Miramare e il sistema delle Aree Marine Protette Italiane - Moodle@Units
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Miramare e il sistema delle Aree Marine Protette Italiane WWF Italia - Area Marina Protetta di Miramare, Trieste www.riservamarinamiramare.it - info@riservamarinamiramare.it
Cos’è una zona protetta? una zona protetta è uno spazio geografico chiaramente definito, riconosciuto, dedicato e gestito, attraverso efficaci mezzi legali o di altro tipo, con lo scopo di favorire la conservazione a lungo termine degli ecosistemi naturali e dei servizi e valori culturali ad essi associati definizione ufficiale IUCN (International Union for Conservation of Nature)
Convenzione sulla Biodiversità Alla conferenza delle Parti nel 2010, in Stipulata al vertice sulla Terra del 1992 a Giappone, è stato concordato il Piano Rio de Janeiro, entrata in vigore 29 strategico per la biodiversità 2011-2020 ed i Dicembre 1993. Ad oggi, ci sono 196 Parti relativi 20 obiettivi chiamati gli Aichi Target obiettivi principali < 1.affrontare le cause della perdita di • …. biodiversità • Target 11: 2.ridurre le pressioni dirette sulla biodiversità e promuovere l'uso Entro il 2020, almeno il 17 % del territorio e sostenibile delle acque interne e il 10 % delle zone costiere e marine, specialmente nelle zone di 3. migliorare lo stato della biodiversità particolare importanza per la biodiversità e salvaguardando gli ecosistemi, le per i servizi ecosistemici, sono conservate specie e la diversità genetica attraverso una gestione equa ed efficace, 4. promuovere i benefici derivanti dalla sono ecologicamente rappresentative e ben biodiversità e dai servizi ecosistemici connesse ad un sistema di aree protette e integrate nel paesaggio terrestre e marino. • ….
Situazione 2012 delle AMP in Mediterraneo • 173 AMP dichiarate dai governi nazionali = superficie totale di mare protetto circa 19.000 km2 (escluso il Santuario Pelagos 87.500 km2); • sommando le 55 AMP attualmente in fase di definizione e >500 siti marini della rete EU Natura2000, nei prossimi anni ci potrebbero essere oltre 700 AMP nel Mediterraneo, con una superficie di quasi 115.000 km2; (Gabrié et al., 2012) • se anche tutto ciò accadesse, rappresenterebbe solo il 4,6% della superficie del Mediterraneo (1,1% se si esclude Pelagos), contrariamente al target del 10% stabilito dalla CBD per il 2020; Gabrié C., Lagabrielle E., Bissery C., Crochelet E., Meola B., Webster C., Claudet J., Chassanite A., Marinesque S., Robert P., Goutx M., Quod C. (2012). Statut des Aires Marines Protégées en mer Méditerranée. MedPAN & CAR/ASP. Ed: MedPAN Collection. 260 pp
Situazione 2016 delle AMP in Mediterraneo • 186 AMP dichiarate dai governi nazionali: 1,60% • 898 Aree marine Natura 2000: 2.37% • 3 GFCM Fisheries Restricted areas: 0.62% • Santuario Pelagos : 3,47% Il tutto rappresenta il 7,14% della superficie del Mediterraneo (circa 180.000 km2), contrariamente al target del 10% stabilito dalla CBD per il 2020; http://dev.medpan.org/wp-content/uploads/2017/07/chiffres-en.png
• la maggior parte delle AMP si trova in acque territoriali (entro le 12 miglia dalla costa); • la distribuzione geografica è sbilanciata; • ecologicamente non rappresentative; • bassa prossimità = scarsa connettività; • transizione da “paper park” a protezione reale troppo lenta; • istituzione dall’alto verso il basso, anche se l’accettazione da parte delle comunità locali sta lentamente aumentando
Situazione 2020 delle AMP in Mediterraneo Underprotected Marine Protected Areas in a Global Biodiversity Hotspot Claudet et al., 2020, One Earth 2, 380–384 https://doi.org/10.1016/j.oneear.2020.03.008 • 1062 AMP in Mediterraneo per un totale di 6,01% di superficie protetta; • nel 72% delle AMP mancano regolamenti che possano ridurre l’impatto dell’uomo sulla biodiversità; • prove scientifiche a sostegno delle AMP come strumento per preservare la biodiversità derivano principalmente da studi su aree a protezione integrale o quasi; •solo lo 0,23% del Mediterraneo ha un livello di protezione fra totale e elevato, la maggior parte di ciò che viene istituito è a regime di protezione parziale.
Perché le AMP sono importanti? • Ragioni di tipo legale • Ragioni di tipo ecologico e socio-economico
Ragioni di tipo legale – a livello globale: Convenzione sulla Biodiversità (CBD) dell’UNEP obbliga gli stati membri ad allinearsi alle decisioni prese – a livello regionale (mediterraneo): Convenzione di Barcellona – a livello Europeo: Direttiva Habitat, Direttiva “Marine Strategy”
Ragioni di tipo ecologico e socio-economico obiettivo generale: protezione di processi ecologici fondamentali al mantenimento dell’ecosistema e alla conservazione di beni e servizi – obiettivi specifici • Mantenere la diversità genetica/specifica e gli ecosistemi ad essa associati • Proteggere specie rare o ritenute importanti e gli habitat dove vivono • Conservare gli habitat e gli organismi viventi • Consentire un monitoraggio di base • Promuovere la ricerca scientifica • Promuovere la sensibilizzazione, l’educazione e la formazione su temi marini • Promuovere lo sviluppo sostenibile (pesca, turismo, ecc.) • Preservare il valore estetico, proteggere siti di interesse storico, culturale e spirituale
Benefici di un'area protetta • Protezione delle specie e ripristino della biodiversità • Migliorare la resilienza e lo stoccaggio di carbonio • Favorire la conoscenza del mare • Favorire il Turismo sostenibile • Ridurre il rischio di catastrofi naturali • Proteggere i valori culturali • Migliorare la governance • Migliorare lo stato degli stock ittici
Cosa sono le AMP? Sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicienti, che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l'importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono. Sono istituite dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare i sensi delle leggi n. 979 del 1982 e n. 394 del 1991
Scopi di istituzione e gestione di AMP Scopi e linee guida per la gestione (DPN/4D/2005/4157 22 Feb. 2005) 1. Preservare campioni rappresentativi dei diversi ecosistemi e la loro diversità biologica 2. Mantenere le basi per la ricerca scientifica e il monitoraggio – offrire le opportunità per svolgere programmi di educazione ambientale – aumentare le conoscenze sulla gestione delle risorse naturali 3. Offrire nuove prospettive di sviluppo socio-economico alla popolazione locale – creare un supporto per lo studio di una gestione alternativa delle risorse naturali
Aree Marine Protette Italiane Anno di Nome istituzione 1 Miramare 1986 2 Isole Tremiti 1989 3 Torre Guaceto 1991 4 Porto Cesareo 1997 5 Capo Rizzuto 1991 6 Isole Ciclopi 1989 7 Isole Pelagie 2002 8 Isole Egadi 1991 9 Capo Gallo - Isola delle Femmine 2002 10 Isola di Ustica 1986 11 Punta Campanella 1997 12 Parco sommerso di Baia 2002 13 Parco sommerso di Gaiola 2002 14 Isole di Ventotene e Santo Stefano 1997 15 Secche di Tor Paterno 2000 16 Cinque Terre 1997 17 Portofino 1998 18 Isola dell’Asinara 2002 19 Tavolara - Punta Coda Cavallo 1997 20 Capo Carbonara 1998 21 Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre 1997 22 Capo Caccia - Isola Piana 2002 23 Plemmirio 2004 24 Isola di Bergeggi 2007 25 Torre del Cerrano 2009 26 Secche della Meloria 2009 27 S. Maria di Castellabate 2009 28 Regno di Nettuno 2007 29 Costa degli Infreschi 2009 30 Santuario per i mammiferi marini 2002
Anni di istituzione delle AMP Legge n. 979/1982 sulla protezione del mare, istituì le prime riserve italiane; Legge n. 349/1991 specifica sulle AMP, istituì le AMP più recenti 7 6 4 3 2 2 2 2 1 1 anno anno anno anno anno anno anno anno anno anno 1986 1989 1991 1997 1998 2000 2002 2004 2007 2009 27 aree marine protette (8 delle quali fanno parte dell’elenco ASPIM - Aree Specialmente Protette di Interesse Mediterraneo – secondo la UNEP MAP Convenzione di Barcelona sulla protezione del Mar Mediterraneo e della sua biodiversità) 2 siti archeologici elencati come AMP (Baia e Gaiola) 1 santuario marino internazionale
Enti Gestiori delle AMP Tipologia di soggetti gestori La gestione delle AMP italiane è Amm. Pubblica locale 15 affidata ad enti Ente Parco Nazionale 7 pubblici, istituzioni Capitaneria di Porto 1 scientifiche o Soprintendenza beni archeologici 2 associazioni ambientaliste Amm. Pubblica locale + Università 2 riconosciute, Ministero Ambiente Italia, Francia, Principato di Monaco 1 anche consorziati tra Amm. Pubblica locale + Ass. Ambientalista (WWF Italia) 1 loro. Ass. Ambientalista (WWF Italia) 1
Zonazione delle AMP Le AMP sono generalmente suddivise in tre zone a diverso livello di protezione denominate zona A, B e C. Zona A = Core Zone = No-Take Area = riserva integrale: è la zona con un alto valore ecologico nella quale sono consentite in genere unicamente le attività di ricerca scientifica e monitoraggio e le attività di gestione. Di solito una o più aree di piccole dimensioni. Zona B = Buffer Zone = riserva generale: alcune attività sono consentite spesso regolamentate e autorizzate dall’Ente Gestore. Le attività devono essere sostenibili con un impatto minimo sull’ambiente. Di solito una o più aree non molto estese. Zone C = riserva parziale: è la parte più estesa dell’AMP e rappresenta la fascia tampone tra le zone a maggior valore naturalistico e i settori esterni dell’AMP. Sono consentite e regolamentate dall’Ente Gestore le attività di fruizione e uso sostenibile del mare di modesto impatto ambientale (pesca artigianale, ancoraggio su campi boe, ecc.)
Zonazione delle AMP
....e Miramare?!?!?!
• nasce nel 1973 su base privata come Parco Marino di Miramare • diventa riserva marina statale il 12 novembre 1986, prima AMP istituita in Italia • da sempre gestita dal WWF Italia ONLUS, unica AMP italiana data in gestione ad un’associazione ambientalista • è parte del sistema delle 30 AMP istituite dal Ministero dell’Ambiente e ne diviene in parte il modello gestionale • situata in Alto Adriatico, nel Golfo di Trieste, 8 km a nord-ovest di Trieste
Zonazione • 30 ha di zona A • 90 ha di zona Buffer
Piano di gestione Il Piano di Gestione è lo strumento di pianificazione operativa di un’AMP in cui vengono indicati gli obiettivi di gestione, le strategie, le attività operative e le risorse necessarie al loro raggiungimento. Il Programma di Gestione è il resoconto delle azioni annuali messe in atto dall'Ente Gestore, in linea con le finalità istitutive espresse nel Piano di Gestione. Le AMP italiane utilizzano un sistema standardizzato e quindi comparabile per la definizione dei propri Piani di Gestione.
Educazione Sensibilizzazione
IL BIOMA – biodiversitario marino presso le scuderie del Castello dal 2018
Zona di marea e scogliera sommersa
Prateria, sabbia e fango – fondi mobili
Colonna d’acqua
Vasca didattica
Mitilicolture - inquinamento
Attività educative Lo scopo delle attività educative è coniugare didattica e conservazione facendo della prima uno strumento per realizzare la seconda in un’ottica di protezione e sviluppo sostenibile Propone percorsi di educazione ambientale legati al mare, al carso e al parco volti alla conservazione dell’ambiente
Attività educative • 20 percorsi didattici diversi adeguati alle richieste formative • corsi di aggiornamento per insegnanti • progetti speciali pluriennali
COLORI, SUONI E ODORI DEL MARE Target: scuola dell’infanzia e primo ciclo primaria
CHIMICA-FISICA DEL MARE Target: secondo ciclo scuole primarie e secondarie di I e II grado
IL BENTHOS Target: scuole secondarie di I e II grado
SEAWATCHING Target: secondo ciclo scuola primaria e secondaria I e II
Attività educative • oltre 8.000 presenze di studenti all’anno che usufruiscono del servizio didattico • più di 1.500 presenze di ragazzi all’anno per le visite in snorkeling • circa 10.000 visitatori annuali al Centro Visite
sensibilizzazione sul problema Attività di sensibilizzazione dei macrorifiuti in mare
Ricerca scientifica & Monitoraggio
Ricerca scientifica e monitoraggio Le attività possono essere suddivise in diversi settori di ricerca: • Qualità dell’acqua • Conservazione degli habitat • Abbondanza di specie e struttura di popolazione • Specie aliene e cambiamenti climatici
Qualità dell’acqua Misurazioni di parametri chimico-fisici dell’acqua di mare •in continuo temperatura e ossigeno disciolto •Mensilmente salinità, pH, clorofilla A
Habitat focali Monitoraggio dell’estensione delle praterie a fanerogame marine ( Cymodocea nodosa) Praticamente scomparsa- nel 2018 ancora 1 metro quadrato
Pinna nobilis • Monitoraggio per controllo parassita – stimolazione acustico meccanica per verificare reattività • Monitoraggio per abbondanza e grandezza su transetti lineari
Paracentrotus lividus Ricci • diametro • abbondanza Sphaerechinus granularis
Vertebrati e meduse La Riserva è un centro per la raccolta dati su presenze di cetacei, tartarughe marine e meduse in Golfo di Trieste e si attiva in caso di spiaggiamenti di animali in difficoltà
Avvistamenti di cetacei dal 1990 nome comune nome scientifico N avvistamenti anni avvistamenti Tursiope Tursiops truncatus 109 1990-91-92-94-95-96-97-98-2000-01-02-03-07-08-09-11-12-13-14 Stenella Stenella coeruleoalba 12 1990-1995-1998-1999-2007-2009-2012 Balenottera Balaenoptera sp. 5 2000-2002-2007-2009-2011 Grampo Grampus griseus 5 1993-1996-1999-2000-2001 Delfino comune Delphinus delphis 3 2010-2011-2012 Megattera Megaptera novaeangliae 2 2002-2009 Capodoglio Physeter catodon 1 1995
Visual census per valutazione impatto attività sub 1. 3 monitoraggi in estate 2. Prima e post attività subacquea 3. Specie pesci (quantità e stato vitale)
Specie aliene Censimenti e osservazioni per la stesura di check list di specie aliene o specie ad affinità di acque calde Tripterygion delaisi - 1995 Sphyrena sp. - 2010 Siganus luridus - 2010 Coris julis - 2008
Network & Collaborazioni
MedPAN network www.medpan.org MedPAN (Mediterranean Marine Protected Areas Network) è una rete di gestori di AMP del Mediterraneo con lo scopo di: • promuovere la creazione di nuove AMP • supportare i gestori con strumenti operativi necessari alla gestione delle AMP • consentire collaborazioni e scambi tra aree marine N-S
Collaborazioni • diverse Università Italiane (TS, UD, VE, GE, ecc.) • enti e istituti di ricerca locali e nazionali (Area di Ricerca, OGS, ISPRA, ASL, Museo di Storia Naturale, ecc.) • Istituto di Biologia Marina di Pirano (SLO), Istituto Sloveno per la Conservazione della Natura • enti e istituti di ricerca internazionali (IUCN, CIESM, RAC/SPA, ecc.) • AMP italiane e mediterranee • ONG italiane e mediterranee, ecc.
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