NOVENA DI NATALE - Parrocchia per te
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NOVENA DI NATALE I. LUCERNARIO CANTO DELLE «PROFEZIE» Regem venturum Dominum, venite, adoremus. Rallegrati, popolo di Dio ed esulta di gioia, città di Sion: * ecco, verrà il Signore e ci sarà grande luce in quel giorno e i monti stilleranno dolcezza; scorrerà latte e miele tra i colli perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme. Ecco, verrà il Signore Dio: un uomo della casa di Davide salirà sul trono; voi lo vedrete ed esulterà il vostro cuore. Ecco apparire il Signore: non mancherà alla parola data; * se ancor non giunge, ravviva l’attesa, poiché certo verrà e non potrà tardare. 16 dicembre Ecco sta per venire lo sposo, il re d’Israele, busserà e chiederà di aprirgli la porta. * È giunto ormai il tempo delle nozze, il giorno della sua gioia e della sua felicità. Pronta è la regina, amabile come l’aurora, bella come la luna e splendente come il sole. 17 dicembre Viene la Sapienza, il creatore dell’universo, e cerca il luogo del suo riposo. Prenderà in eredità Israele e pianterà in Giacobbe la sua tenda con letizia. 18 dicembre Presto apparirà la nostra guida, il pastore d’Israele; * verrà per liberare il suo popolo, lo condurrà verso una terra fertile e spaziosa dove scorre latte e miele. 19 dicembre Un nuovo germoglio spunterà dal tronco di Iessee lo Spirito del Signore verrà su di lui. * Stenderà la sua mano e radunerà i dispersi d’Israele. Vedranno la sua pace i popoli del mondo e come a stella guarderanno. 20 dicembre Manderà il Signore suo servo e a lui darà il suo potere. * Gli consegnerà le chiavi della casa di Davide e sarà per il popolo come un Padre per i figli. 21 dicembre Mostrerà Dio a Gerusalemme il suo amore e il suo splendore, * e da oriente ritornerà a Sion la sua gioia. I popoli godranno della sua splendida aurora e finiranno tutti i giorni del dolore. 22 dicembre Metterà il Signore sul monte Sion una pietra preziosa, un fondamento sicuro. * Farà trionfare il diritto e la giustizia e annullerà in quel giorno il potere della morte. 23 dicembre In quel giorno manderà il Signore stesso un segno dal cielo * e una vergine darà alla luce un figlio. Sarà chiamato Dio con noi, si nutrirà di panna e miele e governerà con giustizia tutti i popoli del mondo.
24 dicembre Domani sarà sconfitto il male della terra e regnerà su noi il Salvatore del mondo. SEGNO DI CROCE ACCENSIONE DELLA LAMPADA SI ACCENDE UNA LUCE 16 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. Vegliate, lo sposo non tarderà; se siete pronti, vi aprirà. Lieti cantate: gloria al Signor! Nascerà il Redentor. (2 volte) 17 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. Sapienza del Padre, illuminerà, donando all’uomo verità. 18 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. el rovo di uoco appari a osè, Dio d’Israele, guida e re. 19 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. Virgulto di Iesse germoglierai, pace e giustizia porterai. 20 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. O chiave di David, tu aprirai, gli schiavi liberi farai. 21 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. Il volto di Dio su noi splenderà, l’astro d’oriente sorgerà. 22 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. La pietra angolare ci riunirà, la casa non vacillerà. 23 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. O Emmanuele, Dio con noi, ci renderai fratelli tuoi. 24 dicembre Si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà tra noi Gesù. La notte profonda terminerà, grande fulgore apparirà. PREGHIERA DI INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO Siamo qui dinanzi a te, Spirito Santo: siamo tutti riuniti nel tuo nome. Vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori. Insegnaci tu ciò che dobbiamo fare, mostraci tu il cammino da seguire tutti insieme. Non permettere che da noi peccatori sia lesa la giustizia, non ci faccia sviare l’ignoranza, non ci renda parziali l’umana simpatia, perché siamo una sola cosa in te e in nulla ci discostiamo dalla verità. Lo chiediamo a Te, che agisci in tutti i tempi e in tutti i luoghi, in comunione con il Padre e con il Figlio, per tutti i secoli dei secoli. Amen
II. LITURGIA DELLA PAROLA 16 dicembre: PRIMO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dal vangelo di Giovanni. Gesù disse a Nicodemo: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo. […] Papa Francesco ha invitato la Chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione: «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». In questo itinerario ci spinge e ci guida un interrogativo di fondo: come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale? Affrontare questo interrogativo richiede di mettersi in ascolto dello Spirito Santo, che come il vento «soffia dove vuole e ne sentiva la voce, ma non sai da dove viene né dove va», rimanendo aperti alle sorprese che certamente predisporrà per noi lungo il cammino. Si attiva così un dinamismo che consente di iniziare a raccogliere alcuni frutti di una conversione sinodale, che matureranno gradualmente. SILENZIO 17 dicembre: SECONDO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dal vangelo di Luca. Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: «Arriva la pioggia», e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: «Farà caldo», e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?» Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Il cammino sinodale si snoda all'interno di un contesto storico segnato da cambiamenti epocali della società e da un passaggio cruciale della vita della Chiesa, che non è possibile ignorare: è nelle pieghe della complessità di questo contesto, nelle sue tensioni e contraddizioni, che siamo chiamati a «scrutare i segni dei tempi ed interpretarli alla luce del Vangelo».
Una tragedia globale come la pandemia di COVID-19 «ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va danno di tutti: ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme». Al tempo stesso la pandemia ha fatto esplodere le disuguaglianze e le inequità già esistenti. (…) Le Encicliche Laudato si' e Fratelli tutti documentano la profondità delle fratture che percorrono l'umanità, e a quelle analisi possiamo fare riferimento per metterci in ascolto del grido dei poveri e della terra e riconoscere i semi di speranza e di futuro che lo Spirito continua a far germogliare anche nel nostro tempo: «Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L'umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune». SILENZIO 18 dicembre: TERZO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE Oggi la novena viene celebrata alle ore 17 nella chiesa parrocchiale di San Martino canavese durante la Santa Messa festiva della vigilia. 19 dicembre: QUARTO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dal vangelo di Giovanni. Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. La sinodalità rappresenta la strada maestra per la Chiesa, chiamata a rinnovarsi sotto l'azione dello Spirito e grazie all'ascolto della Parola. La capacità di immaginare un futuro diverso per la Chiesa e le sue istituzioni all'altezza della missione ricevuta dipende in larga parte dalla scelta di avviare processi di ascolto, dialogo e discernimento comunitario, a cui tutti e ciascuno possano partecipare e contribuire. Al tempo stesso, la scelta di “camminare insieme” è un segno pro etico per una famiglia umana che ha bisogno di un progetto condiviso, in grado di perseguire il bene di tutti. Una Chiesa capace di comunione e di fraternità, di partecipazione e di sussidiarietà, nella fedeltà a ciò che annuncia, potrà mettersi a fianco dei poveri e degli ultimi e prestare loro la propria voce. Per “camminare insieme” è necessario che ci lasciamo educare dallo Spirito a una mentalità davvero sinodale, entrando con coraggio e libertà di cuore in un processo di conversione senza il quale non sarà possibile quella «continua riforma di cui la Chiesa, in quanto istituzione umana e terrena, ha sempre bisogno». SILENZIO
20 dicembre: QUINTO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dal vangelo di Giovanni. Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. ella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. «Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola “Sinodo”», che «è parola antica e veneranda nella Tradizione della Chiesa, il cui significato richiama i contenuti più profondi della Rivelazione». È il «Signore Gesù che presenta se stesso come “la via, la verità e la vita”», e «i cristiani, alla sua sequela, sono in origine chiamati “i discepoli della via”». La sinodalità in questa prospettiva è ben più che la celebrazione di incontri ecclesiali e assemblee di Vescovi, o una questione di semplice amministrazione interna alla Chiesa; essa «indica lo speci ico “modo di vivere e operare” della Chiesa Popolo di Dio che mani esta e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel radunarsi in assemblea e nel partecipare attivamente di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice». Si intrecciano così quelli che il titolo del Sinodo propone come assi portanti di una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione. SILENZIO 21 dicembre: SESTO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dagli Atti degli Apostoli. Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti». Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Lo Spirito di Dio che illumina e vivi ica questo “camminare insieme” delle Chiese è lo stesso che opera nella missione di Gesù, promesso agli Apostoli e alle generazioni dei discepoli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica. Lo Spirito, secondo la promessa del Signore, non si limita a confermare la continuità del Vangelo di Gesù, ma illuminerà le profondità sempre nuove della sua Rivelazione e ispirerà le decisioni necessarie a sostenere il cammino della Chiesa.
Nel suo impianto fondamentale, una scena originaria appare come la costante del modo con cui Gesù si rivela lungo tutto il Vangelo, annunciando l'avvento del Regno di Dio. Gli attori in gioco sono essenzialmente tre (più uno). Il primo naturalmente è Gesù, lui protagonista assoluto che prende l'iniziativa, seminando le parole e i segni della venuta del Regno senza fare «preferenza di persone». In varie forme, Gesù rivolge una speciale attenzione ai “separati” da Dio e agli “abbandonati” dalla comunità (i peccatori ei poveri, nel linguaggio evangelico). Con le sue parole e le sue azioni offre la liberazione dal male e la conversione alla speranza, nel nome di Dio Padre e nella forza dello Spirito Santo. SILENZIO 22 dicembre: SETTIMO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dal vangelo di Matteo. Partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore - disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita. Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. L'azione di evangelizzazione e il messaggio di salvezza non sarebbero comprensibili senza la costante apertura di Gesù all'interlocutore più ampio possibile, che i Vangeli indicano come la folla, ossia l’insieme delle persone che lo seguono lungo il cammino, e a volte addirittura lo inseguono nella speranza di un segno e di una parola di salvezza: ecco il secondo attore della scena della Rivelazione. L'annuncio evangelico non è rivolto solo a pochi illuminati o prescelti. L'interlocutore di Gesù è “il popolo” della vita comune, il “chiunque” della condizione umana, che Egli mette direttamente in contatto con il dono di Dio e la chiamata alla salvezza. In un modo che sorprende e talora scandalizza i testimoni, Gesù accetta come interlocutori tutti coloro che emergono dalla folla, come per esempio ascolta le appassionate rimostranze della donna cananea, che non può accettare di essere esclusa dalla benedizione che Egli porta. SILENZIO
23 dicembre: OTTAVO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dal vangelo di Marco. Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Tra coloro che seguono Gesù prende netto rilievo la figura degli apostoli che Lui stesso chiama, sin dall'inizio, destinandoli all'autorevole mediazione del rapporto della folla con la Rivelazione e con l’avvento del Regno di Dio. L'ingresso di questo terzo attore sulla scena non avviene grazie a una guarigione o conversione, ma coincide con la chiamata di Gesù. L'elezione degli apostoli non è il privilegio di una posizione esclusiva di potere e di separazione, bensì la grazia di un ministero inclusivo di benedizione e di comunione. Grazie al dono dello Spirito del Signore risorto, costoro devono custodire il posto di Gesù, senza sostituirlo: non per mettere filtri alla sua presenza, ma per rendere facile incontrarlo. SILENZIO 24 dicembre: NONO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE LETTURA BIBLICA Dal vangelo di Giovanni. In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Dal Documento Preparatorio della 16^ Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Gesù, la folla nella sua varietà, gli apostoli: ecco l'immagina e il mistero da contemplare e approfondire continuamente perché la Chiesa sempre più diventi ciò che è. Nessuno dei tre attori può uscire di scena. Se viene a mancare Gesù e al suo posto si insedia qualcun altro, la Chiesa diventa un contratto fra gli apostoli e la folla, il cui dialogo finirà per seguire la trama del gioco politico. Senza gli apostoli, autorizzati da Gesù e istruiti dallo Spirito, il rapporto con la verità evangelica si interrompe e la folla rimane esposta a un mito o una ideologia su Gesù, sia che lo accolga sia che lo rifiuti. Senza la folla, la relazione degli apostoli con Gesù si corrompe in una forma settaria e autoreferenziale della religione, e l'evangelizzazione perde la sua luce, che promana dalla rivelazione di sé che Dio rivolge a chiunque, direttamente, offrendogli la sua salvezza.
C'è poi attore “in più”, l'antagonista, che porta sulla scena la separazione diabolica degli altri tre. Di fronte alla disturbante prospettiva della croce, ci sono discepoli che se ne vanno e folle che cambiano umore. L’insidia che divide - e quindi contrasta un cammino comune - si manifesta indifferentemente nelle forme del rigore religioso, dell'ingiunzione morale che si presenta come più esigente di quella di Gesù, e della seduzione di una sapienza politica mondana che si vuole più efficace di un discernimento degli spiriti. Per sottrarsi agli inganni del “quarto attore” è necessaria una conversione continua. SILENZIO ANTIFONA AL MAGNIFICAT (dal 16 al 23 dicembre) 16 dicembre Sei tu, Signore, colui che aspettiamo: tu vieni a salvare il tuo popolo. 17 dicembre O SAPIENTIA O Sapienza, che esci dalla bocca dell'Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza! 18 dicembre O ADONAI O Signore, guida della casa d'Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco di fiamma del roveto e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente. 19 dicembre O RADIX JESSE O Radice di lesse, che ti innalzi come segno per i popoli, tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano: vieni a liberarci, non tardare. 20 dicembre O CLAVIS DAVID O Chiave di Davide, scettro della casa d'Israele, che apri e nessuno può chiudere, chiudi e nessuno può aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte. 21 dicembre O ORIENS O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte. 22 dicembre O REX GENTIUM O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno: vieni e salva l'uomo che hai formato dalla terra. 23 dicembre O EMMANUEL O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci; o Signore nostro Dio.
CANTO DEL MAGNIFICAT (Lc 1, 46-55) L'anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. * D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. Si ripete tutti insieme l’ANTIFONA AL MAGNIFICAT
ANTIFONA AL BENEDICTUS (il 24 dicembre) 24 dicembre Per Maria il tempo è compiuto: partorirà il suo figlio primogenito. CANTO DEL BENEDICTUS (Lc 1, 68-79) Benedetto il Signore Dio d’Israele, * perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente * nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso * per bocca dei suoi santi pro eti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, * e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri * e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, * di concederci, liberàti dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia * al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato pro eta dell’Altissimo * perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza * nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, * per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre * e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi * sulla via della pace. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. Si ripete tutti insieme l’ANTIFONA AL BENEDICTUS
INTERCESSIONI (16 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per la Chiesa: perché sia luce per le nazioni e sacramento universale di salvezza, camminando con tutti i popoli verso il Regno di Dio. 2. Per avere orecchie che ascoltano: perchè i nostri cuori e le nostre menti siano aperti ad ascoltare gli altri senza pregiudizi. INTERCESSIONI (17 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per il nostro papa Francesco, il nostro Vescovo Edoardo, e per tutto il Popolo di Dio della Diocesi di Ivrea: perchè la celebrazione di questo Sinodo ci aiuti a discernere la volontà di Dio e a realizzarla con coraggio. 2. Per il dono di parlare e di “dire la nostra”: perché siamo incoraggiati in questo viaggio sinodale a parlare con coraggio, integrando la libertà, la verità e l'amore. INTERCESSIONI (18 dicembre) Oggi la novena viene celebrata alle ore 17 nella chiesa parrocchiale di San Martino canavese durante la Santa Messa festiva della vigilia. INTERCESSIONI (19 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per una Chiesa che sa celebrare: perchè il nostro cammino insieme nei prossimi mesi sia basato sull'ascolto comune della Parola di Dio e sulla celebrazione dell'Eucaristia nella comunione del popolo di Dio. 2. Per le nostre famiglie: perchè il tempo che viviamo diventi occasione di riscoprire l’accoglienza verso i più poveri, i più abbandonati, aprendo il cuore al mondo intero. INTERCESSIONI (20 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per la Chiesa: perché possiamo camminare come compagni, l'uno accanto all'altro sulla stessa strada. 2. Per noi qui radunati: perché questo Processo Sinodale ci conduca sempre più profondamente nella comunione della Chiesa, favorisca la nostra partecipazione ad essa e ci renda capaci di vivere la missione. INTERCESSIONI (21 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per un vero dialogo nella Chiesa e nella Società: perché attraverso un cammino di perseveranza, pazienza e comprensione reciproca, siamo attenti all'esperienza delle persone e dei popoli. 2. Per tutte le autorità civili e pubbliche: perchè cerchino sempre il bene comune, agendo con giustizia e integrità.
INTERCESSIONI (22 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per la nostra partecipazione alla Missione di Cristo: perchè attraverso il nostro cammino Sinodale insieme, possiamo crescere nella responsabilità condivisa per la missione che ci è stata affidata. 2. Per i malati, le persone sole, gli oppressi e i sofferenti: perché non siano mai scartati, ma piuttosto custoditi e curati come il volto di Cristo in un mondo sofferente. INTERCESSIONI (23 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per l'esercizio dell'autorità e la partecipazione al popolo di Dio: perchè le radici Sinodali della Chiesa portino come frutto nuovi modi di essere al servizio gli uni agli altri a tutti i livelli del Corpo di Cristo. 2. Per tutte le decisioni che saranno prese in questo cammino Sinodale: perchè siano raggiunte con il discernimento attraverso un consenso che scaturisce dalla nostra obbedienza comune allo Spirito Santo. INTERCESSIONI (24 dicembre) Vieni, o Signore, la terra ti attende, alleluia! 1. Per una spiritualità del camminare insieme: perché possiamo essere formati come discepoli di Cristo, come famiglie, come comunità e come esseri umani, attraverso la nostra esperienza di questo cammino Sinodale. 2. Per l'unità dei cristiani: perchè il dialogo tra cristiani di diverse denominazioni, uniti da un solo Battesimo, possa irradiare nuovo splendore su questo cammino Sinodale. PADRE NOSTRO ORAZIONE CONCLUSIVA BENEDIZIONE ANTIFONA MARIANA CANTO FINALE TU SCENDI DALLE STELLE Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo. O Bambino mio divino, io ti vedo qui tremar; o Dio beato! Ahi quanto ti costò l'avermi amato! Ahi quanto ti costò l'avermi amato!
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