Per la storia costituzionale, dieci anni dopo / For constitutional history, ten years later
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Per la storia costituzionale, dieci anni dopo / For constitutional history, ten years later luigi lacchè, roberto martucci, luca scuccimarra Dieci anni possono esser tanti o pochi, erano certo soli. Sarebbe difficile vedere molto dipende dal punto di osservazione. la rivista al di fuori di una città, Macerata, Che una rivista compia dieci anni può esse- sede di un antico Ateneo vocato alla ricerca re un dato significativo: segnala una capa- nel campo delle scienze umanistiche e delle cità di “tenuta”, un impegno continuativo, scienze sociali, o al di fuori di uno schema un interesse di qualche rilievo. Ma certo puramente artigianale che ha poi guidato due lustri delimitano un periodo che, di per anche le scelte compositive del Giornale, o, sé, non offre prove definitive della bontà di ancora, al di fuori di un mix di studiosi di un progetto. Ce ne vorranno altri per capire fama internazionale e di giovani dottorandi in quale direzione la storia costituzionale che sin dall’inizio hanno risposto alla no- sospingerà i suoi cultori. stra chiamata. Tutto è iniziato a Macerata nel 2001 da Nel 2001 la rivista non nacque come una intuizione dello storico delle istituzio- Atena dalla capiente testa di Zeus. Fu al con- ni Roberto Martucci. All’idea iniziale aderì trario la naturale prosecuzione e lo sviluppo subito lo storico del diritto Luigi Lacchè. ulteriore di un progetto che era iniziato alla Nel 2003 fu associato alla direzione del fine degli anni Ottanta con la fondazione, Giornale il costituzionalista Giuseppe Flo- per volontà di Roberto Martucci, del “La- ridia, poi prematuramente scomparso. Nel boratorio di storia costituzionale Antoine 2006 Luca Scuccimarra, storico del pensie- Barnave”. Un Laboratorio che in pochi anni ro politico – sin dal principio uno dei più aveva saputo raccogliere migliaia di volumi attivi sostenitori della rivista – ne divenne antichi e moderni sulla storia costituziona- uno dei direttori. Le “specializzazioni” pro- le francese, in particolare dell’età rivolu- fessionali già dicono parecchio sullo spirito zionaria, ma allargando via via il campo di “plurale” che ha sempre guidato la nostra interesse verso i tanti sentieri della storia comune avventura. I promotori però non costituzionale. Un centro di ricerca che ha giornale di storia costituzionale n. 19 / I semestre 2010 5
Introduzione organizzato nel tempo decine di convegni, studiosi di varia provenienza che offrono seminari e conferenze, ha dato vita ad un un panorama di autentiche eccellenze nel dottorato orientato allo studio della storia campo della ricerca a livello mondiale e che e della teoria costituzionale, ha richiamato guardano con interesse al Giornale offrendo studiosi da tutte le parti del mondo. La rivi- un prezioso contributo di idee. sta, dunque, fu un passaggio importante di Dal 2001 gli obiettivi di fondo non sono una strategia di lungo periodo, il vettore per cambiati. Avevamo bisogno di un “luogo”, coordinare e orientare meglio un insieme di un forum di discussione e di confronto. più largo di iniziative e di attività. Il Giorna- La rivista ha cercato, pur con i suoi limiti, le ha da allora ospitato quasi duecento saggi di esserlo. Lo spazio della storia era ed è è all’interno di una pluralità di rubriche, al- lo spazio più “naturale” per cercare di com- cune delle quali riconosciute, da varie par- prendere più in profondità il fenomeno che ti, come innovative, adottando uno stile ac- chiamiamo costituzione, in tutta la sua stra- cattivante nella forma e nella veste grafica. ordinaria complessità. Nella presentazione Da allora sono passati, appunto, dieci anni al primo numero del 2001 avevamo fatto e sono apparsi con buona periodicità di- ricorso all’immagine del polittico. In esso ciannove numeri, arrivando sino alle scelte ogni suo elemento «esiste in piena auto- più recenti. Il 2010 coincide con un rest- nomia, [ma] è solo dalla connessione del- yling della rivista, quasi a voler aprire una le singole parti che scaturisce la polifonia nuova serie. Journal of constitutional history dell’insieme». Questa dimensione è stata è la testata internazionale che si è aggiunta a di nuovo e convintamente richiamata pochi quella italiana delle origini. Non l’abbiamo anni fa: «Una forma storiografica inevi- fatto perché – sull’onda di un certo provin- tabilmente polifonica, dunque, chiamata a cialismo italico – ciò suona “alla moda”, ma valorizzare la pluralità e la complessità dei per la semplice ragione che ormai la glo- contesti di esperienza di volta in volta in- balizzazione della ricerca scientifica è un dagati, più che a tracciare linee monodire- dato reale e concretissimo che deve essere zionali di evoluzione storica. Ad uscirne in assunto come punto di partenza. Del resto, qualche modo rinvigorito è, perciò, un mo- il plurilinguismo ha sempre caratterizzato dello di storia costituzionale programma- il Giornale, sin dal 2001. Proseguiamo su ticamente di confine, pensato e praticato questa strada aprendo registri comunica- senza tenere conto dei tradizionali steccati tivi che ci permetteranno di raggiungere disciplinari – il modello che nei suoi quasi un pubblico più vasto e decisamente in- dieci anni di attività il Giornale ha concreta- ternazionale, con l’obiettivo – non certo mente sperimentato attraverso il sistema- secondario – di far conoscere meglio anche tico coinvolgimento di decine di studiosi la storiografia italiana in ambito costituzio- di diversa formazione e specializzazione» nale. Questo sviluppo si configura in realtà (17/I, 2007). come un metodo che la direzione della ri- Il secondo numero del 2001 segnalava vista non ha mai abbandonato. Negli anni già un percorso che il Giornale ha poi segui- il Comitato scientifico internazionale, vero to nel corso degli anni, ovvero il rapporto garante della rilevanza scientifica del lavo- tra la storia e la costruzione dell’ordine co- ro comune, si è arricchito della presenza di stituzionale europeo, con i suoi splendori 6
Lacchè, Martucci, Scuccimarra e le sue miserie. Principî, valori, identità, una vera e propria cartografia e ricostruire forme, discussioni e conflitti scorrevano ulteriori itinerari. dinanzi ai nostri occhi. Il mixtum composi- Nel numero 14 del 2007 ci siamo po- tum europeo lo abbiamo seguito attraverso sti il problema di come «ripensare vecchi la Convenzione e i Trattati. L’Europa è sen- temi con nuove idee» richiamando la ne- za dubbio un terreno speciale e difficile per cessità di attivare un fresh thinking capace mettere alla prova ogni discorso costituen- di spingerci oltre le abitudini, gli stereotipi te. «L’Europa in divenire, una e diversa, è e le mitologie che nella storia e nella com- anche la paradossale costruzione, lungo un parazione costituzionale sono tutt’altro che percorso che non sembra mai poter avere debellati. Su questa strada il Giornale ha fine, di un orizzonte destinato ad allonta- cercato di proporre temi apparentemente narsi proprio nel momento in cui appare marginali o affatto còlti a livello storiogra- più vicino» (Tra unità e diversità, 5/I, 2003; fico. Pensiamo a come il “fattore” opinione L’Europa e le tradizioni costituzionali, 9/I, pubblica ha svolto un ruolo fondamentale 2005). nel conformare gli stessi sistemi costitu- Sul filo degli anni il Giornale ha dedicato zionali (6/II, 2003), o alla scoperta di un numeri interi o parti monografiche a temi tema che ricollega l’Islam alla costituzione “consolidati”: le origini della giustizia co- e ai diritti (10/II, 2005), o ancora alle “po- stituzionale (4/II, 2002), il cinquantenario litiche del popolo” come luogo retorico- della nascita della Corte costituzionale ita- discorsivo di una difficile legittimazione liana (11/I, 2006), il valore storico e civile costituzionale (18/II, 2009). della costituzione italiana (16/II, 2008), L’anno scorso organizzammo a Macerata la storia nazionale dei regolamenti parla- una tavola rotonda sulla storia costituzio- mentari (15/I, 2008) oppure temi di teoria nale alla quale parteciparono Maurizio Fio- costituzionale come lo Stato totalitario (7/I, ravanti, Michel Troper, Pierangelo Schie- 2004). Ha seguito, per vocazione antica, ra, Massimo Luciani. I loro contributi (ad ampi tratti della storia costituzionale fran- eccezione, purtroppo, di quello di Luciani) cese, ricco e controverso laboratorio del vengono ora pubblicati in questo numero costituzionalismo “plurale”, dalla Rivolu- assieme a quelli di altri studiosi che abbia- zione all’età contemporanea: dal problema mo appositamente sollecitati. Nel primo dell’instabilità politicocostituzionale vista numero del 2001 dicevamo di non voler attraverso il tema della “deriva parlamen- «enunciare troppo impegnativi ’program- tare” (8/II, 2004) sino all’approfondimen- mi’ o intavolare pregiudiziali e paralizzanti to del lessico «governo rappresentanza co- discussioni sui canoni metodologici della stituzione» (12/II, 2006). Non ha mancato ’storia costituzionale’». In quella sede ri- però di frequentare altre grandi tradizioni, cordavamo come il Giornale nascesse «per la costituzione inglese di Dicey (13/I, 2007) favorire il dialogo tra gli studiosi, ma come o il “laboratorio atlantico” tra storia e sto- è auspicabile, senza che l’intersezione si riografia (17/I, 2009), per fare due esempi. traduca in una inappagante confusione Tanti altri percorsi sono poi stati indica- metodologica». La consapevolezza del peso ti attraverso la pubblicazione di decine di delle questioni metodologiche e l’impos- saggi; con essi sarebbe possibile disegnare sibile a-teoreticità del fare storia costitu- 7
Introduzione zionale hanno rappresentato per noi un terreno ben recintato, ma la ricerca di al- garbato memento ma mai un’ossessione. tri spazi. Come osserva Pierangelo Schiera, Non abbiamo probabilmente le “certezze” ripercorrendo à rebours, ma sempre con di Paolo Colombo – nostro antico e caro l’occhio rivolto al futuro, la sua straordi- compagno di strada – nel recepire un’ac- naria avventura intellettuale, «Mi piace- tio finium regundorum che solo in parte può rebbe dunque ripetere – tornando al mio avere un dimensionamento accademico. Ci punto di partenza – che solo una storia che convince di più la metafora del territorio e unisca la considerazione di una costituzio- dei viandanti usata da Maurizio Fioravanti ne formale (alla francese) con il cammino nel suo intervento. Il campo di indagine si della società (all’inglese) può essere storia apre e non si chiude, non risponde a logi- costituzionale. Potrei anche aggiungere che di inclusione/esclusione. I viandanti, che, appunto, l’amministrazione è sempre storici della costituzione, provengono dal- stata, nei secoli, il passaggio obbligato per le più diverse e lontane terre (e il caso del avvicinare le forme di dominio ai bisogni Giornale è davvero probante) e si sforzano dei soggetti (e al loro consenso)». Que- di “uscire” dai loro campi disciplinari che sto tipo di approccio, certo, non significa, da soli non sembrano offrire l’outillage come osservavamo nel 2001, confusione per ricomprendere il quadro complessivo dei piani di lettura e dei linguaggi (come (come nella metafora iniziale del politti- ammonisce Michel Troper). E siamo sem- co). «Ebbene, l’insieme di questi percorsi pre più convinti che la storia costituziona- è la storia costituzionale. Può darsi così che le sia un terreno privilegiato per cogliere in un volume esplicitamente dedicato alla il superamento del paradigma nazionale. storia costituzionale di un certo paese non «Therefore European constitutional his- vi sia neanche un grammo di storia costitu- tory – like in the 19th century when the word zionale, perché quel volume è stato in realtà “Verfassungsgeschichte” emerged – will tutto scritto dall’interno di un modello di- incorporate intensive suggestions from the sciplinarmente dato, ed è quindi un volu- current discussion about a “Ius Publicum me di storia politica, o istituzionale, o legi- Europaeum”. It is uncertain where the path slativa, o sociale, ma non costituzionale. E leads to. But we definitely can say that the può darsi invece che in una monografia di times of national constitutional histories diritto pubblico, o di diritto privato, o ma- are over» (Stolleis). Gli itinerari di ricerca gari nella storia di un certo territorio, vi sia che pubblichiamo in questo numero (dalla in senso pieno ed autentico storia costitu- Spagna alla Gran Bretagna, dal Belgio alla zionale, proprio per il tentativo di andare al Germania (Varela Suanzes-Carpegna; Lo- di là per il tramite della storia, per guardare rente; Torre; Schefold; Wijffels) possono un oggetto – sia esso un istituto giuridico, o essere visti come una brillante esemplifi- appunto un territorio – da tutti i lati, e non cazione di questa necessaria apertura com- solo da quello che la propria identità disci- parativa. plinare ci avrebbe spinto a considerare in Ogni tanto, nella vita, si è costretti a modo unilaterale» (Fioravanti). guardare indietro, a fare bilanci. Se oggi Non una storia, ma più storie, non un voltiamo lo sguardo non è solo per festeg- percorso solo, non la soddisfazione per un giare un compleanno; è forse di più l’oc- 8
Lacchè, Martucci, Scuccimarra casione per riconfermare un impegno towards what direction the constitutional comune a camminare on the road again, history will push its experts. come viandanti alla ricerca di nuove terre. Everything started in Macerata in Non sapremmo dire se la storia del costi- 2001 from an intuition of the historian tuzionalismo moderno è una storia «still of public institutions, Roberto Martucci. in need of writing» (H. Dippel). Ma se il The historian of law, Luigi Lacchè, nostro osservatorio è quello del Giornale, immediately adhered to the idea. In 2003, ebbene da esso possiamo vedere che quello the constitutionalist who unfortunately che c’è è almeno pari a quello che non c’è. E died prematurely, Giuseppe Floridia, ciò conferma quanto lavoro rimanga da fare became associated into the direction of e quanto bisogno ci sia di nuove prospetti- the Giornale. In 2006, Luca Scuccimarra, ve e di una (auto)critica sempre vigile (B. historian of political thought, – from Clavero, Constitución europea e historia con- the very beginning one of its most active stitucional: el rapto de los poderes, in «Hi- champions – became one of its directors. storia constitucional», Revista electrónica, Professional specialisations already say a http://www.historiaconstitucional.com, lot about the “plural” spirit which has always 6, 2005). «Chance or Grand Design?», si guided our common adventure. However, chiedeva di recente un autorevole storico promoters were certainly not alone. It costituzionale ragionando su due modi di would be difficult to imagine the periodical interpretazione della storia costituzionale outside the town of Macerata, seat of an old (R.C. van Caenegem, Constitutional Histo- University dedicated to research in the field ry: Chance or Grand Design?, in «European of humanistic sciences and social sciences, Constitutional Law Review», 5, 2009, pp. or outside a purely hand-craft scheme 447-463). A noi piacerebbe rispondere – of things which has then guided also the ma solo per il piccolo cammino del Giorna- composition choices of the Giornale, or, le di storia costituzionale –: «Chance and still, outside a mix of internationally Grand Design»! renowned scholars and Ph.D students who, from the very outset, answered our call. In 2001, the periodical was not born, like Athena, out of the capacious head of *** Zeus. On the contrary, it was the natural continuation and the further development Ten years can be many or just a few, a lot of a project which started at the beginning depends on the viewpoint. The fact that a of the Eighties with the foundation of periodical celebrates its tenth birthday can the “Laboratorio di storia costituzionale be a significant affair: it signals a capacity of Antoine Barnave” (the Antoine Barnave “endurance”, a continuative commitment, workshop of constitutional history) thanks an interest of a certain importance. Anyway, to the wishes of Roberto Martucci. A two lustres mark the limits of a period which, workshop that, in a few years, had gathered by itself, does not offer definite evidence thousands of volumes, old and new, on of the goodness of a project. Some more French constitutional history, particularly years will be needed in order to understand concerning the revolutionary period, but 9
Introduzione gradually extending the field of interest never abandoned. Over the years, the towards the many paths of constitutional International Scientific Committee, true history. A centre of research which, along guarantor of the scientific importance the years, has organised many conferences, of our common work, grew richer of seminars, lessons, has given life to a scholars from various backgrounds who doctorate oriented towards the study of offer a panorama of authentic excellence constitutional history and theory and has in world research and who consider the attracted scholars from all over the world. Giornale, with interest, offering a precious The periodical, therefore, has been an contribution of ideas. important passage of a long-term strategy, From 2001 the founding aims have the necessary carrier to better coordinate not changed. We needed a “place”, a and orientate a larger whole of initiatives “forum” of debate and comparison. The and activities. The Giornale has, since then, periodical tried, with all its limitations, guested almost two hundred essays within to be this. The field of history was and is a plurality of columns, some of which the most “natural” field in order to deeply recognised, by many, as innovative and understand the phenomenon that we call which adopts a captivating style both in constitution, over all its extraordinary its form and typographical format. From complexity. Presenting the first issue in then, exactly ten years have gone by and 2001, we used the image of the polyptych. nineteenth issues appeared with steady In it, every element «esiste in piena frequency of publication, arriving at the autonomia, [ma] è solo dalla connessione more recent choices. Year 2010 coincides delle singole parti che scaturisce la polifonia with a restyling of the periodical, almost dell’insieme» (exists in full autonomy, to the point of wishing to open a new [but] it is only from the connection of series. Journal of constitutional history is the single parts that the polyphony of the international heading which added to the whole springs). This dimension was the original Italian one. We have not done again and firmly recalled few years ago: it because – on the spur of a certain italic «Una forma storiografica inevitabilmente provincialism – this sounds “trendy”, rather polifonica, dunque, chiamata a valorizzare because, by now, globalisation of scientific la pluralità e la complessità dei contesti di research is a real and very solid fact which esperienza di volta in volta indagati, più must be taken as a starting point. Anyway, che a tracciare linee monodirezionali di multilingualism has forever characterised evoluzione storica. Ad uscirne in qualche the Giornale, from 2001. We are going on modo rinvigorito è, perciò, un modello di along this path opening communicative storia costituzionale programmaticamente registers which will allow us to reach a wider di confine, pensato e praticato senza tenere and decidedly international audience, with conto dei tradizionali steccati disciplinari the – certainly non secondary – aim of – il modello che nei suoi quasi dieci anni making Italian historiography better known di attività il Giornale ha concretamente also within the constitutional field. Indeed, sperimentato attraverso il sistematico this development is depicted as a method coinvolgimento di decine di studiosi di which the direction of the periodical has diversa formazione e specializzazione» (An 10
Lacchè, Martucci, Scuccimarra inevitably polyphonic historiographical Along the years the Giornale dedicated form, therefore called to make the full issues or monographic parts to most of the plurality and complexity of “consolidated” themes: the origins the experience contexts investigated of constitutional justice (4/II, 2002), from time to time, more than tracing the fiftieth anniversary of the Italian unidirectional lines of historical evolution. Constitutional Court (11/I, 2006), the A model of constitutional history, which historical and civil value of the Italian is programmatically borderline, thought constitution (16/II, 2008), the national and practised without considering the history of parliamentary regulations (15/I, traditional field fences, is coming out 2008) or themes of constitutional theory of it somehow strengthened. A model like the totalitarian State (7/I, 2004). that, in its almost ten years of activity the As a rich and controversial workshop Giornale has concretely experimented by of “plural” constitutionalism, it followed, way of systematically involving dozens of by old vocation, wide periods of the French scholars with different backgrounds and constitutional history from the Revolution specialisations) (17/I, 2007). to contemporary times: from the question The second issue of 2001 was already of political-constitutional instability seen through the theme of “parliamentary drift” signalling a path that the Giornale has (8/II, 2004) to the deepening of the lexicon then followed over the years, that is «governmentrepresentationconstitution» the relationship between history and (12/II, 2006). However it did not omit construction of European constitutional to meet with other great traditions, the order, with all its splendours and miseries. English constitution of Dicey (13/I, 2007) Principles,values,identities, forms, debates or the “Atlantic workshop” between history and conflicts passed before our eyes. We have and historiography (17/I, 2009), just to give followed the European mixtum compositum two more examples. Many other paths have through the Convention and Treaties. been indicated publishing dozens of essays; Europe is, without doubt, a field which is through them it would be possible to draw special and difficult in order to put every a real cartography and reconstruct further constituent discourse on trial. «L’Europa itineraries. in divenire, una e diversa, è anche la In issue 14 of 2007, we interrogated paradossale costruzione, lungo un percorso ourselves on how «ripensare vecchi temi che non sembra mai poter avere fine, di un con nuove idee» (we can reason again orizzonte destinato ad allontanarsi proprio upon old themes with new ideas) recalling nel momento in cui appare più vicino» the necessity of activating a fresh thinking (Becoming Europe, one and different, is also able to push us beyond habits, stereotypes a paradoxical construction, along a path and mythologies which, in constitutional which does not seem to ever be able to end, history and comparison, are anything but of a horizon which is destined to go further overcome. On this matter the Giornale tried just when it appears to be nearer) (Tra unità to suggest themes which are apparently e diversità, 5/I, 2003; L’Europa e le tradizioni marginal or not at all cultivated at a costituzionali, 9/I, 2005). historiographical level. Let us think about 11
Introduzione how the “factor”, public opinion, carried path-companions – in receiving an actio on a fundamental role in giving shape to the finium regundorum which only partially can same constitutional systems (6/II, 2003), have an academic dimension. The metaphor or about the discovery of a theme which of territory and wayfarers used by Maurizio links Islam to the constitution and the law Fioravanti in his paper is more convincing (10/II, 2005), or yet still, about the “people for us. The field of investigation opens and politics” as rhetorical-discursive place of a does not close, does not respond to logics difficult constitutional legitimisation (18/ of inclusion/exclusion. The wayfarers, II, 2009). historians of the constitution, come from Last year in Macerata, we organised a the most different and far-away lands (and round-table conference concerning the case of the Giornale really proves it) constitutional history in which Maurizio and make the effort of coming out of their Fioravanti, Michel Troper, Pierangelo discipline fields which alone do not seem to Schiera, Massimo Luciani took part. Their offer the tools that allow an overall look at papers (unfortunately except Lucaini’s the picture (just as in the initial metaphor one) are now published in this issue of the polyptych). «Ebbene, l’insieme di together with those of other scholars questi percorsi è la storia costituzionale. Può whom we have opportunely asked. In the darsi così che in un volume esplicitamente first issue of 2001 we said that we did not dedicato alla storia costituzionale di un want «enunciare troppo impegnativi certo paese non vi sia neanche un grammo ’programmi’ o intavolare pregiudiziali di storia costituzionale, perché quel volume e paralizzanti discussioni sui canoni è stato in realtà tutto scritto dall’interno metodologici della ’storia costituzionale’» di un modello disciplinarmente dato, ed (to state too committing ’programmes’ è quindi un volume di storia politica, o or enter into preliminary and paralysing istituzionale, o legislativa, o sociale, ma debates on the methodological canons of non costituzionale. E può darsi invece che ’constitutional history’). In that issue, we in una monografia di diritto pubblico, o di remembered how the Giornale was born diritto privato, o magari nella storia di un «per favorire il dialogo tra gli studiosi, ma certo territorio, vi sia in senso pieno ed come è auspicabile, senza che l’intersezione autentico storia costituzionale, proprio per si traduca in una inappagante confusione il tentativo di andare al di là per il tramite metodologica» (in order to favour the della storia, per guardare un oggetto – sia dialogue among scholars, but, as is desirable, esso un istituto giuridico, o appunto un without the intersection translating territorio – da tutti i lati, e non solo da into an unsatisfying methodological quello che la propria identità disciplinare confusion). The awareness of the weight ci avrebbe spinto a considerare in modo of the methodological questions and the unilaterale» (Well, the whole of these paths impossible a-theoretical nature of making is constitutional history. In such a way, it may constitutional history represented, for us, happen that in a volume expressly dedicated a gentle memento but never an obsession. to the constitutional history of a certain Probably, we do not have the “certainties” country there will not be a single ounce of of Paolo Colombo – one of our old and dear constitutional history, because that volume 12
Lacchè, Martucci, Scuccimarra has really been all written within a model needs of subjects (and near their consent). which is disciplinarily given, and therefore This kind of approach, surely, does not it is a volume of political, or institutional, mean, as we observed in 2001, confusion or legislative, or social history, but not of of levels of reading and of languages (as constitutional history. On the contrary, Michel Troper warns). We are all the more it may happen that in a monograph convinced that constitutional history is concerning public law, or private law, or a privileged field that enables us to grasp the history of a certain territory, there is the surpassing of the national paradigm. constitutional history in its fullest sense, «Therefore European constitutional history exactly because of the attempt of going – like in the 19th century when the word beyond by means of history, or in order “Verfassungsgeschichte” emerged – will to examine a subject – it being a juridical incorporate intensive suggestions from the institution, or indeed a territory – from all current discussion about a “Ius Publicum its angles and not only from that which our Europaeum”. It is uncertain where the path discipline identity would have pushed us to leads to. But we definitely can say that the consider in a unilateral way) (Fioravanti). times of national constitutional histories Not one history but many histories, are over» (Stolleis). The paths of research not only one path, not the satisfaction of that we publish in this issue (from Spain to a well-fenced field, but the research of Great Britain, from Belgium to Germany other spaces. As Pierangelo Schiera says, (Varela Suanzes-Carpegna; Lorente Sari- once again going over his extraordinary ñena; Torre; Schefold; Wijffels) may be intellectual adventure, backwards but with seen as a brilliant exemplification of this eyesalwayslooking forward, «Mi piacerebbe necessary comparative opening. dunque ripetere – tornando al mio punto di Sometimes, in life, we are forced to look partenza – che solo una storia che unisca la back, to weigh things up. If today we turn considerazione di una costituzione formale our heads back, it is not only to celebrate (alla francese) con il cammino della società a birthday; it is maybe the occasion to (all’inglese) può essere storia costituzio- reconfirm a common commitment of being nale. Potrei anche aggiungere che, appunto, on the road again, like wayfarers looking l’amministrazione è sempre stata, nei for new lands. We would not be able to say secoli, il passaggio obbligato per avvicinare if the history of modern constitutionalism le forme di dominio ai bisogni dei soggetti is a history «still in need of writing» (e al loro consenso)» (Therefore, I would (H. Dippel). However if our observatory like to repeat – going back to my starting is the Giornale, well from it we can see point – that only a history that unites the that which is here equals that which is consideration for a formal constitution (as not here. That confirms how much work in the French experience) to the path of is still to be done and how much need society (as in the English experience) can be of new perspectives and of an always constitutional history. I could also add that, vigilant self-criticism there is (B. Clavero, indeed, administration has always been, Constitución europea e historia constitucional: during the centuries, the obliged passage el rapto de los poderes, in «Historia in order to draw dominion forms near the constitucional», Revista electrónica, 13
Introduzione http://www.historiaconstitucional.com, 6, 2005). «Chance or Grand Design?», an authoritative constitutional historian recently asked himself while reasoning on two ways of interpreting constitutional history (R.C. van Caenegem, Constitutional History: Chance or Grand Design?, in «European Constitutional Law Review», 5, 2009, pp. 447‑463). We would like to answer – but only as far as the little path of the Giornale di storia costituzionale is concerned –: «Chance and Grand Design»! 14
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