Oltre la pesca l'acquacoltura. Quali opportunità per il settore? - ARDAF
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ARDAF – Associazione Romana Dottori Agronomi e Forestali Martedì 24 ottobre 2017 Oltre la pesca…l’acquacoltura. Quali opportunità per il settore? FEAMP – Fondo Europeo per l’Acquacoltura Marittima e la Pesca Un’introduzione al settore dell’acquacoltura. Dr. For. Martina Cherubini
Che cos’è l’acquacoltura? L’acquacoltura è la pratica di allevamento di pesci, mitili, molluschi e crostacei in ambiente marino, di acqua dolce o salmastra. Che differenza c’è con la pesca? I pesci che vengono allevati appartengono ad una sola o a più specie che vengono fatte crescere in ambiente protetto e controllato ed alimentate con mangimi tracciati.
Perché ci interessa? • Imprenditore Agricolo (Art. 2135 Codice Civile come modificato dal D.Lgs 18 maggio 2001, n. 228) Attività agricole in senso stretto È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.
Cosa si alleva. Piscicoltura d’acqua dolce 1) La trota. 2) L’anguilla 3) La carpa 4) Gli ibridi (il persico spigola e il persico trota) 5) Il pesce gatto 6) Lo storione 7) La tinca
Cosa si alleva. Molluschicoltura 1) Mitili (cozze) 2) Vongole Crostaceicoltura (0,03%) 1) Mazzancolle
In Italia il settore è sviluppato? L’Italia appare abbastanza sviluppata con circa 800 impianti che producono annualmente circa 140.000 tonnellate di prodotti freschi. La produzione di allevamento contribuisce per il 40% alla produzione ittica nazionale e al 30% della richiesta di prodotto fresco. La crescita che si era cercata però con lo scorso Piano Nazionale della Pesca e dell’Acquacoltura (FEP 2006-2013) non è stata raggiunta come ci si aspettava per diversi motivi e ne consegue che la fornitura di prodotto ittico in Italia è ancora per l’80% esterna.
Scenari di produzione in Italia e nel mondo NEL MONDO Nelle ultime tre decadi la produzione di prodotti di ambiente acquatico è più che raddoppiata nel mondo. Nonostante ciò è continuato ad essere evidente un non bilanciamento tra offerta e richiesta dei prodotti per cui la FAO ha evidenziato la necessità di comprendere quali sono i driver che muovono la richiesta dei prodotti creando flussi commerciali rilevanti. L’Asia contribuisce con il 57% delle produzioni mentre l’Europa con il 18%.
Scenari di produzione in Italia e nel mondo I principali drivers di cambiamento (positivo o negativo) individuati sono stati i seguenti: - La domanda di prodotti ittici conseguenza dell’aumento demografico (+) (La Banca Mondiale nelle stime previsionali di crescita demografica (2013) ha ipotizzato che la richiesta di prodotti ittici nel 2030 salirà a 261 mln di tonnellate di cui oltre il 62% dovrà provenire dall’acquacoltura. Gioco forza i trend produttivi dovrebbero vedere una crescita futura ben maggiore, addirittura triplicata rispetto alle produzioni attuali). NEL MONDO Nel 2014 il 50% dei prodotti di origine acquatica consumati nel mondo provengono da allevamento (EUROFISH 2014)
Scenari di produzione in Italia e nel mondo I principali drivers di cambiamento (positivo o negativo) individuati sono stati i seguenti: - Il cambiamento dei costumi (+) verso diete a base di prodotti con maggior valore nutrizionale e proteico (sostituzione del riso col pesce nei paesi più popolosi del mondo) e le barriere commerciali (-). (I prodotti ittici sono importanti per l’apporto di proteine di elevata qualità, micronutrienti, minerali e acidi grassi saturi, colesterolo e carboidrati. In Europa è raccomandato il consumo di almeno 2 porzioni di pesce a settimana…attualmente sostenibile solamente con apporto di prodotti dell’acquacoltura. L’import al momento costituisce il 70% della richiesta in Europa. Le condizioni dell’import rappresentano quindi un parametro importante per il commercio.) - Cambiamenti climatici (-) (Eventi climatici ormai periodici dovuti ai cambiamenti del clima quali eventi meteo marini estremi, riscaldamento globale, disponibilità di acqua e di suolo, qualora dovessero diventare anche più NEL MONDO frequenti ed estremi porterebbero conseguenze anche nel settore dell’allevamento ittico).
In particolare sui cambiamenti climatici Nei prossimi decenni la regione euri-mediterranea dovrà far fronte agli impatti dei cambiamenti climatici, che insieme alla pressione antropica sulle risorse naturali, renderanno la regione una delle aree più vulnerabili d’Europa (European Environment Agency, 2012). Alcuni problemi connessi con l’acquacoltura potrebbero essere: - l’acidificazione delle acque che può influenzare la calcificazione delle conchiglie dei molluschi rendendoli più vulnerabili nelle fasi di crescita e durante i processi di lavorazione; - Il riscaldamento delle acque che potrebbe portare all’insorgere di patologie ed avere effetti negativi sul ciclo riproduttivo delle specie più stenoterme, condizionare lo sviluppo del fitoplancton con effetti sempre sulla molluschicoltura; - Gli eventi meteorici intensi può portare l’afflusso di ingenti quantità d’acqua piovana lungo la costa con ripercussioni sul ciclo vitale di specie stenoaline, apportare maggior carico microbiologico e favorire il fitoplancton tra cui le microalghe, portatrici di biotossine e macrofite; - Le forti mareggiate potrebbero aumentare il rischio di danni agli impianti o perdita del prodotto.
Scenari di produzione in Italia e nel mondo Indicatori di sostenibilità tra produzioni diverse a confronto Mettendo a confronto l’uso di risorse (suolo, acqua, fertilizzanti, energia) come domanda di risorse naturali – INPUT, rispetto alle esternalità (nutrienti ed emissioni di gas serra) sull’ambiente- OUTPUT dei vari sistemi di produzione zootecnica, l’avicoltura e l’acquacoltura sembrano quelli più sostenibili ed auspicabili in uno scenario di aumento delle produzioni dimostrando la minore NEL MONDO impronta ambientale.
Scenari di produzione in Italia e nel mondo In Europa l’autoapprovvigionamento di prodotti acquatici si assesta sul 35% mentre il restante 65% dipende dall’import. Tra il 2000 e il 2012 la produzione comunque è rimasta stabile. Inoltre negli ultimi anni l’acquacoltura ha assunto maggiore importanza che è coincisa più ad una diminuzione della pesca di circa il 40% che ad un reale aumento del settore. IN EUROPA
Scenari di produzione in Italia e nel mondo IN EUROPA Le principali specie allevate sono queste 5 Realizzano un valore di 4 miliardi di euro proveniente per il 70% dai pesci e per il 30% da molluschi e crostacei: • Mitili (cozze) • Trote • Salmoni • Orate • Ostriche Di minore rilevanza di valore troviamo Branzino, carpe e vongole. I maggiori paesi produttori, con il 77% delle produzioni totali, sono SPAGNA (21%), FRANCIA(16%), REGNO UNITO (16%), ITALIA (13%) E GRECIA(11%).
Scenari di produzione in Italia e nel mondo In Europa il consumo pro capite si assesta sui 25 Kg/anno per persona, contro i 18 Kg/anno persona a livello mondiale. Di questi ca. il 70% è costituito da prodotti della pesca (anche di importazione ad es. per specie quali il tonno, salmone, merluzzo che spuntano prezzi più bassi rispetto al pescato locale) e ca. il 30% da prodotti dell’acquacoltura. Inoltre l’Europa esporta il 95% dei prodotti pescati mentre ciò non avviene per i prodotti dell’acquacoltura. L’Italia ha una media di 19 Kg/anno a persona. IN EUROPA
Scenari di produzione in Italia e nel mondo L’acquacoltura in Italia produce annualmente ca. 140 mila tonnellate di prodotto per un valore di 400 mln di euro e ca. 7.700 addetti nelle filiere. L’Italia rappresenta il 13% del volume e il 10% del valore della produzione di prodotti di acquacoltura. E’ specializzata, insieme a Francia e Spagna, sulla produzione di molluschi ma detiene il primato nella produzione di vongole veraci (sp. Ruditapes philippinarum). La produzione interna copre i 2/3 della richiesta di mitili, ¼ della produzione di storioni e IN ITALIA 1/5 della produzione di trote.
Scenari di produzione in Italia e nel mondo Le imprese e gli addetti Le imprese censite nel 2013 sono 820. Le unità di personale impegnate sono ca. 7400. A livello regionale i capisaldi del settore sono rappresentati dalle Regioni Emilia Romagna e Veneto che insieme fanno il 50% della produzione nazionale, seguite poi da Friuli (13%) e Puglia (9%). Il Lazio contribuisce con il 5,8%. In Emilia Romagna gli impianti sono 145 con un n. di addetti di ca. 1.750. In Veneto sono 192 con ca. 2.850 addetti. In Valle d’Aosta è presente 1 impianto con 3 addetti per l’allevamento della trota e del salmerino con produzioni stabili sulle 14 t/anno e un valore di ca. 70.000€.
Quali sono i programmi disponibili ad oggi per migliorare gli investimenti nel settore? A capo della programmazione attuale abbiamo l’Europa che detta gli obiettivi da perseguire per sviluppare attività d’acquacoltura per creare economia con la POLITICA COMUNE DELLA PESCA. I principi che ispirano la realizzazione degli obiettivi devono essere quelli di un’innovazione e crescita “intelligente, sostenibile e inclusiva” come ci insegnano la Strategia Europea 2020 e la cosiddetta Crescita Blu. Da qui l’Italia ha prodotto il PIANO STRATEGICO PER L’ACQUACOLTURA 2014-2020, strumento di governo per il settore che trova come fonte di applicazione delle varie azioni di sviluppo individuate il FEAMP – Fondo Europeo per l’Acquacoltura marittima e la pesca
Piano strategico – i 4 macrobiettivi La Comunità europea ha focalizzato l’attenzione su 4 obiettivi su cui muoversi per incentivare il settore: 1) Rafforzare le capacità istituzionali e semplificare le procedure amministrative. 2) Pianificazione coordinata dello spazio e aumento potenziale dei siti (nuove assegnazioni sia in ambiente marino che in acque interne) 3) Promuovere la competitività (formazione, ricerca, innovazione su tutta la filiera riguardo la tutela ambientale, la salute degli animali e le esigenze dei consumatori) 4) Promozione della equa concorrenza e miglioramento del mercato.
L’acquacoltura è uno tra i sistemi di produzione zootecnica più sostenibili in termini di uso di risorse naturali, emissione di nutrienti, uso di superfici e consumo d’acqua dolce (World Bank, 2013). Grazie per l’attenzione!
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