Madre Isabella de Rosis - "Apostola del Sacro Cuore" Antonio Di Nardo - CSRSC
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Antonio Di Nardo Madre Isabella de Rosis "Apostola del Sacro Cuore" Isabella De Rosis_RD.indd 1 10/12/10 16:56
In copertina. In primo piano: ????? Sullo sfondo: ?????? Presentazione M adre Isabella de Rosis desiderava es- sere dimenticata da tutte le creatu- re, e si può dire che in parte ci sia riuscita. Di lei si parla solo per conoscere il Sacro Cuore di Gesù. Isabella è una donna che s’inserisce nel contesto storico dell’Ottocento, dove la spiritualità e la devozione al Sacro Cuore, tipica del suo tempo ha favorito l’apertura, l’amore, la riparazione e la ri- conoscenza che lei ha vissuto e voluto per Testi l’Istituto da lei fondato. Antonio Di Nardo Donna impegnata, a Rossano Calabro Impaginazione e a Napoli, per l’annuncio del Vangelo, Patrizia Cesareni attraverso l’istruzione del catechismo Fotografie verso gli ultimi, in particolare nelle bor- Archivio gate sprovviste di sacerdoti. Promotrice Copertina dell’Apostolato della Preghiera e della Augusto Maraffa missione in aiuto alle chiese povere e in stato di abbandono. L’opera da lei com- © 2010 Editrice Velar 24020 Gorle, Bg piuta è stata non far rivivere la devozione www.velar.it al Sacro Cuore, già viva nella Chiesa del ISBN 978-88-7135-591-7 suo tempo, ma il tema fondamentale Esclusiva per la distribuzione in libreria della riparazione come atto ecclesiale. Elledici Madre Isabella ha vissuto la sua vita 10098 Cascine Vica, To www.elledici.org e la sua vocazione seguendo la spi- ISBN 978-88-01-04722-6 ritualità “dell’amore fatto cuore”. La spiritualità del Cuore di Gesù Tutti i diritti di traduzione e riproduzione del testo e delle immagini, si identifica, per lei con il noccio- eseguiti con qualsiasi mezzo, sono riservati in tutti i Paesi. lo della spiritualità della Chiesa. Questo piccolo testo, parla della I.V.A. assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma, lettera C, D.P.R. 633/72 e D.M. 09/04/93. sua esperienza di fede: vuole essere un invito a conoscere la sua vita, i suoi Finito di stampare nel mese di dicembre 2010 scritti, il suo amore al Sacro Cuore. Madre Isabella De Rosis 3 Isabella De Rosis_RD.indd 2-3 10/12/10 16:56
rienza di vita religiosa tra le Suore Fi- glie della Carità. 1868-1869: a Napoli prova una seconda Fonti biografiche esperienza di vita religiosa nella comu- nità nascente di Caterina Volpicelli. 1869-1872: torna a Rossano. L e notizie sulla vita della Venerabile Madre Isabella de Rosis provengono dai documenti raccolti per la Positio super 1873-1875: Isabella torna a Napoli; amma- lata di tumore si cura presso la casa del barone Pellegrini. virtutibus del processo storico. Le altre 1874: fa domanda presso le Suore Ripara- notizie sono tratte dalle lettere di Isabel- trici di Maria a Roma. la all’amica Giovanna Castrone, raccolte 24 ottobre 1875: Fondazione delle Suore in un volume unico. Ulteriore materiale Riparatrici del Sacro Cuore. proviene: dalla spiritualità riparatrice, dai 1884: a Napoli Isabella si ammala di cole- pensieri spirituali, e da altre lettere scrit- ra e fa voto di costruire al Vomero un Stanza da letto te alle suore conservate nell’archivio del- tempio dedicato al Sacro Cuore. dove è nata le Suore Riparatrici del Sacro Cuore. Le 28 aprile 1889: a Napoli posa della prima Madre Isabella fonti più consistenti di valore storiogra- pietra del Tempio al Vomero. De Rosis. Stemma della famiglia fico provengono dal processo celebrato 1895: acquisto del Palazzo Finelli. baronale in varie tappe. La prima fase con inizio 9 Giugno 1899: a Rossano viene aperta la De Rosis. a Napoli nel 1939, la seconda nel 1941, prima casa. la terza nel 1948. Nel 1954 venne chiusa 1902-1905: sviluppo dell’Istituto, con l’inchiesta diocesana presso il Tribunale l’apertura di nuove case. di Napoli. L’ultima fase del processo sto- 1906: dal 30 luglio al 4 agosto si celebra il rico si tiene a Roma dal 1968 al 1975, per Primo Capitolo Generale. poi concludersi il 19 dicembre 2004 con 7 agosto 1906: Madre Isabella, insieme a la proclamazione del Decreto delle virtù 15 suore, fa la Professione perpetua. eroiche. 8 maggio 1908: Madre Isabella consacra l’Istituto alla Vergine Maria. 26 novembre 1909: viene nominato il Visi- Date importanti della vita di Madre tatore apostolico. Isabella De Rosis 29 luglio 1910: Madre Isabella è deposta da Madre Generale dell’Istituto da lei 9 giugno 1842: Isabella nasce a Rossano fondato. Calabro (CS). 4 agosto 1910: promulgazione all’Istituto 2 agosto 1842: Isabella viene battezzata. delle suore del Decreto della Congre- 1852-1860: frequenta a Napoli il Collegio gazione dei Religiosi per la deposizione di Santa Chiara. di Madre Isabella. 1860-1867: torna a Rossano. 11 agosto 1911: Madre Isabella muore a 1867-1868: a Parigi ha una prima espe- Napoli. 4 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 5 Isabella De Rosis_RD.indd 4-5 10/12/10 16:56
10 luglio 1914: approvazione delle Costi- tuzioni. 14 luglio 1937: il corpo della Serva di Dio Madre Isabella è traslato nella cappella La famiglia De Rosis della casa Madre a Napoli. 29 marzo 1939: inizia il processo informa- tivo in varie tappe. 27 maggio 1941: seconda inchiesta. I sabella de Rosis na- sce a Rossano Cala- bro il 9 giugno 1842. 4 febbraio 1948: terza inchiesta. 18 maggio 1954: si chiude l’inchiesta dio- La città di Rossano cesana presso il tribunale di Napoli. nel territorio dell’an- 21 dicembre 1968: Decreto sugli scritti. tica Sibari, è a breve 1968-1975: processo storico presso la Con- distanza da Crotone. gregazione per le Cause dei santi. La sua popolazione 25 maggio 1993: Decreto di validità dei è al terzo posto della documenti storici. provincia di Cosenza, 6 dicembre 2004: Congresso ordinario ma per importanza dei teologi e degli storici amministrativa e cultu- Rossano 19 dicembre 2004: la Congregazione del- rale viene subito dopo Calabro (CS). le Cause dei Santi promulga il Decreto il capoluogo. Questa città ha memorie del Rossano Chiesa sull’eroicità delle virtù della Venerabile suo passato nell’era bizantina, rendendo- Calabro (CS). di San Marco. Serva di Dio Madre Isabella de Rosis. la così la più importante e interessante Panorama. della Calabria. San Bartolomeo, biografo Sotto: Cattedrale di S. Nilo di Rossano, suo maestro inizia e Miniatura la sua narrazione in questi termini: “Io del Codice credo, che non vi sia alcuno tra noi che Purpureo. non conosca Rossano, non solo come quella città che presiede ai confini della Calabria, assai grande ed inespugnabile, che ad un tempo ma anche, come la sola città, la quale, nella quasi totale devasta- 6 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 7 Isabella De Rosis_RD.indd 6-7 10/12/10 16:56
15 ottobre del 1843. Il 20 aprile 1845 vie- ne alla luce Maria Gaetana, che sarà con Isabella nell’educandato di Santa Chiara di Napoli. Pietro, terzo fratello della Ser- va di Dio, nasce il 19 luglio 1846: egli non avrà verso di lei nessuna ostilità, anzi sarà piuttosto benevolo e generoso verso la sorella e la congregazione da lei fondata. Francesca Costanza nasce nel 1848, quin- togenita dei baroni de Rosis: sarà ostile verso la sorella durante il suo periodo di permanenza a Rossano, ma poi sarà conquistata dal suo spirito di carità. Rosina nasce il 10 settembre 1849: sposerà Leopoldo Palmieri e morirà improvvisamente a Bologna I genitori di zione di tutte le altre città del dominio dei all’età di 71 anni. Girolamo nasce il Isabella: Saraceni, non soggiacque alle leggi della 28 gennaio 1851: studierà a Napoli ri- La mamma, comune rovina”. Dall’archivio comunale manendo celibe e incamminandosi per Gabriela di Rossano negli atti di nascita troviamo la carriera militare. Maria Grazia Eleono- Le sorelle Costanza Berlingeri registrato il 2 agosto 1842 da parte della ra nasce il 10 marzo 1853: sposerà, a Mari- e Maria. e il papà levatrice Sig.ra Candida Stanopoli: Isabel- no Laziale, Domenico Crisci. Maria nasce Domiziano la nata nel 9 giugno da donna Gabriela, nel giugno 1854, ultima delle sorelle di de Rosis. baronessa Berlingieri, e dal Sig. don Do- Isabella: resterà nubile e, dopo la morte Sotto da sinistra: miziano, baroncino de Rosis. Isabella vie- di Isabella avvenuta nel 1911, si ritirerà Il fratello Girolamo, Luca e Maria ne portata al Battesimo il 2 agosto 1842, nelle Casa Madre dell’Istituto delle Suo- le sorelle Rosina e Gaetana fratelli tale sacramento si presuppone che l’abbia re Riparatrici a Napoli, dove morirà il 13 Maria Grazia di Isabella. ricevuto nella sua casa nel palazzo baro- ottobre 1915. Eleonora. nale, visto che non si tro- va l’atto di Battesimo registrato né presso la Parrocchia di San Giovanni né tanto meno nella chiesa Cattedrale. Dal Matrimo- nio di Domiziano e Gabriela nasce Luca, che è il primo che segue Isabella, il 8 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 9 Isabella De Rosis_RD.indd 8-9 10/12/10 16:57
che la prima formazione religiosa sia stata impartita dalla mamma. Si pensi che nella famiglia della baronessa Berlingeri c’era La vita in famiglia una lunga tradizione cristiana: in essa era- no nate, infatti, delle vocazioni religiose due delle quali erano a Santa Chiara di I sabella parla poco di se stessa: non ab- biamo un diario della sua vita e non si hanno lettere antecedenti al maggio Napoli. Il padre Domiziano educò i figli al senso civico e all’esercizio delle virtù umane e sociali. La vita a Rossano ruota- 1869. Dai suoi scritti si può ricavare poco va intorno ad antiche tradizioni religiose: materiale che riguardi la sua infanzia. c’è il famoso Monastero basiliano del Pati- Questo arco della sua vita è annullato nel silenzio e, a riguardo della giovinezza di rion; dentro la città i conventi dei Minori Isabella, si hanno solo i ricordi della sorel- osservanti, dei Cappuccini, dei Domeni- la Gaetana, la quale, rimasta nubile, passò cani, dei Minimi e dei Fatebenefratelli. gli ultimi anni della sua vita fino alla mor- Inoltre c’erano due monasteri femminili: te (1936) nella Casa Madre dell’Istituto, a quello di Santa Maria Maddalena, con la Napoli. Ella ebbe modo di confidare alle regola di San Basilio, e quello delle Cla- suore quanto ricordava della sorella, con risse. Da tener presente che il monastero la quale era stata convittrice a Santa Chia- delle Clarisse era a breve distanza dalla Rossano Rossano ra di Napoli. I genitori di Isabella erano casa paterna di Isabella. La parrocchia Calabro (CS). Calabro (CS). cristiani e praticanti ed educarono cristia- della de Rosis era quella di San Giovanni Patirion, Patirion namente la figlia. Non è difficile pensare Battista, che fu accorpata alla parrocchia interno. 10 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 11 Isabella De Rosis_RD.indd 10-11 10/12/10 16:57
di San Bernardino. C’erano anche diver- I nonni Isabella se istituzioni: tra cui le confraternite nate Olivieri e Luca nel Settecento che si aggiravano sulla ??? ventina e avevano finalità culturali e an- che caritative. Alla metà del 1815 alcune erano sparite e altre erano in decadenza. L’Arcivescovo Bruno Maria Tedeschi ne fondò due, una in onore del Sacro Cuo- re, e l’altra dell’Addolorata. Tutte queste istituzioni non hanno però influito tanto sulla formazione di Isabella. I contatti con la parrocchia erano occasionali, perché la stesso cappellano dell’oratorio, com’era famiglia de Rosis aveva l’oratorio privato, nella tradizione delle famiglie aristocrati- dove si celebrava la Santa Messa feriale e che del tempo. Le scuole pubbliche non festiva; il monastero delle Clarisse inoltre c’erano, era diffuso l’analfabetismo. Della era di stretta clausura. Le confraternite prima istruzione dei fanciulli, con l’aper- superstiti avevano preoccupazioni am- tura di scuole, si preoccupò Mons. Pietro ministrative e patrimoniali. L’educazio- Cilento Vescovo rossanese a partire dal Rossano ne e la formazione spirituale e culturale 1844. Il suo governo coincise con la fan- Isabella Calabro (CS). nell’infanzia fu impartita ad Isabella nel- ciullezza e l’adolescenza di Isabella a Ros- da bambina. La galleria la propria casa: da chi e in qual modo? sano. Isabella mostrava una chiara del palazzo Sicuramente da qualche maestro o pro- precocità che, mentre le permet- baronale. fessore, certamente ecclesiastico, o dallo teva di sottrarsi alle frivolezze dell’ambiente familiare, le faceva praticare le virtù cristiane, tra le quali la docilità, l’ubbidienza, la carità e l’amore alla preghiera. Era bella, graziosa e viva, da far traspa- rire già la soavità dell’animo col crescere negli anni, mostrava una grande intelligenza manifestando virtù sorprendenti. Ma se è vero che l’albero si conosce dai frutti, bisogna affermare, che il maestro di Isabella, anche se non se ne co- nosce il nome, doveva trattarsi di un dotto sacerdote che seppe in- culcare nell’animo della bambina i germi della pietà, che sfoceranno ben presto nella sua adolescenza. 12 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 13 Isabella De Rosis_RD.indd 12-13 10/12/10 16:57
già dall’infanzia, sia in casa paterna, che Esperienze nel monastero, ella non amava gli scher- zi e le altre cose proprie dei fanciulli. Era a Santa Chiara a Napoli contraria a tutto ciò, dando segno di gran- de pietà e di esatta osservanza delle regole. Quando parlava con le compagne, parlava I sabella fece il primo passo che l’allonta- nava da casa quando entrò, come edu- canda, nel Monastero di Santa Chiara a solo di Dio e della sua gloria. Il chiostro, oltre a favorirle il silenzio, le aprì la predi- lezione per la vita di preghiera. Due tappe Napoli. Aveva soli 10 anni nel 1852 e lì vi fondamentali della vita cristiana avvenne- rimase fino al 1860. Da chi partì l’iniziativa ro per Isabella nel periodo napoletano a di partire? L’iniziativa fu presa dalla madre Santa Chiara: la Prima Comunione e la che voleva assicurare una formazione con- Cresima; della prima non abbiamo data Napoli. forme alla tradizione di famiglia. Questa della seconda si pensa al 1854. Ogni gior- Chiostro del decisione trovò la docilità di Isabella e non Monastero di no si accostava alla Comunione e dall’Eu- solo: il suo cuore, infatti, era pieno di gioia carestia nutriva le virtù della fede e della Santa Chiara. per tale scelta. Si optò per il Monastero di carità. Napoli perché vi erano le zie di Isabella, Isabella passava le sue giornate studian- Eleonora e Vittoria, sorelle di sua madre, do lettere, la lingua francese e la musica. religiose professe con i nomi di Suor Maria Era attiva in ogni specie di lavoro e nel ri- Crocifissa e Suor Maria Vittoria. All’atto camo, in seta ed in oro. La si vedeva rin- dell’ingresso in Santa Chiara, era badessa chiudersi nella stanza da studio per lunghe Napoli. Suor Giuseppina Revertera. Isabella visse ore ed era sorpresa dalle amiche o in ora- Monastero di quegli anni di collegio tra penitenze, di- zione o a scrivere. Santa Chiara. giuni e mortificazioni di ogni sorta. Ella, educanda, non era obbligata a questo te- nore di vita, ma non badava a se stessa: spinta dal desiderio di consumarsi per il suo Gesù, seguiva in tutto la vita e le rego- le austere delle Suo- re. Osservava il silen- zio e le compagne la vedevano fra loro come apparizione, non parlando con esse che raramente. La sorella Gaetana racconta di lei che 14 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 15 Isabella De Rosis_RD.indd 14-15 10/12/10 16:57
Apparizione del Sacro Cuore di Gesù Consacrazione al Sacro Cuore a Santa Margherita Alacoque. N el manoscritto che riguarda i cen- ni storici della Congregazione delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore trovia- mo annotato: “L’anno 1856 in età di anni 15, tutta da sé, si consacrò al divin Cuore per l’opera della riparazione che medi- tava”. Isabella vi aggiunse anche il voto Napoli. privato di perpetua verginità. Un giorno Sacro Cuore, infatti nell’apparizione del 4 Tela del Sacro Cuore ella disse al Signore: “O Cuore santo del ottobre 1673, Gesù stesso mostrò a Santa nella mio Gesù, non badare alla mia giovinez- Margherita Maria, San Francesco di Assisi. Cappella della za e alla mia cattiveria: sono una povera Fu lì che Isabella iniziò a pensare al Casa Madre. fanciulla, debole e malata, ma sento nel Sacro Cuore? Se ci fu l’influsso del mo- cuore un desiderio grande di nastero sul gesto della giovane educanda, amare Te solo. Ti domando di non lo si può ritenere molto marcato: è racchiudermi nel tuo amore significativa, a questo proposito, la sem- San divino, perché i nostri cuori plice precisazione: “Tutta da sé”. Ciò fa Francesco siano uniti per sempre, quan- pensare che l’ambiente in cui viveva Isa- di Assisi. do mi darai gioie e dolcezze bella abbia influito, ma indica anche che spirituali, quando mi farai ella emise il suo atto di consacrazione con bere al calice delle tue amarez- responsabilità ed in piena coscienza. ze e delle tue umiliazioni più Così la vita spirituale di Isabella era atroci. Desidero con tutta la caratterizzata da una continua e pro- forza dell’animo mio d’ama- fonda relazione di amore con il Cuo- re Te solo, per sempre. Tu mi re di Gesù. Il suo fondamento fu la hai attratta, mi hai scelta e io consacrazione al Sacro Cuore, con il sono tua! Il mio cuore non voto di verginità: “Io sarò vergine”. È sarà mai di altri. Te solo ame- chiara la caratteristica sponsale di questa rò. Cuore santo del mio Gesù! relazione d’amore: “Io già sono impegna- Te lo giuro”. Nell’ambiente di ta con Gesù Cristo, al quale ho dato il mio Santa Chiara nacque ancor più cuore: Egli solo è il mio Sposo”. spontaneamente l’impulso a Da ciò si possono desumere o pre- praticare le devozione al Sacro cisare due cose: Cuore. Tra le religiose Claris- 1) Isabella, a quindici anni, era se si conosceva la devozione al a conoscenza del grande motivo 16 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 17 Isabella De Rosis_RD.indd 16-17 10/12/10 16:57
Napoli. Chiostro del Monastero di Santa Chiara. Le dure prove familiari I sabella rimase a Santa Chiara dal 1852 al 1860. Quando fece ritorno a Ros- sano, espresse il desiderio di abbraccia- re la vita religiosa, ma i genitori la osta- colarono, mirando ad un matrimonio conveniente. Essendo la primogenita, la riparatorio, legato alla devozione del Sa- consuetudine del tempo le permetteva cro Cuore, fino al punto da introdurlo di scegliere una delle tante vie: il matri- nella formula di consacrazione; 2) ciò monio, il monastero o il rimanere nubile. che sorprende è che il motivo della ripa- I genitori volevano darle un marito, ma Isabella in una razione diventò per Isabella l’idea predo- ella espresse con forza il suo no. Così, nel foto a 27 anni. minante. rifiutare il matrimonio, rispondeva alla Questa idea poi diverrà il madre: “Io sono già impegnata con Gesù Rossano tema fondamentale dell’Ope- Cristo”. Ella ebbe a lottare duramente per Calabro (CS). ra, dell’Istituto religioso. Tutta- parecchi anni ed a varie riprese. A volte Salone via ciò ancora non era il piano fu quasi allo stremo, disperata, ma con per conferenze definitivo del pensiero di Isa- la forza della fede uscì sempre vittoriosa, del palazzo bella, ma soltanto un’intuizio- confidando nella luce dello Spirito Santo baronale. ne generale a larghe linee, un desiderio dell’anima da parte di una giovane fervorosa, sem- plice, ricca di entusiasmo spiri- tuale. Isabella aveva due idee ben chiare maturate nell’esperien- ze del Chiostro di Santa Chiara: il distacco dal mondo e la vita religiosa. In conclusione, a Santa Chia- ra, Isabella iniziò a osservare con grande impegno, amore e generosità le virtù, sempre nel- la linea confacente alla situazio- ne personale del momento. 18 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 19 Isabella De Rosis_RD.indd 18-19 10/12/10 16:57
e della grazia del Signore. Allora i familia- ri, la madre, le sorelle e i fratelli impose- ro ad Isabella “di fare da serva ai servi, di vestire un solo abito di mussola bianca sia In attesa dell’ora di Dio d’estate che d’inverno”. Al comportamento della madre si as- sociarono le sorelle nel farle dispetti, sia per la sua austerità di vita, che era un I l cammino si rischiarò tra il 1867 e il 1869. Isabella provò a realizzare il suo desiderio di consacrazione. Fece tre espe- continuo rimprovero alla loro mondani- tà, sia per opporsi alla sua vocazione sem- rienze che, però, non le permisero di an- pre più evidente. Isabella confidò il suo dare avanti nel suo proposito: una tra le stato d’animo di questo difficile periodo Suore Figlie delle Carità di San Vincenzo Rossano Calabro (CS). all’amica Giovanna Castrone in una lette- de’ Paoli, ma la salute la costrinse a tor- Ingresso ra del 24 settembre 1869: “Di più ti con- nare indietro; si aggregò poi all’opera na- del palazzo fido che il tempo che sono stata nel riti- scente di Caterina Volpicelli nel 1868. Ma baronale ro della Torre, la famiglia, per puntiglio dopo poco più di un anno si separò, per- "de Rosis". o, meglio, per disposizione del Signore, ché vide che quella non era la sua strada. mi dava assai poco, in L’ultima esperienza fu presso le Suore Ri- modo che ho provato paratrici di Maria, ma nel momento di en- cosa vuol dire miseria trare ricevette dal confessore Padre Carlo Caterina ed andare a letto digiu- Piccirelli, gesuita e confessore di Pio IX, Valpolicelli. na; aggiungi che chi al- un messaggio del Papa a cui essa aveva lora mi dirigeva, voleva chiesto la benedizione apostolica: “Non che io avessi messo cau- pensi a nulla, perché il Signore vuole al- sa alla famiglia ed avessi tro da Lei”. Perciò non entrò più tra le chiesto la mia porzione. Riparatrici di Maria. Fatto ritorno a Rossa- Quante discordie sareb- no, Isabella dovette, logicamente, unifor- bero successe, se io con- mare la sua vita quotidiana e il suo modo discendevo. Questa era di procedere tra i congiunti. Non però in una cosa che mi faceva tal maniera da costringerla a scombusso- somma ripugnanza e, lare l’ordine impostasi per la donazione per evitarla, dovevo na- fatta al Signore. Ella considerava l’ulterio- Papa Pio IX. scondere anche al me- re ripresa della vita familiare come una desimo le mie pene”. semplice parentesi, in attesa della divina Questo lungo periodo rivelazione, circa l’Istituto confacente alle di prove, durante il proprie aspirazioni spirituali ed apostoli- quale si manifestò già che. Un vantaggio le venne dall’esistenza, la forza interiore di Isa- come si è già detto, nel palazzo de Rosis – bella, si prolungò fino conformemente alla pratica delle famiglie al 1866. nobili – della cappella autorizzata dall’au- 20 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 21 Isabella De Rosis_RD.indd 20-21 10/12/10 16:57
torità ecclesiastica, dove veniva celebrata Isabella visse l’esperienza di una bella ami- la Santa Messa, sia nei giorni feriali che cizia spirituale con Giovanna Castrone – nelle domeniche. Infatti ella stessa con- già citata – alla quale scrisse molte lettere fidava in una lettera all’amica Giovanna dove si rivelava la sua vita interiore. Ella Castrone, dopo l’arrivo a Rossano: “Mi è approfondì, in questo quadriennio Rossa- di gran conforto la cappella pubblica che nense, la sua devozione al Sacro Cuore. A abbiamo in casa. La mattina, un poco pri- tal proposito, nel 1906 il Vescovo di Ros- sano, Orazio Mazzella, in una lettera del 18 marzo scritta all’Arcivescovo di Napo- li, Card. Giuseppe Prisco, affermava: “Io so che la de Rosis da giovinetta diè segno Cardinal di una pietà non ordinaria e di uno zelo Giuseppe Prisco. singolare per la diffusione della devozio- Napoli. ne al Cuore di Gesù, in questa arcidiocesi, Casa Madre, sotto Mons. Cilento, che si conserva così oggetti e arredi Rossano fiorente”. La stessa cosa è ripetuta anche appartenuti Calabro (CS). nei testi del processo; dai documenti ri- a Madre Isabella. La nuova sulta: “La grande pietà della giovane de Cappella del palazzo Rosis, unita ad uno zelo singolare in fa- baronale. vore della devozione al Sacro Cuore, ci fa pensare che la fondazione dell’associazio- ma delle 8:00, sono sempre in cappella, ne in onore del Sacro Cuore nella diocesi ascolto la Messa e faccio la Comunione; di Rossano, sia nata soprattutto per opera mi trattengo presso a poco un’ora e mez- sua”. za; la domenica un po’ di più”. Oltre a questo tipo di apostolato ne Isabella ritornata in Famiglia a Rossa- nacque un altro: l’“Opera delle chie- no per un nuovo periodo (1869-1872), se povere”. Isabella importò da Napoli diventò l’apostola all’insegna del Sacro quest’opera a Rossano, nel luglio 1869. Cuore. Sotto la guida di Padre Ferrante, Rossano Calabro (CS). Galleria con il pianoforte a cui suonava Madre Isabella nel Palazzo "de Rosis". 22 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 23 Isabella De Rosis_RD.indd 22-23 10/12/10 16:57
Denominata anche “dei tabernacoli”, ne fu ella ispirata immediatamente da quan- to praticava nell’Istituto della Volpicelli. Fondazione e avvio della Iniziò così ad arricchire i templi e i luoghi Congregazione di culto sprovvisti di arredi e suppellet- tili sacre. A Santa Chiara aveva acquisito grande abilità nell’arte del ricamo, anche con l’oro, sì frequente nei paramenti sa- A ll’età di 31 anni Isabella, dando uno sguardo al passato, poteva registrare solo esperimenti falliti, la salute molto Napoli. cri. Chi dava ad Isabella il denaro per so- stenere le spese? Le spese per questa atti- precaria e la sua permanenza in famiglia Casa Madre, vità erano sostenute, soprattutto, dai suoi fallimentare. Le restava la certezza solo di statua molti misurati proventi, costituiti dal men- aver fatto la volontà di Dio. Il Signore rup- dell'Immacolata a cui sile che la mamma le passava sulla parte di pe il suo silenzio nel 1873. Si servì dell’in- Madre Isabella eredità paterna che le spettava. Ma non di fermità fisica per farla tornare a Napoli. si rivolgeva rado ricorreva a dei prestiti. Quest’azione Tante volte costretta per mali fisici a far frequentemente. per le chiese s’incrociava con la missione ritorno da Napoli a Rossano, allora si ve- dell’Apostolato della Preghiera. In una rificò il ritorno in senso opposto. Isabella lettera comunicava all’amica: “Incomin- aveva un tumore nell’addome che si sta- cio ad essere bastantemente occupata va ingrossando sproporzionatamente. La per le chiese povere. Ora sto rica- mamma la condusse a Napoli, dove, cu- mando un manto alla Vergine Addo- rata lentamente, recuperò una sufficien- lorata. Fra non molto ti darò varie te salute che sarà, però, sempre debole. commissioni, per quest’opera; per Questa malattia per Isabella fu una gran- ora ti prego se si può avere una pissi- de grazia del Signore perché, così lonta- Napoli. de d’argento” (20 agosto 1869). Im- na dalla sua casa, poté senz’altro mettere Veduta pegnata fortemente sia nell’Aposto- in esecuzione la volontà di consacrarsi panoramica. lato della Preghiera che nell’Opera delle chiese povere, Isabella trovava anche il tempo per l’insegnamento catechistico ai bambini, soprattutto in preparazione della Prima Comu- nione e della Cresima. I bambini delle famiglie dipendenti dei de Rosis, come anche quelli delle fami- glie sparse nelle case coloniche vi- cine, non avevano alcuna assistenza religiosa. Saranno in futuro le sue figlie, le Riparatrici, a continuare l’opera di insegnamento del cate- chismo nelle chiese rurali. 24 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 25 Isabella De Rosis_RD.indd 24-25 10/12/10 16:57
a Dio nello stato religioso. A Napoli, ad 1875 incominciarono a vivere insieme. un certo momento, rimase sola perché Nel giugno il barone Pellegrini ne parlò la mamma e la sorella dovettero tornare all’Arcivescovo di Napoli, Card. Riario a Rossano. La mamma, al momento di Sforza. Egli vide bene l’iniziativa che po- partire, affidò la figlia al barone Stanislao teva cooperare alla ripresa morale della Pellegrini e alla baronessa Castronuovo. Diocesi di Napoli. Isabella ebbe udienza Isabella cominciò a sentirsi libera dall’ec- e presentò al Cardinale uno schema illu- cessiva protezione della mamma, contra- strativo della vita che si voleva condurre. ria ad un ulteriore esperimento di vita Il presule si dimostrò sempre pastore e padre, dandole consigli e spianandole la religiosa. Ella sentì chiaramente nel suo via da percorrere. Il Cardinale non solo spirito l’ispirazione a fondare un Istituto prese in visione lo schema illustrativo del con l’intento di riparare le offese fatte al piano del nuovo istituto, ma lo riconse- Cuore di Gesù. La partenza dei parenti gnò ad Isabella, postillato di suo pugno. giovò al morale di Isabella; difatti, parti- In tal modo ella cominciò a muoversi con Cardinal ta la madre, si verificò un netto migliora- una certa sicurezza, tranquilla della bontà Riario Sforza, mento. Grazie ad un po’ di sollievo fisico, della strada imboccata. Nei primi tempi il Arcivescovo alla solitudine e all’assenza di situazioni di Riario Sforza, dispose che l’abito religioso di Napoli . tensioni, il problema vocazionale poteva lo si indossasse solo in casa, e che i voti essere affrontato finalmente con rifles- fossero annuali. Dal maggio ad ottobre Madre Rossano sione, tranquillità, spirito soprannaturale ci fu un’intensa preparazione. Nel mese Isabella de Rosis. di ottobre si procedette alla fase Calabro (CS). e secondo i desideri dell’anima. Isabella costitutiva della comunità. La ce- Veduta trovò alcune compagne desiderose di con- rimonia non fu fatta dall’Ordina- panoramica. dividere il suo ideale di vita, e nel maggio rio della diocesi, o da un suo dele- gato, come ci saremmo aspettati, ma dall’Arcivescovo di Rossano, Mons. Cilento presente allora a Napoli. Il desiderio scambievole, di lei e del suo Arcivescovo, di po- ter procedere ad un atto del ge- nere, si presentò qual conferma della mutua intesa e partecipazio- ne sia di intenti che di fattivo la- voro apostolico svolto a Rossano. La cerimonia si svolse il 24 otto- bre 1875, festa dell’Arcangelo S. Raffaele, nei confronti solamente delle prime due donne, Isabella de Rosis e Marianna Ranauro. La nascita dell’Istituto era ormai un fatto compiuto. Nascono le Suore Riparatrici del Sacro Cuore. 26 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 27 Isabella De Rosis_RD.indd 26-27 10/12/10 16:57
Sviluppo dell’Opera L entamente si andò organizzando la vita comunitaria; si iniziarono opere apostoliche sempre incentrate sull’amo- Palazzo re e sulla riparazione al Sacro Cuore di "de Rosis" Napoli. Gesù; opere di misericordia, come l’ac- Rossano Altare coglienza degli orfani, dei bisognosi, dei Calabro (CS). e immagine poveri. La diffusione dell’Istituto si avviò; del Sacro Cuore si aprirono alcune case. Nel 1899 si aprì posti nella una casa a Rossano Calabro e poi se ne Chiesa della aprirono ben 12 fino al 1905. Il 7 agosto Casa Madre 1906 Madre Isabella e 15 suore fecero la costruita da Professione perpetua. L’8 maggio 1908 Madre Isabella ella consacrò l’istituto da lei fondato alla nel 1904. Vergine Maria. Nel 1906 si ebbe il Decre- to di lode, dalla Congre- gazione per i Religiosi, Napoli, e così riprese la diffusio- Palazzo Finelli, ne. Tra il 1906 e il 1909 Casa Madre si aprirono altre 7 case. delle suore Nonostante il grande nu- Riparatrici mero di Istituti religiosi del Sacro Cuore. vecchi e nuovi presenti a Napoli, il numero delle professe cresceva sempre di più. Nel 1905 si conta- vano ben 133 professe, di cui 110 erano coriste. Le comunità erano piccole, ma nell’insieme Casa le religiose davano una Generalizia buona testimonianza a Roma, della loro consacrazione. cortile interno A Madre Isabella stava e "curia molto a cuore che le sue generalizia". 28 Madre Isabella De Rosis Isabella De Rosis_RD.indd 28-29 10/12/10 16:57
suore educassero la gioventù, non stan- candosi mai di annunciare il Vangelo. De- siderava che le sue suore diffondessero la conoscenza del catechismo, specie nelle campagne e nelle parrocchie e nelle con- Il volto trade abbandonate. I Vescovi e i laici le stimavano, richiedendo la loro presenza e le loro comunità. Quando un Vescovo U n’altra intuizione di Madre Isabella dopo la fondazione domandava che le sue suore andassero a catechizzare i fedeli nelle campagne, subi- delle Suore Ripara- to la Madre scriveva: “Approvo tutto quan- trici del S. Cuore, fu to mi dice intorno ai desideri di S.Ecc. l’idea di innalzare un za e voglio che vengono perfettamente tempio in onore al soddisfatti. Il catechismo per le borgate S. Cuore di Gesù. A oh, quanto mi sta a cuore!… Che vadano questa iniziativa Ma- pure le suore, tre per volta però, a semina- dre Isabella consacrò Roma. buona parte delle sue Casa re il germe della nostra Santa Religione, e quindi a coltivarlo e svilupparlo in grande energie e mezzi eco- Generalizia, nomici, affidandosi "Il Sacro Cuore". abbondanza”. Le consolazioni più gran- di per lei erano date dalle notizie che le alla divina Provviden- giungevano dalle diverse case, sull’aposto- za, tra lotte, tra diffi- lato che vi si svolgeva, e quando appren- coltà e intralci di ogni deva che qualche Vescovo aveva elogiato genere, che furono l’opera delle sue figlie, il loro zelo, la loro superati per mezzo di pietà, dimenticava tutte le preoccupazio- una grande fede. Se la ni, le ansie e i dispiaceri che non manca- fondazione delle Suo- vano mai. Ella affermava: “Il cuore della re Riparatrici costituì Madre gode nel sapere che due sue figlie un derivato della mal- Napoli. compiono la loro missione in un pae- ferma salute di Madre Stampa antica. sello privo di sacerdoti”. Madre Isabella Isabella, anche l’idea di costruire un san- Foto ricordava sempre alle tuario al S. Cuore è legata ad una grave di Madre sue suore l’importanza infermità che colpì la Madre. Napoli fu Isabella de Rosis. delle pratiche di morti- colta molte volte dal colera. Nel 1856 Ma- ficazione che facilitano dre Isabella vi perdé suo padre, il barone l’acquisto dell’umiltà e Domiziano, morto l’8 gennaio 1856. Nel dell’obbedienza. In una 1884 colpì la Fondatrice e le sue opere. lettera indirizzata ad un Il colera infieriva sui quartieri di Napoli Vescovo definiva le sue dove si ammucchiavano i morti insepol- suore: “Apostole piene di ti. Anche le suore furono colpite. Madre sacrificio”. Isabella iniziò a darsi da fare. Trasferì le 30 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 31 Isabella De Rosis_RD.indd 30-31 10/12/10 16:57
orfanelle a Grumo Nevano quartieri della città, con particolare ri- in diocesi di Aversa. Si aprì guardo per quello del Vomero, il quale lì una nuova casa con tan- oltre ad esserne privo era minacciato dal- ti sacrifici. Tutto ella fece la presenza dei protestanti. Quando en- per gli altri nulla per sé. trò nella casa delle suore si trovò davan- L’epidemia colerica colpì ti all’imminente fine di Madre Isabella, Madre Isabella il 1° set- prego e ripartì angustiato. La Madre dal tembre 1884. Ella per oltre letto, immobile, aveva sentito e inteso tut- due mesi lottò tra la vita e to. Il suo cuore doveva fermarsi ed invece la morte fino al 13 novem- riprese a battere e dare vita. Che cosa era bre. Il male in questi mesi successo alla Madre? Nel momento della aumentava, le speranze di malattia Madre Isabella ebbe una visione Napoli poterla salvare diminuivano fino a ridurla e un colloquio segreto con il S. Cuore di fu colpita molte in uno stato agonico. Si aspettava ormai la Gesù. Lei stessa narrerà qualche tempo volte dal colera sua fine e pertanto le furono amministrati dopo l’accaduto in un articolo nella rivi- negli anni gli ultimi sacramenti. sta: “Il Divin Cuor Trafitto”. L’articolo ave- 1800/1900. Il padre Vioni, gesuita, consigliò alle suo- va come titolo: “Come è nato il pensiero re, di tornare nelle proprie famiglie o di di edificare questo santuario di riparazio- andare dove esse credessero meglio. Tutto ne”. Che cosa si dissero Madre Isabella e ciò portò non poco scompiglio, defezioni il Divin Cuore? L’ammalata udì le richie- e disordini. In questi giorni di sofferenza e ste del vicario generale ma non poté dare Dipinto di di malattia avvenne un fatto semplice, una alcun segno. Rimasta sola sentì nascere Paul Fischer Grumo visita casuale del vicario generale dell’ar- nel suo cuore una grande forza e rivol- (1922), Nevano. cidiocesi di Napoli: mons. Giuseppe Car- gendosi al S. Cuore disse: “O Cuore santo quartiere Chiesa di bonelli. Egli conoscendo la grande fede nello stato in cui sono ridotta, non pos- del Vomero, Santammaro. di Madre Isabella si recò da lei convinto di so fare nulla. Donami tanta forza e salute il mercato. farle una quanto basta a farti richie- trionfare in questa sta per nuova città con affron- un santuario di tare una riparazione”. Ma- grande dre Isabella guarì impresa. e riprese in breve Il Carbo- tempo il suo posto. nelli pre- Richiamò le suore sentava la di buona volontà, necessità anche se non tutte di costru- tornarono, e rior- ire chiese ganizzò la vita e le nei nuovi opere dell’Istituto. 32 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 33 Isabella De Rosis_RD.indd 32-33 10/12/10 16:57
to della Congregazione per le indulgenze. Il porporato comunicò che il Papa, venen- do incontro ai desideri di Madre Isabella, Verso la realizzazione aveva accordato una speciale benedizio- ne a chi concorreva alla costruzione del tempio. La lettera affermava: “Signora I l voto che Madre Isabella fece nella preghiera e nel colloquio con il Cuore di Gesù sul letto del dolore, iniziò ad at- Baronessa, ho il piacere di annunziarle che il Santo Padre, benignamente condi- scendendo ai desideri di lei, accorda una tualizzarsi nel programma di costruzione speciale benedizione a tutti coloro che del tempio al Vomero. Ella passando alla concorreranno col loro obolo all’edifi- fase della costruzione si preoccupò di tre cazione del santuario di riparazione del Cardinal elementi: il primo di natura spirituale, il Sacro Cuore di Gesù nel nuovo rione del Camillo secondo finanziario, per arrivare al terzo, Vomero. Fa voti che questa benedizione Mazzella. la realizzazione del progetto. Trattandosi del supremo gerarca sia veramente fecon- di un santuario, quindi di un luogo sacro, da, e presto l’amabilissimo Cuore del Di- dedicato al S. Cuore, con il fine particola- vin Redentore abbia una nuova splendida re della riparazione Madre Isabella si pre- sede, dove accogliendo i suoi fedeli ado- Napoli. munì di indulgenze da parte del sommo ratori, li ricolmi delle sue grazie. Prima a Dipinto pontefice Leone XIII, che le concesse ben partecipare sarà ella, signora Baronessa, del fine '800, volentieri, in data 9 febbraio 1889, tramite essendo la promotrice di un’opera sì de- panorama. lettera del card. Camillo Mazzella, prefet- gna della pietà dei fedeli. Mi creda aff.mo per servirla card. Mazzella”. Papa Il primo atto fu l’acquisto del terreno, Leone XIII. per il quale ella vi impiegò tutte le sue risorse economiche. Al Vo- mero, una delle zone belle e sa- lubri di Napoli, il prezzo del ter- reno edificabile era molto alto. Madre Isabella ottenne mq 3.020 di terreno dalla Banca Tiberi- na s.p.a. La domanda fu di lire 200.000, ridotte poi a 75.000, un prezzo molto alto per quei tempi. L’atto del notaio Luigi Maddalo- ni fu redatto il 28 dicembre 1888; furono fatti i disegni da due inge- gneri, Raffaele Falinea e Salvato- re Marcanda; i lavori furono ese- guiti dalla ditta Fratelli Bianco. 34 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 35 Isabella De Rosis_RD.indd 34-35 10/12/10 16:57
La prima pietra fu posta il 28 aprile 1889, Domenica in Albis, dal card. Sanfelice. La cerimonia si svolse con gran concorso di clero e di popolo. Donazione del Santuario Madre Isabella aveva già iniziato la dif- fusione e la raccolta di offerte per il co- struendo santuario dedicato al S. Cuore, ma constatò che le offerte erano poche, L a costruzione del santuario fu accompagnata da molte e con- tinue difficoltà. L’acquisto del terreno, aveva bisogno di somme non indifferenti. Allora con grande coraggio e disinteres- la ricerca di fondi, la pretesa della pro- se si affidò alla divina Provvidenza, con prietà da parte della curia di Napoli, Il Cardinal il rifiuto dell’opera da parte dei Padri Guglielmo prudenza, come sempre allo scopo di condurre felicemente a termine l’opera. Gesuiti, i ricorsi alla Congregazione Sanfelice. Iniziò a chiedere aiuti non solo ai fede- della Dottrina della Fede; invidie e li, ma anche ai vescovi, ai sacerdoti e alle gelosie portarono madre Isabella in chiese invitandoli attraverso un foglio di uno stato di amarezza. In una lettera sottoscrizione. Il testo è il seguente: “A te del 26 giugno 1891 a padre Piccirelli, divin Cuore si prostra l’Italia penitente, la madre manifesta il dolore del suo un santuario di riparazione ti offre e con- animo: “Quanto sono oppressa. Che sacra. Cuore divino di Gesù, tutti i miei orribili strette al cuore. In quanta desola- San Giovanni affetti, la vita, tutto l’esser mio a te con- zione sta il mio spirito. Vedo i nostri cuori Bosco. sacro ed immolo in segno di riparazione stretti e immolati davanti al nostro bene Napoli. Prospetto del e non altro. Ma quante incertezze, quan- Chiesa del costruendo amorosa. Giubila il mio cuore nel depor- ti questo attestato di ardente amore nel ti dubbi, quale scoraggiamento in alcuni Sacro Cuore Santuario di momenti mi sorprende. Lo vuole oppure dei Salesiani. Riparazione al seno della terra, ove dovrà innalzarsi un trono speciale al tuo amore. Oh soavità di no quest’opera il Vomero. peso. Esso sarà fatto degno di sostenerlo. nostro bene da me? Esso potrà gridare a te senza interruzio- E se lo vuole come ne: converti, salva, dona un posto nel tuo spingerla dopo Cuore a tutti i traviati fratelli, redenti col tutto quello che è tuo Sacratissimo Sangue; fa’ che vengano successo, e quanto in questo Santuario a dar con amore sod- altro sta per succe- disfazione al tuo amore oltraggiato. Con- dere? Fosse teme- verti, salva l’Italia, che tanto deve a te, e rità, ostinazione, che oggi ti rende ingratitudini e dispregi. superbia la mia per Salva la Chiesa ed il Papa, e fa’ che tutti i volerla fare ad ogni cuori, ravvivati dal tuo vicario nella dolce costo, piuttosto che fiamma d’amore per te, ti rendano final- fedeltà alla grazia? mente quell’amore che da essi desideri. Se ciò fosse, io sono Amen”. pronta ad abbando- 36 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 37 Isabella De Rosis_RD.indd 36-37 10/12/10 16:57
nare tutto e starmene in solitudine. Crescono le angustie e le pene, men- tre vien meno l’aiuto ed il consiglio”. I santi incontrano imprevisti e devo- La prova no accettare sofferenze che Dio per- mette e determina per essi. Madre Isabella aveva ubbidito al Sacro Cuo- re che le ispirò un’opera tanto gran- diosa, e a lui ubbidì anche quando la I n ogni corpo morale accadono diffi- coltà e malcontenti. Vi furono anche nell’Istituto delle Suore Riparatrici del Napoli. Casa Madre. Coretto, il cui strada si fece diversa. Ella donerà il Sacro Cuore e ciò diede origine a reclami, sportello da santuario perché Gesù lo vuole. Fece fatti al Vescovo. Si giunse così alla visita sull'altare della la scelta di dare l’erigenda chiesa ad apostolica nella persona del redentorista Cappella un ente che avrebbe potuto portare Padre Carmine Cesarano che fu nomi- comunitaria, a termine l’opera. Il 29 marzo 1880, nato visitatore il 26 novembre 1909: egli rimane l'unica San Giovanni Bosco visitò Napoli per fu molto severo nei riguardi della Fon- preziosa oasi aprire una casa per i ragazzi, ma non datrice, alla quale ordinò le dimissioni nell'arido deserto concluse nulla. Sarà don Michele Rua a della sua anima Don Michele dall’ufficio di Superiora Generale e la sua realizzare quel desiderio. Vi furono vari dopo essere deposta Rua. relegazione in due piccole stanzette. Le incontri con i superiori dei padri Salesia- da Superiora parole con cui commentava la sua dispe- Generale. ni, ma nulla ancora di concreto. Madre razione possono apparire troppo umane Isabella era continuamente braccata dai ma vengono a compendiare la sofferenza Sopra: costruttori, dagli ingegneri che reclama- da lei patita: “Materialmente non mi ha Particolare. Madre Elena vano i pagamenti. Le trattative con i Sa- conficcato un pugnale nel cuore, né la Fiordalise, lesiani ripresero nel 1900 e così si decise mannaia al collo, ma moralmente mi ha segretaria di la donazione entro il mese di ottobre di distrutta, uccisa… Disprezzata, umiliata, Madre Isabella. quell’anno. Madre Elena Fiordalise ri- reietta nella casa religiosa, confinata nei corda gli incontri e i dialoghi tra Madre limiti, appartata, messa nell’ignoto. Mi Isabella e don Rua: “I Salesiani rimasero accostai a Gesù per dirgli: sono distrutta, commossi e grati per questa caritatevole non conto più nulla, è necessario mi dia donazione fatta dalla Madre, ed io ricor- un’altra vita. ‘Vita d’amore’ mi ha risposto do bene che don Rua, successore di don Gesù… D’ora innanzi… con tutte le forze Bosco, venne a casa madre, per ringrazia- dell’animo, mi darò all’amore di Gesù”. re personalmente la Madre della sua ge- Iniziò per lei la salita al calvario, ma nerosità; ed io fui presente, anzi, essendo trovò nelle sue giornate di solitudine un allora io segretaria della Madre, ricevetti altro lavoro da compiere: l’adorazione io stessa don Rua ed ebbi l’onore di tratte- eucaristica. Ecco alcune sue espressioni: nermi con questo sacerdote”. L’unico de- “La sua lettera mi ha trovata nella solitu- siderio chiesto da Madre Isabella: “È che dine ai piedi di Gesù sacramentato. Sono venga molto glorificato il Divin Cuore e si lieta… di passare il resto della mia vita faccia del bene alle anime”. accanto a Colui che amo ardentemente”; 38 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 39 Isabella De Rosis_RD.indd 38-39 10/12/10 16:57
“Io ai piedi di Gesù sacramentato passo il resto della mia vita e mi sento ricoverata nel suo Sacratissimo Cuore”; “Sono sem- pre nella mia solitudine, occupata a servi- L’abbandono finale re il mio Padrone… Le ore passano veloci ai piedi di Gesù sacramentato”. Quella visita apostolica si deve comprendere nel contesto ecclesiale del primo decennio N ell’ultimo periodo della sua vita, Madre Isabella visse pro- fondamente il suo Getsemani. Nel- Sacro Cuore del secolo scorso. Il momento era duro: la lotta al modernismo, condotta con dra- la sua solitudine abbandonata da di Gesù, sticità e mancanza di equilibrio, sfociò in tutti, trovò consolazione nel Cuore sempre presente una persecuzione verso pastori d’anime, di Gesù. Fu allora che lei si abban- nella vita sacerdoti, istituti religiosi, i loro superiori donò pienamente nelle mani del spirituale di Madre generali e anche i fondatori, nonché in fa- Cristo Crocifisso. Scrivendo alla Isabella cili provvedimenti che si rivelarono spesso Madre Santorelli pochi mesi prima de Rosis. non sempre utili e giustificati. Fu l’epoca della sua morte, diceva: “In quan- classica delle visite to a me, adesso ho un’unica bra- apostoliche a tutte le ma: amare Gesù con tutta la forza diocesi d’Italia a par- dell’animo mio. Il solo abbandono tire dal 1904. Troppe nel Signore mi guida, e non cono- vittime illustri elevate sco altra bussola… Non so chiedere all’onore degli altari più nulla all’infuori del compimen- o in via di esserlo han- to perfetto della Volontà di Dio nell’anima Il fratello Pietro no subito repressioni mia e sulla Congregazione”. Ad aumenta- fu un grande indiscriminate. Madre re la sofferenza della solitudine e render- benefattore Isabella guardò tutto le gli ultimi giorni più dolorosi e amari, dell'Istituto. ciò con gli occhi della giunse verso la metà del mese di luglio del fede e della speranza. 1911, un mese prima della sua morte, la Soprannominò il vi- notizia della morte del fratello Pietro, a lei tanto affezionato. Pietro era stato, an- Madre Maria sitatore “il mio tiran- che, un grande benefattore dell’Istituto e Francesca no”, ma affermerà: dei poveri di Madre Isabella. Ella ne sof- Santorelli. “Egli lo fece per il mio bene, e benché l’ani- frì molto; poi si abbandonò nel silenzio mo mio fosse attrezza- alla volontà del Signore. Il fratello fece to ad ogni disposizio- una santa morte: era devoto, come la so- ne, pure nel momento rella, della Vergine Addolorata. In quella della tortura il Signo- circostanza scrisse: “Il Signore ha voluto re infondeva in me dare un’altra stretta al torchio, che tutta una nuova forza per mi preme”. Quest’affermazione, per la superarla”. dolorosa morte del fratello Pietro, mani- 40 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 41 Isabella De Rosis_RD.indd 40-41 10/12/10 16:57
festava l’animo di Isabella, e, processo ordinario che si concluse dopo Napoli. al contempo, faceva compren- 20 anni. Tutta la vita di Madre Isabella è Cimitero dere che il torchio stava strin- stata una testimonianza di amore eroico Monumentale gendo sempre più e la sua vita alla Chiesa. L’amore che ella ha avuto di Poggioreale era breve. I mali fisici pertanto per il Cuore di Gesù Crocifisso è stato un dove la salma aumentavano, il tumore aveva atteggiamento continuo di riparazione di Madre fatto cancrena e il 10 agosto come partecipazione alla sofferenza re- Isabella fu tumulata 1911 si aprì una profonda e dentrice del Cristo… Nell’ultimo periodo provvisoriamente. larga ferita, che emetteva gran della vita di Madre Isabella questo amore quantità di sangue. Le suore diventò eroico. Eppure lo visse in mezzo su questa ferita aperta, ove a tante contraddizioni e incomprensioni Casa Madre potevano entrare quattro dita, posero un da parte di molti ecclesiastici, religiosi e di Napoli, lenzuolo piegato. La Madre stava male e religiose. L’ultimo capitolo della sua vita Corso Vittorio le suore erano affaccendate tra il pianto e la sua morte sono la prova del caratte- Emanuele II. e l’assistenza. La febbre aveva raggiunto re eroico dell’amore alla Chiesa. Ella si i 41 gradi. La notte tra il 10 e l’11 agosto colloca tra i santi che hanno più soffer- passò tra il pianto e la preghiera delle suo- to all’interno della Chiesa e che hanno re. La mattina dopo, 11 agosto, fu chia- saputo attingere dall’Amore di Cristo la mato il francescano Padre Gregorio che forza di amarla. Madre Isabella vive in celebrò la Santa Messa del trapasso. Ter- Gesù, e Gesù è la luce del Padre che ha Napoli. minata la celebrazione eucaristica Madre rischiarato le tenebre del peccato. I San- Tomba nella Isabella morì senza dire una parola, ma ti sono degli specchi; riflettono la luce Cappella Cardinale soltanto piegò il capo in segno di assen- di Cristo risorto che illumina le tenebre, dell'Istituto Alessio Ascalesi, so quando il confessore ordinario della cioè la realtà di peccato del loro tempo: e che ha Arcivescovo comunità, chiamato al suo capezzale, le di questo la vita di Madre Isabella è stata accolto fino di Napoli. domandò se perdonava tutti. Che mai do- una prova straordinariamente evidente… al 2006. veva dire? Erano le opere che parlavano e l’esempio di vita che aveva lasciato. Ma- dre Isabella de Rosis si spense all’età di 69 anni nella Casa Madre di Napoli in odore di santità. La sua salma fu tumulata prov- visoriamente nel Cimitero di Poggioreale a Napoli. Fu riesumata nel 1937 e portata nella chiesa dell’Istituto, ad opera di Ma- dre Elena Fiordalise, previa ricognizione canonica fatta dal Cardinale Alessio Asca- Napoli. lesi, Ordinario della Diocesi di Spoleto e Il nuovo avello Arcivescovo di Napoli. Le grazie dispen- che accoglie sate e la fama della sua santità mossero il i resti della Cardinale Ascalesi ad aprire nel 1939 il fondatrice. 42 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 43 Isabella De Rosis_RD.indd 42-43 10/12/10 16:57
I pensieri della Madre Isabella de Rosis. “ Consolati, o Gesù, poiché è giunto il tempo “Io ai piedi di Gesù sacramentato in cui già si sente il bisogno della riparazione”. passo il resto della mia vita e mi sento ricoverata nel suo Sacratissimo Cuore”. O Cuore santo del mio Gesù, “Oh Gesù, come povera vittima riparatrice, non badare alla mia giovinezza, mi offro a voi per patire o morire, come a voi piacerà, sono una povera fanciulla, debole e malata, per la salvezza delle anime, ed in riparazione delle pene ma sento nel cuore un desiderio di amare te solo. che soffre il vostro santissimo Cuore”. Tu mi hai attratta, mi hai scelta e io sono tua. Te solo amerò. Te lo giuro”. “L’anima che ama profondamente Gesù, sale insieme a lui sul calvario, Nulla si trova di più grande sulla terra, senza sentire il peso della sofferenza. quanto la vita di una persona unicamente occupata Unita a Gesù, sperimenta una grande gioia, nel pensiero di servire Dio”. che supera ogni dolore”. “Io la notte dormo abbracciata “Sono sempre nella mia solitudine, col Crocifisso e la Corona della Vergine avvolta al braccio; occupata a servire il mio Padrone… con questa arma e scudo, dormo tranquilla”. Le ore passano veloci ai piedi di Gesù sacramentato”. “Al Cuore santo di Gesù, immolazione, riparazione, amore, “Isabella poco altro tempo avrai di vita, gloria sempiterna”. affrettati a riempire di virtù e meriti il resto dei tuoi giorni. “Non ti affliggere Isabella, Fa un’oblazione illimitata di te stessa quanto minore sarà il soccorso che riceverai dagli uomini, al Cuore Santo ed alla sua croce”. altrettanto maggiore sarà l’assistenza e il sostegno che ti presterà il Signore”. “Sento nel fondo dell’anima mia che è pura sua volontà che mi faccia santa; “Sono lieta di passare il resto della mia vita voglio mettervi tutta la mia cooperazione per esserlo”. accanto a colui che amo ardentemente”. “Non ho mai compiuto le opere dei Santi; “Chi crede di valere qualche cosa, val poco; sono una povera creatura che Dio ha colmato di grazie”. e chi crede di valer molto, non vale niente”. “L’unico mezzo, “Io vivo nell’abbandono di tutti, per progredire rapidamente nella via dell’amore, stretta soltanto al Signore”. è quello di rimanere nel posto più basso e vile”. 44 Madre Isabella De Rosis Madre Isabella De Rosis 45 Isabella De Rosis_RD.indd 44-45 10/12/10 16:57
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