Piano triennale di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2018 2020

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PTPCT – Triennio 2018/ 2020
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   Piano
   triennale di prevenzione della
   Corruzione e della Trasparenza
   2018 – 2020

               Approvato con delibera di Giunta n. 4 del 7 febbraio 2018
PTPCT – Triennio 2018/ 2020
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                                                    INDICE

  PREMESSA                                                                                                3

  ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE                                                          7

  IL PROCESSO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL P.T.P.C.T.                                                 15

  AZIONI E MISURE PER LA PREVENZIONE                                                                    18

   - TRASPARENZA
  - MAPPATURA PROCESSI

  TEMPI E MODALITÀ DI CONTROLLO DELL’EFFICACIA DEL P.T.P.C.T.                                           23

  LA FORMAZIONE IN TEMA DI ANTICORRUZIONE                                                              244

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  ALLEGATI PARTE INTEGRANTE DEL PIANO:

  ALLEGATO “1” - TABELLA AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE “ELENCO OBBLIGHI DI
  PUBBLICAZIONE
  ALLEGATO “2” - LE SCHEDE DI RISCHIO

                                                                                                               2
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                                               PREMESSA

  La legge nr. 190/2012 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e
  dell'illegalità nella pubblica amministrazione" ha introdotto nel nostro ordinamento la nuova nozione
  di “rischio”, intesa come possibilità che in precisi ambiti organizzativo/gestionali possano verificarsi
  comportamenti corruttivi ed è stato stabilito l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di predisporre
  un piano di prevenzione della corruzione nel quale deve essere fornita una valutazione del diverso
  livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e devono essere indicati gli interventi
  organizzativi volti a prevenirlo.
  Tale legge, unitamente a quella della trasparenza, D. lgs n. 33 del 14 marzo 2013 – “Riordino della
   disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione
   di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, dal D.lgs n. 97/2016 “Revisione e
   semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicita' e
   trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo
   2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione
   delle amministrazioni pubbliche”, costituiscono l’impianto normativo cardine per lavorare a piani e
   misure da adottare per migliorare la strategia di lotta all’illegalità nell’ambito dell’attività della
   Pubblica Amministrazione.
          Negli ultimi due anni, poi, rilevanti e significative sono state le modifiche legislative
   intervenute in materia di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.
          Innanzitutto, si ricorda che, con delibera n. 831 del 3 agosto 2016, l’ANAC ha adottato il
   Piano Nazionale Anticorruzione 2016 (PNA), il primo predisposto dall’ANAC ai sensi dell’art. 19 del
   decreto legge 24 giugno 2014 n. 90, che ha trasferito interamente all’Autorità le competenze in
   materia di prevenzione della corruzione e della promozione della trasparenza nelle pubbliche
   amministrazioni.
          Questo Piano riflette le rilevanti modifiche legislative intervenute, in particolare quelle
   apportate dal decreto legislativo del 25 maggio 2016, n. 97, “Recante revisione e semplificazione
   delle disposizioni in materia di prevenzione, pubblicità e trasparenza correttivo della legge 6
   novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’art 7 della legge
   7 agosto 2015 n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” e quelle
   relative al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 sul Codice dei contratti pubblici.
          Il PNA, viene qualificato da Anac come un atto di indirizzo rivolto a tutte le amministrazioni
  (e ai soggetti privati in controllo pubblico) che adottano i P.T.P.C.T. e contiene indicazioni che

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  impegnano le amministrazioni allo svolgimento di attività di analisi della realtà amministrativa e
  organizzativa nella quale vengono svolte le attività di esercizio di funzioni pubbliche e di attività di
  pubblico interesse esposte a rischi di corruzione e all’adozione di concrete misure di prevenzione
  della corruzione. Si tratta di un modello che contempera l’esigenza di uniformità nel perseguimento
  di effettive misure di prevenzione della corruzione con l’autonomia organizzativa, spesso
  costituzionalmente garantita, delle amministrazioni nel definire esse stesse i caratteri della propria
  organizzazione e, all’interno di essa, le misure organizzative necessarie a prevenire i rischi di
  corruzione rilevati.
  Tra le principali novità introdotte dal PNA per semplificare le attività delle amministrazioni in materia
   vi sono state:
      •   unificazione in un solo strumento del P.T.P.C.T. e del Programma triennale della
          trasparenza e integrità prevedendo, in aggiunta, una possibile articolazione delle attività in
          rapporto alle caratteristiche organizzative (soprattutto dimensionali) delle amministrazioni;
      •   rafforzamento del ruolo del Responsabile per la prevenzione della corruzione quale
          soggetto titolare del potere di predisposizione e di proposta del P.T.P.C.T. all’organo di
          indirizzo;
      •   un maggiore coinvolgimento dell’organo di indirizzo politico e dell’OIV nella formazione e
          attuazione del piano
      •   il potere di vigilanza e sanzionatorio riconosciuto in capo all’ANAC per i casi di mancata
          predisposizione del piano o di sua eccessiva carenza di contenuti.
          Altro importante documento di riferimento è la Deliberazione n. 1310 del 28 dicembre 2016
   con la quale l’ANAC ha approvato, in via definitiva, le “Prime linee guida recanti indicazioni
   sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel
   d.lgs. 33/2013 come modificati dal d.lgs. 97/2016”.

  Con riferimento al 2017 di seguito si elencano le novità normative più significative intervenute
   riguardanti l’attività di Trasparenza e prevenzione della corruzione.
  La Determinazione ANAC n. 241 del 08/03/2017 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale - Serie
   Generale n. 70 del 24-3-2017 riguardante le “Linee guida recanti indicazioni sull’attuazione dell’art.
   14 del d.lgs. 33/2013 «Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici,
   di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali» come modificato
   dall’art. 13 del d.lgs. 97/2016”.

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  Tale Determinazione identifica nell’Allegato 1) gli Organi della Camera di Commercio, quindi
   Presidente, Consiglio e Giunta, quali rientranti nella fattispecie previste dall’Art. 14, co 1-bis – cioè
   “Titolari di incarico o carica di amministrazione, di direzione e di governo” e non tra quelli di “Titolari
   di Incarichi politici”. Inoltre, chiarisce definitivamente che le sopracitate cariche svolte a titolo
   gratuito esonerano l’amministrazione dalla pubblicazione dei dati di cui al co. 1 dell’articolo 14 del
   D.lgs.33/2013.
  La Delibera ANAC n. 382 del 12 aprile 2017 - con la quale l’ Autorità Nazionale Anticorruzione
   ha sospeso l’efficacia delle Delibera n. 241/2017 sugli obblighi di pubblicazione dei dirigenti
   pubblici relativamente alle indicazioni dell’art. 14, co. 1 lett. c) ed f) del D.lgs.33/2013, compensi,
   spese per viaggi di servizio, situazione patrimoniale e reddituale.
  Il Decreto Legislativo 19 aprile 2017, n. 56 – “Disposizioni integrative e correttive al decreto
   legislativo 18 aprile 2016, n. 50” , che ha rivisto tra gli altri anche l’art. 29 in materia di principi di
   trasparenza, rafforzando in capo alle stazioni appaltanti gli obblighi di pubblicazione relativamente
   a tutte le fasi delle procedure di gara quali: dati riguardanti le commissioni giudicatrici, i curricula
   dei componenti, i partecipanti alle procedure di gara, etc
  La Circolare del       30 maggio 2017, n. 2/2017 della Presidenza del Consiglio dei Ministri
   Dipartimento della Funzione Pubblica, pubblicato nella G.U.generale n. 162 il 13/07/2017
   riguardante le modalità di attuazione delle norme sull'accesso civico generalizzato, il cosiddetto
   FOIA.
   Il Decreto Legislativo del 16 giugno 2017, n. 100 - Disposizioni integrative e correttive al decreto
   legislativo 19 agosto 2016, n. 175, recante testo unico in materia di società a partecipazione
   pubblica, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.147 del 26-6-2017.
  Determinazione ANAC n. 1134 del 08/11/2017 - rif. Nuove linee guida per l’attuazione della
   normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli
   enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici
   economici.
   Delibera ANAC n. 1028 con la quale è stato approvato l’Aggiornamento 2017 al Piano Nazionale
   Anticorruzione dando evidenza dei risultati emersi dagli esiti della valutazione condotta su di un
   campione di PTPC 2017-2019. Da questa analisi emergono considerazione e suggerimenti per le
   Amministrazioni cui ispirarsi per il miglioramento continuo del proprio lavoro.
  Infine, si segnala la Legge n. 179 del 30/11/2017 – “ Disposizioni per la tutela degli autori di
   segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di
   lavoro pubblico o privato”. Tale provvedimento tutela i cosiddetti “whistleblower”, prevedendo fra

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   l’altro che il dipendente che segnala illeciti, oltre ad avere garantita la riservatezza dell’identità, non
   possa essere sanzionato, demansionato, licenziato o trasferito.
  Un altro documento importante di cui tenere conto nel continuo lavoro di piena aderenza al dettato
   normativo è anche l’Atto di segnalazione dell‘ANAC n. 6 del 20 dicembre 2017 concernente il diritto
   di accesso civico e gli obblighi di pubblicità trasparenza e diffusione di informazione dal parte delle
   PA, contenuta del D.lgs 33/2012, come modificato dal D.lgs 97/2016 nel quale si rinvengono
   importanti riflessioni di ANAC, sulla Trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche (Art. 4 bis),
   obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di direzione o di governo e i titolari
   di incarichi dirigenziali (Art. 14), sanzioni per la violazione degli obblighi d trasparenza (Art. 47)
   sulla pubblicazione delle banche dati (Art. 9-bis), meritevoli di essere segnalate al Governo e al
   Parlamento, per colmare alcune lacune, chiarire alcune questioni e adottare correttivi che rendano
   più efficaci le disposizioni normative vigenti

           Il PTPCT di Unioncamere Lazio 2018-2020 viene dunque redatto tenendo conto delle
   indicazioni fornite, dalle delibere e dalle linee guida predisposte dall’ANAC per quanto sempre
   compatibile ed in coerenza con la dimensione aziendale e la relativa struttura organizzativa.
           Unioncamere Lazio, infatti, con la nomina nel dicembre 2015 del Responsabile
  Anticorruzione e Trasparenza, nella persona della dott.ssa Flavia d’Auria e, con la successiva
  adozione, nel marzo 2016, del primo Piano triennale per la Prevenzione della Corruzione e del
  piano Triennale della Trasparenza ha avviato il cammino di un progressivo adeguamento alle
  norme in materia di Anticorruzione e Trasparenza anche attraverso una forte azione di spinta e di
  sensibilizzazione dell’organo di indirizzo politico amministrativo e dell’intera organizzazione.
           Si rappresenta che l’aggiornamento del Piano viene attuato in un momento storico di
  complessiva riorganizzazione delle funzioni dell’intero sistema delle Camere di Commercio, a
  seguito della riforma intervenuta con il D.lgs. n. 219 del 25 novembre 2016, ancora in pieno
  svolgimento e non ancora ultimata, che ricomprende anche le Unioni regionale e che potrebbe
  generare anche delle modifiche del contesto organizzativo dell’Ente.
           Il Decreto legislativo di riforma, entrato in vigore il 10 dicembre 2016, interviene, infatti,
  sull’assetto organizzativo, sulla modifica delle funzioni tradizionali, sulla previsione di nuove
  competenze aprendo una fase di profonda riorganizzazione che quindi impatterà sul sistema nel
  suo complesso, ivi comprese le Unioni regionali.
           La pubblicazione, infine, l’8 agosto del 2017 del Decreto relativo alla “Rideterminazione
  delle circoscrizioni territoriali, istituzione di nuove camere di commercio, e determinazioni in materia

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  di razionalizzazione delle sedi e del personale” rappresenta un altro atto normativo cruciale nel
  processo di riforma del sistema delle Camere di Commercio i cui esiti cono ancora tutti da
  determinare.
          Ne consegue un quadro complessivo in rapida e profonda evoluzione di cui non si può non
  tener conto allorquando si procede alla elaborazione di documenti di lavoro strategici per la vita
  dell’Ente quali ad esempio il presente Piano.
          Considerato quanto sopra, si evidenzia che, essendo quindi in via di ridefinizione le funzioni
  del sistema camerale, la mappatura dei processi, parte integrante del presente piano ricalca,
  ancora, quello della precedente annualità in attesa di capire come e cosa verrà modificato nel corso
  dei prossimi mesi.
          Fermo restando quanto sopra, Unioncamere Lazio proseguirà nel proprio impegno di piena
  adesione al principio della lotta alla corruzione come base per tutte le azioni di miglioramento,
  presenti e future, poste in essere e a tal fine metterà in campo tutti gli strumenti e le azioni
  necessarie.
          Gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso l’adozione del Piano sono:
      •   Ampio coinvolgimento organi di indirizzo politico, organizzazione, ruolo del RPCT
      •   Gestione del rischio di corruzione
      •   Azioni e misure per la prevenzione
      •   Trasparenza
      •   Creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

           ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE

          L’Unione Regionale del Lazio è un’associazione tra enti pubblici, quali sono le Camere di
  Commercio, associazione poi divenuta obbligatoria ai sensi dell’art. 6 della L. 580/1993, così come
  novellato dal d.lgs. 23/2010. Con il Decreto di Riforma delle Camere di Commercio, Dlgs n. 129
  del 25 novembre 2016 (“Attuazione della delega di cui all’articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n.
  124, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria,
  artigianato e agricoltura”), le Unioni regionali sono state rese facoltative stabilendo all’art. 6 che “le
  Camere di Commercio possono associarsi in Unioni regionali costituite ai sensi del codice civile,
  nelle circoscrizioni territoriali dove sono presenti almeno tre Camere di Commercio che aderiscono

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  a tali associazioni allo scopo di esercitare congiuntamente funzioni e compiti per il perseguimento
  degli obiettivi comuni del sistema nell’ambito del territorio regionale di riferimento”.
          In estrema sintesi, il Decreto di riforma ha previsto la riduzione del numero delle Camere
   da 105 ad un numero massimo di 60, l’accorpamento obbligatorio per le Camere con soglia
   dimensionale minore a 75.000 imprese e unità locali iscritte, l’obbligatorietà di almeno una Camera
   per regione, la possibilità di associarsi in Unioni regionali solo nel caso in cui in una regione siano
   presenti almeno 3 Camere di Commercio che, all’unanimità, intendano costituirne una. Gli
   accorpamenti, mantenimento o creazione di nuove Camere e Unioni regionali sono comunque
   sottoposti alla vigilanza del MISE, per il tramite di Unioncamere, dovendo rispondere a comprovati
   criteri di efficienza e di equilibrio economico finanziario.

          Il Ministero dello Sviluppo Economico, in data 8 agosto 2017, ha così emanato il decreto di
   attuazione del D.lgs. 219/2016, il quale, per l’appunto, prevede il piano degli accorpamenti, del
   mantenimento o creazione di nuove Camere, Unioni regionali e Aziende speciali. Tale piano,
   presentato da Unioncamere al MISE, che lo ha adottato, è comunque sottoposto alla sua vigilanza
   per il tramite di Unioncamere medesima, dovendo rispondere a comprovati criteri di efficienza e di
   equilibrio economico finanziario.

          Anche il tema delle funzioni è oggetto di riorganizzazione avendo il decreto di riforma
   sensibilmente rivisto il quadro delle attività in alcuni casi limitandole, in altri, prevedendone di
   nuove. Questo comporta che, in continuità con le precedenti annualità, il 2018 vedrà l’Unione
   impegnata ad adeguarsi alle nuove e/o mutate funzioni, in attesa dei chiarimenti interpretativi che
   di volta in volta arriveranno dall’Unione nazionale e/o dal MISE.

          Il piano di accorpamento e riorganizzazione delle Camere, nel Lazio, vedrà un ruolo attivo
   da parte dell’Unione regionale, un ruolo di affiancamento alle Camere di Commercio, anche tramite
   il sostegno di progettualità a supporto dello sviluppo economico dei territori e delle imprese.

          Pertanto Unioncamere Lazio, nel corso del 2018, continuerà a svolgere la propria azione a
   sostegno delle imprese della nostra regione, allineando le proprie attività alla luce del nuovo dettato
   normativo. Gli uffici dell’Unione proseguiranno nell’attività di formazione del proprio personale ai
   fini di un reimpiego in attività aggiuntive, previste ex novo per le Camere e le loro Unioni. L’articolo
   2 del Decreto 219/2016, difatti, riguarda i compiti e le funzioni che le “nuove” Camere, da sole o in
   forma associata, possono svolgere. Esse, in larga parte, ricalcano funzioni e compiti già svolti nel
   passato, ma se ne aggiungono di nuove, molto importanti, relative a turismo, cultura, alternanza
   scuola - lavoro, ambiente.

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          Lo scenario è quello di lavorare per conformare, alla luce delle mutate condizioni normative,
   la propria organizzazione e la propria tecnostruttura e continuare a realizzare le tradizionali funzioni
   rimaste in capo al Sistema camerale, nonché realizzarne di nuove, a favore del sistema
   imprenditoriale ed economico per lo sviluppo dei nostri territori.

          il Sistema delle Camere di Commercio del Lazio continuerà a porsi come uno dei principali
   protagonisti dello sviluppo del territorio, essendo impegnato, da sempre, nell’opera di agevolare la
   competitività del sistema economico regionale per rilanciarne il proprio potenziale di sviluppo.

          Permane, quindi, l’impegno quotidiano di Unioncamere Lazio affinché il Sistema camerale
   possa essere ancor più un traino allo sviluppo e al sostegno dell’economia del nostro territorio.

  ASSETTO ISTITUZIONALE
  Gli Organi di Unioncamere Lazio sono (Art. 4 dello Statuto “Organi”):
              a. il Consiglio;
              b. la Giunta;
              c. il Presidente;
              d. il Collegio dei Revisori dei Conti.

  IL CONSIGLIO
      1. Il Consiglio è composto dai Presidenti e dai componenti di Giunta delle singole Camere di
          Commercio associate. Esso è presieduto dal Presidente o, in sua assenza, dal Vice
          Presidente Vicario.

  Competenze Consiliari
      1. Il Consiglio:
           a. elegge il Presidente tra coloro che ricoprono la carica di Presidente di una delle
               Camere di Commercio associate;

           b. elegge il Vicepresidente Vicario;

           c. nomina, su proposta del Presidente, il Segretario generale scegliendolo tra gli iscritti
               all’elenco di cui all’art. 20 della L. 580/1993 e s.m.i.;

           d. istituisce consulte settoriali regionali, commissioni di studio, comitati tecnici e gruppi
               di lavoro;

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         e. nomina, secondo i criteri previsti dall’art.14 del presente Statuto, i componenti del
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         f.    nomina il Collegio dei Probiviri;

         g. approva l'indirizzo generale dell'attività dell'Unione regionale;

         h. approva la relazione della Giunta sull'attività svolta dall'Unione regionale durante ogni
               esercizio;

         i.    approva il bilancio preventivo ed il bilancio consuntivo;

         j.    approva l’aggiornamento di bilancio;

         k. determina con cadenza triennale, in occasione del rinnovo degli organi dell’Unione
               regionale, l’importo dell’aliquota di contribuzione ordinaria annuale delle Camere di
               Commercio      aderenti.   Detto    importo   può   essere   modificato   annualmente,
               contestualmente all’approvazione del bilancio preventivo e del programma di attività,
               in modo da risultare equo tra le Camere di Commercio associate e congruo rispetto al
               programma stesso. Egualmente, ciascuna Camera di Commercio associata può
               destinare contributi aggiuntivi per lo svolgimento di specifiche iniziative comunque da
               inserire nel programma delle attività.

   LA GIUNTA
     1. La Giunta è composta dai Presidenti delle Camere di Commercio associate.

  Competenze della Giunta
  La Giunta,

     a) formula il programma di attività annuale da sottoporre al Consiglio;

     b) approva il progetto di bilancio preventivo e di conto consuntivo da sottoporre al Consiglio;

     c) nomina gli esperti e i rappresentanti dell'Unione regionale in seno a enti o commissioni
         ove tale rappresentanza sia richiesta o prevista;

     d) adotta, su proposta del Segretario generale, i regolamenti per il funzionamento dell'Unione
         regionale;

     e) delibera sulle convenzioni e le partecipazioni esterne dell'Unione regionale;

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     f)   assume, su proposta del Segretario generale, i provvedimenti disciplinari relativi al
          personale in conformità al contratto collettivo dei dipendenti del commercio;

     g) approva la pianta organica dell’Unione regionale la cui attuazione viene affidata al
          Segretario generale;
     h) adotta, in caso di necessità ed urgenza, i provvedimenti di variazione al bilancio da
          sottoporre a ratifica del Consiglio in occasione dell’aggiornamento di bilancio e/o del
          bilancio consuntivo al 31/12 di ogni anno.
     2. La Giunta può delegare, volta per volta, specifiche funzioni e compiti al Presidente o ai
          Vicepresidenti nonché allo stesso Consiglio.
     3. Nell'ambito delle finalità statutarie la Giunta delibera, altresì, su quanto non
          espressamente attribuito alla competenza di altri organi o all’autonomia della dirigenza.
     4. La Giunta può convocare l’Assise dei consiglieri camerali, alla quale partecipano i
          Consiglieri di tutte le Camere di Commercio associate, per favorirne la partecipazione alle
          iniziative di sistema in ambito territoriale.

  IL PRESIDENTE

     1. Il Presidente è il legale rappresentante dell’ente e ha la rappresentanza politica e
          istituzionale dell'Unione regionale. Presiede e convoca, fissandone i relativi O.d.g., il
          Consiglio e la Giunta.
     2. Il Presidente esplica le funzioni delegategli dalla Giunta e, in caso d’urgenza, ne esercita
          le competenze salvo ratifica da parte della stessa Giunta nella prima adunanza
          successiva.
     3. Viene eletto dal Consiglio su proposta della Giunta, dura in carica tre anni, salvo che cessi
          dalla carica di Presidente nella Camera di Commercio di appartenenza, nel qual caso
          decade anche dalla carica di Presidente di Unioncamere Lazio.
     4. Quando è chiamato ad eleggere il Presidente, il Consiglio è validamente costituito con la
          presenza di un numero almeno pari ai due terzi dei componenti. Il Presidente è eletto nella
          prima votazione con la maggioranza assoluta dei componenti. Nella seconda votazione,
          da tenersi nella seduta successiva, è nominato il candidato che ha riportato il maggior
          numero di voti.

  IL COLLEGIO DEI REVISORI

                                                                                                      11
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       Il Collegio dei revisori dei conti, in quanto organo di controllo, vigila sull’osservanza della legge
        e del presente Statuto, sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione di Unioncamere
        Lazio ed attesta la corrispondenza del conto consuntivo alle risultanze della gestione. Il
        collegio accerta la regolare tenuta della contabilità, controllando il servizio di cassa
        e di economato di Unioncamere Lazio.
       Il Collegio si compone di tre componenti effettivi e tre componenti supplenti, nominati
       dal Consiglio. l componenti effettivi sono designati rispettivamente uno dal Ministero
       dello Sviluppo Economico, uno dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ed uno dalla
       Regione Lazio. l supplenti sono designati uno dal Ministero dello Sviluppo Economico,
       uno dalla Regione Lazio e uno dal Consiglio.
       Il Collegio dei Revisori elegge al proprio interno il proprio presidente.
       Il Collegio dei Revisori riferisce annualmente al Consiglio sul bilancio preventivo, sui conti
       consuntivi e sui risultati.
       Il Collegio dei Revisori dura in carica cinque anni ed suoi componenti sono rieleggibili.
       l Revisori hanno diritto di accesso in qualsiasi momento a tutti gli atti e documenti dell'Ente.
       Al Collegio dei Revisori dei Conti si applicano, ove compatibili, le norme del codice civile
       inerenti ai sindaci delle società per azioni.
       l componenti del Collegio dei Revisori devono essere iscritti al Registro dei Revisori
       contabili.

  L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) è costituito in forma monocratica.

  Il responsabile dell’Anagrafe della Stazione appaltante (RASA) è la dott.ssa Daniela Benedetti
   Responsabile Dipartimento I Amministrazione e Personale.

                                                                                                         12
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             ORGANIGRAMMA UNIONCAMERE LAZIO

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                                   LE RISORSE UMANE

  La dotazione organica dell’Unione Regionale al 31/01/2018 è di complessive 23 unità.

                 CATEGORIA                                         UNITA'
   SEGRETARIO GENERALE                                                1
   DIRIGENTI                                                          2
   QUADRO                                                             2
   1°LIVELLO                                                          5
   2° LIVELLO                                                         1
   3°LIVELLO                                                          9
   4°LIVELLO                                                          2
   5°LIVELLO                                                          1
   TOTALE                                                         23 unità

                                                                                         14
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        IL PROCESSO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL P.T.P.C.T.
  Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza è approvato dalla Giunta
   dell’Unione Regionale ed è redatto dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della
   Trasparenza dott.ssa Flavia d’Auria.
  Per Unioncamere Lazio il 2018 rappresenta la terza annualità di attuazione del Piano. L’attività ha
   preso avvio con la nomina nel dicembre 2015 del Responsabile Anticorruzione Trasparenza e con
   l’approvazione, da parte della Giunta, nel marzo del 2016, del primo piano anticorruzione e
   trasparenza. Questi due anni sono stati pertanto anni di costruzione dell’impianto organizzativo
   generale, ivi compresa la creazione dell’alberatura per il sito Internet aziendale per il progressivo
   e costante adeguamento al dettato normativo, compatibilmente con la struttura e le dimensioni
   dell’organizzazione.
  Come emerso dalla Relazione sull’annualità 2017, a cura del Responsabile Anticorruzione e
   Trasparenza pubblicata sul sito e trasmessa all’organo di indirizzo politico e all’OIV, non si è
   assistito nell’Ente a fenomeni di stampo corruttivo o a particolari criticità se non chiaramente il
   dover progressivamente coinvolgere e sensibilizzare tutti i livelli aziendali nell’applicazione di
   quanto previsto dal Piano.

  Soggetti coinvolti per l’individuazione dei contenuti del Piano
  La predisposizione del Piano è il risultato di un continuo lavoro di approfondimento, condivisione
   della materia da parte del RPC con i vertici politici, amministrativi, organizzativi aziendali che il
   RPC assicura costantemente nel suo operato quotidiano.
  In particolare, gli organi ed i soggetti coinvolti per le fasi di individuazione, definizione e
   approvazione del piano sono i seguenti:

                FASE                           ATTIVITA'                      SOGGETTI
                                                                            RESPONSABILI
                                                                           Responsabile della
     Aggiornamento del PTPCT         Promozione e coordinamento
                                                                           prevenzione della
                                          del processo di
                                                                           corruzione e della
                                         aggiornamento del                    trasparenza
                                            Programma                       (Flavia d’Auria)

                                                                                                     15
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                                                                         Responsabile della
                                   Individuazione dei contenuti
                                                                          prevenzione della
                                            del PTPCT
                                                                          corruzione e della
                                                                             Trasparenza
                                                                         Segretario generale
                                                                            (Pietro Abate)
                                                                      singoli responsabili delle
                                                                     Aree organizzative dell'Ente

                                                                         Responsabile della
                                            Redazione
                                                                         prevenzione della
                                                                         corruzione e della
                                                                            trasparenza
                                                                         Responsabili Aree
   Adozione del Piano Triennale                                                Giunta
       di prevenzione della
     corruzione e trasparenza

       Attuazione del PTPCT        Attuazione delle iniziative con       Responsabile della
                                   elaborazione, aggiornamento           prevenzione della
                                    e pubblicazione dei dati sul         corruzione e della
                                        siti internet dell’ente      trasparenza, Responsabili
                                                                         Aree organizzative
                                                                             Ufficio Web

     Controllo su attuazione del    Controllo dell'attuazione del        Responsabile della
               PTPCT                 PTPCT e delle iniziative             prevenzione della
                                              previste                corruzione e trasparenza
                                                                         Responsabili Aree
                                                                           organizzative

                                      Audit sul sistema della
                                     trasparenza ed integrità.
                                                                         Responsabile della
                                            Attestazione
                                                                         prevenzione della
                                      dell'assolvimento degli
                                       obblighi in materia di            corruzione e della
                                     mitigazione del rischio di             trasparenza
                                             corruzione                          OIV

                                                                                                    16
PTPCT – Triennio 2018/ 2020
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          Come sintetizzato in tabella, per la piena e più ampia implementazione aziendale della
  policy dell'anticorruzione e della trasparenza, si rende necessario il coinvolgimento dell'intero
  organizzazione dell'Ente dagli organi di governo, ai dirigenti, ai singoli dipendenti.
          La prima fase, relativa alla predisposizione e all’aggiornamento del Piano di prevenzione
  della corruzione e della trasparenza, che si concretizza in un’attività di promozione e
  coordinamento dell'intero processo con particolare riferimento alla individuazione e redazione dei
  contenuti, vede in primo luogo operare il responsabile di prevenzione della corruzione in stretto
  raccordo con il Segretario generale ed i responsabili delle singole aree organizzative dell’ente.
          La fase di adozione del Piano spetta all’organo di indirizzo politico dell’ente; il documento,
  infatti, viene adottato con deliberazione della Giunta.
          Infine, la fase più delicata ed importante, relativa all’attuazione e monitoraggiio del Piano,
  cioè alla realizzazione delle iniziative in esso previste, vede la responsabilità del responsabile di
  prevenzione della corruzione e della trasparenza ma, ancora una volta, presuppone, quale
  caposaldo fondamentale, la partecipazione attiva di tutte le aree organizzative dell'Ente riportate
  nel Piano stesso.

          Un ruolo particolarmente importante che Unioncamere Lazio, nella persona del RPCT,
  sollecita costantemente nel corso dell’anno per analisi, verifiche, confronti, è quello svolto dall’OIV
  costituito in forma monocratica. Il monitoraggio costante sullo stato di implementazione delle
  misure previste dal Piano di prevenzione è l’obiettivo prioritario degli strumenti di anti-corruzione.

  Modalità di adozione del Piano
          Il P.T.P.C.T. è soggetto ad aggiornamento annuale ed i relativi contenuti potranno subire
   modifiche ed integrazioni a seguito delle eventuali indicazioni provenienti dai soggetti istituzionali
   competenti in materia e anche in ragione delle evoluzioni della riforma del sistema delle Camere
   di Commercio di cui si è ampiamento dato evidenza in premessa. Gli aggiornamenti annuali e le
   eventuali modifiche sono proposte dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e
   Trasparenza ed approvate con provvedimento della Giunta dell’Ente.

  Il coinvolgimento degli stakeholder
          Il PTPCT viene pubblicato sul sito dell’Unione nella sezione Amministrazione Trasparente
   e viene segnalato via mail a tutto il personale dipendente, affinché ne prenda atto, lo osservi e
   provveda a farlo osservare da soggetti terzi.

                                                                                                      17
PTPCT – Triennio 2018/ 2020
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  Canali di comunicazione dei contenuti del Piano
  Il   Piano    viene    pubblicato    sul   sito   ufficiale   di   Unioncamere     Lazio,    all’indirizzo
  www.unioncamerelazio.it sotto la sezione “Amministrazione Trasparente” link “altri contenuti –
  corruzione”

                        AZIONI E MISURE PER LA PREVENZIONE

  La Trasparenza alla luce delle modifiche introdotte dal Decreto legislativo 97/2016
          Tra le modifiche più importanti del d.lgs. 33/2013, introdotte dal d.lgs. 97/2016, si evidenzia
  la piena integrazione del Programma Triennale della trasparenza e dell’integrità nel Piano triennale
  di prevenzione della corruzione, così come riportato dalla delibera n. 831/2016 dell’Autorità sul
  PNA 2016.
          Le Amministrazioni sono tenute ad adottare entro il 31 gennaio di ogni anno un unico Piano
   triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza in cui sia chiaramente identificata la
   sezione relativa alla Trasparenza. Il P.T.P.C.T. deve essere pubblicato sul sito istituzionale
   tempestivamente e comunque non oltre un mese dall’adozione.

          Unioncamere Lazio ha da subito adottato la figura del Responsabile della Trasparenza e
   dell’Anticorruzione in un’unica figura nominando, nel dicembre 2015, la dott.ssa Flavia d’Auria.

          Dalla relazione per l’anno 2017 predisposta dal RPCT in attuazione all’art. 1, comma 14,
   della legge n. 190/2012 sull’efficacia delle misure di prevenzione definite nei Piani triennali di
   prevenzione della corruzione e della trasparenza, e che quest’anno, secondo le istruzioni di Anac,
   deve essere pubblicata entro il 31 gennaio 2018 nell’apposita sezione del sito Amministrazione
   Trasparente, emerge la piena attuazione di quanto previsto dal PTPCT. L’Ente, infatti, è
   costantemente impegnato nello studio di interventi migliorativi anche di tipo organizzativo per una
   sempre migliore gestione del lavoro.

          Uno dei principali fattori di tale andamento è sicuramente anche collegato alla dimensione
   dell'Ente che consente al RPCT di assicurare un costante e ravvicinato lavoro con le singole aree
   aziendali e con i diretti responsabili verificando costantemente, sollecitando incontri e verifiche
   periodiche, anche attraverso il coinvolgimento dell'OIV. La diffusione dello strumento della cultura
   e della formazione a livello aziendale a tutti i vari livelli costituisce un altro elemento che concorre

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   a favorire una efficace implementazione del piano. Si segnala che non si sono registrate nel corso
   dell’anno criticità o impedimenti che hanno in qualche modo ostacolato l’attività del RPCT.

          Tenuto conto delle dimensioni dell’Ente e dell’organizzazione complessiva, il sistema di
   gestione e alimentazione della trasparenza aziendale, con conseguente attività di elaborazione e
   di pubblicazione dei dati, è articolato come di seguito riportato.

    Nominativi dei Dirigenti/Responsabili e dei Referenti individuati per ciascun Area
       La gestione del flusso dei dati può essere sintetizzato nel seguente schema:

                                             AREA UFFICIO WEB
                                             pubblicazione dati
                                            Lucilla Berni/Gabriella
                                                  Scoccimarro

                                                    RPCT                              Responsabile
    Responsabile Area
     Studi e Ricerche                          d'Auria Flavia                        Area Legislativo
      Luigia Preziuso                 (Coordinamento generale,                        Roberto Oliveri
      (Elaborazione e                 elaborazione dati, verifica                     (Elaborazione e
     trasmissione dati)                      e controllo)                            trasmissione dati)

              Responsabile Amministrazione e                     Responsabile Area Attivitàb e
                        Personale                                    Servizi alle imprese
                        Daniela Benedetti                                Flavia d'Auria
              (Elaborazione e trasmissione dati)               (Elaborazione e trasmissione dati)

                                                                                                          19
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          La pubblicazione dei dati viene effettuata tenendo conto delle indicazioni riportate nella
  griglia Sezione Amministrazione Trasparente – Elenco degli Obblighi secondo l’allegato alla
  Determina dell’Anac n. 1310 del 28 dicembre 2016 riportata in allegato al presente piano (Allegato
  1).
          Le verifiche e il monitoraggio sullo stato di avanzamento nella pubblicazione dei dati
  avviene attraverso verifiche continue effettuate dal RPCT e dalle verifiche semestrali sollecitate
  dal RPTC all’OIV in modo da rappresentare uno stimolo per l’Amministrazione ad essere sempre
  in linea con le pubblicazioni dei dati.
          Il forte coinvolgimento dell’OIV è ritenuto un asset strategico per Unioncamere Lazio al fine
   di operare in maniera corretta e puntuale sugli adempimenti.

          In linea con quanto richiesto da ANAC, la relazione annuale del RPCT, elaborata per l’anno
   2017 è stata trasmessa, oltre che all’organo di indirizzo politico, anche all’OIV.

  Accesso civico generalizzato
          Tra le altre principali novità introdotte dal Piano, successivamente anche oggetto di ulteriori
   chiarimenti ed approfondimenti, vi è un forte impulso dato al tema dell’Accesso civico generalizzato
   che viene quindi esteso ad atti, documenti ed informazioni non oggetto di pubblicazione
   obbligatoria.

          L'accesso civico, secondo quanto previsto dall'art. 5 comma 1del D.lgs. n 33/2013 come
  modificato dal D.lgs. n. 97/2016, riguarda dati, documenti e informazioni, oggetto di obbligo di
  pubblicazione da parte delle Pubbliche Amministrazioni (PA).

          Richiedendo un accesso civico il cittadino ottiene la pubblicazione sul sito istituzionale
  dell'Ente di informazioni che l'amministrazione aveva l'obbligo di pubblicare e che sono state
  omesse o pubblicate parzialmente.

          Nel 2017, in linea con quanto previsto dal Piano, Unioncamere Lazio ha inteso rafforzare
  l’attuazione di tale disposizione, strutturando e migliorando l’apposita sezione del sito
  Amministrazione trasparenza dedicata al tema dell’accesso civico nelle sue varie forme.

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  La mappa delle Aree di rischio

          Altro aspetto fondamentale delle linee guida del PNA dell’ANAC riguarda la gestione del
  rischio della corruzione e delle misure di prevenzione da adottare.
          Partendo dal presupposto che nessuno meglio dell’Ente stesso conosce la propria
   organizzazione ed il suo funzionamento, fermo restando le linee guida, il Piano lascia quindi libertà
   di azione all’Ente di individuare le possibili aree di rischio e le relative misure atte a prevenire
   questo rischio.

  La metodologia utilizzata per l’individuazione delle aree di rischio
          La mappatura realizzata per il piano 2018, per le motivazioni esplicitate in premessa al
   presente Piano, non differisce da quella effettuata per l’annualità 2017. Unioncamere Lazio aveva
   già effettuato una mappatura delle aree di rischio dei propri processi, istituzionali e di supporto,
   sviluppata all’interno del “Gruppo di Lavoro aziendale Anticorruzione e Trasparenza”, coordinato
   dal Responsabile Prevenzione della corruzione e della Trasparenza e composto dai Responsabili
   dei Dipartimenti aziendali.
          Tale mappatura teneva in considerazione le aree c.d. "obbligatorie" individuate dal piano
   Nazionale anticorruzione rifacendosi alla metodologia di lavoro predisposta da Unioncamere
   nazionale per le Camere di Commercio al fine di assicurare una omogeneità del trattamento delle
   informazioni, fermo restando alcuni fisiologici adeguamenti in ragione della diversa dimensione e
   tipologia di attività svolte da Unioncamere Lazio rispetto ad una Camera di commercio.
          Le linee guida utilizzate per la mappatura 2018 sono quelle dello scorso anno dal momento
   che Unioncamere nazionale, alla luce della legge di riforma D.lgs. n. 219/2016 delle Camere di
   commercio, che comporterà una ridefinizione delle funzioni e dei compiti assegnati al sistema
   camerale nel suo complesso, ha comunicato di riservarsi, a riforma completata, di elaborare quelle
   aggiornate che terranno conto delle modifiche che interverranno negli assetti organizzativi e nelle
   funzioni.
          La mappatura evidenzia le attività a rischio attraverso le quali si espletano le funzioni
   dell’Unione regionale e costituisce la base per l’analisi del rischio di corruzione, poiché consente
   di identificare le attività da monitorare attraverso azioni di “risk management” e di individuare le
   attribuzioni specifiche di ciascun ufficio in materia.
          L’individuazione delle aree di rischio ha la finalità di consentire l’emersione delle aree,
   nell’ambito dell’attività dell’intera amministrazione, che debbono essere presidiate più di altre
   mediante l’implementazione di misure di prevenzione.

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          Per ogni processo esaminato è stato individuato il grado di rischio, calcolato valutando la
  probabilità del verificarsi dell’evento corruttivo ed il suo impatto sull’organizzazione.
          Sono state individuate le misure idonee per prevenire o ridurre la probabilità che si verifichi
  l’evento rischioso.
          Per l’illustrazione delle misure di prevenzione, dei Responsabili e dei tempi di attuazione
  delle stesse si rinvia al Registro del rischio allegato e parte integrante del presente P.T.P.C.T.
  (Allegato n. 2).

  Le aree di rischio obbligatorie
          La legge 190/2012 ha individuato alcune particolari aree di rischio comuni alle pubbliche
   amministrazioni. Questi procedimenti corrispondono ad Aree di rischio che devono essere
   singolarmente analizzate ed indicate nel P.T.P.C.T.
          Per ciascuna deve essere compiuta la valutazione del rischio secondo gli indici di
   valutazione della Probabilità e dell’Impatto.
  Le aree di rischio obbligatorie sono:
      •    processi finalizzati all’acquisizione e alla progressione del personale;
      •    processi finalizzati all’affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento di ogni
           altro tipo di commessa o vantaggio pubblico disciplinato dal d.lgs. n. 50 del 2016;
      •    processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei
           destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;
      •    processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei
           destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario.
  In particolare, Unioncamere Lazio ha provveduto ad analizzare singolarmente le seguenti aree e
   relativi processi.

       AREE DI RISCHIO                                          PROCESSI

    A) Acquisizione e              A.01 Reclutamento di personale a tempo indeterminato,
    progressione del               determinato e progressioni verticali
    personale                      A.02 Progressioni economiche di carriera
                                   A.03 Conferimento di incarichi di collaborazione
                                   A.04 Contratti di somministrazione lavoro
                                   A.05 Attivazione di distacchi/comandi di personale (in uscita)
                                   A.06 Attivazione di procedure di mobilità in entrata

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   B) Contratti pubblici
   (procedure di                 B.01 Programmazione del fabbisogno
   approvvigionamento)
                                 B.02 Progettazione della strategia di acquisto
                                 B.03 Selezione del contraente
                                 B.04 Verifica dell'aggiudicazione e stipula del contratto
                                 B.05 Esecuzione del contratto
                                 B.06 Rendicontazione del contratto

   D) Provvedimenti              D.02 Concessione di contributi per effetto di specifici protocolli
   ampliativi della sfera        d'intesa o convenzioni sottoscritti con enti pubblici o con organismi,
   giuridica dei                 enti e società a prevalente capitale pubblico
   destinatari con effetto
   economico diretto ed
   immediato per il
   destinatario

  TEMPI E MODALITA' DI CONTROLLO DELL’EFFICACIA DEL P.T.P.C.T.
         Partendo dal presupposto che l’adozione del Piano debba essere seguita da un’attività
  costante di verifica della pertinenza e dell’efficacia delle azioni e delle misure di prevenzione del
  rischio in esso descritte, si rende necessario un monitoraggio costante, inteso a verificare la
  progressiva realizzazione delle attività programmate ed il raggiungimento degli impegni e degli
  obiettivi previsti nel Piano. Questo anche in considerazione del fatto che i rischi identificati possono
  evolversi o possono insorgerne di nuovi, tali da rendere le misure programmate meno efficaci o,
  addirittura, inadeguate.
         Il monitoraggio sul Piano di prevenzione della corruzione e della trasparenza viene svolto
  secondo le seguenti modalità:
  - la responsabilità del monitoraggio è attribuita al responsabile di prevenzione della corruzione
  anche in costante collaborazione con l’OIV;
  - la periodicità del monitoraggio è semestrale;
  - l’output dell’attività di monitoraggio svolta semestralmente è un report in cui si fornisce
  sinteticamente un riepilogo sullo stato di attuazione del Piano e si evidenziano eventuali criticità
  emerse;

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  - su iniziativa del responsabile di prevenzione della corruzione e della trasparenza, nel corso
  dell’anno si realizzano incontri periodici di coordinamento con tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione
  delle misure previste dal Piano.
  - su iniziativa del responsabile di prevenzione della corruzione e della trasparenza incontri periodici
  con l’OIV.

  Le misure di prevenzione del rischio obbligatorie e ulteriori
          Per neutralizzare il rischio o per ridurre la probabilità che questo si verifichi, l’Unione
   Regionale individua una serie di misure di prevenzione, definendone la tempistica e
   individuandone il responsabile, che è il Responsabile per la Prevenzione della Corruzione.
          Parte delle misure di prevenzione è obbligatoriamente prevista dalla legge o da altre fonti
   normative; altre misure di prevenzione possono essere individuate dal Responsabile per la
   Prevenzione della Corruzione.
          I principali strumenti previsti dalla Legge 190/2012 e dal P.N.A. per la prevenzione della
   corruzione che l’Unione Regionale adotta sono:

  LA FORMAZIONE IN TEMA DI ANTICORRUZIONE

          La formazione rappresenta un elemento centrale nella prevenzione della corruzione.
   All’indomani dell’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti, è stato da subito avviato un
   percorso di formazione per i responsabili di Area che si focalizzasse sulle principali novità introdotte
   dal d.lgs. n. 50 del 2016 per l’acquisto di beni e servizi e l’impatto sull’organizzazione e la gestione
   delle procedure.
          Proseguiranno anche nel 2018 i focus di approfondimento su uno degli aspetti più delicati
   oggetto     della   mappatura   di   Unioncamere     Lazio,   in   particolare,   la   materia   relativa
   all’approvvigionamento di beni e servizi, commissioni aggiudicatrici, nuovo ruolo del RUP.
          Inoltre, verrà data particolare attenzione alla formazione sul tema della qualità del dato
   pubblicato.

  AUDIT OIV
  Il decreto legislativo 150/2009 attribuisce agli OIV importanti compiti in materia di verifica e controllo
  sul livello di trasparenza raggiunto dalla Camera di Commercio (funzione di internal auditing); tale

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  attività trova il suo pieno compimento nella funzione di verifica sull’assolvimento degli adempimenti
  degli obblighi di trasparenza e di integrità.
  Tale compito, così come normato dall’art. 14, c. 4 lett. a), f), g), del d. lgs. 150/2009, implica, a
  carico degli OIV:
  • La responsabilità circa la corretta applicazione delle linee guida dell’ ANAC;
  • Il monitoraggio del funzionamento complessivo del sistema di valutazione, della trasparenza e
  dell’integrità, dei controlli interni e l’elaborazione di una Relazione
  annuale sullo stato dello stesso;
  • La promozione e l’attestazione dell’assolvimento degli obblighi di trasparenza.
  Unioncamere Lazio sollecita costantemente l’intervento dell’OIV quale figura fondamentale nella
  gestione e nell’accompagnamento della politica della trasparenza e dell’anticorruzione dell’Ente.

  IL CODICE DI COMPORTAMENTO
  Con delibera n. 16 del 14 marzo 2016 la Giunta di Unioncamere Lazio ha approvato il Codice di
  comportamento dell’Ente. Nel corso del 2018 si proseguirà, mantenendo alto il livello di attenzione,
  nel monitoraggio dell’attuazione del codice stesso.

  ALLEGATI PARTE INTEGRANTE DEL PIANO:

  ALLEGATO “1” - TABELLA AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE “ELENCO OBBLIGHI DI
  PUBBLICAZIONE

  ALLEGATO “2” - LE SCHEDE DI RISCHIO

  Roma, 31 gennaio 2018

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