OPZIONI E PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO MARITTIMO AEREO E STRADALE AL 2030 E AL 2050 - RAPPORTO RIE PER UNEM

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OPZIONI E PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO MARITTIMO AEREO E STRADALE AL 2030 E AL 2050 - RAPPORTO RIE PER UNEM
OPZIONI E PROSPETTIVE
PER IL TRASPORTO MARITTIMO,
           AEREO E STRADALE
             AL 2030 E AL 2050

       RAPPORTO RIE PER UNEM
OPZIONI E PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO MARITTIMO AEREO E STRADALE AL 2030 E AL 2050 - RAPPORTO RIE PER UNEM
Opzioni e prospettive per il trasporto marittimo, aereo e stradale al 2030 e al 2050

Il presente studio è stato condotto da RIE-Ricerche Industriali ed Energetiche
in collaborazione con il Prof. Ing. Bruno dalla Chiara, Professore Ordinario di Sistemi
di Trasporto presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle
Infrastrutture del Politecnico di Torino e l’Ing. Andrea Rosa, esperto di modellistica
matematica dei trasporti.

Si ringraziano i componenti del Gruppo Strategico “Carburanti ed Energie Alternative”
istituito nel 2018 da Unione Petrolifera, ora Unione Energie per la Mobilità – unem,
e i partecipanti ai Workshop organizzati dal Gruppo:

Trasporto Marittimo
Gianpiero De Cubellis (Warstilia)
Fabio Faraone (Confitarma)
Franco Porcellacchia (Carnival Corporation)
Giovanni Vallarino (DNV GL)

Trasporto Aereo
Giovanni Barraco (Direzione Nazionale Navigazione ENAC)
Davide Chiaramonti (Università di Firenze)
Antonio De Palmas (Presidente BOEING Italia)
Davide Faedo (Innovhub)
Luigi Nunziata (Fuel Management Alitalia)

Trasporto Stradale
Carlo Beatrice (CNR – Istituto Motori – Napoli)
Andrea Bottazzi (TPER Bologna)
Sabrina Caputi (Toyota)
Dario Cingolani (LC3 Trasporti)
Filippo Colzi (RSE)
Giovanni Coppola (Enel X)
Maurizio Delfanti (RSE)
Antonino Genovese (ENEA)
Cristina Maggi (H2IT)
Carlo Mannu (Bosch Italia)
Angelo Moreno (H2IT)
Fernando Ortenzi (ENEA)
Alberto Pisoni (General Motors)
Emanuele Proia (ASSTRA)
Andrea Ricci (SNAM for Mobility)
Ernesto Rossi (Scania)
Massimo Santori (CNH Industrial – IVECO)
Alba Soler (Concawe)
Ezio Spessa (Politecnico di Torino)

ottobre 2020

Il progetto grafico è di RIE-Ricerche Industriali ed Energetiche
Indice

Introduzione                                       2. La normativa ambientale e climatica
                                                   per i trasporti su strada                     39
Obiettivi dello studio e metodologia           6     2.1. La normativa europea sugli agenti
                                                          inquinanti                             39
                                                     2.2. Non solo inquinanti: le emissioni
Il trasporto marittimo al 2030                            di CO2 del settore                     40
e al 2050, opzioni e prospettive                     2.3. DAFI e RED II: la spinta normativa
1. Il trasporto marittimo nel post-2020        8          verso i carburanti alternativi         41
  1.1. I limiti IMO al contenuto di zolfo:           2.4. Il PNIEC italiano e la declinazione
        si apre una nuova fase                9           degli obiettivi di DAFI e RED II       42
  1.2. Perseguire l’obiettivo di                   3. Alternative a confronto: costruzione
        decarbonizzazione al 2050:                 del metodo                                    43
        verso nuovi fuels                     10   4. Analisi multi-criteri nel trasporto
2. Alternative a confronto: costruzione            stradale leggero: metodologia e risultati     46
del metodo ed esiti                           12     4.1. Le alternative nel trasporto
  2.1. Gli esiti dell’AMC al 2030             14          stradale leggero                       47   3
  2.1.1. Analisi di sensitività al 2030       16     4.2. Gli esiti dell’AMC al 2030             48
  2.2. Gli esiti dell’AMC al 2050             17     4.2.1 Analisi di sensitività al 2030        50
  2.2.1. Analisi di sensitività al 2050       19     4.3. Gli esiti dell’AMC al 2050             52
Pillole                                       20     4.3.1. Analisi di sensitività al 2050       52
Bibliografia                                  23   5. Analisi multi-criteri nel trasporto
                                                   pesante: metodologia e risultati              55
                                                     5.1. Le alternative nel trasporto pesante   56
Il trasporto aereo al 2030                           5.2. Gli esiti dell’AMC al 2030             58
e al 2050, opzioni e prospettive                     5.2.1. Analisi di sensitività al 2030       59
1. Il trasporto aereo tra Covid, ripartenza          5.3. Gli esiti dell’AMC al 2050             60
e obiettivi ambientali                        24     5.3.1. Analisi di sensitività al 2050       61
  1.1. Gli aspirational goals per il clima    25   6. Analisi multi-criteri nel Trasporto
2. Alternative a confronto: costruzione            Pubblico Locale: metodologia e risultati      63
del metodo ed esiti                           27     6.1. Le alternative nel Trasporto
  2.1. Gli esiti dell’AMC al 2030             30          Pubblico Locale                        64
  2.1.1. Analisi di sensitività al 2030       31     6.2. Gli esiti dell’AMC al 2030             66
  2.2. Gli esiti dell’AMC al 2050             32     6.2.1. Analisi di sensitività al 2030       68
  2.2.1. Analisi di sensitività al 2050       33     6.3. Gli esiti dell’AMC al 2050             68
Pillole                                       34     6.3.1. Analisi di sensitività al 2050       69
Bibliografia                                  37   Pillole                                       72
                                                   Bibliografia                                  77
Il trasporto stradale al 2030
e al 2050, opzioni e prospettive                   Appendice
1. L’evoluzione del trasporto stradale tra         Il metodo AMC                                 78
normativa, tecnologia e comportamenti         38   La costruzione delle matrici di decisione     79
Introduzione

       Il sistema dei trasporti svolge un ruolo fon-                           I trasporti, primo settore economico al mon-
4   damentale nello sviluppo, nella modernizza-                             do, sono tipicamente energy intensive e carat-
    zione e nella qualità della vita di ogni società;                       terizzati da una forte dipendenza dal consumo
    condiziona la competitività delle economie e il                         di petrolio, con riferimento a tutte le differenti
    loro benessere; consente l’imprescindibile in-                          modalità: aerea, stradale, marittima. Su scala
    tegrazione dei mercati nell’era della globalizza-                       mondiale, infatti, il peso dei prodotti petrolife-
    zione, pur salvaguardando e talvolta rendendo                           ri nei consumi finali di energia dei trasporti si
    prioritarie le logiche “g-local”; da ultimo, ma più                     attesta al 92% (2018), arrivando ad assorbire
    che mai importante, mette in gioco valori pri-                          poco più della metà della domanda globale di
    mari, quali il diritto alla mobilità e alla libertà di                  questa fonte primaria e a costituirne il principa-
    circolazione delle persone e dei beni, che nel                          le driver di crescita.
    2020 hanno assunto un’importanza evidente                                  Una correlazione storica, quella tra petrolio e
    in conseguenza dell’adozione diffusa di misure                          domanda di mobilità che, stando alle previsioni
    di lockdown volte a contenere la propagazione                           dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE)
    dei contagi da Covid-19.                                                contenute nel World Energy Outlook 2019, non

         4.000                                                                                          4.000   Fig. 1 – Consumi
                            Petrolio          Elettricità   Biocarburanti     Altri carburanti
                                                                                                                 finali di energia
         3.500                                                                                          3.500
                                                                                                                       del settore
         3.000                                                                                          3.000            trasporti
                                                                                                                       nel mondo
         2.500                                                                                          2.500
                                                                                                                          (mil. tep)
         2.000                                                                                          2.000
         1.500                                                                                          1.500
         1.000                                                                                          1.000
           500                                                                                          500
              0                                                                                         0
                  2010                 2018          2025       2030        2035                 2040
         Fonte: IEA, World Energy Outlook 2019.
Fig. 2 – Consumi       450                                                                                            450
                                              Petrolio          Elettricità    Biocarburanti    Altri carburanti
    finali di energia
                           400                                                                                            400
    del settore
    trasporti              350                                                                                            350
    in Europa              300                                                                                            300
    (mil. tep)
                           250                                                                                            250
                           200                                                                                            200
                           150                                                                                            150
                           100                                                                                            100
                            50                                                                                            50
                              0                                                                                           0
                                    2010                 2018          2025        2030        2035                2040
                           Fonte: IEA, World Energy Outlook 2019.

verrà meno nel medio-lungo periodo. Anche al                           prossima al 100% in quello aereo e marittimo;
2040 i combustibili liquidi saranno la fonte di                        ciò evidenzia già di per sé le difficoltà connesse
alimentazione prevalente del sistema, pur con                          a una sensibile evoluzione del sistema trasporti
una graduale riduzione dell’incidenza del petro-                       nel suo complesso.
lio che, per quanto in crescita in termini assolu-                        La sfida di questo decennio consiste, dun-
ti, è atteso portarsi su scala globale all’82% del                     que, nel creare le basi per una diversificazio-
consumo finale espresso dal settore.                                   ne delle fonti energetiche rispetto al petrolio,
    Restringendo il perimetro di interesse all’Eu-                     facendo tuttavia attenzione anche al rischio di
ropa, la dinamica differisce in parte. Su scala                        perdere i benefici connessi alle economie di
europea, la mobilità impiega oltre 11 milioni                          scala che il quasi-monopolio di questa fonte
di persone e contribuisce per quasi il 5% alla                         ha nel tempo (un secolo) generato. Nel Libro
formazione del Prodotto Interno Lordo. Anche                           bianco dell’Unione Europea, “Roadmap to a                5
qui, la dipendenza dal petrolio risulta evidente                       Single European Transport Area – Towards a
e in linea con il dato mondiale (92% dei consu-                        competitive and resource efficient transport sy-
mi finali nel 2018). Tuttavia, le previsioni deli-                     stem” (2011) è infatti espressamente indicata
neano una traiettoria decrescente dei consumi                          la frase «The challenge is to break the transport
energetici del settore già a partire dal decennio                      system’s dependence on oil without sacrificing
2020 (al netto dell’effetto pandemia), caratte-                        its efficiency and compromising mobility».
rizzata da una progressiva contrazione della                              Tuttavia, il settore conoscerà un’ineludibi-
richiesta di petrolio sia in termini assoluti che                      le trasformazione il cui driver principale è e
relativi: secondo l’AIE, al 2040 il peso del petro-                    sarà rappresentato dalla definizione, a livello
lio sarà pari al 76% della domanda di energia                          mondiale, europeo e nazionale, di obiettivi e
proveniente dai trasporti, un calo di 16 pun-                          normative sempre più ambiziosi e stringen-
ti percentuali rispetto al 2018 ascrivibile alle                       ti volti a favorire la riduzione delle emissioni di
misure di miglioramento dell’efficienza, all’uso                       anidride carbonica (CO2) e la sostanziale eli-
crescente di carburanti gassosi e allo sviluppo                        minazione delle particelle inquinanti (NOx, PM,
della mobilità elettrica oppure elettrificata, spe-                    CO, HC). La spinta normativa verso una ridu-
cie nei trasporti su gomma.                                            zione dell’impatto ambientale del sistema dei
    L’Italia dovrebbe seguire la dinamica attesa                       trasporti, così come la necessità di limitarne
per l’Unione Europea, con una dipendenza dal                           la vulnerabilità rispetto a possibili interruzioni
petrolio che resta dominante pur riducendosi,                          o rischi nella fornitura della materia prima da
come emerge anche dalla traiettoria delineata                          cui oggi il settore dipende in modo dominante,
nel Piano Integrato Nazionale Energia e Clima                          troveranno supporto anche nei cambiamenti
(PNIEC) al 2030. Tuttavia, a prescindere dalla                         tecnologici e, nel caso specifico del segmento
riduzione più o meno spinta che si verificherà                         stradale, anche in quelli relativi al comporta-
– resa ancor più incerta dal Covid-19 e dalla                          mento degli utenti. La sfera tecnologica afferi-
conseguente crisi economica mondiale – oc-                             sce: ai progressi nei motori convenzionali, che
corre avere bene a mente la condizione da cui                          si prevede siano in grado di conseguire livelli
si parte, rappresentata da una quota del petro-                        di emissione di agenti inquinanti trascurabi-
lio superiore al 90% nel trasporto stradale e                          li nel prossimo decennio e livelli di efficienza
che si tradurranno in minori consumi; alla pene-      considerando diversi criteri di giudizio, indi-
    trazione di combustibili alternativi sempre più       viduati tenendo conto delle particolarità di cia-
    sostenibili (biocarburanti, GNL, e-fuels, idroge-     scun segmento e con l’intento di comprendere
    no), specie di quelli disponibili a livello locale;   specifiche macro-dimensioni di valutazione:
    a una crescente elettrificazione della mobilità.      sociale-lavorativa (economie di scala nella
    La sfera comportamentale attiene, invece, alla        produzione del carburante e lato motore, de-
    correzione di dinamiche inerziali sintetizzabi-       carbonizzazione della filiera); economica (inve-
    li nel prevalere de lla mobilità individuale su       stimento medio per il mezzo, costo di esercizio,
    quella collettiva. Per sostenere quella trasfor-      costo di produzione e costo finale del carbu-
    mazione verso cui si orientano le politiche cli-      rante, investimenti per la creazione dell’infra-
    matiche e ambientali, saranno quindi necessari        struttura di rete, etc.); energetica (rendimento
    grandi progetti di investimento nella ricerca e       del motore, densità energetica del carburante/
    sviluppo, nella realizzazione di nuove piattafor-     vettore, autonomia del mezzo, sviluppo della
    me produttive, nella costruzione di nuove infra-      rete di rifornimento/ricarica, etc.); ambienta-
    strutture lungo l’intera catena del valore delle      le (emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita,
    diverse opzioni tecnologiche.                         emissioni di inquinanti); disponibilità e sicu-
                                                          rezza (volumi disponibili della materia prima
                                                          e del prodotto finale nella catena di approvvi-
      Obiettivi dello studio                              gionamento delle diverse tipologie di alimenta-
      e metodologia                                       zione). Per il trasporto su strada è stata anche
                                                          considerata una dimensione personale, relati-
       Lo studio svolto, e di cui si intende qui ripor-   va al condizionamento della mobilità, e quindi
    tare una ragionata e ampia sintesi, ambisce a         alla libertà di movimento o di programmazione
    delineare la possibile evoluzione del mix di          di un servizio legata all’uso di una determinata
    carburanti/sistemi di propulsione che carat-          tecnologia.
    terizzerà il sistema dei trasporti nelle sue tre         L’AMC si sintetizza in una matrice, denomi-
    principali declinazioni – marittimo, aereo e stra-    nata matrice di decisione, nella quale per ogni
6   dale – agli orizzonti 2030 e 2050, avendo bene        opzione carburante/powertrain presa in esame
    a mente lo stato dell’arte e il quadro normativo      (righe della matrice) sono state riportate le sti-
    di riferimento, aspetti in grado di influenzare       me, quantitative o qualitative, relative a ciascun
    – seppur in modo differente – i futuri sviluppi       criterio considerato (colonne della matrice).
    del settore: da un lato per l’inerzia dettata dal-    L’elemento generico della matrice, relativo alla
    lo status quo, tale da rallentare la migrazione       i-esima alternativa e al j-esimo criterio di giudi-
    verso opzioni alternative specie in un orizzonte      zio, è costituito dalla misura della rispondenza
    ravvicinato quale il 2030; dall’altro, per la ne-     di quella alternativa a quel criterio: dalla misu-
    cessità di ottemperare alle richieste normative,      ra, cioè, del contributo che quell’alternativa dà
    fortemente improntate alla progressiva decar-         al raggiungimento dell’obiettivo di cui il criterio
    bonizzazione del sistema.                             di valutazione rappresenta lo strumento inter-
       Per svolgere questo esercizio prospettico,         pretativo. I criteri possono avere un’importan-
    pur nei limiti e incertezze ad esso correlati         za diversa che viene espressa attraverso op-
    specie in un momento storico come quello at-          portuni pesi. Ciò è rilevante perché, specie in
    tuale, si è fatto ricorso a un’analisi multi-cri-     presenza di sensibilità politiche o decisionali
    teri (AMC) – più dettagliatamente descritta           diverse, si possono costruire “batterie” di pesi
    in appendice – attraverso la quale sono state         volte a valutare gli effetti sui risultati di sensibili-
    comparate, in base ai possibili fattori che in-       tà differenti a un certo criterio. Una particolare
    fluenzano la scelta, diverse opzioni di alimenta-     combinazione dei pesi dei criteri costituisce, in
    zione/propulsione che potranno avere un ruolo         sostanza, un “punto di vista”: decisori diversi,
    nei prossimi trent’anni in ciascuno dei diversi       infatti, possono avere punti di vista differenti,
    segmenti di trasporto considerati. L’analisi mul-     oppure lo stesso decisore può ritenere oppor-
    ti-criteri permette di confrontare e ordinare,        tuno sondare più punti di vista.
    mediante opportuni criteri e relativi pesi, un in-       Per ciascun segmento di trasporto sono
    sieme di alternative, specie quando gli elementi      state così costruite due matrici di decisione
    da prendere in considerazione sono molteplici         – una per l’orizzonte 2030 e una per il 2050
    e tra loro molto diversi (ad esempio economi-         – nelle quali per ogni opzione sono state ripor-
    ci, prestazionali, ambientali). La comparazione       tate le stime, quantitative o qualitative, relative
    tra le opzioni alternative viene quindi effettuata    a ciascun criterio di giudizio. Le stime sono
l’esito combinato di una ricerca di tipo desk,          1 a 10) nella valutazione delle alternative, ope-
consistente nella disamina della principale let-        rando le opportune distinzioni tra 2030 e 2050.
teratura internazionale e delle statistiche/pro-           Per i segmenti marittimo e aereo – stante la
iezioni più autorevoli, nonché di un approccio          loro natura globale – il perimetro geografico as-
di tipo field, basato su informazioni desunte           sunto a riferimento nella presente analisi è ine-
da contatti diretti con i principali stakeholders,      vitabilmente quello mondiale; per il segmento
quali esponenti di associazioni di categoria,           stradale invece, a sua volta sotto-segmentato
costruttori di navi, aeromobili e veicoli, esperti      nei tre settori del trasporto leggero, pesante e
accademici e ricercatori in materia di nuovi car-       del trasporto pubblico locale (TPL), lo studio
buranti/sistemi di propulsione. Per individuare         svolto ha riguardato l’Italia.
la documentazione più significativa e gli interlo-         L’analisi multi-criteri è stata costruita ed ela-
cutori più adeguati allo scopo, si è fatto prima-       borata da RIE-Ricerche Industriali ed Energe-
rio riferimento agli attori istituzionali e aziendali   tiche in collaborazione con il Prof. Ing. Bruno
che hanno partecipato ai Workshop organizzati           dalla Chiara, Professore Ordinario di Sistemi di
dal Gruppo Strategico “Carburanti ed Ener-              Trasporto presso il Dipartimento di Ingegneria
gie Alternative” istituito da Unione Energie            dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrut-
per la Mobilità - unem. Proprio a seguito dei           ture del Politecnico di Torino e con l’Ing. An-
contributi dei diversi partecipanti ai Workshop         drea Rosa, esperto di modellistica matematica
è stato possibile assegnare un peso ad ogni             dei trasporti. La lavorazione delle matrici è sta-
criterio (batteria di pesi), in modo da definirne       ta effettuata attraverso il modello matematico
il livello di importanza (espresso con un voto da       ELECTRE II.

                                                                                                               7
Il trasporto marittimo
    al 2030 e al 2050
    opzioni e prospettive

      1. Il trasporto marittimo                         che le merci trasportate con questa modalità
      nel post-2020                                     possano raddoppiare nei prossimi due decen-
                                                        ni e con esse, in assenza di interventi mirati e
8                                                       significativi, le esternalità ambientali. Da qui,
       Nel trasporto intercontinentale e continen-      l’attenzione sempre più forte ed evidente verso
    tale delle persone, il segmento marittimo ha        obiettivi improntati a una crescente sostenibili-
    perso da decenni quell’egemonia conservata          tà e decarbonizzazione del settore.
    fino a metà del XX secolo, di fatto soppiantato        In tal senso, il 2020 rappresenta per l’indu-
    dallo sviluppo del trasporto aereo; altrettanto,    stria navale un anno di profondo cambiamento.
    invece, non può dirsi sul fronte merci, dove il     L’entrata in vigore della nuova normativa IMO
    trasporto via nave rappresenta il settore a         (International Maritime Organization) a partire
    maggior supporto del commercio mondiale.            dal 1° gennaio – con l’introduzione di un Global
    Con 11 miliardi di tonnellate di merci trasporta-   Sulphur Cap dello 0,5% massimo per i bun-
    te (2018), questo segmento assorbe circa l’80%      ker marini – segna l’inizio di una trasformazione
    in termini di volume e oltre il 70% in termini di   significativa per il trasporto marittimo, con si-
    valore dei beni scambiati su scala globale.         gnificative ripercussioni sia sulle attività di
       È, inoltre, il minor contribuente all’inquina-   bunkeraggio sia sulle scelte di investimento
    mento globale derivante dai sistemi di traspor-     di breve-medio termine degli armatori.
    to. Per le sue caratteristiche, infatti, la nave       Ma il 2020 verrà ricordato anche per l’impatto
    costituisce la modalità di trasporto a minor        determinato dalla pandemia da Covid-19 e dal-
    impatto emissivo (emissioni per tonnellata di       le conseguenti misure di lockdown intraprese
    merce trasportata per km percorso) tra quelle       in diverse aree del mondo, che hanno colpito il
    dotate di motore a combustione a bordo e, in        settore trasporti più di qualsiasi altro comparto
    alcuni casi, l’unica possibile. Lo è per prodot-    economico. L’interruzione di diverse attività indu-
    ti poco o per nulla compatibili con il trasporto    striali e la limitazione della mobilità delle perso-
    aereo, come ad esempio per il grano destinato       ne si sono riversate in primis sul segmento della
    alla produzione giornaliera di pane che può es-     crocieristica e dei traghetti, mentre il trasporto
    sere trasportato esclusivamente via mare.           merci ha riportato una contrazione più moderata
       Tuttavia, il continuo incremento e la rapida     e concentrata sulle attività delle navi container.
    crescita dei volumi scambiati via nave re-             Tuttavia, anche se il breve termine sarà inevi-
    gistrata nell’ultimo ventennio porta a stimare      tabilmente compromesso, è piuttosto probabile
Il 2020 segna l’inizio di una importante trasformazione
        che porterà, nel lungo periodo, dal predominio
          di una singola fonte a un futuro multi-fuel
che – a pandemia finita – il trend di crescita at-                         1.1. I limiti IMO al contenuto
teso in epoca pre-Covid riprenderà la sua cor-                             di zolfo: si apre una nuova fase
sa, pur con tempi e intensità ad oggi ancora
incerti. La congiuntura attuale non costituisce,                            L’IMO ha iniziato ad occuparsi del conte-
pertanto, un impedimento all’evoluzione del                              nimento dell’impatto ambientale del settore
settore, ma può esercitare su di essa un’im-                             marittimo negli anni ‘60 del secolo scorso. La
portante influenza a un orizzonte ravvicinato                            principale regolamentazione di riferimento per
quale è il 2030 che, peraltro, risente della forte                       la prevenzione dell’inquinamento causato dalle
inerzia che contraddistingue questa modalità                             navi è contenuta nella Convenzione MARPOL
di trasporto – soprattutto in termini di vita utile                      del 1973 e nelle sue successive modifiche (Fig.
del naviglio (30-35 anni), modalità e tipologie di                       1). Con l’adozione dell’Annex VI nel 1997, la
rifornimento, competenze acquisite da decenni                            Convenzione ha fornito una base internaziona-
lato manutenzione a bordo. Se è quindi logico                            le giuridicamente accettata per la tutela dell’in-
attendersi che nel decennio in corso gli armatori                        quinamento dell’aria.
si adegueranno ai nuovi vincoli normativi com-                              Il focus primario della regolamentazione
piendo scelte che in larga parte non compor-                             IMO riguarda lo zolfo, un elemento naturale
tano modifiche tecniche di rilievo rispetto allo                         presente in tutti i combustibili fossili. Nel 2005
status quo, al 2050, invece, il ragionamento si                          è entrato in vigore il primo limite globale per
sposta sulle nuove costruzioni che – in ragione                          il contenuto di zolfo nei carburanti marini, pari
della progressiva decarbonizzazione del set-                             al 4,5% m/m (massa per massa); a partire dal
tore dei trasporti, motivata e regolamentata                             2012, la soglia è stata ridotta al 3,5%, rimanen-
su scala europea e internazionale – tenderanno                           do il riferimento vigente sino al 1° gennaio 2020.                   9
a ricorrere in misura crescente a combustibili/                          Da quella data, l’entrata in vigore di un nuovo
vettori energetici low carbon, la cui catena di                          cap massimo dello 0,5%1 ha segnato l’avvio di
approvvigionamento e le relative economie di                             una fase “a basso contenuto di zolfo” per la
scala e di competenze devono essere in parte                             flotta navale mondiale.
o interamente costruite.                                                    Il passaggio a combustibili a basso tenore
   L’analisi svolta ha come obiettivo principale                         di zolfo rappresenta indubbiamente una sfida,
quello di indicare, nei due orizzonti temporali                          non solo in mare ma anche nella catena di ap-
di riferimento, l’ordine di preferibilità (o di sur-                     provvigionamento dei fuels richiesti dalle navi.
classamento) delle alternative di alimentazione/                         Due le conseguenze dirette e tra loro correlate
powertrain considerate, tenendo conto dei nu-                            del cambiamento in atto:
merosi elementi che incidono sulle dinamiche                             • La domanda di carburanti navali si modi-
specifiche del settore. Le analisi di sensitività                            ficherà significativamente dal 2020 in poi,
condotte hanno lo scopo precipuo di individua-                               con impatto sui prezzi relativi dei diversi
re potenziali leve in grado di orientare la scelta                           tipi di bunker. Da un lato, si assisterà alla
tra le diverse opzioni percorribili.                                         forte contrazione del consumo di prodotti

    Fig. 1 – Le                MARPOL         Annesso VI
    tappe dell’IMO
    in materia             1973           1997         2000       2005      2010       2011         2012    2015         2016          2020
    energetica
    e ambientale
                            Contenuto di zolfo
con tenore di zolfo al 3,5%, tipicamente olio                           ne cui si aggiungono i relativi costi di manu-
       combustibile pesante noto come Heavy Fuel                               tenzione e gestione. Optare per tecnologie
       Oil (HFO), sinora il più utilizzato; dall’altro,                        “nuove”, che impiegano fuels non tradizio-
       si modificheranno le dinamiche produttive                               nalmente petroliferi, rappresenta ad oggi
       delle raffinerie in ragione di un significati-                          una scelta praticabile ma più onerosa; scelta
       vo aumento della domanda di combustibili                                che, sul lungo periodo, potrà invece risultare
       IMO-compliant. Lo spread di prezzo tra le                               determinante nel conseguimento degli obiet-
       diverse tipologie di combustibile – determi-                            tivi di decarbonizzazione proposti dall’IMO.
       nato dalle differenti dinamiche di domanda
       e offerta – potrebbe essere una variabile
       importante per gli armatori e tale da con-
                                                                              1.2. Perseguire l’obiettivo di
       dizionare, almeno in parte, le loro scelte di
                                                                              decarbonizzazione al 2050:
       breve-medio periodo.
                                                                              verso nuovi fuels
     • Gli armatori si troveranno comunque di
       fronte a un incremento dei costi, di in-                               In un orizzonte di più lungo respiro quale il
       vestimento e/o operativi, in ragione delle                           2050, il focus si sposta verso la progressiva ri-
       scelte che la regolamentazione impone loro                           duzione dell’intensità carbonica del trasporto
       di fare. Nelle aree di controllo delle emissio-                      marittimo. Nell’aprile 2018, l’IMO ha lanciato la
       ni (ECAs - Emission Control Areas), le navi                          GHG Emission Initiative che declina in ambito

              Il Global Sulphur Cap dello 0,5% è una sfida
           sia per le raffinerie sia per gli armatori che vedranno
               aumentare i costi di investimento e operativi
        sono già obbligate a utilizzare bunker a bas-                       marittimo gli impegni internazionali di decarbo-
        sissimo tenore di zolfo (0,1%); tuttavia, la de-                    nizzazione assunti con l’Accordo di Parigi, in li-
10      finizione di un cap dello 0,5% su scala glo-                        nea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (13°
        bale determina giocoforza un aumento dei                            e 14°) dell’ONU. L’iniziativa, assumendo come
        costi, seppur differenziato a seconda dell’op-                      riferimento il 2008, mira a ridurre l’intensità car-
        zione di alimentazione considerata. Utilizzare                      bonica delle flotte navali internazionali di alme-
        prodotti petroliferi sulphur compliant implica                      no il 40% entro il 2030 e del 70% entro il 2050.
        maggiori costi del combustibile ma nessun                           Inoltre, entro il secolo corrente, il settore dovrà
        investimento in conto capitale (CAPEX) per                          tendere all’obiettivo Zero GHG emissions, con
        l’armatore, mentre la scelta di continuare a                        la tappa intermedia al 2050 di dimezzamento
        utilizzare HFO richiede una spesa iniziale                          delle emissioni complessive di gas serra del
        legata all’installazione di appositi impianti                       settore marittimo, sempre rispetto all’anno base
        depuratori (scrubber) dei fumi di combustio-                        2008 (Fig. 2). In questa fase, gli Stati partecipa-

                                                                                                          Fig. 2 – Strategia
                2013                                                                                             IMO per la
                Energy Efficiency Design Index (EEDI)                                 Business as usual
                                                                                                            riduzione delle
                Ship Energy Efficiency Management Plan (SEEMP)
                                                                                                           emissioni di gas
                       2018                                                                                            serra
                       Initial GHG strategy

                                                            Strategia IMO

          2008 2015     2020      2025        2030                                2050             2100
          anno
          base
               –10%    –20%      –30%         –40%   intensità carbonica       –70%
                                                        emissioni totali       –50%           –100%
Al 2030 la decarbonizzazione del trasporto marittimo
 muoverà in buona parte dal ripensamento dell’ecosistema
            di navigazione nel suo complesso
no alla definizione della strategia inviando pro-     • sull’interruzione dell’uso dei motori termi-
poste concrete per il raggiungimento dell’ambi-           ci durante la fase di fermo in banchina, in
zioso target, non ancora vincolante.                      virtù della dotazione della stessa di sistemi
   A prescindere dall’effettiva modalità di imple-        di alimentazione elettrica per i sotto-servizi
mentazione di un così ambizioso obiettivo, oc-            di bordo durante le fasi di carico/scarico e,
corre riflettere sulle principali leve che orien-         in genere, di ormeggio (cold ironing o hore
teranno l’industria navale lungo la traiettoria di        connection, shore-to-ship power-SSP, alter-
decarbonizzazione delineata dall’IMO.                     native maritime power-AMP);
   Nel breve-medio termine, la riduzione delle        • sull’ibridizzazione del powertrain per le
emissioni climalteranti potrà solo in parte de-           imbarcazioni nelle quali predominano i ser-
rivare da maggiori sforzi in termini di effi-             vizi (trasporto pubblico su vie d’acqua, tra-
cienza energetica. I motori navali, infatti, sono         ghetti, navi da crociera, nautica da diporto
già oggi molto efficienti, con rendimenti anche           e applicazioni similari), mediante l’affianca-
prossimi al 50%, ben superiori a quelli dell’in-          mento di un motore elettrico con batteria al
dustria automobilistica.                                  motore termico, da impiegare anche come
   Ulteriori sforzi in tal senso, considerato l’at-       ausilio nelle fasi di accelerazione.
tuale preponderante impiego di bunker marini             In sostanza, al di là degli interventi sull’im-
derivati dal petrolio, possono certamente con-        pianto motoristico e sui relativi carburanti, oc-
tribuire a ridurre le emissioni ma non nella mi-      corre rivedere l’ecosistema della navigazio-
sura richiesta dall’IMO. Pertanto, risulterà fon-     ne al fine di ridurre i tempi di utilizzo del motore
damentale lavorare contemporaneamente su              stesso o migliorarne l’efficienza.
più fronti:                                              Al 2050, invece, il contributo più rilevante al     11
• in primis sulla velocità di navigazione, con-       processo di decarbonizzazione del trasporto
    siderando che in condizioni di funzionamen-       marittimo proverrà dalla diversificazione delle
    to a regime costante la potenza richiesta         alimentazioni/powertrain per la propulsio-
    dall’elica è all’incirca proporzionale al cubo    ne delle navi, tenendo conto delle emissioni
    della velocità;                                   di CO2 legate all’intero ciclo di vita dei fuels2.
• sulla gestione delle spedizioni, in termini di      Le tecnologie alternative a minori emissioni di
    frequenza, di livello di riempimento dei na-      ossidi di carbonio sono oggi significativamente
    tanti e di ottimizzazione dei carichi (es. de-    più costose di quelle oil-fuelled. Tuttavia, è ra-
    posito in porto e successivo prelievo in virtù    gionevole attendersi che i costi relativi segui-
    di logiche di smistamento definite in base        ranno un trend decrescente all’aumentare
    alle rotte e alla saturazione della stiva);       delle economie di scala e, quindi, con il con-
• sull’aerodinamica dello scafo e dell’opera          solidamento di filiere di approvvigionamento ad
    morta (parte emersa della nave);                  oggi pressoché inesistenti o circoscritte a spe-
• sull’integrazione di vele e rotori affinché         cifiche regioni. Di certo, per rendere queste op-
    contribuiscano attivamente alla parte pro-        zioni tecnicamente fattibili ed economicamente
    pulsiva;                                          sostenibili saranno determinanti misure re-
• sull’adozione di sistemi di rotta intelligenti      golatorie conservative nel tempo e oppor-
    con i quali si tiene conto anche del livello      tuni meccanismi di incentivazione, quali ad
    di congestione del porto per programmare          esempio la definizione di uno standard qualita-
    l’arrivo in banchina, azzerando attese non        tivo per i carburanti low carbon che consenta di
    operative;                                        ridurne l’intensità carbonica in modo graduale.

           Al 2050 un contributo rilevante proverrà dalla
           diversificazione delle alimentazioni/powertrain
                      verso soluzioni low carbon
2. Alternative a confronto:                                sono state strutturate in base a 15 criteri (Tab.
       costruzione del metodo ed esiti                            2), individuati tenendo conto delle particolarità
                                                                  del settore e con l’intento di comprendere i fat-
                                                                  tori più importanti afferenti a cinque macro-di-
        In considerazione del contesto e dello scena-             mensioni: sociale-lavorativa; economica; ener-
     rio regolamentare delineato, la presente analisi             getica; ambientale; di sicurezza e disponibilità
     si focalizza su sei soluzioni tecnologiche al-               energetica. Per individuare la documentazione
     ternative (e loro possibili evoluzioni) che po-              più significativa e gli interlocutori più adegua-
     tranno avere un ruolo nel trasporto marittimo al             ti, si è fatto primario riferimento agli attori isti-
     2030 e al 2050 (Tab. 1).                                     tuzionali e aziendali che hanno partecipato al
        La comparazione tra le sei opzioni conside-               Workshop sul trasporto marittimo del 3 apri-
     rate è stata effettuata attraverso un’analisi mul-           le 2019, organizzato dal Gruppo Strategico
     ti-criteri che ha portato all’elaborazione di due            “Carburanti ed Energie Alternative” istituito
     matrici di decisione (2030 e 2050). Le matrici               da unem.

                    Tab. 1 – Alternative considerate nell’AMC applicata al trasporto marittimo
               Alternative                                                 Descrizione
                                          Comprendono prodotti di diversa natura quali:
                                          (a) gasolio marino: distillato a bassissimo contenuto di zolfo attualmente
                                          impiegato in ambito ECA e negli stazionamenti in porto; non presenta
     Combustibili petroliferi con         problemi di disponibilità ma è più costoso dell’olio combustibile tradizionale;
     tenore di zolfo ≤0,5% – Motori       (b) distillati pesanti: componenti per blend alternativi più difficilmente
     a combustione interna (MCI)          destinabili alla produzione di gasolio; costo inferiore rispetto al gasolio
     tradizionali                         marino ma disponibile solo presso le raffinerie con grado di conversione
                                          medio-alto;
                                          (c) Ultra Low Sulphur Fuel Oil: opzione meno costosa rispetto alle altre ma
                                          con potenziali criticità circa i volumi disponibili
12
     Olio combustibile pesante
                                          Bunker marino tradizionale con formulazione simile a quella degli oli
     (HFO) con tenore di zolfo 3,5%
                                          combustibili; noto anche come Heavy Fuel Oil (HFO)
     e scrubber – MCI tradizionali
                                          Si ottiene sottoponendo il gas naturale, dopo opportuni trattamenti
                                          di depurazione e disidratazione, a successive fasi di raffreddamento
     GNL – MCI con alimentazione          e condensazione. Il prodotto che ne deriva si presenta come un liquido
     per GNL                              inodore e trasparente costituito da una miscela composta prevalentemente
                                          da metano e avente una temperatura di ebollizione di circa -160 °C a
                                          pressione atmosferica
                                          È il più semplice degli alcoli, è liquido a temperatura e pressioni normali,
                                          ed è quindi facile da stoccare e da trasportare, ma è tossico. Il metanolo
     Metanolo – MCI con
                                          può essere prodotto a partire da differenti feedstock, principalmente gas
     alimentazione per metanolo
                                          naturale e carbone, ma anche da fonti rinnovabili o direttamente dalla CO2
                                          catturata dalle centrali elettriche (idrogenazione dell’anidride carbonica)
     Powertrain ibridi – Combustibili
     petroliferi con tenore di zolfo
                                          Questa opzione si differenzia dalla prima in relazione al powertrain e non
     ≤0,5% con motore elettrico e
                                          alla fonte di alimentazione
     batteria accoppiati a un MCI
     (ambiti specifici)
                                          Gli e-fuels sono combustibili di sintesi ottenuti dall’idrogeno (“verde”
                                          e “blu”), a sua volta prodotto tramite elettrolisi dell’acqua, utilizzando
     Nuovi combustibili (e-fuels)         elettricità da fonti rinnovabili e anidride carbonica catturata da impianti
     o vettori energetici                 industriali o direttamente dall’aria. L’ammoniaca è un composto di azoto con
     (prevalentemente ammoniaca,          formula chimica NH3, caratterizzato da un’alta concentrazione di idrogeno e
     tradizionale ed e-ammoniaca) –       quindi di energia. Si presenta come un gas incolore, tossico, in grado di
     MCI o fuel cell con ibridizzazione   diventare liquido a una temperatura di circa -77° C e gassoso a -33° C e
     elettrica dove utile                 può essere sintetizzato da due degli elementi più comuni sulla Terra: l’azoto
                                          dell’aria e l’idrogeno dell’acqua (o del metano). È ricompresa tra gli e-fuels
                                          quando prodotta per sintesi da idrogeno e da azoto ottenuto dall’atmosfera
La caratterizzazione delle alternative consi-             (MCI) alimentata da bunker marini a basso
derate in termini di proprietà fisiche, variabili            tenore di zolfo. Al 2019, su un totale di circa
economiche e impatto ambientale ha permesso                  70.000 imbarcazioni soggette alla regolamen-
di attribuire un giudizio ai criteri della matrice di        tazione IMO, circa 60.000 sono in grado di uti-
decisione nei due orizzonti di riferimento e di              lizzare combustibili petroliferi conformi al Glo-
formulare considerazioni relative all’evoluzione             bal Sulphur Cap; circa 3.800 sono equipaggiate
attesa del fuel mix del settore, avendo bene a               con scrubber e quindi continuano a impiegare
mente la situazione da cui si parte.                         il bunker marino tradizionale (HFO); circa 500
   Qualsiasi analisi di tipo prospettico deve in-            sono le navi alimentate a GNL, considerando
fatti tener conto della condizione di partenza:              sia quelle già operative sia quelle in procinto
nella fattispecie, risulta determinante conosce-             di esserlo; indicativamente 400 presentano
re l’attuale incidenza delle diverse alterna-                powertrain ibridi, mentre solo qualche decina
tive rispetto alla configurazione standard                   impiega metanolo o nuovi combustibili/vettori

                                     Tab. 2 – Dimensioni e criteri dell’AMC
 Dimensione                   Criterio                                        Descrizione
                                                     Si riferisce all’esistenza di un consolidato sistema di
                                                     produzione del carburante/vettore energetico e di
 Dimensione 1. Economia di scala                     manutenzione del tipo di motore: esperienza, personale e
    socio-                                           capacità, impianti e loro diffusione
 economico-
  lavorativa                                         Si riferisce a quanto è possibile che venga decarbonizzata
             2. Decarbonizzazione filiera            la filiera per effetto della decarbonizzazione della
                                                     produzione
                                                     Dato numerico di riferimento che intende misurare il punto
                3. Quantità motori attuale           di "ancoraggio" dato dalla flotta attuale, cioè l'inerzia di
                                                     trasformazione delle flotte
                                                     Indicatore del tempo necessario alla sostituzione delle flotte
                4. Tasso di sostituzione navi
                                                     con un determinato tipo di propulsore
                                                                                                                      13
                                                     Indicatore dell'ordine di grandezza dell'investimento
 Dimensione 5. CAPEX armatori                        necessario per costruire una nave con un dato tipo di
 economica                                           alimentazione/motore (situazioni confrontabili)
                                                     Indicatore del costo operativo dovuto all'uso di un dato tipo
                6. OPEX armatori
                                                     di alimentazione/motore in situazioni confrontabili
                                                     Investimenti per la produzione di un dato tipo di carburante/
                7. CAPEX produttori
                                                     vettore energetico
                                                     Costi operativi per la produzione di un dato tipo di
                8. OPEX produttori
                                                     carburante/vettore energetico
            9. Rendimento del motore (tank to        Rendimento energetico della trasformazione da
 Dimensione propeller)                               combustibile/vettore energetico a energia alle eliche
 Energetica 10. Rendimento del processo well         Rendimento energetico dal processo produttivo del
            to tank                                  combustibile/vettore energetico al serbatoio
                11. CO2 locale (tank to propeller)   Emissioni di CO2 riferite a tank to propeller
                                                     Emissioni di CO2 riferite alla fase well to tank o production
                12. CO2 well to tank                 to tank quando il vettore energetico venga prodotto e non
 Dimensione
                                                     estratto
 ambientale
                                                     Indicazione della possibilità che il combustibile/vettore
                13. Potenzialità di rispetto delle
                                                     energetico soddisfi eventuali future norme più stringenti su
                norme su inquinamento locale
                                                     inquinanti come NOx, SO2, particolati
                                                     Rappresenta la disponibilità in natura a costi accettabili
 Dimensione 14. Disponibilità in natura              della materia prima da cui si ottiene il carburante/vettore
   sicurezza                                         energetico
 e disponibi-
 lità energe- 15. Disponibilità nel                  Rappresenta la disponibilità del carburante/vettore
      tica    processo produttivo (incluso           energetico nei porti e in generale nelle filiere produttive
              approvvigionamento navi)               industriali
4.500                                                                                                   4.500        Fig. 3 – Naviglio
                                                                                                                                      attuale: le
                                                                                                                                 alimentazioni
                                                                                                                             alternative al fuel
          3.000                                                                                                   3.000         a basso tenore
                                                                                                                                         di zolfo
                                                                                                                                          (unità)
          1.500                                                                                                   1.500

               0                                                                                                        0
                    HFO                   GNL              Powertrain         Nuovi vettori         Metanolo
                con scrubber                                 ibridi          o combustibili
                                                                             (es. idrogeno)
          Nota: la figura riporta il dimensionamento della flotta esistente in base al combustibile, al vettore energetico
          impiegati e dotazione di sistema post-combustione di controllo dei fumi.
          Fonte: DNV GL AFI 2020.

     energetici quali l’idrogeno (in quest’ultimo caso                                 Ultra Low Sulphur Fuel Oil). Il maggior costo
     si tratta di prototipi). Dato il punto di partenza, i                             per l’armatore o la compagnia di navigazione è,
     giudizi contenuti nella matrice di decisione con-                                 quindi, principalmente di tipo operativo in rela-
     siderano spesso il fuel a basso tenore di zolfo                                   zione alla maggiore onerosità di questi prodotti
     e quello tradizionale (3,5%) come le tipologie di                                 rispetto all’olio combustibile a medio o alto te-
     alimentazione di riferimento rispetto a cui valu-                                 nore di zolfo. Lato produzione, l’industria della
     tare le altre (Fig. 3).                                                           raffinazione mondiale si è da tempo strutturata
                                                                                       per soddisfare la richiesta di tali bunker e con-
                                                                                       tinua ad orientarsi in tale direzione attraverso
       2.1. Gli esiti dell’AMC al 2030                                                 investimenti in impianti di conversione e desol-
14
                                                                                       forazione; le fasi di stoccaggio e distribuzione
         In base ai pesi assegnati ai diversi criteri                                  possono invece contare su un sistema infra-
     all’orizzonte 2030, l’AMC restituisce un ordine                                   strutturale ampio e diffuso su scala globale. A
     di surclassamento in cui prevale nettamente                                       fronte degli indiscutibili vantaggi in termini eco-
     l’opzione “Combustibili petroliferi con teno-                                     nomici, prestazionali e infrastrutturali, i combu-
     re di zolfo ≤0,5%”, seguita da “Olio combu-                                       stibili a basso tenore di zolfo non rappresentano
     stibile pesante (HFO) con tenore di zolfo 3,5%                                    l’opzione ottimale sul versante delle emissioni
     e scrubber” (Tab. 3). Nei prossimi dieci anni,                                    climalteranti. Se gli ossidi di zolfo vengono
     una variabilità sostanzialmente limitata nel ren-                                 automaticamente ridotti di oltre l’85% renden-
     dimento dei motori termici, l’attuale ripartizione
     del naviglio – in termini di tipologie di moto-                                         Tab. 3 – Ordine di surclassamento delle
     rizzazione e alimentazione – e la presenza di                                       alternative al 2030 con la batteria di pesi base
     economie di scala consolidate nella produzione
                                                                                         1 Combustibili petroliferi con tenore di zolfo
     di un determinato combustibile/vettore energe-
                                                                                           ≤0,5% – MCI tradizionali
     tico sono fattori che continueranno ad avere
     un’elevata incidenza sulle scelte degli armatori                                    2 Olio combustibile pesante (HFO) con tenore
                                                                                           di zolfo 3,5% e scrubber – MCI tradizionali
     e condizionano l’esito dell’AMC.
         La maggior parte delle navi può, già oggigior-                                  3 GNL – MCI con alimentazione per GNL
     no, impiegare combustibili a basso tenore di                                        4 Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi
     zolfo (IMO 2020-compliant): per gli armatori/                                         con tenore di zolfo ≤0,5% con motore
     compagnie di navigazione il loro utilizzo non                                         elettrico e batteria accoppiati a un MCI
     comporta nuovi investimenti in conto capitale in                                      (ambiti specifici)
     quanto non sono necessari adattamenti motori-                                       5 Metanolo – MCI con alimentazione per
     stici particolari. È tuttavia necessaria una certa                                    metanolo
     attenzione per evitare fenomeni di incompatibi-                                     6 Nuovi combustibili (e-fuels) o vettori
     lità, instabilità e contaminazione in ragione del-                                    energetici (prevalentemente ammoniaca
     la diversa natura dei prodotti che rientrano in                                       tradizionale ed e-ammoniaca) – MCI o fuel
     tale categoria (gasolio marino, distillati pesanti,                                   cell con ibridizzazione elettrica dove utile
do più agevole controllare anche le emissioni          penetrazione su più ampia scala è fortemente
di NOx e di particolato, per quanto attiene alla       collegata alla diffusione territoriale di depositi e
CO2 non ci saranno sostanziali cambiamenti ri-         impianti di rifornimento. Ad oggi, solo in alcune
spetto all’impiego di HFO tradizionale, a parte        parti del mondo sussiste questa disponibilità e
una modesta riduzione associata a una più fa-          si ritiene che anche tra dieci anni – considerati
cile ottimizzazione della combustione. Tuttavia,       i tempi di autorizzazione e costruzione di ter-
in un orizzonte di medio periodo quale il 2030,        minali e depositi nonché il loro elevato costo
questo aspetto non incide sull’ordinamento re-         di investimento – la situazione non sarà molto
stituito dall’AMC in quanto più che compensato         diversa da quella attuale. Peraltro, anche ipotiz-
dai numerosi aspetti premianti sopra riportati.        zando un aumento della disponibilità di GNL nei
Nel decennio in corso, inoltre, la riduzione delle     porti all’orizzonte 2030 il risultato non cambia.
emissioni di gas serra potrà essere parzialmen-        In conclusione, nonostante il GNL sia un’alter-
te conseguita attraverso il miglioramento delle        nativa a minori emissioni di gas serra rispetto ai
tecniche di navigazione operative e gestionali.        combustibili oil-based – specie se si eliminano i
   Gran parte delle considerazioni espresse            rilasci di metano sia a monte che durante la fase
per i combustibili petroliferi IMO 2020-com-           di combustione – lo scenario delineato dall’AMC
pliant valgono anche per l’opzione “Olio com-          non gli assegna il ruolo di soluzione tecnologica
bustibile pesante (HFO) con tenore di zolfo            dominante al 2030, anche se il numero di navi
3,5% più scrubber” che, infatti, si posiziona          che vi faranno ricorso è previsto crescere.
al secondo posto nell’ordine di surclassamen-             L’alternativa “Powertrain ibridi” – motore
to risultante dall’AMC. In questo caso, occorre        termico alimentato da combustibile petrolifero
precisare come il maggior costo per l’armatore         con tenore di zolfo ≤0,5%, accoppiato a un mo-
o compagnia di navigazione sia legato essen-           tore elettrico – merita una precisazione ai fini
zialmente all’installazione dello scrubber, ne-        della corretta lettura dell’ordinamento delle pre-
cessaria per rispettare il Global Sulphur Cap          ferenze restituito dall’AMC. Adottata su meno
dello 0,5%. Il tempo di ritorno dell’investimento      dell’1% del naviglio esistente, questa soluzione
è in genere contenuto (1-2 anni) ma la relativa        tecnologica mista di trazione e propulsione è
economicità di questa scelta si scontra con re-        più adatta per navi che svolgono servizi brevi          15
strizioni ambientali che vietano, in alcune zone,      (es. traghetti, trasporto locale), eventualmente
l’uso di determinate tipologie di scrubber e con       per la nautica da diporto, o laddove il consu-
la tendenziale incapacità dell’offerta di simili im-   mo di elettricità a bordo diviene importante ri-
pianti di far fronte a una domanda supposta in         spetto al consumo energetico complessivo (es.
continua crescita. In termini di future disponi-       navi per crociere o navi con impianti di refri-
bilità, al tema relativo allo scrubber si affianca     gerazione). Pertanto, questa alternativa – che
quello della produzione di olio combustibile a         presenta indubbi vantaggi dal punto di vista del
medio-alto tenore di zolfo, attesa ridursi forte-      rendimento solo dove dominano accelerazioni
mente in ragione del ri-orientamento delle raffi-      frequenti, con evidenti benefici in termini di im-
nerie verso prodotti IMO 2020-compliant.               patto ambientale – può essere vista come una
   L’alternativa “GNL” – un combustibile di            sottoclasse particolare della tipologia “Com-
per sé privo di emissioni di zolfo e quindi IMO        bustibili petroliferi con tenore di zolfo ≤0,5%”
2020-compliant – poggia su una tecnologia or-          e “Olio combustibile pesante e scrubber” per-
mai consolidata in termini di produzione e di ap-      ché, di fatto, per la motorizzazione termica si
plicazione al settore navale. Tuttavia, la sua dif-    usano gli stessi motori e gli stessi combustibili.
fusione è ad oggi molto limitata (circa 500 navi       Anche in prospettiva, la sua penetrazione ri-
al 2019, considerando anche quelle ancora              marrà contenuta e vincolata al tipo di servizio
non operative), a sottolineare la forte inerzia del    che effettua la nave. In questa sede viene co-
comparto rispetto a nuovi tipi di alimentazione        munque considerata come alternativa distinta
che richiedono appositi impianti di stoccaggio         perché l’analisi è stata impostata per tipo di mo-
e/o rifornimento. La terza posizione assegnata-        torizzazione e di combustibile/vettore energeti-
gli dall’AMC all’orizzonte 2030 è principalmen-        co, tralasciando – per ragioni di semplificazione
te ascrivibile agli elevati costi che questa scel-     – l’ambito di lavoro dei diversi tipi di naviglio. Ad
ta comporta sia per gli armatori/compagnie di          ogni modo, l’ibridizzazione va vista come ben-
navigazione (una nave a GNL costa circa il 15-         venuta, anche nel breve-medio termine: nel tra-
20% in più rispetto a una nave gemella alimen-         sporto marittimo, il ricorso a questa tipologia di
tata con bunker petroliferi) sia per i produttori      alimentazione aumenterà sino a coprire, secon-
a monte. Dipende, inoltre, dal fatto che la sua        do fonti informali, il 10% del naviglio al 2030.
In ultima posizione figurano le alternative “Me-      degli esiti significa una relazione di surclassa-
     tanolo” e “Nuovi combustibili (e-fuels) o vet-        mento forte, quindi robusta al variare della sen-
     tori energetici (prevalentemente ammonia-             sibilità che un valutatore può avere nei confronti
     ca)” in quanto rappresentano soluzioni ad oggi        di un determinato peso (percezione ambientale,
     molto limitate o del tutto assenti. Considerata la    finanziaria, etc.). Anche l’impiego di pesi uguali
     forte inerzia del settore legata ai tempi di ricam-   per tutti i criteri restituisce l’ordine di preferenza
     bio del naviglio (30-35 anni), sono tecnologie        delineato nel caso base. Questo insieme di risul-
     che al 2030 non riusciranno a conoscere una           tanze sottende una distinzione sufficientemente
     diffusione di rilievo. Il decennio in corso dovrà o   netta delle prestazioni delle diverse alternative.
     potrà semmai servire per testare attentamente            Più in dettaglio, si espongono le analisi di
     un interesse che, specie per nuovi vettori ener-      sensitività effettuate. Diminuendo l’importanza
     getici come l’ammoniaca (tradizionale ed              dell’effetto dell’economia di scala e della com-

               Al 2030 il fuel mix del settore è in larga parte
            predeterminato dall’attuale consistenza del naviglio
             e dalla possibilità di sfruttare impianti, dotazioni
                   tecnologiche e competenze consolidate
     e-ammoniaca) sembra essere alto. L’impiego            posizione attuale del naviglio, il GNL sale al
     di un nuovo combustibile di sintesi, dato il ne-      primo posto mentre le rimanenti alternative
     cessario allungamento della catena energetica         non variano il loro posizionamento rispetto al
     che questo comporta, richiede una valutazione         caso base (Tab. 4). Un simile esito sta ad indi-
     ampia e non limitata al solo rendimento della         care come l’attuale consistenza della flotta e
     combustione a bordo natante; occorre conside-         i lunghi tempi di sostituzione delle navi sia-
     rare anche la possibilità di produrlo partendo        no criteri in grado di incidere sullo scenario
     da fonti rinnovabili, i suoi costi, la sua densità    delineabile per il 2030 in ragione della for-
16   energetica, la relativa massa e l’autonomia rag-      te inerzia del settore. Contemporaneamen-
     giungibile con i serbatoi (nel caso dell’ammo-        te, l’esistenza di competenze e conoscenze
     niaca), onde impattare il meno possibile sulla        consolidate, spesso legata a una filiera di ap-
     programmazione delle navigazione, degli or-           provvigionamento diffusa su scala mondiale, si
     meggi, nonché sulla dotazione di impianti per         tradurrebbe in una significativa crescita del na-
     il rifornimento presso le banchine. Occorre poi       viglio alimentato a GNL, rendendolo una valida
     tenere conto del fatto che, negli ultimi 50 anni,     soluzione ponte per la transizione del trasporto
     il motore delle navi è stato ottimizzato per la-      marittimo verso gli obiettivi di decarbonizzazio-
     vorare con combustibili a base carboniosa con         ne proposti dall’IMO.
     caratteristiche di lubrificazione, densità, visco-
     sità e con effetti di corrosione a caldo e a fred-     Tab. 4 – Ordine di surclassamento al 2030 con
     do ormai noti. Gli interrogativi da porsi circa gli     riduzione del 50% dei pesi relativi a effetto
     effetti associati a un radicale cambiamento del                     scala e motori attuali
     combustibile/vettore energetico sono quindi
                                                            1 GNL – MCI con alimentazione per GNL
     molteplici e la mancanza di esperienza e com-
     petenze consolidate pone la loro concorrenzia-         2 Combustibili petroliferi con tenore di zolfo
                                                              ≤0,5% – MCI tradizionali
     lità su orizzonti temporali maggiori di dieci anni.
                                                            3 Olio combustibile pesante (HFO) con tenore
                                                              di zolfo 3,5% e scrubber – MCI tradizionali
       2.1.1. Analisi di sensitività                        4 Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi
       al 2030                                                con tenore di zolfo ≤0,5% con motore
                                                              elettrico e batteria accoppiati a un MCI
       Nella lettura dei risultati dell’AMC è oppor-          (ambiti specifici)
     tuno ricordare che l’ordinamento proposto è            5 Metanolo – MCI con alimentazione per
     quello che meglio soddisfa i criteri individuati         metanolo
     con i pesi base ad essi attribuiti. Nella maggio-      6 Nuovi combustibili (e-fuels) o vettori energetici
     ranza dei casi, detto ordinamento permane an-            (prevalentemente ammoniaca, tradizionale
     che operando variazioni dei pesi3, effettuate per        ed e-ammoniaca) – MCI o fuel cell con
     testare la sensitività dei risultati: un’invarianza      ibridizzazione elettrica dove utile
La posizione del GNL rispetto al caso base             serra, tanto da favorire l’emergere e la progres-
migliora anche se si aumenta del 50% il peso             siva diffusione di nuovi combustibili o di vettori
del criterio relativo alle emissioni locali. In tale     energetici atti ad assecondare sia il conteni-
evenienza, il GNL si posiziona al secondo po-            mento delle immissioni locali in atmosfera, sia
sto perché la sua combustione presenta minori            delle emissioni a dispersione estesa su scala
emissioni di CO2 tank to propeller (Tab. 5).             planetaria. Tre decenni sono infatti un arco di
                                                         tempo durante il quale anche soluzioni ad oggi
   Tab. 5 – Ordine di surclassamento al 2030             scarsamente sperimentate o del tutto inesplo-
   con aumento del 50% del peso assegnato                rate nella navigazione possono ritagliarsi un
                  a CO2 locale                           ruolo di rilievo, conseguendo gradualmente
                                                         quelle economie di scala (di produzione e ma-
 1 Combustibili petroliferi con tenore di zolfo
                                                         nutenzione) e di apprendimento che permette-
   ≤0,5% – MCI tradizionali
                                                         rebbero un progressivo contenimento dei costi
 2 GNL – MCI con alimentazione per GNL                   relativi all’intera catena del valore.
 3 Olio combustibile pesante (HFO) con tenore               Pertanto, le alternative prese in considera-
   di zolfo 3,5% e scrubber – MCI tradizionali           zione al 2050 si differenziano in parte da quelle
 4 Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi          analizzate al 2030. Nella fattispecie, anche sulla
   con tenore di zolfo ≤0,5% con motore                  scorta delle indicazioni del gruppo di lavoro, è
   elettrico e batteria accoppiati a un MCI              stata eliminata l’opzione “Olio combustibile con
   (ambiti specifici)                                    tenore di zolfo al 3,5% e scrubber”, ipotizzando
 5 Metanolo – MCI con alimentazione per                  che a quell’orizzonte non venga più prodotto
   metanolo                                              in conseguenza del completo ri-orientamento
 6 Nuovi combustibili (e-fuels) o vettori energetici     delle raffinerie verso soluzioni a minor impatto
   (prevalentemente ammoniaca, tradizionale              ambientale. Si è ritenuto, inoltre, ragionevole
   ed e-ammoniaca) – MCI o fuel cell con                 inserire l’eventuale installazione di scrubber,
   ibridizzazione elettrica dove utile                   presumibilmente anche più avanzati rispetto
                                                         a quelli in produzione oggi, su quelle navi che
    Non si assiste a nessuna variazione rispetto         saranno ancora alimentate con combustibili pe-          17
all’ordinamento base variando – sia in aumento           troliferi a basso tenore di zolfo, assumendo la
sia in diminuzione – il peso dei criteri legati ai co-   possibile richiesta di azzeramento delle emis-
sti per gli armatori o a quelli per i produttori a       sioni solforose (e quindi l’inasprimento della re-
monte (CAPEX e OPEX). Analogamente, modifi-              golamentazione IMO-2020).
cando i pesi legati a sicurezza e disponibilità o           L’analisi multi-criteri restituisce un ordine di
raddoppiando il peso del criterio “potenzialità di       surclassamento in cui i combustibili petroliferi
rispetto delle norme su inquinamento locale”             con contenuto di zolfo ≤0,5% e i nuovi combu-
– quindi portandolo allo stesso livello dei criteri      stibili (e-fuels)/vettori energetici (prevalente-
più importanti – il risultato non cambia. Sono sta-      mente ammoniaca, tradizionale ed e-ammonia-
te eseguite analisi di sensitività anche variando        ca) vengono ordinati ex aequo (Tab. 6).
le stime dei valori attribuiti alle alternative su al-
                                                              Tab. 6 – Ordine di surclassamento delle
cuni criteri (disponibilità in natura e nel processo      alternative al 2050 con la batteria di pesi base
produttivo, economie di scala, CAPEX produttori
di carburanti/vettori energetici) senza conseguire        1   Nuovi combustibili
esiti significativamente differenti da quello base            (e-fuels) o                Combustibili
che può, pertanto, considerarsi robusto.                      vettori energetici         petroliferi con
                                                              (prevalentemente           tenore di zolfo
                                                              ammoniaca, tradizionale    ≤0,5% – MCI
  2.2. Gli esiti dell’AMC al 2050                             ed e-ammoniaca) –          tradizionali
                                                              MCI o fuel cell con        eventualmente
                                                              ibridizzazione elettrica   con scrubber
   In un orizzonte temporale di trent’anni, è ra-             dove utile
gionevole attendersi modifiche di rilievo rispet-
                                                          2   Powertrain ibridi – Combustibili petroliferi con
to al fuel mix attuale e a quello ipotizzato per              tenore di zolfo ≤0,5% con motore elettrico e
il breve-medio termine, in risposta a possibili               batteria accoppiati a un MCI (ambiti specifici)
e attesi inasprimenti della regolamentazione
                                                          3   GNL – MCI con alimentazione per GNL
internazionale sulle emissioni e a interventi
normativi su scala continentale; questi potran-           4   Metanolo – MCI con alimentazione per
no riguardare sia gli inquinanti locali sia i gas             metanolo
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