"Omaggio a Fellini" 2020 - UniBa
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REGIONE PUGLIA ASSESSORATO INDUSTRIA TURISTICA E CULTURALE REGIONE PUGLIA - FSC 2014/2020- Investiamo nel vostro futuro 2020 13 Febbraio ore 21.00 TEATRO ABELIANO BARI “Omaggio a Fellini” Direttore e sassofono Federico Mondelci grafica & stampa: print & co, srls di g.corcelli
REGIONE PUGLIA ASSESSORATO INDUSTRIA TURISTICA E CULTURALE REGIONE PUGLIA - FSC 2014/2020- Investiamo nel vostro futuro 2020 14 Febbraio ore 20.00 CHIESA DEL SACRO CUORE MOLA DI BARI “Omaggio a Fellini” Direttore e sassofono Federico Mondelci grafica & stampa: print & co, srls di g.corcelli
Il Sindaco Metropolitano Antonio Decaro è lieto di presentare Nino Rota “Omaggio a Fellini” Suite per Sassofono e orchestra (arrangiamenti Roberto Granata) Prova d’Orchestra - Amarcord - Rocco e i suoi fratelli - I Clowns La strada - Il Gattopardo - Il Padrino - La Dolce Vita - Otto e Mezzo Arthur Honegger Pastorale d’été Poema sinfonico Calme / Vif et gai / Calme Serge Rachmaninov Vocalise op. 34/14 Darius Milhaud Scaramouche per sassofono e orchestra, op. 165 c Vif / Modéré / Brazileira 2020
Federico Mondelci Docente, camerista, solista e direttore d’orchestra, Federico Mondelci è da trent’anni uno dei maggiori e più apprezzati interpreti del panorama musicale internazionale. Diplomato in sassofono al Conservatorio di Pesaro, ha studiato anche canto, composizione e direzione d’orchestra; ha perfezionato gli studi al Conservatorio Superiore di Bordeaux sotto la guida del M° Jean-Marie Londeix, diplomandosi con “Medaglia D’Oro” all’unanimità. Svolge la sua carriera a fianco di orchestre quali la Filarmonica della Scala con Seiji Ozawa, I Solisti di Mosca con Yuri Bashmet, la Filarmonica di San Pietroburgo e la BBC Philharmonic sui palcoscenici più famosi del mondo: in Europa, Usa, Australia e Nuova Zelanda. Il suo repertorio non comprende solo le pagine “storiche”, ma è particolarmente orientato verso la musica contemporanea e Mondelci affianca il suo nome accanto a quelli dei grandi autori del Novecento (quali Nono, Kancheli, Glass, Donatoni, Sciarrino, Scelsi, Gentilucci, Graham Fitkin, Nicola Piovani e altri compositori della nuova generazione); eseguendone le composizioni spesso a lui espressamente dedicate, produzioni di straordinario successo che lo conclamano come raffinato solista di raro e straordinario talento. Ha registrato il repertorio solistico con orchestra (sia il repertorio per duo con pianoforte sia per ensemble), per le etichette Delos e Chandos, e numerose produzioni che riflettono il suo grande entusiasmo per la musica contemporanea, come il CD RCA dedicato ad autori italiani e quello monografico su Giacinto Scelsi (per l’etichetta francese INA); quest’ultimo ha infine ottenuto il “Diapason D’Or”. Alla apprezzatissima carriera di solista, nel tempo, affianca una sempre più rilevante carriera nella direzione d’orchestra, dirigendo con crescente passione e convincente professionalità, orchestre e solisti di fama mondiale. Ed ultimi quindi, ma non meno importanti, proprio i successi conseguiti nella direzione d’orchestra, al cui centro spiccano i nomi di celebri solisti, come Ilya Grubert, Michael Nyman, Kathryn Stott, Pavel Vernikov, Nelson Goerner, Francesco Manara, Natalia Gutman e Luisa Castellani. Fondatore inoltre nel 1982 dell’Italian Saxophone Quartet e nel 1995 dell’Italian Saxophone Orchestra, si esibisce con entrambe queste apprezzate formazioni sia in Italia che all’estero, riscuotendo grande successo di pubblico e critica. Nella doppia veste di direttore e solista, Federico Mondelci un'attività ricchissima: in Italia è stato protagonista in importanti appuntamenti quali il Festival delle Dolomiti, il Festival delle Nazioni; ha diretto l’Orchestra Toscanini di Parma, l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l'Orchestra della Fondazione Tito Schipa di Lecce, la Sinfonica Siciliana e la Sinfonica di Sanremo; all’estero, tra i tanti appuntamenti, si è esibito con la Bangkok Symphony Orchestra, la National Symphony Orchestra of Georgia e la prestigiosa Orchestra Sinfonica di San Pietroburgo, dove è da anni ospite regolare nella stagione diretta da Yuri Temirkanov. (www.federicomondelci.com)
Nino Rota (1911 - 1979) “Omaggio a Fellini” - Suite per sassofono e orchestra (arrangiamento Roberto Granata) Prova d’Orchestra / Amarcord / Rocco e i suoi fratelli / I Clowns / La strada / Il Gattopardo / Il Padrino / La Dolce Vita / Otto e Mezzo Questa suite di musiche per il cinema di Nino Rota nasce con il preciso intento di celebrare il centenario della nascita di Federico Fellini, sebbene proponga anche un paio di brani tratti da pellicole dirette invece da un altro grande del cinema italiano, Luchino Visconti e poi dall’italoamericano Francis Ford Coppola. Com’è noto, quello tra Fellini e Rota è uno dei più noti e celebrati binomi del cinema mondiale e non è esagerato sostenere che, in molti casi, le musiche scritte di Rota siano state l’ingrediente indispensabile del successo di tante pellicole del maestro riminese. S’inizia allora con “Prova d’orchestra” (1979), che Fellini definì un “filmetto”: sono in molti a ritenere che Rota non si fosse limitato a comporne la colonna sonora, ma che piuttosto i suoi racconti sui dietro le quinte del mondo musicale avessero fornito al regista l’ispirazione per una pellicola che tutt’oggi ci appare una sorta di metafora dell’Italia di quegli anni, per alcuni aspetti non molto differente da quella dei nostri giorni. “Amarcord” è il capolavoro del 1973, forse il più dichiaratamente autobiografico dei tanti girati dal regista, che rievocò la Rimini della propria adolescenza. E con non minore efficacia, Rota seppe tratteggiarne delicatamente il racconto. Di Luchino Visconti è invece la regia di “Rocco e i suoi fratelli” (1960), una pellicola interpretata, fra gli altri, da un giovanissimo Alain Delon e ispirata alle non facili condizioni di vita dei contadini del Meridione di quegli anni. Lirica, ispirata, a tratti addirittura struggente, la colonna sonora di Rota è un vero e proprio affresco, senza dubbio fra le sue pagine più indovi- nate. Si prosegue con “I clowns” (1970), il documentario fantasy sul mondo del circo, da sempre un impor- tante punto di riferimento nell’immaginifico universo felliniano. Andiamo poi a ritroso, al 1954, con i temi tratti da “La Strada”, uno dei capolavori felliniani che, possiamo dirlo senza ombra di dubbio, senza la colon- na sonora di Rota sarebbe stato meno suggestivo. Il successo di film e musica fu di portata enorme, al punto tale da indurre il Maestro a raccogliere i temi della colonna sonora in una suite per un balletto andato in scena al Teatro alla Scala di Milano nel 1966. Nei panni di Gelsomina, che sullo schermo era interpretata da una magistrale Giulietta Masina, c’era Carla Fracci, mentre le coreografie furono realizzate da Mario Pistoni. Dall’inevitabile successo che ne seguì – oltre venti minuti di applausi col teatro esaurito — deriva anche il definitivo inserimento della suite nei programmi da concerto. Ci riporta quindi a Visconti il “Gattopardo”, il celebre film del 1963 tratto dall’omonimo romanzo di Tomasi di Lampedusa, per il quale Rota concepì una serie di danze che descrivono la lunga festa a palazzo Ponteleone, utilizzando parte delle musiche già scritte per “Appassionatamente”, un film girato nel 1954 da Giacomo Gentilomo e in parte nel 1947 per la “Sinfonia sopra una canzone d’amore”; in aggiunta a queste, musicò anche un valzer che in realtà era una breve pagina pianistica di Verdi, rimasta praticamente inedita sino al 1963. È del 1972 la colonna sonora de “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, probabilmente l’unico dei temi cinematografici di Nino Rota che, in quanto a notorietà, abbia addirittura superato le meravigliose melodie concepite per Fellini. Com’è noto, in occasione di questo film, le musiche di Rota furono escluse dalla corsa all’Oscar, poiché il compositore aveva già utilizzato parte di esse – e in particolare il tema principale – nel 1958 in “Fortunella” di Eduardo De Filippo. Tuttavia, in occasione della seconda parte della trilogia cinematografica dedicata alla saga ideata da Mario Puzo, girata nel 1974, la stessa Academy fece ammenda premiando il compositore per la nuova colon- na sonora. A titolo di curiosità va anche detto che Rota non dette mai particolare importanza al riconosci- mento: non si recò a Hollywood a ritirare la statuetta e, una volta ricevutala per posta, la utilizzò come un semplice fermacarte! Concludiamo infine con un inevitabile ritorno a Fellini che, prima della celeberrima passerella di “Otto e mezzo”- girato nel 1963 e vincitore di ben due premi Oscar - ci propone un passaggio da “La dolce vita”, girato nel 1960 e vincitore della Palma d’oro a Cannes e dell’Oscar per i migliori costumi.
Arthur Honegger (1892 – 1955) Pastorale d’été poema sinfonico Calme / Vif et gai / Calme Si tratta di un breve poema sinfonico che deve il suo successo – per alcuni versi addirittura inatteso – all’immediatezza della sua semplicità di scrittura e all’immediatezza della sua forma. Honegger lo compose nell’agosto del 1920, durante un periodo di vacanza trascorso sulle Alpi, dedicandolo a Roland Manuel. La prima esecuzione invece ebbe luogo a Parigi il 27 febbraio del 1921 con la direzione di Wladimir Golschmann. Siamo di fronte a una composizione bucolica che esprime un senso di intima comunione con la natura. La composizione reca in epigrafe un verso di Rimbaud che recita: “Ho abbracciato l’alba dell’estate…”. Dal punto di vista della struttura, Honegger scelse la forma tripartita ABA, affidando al corno e alla risposta dell’oboe l’esposizione del primo tema, sul sostegno degli archi e dei fiati. Il secondo movimento impiega un motivo campestre che potrebbe apparire ispirato alla Pastorale di Beethoven: lo espone il clarinetto, quindi lo riprendono il flauto e il corno, prima di un ritorno al tema di apertura che viene combinato con quello del movimento centrale. Opera serena e dalla scrittura modale, questa Pastorale finisce per rivelarsi più espressiva, che non squisita- mente descrittiva e brilla per una spontaneità che resta intatta nel passaggio dall’ispirazione alla realizzazione. Sergey Rachmaninov (1873 – 1943) Vocalise op. 34/14 Questa raccolta vocale che non fa impiego di liriche è certo tra le pagine più note e amate di Rachmaninov e venne composta nel 1912 per essere poi revisionata tre anni più tardi. Benché scritta in origine per voce e pianoforte – con la dedica alla cantante Antonina Nezhdanova – l’op 34/14 può vantare un cospicuo numero di trascrizioni, la più nota delle quali è certo quella orchestrale, che affida agli archi il ruolo origina- riamente concepito per la voce. Darius Milhaud (1892 - 1974) Scaramouche per sassofono e orchestra, op. 165 c Vif / Modéré / Brazileira. La genesi della versione per sassofono e orchestra di Scaramouche è abbastanza lunga. Nel 1937, Milhaud scrisse le musiche di scena per “Le Médecin Volant” di Molière, andato in scena al teatro Scaramouche di Parigi. Da quella partitura, nota col numero d'opera 165 a, l’autore trasse il materiale per una suite per due pianoforti, l’op. 165 b, intitolata appunto Scaramouche. Nel 1939 infine, realizzò una nuova versione, appun- to la 165 c, per sassofono o clarinetto e orchestra. Ad onor del vero, va detto che la versione più nota ed eseguita resta tutt’oggi quella per due pianoforti, anche se non sono pochi i sassofonisti che l’hanno inclusa nel proprio repertorio. L’opera si apre con un carattere vivace e gioviale per proseguire nel movimento centrale con una sorta di Siciliana che sembra rievocare la nostalgia del blues. Dal taglio decisamente vivace, grazie all’impiego della scrittura sincopata, è invece il movimento finale, la Brazileira, un samba sincopato che impiega anche delle armonie volutamente aggressive. a cura di Ugo Sbisà
Sorta nel 1968, grazie alla sensibilità con cui l’Amministrazione provinciale di Bari accolse le appassionate sollecitazioni del prof. Vitantonio Barbanente, l’Orchestra di Bari inaugurò la sua attività con la direzione artistica di Gabriele Ferro, all’epoca giovane docente del Conservatorio di Bari, diretto da Nino Rota. Tre anni dopo l’orchestra – riconosciuta dal Ministero dello Spetta- colo come “formazione di interesse nazionale”, iniziò il suo cammino di Istituzione Concertistica Orchestrale (ICO). Sin dalla nascita ha svolto un’intensa attività, collaborando anche a più riprese col Teatro Petruzzelli, in occasione delle stagioni liriche tradizionali, e partecipando anche a prestigiose trasferte: festivals di Spoleto (1984), Bergen (1985) e Charleston (1985). Nel tempo la direzione artistica della istituzione è stata affidata a Gabriele Ferro, Pietro Argento, Bruno Campanella, Rino Marrone, Nino Lepore, Michele Marvulli, Paolo Lepore, Roberto De Simone, Nicola Samale, Daniel Oren, Marco Renzi ed Angelo Cavallaro. Il riassetto amministrati- vo regionale che, a livello nazionale, ha portato alla eliminazione delle Amministrazioni provin- ciali, non ha peraltro fermato l’attività del complesso che non ha mai sospeso la sua attività, dopo aver assunto una sua struttura artistico - amministrativa autonoma e la denominazione “Orchestra sinfonica metropolitana di Bari”. Alla direzione artistica è tornato, in virtù dei suoi rapporti con Bari, dove per anni aveva diretto il Conservatorio musicale “N. Piccinni”, il maestro Marco Renzi, sostenuto per la gestione ammi- nistrativa da Maria Grazia Magenta. Designazione che ha garantito e ulteriormente ampliato le prospettive programmatiche del complesso, la cui attività ormai comprende apprezzate esibizioni anche in numerosi centri della Regione. Val la pena aggiungere che si sono instaurati positivi rapporti col Conservatorio barese, molti dei migliori allievi del quale si aggiungono di volta in volta all’organico del complesso, acquisendo di conseguenza una fruttuosa esperienza artistica e formativa. Nel tempo sul podio dell’orchestra si sono avvicendati musicisti di valore, che hanno contribui- to alla ulteriore maturazione del complesso; fra gli altri vanno ricordati Nino Rota, Piero Bellugi, Luciano Berio, Roberto Duarte, Mario Gusella, Jay Friedmann, Donato Renzetti, Peter Maag, Franco Mannino, Bruno Aprea, Vladimir Delman, Boris Brott, Marcello Viotti, Alberto Zedda ed i 2020
compositori Ennio Morricone e Giorgio Gaslini. L’attuale direzione artistica, inoltre, ha consoli- dato la politica di valorizzazione di dotati elementi locali, impegnando di volta in volta anche direttori e solisti pugliesi, già ben presenti sulla scena musicale nazionale o “emergenti”. Tra i numerosi solisti di grande prestigio nazionale ed internazionale esibitisi col complesso vanno ricordati Dino Asciolla, Salvatore Accardo, Massimo Quarta, Felix Ayo, Boris Belkin, Nina Beilina, Rocco Filippini, Mario Brunello, Franco Petracchi, Pierluigi Camicia, Emil Gilels, Marcello Abbado, Aldo Ciccolini, Sergio Fiorentino, Lya De Barberiis, Benedetto Lupo, Kathy Berberian, Trio di Trieste. Fra le varie iniziative promosse nell’ambito delle stagioni, vanno ricordate un ciclo di manifesta- zioni dedicate a “Nino Rota compositore del nostro tempo” (1995), la co-organizzazione del Festival Mousiké nell’ambito del programma del Dipartimento dello Spettacolo “Culture dei Mari” finanziato dalla Comunità Europea in collaborazione con i più prestigiosi centri europei di ricerca sulla musica antica. Fra i quali il Centre de Musique Baroque de Versailles, l’Università di Saragozza, l’Università di Londra e il Centro di musica antica di Napoli (1996 - 2000). Nel 1996 l’orchestra ha commissionato l’edizione critica – edita da Il Melograno di Roma – di un’opera inedita del 1780 del compositore Giacomo Insanguine di Monopoli. Il complesso ha anche realizzato registrazioni di successo, fra le quali vanno ricordate il “Concerto n.3” di Rachmaninov (solista il pianista Pasquale Jannone), lo “Stabat Mater” di Rossini (1998) e la composizione di Vito Paternoster “Il pane” (1999) diretta dallo stesso autore. Nel 2000, l’orchestra ha presentato in “prima mondiale” la cantata “Populorom Progressio” di Roberto De Simone, con Michele Placido voce recitante. Il 17 maggio 2003, in occasione del conferimento a Sua Santità papa Giovanni Paolo II della laurea “honoris causa” in Giurisprudenza, l’orchestra ha tenuto a Roma due concerti: uno alla presenza del Papa nella sala “Paolo VI” e l’altro nella Basilica di S. Maria Maggiore, concerti ripresi dalle tv nazionali e dalla tv satellitare vaticana. Nel 2005, in collaborazione con la “Fundacion Eutherpe” di Léon (Spagna) ha partecipato – dal 4 al 10 luglio – al Corso magistrale di pianoforte e direzione d’orchestra per giovani pianisti e direttori tenuto dal pianista Joaquin Achucarro e dal maestro Bruno Aprea. Nello stesso anno, ha eseguito nella Cattedrale di Bari, l’oratorio “Mysterium” di Nino Rota in memoria di papa Giovanni Paolo II e, in diretta televisiva, in occasio- ne del Congresso Eucaristico Nazionale, la “Misa Tango” di Bacalov diretta dall’autore. Nel 2007 a Roma, nell’auditorium del Parco della Musica, l’orchestra si è esibita nel “Concerto della Solidarietà”, nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero dei Beni Culturali, con l’alto patronato della Presidenza della Repubblica ed il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tutti impegni prestigiosamente assolti e che si aggiungono alle apprezzate esibizioni in ambito regionale, sotto la direzione di prestigiosi direttori e con la partecipazione di famosi solisti italiani e stranieri. 2020
VIOLINI PRIMI VIOLONCELLI FAGOTTI Giovanni Zonno** Mario Petrosillo* Andrea Ciullo* Alexandru Voicu Carla Milda Angelo Iacca Francesca Paola Gravina Paolo Scoditti Michele Panno CORNI Saverio Simone CONTRABBASSI Stefano Danisi* Giovanni Lanzilotta Gianfranco Rizzi* Antonio Fracchiolla Rossella Nitti Antonio Magno Pietro Cicolecchia TROMBE FLAUTI Michele Rivellini* VIOLINI SECONDI Beatrice Mappa* Michele Ventrella Claudio Andriani* Claudia Lops Giovanni Castro TROMBONI Pasqua Sciancalepore OBOI Luciano Blasio Simonetta Aresta Nicola Leone* Orlando Miccolupo Giuseppe Degirolamo TIMPANI Raffaele Campagna Luigi Tarantino* Mariateresa Primo CLARINETTI Francesco Masellis* VIOLE Miriam Goffredo Lorenzo Losavio* Walter Folliero Amanda Palombella Davide Terenzio ISPETTORE Michele Rivellini ** 1° Violino spalla - * Prime Parti DIRETTORE ARTISTICO Marco Renzi DIRIGENTE Maria Grazia Magenta Servizio Orchestra: Via Spalato n. 19, 70121 Bari - www.cittametropolitana.ba.it - Info Tel.: 080.5412241 - 290 grafica & stampa: print & co, srls di g.corcelli
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