Oracle Cloud Enterprise Hosting and Delivery Policies - Italian

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Oracle Cloud Enterprise Hosting and Delivery Policies
Data di Efficacia: 1 giugno 2015
Versione 1.5

Se non diversamente stabilito, le presenti Oracle Cloud Hosting and Delivery Policies (le “Delivery Policy”)
descrivono i Servizi Cloud di Oracle ordinati dal Cliente. Le presenti Delivery Policy possono fare riferimento ad
altri documenti relativi a Policy Cloud di Oracle; ogni riferimento al “Cliente”, operato nelle presenti Delivery Policy
o in altri documenti, è usato per indicare il “Cliente” in base alla definizione di cui al documento d’ordine. I termini
in maiuscolo non definiti nel presente documento avranno il significato loro attributo nell’Accordo Oracle, nel
documento d’ordine o nella policy rilevante.

Panoramica e indice dei contenuti
I Servizi Cloud qui descritti sono forniti ai sensi dell’accordo, del documento d’ordine e delle presenti Delivery
Policy. La prestazione dei servizi da parte di Oracle è subordinata all’osservanza da parte del Cliente e dei suoi
utenti delle obbligazioni e delle responsabilità definite in tali documenti e policy incorporate. Le presenti Policy
e i documenti in esse richiamati sono soggetti a modifica a discrezione di Oracle; in ogni caso, durante il Periodo
dei Servizi, le modifiche apportate da Oracle alle Policy non potranno comportare una riduzione significativa del
livello di prestazioni, sicurezza o disponibilità dei servizi forniti al Cliente.

Accesso
Oracle fornisce i Servizi Cloud mediante il data center di sua proprietà o dato in locazione. Oracle definisce
i servizi di rete e le architetture di sistema, nonché i requisiti hardware e software. Oracle potrà accedere all’ambiente
dei servizi del Cliente ai fini della prestazione dei Servizi Cloud, ivi compresa la fornitura dei servizi di supporto.

Orario di operatività
I Servizi Cloud sono disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, ad eccezione dei periodi di
manutenzione del sistema e di aggiornamento tecnologico, nonché nei casi previsti dall’accordo, dal documento
d’ordine e dalle presenti Delivery Policy.

Le Hosting and Delivery Policies includono quanto segue:
        1. Oracle Cloud Security Policy
        2. Oracle Cloud System Resiliency Policy
        3. Oracle Cloud Disaster Recovery Service Policy
        4. Oracle Cloud Service Level Objective Policy
        5. Oracle Cloud Change Management Policy
        6. Oracle Cloud Support Policy
        7. Oracle Cloud Suspension and Termination Policy

1. Oracle Cloud Security Policy
1.1 Crittografia utente per le connessioni esterne
Il Cliente accede al sistema mediante Internet. La tecnologia di crittografia SSL o TLS è disponibile per l’accesso ai
Servizi Cloud Oracle. Le connessioni SSL o TLS sono negoziate mediante un sistema di crittografia almeno a 128
bit o superiore. La chiave privata utilizzata per la generazione della chiave cifrata è almeno di 2048 bit. La
tecnologia SSL o TLS è implementata o configurabile per tutti i programmi basati sul web certificati SSL o TLS e
distribuiti da Oracle. Si consiglia di utilizzare i più recenti browser certificati per l’impiego dei programmi Oracle. Tali
browser, presentando un elevato livello di cifratura e una maggiore sicurezza, possono essere utilizzati per
connettersi a programmi basati sul web. L’elenco dei browser certificati per ciascuna versione dei programmi
Oracle è disponibile per la consultazione sul Portale di Supporto dei Clienti Cloud previsto da Oracle per uno
specifico servizio ordinato (ossia il portale My Oracle Support). In alcuni casi, un sito di terzi che il Cliente desideri

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integrare nel Servizio Cloud potrebbe non accettare una connessione crittografata. Per i Servizi Cloud nei quali
siano consentite connessioni HTTP con il sito di terzi, Oracle potrà abilitare tali connessioni HTTP in aggiunta alla
connessione HTTPS.

1.2 Separazione delle reti
I data center di Oracle contengono reti isolate utilizzate ai fini dell’erogazione di Servizi Cloud ai Clienti Oracle
Cloud. Le tecnologie di rete sono impiegate secondo un approccio a strati, pensato per proteggere i dati del
Cliente a livello materiale, di data link, di rete, di trasporto e di programma. I controlli di accesso sono articolati in
più livelli, consistenti nella rete, nel sistema, nel database e nel programma. L’accesso è basato su una policy di
tipo “deny by default”.

1.3 Controllo di accesso alla rete
I team operativi Oracle Cloud accedono agli ambienti del Cliente mediante una connessione di rete separata,
la quale è espressamente dedicata all’ambiente di controllo dell’accesso ed è isolata dal traffico di rete aziendale
interno di Oracle. La rete dedicata opera come gateway di accesso sicuro tra i sistemi di supporto e il programma
obiettivo e i server dei database. I gateway regionali sono sincronizzati formando, in tal modo, un insieme globale
progettato per assicurare la continuità delle operazioni di supporto anche nel caso in cui uno dei gateway dovesse
presentare dei malfunzionamenti. Autenticazione, autorizzazione e accounting sono implementati mediante sistemi
di sicurezza standard progettati per assicurare l’accesso ai sistemi esclusivamente alle operazioni approvate e ai
tecnici di supporto. I controlli crittografici sono implementati per fornire l’operatività Cloud e il supporto mediante
un sicuro e facile accesso ai programmi obiettivo.

1.4 Larghezza di banda della rete e latenza
Oracle non è responsabile per le connessioni di rete del Cliente o per condizioni o problemi derivanti o correlati
a connessioni di rete del Cliente (ad esempio, per problemi di banda, latenza eccessiva, interruzioni di rete),
o causati da Internet. Oracle monitora le proprie reti e si adopererà per risolvere i problemi interni che possano
inficiarne la disponibilità.

1.5 Controllo del routing di rete

1.5.1 Router
I controlli dei router sono implementati affinché Oracle Cloud possa fornire un punto di connessione tra i Servizi
Cloud Oracle e l’Internet Service Provider. I router perimetrali sono impiegati in una configurazione ridondante
protetta da eventuali malfunzionamenti. I router sono, inoltre, utilizzati per attuare le policy di traffico a livello
perimetrale.

1.5.2 Firewall
I Servizi Cloud Oracle utilizzano firewall per controllare l’accesso tra Internet e Oracle Cloud, consentendo
esclusivamente il traffico autorizzato. I firewall sono impiegati mediante un approccio a livelli per effettuare
l’ispezione dei pacchetti secondo policy di sicurezza configurate in modo da filtrare i pacchetti in base al
protocollo, alla porta, alla sorgente e all’indirizzo IP di destinazione, a seconda dei casi, al fine di identificare
sorgenti, destinazioni e tipi di traffico autorizzati.

1.6 Gestione della sicurezza di rete

1.6.1 Controlli di rete
I controlli di rete sono implementati affinché i Servizi Cloud Oracle offrano una protezione e un controllo dei dati
durante la loro trasmissione dal sistema del Cliente al sistema ospitato da Oracle. L’infrastruttura di sicurezza
della rete è espressamente progettata allo scopo di garantire la protezione dei server da un attacco basato sulla
rete. I firewall ridondanti, operando un’ispezione sullo stato dei pacchetti, costituiscono una barriera tra i vari livelli
dell’architettura. Il traffico viene filtrato e solo le connessioni valide possono accedere alla demilitarized zone.
Entro ciascun livello, il traffico è limitato e controllato per finalità di sicurezza.

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1.6.2 Sistema di rilevamento/prevenzione delle intrusioni di rete
I Servizi Cloud Oracle utilizzano Network Intrusion Detection Systems (nIDS) al fine di proteggere l’ambiente di lavoro.
I sensori nIDS sono impiegati sia in modalità IPS (Intrusion Prevention Mode) che IDS (Intrusion Detection Mode)
sulla rete, per monitorare e bloccare il traffico di rete sospetto, impedendogli di raggiungere la rete interna. Gli
allarmi nIDS sono diretti a un sistema di monitoraggio centralizzato gestito dai team della sicurezza 24 ore su 24,
7 giorni su 7, 365 giorni l’anno.

1.6.3 Valutazioni della vulnerabilità di rete
I Servizi Cloud Oracle utilizzano strumenti di valutazione della vulnerabilità di rete allo scopo di individuare minacce
alla sicurezza e altre vulnerabilità. Vengono adottate procedure dirette a valutare, validare, stabilire priorità e rimedi
in relazione ai problemi individuati. Oracle è iscritta a sistemi di notificazione delle vulnerabilità al fine di avere
sempre una perfetta conoscenza in merito a incidenti di sicurezza, avvisi e altre informazioni correlate. Una volta
ricevuta notizia di una minaccia o rischio effettivo, Oracle adotta tutte le misure opportune, implementando le
modifiche consigliate agli ambienti di servizio, che non inficeranno in alcun modo i servizi erogati.

1.6.4 Controlli antivirus
Oracle Cloud impiega software antivirus per analizzare i file caricati. I virus rilevati sono rimossi (o posti in
quarantena) automaticamente e altrettanto automaticamente viene generato un avviso che dà inizio al
procedimento di risposta agli incidenti adottato da Oracle. Le definizioni dei virus sono aggiornate giornalmente.

1.6.5 Controllo/verifica della configurazione
Oracle Cloud utilizza un sistema centralizzato per gestire gli accessi e l’integrità delle configurazioni dei dispositivi
di rete. Per assicurarsi che siano effettuate solo le modifiche approvate, pone in essere dei controlli delle modifiche.
Sono, inoltre, effettuate delle verifiche regolari per confermare la conformità alle procedure operative e di sicurezza.

1.7 Hardening del sistema
Oracle adotta pratiche standardizzate di hardening del sistema su tutti i dispositivi Oracle Cloud. Tali pratiche
comprendono protocolli di limitazione degli accessi, rimozione o disabilitazione dei software e servizi non
necessari, rimozione degli account utente non necessari, gestione delle patch e logging.

1.8 Misure di sicurezza fisiche
Oracle fornisce strutture di elaborazione sicure sia per gli uffici che per l’infrastruttura cloud di produzione.
I controlli comunemente effettuati tra i luoghi degli uffici e i luoghi dei data center attualmente includono, a titolo
esemplificativo:
     Autorizzazione e controllo degli accessi fisici
     Tutti i soggetti presenti sul luogo devono indossare identificativi ufficiali ben visibili
     I visitatori devono firmare un apposito registro ed essere accompagnati e/o osservati durante la loro
         presenza in loco
     Il possesso di chiavi o tessere d’accesso e l’autorizzazione all’accesso sono monitorati. I dipendenti
         che lasciano Oracle devono riconsegnare le proprie chiavi o tessere

Ulteriori misure di sicurezza fisiche sono adottate per tutti i data center Oracle Cloud; attualmente tali misure
comprendono:
     Controllo dei luoghi mediante CCTV
     Protezione delle entrate mediante barriere fisiche progettate per prevenire l’ingresso non autorizzato
          dei veicoli
     Le entrate sono sorvegliate 24 ore su 24, 365 giorni l’anno da guardie di sicurezza incaricate
          del riconoscimento visivo dell’identità e della gestione dell’accompagnamento dei visitatori

1.9 Controllo dell’accesso al sistema e gestione password
L’accesso ai sistemi Oracle Cloud è controllato mediante limitazione al solo personale autorizzato. Oracle adotta
policy di sicurezza delle password sui componenti dell’infrastruttura e sui sistemi di gestione cloud impiegati per
il funzionamento dell’ambiente Oracle Cloud. Tali policy comprendono una lunghezza minima delle password,
nonché una significativa complessità e una modifica regolare delle medesime. Nell’ambito dell’infrastruttura sono

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impiegate password sicure o un’autenticazione multi fattore al fine di ridurre il rischio che intrusi possano accedere
sfruttando le vulnerabilità degli account utente.

Il sistema di controllo degli accessi include autenticazione, autorizzazione, approvazione degli accessi, fornitura
e revoca per i dipendenti e qualsiasi altro soggetto considerato utente da Oracle. Il Cliente è responsabile per
l’amministrazione di tutti gli Utenti Finali nell’ambito del programma. Oracle non gestisce gli account degli Utenti
Finali del Cliente. Il Cliente può configurare i programmi e funzioni di sicurezza aggiuntive.

1.10 Verifica dei diritti di accesso
Gli account relativi alla rete e al sistema operativo dei dipendenti Oracle sono verificati regolarmente al fine
di assicurare i corretti livelli di accesso dei dipendenti medesimi. In caso di cessazione del rapporto di lavoro,
Oracle adotterà le misure idonee ad impedire l’accesso di rete, telefonico e fisico a tali ex dipendenti. Il Cliente
è responsabile per la gestione e verifica degli accessi in relazione agli account dei propri dipendenti.

1.11 Manutenzione riguardante la sicurezza
Oracle esegue la gestione e manutenzione delle modifiche riguardanti la sicurezza come previsto e descritto nella
Oracle Cloud Change Management Policy. Per qualsiasi pacchetto di patch di sicurezza distribuito da Oracle per i
Programmi Oracle designati, Oracle stessa applicherà e proverà tale pacchetto di patch di sicurezza su un ambiente
di staging del relativo Servizio Cloud. Oracle applicherà il pacchetto di patch di sicurezza all’ambiente di produzione
del Servizio Cloud solo dopo aver completato con successo la fase di testing nell’ambiente di staging a tale scopo
destinato.

1.12 Protezione e gestione dei dati
Durante l’utilizzo dei servizi Cloud Oracle, i Clienti di tali servizi conservano il controllo e la responsabilità in
relazione ai propri dati residenti nel loro ambiente. I servizi Cloud Oracle forniscono una varietà di strumenti
configurabili per la protezione delle informazioni quale parte del servizio sottoscritto. I dati del Cliente sono
caricati o generati per l’uso nell’ambito del servizio Cloud Oracle sottoscritto.

1.12.1 Protezione dei dati
Oracle Cloud offre diverse tecnologie e opzioni di crittografia standard volte a proteggere i dati, a seconda del
Servizio Cloud specifico, durante il trasferimento o la conservazione. Per le trasmissioni di rete, i Clienti possono
scegliere di utilizzare protocolli sicuri (quale, ad esempio, TLS) per proteggere i propri dati durante il trasferimento
su reti pubbliche. I protocolli sicuri disponibili in Oracle Cloud garantiscono algoritmi di crittografia decisamente
potenti.

In riferimento a qualsiasi crittografia operata da Oracle sono adottate policy e processi volti a garantire la gestione
in sicurezza delle chiavi.

1.12.2 Media fisici in transito
Il personale designato da Oracle gestisce i media e li prepara per il trasporto in base alle procedure previste e solo
ove richiesto. I media digitali sono registrati, crittografati, trasportati in sicurezza e quant’altro necessario ai fini
dell’archiviazione di backup presso un fornitore terzo in altro luogo. I fornitori sono contrattualmente obbligati
a conformarsi alle condizioni stabilite da Oracle per la protezione dei media.

1.12.3 Cancellazione dei dati
A seguito della risoluzione dei servizi (come descritto nella Cloud Suspension and Termination Policy) o su
richiesta del Cliente, Oracle provvederà alla cancellazione degli ambienti o dei dati ivi presenti, secondo modalità
atte a impedire l’accesso o la lettura dei medesimi, salvo che non vi sia un obbligo giuridico che vieti a Oracle la
cancellazione totale o parziale dei summenzionati ambienti o dati.

1.12.4 Trasferimento sicuro dei file
Funzionalità volte a garantire il trasferimento sicuro dei file sono implementate direttamente nelle piattaforme
di archiviazione degli accessi di rete e utilizzano protocolli di trasferimento sicuri (quali, ad esempio, l’SFTP). Tale

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funzionalità può essere utilizzata per caricare file a una posizione sicura, di solito per importare/esportare i dati
sul servizio Cloud Oracle, o per scaricare i file alla risoluzione del servizio.

1.12.5 Risposta agli incidenti di sicurezza
Oracle valuta e risponde agli incidenti determinanti sospetti di accesso o gestione non autorizzata dei dati
del Cliente sia ove tali dati siano presenti su hardware di Oracle che su hardware personale dei dipendenti
o collaboratori di Oracle medesima. Quando il team Global Information Security (GIS) di Oracle viene informato
di tali incidenti, a seconda della natura dell’attività, il GIS medesimo definisce percorsi di escalation e team di
risposta al fine di risolvere tali incidenti. In risposta ai suddetti incidenti, il GIS lavorerà al fianco del Cliente, dei
team tecnici appropriati, nonché, ove necessario, delle forze dell’ordine. Gli obiettivi della risposta agli incidenti
consisteranno nel ripristinare la riservatezza, integrità e disponibilità dell’ambiente del Cliente e nello stabilire
cause e rimedi. Lo staff operativo dispone di procedure documentate volte a risolvere gli incidenti in caso di
gestione non autorizzata dei dati, tra cui un rapporto tempestivo e ragionevole, delle procedure di escalation
e pratiche di catena di custodia.

Qualora Oracle dovesse rilevare un’appropriazione indebita dei dati del Cliente, Oracle medesima la segnalerà
entro 72 ore dalla suddetta rilevazione, salvo divieti di legge.

1.12.6 Data privacy
L’Accordo denominato Data Processing Agreement for Oracle Cloud Services (“Accordo Data Processing”) e la
Oracle Services Privacy Policy descrivono il trattamento dei dati personali presenti nei sistemi Oracle operato da
Oracle medesima, la quale può accedervi in relazione alla fornitura dei Servizi Cloud. L’Accordo Data Processing
descrive i rispettivi ruoli di Oracle e del Cliente in relazione al trattamento e controllo dei dati personali forniti dal
Cliente medesimo a Oracle nell’ambito dei Servizi Cloud. Tali documenti sono disponibili all’indirizzo:

        Oracle Services Privacy Policy: http://www.oracle.com/us/legal/privacy/services-privacy-policy-078833.html
        Data Processing Agreement for Oracle Cloud Services: http://www.oracle.com/dataprocessingagreement

1.13 Conformità alle normative
I servizi Cloud Oracle sono conformi agli standard di sicurezza ISO (International Organization for
Standardization) 27001:2013.

Il framework di sicurezza ISO comprende una serie di controlli di sicurezza utilizzati come base per i controlli
operativi e di sicurezza impiegati nella gestione e protezione del Servizio Cloud Oracle; tale framework non
include, però, la certificazione ISO 27001.

I controlli interni dei Servizi Cloud Oracle sono soggetti a testing periodici svolti da organizzazioni di verifica
terze e indipendenti. Tali verifiche possono essere effettuate in base allo Statement on Standards for Attestation
Engagements (SSAE) No. 16, al Reporting on Controls at a Service Organization (“SSAE 16”), all’International
Standard on Assurance Engagements (ISAE) No. 3402, all’Assurance Reports on Controls at a Service Organization
(“ISAE 3402”), o a standard o procedure delle summenzionate organizzazioni di verifica terze, che siano
applicabili allo specifico Servizio Cloud Oracle. I rapporti di verifica relativi ai Servizi Cloud Oracle sono pubblicati
periodicamente dalle organizzazioni di verifica terze, anche se tali rapporti potrebbero non essere sempre
disponibili per tutti i servizi. Il Cliente può richiedere di ricevere una copia del rapporto di verifica correntemente
pubblicato e disponibile per un determinato Servizio Cloud Oracle.

I rapporti di verifica relativi ai Servizi Cloud Oracle, e le informazioni ivi contenute, sono da considerarsi
confidenziali di Oracle e devono essere gestiti dal Cliente conformemente a tale loro natura. I suddetti rapporti
possono essere utilizzati dal Cliente al solo scopo di valutazione della progettazione ed effettiva operatività dei
controlli previsti per i pertinenti Servizi Cloud Oracle e sono forniti senza alcuna garanzia.

Il Cliente è il solo responsabile per la propria conformità alle normative nel suo utilizzo di qualsiasi Servizio Cloud
Oracle. Il Cliente deve informare Oracle di tutti i requisiti tecnici derivanti dai propri obblighi di legge prima della
sottoscrizione del contratto. Alcuni servizi Cloud Oracle sono certificati per gli standard PCI DSS o FISMA/NIST

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e ulteriori certificazioni e conformità a specifici sistemi normativi nell’ambito del Servizio Cloud Oracle possono
essere disponibili dietro corrispettivi aggiuntivi. Il Cliente non deve fornire a Oracle informazioni relative a salute,
carte di pagamento o altri dati personali sensibili che implicano obblighi normativi, di legge o contrattuali aventi ad
oggetto la sicurezza dei dati in relazione al trattamento dei suddetti dati; tuttavia, ove disponibile per determinati
Servizi Cloud, Oracle potrà offrire per l’acquisto da parte dei Clienti Cloud servizi aggiuntivi progettati per il
trattamento dei dati effettuato nell’ambiente dei servizi. I suddetti servizi aggiuntivi non sono disponibili per tutti i
Servizi Cloud.

Oracle è consapevole del fatto che alcuni Clienti possano avere obblighi normativi di verifica e, pertanto,
coopererà in tali casi con il Cliente come descritto nell’Accordo Data Processing.

1.14 Oracle Software Security Assurance
Oracle Software Security Assurance (OSSA) è la metodologia adottata da Oracle per l’implementazione
della sicurezza nella progettazione, costruzione, testing e manutenzione dei suoi servizi. Il programma
OSSA è consultabile all’indirizzo http://www.oracle.com/us/support/assurance/overview/index.html.

2. Oracle Cloud System Resiliency Policy
La resilienza e i backup descritti nella presente Policy trovano esclusiva applicazione ai Servizi Cloud Oracle.
Il Cliente è l’unico responsabile per la predisposizione di un piano di business continuity diretto ad assicurare
la continuità delle proprie attività in caso di disastro, nonché per il backup e ripristino di qualsiasi software
non Oracle.

2.1 Strategia diretta a un elevata disponibilità dei Servizi Cloud Oracle
Al fine di assicurare la continuità in caso di incidente pregiudicante i Servizi Cloud Oracle, Oracle medesima
implementerà i servizi su un’infrastruttura informatica resiliente. I data center di produzione Oracle dispongono
di componenti e alimentazione ridondanti con generatori di riserva volti a garantire la disponibilità delle risorse
del data center in caso di crisi come di seguito descritto.

2.2 Alimentazione ridondante
La progettazione dell’infrastruttura comprende fonti di alimentazione ridondanti per il data center nonché una
distribuzione di alimentazione ridondante per il data center e i rack presenti nel medesimo. I componenti di
raffreddamento del data center (refrigeratori, torri, pompe e unità di condizionamento della sala computer)
includono elementi ridondanti. L’alimentazione in standby di emergenza include una batteria ridondante dotata
di un generatore a carburante installato in loco e contratti stipulati per il rifornimento di carburante.

2.3 Infrastruttura di rete ridondante
La progettazione della rete comprende circuiti ridondanti da diversi carrier, coppie di firewall, coppie di interruttori
e coppie di bilanciatori del carico di rete.

2.4 Server dei programmi ridondanti
L’ambiente del Cliente consiste in un set costituito da uno o più server fisici o virtuali diretti alla fornitura dei servizi al
Cliente medesimo. L’intera funzionalità a livello di programma può essere distribuita tra più server fisici o server virtuali.

2.5 Server dei database ridondanti
I database sono configurati in modo tale da distribuire il carico di lavoro tra diversi server fisici. Un’elevata
disponibilità è ottenuta mediante clustering e replicazione.

2.6 Archiviazione ridondante
I dati dei servizi Cloud Oracle risiedono in configurazioni di archiviazione ridondanti dotate di protezione da
malfunzionamento di dischi singoli o di array.

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2.7 Strategia di backup dei Servizi Cloud Oracle
A supporto delle pratiche di disaster recovery di Oracle Cloud (si veda l’Articolo 3 di seguito riportato), Oracle
effettua periodicamente backup dei dati di produzione presenti nel Servizio Cloud del Cliente al solo scopo di
minimizzare il rischio di perdita dei dati in caso di disastro. I backup dei database sono archiviati presso il sito
primario utilizzato per la fornitura dei Servizi Cloud Oracle e presso una locazione alternativa per finalità di
ridondanza. Un backup è mantenuto online e/o offline per un periodo di almeno 60 giorni dalla data di esecuzione
dello stesso. Di solito, Oracle non aggiorna, inserisce, cancella o ripristina i dati del Cliente per conto di
quest’ultimo. A ogni modo, in via di eccezione e dietro approvazione scritta e pagamento di corrispettivi aggiuntivi,
Oracle può assistere il Cliente nel ripristino dei dati andati perduti a seguito di condotte del Cliente stesso.

3. Oracle Cloud Disaster Recovery Service Policy
3.1 Ambito
La presente Policy si applica esclusivamente all’ambiente di produzione del Cliente nell’ambito dei Servizi Cloud
Oracle. Le attività descritte nella presente Policy non si applicano a piani o attività di disaster recovery, di business
continuity o di backup propri del Cliente, e il Cliente è responsabile per l’archiviazione e il ripristino di qualsiasi
software non Oracle.

I servizi di disaster recovery sono destinati a fornire la possibilità di ripristinare il servizio nell’eventualità di un
grave disastro, come dichiarato da Oracle, che determini la perdita di un data center e l’indisponibilità del servizio
corrispondente.

In relazione alle finalità della presente Policy, un “disastro” indica un evento non programmato o condizione che
determini una perdita completa di accesso al sito primario utilizzato per fornire i Servizi Cloud Oracle, rendendo
indisponibile l’ambiente di produzione del Cliente presso il sito primario stesso.

3.2 Resilienza del sistema
I Servizi Cloud Oracle presentano una infrastruttura ridondante e resiliente progettata al fine di mantenere un
elevato livello di disponibilità e di consentire il recupero dei servizi in caso di grave disastro o disturbo. Oracle
progetta i suoi servizi cloud in base a principi di ridondanza e di tolleranza ai guasti al fine di ovviare al guasto
di un singolo nodo hardware.

I Servizi Cloud Oracle forniscono una infrastruttura caratterizzata da una completa strategia di backup dei dati.
Oracle Cloud presenta funzionalità di ridondanza quali sorgenti di alimentazione, sistemi di raffreddamento, servizi
di telecomunicazione, reti, domini delle applicazioni, archiviazione dei dati, server fisici e virtuali e database.

Oracle possiede due data center separati operanti come siti primari e secondari per i Servizi Cloud Oracle.
L’ambiente di produzione in standby del Cliente (sito secondario) risiederà in un data center separato dal sito
primario del Cliente stesso. Oracle inizierà il piano di disaster recovery ai sensi della presente Policy una volta
dichiarato il disastro, e opererà al fine di ripristinare i dati di produzione e compirà ogni ragionevole sforzo per
ristabilire l’ambiente di produzione presso il sito secondario. Per un’area territoriale maggiore (quali, ad esempio,
gli Stati Uniti o l’Unione Europea), Oracle possiede al contempo un sito di produzione e un sito secondario entro
tale regione.

I dati del Cliente sono replicati in strutture fisicamente separate al fine di ripristinare completamente i servizi in caso
di disastro presso il sito primario. I backup sono eseguiti per l’esclusivo utilizzo da parte di Oracle in caso di disastro.

3.3 Disaster recovery
Oracle opera ai fini del recupero e della ricostituzione dei propri Servizi Cloud allo stato più recente disponibile
successivamente al disastro.

Oracle ha stabilito un sito di elaborazione alternativo al fine di consentire la piena capacità operativa in caso
di perdita del servizio presso un sito primario. Oracle adotta un Piano di Disaster Recovery che descrive le

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procedure di recovery.

Le operazioni di disaster recovery si applicano alla perdita fisica dell’infrastruttura presso i complessi Oracle.
Oracle si riserva il diritto di determinare in quali casi attivare il Piano di Disaster Recovery. Durante l’esecuzione
del Piano di Disaster Recovery, Oracle fornirà ai Clienti regolari aggiornamenti sullo stato della situazione.

Note: ’l’obiettivo dei tempi di recovery e l’obiettivo del punto di recovery di seguito descritti non si applicano alle
personalizzazioni del Cliente dipendenti da componenti esterni o software di terzi. Durante un evento di failover
attivo, le richieste di correzioni e di miglioramenti non essenziali non sono supportate. Il Cliente sarà il solo
responsabile in relazione ai problemi derivanti da software di terzi e personalizzazioni (CEMLI) apportate ai
programmi e servizi Oracle.

3.3.1 Obiettivo dei tempi di recovery
L’obiettivo dei tempi di recovery (Recovery time objective, RTO) consiste nell’obiettivo di Oracle in relazione al
periodo di tempo massimo intercorrente tra la decisione di Oracle di attivare i processi di recovery in base alla
presente Policy per eseguire il failover del servizio al sito secondario a causa di un disastro dichiarato, affinché il
Cliente possa riprendere le operazioni di produzione nell’ambiente di produzione in standby. Ove la decisione di
eseguire il failover sia adottata durante un processo di upgrade, l’obiettivo del tempo di recovery (RTO) si estende
in modo da includere il tempo necessario per completare tale upgrade. L’obiettivo dei tempi di recovery (RTO)
è di 12 ore a partire dalla dichiarazione di un disastro.

3.3.2 Obiettivo del punto di recovery
L’obiettivo del punto di recovery (Recovery point objective, RPO) consiste nell’obiettivo di Oracle relativo alla
massima lunghezza possibile del periodo di tempo durante il quale i dati possono andare perduti, in caso di
disastro. L’obiettivo del punto di recovery (RPO) è di 1 ora a partire dal verificarsi di un disastro, ad esclusione
di qualsiasi caricamento dati che potrebbe essere in corso al momento del disastro.

3.4 Approvazioni e verifiche
La presente Policy e il Piano di Disaster Recovery corrispondente sono verificati annualmente. Il Piano è rivisto
durante il processo di verifica al fine di incorporare risoluzioni di problemi e miglioramenti del processo.

3.5 Ripristino del servizio
La presente Policy individua ambito e finalità del Piano di Disaster Recovery, ruoli e responsabilità, impegno
nella gestione, coordinamento tra i vari soggetti interessati e conformità. Il piano documenta le procedure volte
al ripristino del Servizio Cloud in caso di disastro.

Oracle si impegna a minimizzare i tempi di inattività dovuti a qualsiasi disastro o guasto delle apparecchiature.
Come parte di tale impegno, Oracle dispone di un piano di disaster recovery relativo alla salvaguardia del
business aziendale per un tempestivo recupero e ripristino dell’operatività Oracle.

3.6 Obiettivi del Piano di Disaster Recovery
Si riportano, nella seguente parte, gli obiettivi del Piano di Disaster Recovery relativo ai Servizi Cloud Oracle:
      In caso di emergenza, la massima priorità e il primario obiettivo di Oracle consistono nella tutela della
         salute e della sicurezza umana.
      Massimizzare l’efficacia delle operazioni di emergenza mediante il previsto Piano di Disaster Recovery,
         il quale si articola nelle seguenti fasi:
              o Fase 1 - fase di autorizzazione all’avvio del Disaster Recovery - per individuare la perdita del
                  servizio o l’interruzione presso il sito primario, determinare l’entità del danno e attivare il piano.
              o Fase 2 - fase di recovery - per ripristinare temporaneamente le operazioni IT presso il sito
                  secondario.
              o Fase 3 - fase di ricostituzione - per ripristinare le capacità di elaborazione e riprendere le
                  operazioni presso il sito primario.
      Identificazione di attività, risorse e procedure volte a garantire i requisiti di elaborazione in caso di
         interruzioni prolungate.

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   Assegnazione di responsabilità al personale designato e indicazione di linee guida per la recovery,
        durante periodi di interruzione prolungati.
       Assicurare il coordinamento con altro personale responsabile per le strategie di pianificazione del disaster
        recovery. Assicurare il coordinamento con punti di contatto esterni e fornitori ed esecuzione del presente
        piano.

3.7 Testing del piano
Il Piano di Disaster Recovery dei Servizi Cloud Oracle è testato, mediante esercitazione dal vivo o table-top test,
su base annuale. I test sono impiegati per la formazione del personale dell’hosting e sono coordinati con tutto il
personale responsabile delle pianificazione ed esecuzione delle operazioni di emergenza. I test verificano che
i backup online possano essere effettivamente recuperati e che le procedure di spostamento del servizio presso
un sito di elaborazione alternativo siano adeguate ed efficaci. I piani dei test sono sviluppati in conformità al NIST
800-34. I risultati del testing sono impiegati allo scopo di migliorare il processo e adottare azioni correttive.

4. Oracle Cloud Service Level Objective Policy
4.1 Disponibilità del servizio
A decorrere dall’attivazione, da parte di Oracle, dell’ambiente di produzione del Cliente, e assunto che il Cliente sia
conforme alle condizioni di cui al presente documento (ivi compreso l’accordo) e soddisfi i requisiti tecnici minimi
consigliati da Oracle per l’accesso e utilizzo dei servizi mediante l’infrastruttura di rete e le workstation utente del
Cliente, come stabilito nella Documentazione di Programma dei Servizi Cloud, Oracle lavorerà al fine di raggiungere
il Livello Obiettivo di Disponibilità del Servizio conformemente alle condizioni di cui alla presente Policy.

4.2 Livello obiettivo di disponibilità del sistema in relazione al Servizio Cloud Oracle
Oracle opera affinché sia assicurato al Cliente un Livello Obiettivo di Disponibilità del Sistema pari al 99,5% del
servizio di produzione, per un periodo di misurazione pari a un mese di calendario, con decorrenza dall’attivazione,
da parte di Oracle, dell’ambiente di produzione.

4.3 Definizione di disponibilità e inattività imprevista
“Disponibilità” o “disponibile” indica la possibilità per il Cliente di effettuare il login e accedere alla porzione OLTP
o transazionale dei Servizi Cloud Oracle, in base alle disposizioni di seguito riportate. “Inattività Imprevista” indica
un lasso di tempo nel quale i servizi non sono disponibili, ma non include qualsiasi periodo nel quale i servizi o un
componente degli stessi non sono disponibili a causa di:

       Guasto, riduzione delle prestazioni o malfunzionamento determinato da script, dati, applicazioni,
        attrezzature, infrastrutture, software, test di penetrazione, test delle performance o agenti di monitoraggio
        controllati, forniti o eseguiti dal Cliente;
       Le interruzioni pianificate, le manutenzioni programmate e preannunciate o i periodi di manutenzione
        o le interruzioni avviate da Oracle su richiesta o direzione del Cliente per manutenzione, attivazione di
        configurazioni, backup o altre attività che richiedano la temporanea indisponibilità del servizio;
       Indisponibilità di gestione, servizi ausiliari o amministrativi, ivi compresi gli strumenti di amministrazione,
        i servizi di reporting, le utility, i componenti software di terzi non rientranti nell’esclusivo controllo di Oracle
        o altri servizi di supporto a elaborazioni transazionali essenziali;
       Interruzioni determinate da una qualsiasi azione od omissione posta in essere da Oracle su richiesta
        o direzione del Cliente;
       Interruzioni determinate da apparecchiature del Cliente, nonché da apparecchiature o componenti
        software di terzi non rientranti nell’esclusivo controllo di Oracle;
       Eventi determinati da un’interruzione o arresto dei servizi a causa di circostanze ragionevolmente
        considerate da Oracle una significativa minaccia alla normale operatività dei servizi, all’infrastruttura
        operativa, alla struttura mediante la quale i servizi sono forniti, all’accesso o integrità dei dati del Cliente
        (ad esempio, un attacco hacker o malware);

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   Interruzioni determinate da amministrazione del sistema, comandi o trasferimenti di file eseguiti da utenti
        o rappresentanti del Cliente;
       Interruzioni dovute ad attacchi denial of service, disastri naturali, modifiche derivanti da azioni governative,
        politiche o di altre autorità o da provvedimenti giudiziari, scioperi o vertenze sindacali, episodi di disobbedienza
        civile, guerre, atti contro le parti (inclusi i vettori e altri fornitori di Oracle) e altre cause di forza maggiore;
       Impossibilità di accedere ai servizi o interruzioni causate da condotte del Cliente, compresa negligenza
        o violazione delle obbligazioni sostanziali di cui all’accordo o per altre circostanze al di fuori del controllo
        di Oracle;
       Mancanza di disponibilità o risposta tardiva del Cliente a incidenti che richiedono l’intervento dello stesso
        per identificarne la fonte e/o essere risolti, compreso l’adempimento delle responsabilità del Cliente
        riguardo qualsiasi servizio;
       Interruzioni causate da guasti o fluttuazioni relative a elettricità, connessione, rete o apparecchiature di
        telecomunicazione o linee dovute a comportamenti del Cliente o a circostanze che esulino dal controllo
        di Oracle.

4.4 Misurazione della disponibilità
Successivamente alla fine di ciascun mese di calendario del Periodo dei Servizi ai sensi del documento d’ordine,
Oracle misura il “Livello di Disponibilità del Sistema” relativamente al mese immediatamente precedente. Oracle
misura il Livello di Disponibilità del Sistema dividendo la differenza tra il numero totale di minuti nel periodo mensile
di misurazione e ogni periodo di Inattività Imprevista per il numero totale di minuti del periodo di misurazione
e moltiplicando il risultato per 100 per ottenere una cifra percentuale.

4.4.1 Reporting sulla disponibilità
Oracle fornirà al Cliente l’accesso a un portale relativo alle comunicazioni del Cliente. Tale portale fornirà
informazioni relative al Livello di Disponibilità del Sistema per i Servizi Cloud acquistati in base al documento
d’ordine. In riferimento ai Servizi Cloud per i quali tali informazioni non siano disponibili mediante il suddetto
portale, Oracle fornirà le informazioni relative al Livello di Disponibilità del Sistema una volta ricevuta una richiesta
di assistenza da parte del Cliente avente ad oggetto le suddette informazioni.

4.5 Monitoraggio
Oracle utilizza diversi strumenti software al fine di monitorare (i) la disponibilità e le prestazioni dell’ambiente
di produzione dei servizi del Cliente e (ii) l’operatività dell’infrastruttura e dei componenti di rete.

4.5.1 Componenti monitorati
Oracle monitora l’infrastruttura di servizio e genera correntemente avvisi relativi a CPU, memoria, database,
componenti di rete e transazioni. Lo staff operativo di Oracle esamina ogni allarme automatico e avviso associato
a deviazioni dell’ambiente dalle soglie di monitoraggio definite da Oracle e segue procedure operative standard al
fine di investigare e risolvere i problemi sottesi.

4.5.2 Strumenti di monitoraggio e testing del Cliente
In ragione delle conseguenze potenzialmente negative su prestazioni e disponibilità del servizio, il Cliente non
può utilizzare i propri strumenti di monitoraggio e testing (ivi comprese le interfacce utente e le chiamate di servizio
web a un qualsiasi Servizio Cloud Oracle) al fine di tentare, direttamente o indirettamente, la misurazione della
disponibilità, delle prestazioni o della sicurezza di qualsivoglia programma o funzione di un componente del
servizio nell’ambiente dei servizi. Oracle si riserva il diritto di rimuovere o disabilitare l’accesso a qualsiasi
strumento che violi le precedenti limitazioni senza alcuna responsabilità nei confronti del Cliente.

4.5.3 Carichi di lavoro del Cliente
Il Cliente non può apportare modifiche significative al carico di lavoro oltre il limite consentito in base ai diritti
forniti ai sensi del documento d’ordine.

4.5.4 Carichi di lavoro automatizzati
Il Cliente non può utilizzare, né autorizzare l’uso di, strumenti o tecnologie di scraping allo scopo di raccogliere
i dati disponibili mediante l’interfaccia utente del Servizio Cloud Oracle o per il tramite di chiamate di servizio web

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senza espressa autorizzazione scritta di Oracle. Oracle si riserva il diritto di richiedere al Cliente la validazione
e il testing degli strumenti di scraping dei dati proposti dal Cliente stesso prima del loro utilizzo in produzione e di
sottoporli annualmente a testing e validazione. Oracle potrebbe richiedere una dichiarazione scritta del lavoro da
eseguire ai fini della prestazione di tale testing o lavoro di validazione.

5. Oracle Cloud Change Management Policy
5.1 Gestione delle modifiche e manutenzione Oracle Cloud
Il team operativo Oracle Cloud apporta modifiche all’infrastruttura hardware cloud, al software operativo, ai
prodotti software e al software delle applicazioni di supporto al fine di mantenere stabilità operativa, disponibilità,
sicurezza, prestazioni e diffusione del Cloud Oracle. Oracle segue procedure formali di gestione delle modifiche
per fornire la necessaria verifica, il testing e l’approvazione delle modifiche prima di applicarle all’ambiente di
produzione Oracle Cloud.

Le modifiche effettuate mediante le procedure di gestione delle modifiche includono attività di manutenzione di
sistema e di servizio, upgrade e aggiornamenti e modifiche specifiche del Cliente. Le procedure di gestione delle
modifiche Oracle Cloud sono progettate per ridurre al minimo l’interruzione del servizio.

Oracle riserva specifici periodi di manutenzione per le modifiche che possano determinare l’indisponibilità del Servizio
Cloud durante il periodo di manutenzione. Oracle opera al fine di assicurare che le procedure di gestione delle
modifiche siano svolte durante le finestre di manutenzione programmata, tenendo in considerazione i periodi di basso
traffico e i requisiti geografici. Di solito, il periodo di manutenzione programmata ricorre una sola volta al mese di
venerdì, con inizio approssimativamente alle locali ore 20:00 del data center e ha una durata di circa 10 ore. Vi sono
eccezioni a tale programmazione per alcuni Servizi Cloud; ulteriore documentazione è disponibile su My Oracle
Support nel Knowledge Article 1681146.1: https://support.oracle.com/epmos/faces/DocumentDisplay?id=1681146.1.

Oracle opererà al fine di comunicare preventivamente le modifiche alla programmazione standard del periodo di
manutenzione. Per modifiche o upgrade specifici del Cliente, ove possibile, Oracle opererà al fine di coordinare
i periodi di manutenzione con il Cliente stesso.

Per le modifiche che si prevede possano causare l’interruzione del servizio, Oracle opererà al fine di fornire
una previa comunicazione di tale interruzione. La durata dei periodi di manutenzione relativi alla manutenzione
programmata non sono inclusi nel calcolo dei minuti del tempo di Inattività Imprevista nella misurazione mensile
periodica relativa al Livello di Disponibilità del Sistema (si veda la “Oracle Cloud Service Level Objective Policy”).
Oracle compirà ogni sforzo commercialmente ragionevole per minimizzare il ricorso a tali periodi di manutenzione
programmata e per minimizzare la durata delle manutenzioni determinanti l’interruzione del servizio.

5.1.1 Manutenzione di emergenza
Oracle potrebbe dover eseguire periodicamente una manutenzione di emergenza al fine di proteggere sicurezza,
prestazioni, disponibilità o stabilità dell’ambiente dei servizi. La manutenzione di emergenza può includere patching
dei programmi e/o manutenzione del sistema centrale come richiesto. Oracle lavorerà al fine di minimizzare il
ricorso alla manutenzione di emergenza e opererà per fornire comunicazione con preavviso di 24 ore di qualsiasi
manutenzione di emergenza che richieda un’interruzione del servizio.

5.1.2 Modifiche di manutenzione maggiori
Al fine di assicurare in modo continuativo stabilità, disponibilità, sicurezza e prestazioni dei Servizi Cloud, Oracle
si riserva il diritto di apportare modifiche maggiori alla sua infrastruttura hardware, al software operativo, alle
applicazioni software e alle applicazioni software di supporto che siano sotto il suo controllo, non più di due
volte per anno. Ciascuna delle suddette modifiche è considerata manutenzione programmata e può determinare
l’indisponibilità dei Servizi Cloud per un periodo massimo di 24 ore. Ciascuna delle suddette modifiche dovrebbe
verificarsi, tendenzialmente, contestualmente al periodo di manutenzione programmato. Oracle opererà al fine di
comunicare fino a 60 giorni prima tale indisponibilità.

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5.1.3 Migrazioni del data center
Oracle può migrare i servizi del Cliente tra data center di produzione nella medesima regione al fine di recuperare
i servizi del Cliente o in caso di disaster recovery. Per qualsiasi ulteriore migrazione del data center, Oracle
fornirà al Cliente una comunicazione almeno 30 giorni prima di tale operazione.

5.2 Versione del software

5.2.1 Upgrade e aggiornamenti del software
Oracle richiede a tutti i Clienti dei Servizi Cloud di mantenere le versioni del software dei Servizi Cloud Oracle
aggiornate con le versioni del software designate da Oracle medesima come generalmente disponibili (GA).
Aggiornamenti del software seguiranno all’uscita di ogni versione GA e sono richiesti per mantenere la versione
corrente. Le Oracle Cloud Hosting and Delivery Policies, quali la Service Levels Objective Policy, la Disaster
Recovery Policy e la Cloud Support Policy, dipendono dal mantenimento, da parte del Cliente, della corrente
versione GA. Oracle non è responsabile per i problemi inerenti alle prestazioni o sicurezza dei Servizi Cloud che
possano derivare dall’esecuzione di versioni precedenti.

5.2.2 End of Life
Oracle non supporterà le versioni meno recenti oltre la End of Life Policy di seguito riportata. Oracle ospiterà e
supporterà solo le versioni GA designate di un Servizio Cloud Oracle. Tutte le altre versioni del servizio sono
considerate come “end of life” (EOL). Oracle non fornisce i Servizi Cloud per le versioni “end of life” (EOL). I
Clienti devono completare l’upgrade dei servizi all’ultima versione prima della “end of life” (EOL) di una
determinata versione. Il Cliente è consapevole e accetta che l’impossibilità di completare l’upgrade prima della
EOL di una versione del Servizio Cloud potrebbe risolversi in un upgrade automatico da parte di Oracle o in una
sospensione dei servizi. In determinate circostanze, ove la versione del Servizio Cloud raggiunga la “end of life”
(EOL) e Oracle non abbia reso disponibile una versione di upgrade, Oracle può designare un servizio cloud
successore e richiedere la transizione del Cliente a tale servizio.

5.2.3 Funzioni obsolete
Una funzione obsoleta consiste in una funzione presente in versioni precedenti o esistenti del Servizio Cloud ed
ancora supportata come parte del servizio, ma per cui Oracle ha comunicato l’eliminazione in versioni future.
Oracle compie ogni ragionevole sforzo al fine di comunicare le funzioni obsolete con un trimestre di anticipo
rispetto alla loro rimozione e si riserva il diritto di dichiarare obsolete, modificare o rimuovere funzioni da qualsiasi
nuova versione senza alcun preavviso.

6. Oracle Cloud Support Policy
Il supporto descritto nella presente Cloud Support Policy si applica a qualsiasi Servizio Cloud Oracle fornito da Oracle
quale parte di tali servizi ai sensi del documento d’ordine. Il Cliente può acquistare servizi aggiuntivi per Oracle
Cloud mediante un’altra offerta di servizio di supporto Oracle designata da Oracle medesima per i Servizi Cloud.

6.1 Condizioni di supporto Oracle Cloud

6.1.1 Corrispettivi del supporto
I corrispettivi pagati dal Cliente per i Servizi Cloud Oracle offerti ai sensi del documento d’ordine includono il supporto
descritto nella presente Oracle Cloud Support Policy. In relazione ai servizi di supporto addizionali offerti da
Oracle e acquistati dal Cliente, saranno applicabili dei corrispettivi aggiuntivi.

6.1.2 Periodo di supporto
Il supporto Oracle Cloud diventa disponibile a partire dalla data iniziale del servizio e termina alla scadenza
o risoluzione del Servizio Cloud ai sensi di tale documento d’ordine (il “periodo di supporto”). Oracle non è obbligata
a fornire il supporto descritto nella presente Cloud Support Policy oltre la fine del periodo di supporto.

6.1.3 Contatti tecnici
I contatti tecnici del Cliente costituiscono l’unica relazione tra il Cliente e Oracle in relazione ai servizi di supporto

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Oracle Cloud. Tali contatti tecnici devono avere, quanto meno, una formazione iniziale di base relativa al servizio
e, come necessario, un’ulteriore formazione adeguata allo specifico ruolo o fase di implementazione, all’utilizzo
specializzato di servizi o prodotti e/o alla migrazione. I contatti tecnici del Cliente devono avere conoscenza dell’offerta
del Servizio Cloud Oracle e dell’ambiente Oracle al fine di agevolare la soluzione dei problemi di sistema e di
assistere Oracle nell’analisi e risoluzione delle richieste di assistenza. Quando inoltra una richiesta di assistenza,
il contatto tecnico del Cliente dovrebbe avere una comprensione quantomeno di base del problema riscontrato
e la capacità di riprodurre il medesimo al fine di assistere Oracle nella diagnosi e nello stabilire la priorità del
problema. Per evitare interruzioni nei servizi di supporto, il Cliente deve comunicare a Oracle il trasferimento
delle responsabilità del contatto tecnico ad altra persona.

6.1.4 Supporto Oracle Cloud
I Servizi di Supporto Oracle Cloud sono costituiti da:
     Diagnosi dei problemi relativi ai servizi Cloud Oracle.
     Sforzi commercialmente ragionevoli per risolvere gli errori segnalati e verificabili nei servizi Cloud Oracle
         affinché i medesimi possano essere eseguiti in tutti i loro aspetti materiali come descritto nella relativa
         Documentazione del Programma.
     Supporto durante le attività di Gestione delle Modifiche descritte nella Oracle Cloud Change
         Management Policy.
     Supporto con Richieste di Assistenza tecnica 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana.
     Accesso 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, a un Portale di Supporto del Cliente Cloud designato
         da Oracle (ossia, My Oracle Support) e servizio di supporto telefonico con operatore per registrare le
         Richieste di Assistenza.
     Accesso ai forum delle community.
     Il servizio di assistenza al Cliente, a carattere non-tecnico, è fornito durante il normale orario lavorativo
         locale di Oracle (dalle 8:00 alle 17:00).

6.2 Sistemi di supporto del Cliente Oracle Cloud

6.2.1 Portale di Supporto del Cliente Cloud
Quale parte dell’offerta Oracle Cloud acquistata dal Cliente ai sensi del documento d’ordine, Oracle fornisce
al Cliente il Supporto per il Servizio Cloud mediante il Portale di Supporto del Cliente Cloud designato per tale
Servizio Cloud. L’accesso al pertinente Portale di Supporto del Cliente Cloud è regolato dalle Condizioni di
Utilizzo pubblicate sul sito web di supporto designato, le quali sono soggette a variazioni. Una copia di tali
condizioni è disponibile su richiesta. L’accesso al Portale di Supporto del Cliente Cloud è riservato ai contatti
tecnici designati dal Cliente e ad altri utenti autorizzati dei Servizi Cloud. Se applicabile, il Portale di Supporto del
Cliente Cloud Oracle fornirà dettagli relativi al supporto ai contatti tecnici designati dal Cliente al fine di abilitare
l’uso del supporto Oracle Cloud. Tutte le comunicazioni e gli avvisi inerenti il servizio del Cliente sono pubblicati
su questo portale.

6.2.2 Supporto telefonico
I contatti tecnici del Cliente possono accedere al supporto telefonico con operatore mediante i numeri telefonici e le
informazioni di contatto presenti sul sito di supporto Oracle all’indirizzo http://www.oracle.com/support/contact.html.

6.3 Definizioni di severità
Le richieste di assistenza relative ai Servizi Cloud Oracle possono essere sottoposte dal contatto tecnico designato
dal Cliente mediante i Sistemi di Supporto del Cliente Oracle Cloud di cui all’articolo 6.2 della presente Policy.
Il livello di severità di una richiesta di assistenza sottoposta dal Cliente è selezionato sia dal Cliente medesimo
sia da Oracle e deve essere basato sulle definizioni di severità di seguito riportate:

Severità 1
L’uso a fini produttivi, da parte del Cliente, del Servizio Cloud Oracle è interrotto o così gravemente pregiudicato
da impedire la continuazione del lavoro da parte del Cliente medesimo. Il Cliente subisce una completa perdita
del servizio. Le operazioni pregiudicate sono essenziali al business e la situazione è da considerarsi
un’emergenza. Una richiesta di assistenza di Severità 1 presenta una o più delle seguenti caratteristiche:

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• Dati corrotti
• Una funzione documentata essenziale non disponibile
• Interruzione indefinita del servizio, determinante un ritardo inaccettabile o indefinito in relazione a risorse o risposte
• Crash del sistema e crash ripetuti dopo i tentativi di riavvio

Oracle compirà ogni ragionevole sforzo per rispondere alle richieste di assistenza di Severità 1 entro una (1) ora.
Oracle lavorerà 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, fino alla risoluzione della richiesta di assistenza di Severità 1,
con l’adozione di una soluzione ragionevole o fino a quando possano essere compiuti dei significativi progressi.
Durante il suddetto periodo, il Cliente dovrà fornire a Oracle un contatto per assisterla con la raccolta dei dati, con
il testing e con l’applicazione delle correzioni. Il Cliente deve proporre questa classificazione di severità con estrema
attenzione, affinché le situazioni effettivamente di Severità 1 possano ottenere la necessaria allocazione di risorse
da parte di Oracle.

Severità 2
Il Cliente subisce una grave perdita del servizio. Importanti funzioni dei Servizi Cloud Oracle non sono disponibili
e non vi sono soluzioni alternative accettabili; tuttavia, le operazioni possono proseguire con delle limitazioni.

Severità 3
Il Cliente subisce una marginale perdita del servizio. Il pregiudizio consiste in un inconveniente, il quale può
richiedere una soluzione alternativa per ripristinare la funzionalità.

Severità 4
Il Cliente richiede informazioni, miglioramenti o chiarimenti sulla documentazione in relazione al Servizio Cloud Oracle,
senza, però, pregiudizio alcuno sull’operatività di tale servizio. Il Cliente non subisce alcuna perdita del servizio.

6.4 Modifica al livello di severità della richiesta di assistenza

6.4.1 Livello di severità iniziale
Al momento dell’accettazione della richiesta di assistenza, Oracle registrerà un livello iniziale di severità della
richiesta di assistenza basato sulle definizioni di severità sopra esposte. Il focus iniziale di Oracle, a seguito
dell’accettazione di una richiesta di assistenza, consisterà nella risoluzione dei problemi sottesi a tale richiesta
di assistenza. Il livello di severità di una richiesta di assistenza può essere modificato come di seguito indicato.

6.4.2 Riduzione dei livelli di richiesta di assistenza: Qualora, durante l’iter della richiesta di assistenza,
il problema cessi di appartenere al livello di severità correntemente assegnato in base al suo impatto sulle
operazioni di produzione del relativo Servizio Cloud Oracle, il livello di severità verrà ridotto a quello più
adeguatamente corrispondente al suo attuale impatto.

6.4.3 Aumento dei livelli di richiesta di assistenza: Qualora, durante l’iter della richiesta di assistenza,
il problema assuma un livello di severità maggiore di quello correntemente assegnato in base al suo impatto
sulle operazioni di produzione del relativo Servizio Cloud Oracle, il livello di severità verrà elevato a quello più
adeguatamente corrispondente al suo attuale impatto.

6.4.4 Aderenza alle definizioni dei livelli di severità: Il Cliente dovrà assicurare che l’assegnazione e la
modifica di una qualsiasi designazione del livello di severità sia basata, in modo accurato, sull’effettivo impatto
sulle operazioni di produzione del relativo Servizio Cloud Oracle. Il Cliente è consapevole e accetta che Oracle
non è responsabile per qualsiasi impossibilità a soddisfare gli standard di prestazioni a causa di un uso
o assegnazione inappropriati da parte del Cliente delle designazioni del livello di severità.

6.5 Escalation della richiesta di assistenza
In caso di escalation delle richieste di assistenza, l’analista del supporto Oracle opererà con il manager delle
escalation delle richieste di assistenza, il quale sarà responsabile della gestione di tali escalation. Il manager delle
escalation del servizio di richiesta di assistenza Oracle coopererà con il Cliente al fine di sviluppare un piano
d’azione e allocare le risorse Oracle adeguate. Nel caso in cui il problema sotteso alla richiesta di assistenza resti

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