Marcatori di rimodellamento e fibrosi cardiaca - SIBioC

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Marcatori di rimodellamento e fibrosi cardiaca - SIBioC
REVIEWS                                                                                                                   RASSEGNE

  Marcatori di rimodellamento e fibrosi cardiaca

  Silvia Masotti1, Maria Franzini2, Concetta Prontera1, Claudio Passino1, Aldo Clerico1 a cura del Gruppo di Studio
  SIBioC - Medicina di Laboratorio Biomarcatori Cardiovascolari
  1Fondazione CNR Regione Toscana G. Monasterio e Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa

  2Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa

  ABSTRACT
  Markers of cardiac remodeling and fibrosis. Cardiac remodeling is considered the determinant of the clinical
  progression of heart failure. It is defined as a genome expression resulting in molecular, cellular and interstitial changes,
  clinically manifested as changes in size, shape and function of the heart. Ventricular remodeling occurs progressively
  in untreated patients after large myocardial infarction and in those with longstanding cardiomyopathy. Myocyte
  hypertrophy, cellular apoptosis and increased interstitial collagen deposition are the anatomopathological alterations
  leading to increased myocardial fibrosis. Myocardial hypertrophy and fibrosis increase left ventricular volume and
  induce perturbation in the left ventricular chamber geometry, leading to cardiac dysfunction. As a result, the assessment
  of cardiac fibrosis holds important clinical value in patients with heart failure. Accordingly, there is an increasing interest
  in the development of new markers for cardiac fibrosis and a number of laboratory tests have been recently proposed.
  The aim of the present article is to discuss analytical performances and clinical relevance of these markers.

  INTRODUZIONE                                                     come una malattia irreversibile. Tuttavia, in questi ultimi
                                                                   anni questo concetto non è più considerato un dogma,
      Lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di          poiché studi recenti hanno dimostrato che una terapia
  morte e di ospedalizzazione nei Paesi occidentali, con           adeguata può far regredire, o almeno arrestare, il
  una prevalenza nella popolazione generale di ~2%, che            processo di rimodellamento cardiaco, allungando di molti
  però aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età,           mesi o anni la vita dei pazienti (2). Questi studi hanno
  superando il 10% nei soggetti con età >75 anni (1, 2). Il        anche dimostrato che la terapia risulta più efficace quanto
  rimodellamento cardiaco è generalmente considerato il            più precoce risulta l’intervento. Per questo motivo,
  più importante meccanismo fisiopatologico, che                   moltissimi marcatori sono stati proposti per evidenziare i
  determina il progressivo sviluppo di scompenso cardiaco          primissimi stadi dello scompenso cardiaco (stadi A e B),
  in pazienti con un infarto esteso del miocardio                  in cui i pazienti sono ancora asintomatici, ma presentano
  ventricolare o una miocardiopatia di lunga durata (3). Nel       i fattori di rischio (stadio A) o le prime alterazioni funzionali
  2000, una conferenza di consenso ha definito il                  o anatomo-patologiche legate alla malattia cardiaca
  rimodellamento cardiaco come il risultato di modificazioni       (stadio B) (Tabella 1) (4, 5). Tra questi certamente i peptidi
  dell’espressione del genoma cellulare del tessuto                natriuretici cardiaci e le troponine cardiache I e T sono i
  miocardico, che induce modificazioni a livello molecolare        marcatori più utilizzati (6-8). Sebbene sia i peptidi
  della struttura cellulare e della matrice interstiziale che      natriuretici che le troponine cardiache siano in grado di
  producono cambiamenti nel peso, forma e funzione del             monitorare il progressivo deterioramento della funzione
  cuore (3). Queste alterazioni anatomopatologiche sono            cardiaca nei pazienti con scompenso cardiaco cronico,
  causate da sovraccarico emodinamico e/o danno                    recenti studi hanno però suggerito che un differente
  cardiaco e il conseguente progressivo rimodellamento             gruppo di marcatori potrebbe essere più strettamente e
  cardiaco è a sua volta influenzato da alterazioni                direttamente associato al processo di rimodellamento
  emodinamiche e attivazione del sistema neuro-immuno-             cardiaco e, in particolare, ai meccanismi fisiopatologici
  ormonale.                                                        strettamente collegati alla fibrosi cardiaca (9).
      Lo scompenso cardiaco è stato a lungo considerato

  Corrispondenza a: Aldo Clerico, Scuola Superiore Sant’Anna, Fondazione CNR-Regione Toscana G. Monasterio, Via Giuseppe
  Moruzzi 1, 56124 Pisa. Tel. 0503152133 , Fax 0585493652, E-mail clerico@ftgm.it

  Ricevuto: 11.01.2016                             Revisionato: 18.03.2016                                   Accettato: 02.05.2016

  Pubblicato on-line: 09.02.2017                   DOI: 10.19186/BC_2017.002

                                                                                        biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1        23
Marcatori di rimodellamento e fibrosi cardiaca - SIBioC
RASSEGNE                                                                                                                                REVIEWS

     Tabella 1
     Stadi della storia naturale dello scompenso cardiaco. Da rif. 5
     Stadio di malattia Sintomatologia                                                                                  Classe funzionale
                                                                                                                        NYHA
     A                    Alto rischio per scompenso cardiaco, ma senza malattie in atto o sintomi di insufficienza 0
                          cardiaca
     B                    Segnali di alterazioni strutturali del cuore (ipertrofia cardiaca, ischemia coronarica,       Da 0 a I
                          alterazioni valvolari, ecc.), ma senza sintomi di scompenso cardiaco
     C                    Presenza di malattia strutturale cardiaca con sintomi di insufficienza cardiaca               Da I a IV
     D                    Presenza di scompenso cardiaco refrattario alla terapia farmacologica convenzionale e         IV
                          richiesta di interventi specializzati (impianto di “pace-maker”, trapianto cardiaco, ecc.)

     NYHA, New York Heart Association.

     Tabella 2
     Classificazione dello scompenso cardiaco secondo i valori della frazione di eiezione sistolica del ventricolo sinistro
     Classificazione                                               Frazione          Descrizione
                                                                   di eiezione

     Scompenso cardiaco con ridotta frazione di eiezione           ≤40%              Definito anche scompenso cardiaco sistolico
     (“heart failure with reduced ejection fraction”, HFrEF)

     Scompenso cardiaco con conservata frazione di eiezione        ≥50%              Definito anche scompenso cardiaco diastolico
     (“heart failure with preserved ejection fraction”, HFpEF)

     HFpEF “borderline”                                            41-49%            Questi pazienti costituiscono un gruppo intermedio, ma
                                                                                     la sintomatologia, la risposta alla terapia e l’“outcome”
                                                                                     appaiono simili a quelli dei pazienti con HFpEF

     HFpEF migliorata                                              >40%              Indica i pazienti che prima della terapia mostravano
                                                                                     HFrEF, ma dopo trattamento hanno migliorato la loro
                                                                                     frazione di eiezione

         I pazienti con scompenso cardiaco sono distinti a                    validazione clinica di marcatori della fibrosi cardiaca da
     seconda che mostrino una riduzione della funzione                        utilizzare nella diagnosi, nella stratificazione del rischio e
     sistolica, evidenziata da una ridotta (≤40%) frazione di                 nel “follow-up” dei pazienti con HFpEF. Considerando i
     eiezione del ventricolo sinistro (“heart failure with                    risultati ottenuti in questi studi, le più recenti linee guida
     reduced ejection fraction”, HFrEF), oppure una frazione                  dell’“American College Cardiology Foundation” e
     di eiezione conservata (≥50%) (“heart failure with                       dell’“American Heart Association” hanno per la prima
     preserved ejection fraction”, HFpEF), generalmente                       volta inserito i marcatori di fibrosi cardiaca, e in
     valutata per mezzo dell’esame ecocardiografico (Tabella                  particolare la galectina-3 e il recettore solubile
     2) (5, 10). L’epidemiologia, l’eziologia, i meccanismi                   dell’interleuchina (IL) 33, denominato sST2, tra i
     fisiopatologici, il quadro anatomo-patologico e la                       marcatori da prendere in considerazione per la
     progressione clinica della malattia che presentano questi                stratificazione del rischio nei pazienti con scompenso
     due gruppi di pazienti sono sostanzialmente differenti. I                cardiaco (5).
     pazienti con HFpEF sono in genere più anziani,                                Lo scopo di questa rassegna è quello di discutere le
     prevalentemente di sesso femminile, presentano con                       caratteristiche analitiche dei metodi immunometrici che
     maggiore frequenza comorbidità (ipertensione, obesità,                   sono utilizzati per la misura di questi marcatori. Saranno
     diabete mellito, aterosclerosi, fibrillazione atriale) e una             anche discusse l’interpretazione fisiopatologica e la
     disfunzione diastolica all’esame ecocardiografico (5, 11).               rilevanza clinica dell’utilizzo di questi marcatori di fibrosi
     I pazienti con HFpEF ospedalizzati sono aumentati in                     miocardica nei pazienti con scompenso cardiaco.
     questi ultimi anni, raggiungendo il numero dei pazienti
     con HFrEF (11), per cui si stima che la prevalenza delle                 RIMODELLAMENTO E FIBROSI CARDIACA
     due differenti condizioni cliniche nella popolazione
     generale sia simile (5). La diagnosi e il trattamento                        Lo scompenso cardiaco è la via finale comune di tutte
     risultano più difficoltosi nei pazienti con HFpEF, per cui               le malattie cardiovascolari (anche se l’ischemia
     la prognosi è più severa (5, 11).                                        coronarica è la causa di più della metà dei casi) e perciò
         La fibrosi cardiaca sembra essere presente con                       ne sono affetti pazienti con un’ampia varietà di condizioni
     maggior frequenza nei pazienti con HFpEF rispetto a                      cliniche, che per questo motivo mostrano una differente
     quelli con HFrEF, rappresentando la causa più                            propensione a sviluppare rimodellamento e fibrosi
     importante della disfunzione diastolica (5). Questa                      ventricolare (12).
     evidenza ha stimolato in questi ultimi anni la ricerca e la

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REVIEWS                                                                                                                 RASSEGNE

       Nonostante i miglioramenti ottenuti nel trattamento       dilatativa, ipertrofico-ostruttiva e restrittiva) possano
  dello scompenso cardiaco, la maggior parte dei pazienti        essere anch’essi diversi e/o regolati in maniera differente.
  mostra ancora un peggioramento progressivo della               Evidentemente, una migliore conoscenza dei
  funzione ventricolare con un aggravamento della                meccanismi biochimici e fisiopatologici che sono alla
  sintomatologia e un aumento del rischio di presentare          base delle differenti miocardiopatie garantirà una migliore
  aritmie cardiache potenzialmente fatali (3). In particolare,   classificazione delle differenti condizioni morbose e una
  i pazienti che non rispondono più al trattamento standard      più accurata stratificazione dei pazienti, come anche
  (stadio D dello scompenso cardiaco), presentano una            metterà in luce nuovi possibili bersagli terapeutici (22,
  mortalità simile a quelle dei tumori più aggressivi, come      23).
  quelli del pancreas e del polmone (2). Per contro, i                Il rimodellamento del miocardio nelle miocardiopatie
  pazienti asintomatici (stadio B) e perfino quelli che          ischemiche e non-ischemiche coinvolge non solo i
  presentano i sintomi dello scompenso cardiaco, ma che          miocardiociti, ma anche le altre cellule del tessuto
  rispondono alla terapia (stadio C), hanno un’attesa di vita    miocardico (soprattutto i fibroblasti e le cellule
  di molti anni dall’inizio del declino della funzione           endoteliali), come pure la matrice extracellulare (24).
  ventricolare, poiché i meccanismi di compenso riescono         Quest’ultima costituisce ~6% del tessuto cardiaco e
  a mantenere una funzione cardiaca adeguata alle attività       include fluidi, collagene, glicoproteine, proteoglicani e
  della vita quotidiana. Tuttavia, questi meccanismi             glicosaminoglicani (25). In particolare, il collagene è
  inducono complesse modificazioni strutturali e anche           secreto dai fibroblasti come procollagene nella matrice
  funzionali, sia nei miocardiociti, che nelle altre cellule     extracellulare, dove le proteasi rimuovono il propeptide
  cardiache, che contribuiscono a produrre una disfunzione       amminoacidico carbossi-terminale, che successivamente
  dei ventricoli (“adverse remodeling”). Il rimodellamento       è degradato dalle metalloproteasi della matrice (MMP),
  cardiaco può essere pensato come un ritorno alla               che a loro volta sono regolate dall’inibitore tissutale delle
  modalità di espressione genica tipica del periodo fetale,      metalloproteasi (TIMP) (26). In condizioni patologiche,
  caratterizzata da una riattivazione di geni non espressi       l’interstizio cardiaco può aumentare a causa della
  nella vita adulta, repressione di geni non espressi durante    deposizione diffusa di fibre collagene, per un edema (ad.
  la vita fetale e attivazione di cellule staminali (13).        es., secondario a un processo infiammatorio) oppure per
  Sebbene questi meccanismi fenotipici debbano per la            deposizione patologica di proteine che fisiologicamente
  maggior parte essere considerati di compenso, alcuni,          non sono presenti nella matrice extracellulare cardiaca
  come la fibrosi, risultano al contrario non adattivi e         (come l’amiloide). Recenti studi hanno dimostrato che
  contribuiscono alla progressione della disfunzione             l’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone
  ventricolare (13). In particolare, questi meccanismi           all’interno del tessuto cardiaco gioca un ruolo centrale
  generano ipertrofia cardiaca e un’estensiva produzione di      nell’attivazione dei fibroblasti e nella deposizione di
  matrice extracellulare (14-16). La riespressione genica        collagene (24, 26).
  fetale è promossa non solo dalla noxa originale                     Per fibrosi cardiaca si intende generalmente la
  (ischemia, necrosi, virus, agenti cardiotossici,               proliferazione dei fibroblasti con un aumento della
  infiammazione), ma anche dalla stimolazione di                 deposizione di fibre di collagene del muscolo cardiaco
  meccanocettori al livello dei miocardiociti e nella matrice    oppure (più raramente) un ispessimento fibrotico delle
  extracellulare, attivati dal sovraccarico emodinamico,         valvole cardiache (24). La fibrosi rende il muscolo
  dall’ischemia, dalla disfunzione endoteliale e                 cardiaco più rigido e meno elastico, riducendo la capacità
  dall’attivazione prolungata del sistema neuro-immune-          dei ventricoli di dilatarsi (disfunzione ventricolare
  ormonale, del sistema renina-angiotensina-aldosterone e        diastolica). Inoltre, la fibrosi può colpire le valvole
  del sistema delle citochine pro-infiammatorie (13, 17-21).     cardiache portando a una disfunzione valvolare (stenosi
       Da un punto di vista clinico, diventa cruciale            e/o insufficienza).
  identificare nel sottogruppo di pazienti ancora                     La fibrosi miocardica può originare attraverso due
  asintomatici (stadio A e B) coloro che sono a rischio più      distinti processi fisiopatologici, che danno luogo a due
  elevato di procedere rapidamente verso lo scompenso            differenti fenotipi (24):
  cardiaco conclamato. Questi pazienti richiedono un             1. la fibrosi susseguente a una perdita di tessuto (ad es.,
  controllo clinico più stretto e una terapia adeguata,               per un infarto del miocardio esteso), che si deve
  soprattutto quelli con miocardiopatia dilatativa, che a             considerare come una vera e propria cicatrice (fibrosi
  differenza di quelli con miocardiopatia ischemica,                  riparativa o sostitutiva);
  presentano scarsi e anche poco caratterizzati predittori di    2. la fibrosi interstiziale di tipo reattivo, che si origina
  progressione della disfunzione miocardica (9).                      dalle aree che circondano i capillari sanguigni e che
  Analogamente, anche la miocardiopatia ipertrofica e                 da lì poi s’irradia attraverso tutto il tessuto miocardico
  quella restrittiva presentano un rimodellamento cellulare           (fibrosi interstiziale).
  e interstiziale, che induce la progressione della malattia.         La sostituzione del miocardio normale con tessuto
  Tuttavia, queste due ultime condizioni sono caratterizzate     fibrotico causa importanti alterazioni della funzione
  da quadri anatomopatologici e clinici assai differenti (22,    cardiaca (24). Un’aumentata sintesi di matrice
  23). E’ ipotizzabile che i meccanismi biochimici e             extracellulare e/o una diminuzione della sua
  fisiopatologici che inducono il rimodellamento cardiaco in     degradazione induce un aumento della rigidità delle
  questi quadri (ad es., miocardiopatia ischemica,               pareti ventricolari, che è la più importante causa di

                                                                                      biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1      25
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     disfunzione diastolica del ventricolo. Inoltre, la                 adhesion molecules” (ICAM)] e altre chemochine
     deposizione di matrice extracellulare tra i miocardiociti          [“macrophage inflammatory protein-1α” (MCP-1),
     può alterare la propagazione degli impulsi elettrici               “monocyte chemoattractant protein-1” (MCP-1)], sono
     attraverso il miocardio, causando sia anomalie della               significativamente aumentati nei pazienti con ridotta
     contrazione, che aritmie. Infine, l’edema infiammatorio e          frazione di eiezione ventricolare. Altri studi hanno
     la deposizione del tessuto fibrotico intorno alle aree peri-       evidenziato come il processo infiammatorio gioca un
     vascolari, rallentando il flusso di ossigeno e nutrienti ai        ruolo di primo piano anche nella progressione della
     miocardiociti, innescano il circolo vizioso che sostiene la        disfunzione diastolica nei pazienti con scompenso
     progressione del rimodellamento miocardico.                        cardiaco, ma con funzione sistolica conservata (HFpEF)
                                                                        (33). Infatti, il più importante meccanismo fisiopatologico
     IL RUOLO DELL’INFIAMMAZIONE NELLA                                  che causa la condizione clinica di HFpEF è la fibrosi
                                                                        miocardica, che riducendo la “compliance” ventricolare
     FIBROSI CARDIACA
                                                                        (riduzione della capacità e velocità di dilatazione per
          L’infiammazione deve esser considerata una                    diminuita elasticità della parete) porta allo sviluppo della
     componente fondamentale dei meccanismi fisiologici che             disfunzione diastolica (23).
     sono deputati alla riparazione delle ferite (27-30).                    Da un punto di vista fisiopatologico, l’ipertensione
     Sebbene la deposizione di collagene sia un                         arteriosa cronica è considerata il fattore di rischio
     indispensabile e, in genere, reversibile componente del            maggiore, essendo presente in ~60-80% dei pazienti con
     processo che porta alla riparazione delle ferite, qualche          HFpEF (5, 11, 33). Il carico pressorio cronicamente
     volta il processo di riparazione fisiologico evolve verso          aumentato è il primus movens che può innescare di per
     una progressiva e irreversibile risposta fibrotica. Questo         sé l’attivazione dei fibromioblasti della matrice
     tipicamente accade quando il danno tissutale, provocato            extracellulare del tessuto cardiaco (34). I fibromioblasti
     dalla noxa patogena, non può essere riparato in un breve           attivati aumentano la produzione delle molecole di
     lasso di tempo, perché il danno è severo, ripetitivo o i           adesione VCAM/ICAM e anche delle citochine e
     meccanismi stessi, che devono provvedere alla                      chemochine proinfiammatorie (27-30, 33). Infatti, è ben
     riparazione, sono disturbati o mal regolati (27). In questi        noto che sia i fibromioblasti che i miocardiociti
     casi, si stabilisce nel tessuto danneggiato un processo            possiedono dei meccano-sensori accoppiati con i canali
     infiammatorio cronico che porta a un accumulo abnorme              ionici di membrana, che sono stimolati dallo stiramento
     e permanente di tessuto fibrotico. Il risultato finale sarà        meccanico (33, 35). Inoltre, i pazienti con HFpEF
     l’impossibilità del tessuto danneggiato di invertire il            presentano spesso obesità, dislipidemia, diabete mellito,
     processo patologico e di recuperare integralmente la               aterosclerosi sistemica e coronarica, per cui sono
     normale funzione (27).                                             interessati da un processo infiammatorio sistemico (33,
          La fibrosi può infiltrare qualsiasi organo, inclusi           34). Recenti studi in modelli animali suggeriscono che
     polmone, cute, rene, fegato e anche cuore. E’ stimato che          l’ipertensione e la sindrome metabolica possano indurre
     ~45% delle morti nei paesi occidentali possono essere              un fenotipo infiammatorio con attivazione dei linfociti T
     attribuiti a malattie in cui la fibrosi gioca un ruolo             helper 1 (Th 1), caratterizzato da aumentate
     fisiopatologico di primo piano (27). In particolare, il            concentrazioni di TNF, interferone, IL-18, “profibrotic
     quadro anatomopatologico dello scompenso cardiaco è                cytokine transforming growth factor” (TGF) e MCP-1, che
     caratterizzato da una riposta infiammatoria sistemica che          possono contribuire alla progressione della fibrosi
     contribuisce alla progressione della malattia. Molti               miocardica (36-38). Gli aumentati livelli di citochine e
     mediatori dell’infiammazione sono stati evidenziati in             chemochine          proinfiammatorie     reclutano    cellule
     circolo e nel cuore dei pazienti con scompenso cardiaco,           infiammatorie, specialmente monociti, dal circolo, che, a
     come ad esempio le citochine proinfiammatorie e i loro             loro volta differenziatisi in macrofagi, producono sostanze
     specifici recettori e altre molecole secrete o rilasciate dai      in grado di stimolare la fibrosi miocardica, come
     macrofagi [ad es., galectina-3 e pentrassina-3 (PTX3)] (9,         galectina-3, MCP-1, TNF, TGF e PTX3 (29, 36-41).
     29). I livelli tessutali e quelli circolanti di questi marcatori   Anche un’unica misura delle concentrazioni circolanti di
     di infiammazione correlano con la severità e la                    TNF-α, IL-6 o proteina C reattiva (PCR) sembrava in
     progressione clinica dello scompenso cardiaco (9, 29-              grado di predire lo sviluppo di scompenso cardiaco
     31).                                                               cronico nella popolazione generale ancora asintomatica,
          Levine et al. (31) hanno per primi riportato che i            ma con età avanzata (età media 78 anni, 67% donne),
     pazienti con scompenso cardiaco presentano                         reclutata nella coorte di Framingham (42). I soggetti che
     concentrazioni circolanti di “tumor necrosis factor” (TNF)         avevano tutti e tre i marcatori elevati presentavano un
     più elevate rispetto ai controlli (mediamente di oltre 10          rischio maggiore, indicando che la capacità prognostica
     volte). In questi ultimi anni, un numero rilevante di studi,       legata ai differenti marcatori potrebbe essere additiva
     come discusso in dettaglio in alcune recenti rassegne              (42). In particolare, le concentrazioni circolanti di TNF-α,
     (30, 32), ha approfondito queste osservazioni                      IL-6, sTNFR1 e/o sTNFR2 sono stati riportati essere
     dimostrando che i livelli circolanti delle citochine               associati con un aumento della mortalità in pazienti con
     proinfiammatorie (IL-1, IL-6, IL-8, TNF) e dei loro                scompenso cardiaco cronico (43, 44). Pochi studi hanno
     recettori, come anche quelli delle molecole di adesione            cercato di valutare la rilevanza prognostica
     [“vascular adhesion molecules” (VCAM), “intercellular              specificatamente in pazienti con HFpEF. Uno studio

26        biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1
REVIEWS                                                                                                                      RASSEGNE

  prospettico di coorte ha riportato che i livelli di TNF-α           (24, 25). Un incremento nella deposizione del collagene
  sono risultati associati a un aumento della mortalità in un         è la conseguenza di un’aumentata proliferazione dei
  gruppo di 486 soggetti non ospedalizzati reclutati nella            fibroblasti/miofibroblasti e della loro velocità di sintesi e di
  popolazione generale e seguiti con un “follow-up” di un             secrezione del collagene (24, 25). Il collagene fibrillare è
  anno, che presentavano scompenso cardiaco cronico                   sintetizzato come pre-procollagene nel reticolo
  accertato con frazione di eiezione ≥50% (45).                       endoplasmico dei fibroblasti e trasformato in
       Prendendo in considerazione i pazienti con                     procollagene con struttura a tripla elica. Il procollagene,
  scompenso acuto o con riacutizzazione di uno                        secreto nella matrice extracellulare, viene poi tagliato da
  scompenso cronico, le concentrazioni circolanti di PCR,             proteasi per formare le fibrille di collagene di tipo I e III,
  sST2, galectina-3 e/o IL-6 hanno mostrato una                       che contribuiscono alla struttura della matrice
  significativa associazione con la mortalità (46-52).                extracellulare e alla caratteristiche meccaniche del
  Comunque, i marcatori di infiammazione e fibrosi hanno              miocardio (24, 25). Sebbene la biopsia del tessuto
  generalmente mostrato un’accuratezza diagnostica                    cardiaco sia considerata il “gold standard” per la diagnosi,
  minore rispetto a quella dei peptidi natriuretici cardiaci          alcuni marcatori del “turnover” del collagene sono stati
  nella diagnosi differenziale dei pazienti che si sono               proposti per una stima non invasiva della fibrosi
  presentati al pronto soccorso con dispnea (29, 50).                 miocardica (56, 60). I marcatori su cui si hanno più dati
       Il maggior limite per l’utilizzo clinico dei marcatori di      sono il “procollagen type I C-terminal propeptide” (PICP),
  infiammazione, come la maggior parte delle citochine e              il “procollagen type III N-terminal propeptide” (PIIINP) e il
  delle chemochine, è che non esistono metodiche                      “collagen type 1 C-terminal telopeptide” (ICTP).
  standardizzate automatizzate, ma sono disponibili solo                   Considerando tutti i marcatori del “turnover” della
  metodiche ELISA o RIA. Inoltre, sono disponibili pochi              matrice extracellulare come un gruppo unico, questi sono
  dati in letteratura sui valori di riferimento e sulla variabilità   stati misurati nel sangue di pazienti con insufficienza
  biologica.                                                          cardiaca in molti studi (soprattutto di tipo caso-controllo),
                                                                      anche se le difficoltà analitiche ne hanno finora limitato
  MARCATORI DI SINTESI E DEGRADAZIONE                                 l’uso nella pratica clinica (56). Sono riportati in letteratura
                                                                      i risultati di molti studi clinici mirati a dimostrare una
  DEL COLLAGENE
                                                                      differenza nelle concentrazioni circolanti di marcatori del
      Il rimodellamento della matrice extracellulare nel              “turnover” del collagene in pazienti con insufficienza
  cuore è un processo attivo e assai complesso,                       cardiaca rispetto a soggetti sani, come recentemente
  orchestrato dalle MMP, che degradano la matrice, e dai              analizzato in dettaglio in alcune rassegne sistematiche
  loro inibitori TIMP (26). Le MMP costituiscono una                  (56, 60) e anche in una meta-analisi (61). I risultati di
  complessa famiglia di enzimi del gruppo delle proteasi, di          questi studi sono difficilmente confrontabili perché
  cui sono stati identificati almeno 28 membri (indicati con          differiscono per il numero e tipologia dei marcatori
  numeri progressivi da MMP-1 a MMP-28), classificate in              analizzati, per il disegno dello studio sperimentale (caso
  base alla natura dei più importanti gruppi funzionali nel           controllo vs. studio di coorte, prospettico o retrospettivo),
  loro sito catalitico, che richiede la presenza di ioni              come anche per numero e caratteristiche demografiche
  metallici come cofattori (zinco o cobalto) (53, 54). Sono           (soprattutto età e sesso) e cliniche dei pazienti arruolati
  stati inoltre indentificati 4 membri della famiglia degli           (56, 60, 61). Anche i metodi analitici utilizzati per
  inibitori delle MMP (da TIMP-1 a TIMP-4) (55).                      misurare lo stesso marcatore nei diversi studi presentano
      Un’eccessiva deposizione di collagene, come si                  caratteristiche assai differenti. Generalmente sono stati
  osserva dopo un esteso infarto miocardico o nella                   utilizzati metodi RIA o ELISA, ma in molti studi le
  miocardiopatia ipertensiva e dilatativa, può essere la              principali     caratteristiche      analitiche    (sensibilità,
  conseguenza di uno squilibrio tra l’azione dei processi             riproducibilità, specificità degli anticorpi utilizzati) dei
  che portano alla deposizione di nuovo collagene e quelli            metodi utilizzati non sono specificate, per cui risulta
  che sono deputati alla sua rimozione (24-27, 56). E’                impossibile fare un confronto dei dati ottenuti in studi
  importante sottolineare che uno squilibrio favorente la             differenti, anche considerando lo stesso marcatore.
  deposizione di collagene in eccesso con fibrosi                          Considerando i risultati, la grande maggioranza degli
  miocardica è stato anche osservato in atleti veterani che           studi riporta concentrazioni dei vari marcatori più elevate
  praticavano attività sportiva di “elite” e con funzione             nei pazienti rispetto ai controlli sani (56, 61, 62). Alcuni
  sistolica e diastolica nei limiti fisiologici (57).                 autori suggeriscono che il rapporto PICP/ICPT potrebbe,
      Il collagene fibrillare presente nel cuore è                    meglio di un singolo marcatore, fornire una stima del
  prevalentemente di tipo I (85%) e di tipo III (11%);                “turnover” del collagene di tipo I (56, 60). Occorre però
  quest’ultimo è quello che fornisce al miocardio elasticità,         notare che le differenze assolute tra soggetti sani e
  mentre il primo contribuisce maggiormente alla forza e              pazienti con scompenso cardiaco sono in genere inferiori
  alla resistenza del miocardio allo stress di parete e alla          a quelle dei peptidi natriuretici, che presentano differenze
  deformazione (58, 59). Il collagene è soggetto a ricambio           tra il valore mediano riscontrato in una popolazione di
  (“turnover”) a opera di fibroblasti e miofibroblasti, che           pazienti con scompenso cardiaco e quello di una
  rispondono a stress meccanici e a fattori autocrini e               popolazione di soggetti sani dell’ordine di più di 10 volte
  paracrini (quali angiotensina II, aldosterone, citochine,           (19, 63, 64). Evidentemente, questo ridotto differenziale
  fattori di crescita), in parte secreti da monociti e macrofagi      riscontrato tra il valore dei casi e quello dei controlli riduce

                                                                                           biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1       27
RASSEGNE                                                                                                                      REVIEWS

     il “potere risolutivo” della misura del marcatore,                 (età media 57 anni, 19% donne), che poi sono stati
     specialmente nell’individuare i pazienti con le forme              seguiti per 12 mesi dopo la dimissione ospedaliera (68).
     iniziali della malattia. Questo dato spiega perché questi          Un rapporto ≤1 tra PIIINP e ICTP è risultato essere
     biomarcatori risultino possedere mediamente una                    indipendentemente associato allo sviluppo di scompenso
     potenza diagnostica e prognostica molto inferiore rispetto         cardiaco, mortalità per eventi cardiovascolari e
     al peptide natriuretico di tipo B (BNP) e al NT-proBNP             riospedalizzazione nei 12 mesi del “follow-up” (68).
     (56, 61).                                                              Più recentemente, lo studio retrospettivo di coorte
         Considerando il possibile utilizzo dei marcatori di            denominato “Cardiovascular health study” ha valutato
     “turnover” del collagene come marcatori prognostici,               l’associazione tra le concentrazioni circolanti dei
     discuteremo più in dettaglio solo i risultati di alcuni studi      marcatori “transforming growth factor-β” (TGF-β) e PIIINP
     più significativi (studi prospettici o retrospettivi di coorte).   e gli eventi cardiovascolari maggiori (infarto del
         I risultati dello studio RALES (“Randomized aldactone          miocardio, scompenso cardiaco e ictus), sviluppatisi in
     evaluation study”), condotto su 261 pazienti con età               2568 soggetti (età media 78 anni, 59% donne) seguiti per
     media di 69 anni (28,5% donne) indicano che i pazienti             un “follow-up” di 15 anni (69). Nell’analisi multivariata
     con concentrazioni basali di PIIINP superiori alla mediana         [che includeva anche la misura del NT-proBNP e della
     avevano un rischio significativamente superiore di morte,          troponina cardiaca T (cTnT)], PIIINP (ma non TGF-β) è
     come anche di morte più ospedalizzazione, rispetto ai              risultato essere associato con eventi cardiovascolari
     pazienti con concentrazioni più basse (65). A 6 mesi,              maggiori e anche con lo sviluppo di scompenso cardiaco,
     PIIINP si riduceva nel gruppo trattato con spironolattone,         ma non di ictus e infarto del miocardio.
     ma non in quello con placebo. Inoltre, il trattamento con              Evidentemente riveste una notevole rilevanza clinica
     spironolattone migliorava gli esiti clinici (mortalità e eventi    la possibilità di usare uno o più marcatori del “turnover”
     cumulativi di mortalità più ospedalizzazione) rispetto al          del collagene per differenziare tra loro i gruppi di pazienti
     placebo, solo nei pazienti con PIIINP basale superiore             con le due tipologie di scompenso cardiaco, HFrEF e
     alla mediana. Questi dati, ottenuti in pazienti con                HFpEF. Due studi dello stesso gruppo di ricercatori
     scompenso cardiaco cronico di grado severo, hanno                  hanno valutato se vari marcatori di “turnover” del
     suggerito un ruolo del PIIINP come “target” terapeutico            collagene (PINP, PIIINP, ICTP, MMP-1, MMP-2, MMP-9
     dello spironolattone, di cui è noto l’effetto anti-fibrotico.      e TIMP-1) possano essere utili nel differenziare HFpEF
     Questi risultati non sono stati però confermati dallo studio       da HFrEF (62, 70). I risultati, benché ottenuti in un
     AREA IN-CHF, in cui 382 pazienti (188 in trattamento con           numero relativamente scarso di pazienti, suggeriscono
     canrenoato, età media 62,4 anni, 16,5% donne; 194 in               che tra i vari biomarcatori di “turnover” del collagene,
     placebo, media 62,0 anni, 15,0% donne) con                         MMP-2 potrebbe essere utile nell’identificazione dei
     insufficienza cardiaca di grado lieve-moderato, non                pazienti con HFpEF (70).
     hanno mostrato alcuna variazione di PIIINP, misurato con               Naito et al. (71) hanno studiato 110 pazienti
     un metodo RIA, dopo 6 mesi di trattamento con un altro             ospedalizzati con scompenso cardiaco cardiaco
     antagonista dell’aldosterone, il canrenoato, rispetto al           riacutizzato, di cui 68 con HFrEF (età media 71 anni,
     gruppo placebo (66). In questo studio, il canrenoato               35% donne) e 42 con HFpEF (74 anni, 48% donne). 10
     migliorava la frazione di eiezione e riduceva l’ipertrofia         soggetti apparentemente sani sono stati utilizzati come
     del ventricolo sinistro e nello stesso tempo, in modo              gruppo di controllo (età media 70 anni, 40% donne).
     coerente, riduceva significativamente le concentrazioni di         Sono state misurate le concentrazioni circolanti di
     BNP.                                                               MMP-1 e MMP-2, sia all’ammissione che alla dimissione
         Frantz et al. (67) hanno arruolato 249 pazienti con            dal     reparto      ospedaliero,      con    un     metodo
     scompenso cardiaco (età media 65,3 anni, 31% donne)                immunoenzimatico. Le concentrazioni di MMP-1 erano
     con ridotta frazione di eiezione (≤40%), che poi hanno             più elevate all’ammissione in entrambi gruppi di pazienti
     seguito per un “follow-up” medio di 2,5 anni. In questo            rispetto ai controlli; tuttavia, erano più elevate nei
     studio è stato anche utilizzato un gruppo di controllo             pazienti con disfunzione sistolica rispetto alla diastolica e
     costituito da 74 soggetti sani. Le concentrazioni circolanti       non cambiavano alla dimissione in entrambi i gruppi
     di TIMP-1, ma non quelle di MMP-9, sono risultate                  (71). Anche le concentrazioni di MMP-2 erano più
     significativamente più elevate nei pazienti rispetto ai            elevate all’ammissione in entrambi i gruppi di pazienti
     controlli. Nel “follow-up” TIMP-1 (ma non l’enzima MMP-            rispetto ai controlli, ma poi si riducevano alla dimissione.
     9) è risultato anche un predittore indipendente di tutte le        Confrontando i valori riscontrati all’ammissione con quelli
     cause di morte (66 decessi durante i 2,5 anni di “follow-          alla dimissione, i cambiamenti della frazione di eiezione
     up”, corrispondenti al 27% dei casi). Inoltre, il valore           ventricolare (che aumentava) e dei valori di BNP (che
     prognostico di TIMP-1 è risultato incrementale rispetto a          diminuivano) correlavano con il comportamento di quelli
     quello del NT-proBNP, per cui i pazienti che presentavano          del MMP-2, ma non con quelli di MMP-1, nei pazienti con
     i due marcatori entrambi elevati hanno mostrato una                disfunzione sistolica, ma non in quelli con disfunzione
     mortalità superiore a quelli che ne avevano uno solo               diastolica (71). Pertanto questo studio indica che il
     elevato.                                                           comportamento dei marcatori di “turnover” del collagene,
         Nello studio multicentrico prospettico REVE-2, BNP e           anche se appartenenti alla stessa famiglia delle
     rapporto tra PIIINP e ICTP sono stati misurati un mese             metalloproteinasi (come MMP-1 e MMP-2), possa
     dopo un infarto del miocardio anteriore in 218 pazienti            mostrare comportamenti significativamente differenti nei

28        biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1
REVIEWS                                                                                                                         RASSEGNE

  due gruppi di pazienti con HFrEF e HFpEF.                            crescita, differenziamento e apoptosi (39, 72, 73). Un
      In conclusione, sebbene siano reperibili in letteratura          aumento dell’espressione della galectina-3 induce la
  molti studi riguardanti le concentrazioni circolanti dei             proliferazione dei fibroblasti e la produzione di collagene,
  marcatori di “turnover” del collagene e della matrice                contribuendo così all’aumento della fibrosi cardiaca e al
  extracellulare, non vi sono al momento evidenze che                  conseguente rimodellamento (Figura 1) (39, 72, 73).
  questi marcatori apportino informazioni aggiuntive, utili                Nell’ultimo decennio sono stati pubblicati numerosi
  per la diagnosi o il trattamento dei pazienti con                    studi su questo marcatore, favoriti dalla disponibilità di
  scompenso cardiaco rispetto a quelle fornite dai peptidi             metodi immunometrici che utilizzano piattaforme
  natriuretici, dai test funzionali o dall’“imaging” cardiaco.         automatizzate, che mostrano ottime prestazioni
  Pertanto, al momento le linee guida internazionali non               analitiche (9, 74-76). La galectina-3 è stata studiata
  raccomandano il loro impiego nella pratica clinica (5, 10).          inizialmente come mediatore della crescita e
                                                                       progressione di diversi tipi di tumori; solo in un secondo
  MARCATORI DI FIBROSI MIOCARDICA                                      tempo è stata notata la sua forte associazione con le
                                                                       condizioni cliniche caratterizzate da infiammazione
      I cosidetti marcatori di fibrosi cardiaca, soprattutto           cronica con quadro interstiziale. La galectina-3 è infatti
  galectina-3 e sST2, sono stati molto studiati in questi              presente nel citoplasma di differenti tipi cellulari ed è
  ultimi 10 anni. Si sono accumulate evidenze, anche se                particolarmente abbondante nei macrofagi (39, 72).
  non definitive, sul loro possibile utilizzo come marcatori               Il razionale per candidare la galectina-3 come
  prognostici in pazienti con scompenso cardiaco, tanto                marcatore nell’insufficienza cardiaca deriva da studi in
  che le ultime linee guida dell’“American College of                  modelli animali, che hanno dimostrato come la sua
  Cardiology Foundation” e dell’“American Heart                        inibizione farmacologica o genetica è in grado di regolare
  Association” li hanno inseriti, anche se con una forza di            la risposta ipertrofica e il danno cardiaco funzionale
  evidenza intermedia (IIbA), come possibili marcatori di              conseguente a somministrazione di angiotensina II
  prognosi nei pazienti con scompenso cardiaco acuto (5).              oppure a costrizione dell’aorta (40, 77). La galectina-3 è
                                                                       stata proposta non solo come marcatore di stratificazione
  Galectina-3                                                          del rischio nei pazienti con insufficienza cardiaca, ma
                                                                       anche come possibile bersaglio terapeutico degli
       La galectina-3 è una lectina che lega la                        antagonisti recettoriali dell’aldosterone, poiché è stato
  β-galattosidasi coinvolta in vari processi come la risposta          riportato nell’animale da esperimento che la galectina-3 è
  infiammatoria, i tumori e la fibrosi (39, 72, 73). Molti studi       uno dei mediatori della fibrosi vascolare indotta da
  sperimentali dimostrano che la galectina-3 è coinvolta               aldosterone (73). I risultati di questi studi sperimentali
  nei più importanti processi biologici a livello cellulare,           hanno aperto la strada a molti studi clinici che hanno
  come adesione, attivazione, attrazione chemiotattica,                cercato di valutare se la galectina-3 possa giocare un

  Figura 1
  Rappresentazione schematica dei processi fisiopatologici che portano alla secrezione di galectina-3 e poi alla deposizione di collagene
  e alla formazione della fibrosi cardiaca, quando si ha un danno del tessuto miocardico. Modificata da rif. 39.

                                                                                            biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1         299
RASSEGNE                                                                                                                       REVIEWS

     ruolo nella risposta maladattativa a diversi tipi di insulto       associazione è stata confermata anche da un successivo
     al miocardio come mediatore/marcatore di fibrosi,                  “follow-up” di 4 anni dello stesso studio (52). De Boer et
     infiammazione e rimodellamento cardiaco in pazienti con            al. (84) hanno riportato che elevati valori di galectina-3 in
     scompenso cardiaco (78-80).                                        592 pazienti (35% donne), di cui 485 avevano una
          Come già evidenziato in precedenza per i marcatori            frazione di eiezione sistolica ventricolare ridotta (≤40%),
     di infiammazione e di “turnover” del collagene e della             erano associati a un aumentato rischio di mortalità e
     matrice extracellulare, anche per la galectina-3 molti             riospedalizzazione dopo un “follow-up” di 18 mesi in un
     studi clinici, che hanno cercato di valutare la sua                modello multi-variabile che includeva anche età, sesso,
     accuratezza diagnostica o prognostica, presentano una              BNP, funzionalità renale e diabete mellito. In un altro
     forza statistica insufficiente per lo scarso numero di             studio condotto su 419 pazienti con scompenso cardiaco
     pazienti arruolati, che non consente un’analisi                    acuto e frazione di eiezione conservata (>45%) (età
     multivariata adeguata. Inoltre, come precedentemente               media 76,2 anni, 61% donne), la galectina-3 si è
     dimostrato (76), la differenza tra i livelli di galectina-3 in     confermata essere un marcatore in grado di predire
     soggetti apparentemente sani e con scompenso cardiaco              mortalità e riospedalizzazione a un anno (90). E’
     cronico o riacutizzato, sebbene significativa, non è molto         importante sottolineare che in questo studio il numero
     marcata (76). Se si confrontano questi dati con quelli del         degli eventi combinati (219, 52% del totale) e dei decessi
     BNP (o NT-proBNP), nei pazienti con scompenso                      (129, 31% dei casi) è stato abbastanza elevato,
     cardiaco questi ultimi risultano aumentati anche fino a            nonostante il “follow-up” fosse di un solo anno, indicando
     100 volte rispetto a quelli riscontrati in soggetti                che i pazienti erano ad alto rischio per la presenza di
     apparentemente sani, riuscendo a stratificare i pazienti           numerose e severe comorbidità (diabete mellito 48,7%,
     secondo il grado di severità dello scompenso (7, 19, 21,           ipertensione arteriosa 84,2%, insufficienza renale 54,4%,
     64), cosa che invece non sembra possibile con i valori di          pregresso ictus 11%, broncopneumopatia cronica
     galectina-3. Infine, molti studi clinici sui marcatori di          ostruttiva 54,7%, vasculopatia periferica 36%). Questi
     fibrosi sono caso-controllo, mentre pochi sono di coorte           risultati sono stati confermati da una recente meta-analisi
     prospettici o retrospettivi con “follow-up” ≥12 mesi.              che ha preso in considerazione i dati di 3 differenti studi
          D’altra parte, la variabilità biologica sia intra-            (91). Questa meta-analisi ha evidenziato che elevati
     individuale (~5-8%) che tra soggetti (~27%) risulta                valori di galectina-3 sono associati a una prognosi
     inferiore per la galectina-3 rispetto a quella dei peptidi         peggiore a breve termine e a una maggiore
     natriuretici o delle troponine, come riportato in un               riospedalizzazione per scompenso cardiaco.
     recentissimo studio (81). La relativamente bassa                        Diversi studi si sono focalizzati sulla valutazione della
     variabilità biologica accoppiata con l’ottima prestazione          galectina-3 come marcatore prognostico nei pazienti con
     analitica dei metodi di dosaggio automatizzati, rende              scompenso cardiaco cronico (87-89, 92-95), inclusa una
     l’informazione analitica derivata dalla misura della               recente meta-analisi (80). In generale, emerge
     galectina-3 estremamente robusta.                                  l’associazione tra valori elevati di galectina-3 e rischio di
          Numerosi studi hanno riportato un’associazione                mortalità e di riospedalizzazione per scompenso
     significativa tra livelli elevati di galectina-3 e insufficienza   cardiaco; tuttavia, in alcuni studi questa associazione non
     cardiaca di nuova diagnosi (82, 83), come anche con la             viene poi confermata quando sono presi in
     gravità e la prognosi dell’insufficienza cardiaca, in              considerazione dal modello statistico multivariabile altri
     pazienti sia con frazione di eiezione ridotta che                  noti e potenti predittori di mortalità, come per esempio i
     conservata (84-87). Due studi hanno anche suggerito che            peptidi natriuretici, la funzionalità renale e/o i test di
     la galectina-3 possa essere un marcatore in grado di               funzionalità cardiaca o polmonare (79).
     identificare sottogruppi di pazienti responsivi a                       Considerando le comorbidità che più frequentemente
     trattamento farmacologico con statine (rosuvastatina) o            si osservano nei pazienti con scompenso cardiaco
     sartani (valsartan) (88, 89). E’ comunque importante               cronico, una particolare attenzione deve essere posta
     sottolineare come questi dati siano il frutto di analisi post      sull’associazione delle concentrazioni circolanti di
     hoc e quindi richiedano la conferma con studi ad hoc.              galectina-3 con la ridotta funzionalità renale. Infatti, la
     Sulla base di queste evidenze cliniche, la “Food and Drug          presenza di insufficienza renale potrebbe essere una
     Administration” (FDA) americana ha approvato il                    variabile confondente dell’analisi statistica, poiché sia le
     dosaggio di galectina-3 in associazione con la                     concentrazioni di galectina-3 che il peggioramento della
     valutazione clinica per meglio definire la prognosi di             funzione renale sono forti predittori di eventi avversi in
     pazienti con una diagnosi di insufficienza cardiaca                pazienti con scompenso cardiaco. Tuttavia, la malattia
     cronica (novembre 2010).                                           renale cronica potrebbe essere anche una concausa di
          Considerando più in dettaglio il ruolo predittivo della       elevate concentrazioni di galectina-3, perché
     galectina-3 in pazienti con scompenso cardiaco acuto, lo           nell’insufficienza renale cronica vi è estesa fibrosi renale
     studio PRIDE ha riportato che la galectina-3 si è                  (quadro anatomopatologico del “rene grinzo”), che può
     dimostrata essere il miglior predittore di mortalità a 60          quindi esser associata alla fibrosi cardiaca nei pazienti
     giorni e di ri-ospedalizzazione in un gruppo di 599                che presentano sia insufficienza renale che cardiaca
     pazienti che si sono presentati al pronto soccorso con             cronica (96). In accordo con questa ipotesi, alcuni autori
     dispnea, di cui 209 pazienti (età media 72,8 anni, 49%             hanno suggerito che la galectina-3 potrebbe dimostrarsi
     donne) con scompenso cardiaco acuto (48). Questa                   un marcatore in grado di identificare i pazienti a rischio di

30        biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1
REVIEWS                                                                                                                  RASSEGNE

  Figura 2
  Rappresentazione schematica del meccanismo di competizione tra il recettore solubile sST2 e il recettore di membrana ST2L nei
  confronti del loro specifico ligando interleuchina 33 (IL-33).

  sviluppare una sindrome cardio-renale nelle fasi iniziali       a livello del miocardio un ruolo anti-infiammatorio, anti-
  (97).                                                           ipertrofico e anti-fibrotico (101). sST2 non è altro che il
      Per quanto riguarda il possibile ruolo del dosaggio         recettore ST2L, che, attraverso l’azione di specifiche
  della galectina-3 nel “follow-up” dei pazienti con              proteasi, ha subito un taglio a livello dei domini
  scompenso cardiaco, non vi è ancora alcuna evidenza             transmembrana e citoplasmatico e che quindi è stato
  che dimostri l’utilità di seguire nel tempo le concentrazioni   liberato nel liquido extracellulare (Figura 2) (101). Nel
  circolanti di questo marcatore.                                 liquido extracellulare e nel plasma la proteina sST2 è
      In conclusione, la galectina-3 ha appena iniziato il suo    ancora in grado di legare il suo ligando specifico IL-33
  percorso per una sua completa validazione secondo i             con alta affinità, sequestrandolo e quindi non rendendolo
  principi della “evidence-based laboratory medicine” (98).       più disponile per il legame al suo recettore di membrana
  Rispetto ad altri marcatori di infiammazione e di               (101). In questo modo sST2 blocca l’effetto favorevole
  rimodellamento cardiaco (inclusa sST2), la galectina-3          della citochina IL-33 sul miocardio comportandosi come
  presenta l’indubbio vantaggio di poter esser misurata           un “decoy-receptor” (Figura 2). Elevate concentrazioni
  con metodiche automatizzate con ottime prestazioni              circolanti di sST2, come si possono riscontrare nei
  analitiche. Non è però ancora chiaro se la galectina-3 sia      pazienti con scompenso cardiaco, favoriscono i
  in grado di distinguere tra i pazienti con scompenso            meccanismi        proinfiammatori     che    portano    al
  cardiaco coloro che effettivamente presentano fibrosi           rimodellamento del miocardio, alla fibrosi cardiaca e alla
  cardiaca e/o quelli con funzione sistolica conservata, ma       disfunzione ventricolare diastolica (102). In accordo con
  con significativa disfunzione diastolica. Inoltre, non ci       questo meccanismo di azione, molti studi hanno
  sono studi che abbiano dimostrato l’effettivo valore della      dimostrato che elevate concentrazioni circolanti di sST2
  galectina-3 come marcatore di rischio indipendente              sono effettivamente riscontrabili in pazienti con
  rispetto ai peptidi natriuretici cardiaci e anche rispetto      scompenso cardiaco, sia acuto che cronico (102-104).
  agli altri marcatori di infiammazione e rimodellamento              Considerando i pazienti con scompenso cardiaco
  del miocardio (inclusa sST2) (99, 100). Infine, mancano         acuto, uno dei primi studi a valutare l’accuratezza
  studi ad hoc che abbiano valutato il rapporto                   prognostica del recettore sST2 è stato lo studio PRIDE
  costo/beneficio dell’utilizzo di questo marcatore nei           (50). Questo studio ha esaminato 599 pazienti ammessi
  pazienti con scompenso cardiaco acuto e cronico.                al dipartimento di emergenza con dispnea; di questi
                                                                  pazienti però solo 209 (35%) avevano effettivamente
  sST2                                                            uno scompenso cardiaco acuto (età media 72,8 anni,
                                                                  49% donne), mentre i restanti (età media 56,9 anni, 49%
      La proteina ST2 appartiene alla famiglia dei recettori
                                                                  donne) non avevano un’insufficienza cardiaca. Questi
  dell’interleuchina-1 (IL-1 RL-1) ed esiste in due isoforme,
                                                                  pazienti sono stati poi seguiti con un “follow-up” di un
  una transmembrana (ST2L) e una solubile (sST2). Il
                                                                  anno. Le concentrazioni circolanti di sST2 erano
  ligando specifico del recettore STL2 è IL-33, che svolge

                                                                                     biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1      301
RASSEGNE                                                                                                                   REVIEWS

     mediamente più elevate nei pazienti con scompenso              del cut-off mostrano un rischio di mortalità molto
     cardiaco acuto rispetto a coloro in cui un’insufficienza       inferiore. Sebbene i risultati di questi due studi (109, 110)
     cardiaca non è era diagnosticata durante il ricovero (0,50     sembrano suggerire che l’utilizzo di prelievi seriati possa
     μg/L vs. 0,15 μg/L). Inoltre, le concentrazioni di sST2        migliorare il valore prognostico della proteina sST2 e
     erano associate a un aumento di mortalità a un anno in         perfino fornire una guida al trattamento (103), occorrono
     maniera indipendente e additiva rispetto anche ai valori       tuttavia altri dati per raccomandare l’utilizzo sistematico
     di NT-proBNP, suggerendo che i due marcatori                   di questo marcatore in pazienti con scompenso acuto de
     aggiungono informazioni legate a differenti meccanismi         novo o riacutizzato, in quanto non è chiaro se bisogna
     fisiopatologici. Il “follow-up” dello studio PRIDE è stato     utilizzare dei valori di cut-off oppure una variazione
     successivamente prolungato fino a 4 anni raggiungendo          percentuale e soprattutto non è stato valutato il rapporto
     un numero di eventi pari a 186 (36% dei decessi sulla          costo/beneficio dell’utilizzo di questo marcatore nella
     coorte totale), confermando che il valore predittivo di        pratica clinica.
     sST2 si manteneva anche nel lungo periodo in modo                   Molti studi hanno riportato che la misura della sST2
     indipendente e additivo rispetto a quello del NT-proBNP        possiede un significativo valore prognostico anche nei
     (105).                                                         pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico (51, 111-
          Rehman et al. (51) hanno studiato 346 pazienti con        118). In particolare, Ky et al. (111) hanno arruolato in uno
     scompenso cardiaco acuto, inclusi nella coorte studiata        studio multicentrico di coorte 1141 pazienti ambulatoriali
     nello studio PRIDE. Anche in questo studio, sST2 ha            (età media 56,3 anni, 33% donne) con scompenso
     confermato il suo valore prognostico indipendente e            cardiaco con un “follow-up” mediano di 2,8 anni, in cui
     additivo rispetto al BNP per la mortalità a un anno,           si sono osservati 267 eventi (nel 23% dei casi
     poiché i pazienti con valori elevati del marcatore hanno       complessivi) di morte o trapianto cardiaco. In un modello
     mostrato un rischio di mortalità di circa il doppio rispetto   multivariato, i pazienti con le concentrazioni di sST2 nel
     ai pazienti con valori non evelati. I risultati di questi 3    terzile più elevato (≥36,3 μg/L) mostravano una marcata
     studi, basati sulla stessa coorte di pazienti con              associazione con eventi avversi rispetto al terzile con
     scompenso acuto ammessi ai dipartimenti di emergenza           valori del marcatore meno elevati (≤22,3 μg/L) e inoltre
     di Boston e Linz (50, 51, 105), dimostrano che                 un valore discriminante, valutato mediante la curva
     concentrazioni elevate di sST2 e NT-proBNP o BNP               ROC, non statisticamente differente da quello del
     presentano un valore prognostico indipendente e                NT-proBNP (area sotto la curva, 0,75 vs. 0,77) (111).
     additivo, per cui i pazienti con entrambi i marcatori          Bayes-Genis et al. (112) hanno arruolato 891 pazienti
     elevati hanno un rischio molto più elevato (>40%) di           (età media 70,2 anni, 28,4% donne) con scompenso
     quelli che presentano un solo marcatore elevato o              cardiaco cronico seguiti in ambulatorio con un
     nessuno (
REVIEWS                                                                                                                 RASSEGNE

  che riveste la valutazione della presenza di una                sempre le medesime coorti di pazienti. Questa
  sindrome cardio-renale nei pazienti con scompenso               limitazione nel numero dei centri può esser dovuta al
  cardiaco, sia acuto, che cronico (119, 120). Alcuni studi       fatto che il metodo di dosaggio della sST2 è un metodo
  hanno valutato il valore prognostico di sST2 in pazienti        ELISA, che, sebbene sia stato approvato dalla FDA e
  con scompenso cardiaco con insufficienza renale                 abbia ottenuto il marchio CE, risulta difficilmente
  suggerendo che le concentrazioni circolanti di sST2             reperibile sul mercato e, almeno al momento, non può
  sono meno influenzate dall’insufficienza renale di quelle       essere implementato sulle più diffuse piattaforme
  di galectina-3 e dei peptidi natriuretici (121-123). In         automatizzate          che       utilizzano     metodiche
  particolare, lo studio di Zhang et al. (121) ha confrontato     immunometriche, per cui è utilizzato solamente in pochi
  il valore prognostico per la mortalità generale dei             centri altamente qualificati (102, 126). Le caratteristiche
  marcatori sST2 e galectina-3 in 1161 pazienti                   analitiche di questo metodo sono state valutate in alcuni
  ospedalizzati con scompenso acuto (de novo o                    studi, che hanno riportato una buona riproducibilità (CV
  riacutizzato) (età media 58 anni, 29,4 % donne), seguiti        ≤20%) (126-128). Il metodo ELISA per la sST2 può
  con un “follow-up” di un anno. Il valore prognostico della      essere anche implementato su alcune piattaforme
  sST2 si è dimostrato indipendente sia dai valori del            automatizzate (127). Sono stati anche riportati gli
  filtrato glomerulare stimato (eGFR) che del NT-proBNP,          intervalli di riferimento per questo metodo (126-128). Un
  mentre la galectina-3 è stata scartata dal modello              metodo “point of care testing” (POCT) per il dosaggio
  statistico quando è stato inserito NT-proBNP per il             della proteina sST2 è stato da poco immesso sul
  sottogruppo dei pazienti con eGFR
RASSEGNE                                                                                                                      REVIEWS

     (130, 132). Per contro, la risonanza magnetica cardiaca       paziente di processi infiammatori in differenti organi e
     (RMC) permette un’accurata caratterizzazione tissutale;       tessuti.
     in particolare, la tecnica così detta del “late gadolinium
     enhancement” (LGE) è utilizzata per quantificare la           CONCLUSIONI
     fibrosi miocardica (130-133). Le più recenti tecniche di
     RMC permettono di valutare la presenza e l’estensione             Come anche riportato dalle più recenti linee guida
     anche della fibrosi interstiziale microscopica (134). La      internazionali (5), ulteriori studi sono necessari per
     RMC con LGE, essendo una tecnica sviluppata da poco           dimostrare l’utilità clinica del dosaggio delle proteine
     e che richiede strumentazione e personale dedicato, è         sST2 e galectina-3 nei pazienti con scompenso
     attualmente utilizzata in pochi centri. Per questo motivo,    cardiaco. Questi studi dovrebbero rispondere ad alcuni
     solo pochi studi hanno confrontato i risultati ottenuti con   importanti quesiti fisiopatologici e clinici, quali:
     questa tecnica di “imaging” e le concentrazioni circolanti    - se galectina-3 e sST2 sono marcatori di gravità e
     dei marcatori di fibrosi miocardica, come sST2 e                  prognosi oppure solo fattori predisponenti o
     galectina-3. Quick et al. (133) hanno valutato la                 aggravanti;
     presenza di fibrosi miocardica mediante la tecnica RCM-       - quale sia il valore aggiunto della misura di galectina-
     LGE in 90 pazienti con malattia coronarica cronica, 22            3 e sST2 rispetto ai marcatori tradizionali di
     con miocardite e 44 soggetti senza cardiopatia, utilizzati        insufficienza cardiaca, come peptidi natriuretici e
     come gruppo di controllo. Le concentrazioni di sST2 in            troponine;
     questi soggetti correlavano con la classe funzionale          - se questi marcatori sono in grado di distinguere tra le
     NYHA (“New York Heart Association”), ma non con i                 due forme di insufficienza cardiaca, cioè HFrEF e
     risultati della RCM-LGE per quanto riguarda la presenza           HFpEF;
     di fibrosi e la funzione ventricolare; per contro, le         - quanto l’insufficienza renale, spesso associata
     concentrazioni circolanti di NT-proBNP correlavano sia            all’insufficienza cardiaca, può modificare le
     con i valori della classe funzionale NYHA, con la                 concentrazioni circolanti di questi marcatori e quindi
     presenza di fibrosi valutata con RCM-LGE e con la                 anche la loro accuratezza diagnostica e prognostica.
     funzione di eiezione ventricolare sinistra (134). Vergaro         Tuttavia, il quesito più importante a cui i nuovi studi
     et al. (135) hanno arruolato 150 pazienti consecutivi (età    dovrebbero rispondere è se l’utilizzo di questi marcatori
     media 58 anni, 27% donne) con diagnosi di                     migliora il trattamento e/o la qualità di vita dei pazienti
     cardiomiopatia        dilatativa    non-ischemica,      che   con scompenso cardiaco.
     presentavano per la maggior parte una sintomatologia
     non severa (87% in classe NYHA I-II e 13% in classe
                                                                   CONFLITTO DI INTERESSI
     NYHA III-IV), ma con una frazione di eiezione
     mediamente ridotta (35%). Utilizzando la tecnica RCM-              Nessuno.
     LGE, 106 di questi pazienti hanno evidenziato la
     presenza di fibrosi miocardica. Considerando un
     modello di analisi statistica multivariata, i valori di
                                                                   BIBLIOGRAFIA
     galectina-3 (ma non quelli dei peptidi natriuretici e         1.    Braunwald E, Bristow MR. Congestive heart failure: 50
     troponina I) sono risultati indipendentemente associati             years of progress. Circulation 2000;102(20 suppl 4):IV14-
     alla presenza di fibrosi cardiaca, valutata con RCM-LGE             23.
     (134). I risultati di questo studio sembrano supportare i     2.    Braunwald E. The war against heart failure: the Lancet
     dati riportati in studi precedenti che hanno suggerito che          lecture. Lancet 2015;385:812-24.
     la galectina-3 potesse essere utile nel riconoscere i         3.    Cohn JN, Ferrari R, Sharpe N; on behalf of an International
                                                                         Forum on Cardiac Remodeling. Cardiac remodeling -
     pazienti con HFpEF, che più frequentemente presentano               Concepts and clinical implications: a consensus paper
     disfunzione diastolica dovuta alla presenza di fibrosi              from an International Forum on Cardiac Remodeling. J Am
     cardiaca interstiziale, rispetto a quelli con HFrEF (84,            Coll Cardiol 2000;35:569-82.
     136, 137). Da un punto di vista strettamente                  4.    Emdin M, Vittorini S, Passino C, et al. Old and new
     fisiopatologico, la più stretta associazione tra presenza           biomarkers of heart failure. Eur J Heart Fail 2009;11:331-5.
     di fibrosi miocardica e galectina-3 rispetto alla sST2 è      5.    Yancy CW, Jessup M, Bozkurt B, et al. ACCF/AHA
                                                                         guideline for the management of heart failure: a report of
     anche supportata da molti studi sperimentali, che
                                                                         the American College of Cardiology Foundation/American
     indicano che galectina-3 è strettamente connessa con la             Heart Association Task Force on practice guidelines. J Am
     presenza di fibrosi (39, 40, 72, 73, 77-79), mentre sST2            Coll Cardiol 2013;62:e147-239.
     sembra piuttosto essere un marcatore aspecifico di            6.    Franzini M, Masotti S, Prontera C, et al. Rilevanza clinica e
     infiammazione, sia acuta che cronica (101, 138).                    interpretazione dei marcatori biochimici nello scompenso
     Bisogna ancora una volta sottolineare che galectina-3 e             cardiaco. Biochim Clin 2015;39:241-55.
     sST2 non sono marcatori organo-specifici, e quindi            7.    Clerico A, Vittorini S, Passino C, et al. New biomarkers of
                                                                         heart failure. Crit Rev Cl Lab Sci 2009;46:107-28.
     nemmeno cardio-specifici, come invece lo sono i peptidi
                                                                   8.    Giannoni A, Giovannini S, Clerico A. Measurement of
     natriuretici cardiaci e le troponine cardiache.                     circulating concentrations of cardiac troponin I and T in
     Nell’interpretazione fisiopatologica e clinica di elevate           healthy subjects: a tool for monitoring myocardial tissue
     concentrazioni di questi marcatori si deve quindi                   renewal? Clin Chem Lab Med 2009;47:1167-77.
     prendere in considerazione l’eventuale presenza nel           9.    Passino C, Barison A, Vergaro G, et al. Markers of fibrosis,

34        biochimica clinica, 2017, vol. 41, n. 1
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