Museo cantonale di storia naturale - Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell'ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
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Museo cantonale di storia naturale Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
Sommario 1 Introduzione 5 2 I pubblici del Museo 7-9 3 Attività 2016-19 10-19 3.1 X-Nature: il tempo della Terra, il tempo dell’uomo 12 3.2 Wunderama 14 3.3 Guida alla scansione 3D 18 4 Indagine conoscitiva 2019-20: approccio metodologico 21-40 4.1 Indagine A: il Museo dall’interno 22 4.1.1 Attività del Museo 23 4.1.2 Spazio fisico del Museo 24 4.1.3 Archivi e processi digitali 25 4.1.4 Network 26 4.1.5 Ruolo di mediazione 27 4.2 Indagine B: le scuole al Museo, il museo in classe 28 A cura di 4.2.1 Partecipanti 29 Vanessa De Luca, vanessa.deluca@supsi.ch 4.2.2 Grado di soddisfazione 30 +41 (0)58 666 63 85 4.2.3 Struttura 31 4.2.4 Considerazioni 32 Campus Trevano 4.3 Indagine C: le nuove generazioni 33 CH-6952 Canobbio 4.3.1 Aspettative 36 4.3.2 Considerazioni 38 Responsabile del progetto 4.3.3 Risultati: limiti e opportunità 39 Vanessa De Luca, Ricercatrice LCV 5 Scenari futuri 41-50 Responsabile LCV 5.1 Obiettivi strategici 42 Jean-Pierre Candeloro 5.2 Proposte operative 43 5.3 Ambiti progettuali 45 Graphic Design 5.4 Fasi di progetto 49 Claudia Tambella 5.5 Prossimi passi 50 6 Bibliografia e link 51 Ringraziamenti: 7 Appendici 52-81 si ringrazia il personale del Museo, il direttore Appendice I: Traccia dell’intervista semi-strutturata agli operatori e collaboratori museali 52 Filippo Rampazzi, Marina Balmelli. Si ringraziano inoltre Appendice II: Questionario di valutazione per le scuole 53 per la cortese disponibilità per le interviste le ricercatrici Appendice III: Questionario alle nuove generazioni 69 e i ricercatori Lucia Pollini, Nicola Zambelli, Appendice IV: Obiettivi strategici 2020-2024 nella promozione, comunicazione, 79 Chiara Pradella, Sofia Mangili, Lara Lucini e Pia Giorgetti. divulgazione e didattica - MCSN © Lugano, 26 ottobre 2020
1. Introduzione Lo “Studio di pianificazione strategica 2020-24” è il risultato Con tale studio si intende organizzare le informazioni utili a di un lavoro di indagine parte del mandato di prestazione facilitare la divulgazione e la valorizzazione del territorio, man- cantonale nel settore museale volto alla valorizzazione delle tenendo una forte attenzione verso le esigenze del contesto sinergie tra il Museo cantonale di storia naturale (MCSN) nel quale il Museo, la cittadinanza e la più ampia società sono e il Laboratorio cultura visiva (LCV) del Dipartimento ambiente localizzati. La messa a fuoco della pianificazione strategica costruzioni e design (DACD) della SUPSI, al fine di mettere a del prossimo periodo quadro inizia quindi con un approfondi- punto strumenti e progetti di valorizzazione nell’ambito della mento relativamente alla percezione reale del Museo da parte museografia, della comunicazione e della promozione delle degli attori che sono già parte o che potrebbero diventare competenze e dei patrimoni territoriali e culturali. partecipi della sua vita. Tale approfondimento viene svolto in modo preciso, attraverso una serie di indagini (il cui appa- Dopo il quadriennio di collaborazione 2016-19, LCV si è rato metodologico è riportato per intero nelle appendici di impegnato a fornire un quadro aggiornato dello stato dell’arte questo rapporto) volte a meglio comprendere il potenziale di e dei modelli di comunicazione del Museo con il pubblico sviluppo e a creare gli strumenti ideali alla sua messa in opera. e i visitatori, fornendo spunti originali con ricadute positive Si mettono così chiaramente in luce le necessità rispetto ad a livello locale e sociale. Questo rapporto è dunque mosso da un Museo in cambiamento dove anche le caratteristiche del un duplice intento: il primo è quello di sistematizzare le pubblico sono in evoluzione. informazioni più rilevanti e gli avvenimenti salienti che carat- terizzano il Museo e le sue potenzialità in termini di comuni- Conoscere il pubblico (e il non pubblico) dei luoghi della cazione, con l’intento di convogliarle e posizionarle a favore cultura sulla storia naturale è indispensabile per indirizzare al di uno sviluppo territoriale; il secondo è quello di aiutare a far meglio le scelte strategiche di comunicazione, programmando confluire le potenzialità del Museo nello sviluppo di progetti azioni di miglioramento nei contenuti e nei servizi capaci specifici a supporto della propria strategia comunicativa per di supportare sia la trasformazione “digitale” del Museo, sia il periodo 2020-24. le politiche di incentivazione alla partecipazione del pubblico alle attività museali. Il punto di partenza per la pianificazione di una strategia di sviluppo della comunicazione di un museo è l’analisi della Lo scopo è rilevare gli attuali bisogni e le nuove opportunità situazione attuale, delle dinamiche di lavoro e dei bisogni del Museo, facendo emergere gli scenari futuri e le piste dell’istituzione. Comunicare il patrimonio storico-naturalistico d’azione capaci di supportare e ulteriormente rafforzare l’agire del territorio non significa solo “promuoverlo” verso un pub- del Museo nel tessuto regionale, nonché la sua capacità di blico più ampio, ma vuol dire riconoscerne il potenziale e inte- promuovere la valorizzazione del patrimonio naturale storico grarlo con la risposta ai bisogni di una cittadinanza che cambia e contemporaneo. Gli obiettivi di questo studio possono essere assieme a quella realtà digitale e iperconnessa che caratterizza così riassunti: la società dei media e dell’informazione. Per tali motivi una pianificazione strategica della comunicazione considera anche ◆ Individuazione dei bisogni e delle esigenze del Museo. lo sviluppo di strumenti e tecnologie multimediali, che rivesto- ◆ Analisi situazionale: organizzazione, strumenti no un ruolo sempre più centrale nel promuovere una semplice di comunicazione, infrastrutture e metodi di lavoro. e immediata fruizione dei contenuti. ◆ Ambiente e territorio: indagine sulla percezione del MCSN e del suo ruolo da parte di tutti gli attori (collaboratori del Museo, nuove generazioni e scuole). ◆ Scenari progettuali: attività e progetti a supporto della mediazione scientifica verso il pubblico. 1 Introduzione Museo cantonale di storia naturale 5 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
2. I pubblici del Museo L’identità comunicativa del Museo cantonale di storia natura- le emerge come un sistema dinamico che si costituisce grazie alle attività stesse del Museo. Per comprendere il complesso della comunicazione del museo, osserviamo che l’immagine è data dalle attività sia all’interno sia all’esterno del museo, dunque l’istituzione viene riconosciuta non solo per l’aspetto dell’edificio dove le collezioni sono esposte, ma anche per le attività degli operatori museali. Con l’attuale diversificazione delle attività svolte dal Museo, non è scontato definire quali sono i destinatari. L’insieme delle attività è esemplificato nel grafico 1, il quale riprende uno studio di Greenhill[1] e ci aiuta a identificare quali sono i destinatari della comunicazione del Museo. Attività, eventi e programmi museali sono generalmente progettati per an- dare incontro alle richieste del pubblico con alcune aree di comunicazione più estese e strutturate di altre. [1] H. Greenhill (1999), the Education Role of the Museum, p.40 2 I pubblici del Museo Museo cantonale di storia naturale 7 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
attività di mediazione esposizioni bookshop oggetti/reperti edificio NO orientamento servizi al territorio ) C OM SITE TER CO S UN F L’E OF eventi LL persone IC A AL formazione A( EG À RN ZI AM IT ON N IV TE TI T E pubblicazioni AT E U ES L IN E E S TE NI PO RN IO I ON ST I EZ AZ O( C OL L C ON U NI SI T E COM ) IMMAGINE DEL MUSEO Grafico 1: Elementi dell’esperienza del museo. Grafico 2: Numero dei visitatori negli ultimi 4 anni. Dati raccolti dal MCSN. Il pubblico del museo non è però solo quello che frequenta Possiamo distinguere tre principali tipologie di pubblico: Nel corso degli ultimi 4 anni, dai dati raccolti dal Museo, Attualmente, non sono presenti strumenti che quantificano abitualmente e da lungo tempo le sue sale espositive, ma è si evince una crescita importante del numero dei visitatori il numero o che profilano la tipologia dei visitatori del Museo, anche quello coinvolto nelle attività dietro le quinte, come ◆ Pubblico centrale: caratterizzato da una assiduità di coin- (grafico 2). Si tratta di un pubblico prevalentemente scolastico, specialmente quelli estranei al settore della scuola dell’obbligo. anche quello che partecipa alle attività dislocate del museo volgimento, sono le scuole, principalmente Scuole Elementa- proveniente dalla Scuola Elementare e dalla Scuola dell’Infanzia. Mentre le scuole o i partecipanti ai corsi di formazione per e dei suoi operatori. Dotarsi di strumenti per conoscere meglio ri. È un pubblico che già conosce il Museo e ha a disposizione adulti prenotano la loro visita tramite email, il resto del pub- il proprio pubblico risulta importante: con i dati di una analisi un contatto diretto con l’operatore del museo che gestisce Oltre a queste tipologie di pubblico, interessate soprattutto blico è occasionale e non viene tracciato in alcun modo. Anche il museo può scegliere in modo più consapevole in che misura la visita con la loro classe di alunni. Il loro coinvolgimento all’area espositiva del Museo, esistono altri interlocutori che nella scuola dell’obbligo, di cui il Museo rappresenta in qualche agire in continuità con le proprie esperienze e in che misura rispetto all’offerta proposta non richiede l’abbattimento di partecipano invece alle attività dietro le quinte e alle ricerche modo un oggetto del programma di studi, a parte gli indirizzi adottare nuove strategie inclusive verso specifiche tipologie barriere culturali, sociali o percettive. sul campo e ai servizi al territorio. Qui troviamo: di contatto non si dispone di un profilo dei visitatori. Per cono- di pubblico. ◆ Pubblico occasionale: cittadinanza, turisti e persone che scere meglio i pubblici del Museo si sono pertanto realizzate non visitano assiduamente il Museo ma che partecipano a ◆ Gli istituti di ricerca, le università, gli altri musei, i parchi, i due indagini tramite questionari i cui risultati sono esposti nel Il pubblico del Museo è formato da un eterogeneo gruppo di eventi come “La notte dei musei” o a altre attività quali le giardini e i partner scientifici che sono coinvolti in ricerche Capitolo 4 di questo rapporto. visitatori, che comprende le scuole, i cittadini, i turisti, ma escursioni botaniche. Comprende inoltre il pubblico degli ap- o attività puntuali. anche la comunità scientifica, gli enti locali pubblici e privati passionati, che può richiedere consultazione delle collezioni ◆ La pubblica amministrazione (comunale, cantonale e che lavorano sul territorio, gli attori istituzionali, ossia tutti (a volte donate da privati) o degli archivi. È un pubblico che federale) per argomenti di rilevanza territoriale e strategi- i soggetti che creano la domanda del Museo e che in parte talvolta lamenta la mancanza di informazioni adeguate (per co-politica. compartecipano anch’essi alla conservazione e alla valorizza- esempio di natura linguistica, oppure supporti informativi ◆ Le associazioni di scienze naturali e le fondazioni che zione del territorio. per visite autonome) e che richiederebbe agli operatori del costituiscono un canale di riferimento per la promozione di Museo dei costi di coinvolgimento più alti (non sempre eventi e lo sviluppo di iniziative comuni in campo naturalisti- Inoltre, negli ultimi anni, il Museo ha iniziato a proporre con offerti) in termini di tempo e preparazione. co, paesaggistico e storico-culturale. successo esposizioni che hanno altresì coinvolto un diverso ◆ Pubblico potenziale: sono le persone che non visitano e tipo di pubblico, ancora non bene conosciuto al Museo, non usufruiscono dell’offerta del Museo anche se potrebbero coinvolto con mostre su temi trasversali, come ad esempio essere interessate a farlo. La lontananza può essere derivata “Metamorfosi botaniche - Il linguaggio artistico di Ruth Moro” da motivazioni di natura sociale, culturale, fisica o anche che ha riportato il doppio delle visite rispetto all’esposizione geografica. Per maggiormente coinvolgere questo tipo di permanente, o come “Wunderama” che ha coinvolto un giova- pubblico occorre valutare i sistemi di incentivazione e disin- nissimo pubblico anche sui canali online dei social media. centivazione presenti o potenziali. 8 2 I pubblici del Museo Museo cantonale di storia naturale 9 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
Guida alla scansione 3D Wunderama 2019 Il museo da toccare 2017 Il patrimonio naturale partecipato 3. Attività 2016-19 2019 Nel precedente lavoro di sviluppo di un piano di comuni- cazione integrata per il Museo cantonale di storia naturale Timeline abbiamo esplorato sia la scena svizzera, sia quella inter- nazionale dei musei di storia naturale (De Luca, Cangiano, 2014). L’indagine sullo stato dell’arte della realtà museale, le esposizioni di eccellenza e i tratti distintivi del MCSN hanno permesso di individuare, oltre alle caratteristiche del Museo, anche le direzioni di sviluppo futuro, ambiti che si definisco- no a livello internazionale come settori in espansione. Dallo studio è emerso che i musei di storia naturale non sono più solo luoghi espositivi, ma istituzioni che promuovono altresì X-Nature: iniziative decentrate che valorizzano il territorio e aiutano a il tempo della Terra, leggerlo e comprenderlo. il tempo dell’uomo Nello specifico, abbiamo formulato sei scenari a lungo ter- mine, che risultano tuttora attuali, attraverso cui il MCSN sta crescendo e si sta sviluppando: piattaforme digitali estese, Digital Day didattica digitale, contenuti partecipativi e liberi, comuni- cazione cross-mediale, mappe condivise per la biodiversità, installazioni interattive aumentate. In alcune di queste sei aree, LCV congiuntamente al MCSN ha sviluppato progetti che sono andati incontro alle necessità del Museo e qui di 2015/2017 seguito brevemente descritti. 200 anni di invenzioni Le congrès e scoperte du paysage 2019 Lugano 2018 Locarno 10 3 Attività 2016-19 Museo cantonale di storia naturale 11 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
3.1 X-Nature: il tempo della Terra, il tempo dell’uomo La mostra X-Nature (figura 1) è stata realizzata a cavallo degli Alcuni dati anni 2015-17 in collaborazione con il corso di laurea in Archi- tettura d’interni guidato dall’Arch. Pietro Vitali, con il supporto Ambito: Esposizione / Nuove tecnologie dell’Accademia svizzera di scienze naturali e della Società Durata dell’esposizione 2015-17 ticinese di scienze naturali. X-Nature ha presentato 200 anni Numero di poster stampati e distribuiti: 1’000 di invenzioni e scoperte che hanno permesso alla scienza di compiere passi da gigante. Una parete con scaffali, parte del progetto dello studente Daniele Bariloggio, è diventata una installazione attraverso la quale scoprire il fil-rouge cronolo- gico e tematico della mostra e le relazioni tra i diversi oggetti esposti. Tramite un’interfaccia centralizzata o tramite il tocco su alcuni degli scomparti si accendono e cambiano di intensità le luci all’interno delle vetrine. L’intera installazione, di natura scenografica presenta quattro aree principali: lo zircone, i fossili del Monte San Giorgio, i giacimenti delle ossa del Monte Generoso, le rondini del Piano di Magadino. Parte della mostra è l’installazione interattiva “Dall’Africa e ritorno” (figura 2), costituita da un plotter che con un pennino disegna il tragitto di rondini e rondoni dall’Africa alla Svizzera e ritorno. L’installazione, attivata attraverso una interfaccia tangibile, disegna su un blocco A1 prestampato, la mappa delle aree interessate dalla migrazione. Un display completa l’installazione visualizzando informazioni aggiuntive quali i km, il tempo di percorrenza, i punti di interesse e le sfide affrontate dagli uccelli migratori. Al termine, i visitatori hanno la possibili- tà di portare con sé a casa il disegno completo. Figura 2: Plotter Interattivo: il viaggio della rondine. Figura 1: Spazio espositivo X-Nature. 3 Attività 2016-19 Museo cantonale di storia naturale 13 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
3.2 Wunderama Wunderama è un progetto digitale ideato con lo scopo di condividere in modo partecipativo le curiosità sul patrimonio naturale del Canton Ticino (figura 3). L’applicazione diffonde le curiosità tramite i social network Facebook e Twitter e i mes- saggi di Whatsapp. Il suo nome si rifà alle “Wunderkammer” o “Camere delle meraviglie” dove nel ’500 e nel ’600 si colle- zionavano gli oggetti più rari e bizzarri del mondo naturale. Il progetto parte da questo riferimento storico per promuovere un nuovo modo di fare comunicazione nei musei di storia naturale tramite strategie che coinvolgono l’utilizzo dei nuovi media e dei social network. Sull’arco di un intero anno e con cadenza settimanale Wunderama.ch ha diffuso 52 «contributi in pillole» sul patrimonio naturale del Canton Ticino nell’in- tento di sorprendere e informare il pubblico, dai bambini agli adulti, utilizzando gli strumenti di comunicazione digitale sia web sia mobile a fini educativi (figure 4, 5). Figura 3: Un oggetto raccontato nell’applicazione Wunderama. I diversi oggetti sono veicolati da un’immagine a forma di adesivo e da un breve testo che ne descrive le peculiarità. Gli utenti di Wunderama.ch possono decidere di saperne di più su un determinato oggetto visitando il collegamento alla pagina di Wikipedia, l’enciclopedia libera online più grande del mondo. Wunderama.ch è, in questo senso, un progetto pioniere che insieme ad altri musei nel mondo utilizza licenze libere per contribuire alla conoscenza condivisa tramite la rete e le tec- nologie web. I testi delle pagine Wikipedia riferite agli oggetti Wunderama.ch sono stati corretti e ampliati dai ricercatori e collaboratori del Museo per contribuire alla qualità e scientifi- cità dei contenuti. Wunderama.ch mirava a diffondere al grande pubblico del nostro territorio le conoscenze del Museo in parole semplici. Figura 5: Versione mobile dell’applicazione. Figura 4: Alcuni contenuti di Wunderama. 3 Attività 2016-19 Museo cantonale di storia naturale 15 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
Insieme a Wunderama è stato sviluppato un Content Management System (CMS) ad uso del Museo, che permette un’estensione della collezione digitale con nuovi oggetti, anche fisica entro gli spazi del Museo. A supporto della comunicazione del progetto sono state progettate e stampate anche 200 cartoline adesive informative con le immagini dei soggetti (figura 6). Il kiosk Wunderama si trova nello spazio espositivo permanen- te del Museo e permette di accedere alle informazioni tramite tecnologia touch e di comunicare il progetto nella sede del Museo e anche in eventi esterni. I contenuti del progetto Wunderama hanno ispirato e sup- portato numerose attività educative che coinvolgono scuole e giovani visitatori (figura 7). Oltre a una rilevante visibilità nazionale, il progetto ha inoltre avuto una significativa visibilità internazionale, in particolare da utenti provenienti da Italia, Francia e Stati Uniti (figura 8). La collaborazione con i media locali quali le riviste “Il Ceresio” e “La scuola ticinese” ha permesso di diffondere il progetto su scala locale. Wunderama è stato anche presentato al “1er Congrès suisse du paysage” a Lucerna il 24 agosto 2018 e al “Digital Day” di Lugano a settembre 2019. Alcuni dati Ambito: comunicazione digitale Avvio del progetto: 18 novembre 2017 Output: totem, website, social, CMS, 200 cartoline website: www.wunderama.ch ◆ 4’335 utenti totali ◆ 13’938 visualizzazioni di pagina ◆ 142 media mensile degli utenti del sito La pagina Facebook del progetto ha registrato: ◆ 52 post Figura 6: Cartoline informative del progetto Wunderama. ◆ 801 followers ◆ 804 Like ◆ 250 visualizzazioni media per post Dati fino a 27 gennaio 2020 Figura 8: Provenienza dei visitatori del sito web. Figura 7: Attività trasversali del museo con le scuole utilizzando le forme del Wunderama. 16 3 Attività 2016-19 Museo cantonale di storia naturale 17 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
3.3 Guida alla scansione 3D Obiettivo di tale attività è stato avviare una sperimentazione Alcuni dati tecnica finalizzata alla progettazione di un flusso di lavoro che permettesse al museo di acquisire una buona conoscenza sulla Ambito: Trasferimento conoscenza / training scansione tridimensionale in modo da realizzare modelli 3D Svolgimento attività: aprile - settembre 2019 digitali e fisici degli oggetti delle proprie collezioni (figura 9). Tecnologia: EinScan Pro 2x In particolare si è deciso di lavorare inizialmente con i reperti Output: Guida alla scansione 3D ossei (figura 10). Le attività svolte sono state: selezione della tecnologia di scansione 3D più adatta alle esigenze museali, sviluppo e documentazione del flusso di lavoro, trasferimento della conoscenza e formazione degli operatori museali al fine di abilitare i collaboratori del Museo a svolgere le scansioni in modo indipendente. I modelli 3D degli oggetti del Museo realizzati grazie alla tec- nologia di scansione hanno molteplici funzioni utili in quattro principali ambiti di applicazione: ◆ Ricerca: studio e osservazione anche di reperti non presenti nel Museo; confronto tra modelli e archiviazione. A scopi di ricerca si utilizza principalmente la versione digitale del modello. ◆ Didattica: i modelli rilevati e stampati in 3D possono essere manipolati durante le attività educative con le classi, dando tangibilità a oggetti fragili che non possono essere altrimenti toccati. ◆ Conservazione: avere una copia in digitale permette di ricostruire oggetti che non sono disponibili fisicamente e condividerli per la conservazione della conoscenza. ◆ Esposizione: i modelli 3D possono essere utilizzati in ap- plicazioni di realtà aumentata per migliorare l’esperienza dell’utente o del visitatore delle mostre. Figura 10: Scansione di un cranio di capriolo presso il Museo. Figura 9: Esposizione dei modelli 3D e della tecnologia di Scansione al Digital Day a Lugano. 3 Attività 2016-19 Museo cantonale di storia naturale 19 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
4. Indagine conoscitiva 2019-20: approccio metodologico Per comprendere il circuito dei bisogni del Museo abbiamo Questo percorso di indagine vuole essere la prima azione avviato tre indagini puntuali sui bisogni di alcuni gruppi che per accompagnare il Museo nello sviluppo di una strategia di sono parte del suo ecosistema. In particolare è stata svolta comunicazione museale che sia in sintonia con le aspettative una prima indagine attraverso un’intervista semi-strutturata attuali di un territorio che cambia e con il ruolo contempora- agli operatori museali e ai ricercatori del Museo. Si sono rivolte neo dei musei di storia naturale, non più luoghi preposti alla domande aperte, in modo da stimolare la condivisione di sola conservazione di oggetti e conoscenze, ma soprattutto opinioni, idee e bisogni inespressi. Una seconda indagine è luoghi per l’interpretazione dei territori e attori di primo pia- stata condotta presso un gruppo di insegnanti, che costituisce no nel collegamento tra patrimonio naturale e società. il 50% dei visitatori annuali del Museo, ed è stata strutturata con risposte a scelta multipla e diffusa online in modo da diventare altresì uno strumento utile anche a lungo termine per valutare le attività del Museo e le sue esposizioni, sia dal punto di vista didattico che esperienziale (nelle appendici sono restituiti risultati completi). Una terza indagine è stata svolta per raggiungere le nuove generazioni, un pubblico “po- tenziale” dai 16 ai 25 anni che attualmente non risulta coin- volto con regolarità nel Museo se non attraverso le possibilità di stage offerte grazie alle direttive cantonali. Destinatari Metodo Scopo A. Il direttore del Museo, responsabile/i Intervista semi-strutturata Bisogni rispetto a: struttura, metodologie, esposizioni e collezioni, responsabile attività strumenti, networking di mediazione, ricercatori nelle aree scientifiche B. Il pubblico principale: Questionario digitale inviato come Soddisfazione rispetto all’esperienza insegnanti e formatori follow-up della visita di visita, aspettative C. Il pubblico potenziale: Questionario digitale inviato alle scuole Percezione del Museo e del suo ruolo nuove generazioni (16-25) ticinesi nel territorio, aspettative Tabella 1: Destinatari dell’indagine. 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 21 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
Premessa Abbiamo intervistato gli operatori del Museo: direttore, ricercatori, archivisti, responsabili alla mediazione culturale e spazio espositivo per comprendere le dinamiche di lavoro, l’utilizzo degli spazi, le loro necessità e dunque le oppor- tunità progettuali. Dall’indagine risulta che, tra tutte, l’attività di divulgazione, che comprende, esposizione perma- nente, mostre temporanee, manifestazioni territoriali e pubblicazioni per il vasto pubblico, è una delle attività che coinvolge tutti gli operatori museali. La comunicazione verso l’esterno non è però sottesa solo verso il vasto pubblico, ma anche verso le istituzioni, le pubbliche amministrazioni, gli attori territoriali. Le attività chiamate di servizio sono infatti anch’esse in crescita e configurano il Museo come un anello importante nel panorama territoriale che collega la “scienza” ai processi decisionali locali. 4.1 Indagine A: il Museo dall’interno 4.1.1 Attività del museo La missione del Museo è “Ricercare, documentare, studiare L’area di formazione e didattica, seconda rispetto alla divulgazione Le aree di azione del Museo e divulgare le componenti naturali del territorio, per diffondere in termini di risorse dedicatevi (tempo/personale), confer- la conoscenza sul patrimonio naturale del Cantone Ticino e ma l’importante ruolo di mediazione del Museo. Le attività ◆ Divulgazione connessa all’organizzazione dei servizi offerti accrescere la consapevolezza del ruolo giocato dall’uomo all’in- educative non si rivolgono solo alle scuole (che comunque verso l’esterno (accoglienza, gestione delle visite, organizza- terno del suo ambiente di vita”[2]. Questa definizione racchiude rappresentano il pubblico principale dell’area espositiva) ma zione dell’esposizione, manifestazioni territoriali, comunica- molte attività che il Museo svolge per gran parte dietro le quinte sono rivolte anche alle istituzioni territoriali e agli adulti. Queste zione). e che ad oggi rappresenta un potenziale non ancora sufficiente- sono principalmente svolte “in presenza” e, considerando anche ◆ Formazione e didattica per le classi in visita all’interno mente visibile al pubblico sui canali di comunicazione attual- l’emergenza pandemica della prima metà del 2020, emerge del Museo (che corrispondono alla metà dei visitatori del mente in uso. maggiormente il limite di questa modalità e la necessità di inte- Museo), ma anche formazioni specialistiche svolte all’ester- grare strumenti di supporto digitali. no della struttura e rivolte ad attori della manutenzione di Le interviste si sono svolte presso il MCSN e hanno coinvolto 7 aree verdi, lungo le strade o i fiumi, nelle riserve naturali o persone tra cui: il direttore, la documentarista, 3 ricercatori, la nel settore agricolo o per dipendenti comunali, cantonali e di 15.3% responsabile all’accoglienza, la mediatrice culturale. L’indagine uffici ambientali. ha raccolto vari spunti, opinioni e necessità riguardo a diversi ◆ Documentazione scientifica, ossia il lavoro che alimenta gli aspetti: archivi, la collaborazione con partner locali (come la società ticinese di scienze naturali) e gli archivi nazionali e interna- ◆ Le attività del Museo: come il Museo si caratterizza; zionali. ◆ Lo spazio fisico del Museo: necessità e limiti infrastrutturali ◆ Servizi con una crescente domanda da parte di enti territo- 17.5% 17.5% rispetto agli archivi delle collezioni, sale lettura, uffici, spazi riali e locali. espositivi, area shop, laboratori, luoghi esterni al Museo; ◆ Ricerca e Conservazione reperti sono aree specialistiche i ◆ Lo spazio virtuale: gestione dei dati, banche dati consultabili, cui risultati vengono pubblicati su riviste e bollettini a servizio elenco pubblicazioni, gestione visite, banche dati collezioni; 14.5% della comunità di ricerca, ma che si svolgono negli archivi 13.5% ◆ Network: rete di collaborazione e territorio; fisici, in condizioni spesso non ottimali, frequentemente ◆ Cambiamento climatico: opinioni e attività rispetto ai muta- 11.6% dislocati in diverse sedi che raccolgono un vasto patrimonio menti del territorio; nascosto[3]. ◆ Partecipazione: come i cittadini possono o potrebbero con- tribuire alle attività del Museo. La comunicazione verso il pubblico emerge come una delle funzioni principali del Museo e agisce su vari livelli: all’interno Le interviste sono state registrate e archiviate e, nel rispetto del Museo con le proprie attività educative, espositive e di me- della privacy, sono utilizzate solo in forma anonima ai fini di diazione, e all’esterno del Museo con le iniziative di formazione questa analisi. nelle scuole e le attività scientifiche sul terreno. [3] Su questo tema si sviluppa il progetto RE-ORG di ICCROM - Inter- national Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property (https://www.iccrom.org/) in cui collabora anche la SUPSI. Dalle ricerche emerge che in media solo il 20% del materiale archiviato è esposto nelle collezioni aperte al pubblico mentre l’80% Grafico 3: Distribuzione delle attività tra gli operatori e le operatrici museali intervistate. 1. Ricerca, 2. Formazione/didattica, 3. Conserva- fa parte degli archivi a cui può accedere il pubblico, su appuntamento. [2] F. Rampazzi, Museo cantonale di storia naturale. Dal museo vetrina al zione e raccolta reperti, 4. Documentazione scientifica, 5. Divulgazio- Lambert, S. 2011. RE-ORG: A methodology for reorganizing museum museo-motore, in “Economia ticinese”, pp.2-3, 2019. ne, 6. Consulenza e servizi terzi. storage developed by ICCROM and UNESCO. CeROArt, 6. 22 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 23 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
4.1.2 Spazio fisico del Museo 4.1.3 Archivi e processi digitali All’interno degli spazi dedicati al personale del Museo, molti de- Le attività di mediazione utilizzano diversi materiali che, al Il Museo contribuisce alle banche dati centrali gestite dai centri gli uffici o laboratori sono polifunzionali, incluse le sale riunioni e contrario degli oggetti esposti, possono essere manipolati e che di cartografia svizzera per la fauna[4] e la flora[5]. Invece le la stanza consultazioni e parte dell’archivio documenti. richiedono uno spazio a loro dedicato in cui i bambini possano banche dati interne sono chiuse e non collegate tra loro, ci sono I depositi contengono un numero molto elevato di reperti e svolgere le attività senza interrompere o ostacolare la visita al molteplici elenchi con diversi livelli di accesso (ad es. l’archivio pubblicazioni la cui ricchezza non è visibile al pubblico. A volte pubblico della mostra. Molti ricercatori lavorano anche all’ester- con l’elenco dei titoli consultabili da studenti, studi di consulen- questi spazi, a causa dell’umidità, non permettono una conser- no del Museo, sul campo. A dipendenza dell’anno trascorrono za ambientale ecc.). vazione ottimale degli oggetti, specialmente dei più fragili. fino al 40%-50% del loro tempo di lavoro fuori sede. In questo Le infrastrutture informatiche degli archivi non sono ancora caso il personale utilizza una vettura propria e di servizio per il collegate tra loro in un sistema centralizzato e l’utilizzo delle L’elenco digitale dei reperti può essere consultato dal pubblico, trasporto dei materiali e per il trasferimento. Emerge l’idea di piattaforme digitali richiede ora una ridefinizione delle pratiche ma solo in loco presso gli uffici del Museo, previa prenotazio- avere delle “antenne sul territorio” ovvero luoghi fisici dislocati d’uso per uno sviluppo in linea con gli standard e concreta- ne. Questo servizio, usufruito da studiosi (studenti, insegnanti, sul territorio dedicati a eventi, laboratori e attività (anche un mente mirato a sostenere le attività specifiche del Museo e le ricercatori), appassionati ed eredi dei donatori degli archivi, mezzo di trasporto del Museo con all’interno uno spazio suffi- evoluzioni delle ricerche in corso. presenta diverse difficoltà di natura gestionale e fisica, poiché ciente per le attrezzature). Anche per quanto riguarda la gestione dei visitatori, non è alcuni degli archivi sono anche dislocati fuori sede rispetto agli ancora stato sistematizzato un processo di prenotazione online, spazi del Museo a causa della carenza di spazi. ma le visite vengono gestite via email singolarmente con i docenti. Data l’affluenza stabile e di lungo termine del pubblico Attualmente la zona espositiva permanente del Museo rispec- scolastico (circa 500 contatti) emerge la possibilità di utilizzare chia l’evoluzione storica vissuta dal dispositivo espositivo nel maggiormente gli strumenti gestionali digitali per i processi corso del tempo, in cui una museologia di impronta ottocente- operativi di prenotazione snelli ma personalizzati, essenziali per sca, con i diorami e modalità tradizionali di esporre gli oggetti e il lavoro quotidiano. reperti, coesiste accanto ad una più moderna e interattiva, con il globo interattivo e il tavolo multitouch. In questi stessi spazi troviamo anche un’area per le attività educative, per le confe- renze e per i laboratori con le scuole e l’ingresso dedicato alla ricezione. Risulta evidente, per lo spazio espositivo, la carenza di spazio sufficiente a rappresentare tutte le collezioni e i progetti del Museo: è poco rappresentata l’area botanica con gli erbari, come anche le recenti ricerche sul territorio, in alcune zone il passaggio risulta molto ridotto. [4] infofauna - http://www.cscf.ch [5] infoflora - https://www.infoflora.ch 24 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 25 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
4.1.4 Network 4.1.5 Ruolo di mediazione Il forte legame con il territorio consente al Museo di raggiun- Il Museo funge da ponte tra ricerca e cittadini, è testimone Non emergono invece progetti significativi che coinvolgono gere tutti i distretti del Cantone; nelle proprie attività di ricerca consapevole in pressoché tutti i settori di ricerca degli effetti attivamente i cittadini, anche se numerosi abitanti sollecitano il e di educazione in particolare di collaborare intensamente con dell’uomo e del cambiamento climatico sul territorio. In alcuni Museo per avere un dialogo diretto sulle scienze naturali o ar- istituti scientifici nazionali, consulenti e liberi ricercatori, nonché casi monitora le nuove specie (neofite e neozoi) e quelle mi- gomenti specifici. Nonostante esistano sportelli virtuali a dispo- con stagisti, studenti, tecnici specializzati, animatori. Inoltre nacciate, nonché quelle invasive e quelle scomparse. In altri casi sizione dei cittadini per segnalare organismi patogeni, invasivi o c’è una rete costituita da visitatori assidui, famiglie, docenti, e collabora con gli enti locali per informare e fornire strumenti per geneticamente modificati che minacciano la biodiversità, i citta- pubblico appassionato che potrebbe contribuire alla definizio- agire sulla preservazione e tutela della biodiversità e del terri- dini si rivolgono direttamente ai ricercatori del Museo per le loro ne delle attività museali in modo proattivo e partecipativo. Un torio. La comunità scientifica rimarca come i cambiamenti del segnalazioni puntuali. La comunicazione veicolata attraverso i rafforzamento della gestione del network del Museo (anche territorio non siano dovuti solo al clima, ma anche ai comporta- canali ufficiali non risulta efficace (a volte il linguaggio è troppo con semplici mailing list personalizzabili) permetterebbe di menti delle persone[6], sempre meno consapevoli dell’impatto scientifico o le foto non sono chiare), tanto che nella maggior direzionare in modo più ampio e nello stesso tempo settoriale delle proprie azioni e che non sono informate su come agire parte dei casi i cittadini si rivolgono direttamente ai ricercatori le comunicazioni del Museo (dall’evento alla pubblicazione), adeguatamente. Per questo, il Museo lavora insieme alle autori- con le proprie segnalazioni. L’aumento di questi casi comporta ottimizzando la capacità di entrare in relazione con i diversi tipi tà comunali e cantonali nella definizione dei piani di azione. un importante sforzo di moderazione da parte del Museo, che di pubblico. segnala un problema nella qualità delle informazioni fornite: Dall’incontro con il pubblico dei più piccoli emerge inoltre una spesso i cittadini non sono in grado di distinguere le specie e vi è disconnessione con la natura e la mancanza della sua percezio- una mancanza di adeguate campagne di sensibilizzazione verso ne sensoriale nell’esperienza educativa, in alcuni casi la si vede quei problemi causati proprio dal comportamento dei cittadini anche come una minaccia alla propria salute. (come ad esempio le specie neofite e invasive liberate nella natura, l’utilizzo dei pesticidi, l’abbandono dei pascoli nelle valli ecc.). Il Cantone mette a disposizione materiali informativi[7] che talvolta risultano però poco accessibili e comprensibili alle persone che invece si rivolgono al Museo per richiedere aiuto nell’identificazione delle specie. Questo argomento rientra in un tema di ricerca più ampio spesso definito come “traduzione della scienza verso i cittadini” (vedere 5.3). [7] Organismi patogeni, invasivi o geneticamente modificati del [6] American Museum of Natural History, https://www.amnh.org/ Canton Ticino https://www4.ti.ch/generale/organismi/specie-invasi- explore/science-topics/climate-change. ve-neobiota/schede-specie/ 26 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 27 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
Premessa La numerazione dei grafici si riferisce all’indagine rispettiva riportata per intero nelle appendici. 4.2 Indagine B: le scuole al Museo, il museo in classe 4.2.1 Partecipanti L’apprendimento è un processo individuale che dipende da fattori L’indagine è stata compilata da 30 visitatori tra docenti, educa- personali e sociali: ogni visitatore ha diverse modalità di cono- tori e accompagnatori prevalentemente di scuola elementare scenza e diverse pre-conoscenze. Di conseguenza, più si conosce (76,7%) e scuola dell’infanzia (23,3%), con un’età maggiore di 50 il pubblico e i suoi bisogni, meglio si riesce a guidare e facilitare la anni (43,3%) e di provenienza dal Luganese (80%). sua esperienza e il suo coinvolgimento. Una comunicazione efficace non può sussistere senza adeguati strumenti di valutazione e interpretazione dei risultati. Questo è un tema complesso e di non facile risoluzione, ma estremamen- te importante per sviluppare un museo capace di valorizzare appieno le proprie risorse e di entrare in dialogo con il proprio pubblico. Adottare delle procedure continuative di valutazione dell’offerta è il primo passo per progettare un’offerta efficiente e ben rispondente agli obiettivi strategici dell’istituzione. A tale scopo è stato sviluppato un questionario digitale per verificare la soddisfazione delle classi in visita, per raccogliere suggeri- menti di miglioramento dell’offerta museale verso le scuole e per conoscere meglio il pubblico principale del Museo. Il que- stionario online viene inviato ai docenti in seguito alla loro visita al Museo con l’obiettivo di valutare: le attività laboratoriali e di mediazione, l’efficacia della comunicazione e dell’immagine del Museo e l’impatto dell’esposizione. Il questionario (Appendice I) è entrato a far parte delle modalità operative del Museo. Grafico 1: Qual’è il tuo ruolo? Grafico 2: Provenienza della classe in visita Grafico 3: Età Grafico 4: Ordine scolastico 28 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 29 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
Si tratta di un pubblico ricorrente, che visita il Museo almeno La molteplicità delle motivazioni della visita al Museo è una del- una volta all’anno (56,7%). Solo 5 hanno visitato il Museo per la le componenti che deve essere ben rilevata. Per questo pubbli- prima volta. Nessuno di loro è venuto a conoscenza del Museo co, la visita al Museo rientra nel programma didattico. Infatti la attraverso il sito web, mentre si è rilevato più diffuso il passapa- maggior parte degli utenti è interessata alle attività didattiche, rola tra colleghi (23%); solo in minima parte il pubblico ha deciso ha l’aspettativa di approfondire argomenti specifici, si docu- di frequentare il Museo dopo aver preso visione di opuscoli (2%) menta prima della visita cercando sul sito web (40%) e chiede o news inviate direttamente dal Museo (1%). informazioni direttamente al Museo (40%). In pochi visitano il Museo prima di portare la classe. Sono poco numerose le classi che visitano autonomamente l’esposizione (13%), la maggior parte preferisce la visita guidata e le attività organizzate dal Museo. Dopo la visita l’83% dei partecipanti utilizza le schede didattiche fornite e il 73% prepara ulteriori attività didattiche con le classi. 4.2.2 Struttura L’ubicazione del Museo è apprezzata mentre si evidenzia l’esi- genza di una maggiore area disponibile e di uno spazio aggiun- Grafico 5: Come sei venuta/o a conoscenza del Museo? tivo dedicato alla didattica. Inoltre, l’80% degli intervistati pensa che sia molto utile avere una sala per la lettura e la consultazione. Sono particolarmente apprezzati: ◆ i diorami e le vetrine con la ricostruzione degli ambienti (specialmente api, formiche e animali sociali), che aiutano i giovani alunni a immaginare la realtà del territorio così come gli animali imbalsamati che i bambini possono toccare; ◆ le “scatole con gli invertebrati” e gli “elementi interattivi”. Grafico 6: Con che frequenza visiti il Museo? Grafico 13: Di solito, come ti documenti prima di una visita con la classe? da svolgere dal museo Grafico 18: Quanto pensi sia utile, a fini educativi, una sala lettura e consultazione documenti all’interno del Museo? Grafico 15: Dopo la visita 30 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 31 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
4.3 Indagine C: 4.2.3 Considerazioni le nuove generazioni Questi dati indicano che, grazie agli stimoli offerti dal Museo, vi Il pubblico potenziale delle nuove generazioni copre una fascia sono diverse potenzialità nella sinergia tra le attività didattiche/ di età dai 16 ai 25 anni. L’incoraggiamento delle nuove genera- di mediazione culturale e il lavoro che gli insegnanti svolgono zioni a prendere parte alle scienze naturali è anche sostenuto nelle classi: dall’Accademia svizzera di scienze naturali con vari programmi e progetti dando visibilità alle nuove iniziative[8]. ◆ Non è ancora stato integrato uno strumento che permetta Per meglio comprendere tale pubblico potenziale, il primo la condivisione e la circolazione dei materiali didattici. Le passo è stato strutturare un’indagine (Appendice II) rivolta modalità ricorrenti di fruizione, utilizzo e creazione dei mate- alle diverse scuole ticinesi, licei, scuole professionali e scuole riali - sia nel Museo, sia in altri luoghi (a scuola o nelle attività universitarie, che fornisse un quadro di massima della gene- all’esterno) - potrebbero essere ulteriormente capitalizzate, razione giovane del nostro territorio di riferimento. L’indagine permettendo ai contenuti di essere valorizzati, incrementati è stata condotta (maggio-giugno 2020) in forma digitale e ha e riutilizzati grazie alle piattaforme didattiche aperte o sem- raccolto 77 risposte in forma anonima. plicemente un repository online dei materiali. ◆ La stampante 3D acquisita dal Museo e la progressiva digi- talizzazione di oggetti significativi delle proprie collezioni, potrebbero andare incontro in modo efficace alla richiesta da parte dell’utenza di poter manipolare e interagire con i reperti esposti. ◆ La partecipazione alle conferenze appare piuttosto moderata e le movitazioni andrebbero ulteriormente indagate. Si po- trebbe valutare di proporre temi congiunti con i programmi scolastici (es. “la presenza del lupo in Ticino”, come segnalato da un visitatore), in modo da offrire un livello aggiuntivo di approfondimento. Grafico 1: Quanti anni hai? Grafico 3: In quale scuola studi? [8] https://scienzenaturali.ch/service/science_for_young_people 32 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 33 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
32 partecipanti (41,6%) dichiarano di conoscere il Museo, tra Nonostante la maggior parte dei partecipanti non conosca il questi 22 persone ricordano dove è ubicato e solo 4 lo hanno Museo, i giovani si dichiarano “sostenitori” (39,5%), “simpatiz- visitato negli ultimi 3 anni. zanti” (25%) e “appassionati” (28,8%) di tematiche naturalistiche e del territorio. Grafico 5: Conosci il Museo cantonale di storia naturale? Grafico 5.2: Quando lo hai visitato l’ultima volta? Grafico 4: Qual’è la tua relazione con la natura? Grafico 5.1: Ricordi dove si trova localizzato il Museo? Grafico 11: Quanto sei interessato a temi sulla natura e la cultura del territorio? 34 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 35 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
Cosa ti aspetti di trovare in un museo di storia naturale? Le specie rare presenti Specie rare e specie poco conosciute (estinte e non) Come si pensa evolverà la natura mi piacerebbe approfondire un discorso di evoluzione nel tempo della relazione tra società e natura, e delle possibilità che oggi abbiamo nel rispetto di quest’ultima Lo sviluppo che ha avuto negli anni La fauna e la flora del passato confrontata a quella presente, le specie estinte, quelle importate e quelle che hanno resistito nel tempo Relazione storica tra uomo e territorio Il modo in cui si sono evolute le specie animali e vegetali 4.3.1 Aspettative Come interagiscono i vari attori del mondo naturale fra loro La flora L’evoluzione delle piante indigene e non Magari le specie autoctone, sia vegetali che animali. Secondo le nuove generazioni, i principali ruoli di un museo di Alla domanda “Cosa ti piacerebbe che il Museo offrisse” più le piante che rendono magico il territorio storia naturale sono quelli di educare e sensibilizzare (69,7%), di della metà degli intervistati risponde: attività in natura (63%), Le piante selvatiche commestibili conservare i reperti (60,5%), di divulgare la cultura (57,9%) e di contenuti e reperti (53,9%) e laboratori interdisciplinari (52,6%), Produrre cose naturali anche da casa raccontare il territorio (56,6%). rimarcando le proprie aspettative di un ruolo attivo e coinvol- Capire bene magari come sono fatte certe piante gente di un’istituzione museale. La parte che riguarda temi quali botanica e la diversità vegetale dei svariati ambienti presenti sul territorio Dunque il Museo viene percepito dal pubblico soprattutto nel suo ruolo di mediatore tra territorio e cittadini, più che come Tra le tematiche care alle nuove generazioni si segnala una Gli animali, quali specie sono presenti sul territorio, per cosa sono utili e dove si trovano. istituzione a servizio del territorio (attività invece significativa curiosità spiccata per la storia del territorio, la biodiversità locale La biodiversità per il Museo). e la geologia. Le specie Conservazione specie Personalmente mi piacerebbe approfondire la conoscenza delle piante, in particolare gli alberi, ma certamente mi piacerebbe approfondire la conoscenza anche delle specie animali mi piacerebbe conoscere la fauna in via di estinzione La prospettiva che gli spetta in relazione ai cambiamenti climatici La fauna locale Le creature più piccole e discrete, ma anche gli uccelli Mi piacerebbe conoscere la fauna locale Geologia Fossili La storia geologia Conoscere il passato del territorio che abitiamo ora Geologia, formazione del terreno, rocce particolari in Ticino Sicuramente mi piacerebbe approfondire temi legati alla geologia ed alla paleontologia Quali sono i minerali peculiari presenti nel territorio e come sono stati utilizzati dall’uomo Le tipologie vegetali, degli insetti, la fauna, la geologia, inoltre alla formazione del territorio delle alpi, la idrologia e il clima Grafico 8: Cosa ti piacerebbe che il Museo offrisse? Le specie autoctone del canton Ticino Lezioni di storia basate sul territorio Essendo italiana mi piacerebbe approfondire la storia della svizzera anche dal punto di vista naturalistico La regione della Greina Mi piacerebbe conoscere dei luoghi naturali nuovi così da poterli visitare e magari con il tempo potrebbero diventare delle nuove mete dove fare una passeggiata, all’aria aperta, in natura e soprattutto rispettando e sostenendo l’ambiente Le montagne Risposte della domanda 9. “Secondo te, quale specie (animale, pianta, fungo) è particolarmente significativa per il Canton Ticino e perché?” 36 4 Indagine conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 37 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
4.3.2 Considerazioni 4.3.3 Risultati: limiti e opportunità Anche alla luce degli attuali progetti promossi da enti territoriali Sulla base delle indagini, appare evidente una trasformazione in Dalle indagini condotte emergono alcuni ambiti di criticità, come l’Accademia svizzera di scienze naturali e dalla Segreteria atto dell’identità del Museo grazie anche alla crescita maturata insieme a una serie di opportunità per il Museo. Nella pagina di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI)[9] nel tempo. Questo cambiamento comporta un’attualizzazione a seguire si restituiscono alcuni dei principali elementi emersi, (come ad esempio EducaMINT matematica, informatica, scien- non solo dell’identità del Museo ma anche degli strumenti che preliminari alla successiva definizione dei futuri scenari proget- ze naturali e tecnica; Science and You(th); Science on Stage), il questi utilizza. Il percorso per un riadattamento contempora- tuali. coinvolgimento delle nuove generazioni costituisce un terreno neo, perseguito attivamente anche nell’ambito della collabo- di grandi opportunità, capace di posizionare il Museo quale razione tra MCSN e LCV, è certamente visibile nel modo in cui Un tema trasversale e di grande attualità per l’aggiornamento luogo inclusivo in cui la cultura del territorio si interseca con il Museo viene vissuto e percepito e nelle diverse declinazioni di tutte le istituzioni museali è inoltre il tema dell’accessibilità, la vita quotidiana. Questo risulta strategico soprattutto come e attività che esso svolge. Tuttavia, bisogna considerare che la ovvero l’esigenza di rendere il museo inclusivo e fruibile a tutti. affiancamento agli obiettivi di preservazione e conservazione riprogettazione di una strategia comunicativa va di pari passo L’eliminazione delle barriere esistenti alla visita dei contenuti e del territorio, insieme alla promozione della figura professionale con il riconoscimento pubblico maturato da un museo rinno- della conoscenza veicolata dal museo permette a tutti, tanto del ricercatore e dello scienziato. vato. a persone portatrici di disabilità fisiche quanto a persone con barriere linguistiche, di entrare in contatto ed esplorare in au- È questa una premessa indispensabile per andare incontro alle tonomia i contenuti del museo e approfondirne gli argomenti. Il esigenze di un Museo che presenta una lunga e ricca storia progetto dell’accessibilità del museo può essere dunque affron- (nato nel 1853 come “Gabinetto di storia naturale” a opera di tato dal punto di vista architettonico, sensoriale, linguistico e Luigi Lavizzari) e che, negli ultimi anni, ha visto crescere note- contenutistico. volmente le sue dimensioni, in termini di collezioni, visitatori e di servizi offerti sia ai cittadini sia agli operatori territoriali. Nell’analisi dell’ecosistema della comunicazione museale emer- gono due anime principali del Museo: ◆ il Museo come istituzione parte del sistema territoriale (Dipartimento del territorio, Divisione dell’ambiente) che partecipa alla messa in opera della conservazione e tutela ambientale; ◆ il Museo come promotore del territorio, che definisce le proprie dinamiche comunicative al suo interno (collaboratori, ricercatori) e verso l’esterno (pubblico generalista e pubblico specializzato). [9] Programmi dedicati ai Giovani e la scienza: https://naturalsciences. ch/organisations/nachwuchs/programmes. 38 4 Indagine 4 conoscitiva 2019-20 Museo cantonale di storia naturale 39 Studio di pianificazione strategica 2020-24 nell’ambito della museografia, della comunicazione e della promozione
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