comunicato i
loro dati. La stima per difetto (ipotizzando che le piattaforme che non hanno comunicato i dati quest’anno abbiano intermediato nei
primi 9 mesi il 75% del 2019) è almeno di altri 100 milioni di euro nei nove mesi 2020 e di altri 500 milioni a livello cumulato da inizio
attività, per un totale di 4,3 miliardi di euro, a indicare che ormai siamo di fronte a un asset class riconosciuta da un nutrito numero di
                                investitori, sia nella forma di finanziamento del circolante, attraverso l’acquisto di fatture, sia in quella di
            Le piattaforme finanziamento a medio-lungo termine, attraverso l’acquisto di prestiti.
          fintech hanno Le piattaforme più importanti per dimensioni di intermediato sono da tempo Credimi e Fifty, con
            intermediato quest’ultima però che lavora soltanto per il fondo Supply Chain di Groupama am sgr. Da sole, infatti, le
         almeno 3,8 mld due piattaforme hanno intermediato fatture per 865 milioni in questi 9 mesi di quest’anno, per quasi 900
                              milioni lo scorso anno e per quasi 2,5 miliardi da inizio attività. Per la verità Credimi, a partire da fine 2019,
           euro da inizio ha iniziato a erogare anche prestiti a medio-lungo termine alle imprese, strutturando quindi operazioni di
         attività. Ma una cartolarizzazione, che hanno dato luogo a titoli asset-backed che sono stati via via sottoscritti da vari
                              investitori istituzionali o professionali, così comme era stato fatto in precedenza sul fronte delle fatture. In
        stima di BeBeez particolare, Credimi nel corso del 2020 ha aperto una serie di partnership con banche commerciali allo
           porta la cifra scopo di erogare prestiti alle pmi garantiti dal Fondo di garanzia pmi.
       almeno a 4,3 mld
                             Credimi. La cartolarizzazione è il principale canale di finanziamento di Credimi. La piattaforma colloca
                             infatti presso banche e altri investitori dei titoli asset backed emessi dall’spv Lumen srl, i cui proventi
                             vanno a finanziare l’attività di credito. La piattaforma, in particolare, ha realizzato oltre 200 cessioni di
portafogli attraverso 8 operazioni di raccolta in tre anni e mezzo, creando di fatto una nuova asset class per gli investimenti in pmi.
Ricordiamo che lo scorso settembre Banca Sella ha sottoscritto integralmente i titoli rivenienti da un nuova operazione di
cartolarizzazione di prestiti alle pmi con sede sull’intero territorio nazionale, che saranno erogati dalla piattaforma fintech Credimi
fino a un importo di 32 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso agosto, invece, Banca del Piemonte e Banca di
Asti si sono impegnate a investire 30 milioni di euro nei titoli della cartolarizzazione dei prestiti alle imprese erogati sulla
piattaformaCredimi battezzata #OpenBankingAlliance e lanciata lo scorso giugno con il supporto di Banco Desio (si veda altro articolo

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di BeBeez). Banco di Desio, infatti, lo scorso giugno ha siglato un accordo con Credimi per investire 50 milioni di euro in finanziamenti
alle pmi che passino dalla piattaforma. Nel dettaglio, le risorse della banca brianzola stanno impiegate per sottoscrivere note di
cartolarizzazione di finanziamenti strutturate da Credimi, i cui proventi saranno destinati alle imprese colpite dalla crisi dovuta al
coronavirus e situate nelle 45 province delle regioni Lombardia, Umbria, Liguria, Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna,
Toscana, Marche e Abruzzo (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio aprile, Credimi ha strutturato la
cartolarizzazione Italianonsiferma con Generali, tramite il suo Fondo Straordinario Internazionale lanciato per fronteggiare
l’emergenza coronavirus, che sarà anchor investor della tranche junior, con una quota da 10 milioni di euro su un target finale di
raccolta di 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso giugno, a Generali si sono affiancate nel ruolo di anchor investor
anche Finpiemonte e Fondazione CRT, il cui investimento di 4 milioni nella tranche junior ha permesso di aumentare di 40 milioni la
potenza di fuoco dell’iniziativa, con la cifra aggiuntiva da destinare alle pmi di Piemonte e Val d’Aosta. Garantita al 10% dai due nuovi
anchor investor, il restante 90% è coperto, in conformità con il Decreto Liquidità, dal Fondo di Garanzia Pmi (si veda altro articolo
di BeBeez). Entrambe le operazioni sono in collaborazione con Banca Generali, che distribuisce il prodotto ai suoi clienti
professionali, con l’obiettivo di mobilitare velocemente il risparmio privato italiano a supporto dell’economia reale.

Banca Generali nel corso del 2019 aveva già collocato alla sua clientela professionale un prodotto strutturato con sottostante 60 milioni
di euro di crediti a medio-lungo termine a circa 450 pmi italiane che sono stati offerti sulla piattaforma
nell’ambito dell’iniziativa Credimi Futuro (si veda altro articolo di BeBeez). Banca Generali, tramite la sua piattaforma
lussemburghese, affianca Credimi sin dall’inizio della sua attività nell’acquisto delle note di cartolarizzazione di fatture
commerciali emesse dalle pmi e offerte in piattaforma. I titoli abs emessi dall’spv Lumen sono infatti stati sottoscritti da BG Fund
Management Luxembourg sa (gruppo Banca Generali) e dai fondi di Anthilia Capital Partners sgr, Anima sgr e Tikehau Capital e
sudccessivamente anche da Banca Sella (si veda altro articolo di BeBeez).

Fondata da Ignazio Rocco di Torrepadula, ex senior partner di BCG, insieme a un team di giovani con esperienza tecnologica e
finanziaria, Credimi è una startup fintech che sinora raccolto oltre 18 milioni di euro di capitali dagli investitori, in due diversi round. Il
primo da 8 milioni in due tranche successive chiuse a febbraio 2016 da noti imprenditori e professionisti della finanza (si veda altro
articolo di BeBeez) e l’altro da 10 milioni di euro nel settembre 2018, guidato da UV2 (United Ventures sgr) e Vertis Venture 2
Scaleup (Vertis sgr) (si veda altro articolo di BeBeez).

Fifty. Sulla piattaforma Fifty, si diceva, vengono trattate invece le fatture acquisite dal Supply Chain Fund, il primo fondo di direct
lending specializzato nell’acquisto di crediti commerciali in Italia e primo fondo di credito ad aver ottenuto a febbraio 2016 il via libera

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di Banca d’Italia. Il fondo interviene in ottica di filiera, siglando accordi con aziende di grandi e medie dimensioni, in relazione ai crediti
vantati dai loro fornitori. Il fondo ha una capacità di processo dei pagamenti molto efficiente e flessibile, che permette di focalizzarsi su
specifici gruppi di fornitori. La piattaforma Fifty è stata sviluppata da Fifty Finance srl, startup fondata da Michele Ronchi e
partecipata da Tesi Square spa e inizialmente anche dalla stessa Groupama am sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Alcuni mesi fa
Groupama am sgr è invece uscita dal capitale della società, sebbene la collaborazione con il fondo Supply Chain continui.

                               Al 30 settembre 2019, nell’ultima tornata di sottoscrizioni, il fondo aveva raccolto impegni per 60 milioni
            Al terzo posto di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Di quel totale, circa 20 milioni di euro erano stati sottoscritti
                               da Cattolica Assicurazioni, HDI Assicurazioni (Gruppo Talanx), ITAS Mutua e dal fondo
        per intermediato pensione Previbank, a cui si è aggiunto il rinnovo dell’impegno del gruppo assicurativo Groupama per 40
      nel 2020 si colloca milioni. Negli anni precedenti il fondo aveva ottenuto la fiducia, oltre che della casa madre, anche da altri
                a sorpresa due diversi fondi pensione, e cioé Alifond, fondo pensione negoziale del settore alimentare (all’interno di un
                               mandato di gestione preesistente) e Byblos, fondo pensione dei lavoratori dipendenti delle aziende grafiche,
            FinDynamic, editoriali, della carta e del cartone, cartotecniche e trasformatrici. L’importo sottoscritto dagli investitori
        che ha registrato viene reinvestito dal fondo in media quattro-cinque volte nell’arco di un anno, essendo la duration media
                               delle fatture di circa 70-90 giorni. Per questo motivo la potenza di fuoco del fondo è molto più elevata sia
     un balzo a 145 mln del valore degli impegni di investimento raccolti sia degli impegni effettivamente richiamati. A fine ottobre
          euro dai 50 mln gli investitori hanno deliberato quasi all’unanimità di allungare di altri tre anni la vita del fondo al dicembre
                  del 2019 2023, mentre il direttore generale dell’sgr, Alberico Potenza, che è anche il responsabile della gestione del
                               fondo, ha anticipato a BeBeez e MF Milano Finanza che tra fine 2021 e inizio 2022 verrà lanciato il secondo
                               fondo della serie Supply Chain, mentre entro il primo semestre 2021 l’sgr lancerà un nuovo fondo dedicato
                               all’acquisto di prestito alle pmi, con tutte le operazioni che passeranno anche in questi casi sulla piattaforma
Fifty (si veda altro articolo di BeBeez).

FinDynamic. Terza piattaforma in classifica per dimensioni di intermediato è a sorpresa FinDynamic, con un balzo a 145 milioni di euro nei 9
mesi dai 50 milioni del 2019, primo anno di attività. FinDynamic è specializzata in dynamic discounting, cioè una soluzione che offre alle aziende
fornitrici, se disposte a saldare in anticipo una fattura rispetto alla scadenza prevista, la possibilità di godere di uno sconto sull’importo della fattura
proporzionale ai giorni di anticipo, concordato dinamicamente per ciascuna transazione. Fondata nel 2016 da Enrico Viganò, con un passato
da consulente in Bain&Co e nella divisione di direct investment di General Electric, FinDynamic è operativa dal settembre 2018 e vanta
clienti del calibro di Unicomm (gruppo Selex, il più grande centro d’acquisto italiano per la grande distribuzione), Unieuro, Sapio, Liu-

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Jo, Furla e Venchi. La piattaforma ha intermediato nel 2019 circa 50 milioni di euro di fatture di tutte le dimensioni con sei clienti
attivi (si veda altro articolo di BeBeez), ma a oggi i clienti sono diventati 30, quindi il prospettico 2020 si preannuncia un multiplo
importante del dato 2019.”Pensiamo a oltre 200 milioni per quest’anno”, ha detto ancora Viganò, aggiungendo che “dall’inizio
dell’attività il totale a fine anno sarà quindi attorno ai 270 milioni”.

La startup è partecipata al 10% da Unicredit dal giugno 2019, un’operazione a suggello di una partnership con la banca, che ha inserito
la piattaforma di FinDynamic tra i servizi in offerta alla clientela corporate in tema di gestione dei flussi i cassa e di ottimizzazione del
capitale circolante (si veda altro articolo di BeBeez).

Workinvoice. Quarta piattaforma fintch in classifica per dimensioni di intermediato dell’anno è Workinvoice, piattaforma di invoice
financing, che nei nove mesi ha intermediato oltre 110 milioni di euro e ha raggiunto quota 400 milioni da inizio attività. Fondata a fine
2013 da Matteo Tarroni, Ettore Decio e Fabio Bolognini e attiva dal 2015, Workinvoice è stata la prima piattaforma a diventare
operativa nel settore dell’invoice financing in Italia. Nel settembre 2018 il Gruppo Crif ha comprato il 10% di Workinvoice e
contestualmente ha lanciato CribisCash (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2019 la società ha raggiunto il punto di pareggio
(si veda altro articolo di BeBeez) e ora, ha spiegato Tarroni a BeBeez, il modello di business si sta evolvendo, nel senso che la
piattaforma punta a diventare un fornitore di servizi chiavi in mano per soggetti interessati allo sviluppo di marketplace digitali. Un
esempio chiaro di questa evoluzione è stato il lancio lo scorso settembre del primo mercato digitale per scambiare i crediti fiscali del
super ecobonus, battezzato Ecobonus 110% (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è stata condotta in alleanza con Crif e con
PwC, in veste di advisor strategico e tecnico, che ha avuto l’iniziativa del progetto. Manon solo. In questa logica sono stati lanciati anche
il servizio di anticipo fatture digitale AnticipaMI con il service provider per le pmi DocuMI (si veda altro articolo di BeBeez) e,
l’anticipo fatture integrato nel software gestionale insieme a Passeportout, software house che sviluppa, da oltre 30 anni, software
gestionale (si veda altro articolo di BeBeez). Ma anche la partnership con Enel X per lo sviluppo del suo Ecosistema Impresa, una
piattaforma digitale per supportare le pmi che intendono ottimizzare i loro processi aziendali e avviare percorsi di crescita del business,
alla quale Workinvoice partecipa mettendo a disposizione la sua piattaforma di invoice financing (si veda altro articolo di BeBeez).

Whit-e. Un altro grande attore di questo mercato è anche Whit-e, la piattaforma di invoice financing sviluppata da inizio 2018 dalla
società specializzata nella strutturazione di cartolarizzazioni di fatture commerciali FactorWork srl , quando ancora faceva interamente
capo alla Fintech Holding di Isidoro Lucciola e Riccardo Carradori e non faceva parte del gruppo Teamsystem. Ricordiamo , infatti, che
a inizio 2019 è nata la joint venture Teamsystem Financial Value Chain tra il gruppo Teamsystem e Fintech Holding (si veda altro
articolo di BeBeez e qui la trimestrale del gruppo Teamsystem al 31 marzo 2019 con la descrizione dell’operazione), dopo che Fintech

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Holding aveva ceduto alla jv le due controllate e poi reinvestito nella società, acquisendone il 49%. Quella quota è poi scesa di recente al
39% per lasciare spazio a Banco Bpm, nell’ambito di un accordo più ampio siglato con la banca per lo sviluppo di servizi di digital e
supply chain finance da svilupparsi appunto tramite Teamsystem Finance Value Chain srl (si veda altro articolo di BeBeez), Parte
dell’accordo è stato il lancio della nuova piattaforma di invoice financing Incassa Subito. L’intermediato della jv non è ancora noto,
ma Banco Bpm ha già messo sul piatto un impegno di investimento di 100 milioni. Con un’operazione strutturata da Zenith
Service (controllato da Arrow Global, si veda altro articolo di BeBeez) che ha cartolarizzato un portafoglio di fatture commerciali
emesse da pmi italiane, selezionate da Factor@Work (società del Gruppo Teamsystem , si veda altro articolo di BeBeez), con Banco
Bpm che è sottoscrittore unico di tutte le note della cartolarizzazione, strutturata in un’unica classe su base revolving, sino appunto a un
                                 totale di 100 milioni di euro. Nel dettaglio, Zenith ha messo a disposizione la società veicolo FAW3
                 Banco Bpm srl e svolge i ruoli di corporate servicer, master servicer e calculation agent. Le fatture acquistate dal
         ha messo 100 mln veicolo sono assicurate con una primaria compagnia internazionale specializzata nel ramo credito, dotata
                                 di rating esplicito investment grade. Intanto continua l’attività di Whit-e, come piattaforma captive
        euro a disposizione sostanzialmente non aperta al mercato, che funziona anche come IT service provider per altri
          di Incassa Subito, marketplace gestiti da banche, società di factoring e sgr. Sino a inizio 2018, Factor@Work ha
                                 acquistato fatture offerte su varie piattaforme fintech, tramite spv che li cartolarizzavano e poi cedevano i
              la piattaforma titoli a investitori professionali italiani ed esteri, che venivano assistiti anche nella definizione delle
       di invoice financing politiche di investimento in base al profilo rendimento-rischio desiderato (si veda altro articolo
                 che utilizza di BeBeez). In totale con il primo veicolo FAW1 spv srl sono state acquistate fatture per circa 50 milioni
                                 e con il secondo, FAW2 spv srl, fatture per altri 100 milioni. Dopodichè, una volta operativa la
    la tecnologia di Whit-e piattaforma Whit-e, Factor@Work l’ha integrata con info provider, assicuratori del credito e servicer, per
     (gruppo Teamsystem) poi sviluppare gestionali per asset manager e piattaforme white label per factor e banche. Sulla
                                 piattaforma nel 2019 erano state scambiate fatture per circa 120 milioni di euro.

                                La particolarità delle operazioni di Factor@Work è che le fatture intermediate sono sempre emesse nei
confronti di aziende debitrici con alto standing creditizio e il cui rischio di credito è assicurato dai principali assicuratori del
credito. Isidoro Lucciola ha dichiarato nel corso del suo intervento alla Milano Finanza Digital Week a fine settembre, che oggi la
piattaforma ha una capacità di turnover di 500 milioni di euro all’anno (si veda qui il video dell’evento). Va segnalato infine che a fine
dello scorso maggio è stato annunciato il via libera di Banca all’operatività di TeamSystem Capital at Work sgr e dell’istituto di
pagamento TeamSystem Payments srl. La nuova sgr è controllata da TeamSystem Am Holdco (al 51% di TeamSystem Value Chain e

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al 49% di Fintech Holding) e gestirà fondi riservati specializzati, prevalentemente, nell’acquisto di crediti performing su piattaforme
digitali da cedenti pmi e microimprese (si veda altro articolo di BeBeez).

Borsa del Credito. E’ la principale piattaforma italiana di lending alle imprese. Fondata nell’ottobre 2013 da Antonio
Lafiosca, Alessandro Andreozzi e Ivan Pellegrini come piattaforma digitale di brokeraggio per il credito alle aziende e nel 2015 ha
aperto il suo canale di P2P lending (si veda altro articolo di BeBeez). Borsa del Credito fa capo alla holding Business Innovation Lab
spa, che controlla al 100% altre due società: Mo.Net spa, autorizzata a svolgere i servizi di peer-to-peer lending; e Art sgr spa, che
gestisce fondi alternativi di direct lending che investono nei crediti intermediati dalla piattaforma. Inizialmente in piattaforma
investivano soltanto investitori retail, poi si è affiancato il fondo Colombo, gestito appunto da ART e sottoscritto dagli stessi soci di
Borsa del Credito, cioè P101 sgr, gruppo Azimut e GC Holding (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente sono entrati come
investitori in piattaforma anche il fondo Systema Credit Fund, lanciato nell’aprile 2019 da Confidi Systema! e Prader Bank (si
veda altro articolo di BeBeez) e il fondo Colombo II, sottoscritto da Azimut, che lo scorso aprile ha stipulato un accordo per erogare
finanziamenti fino a 100 milioni di euro alle pmi tramite la piattaforma fintech e con la garanzia del Fondo di Garanzia del
Mediocredito Centrale per il 90% dell’importo erogato (si veda altro articolo di BeBeez). Da inizio 2020 sulla piattaforma investono
soltanto istituzionali. La piattaforma sta stringendo accordi della fintech con istituzioni, banche, asset manager, associazioni di categoria,
anch’esse volte a liberare liquidità per le pmi italiane. A fine settembre 2020 Borsa del Credito ha concluso una cartolarizzazione di
prestiti alle pmi per 100 milioni di euro. Banca Valsabbina e altri investitori istituzionali hanno sottoscritto la tranche senior (si
veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio scorso Borsa del Credito ha siglato un accordo con Confesercenti Nazionale per fornire alle
pmi un accesso rapido al credito digitale (si veda altro articolo di BeBeez).

October. Fondata da Oliver Goy nel 2014 con il nome di Lendix, nel giugno 2018 la società ha incassato un round di finanziamento da
32 milioni di euro da fondi di venture capital e altri investitori (tra cui la CIR di Carlo De Benedetti, si veda altro articolo di BeBeez). A
fine ottobre 2018 la società ha cambiato nome in October (si veda altro articolo di BeBeez). Con oltre 471 milioni di euro di
finanziamenti erogati a fine settembre e distribuiti su 1059 progetti complessivi (in Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Germania),
October è la piattaforma lending alle pmi leader in Europa continentale. Operativa in Italia da maggio 2017, October ha finanziato a oggi
255 progetti imprenditoriali per oltre 99 milioni di euro. Nell’ottobre 2019 la piattaforma ha annunciato il primo closing a 30 milioni di
euro della raccolta del nuovo fondo di direct lending di October Italia, dedicato agli investimenti in prestiti alle pmi italiane offerti
sulla stessa piattaforma October (si veda altro articolo di BeBeez). Il nuovo fondo ha il supporto di cinque Confidi aderenti
a Federconfidi e a Rete Fidi Italia e del Fondo Europeo per gli Investimenti. attraverso lo strumento di Garanzia InnovFin. Il primo
closing del fondo è stato sottoscritto da Neafidi, Confidi Systema!, Fidimpresa Italia, Confidi Sardegna e Confidi Centro ed

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è previsto l’ingresso di nuovi investitori nei prossimi mesi. Il fondo è operativo dallo scorso aprile e investirà con un approccio diverso
da quello utilizzato dagli altri fondi di October, che come noto investono automaticamente il 51% dell’importo dei prestiti offerti,
mentre il restante 49% è a disposizione dei prestatori privati, con i fondi che completano poi l’eventuale importo non sottoscritto
dai privati. Per i progetti co-finanziati dal Fondo October Italia le cose funzioneranno in maniera diversa: per ogni azienda che
beneficerà del supporto di questo fondo infatti saranno pubblicati sulla piattaforma due progetti distinti, uno aperto ai prestatori
privati e al Fondo October, l’altro riservato esclusivamente al Fondo October Italia. Il Fondo October e i prestatori privati potranno
quindi prestare come sempre, secondo le modalità e le percentuali descritte sopra. Il Fondo October Italia invece investirà
automaticamente il 100% dell’importo a lui riservato. Al termine della sottoscrizione l’impresa riceverà l’importo complessivo dei due
progetti (si veda altro articolo di BeBeez).

Nel luglio 2019, October ha invece lanciato October SME IV, un Eltif (European Long Term Investment Fund), da 250-300 milioni
di euro, dedicato alle pmi europee, Italia compresa (si veda altro articolo di BeBeez). A gennaio 2018 era stato annunciato il closing
del Lendix SME Loans fund III da 200 milioni di euro, che era stato sottoscritto da Zencap Asset Management, Matmut Frères
Investissements, Groupama, Fei, Eiffel IM, Decaux Frères Investissements e CNP Assurances (si veda altro articolo di BeBeez). Il
primo Eltif era stato lanciato nel 2016 con il nome di Lendix SME Loans fund II.

Officine CST. La società, sinora specializzata in acquisto di crediti dalla PA e in gestione di Npl, ha ideato una nuova piattaforma
fintech di reverse factoring, nell’ottica del cosiddetto credito di filiera. La piattaforma, sviluppata internamente e interamente digitale,
consente al fornitore di caricare in automatico le proprie fatture che, una volta validate dal capo filiera, sono acquistate pro soluto da un
veicolo per la cartolarizzazione (spv). La piattaforma, nata per gestire i fornitori di Pedemontana Veneta, è ora disponibile per tutte le
pmi italiane, direttamente da Officine CST oppure tramite alcune banche partner dell’iniziativa (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 2004 e con sede a Roma, Officine CST fornisce servizi integrati di gestione del credito sia a grandi clienti come banche,
investitori istituzionali, utilities e multinazionali, sia alle piccole e medie imprese. Dal 2009, dopo aver concentrato nei primi anni il
focus operativo sui crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, Officine CST ha ulteriormente allargato i servizi di gestione del credito,
operando verso tutta la Pubblica Amministrazione. Nel 2012 Officine è entrata nel settore degli Npl unsecured vantati da utility nei
confronti di privati e in quello degli Npl secured vantati da istituti bancari nei confronti della propria clientela. Oggi Officine CST
controlla al 100%: Officine MC srl (network di agenti intermediari che opera come mercato per il passaggio di crediti certificati a
investitori specializzati); Officine IT srl (che possiede e gestisce le piattaforme IT); Officine gestione servizi legali srl (che si occupa
del recupero giudiziale), Officine NPL spa (che riscuote i crediti deteriorati in veste di agenzia recupero crediti). Dal 2017 Officine
gestisce Creho.it (ex crediticertificati.it), un marketplace digitale per lo smobilizzo e la monetizzazione dei crediti verso la PA anche in

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partnership con varie associazioni di categoria. Nel luglio 2018 Cerberus ha rilevato il 57,11% di Officine CST, tramite la
holding Promontoria Holding 257 BV. L’amministratore delegato Gianpiero Oddone è rimasto nel capitale con il 28%,
mentre Roberto Nicastro, senior advisor di Cerberus è presidente non esecutivo (si veda altro articolo di BeBeez). Un 11,37% fa capo
a P Partners Investments, società londinese controllata da Riccardo Banchetti (ex banker Lehman Brothers, oggi a capo della sua
Eidos Partners). Nel dicembre 2019 Officine CST ha quotato su ExtraMot Pro3 un minibond da 4 milioni di euro a scadenza 31
dicembre 2021 con cedola fissa del 2,35%. L’emissione è stata sottoscritta integralmente dal fondo Amundi Progetto Italia, gestito
da Amundi sgr. Il Documento di ammissione spiega che i proventi dell’emissione serviranno a sostenere un incremento di investimenti
in acquisto di crediti deteriorati per 4 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

Piattaforme di trading ecobonus. C’è un trend naturale che porta dall’attività di invoice financing alla compravendita di crediti
fiscali e in particolare ai crediti econbonus. Come noto, infatti, il Decreto Rilancio, così come spiegato anche dal Rapporto sulla
Programmazione di Bilancio 2020 dell’Ufficio Parlamentare per il Bilancio, ha previsto un rafforzamento degli incentivi pubblici per gli
interventi di miglioramento dell’efficienza energetica (ecobonus) e delle caratteristiche antisismiche degli edifici (sismabonus) effettuati
nel secondo semestre 2020 e nel 2021, per i quali viene aumentata al 110% la percentuale di detrazione (superbonus) e ridotto da
10 a 5 anni il periodo di fruibilità. Per tali spese e per le altre sostenute nel biennio 2020-21 che non beneficiano dell’aumento della
detrazione, l’art. 121 prevede inoltre la possibilità di trasformare la detrazione in credito d’imposta cedibile o in sconto sul
corrispettivo. La cedibilità a terzi del credito d’imposta è una misura volta soprattutto a dare liquidità alle aziende dei tanti comparti
potenzialmente coinvolti e ha ampliato la gamma degli strumenti finanziari potenzialmente interessanti per gli investitori. Ma perché un
soggetto possa utilizzare il credito d'imposta collegato all'eco-bonus, è necessario, da un lato, avere un ammontare di imposte da pagare
nell'anno che sia corrispondente oppure, dall'altro, avere un elevato numero di dipendenti per i quali si devono pagare le rispettive
imposte. E se il credito viene acquisito sul mercato, ovviamente ci deve essere un vantaggio per l'investitore, che lo va a comprare a un
prezzo scontato rispetto al credito d'imposta rappresentato. In media diciamo che stiamo parlando di un prezzo pari a circa l'85% del
valore nominale, pari a un tasso del 3% sui 5 anni.

Tra i soggetti che hanno già colto l’opportunità c’è Workinvoice che, come anticipato più sopra, lo scorso ottobre ha lanciato il suo
marketplace di crediti fiscali battezzato Ecobonus 110%, insieme al gruppo di informazioni creditizie e della business
information Crif (socio di Workinvoice al 10%), con il supporto di PwC, in veste di advisor strategico e tecnico (si veda altro articolo
di BeBeez). L'obiettivo è trasformare i crediti fiscali in un’asset class innovativa. Il marketplace sarà un vero e proprio mercato
secondario che si estenderà a tutti i crediti fiscali trasferibili.

       EdiBeez srl – sede operativa Corso Venezia, 8 - 20121 Milano – sede legale Corso Italia, 22 – 20122 Milano – PIVA 09375120962       9
Ma anche la piattaforma di invoice financing Incassa Subito lanciata lo scorso aprile da Teamsystem e Banco Bpm, nell'ambito della
più ampia partnership per lo sviluppo di servizi di digital e supply chain finance da svilupparsi tramite Teamsystem Finance Value
Chain srl (si veda altro articolo di BeBeez), ha già ampliato la sua attività ai crediti ecobonus e sisma bonus.

E’ entrato in questo settore anche il Gruppo Finservice, gruppo di consulenza specializzato nell'ottenimento di contributi a fondo
perduto nazionali, regionali e comunitari alle imprese e di cui dal 2018 fa parte la piattaforma di invoice financing CashMe (si veda altro
articolo di BeBeez).Finservice ha da poco lanciato Bonus Chiaro spa, marketplace per la compravendita di crediti fiscali rinvenienti
da superbonus, ecobonus e sismabonus. Lo ha detto a BeBeez Marcello Scalmati, fondatore di CashMe, che quindi amplia la sua
attività anche a questo tipo di asset e che prevede un livello importante di attività. "Abbiamo stretto un accordo con un fondo italiano
che ha capacità fiscale per 50 milioni di euro", ha detto Scalmati (si veda altro articolo di BeBeez).

Non sono ancora attive sul fronte ecobonus e sismabonus altre piattaforme fintech operative invece su altri tipi di crediti fiscali, in
particolare crediti Iva, ma è ragionevole immaginare che il passo possa essere breve. Per esempio TXC Markets, startup che sviluppa
marketplace di crediti illiquidi (si veda altro articolo di BeBeez), ha lanciato a inizio anno TXC TaXchange, piattaforma fintech che
consente di monetizzare i crediti fiscali Iva, Ires e Irap. La prima operazione è stata chiusa a fine estate. Si trattava di un credito Iva da
circa 880 mila euro generato da un’impresa attiva dal 1994, attiva nel settore biochimico, farmaceutico, biologia molecolare, dei
diagnostici in vitro e dispositivi medici, cliente di Italfinance Group, specializzato in consulenza finanziaria e mediazione creditizia
corporate. Il credito è stato venduto in asta competitiva al prezzo di 98 centesimi (si veda qui il comunicato stampa). Al momento
Taxchange non prevede ancora lo scambio di crediti da ecobonus e superbonus, ma appunto solo al momento.

Infine da segnalare che la piattaforma dedicata all'intermediazione di prestiti alle pmi Borsa del Credito ha lanciato a metà ottobre il
prestito Eco-Green Starter per il finanziamento per le imprese attive nella riqualificazione energetica e antisismica degli edifici. Il
finanziamento permetterà alle pmi del settore edile di prepararsi ad accogliere le richieste di lavori e potrà essere utilizzato, ad esempio,
per acquistare le materie prime, le scorte di magazzino, gli strumenti necessari all’apertura del cantiere. Non si tratta quindi di una
piattaforma di trading di econbonus, ma di un'offerta di prestiti dedicata alle aziende costruttrici (si veda altro articolo di BeBeez).

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Volumi di finanziamenti alle pmi italiane intermediati da piattaforme fintech da gennaio a settembre 2019
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                                   o                    Numer
                                   fatture/             o         Mln euro   Numero
Piattaforme                                                                                  Investitori
                                   prestiti Mln         prestiti/ cumulato   fatture/
                          Mln euro 9m       euro        fatture              prestiti
                          9m 2020 2020      2019        2019                 cumulato
                                                                                         Lumen spv (Credimi, Anthilia Capital Partners sgr, Anima sgr, BG Fund
Credimi (fatture                                                                         Management Luxembourg, Tikehau Capital, Banca Sella, Banco Desio,
commerciali e prestiti)                                                                  Banca del Piemonte, Banca di Asti, Finpiemonte, Fondazione CRT,
                            467,00      nd     486,0     52.000   1.251,00       103.000 Generali, clienti professionali Banca Generali)
Fifty
                                                                                             Supply Chain Fund (Groupama sgr)
(fatture commerciali)       315,00    9.544    412,7      6.229   1.200,00        37.570
FinDynamic (dynamic                                                                      tesorerie di grandi aziende (es. Unicomm-gruppo Selex, Unieuro, Sapio,
                                                50,0      6.250
discouting di fatture)      145,00   16.000                        195,00         24.375 Liu-Jo, Furla)
Workinvoice
                                                77,0      2.000                              fondi internazionali
(fatture commerciali)       110,80    2.500                        400,00         10.000
Whit-e
                                                                                             FAW spv srl, FAW2 spv srl, FAW3 spv srl (fondi internazionali, Banco
(fatture
                                                                                             Bpm)
commerciali)**               90,00      nd    120,00         nd    390,00               nd
CashMe
                                                                                             fondi internazionali
(fatture commerciali)        43,90    1.026     82,4      1.086    162,60          3.708
Cash Invoice
                                                                                             fondi internazionali
(fatture commerciali)        34,30    1.372     80,0      1.000    179,30          7.172
BorsadelCredito
                                                                                             fondo Colombro, fondo Colombo II, Systema Credit Fund
(prestiti)                   33,26     315      25,1        250    110,75          1.169
October (prestiti)           28,10     118         31        58     95,20            239 fondi October

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Numer
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                                   prestiti Mln             prestiti/ cumulato    fatture/
                          Mln euro 9m       euro            fatture               prestiti
                          9m 2020 2020      2019            2019                  cumulato
CrescitaliaLab
(fatture commerciali)          26,00        nd         25        nd       51,00              nd Azimut Corporate Cash e altri investitori
Creho (fatture verso
                                                     28,5     2.394                               fondi internazionali
PA)**                          21,38        nd                           241,38              nd
Totale
                            1.314,74        nd 1410,10           nd    4.276,23              nd
*dato a fine 2019; **dato 9m 2020 stimato, pari al 75% dell’intermediato 2019

Fonte:

              Molte delle piattaforme fintech citate nel report sono tutte sviluppate da società mappate da BeBeez Privata Data,
                                         il potente database di informazioni sulle società in portafoglio
                                        agli investitori di private equity, venture capital e private debt.

                                                                  Scopri qui come funziona
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