MARJORIE PRIME - Teatro Franco Parenti
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MARJORIE PRIME di Jordan Harrison scene Marco Cristini traduzione Matteo Colombo luci Paolo Casati regia Raphael Tobia Vogel costumi Sasha Nikolaeva con Ivana Monti, Elena Lietti, video Cristina Crippa Pietro Micci, Francesco Sferrazza Papa produzione Teatro Franco Parenti Testo finalista del premio Pulitzer 2015, Marjorie supportarne la memoria incerta. Come ricostru- Prime esplora il rapporto tra memoria e identità irà il suo passato, e cosa deciderà di dimenti- in un futuro prossimo in cui l’umanità convive carsi? con l’intelligenza artificiale. E quali effetti può provocare l’interazione con Qual è il rischio di appannare la linea di demar- una macchina che sa piùcose su di noi di quan- cazione tra questi due mondi? te noi stessi riusciamo a ricordare? L’ottantenne Marjorie è affetta da Alzheimer e il suo senso d’identità è in perenne deteriora- Raphael Tobia Vogel - dopo i successi di Buon mento. anno, ragazzi e Per strada - dirige una grande Passa le sue giornate a conversare con un Pri- interprete del teatro italiano, Ivana Monti nei me, una copia digitale e ringiovanita del defunto panni dell’anziana Marjorie. marito Walter, che condivide con lei i ricordi per PROPOSTE 2022/23
MARJORIE PRIME LA STAMPA Perfetta la regia di Raphael Tobia Vogel che ci fa ritro- Ivana Monti è una Marjorie toccante, infragilita dall’in- vare una straordinaria Ivana Monti con Elena Lietti, timità per sempre violata di chi ha perso, con i ricordi, Pietro Micci e Francesco Sferrazza Papa. tutto. Accanto a lei, Elena Lietti in un ruolo vulnerabile Anna Bandettini - La Repubblica e scivoloso – figlia-vittima incompresa- risolto brillante- mente con un mirabile equilibrio dei nervi nell’azione. C’è pietà, grazie alla potenza di Ivana Monti. c’è ten- La regia è pulita, rende accessibile un tema profondo sione, nel montaggio quasi cinematografico di Vogel. e complesso, è attenta a tingere d’irrisolta inquietudi- Gli attori agiscono bene, ma come se fossero, più che ne spazi e tempi delle relazioni familiari per lasciarli al in scena, in un film di Truffaut, il cinema dove regna nostro giudizio e alla nostra commozione. il volto. Ma questa recitazione poco teatrale è anche Stefania Vitulli - Il Giornale un pregio, registico e attoriale: lo spettacolo, infatti, regge e vive. Il dialogo che intrecciamo con chi non c’è più. I temi Roberto Mussapi - Avvenire della vecchiaia, del decadimento fisico e mentale, del- la morte. La riflessione sui ricordi come aspetto fon- In Marjorie Prime Vogel ha fatto un bel salto di maturi- dante dell’identità unica e irripetibile della persona, tà e di sensibilità (…) I dialoghi fra Marjorie e sua figlia che nessun artifizio può clonare. E tuttavia, la delega sono bellissimi, e anche il rapporto che c’è fra di loro dei legami affettivi perduti a un’intelligenza artificiale, è fortissimo. Merito delle due attrici: una ritrovata, nell’illusione di spostare indietro le lancette del tem- bravissima, sensibilissima Ivana Monti e una notevole po.(…) Alla sua terza regia, Vogel scandaglia la dram- Elena Lietti che è la figlia. E bravi sono anche Pietro maturgia di Harrison liberandone tutte le potenzialità Micci e Francesco Sferrazza Papa. Tutti in parte e tutti espressive e il sottotesto, grazie anche a quattro atto- assai ben diretti dal regista e tutti applauditi. ri di rara intensità.(…) Ivana Monti, musa di Strehler, Maria Grazia Gregori - DelTeatro.it restituisce al pubblico ogni singola sfumatura della malattia di Alzheimer: sono gli stati d’animo oscillanti, Marjorie Prime è uno spettacolo profetico e che mette l’alternanza di lucidità e incoscienza, la pelle del viso in guardia lo spettatore. Lo spiazza e non con effetti distesa o increspata, gli sguardi assorti, i sorrisi fragi- speciali, ma andando a scavare nelle debolezze uma- li, gli occhi bonari, ebeti, apatici, le labbra serrate (…) ne e nell’indispensabile esigenza umana di essere Lo sguardo umanissimo del testo non offre facili con- capiti, apprezzati e soprattutto amati. solazioni. Vogel chiude il sipario non con una risposta, Lucilla Continenza - Dogville ma con la certezza del dubbio. Resta il dilemma se, dopo una perdita, sia meglio tornare all’amore e alla vita, oppure rassegnarsi alla sconfitta, rinunciando al sentimento, cedendo al peso che il dolore comporta. Vincenzo Sardelli - KLP
MARJORIE PRIME LA STAMPA La vita vissuta diventa vita ricordata come meglio ci L’Alzheimer è una brutta bestia, un mostro subdolo e piace, spesso intrisa di bugie raccontate dalla me- silenzioso che entra nella mente e la divora. Un pez- moria. Che diventa inganno, illusione, morfina umana zettino alla volta. Fino a distruggere, ad uno ad uno, conscia o inconscia, atta a cancellare la solitudine, i milioni di neuroni. Comincia con un nome, poi una dolori forti non elaborati, i lutti, l’incapacità di amare data e, via via, un viso, un indirizzo, una persona cara, che l’hanno attraversata. tutte le persone care, i ricordi belli o brutti, gli ideali, 2Righe - Raffaella Roversi la fede, il pensiero, la parola, il rispetto di se stessi, la dignità. Tutto va in cenere, tutto si disperde. Rimane, Il prime è un’illusione che si nutre di ricordi senza par- forse, qualche spezzone di ricordo, fra i più antichi, fra tecipazione emotiva, un escamotage che, pur con la i più profondi, che il mostro non riesce a raggiunge- più sofisticata tecnologia, pur con tutte le somiglianze re. (…) In un’ora e venti senza intervallo Ivana Monti, e programmi di “informazioni registrate” non potranno nella parte dell’ottantenne colpita dall’Alzheimer, dà mai riempire i vuoti dell’anima. una portentosa prova di simpatia e di misurata abilità Roberta Usardi - Modulazioni Temporali scenica, senza strafare, senza effetti di simulate sof- ferenze” ... “Di bella e convincente presenza, con la “Marjorie Prime declina con estrema delicatezza al- sua fragilità di figlia, Elena Lietti. E in giusto equilibrio cuni dei temi chiave della fantascienza odierna, in- la glaciale presenza scenica di Francesco Sferrazza terrogandosi sulla vecchiaia, sul decadimento fisico Papa (il giovane marito) e l’intensa partecipazione di e mentale, sulla memoria individuale e collettiva, su Pietro Micci (il genero). quello che resterà di noi, sugli sviluppi dell’intelligenza Paolo Paganini - Lo Spettacoliere artificiale e le nuove forme di vita digitale.” Margareth Londo - On Stage Spettacolo emozionante, ricco e, nello stesso tempo, equilibrato. I passaggi scenici da personaggio a Prime Questo è uno di quegli spettacoli che ti impregnano sottolineano la sorprendente capacità interpretativa l’anima con l’odore delle loro emozioni, assomiglia a degli attori, che conducono il pubblico a “saltare” da una di quelle luci il cui alone persiste nella retina, an- reale a surreale, da vissuto a vivibile, senza mai appe- che dopo che si sono spente (...) Il regista Raphael santirlo, grazie all’intelligente regia. Tobia Vogel riesce a tradurre efficacemente questa Donatella Zorzetto - Web Lombardia storia in bilico tra il dramma sociale e la fantascienza, in una serie di quadri nitidi, precisi al pari della pittura Marjorie Prime, ai confini della realtà per superare la iperrealista, muove i pezzi di questo gioco con la mae- morte. Brava Ivana Monti, nel dare spessore al ruolo. stria di un consumato scacchista. Valeria Ottolenghi – Gazzetta di Parma Danilo Caravà - Milano Teatri Per info: Luciana Canesi distribuzione@teatrofrancoparenti.it – tel. 345 3003253
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