Originate to distribute - Elena Beccalli Università Cattolica Sacro Cuore Osservatorio ECRIRE, 6 marzo 2009

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Originate to distribute

             Elena Beccalli
    Università Cattolica Sacro Cuore

  Osservatorio ECRIRE, 6 marzo 2009

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Sommario
   Originate to distribute (OTD) e securitization
   Meccanismi di amplificazione
       Mark to market dei valori di bilancio
       Disallineamento incentivi
       ABS/MBS mantenuti nei bilanci bancari
       Struttura di capitale e raccolta a breve
   Alcuni possibili meccanismi per arginare
    effetti negativi OTD

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OTD e Securitization
   OTD: Modello di intermediazione in cui una banca eroga prestiti [mutui]
    che sono prontamente trasferiti ad un’altra istituzione finanziaria → La
    seconda istituzione a fronte della proprietà dei prestiti emette degli
    strumenti finanziari rappresentativi degli stessi scambiabili nel mercato
    secondario (securitization) → Da asset illiquido a strumento negoziabile
   Securitization consente all’originator di vendere il prestito ad un
    soggetto terzo, toglierlo dal proprio SP e utilizzare le risorse ricevute per
    erogare nuovi prestiti

    Al 2006,
    securitization
    interessava
    l’81% dei
    prestiti sub-
    prime

                                                                    Fonte: Baily et al,
                                                                    2008
                                                                                     3
Securitization: prima fase
   La banca emittente prestiti [mutui] cede gli stessi ad uno Special
    Purpose Vehicle (SPV), un’entità legale off-balance sheet, che gestisce i
    flussi associati ai prestiti [mutui] ed emette asset backed securities ABS
    [mortgage backed securities MBS]
   Negli USA, Government Sponsored Enterprises (GSE), quali Fannie Mae
    e Freddy Mac, si inseriscono nel processo di securitization. Sono dette
    arranger - offrono liquidità e stabilità nel mercato dei mutui rendendosi
    disponibili a acquistare e cartolarizzare mutui rispondenti a determinati
    standard (conforming mortgages)
       acquistano mutui geograficamente diversificati da originator
       realizzano pooling dei mutui e loro repackaging
       emettono e vendono MBS sui mercati → Prima fase securitization:
        investitori acquistano strumenti finanziari (MBS) i cui rendimenti
        riflettono i rendimenti dei mutui sottostanti (default in capo a GSE)
       in alternativa alla vendita, emettono proprie obbligazioni e usano le
        risorse ottenute per acquistare MBS da detenere nello SP →
        Realizzano un profitto poiché tasso di interesse ottenuto su MBS è
        maggiore del tasso pagato sulle obbligazioni emesse (solo pochi
        basis points sopra Tresuary yield)
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ABS/MBS
   L’arranger suddivide un pool di prestiti (geograficamente diversificati)
    in tranches: senior (AAA), mezzanine (junior, BBB), non-investment
    grade (equity, Z) → Emissione di ABS/MBS con diverso profilo
    rischio/rendimento per diverse tranche
   Non significa che i prestiti del pool sono divisi in base al rischio di
    credito di particolari prestiti, ma che tranche senior ha privilegio su
    flussi di cassa generati dall’intero pool e le perdite sono assegnate
    probabilisticamente alla tranche jounior→ Relazione opaca tra tranche
    e prestiti sottostanti → Tranches di difficile valutazione e suscettibili di
    rapide variazioni nella percezione del rischio (Caprio et al, 2008)
   ABS/MBS più rischiosi venduti a soggetti con maggiore capacità di
    valutazione del rischio e maggiore “appetito” per il rischio, mentre i
    titoli senior venduti a investitori internazionali (Diamond e Rajan, 2009)
   Problema aperto: repackaging redistribuisce il rischio complessivo del
    pool di prestiti ma non lo riduce (Baily et al. 2008) repackaging tramite
    diversificazione riduce il rischio (Diamond e Rajan, 2009) per singolo
    investitore

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SIV
   L’originator dei mutui costituisce uno Structured Investment
    Vehicle (SIV), uno SPV off-balance sheet, con la finalità di
    eludere i requisiti di capitale (che limitano la profittabilità della
    banca poiché limitano l’uso del leverage per amplificare gli
    effetti del capitale proprio)
   Le attività di un SIV sono tipicamente a lungo termine (ABS,
    MBS, CDO e altri strumenti a lungo termine), le passività sono a
    breve termine e richiedono roll over continuo (asset backed
    commercial paper e titoli obbligazionari a medio termine)
   La condizione legale di “bankruptcy remote” caratterizza ogni
    SIV che quindi può ottenere finanziamenti a condizioni migliori
    → Sebbene sia tecnicamente è separato dalla banca, in caso di
    difficoltà finanziarie la banca stessa riassorbe nei suoi bilanci le
    attività e passività del SIV

                                                                        6
Securitization: seconda fase
   Un altro intermediario, generalmente una banca di
    investimento, interviene acquistando diverse tranche di MBS e
    facendo pooling con altri ABS (su carte credito, auto loans,
    student loans, business loans) → Emette in tal modo
    Collateralized Debt Obbligations (CDO) suddivisi in tranche
   Diversamente da MBS, i cui asset sottostanti sono gli effettivi
    flussi di cassa dei mutui, gli asset dei CDO sono le securities
    emesse su quegli stessi flussi → CDO ri-cartolarizzano strumenti
    esistenti
   Gli emittenti di CDO possono ulteriormente redistribuire il rischio
    dei loro asset effettuando re-tranching e vendita dei nuovi titoli
   L’elevata domanda di CDO senior ha orientato il repackaging a
    ottenere quanti più possibile CDO senior anche da pacchetti di
    prestiti di bassa qualità (Benmelech e Dlugosz, 2008):
        Elevata proporzione di CDO AAA (79.2% del valore di CDO)
        Disallineamento tra rating CDO (AAA) e credit rating di collateral
         (B+)
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CDO
   L’emittente di CDO lavora con credit rating agencies (CRA) per
    strutturare tranche di CDO che ottimizzino la dimensione della tranche
    a più elevato rating e riducano i costi di finanziamento del CDO
   In via di principio, l’inclusione di diversi tipi di asset e il pooling di
    diverse tranche di MBS dovrebbe aumentare la diversificazione e
    diminuire il rischio. In realtà però ciò aggiunge un ulteriore livello nel
    processo e rende più difficile per gli investitori comprendere
    composizione e qualità degli asset sottostanti (e rischio del CDO stesso)
   Forme ripetute di securitization hanno creato strumenti molto
    complessi, di difficile (impossibile?) valutazione → Prezzi crescenti degli
    immobili e bassi tassi di default rendevano poco evidente il problema
    (Diamond e Rajan, 2009)
   Come ulteriore garanzia, l’emittente di CDO acquista credit default
    swap (CDS) o assicurazioni sul credito al fine di aumentare il rating
    degli strumenti emessi. In realtà però solo una frazione del valore del
    mutuo sottostante è effettivamente assicurata

                                                                             8
OTD: un tentativo di
schematizzazione contabile
  Banca commerciale            SPV
 Attivo   Passivo     Attivo     Passivo
 Mutui    Depositi    MBS        ABCP
          Capitale    CDO

          GSE         Banca d'investimento
 Attivo     Passivo   Attivo    Passivo
 Mutui      MBS       MBS       CDO
                      ABS

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Meccanismo di amplificazione
del modello OTD
 1.   Mark to market dei valori di bilancio bancari
      (Adrian e Shin, 2008a, b)
 2.   Disallineamento incentivi (Rajan, Seru e Vig
      2008; Key et al 2008; ECB, 2008)
 3.   ABS mantenuti nei bilanci bancari (Kashyap,
      Rajan e Stein, 2008; Diamond e Rajan, 2008)
 4.   Struttura di capitale e raccolta a breve (Kashyap,
      Rajan e Stein, 2008; Diamond e Rajan, 2008)

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1. Mark to market dei bilanci
bancari
   Mark to market dei valori di Stato Patrimoniale (SP) → Variazioni nei
    prezzi di mercato riflesse in SP → Impatto istantaneo su patrimonio, in
    particolare per intermediari finanziari che presentano elevato leverage
    (LEV = Total Asset / Equity = TA/EQ)
   Quale è la reazione degli intermediari a tali variazioni nel patrimonio
    (Adrian e Shin, 2008a)? Quali sono le conseguenze macroeconomiche
    (Adrian e Shin, 2008b)?
   Se gli intermediari adottassero una strategia passiva (nessun
    aggiustamento di bilancio alla variazione del patrimonio), se TA ↑, LEV
    ↓: relazione inversa
   In realtà, evidenza di gestione attiva di bilancio: forte relazione positiva
    tra variazioni nel leverage e variazioni nell’attivo di bilancio
   Il mark to market consente alle banche di espandere ulteriormente il
    credito in fasi di upturn, ma determina una contrazione in fasi di
    downturn → Effetto amplificazione del ciclo economico
   Critica di natura contabile: non istantaneità dell’aggiustamento ai valori
    di mercato in base ai principi contabili

                                                                              11
Relazione TA e LEV per
            famiglie e intermediari
             Famiglie
Relazione
inversa
                                                 LEV = TA/EQ =100/10 =10
                                                 Se valore TA ↑, LEV ↓ poiché
                                                           TA
                                                 LEV ≅
                                                         TA − 90

             Banche commerciali                   Banche d’investimento
Relazione                            Relazione      100
verticale                            positiva                              Est
                                                     50
                                                                           Ovest
                                                         0
                                                           1°       4°     Nord
                                                          Trim.    Trim.

Fonte: Adrian e Shin (2008a) su US Flow of Funds accounts (1963-2006)              12
Prociclicità del leverage
   Banche commerciali: linea verticale che passa nello
    zero di variazioni in LEV
   Banche d’investimento: relazione positiva tra
    variazioni in TA e variazioni in LEV
   LEV è pro-ciclico:
       aumenta durante upturn: le banche aumentano i loro debiti
        più di quanto non aumenti l’attivo
       diminuisce durante crisi: le banche diminuiscono i loro debiti
        più di quanto non diminuisca l’attivo
   Se LEV è pro-ciclico, quale è la conseguenza in
    presenza di leverage targeting (mantenimento di
    livello costante) da parte degli intermediari?

                                                                    13
Leverage pro-ciclico e targeting da
    parte degli intermediari: un esempio
    artimetico-contabile
                                       Se D è costante e ∆securities=-1%,
                                       LEV = 109/10 = 10.9 (↑)

Se D è costante e ∆securities=+1%,
LEV = 101/11 = 9.18 (↓)
Se banca ha un LEV target = 10, deve   Se banca ha un LEV target = 10,
prendere altro D per acquistare un     vende securities per 9 e rimborsa D
valore D di securities                 per 9.
TA 101 + D
   =       = 10
EQ   11
D=9. Aumento prezzi securities →
Acquisto securities
                                       Caduta dei prezzi securities →
                                       Vendita securities

                                                                             14
Come e perché gli intermediari
aggiustano il leverage
   Se il leverage è pro-ciclico e gli intermediari adottano targeting del
    leverage, se prezzo degli asset aumenta, l’aggiustamento incrementale
    del leverage comporta acquisti di asset superiori rispetto al caso di
    leverage costante
   Strumento per il targeting del leverage: collateralized borrowing
    (repos) [collateralized lending, inverse repos] in fasi di upturn
    [downturn], transazioni di breve termine in cui la banca prende in
    prestito fondi fornendo titoli come garanzia (Adrian e Shin, 2008c)
   Motivazione del targeting del leverage: la gestione attiva del Value at
    Risk (VaR), il rischio di perdite sul portafoglio di attività delle banche,
    attraverso aggiustamenti di attivo e passivo di SP per assicurare che
    equity sia proporzionale a VaR (Adrian e Shin, 2008c)
   Per un dato valore di equity, VaR minore consente alle banche di
    espandere il loro SP (aumentare attivo) → Attivo maggiore si associa a
    leverage maggiore → Leverage inversamente legato a VaR

                                                                             15
Mark to market: un
    meccanismo di amplificazione

Upturn: Se i mercati non sono        Downturn: Se i mercati non sono
perfettamente liquidi, per           perfettamente liquidi, per
aggiustamento leverage, maggiore     aggiustamento leverage, minore
domanda titoli → Aumento prezzi      domanda titoli → Riduzione
dei titoli → SP più forte → Banche   prezzi dei titoli → SP più debole
possono o prestare di più o          (riuduzione valore equity) →
comprare più titoli → Prezzi dei     Banche possono o prestare di
titoli aumentano ancora              meno o vendere titoli → Prezzi
                                     dei titoli continuano a diminuire
                                                                         16
2. Disallineamento incentivi:
problemi di agenzia
        Disallineamento incentivi si manifesta in presenza di
         trasferimento di ABS/MBS/CDO ad altro intermediario →
         Problema principale-agente (incentivo degli agenti a
         massimizzare loro benefit anche se non coincidono con
         benefit del principale, che ha difficoltà ad osservare e
         controllare le azioni di agente):
    1.      Originator e arranger/investitori
    2.      Agenzie di rating e intermediari/investitori

                                                               17
Disallineamento originator e
arranger/investitori
   Originator richiede incentivi per screening e monitoring e l’incentivo è
    l’illiquidità dei prestiti → In presenza di securitization, l’originator usa
    minore cautela in screening e monitoring → Informazione soft non è
    verificabile per un soggetto terzo e l’aumento della distanza (temporale)
    tra originator e soggetto che sopporta il rischio porta originator a
    raccogliere meno informazione soft (Rajan, Seru e Vig, 2008)
       Tassi di default di prestiti con maggiore probabilità di cartolarizzazione superiori
        di circa il 10-25% a prestiti con minore probabilità – US sub-prime 2001-2006
        (Keys, Mukherjee, Seru e Vig, 2008)
       Tassi di default sui mutui superiori nelle regioni con più elevato tasso di
        cartolarizzazione che erano anche le regioni con elevata domanda latente
        (prenditori rischiosi con domande di finanziamento respinte) – US sub-prime
        2002-2005 (Mian e Sufi, 2008)
   Questione aperta: perché le istituzioni che sopportavano i rischi di default
    (generalmente investitori istituzionali a conoscenza degli incentivi degli
    originator) non hanno fatto di più per contrastare comportamento
    originator?
   Prezzi crescenti degli immobili fornivano ai prenditori l’equity con cui
    rimborsare i mutui ed indebolivano ulteriormente l’incentivo a raccogliere
    tali informazioni (Diamond e Rajan, 2009)
                                                                                          18
Disallineamento agenzie di rating
    e intermediari/investitori
   Elevata proporzione delle commissioni di CRA deriva da prodotti di finanza
    strutturata → Incentivo a espanderne la copertura in termini di rating → Data la
    complessità della valutazione, dubbi sull’affidabilità dei rating (ECB, 2008) →
    Posizione ECB deriva forse da responsabilità?
   Come gli originator, le agenzie di rating hanno basato i loro giudizi solo su
    informazioni hard (credit score e loan to value) ed ignorano i cambiamenti (causati
    da securitization) negli incentivi degli originator nella raccolta di informazioni soft
    (Rajan, Seru e Vig, 2008) → Problemi sistematici nella qualità delle previsioni di
    default che usano parametri stimati usando dati relativi a un periodo con bassa
    securitization → Problema prevedibile specialmente per prenditori per i quali
    informazione soft è particolarmente importante US 1997-2006
   L’emittente paga commissione a CRA nella strutturazione di CDO (la banca
    d’investimento lavora con agenzia per massimizzare le tranche a elevato rating) →
    Se per le obbligazioni le agenzie facciano rating senza alcuna dipendenza da
    particolari clienti, per CDO ciascuna agenzia dipendeva in via ricorrente da poche
    banche d’investimento → In caso di insoddisfazione, ricorso a altra agenzia
    portando con sé le fee → Incentivo per i manager di CRA a mettere a rischio
    reputazione di lungo termine per assicurarsi business ripetuto con grandi
    intermediari e dubbio che la struttura delle retribuzioni arginasse tale incentivo
    (Caprio et al., 2008) → Potenziale danno per gli investitori (ECB, 2008)

                                                                                         19
3. Detenzione di MBS nei
bilanci bancari
   Modello OTD consente sia trasferimento sia mantenimento di ABS/MBS
   Ammontare considerevole di MBS (anche senior) mantenuti nei bilanci
    delle banche (in particolare d’investimento), sebbene il modello OTD
    ostinatamente implementato prevedesse il trasferimento del rischio a
    istituzioni meglio in grado di gestirlo, ad esempio fondi pensione
    (Kashyap, Rajan e Stein, 2008)
   Non è chiaro quali siano le ragioni:
        Disporre di titoli da usare nelle operazioni di rifinanziamento con banca
         centrale
        Parte di una cultura di eccessiva assunzione di rischio da parte delle banche
         (Rajan, 2005)
   Un fattore chiave che contribuisce alla cultura del rischio è la difficoltà
    di valutare nel breve periodo, soprattutto per prodotti nuovi, se un
    manager genera rendimenti anomali aggiustati per il rischio “reali” o se
    i rendimenti correnti sono solo un compenso per rischio che non si è
    ancora manifestato (Diamond e Rajan, 2009)

                                                                                    20
Motivazioni alla detenzione di
MBS: problemi di agenzia
    Due manifestazioni dei problemi di agenzia (Diamond e Rajan, 2009):
1.   Incentivi top management: Performance di CEO basata in parte sugli
     utili generati rispetto ai peers → Banche follower assumono rischi
     eccessivi per battere performance dei peer → Strategia che consente di
     sostenere corsi azionari e reputazione personale anche se CEO è
     consapevole non sia value-creating
2.   Sistemi interni di controllo e retribuzione: Anche se top management
     vuole massimizzare la creazione di valore di lungo termine, può essere
     difficile creare sistemi di controllo e incentivo che vadano in questa
     direzione → Molti schemi di retribuzione dei trader pagano per
     performance aggiustata per il rischio di breve termine → Incentivo ad
     assumere rischi non riconosciuti dal sistema (tail risk) → Nonostante i
     risk manager siano consapevoli dell’esistenza di tali rischi, non sono in
     grado di controllarli poiché sono rari e difficili da quantificare

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4. Struttura di capitale delle
banche e raccolta a breve
   Per le banche è più costoso raccogliere capitale di rischio e meno
    costoso raccogliere capitale di debito, in particolare quando la
    raccolta è garantita da un’attività specifica (collateralized
    borrowing) dato che la garanzia protegge gli investitori da cattivi
    comportamenti dei manager (Kashyap, Rajan e Stein, 2008)
   Peculiarità nelle banche: raccolta a breve e brevissimo termine
   La raccolta, spesso garantita, a breve termine è una soluzione
    meno costosa per la banca ma porta con sé elementi di fragilità
    che si manifestano però in periodi di crisi e non sono quindi
    internalizzati nelle scelte di struttura finanziaria
   Alternative per le banche in periodi di crisi (Kashyap et al., 2008):
        contrarre risk-weighted asset così da continuare a soddisfare requisiti di
         capitale (fire-sale externality) → Vendita di una banca per mark to market
         forza le altre banche con il medesimo asset alla sua vendita (circolo
         vizioso), specialmente in presenza dell’ulteriore vincolo di finanziamento con
         raccolta a breve
        contrarre prestiti
        realizzare aumenti di capitale, che però sono lenti e difficili (consenso
         azionisti, segnaletici di ulteriori difficoltà a venire)
                                                                                    22
Raccolta a breve termine
   Prospettiva investitore: Data la complessità del processo, e le
    carenze del sistema interno di controllo, gli investitori avrebbero
    richiesto tassi elevati per finanziarie la banca a lungo termine → Al
    contrario, gli investitori sono più favorevoli a detenere strumenti di
    finanziamento a breve termine data l’opzione di uscita (o l’ottenimento
    di un premio) in caso di problemi della banca → Premi più bassi per
    detenere strumenti di raccolta a breve dati i problemi di agenzia della
    banca (Diamond e Rajan, 2001)
   Prospettiva banca (SPV o banca di investimento): la sicurezza
    che le situazioni di difficoltà siano remote rende più attraente per la
    banca il finanziamento a breve termine → Le banche avrebbero dovuto
    preoccuparsi dalla possibilità di divenire illiquide e incapaci di fare roll
    over → Ma in presenza di bassi tassi di interesse tale preoccupazione
    diminuisce → In generale, in periodi di crescita, la raccolta a breve
    sembra meno costosa della raccolta a lungo e i mercati favoriscono
    strutture di capitale concentrate su breve (Diamond e Rajan, 2008)

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Motivazioni di struttura di capitale e
raccolta a breve: problemi di agenzia
   I problemi di agenzia giocano un ruolo importante nel delineare la
    struttura di capitale della banca, che percepisce equity come una fonte
    di capitale costosa e quindi ne minimizza quanto più possibile
    l’ammontare
   Collateralized borrowing in equilibrio è una risposta ai problemi di
    agenzia (Hart e Moore, 1998)
   Se un leverage maggiore, specialmente a breve termine, sembra
    essere il modo di contenere i problemi di governance nella banca
    (differenziale costo di equity e raccolta a breve termine), quando i
    problemi di governance si manifestano il leverage diviene il
    meccanismo con cui i problemi della banca si propagano all’economia
    → Difficoltà a fare roll over del debito, vendita degli asset che le
    banche non sono più in grado di finanziare, caduta valore asset,
    erosione del valore del capitale per le perdite sugli asset, ulteriori
    difficoltà a trovare raccolta a breve, contrazione prestiti erogati per
    mantenere liquidità

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Meccanismi per arginare
effetti negativi OTD
   Problemi in fase di origination → maggiore disclosure nelle fasi
    di concessione prestiti (Baily et al., 2008); etica degli
    intermediari
   Problemi in fase di securitisation → maggiore trasparenza in
    merito agli asset sottostanti ad un prodotto strutturato;
    responsabilità legale degli underwriter di ABS/MBS in caso di
    perdite degli investitori così che underwriter induca l’originator a
    prudenza (Baily et al., 2008; Caprio et al., 2008)
   Problemi di disallineamento con agenzie di rating → creazioni di
    ente per review indipendente (Goodhart, 2008)
   Problemi in struttura di capitale → requisiti di capitale time-
    variant o disaster insurance (Kashyap et al., 2008)

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Possibili meccanismi per arginare
effetti negativi OTD: CRA
   Valutare la qualità dei rating di CRA: review
    indipendenti finalizzate a valutare accuratezza di
    rating su base di dati forniti confidenzialmente da
    CRA (Goodhart, 2008)
       SEC Consultation paper 2008 → Dati forniti da CRA ma non
        confidenzialmente; Informazioni raccolte rese disponibili al
        mercato: lodevole, ma di difficile implementazione (free
        rider)
   Accontonare parte delle commissioni di CRA in fondi
    cui ricorrere per indennizzare gli investitori in caso di
    negligenza o illecito provati dai valutatori
    indipendenti (Caprio et al., 2008)

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Possibili meccanismi per arginare effetti
negativi OTD: capital regulation
    Requisiti di capitale costanti nel tempo (Basilea II): immobilizzano
     risorse e possono determinare una contrazione nell’economia.
     Soluzioni alternative, con scelta lasciata alla banca (Kashyap et al.,
     2008):
1.   Requisiti maggiori (es. 10% risk-weighted assets) in periodi normali e
     più contenuti in periodi di crisi (es. 8%) → Riduzione della pressione a
     liquidare assets in periodi di crisi → Penalizzante in termini di costo
     dei finanziamenti in tempi normali, con conseguenze negative
     sull’economia → Permane problema di agenzia
2.   Disaster insurance: sottoscrizione di una polizza che copra un dato
     evento contingente (es. write-off delle principali istituzioni finanziarie
     superiori a una data soglia) → Forma addizionale non sostitutiva della
     tradizionale regolamentazione del capitale → Somme vincolate in
     Treasuries → Maggiore flessibilità, riduzione esternalità in caso di
     distress, attenuazione problemi di agenzia che rendono costoso
     capitale → Problemi aperti: a) Definizione dell’evento soglia (rimane il
     problema di write-off di una singola istituzione fortemente interrelata)

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Bibliografia essenziale
   Adrian T. e Shin, H.S.: 2008a, “Liquidity and leverage”, Federal
    Reserve Bank of New York Staff Report n. 328.
   Baily M.N., Elmendorf, D.W., Litan, R.E.: 2008, “The great credit
    squeeze: hot it happaned, how to prevent another”, Economic
    Studies at Brookings, Discussion paper.
   Caprio G., Demirguc-Kunt A., Kane E.J..: 2008, “The 2007
    Meltdown in Structured Securitization. Searching for Lessons,
    Not Scapegoats”, Policy Research Working Paper n. 4756, World
    Bank.
   Diamond D.W. e Rajan R.: 2009, “The credit crisis: conjectures
    about causes and remedies”, NBER Working paper n. 14739.
   European Central Bank: 2008, “The incentive structure of the
    ‘originate and distribute’ model”, Brussels.
   Kashyap A., Rajan R., Stein J.C.: 2008, “Rethinking capital
    regulation”, Federal Reserve Bank of Kansas City Simposium.

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Altri riferimenti bibliografici
   Adrian T., Shin H.S.: 2008b, “Financial intermediaries, financial stability
    and monetary policy”, Manoscritto.
   Adrian T., Shin H.S.: 2008c, “Liquidity, monetary policy, and financial
    cycles”, Federal Reserve Bank of New York.
   Benmelech E, Dlugosz J.: 2008, “The alchemy of CDOs’ credit ratings”,
    Manoscritto.
   Goodhart C.A.E.: 2008, “How, if at all, should Credit Ratings Agencies
    (CRAs) be Regulated?”, LSE Financial Market Group Paper Series.
   Keys B.J., Seru A., Vig V.: 2008, “Did securitization lead to lax
    screening? Evidence from sub-prime loans”, SSRN.
   Mian A., Sufi A.: 2008, “The consequences of mortgage credit
    expansion: evidence from the 2007 mortgage default crisis”, University
    of Chicago.
   Rajan U., Seru A., Vig V.: 2008, “The failure of models that predict
    failure: distance, incentives and defaults”, Chacago Business School
    paper n. 08-19.

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