Piano triennale di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021 2023 - Approvato con Decreto Presidenziale n. 2 del 31 marzo 2021

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Piano triennale di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021 2023 - Approvato con Decreto Presidenziale n. 2 del 31 marzo 2021
PTPCT – Triennio 2021-2023
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    Piano
    triennale di prevenzione della
    Corruzione e della Trasparenza
    2021 – 2023

            Approvato con Decreto Presidenziale n. 2 del 31 marzo 2021
Piano triennale di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021 2023 - Approvato con Decreto Presidenziale n. 2 del 31 marzo 2021
PTPCT – Triennio 2021-2023
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                                              INDICE
   PREMESSA                                                             4

   1. UNIONCAMERE LAZIO E IL P.T.P.C.T.                                 6

   1.1 Attori coinvolti nel processo di adozione del Piano              8
   2. IL PROCESSO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL                        11
      P.T.P.C.T.
   2.1 Rapporto sull’annualità 2020                                     12
   2.2 Modalità di adozione del Piano                                   14

   2.3 Il coinvolgimento degli stakeholder                              14
   2.4 Canali di comunicazione dei contenuti del Piano                  15
   3.     ANALISI DEL CONTESTO                                          15
   3.1    Analisi del contesto esterno                                  15
   3.2    Analisi del contesto interno                                  19
   3.2.1. Compiti e funzioni di Unioncamere Lazio                       21
   4. LE RISORSE UMANE                                                  28
   5. AREE DI RISCHIO: LA METODOLOGIA                                   28
   5.1 La mappatura dei processi                                        30
   5.2 La metodologia utilizzata per l’individuazione delle aree        32
   di rischio
   5.3 Le Aree di rischio obbligatorie                                  32
   5.4 La valutazione del rischio                                       34
   5.5 Il trattamento del rischio                                       42
   5.6 Le misure anticorruzione generali                                42
   6 MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO DEL PIANO                             46
   7. SEZIONE TRASPARENZA E INTEGRITA’                                  47
   7.1 Misure per l’attuazione degli obblighi di trasparenza            49
   7.2 Vigilanza e monitoraggio sugli obblighi in materia di
   trasparenza                                                          49
   7.3 Trasparenza e disciplina della tutela dei dati personali
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   (Reg. UE 2076/679) e ruolo DPO Unioncamere Lazio

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Piano triennale di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021 2023 - Approvato con Decreto Presidenziale n. 2 del 31 marzo 2021
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  ALLEGATI PARTE INTEGRANTE DEL PIANO:

  ALLEGATO “1” - MAPPA PROCESSI 2021

  ALLEGATO “2” - REGISTRO RISCHI 2021

  ALLEGATO “3” - TABELLA AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE “ELENCO OBBLIGHI DI
  PUBBLICAZIONE PREVISTI DAL D.LGS. 33/2013

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  PREMESSA

          Il 28 novembre 2012 è entrata in vigore la L. 6 novembre 2012, n.190, recante
  “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica
  amministrazione”.
          La legge nr. 190/2012 ha introdotto nel nostro ordinamento la nuova nozione di “rischio”,
  intesa come possibilità che, in precisi ambiti organizzativo/gestionali, possano verificarsi
  comportamenti corruttivi ed è stato stabilito l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di
  predisporre un piano di prevenzione della corruzione nel quale deve essere fornita una
  valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e devono essere
  indicati gli interventi organizzativi volti a prevenirlo.
          Tale legge, unitamente a quella della trasparenza, D. lgs n. 33 del 14 marzo 2013 –
   “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità,
   trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, dal D.lgs. n.
   97/2016 “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della
   corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del
   decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n.
   124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, costituiscono l’impianto
   normativo cardine per lavorare ai piani e alle misure da adottare per migliorare la strategia di
   lotta all’illegalità nell’ambito dell’attività della Pubblica Amministrazione.
          Negli ultimi anni, rilevanti e significative sono state le modifiche legislative intervenute in
   materia di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.
          Particolarmente importanti gli Atti adottati dall’ANAC, in particolare il PNA (Piano
   Nazionale Anticorruzione) che rappresenta l’atto di indirizzo cardine per l’applicazione della
   normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza. Come previsto dall’art. 1,
   co. 2-bis, della L. 190/2012, nel PNA l’Autorità fornisce indicazioni alle pubbliche
   amministrazioni, ai fini dell’adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della
   trasparenza (PTPCT), e ai soggetti di cui all’art. 2-bis, co. 2, del d.lgs. 33/2013, per l’adozione
   delle misure integrative di quelle adottate ai sensi del d.lgs. 231/2001.
          Attraverso il PNA l’Autorità coordina l’attuazione delle strategie ai fini della prevenzione
   e del contrasto alla corruzione e all’illegalità nella pubblica amministrazione (art. 1, co. 4, lett.
   a), l. 190/2012).
          Con il PNA 2016 l’Autorità ha per la prima volta elaborato un proprio e nuovo Piano,
  sviluppando la metodologia di affiancare ad una parte generale, in cui sono affrontate questioni
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  di impostazione sistematica dei PTPCT, approfondimenti tematici per amministrazioni e ambiti
  di materie in cui analizzare, in relazione alle specifiche peculiarità, possibili rischi corruttivi e
  ipotesi di misure organizzative e di contrasto al fenomeno.
           L’obiettivo è stato quello di superare un’impostazione uniforme valutando fattori e cause
  di corruzione in contesti differenti, al fine di fungere da supporto alle amministrazioni, impegnate
  in questo nuovo compito, attraverso l’individuazione in via esemplificativa di alcune misure di
  contrasto specifiche per settore. Questo metodo è stato apprezzato dal legislatore che lo ha
  tradotto in una apposita norma introdotta dal d.lgs. 97/2016.
           L’art. 1, co. 2-bis, l. 190/2012, infatti, stabilisce ora: «Il Piano nazionale anticorruzione
   [..] inoltre, anche in relazione alla dimensione e ai diversi settori di attività degli enti, individua i
   principali rischi di corruzione e i relativi rimedi e contiene l'indicazione di obiettivi, tempi e
   modalità di adozione e attuazione delle misure di contrasto alla corruzione».
           Ricordiamo come in questi anni all’interno dei PNA sono state introdotte da ANAC
   numerose indicazioni per razionalizzare e semplificare le attività delle amministrazioni in materia
   di prevenzione anticorruzione e trasparenza.
           Tra i passaggi più significativi si ricordano:
      •    unificazione in un solo strumento del P.T.P.C.T. e del Programma triennale della
           trasparenza e integrità prevedendo, in aggiunta, una possibile articolazione delle attività
           in   rapporto   alle   caratteristiche   organizzative    (soprattutto    dimensionali)    delle
           amministrazioni;
      •    rafforzamento del ruolo del Responsabile per la prevenzione della corruzione quale
           soggetto titolare del potere di predisposizione e di proposta del P.T.P.C.T. all’organo di
           indirizzo;
       •   un maggiore coinvolgimento dell’organo di indirizzo politico e dell’OIV nella formazione
           e attuazione del piano;
       •   maggiori responsabile e rafforzamento del ruolo del RPCT;
       •   il potere di vigilanza e sanzionatorio riconosciuto in capo all’ANAC per i casi di mancata
           predisposizione del piano o di sua eccessiva carenza di contenuti.
           Con delibera n. 1064 del 13 novembre 2019 l’ANAC ha approvato in via definitiva il Piano
   Nazionale Anticorruzione 2019. Il Consiglio dell’Autorità ha deciso di concentrare la propria
   attenzione sulle indicazioni relative alla parte generale del PNA, rivedendo e consolidando in un
   unico atto di indirizzo tutte le indicazioni date fino ad oggi, integrandole con orientamenti
   maturati nel corso del tempo e che sono anche stati oggetto di appositi atti regolatori. Sono

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   quindi superate le indicazioni contenute nelle Parti generali dei PNA e degli Aggiornamenti fino
   ad oggi adottati.
          Le ragioni di fondo che hanno guidato la scelta del Consiglio sono, oltre a quella di
  semplificare il quadro regolatorio, al fine di agevolare il lavoro delle amministrazioni e il
  coordinamento dell’Autorità, quelle di contribuire ad innalzare il livello di responsabilizzazione
  delle pubbliche amministrazioni a garanzia dell’imparzialità dei processi decisionali.
          Secondo le indicazioni del PNA, il Piano rappresenta proprio lo strumento attraverso il
  quale l’amministrazione sistematizza e descrive un “processo” - articolato in fasi tra loro
  collegate concettualmente e temporalmente - che è finalizzato a formulare una strategia di
  prevenzione della corruzione. In esso si delinea un programma di attività derivante da una
  preliminare fase di analisi che, in sintesi, consiste nell’esaminare l’organizzazione, le sue regole
  e le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno corruttivo. Ciò
  deve avvenire ricostruendo il sistema dei processi organizzativi, con particolare attenzione alla
  struttura dei controlli e alle aree sensibili nel cui ambito possono, anche solo in via teorica,
  verificarsi episodi di corruzione.
          A tal fine, Unioncamere Lazio ha avviato con il presente Piano un lavoro di Mappatura
  dei Processi delle proprie attività che rappresenta la base per la piena applicazione
  metodologica delle direttive ANAC.
          Il lavoro dell’ANAC è un lavoro di continuo aggiornamento e monitoraggio della materia
   che permette alle Amministrazione pubbliche di migliorare il proprio operato e beneficiare, lì
   dove richiesto, di strumenti di chiarimento nell’applicazione della disciplina in materia di
   Anticorruzione e Trasparenza.

      1. UNIONCAMERE LAZIO E IL P.T.P.C.T.
          Unioncamere Lazio, con la nomina nel dicembre 2015 del Responsabile Anticorruzione
  e Trasparenza, nella persona della dott.ssa Flavia d’Auria e, con la successiva adozione, nel
  marzo 2016, del primo Piano triennale per la Prevenzione della Corruzione e del piano Triennale
  della Trasparenza ha avviato il cammino di progressivo e costante adeguamento alle norme in
  materia di Anticorruzione e Trasparenza anche attraverso una forte azione di spinta e di
  sensibilizzazione dell’organo di indirizzo politico amministrativo e dell’intera organizzazione.
          Si rappresenta che, in questo arco temporale, la predisposizione del Piano Triennale e,
  i relativi aggiornamenti, sono stati attuati in un momento storico di complessiva riorganizzazione
  delle funzioni dell’intero sistema delle Camere di Commercio, a seguito della riforma intervenuta
  con il D.lgs. n. 219 del 25 novembre 2016, ancora in pieno svolgimento e non ancora ultimata,

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  che ricomprende anche le Unioni regionale e che potrebbe generare anche delle modifiche del
  contesto organizzativo dell’Ente.
          Il Decreto legislativo di riforma, entrato in vigore il 10 dicembre 2016 è intervenuto, infatti,
  sull’assetto organizzativo, sulla modifica delle funzioni tradizionali, sulla previsione di nuove
  competenze aprendo una fase di profonda riorganizzazione che quindi impatterà sul sistema
  nel suo complesso, ivi comprese le Unioni regionali. Il processo di riforma ancora in corso
  prevede, inoltre, l’accorpamento tra le Camere di Commercio un percorso che nel Lazio è in
  fase di attuazione per arrivare ad una regione con tre Camere di Commercio.
          Fermo restando quanto sopra, Unioncamere Lazio prosegue, compatibilmente anche
  con la propria struttura organizzativa e dimensioni, nel proprio impegno di piena adesione al
  principio della lotta alla corruzione come base per tutte le azioni di miglioramento, presenti e
  future, poste in essere e a tal fine metterà in campo tutti gli strumenti e le azioni necessarie.
          Gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso l’adozione del Piano sono:
      •    Ampio coinvolgimento organi di indirizzo politico, organizzazione, ruolo del RPCT
      •    Gestione del rischio di corruzione
      •    Azioni e misure per la prevenzione
      •    Trasparenza
      •    Creare un contesto sfavorevole alla corruzione.
          Il P.T.P.C.T. di Unioncamere Lazio 2021-2023 viene dunque redatto tenendo conto delle
   indicazioni fornite, in particolare dalla Delibera ANAC, n. 1064 del 13 novembre 2019, con
   riferimento anche al tema della gestione dei rischi corruttivi, compatibilmente ed in coerenza
   con la dimensione aziendale e la relativa struttura organizzativa, nel principio del criterio di
   autonoma programmazione e organizzazione.
          Nella predisposizione del presente documento si è, inoltre, fatto ricorso al kit di strumenti
   predisposto da Unioncamere nazionale, adeguandolo alla realtà di Unioncamere Lazio, per la
   rilevazione dei rischi e il loro impatto in linea con la nuova metodologia indicata da ANAC.
          L’aspetto della flessibilità e del non mero adempimento burocratico da parte dell’Ente
   nella predisposizione del Piano è un aspetto sovente sottolineato da Anac nei suoi documenti
   allorquando invita le Amministrazione ad operare nell’ottica della chiarezza e semplificazione,
   nell’adottare un approccio flessibile e contestualizzato nella redazione dei Piani che tenga conto
   delle specificità di ogni singola amministrazione, del contesto esterno ed interno nel quale essa
   opera, allo scopo di evitare la “burocratizzazione” degli strumenti e delle tecniche di gestione
   del rischio.

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PTPCT – Triennio 2021-2023
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      Il PTPCT di Unioncamere Lazio, pur operando in un’ottica di continuità evolutiva con
   l’impostazione generale riferita alle iniziative strategiche già adottate sul versante della
   prevenzione della corruzione, e, in un contesto di costante e progressivo adeguamento anche
   dell’organizzazione, evolve ulteriormente e contestualizza progressivamente le ulteriori
   indicazioni fornite da Anac.
      La predisposizione del Piano da parte del R.P.C.T. muove dalle considerazioni contenute
  nella relazione semestrale e in quella annuale predisposte dallo stesso sull’andamento delle
  attività e le eventuali criticità emerse. Il monitoraggio sullo stato di attuazione delle misure
  individuate dal Piano di prevenzione risulta il vero obiettivo degli strumenti anti-corruzione, in
  quanto evidenzia che cosa l’amministrazione sia stata concretamente in grado di attuare,
  nell’anno di riferimento, in termini di prevenzione e costituisce l’indispensabile punto di partenza
  per l’elaborazione del nuovo Piano.

  1.1. ATTORI COINVOLTI NEL PROCESSO DI PREDISPOSIZIONE DEL PIANO
          La predisposizione del Piano è il risultato di un continuo lavoro di approfondimento,
   condivisione della materia da parte del R.P.C.T. con i vertici politici, amministrativi, organizzativi
   aziendali, l’OIV, e anche il “Data Protection Officer”. Il R.P.C.T. assicura, costantemente, nel
   suo operato quotidiano il raccordo con queste figure attraverso incontri periodici, relazioni,
   verifiche e un continuo confronto.
  Gli organi ed i soggetti coinvolti per le fasi di individuazione, definizione e approvazione del
   Piano sono i seguenti:

                FASE                             ATTIVITA'                       SOGGETTI
                                                                               RESPONSABILI
                                                                              Responsabile della
    Aggiornamento del PTPCT           Promozione e coordinamento
                                                                              prevenzione della
                                           del processo di
                                                                              corruzione e della
                                          aggiornamento del                      trasparenza
                                             Programma                         (Flavia d’Auria)

                                                                             Responsabile della
                                        Individuazione dei contenuti
                                                                              prevenzione della
                                                 del PTPCT
                                                                              corruzione e della
                                                                                 Trasparenza
                                                                             Segretario generale
                                                                                (Pietro Abate)

                                                                                                       8
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                                                                    Aree organizzative dell'Ente
                                                                         OIV monocratico
                                                                       Collegio dei Revisori

                                                                        Responsabile della
                                           Redazione
                                                                        prevenzione della
                                                                        corruzione e della
                                                                          trasparenza e
                                                                        Responsabili Aree
        Adozione del Piano                                                    Giunta
     Triennale di prevenzione
         della corruzione e
            trasparenza

      Attuazione del PTPCT        Attuazione delle iniziative con       Responsabile della
                                  elaborazione, aggiornamento           prevenzione della
                                   e pubblicazione dei dati sul         corruzione e della
                                       siti internet dell’ente            trasparenza,
                                                                        Responsabili Aree
                                                                          organizzative
                                                                            Ufficio Web

    Controllo su attuazione del    Controllo dell'attuazione del        Responsabile della
              PTPCT                 PTPCT e delle iniziative             prevenzione della
                                             previste                corruzione e trasparenza
                                                                                OIV
                                                                        Responsabili Aree
                                                                          organizzative
                                                                               OIV

                                     Audit sul sistema della
                                    trasparenza ed integrità.
                                                                        Responsabile della
                                           Attestazione
                                                                        prevenzione della
                                     dell'assolvimento degli
                                      obblighi in materia di            corruzione e della
                                    mitigazione del rischio di             trasparenza
                                            corruzione                          OIV

                                                                                                9
PTPCT – Triennio 2021-2023
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                                                       GIUNTA
                                                                                   RPCT
                          SEGRETARIO
                           GENERALE

                                                                                                 OIV
       COLLEGIO DEI
         REVISORI

                                        SOGGETTI COINVOLTI NEL SISTEMA
                                            DI PREVENZIONE DELLA
       AREA WEB                           CORRUZIONE E TRASPARENZA

                                                                                               DPO

                        Dirigent                   Responsabili di              Dipendenti
                                                    dipartimento

          Come sintetizzato in tabella, per la piena e più ampia implementazione aziendale della
  policy dell'anticorruzione e della trasparenza, il RPCT di Unioncamere Lazio assicura il costante
  pieno coinvolgimento dell'intera organizzazione dell'Ente dagli organi di governo, ai dirigenti, ai
  singoli dipendenti.
          La prima fase, relativa alla predisposizione e all’aggiornamento del Piano di prevenzione
  della corruzione e della trasparenza, che si concretizza in un’attività di promozione e
  coordinamento dell'intero processo con particolare riferimento alla individuazione e redazione
  dei contenuti, vede in primo luogo operare il responsabile di prevenzione della corruzione in
  stretto raccordo con il Segretario generale ed i responsabili delle singole aree organizzative
  dell’ente.
          La fase di adozione del Piano spetta all’organo di indirizzo politico dell’ente che deve
  approvare il Piano predisposto dal RPCT, di norma, entro il 31 gennaio di ogni anno.

                                                                                                  10
PTPCT – Triennio 2021-2023
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            Infine, la fase relativa all’attuazione e monitoraggio del Piano, cioè alla realizzazione
  delle iniziative in esso previste, vede la responsabilità del responsabile di prevenzione della
  corruzione e della trasparenza ma, ancora una volta, presuppone, quale caposaldo
  fondamentale, la partecipazione attiva di tutte le aree organizzative dell'Ente riportate nel Piano
  stesso.

            Un ruolo particolarmente importante che Unioncamere Lazio, nella persona del RPCT,
  sollecita costantemente nel corso dell’anno per analisi, verifiche, confronti, è quello svolto
  dall’OIV costituito, in Unioncamere Lazio, in forma monocratica. Il monitoraggio costante sullo
  stato di implementazione delle misure previste dal Piano di prevenzione è l’obiettivo prioritario
  degli strumenti di anti-corruzione.

  Nel corso del 2020, seppur in una situazione di emergenza sanitaria, non sono mancati i continui
   contatti e incontri con l’OIV soprattutto nelle fasi di lavoro previste per l’attestazione sulla
   Trasparenza ma anche con i rappresentati del Collegio dei Revisori per un aggiornamento
   sull’attuazione del Piano che richiedono periodicamente di incontrare l’OIV e il DPO per un
   aggiornamento sulle attività in corso.

      2. IL PROCESSO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL P.T.P.C.T.

            Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza è approvato dalla
   Giunta dell’Unione Regionale ed è redatto dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione
   e della Trasparenza dott.ssa Flavia d’Auria, Vicesegretario generale di Unioncamere Lazio.
            Per Unioncamere Lazio il 2021 rappresenta la quinta annualità di predisposizione del
   Piano. L’attività ha preso avvio con la nomina, nel dicembre 2015, del Responsabile
   Anticorruzione Trasparenza e con l’approvazione, da parte della Giunta, nel marzo del 2016,
   dei Piani Anticorruzione e Trasparenza. Questi anni sono stati, pertanto, anni di costruzione
   dell’impianto organizzativo generale, volti alla comprensione generale della normativa,
   all’applicazione, tenuto conto dell’assetto organizzativo di Unioncamere Lazio, alla progressiva
   creazione dell’alberatura per il sito Internet aziendale per il costante adeguamento al dettato
   normativo.
            Il presente piano è stato elaborato a partire dalle indicazioni fornite dal PNA nazionale
   2019 approvato con delibera ANAC n. 1064 del 13 novembre 2019 uno strumento che ha inteso
   ordinare e collegare in un unico documento tutti i riferimenti normativi cui riferirsi per la gestione
   del tema prevenzione della Corruzione e Trasparenza. Uno strumento di indirizzo per tutte le
                                                                                                      11
PTPCT – Triennio 2021-2023
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   Amministrazioni cui si è ispirato anche Unioncamere Lazio per la predisposizione del presente
   aggiornamento del Piano Anticorruzione e Trasparenza.
          La metodologia utilizzata tiene anche conto delle nuove Linee Guida di Unioncamere
   nazionale aggiornate sulla base delle indicazioni ANAC con particolare riferimento alla gestione
   del rischio.

                  2.1 Rapporto sull’annualità 2020
          L’elaborazione e l’aggiornamento del Piano, naturalmente non può non tener conto
   dell’andamento dell’annualità precedente alla predisposizione dello stesso in un’ottica di
   continuo miglioramento.
          Secondo quanto stabilito dall’art. 1, c. 14 della legge n. 190/2012, novellato dal D.lgs.
   97/2016, “...ogni anno, il RPCT trasmette all'organismo indipendente di valutazione e all'organo
   di indirizzo dell'amministrazione una relazione recante i risultati dell’attività svolta e la pubblica
   nel sito web dell'amministrazione…”
          A tal proposito, si fa presente che l’ANAC, con Comunicato del 2 dicembre 2020, ha
   differito al 31 marzo 2021 il termine ultimo per la predisposizione e pubblicazione della predetta
   Relazione per l’Anno 2020, e ne ha pubblicato il modello di compilazione in data 11 dicembre
   u.s.
          Tale relazione può essere visionata e scaricata integralmente dal sito istituzionale della
   Camera sotto la sezione “Amministrazione Trasparente – Altri Contenuti – Prevenzione della
   Corruzione”.
          Per quanto riguarda alcune considerazioni di tipo generale sull’andamento dell’attività di
   contrasto alla corruzione, nel corso del 2020, va innanzitutto evidenziato, come emerso dalla
   Relazione sull’annualità 2020, a cura del Responsabile Anticorruzione e Trasparenza,
   pubblicata sul sito e trasmessa all’organo di indirizzo politico e all’OIV, che nell’anno appena
   trascorso non si è assistito nell’Ente a fenomeni di stampo corruttivo. Si riportano di seguito le
   considerazioni formulate nella relazione annuale 2020:

    CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’EFFICACIA                        Le misure di prevenzione della corruzione
    DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DI                        previste dal PTPCT sono state tutte attuate.
    PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC) E                         Si monitora costantemente su eventuali
    SUL RUOLO DEL RESPONSABILE DELLA                              ulteriori interventi migliorativi anche di tipo
    PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA                          organizzativo per una sempre migliore
    TRASPARENZA (RPCT)                                            gestione del lavoro. Uno dei fattori
                                                                  principali di questa attuazione è anche
                                                                  collegato alla dimensione dell'Ente che

                                                                                                           12
PTPCT – Triennio 2021-2023
________________________________________________________________________________
                                                                    consente al RPCT di assicurare un costante
                                                                    e ravvicinato lavoro con le aree aziendali e
                                                                    con i diretti responsabili nonché verificare
                                                                    costantemente, anche sollecitando incontri
                                                                    e verifiche periodiche coinvolgendo anche
                                                                    dall'OIV. La diffusione dello strumento
                                                                    della cultura e della formazione a livello
                                                                    aziendale è un altro elemento che favorisce
                                                                    l'attuazione del piano
   Stato di attuazione del PTPC - Valutazione sintetica del         Non risultano scostamenti tra quanto
   livello effettivo di attuazione del PTPC indicando i fattori     previsto dal PTPC e quanto attuato.
   che hanno determinato l’efficacia delle misure attuate           Naturalmente l'Amministrazione opera in
                                                                    una logica di crescita e miglioramento
                                                                    continuo affinché il lavoro posso
                                                                    costantemente migliorare. Si evidenzia che
                                                                    il buon funzionamento del sistema è dovuto
                                                                    ad una continua interazione, viste anche le
                                                                    dimensioni ridotte dell'Ente, del RPCT con
                                                                    i vari responsabili di Area oltre che con i
                                                                    vertici.
   Aspetti critici dell’attuazione del PTPC - Qualora il PTPC       Il RPCT in relazione alla contenuta
   sia stato attuato parzialmente, indicare le principali           dimensione dell'Ente ha un contatto
   motivazioni dello scostamento tra le misure attuate e le         costante quotidiano con tutte le aree
   misure previste dal PTPC                                         organizzative aziendali assicurando non
                                                                    solo un flusso costante delle principali
                                                                    novità o aggiornamenti della normativa in
                                                                    materia ma anche verificando lo stato di
                                                                    attuazione dei lavori. Forte l'impulso anche
                                                                    nella supervisione e attuazione della tenuta
                                                                    e dell'aggiornamento del portale Web per la
                                                                    pubblicazione dei dati nella sezione
                                                                    Amministrazione Trasparente in linea con
                                                                    le previsioni normative
   Ruolo del RPCT - Valutazione sintetica del ruolo di              Non si sono registrati ostacoli all'azione
   impulso e coordinamento del RPCT rispetto all’attuazione         del RPCT
   del PTPC individuando i fattori che ne hanno supportato
   l’azione

   Aspetti critici del ruolo del RPCT - Illustrare i fattori che L'azione di impulso non è stata ostacolata
   hanno ostacolato l’azione di impulso e coordinamento del
   RPCT rispetto all’attuazione del PTPCT

                                         Sintesi della Relazione 2020

                                                                                                           13
PTPCT – Triennio 2021-2023
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  COMUNICAZIONE ALL’ANAC (ex A.V.C.P.) Come ogni anno, Unioncamere Lazio, in
   collaborazione con tutti i Referenti delle Aree, ha proceduto alla predisposizione del File per
   l’anno 2020 relativo ai dati previsti dall’art.1 comma 32 della L. 190/2012 da pubblicare nella
   sezione “Amministrazione Trasparente” del sito camerale. Il File completo è stato pubblicato
   nella sezione suddetta nei termini di legge e ne è stata data comunicazione all’ANAC.

  2.2 Modalità di adozione del Piano

          La L. 190/2012, all’art. 1, co. 8, dispone l’adozione da parte dell’organo di indirizzo del
  Piano triennale per la prevenzione della corruzione (PTPC), su proposta del Responsabile della
  prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT).
          L’ANAC ha più volte evidenziato che, anche se la prospettiva temporale del Piano è di
  durata triennale, il comma 8 è chiaro nello specificare che esso deve essere adottato ogni anno
  entro il 31 gennaio. Fa eccezione il presente Piano che, a seguito del Comunicato del Presidente
  dell’ANAC del 2 dicembre 2020, stabilisce che per le motivazioni legate all’emergenza sanitaria
  e, al fine di consentire ai RPCT di svolgere adeguatamente tutte le attività connesse
  all’elaborazione dei Piani triennali per la prevenzione della corruzione e la trasparenza, il
  Consiglio dell’Autorità ha deliberato di differire al 31 marzo 2021 il termine ultimo per la
  predisposizione e la pubblicazione dei Piani Triennali per la prevenzione della corruzione e la
  trasparenza 2021-2023.
          Il P.T.P.C.T. è soggetto ad aggiornamento annuale ed i relativi contenuti possono subire
   modifiche ed integrazioni a seguito delle eventuali indicazioni provenienti dai soggetti
   istituzionali competenti in materia e anche in ragione delle evoluzioni della riforma del sistema
   delle Camere di Commercio di cui si è ampiamento dato evidenza in premessa. Gli
   aggiornamenti annuali e le eventuali modifiche sono proposti dal Responsabile della
   Prevenzione della Corruzione e Trasparenza ed approvate con provvedimento della Giunta
   dell’Ente.

  2.3 Il coinvolgimento degli stakeholder
          Il P.T.P.C.T. viene pubblicato sul sito dell’Unione nella sezione Amministrazione
   Trasparente e viene trasmesso, una volta approvato in via definitiva, a tutto il personale
   dipendente, affinché lo osservi e provveda a farlo osservare da soggetti terzi unitamente ad un
   richiamo costante al Codice di Comportamento dell’Ente.

                                                                                                  14
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  2.4 Canali di comunicazione dei contenuti del Piano
          Il Piano viene pubblicato sul sito ufficiale di Unioncamere Lazio, all’indirizzo
  www.unioncamerelazio.it sotto la sezione “Amministrazione Trasparente” link “altri contenuti –
  corruzione”.

      3. ANALISI DEL CONTESTO

  3.1 Analisi del contesto esterno
          L’analisi del contesto esterno ha come obiettivo quello di evidenziare come le
  caratteristiche dell’ambiente nel quale l’Ente opera possano favorire il verificarsi di fenomeni
  corruttivi al proprio interno. Ciò in relazione sia al territorio di riferimento, sia a possibili relazioni
  con portatori di interessi esterni che possono influenzarne l’attività.

          Il Lazio, con 38,2mila euro, è la seconda regione in Italia in termini di PIL per abitante a
   prezzi correnti (PIL Italia per abitante 26,6mila euro). In termini di Valore aggiunto, con
   173.145,8 milioni di euro, il Lazio rappresenta l’11,2% del totale nazionale ed è la regione più
   terziarizzata d’Italia: circa l’85% del suo Valore aggiunto, misurato a prezzi correnti, deriva dai
   Servizi (Italia 73,8%).
          L’Industria in senso stretto pesa il 10,1% (Italia 19,4%), seguita dal 4,1% delle
   Costruzioni (Italia 4,7%) e dall’1% l’Agricoltura (Italia 2,1%).
          Dal punto di vista strutturale, il tessuto produttivo della regione presenta, al 31/12/2020,
   uno stock di 657.968 imprese registrate, di cui 96.289 artigiane, e un tasso di crescita del
   +1,03%, superiore al valore medio nazionale (+0,32%). Roma, con 498.221 imprese registrate
   ed un tasso di crescita del +1,17%, rappresenta il 75,9% del tessuto produttivo regionale.
   Seguono, per numero di imprese: Latina (57.663), Frosinone (48.639), Viterbo (37.915) e Rieti
   (15.530).
          La distribuzione delle imprese del Lazio per forma giuridica consente di rilevare un’alta
   concentrazione di società di capitali (45,1%) e di imprese individuali (40,8%).
          A livello settoriale, la più alta concentrazione di imprese si registra nelle attività del
   Commercio (25%), delle Costruzioni (13,5%) e nei Servizi di alloggio e ristorazione (7,9%).
   Di rilievo la presenza di startup innovative sul territorio: al 1°gennaio 2021 il Lazio si classifica
   la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, con 1.383 imprese, pari all’11,6% delle imprese
   innovative registrate in Italia (11.899 imprese). Solo Roma ne conta 1.237, il 10,4% del totale
   nazionale.

                                                                                                          15
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          A fine 2019 l’andamento economico del Paese sembrava finalmente avviarsi verso la
  conclusione definitiva della recessione, grazie soprattutto alla spinta propulsiva di settori
  strategici, quali il turismo e la manifattura, nonché alla ripresa degli scambi con l’estero,
  lasciando presagire uno scenario più favorevole nell’immediato futuro.
  Nei primi mesi del 2020, invece, a causa dello scoppiare dell’epidemia da Covid-19 si è
  registrato, un immediato brusco rallentamento con effetti dirompenti sull’economia nazionale (-
  9,1% la variazione stimata del Pil), e uno shock avverso su scala mondiale (-3% la variazione
  del Pil del Mondo).
          Dall’analisi congiunturale e tendenziale sulle imprese del territorio, effettuata da
  Unioncamere Lazio, emerge come nel 2019 le imprese dei settori manifatturiero, costruzioni,
  commercio e servizi abbiano registrato un andamento altalenante, con un trend maggiormente
  favorevole per le imprese esportatrici. Nella prima parte del 2020, invece, per tutti i settori si
  evidenzia un forte calo degli indicatori economici – in particolare del fatturato – a causa del
  lockdown determinato dall’emergenza sanitaria.
          Per quanto riguarda il tema della criminalità organizzata nel territorio della regione Lazio,
   in base allo studio “Mafie nel Lazio”, a cura dell’Osservatorio Tecnico-Scientifico per la
   Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, pubblicato nell’anno 2019, il Lazio è caratterizzato
   dalla presenza di gravi infiltrazioni di stampo mafioso, le organizzazioni criminali si presentano
   con il volto violento dei clan e con la forza “criminale-imprenditoriale” rappresentata dai loro
   capitali sporchi.
          Il sistema è “complesso” ed opera da e verso la Capitale, cuore operativo delle reti
   criminali che attraversano il Lazio. Roma rappresenta uno snodo importante per tutti gli affari
   leciti ed illeciti: le organizzazioni criminali tradizionali (soprattutto ‘ndrangheta e camorra) da
   lungo tempo acquisiscono, anche a prezzi fuori mercato, immobili, società ed esercizi
   commerciali nei quali impiegano ingenti risorse economiche provenienti da delitti.
          I soldi guadagnati con la droga o con altre attività illecite o criminali sono immessi
  nell’economia legale nel tentativo di riciclarli, di nascondere e far disperdere la loro origine. Il
  riciclaggio diventa così l’attività mafiosa più importante nelle regioni del centro-nord così come
  l’acquisizione di attività commerciali, di imprese, di immobili. Il pericolo è quello di “una
  progressiva contaminazione del tessuto produttivo in cui operano le imprese legali che
  rappresentano la maggioranza delle imprese presenti nella nostra Regione”.
          Altri dati importanti che concorrono a delineare il profilo del contesto esterno di
  riferimento sono tratti dal Rapporto Anac “La corruzione in Italia (2016 – 2019) pubblicato il 17
  ottobre 2019. L’ANAC ha analizzato i provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria nell’ultimo

                                                                                                    16
PTPCT – Triennio 2021-2023
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  triennio con il supporto del personale della Guardia di Finanza impiegato presso l’Autorità
  medesima ed ha redatto un quadro dettagliato delle vicende corruttive in termini di dislocazione
  geografica, contropartite, enti, settori e soggetti coinvolti.

                                         Ambito della corruzione

                                                                                               17
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  Il settore più a rischio si conferma quello legato ai lavori pubblici, in una accezione ampia che
  comprende anche interventi di riqualificazione e manutenzione (edifici, strade, messa in
  sicurezza del territorio): 61 gli episodi di corruzione censiti nel triennio, pari al 40% del totale. A
  seguire, il comparto legato al ciclo dei rifiuti (raccolta, trasporto, gestione, conferimento in
  discarica) con 33 casi (22%) e quello sanitario con 19 casi (forniture di farmaci, di
  apparecchiature mediche e strumenti medicali, servizi di lavanderia e pulizia), equivalente al
  13%.

                                             Settori più colpiti

         il quadro complessivo che emerge dal rapporto testimonia che la corruzione rappresenta
  un fenomeno radicato e persistente, verso il quale tenere costantemente alta l’attenzione”.
  L’opinione pubblica percepisce l’Italia un Paese meno corrotto del passato. E, in effetti, il nostro
  paese ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tema di prevenzione della corruzione, rilasciati dai
  più autorevoli organismi internazionali. Ciononostante, “la varietà delle forme di corruzione e dei
  settori di potenziale interesse impone di ricorrere a un’azione combinata di strumenti preventivi
  e repressivi, che possano operare secondo comuni linee di coordinamento ed integrazione.
  L’indispensabilità della prevenzione quale strumento aggiuntivo (ma nient’affatto alternativo)
  rispetto alla sanzione penale, risulta del resto rafforzata proprio dalle evidenze del rapporto.

                                                                                                      18
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          Si pensi, a titolo di esempio, alla predominanza dell’apparato burocratico negli episodi di
  corruzione, che comprova l’assoluta utilità di prevedere adeguate misure organizzative (n primis
  in tema di conflitti d’interesse e rotazione periodica del personale) che riducano a monte i fattori
  di rischio”.
      La trasparenza, intesa quale strumento di monitoraggio civico dell’azione amministrativa,
  allo stato rappresenta un patrimonio consolidato e soprattutto diffuso, come dimostrano tutte le
  rilevazioni svolte nel tempo dall’Autorità.

  3.2 Analisi del contesto interno

          L’Unione Regionale del Lazio è un’associazione tra enti pubblici, quali sono le Camere
  di Commercio, associazione poi divenuta obbligatoria ai sensi dell’art. 6 della L. 580/1993, così
  come novellato dal d.lgs. 23/2010. Con il Decreto di Riforma delle Camere di Commercio, Dlgs
  n. 129 del 25 novembre 2016 (“Attuazione della delega di cui all’articolo 10 della legge 7 agosto
  2015, n. 124, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio,
  industria, artigianato e agricoltura”), le Unioni regionali sono state rese facoltative stabilendo
  all’art. 6 che “le Camere di Commercio possono associarsi in Unioni regionali costituite ai sensi
  del codice civile, nelle circoscrizioni territoriali dove sono presenti almeno tre Camere di
  Commercio che aderiscono a tali associazioni allo scopo di esercitare congiuntamente funzioni
  e compiti per il perseguimento degli obiettivi comuni del sistema nell’ambito del territorio
  regionale di riferimento”.

          Negli ultimi anni l’architettura istituzionale del Sistema delle Camere di Commercio e il
   suo ambito di funzioni e attività sono stati oggetto di un profondo intervento di riforma
   concorrendo a delineare e potenziare, in un processo di generale riorganizzazione, nuovi e
   importanti ambiti di intervento a sostegno del tessuto delle imprese.

          Nel Lazio sta per essere completato il processo di riforma avviato nel più ampio spirito
   di collaborazione che prevede una regione con tre Camere di Commercio. Si è, infatti, concluso
   il processo di accorpamento tra Frosinone e Latina, con la costituzione della Camera di
   Commercio Frosinone-Latina, è stato nominato il Commissario presso la Camera di Commercio
   di Viterbo, allo scopo anche di proseguire il processo di accorpamento con la Camera di Rieti
   ed, infine, si è concluso percorso che ha portato al rinnovo degli organi della Camera di
   Commercio di Roma.

                                                                                                   19
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                 Il Sistema camerale regionale aveva avviato già da tempo un generale processo di
   riorganizzazione, efficientamento, contenimento dei costi e rafforzamento delle logiche di
   sistema, alla luce del dettato della legge di riforma che attribuisce, ad esempio, alle Unioni
   regionali lo scopo di esercitare congiuntamente funzioni e compiti per il perseguimento degli
   obiettivi comuni del sistema camerale nell'ambito del territorio regionale di riferimento, nonché
   di curare e rappresentare gli interessi comuni delle Camere di commercio associate e svolgere
   funzioni di coordinamento nell’ambito del rapporto con le Regioni.

                 Il Sistema delle Camere di Commercio del Lazio si configura come un interlocutore
   qualificato della comunità imprenditoriale e dei diversi attori istituzionali della regione e continua
   a realizzare la propria mission attraverso un dialogo fattivo e cooperativo con le Istituzioni, in
   stretta sinergia con le associazioni di categoria.

           Un lavoro importante condotto in questi anni, con grande impegno e dedizione, per offrire
   ai territori e alle imprese del Lazio un sistema camerale sempre più agile, coeso e pronto ad
   affiancare e sostenere le imprese.

           Lo scenario è quello di lavorare per conformare, alla luce delle mutate condizioni
   normative, la propria organizzazione e la propria tecnostruttura e continuare a realizzare le
   tradizionali funzioni rimaste in capo al Sistema camerale, nonché realizzarne di nuove, a favore
   del sistema imprenditoriale ed economico per lo sviluppo dei nostri territori. Particolarmente
   importanti saranno le collaborazioni interistituzionali, in particolare con la Regione Lazio, per
   l’azione in comune di iniziative a sostegno dell’economia regionale, così come previsto
   dall’”Accordo Quadro di azione comune per la realizzazione di interventi a favore dello sviluppo
   economico delle imprese e dell’occupazione del Lazio”.

           Il Sistema delle Camere di Commercio del Lazio continuerà a porsi come uno dei
   principali protagonisti dello sviluppo del territorio, essendo impegnato, da sempre, nell’opera di
   agevolare la competitività del sistema economico regionale per rilanciarne il proprio potenziale
   di sviluppo.

           Permane, quindi, l’impegno quotidiano di Unioncamere Lazio affinché il Sistema
   camerale possa essere ancor più un traino allo sviluppo e al sostegno dell’economia del nostro
   territorio.

           Il panorama dei soggetti esterni con i quali Unioncamere Lazio si trova a dialogare ed
  interagire è quindi molto ampio comprendendo le Istituzioni pubbliche e private, le associazioni,
  le autonomie funzionali, le imprese del territorio.

                                                                                                      20
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  3.2.1 Compiti e funzioni di Unioncamere Lazio

           Ai sensi dell’art. 2 dello Statuto Unioncamere Lazio, in armonia con le finalità istituzionali
   delle Camere di Commercio e nel rispetto della loro autonomia,

      a) cura e rappresenta gli interessi e persegue gli obiettivi comuni del sistema camerale in
           ambito regionale, promuove l’esercizio associato di funzioni, servizi e competenze
           camerali e assicura il coordinamento dei rapporti con la Regione.
      b) svolge, nell’ambito del sistema camerale, funzioni di supporto e promozione degli
           interessi generali del sistema economico e promuove iniziative per favorire lo sviluppo
           dell’economia regionale, la sua internazionalizzazione e la competitività del sistema delle
           imprese;
      c) assolve ai compiti di osservatorio e monitoraggio dell’economia regionale, cura e
           realizza studi e ricerche e predispone il rapporto annuale sull’attività delle Camere di
           Commercio da presentare alla Regione;
      d) svolge attività di coordinamento a favore delle Camere di Commercio associate, imposta
           le politiche del sistema camerale regionale e individua le strategie, anche su base
           pluriennale, e le linee per lo sviluppo degli obiettivi comuni delle Camere di Commercio
           della regione Lazio e per la qualificazione delle attività camerali di interesse comune;
      e) promuove proposte di legge regionali e ricerca il coordinamento con l’Unioncamere
           italiana per la predisposizione di progetti di legge nazionali, nell’interesse del sistema
           economico regionale;
      f)   promuove, coordina e realizza l’esercizio, in forma associata, di attività e servizi di
           competenza camerale, ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo n. 23/2010, al fine
           di assicurarne una gestione più efficace e perseguire economie di scala;
      g) promuove e coordina, in collaborazione con l’Unioncamere italiana, l’utilizzo da parte
           della rete camerale del Lazio, dei programmi e dei fondi comunitari, operando come
           referente e titolare degli interventi e ricercando la collaborazione con le organizzazioni
           di rappresentanza delle imprese, dei professionisti, dei lavoratori, dei consumatori e degli
           utenti;
      h) può svolgere attività informative, formative, editoriali, promozionali e di gestione di servizi
           comuni rivolte alle Camere di Commercio e ad altri enti pubblici e privati e può compiere
           tutte le operazioni a carattere immobiliare, mobiliare e finanziario necessarie per il
           raggiungimento degli scopi sociali.

                                                                                                      21
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     i)   promuove e partecipa, sulla base delle normative vigenti, ad accordi di programma,
          stipula protocolli di intesa e convenzioni, promuove la costituzione e partecipa ad enti,
          istituzioni, organismi, consorzi e società che operino nell’ambito degli scopi istituzionali
          delle Camere di Commercio o, più in generale, si propongano finalità e attuino iniziative
          di sviluppo economico e sociale.
     j)   Le Camere di Commercio associate possono avvalersi dell’Unione regionale per
          l’esercizio di compiti e funzioni di cui all’art. 2 della legge n. 580/1993 e s.m.i.
     k) Unioncamere Lazio non persegue scopi di lucro.
     l)   Unioncamere Lazio promuove specifici strumenti di consultazione e di collaborazione
          con la Regione Lazio per individuare linee di azione e coordinamento delle reciproche
          iniziative e definire la propria partecipazione al processo di programmazione regionale
          e alla sua realizzazione.
     m) I rapporti di collaborazione con la Regione Lazio sono definiti tramite accordi quadro,
          protocolli di intesa e convenzioni stipulati dall’Unioncamere Lazio in rappresentanza
          delle Camere di Commercio e potranno anche prevedere attribuzioni di funzioni e
          deleghe esercitabili direttamente o attraverso strumenti specifici.
     n) Formula pareri e proposte alla Regione sulle questioni di interesse del sistema regionale
          delle imprese.
     o) promuove strumenti di coordinamento tra il sistema camerale e le associazioni regionali
          degli enti locali, al fine di rendere più efficaci le collaborazioni con la Regione e di
          promuovere la competitività delle imprese e lo sviluppo dell’economia e del territorio
          regionale.
     p) Unioncamere Lazio promuove le collaborazioni con le altre autonomie funzionali di
          natura pubblica o privata, anche attraverso la predisposizione di specifici accordi o altri
          strumenti che favoriscano il perseguimento degli obiettivi e lo svolgimento delle
          competenze assegnate dalla normativa statale e regionale.

  ASSETTO ISTITUZIONALE
          Gli Organi di Unioncamere Lazio sono (Art. 4 dello Statuto “Organi”):
              a. il Consiglio;
              b. la Giunta;
              c. il Presidente;
              d. il Collegio dei Revisori dei Conti.

                                                                                                   22
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  IL CONSIGLIO
          Il Consiglio è composto dai Presidenti e dai componenti di Giunta delle singole Camere
   di Commercio associate. Esso è presieduto dal Presidente o, in sua assenza, dal Vice
   Presidente Vicario.

  Competenze Consiliari
          Il Consiglio:
           a. elegge il Presidente tra coloro che ricoprono la carica di Presidente di una delle
                Camere di Commercio associate;

           b. elegge il Vicepresidente Vicario;

           c. nomina, su proposta del Presidente, il Segretario generale scegliendolo tra gli
                iscritti all’elenco di cui all’art. 20 della L. 580/1993 e s.m.i.;

           d. istituisce consulte settoriali regionali, commissioni di studio, comitati tecnici e
                gruppi di lavoro;

           e. nomina, secondo i criteri previsti dall’art.14 del presente Statuto, i componenti del
                Collegio dei revisori;

           f.   nomina il Collegio dei Probiviri;

           g. approva l'indirizzo generale dell'attività dell'Unione regionale;

           h. approva la relazione della Giunta sull'attività svolta dall'Unione regionale durante
                ogni esercizio;

           i.   approva il bilancio preventivo ed il bilancio consuntivo;

           j.   approva l’aggiornamento di bilancio;

           k. determina con cadenza triennale, in occasione del rinnovo degli organi dell’Unione
                regionale, l’importo dell’aliquota di contribuzione ordinaria annuale delle Camere di
                Commercio aderenti. Detto importo può essere modificato annualmente,
                contestualmente all’approvazione del bilancio preventivo e del programma di
                attività, in modo da risultare equo tra le Camere di Commercio associate e congruo
                rispetto al programma stesso. Egualmente, ciascuna Camera di Commercio
                associata può destinare contributi aggiuntivi per lo svolgimento di specifiche
                iniziative comunque da inserire nel programma delle attività.

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   LA GIUNTA
          La Giunta è composta dai Presidenti delle Camere di Commercio associate.

  Competenze della Giunta
          La Giunta,

     a) formula il programma di attività annuale da sottoporre al Consiglio;

     b) approva il progetto di bilancio preventivo e di conto consuntivo da sottoporre al
          Consiglio;

     c) nomina gli esperti e i rappresentanti dell'Unione regionale in seno a enti o commissioni
          ove tale rappresentanza sia richiesta o prevista;

     d) adotta, su proposta del Segretario generale, i regolamenti per il funzionamento
          dell'Unione regionale;

     e) delibera sulle convenzioni e le partecipazioni esterne dell'Unione regionale;

     f)   assume, su proposta del Segretario generale, i provvedimenti disciplinari relativi al
          personale in conformità al contratto collettivo dei dipendenti del commercio;

     g) approva la pianta organica dell’Unione regionale la cui attuazione viene affidata al
          Segretario generale;
     h) adotta, in caso di necessità ed urgenza, i provvedimenti di variazione al bilancio da
          sottoporre a ratifica del Consiglio in occasione dell’aggiornamento di bilancio e/o del
          bilancio consuntivo al 31/12 di ogni anno.
     1. La Giunta può delegare, volta per volta, specifiche funzioni e compiti al Presidente o ai
          Vicepresidenti nonché allo stesso Consiglio.
     2. Nell'ambito delle finalità statutarie la Giunta delibera, altresì, su quanto non
          espressamente attribuito alla competenza di altri organi o all’autonomia della dirigenza.
     3. La Giunta può convocare l’Assise dei consiglieri camerali, alla quale partecipano i
          Consiglieri di tutte le Camere di Commercio associate, per favorirne la partecipazione
          alle iniziative di sistema in ambito territoriale.

  IL PRESIDENTE

     1. Il Presidente è il legale rappresentante dell’ente e ha la rappresentanza politica e
          istituzionale dell'Unione regionale. Presiede e convoca, fissandone i relativi O.d.g., il
          Consiglio e la Giunta.
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     2. Il Presidente esplica le funzioni delegategli dalla Giunta e, in caso d’urgenza, ne
         esercita le competenze salvo ratifica da parte della stessa Giunta nella prima adunanza
         successiva.
     3. Viene eletto dal Consiglio su proposta della Giunta, dura in carica tre anni, salvo che
         cessi dalla carica di Presidente nella Camera di Commercio di appartenenza, nel qual
         caso decade anche dalla carica di Presidente di Unioncamere Lazio.
     4. Quando è chiamato ad eleggere il Presidente, il Consiglio è validamente costituito con
         la presenza di un numero almeno pari ai due terzi dei componenti. Il Presidente è eletto
         nella prima votazione con la maggioranza assoluta dei componenti. Nella seconda
         votazione, da tenersi nella seduta successiva, è nominato il candidato che ha riportato
         il maggior numero di voti.

  IL COLLEGIO DEI REVISORI
       Il Collegio dei revisori dei conti, in quanto organo di controllo, vigila sull’osservanza della
       legge e del presente Statuto, sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione di
       Unioncamere Lazio ed attesta la corrispondenza del conto consuntivo alle risultanze della
       gestione. Il collegio accerta la regolare tenuta d e l l a c o n t a b i l i t à , controllando il
       servizio di cassa e di economato di Unioncamere Lazio.
       Il Collegio s i compone d i tre componenti effettivi e tre componenti supplenti, nominati
       dal Consiglio. I componenti effettivi sono designati rispettivamente u n o dal Ministero
       dello Sviluppo Economico, uno dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ed uno dalla
       Regione Lazio. I supplenti sono designati uno dal Ministero dello Sviluppo Economico,
       uno dalla Regione Lazio e uno dal Consiglio.
       Il Collegio dei Revisori elegge al proprio interno il proprio presidente.
       Il Collegio dei Revisori riferisce annualmente al Consiglio sul bilancio preventivo, sui conti
       consuntivi e sui risultati.
       Il Collegio dei Revisori dura in carica cinque anni ed suoi componenti sono rieleggibili. l
       Revisori hanno diritto di accesso in qualsiasi momento a tutti gli atti e documenti
       dell'Ente. Al Collegio dei Revisori dei Conti si applicano, ove compatibili, le norme del
       codice civile inerenti ai sindaci delle società per azioni.
       l componenti del Collegio dei Revisori devono essere iscritti al Registro dei Revisori
       contabili.

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  L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) è costituito in forma monocratica (dr.
   Pierluigi Pace).

  Il responsabile dell’Anagrafe della Stazione appaltante (RASA) è la dott.ssa Daniela
   Benedetti Responsabile Dipartimento I Amministrazione e Personale.

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           ORGANIGRAMMA UNIONCAMERE LAZIO

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  4 LE RISORSE UMANE
  La dotazione organica dell’Unione Regionale al 31/03/2021 è di complessive 19 unità.

                    CATEGORIA                                            UNITA'

    SEGRETARIO GENERALE                                    Il ruolo è ricoperto dal Segretario
                                                             generale della CCIAA di Roma
    DIRIGENTI                                                                2
    QUADRO                                                                   2
    1°LIVELLO                                           5 (1 unità in posizione di comando dal 16
                                                                       marzo 2020

    2° LIVELLO                                                               1
    3°LIVELLO                                                                7
    4°LIVELLO                                                                1
    5°LIVELLO                                                                1
    TOTALE                                                                 19 unità

      5. AREE DI RISCHIO: METODOLOGIA

          Il presente documento è stato redatto in linea con le indicazioni contenute nell’Allegato
  1 al PNA 2019 “Indicazioni metodologiche per la gestione dei rischi corruttivi”.

          Secondo le disposizioni ANAC questo documento rappresenta l’unico documento
   metodologico da seguire nella predisposizione dei Piani triennali della prevenzione della
   corruzione e della trasparenza per la parte relativa alla gestione del rischio corruttivo.

          Pur in continuità con i precedenti PNA, il presente Piano sviluppa ed aggiorna alcune
   indicazioni metodologiche allo scopo di indirizzare ed accompagnare le pubbliche
   amministrazioni, le società e gli enti chiamati ad applicare la legge 190/2012 (d’ora in poi
   amministrazioni) verso un approccio alla prevenzione della corruzione finalizzato alla riduzione
   del rischio corruttivo che consenta di considerare la predisposizione del PTPCT come un
   processo sostanziale e non meramente formale.
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