GUIDA ALLA STAGIONE 2019/2020 IN ISRAELE - Wixstatic.com

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GUIDA ALLA STAGIONE
 2019/2020 IN ISRAELE
LA SERIE A AI RAGGI X

14 SQUADRE PRONTE A CONTENDERSI IL TITOLO.
CHI SARÀ LA SORPRESA QUEST'ANNO?

                 GLI ISRAELIANI ALL'ESTERO

                       45 ISRAELIANI GIOCANO AL DI FUORI
                       DEI CONFINI DI ISRAELE.
                       SCOPRI I PIÙ IMPORTANTI!

LE PILLOLE

7 PUNTI CHIAVE SINTETICI PER CHI VUOLE
SCOPRIRE IN POCO TEMPO LA LIGAT HA'AL
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2° Edizione della Guida a cura di Calcio Israeliano.

Tutte le informazioni sono aggiornate al 19 Ottobre 2019.

Contenuti e impaginazione grafica, a cura di Luca Fortini, sono protetti dal diritto di autore
nonchè dal diritto di proprietà intellettuale.

E' assolutamente vietata la riproduzione,redistribuzione e appropriazione senza la previa la
citazione della guida e dell'autore, dopo aver ricevuto il debito consenso da quest'ultimo.

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                                        Calcio
                                        Israeliano

                                        VIAGGIO CALCISTICO DA HAIFA AL MAR ROSSO
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INDICE
                   GLI ARGOMENTI PER LA STAGIONE 2019/2020

 04                 05                  06                   07
 INTRODUZIONE       RIEPILOGO DELLA     COPPE EUROPEE        LA GEOGRAFIA
                    STAGIONE 2018/19                         CALCISTICA

08                  09                  24                   26
PILLOLE PER LA                                               GLI ISRAELIANI
                    LE 14 SQUADRE       GLI STADI
STAGIONE 2019-20                                             ALL'ESTERO
                    "AI RAGGI X"

30
CONCLUSIONI E
PROGETTI FUTURI
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INTRODUZIONE ALLA GUIDA
                                                                                                                                  04/31

PERCHÉ UNA GUIDA SUL CALCIO IN ISRAELE E COSA ASPETTARSI

"il calcio É l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo"
p.P. pasolini

Questa guida ha l'obiettivo di avvicinare appassionati di calcio internazionale, curiosi, esterofili,
amanti del pallone alle vicende calcistiche in Israele.

Perchè? Raccontare il calcio in Israele non vuole dire parlare solamente di sport, ma
significa sapere intrecciare il risultato sportivo con cultura, arte, folklore e religione.

La sacralità dei novanta minuti viene vissuta intensamente sia dai tifosi che allo stadio indossano
la kippah (il copricapo rotondo ebraico) che da quelli con la kefiah (copricapo mediorientale).
Mentre ebrei e palestinesi sono integrati nella stessa formazione in Serie A, ci sono anche tifosi
di una squadra che abbandonano lo stadio al gol segnato da giocatori mussulmani.

Il calcio israeliano è tutto questo: pregi, difetti e contraddizioni difficili da percepire guardando
qualche telegiornale. Israele è più vicina a noi di quanto possiamo pensare grazie ad un
campo da calcio e 22 giocatori.

Quindi, all'interno della guida ci sono le 14 squadre analizzate sotto il profilo storico,
dell'allenatore e della stella che scenderà in campo.

Inoltre per poter raccontare al meglio il calcio israeliano, quest'anno la guida si arricchisce
della rubrica "Il talento israeliano all'estero" dove verranno presentati i calciatori israeliani più
importanti in giro per il mondo.

Ma ci saranno anche dei brevi flash sugli stadi che ospiteranno la Ligat Ha'al, delle pillole per la
stagione in corso (per chi non possiede molto tempo) ma anche una cartina geografica per
cercare di entrare sempre di più dentro una realtà che dista solo poche ore di areo.

Infine, ci sarà spazio per elencare qualche progetto futuro della pagina!

Prima di augurarti una buona lettura, ti chiedo di lasciare un tuo parere sulla guida (anche
negativo nel caso non sia stata interessante o come te la aspettavi) alla pagina Facebook "Calcio
Israeliano" o di scrivere alla mail calcioisraeliano@gmail.com.
                                                                                       Calcio
Grazie e buona lettura!
                                                                                       Israeliano

                                                                                       VIAGGIO CALCISTICO DA HAIFA AL MAR ROSSO
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RIEPILOGO STAGIONE PASSATA
                                                                                                          05/31

LA CAVALCATA TRIONFALE DEL MACCABI TEL AVIV

27 vittorie, 8 pareggi e 1 sconfitta in 36 partite questo è il rollino di marcia del Maccabi Tel
Aviv, laureato campione d’Israele con due mesi di anticipo rispetto alla chiusura del
campionato.
Una cavalcata unica che però non è stata utile per realizzare il double in coppa d’Israele persa in
finale contro il Bnei Yehuda, la stessa squadra che è riuscita a vincere e a bloccare un team che
sembrava avviarsi a dominare il campionato da imbattuto.

Il filo rosso che lega le 14 squadre del campionato passato è la parola sorpresa. Sorpresa
perché non ci si aspettava un Maccabi Tel Aviv in grande forma dopo 3 anni di dominio
dell’Hapoel Be’er Sheva, che per larghi tratti della stagione era nelle parti basse della classifica.

Altra sorpresa è stata la salvezza a dir poco miracolosa all’ultima giornata dell’Ashdod, con
clamorosa retrocessione dell Maccabi Petach Tikwa che ha compiuto un harakiri sportivo.Vi
ricordate la salvezza della Reggina di Mazzarri nel 2006? Provate a comprimere quella cavalcata
di 37 incontri in 10 partite giocate: questa è stata la salvezza dell'Ashdod.

Impressionante è stato vedere l’Hapoel Hadera, che ritornava in Serie A dopo 39 anni di
assenza, giocare ad alti livelli e lottare per la 2°/3° posizione fino a Gennaio. Mentre le altre
grandi del calcio israeliano (Maccabi Haifa, Be'er Sheva, Beitar) erano in affanno e non
riuscivano a fare risultati utili, l'Hapoel Hadera era l'unica squadra che stava dando filo da
torcere ai gialloblu di Tel Aviv. Poi il mercato di riparazione ha stravolto le carte, togliendo sia a
centrocampo che in attacco i pezzi pregiati della squadra che stavano facendo la fortuna dell'
Hadera. Nonostante ciò, a fine campionato si sono classificati al sesto posto stabilendo il
record della posizione massima raggiunta nella serie A.

Altra sorpresa, ma negativa, è stato il rendimento del Beitar Jerusalem. Partito con l’obiettivo
di entrare nella lotta scudetto si è ritrovato invischiato fin da subito in quella per non retrocedere.
Molte ombre e poche luci.

Chiudiamo l'analisi della stagione passata con un'addio illustre al calcio giocato: Yossi
Benayoun. Il gioiello di Dimona ha concluso la sua carriera internazionale al Beitar di
Gerusalemme. Ora ne è il direttore sportivo, fortemente voluto dal giovane ed ambizioso
presidente Moshe Hogeg.
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COPPE EUROPEE
                                                                                                      06/31

CHAMPIONS LEAGUE ED EUROPA LEAGUE: NESSUNA ISRAELIANA IMPEGNATA

                         CHAMPIONS LEAGUE
Anche quest'anno Israele non sarà rappresentata nella massima competizione europea. Il
Maccabi Tel Aviv, unica squadra israeliana della competizione, è stato eliminato dai rumeni del
Cluj. 180 minuti in cui i gialloblu si sono mostrati distratti e poco focalizzati sul match che stavano
disputando.
3 punti per comprendere l'eliminazione del Maccabi dalla Champions, al netto della differenza
di condizione fisica rispetto ai rumeni che avevano già disputato 3 giornate di campionato.
1) Mancanza di un centravanti di peso (l'islandese Kjartansson è un ricordo della passata
stagione)
2) Scelte di formazione discutibili (giocatori navigati e senatori del Maccabi fatti entrare a
partita compromessa)
3) Disunione alla prima difficoltà ( 11 solisti in campo: non pervenuta la volontà di sacrificarsi
per il gruppo e grinta per ribaltare la situazione)

                         EUROPA LEAGUE
Quest'anno Israele non avrà nessuna squadra neanche in Europa League.
Hapoel Be'er Sheva, Maccabi Haifa, Bnei Yehuda e Maccabi Tel Aviv (da fuoriuscita dalla
Champions) hanno giocato i turni di qualificazione di Europa League.
Maccabi Tel Aviv: eliminato dai lituani del Suduva, decisamente meno quotati. Per cercare di
analizzare la fuoriuscita da ogni competizione europea, rivedete i punti 2 e 3 del paragrafo
precedente.
Hapoel Be'er Sheva: passa a fatica contro gli albanesi del Laçi, elimina i kazaki di Astana del
Kairat, che hanno giocato 180' in maniera rude, e liquida nella partita di ritorno gli svedesi del
Norrkoping. L'ultimo ostacolo prima di accedere ai gironi si chiamava Feyenoord: tra andata e
ritorno un totale di 6-0. Troppo il divario con la squadra di Stam, ma anche le poche occasioni
avute non sono state sfruttate a dovere.
Maccabi Haifa: eliminato dai francesi dello Strasburgo al secondo turno di qualificazione. Grinta,
qualità ed abnegazione non sono state sufficienti per ribaltare il blackout dell'andata in Francia.
Bnei Yehuda: una vittoria epica contro gli azeri del Neftchi Baku di Bordin. Euforia in Israele per
la squadra che fa giocare insieme arabi e israeliani. Consapevoli del miracolo sportivo, l'ultima
sfida era il confronto con il Malmo. Il finale dei 180' è un netto 4-0 per gli svedesi. Buono
l'approccio ma in campo internazionale serve più lucidità anche di fronte a decisioni
apparentemente errate del direttore di gara.
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LA SERIE A E LA GEOGRAFIA
                                                     Libano
                                                                               Ironi Kiryat
                                                                                 Shmona

Hapoel Haifa       Maccabi Haifa                                                                        Siria

                            Mar Mediterraneo
      Hapoel Hadera                                                         Maccabi Netanya

                                                                   Palestina/Cisgiordania
    Hapoel Ra'anana
                                                                              Hapoel Kfar Saba
                        Tel Aviv (x3)

     Mar Mediterraneo                            Sektzia Ness Tziona

        Ashdod Fc                                               Beitar Jerusalem

                        Striscia di Gaza       Palestina/Cisgiordania

       Hapoel Tel
         Aviv
                                    Hapoel Be'er Sheva
       Maccabi Tel
          Aviv
                                                                                            Giordania

      Bnei Yehuda

       Egitto
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LE PILLOLE
                                                                                                                               08/31

         APPUNTI SINTETICI PER INQUADRARE LA STAGIONE 2019/2020

                         CALENDARIO
                         Dal 24 Agosto 2019 al 7 Marzo 2020 (stagione)
                         Dal 14 Marzo a metà maggio* (playoff e playout)

                         CAMPIONI IN CARICA
                         Maccabi Tel Aviv

                         NEOPROMOSSE
                         Hapoel Kfar Saba (dopo 3 anni di assenza)
                         Sektzia Ness Tziona (dopo 51 anni di assenza)

                         DERBY
                         2 ad Haifa ed 3 a Tel Aviv

                         LA PARTITA INFUOCATA
                         Maccabi Tel Aviv vs Maccabi Haifa

                         IL POSSIBILE CAPOCANNONEIRE
                         Ben Sahar (attaccante Hapoel Be'er Sheva)

                         LA POSSIBILE SOPRESA
                         Jan Dor (attaccante del Bnei Yehuda)

* La data di chiusura definitiva verrà comunicata dalla IFPL prima dell'inizio dei playoff e playout. Bisogna tenere conto che
quest'anno a Giugno 2020 ci saranno gli europei e quindi la data di chiusura potrebbe essere l'inizio del mese di Maggio. Inoltre le
squadre che prenderanno parte ai playoff giocheranno 36 partite nell'arco della stagione 2019/2020, mentre saranno 33 per chi sarà
impegnato nella lotta per non retrocedere nella Lega Leumit (Serie B).
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LE   14

SQUADRE

DELLA

LIGAT

HA'AL

AI   RAGGI   X
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FC. ASHDOD
              La squadra nasce nel 1999 dalla fusione tra le due
              società presenti in città: Hapoel Ashdod (Serie A)
              e Maccabi Ashdod (Serie C). Una rarità nel
              panorama calcistico israeliano che la società non
              sia affiliata al Maccabi o all' Hapoel. Alcuni tifosi,
LA STORIA     però, hanno rifondato nel 2016 il Maccabi
              Ashdod.
              Nessun trofeo in bacheca, ma una penalizzazione
              da parte della Fifa (volontà di aggiungere nomi
              che richiamassero altre squadre israeliane) e
              dalla Federcalcio locale nella compravendita del
              giocatore nigeriano Efe Ambrose (passato poi al
              Celtic, diventando il perno della difesa).

OBIETTIVO:    Assicurarsi la salvezza senza troppi intoppi, come
              fatto nella stagione passata

 MODULO:      4-4-3 che può diventare 4-4-1-2.

              4 allenatori cambiati in una stagione in cui la
              retrocessione sembrava certa fino a 10 giornate
              dal termine. Nuovo subentro con affiancamento
              da parte di uno dei quattro ct licenziati,
ALLENATORE:   Moshe Ohayon, che andrà ad affiancare un altro
              ex allenatore dell' Ashod negli anni 2015-18
              Ronny Awat.
              L'anno scorso avevamo segnalato Gadi Kinda, che
              ha fatto una stagione interessante (da Gennaio
LA STELLA     acquistato dal Bietar e a Settembre ha ricevuto la
              prima chiamata da Israele). Ora occhi puntati
              Shlomi Azulay e sulla voglia di riscatto dell'ex
              M.Haifa , attaccante classe'90.
BEITAR
                  JERUSALEM
              Fondata nel 1936 dal 19enne Horn, appartenente
              al gruppo giovanile sionista Betar, viene
              storicamente considerata politicamente vicina
              alla destra israeliana, tanto che gli inglesi sciolsero
              la squadra durante il loro mandato sulla regione.
LA STORIA     Legati fortemente alla religione, il soprannome
              della squadra è Menorah (il candelabro a 7
              braccia), hanno vinto 6 scudetti e 7 coppe di
              Stato. Nel 2018 la vecchia dirigenza ha
              ufficialmente chiamato il club"Beitar Trump
              Jerusalem". Ma con l'arrivo del giovane Moshe
              Hogeg le cose stanno cambiando: investimenti e
              lotta al razzismo dei tifosi de "La Familia".

OBIETTIVO:    Far dimenticare la disastrosa passata stagione
              accendendo almeno ai playoff e la finale in
              coppa d'Israele.

 MODULO:      4-2-1-3.

              Ronny Levi ritorna sulla panchina del Beitar per
              la 3°volta. Si ritrova con 13 nuovi giocatori ed una
              presidenza pronta ad investire. Il suo palmares: 3
              coppe Israele, 3 campionati israeliani e 1 cipriota.
ALLENATORE:   Decisivo nella scelta su Levi, il ds Yossi Benayoun,
              alla sua prima stagione fuori dal terreno di gioco.

              Il giocatore più costoso nella storia del Beitar:
              Michael Ohana pagato 2 milioni di Euro. L'ex
              Hapoel Be'er Sheva, classe '95 viene considerato
LA STELLA     uno dei talenti israeliani da tenere d'occhio. Solo
              una partita e si è rotto il crociato. ma bisognerà
              rimandare ogni valutazione, a causa del suo
              infortunio al crociato.
BNEI
                         JEHUDA
              I figli di Giuda, questo il significato del nome, sono
              l'espressione dell'unione di associazioni sportive
              ebraiche nel quartiere Hatikva, a sud di Tel Aviv.
              Nati nel 1935 hanno avuto il primo stadio solo 10
              anni più tardi, quello che in passato fù del Bnei
              fino al 2004. Da quell'anno la dirigenza decise di
LA STORIA     giocare le partite al Bloomfield di Tel Aviv/Giaffa,
              nel nord della città, uno stadio più capiente e
              moderno rispetto al decadente Hatikva stadium,
              che viene ancora oggi adoperato come campo di
              allenamento e sede per le partite delle giovanili.
              1 solo scudetto ma 4 coppe di Stato vinte, l'ultima
              nel 2019 contro i rivali del Maccabi Tel Aviv.

OBIETTIVO:    Riconfermare le ottime prestazioni della passata
              stagione con i playoff e la vittoria in coppa.

 MODULO:      5-3-2
               Yossi Abukasis ha compiuto una triplice impresa:
              essere l'unica squadra a far perdere il Maccabi in
              campionato, vincere la coppa d'Israele (vs Maccabi
              Tel Aviv), giocare i preliminari di Europa League a
ALLENATORE:   testa alta arrivando ai playoff contro il Malmo. Ora
              il reparto offensivo è stato smantellato a favore
              delle dirette concorrenti. Servirà un'altra stagione
              da leoni per i Figli di Giuda.
              L'anno scorso si era segnalato Dor Jan, che ha
LA STELLA     giocato alla grande la sua prima stagione. Ora si
              annota l'ivoriano Ismaila Soru arrivato dalla
              Bielorussia a Gennaio 2019. Sarà il punto centrale,
              nel ruolo di mediano.
HAPOEL BE'ER
                   SHEVA
              Fondato nel 1949 come dopolavoro di un'azienda,
              la Salman, che stava cercando operai (Hapoel in
              ebraico significa lavoratore) nella città di Be'er
              Sheva, alle porte del deserto israeliano. Non è un
              caso che il soprannome della squadra sia
              cammelli: addirittura per 3 anni ('93-'96) l'animale
LA STORIA     venne messo come simbolo nel logo. L'attuale
              presidente, Alona Barkat, la prima donna a
              dirigere un club di calcio in Israele, ha acquistato il
              club quando era in Serie B (Liga Leumit). Ora
              vorrebbe cedere il club anche se negli ultimi anni
              ha dominato il campionato locale. Nel Luglio 2018
              è stato firmato un accordo con l'Atletico Madrid
              per sviluppare il settore giovanile per 10 anni.

OBIETTIVO:   Cercare di arrivare ai playoff con una squadra
             ridimensionata dal punto di vista qualitativo.

 MODULO:      4-2-3-1.

              Barak Bakhar ha una sfida importante: rendere la
              squadra capace di lottare per le posizioni alte della

ALLENATORE:   classifica nonostante in estate ci sia stata una
              rivoluzione sia in entrata che in uscita. Con il
              passare del tempo, si vede già la sua mano.
              Riuscirà a tenere il ritmo anche per 36 gare?

              Tra tantissimi addii e altrettanti arrivi (14 giocatori)
              è difficile scegliere, ma un nome che è una
LA STELLA     scommessa: Jimmy Marin (centrocampista della
              Costarica) classe '97 che in 7 partite di Europa
              League fa 3 assist.
HAPOEL
                    KFAR SABA
              Nata nel 1928 sotto il mandato britannico il
              "villaggio dei nonni"( questa è la traduzione di
              Kafr Saba), raccoglie i suoi successi più
              importanti tra gli anni '70 e '80 con 3 coppe
              d'Israele e lo scudetto nel 1982/83. Per il resto la
              storia dei biancoverdi è un continuo lottare tra
LA STORIA     Lega Leumit (Serie B) e Lega Artzit (Serie C) con
              anni difficili anche dal punto di vista economico.
              Infatti nel 2012/13 oltre al nuovo proprietario
              venne affiancata la fondazione Halev Hayarok (i
              cuori verdi) nata per volere dei tifosi a sostenere
              le spese del club. Ma i cuori verdi si avvicinano di
              più ad una onlus che fa beneficenza extra
              calcistica che ad un azionariato popolare.
              Il presidente attuale è il famoso Itzhak Shum.
OBIETTIVO:    Salvezza

 MODULO:      4-2-1-3.

              Ofir Haim ha preso la squadra a Marzo 2019 a
              metà classifica e l'ha portata a vincere la Serie B.
              Impresa importante con un gruppo che si ritrova
ALLENATORE:   essenzialmente identico con qualche innesto
              provenienti dalla lega albanese, ungherese e
              palestinese. Impresa titanica la salvezza.

              Il capitano 29enne Omer Fadida è l'uomo
              simbolo dei biancoverdi e della magica vittoria
LA STELLA     della Liga Leumit con 63 punti. Ora ha un
              compito difficile: dirigere ed impostare il gioco,
              dato il suo ruolo da trequartista del Kafr Saba.
HAPOEL
                       HADERA
              La storia della squadra è frutto di una serie di
              scioglimenti, unioni e fusioni che dal 1930
              continuano. Infatti, l'ultimo nome(2015)completo
              è Hapoel Hadera Givat Olga Sholem Schwartz.
              Ma procediamo con ordine: la sezione Hapoel
              Hadera è il risultato della fusione(2006)di tutte le
LA STORIA     4 squadre della città di Hadera, in provincia di
              Haifa. Dati gli scarsi risultati sportivi il sindaco
              chiese la fusione con i rivali del Givat Olga. Dopo
              gli iniziali attriti, avvenne l'unione tra le due
              società alle quali venne aggiunto anche il nome di
              Scholem Schwartz, ex giocatore dell'Hapoel
              Hadera e della nazionale israeliana oltre assessore
              allo sport di Hadera scomparso prematuramente.

OBIETTIVO:   Salvezza, nonostante gli entusiasmi della passata
             stagione, dato che la squadra si è indebolita
             fortemente.

 MODULO:      5-3-2.

              Il miracolo sportivo di Nissim Avitam si è
              bloccato. Ha portato l'Hadera nella massima serie
              dopo 39 anni di latitanza e l'ha fatto raggiungere il
ALLENATORE:   6° posto (miglior prestazione in assoluto). Si è
              dimesso ed ora c'è Uri Guttman, figlio d'arte, alla
              sua prima esperienza da allenatore.
              L'attaccante brasiliano Lúcio Maranhão, che
              ancora una volta si carica sulle spalle tutto
LA STELLA     l'attacco della squadra senza ottime alternative.
              Dopo una stagione incredibile (13 gol), l'eroe
              dell'eliminazione dell'Inter vs Hapoel Be'er Sheva,
              è stato convinto a rimanere ancora ad Hadera.
HAPOEL
                          HAIFA
             Gli squali di Israele hanno una storia unica e
             particolare che si intreccia anche con l'Italia. Infatti
             lo stadio comunale che dal 1955 al 2014 ha ospitato
             le due squadre di Haifa (Maccabi), è stato donato
             dal sindacato italiano UIL. Il nome Hapoel, signfica
             lavoratore e la squadra è nata come alternativa
LA STORIA    sportiva più forte all'interno della Federazione dei
             sindacati dei Lavoratori (Histadrut). Negli anni'30
             per la vittoria finale della Coppa di Palestina (sotto
             mandato britannico) sfidarono la squadra della
             polizia di Sua Maestà. Scontenti delle decisioni
             arbitrali, i tifosi invasero il campo ed alcuni
             giocatori rubarono la coppa che venne ritrovata
             solo nel 2000. Gli ultimi successi sono del 2017
             (Coppa di Stato) e 2018 (Supercoppa d'Israele).

OBIETTIVO:   Ottenere i playoff, ma il rischio è che si ritrovi
             ancora una volta nella lotta per non retrocedere.

 MODULO:     5-3-2.

             Haim Silvas è il nuovo volto dell'Hapoel Haifa. Ex
             vice di Koretski a Raanana, è stato il secondo
             allenatore dell'Ironi Kyriat Shmona ad essere
ALLENATORE:  licenziato. Le sue esperienze da allenatore non
             sono mai andate oltre l'anno e mezzo di contratto.
             Vedremo se la scelta dell'Hapoel sia giusta o
             bisognerà pensare già a qualche altro nome.
             Eden Ben Basat è ritornato a casa. Nato con i colori
LA STELLA    degli squali addosso ha giocato anche in Francia
             (Brest e Tolosa) e ora cerca il riscatto a suon di gol
             dopo una stagione deludente con il Be'er Sheva.
HAPOEL
                    RA'ANANA
             Sebbene la città di Raanana sia stata fondata dagli
             ebrei americani di New York nel 1912, la squadra di
             calcio è invece opera del tedesco Martin Drucker
             nel 1938, trasferitosi in Israele. Personaggio scomdo
             che lascerà spazio solo in seguito al suo ritiro nel
             1981. Negli anni'90 l'Hapoel risale le categorie
LA STORIA    minori fino ad ottenere negli anni'2000 la fama di
             "ammazzagrandi". Nel 2008 approda per la prima
             volta in Serie A. Ritorna a giocare allo stadio di
             Ramat Gan, periferia di Tel Aviv, ma sembra che
             dalla prossima stagione questo stadio possa essere
             demolito (43.000 posti). Al suo posto torri
             residenziali e uffici. L'Hapoel dovrà giocare al
             Sammy Ofer di Haifa, perchè non c'è un piano di
             ricostruzione stadio a Raanana.

OBIETTIVO:   Salvezza tranquilla e buon percorso in coppa.

 MODULO:      4-2-1-2-1.
             Dopo la scorsa estate decisamente movimentata*
             per Meni Koretski a Raanana tutto è sereno. Una
             tranquillità che molte squadre si sognerebbero.
             Umiltà, riflettori abbassati e grande voglia di
ALLENATORE:  lavorare: questo è il mix vincente delle ultime
             stagioni.*(licenziato dalla dirigenza, Meni scrive sui
             social che è "finalmente libero". 2 giorni dopo
             viene richiamato ad allenare l'Hapoel Ra'anana)
             Curiosità per vedere all'opera l'ala sinistra
LA STELLA    colombiana Carlos Rivas, classe '94, arrivato
             quest'estate a parametro zero dal Red Bull New
             York. Dovrà riscattare le ultime stagioni negative e
             ritornare ai livelli di quando era agli Orlando City.
HAPOEL
                         TEL AVIV
            Fondata negli anni'30 come sezione sportiva del
            sindacato dei lavoratori di Tel Aviv, che saranno i
            padroni del club per oltre 70anni, ha una storia
            ricca di successi nei primi anni di vita. Può
            annoverare in bacheca anche la prima edizione
            della Champions League asiatica nel 1967, oltre che
LA STORIA   14 campionati e 16 coppe di Stato. Nella stagione
            2000/2001 arrivò ai quarti di finale di Coppa Uefa,
            partendo dal primo turno di qualificazione.
            perdendo contro il Milan di Rui Costa per 2a1.
            Alcuni sondaggi effettuati dai giornali più
            conosciuti e letti in Israele, l'Hapoel Tel Aviv è la
            seconda squadra più amata dagli arabo israeliani e
            la quarta più seguita in tutta la nazione. Hanno
            vinto il campionato di SerieB nel 2017/2018.

OBIETTIVO: Salvezza,vittoria dei derby contro i cugini del
            Maccabi e migliorare l'avanzamento in coppa.

 MODULO:      4-1-4-1.

             Nisso Avitam, l'allenatore dell'impresa dell'Hapoel
             Hadera, affronta la sua seconda stagione in Serie A
             con una sfida interessante: salvare i 14 volte
ALLENATORE:  campioni di Israele. In attacco avrà a disposizione
             un talento discontinuo come Maor Buzaglo, più
             noto e attivo sui social che in campo.
             Se l'idolo di casa è Omer Dimari (scaricato dalla
             società per il suo peso economico, ma riammesso
LA STELLA    dopo le proteste dei tifosi), il talento è di Omri
             Altman (ex Panathinaikos arrivato quest'estate) che
             a 25 anni deve sbocciare nella posizione di
             trequartista.
IRONI KIRYAT
                 SHMONA
            Società nata solamente 18 anni fa dalla fusione tra
            le due espressioni di calcio di Shmona. La fusione è
            stata voluta dalla futura presidenza ovvero,
            l'azienda israeliana quotata al Nasdaq, Ituran.
            Sebbene il business siano i GPS, l'azienda ha una
            sezione dedicata all'edilizia e alle costruzioni.
LA STORIA   La scelta di Kiryat Shmona non è casuale: molti
            cittadini abbandonarono le case distrutte dai razzi
            di Hezbollah, data la vicinanza alle alture del Golan
            (ancora oggi sotto egida ONU). Il calcio doveva
            essere un modo per riportare le persone a casa. Nel
            2012 la FIFA sanziona la società in quanto nel logo
            compariva il nome dell'azienda Ituran. Per questo
            motivo, ora nello stemma ci sono i leoni di Giuda.
            Primo scudetto vinto nel 2011.

OBIETTIVO: Dimenticare    la stagione passata e lottare per
            entrare nella zona playoff oltre che una buona
            figura in coppa.

 MODULO:    4-3-3

            La stagione passata 3 allenatori si sono seduti sulla
            panchina del Shmona. Ora ce n'è un quarto
            (debuttante) l'israelo-etiope Messay Dego. E' una
ALLENATORE: scommessa nonostante abbia mostrato buone
            capacità di tenere le squadre nelle categorie
            minori e di raggiungere gli obiettivi prestabiliti
            (spesso salvezze in Lega Leumit).
            Giocatore arabo israeliano 25enne alla sua
LA STELLA   seconda stagione con la maglia biancoblu: Ismail
            Ryan. Ala destra mancina è stata l'unica nota
            positiva della stagione travagliata del Shmona. Ora
            c'è il banco di prova decisivo per l'ex M.Haifa.
MACCABI
                       HAIFA
             La squadra di calcio rappresenta il gruppo sportivo
             più famoso della Polisportiva Maccabi Haifa, che
             tra le proprie attività presenta il basket, la
             pallamano, il nuoto, il volley e tanti altri sport. Nata
             nel 1913 per avvicinare i giovani ebrei al mondo
             dello sport, secondo i dettami della visione di
LA STORIA    Maccabi, nome del fronte di liberazione ebraico
             che lottava per l'indipendenza della Terra
             Promessa contro il re Antioco IV. I verdi, questo il
             loro soprannome, hanno vissuto all'ombra dei
             rivali dell'Hapoel fino agli anni'80, dove iniziano a
             conquistare 12 campionati e 6 coppe di Stato. E'
             stata la prima squadra israeliana ad accedere alla
             fase gironi di Champions League nel 2002/3, vinta
             dal Milan contro la Juventus ai rigori.

OBIETTIVO:   Il campionato non è impossibile da vincere se
             disputato con l'intensità e lucidità in Europa.

 MODULO:     4-3-3

             Chiamato a metà dicembre 2018 per risolvere una
             crisi senza fine (era il terzo allenatore da Agosto),
ALLENATORE:  Marco Balbul ha saputo plasmare una squadra
             che ha finito al secondo posto con una
             progressione di vittorie e di bel gioco.

             I sogni di vincere la Ligat Ha'al devono passare

LA STELLA    attraverso i gol dell'ala australiana (ma con
             passaporto israeliano pur essendo nato nell'ex
             Urss) Nikita Rukavytsya. Spazia da sinistra a
             destra, ma agisce da attaccante.
MACCABI
                      NETANYA
             Fondata nel 1934, durante gli anni della seconda
             guerra mondiale la formazione titolare ha visto
             giocare alcuni soldati inglesi d'istanza a Netanya,
             considerando i britannici come i primi stranieri del
             Maccabi. La vocazione estera si conferma anche nel
             1945 quando gioca contro una selezione della
LA STORIA    Yugoslavia. Il Netanya rappresenta una delle
             squadre più importanti per la creazione di una
             lega professionistica di calcio in Israele, dopo la
             creazione dello Stato. Nella loro storia i diamanti,
             questo è il soprannome della squadra che riprende
             il logo, hanno vinto 5 campionati di Serie A e 1
             coppa di Stato. Tra gli allenatori stranieri più famosi
             si ricorda Lothar Matthäus, che nella stagione 2009
             portò il Maccabi al 4°posto in Serie A.

OBIETTIVO:   Playoff per insidiare le grandi del calcio in Israele
             (M.Tel Aviv, H.Be'er Sheva, B.Jerusalem, H.Haifa).

 MODULO:      4-2-3-1.

             Slobodan Drapić rimane ancora sulla panchina del
             Netanya, club con cui ha passato numerosi anni
             anche nelle categorie inferiori. Ad affiancarlo, da
ALLENATORE:  ormai molti anni il suo "vice" Shai Barda. Una
             coppia alla pari dato che entrambi si considerano
             allenatori del Netanya (insieme dal 2015 sulla
             panchina del Beitar).
             E' il colpo dell'estate: il ritorno di Almog
LA STELLA    Cohen dopo 9 anni in Germania tra Norimberga ed
             Ingolstadt. Centrocampista di interdizione e pronto
             a gettarsi nella mischia senza paura, come il suo
             idolo calcistico Gennaro Gattuso.
MACCABI
                      TEL AVIV
            E' difficile riassumere in poche righe la storia del
            club più antico (fondato nel 1906) e più vincente
            della storia di Israele, con 23 campionati vinti, 23
            coppe d'Israele e 2 Champions League asiatiche in
            bacheca. Inoltre, i gialloblu di Tel Aviv sono l'unica
            squadra a non essere mai retrocessa nelle categorie
LA STORIA   inferiori. La sezione calcistica è uno dei reparti che
            compongono la Polisportiva Maccabi Tel Aviv
             (bakset, pallamano, volley). I colori sociali furono il
            bianco e il blu a righe orizzontali fino agli anni'40,
            quando si decise di aggiungere il giallo e la stella di
            David, per ricordare la situazione di persecuzione
            degli ebrei in Europa.
            Curiosità: nel giugno del 1961, il Santos di Pelè giocò
            un' amichevole contro il Maccabi vincendo per 3a1.

OBIETTIVO: Campionato, coppa di Israele. Far dimenticare la
            delusione della coppa.

 MODULO:    4-2-3-1

             Vladimir Ivić deve far dimenticare il secondo
             fallimento in Europa. Se il primo è comprensibile,
             il secondo ha dell'incredibile, venendo eliminati
ALLENATORE:  da squadre di valore nettamente inferiore. Errori
             nelle scelte della formazione e giocatori fuori
             ruolo non sono accettabili dopo aver dominato
             una stagione passata con una sola sconfitta.

             Yonatan Cohen è il giocatore da tenere sotto
LA STELLA    controllo perchè sarà il faro della squadra. Il
             Maccabi cambia volto quando entra lui in campo
             (visto in Europa League) con la palla al piede: il
             classe '96 sa dettare i tempi di gioco.
SEKTZIA NES
                    TZIONA
             L'anno di fondazione risale al 1955 in seguito alla
             fusione delle 4 squadre del villaggio Nes Tziona
             (Maccabi, Hapoel, Beitar e Southern Stars). Nella
             stagione 1966-68 (un campionato durò due anni a
             seguito di indagini legate alla corruzione calcistica)
             la squadra arrivò ultima incassando 132 reti nella
LA STORIA    sua prima apparizione in Serie A. Poi il declino
             fino al fallimento nel 2001. Nel 2005 un'altra
             squadra della città, il Maccabi Nes Tziona cambiò
             due volte nome fino all'appropriamento della
             dicitura Nes Tziona, ma con l'aggiunta della parola
             russa sezione (sektzia) in onore del fondatore russo
             del villaggio di Nes Tziona.           Alla seconda
             apparizione in Serie A, avendo fatto il doppio salto
             di categoria in 2 anni.

OBIETTIVO: Salvezza a tutti i costi.

 MODULO:      4-2-3-1
              Affidarsi ad Amir Turgeman per conquistare la
              salvezza e pagarlo profumatamente per una
              squadra di provincia israeliana (90.000$) è

ALLENATORE:   eccessivo. Il tempo medio passato sulla panchina
              di una squadra è di 1 anno e l'impresa di durare 2
              mesi in Serie A con il Bnei Sakhnin (che si doveva
              salvare ed è retrocessa) non fanno ben sperare.

              L'ala sinistra Raz Stein, 25enne ex M.Haifa, è stato

LA STELLA     decisivo per riportare la squadra in Serie A dopo 51
              anni di assenza con 12 reti e 10 assist. Tanta gavetta
              tra Serie B e C e ora il grande palcoscenico pronto
              ad esaltare le doti da velocista e il fiuto per il gol.
GLI STADI
                                                                24/31

  I TEATRI DI BATTAGLIA PER LA STAGIONE 2019/2020

            HaMoshava Stadium (capienza: 11.500)
            Hapoel Kfar Saba + Sektzia Nes Tziona (stadi comunali
            non omologati per Serie A)
Stadio che ospita le partite interne del Maccabi Petach Tikwa,
retrocesso clamorosamente all'ultima giornata lo scorso campionato.
Non possiede curve.
            Bloomfield Stadium (capienza: 29.150)
            Maccabi Tel Aviv + Hapoel Tel Aviv + Bnei Yehuda

Inaugurato ad Agosto 2019 dopo i lavori durati due anni. Lo stadio
passa da 14.413 a 29.150 posti. Dal 2017 il Maccabi e l'Hapoel hanno
giocato a Netanya, mentre il Bnei al HaMoshava.

            Sammy Ofer (capienza 30.870)
            Maccabi Haifa + Hapoel Haifa

Sede della nazionale israeliana per le partite casalinghe. Rinnovato
completamente nel 2014, ma i lavori erano partiti nel 2009.

             Netanya Stadium (capienza 13.610)
             Maccabi Netanya
             Hapoel Hadera (stadio non omologato per Serie A)
Lo "stadio diamante" per via del soprannome del Maccabi Netanya (i
diamanti) ha visto la luce dopo 7 anni di lavori conclusi nel 2012.
Ospita qualche partita della nazionale di calcio maggiore.
GLI STADI
                                                                        25/31

    I TEATRI DI BATTAGLIA PER LA STAGIONE 2019/2020

            Ramat Gan Stadium (capienza: 41.583)
            Hapoel Rama'at Gan

La sua forma ricorda gli stadi nei paesi dell'ex Urss, bassi e con
gradinate aggiunte successivamente. Stadio perennemente semi
deserto anche nei match clou. Sede della nazionale femminile
israeliana.
            Turner Stadium (capienza: 16.126)
            Hapoel Be'er Sheva

Una cattedrale nel deserto, data la posizione della città di Be'er Shev, in
pieno deserto Negev. Inaugurato nel 2015 i lavori sono duranti 4 anni.

            Teddy Stadium (capienza 31.733)
            Beitar Jerusalem

Dedicato al sindaco più longevo al potere della capitale (contesa) di
Israele: Teddy Kollex. Sede della tifoseria "La Familia".

            Yud Alef Stadium (capienza 7.420)
            Ashdod Fc

Dedicato agli atleti deceduti nell'attentato di Monaco 1973, il settore
ospiti è più numeroso dello spazio riservato ai tifosi locali. Entro il
2022 ci sarà il nuovo stadio.

            Kyriat Shmona Stadium (capienza 5.300)
            Ironi Kyrai Shmona Fc

Lo stadio più piccolo di questa Serie A, posizionato geograficamente
nelle Alture del Golan a 5 km dal confine con il Libano e a 28 km dalla
Siria.
GLI ISRAELIANI ALL'ESTERO
                                                                              26/31

45 ISRAELIANI CHE GIOCANO A CALCIO IN GIRO PER IL MONDO. ECCO I PIÙ IMPORTANTI

          MOUNAS DABBUR - SIVIGLIA (SPAGNA)
          Arriva al Siviglia dopo stagioni passate tra Israele, Svizzera ed Austria
          dove si è consacrato come il miglior attaccante, segnando nuovi
          record. Ora il grande salto ma è ai margini del progetto del ct
          Lopetegui. Molto legato alla sua città natale, Nazareth, ci torna appena
          ha del tempo libero per stare con sua madre rimasta vedova. Ha una
          scuola calcio nella città.
          ERAN ZAHAVI - GUANGZHOU R&F (CINA)
          A 32 anni detta ancora legge sia in Nazionale che in Cina come
          centrocampista offensivo o attaccante e i numeri parlano chiaro: 22
          presenze in Cina e 25 reti nel 2019 e 9 partite con la nazionale e 11
          reti. Passato anche a Palermo dove però il suo talento non riuscì ad
          esplodere definitivamente. Non sono tutte rose e fiori: il suo carattere
          fumantino (oltre ad aver gettato la fascia da capitano di Israele ed aver
          annunciato il ritiro) non lo fa rendere così ben voluto dai tifosi.

          DIA SABA - GUANGZHOU R&F (CINA)
          Uno dei giocatori più rappresentativi della selezione di arabi
          mussulmani con passaporto israeliano e nel giro della nazionale.
          1.68m di altezza e talento da trequartista che non si è potuto mai
          esprimere al meglio a causa del ginocchio troppo fragile. In Cina sta
          vivendo una seconda giovinezza il classe ‘92.

          TAL BEN HAIM - SPARTA PRAGA (R.CECA)
          Attaccante prolifico in patria, alle prese con la sua terza stagione in
          Repubblica Ceca non proprio entusiasmante. Qualità e talento da
          vendere visti solo a sprazzi come il gol a Buffon con pallonetto da fuori
          area in Israele-Italia ad Haifa valevole per le qualificazioni a Russia
          2018. Ha un omonimo che gioca nel Beitar Jerusalem nel ruolo di
          difensore. Entrambi sono nel giro della nazionale.
GLI ISRAELIANI ALL'ESTERO
                                                                               27/31

45 ISRAELIANI CHE GIOCANO A CALCIO IN GIRO PER IL MONDO. ECCO I PIÙ
IMPORTANTI

          NIR BITON (CELTIC) - SCOZIA
          Cresciuto nella squadra della sua città (Ashdod), è da 6 anni alla corte
          dei biancoverdi di Glasgow. Centrocampista difensivo è stato
          martoriato da infortuni che lo hanno allontanato dal campo. Buona
          visione di gioco e capacità di interdizione vengono minate da una
          mancanza di rendimento costante a certi livelli.

          OFIR MARCIANO (HIBERNIAN) - SCOZIA
          Dal 2016 difende i pali dell’Hibernian, nonostante la concorrenza avuta
          dai portieri più giovani o più quotati. Per il suo trasferimento in Scozia
          (dopo uno fallimentare nella serie A belga) è stato il suo concittadino di
          Ashdod, Nir Biton, che lo ha segnalato all’Hibernian. Curiosità: un
          ritardo nella correzione del test d’inglese richiesto dall’ufficio
          immigrazione e lavoro lo ha fatto esordire 3 settimane più tardi del
          previsto.

          HATEM ABD ELHAMED (CELTIC) - SCOZIA
          Neoacquisto in casa Celtic. L’asse tra Nir Biton e l’agente del
          calciatore (Dahan - lo stesso di Marciano all’Hibernian) funziona. Lo
          accomuna con i due “scozzesi” il passaggio ad Ashdod, mentre si
          differenzia per la maggiore esperienza a livello europeo (Gent, Dinamo
          Bucarest e Charleroi). Calcisticamente è un mediano/terzino.

          LIOR REFAELOV (ANVERSA) - BELGIO
          Il 33enne Lior è un volto noto nella Serie A belga in quanto si è
          trasferito da Israele nel 2011 per giocare 7 stagioni al Brugge vincendo
          un campionato. Instancabile assistman, si è accasato in prestito
          all’Anversa dalla stagione precedente nel ruolo di centrocampista
          offensivo. Cresciuto nelle giovanili del Maccabi Haifa ha vinto
          numerosi trofei con i biancoverdi.

          MANOR SOLOMON (SHAKHTAR DONESTK) - UCRAINA
          Classe ‘99 inserito nella lista UEFA dei 100 migliori giovani under2000
          da tenere sotto osservazione. Gioca da esterno da dove parte per fare
          la differenza con la sua rapidità palla al piede. Dotato di un buon tiro
          da fuori e colleziona assist. Da Gennaio in Ucraina ed è alla sua prima
          esperienza all’estero (con già un double in bacheca).
GLI ISRAELIANI ALL'ESTERO
                                                                               28/31

45 ISRAELIANI CHE GIOCANO A CALCIO IN GIRO PER IL MONDO. ECCO I PIÙ
IMPORTANTI

          ALON TURGEMAN (AUSTRIA WIEN) - AUSTRIA
          28 anni, punta centrale in prestito all’Austria Wien dal Maccabi Haifa.
          La prima stagione si è conclusa con 18 presenze e 6 reti, ora
          speriamo di vederlo all’opera con più reti in modo tale da guadagnarsi
          un posto da titolare nell’11 Viola della capitale.

          SHON WEISSMAN (WOLSBERGER) - AUSTRIA
          Prima stagione in assoluto all’estero per l’attaccante classe '96.
          Impatto devastante: 9 partite e 11 reti fatte. Speriamo che sia l’anno
          della sua consacrazione per un giocatore che ha fatto molta gavetta,
          passata dalla Serie B (e vinta a suon di gol con il Maccabi Netanya).
          Convocato giustamente in nazionale maggiore.

          ARIEL HARUSH (SPARTA ROTTERDAM) - OLANDA
          Arrivato a Rotterdam nel luglio di quest’anno, per il portiere titolare
          della nazionale israeliana è la sua seconda esperienza all’estero dopo
          quella di Cipro all’Anorthosis. L’ultima stagione all’Hapoel Be’er Sheva
          l’ha giocata dalla panchina (5 volte schierato sui 20 convocazioni totali:
          complice alcuni errori nelle partite dei preludi Europa League. Il suo
          idolo è Buffon e nel 2014 ha dovuto lasciare il Beitar per aver difeso i
          due nuovi acquisti di fede musulmana.

          TALEB TAWATHA (LUDOGORETS RAZGRAD) - BULGARIA
          Classe ‘92 proveniente dal Maccabi Haifa e nativo dell’unica città
          araba sul mare in Israele (Jisr az Zarqa) a Settembre si svincola dai
          rossoneri di Francoforte e vola in Bulgaria. Difensore titolare sia in
          Germania che nella nazionale israeliana ha buone qualità nell’uno
          contro uno e supporta l’azione in fase offensiva come ala. Giocatore
          versatile.

          OMER HANIN (MAINZ) - GERMANIA
          Il portiere dell’Under21 israeliana ha firmato con i tedeschi del Mainz
          dopo essere stato rilasciato dall’Hapoel Hadera quest’estate. Uno dei
          suoi obiettivi era quello di giocare in Germania e quindi, terminati gli
          allenamenti con l’Hapoel, andava all’istituto culturale tedesco di Tel
          Aviv per imparare la lingua di Goethe. Il suo sogno? Vestire la maglia
          della Juventus, ma nel frattempo giocherà nella squadra riserve del
          Mainz, nella Regionaliga.
GLI ISRAELIANI ALL'ESTERO
                                                                            29/31

45 ISRAELIANI CHE GIOCANO A CALCIO IN GIRO PER IL MONDO. ECCO I PIÙ
IMPORTANTI

          BERAM KAYAK (CHARLTON) - INGHILTERRA
          10 anni fa l’ultima maglia israeliana indossata (Maccabi Haifa) poi una
          carriera nel Regno Unito, spesa tra Celtic, Brighton e Charltron
          (questa estate). Centrocampista centrale destro con una buona
          capacità di visione ed interdizione, discreto tiro dalla distanza ed
          ottimo tackle. Grande sostenitore di Lennon, allenatore del Celtic.

          TOMER HEMED (CHARLTON) - INGHILTERRA
          Attaccante 32enne che ha legato la sua carriera a quella del collega
          Beram Kayak in terra inglese (Brighton, Qpr e Chaltron). Formato nel
          settore del Maccabi Tel Aviv che lo ha girato ad alcune squadre, salvo
          poi la chiamata dalla Spagna: tre anni al Mallorca ed uno ad Almeria,
          chiusi entrambi con la retrocessione della squadra. Dal 2011 in
          nazionale con all’attivo 17 reti in 37 partite giocate.

         BIBRAS NATCHO (PARTIZAN BELGRADO) - SERBIA
         Un curriculum insolito così come le sue origini. Il capitano della
         nazionale è mussulmano, ma di origine circassa (regione del
         Caucaso) ed in tutto Israele esistono 4.000 persone circa. Cresciuto e
         fatto debuttare come centrocampista centrale dall’Hapoel Tel Aviv,
         Bibras ha giocato per il Rubin Kazan, Paok, CSKA Mosca ed
         Olympiacos prima di ricevere la chiamata dal Partizan. Dotato di un
         ottima lettura dei tempi di gioco e della partita, sa perfettamente
         quando decelerare e quando aumentare di ritmo e possiede un
         discreto tiro dalla distanza.
PROGETTI FUTURI DELLA PAGINA
                                                                                  30/31

"VERSO ISRAELE E OLTRE"

Prima di parlare dei progetti a breve/medio termine, bisogna spendere due
parole su un vocabolo fondamentale: grazie!

Grazie per aver scaricato la guida, aver letto anche solo qualche stralcio o aver
messo mi piace alla pagina. Il tuo supporto è fondamentale. Sapere che ci
sono persone interessate ad approfondire la propria conoscenza sul calcio in
Israele non può che rendere felici.

Ma non ci si ferma qui, anzi!

Ecco qualche progetto per il futuro:

- Instagram: a metà Novembre si entrerà nel mondo di Instagram.
Cosa ci sarà sull'account? Tanto calcio, ovviamente, ma molte foto della vita in
Israele per comprendere una realtà così complicata e frammentata come
quella israeliana.

- Sito internet: è un progetto ambizioso ma entro la fine dell'anno prossimo
sarà attivo. Sarà un punto di riferimento per postare le interviste che si vogliono
fare in Israele e sarà vitale nel caso in cui le pagine social (per motivazioni
sconosciute) dovrebbero chiudersi improvvisamente.

- Evento/raduno di Calcio Israeliano: hai letto bene. Idea folle ma sarebbe
qui in Italia. Non male abbinare una partita e la visita di una città legata al
mondo ebraico, anche sportivo? Prima tappa ideale: Roma.

Ringraziandoti ancora del tuo supporto, scrivi alla pagina Facebook o alla
mail calcioisraeliano@gmail.com un tuo pensiero sulla guida e sulle
proposte future.
BUONA
STAGIONE
    DI
 CALCIO
    IN
 ISRAELE
 “Non c’è un altro posto del mondo dove
   l’uomo sia più felice se non in uno
            stadio di calcio "

            Albert Camus
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