Mio figlio nella rete conoscere per prevenire - Come difendersi dalla tecnologia tra intrattenimento e didattica a distanza

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Mio figlio nella rete conoscere per prevenire - Come difendersi dalla tecnologia tra intrattenimento e didattica a distanza
Mio figlio nella rete
conoscere per prevenire
 Come difendersi dalla tecnologia tra
intrattenimento e didattica a distanza
             prof. Dario Gasparo
         27/1/2020 IC IQBAL MASIH
Mio figlio nella rete conoscere per prevenire - Come difendersi dalla tecnologia tra intrattenimento e didattica a distanza
Nulla che sia grande
    entra nella vita dei mortali
    senza una maledizione

                                   SOFOCLE
The social dilemma
Mio figlio nella rete conoscere per prevenire - Come difendersi dalla tecnologia tra intrattenimento e didattica a distanza
The social dilemma

                Snowden
Mio figlio nella rete conoscere per prevenire - Come difendersi dalla tecnologia tra intrattenimento e didattica a distanza
Tristan Harris
Presidente del Center for Humane Technology e si occupa di etica
applicata alla tecnologia.
In precedenza, ha lavorato come esperto di design in Google
Aza Raskin
Figlio di Jef Raskin, esperto di interfaccia uomo-computer e iniziatore
del progetto Macintosh in Apple. Ha lavorato in Apple e come
responsabile dell'esperienza utente Celebre per aver inventato lo scroll
infinito.
Tim Kendall
È l'ex presidente di Pinterest e ha anche lavorato come direttore della
monetizzazione in Facebook per alcuni anni. Ora, è CEO di Moment,
app con cui spera di combattere la dipendenza dai social media.
Justin Rosenstein
È uno degli inventori del Like di Facebook. Si è laureato in
matematica a 20 anni e a 21 è entrato in Google come product manager,
dove ha creato molte delle tecnologie che ancora oggi utilizziamo. A 24
anni è diventato il responsabile tecnico di Facebook, lavorando a stretto
contatto con Mark Zuckerberg e Dustin Moskovitz.
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Un rapporto dell’organizzazione dedita alla
                                                                                      tutela dei diritti digitali Electronic Frontier
                                                                                      Foundation (EFF), mostra come Ring, una delle
                                                                                      società più famose nell’ambito di
                                                                                      videosorveglianza con prodotti venduti in tutto il
                                                                                      mondo, raccolga in maniera fraudolenta tutta
                                                                                      una serie di dati degli utenti, cedendoli poi
https://www.dday.it/redazione/33913/videocitofoni-camere-ring-dati-utenti-facebook-   di nascosto a cinque società americane.
google
                                                                                      Ring è di proprietà di Amazon.

                                                                                      Coinvolte Facebook e Google, ma non solo.
                                                                                      Ring cede i dati dei clienti a società come
                                                                                      Facebook e Google. La pietra dello scandalo è
                                                                                      l’app che gestisce il funzionamento di
                                                                                      videocitofoni, campanelli e telecamere di
                                                                                      sicurezza.
                                                                                      Secondo il rapporto, infatti, l’applicazione è
                                                                                      piena di tracker di terze parti, installati proprio
                                                                                      per carpire ed inviare alle società quanti più dati
                                                                                      possibili degli utenti.
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5/10/20
Ore 12:40

Immersione del giovane nei social
https://adssettings.google.com/authenticated
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           https://myaccount.google.com/
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web. Le tecniche di
                                                                                                tracciamento studiano i
                                                                                                tuoi interessi, età,
                                                                                                religione, problemi
                                                                                                medici, entrate, spese,
                                                                                                abitudini di acquisto e
                                                                                                altre informazioni
                                                                                                altamente personali.
Molti dei tuoi siti web preferiti              qualsiasi altro sito che fa parte dello stesso   Sebbene ciò aiuti i
memorizzano enormi quantità di                 sistema di tracciamento.                         venditori a
informazioni su di te. Se questi dati          Quando visiti ripetutamente i tuoi siti Web      personalizzare i loro
vengono violati, terze parti possono           preferiti, accedi ai tuoi account online , fai   annunci, può anche
accedere e utilizzare i tuoi dati personali.   acquisti online e compila vari moduli, il        rappresentare una
Queste informazioni vengono utilizzate         tuo profilo online si comporta come              violazione della tua
per identificarti quando torni sul sito o      un'impronta digitale, che lasci ovunque          privacy.
https://www.skuola.net/news/social-trend/sid2018-safer-internet-day-generazioni-connesse-un-
 Su Google ogni ricerca viene tracciata e i dati di navigazione vengono
nodo-blu.html
 raccolti.
 Ci sono due modi con cui Google opera:
 1) raccogliendo informazioni in modo anonimo, tramite la memorizzazione di
 un cookie che, nel tempo, finisce con l'influenzare le ricerche fornendo
 risultati personalizzati all'utente.
 2) In modo consapevole, tramite accesso al proprio account Google,
 registrando ogni sito web in cui si naviga per poterli rivedere in seguito.
E’ possibile visualizzare, dopo un certo periodo, quali sono state le parole che
una persona ha cercato più volte, quante ricerche sono state fatte durante
ogni mese dell'anno, in quale giorno della settimana si è più attivi su internet, in
quali ore del giorno e quali siti sono stati i più cliccati.
Dal tasto impostazioni (l'ingranaggio in alto a destra) è anche
possibile scaricare la cronologia di ricerche Google, per avere un archivio
consultabile dal proprio PC.

Google History può diventare uno strumento ottimo per farsi gli affari degli
altri e monitorare tutta la loro attività online. Ad esempio, posso creare un
nuovo account Google, impostare l'accesso automatico sul computer di un
amico, attivare la cronologia e poi, se lui non si accorgesse di nulla, io, da casa
mia, posso vedere dove lui va e quello che fa su internet.

Se gli utenti non escono del proprio account, la loro cronologia di ricerca
rimane a disposizione di chi accede allo stesso computer.
Chrome è inoltre
disponibile per
smartphone e tablet
Android e per iPhone e
iPad .
Clik sul bottone Menu in
alto a destra, selezionare
la voce Cronologia dal
menu che si apre, pigiare
sul bottone a forma
di lente di
ingrandimento presente
in alto sulla sinistra.
myactivity.google.com
http://etc.ch/JPe2

 risultati
Dall’analisi dei datasets emerge come gli utenti Android
passino oltre 4 ore al giorno utilizzando i propri device
cellulari (3 ore e 40 minuti estendendo il panel a tutti i
sistemi), vale a dire un tempo superiore rispetto a quello
passato davanti alla tv “tradizionale”.
La ricerca di informazioni è la motivazione principale che
porta le persone a connettersi, sono infatti quasi due su tre le
persone che, interrogate a proposito, citano proprio la ricerca
tra le loro ragioni principali della loro navigazione.
          https://wearesocial.com/it/blog/2021/01/digital-2021-i-dati-globali
Siamo tutti social
Anche impiegando solo 5” per
Ore 10:30 del       leggere la notifica si spreca più
                    di un’ora
mattino
Immersione del giovane nei social
In base alla nuova normativa, tutti gli utenti che intendano iscriversi ad
Instagram, devono comunicare la loro età. Ad oggi, l’età minima per
registrare un account è di 13 anni. Pertanto, coloro che hanno un’età
inferiore non potranno iscriversi, a meno che l’account non sia gestito da
un genitore o da un tutore (da indicare espressamente nella biografia
del profilo in questione).
Se tuo figlio non ha 13 anni e ha creato comunque un account, in tal
caso basta eliminare il profilo in questione andando nelle impostazioni
dell’applicazione.

Il minore di quattordici anni che si iscrive a Instagram dovrà fornire i
recapiti dei propri genitori affinché questi possano manifestare il loro
consenso al trattamento dei dati personali del figlio.
Cosa ne pensano i
genitori dell’Iqbal Mazih
L’autolesionismo
è un fenomeno
diffuso in Europa:
lo pratica il 25%
degli adolescenti
(in Italia 20%).
Il suicidio è la
seconda causa di
morte tra i 10 e i
25 anni nei Paesi
europei.
Comportamento
da assumere di
fronte ad una
potenziale bufala
MACRON
Il giovane ragazzo, prima di lanciarsi dal
balcone della sua camera da letto, ha lasciato
questo messaggio ai suoi genitori: «Mamma,
papà vi amo ma devo seguire l’uomo nero
col cappuccio».
Un nome, non un’identità. Le immagini
utilizzate per corredare quei profili social non
sono reali: sono state realizzate da Samuel
Canini, di professione make-up artisti, a cui
sono state rubate e utilizzate da diversi
account su Facebook, Instagram e TikTok.
L’uomo non c’entra nulla con le vicende di
cronaca, ha solo realizzato quelle immagini
che poi sono state usate da profili fraudolenti.
Ed è proprio in questo contesto che nasce la
figura di Jonathan Galindo, i cui primi profili
social sono comparsi nel 2017. Non uno, ma
tanti. E dietro non c’è una sola persona, ma
più soggetti che scelgono di utilizzare
quell’identità per proporre challenge estreme
ai più giovani.
Prima di Jonathan Galindo c’è stato Blue whale, il “gioco
suicida”. Secondo la leggenda il gioco aveva causato un’epidemia di
suicidi in Russia.
La rete di curatori, cioè gli individui che torturavano psicologicamente ragazzi e
ragazze, era ovunque su internet: bastava un hashtag per trovarli. Le vittime
plagiate si infliggevano sofferenze fisiche e mentali di ordine crescente, fino a
togliersi la vita. Fine del gioco.
In Italia Blue whale non esisteva prima del servizio delle Iene della
primavera 2017: dal giorno dopo era sulla bocca di tutti, forze
dell’ordine comprese.
Lo stesso copione si è ripetuto un po’ in tutto il mondo, anche se con
diversi livelli di psicosi.
La genesi della leggenda: a fine 2015 si suicidò una ragazza molto
attiva sui social, Rina Palenkova. La sua vita online è stata passata al
setaccio e alcune sue foto e post sono diventati meme. Nel 2016 la
rivista russa Novaja Gazeta ha ipotizzato un legame con altri 130
suicidi e un gioco diffuso sul social network russo Vk, a cui
Palenkova, in base ai post, avrebbe partecipato.
https://tineye.com/
                      Galindo
https://www.commissariatodips.it/notizie/index.html
CONSIGLI PER I GENITORI
• Parlate ai ragazzi delle nuove sfide che girano
  in rete in modo che non ne subiscano il fascino
  se ne vengono al corrente da coetanei o sui
  socialnetwork;
• Assicuratevi che abbiano chiaro quali rischi si
  corrono a partecipare alle challenge online. I
  ragazzi spesso si credono immortali e
  invincibili perché “nel fiore degli anni”: in
  realtà per una immaturità delle loro capacità di
  prevedere le conseguenze di ciò che fanno
  potrebbero valutare, come innocui
  comportamenti letali.
•
CONSIGLI PER I GENITORI
• Alcune challenge espongono a rischi
  medici (assunzione di saponi, medicinali,
  sostanze di uso comune come cannella,
  sale, bicarbonato etc), altre inducono a
  compiere azioni che possono produrre gravi
  ferimenti a sé o agli altri (selfie estremi,
  soffocamento autoindotto, sgambetti, salti
  su auto in corsa, distendersi sui binari, etc)
CONSIGLI PER I GENITORI
• Monitorate la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un
  tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò
  che tiene i ragazzi incollati agli smartphone: potrete capire meglio cosa
  li attrae e come guidarli nell’uso in modo da essere sempre al sicuro.
• Se trovate in rete video riguardanti sfide pericolose, se sui social
  compaiono inviti a partecipare a challenge, se i vostri figli ricevono da
  coetanei video riguardanti le sfide segnalateli subito
  a www.commissariatodips.it
• Tenetevi sempre aggiornati sui nuovi rischi in rete con gli ALERT che
  vengono pubblicati sul portale www.commissariatodips.it e sulle pagine
  Facebook Una Vita da Social e Commissariato di PS Online
L’esempio e le responsabilità dei genitori
            MALDINI   DE ZAN               MENEGHINI

ANGELA                           HOUSTON

  Che cos’hanno in comune queste persone?
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scrivi 3 sensazioni che ti vengono in mente
 pensando al periodo che stiamo vivendo
Strumentazione nella DAD – PON digitale
dispersione scolastica in
rialzo (siamo passati dal 13,8% del
2016 al 14,5% del 2018)

In un report di Ipsos-Save the
Children gli studenti si sentono più
impreparati di quando andavano
scuola (35 per cento) e lamentano un
peggioramento nelle capacità di
concentrazione e studio (37 per
cento)
In Olanda, dove le chiusure della primavera scorsa sono durate 8
settimane contro le 12 italiane (e le dotazioni tecnologiche di partenza
di famiglie e scuole erano molto migliori), il sistema dei test ha
permesso di accertare un ritardo negli apprendimenti dei bambini
della primaria pari al 20 per cento.
Idem in Francia dove gli alunni di seconda elementare hanno subito un
rallentamento consistente degli apprendimenti soprattutto nella lettura
e nella scrittura, mentre per la matematica i problemi si vedono
soprattutto nei bambini che hanno un background svantaggiato.
E’ andata decisamente meglio in prima media, dove i risultati sono
addirittura migliorati quest’anno, soprattutto grazie alle contromisure
messe in opera dal governo francese che ha deciso di concentrare gli
sforzi sul recupero dei ritardi nelle competenze fondamentali (leggere,
scrivere e saper fare di conto) anche a danno di altre materie.
I ragazzi svantaggiati
Se guardiamo ai risultati dei test effettuati a inizio anno in 25 Stati
americani su 300 mila bambini di quinta elementare, c’è di che aver
paura. Meno 33 per cento degli apprendimenti attesi in matematica
e meno 13 per cento in lettura, che diventano rispettivamente
meno 41 e meno 23 nelle scuole dove c’è una maggioranza di
studenti di colore (ispanici o neri). Secondo un report pubblicato da
McKinsey a dicembre, se la chiusura delle scuole dovesse
prolungarsi fino alla fine dell’anno gli alunni americani rischiano
di accumulare un ritardo complessivo di 9 mesi che diventano
12 per i bimbi afroamericani e latinos.
LA DAD: UN OSTACOLO PER L'APPRENDIMENTO
Il 28% degli intervistati afferma che dal lockdown di primavera c’è
almeno un proprio compagno di classe che ha smesso completamente
di frequentare le lezioni. Il 7% afferma che i compagni di scuola
“dispersi” a partire dal lockdown sono tre o più di tre.
Il 35% ritiene che la propria preparazione scolastica sia peggiorata.
Uno su 4 deve recuperare diverse materie.
Per il 38% degli adolescenti la didattica a distanza è un’esperienza
negativa. In generale la principale difficoltà è rappresentata dalla fatica
a concentrarsi per seguire le lezioni online e dai problemi tecnici dovuti
alla connessione internet/copertura di rete propria o dei docenti.
Guardando alle dotazioni dei ragazzi, quasi il 18% dichiara di aver a
disposizione un dispositivo condiviso con altri e l’8% si trova a
frequentare le lezioni in una stanza con altre persone.
LE RIPERCUSSIONI AL LIVELLO SOCIALE
Quello passato è stato un “anno sprecato” per il 46% degli adolescenti
che, però, costretti a vivere in un mondo di incontri solo virtuali, hanno
riscoperto il valore della relazione “dal vivo” con i coetanei.
L’85% dei ragazzi intervistati afferma di aver capito quanto
sia importante uscire con gli amici, andare fuori e relazionarsi “in
presenza”.
In un’età di cambiamento come quella dell’adolescenza, il tema delle
relazioni personali è fondamentale e tra le “privazioni” che i ragazzi
hanno sofferto di più, anche quella di non aver potuto vivere esperienze
sentimentali importanti per la loro età.
SENTIMENTI E ASPETTATIVE DI RAGAZZI E RAGAZZE
Gli adolescenti si sentono esclusi dalle scelte per il contrasto alla
diffusione del Covid, che li hanno visti penalizzati nell’interruzione
delle attività scolastiche in presenza: il 65% è convinto di star
pagando in prima persona per l’incapacità degli adulti di gestire la
pandemia, mentre il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso
di andare al lavoro, mentre ai giovani non è permesso di andare a
scuola.
Stanchezza, incertezza e preoccupazione sono i principali stati
d’animo che ragazze e ragazzi hanno dichiarato di vivere in questo
periodo. E guardando al futuro, solo il 26% pensa che “tornerà tutto
come prima” e la stessa percentuale ritiene che “continueremo ad
avere paura”, mentre il 43% ritiene che anche dopo il vaccino,
“staremo insieme in modo diverso, più on line”.
Commenti
marinare la DAD
https://www.youtube.com/watch?v=0Xnn3_BOQec&ab_channel=Daman7704
Un lag è spesso dovuto ad un               Rallentamento (rammare)
problema di connessione e si               Un rallentamento è di solito dovuto ad
caratterizza con un fenomeno di salto      una insufficienza hardware o ad un
(disconnessioni e crash).                  driver non aggiornato, a volte anche a
                                           causa di qualche virus.
Per riconoscere un Lag
basta guardare il proprio Ping (latenza    Per riconoscere un Ram basta
rispetto al server): un lagger ha spesso   utilizzare un programma che visualizza
un Ping superiore a 500ms.                 gli FPS (frame per second, immagini al
                                           secondo) durante il gioco.
Per risolvere il problema del Lag
se siamo connessi tramite WiFi,            Per risolvere il problema del Ram
proviamo a connetterci tramite cavo        Bisogna aggiornare i driver, fare un test
ethernet.                                  completo antivirus e se necessario
                                           comprare materiale più potente per il
                                           proprio computer.
Salve           https://youtu.be/4xFSXm6LImk
ragazzi,
quest'oggi vi
mostrerò
delle
estensioni
molto utili
per la
piattaforma
di google
per le
videoconfer
enze Meet,
e vi
mostrerò
come
copiare
senza alcun
problema!
Questo fenomeno premette,
da abile truffatore, che lui ha
realizzato questo video a
scopo di informazione e che
in nessun modo può essere
ritenuto responsabile di
qualche fesseria che faranno
gli studenti.
https://youtu.be/V2-NnkkbDoU
https://youtu.be/neOYCGm295M
Tra il 12
novembre
  e il 3
dicembre
Puoi anche leggere