OPZIONI E PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO MARITTIMO AEREO E STRADALE AL 2030 E AL 2050 - RAPPORTO RIE PER UNEM
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OPZIONI E PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO MARITTIMO, AEREO E STRADALE AL 2030 E AL 2050 RAPPORTO RIE PER UNEM
Opzioni e prospettive per il trasporto marittimo, aereo e stradale al 2030 e al 2050 Il presente studio è stato condotto da RIE-Ricerche Industriali ed Energetiche in collaborazione con il Prof. Ing. Bruno dalla Chiara, Professore Ordinario di Sistemi di Trasporto presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino e l’Ing. Andrea Rosa, esperto di modellistica matematica dei trasporti. Si ringraziano i componenti del Gruppo Strategico “Carburanti ed Energie Alternative” istituito nel 2018 da Unione Petrolifera, ora Unione Energie per la Mobilità – unem, e i partecipanti ai Workshop organizzati dal Gruppo: Trasporto Marittimo Gianpiero De Cubellis (Warstilia) Fabio Faraone (Confitarma) Franco Porcellacchia (Carnival Corporation) Giovanni Vallarino (DNV GL) Trasporto Aereo Giovanni Barraco (Direzione Nazionale Navigazione ENAC) Davide Chiaramonti (Università di Firenze) Antonio De Palmas (Presidente BOEING Italia) Davide Faedo (Innovhub) Luigi Nunziata (Fuel Management Alitalia) Trasporto Stradale Carlo Beatrice (CNR – Istituto Motori – Napoli) Andrea Bottazzi (TPER Bologna) Sabrina Caputi (Toyota) Dario Cingolani (LC3 Trasporti) Filippo Colzi (RSE) Giovanni Coppola (Enel X) Maurizio Delfanti (RSE) Antonino Genovese (ENEA) Cristina Maggi (H2IT) Carlo Mannu (Bosch Italia) Angelo Moreno (H2IT) Fernando Ortenzi (ENEA) Alberto Pisoni (General Motors) Emanuele Proia (ASSTRA) Andrea Ricci (SNAM for Mobility) Ernesto Rossi (Scania) Massimo Santori (CNH Industrial – IVECO) Alba Soler (Concawe) Ezio Spessa (Politecnico di Torino) ottobre 2020 Il progetto grafico è di RIE-Ricerche Industriali ed Energetiche
Indice Introduzione 2. La normativa ambientale e climatica per i trasporti su strada 39 Obiettivi dello studio e metodologia 6 2.1. La normativa europea sugli agenti inquinanti 39 2.2. Non solo inquinanti: le emissioni Il trasporto marittimo al 2030 di CO2 del settore 40 e al 2050, opzioni e prospettive 2.3. DAFI e RED II: la spinta normativa 1. Il trasporto marittimo nel post-2020 8 verso i carburanti alternativi 41 1.1. I limiti IMO al contenuto di zolfo: 2.4. Il PNIEC italiano e la declinazione si apre una nuova fase 9 degli obiettivi di DAFI e RED II 42 1.2. Perseguire l’obiettivo di 3. Alternative a confronto: costruzione decarbonizzazione al 2050: del metodo 43 verso nuovi fuels 10 4. Analisi multi-criteri nel trasporto 2. Alternative a confronto: costruzione stradale leggero: metodologia e risultati 46 del metodo ed esiti 12 4.1. Le alternative nel trasporto 2.1. Gli esiti dell’AMC al 2030 14 stradale leggero 47 3 2.1.1. Analisi di sensitività al 2030 16 4.2. Gli esiti dell’AMC al 2030 48 2.2. Gli esiti dell’AMC al 2050 17 4.2.1 Analisi di sensitività al 2030 50 2.2.1. Analisi di sensitività al 2050 19 4.3. Gli esiti dell’AMC al 2050 52 Pillole 20 4.3.1. Analisi di sensitività al 2050 52 Bibliografia 23 5. Analisi multi-criteri nel trasporto pesante: metodologia e risultati 55 5.1. Le alternative nel trasporto pesante 56 Il trasporto aereo al 2030 5.2. Gli esiti dell’AMC al 2030 58 e al 2050, opzioni e prospettive 5.2.1. Analisi di sensitività al 2030 59 1. Il trasporto aereo tra Covid, ripartenza 5.3. Gli esiti dell’AMC al 2050 60 e obiettivi ambientali 24 5.3.1. Analisi di sensitività al 2050 61 1.1. Gli aspirational goals per il clima 25 6. Analisi multi-criteri nel Trasporto 2. Alternative a confronto: costruzione Pubblico Locale: metodologia e risultati 63 del metodo ed esiti 27 6.1. Le alternative nel Trasporto 2.1. Gli esiti dell’AMC al 2030 30 Pubblico Locale 64 2.1.1. Analisi di sensitività al 2030 31 6.2. Gli esiti dell’AMC al 2030 66 2.2. Gli esiti dell’AMC al 2050 32 6.2.1. Analisi di sensitività al 2030 68 2.2.1. Analisi di sensitività al 2050 33 6.3. Gli esiti dell’AMC al 2050 68 Pillole 34 6.3.1. Analisi di sensitività al 2050 69 Bibliografia 37 Pillole 72 Bibliografia 77 Il trasporto stradale al 2030 e al 2050, opzioni e prospettive Appendice 1. L’evoluzione del trasporto stradale tra Il metodo AMC 78 normativa, tecnologia e comportamenti 38 La costruzione delle matrici di decisione 79
Introduzione Il sistema dei trasporti svolge un ruolo fon- I trasporti, primo settore economico al mon- 4 damentale nello sviluppo, nella modernizza- do, sono tipicamente energy intensive e carat- zione e nella qualità della vita di ogni società; terizzati da una forte dipendenza dal consumo condiziona la competitività delle economie e il di petrolio, con riferimento a tutte le differenti loro benessere; consente l’imprescindibile in- modalità: aerea, stradale, marittima. Su scala tegrazione dei mercati nell’era della globalizza- mondiale, infatti, il peso dei prodotti petrolife- zione, pur salvaguardando e talvolta rendendo ri nei consumi finali di energia dei trasporti si prioritarie le logiche “g-local”; da ultimo, ma più attesta al 92% (2018), arrivando ad assorbire che mai importante, mette in gioco valori pri- poco più della metà della domanda globale di mari, quali il diritto alla mobilità e alla libertà di questa fonte primaria e a costituirne il principa- circolazione delle persone e dei beni, che nel le driver di crescita. 2020 hanno assunto un’importanza evidente Una correlazione storica, quella tra petrolio e in conseguenza dell’adozione diffusa di misure domanda di mobilità che, stando alle previsioni di lockdown volte a contenere la propagazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) dei contagi da Covid-19. contenute nel World Energy Outlook 2019, non 4.000 4.000 Fig. 1 – Consumi Petrolio Elettricità Biocarburanti Altri carburanti finali di energia 3.500 3.500 del settore 3.000 3.000 trasporti nel mondo 2.500 2.500 (mil. tep) 2.000 2.000 1.500 1.500 1.000 1.000 500 500 0 0 2010 2018 2025 2030 2035 2040 Fonte: IEA, World Energy Outlook 2019.
Fig. 2 – Consumi 450 450 Petrolio Elettricità Biocarburanti Altri carburanti finali di energia 400 400 del settore trasporti 350 350 in Europa 300 300 (mil. tep) 250 250 200 200 150 150 100 100 50 50 0 0 2010 2018 2025 2030 2035 2040 Fonte: IEA, World Energy Outlook 2019. verrà meno nel medio-lungo periodo. Anche al prossima al 100% in quello aereo e marittimo; 2040 i combustibili liquidi saranno la fonte di ciò evidenzia già di per sé le difficoltà connesse alimentazione prevalente del sistema, pur con a una sensibile evoluzione del sistema trasporti una graduale riduzione dell’incidenza del petro- nel suo complesso. lio che, per quanto in crescita in termini assolu- La sfida di questo decennio consiste, dun- ti, è atteso portarsi su scala globale all’82% del que, nel creare le basi per una diversificazio- consumo finale espresso dal settore. ne delle fonti energetiche rispetto al petrolio, Restringendo il perimetro di interesse all’Eu- facendo tuttavia attenzione anche al rischio di ropa, la dinamica differisce in parte. Su scala perdere i benefici connessi alle economie di europea, la mobilità impiega oltre 11 milioni scala che il quasi-monopolio di questa fonte di persone e contribuisce per quasi il 5% alla ha nel tempo (un secolo) generato. Nel Libro formazione del Prodotto Interno Lordo. Anche bianco dell’Unione Europea, “Roadmap to a 5 qui, la dipendenza dal petrolio risulta evidente Single European Transport Area – Towards a e in linea con il dato mondiale (92% dei consu- competitive and resource efficient transport sy- mi finali nel 2018). Tuttavia, le previsioni deli- stem” (2011) è infatti espressamente indicata neano una traiettoria decrescente dei consumi la frase «The challenge is to break the transport energetici del settore già a partire dal decennio system’s dependence on oil without sacrificing 2020 (al netto dell’effetto pandemia), caratte- its efficiency and compromising mobility». rizzata da una progressiva contrazione della Tuttavia, il settore conoscerà un’ineludibi- richiesta di petrolio sia in termini assoluti che le trasformazione il cui driver principale è e relativi: secondo l’AIE, al 2040 il peso del petro- sarà rappresentato dalla definizione, a livello lio sarà pari al 76% della domanda di energia mondiale, europeo e nazionale, di obiettivi e proveniente dai trasporti, un calo di 16 pun- normative sempre più ambiziosi e stringen- ti percentuali rispetto al 2018 ascrivibile alle ti volti a favorire la riduzione delle emissioni di misure di miglioramento dell’efficienza, all’uso anidride carbonica (CO2) e la sostanziale eli- crescente di carburanti gassosi e allo sviluppo minazione delle particelle inquinanti (NOx, PM, della mobilità elettrica oppure elettrificata, spe- CO, HC). La spinta normativa verso una ridu- cie nei trasporti su gomma. zione dell’impatto ambientale del sistema dei L’Italia dovrebbe seguire la dinamica attesa trasporti, così come la necessità di limitarne per l’Unione Europea, con una dipendenza dal la vulnerabilità rispetto a possibili interruzioni petrolio che resta dominante pur riducendosi, o rischi nella fornitura della materia prima da come emerge anche dalla traiettoria delineata cui oggi il settore dipende in modo dominante, nel Piano Integrato Nazionale Energia e Clima troveranno supporto anche nei cambiamenti (PNIEC) al 2030. Tuttavia, a prescindere dalla tecnologici e, nel caso specifico del segmento riduzione più o meno spinta che si verificherà stradale, anche in quelli relativi al comporta- – resa ancor più incerta dal Covid-19 e dalla mento degli utenti. La sfera tecnologica afferi- conseguente crisi economica mondiale – oc- sce: ai progressi nei motori convenzionali, che corre avere bene a mente la condizione da cui si prevede siano in grado di conseguire livelli si parte, rappresentata da una quota del petro- di emissione di agenti inquinanti trascurabi- lio superiore al 90% nel trasporto stradale e li nel prossimo decennio e livelli di efficienza
che si tradurranno in minori consumi; alla pene- considerando diversi criteri di giudizio, indi- trazione di combustibili alternativi sempre più viduati tenendo conto delle particolarità di cia- sostenibili (biocarburanti, GNL, e-fuels, idroge- scun segmento e con l’intento di comprendere no), specie di quelli disponibili a livello locale; specifiche macro-dimensioni di valutazione: a una crescente elettrificazione della mobilità. sociale-lavorativa (economie di scala nella La sfera comportamentale attiene, invece, alla produzione del carburante e lato motore, de- correzione di dinamiche inerziali sintetizzabi- carbonizzazione della filiera); economica (inve- li nel prevalere de lla mobilità individuale su stimento medio per il mezzo, costo di esercizio, quella collettiva. Per sostenere quella trasfor- costo di produzione e costo finale del carbu- mazione verso cui si orientano le politiche cli- rante, investimenti per la creazione dell’infra- matiche e ambientali, saranno quindi necessari struttura di rete, etc.); energetica (rendimento grandi progetti di investimento nella ricerca e del motore, densità energetica del carburante/ sviluppo, nella realizzazione di nuove piattafor- vettore, autonomia del mezzo, sviluppo della me produttive, nella costruzione di nuove infra- rete di rifornimento/ricarica, etc.); ambienta- strutture lungo l’intera catena del valore delle le (emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita, diverse opzioni tecnologiche. emissioni di inquinanti); disponibilità e sicu- rezza (volumi disponibili della materia prima e del prodotto finale nella catena di approvvi- Obiettivi dello studio gionamento delle diverse tipologie di alimenta- e metodologia zione). Per il trasporto su strada è stata anche considerata una dimensione personale, relati- Lo studio svolto, e di cui si intende qui ripor- va al condizionamento della mobilità, e quindi tare una ragionata e ampia sintesi, ambisce a alla libertà di movimento o di programmazione delineare la possibile evoluzione del mix di di un servizio legata all’uso di una determinata carburanti/sistemi di propulsione che carat- tecnologia. terizzerà il sistema dei trasporti nelle sue tre L’AMC si sintetizza in una matrice, denomi- principali declinazioni – marittimo, aereo e stra- nata matrice di decisione, nella quale per ogni 6 dale – agli orizzonti 2030 e 2050, avendo bene opzione carburante/powertrain presa in esame a mente lo stato dell’arte e il quadro normativo (righe della matrice) sono state riportate le sti- di riferimento, aspetti in grado di influenzare me, quantitative o qualitative, relative a ciascun – seppur in modo differente – i futuri sviluppi criterio considerato (colonne della matrice). del settore: da un lato per l’inerzia dettata dal- L’elemento generico della matrice, relativo alla lo status quo, tale da rallentare la migrazione i-esima alternativa e al j-esimo criterio di giudi- verso opzioni alternative specie in un orizzonte zio, è costituito dalla misura della rispondenza ravvicinato quale il 2030; dall’altro, per la ne- di quella alternativa a quel criterio: dalla misu- cessità di ottemperare alle richieste normative, ra, cioè, del contributo che quell’alternativa dà fortemente improntate alla progressiva decar- al raggiungimento dell’obiettivo di cui il criterio bonizzazione del sistema. di valutazione rappresenta lo strumento inter- Per svolgere questo esercizio prospettico, pretativo. I criteri possono avere un’importan- pur nei limiti e incertezze ad esso correlati za diversa che viene espressa attraverso op- specie in un momento storico come quello at- portuni pesi. Ciò è rilevante perché, specie in tuale, si è fatto ricorso a un’analisi multi-cri- presenza di sensibilità politiche o decisionali teri (AMC) – più dettagliatamente descritta diverse, si possono costruire “batterie” di pesi in appendice – attraverso la quale sono state volte a valutare gli effetti sui risultati di sensibili- comparate, in base ai possibili fattori che in- tà differenti a un certo criterio. Una particolare fluenzano la scelta, diverse opzioni di alimenta- combinazione dei pesi dei criteri costituisce, in zione/propulsione che potranno avere un ruolo sostanza, un “punto di vista”: decisori diversi, nei prossimi trent’anni in ciascuno dei diversi infatti, possono avere punti di vista differenti, segmenti di trasporto considerati. L’analisi mul- oppure lo stesso decisore può ritenere oppor- ti-criteri permette di confrontare e ordinare, tuno sondare più punti di vista. mediante opportuni criteri e relativi pesi, un in- Per ciascun segmento di trasporto sono sieme di alternative, specie quando gli elementi state così costruite due matrici di decisione da prendere in considerazione sono molteplici – una per l’orizzonte 2030 e una per il 2050 e tra loro molto diversi (ad esempio economi- – nelle quali per ogni opzione sono state ripor- ci, prestazionali, ambientali). La comparazione tate le stime, quantitative o qualitative, relative tra le opzioni alternative viene quindi effettuata a ciascun criterio di giudizio. Le stime sono
l’esito combinato di una ricerca di tipo desk, 1 a 10) nella valutazione delle alternative, ope- consistente nella disamina della principale let- rando le opportune distinzioni tra 2030 e 2050. teratura internazionale e delle statistiche/pro- Per i segmenti marittimo e aereo – stante la iezioni più autorevoli, nonché di un approccio loro natura globale – il perimetro geografico as- di tipo field, basato su informazioni desunte sunto a riferimento nella presente analisi è ine- da contatti diretti con i principali stakeholders, vitabilmente quello mondiale; per il segmento quali esponenti di associazioni di categoria, stradale invece, a sua volta sotto-segmentato costruttori di navi, aeromobili e veicoli, esperti nei tre settori del trasporto leggero, pesante e accademici e ricercatori in materia di nuovi car- del trasporto pubblico locale (TPL), lo studio buranti/sistemi di propulsione. Per individuare svolto ha riguardato l’Italia. la documentazione più significativa e gli interlo- L’analisi multi-criteri è stata costruita ed ela- cutori più adeguati allo scopo, si è fatto prima- borata da RIE-Ricerche Industriali ed Energe- rio riferimento agli attori istituzionali e aziendali tiche in collaborazione con il Prof. Ing. Bruno che hanno partecipato ai Workshop organizzati dalla Chiara, Professore Ordinario di Sistemi di dal Gruppo Strategico “Carburanti ed Ener- Trasporto presso il Dipartimento di Ingegneria gie Alternative” istituito da Unione Energie dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrut- per la Mobilità - unem. Proprio a seguito dei ture del Politecnico di Torino e con l’Ing. An- contributi dei diversi partecipanti ai Workshop drea Rosa, esperto di modellistica matematica è stato possibile assegnare un peso ad ogni dei trasporti. La lavorazione delle matrici è sta- criterio (batteria di pesi), in modo da definirne ta effettuata attraverso il modello matematico il livello di importanza (espresso con un voto da ELECTRE II. 7
Il trasporto marittimo al 2030 e al 2050 opzioni e prospettive 1. Il trasporto marittimo che le merci trasportate con questa modalità nel post-2020 possano raddoppiare nei prossimi due decen- ni e con esse, in assenza di interventi mirati e 8 significativi, le esternalità ambientali. Da qui, Nel trasporto intercontinentale e continen- l’attenzione sempre più forte ed evidente verso tale delle persone, il segmento marittimo ha obiettivi improntati a una crescente sostenibili- perso da decenni quell’egemonia conservata tà e decarbonizzazione del settore. fino a metà del XX secolo, di fatto soppiantato In tal senso, il 2020 rappresenta per l’indu- dallo sviluppo del trasporto aereo; altrettanto, stria navale un anno di profondo cambiamento. invece, non può dirsi sul fronte merci, dove il L’entrata in vigore della nuova normativa IMO trasporto via nave rappresenta il settore a (International Maritime Organization) a partire maggior supporto del commercio mondiale. dal 1° gennaio – con l’introduzione di un Global Con 11 miliardi di tonnellate di merci trasporta- Sulphur Cap dello 0,5% massimo per i bun- te (2018), questo segmento assorbe circa l’80% ker marini – segna l’inizio di una trasformazione in termini di volume e oltre il 70% in termini di significativa per il trasporto marittimo, con si- valore dei beni scambiati su scala globale. gnificative ripercussioni sia sulle attività di È, inoltre, il minor contribuente all’inquina- bunkeraggio sia sulle scelte di investimento mento globale derivante dai sistemi di traspor- di breve-medio termine degli armatori. to. Per le sue caratteristiche, infatti, la nave Ma il 2020 verrà ricordato anche per l’impatto costituisce la modalità di trasporto a minor determinato dalla pandemia da Covid-19 e dal- impatto emissivo (emissioni per tonnellata di le conseguenti misure di lockdown intraprese merce trasportata per km percorso) tra quelle in diverse aree del mondo, che hanno colpito il dotate di motore a combustione a bordo e, in settore trasporti più di qualsiasi altro comparto alcuni casi, l’unica possibile. Lo è per prodot- economico. L’interruzione di diverse attività indu- ti poco o per nulla compatibili con il trasporto striali e la limitazione della mobilità delle perso- aereo, come ad esempio per il grano destinato ne si sono riversate in primis sul segmento della alla produzione giornaliera di pane che può es- crocieristica e dei traghetti, mentre il trasporto sere trasportato esclusivamente via mare. merci ha riportato una contrazione più moderata Tuttavia, il continuo incremento e la rapida e concentrata sulle attività delle navi container. crescita dei volumi scambiati via nave re- Tuttavia, anche se il breve termine sarà inevi- gistrata nell’ultimo ventennio porta a stimare tabilmente compromesso, è piuttosto probabile
Il 2020 segna l’inizio di una importante trasformazione che porterà, nel lungo periodo, dal predominio di una singola fonte a un futuro multi-fuel che – a pandemia finita – il trend di crescita at- 1.1. I limiti IMO al contenuto teso in epoca pre-Covid riprenderà la sua cor- di zolfo: si apre una nuova fase sa, pur con tempi e intensità ad oggi ancora incerti. La congiuntura attuale non costituisce, L’IMO ha iniziato ad occuparsi del conte- pertanto, un impedimento all’evoluzione del nimento dell’impatto ambientale del settore settore, ma può esercitare su di essa un’im- marittimo negli anni ‘60 del secolo scorso. La portante influenza a un orizzonte ravvicinato principale regolamentazione di riferimento per quale è il 2030 che, peraltro, risente della forte la prevenzione dell’inquinamento causato dalle inerzia che contraddistingue questa modalità navi è contenuta nella Convenzione MARPOL di trasporto – soprattutto in termini di vita utile del 1973 e nelle sue successive modifiche (Fig. del naviglio (30-35 anni), modalità e tipologie di 1). Con l’adozione dell’Annex VI nel 1997, la rifornimento, competenze acquisite da decenni Convenzione ha fornito una base internaziona- lato manutenzione a bordo. Se è quindi logico le giuridicamente accettata per la tutela dell’in- attendersi che nel decennio in corso gli armatori quinamento dell’aria. si adegueranno ai nuovi vincoli normativi com- Il focus primario della regolamentazione piendo scelte che in larga parte non compor- IMO riguarda lo zolfo, un elemento naturale tano modifiche tecniche di rilievo rispetto allo presente in tutti i combustibili fossili. Nel 2005 status quo, al 2050, invece, il ragionamento si è entrato in vigore il primo limite globale per sposta sulle nuove costruzioni che – in ragione il contenuto di zolfo nei carburanti marini, pari della progressiva decarbonizzazione del set- al 4,5% m/m (massa per massa); a partire dal tore dei trasporti, motivata e regolamentata 2012, la soglia è stata ridotta al 3,5%, rimanen- su scala europea e internazionale – tenderanno do il riferimento vigente sino al 1° gennaio 2020. 9 a ricorrere in misura crescente a combustibili/ Da quella data, l’entrata in vigore di un nuovo vettori energetici low carbon, la cui catena di cap massimo dello 0,5%1 ha segnato l’avvio di approvvigionamento e le relative economie di una fase “a basso contenuto di zolfo” per la scala e di competenze devono essere in parte flotta navale mondiale. o interamente costruite. Il passaggio a combustibili a basso tenore L’analisi svolta ha come obiettivo principale di zolfo rappresenta indubbiamente una sfida, quello di indicare, nei due orizzonti temporali non solo in mare ma anche nella catena di ap- di riferimento, l’ordine di preferibilità (o di sur- provvigionamento dei fuels richiesti dalle navi. classamento) delle alternative di alimentazione/ Due le conseguenze dirette e tra loro correlate powertrain considerate, tenendo conto dei nu- del cambiamento in atto: merosi elementi che incidono sulle dinamiche • La domanda di carburanti navali si modi- specifiche del settore. Le analisi di sensitività ficherà significativamente dal 2020 in poi, condotte hanno lo scopo precipuo di individua- con impatto sui prezzi relativi dei diversi re potenziali leve in grado di orientare la scelta tipi di bunker. Da un lato, si assisterà alla tra le diverse opzioni percorribili. forte contrazione del consumo di prodotti Fig. 1 – Le MARPOL Annesso VI tappe dell’IMO in materia 1973 1997 2000 2005 2010 2011 2012 2015 2016 2020 energetica e ambientale Contenuto di zolfo
con tenore di zolfo al 3,5%, tipicamente olio ne cui si aggiungono i relativi costi di manu- combustibile pesante noto come Heavy Fuel tenzione e gestione. Optare per tecnologie Oil (HFO), sinora il più utilizzato; dall’altro, “nuove”, che impiegano fuels non tradizio- si modificheranno le dinamiche produttive nalmente petroliferi, rappresenta ad oggi delle raffinerie in ragione di un significati- una scelta praticabile ma più onerosa; scelta vo aumento della domanda di combustibili che, sul lungo periodo, potrà invece risultare IMO-compliant. Lo spread di prezzo tra le determinante nel conseguimento degli obiet- diverse tipologie di combustibile – determi- tivi di decarbonizzazione proposti dall’IMO. nato dalle differenti dinamiche di domanda e offerta – potrebbe essere una variabile importante per gli armatori e tale da con- 1.2. Perseguire l’obiettivo di dizionare, almeno in parte, le loro scelte di decarbonizzazione al 2050: breve-medio periodo. verso nuovi fuels • Gli armatori si troveranno comunque di fronte a un incremento dei costi, di in- In un orizzonte di più lungo respiro quale il vestimento e/o operativi, in ragione delle 2050, il focus si sposta verso la progressiva ri- scelte che la regolamentazione impone loro duzione dell’intensità carbonica del trasporto di fare. Nelle aree di controllo delle emissio- marittimo. Nell’aprile 2018, l’IMO ha lanciato la ni (ECAs - Emission Control Areas), le navi GHG Emission Initiative che declina in ambito Il Global Sulphur Cap dello 0,5% è una sfida sia per le raffinerie sia per gli armatori che vedranno aumentare i costi di investimento e operativi sono già obbligate a utilizzare bunker a bas- marittimo gli impegni internazionali di decarbo- sissimo tenore di zolfo (0,1%); tuttavia, la de- nizzazione assunti con l’Accordo di Parigi, in li- 10 finizione di un cap dello 0,5% su scala glo- nea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (13° bale determina giocoforza un aumento dei e 14°) dell’ONU. L’iniziativa, assumendo come costi, seppur differenziato a seconda dell’op- riferimento il 2008, mira a ridurre l’intensità car- zione di alimentazione considerata. Utilizzare bonica delle flotte navali internazionali di alme- prodotti petroliferi sulphur compliant implica no il 40% entro il 2030 e del 70% entro il 2050. maggiori costi del combustibile ma nessun Inoltre, entro il secolo corrente, il settore dovrà investimento in conto capitale (CAPEX) per tendere all’obiettivo Zero GHG emissions, con l’armatore, mentre la scelta di continuare a la tappa intermedia al 2050 di dimezzamento utilizzare HFO richiede una spesa iniziale delle emissioni complessive di gas serra del legata all’installazione di appositi impianti settore marittimo, sempre rispetto all’anno base depuratori (scrubber) dei fumi di combustio- 2008 (Fig. 2). In questa fase, gli Stati partecipa- Fig. 2 – Strategia 2013 IMO per la Energy Efficiency Design Index (EEDI) Business as usual riduzione delle Ship Energy Efficiency Management Plan (SEEMP) emissioni di gas 2018 serra Initial GHG strategy Strategia IMO 2008 2015 2020 2025 2030 2050 2100 anno base –10% –20% –30% –40% intensità carbonica –70% emissioni totali –50% –100%
Al 2030 la decarbonizzazione del trasporto marittimo muoverà in buona parte dal ripensamento dell’ecosistema di navigazione nel suo complesso no alla definizione della strategia inviando pro- • sull’interruzione dell’uso dei motori termi- poste concrete per il raggiungimento dell’ambi- ci durante la fase di fermo in banchina, in zioso target, non ancora vincolante. virtù della dotazione della stessa di sistemi A prescindere dall’effettiva modalità di imple- di alimentazione elettrica per i sotto-servizi mentazione di un così ambizioso obiettivo, oc- di bordo durante le fasi di carico/scarico e, corre riflettere sulle principali leve che orien- in genere, di ormeggio (cold ironing o hore teranno l’industria navale lungo la traiettoria di connection, shore-to-ship power-SSP, alter- decarbonizzazione delineata dall’IMO. native maritime power-AMP); Nel breve-medio termine, la riduzione delle • sull’ibridizzazione del powertrain per le emissioni climalteranti potrà solo in parte de- imbarcazioni nelle quali predominano i ser- rivare da maggiori sforzi in termini di effi- vizi (trasporto pubblico su vie d’acqua, tra- cienza energetica. I motori navali, infatti, sono ghetti, navi da crociera, nautica da diporto già oggi molto efficienti, con rendimenti anche e applicazioni similari), mediante l’affianca- prossimi al 50%, ben superiori a quelli dell’in- mento di un motore elettrico con batteria al dustria automobilistica. motore termico, da impiegare anche come Ulteriori sforzi in tal senso, considerato l’at- ausilio nelle fasi di accelerazione. tuale preponderante impiego di bunker marini In sostanza, al di là degli interventi sull’im- derivati dal petrolio, possono certamente con- pianto motoristico e sui relativi carburanti, oc- tribuire a ridurre le emissioni ma non nella mi- corre rivedere l’ecosistema della navigazio- sura richiesta dall’IMO. Pertanto, risulterà fon- ne al fine di ridurre i tempi di utilizzo del motore damentale lavorare contemporaneamente su stesso o migliorarne l’efficienza. più fronti: Al 2050, invece, il contributo più rilevante al 11 • in primis sulla velocità di navigazione, con- processo di decarbonizzazione del trasporto siderando che in condizioni di funzionamen- marittimo proverrà dalla diversificazione delle to a regime costante la potenza richiesta alimentazioni/powertrain per la propulsio- dall’elica è all’incirca proporzionale al cubo ne delle navi, tenendo conto delle emissioni della velocità; di CO2 legate all’intero ciclo di vita dei fuels2. • sulla gestione delle spedizioni, in termini di Le tecnologie alternative a minori emissioni di frequenza, di livello di riempimento dei na- ossidi di carbonio sono oggi significativamente tanti e di ottimizzazione dei carichi (es. de- più costose di quelle oil-fuelled. Tuttavia, è ra- posito in porto e successivo prelievo in virtù gionevole attendersi che i costi relativi segui- di logiche di smistamento definite in base ranno un trend decrescente all’aumentare alle rotte e alla saturazione della stiva); delle economie di scala e, quindi, con il con- • sull’aerodinamica dello scafo e dell’opera solidamento di filiere di approvvigionamento ad morta (parte emersa della nave); oggi pressoché inesistenti o circoscritte a spe- • sull’integrazione di vele e rotori affinché cifiche regioni. Di certo, per rendere queste op- contribuiscano attivamente alla parte pro- zioni tecnicamente fattibili ed economicamente pulsiva; sostenibili saranno determinanti misure re- • sull’adozione di sistemi di rotta intelligenti golatorie conservative nel tempo e oppor- con i quali si tiene conto anche del livello tuni meccanismi di incentivazione, quali ad di congestione del porto per programmare esempio la definizione di uno standard qualita- l’arrivo in banchina, azzerando attese non tivo per i carburanti low carbon che consenta di operative; ridurne l’intensità carbonica in modo graduale. Al 2050 un contributo rilevante proverrà dalla diversificazione delle alimentazioni/powertrain verso soluzioni low carbon
2. Alternative a confronto: sono state strutturate in base a 15 criteri (Tab. costruzione del metodo ed esiti 2), individuati tenendo conto delle particolarità del settore e con l’intento di comprendere i fat- tori più importanti afferenti a cinque macro-di- In considerazione del contesto e dello scena- mensioni: sociale-lavorativa; economica; ener- rio regolamentare delineato, la presente analisi getica; ambientale; di sicurezza e disponibilità si focalizza su sei soluzioni tecnologiche al- energetica. Per individuare la documentazione ternative (e loro possibili evoluzioni) che po- più significativa e gli interlocutori più adegua- tranno avere un ruolo nel trasporto marittimo al ti, si è fatto primario riferimento agli attori isti- 2030 e al 2050 (Tab. 1). tuzionali e aziendali che hanno partecipato al La comparazione tra le sei opzioni conside- Workshop sul trasporto marittimo del 3 apri- rate è stata effettuata attraverso un’analisi mul- le 2019, organizzato dal Gruppo Strategico ti-criteri che ha portato all’elaborazione di due “Carburanti ed Energie Alternative” istituito matrici di decisione (2030 e 2050). Le matrici da unem. Tab. 1 – Alternative considerate nell’AMC applicata al trasporto marittimo Alternative Descrizione Comprendono prodotti di diversa natura quali: (a) gasolio marino: distillato a bassissimo contenuto di zolfo attualmente impiegato in ambito ECA e negli stazionamenti in porto; non presenta Combustibili petroliferi con problemi di disponibilità ma è più costoso dell’olio combustibile tradizionale; tenore di zolfo ≤0,5% – Motori (b) distillati pesanti: componenti per blend alternativi più difficilmente a combustione interna (MCI) destinabili alla produzione di gasolio; costo inferiore rispetto al gasolio tradizionali marino ma disponibile solo presso le raffinerie con grado di conversione medio-alto; (c) Ultra Low Sulphur Fuel Oil: opzione meno costosa rispetto alle altre ma con potenziali criticità circa i volumi disponibili 12 Olio combustibile pesante Bunker marino tradizionale con formulazione simile a quella degli oli (HFO) con tenore di zolfo 3,5% combustibili; noto anche come Heavy Fuel Oil (HFO) e scrubber – MCI tradizionali Si ottiene sottoponendo il gas naturale, dopo opportuni trattamenti di depurazione e disidratazione, a successive fasi di raffreddamento GNL – MCI con alimentazione e condensazione. Il prodotto che ne deriva si presenta come un liquido per GNL inodore e trasparente costituito da una miscela composta prevalentemente da metano e avente una temperatura di ebollizione di circa -160 °C a pressione atmosferica È il più semplice degli alcoli, è liquido a temperatura e pressioni normali, ed è quindi facile da stoccare e da trasportare, ma è tossico. Il metanolo Metanolo – MCI con può essere prodotto a partire da differenti feedstock, principalmente gas alimentazione per metanolo naturale e carbone, ma anche da fonti rinnovabili o direttamente dalla CO2 catturata dalle centrali elettriche (idrogenazione dell’anidride carbonica) Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi con tenore di zolfo Questa opzione si differenzia dalla prima in relazione al powertrain e non ≤0,5% con motore elettrico e alla fonte di alimentazione batteria accoppiati a un MCI (ambiti specifici) Gli e-fuels sono combustibili di sintesi ottenuti dall’idrogeno (“verde” e “blu”), a sua volta prodotto tramite elettrolisi dell’acqua, utilizzando Nuovi combustibili (e-fuels) elettricità da fonti rinnovabili e anidride carbonica catturata da impianti o vettori energetici industriali o direttamente dall’aria. L’ammoniaca è un composto di azoto con (prevalentemente ammoniaca, formula chimica NH3, caratterizzato da un’alta concentrazione di idrogeno e tradizionale ed e-ammoniaca) – quindi di energia. Si presenta come un gas incolore, tossico, in grado di MCI o fuel cell con ibridizzazione diventare liquido a una temperatura di circa -77° C e gassoso a -33° C e elettrica dove utile può essere sintetizzato da due degli elementi più comuni sulla Terra: l’azoto dell’aria e l’idrogeno dell’acqua (o del metano). È ricompresa tra gli e-fuels quando prodotta per sintesi da idrogeno e da azoto ottenuto dall’atmosfera
La caratterizzazione delle alternative consi- (MCI) alimentata da bunker marini a basso derate in termini di proprietà fisiche, variabili tenore di zolfo. Al 2019, su un totale di circa economiche e impatto ambientale ha permesso 70.000 imbarcazioni soggette alla regolamen- di attribuire un giudizio ai criteri della matrice di tazione IMO, circa 60.000 sono in grado di uti- decisione nei due orizzonti di riferimento e di lizzare combustibili petroliferi conformi al Glo- formulare considerazioni relative all’evoluzione bal Sulphur Cap; circa 3.800 sono equipaggiate attesa del fuel mix del settore, avendo bene a con scrubber e quindi continuano a impiegare mente la situazione da cui si parte. il bunker marino tradizionale (HFO); circa 500 Qualsiasi analisi di tipo prospettico deve in- sono le navi alimentate a GNL, considerando fatti tener conto della condizione di partenza: sia quelle già operative sia quelle in procinto nella fattispecie, risulta determinante conosce- di esserlo; indicativamente 400 presentano re l’attuale incidenza delle diverse alterna- powertrain ibridi, mentre solo qualche decina tive rispetto alla configurazione standard impiega metanolo o nuovi combustibili/vettori Tab. 2 – Dimensioni e criteri dell’AMC Dimensione Criterio Descrizione Si riferisce all’esistenza di un consolidato sistema di produzione del carburante/vettore energetico e di Dimensione 1. Economia di scala manutenzione del tipo di motore: esperienza, personale e socio- capacità, impianti e loro diffusione economico- lavorativa Si riferisce a quanto è possibile che venga decarbonizzata 2. Decarbonizzazione filiera la filiera per effetto della decarbonizzazione della produzione Dato numerico di riferimento che intende misurare il punto 3. Quantità motori attuale di "ancoraggio" dato dalla flotta attuale, cioè l'inerzia di trasformazione delle flotte Indicatore del tempo necessario alla sostituzione delle flotte 4. Tasso di sostituzione navi con un determinato tipo di propulsore 13 Indicatore dell'ordine di grandezza dell'investimento Dimensione 5. CAPEX armatori necessario per costruire una nave con un dato tipo di economica alimentazione/motore (situazioni confrontabili) Indicatore del costo operativo dovuto all'uso di un dato tipo 6. OPEX armatori di alimentazione/motore in situazioni confrontabili Investimenti per la produzione di un dato tipo di carburante/ 7. CAPEX produttori vettore energetico Costi operativi per la produzione di un dato tipo di 8. OPEX produttori carburante/vettore energetico 9. Rendimento del motore (tank to Rendimento energetico della trasformazione da Dimensione propeller) combustibile/vettore energetico a energia alle eliche Energetica 10. Rendimento del processo well Rendimento energetico dal processo produttivo del to tank combustibile/vettore energetico al serbatoio 11. CO2 locale (tank to propeller) Emissioni di CO2 riferite a tank to propeller Emissioni di CO2 riferite alla fase well to tank o production 12. CO2 well to tank to tank quando il vettore energetico venga prodotto e non Dimensione estratto ambientale Indicazione della possibilità che il combustibile/vettore 13. Potenzialità di rispetto delle energetico soddisfi eventuali future norme più stringenti su norme su inquinamento locale inquinanti come NOx, SO2, particolati Rappresenta la disponibilità in natura a costi accettabili Dimensione 14. Disponibilità in natura della materia prima da cui si ottiene il carburante/vettore sicurezza energetico e disponibi- lità energe- 15. Disponibilità nel Rappresenta la disponibilità del carburante/vettore tica processo produttivo (incluso energetico nei porti e in generale nelle filiere produttive approvvigionamento navi) industriali
4.500 4.500 Fig. 3 – Naviglio attuale: le alimentazioni alternative al fuel 3.000 3.000 a basso tenore di zolfo (unità) 1.500 1.500 0 0 HFO GNL Powertrain Nuovi vettori Metanolo con scrubber ibridi o combustibili (es. idrogeno) Nota: la figura riporta il dimensionamento della flotta esistente in base al combustibile, al vettore energetico impiegati e dotazione di sistema post-combustione di controllo dei fumi. Fonte: DNV GL AFI 2020. energetici quali l’idrogeno (in quest’ultimo caso Ultra Low Sulphur Fuel Oil). Il maggior costo si tratta di prototipi). Dato il punto di partenza, i per l’armatore o la compagnia di navigazione è, giudizi contenuti nella matrice di decisione con- quindi, principalmente di tipo operativo in rela- siderano spesso il fuel a basso tenore di zolfo zione alla maggiore onerosità di questi prodotti e quello tradizionale (3,5%) come le tipologie di rispetto all’olio combustibile a medio o alto te- alimentazione di riferimento rispetto a cui valu- nore di zolfo. Lato produzione, l’industria della tare le altre (Fig. 3). raffinazione mondiale si è da tempo strutturata per soddisfare la richiesta di tali bunker e con- tinua ad orientarsi in tale direzione attraverso 2.1. Gli esiti dell’AMC al 2030 investimenti in impianti di conversione e desol- 14 forazione; le fasi di stoccaggio e distribuzione In base ai pesi assegnati ai diversi criteri possono invece contare su un sistema infra- all’orizzonte 2030, l’AMC restituisce un ordine strutturale ampio e diffuso su scala globale. A di surclassamento in cui prevale nettamente fronte degli indiscutibili vantaggi in termini eco- l’opzione “Combustibili petroliferi con teno- nomici, prestazionali e infrastrutturali, i combu- re di zolfo ≤0,5%”, seguita da “Olio combu- stibili a basso tenore di zolfo non rappresentano stibile pesante (HFO) con tenore di zolfo 3,5% l’opzione ottimale sul versante delle emissioni e scrubber” (Tab. 3). Nei prossimi dieci anni, climalteranti. Se gli ossidi di zolfo vengono una variabilità sostanzialmente limitata nel ren- automaticamente ridotti di oltre l’85% renden- dimento dei motori termici, l’attuale ripartizione del naviglio – in termini di tipologie di moto- Tab. 3 – Ordine di surclassamento delle rizzazione e alimentazione – e la presenza di alternative al 2030 con la batteria di pesi base economie di scala consolidate nella produzione 1 Combustibili petroliferi con tenore di zolfo di un determinato combustibile/vettore energe- ≤0,5% – MCI tradizionali tico sono fattori che continueranno ad avere un’elevata incidenza sulle scelte degli armatori 2 Olio combustibile pesante (HFO) con tenore di zolfo 3,5% e scrubber – MCI tradizionali e condizionano l’esito dell’AMC. La maggior parte delle navi può, già oggigior- 3 GNL – MCI con alimentazione per GNL no, impiegare combustibili a basso tenore di 4 Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi zolfo (IMO 2020-compliant): per gli armatori/ con tenore di zolfo ≤0,5% con motore compagnie di navigazione il loro utilizzo non elettrico e batteria accoppiati a un MCI comporta nuovi investimenti in conto capitale in (ambiti specifici) quanto non sono necessari adattamenti motori- 5 Metanolo – MCI con alimentazione per stici particolari. È tuttavia necessaria una certa metanolo attenzione per evitare fenomeni di incompatibi- 6 Nuovi combustibili (e-fuels) o vettori lità, instabilità e contaminazione in ragione del- energetici (prevalentemente ammoniaca la diversa natura dei prodotti che rientrano in tradizionale ed e-ammoniaca) – MCI o fuel tale categoria (gasolio marino, distillati pesanti, cell con ibridizzazione elettrica dove utile
do più agevole controllare anche le emissioni penetrazione su più ampia scala è fortemente di NOx e di particolato, per quanto attiene alla collegata alla diffusione territoriale di depositi e CO2 non ci saranno sostanziali cambiamenti ri- impianti di rifornimento. Ad oggi, solo in alcune spetto all’impiego di HFO tradizionale, a parte parti del mondo sussiste questa disponibilità e una modesta riduzione associata a una più fa- si ritiene che anche tra dieci anni – considerati cile ottimizzazione della combustione. Tuttavia, i tempi di autorizzazione e costruzione di ter- in un orizzonte di medio periodo quale il 2030, minali e depositi nonché il loro elevato costo questo aspetto non incide sull’ordinamento re- di investimento – la situazione non sarà molto stituito dall’AMC in quanto più che compensato diversa da quella attuale. Peraltro, anche ipotiz- dai numerosi aspetti premianti sopra riportati. zando un aumento della disponibilità di GNL nei Nel decennio in corso, inoltre, la riduzione delle porti all’orizzonte 2030 il risultato non cambia. emissioni di gas serra potrà essere parzialmen- In conclusione, nonostante il GNL sia un’alter- te conseguita attraverso il miglioramento delle nativa a minori emissioni di gas serra rispetto ai tecniche di navigazione operative e gestionali. combustibili oil-based – specie se si eliminano i Gran parte delle considerazioni espresse rilasci di metano sia a monte che durante la fase per i combustibili petroliferi IMO 2020-com- di combustione – lo scenario delineato dall’AMC pliant valgono anche per l’opzione “Olio com- non gli assegna il ruolo di soluzione tecnologica bustibile pesante (HFO) con tenore di zolfo dominante al 2030, anche se il numero di navi 3,5% più scrubber” che, infatti, si posiziona che vi faranno ricorso è previsto crescere. al secondo posto nell’ordine di surclassamen- L’alternativa “Powertrain ibridi” – motore to risultante dall’AMC. In questo caso, occorre termico alimentato da combustibile petrolifero precisare come il maggior costo per l’armatore con tenore di zolfo ≤0,5%, accoppiato a un mo- o compagnia di navigazione sia legato essen- tore elettrico – merita una precisazione ai fini zialmente all’installazione dello scrubber, ne- della corretta lettura dell’ordinamento delle pre- cessaria per rispettare il Global Sulphur Cap ferenze restituito dall’AMC. Adottata su meno dello 0,5%. Il tempo di ritorno dell’investimento dell’1% del naviglio esistente, questa soluzione è in genere contenuto (1-2 anni) ma la relativa tecnologica mista di trazione e propulsione è economicità di questa scelta si scontra con re- più adatta per navi che svolgono servizi brevi 15 strizioni ambientali che vietano, in alcune zone, (es. traghetti, trasporto locale), eventualmente l’uso di determinate tipologie di scrubber e con per la nautica da diporto, o laddove il consu- la tendenziale incapacità dell’offerta di simili im- mo di elettricità a bordo diviene importante ri- pianti di far fronte a una domanda supposta in spetto al consumo energetico complessivo (es. continua crescita. In termini di future disponi- navi per crociere o navi con impianti di refri- bilità, al tema relativo allo scrubber si affianca gerazione). Pertanto, questa alternativa – che quello della produzione di olio combustibile a presenta indubbi vantaggi dal punto di vista del medio-alto tenore di zolfo, attesa ridursi forte- rendimento solo dove dominano accelerazioni mente in ragione del ri-orientamento delle raffi- frequenti, con evidenti benefici in termini di im- nerie verso prodotti IMO 2020-compliant. patto ambientale – può essere vista come una L’alternativa “GNL” – un combustibile di sottoclasse particolare della tipologia “Com- per sé privo di emissioni di zolfo e quindi IMO bustibili petroliferi con tenore di zolfo ≤0,5%” 2020-compliant – poggia su una tecnologia or- e “Olio combustibile pesante e scrubber” per- mai consolidata in termini di produzione e di ap- ché, di fatto, per la motorizzazione termica si plicazione al settore navale. Tuttavia, la sua dif- usano gli stessi motori e gli stessi combustibili. fusione è ad oggi molto limitata (circa 500 navi Anche in prospettiva, la sua penetrazione ri- al 2019, considerando anche quelle ancora marrà contenuta e vincolata al tipo di servizio non operative), a sottolineare la forte inerzia del che effettua la nave. In questa sede viene co- comparto rispetto a nuovi tipi di alimentazione munque considerata come alternativa distinta che richiedono appositi impianti di stoccaggio perché l’analisi è stata impostata per tipo di mo- e/o rifornimento. La terza posizione assegnata- torizzazione e di combustibile/vettore energeti- gli dall’AMC all’orizzonte 2030 è principalmen- co, tralasciando – per ragioni di semplificazione te ascrivibile agli elevati costi che questa scel- – l’ambito di lavoro dei diversi tipi di naviglio. Ad ta comporta sia per gli armatori/compagnie di ogni modo, l’ibridizzazione va vista come ben- navigazione (una nave a GNL costa circa il 15- venuta, anche nel breve-medio termine: nel tra- 20% in più rispetto a una nave gemella alimen- sporto marittimo, il ricorso a questa tipologia di tata con bunker petroliferi) sia per i produttori alimentazione aumenterà sino a coprire, secon- a monte. Dipende, inoltre, dal fatto che la sua do fonti informali, il 10% del naviglio al 2030.
In ultima posizione figurano le alternative “Me- degli esiti significa una relazione di surclassa- tanolo” e “Nuovi combustibili (e-fuels) o vet- mento forte, quindi robusta al variare della sen- tori energetici (prevalentemente ammonia- sibilità che un valutatore può avere nei confronti ca)” in quanto rappresentano soluzioni ad oggi di un determinato peso (percezione ambientale, molto limitate o del tutto assenti. Considerata la finanziaria, etc.). Anche l’impiego di pesi uguali forte inerzia del settore legata ai tempi di ricam- per tutti i criteri restituisce l’ordine di preferenza bio del naviglio (30-35 anni), sono tecnologie delineato nel caso base. Questo insieme di risul- che al 2030 non riusciranno a conoscere una tanze sottende una distinzione sufficientemente diffusione di rilievo. Il decennio in corso dovrà o netta delle prestazioni delle diverse alternative. potrà semmai servire per testare attentamente Più in dettaglio, si espongono le analisi di un interesse che, specie per nuovi vettori ener- sensitività effettuate. Diminuendo l’importanza getici come l’ammoniaca (tradizionale ed dell’effetto dell’economia di scala e della com- Al 2030 il fuel mix del settore è in larga parte predeterminato dall’attuale consistenza del naviglio e dalla possibilità di sfruttare impianti, dotazioni tecnologiche e competenze consolidate e-ammoniaca) sembra essere alto. L’impiego posizione attuale del naviglio, il GNL sale al di un nuovo combustibile di sintesi, dato il ne- primo posto mentre le rimanenti alternative cessario allungamento della catena energetica non variano il loro posizionamento rispetto al che questo comporta, richiede una valutazione caso base (Tab. 4). Un simile esito sta ad indi- ampia e non limitata al solo rendimento della care come l’attuale consistenza della flotta e combustione a bordo natante; occorre conside- i lunghi tempi di sostituzione delle navi sia- rare anche la possibilità di produrlo partendo no criteri in grado di incidere sullo scenario da fonti rinnovabili, i suoi costi, la sua densità delineabile per il 2030 in ragione della for- 16 energetica, la relativa massa e l’autonomia rag- te inerzia del settore. Contemporaneamen- giungibile con i serbatoi (nel caso dell’ammo- te, l’esistenza di competenze e conoscenze niaca), onde impattare il meno possibile sulla consolidate, spesso legata a una filiera di ap- programmazione delle navigazione, degli or- provvigionamento diffusa su scala mondiale, si meggi, nonché sulla dotazione di impianti per tradurrebbe in una significativa crescita del na- il rifornimento presso le banchine. Occorre poi viglio alimentato a GNL, rendendolo una valida tenere conto del fatto che, negli ultimi 50 anni, soluzione ponte per la transizione del trasporto il motore delle navi è stato ottimizzato per la- marittimo verso gli obiettivi di decarbonizzazio- vorare con combustibili a base carboniosa con ne proposti dall’IMO. caratteristiche di lubrificazione, densità, visco- sità e con effetti di corrosione a caldo e a fred- Tab. 4 – Ordine di surclassamento al 2030 con do ormai noti. Gli interrogativi da porsi circa gli riduzione del 50% dei pesi relativi a effetto effetti associati a un radicale cambiamento del scala e motori attuali combustibile/vettore energetico sono quindi 1 GNL – MCI con alimentazione per GNL molteplici e la mancanza di esperienza e com- petenze consolidate pone la loro concorrenzia- 2 Combustibili petroliferi con tenore di zolfo ≤0,5% – MCI tradizionali lità su orizzonti temporali maggiori di dieci anni. 3 Olio combustibile pesante (HFO) con tenore di zolfo 3,5% e scrubber – MCI tradizionali 2.1.1. Analisi di sensitività 4 Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi al 2030 con tenore di zolfo ≤0,5% con motore elettrico e batteria accoppiati a un MCI Nella lettura dei risultati dell’AMC è oppor- (ambiti specifici) tuno ricordare che l’ordinamento proposto è 5 Metanolo – MCI con alimentazione per quello che meglio soddisfa i criteri individuati metanolo con i pesi base ad essi attribuiti. Nella maggio- 6 Nuovi combustibili (e-fuels) o vettori energetici ranza dei casi, detto ordinamento permane an- (prevalentemente ammoniaca, tradizionale che operando variazioni dei pesi3, effettuate per ed e-ammoniaca) – MCI o fuel cell con testare la sensitività dei risultati: un’invarianza ibridizzazione elettrica dove utile
La posizione del GNL rispetto al caso base serra, tanto da favorire l’emergere e la progres- migliora anche se si aumenta del 50% il peso siva diffusione di nuovi combustibili o di vettori del criterio relativo alle emissioni locali. In tale energetici atti ad assecondare sia il conteni- evenienza, il GNL si posiziona al secondo po- mento delle immissioni locali in atmosfera, sia sto perché la sua combustione presenta minori delle emissioni a dispersione estesa su scala emissioni di CO2 tank to propeller (Tab. 5). planetaria. Tre decenni sono infatti un arco di tempo durante il quale anche soluzioni ad oggi Tab. 5 – Ordine di surclassamento al 2030 scarsamente sperimentate o del tutto inesplo- con aumento del 50% del peso assegnato rate nella navigazione possono ritagliarsi un a CO2 locale ruolo di rilievo, conseguendo gradualmente quelle economie di scala (di produzione e ma- 1 Combustibili petroliferi con tenore di zolfo nutenzione) e di apprendimento che permette- ≤0,5% – MCI tradizionali rebbero un progressivo contenimento dei costi 2 GNL – MCI con alimentazione per GNL relativi all’intera catena del valore. 3 Olio combustibile pesante (HFO) con tenore Pertanto, le alternative prese in considera- di zolfo 3,5% e scrubber – MCI tradizionali zione al 2050 si differenziano in parte da quelle 4 Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi analizzate al 2030. Nella fattispecie, anche sulla con tenore di zolfo ≤0,5% con motore scorta delle indicazioni del gruppo di lavoro, è elettrico e batteria accoppiati a un MCI stata eliminata l’opzione “Olio combustibile con (ambiti specifici) tenore di zolfo al 3,5% e scrubber”, ipotizzando 5 Metanolo – MCI con alimentazione per che a quell’orizzonte non venga più prodotto metanolo in conseguenza del completo ri-orientamento 6 Nuovi combustibili (e-fuels) o vettori energetici delle raffinerie verso soluzioni a minor impatto (prevalentemente ammoniaca, tradizionale ambientale. Si è ritenuto, inoltre, ragionevole ed e-ammoniaca) – MCI o fuel cell con inserire l’eventuale installazione di scrubber, ibridizzazione elettrica dove utile presumibilmente anche più avanzati rispetto a quelli in produzione oggi, su quelle navi che Non si assiste a nessuna variazione rispetto saranno ancora alimentate con combustibili pe- 17 all’ordinamento base variando – sia in aumento troliferi a basso tenore di zolfo, assumendo la sia in diminuzione – il peso dei criteri legati ai co- possibile richiesta di azzeramento delle emis- sti per gli armatori o a quelli per i produttori a sioni solforose (e quindi l’inasprimento della re- monte (CAPEX e OPEX). Analogamente, modifi- golamentazione IMO-2020). cando i pesi legati a sicurezza e disponibilità o L’analisi multi-criteri restituisce un ordine di raddoppiando il peso del criterio “potenzialità di surclassamento in cui i combustibili petroliferi rispetto delle norme su inquinamento locale” con contenuto di zolfo ≤0,5% e i nuovi combu- – quindi portandolo allo stesso livello dei criteri stibili (e-fuels)/vettori energetici (prevalente- più importanti – il risultato non cambia. Sono sta- mente ammoniaca, tradizionale ed e-ammonia- te eseguite analisi di sensitività anche variando ca) vengono ordinati ex aequo (Tab. 6). le stime dei valori attribuiti alle alternative su al- Tab. 6 – Ordine di surclassamento delle cuni criteri (disponibilità in natura e nel processo alternative al 2050 con la batteria di pesi base produttivo, economie di scala, CAPEX produttori di carburanti/vettori energetici) senza conseguire 1 Nuovi combustibili esiti significativamente differenti da quello base (e-fuels) o Combustibili che può, pertanto, considerarsi robusto. vettori energetici petroliferi con (prevalentemente tenore di zolfo ammoniaca, tradizionale ≤0,5% – MCI 2.2. Gli esiti dell’AMC al 2050 ed e-ammoniaca) – tradizionali MCI o fuel cell con eventualmente ibridizzazione elettrica con scrubber In un orizzonte temporale di trent’anni, è ra- dove utile gionevole attendersi modifiche di rilievo rispet- 2 Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi con to al fuel mix attuale e a quello ipotizzato per tenore di zolfo ≤0,5% con motore elettrico e il breve-medio termine, in risposta a possibili batteria accoppiati a un MCI (ambiti specifici) e attesi inasprimenti della regolamentazione 3 GNL – MCI con alimentazione per GNL internazionale sulle emissioni e a interventi normativi su scala continentale; questi potran- 4 Metanolo – MCI con alimentazione per no riguardare sia gli inquinanti locali sia i gas metanolo
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