Osservatorio Mobilità 2020: Opportunità e incertezze del mercato automobilistico
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Osservatorio Mobilità 2020: Opportunità e incertezze del mercato automobilistico Dati e andamenti in corso Arval Mobility Observatory Basilio Velleca Dati e Andamenti in corso Osservatorio Mobilità 2020: Opportunità e incertezze del mercato automobilistico
Osservatorio Mobilità 2020: Opportunità e incertezze del mercato automobilistico Dati e andamenti in corso Editoriale a cura di Emmanuel LUFRAY, Business Engineering & Organization Director
E D I T O R I A L E Il 2019 è ormai terminato e, come sempre accade nel business, la chiusura dell’anno è archiviata pressoché immediatamente quasi a volersene dimenticare perché gli obiettivi e il ritmo del nuovo anno incombono e non lasciano spazio all’analisi di quanto accaduto. Eppure quest’andamento naturale delle cose non si addice al mondo delle automobili perché nella costruzione delle auto il rapporto causa-effetto non è mai immediato, ma richiede tempo. Le vetture del domani sono pensate oggi perché il processo di ideazione, progettazione, prototipazione, industrializzazione e messa in produzione richiede tempi lunghi anche se questi si sono sempre di più accorciati. Pure le scelte politiche non sono più indirizzate al contingente ma, in un momento di grande cambiamento come quello che riguarda l’automobile, cercano di definire degli indirizzi di medio- lungo termine. Basti pensare che la recente legge di bilancio (2019) sull’ ecobonus/malus produrrà i suoi (modesti in valore assoluto) effetti non solo nel 2019 ma anche per i due anni successivi. Le scelte di limitazione delle emissioni di CO2 sono state fatte in largo anticipo e, nelle intenzioni del Legislatore Europeo, definiranno il quadro normativo di riferimento almeno per i prossimi 10 anni. Le decisioni politiche sulla sicurezza delle vetture hanno già definito le regole che saranno adottate a partire dal 2022. La scelta dell’obbligatorietà dei sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) sulle vetture di nuova produzione prima (2022) e sul parco circolante poi (2024), ha come obiettivo l’aumento della sicurezza sulle strade europee riducendo, nel periodo 2020-2030, di 10.500 il numero di vittime d’incidenti stradali e di 60.000 quello dei feriti gravi fino a giungere nel 2050 all’obiettivo “zero vittime”. In questo contesto mantenere la memoria è di fondamentale importanza per evitare di ripetere errori e mettere a frutto le esperienze maturate nel tempo. Uno dei ruoli dell’Osservatorio della Mobilità 2020 è proprio quello di analizzare e studiare ogni anno quello che è successo per prepararsi ancora meglio, se possibile, all’anno che verrà, ma anche conoscere le dinamiche per affrontare i cambiamenti, gli imprevisti e le sfide che continuamente si presentano agli operatori del settore automotive, basti pensare agli effetti che si avranno con la pandemia da coronavirus a seguito dei due mesi di blocco totale della filiera. Un settore importante, quello automotive, per il contributo dato alla generazione del Prodotto Interno Lordo, il cui rilancio, anche in passato, ha avuto effetti positivi sull’incremento del gettito fiscale oltre che del PIL nazionale, si pensi a quanto avvenne nel 1997 con la campagna di incentivazione all’acquisto di veicoli nuovi. Questo è un progetto editoriale di lungo respiro che coinvolge l’Arval Mobility Observatory in prima istanza, ma tutta l’Azienda nel suo complesso. È iniziato l’anno passato con un libro di più ampia portata che non si è limitato ad analizzare gli accadimenti del 2018 ma ha cercato d’inquadrarli in un contesto più vasto, definendo così
il quadro di riferimento dei prossimi anni. Questo nuovo libro, in maniera più sintetica, segna invece la continuazione dell’esperienza precedente, aggiornandola, approfondendola nei nuovi aspetti che sono emersi nel corso del 2019. Venendo ai fatti, quest’anno di transizione ha sancito il definitivo affermarsi del noleggio come uno dei principali canali di vendita non solo del “ferro” ma di tutte le soluzioni di mobilità. Non è stato, e non è, un processo indolore e privo di rischi. Le tensioni sui prezzi, al termine degli incentivi (super-ammortamento) sia per il breve che per il lungo termine, hanno aumentato la competizione spingendo alla continua ricerca di ottimizzazione dei costi soprattutto sui servizi. Si è assistito anche a un cambiamento nel modo di vendere che non si basa più esclusivamente sull’offerta del modello desiderato dal cliente, ma anche dalla proposizione di vetture acquistate a stock grazie a forti politiche di sostegno degli OEM: da pull a push. È un periodo di grandi sperimentazioni e fermento nel noleggio e nell’industria della Mobilità nel suo complesso e la corsa a offrire sempre nuovi servizi e soluzioni ha anche generato un quadro caratterizzato da un eccesso di offerte disperdendo le energie in numerosi rivoli. La selezione naturale effettuata dal cliente decreterà quali di questi servizi sopravvivranno e quali invece finiranno nel dimenticatoio. La cosa certa è che il quadro di riferimento è in continua evoluzione alla ricerca di nuovi modelli di business come testimoniano l’attivismo nelle acquisizioni o nella presentazione di nuovi operatori del settore o lanci di nuovi brand dedicati. Il segmento dei privati sembra in leggero recupero anche se ben lungi dai fasti del passato quinquennio. La difficoltà di cogliere dalle statistiche le reali dimensioni del canale è legata soprattutto alla presenza sul mercato del fenomeno dei chilometri zero che, dopo aver fatto registrare il disimpegno delle Case automobilistiche (non dei dealer) sembra abbia ripreso slancio nell’ultimo quadrimestre del 2019. E’ probabile quindi che i clienti privati non abbiano perso d’importanza, ma razionalmente abbiano scelto di acquistare vetture a chilometro zero molto più convenienti economicamente. Inoltre lo sviluppo del noleggio a privati ha sicuramente indirizzato verso altri canali la naturale crescita dei volumi riferiti a tale segmento di clientela. Il quadro che emerge ci porta ad affermare, senza ombra di dubbio, che “il mondo della mobilità c’è”! Esiste, evolve, è dinamico e, dal lato dell’offerta, è ricco di proposte e di prodotti. Il vero tema sarà verificare nei prossimi anni se i consumatori saranno disposti a seguire il legislatore e le Case automobilistiche sul terreno della nuova mobilità elettrica, autonoma, sicura e pulita, pagandone anche i relativi costi associati e trasformando in questo modo le tante incertezze di oggi in grandi opportunità di domani. Buona Lettura, Emmanuel Lufray Business Engineering & Organization Director
Noleggio on demand, veicoli elettrici e ibridi, micromobilità e car sharing; P R E F A Z I O N E auto a guida autonoma e caratterizzate dall’utilizzo di applicazioni multimediali e di intrattenimento a bordo. Senza scordare le nuove frontiere che vedono le vetture diventare luoghi di consegna per gli acquisti online; la creazione di strade che, mentre vengono percorse, sono in grado di ricaricare i veicoli ad alimentazione green; pneumatici che non si forano, sono più resistenti rispetto a quelli tradizionali e ricostruibili. Passando per le app di trasporto one-stop-shop che ci permetteranno di coordinare tutte le opzioni di trasporto disponibili per creare il percorso ideale (più veloce, più economico o più ecologico) da A a B. Rivoluzionario e ricco di possibilità: si potrebbe definire così il mondo futuro della mobilità. Un continuo divenire che ne abbraccia i diversi ambiti e ruota attorno ad alcuni pilastri ben saldi come sostenibilità, sicurezza, connettività. Nutrendosi di trend già in atto da alcuni anni. Ovvero città che si fanno sempre più smart, impegnate a gestire in maniera intelligente attività economiche, mobilità, risorse ambientali, relazioni tra le persone e politiche abitative con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei propri cittadini e di rendere movimenti e flussi più efficienti e meno inquinanti. Oltre al farsi spazio della sharing economy, l’economia della condivisione che rappresenta un approccio sempre più battuto, specie tra i millennials, e che porta a prediligere l’uso alla proprietà dell’auto. Un panorama nel quale ha fatto irruzione l’epidemia scatenata dal Coronavirus che sta mettendo a dura prova il settore automobilistico, ma che potrebbe portare anche all’apertura di nuovi orizzonti. In un clima che si preannuncia ancora per parecchi mesi all’insegna del distanziamento sociale, l’auto potrebbe infatti essere percepita come la soluzione più sicura per viaggiare rispetto ad altri strumenti di trasporto, come i mezzi pubblici. La crescente consapevolezza circa il ruolo giocato dai cambiamenti climatici nella diffusione del virus potrebbe inoltre rappresentare un volano per l’ulteriore diffusione dei veicoli elettrici, attualmente ancora una nicchia di mercato (circa l’1% di quello totale in Italia) che viaggia però a forti ritmi di crescita. Tanto che le case automobilistiche stanno investendo grosse risorse nell’elettrificazione. In questo scenario l’Osservatorio Mobilità 2020: Opportunità e incertezze del mercato automobilistico offre uno spaccato su quale sia stato l’andamento del comparto lo scorso anno, con uno sguardo ai principali canali. Dal noleggio a lungo e breve termine al segmento dei privati e a quello delle flotte e delle vetture a kilometro zero.
Oltre a offrire una rivisitazione dei fatti salienti che lo hanno caratterizzato e con i quali il settore dovrà confrontarsi nei prossimi mesi e anni. Tra questi, il provvedimento legato all’approvazione nella legge di Bilancio del bonus/ malus ecologico che ha introdotto degli incentivi per chi acquista un veicolo a bassissime emissioni inquinanti rottamando al contempo un vecchio modello; la manovra approvata a fine anno che ha rivisto il sistema dei fringe benefit sulle vetture aziendali in funzione delle emissioni di CO2. O ancora la scelta da parte dell’Unione europea di rendere obbligatoria (a partire dal 2022) l’adozione di sistemi di sicurezza da inserire sui veicoli per ridurre gli incidenti stradali. Fino all’adozione da parte del Consiglio europeo delle norme che definiscono i nuovi target di emissioni di biossido di carbonio (resi ancora più stringenti) a cui i costruttori di automobili e veicoli commerciali dovranno attenersi. Un insieme di novità che pone degli obiettivi sfidanti per gli operatori del settore chiamati a migliorare la propria offerta in chiave sempre più innovativa, in un equilibrio legato ai costi che però si è fatto più delicato e precario alla luce del calo dei margini causato dalla pandemia. In questo quadro si inseriscono le analisi sul noleggio, una soluzione che non è più utilizzata in via esclusiva per le flotte aziendali, ma che è diventata popolare anche tra i privati. La sfida in questo senso per gli operatori del settore sta nel fronteggiare la concorrenza crescente, che non può più essere vinta solo facendo leva sui prezzi. Ma offrendo soluzioni che abbracciano un ampio ventaglio di esigenze e spingono sempre più sul miglioramento della customer experience. Per chi saprà coglierla questo si traduce in formule flessibili, servizi aggiuntivi, tecnologie in grado di semplificare la vita al cliente (ad esempio in fase di check in o di manutenzione) e i cui fari sono puntati in maniera crescente sull’aumento della sicurezza a bordo. . Sibilla Di Palma
Editoriale a cura di Emmanuel LUFRAY, Business Engineering & Organization Director Prefazione a cura di Sibilla Di Palma 1 I principali accadimenti del 2019 I N D I C E 1.1 Introduzione 1.2 Il sistema Bonus / Malus 1.3 La manovra di Bilancio 2020 1.4 Fusione PSA - FCA 1.5 Gli ADAS (Advanced Driver Assistance System) 1.6 Provvedimenti Europei per la limitazione emissioni CO2 1.7 Autorità garante concorrenza e mercato 2 L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend 2.1 Introduzione 2.2 I principali canali di vendita 2.3 I Privati 2.4 Business - Le Flotte 2.5 Business - Le vetture a chilometro zero 2.6 Il Noleggio a Lungo Termine 2.7 Il Noleggio a Breve Termine
3 Usato: Car & LCV e Parco Circolante 3.1 Passaggi totali 3.2 Passaggi proprietà netti 3.3 Minivolture 3.4 Radiazioni, Esportazioni & Importazioni 3.5 Circolante per anzianità, emissioni e alimentazione 3.6 Conclusioni Ringraziamenti Autore
9 1 I principali accadimenti del 2019 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 C A P I TO LO 1
1. I principali accadimenti del 2019 C A P I TO LO 1 1.1 Introduzione O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 I principali accadimenti Il 2019 è stato un anno difficile e controverso. del 2019 Se le aziende automobilistiche hanno ormai intrapreso la strada dell’elettrificazione investendo enormi risorse nello sviluppo di nuovi prodotti a trazione elettrica, è anche vero che la maggior parte di questi prodotti non sono disponibili sul mercato, dati i tempi tecnici di realizzazione e lo sforzo tecnologico e culturale che implicano. Dall’altro lato i consumatori non hanno ancora ben chiaro cosa riserva loro il futuro intimoriti da autonomie delle vetture elettriche ancora insufficienti e dalla scarsità delle infrastrutture di ricarica. La loro confusione è ulteriormente accentuata dai contraddittori provvedimenti nazionali e locali che spesso mancano di una direzione strategica univoca. Mercato Italiano Auto Veicoli trasporto merci immatricolazioni / GDP (YOY) Trend 2000 - 2019 3.000.000 Incentivi 350.000 Rottamazione Superammortamento Superbollo Nuova Sabatini 3,9 300.000 2.500.000 2,3 1,86 1,68 1,6 250.000 2,02 1,3 1,8 1 1 0,9 2.000.000 0,4 0,2 0,45 Incentivi 0,1 200.000 -0,05 Rottamazione -0,1 1.500.000 -1,9 Acquisto Opel da parte di PSA 150.000 -2,5 1.000.000 Dieselgate 100.000 Nascita FCA Car Sharing RM, MI 500.000 -6,3 Fusione PSA-FCA 50.000 - Bonus/Malus 2000-2007 2008-2013 2014-2019 Stabile prosperità Profonda crisi Ripresina 0 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Veicolo trasporto merci Immatricolazioni auto GDP (%YOY) Grafico 1 - Fonte: Ns elaborazione in Car Market Study & Forecast 2018-2022 su dati Banca d’Italia, Dataforce, ACI. 10
C A P I TO LO 1 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Previsione PIL Anche il quadro economico complessivo non aiuta. Al momento in cui si scrive le previsioni di crescita del PIL, divulgate dall’ISTAT a Marzo 2020, sono di un modesto 0,2% rispetto all’anno precedente che certamente non favorisce lo sviluppo delle immatricolazioni di vetture nuove. A questo scenario negativo si è aggiunto, ultimamente, anche l’effetto negativo sull’economia della pandemia legata alla diffusione del Corona Virus le cui ripercussioni sono, al momento difficilmente valutabili. Il grafico, che mette in relazione immatricolato auto e veicoli trasporto merci in rapporto allo sviluppo del PIL anno su anno conferma la situazione di sostanziale stagnazione delle vendite intorno al 1,9 mio di unità1. La diminuzione della crescita del PIL non lascia ben sperare per le immatricolazioni del 2020. Nei periodi di frenata del PIL generalmente le immatricolazioni rallentano anch’esse seguendo il ciclo economico. Se il PIL influenza lo sviluppo delle immatricolazioni, è anche vero il contrario. Da questo punto di vista un’appropriata incentivazione all’acquisto di vetture da parte dello Stato potrebbe avere il triplice vantaggio di ammodernare il parco circolante con impatto sulla sicurezza stradale, diminuire l’inquinamento e avere un effetto positivo sul PIL. Anche in questo caso basta analizzare quanto accaduto nel 1997. L’introduzione degli incentivi ha portato in dote “un aumento delle immatricolazioni del 38,8%, un maggior gettito per l’Erario di 1,400 miliardi di lire e un aumento del PIL dello 0,4% certificato dalla Banca D’Italia”2. Nei seguenti paragrafi faremo una breve disanima dei principali accadimenti verificatisi nel 2019 che travalicano l’anno in cui sono accaduti in quanto produrranno conseguenze anche negli anni a venire. Per prima cosa ci occuperemo del sistema bonus/malus introdotto nel 2018 e che rimarrà in vigore fino al 2021 e subito dopo della legge di Bilancio, approvata nel 2019, che ha stabilito le regole per il 2020 in materia di fringe benefit e vetture aziendali. Uno spazio di rilievo è stato poi assegnato alla fusione intervenuta tra il Gruppo PSA e FCA destinato creare il quarto player mondiale dell’automobile. Successivamente sono stati analizzati i due principali provvedimenti dalla Comunità Europea che hanno definito gli standard in materia di dotazioni di sicurezza e emissioni nocive. Infine si è ritenuto opportuno ricordare brevemente una notizia, passata un poco in sordina, relativa alle multe emesse dall’Autorità Garante Concorrenza e Mercato alle società finanziarie captive. 1 Confronta Osservatorio Mobilità 2019: Il mercato dell’auto tra evoluzione e rivoluzione. Dati e Analisi dei mutamenti in corso Basilio Velleca pag.12 2 Conferenza stampa Centro Studi Promotor. L’Italia e la sfida dell’auto elettrica e dell’auto a guida autonoma. Milano, 21 gennaio 2020 11
1. I principali accadimenti del 2019 C A P I TO LO 1 Bonus / Malus 1.2 Il sistema Bonus / Malus O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Dovendo analizzare i fatti che hanno caratterizzato il 2019, il primo provvedimento è legato all’approvazione nella legge di Bilancio del bonus/malus3 ecologico relativo all’acquisto di vetture di nuova immatricolazione, in funzione delle emissioni inquinanti. Il principio che ha ispirato il legislatore è legato alla volontà di incentivare (bonus) l’acquisto di auto meno inquinanti e disincentivare (malus) quello con maggiori emissioni di CO2, qualunque sia l’alimentazione (benzina o diesel). Sia incentivazioni che penalizzazioni sono state organizzate in quattro fasce, come riportato nella tabella: BONUS MALUS Descrizione € Descrizione € 0-20 g/km + rottamazione Euro 1-4 6.000 161-175 g/km 1.100 21-70 g/km + rottamazione Euro 1-4 2.500 176-200 g/km 1.600 0-20 g/km senza rottamazione 4.000 201-250 g/km 2.000 21-70 g/km senza rottamazione 1.500 >250 g/km 2.500 Il provvedimento, per ora, avrà validità fino al 2021 e riguarderà sia l’acquisto che la locazione finanziaria e il noleggio di vetture di nuova immatricolazione. Se il principio ispiratore sembra essere corretto e in linea con l’obiettivo europeo di favorire l’acquisto delle vetture meno inquinanti, analizzando in dettaglio la misura emergono alcune incoerenze. Per prima cosa, approfondendo la distribuzione delle vendite in funzione delle emissioni di CO2, si nota come il provvedimento sinora non abbia intaccato il cuore del mercato italiano ma solo il 4% circa del venduto. 3 LEGGE 30 dicembre 2018, n. 145 in vigore dal 01/01/2019 12
C A P I TO LO 1 Bonus / Malus CO2 (PC) YTD 2019 YTD 2018 risultati 2019 Privati 5.457 2.111 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Flotte 2.319 1.290 Noleggio Lungo Termine 6.077 4.395 0-70 g/km CO2 Noleggio Breve Termine 391 194 Concessionarie e Case Auto 2.035 1.497 Mercato Italia PC 16.279 9.487 Privati 1.050.774 1.061.290 Flotte 75.292 81.269 71-160 Noleggio Lungo Termine 258.478 245.641 g/km CO2 Noleggio Breve Termine 170.461 169.087 Concessionarie e Case Auto 257.709 282.799 Mercato Italia PC 1.812.714 1.840.086 Privati 37.790 30.058 Flotte 16.790 13.079 >160 Noleggio Lungo Termine 16.696 8.025 g/km CO2 Noleggio Breve Termine 6.884 3.891 Concessionarie e Case Auto 11.688 7.944 Mercato Italia PC 89.848 62.997 Tot mercato 1.918.841 1.912.570 Fonte Dataforce Bonus / Malus Anche se i due segmenti interessati hanno registrato incrementi volumi limitati percentuali del 71,6% (Bonus) e 42,6% (Malus) rispettivamente, il numero di vetture coinvolte sono molto limitate essendo la maggior parte delle vendite concentrate nella fascia non colpita da alcun provvedimento. Addirittura si arriva al paradosso che le vetture colpite dall’ecotassa sono aumentate anziché diminuite, come lecito aspettarsi, confermando che, per i modelli di lusso e premium la domanda è, entro certi termini, anelastica al prezzo. E’ infine interessante notare come nell’immatricolazione di vetture eco, la parte del leone, in termini percentuali rispetto al 2018, sia stata svolta dai privati e dal noleggio a breve termine mentre nella fascia delle vetture più inquinanti noleggio a breve e chilometri zero hanno fatto registrare i maggiori incrementi. E’ probabile che, in quest’ultimo caso, il maggior attivismo dei canali sia dovuto alle pressioni dei costruttori volte a diminuirne gli stock. 13
1. I principali accadimenti del 2019 C A P I TO LO 1 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Bonus / Malus provvedimenti Il secondo paradosso di quest’iniziativa è dato dal mancato nazionali e locali coordinamento dei provvedimenti presi a livello nazionale con le misure attivate dagli amministratori locali. Se la legge nazionale spinge all’acquisto di vetture con minori emissioni di CO2, in cui i motori diesel sono particolarmente virtuosi (perlomeno nelle motorizzazioni piccole), i provvedimenti locali spingono all’acquisto di vetture a benzina, essendo in buona parte volti a limitare il transito di veicoli diesel anche di recente costruzione. Questo a causa di una differente impostazione che vede gli amministratori locali emettere provvedimenti che riguardano il parco circolante mentre il focus dei politici nazionali è soprattutto volto a incentivare o penalizzare l’acquisto di vetture nuove. Dall’analisi emerge chiaramente la volontà politica nazionale di stimolare l’uso e il passaggio a vetture meno inquinanti. Tuttavia, la mancanza di risorse disponibili per un intervento di vasta portata ha vanificato la bontà del principio ispiratore anche perché, se l’obiettivo fosse stato la difesa dell’ambiente e la diminuzione delle emissioni inquinanti, allora il provvedimento avrebbe dovuto riguardare anche l’acquisto di usato recente e la rottamazione delle vetture più anziane e più inquinanti allargando ulteriormente il numero di veicoli coinvolti acuendo, così la mancanza delle risorse finanziarie disponibili. 14
C A P I TO LO 1 1.3 La manovra di Bilancio 20204 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 La manovra di La manovra approvata a fine 2019 ha rivisto il sistema dei fringe benefit Bilancio 2020 sulle vetture aziendali. Sono state create 4 fasce in funzione delle emissioni di CO2: FASCE FRINGE BENEFIT Anno 2020 Anno 2021 0-60 g/km 25% 25% 61-160 g/km 30% 30% 161-190 g/km 40% 50% > 190 g/km 50% 60% La misura sembra in linea con l’indirizzo della manovra dell’anno precedente introducendo, anche per le vetture aziendali, il principio che chi più inquina più paga. Avendo abbassato il costo per le vetture meno inquinanti, mantenendo inalterato il costo delle vetture di fascia 2 (maggior volumi) e aumentando quello delle più inquinanti, il Governo ha garantito la neutralità fiscale dell’operazione. La bozza manovra di Quello che sembra più interessante tuttavia è analizzare come si è arrivati Bilancio 2020 a questo risultato che è scaturito solo dopo una dura reazione della filiera automobilistica alla prima bozza di Manovra. In prima istanza infatti era previsto l’aumento dal 30% al 60% dell’importo soggetto a tassazione per quasi tutte le vetture ad eccezione delle elettriche e ibride, che sarebbero rimaste al 30%, mentre quelle con emissioni superiori a 160 g/km, sarebbero state tassate al 100%. Clausola di Se a questo si aggiunge che il Governo ha rivisto al rialzo la clausola salvaguardia di salvaguardia delle accise sui carburanti a partire dal 2021 (se accise non sterilizzata), allora si comprende come vi sia la tendenza della nostra classe dirigente a considerare le scelte in materia automobilistica come un’opportunità di fare cassa, anziché definire una efficace politica sul lungo termine volta a incentivare la mobilità collettiva e a supportare quella individuale nelle forme più ecosostenibili, favorendo al contempo l’eliminazione dal parco circolante delle vetture più anziane, meno sicure e più inquinanti. Misure che presenterebbero il vantaggio, oltre che dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, di ridare slancio al settore automobilistico e in ultima analisi al PIL del nostro paese. 4 LEGGE 27 dicembre 2019, n. 160 15
1. I principali accadimenti del 2019 C A P I TO LO 1 1.4 Fusione PSA - FCA Fusione O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 PSA - FCA Il secondo principale avvenimento che ha caratterizzato il 2019 è legato all’accordo sulla fusione delle storiche aziende automobilistiche di PSA e FCA. Un passaggio obbligato per concorrere in un mercato sempre più competitivo che richiede ingenti investimenti per poter far fronte all’evoluzione tecnologica dell’elettrico e della guida autonoma. Da quest’aggregazione sta nascendo il quarto gruppo mondiale dell’automobile in grado di raggruppare 15 marchi automobilistici, 147 stabilimenti e 410.000 dipendenti nel mondo, sviluppando un fatturato di 184 mio e un utile netto di 11 mio di euro nel 2018. 1 2 3 4 GROUP Se i vantaggi di questa fusione sono abbastanza chiari per entrambi i gruppi, è più difficile identificare i punti deboli dell’accordo e i sacrifici che i due gruppi dovranno affrontare in termini di razionalizzazione delle risorse e sinergie produttive. BRAND SEDI 45 102 FORZA LAVORO 211.000 199.000 AUTO 3,9 mio 4,8 mio 16
C A P I TO LO 1 Vantaggi: O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Per prima cosa l’accordo consente di realizzare sinergie dal punto di Piattaforme moderne vista dei costi produttivi soprattutto se i volumi di vendita del nuovo gruppo non daranno vita a fenomeni di cannibalizzazione tra i marchi. La creazione della nuova società consentirà a FCA di avere accesso alle piattaforme costruttive sviluppate da PSA risolvendo uno degli annosi problemi legati alla loro limitatezza e agli alti costi di sviluppo dei nuovi modelli (soprattutto SUV e veicoli elettrici). Infatti PSA ha disponibili le moderne piattaforme Emp2, CMP ed eCMP5 che potrebbero essere utilizzate per lo sviluppo di un’estesa gamma di prodotti, colmando anche il gap tecnologico di FCA nel campo elettrico che lo ha portato a stipulare un accordo con Tesla per evitare di dover pagare sanzioni Marchi Vantaggi: premium salatissime per lo sforamento dei livelli di CO2 definiti in sede europea. Per contro PSA con l’entrata nel proprio portafoglio di marchi premium come Alfa, Jeep e Maserati riuscirebbe a realizzare quelle sinergie produttive che l’attuale gamma di modelli Top di gamma di PSA non riesce a garantire. I tempi e i modi e i risultati cui porteranno queste sinergie sono più difficilmente definibili anche se il successo nell’integrazione di Opel nel gruppo PSA e della fusione Fiat Chrysler fanno ben sperare. Vantaggi: Diffusione territoriale Altro vantaggio riguarda la presenza sui mercati internazionali dei due gruppi. Con la fusione il gruppo PSA ha l’opportunità di poter accedere, grazie alla forte presenza di FCA, al mercato USA da cui è totalmente assente e da sempre nel mirino di Tavares. Mentre entrambi i gruppi hanno una forte presenza in Europa, la loro posizione nel principale mercato mondiale, la Cina, è invece controversa. Ambedue hanno alcune partecipazioni locali ma i loro risultati non sono molto soddisfacenti. La presenza PSA è comunque storicamente più consistente e ha ottenuto risultati di vendita estremamente positivi seppur notevolmente diminuiti Scenari aperti: negli ultimi anni. Se i vantaggi sono abbastanza chiari e ben quantificati, controllo aziendale e politiche nazionali soprattutto per le sinergie produttive (stimati 3,7 miliardi di euro annui), le eventuali difficoltà sono ancora tutte da valutare. In particolare abbiamo accennato alla possibile cannibalizzazione dei marchi a cui si potrebbe aggiungere anche la ristrutturazione e razionalizzazione degli stabilimenti produttivi e della forza lavoro. E qui entrano in ballo i rapporti di forza tra le due società e tra i rispettivi paesi ovvero chi comanda all’interno del gruppo nascente e che ruolo avrà la politica nell’indirizzare le scelte, proteggere le maestranze e i piani industriali nazionali. 5 EMP2 (EFFICIENT MODULAR PLATFORM) - CMP (COMMON MODULAR PLATFORM) eCMP ( ELECTRIC COMMON MODULAR PLATFORM) 17
1. I principali accadimenti del 2019 C A P I TO LO 1 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 E’ ancora presto per dirlo ma alcuni paletti sembrano essere chiari. La presenza di 5 esponenti espressi da FCA (tra cui il presidente) e 6 di PSA (tra cui l’amministratore delegato) fa propendere per una prevalenza di quest’ultimo. Ma anche il fatto che la società paritetica (50%-50%) si sia ottenuta attraverso lo spin-off della società di componentistica PSA e il pagamento di un dividendo straordinario ai soci FCA di 5,5 miliardi, suggerisce che più che di una fusione si tratti di un’acquisizione da parte del gruppo PSA che ha pagato un premio del 32% per il controllo. Infine vi sono molti scenari aperti circa il ruolo che i politici avranno nella difesa degli stabilimenti produttivi e della forza lavoro. Mentre l’asse franco-tedesco sembra blindato grazie agli accordi sul marchio Opel e alla presenza in PSA dello Stato francese, non così sembra essere per quello Italiano che già in occasione della fusione con Chrysler, non aveva svolto alcun ruolo di rilievo nella trattativa e nelle scelte industriali Scenari aperti: successive. reti distributive Il matrimonio potrebbe influenzare anche le relative reti di distribuzione. Sicuramente in Italia una loro razionalizzazione genererà rischi per alcuni operatori ma anche opportunità per altri di allargare il ventaglio dei marchi offerti. 18
C A P I TO LO 1 1.5 Gli ADAS (Advanced Driver Assistance System)6 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 ADAS (Advanced Nel 2019 l’Unione Europea ha posto le basi anche per l’adozione di Driver Assistance System) sistemi di sicurezza da inserire obbligatoriamente sui veicoli per ridurre le conseguenze degli incidenti stradali. A partire dal 2022 sarà obbligatoria l’installazione come dotazione di serie, di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) per rendere più sicure le strade e diminuire gli effetti degli incidenti stradali. Si stima che l’adozione di questi sistemi quali assistenza alla frenata, rilevazione del tasso alcolemico, rilevazione della stanchezza e distrazione del guidatore, mantenimento della corsia di marcia, per citarne solo alcuni, ridurranno le vittime d’incidenti di oltre 10.000 morti e 60.000 feriti nel decennio 2020-30. Come sempre le aziende, soprattutto quelle di grandi dimensioni, che si rivolgono principalmente al noleggio, sono quelle che anticipano le tendenze in atto come evidenziato dal Barometro 2020 dell’Arval Mobility Observatory, dal quale si evince la tendenza da parte delle aziende maggiori a dotare le proprie flotte (auto e veicoli commerciali) di tutti quei sistemi telematici (inclusi gli ADAS) in grado di “portare vantaggi in termini di sicurezza e gestione della flotta”. 6 REGOLAMENTO (UE) 2019/2144 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 novembre 2019 19
1. I principali accadimenti del 2019 C A P I TO LO 1 1.6 Provvedimenti Europei per la limitazione emissioni CO2 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Provvedimenti Il 15 Aprile 2019 il Consiglio Europeo ha formalmente adottato le norme Europei per la limitazione che definiscono i nuovi target di emissioni di biossido di carbonio a emissioni CO2 cui i costruttori di automobili e veicoli commerciali dovranno attenersi. Partendo dall’obiettivo già stabilito nel 2021 (95 g/km media ponderata sul 100% gamma venduta7) Parlamento e Consiglio Europeo hanno deciso di ridurre del 15% tale limite entro il 2025 mentre, per il 2030, hanno previsto una successiva diminuzione del 37,5% (31% per i veicoli commerciali). EMISSIONI DI GAS A EFFETTO SERRA PRODOTTE DAI TRASPORTI STRADALI 27% 73% VEICOLI PESANTI, AUTOVETTURE AUTOBUS, AUTOCARRI E FURGONI Si tratta di obiettivi davvero molto ambiziosi, forse troppo, che mettono a dura prova le capacità tecnologiche e organizzative nonché i business model stessi dei costruttori che, anche per questo, hanno avviato il processo di elettrificazione della gamma come unica soluzione per raggiungere in così breve tempo gli stringenti limiti fissati. Nella realtà, perlomeno nell’immediato, molte aziende hanno deciso di utilizzare lo strumento del “pooling”8 che consente agli OEM di acquistare crediti verdi da altre Case automobilistiche o mediare le maggiori emissioni di un brand con quelle più “verdi” di altri marchi dello stesso gruppo. E’ quello che avviene tra i marchi BMW e Rolls Royce, tra i marchi del Gruppo Volkswagen così come vi rientrano gli accordi siglati tra Toyota e Mazda e tra FCA e Tesla. In particolare FCA, senza l’accordo con Tesla, potrebbe essere soggetta a multe salatissime (2 miliardi di euro nel 2021) essendo, in base ad uno studio di UBS, tra tutti i produttori quello a più alto rischio di non raggiungere gli obiettivi. La fusione con PSA, con l’opportunità di accesso alle piattaforme elettriche del gruppo francese, dovrebbe cambiare questo scenario almeno nel medio / lungo periodo. 7 Il limite previsto è già entrato in vigore nel 2020 ma riferito al 95% della gamma 8 Fiat Chrysler pools fleet with Tesla to avoid EU emissions fines; Patrick McGee in Frankfurt and Peter Campbell in London 7 Aprile 2019 20
C A P I TO LO 1 1.7 Autorità Garante Concorrenza e Mercato O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Nei primi giorni del 2019 è stata pubblicata la decisione dell’AGCM Autorità garante di multare per 678 milioni di euro le società finanziarie captive e, concorrenza e mercato in solido le Case costruttrici ad esse legate, oltre alle associazioni di categoria Assofin e Assilea. Secondo quanto stabilito dall’Antitrust nel periodo 2003 -2017 le società finanziarie captive si sono scambiate sistematicamente informazioni sensibili con l’obiettivo di fare cartello sulle condizioni commerciali (tassi interesse, spread, estinzioni anticipate, volumi etc.). Con questa sentenza l’Antitrust ha per la prima volta messo ufficialmente in evidenza come il fine ultimo delle finanziarie captive non sia quello di massimizzare il profitto della propria attività tipica ma di sostenere le vendite di automobili delle Case costruttrici a esse collegate. 21
C A P I TO LO 2 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 2 L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend 23
2. L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend C A P I TO LO 2 2.1 Introduzione O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Il 2019 può essere considerato nel complesso un anno positivo per quanto riguarda le immatricolazioni di autovetture e veicoli commerciali leggeri in Italia. Seppure di poco, l’anno ha chiuso in leggera crescita. Abbiamo visto nel primo capitolo come l’Italia si trovi ancora in una fase, iniziata nel 2014, che abbiamo definito di ripresina1, con livelli di crescita delle immatricolazioni molto contenuti se non stagnanti ma comunque intorno a livelli ritenuti fisiologici di circa 2 milioni di vetture nuove La ripresina continua vendute. Questo risultato apparentemente “tranquillo” potrebbe far pensare che le cose procedano senza scossoni particolari mentre invece solo un’analisi più approfondita per canali può darci indicazioni sullo stato di salute del comparto automotive in Italia e sulle tendenze in atto. Il grafico degli andamenti per canale mostra sostanzialmente tre tendenze principali: Grafico Immatricolazioni per canale IMMATRICOLAZIONI PER CANALE 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 0 2015 2016 2017 2018 2019 Business Privati Noleggio 1 Osservatorio Mobilità 2019: Il mercato dell’auto tra evoluzione e rivoluzione Basilio Velleca pag 11 24
C A P I TO LO 2 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 • I privati rappresentano oltre il 50% delle vendite e sono riusciti, negli ultimi anni a mantenersi, in valore assoluto, a livelli costanti • Il noleggio dopo l’assestamento del 2018 ha ripreso il suo trend di sviluppo • Il canale business dopo una prima fase di crescita nel quinquennio ha ridotto il suo contributo alla crescita delle immatricolazioni Tuttavia solo l’analisi più approfondita ci consentirà di cogliere le reali tendenze in atto e soprattutto le motivazioni di questi andamenti. 2.2 I principali canali di vendita Nell’ultimo Osservatorio Mobilità 2019 abbiamo fornito le basi teoriche per un’analisi dei canali di vendita, che rappresentano il primo livello di lettura per un’osservazione approfondita dei mutamenti che si manifestano nel corso dell’anno. Al fine di aiutare la lettura dei dati riportiamo la rappresentazione grafica proposta. Struttura Mercato Totale Mercato Totale ness Busi Nol eg gi r ivati P o Flotte Privati con Demo/ Privati Partita IVA Flotte Km zero NLT RAC da Top Top Caratterizzato Distribuzione OEM Distribuzione Distribuzione per numero per tipo per tipologia di vetture Captive Dealer professione d'acquisto acquistate Dealer Altri Altri Grafico1 - Fonte: Ns elaborazione su base dei dati disponibili Dataforce, UNRAE 25
2. L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend C A P I TO LO 2 Le tabelle 1.1 e 1.2 contengono i dati d’immatricolazione delle vetture e degli LCV per gli anni dal 2015 al 2019 suddivisi per i principali O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 canali di vendita. 2015-2019 Performance 7,2% 8,4% Car & LCV 2015 2019 2015 2019 CAGR CAGR Se si confronta la crescita del quinquennio 2014-2018 con quella del 2015-2019 si nota come sia le vetture che gli LCV abbiano peggiorato il proprio CAGR2. Per le vetture la diminuzione del CAGR è dello l’0,8% mentre per quanto riguarda gli LCV la riduzione è stata del 2,8%. In entrambi i casi la diminuzione sembra imputabile alla diversa base di partenza dell’analisi, avendo le vendite chiuso il 2019 all’incirca allo stesso livello dell’anno precedente. In ogni caso resta confermata la tendenza dei due mercati a procedere parallelamente nel medio periodo anche se le variazioni annuali possono differire sensibilmente. Si tratta di un effetto legato allo sviluppo della parte business e noleggio delle auto, le quali entrambi tendono sempre di più ad avere dinamiche assimilabili. Quali sono state le evoluzioni dei tre macro canali identificati nel periodo 2015 – 2019? La struttura del mercato è profondamente cambiata. Il peso dei privati, in passato il canale predominante in assoluto, si è molto ridimensionato nonostante negli ultimi anni abbiano segnato un leggero recupero. Il peso dei privati è passato dal 63,9% del 2015 al 57% del 2019 registrando una perdita di circa 6,9 punti percentuali. Questo non significa che in valore assoluto i privati non siano cresciuti (+89.000 unità circa), ma la loro crescita (CAGR +5,3%) non ha saputo tenere il passo della ripresa complessiva del mercato (+7,2%). Analizzeremo successivamente le cause di questo sfasamento. 2 Compound Annual Growth Rate 26
C A P I TO LO 2 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 2015 2019 63,9% 57% CAGR +5,3% Privati Per contro il segmento Business, seppur con un rallentamento di 1,2 pp nel 2019 rispetto all’anno precedente, mette a segno un aumento di incidenza che passa dal 16,3% del 2015 al 18,9% del 2019. Anche in questo caso 2015 all’aumento percentuale fa seguito2019 una crescita in valore assoluto 63,9% di poco più di 106.000 unità 57%e un CAGR (7,8%) superiore a quello 2015del mercato. Nell’analisi di dettaglio 2019evidenzieremo come questo fenomeno sia legato in particolare alla dinamica dei 19,8% 24% veicoli a chilometri zero. 2015 2019 19,8% 24% CAGR +12% Noleggio Il noleggio è sicuramente il vero vincitore della battaglia in corso essendo riuscito a incrementare sia in peso percentuale (+4,2 pp), in valore assoluto ( + di 149.000 vetture) ed anche in termini di tasso di crescita annuo (CAGR 12%). Il mercato degli LCV mostra un tasso di crescita superiore a quello delle auto grazie al maggior peso che ha avuto sulle immatricolazioni l’introduzione del super- ammortamento. Dopo il boom del 2016, caratterizzato da un forte fenomeno di anticipazione degli acquisti, il mercato sembra aver assorbito i maggiori volumi e si è assestato intorno alle 178.000 unità soprattutto grazie alla crescita del segmento noleggio. 185.990 173.291 177.866 2017 2018 2019 27
2. L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend C A P I TO LO 2 Tabella 2.1 Immatricolazioni vetture nuove IMMATRICOLAZIONI VETTURE NUOVE 2015-2019 ANNO CAGR O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Immatricolazioni 2015 2016 2017 2018 2019 15-19 PRIVATI 1.005.248 1.135.432 1.116.003 1.093.459 1.094.021 5,3% %quota mercato 63,9% 62,3% 56,6% 57,2% 57,0% BUSINESS 257.182 324.976 423.339 386.030 363.419 7,8% %quota mercato 16,3% 17,8% 21,5% 20,2% 18,9% NOLEGGIO 311.763 363.427 430.655 433.081 461.401 12,0% %quota mercato 19,8% 19,9% 21,9% 22,6% 24,0% TOTALE IMMATRICOLAZIONI 1.574.193 1.823.835 1.969.997 1.912.570 1.918.841 7,2% %VS anno precedente 16,0% 15,9% 8,0% -2,9% 0,3% Fonte: Ns elaborazione su dati Dataforce Tabella 2.2 Immatricolazioni LCV IMMATRICOLAZIONI LCV
C A P I TO LO 2 2.3 I Privati Il canale dei privati è di gran lunga il più importante perché ha il O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 peso maggiore rispetto a tutti gli altri segmenti anche se è quello più difficilmente analizzabile in quanto i dati non sono abbastanza granulari da poter effettuare un’analisi più approfondita. A questo si aggiunge anche il fatto che, per motivi legati alla struttura dei dati, confluiscono in questo canale anche quelli della clientela con Partita Iva che rappresentano stabilmente circa il 20% delle vendite a privati. Abbiamo notato come il peso dei privati in cinque anni sia diminuito, pur crescendo in valore assoluto. E’ da evidenziare che, dopo aver toccato il minimo nel 2017, negli ultimi due anni la percentuale si è stabilizzata al 57%. Questa leggera ripresa sembra spiegarsi con il rallentamento della crescita, negli stessi anni, della componente business che, in particolar modo nella parte legata ai veicoli a chilometro zero, rappresenta un vero è proprio bacino di travaso. E’ facilmente comprensibile come le km zero italiane finiscano poi esportate, oppure trasferite a privati come usato fresco dopo la prima immatricolazione intestata alla concessionaria. Km zero Nel periodo considerato il fenomeno delle chilometri zero si è enormemente sviluppato aumentando di quasi 104.000 unità nel 2019 rispetto al 2015, anche se a partire da settembre 2018 si è verificata un’inversione di tendenza soprattutto da parte di FCA che ha ridotto drasticamente il numero delle auto-immatricolazioni. Il fatto che il canale delle km zero sia cresciuto notevolmente nel periodo considerato, anche nell’ultimo quadrimestre del 2019, è un chiaro indice delle difficoltà dei Costruttori a realizzare gli obiettivi prefissati e raggiungere il livello fisiologico del mercato. Dall’altro lato la capacità d’acquisto del prodotto auto da parte dei consumatori, che spesso non hanno sufficienti risorse per sostenere la spesa del nuovo, spinge a qualsiasi espediente per abbassare il 2015 2019 costo dell’investimento iniziale oppure a acquistare, a parità di prezzo, +63% vetture maggiormente accessoriate o 103.990 unità di categoria superiore sotto le vesti di Km zero un’occasione a km zero. 29
2. L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend C A P I TO LO 2 Il segmento dei privati è stato impattato anche dalla crescita Noleggio a privati impetuosa del noleggio a lungo termine a loro dedicato (con e O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 senza partita IVA) le cui immatricolazioni rientrano statisticamente nel segmento NLT. Secondo un sondaggio condotto da Aniasa presso tutte le società che offrono noleggio a privati, è emerso che il parco circolante totale noleggiato ai privati ormai superi le 52.000 unità con un incremento di circa 20.000 unità rispetto al 2018. Le ragioni del successo presso i privati di questa tipologia di contratto sono legate ai cambiamenti economico-sociali in corso. La precarietà e temporaneità del lavoro fa sì che le persone preferiscano avere certezza degli importi da pagare ed evitare l’esborso di cifre importanti nell’acquisto dell’auto. Se a questo si aggiunge il diffondersi presso gli individui della cultura di avere in disponibilità sempre vetture recenti (come accade per i cellulari), allora si comprende come il noleggio, che favorisce quest’attitudine, stia attecchendo sempre maggiormente anche presso famiglie e Partite Iva. 52.000 unità parco +20.000 unità Noleggio a privati immatricolate Stima ANIASA 2019 Buona parte delle vetture noleggiate a privati sono state immatricolate dalle società di noleggio captive espressione diretta degli OEM i quali tradizionalmente, attraverso i rispettivi network di dealer, sono in contatto con questa tipologia di pubblico. Nel quinquennio analizzato i volumi delle società captive sono incrementati di oltre 57.000 unità sfruttando la prossimità dei concessionari delle proprie reti di distribuzione al cliente finale, sono riuscite a imporre all’attenzione dei clienti questo innovativo strumento finanziario che presenta anche il vantaggio di accorciare il ciclo di possesso della vettura, alimentare il business dell’usato recente e fidelizzare il cliente ai propri centri d’assistenza. +57.459 unità Noleggio captive Vendite a privati 2015 2019 proprietari e non La tabella 2.3 mostra come l’acquisto in proprietà sia ancora la parte predominante degli acquisti fatti da privati, anche se il suo peso sul mercato totale, nel periodo considerato, è considerevolmente diminuito (-8,3 pp). Gli acquisti in leasing, seppur marginali, crescono ad un ritmo pari a 1,5 volte. 30
C A P I TO LO 2 Tabella 2.3 Canale auto privati proprietari e in leasing PRIVATI PER TIPOLOGIA D’ACQUISTO VETTURE NUOVE 2015-2019 ANNO CAGR O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Privati 2015 2016 2017 2018 2019 * 15-19 Privati proprietari 976.074 1.099.192 1.079.243 1.051.942 1.029.559 4,5% %quota su totale mercato 62,0% 60,3% 54,8% 55,0% 53,7% Privati con auto in leasing 23.709 29.002 31.539 35.006 36.279 12,0% %quota su totale mercato 1,5% 1,6% 1,6% 1,8% 1,9% TOTALE IMMATRICOLAZIONI 999.783 1.128.194 1.110.782 1.086.948 1.065.838 4,7% %VS anno precedente 18,2% 12,8% -1,5% -2,1% -1,9% Fonte: Ns elaborazione su dati Dataforce * 2019 Forecast su dati al 11/2019 la divisione privati/privati leasing è disponibile solo con i dati “puri” ACI (cioè delle sole immatricolazioni già registrate al PRA) Vendite a privati I privati possessori di Partita Iva si mantengono ormai possessori partita costantemente sopra le 200.000 unità. IVA e non TIPOLOGIA PRIVATI POSSESSORI DI PARTITA IVA Agenti di Agricoltori Studi legali Commercialisti Società di Ingegneri Architetti Altri Altri privati commercio consulenza professionisti possessori di partita IVA Tabella 2.4 Canale auto privati possessori TABELLA VETTURE NUOVE partita IVA e non PRIVATI POSSESSORI PARTITA IVA 2014-2018 ANNO Privati 2015 2016 2017 2018 15-18 Agenti di commercio 35.211 47.040 32.749 30.331 -0,5% Agricoltori 18.766 22.460 22.128 21.422 6,0% Studi legali 9.286 11.469 11.507 11.241 9,9% Commercialisti 6.578 8.124 7.745 7.424 8,0% Società di consulenza 4.256 5.257 4.868 4.666 7,2% Ingegneri 4.276 5.280 5.089 5.090 9,5% Architetti 3.289 4.062 4.204 4.030 10,3% Altri professionisti 13.736 16.964 16.596 16.332 9,4% Altri privati possessori di partita IVA 98.088 118.303 116.393 111.566 9,3% TOTALE IMMATRICOLAZIONI 193.486 238.960 221.280 212.102 7,2% %VS anno precedente 20,7% 23,5% -7,4% -4,1% Fonte: ns elaborazione su dati UNRAE La perdita di quota dei privati, è dovuta sia al calo congiunto nelle vendite a privati proprietari e a privati non possessori di partita IVA, che alla ricerca di fonti di finanziamento alternative e di nuovi strumenti d’acquisto/possesso. Questi ultimi sono i due driver principali che stanno orientando le scelte dei consumatori. 31
2. L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend C A P I TO LO 2 Performance Flotte 2.4 Business - Le Flotte O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Le performance del canale flotte nel periodo considerato, evidenziano un tasso di crescita composto annuo positivo (4,4%), ma inferiore alla crescita totale del mercato (7,2%). Il migliorato quadro economico italiano così come l’introduzione del super-ammortamento, ha contribuito alla crescita numerica. Già nel 2017 comunque, terminato l’incentivo alle aziende, si è registrato un calo dell’immatricolato, proseguito poi nel 2018 quasi a riassorbire le anticipazioni dovute all’incentivo. Nel 2019 si è assistito a una stabilizzazione intorno alle 94.000 unità. Come per i privati il minor tasso di sviluppo rispetto al mercato è indice di una cannibalizzazione da parte di quei canali (noleggio) che meglio hanno saputo soddisfare le richieste dei clienti con la propria offerta di prodotti in costante evoluzione. ms 5,9% ms 4,9% 2015 2015 2016 2017 2019 4,4% CAGR Flotte Tabella 2.5 Canale auto Flotte In proprietà e in leasing FLOTTE PROPRIETA’/LEASING VETTURE NUOVE 2015-2019 ANNO CAGR Immatricolazioni Business/Flotte 2015 2016 2017 2018 stima 2019 15-19 Flotte acquisti in proprietà 66.385 81.904 70.129 65.254 62.827 3,5% %quota su totale mercato 4,2% 4,5% 3,6% 3,4% 3,3% Privati con auto in leasing 25.769 30.732 29.756 30.384 31.574 6,3% %quota su totale mercato 1,6% 1,7% 1,5% 1,6% 1,6% TOTALE IMMATRICOLAZIONI 92.154 112.636 99.885 95.638 94.401 4,4% %VS anno precedente 21,0% 22,2% -11,3% -4,3% -1,3% Fonte: ns elaborazione su dati Dataforce 32
C A P I TO LO 2 O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 Distribuzione Flotte Auto per Le aziende italiane, tuttavia, non hanno abbandonato in massa il capacità concetto di proprietà per indirizzarsi verso forme di possesso o di utilizzo come l’analisi sembrerebbe suggerire perché, nella realtà gli acquisti in proprietà rappresentano ancora il 66% circa delle immatricolazioni del canale. 34% Flotte in leasing 66% Flotte Flotte in proprietà La distribuzione delle vendite in funzione del numero di vetture acquistate dalla stessa società, evidenzia come, nel 2019, l’82,1% delle aziende abbiano immatricolato tra una e quattro auto all’anno. Il numero medio delle vetture acquistate è stabile intorno all’ 1,45 mentre aumenta, negli ultimi tre anni, il parco circolante ad un tasso che nel 2019 ha sfiorato il 2%. Il numero di aziende che effettuano acquisti si assesta sulle 58.000 unità essendo diminuito il numero totale degli acquisti3. 3 Per le tabelle 2.6 e 2.6.1 sono stati utilizzati i dati forniti dall’ACI che differiscono generalmente dai dati del Ministero. Diversamente dall’edizione precedente e da tutte le altre tabelle che invece utilizzano dati del Ministero quest’anno abbiamo dovuto utilizzare i dati ACI perché l’unico che fornisce i cluster richiesti. Negli anni precedenti essendo reso disponibile il numero di telaio completo si riusciva a riclassificare anche i dati del Ministero, a partire da quest’anno tale informazione non è più disponibile in ottemperanza alle norme sulla privacy. 33
2. L’andamento dei canali in Italia dal 2015 al 2019: evoluzione e trend C A P I TO LO 2 Tabella 2.6 Canale auto Flotte Per numero vetture acquistate nell’anno FLOTTE PER NUMERO VETTURE ACQUISTATE 2015-2019 ANNO CAGR O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 N. VETTURE IN FLOTTA 2015 2016 2017 2018 2019* 15-19 1 51.764 63.804 57.448 56.608 52.178 2,2% %quota su totale business 61,1% 61,2% 59,8% 62,0% 61,4% 2-4 17.588 22.850 20.160 18.785 17.596 2,3% %quota su totale business 20,8% 21,9% 21,0% 20,6% 20,7% 5-9 2.969 3.725 3.290 2.921 2.853 0,9% %quota su totale business 3,5% 3,6% 3,4% 3,2% 3,4% 10-19 1.527 2.037 1.975 1.681 1.734 1,6% %quota su totale business 1,8% 2,0% 2,1% 1,8% 2,0% 20-99 2.684 2.320 3.115 2.513 3.115 7,8% %quota su totale business 3,2% 2,2% 3,2% 2,8% 3,7% 100-499 2.475 2.827 3.108 3.247 2.655 9,8% %quota su totale business 2,9% 2,7% 3,2% 3,6% 3,1% >500 2.552 2.727 3.513 2.721 2.727 14,4% %quota su totale business 3,0% 2,6% 3,7% 3,0% 3,2% Non classificabile 3.136 3.937 3.450 2.868 2.082 -13,1% %quota su totale business 3,7% 3,8% 3,6% 3,1% 2,5% TOTALE FLOTTE 84.695 104.227 96.059 91.344 84.939 2,2% %VS anno precedente 11,2% 23,1% -7,8% -4,9% -7,0% Fonte: ns elaborazione su dati Dataforce estrazione dati ACI 2019* stima su dati a novembre 2019 Tabella 2.6.1 Canale auto Flotte numero aziende e parco circolante FLOTTE NUMERO AZIENDE E PARCO CIRCOLANTE 2015-2019 ANNO CAGR Immatricolazioni 2015 2016 2017 2018 stima 2019 15-19 Stima Aziende 58.215 72.146 64.844 63.461 58.637 2,2% Stima parco circolante 5 anni 440.898 429.861 427.775 452.480 461.264 -0,3% Media acquisti per aziende 1,45 1,44 1,48 82,1% 1,44 1,45 Crescita del parco circolante -5,7% -2,5% -0,5% immatricolano 5,8% 1,9% Fonte: Ns elaborazione su dati Dataforce 1 4 tra e FLOTTE 82,1% 461.264 1,45 immatricolano vetture vetture per flotta 1 4 tra e Parco circolante 5 anni 461.264 1,45 vetture vetture per flotta 34
C A P I TO LO 2 Distribuzione Flotte LCV Analoghe considerazioni possono essere fatte per i LCV che, per capacità d’acquisto grazie alla conferma del vantaggio fiscale del 130%, sono riusciti a O S S E R VAT O R I O M O B I L I TÀ 2 0 2 0 contenere le perdite di volumi4. Tabella 2.7 Canale LCV Flotte In proprietà e in leasing FLOTTE PROPRIETA’/LEASING LCV NUOVI 2015-2019 ANNO CAGR Immatricolazioni 2015 2016 2017 2018 stima 2019 15-19 Flotte acquisti in proprietà 61.884 95.374 87.150 77.087 72.673 5,8% %quota su totale mercato 48,5% 49,3% 46,9% 44,5% 40,9% Flotte acquisti in leasing 28.038 36.945 36.399 35.361 40.709 7,5% %quota su totale business 22,0% 19,1% 19,6% 20,4% 22,9% Non classificabile 576 771 773 1.193 1.200 19,1% % quota su totale mercato 0,5% 0,4% 0,4% 0,7% 0,7% TOTALE FLOTTE 90.498 133.090 124.322 113.641 114.582 6,5% %VS anno precedente 8,0% 47,1% -6,6% -8,6% 0,8% Tabella 2.8 Fonte: Ns elaborazione su dati Dataforce Canale LCV Flotte Per numero vetture acquistate nell’anno FLOTTE PER NUMERO LCV ACQUISTATI 2015-2019 ANNO CAGR N. VETTURE IN FLOTTA 2015 2016 2017 2018 stima 2019 15-19 1 36.434 53.077 48.375 44.889 39.343 0,4% %quota su totale business 41,6% 41,2% 39,7% 40,6% 40,0% 2-4 16.055 24.150 22.966 21.285 18.922 5,6% %quota su totale business 18,3% 18,8% 18,8% 19,3% 19,2% 5-9 3.791 5.491 5.291 4.983 4.599 6,7% %quota su totale business 4,3% 4,3% 4,3% 4,5% 4,7% 10-19 2.185 2.797 3.123 2.794 2.625 6,3% %quota su totale business 2,5% 2,2% 2,6% 2,5% 2,7% 20-99 3.402 4.069 4.318 3.983 3.853 5,7% %quota su totale business 3,9% 3,2% 3,5% 3,6% 3,9% 100-499 2.136 2.076 2.104 1.930 1.907 7,0% %quota su totale business 2,4% 1,6% 1,7% 1,7% 1,9% >500 36 279 1.536 366 372 76,0% %quota su totale business 0,0% 0,2% 1,3% 0,3% 0,4% Non allocabili 23.589 36.816 34.211 30.260 26.727 30,7% %quota su totale business 26,9% 28,6% 28,1% 27,4% 27,2% TOTALE FLOTTE 87.628 128.755 121.924 110.490 98.348 7,2% %VS anno precedente 26,2% 46,9% -5,3% -9,4% -11,0% Fonte: ns elaborazione su dati Dataforce estrazione dati ACI 4 Per la tabella 2.7 rispetto all’anno precedente sono state escluse le autoimmatricolazione. Per le tabelle 2.8 e 2.8.1 come per le tabelle precedenti sono stati utilizzati dati ACI anziché MIT che hanno un diverso tempo di aggiornamento e quindi possono non coincidere nei totali. 35
Puoi anche leggere