Lunedì 19 ottobre 2020 - nonmollarequindicinale post-azionista | 001 ...

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Lunedì 19 ottobre 2020 - nonmollarequindicinale post-azionista | 001 ...
nonmollare quindicinale post azionista | 064 | 18 maggio 2020
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072

                                  lunedì 19 ottobre 2020
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Lunedì 19 ottobre 2020 - nonmollarequindicinale post-azionista | 001 ...
nonmollare quindicinale post azionista | 072 | 19 ottobre 2020
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        nonmollare                                      “non mollare” del 1925. Il soffocamento
                                                       della democrazia, il ruolo dell’informazione e
         quindicinale post azionista                   l’impegno etico-civile degli intellettuali sono le
                                                       questioni di fondo poste dall’esperienza del
numero 72, 19 ottobre 2020
Esce il primo e il terzo lunedì di ogni mese           “Non       Mollare”,    il    foglio    stampato
Scaricabile da www.criticaliberale.it                  clandestinamente tra il gennaio e l'ottobre
Supplemento on line di “critica liberale”              1925 su iniziativa di un gruppo di intellettuali
Direzione e redazione:                                 fiorentini di orientamento liberal-democratico
via delle Carrozze, 19 - 00187 Roma 06.679.60.11       e social-riformista. Tre questioni di ampio
info@nonmollare.eu - www.criticaliberale.it            respiro che per più aspetti travalicano il
                                                       momento contingente dell’Italia del 1925 e si
Direttore responsabile: Enzo Marzo                     proiettano nei decenni successivi. Piero
Comitato di Direzione: Paolo Bagnoli -                 Calamandrei, Carlo e Nello Rosselli, Ernesto
Antonella Braga - Antonio Caputo - Pietro              Rossi, Gaetano Salvemini e Nello Traquandi
Polito - Giancarlo Tartaglia - Giovanni Vetritto       sono i protagonisti di questo straordinario
                                                       esperimento di giornalismo politico che ha
                                                       rappresentato una spina nel fianco del
                                                       costituendo regime. Stampato mediamente con
                                                       cadenza quindicinale, il periodico veniva
                                                       distribuito nelle maggiori città italiane. Una
                                                       fitta rete di collaboratori diffusero questo
                                                       giornale nato non per «rubare il mestiere ai
                                                       quotidiani», ma per «dare esempio di
                                                       disobbedienza ed eccitare alla disobbedienza».

OCCORRE                                                Sommario
                                                       la biscondola
                                                       5. paolo bagnoli, la comica rivoluzione gobettian-
FUGARE DAL                                             populista
                                                       res publica
CUORE DEGLI                                            6. antonio caputo, ventuno piccole italie
                                                       7. angelo perrone, la democrazia degli insoddisfatti

UOMINI                                                 la vita buona
                                                       10. valerio pocar, il cane si morde la coda: meno nascite,
                                                       più problemi?
L’IDOLO                                                14. comitato di direzione
                                                       14. hanno collaborato
IMMONDO                                                5. bêtise d’oro
                                                       6-7-12-13. bêtise
DELLO STATO
SOVRANO.
Luigi Einaudi

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                                  ANNUALE
                    DI CRITICA LIBERALE

                                                          Settima serie, dicembre 2019
                                                           FORMATO: 18x24 cm

                                                           NUMERO PAGINE: 184

                                                           ISSN: 1825-4977

                                                           CONDIZIONI DI VENDITA
                                                           fascicolo singolo Italia:

                                                           - euro 25,00;

                                                           - enti euro 50,00;

                                                           - sostenitori euro 60,00;

                                                           fascicolo singolo estero:

                                                           - euro 35,00;

                                                           - enti euro 70,00;

                                                           - sostenitori euro 80,00

             L’annuale di “Critica liberale” può essere acquistato on line
          sul sito della BIBLION EDIZIONI http://www.biblionedizioni.it
              o inviando una mail all’indirizzo: info@biblionedizioni.it

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                       L’annuale di Critica liberale - Settima Serie

                            “È ANDATO VIA SALVINI?”
                                                            *****
                               rapporto 2019 sulla secolarizzazione
                           VIII rapporto sulle confessioni religiose e tv
                                   IX rapporto sui telegiornali
                                                             INDICE

res publica
3. critica liberale, oltre i rossobruni c’è solo il liberalismo
9. valerio pocar, la questione ambientale: dai diritti ai doveri
14. giovanni perazzoli, le tre facce del complottismo
22. sabatino truppi, aiuti allo sviluppo e flussi migratori: cosa ci dicono le evidenze empiriche?
34. sabatino truppi, e se il vero problema dell’italia fosse l’emigrazione più che l’immigrazione?
52. paolo fai, il mito della democrazia diretta
57. fulvio cammarano, meridionalismo, una categoria storiografica ancora utile?

gli stati generali del liberalismo
61. convegno internazionale “Gli stati generali del liberalismo”
63. enzo marzo, cinquant’anni di solitudine
67. giulio giorello, lectio magistralis. dissenso, pensiero critico e ricerca scientifica
73. franco grillini, la lunga battaglia dei diritti civili nel nostro paese
80. paolo bagnoli, nel solco del filo rosso che va da gobetti a salvemini, da rosselli agli azionisti, da ernesto rossi a bobbio
86. giovanni vetritto, i prossimi cinquant’anni
94. prima edizione del “Premio Critica liberale sulla libertà”
95. motivazione della premiazione di paweł adamowicz
96. intervento di ringraziamento di paweł stępniewski
97. motivazione della menzione di disonore assegnata a matteo salvini

ricerche laiche
101. enzo marzo, dal clericalismo servile al clericalismo esibito
104. VIII rapporto sulle confessioni religiose e TV
128. IX rapporto sui telegiornali
150. lorenzo di pietro, la secolarizzazione si stabilizza nel 2016, salvo matrimoni e divorzi
156. enzo marzo, il ruolo della fede
157. rapporto 2019 sulla secolarizzazione

il cono d’ombra
167. mario pannunzio – vittorio de caprariis, riscopriamo de caprariis. le garanzie della libertà: pagine sparse

                         In copertina: ILLUSTRAZIONE DI CATERINA LAURENZI

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nonmollare quindicinale post azionista | 072 | 19 ottobre 2020
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                                                  la biscondola
bêtise d’oro                                      la comica rivoluzione
                                                  gobettian-populista
DOPO                                              paolo bagnoli
                                                     La formula della “rivoluzione liberale” torna

LA CURA                                           sulle pagine dei giornali. Questa volta ad adoprarla
                                                  è Matteo Salvini che della sua origine e valenza
                                                  storica, non c’è da stupirsi, non sa né mai deve

MOLINARI                                          aver saputo niente e al quale, molto probabilmente
                                                  Piero Gobetti ricorda solo il nome di qualche
                                                  strada. In un’intervista al “Corriere della Sera” (8
                                                  ottobre 2020) ha confessato di averla appresa
                                                  dall’ex-presidente del Senato Marcello Pera, le cui
                                                  idee ha definito «stimolanti». Ma, da quanto si

«Se ripensiamo                                    capisce, sembra che Gobetti, vale a dire la sua
                                                  intenzione storico-politica, sia stata tenuta fuori
                                                  dalla porta. Condivide «l’idea della necessità di una

a quella vera                                     rivoluzione liberale» poiché c’è «bisogno di liberare
                                                  energie, di sfruttare le potenzialità degli italiani».
                                                  Bontà sua, ha anche ammesso di non pretendere

e propria                                         «di essere da solo in questo impegno» e, infatti, sta
                                                  lavorando anche con Fratelli d’Italia.

faida politico-                                       E vai. Non è certo la prima volta che la formula
                                                  gobettiana viene adoprata nella quotidianità
                                                  politica per far capire quanto non si sappia in

giornalistica                                     effetti cosa dire; certamente, non per affermare il
                                                  significato di una cultura politica di origine
                                                  gobettiana. L’aveva già usata Massimo D’Alema e

che furono                                        anche Silvio Berlusconi; è proprio vero che non c’è
                                                  due senza tre. Essa è suggestiva e di nobili origini,
                                                  ma ha una sostanza storico-politica ben precisa che

i processi                                        nessuno dei tre ha mai neppure sfiorato.
                                                  Sicuramente, torna bene a una politica senza idee e
                                                  pure senza una concezione precisa dell’Italia, per

a Berlusconi…»
                                                  cercare di agganciare un qualcosa di grosso e
                                                  coprire un vuoto abissale, ma crediamo che non
                                                  sia un’operazione lecita perché occorre serietà e

Michele      Serra,                               rispetto e, soprattutto, prima di parlare,
                                                  occorrerebbe sapere di cosa si parla. E poi
                                                  scomodare addirittura Piero Gobetti è assai
“Repubblica 3.0”,                                 impegnativo. La politica presuppone una cultura
                                                  politica e proprio l’assenza di questa è anche causa
                                                  del perché manchi la politica da tempo, troppo
7 ottobre 2020                                    tempo, ridotta a solo governismo.

                                                     La prima repubblica aveva partiti che erano
                                                  espressione di culture politiche che alimentavano

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la lotta politica democratica; archiviare quelle                    res publica
culture – è stato l’impegno primario del grillismo –
ha significato, per esempio, non solo cancellare la
categoria storica della sinistra cui ha contribuito,
                                                                    ventuno
peraltro, anche l’operazione che ha generato il pd.
Tuttavia, togliere l’anima alla democrazia
                                                                    piccole italie
repubblicana, negare il valore e la portata dei corpi
intermedi, ha significato abbandonare il paese al                   antonio caputo
populismo di cui Salvini è probante e spericolata
espressione. È stato quanto ha permesso                                Mentre la pandemia riprende con forza
l’affermazione inaspettata, nel 2018, dei 5Stelle ora               minacciosa e fortemente preoccupante, il governo,
giunti al redde rationem con se stessi. Gli unici che               come aveva già tentato di fare nel 2019, sceglie di
hanno mantenuto un filo di collegamento con le                      formulare e far approvare sottobanco il micidiale
loro origini sono i Fratelli d’Italia, espressione della            progetto eversivo dell’Autonomia differenziata,
pervicacia nazionalista di una certa destra. Che                    inserendo nel collegato alla Legge di stabilità il
questa voglia aderire alla rivoluzione liberale in                  progetto dell’Autonomia differenziata, preteso da
salsa salviniana – ma si tratta di un logicismo,                    alcune Regioni che ormai lo costringono a
potremmo dire - ci sembra assai improbabile.                        contrattare perfino l’uso delle mascherine.
                                                                    L’esautoramento del Parlamento su una questione
    La verità è che non ci sono idee vere a giro e                  che coinvolge – da fondamentali punti di vista – le
una democrazia senza idee vivacchia, quando va                      esistenze quotidiane di ogni cittadino della
bene; si inaridisce quando va meno bene. In ogni                    Repubblica viene portato avanti.
caso, per favore, lasciamo stare Gobetti anche se ci
piacerebbe e sarebbe significativo se la sua                           Grave e inammissibile. Per il contenuto di un
riflessione fosse da motore per attivare un                         provvedimento che spalanca la porta socchiusa a
pensiero compiuto sulla crisi italiana.                             “ventuno piccole Italie” con legislazioni, servizi,
                                                                   sanità, scuola e ricerca, ambiente, contratti di
                                                                    lavoro diversi tra loro.

                                                                        Dopo che la crisi della Covid ha messo più che
                                                                    mai in evidenza il disastro provocato con la prima
                                                                    regionalizzazione, che imporrebbe una decisa
                                                                    retromarcia, dimostrando così di voler procedere
                                                                    in una direzione perniciosa che dissesterebbe
                                                                    l'erario unitario accrescendo le diseguaglianze
bêtise                                                              nell'accesso uniforme ai servizi e diritti sociali e
                                                                    anche civili.
NON GLI MANCA NULLA                                                     Così si sfrutta la gravissima situazione sanitaria
«Io sono ricchione alla vecchia maniera, cattolico                  ed economica per far passare nel silenzio questo
devotissimo e leghista».                                            colpo tremendo all’uguaglianza sostanziale dei
                                                                    diritti dei cittadini e all’unità della Repubblica.
PAROLE DI BOCCA
«Ci stanno cancellando le parole di bocca, come se dire                Il governo non ha ascoltato le voci più avvertite
‘zingaro’ sia già un giudizio negativo. Con ‘negro’ è la            e non ha saputo condurre una strategia unica ed
stessa cosa, perché in calabrese dico ‘nigru’ per dire negro,       unitaria per circoscrivere la pandemia, lasciando
non c’è altro modo»: «la lobby frocia ti impedisce di               passare i mesi senza prendere le misure necessarie
chiamare le cose col loro vero nome», «io userò le parole           (potenziamento dei servizi territoriali sanitari e di
‘negro’ e ‘frocio’ fino all’ultimo dei miei giorni».                un effettivo e strutturato testing&tracing, nessuna
Nino Spirlì, nuovo presidente della Calabria ed                     seria misura in campo scolastico, nessun
ex assessore alla Cultura, leghista, Fatto                          potenziamento dei trasporti…) assistendo
Quotidiano, 1 ottobre 2020                                          pressoché passivamente, facendo mancare una
                                                                    regia uniforme ai diversi approcci nelle 21 regioni e

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province autonome (come evidenziano le                         res publica
asimmetrie della diseguale distribuzione sul
territorio del vaccino antinfluenzale e dei                    la democrazia
dispositivi di protezione, nonché delle camere di
terapia intensiva o anche dei mezzi di trasporto               degli insoddisfatti
pubblico). Ora, proprio quando le condizioni
richiederebbero compattezza ed unitarietà degli                angelo perrone
interventi, si appresta a rilanciare la strategia di
Autonomia       Regionale    Differenziata.     Una
abdicazione disgregante e azzardata che                            Cresce nelle emergenze la disaffezione verso la
richiederebbe pubblico dibattito e conoscenza che              democrazia e si è disposti all’avventura per sperimentare
vede un parlamento, avvilito dal taglio decretato              altro. L’accumulo di sfiducia, insieme alla percezione
con il referendum del 20 settembre, silenzioso e               d’inefficienza, sconta un difetto di qualità nella
inerte come tutta l'informazione pubblica sempre               partecipazione alla vita pubblica: deve essere finalmente
meno libera. Occorrerebbe una consapevolezza sul               intesa come contributo al benessere collettivo, e non solo
dove andiamo a parare molto difficile da                       salvaguardia di interessi particolari
raggiungere in questa fase di grande svilimento
della democrazia e del parlamento rappresentativo.                 I segnali di disaffezione verso la democrazia si
                                                              moltiplicano in tempi di crisi. Forse è inevitabile
                                                               perché si affrontano situazioni difficili e le
                                                               soluzioni non sono mai a portata di mano. Sarebbe
bêtise                                                         un errore sottovalutarli e non coglierne la
                                                               pericolosità. La lotta al Covid e l’attuale
IL MEGLIO DELL’INTELLETTUALITÀ                                 recrudescenza dei contagi dopo il precario ritorno
DI DESTRA                                                      alla normalità ne offrono un esempio.

LA TEORIA                                                          Nonostante un’azione di governo che, in Italia
«L’obbligo di mascherina in casa? Conte deve andare a          rispetto ad altri paesi, è stata abbastanza efficace
dar via il culo, probabilmente come ha fatto in altri          pur con tutti gli errori e i ritardi mille volte
momenti della sua vita: a casa ognuno fa il cazzo che          denunciati, la percezione dell’opinione pubblica sul
vuole. Effettivamente potrebbero fare anche pompini con        comportamento dei politici è connotata da critiche
la mascherina, ecco, pompini con la mascherina! E              e riserve.
mettersi il preservativo quando dormono da soli.
Mascherina in casa? Conte può pure mettersi un                     Eppure in America o nel resto d’Europa la
mattarello in culo se vuole...».                               situazione sanitaria è più grave e allarmante. Le
Vittorio Sgarbi, Radio Radio, 13 ottobre 2020                  misure      di       contenimento      inadeguate.
                                                               L’atteggiamento della politica preoccupante. I casi
LA PRATICA                                                     più estremi e significativi, trattandosi di solide
«Durante il periodo del lockdown mi sono chiesta quale         democrazie, sono l’America e la Gran Bretagna.
fosse una cosa che avrei sempre voluto ma avevo paura di
fare. E mi sono risposta che era un piccolo ritocco al             Donald Trump, pur colpito dal virus, continua
seno. Sì, sono passata da una deliziosa prima ad una           a     sfidare    la    pandemia     irridendola   e
deliziosa seconda e mezza. Perché non una terza? La            minimizzandone gli effetti. Si mostra ristabilito
seconda e mezza è un seno che non è fatto per arrazzare        nonostante il respiro affannato e il volto
gli uomini. Quando sono vestita non si percepisce nulla,       appesantito, si esibisce - immemore di precedenti
ma in costume si vede».                                        sciagurati - sui balconi della Casa Bianca per
Ma rifarsi il seno è più di destra o di sinistra?              rassicurare la gente. Sprezzante, senza mascherina.
«Né l'una né l'altra, ma forse è più una pratica di            In modo ostentato, contro le minacce incombenti.
destra».                                                       Il corpo - vedete? ancora intatto e possente -
Laura Ravetto, deputata di Forza Italia, Un                    esibito come una clava pronta ad abbattere il
giorno da Pecora, Rai Radio 17 ottobre 2020                    drago. Moderno Superman. Come se bastasse
                                                               l’arroganza per sconfiggere il contagio. Perché

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allarmarsi? Non è peggio di una semplice                        partiti di fronte all’emergenza Covid deriva
influenza.                                                      principalmente dalla percezione che manchi
                                                                l’ascolto     della    gente.    Insufficiente    la
   Boris Johnson, sempre più scapigliato e                      rappresentanza degli interessi e delle esigenze.
disorientato, gli occhi persi nel vuoto, persino                Troppo lente le decisioni. Alti perciò i costi della
angustiato da problemi familiari con la giovane                 politica in generale. Un malcontento che minaccia
consorte, è incapace di affrontare i problemi. Lo               di travolgere le istituzioni della democrazia
tengono d’occhio i suoi del partito conservatore,               rappresentativa, non solo questo o quel politico,
pentiti di aver sostituito Theresa May e pronti a               un partito piuttosto che un altro.
disarcionarlo. Privo di idee, alterna decisioni
contrastanti. E poco incisive. Ora chiude gli amati                 Suona una conferma l’esito del referendum
pub suscitando le ire di negozianti e avventori. È              costituzionale di settembre sul taglio dei
surreale come riesca a trovare, in tanto disastro, la           parlamentari, approvato con il 70% dei consensi,
fantasia e la forza per rassicurare il paese su altro: il       una percentuale non plebiscitaria, ma certamente
no deal – di cui ci eravamo dimenticati presi dalla             assai elevata. Un segnale palese della sfiducia verso
pandemia - sarà comunque cosa buona per il                      il parlamento, non tanto riguardo ai costi (in verità
paese.                                                          modesti), quanto per l’utilità della funzione: cassa
                                                                di risonanza di decisioni prese altrove, consesso di
   Da noi, proprio l’emergenza coronavirus, pur                 poche o scadenti competenze.
contrastata con drammatica consapevolezza, e
vissuta dai singoli correttamente, mostra l’intensità              Può darsi che la maggioranza così critica verso
delle critiche verso le istituzioni. È il                       le attuali istituzioni sia desiderosa di sperimentare
comportamento delle forze politiche a provocare                 vie nuove, ma le ipotesi sono contraddette
un duro giudizio: scarso senso di responsabilità e              dall’esperienza, o suggestive. Il futuro è
difetto di compattezza di fronte ad una situazione              problematico.
grave, che mette a repentaglio l’economia e il
lavoro di tanti.                                                   Per esempio l’idea, cara soprattutto al
                                                                centrodestra, di una redistribuzione dei compiti tra
    I politici hanno ripreso ad accapigliarsi dopo la           Stato e Regioni, già coltivata con la riforma
pausa estiva, senza avvertire la necessità di stare             costituzionale del 2001, cioè maggiori poteri agli
uniti almeno in questo momento. Le regioni                      enti locali per avvicinare la politica alla gente, ha
litigano tra loro e con lo Stato. Ognuno per sé. I              mostrato i suoi limiti proprio in occasione del
partiti poi in ordine sparso. In nome del                       Covid.
tornaconto elettorale, s’intende, da capitalizzare
alla prossima tornata. L’obiettivo di tanto daffare è               Regioni pronte a stabilire regole proprie, in
guadagnare posizioni di vantaggio. Un posto in                  contrasto con quelle dei vicini, che magari
prima fila, piuttosto che di quart’ordine, quando ci            accampano anche loro buone ragioni: non se ne
sarà un nuovo giro di giostra.                                  esce. Diverse organizzazioni sanitarie, disparità di
                                                                trattamenti: cure rapide ed efficienti da una parte,
    Il solito gioco dei rinvii e delle manovre                  aumento dei contagi e dei morti dall’altra. Regole
strumentali mentre il Covid fa il suo: invade                   diverse incrinano il principio di eguaglianza tra i
fisicamente anche il parlamento infettando questo               cittadini nella tutela della salute. Alla fine, alcuni
o quel parlamentare. Strappi e aggiustamenti. Un                presidenti di giunta, disperati, invocano una
po’ avanti e tanto indietro. Mentre permane                     “cabina di regia” ovvero un più saldo indirizzo
l’immobilismo       governativo      frutto    della            statale per venirne a capo. Qualcuno venga a
contraddittorietà delle posizioni PD-M5S. Mosse                 metterci d’accordo dato che non siamo capaci di
utili però in futuro, specie se, come funestamente              farlo da soli, o a far tacere i discoli. La tutela
previsto, si adotterà un sistema proporzionale:                 dell’interesse locale non può porsi in contrasto con
l’elettorato non potrà scegliere tra schieramenti               le esigenze di solidarietà e di pari dignità.
contrapposti e quindi stabilire chi debba governare
il paese.                                                          L’opinione pubblica di segno opposto può
                                                                essere tentata dalla suggestione della democrazia
   Il giudizio negativo sul comportamento dei                   diretta, dinanzi alla manifesta crisi di quella

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parlamentare-rappresentativa.       Sono    operai,            spendere le sue chance per accedere al posto in palio
disoccupati, persone in difficoltà economica, più in           e sia essere valutato da un terzo.
generale coloro che lamentano la mancanza di                       Il discredito delle istituzioni non è risolvibile
risposte della politica, e che vorrebbero un più               con la rinuncia alle stesse, scavalcandole
deciso intervento a sostegno delle esigenze di                 nell’illusione di riuscire a dar voce alla gente. Lo
rinnovamento della società. Un bacino non                      conferma il fatto che, se la democrazia è giudicata
sovrapponibile a quello, sempre più ridotto, che si            così criticamente, non solo le strutture di vertice
è finora indirizzato verso il Movimento 5Stelle.               ma anche quelle intermedie godono di scarsa
                                                               reputazione. Molti italiani, circa un terzo, si dicono
   In effetti, il dibattito sulla democrazia diretta è         socialmente attivi e sono iscritti a qualche gruppo
ben più complesso di quello riducibile al giudizio             o associazione rappresentativa di interessi, come
sul M5S per come ha vissuto il passaggio da forza              sindacati, associazioni, ordini professionali.
antisistema a soggetto di governo, sotto identità
contraddittorie e confuse (prima con la destra della               A parte i gruppi di volontariato, certe
Lega poi con la sinistra del Pd). E tuttavia, per              fondazioni culturali, e poco altro, è difficile che gli
quanto divisivo e forse fuorviante, il discorso sul            iscritti si mostrino entusiasti di simili appartenenze,
M5S ha il pregio di una chiarificazione estrema del            soddisfatti del modo in cui vengono rappresentati i
problema.                                                      loro interessi, difese le ragioni, perseguiti gli
                                                               obiettivi. Sono le stesse critiche che coinvolgono
   Il contrasto tra governisti (ex ribelli adeguatisi ai       partiti e strutture statali. Ci sono note dolenti
tempi: alla Di Maio) e contestatori (di vecchia e              persino per i sindacati, protagonisti di lotte epiche
inossidabile maniera: alla Di Battista) è sovrastato           per la salvaguardia dei diritti irrinunciabili dei
dal richiamo di Davide Casaleggio, mentore del                 lavoratori, e ora in declino, poco attrattivi per
movimento a nome del suo compianto padre                       giovani, a rischio di irrilevanza storica.
Gianroberto e ovviamente di Beppe Grillo. A
parte il ribadito “no al terzo mandato”, feticcio                  Eppure proprio il sentimento popolare -
iconico del movimento, sempre più precario                     l’impegno profuso da tanti - indica come, per
dinanzi alle ambizioni di tanti, ecco la proposta di           uscire dall’emergenza e far ripartire il paese, sia
sottoporre alla consultazione degli iscritti, tramite          irrinunciabile il ricorso agli strumenti di
la piattaforma Rousseau le migliaia di nomine                  intermediazione e alle forme di collaborazione, che
pubbliche che dovranno essere fatte tra poco.                  possono animare l’impegno sociale e politico di
Tutte quelle che dovranno essere fatte. Lo scopo?              ciascuno in qualunque formazione sociale sino
«Renderle più trasparenti e più ispirate alle                  appunto al vertice dell’organizzazione statale.
meritocrazia».
                                                                   Non si tratta quindi soltanto di dare spazio e
    Sarebbero dunque 120.000 (pare) iscritti al                valore alla “società di mezzo” in modo che anche
Movimento i soggetti chiamati a decidere su queste             le istituzioni ne traggano beneficio, si sveglino dal
nomine importanti, in luogo degli eletti in                    torpore e trovino la strada giusta. Piuttosto non
parlamento. Almeno in questo caso, il popolo                   può mancare la consapevolezza che la crisi delle
sarebbe davvero messo in condizione di scegliere               democrazie complesse non è risolvibile senza un
direttamente e al meglio. Facili le obiezioni: come            cambio di passo, che riguardi innanzi tutto lo status
gli iscritti potrebbero valutare meriti e titoli? Quali        di cittadino, i suoi doveri verso la collettività.
garanzie ci sarebbero di scegliere davvero i
migliori? Il meccanismo è già di per sé fuorviante: i              Il perseguimento di scopi particolari è
soggetti proposti sarebbero quelli graditi al                  inscindibile dallo sforzo di contribuire alla crescita
Movimento, indicati per questo motivo, non i più               di tutto il paese e al suo benessere sociale. La
bravi; a sceglierli (meglio confermarli) sarebbero gli         scommessa impegnativa è quella di trovare le
stessi simpatizzanti. Un giro vizioso di preferenze            risorse umane e le energie morali per orientare il
e simpatie. E infine quali garanzie può offrire una            funzionamento delle strutture sociali in una
piattaforma informatica gestita da un privato per              direzione più responsabile e consapevole dei diritti
interessi      privati?    Il    merito      prescinde         di tutti.
dall’appartenenza, e richiede che chiunque possa               

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la vita buona                                                 velleitario quanto semplice: le donne italiane
                                                              partoriscano più figli e, perché lo facciano, si deve
il cane si morde                                              pensare a incentivi, come aiuti economici, servizi
                                                              adeguati e altri ancora, che consentano alle donne
la coda:                                                      di coniugare il lavoro con l’accudimento della
                                                              prole, e via discorrendo. In particolare, al livello
meno nascite,                                                 governativo, si pensa di riordinare i numerosi
                                                              provvedimenti esistenti, dando vita a un assegno
più problemi?                                                 unico di circa 200/250 euro, per il quale,
                                                              ovviamente, bisogna trovare le risorse, oltre a
                                                              quelle necessarie per il miglioramento dei servizi,
valerio pocar                                                 molto spesso carenti in questo Paese. Sono, si
                                                              badi, provvedimenti giusti, che dovrebbero essere
                                                              operativi da tempo, anche senza lo stimolo
    Ogni volta che i dati offerti dall’Istat                  dell’emergenza demografica. Sarebbero, però,
confermano il calo della natalità di questo Paese             sufficienti? Le donne (ma anche gli uomini) non
(che non è propriamente una novità, poiché la                 sono propense alla procreazione solamente perché
tendenza risale almeno all’unità d’Italia), subito,           non        sono      incentivate      e      sostenute
sulle comunicazioni di massa, si leva un coro di              economicamente? Persino nell’isola felice del
analisti economici e demografici che prevedono                Trentino e del Südtirol, province nelle quali i
(cassandre?) un futuro fosco della società                    servizi sono efficienti e sufficienti e gli incentivi
nazionale. L’istituto di statistica c’informa che             economici anche maggiori di quelli che sono allo
ormai il tasso di fecondità per donna è pari a 1,34,          studio, il tasso di natalità si aggira intorno a 1,78,
ben lontano da quello di sostituzione, per cui non            insufficiente     ad     assicurare     il    ricambio
appaiono infondate le proiezioni che affermano                generazionale.
che l’andamento demografico negativo porterà nel
non lontano 2050, ceteris paribus, a una popolazione             Interpretare la scarsa propensione alla
tra i 54 e i 50 milioni (le stime sono oscillanti) di         procreazione come dettata esclusivamente o
cittadini, contro i poco più di sessanta milioni di           prevalentemente da motivazioni economiche
oggi.                                                         appare inesatto o quantomeno riduttivo. Non
                                                              possiamo pensare, infatti, che coloro che non
    La riduzione della popolazione porterebbe,                godono di un reddito sufficiente non mettano al
secondo accreditati demografi ed economisti, a                mondo figli perché non se li possono permettere e
conseguente       catastrofiche     per     l’economia        i redditi più elevati lo facciano perché invece
nazionale e per la società italiana nel suo                   possono, quando probabilmente è vero piuttosto il
complesso. La conseguenza più grave sarebbe il                contrario.
progressivo calo delle forze produttive (si calcola
che nel prossimo decennio la classe dei 40/50enni,               Questo Paese è, forse anche in questo,
oggi pari a circa 9 milioni d’individui, sarà                 anticipatore di fenomeni di portata globale. Alle
sostituita da soli 7 milioni e, nel decennio                  cassandre della denatalità si affiancano le cassandre
successivo, da poco più di 6 milioni), che                    della sovrappopolazione globale, che prevedono
porterebbe a un rapporto tra le persone attive e i            per la fine del secolo una crescita costante degli
pensionati, oggi pari a 1,5, alla parità o peggio. Con        esseri umani, che dagli attuali 7,5 miliardi
la conseguenza di un drastico calo del Pil nei                ascenderebbero a più di 11 miliardi, cifra
prossimi trent’anni, stimato in almeno il 20 per              insostenibile dal pianeta, con un improponibile
cento. Non solo, ma la qualità dell’impegno                   aumento dello sfruttamento delle risorse
lavorativo, sul quale pesa considerevolmente il               disponibili. Che siamo già in troppi, appare del
desiderio di assicurare il futuro migliore possibile          resto, sotto questo profilo, evidente. Responsabili
alla propria discendenza, sarebbe disincentivato              della crescita incontrollata sarebbero i Paesi asiatici
dalla denatalità.                                             e ancor più gli africani. Ma proprio in Paesi
                                                              iperpopolati come l’India o il Brasile si cominciano
   A fronte dei rischi, pensati come catastrofici, il         ad avvertire alcuni sintomi di una tendenza
rimedio suggerito è sempre lo stesso, tanto                   opposta che potrebbe nei prossimi decenni

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stabilizzare il tasso di natalità intorno alla fatidica        tra ruolo materno e ruolo lavorativo, senza
soglia di sostituzione, stimata pari a 2,1. Secondo            attribuire loro un ruolo sociale e una responsabilità
queste previsioni, insomma, la popolazione umana               che non hanno quando le loro scelte di vita non
potrebbe, nei prossimi decenni, assestarsi su poco             contemplano la riproduzione. Egualmente non
più di 8 miliardi di individui per poi mantenersi              deve essere attribuita una responsabilità sociale agli
costante o addirittura diminuire.                              anziani, sempre più numerosi rispetto ai giovani,
                                                               chiedendosi chi pagherà le loro pensioni. Appare
    Le ragioni di questa possibile inversione di               opportuno rammentare che, quando il paventato
tendenza, si badi, tutt’altro che certa,                       calo della popolazione si sarà verificato, tutti o
consisterebbero principalmente nel vertiginoso                 quasi tutti coloro che sono andati in pensione col
aumento dell’urbanizzazione (la maggioranza della              sistema retributivo (peraltro, dopo decenni di
popolazione mondiale vive ormai in agglomerati                 contribuzione) saranno morti e che il sistema
urbani ed è in calo costante la popolazione delle              contributivo avrà vigore generale, sicché non
campagne), con le relative trasformazioni culturali,           saranno le persone attive a doversene far carico,
come l’emancipazione femminile, anche nel campo                poiché ciascun pensionato si sarà pagato la
del lavoro, la diminuzione dei condizionamenti                 pensione durante la vita di lavoro.
religiosi e tradizionali, il mutamento dei costumi
familiari, fattori che sempre più portano a                        Avanziamo allora due modeste proposte, forse
intendere la procreazione non come un dovere o                 più plausibili ed efficaci. La prima prende le mosse
un fatto ovvio, ma come un progetto di vita frutto             dalla costatazione che il tasso di inattività
di scelte. Insomma, il tempo del «a tücc i fioeu el            femminile, in questo Paese, è forse il più alto
sô cavagnoeu» (che potremmo liberamente                        d’Europa. I numeri sono impietosi: le donne di età
tradurre «ogni bambino nasce col suo cestello»,                compresa tra i 15 e i 64 anni, sono attive nel
ossia con le sue chances di vita) sembra finito. I             mondo del lavoro solamente per il 49,5 per cento
fenomeni globali sopra descritti sono, a ben                   (per gli uomini la percentuale sale al 67,6). Mentre
guardare, probabilmente gli stessi che hanno                   la disoccupazione maschile è pari al 9,7 per cento,
portato al decremento demografico nel nostro                   quella femminile sale all’11,8, e addirittura, nella
Paese, che appunto sembrerebbe averli                          fascia più giovane, dai 15 ai 24 anni, il rapporto è
semplicemente anticipati. Ciò potrebbe lasciar                 di 30,4 a 34,8. Appare, quindi, necessario
pensare che ogni incentivo puramente welfarista                incentivare la partecipazione delle donne al mondo
sia destinato a poco successo.                                 del lavoro, che non appare affatto rappresentare
                                                               per sé un disincentivo alla procreazione, tant’è che
   Tuttavia, inserire le tendenze presenti nel Paese           in questo Paese, per un paradosso solo apparente,
in quelle riscontrabili a livello planetario, quindi           al minimo tasso di occupazione femminile in
difficilmente governabili, non toglie che i problemi           Europa corrisponde il minimo tasso di natalità.
legati all’invecchiamento della popolazione e alla             Beninteso, la partecipazione femminile al mondo
riduzione dei soggetti attivi siano seri e non da              del lavoro impone una vera parità tra lavoratori e
sottovalutare. Tali problemi appaiono, a dire delle            lavoratrici, la quale consenta alle donne di
cassandre, attinenti soprattutto al campo del                  sviluppare tutte le loro capacità e di utilizzare tutte
lavoro, per quanto concerne non tanto il numero                le risorse che sono loro proprie.
dei lavoratori attivi quanto il rapporto tra questi e i
soggetti inattivi.                                                 La seconda proposta. Le risorse mondiali,
                                                               comprese quelle alimentari, sono attualmente
   Promuovere la procreazione offrendo incentivi               sufficienti per assicurare una vita dignitosa a tutta
economici e servizi adeguati è certamente una via              l’umanità, ma iniquamente e malamente distribuite
da percorrere, consapevoli che non può, però,                  e gestite, così che si determinano immense sacche
rappresentare la bacchetta magica per ribaltare la             di fame e di povertà. Del pari, anche la risorsa
tendenza. Del resto, come diremo più avanti, le                «lavoro» appare mal distribuita. Vogliamo
donne non debbono essere considerate, in                       rammentare che, a parte i rifugiati che fuggono
ossequio a una tradizione obsoleta, anzitutto come             dalle persecuzioni e dalle guerre, la grande massa
soggetti riproduttivi. Vale a dire che appare giusto           dei cosiddetti «migranti economici» è in cerca di un
e opportuno assecondare le loro legittime scelte               lavoro che consenta una vita dignitosa. Anziché
riproduttive e render loro agevole la conciliazione            rispedirli a casa loro in malo modo, potrebbero

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invece essere accolti, non per essere brutalmente
sfruttati dai caporali del pomodoro e delle arance,
ma eventualmente formati perché possano
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sostituire la forza lavoro autoctona che mancasse.
                                                              MA PARLA PER TE!:
Non dico d’incentivare l’afflusso dei migranti,
                                                              DAL NAZI-BOLSCEVISMO
anche se gli esempi dell’America latina e
                                                              AL BIGOTTISMO
dell’Australia tra l’Otto e il Novecento potrebbero
                                                              «Niente più valori e ideali, niente più dèi e idee eterne:
risultare di qualche attualità.
                                                              tutto è precipitato nell’abisso, svalorizzandosi. … resta
                                                              un unico punto fermo per l’uomo occidentale, un unico,
    Ma il cane si morde la coda. Occorre essere
                                                              estremo valore, condiviso con gli altri animali e,
consapevoli che queste due proposte, sempreché
                                                              propriamente, neppure inquadrabile in quanto tale in
siano sensate, si palesano semplicistiche e allo stato
                                                              quella sfera, sempre a suo modo ideale, dei valori: tale
inattuabili. La risorsa che manca in questo Paese,
                                                              valore è la vita o, se si preferisce, la mera sopravvivenza
infatti, non sono i lavoratori e le lavoratrici, ma
                                                              del proprio corpo individuale. … La stessa Chiesa, che
appunto il lavoro, tant’è che la disoccupazione è
                                                              sempre più sembra solo sopravvivere a se stessa, si è
assai elevata e numerosi sono i giovani, tra i quali
                                                              convertita alla nuova religione materialistica della scienza
anche molti dei migliori, che lasciano il Paese e
                                                              medica: a tal punto da abbandonare ogni anelito di
vanno altrove a cercare un’occupazione adeguata
                                                              trascendenza, ogni slancio di ulteriorità sovrasensibile:
alla loro preparazione e alle loro ambizioni. In
                                                              così si spiega il transito da Francesco da Assisi, che
questa situazione i progetti di vita che
                                                              abbraccia i lebbrosi, e da Carlo Borromeo, che comunica
comprendono         la    procreazione      appaiono
                                                              gli appestati, all’odierno pontefice, che annulla i suoi
difficoltosi e spesso improponibili.
                                                              viaggi pastorali per via del Coronavirus e accetta, con
                                                              colpevole silenzio, la proibizione delle funzioni religiose
   A parte una minoranza di fortunati, solamente
                                                              per ragioni sanitarie. È la resa senza resistenza della
persone fortemente intenzionate a realizzarsi nella
                                                              vecchia Chiesa, quella della salvezza delle anime, alla
loro discendenza possono trovare buone ragioni
                                                              nuova, quella della salvezza dei corpi».
per mettere al mondo figlioli, quando la
                                                              Diego Fusaro, filosofo televisivo, Coronavirus, la
prospettiva che loro si apre è quella non di una
                                                              salvezza del corpo è la nuova religione e i medici i suoi
futura ascesa sociale, ma quella di un minor
                                                              pastori, 14 ottobre 2020
successo e di una qualità di vita peggiore di quella,
spesso già non buona, dei loro genitori. La
convinzione che la generazione successiva sarebbe             TORNANO I PREGIUDICATI
stata complessivamente meglio della precedente ha             «Tornano i decreti dittatoriali sempre a spese dei
suscitato aspettative fortemente condivise, che               cittadini».
hanno indotto a una natalità qualitativamente, non            Roberto Formigoni, pregiudicato berlusconiano,
quantitativamente, auspicabile. Queste aspettative            che caro è costato alle tasche dei cittadini,
oggi appaiono, però, poco credibili e difficilmente           Libero, 18 ottobre 2020
realizzabili.
                                                              CAPELLI ATTENZIONATI
   NOTA. In questo scritto non si tiene conto                 «Voglio rendere edotta l’Aula che negli ultimi giorni
delle      conseguenze         demografiche          e        sono stato attenzionato pubblicamente per la lunghezza,
socioeconomiche della pandemia in corso, che                  la forma, il colore e il volume dei miei capelli. Non credo
potrebbe avere imprevedibili effetti sulla natalità di        che sia accettabile da parte mia il fatto che qualcuno
portata incalcolabile o anche nessun effetto. [v. p.]         faccia scherno della lunghezza e del volume dei miei
                                                             capelli. A questi due soggetti voglio consigliare il mio
                                                              parrucchiere, che non solo è da uomo, ma è anche da
                                                              donna. Grazie».
                                                              Stefano Proietti, leghista vicepresidente
                                                              dell’Assemblea al comune di Spoleto, 2 ottobre
                                                              2020

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bêtise                                                                DIGNITOSO
                                                                      «La sindacatura di Virginia Raggi passerà alla storia
                                                                      come la più grave calamità naturale dopo il grande incendio
UN LIBERALE A POCO PREZZO
                                                                      di Roma del 64 dopo Cristo, ai tempi dell'imperatore
«Salvini diventa liberale. E conviene credergli».
                                                                      Nerone. C'è da ricostruire una città e ridarle la dignità di
Pietro Senaldi, direttore di Libero , 10 ottobre
                                                                      Capitale».
2020
                                                                      Vittorio Sgarbi, deputato di Destra, autocandidato
MODESTAMENTE PARLANDO                                                 a sindaco di Roma, 12 ottobre 2020
«Non sono Hemingway, ma un po’ pasoliniano».
                                                                      IL PEGGIO NON MUORE MAI
Alessandro Di Battista, il Che Guevara della
                                                                      «Un prete sorpreso a scopare con due donne sull’altare
Destra, alla sua prima lezione per la testata Tpi:
                                                                      della chiesa. Fuori dalla chiesa succede di peggio» [per
costo, 185 euro, Il Riformista, 8 ottobre 2020
                                                                      esempio, in Vaticano].
FINALMENTE                                                            Vittorio Feltri, Libero, 10 ottobre 2020
«Siamo in un regime. Hanno reintrodotto la Gestapo, che
può piombarvi in casa per fare controlli e verificare quante
persone vi siano all’interno. Sembra davvero il regime di
Franco in Spagna o di Salazar in Portogallo».                         bêtise
Diego Fusaro, filosofo d’estrema destra-sinistra,
YouTube, 12 ottobre 2020                                              QUANDO IL METEORITE HA GIÀ
                                                                      COLPITO DURAMENTE IN TESTA
UN GIORNALISTA SDOGANATO E                                            «La NASA fa sapere che ciascuno di noi ha una
TROIA             (MA         NON         IN        SENSO             possibilità di essere colpito da un meteorite pari allo
OFFENSIVO)                                                            0,046%. Poiché la mortalità (calcolata sulla intera
«Il sesso ormai è sdoganato. Anche il mio culo in                     popolazione) da virus Covid è dello 0,026% conviene
copertina. Sì, mi piace, e la foto non è ritoccata. Ti dicevo,        mettere il casco più che le mascherine...»
il sesso è sdoganato e la maggior parte delle donne se le             Davide Barillari, Consigliere della Regione Lazio,
definisci 'troie' sono contente. Ma non in senso offensivo!».         ex 5 Stelle, su Twitter, 9 ottobre 2020
Giuseppe Cruciani, conduttore della Zanzara di
                                                                      «La possibilità di morire di coronavirus è minore di quella
Radio 24, 7 ottobre 2020
                                                                      di morire per un asteroide. Così mi sono attrezzata».
RELIGIONE E JELLA                                                     Sara Cunial, deputata ex M5s, durante la
«Devo dire che riservatamente parroci, frati, suore... siamo          manifestazione no mask di Roma si presenta con
arrivati a circa 300 rosari mandati in omaggio dopo i due             un casco in testa, 10 ottobre 2020
strappati. Tra l'altro, io non credo a certe cose, ma dopo il         «È un’influenza come le altre: un antibiotico, un
"ti maledico, ti maledico!" di quell'ossessa, mi è venuta             antinfiammatorio, un bel po’ di grappa, e vedrai che la
l'ernia, c'ho la spalla bloccata da una settimana».                   mattina ti rizzi bene in piedi»
Matteo Salvini, A Stasera Italia Speciale, su Rete 4,                 «Io metto la mascherina solo perché non ho i soldi per
30 settembre 2020                                                     pagare la multa».
POCHISSIMI ELETTORI, MA BUONI                                         «Non metto la mascherina perché ho le vie nasali chiuse:
«Per questo noi vi chiediamo un voto per Michele Emiliano             ho pure il certificato medico».
e Italia Viva... ehm, scusate, non chiediamo un voto per              «Io il Covid l’ho già avuto, sono un portatore sano!
Michele Emiliano, ma lo chiediamo per Ivan Scalfarotto».              Scappate, giornalisti! Scappate!».
Teresa Bellanova, ministra delle Politiche Agricole                   «Jeff Bezos, Bill Gates, hanno preso il controllo su tutto, ci
durante un comizio a sostegno del candidato Iv                        mettono dei buffoni al governo e ci fanno credere che siamo
Scalfarotto, lì al suo fianco, 20 settembre 2020                      in democrazia».
PIDDINI AMANTI DELLE SPINE                                            «Vaccinarmi? Non accetterei mai il timbro della bestia!».
«FI nella coalizione? Se son rose fioriranno...»                      Manifestazione di piazza San Giovanni, “contro la
Andrea Marcucci, senatore Pd, Dubbio, 16                              dittatura sanitaria del coronavirus”, Corriere Tv,
ottobre 2020                                                          10 ottobre 2020

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Comitato                                                         Presidenza del Consiglio dei Ministri. In servizio
                                                                 successivamente presso il Dipartimento Funzione
di direzione:                                                    Pubblica, il Dipartimento Affari Regionali, il
                                                                 Dipartimento Politiche per la Famiglia. Docente a
                                                                 contratto dell’Università Roma Tre - Dal 2004
paolo bagnoli, storico e giornalista; professore                 membro del Comitato esecutivo della Fondazione
ordinario di Storia delle dottrine politiche, ha                 Critica liberale e dal 2010 membro e segretario del
insegnato presso l'Università Bocconi e presso                   Comitato Scientifico della Fondazione Francesco
l'Università di Siena. Ē direttore della "Rivista                Saverio Nitti.
Storica del Socialismo" e del mensile online "La
Rivoluzione Democratica".

antonella braga, “fondazione Rossi-Salvemini” di
Firenze.

antonio caputo, è Presidente coordinatore della
Federazione italiana dei circoli di Giustizia e
Libertà, dal 2009 è Difensore civico della Regione
                                                                 hanno collaborato
Piemonte,      avvocato     abilitato  all'esercizio
professionale presso le Supreme Magistrature.                    in questo numero:
pietro polito, direttore del Centro studi Piero
Gobetti e curatore dell’Archivio Bobbio. I suoi                  paolo bagnoli.
principali temi di studio e di impegno sono da un
lato il problema della guerra e le vie della, dall’altro         antonio caputo.
il Novecento ideologico italiano. Tra i suoi lavori
più recenti: Elogio dell’obiezione di coscienza, Milano          angelo perrone, giurista, è stato pubblico
2013; Le parole dello spirito critico. Omaggio a Norberto        ministero e giudice. Cura percorsi professionali
Bobbio, Milano 2015; la raccolta di scritti, lettere e           formativi, si interessa prevalentemente di diritto
inediti di Piero Gobetti e Ada Prospero, La forza                penale, politiche per la giustizia, diritti civili e
del nostro amore, Firenze 2016; Il dovere di non                 gestione delle istituzioni. Autore di saggi, articoli e
collaborare, Torino 2017; L’eresia di Piero Gobetti,             monografie. Ha collaborato e collabora con testate
Torino 2018. Ha curato diverse opere di Bobbio                   cartacee (La Nazione, Il Tirreno) e on line (La
tra cui il De Senectute, Torino 1996-2006 e l’Elogio             Voce di New York, Eurispes.it, Critica Liberale).
della mitezza, nella sua ultima versione presso le               Ha fondato e dirige Pagine letterarie, rivista on line
Edizioni dell’Asino, Roma 2018.                                  di cultura, arte, fotografia.

giancarlo tartaglia, fondatore dell’"Associazione                valerio pocar, ha concluso la sua carriera
Unità Repubblicana", componente del Consiglio                    accademica come ordinario di sociologia del diritto
Nazionale del Pri. È stato vicesegretario                        e di bioetica nell’Università di Milano-Bicocca. È
dell’Istituto Ugo La Malfa e componente del                      stato presidente della Consulta di bioetica, Garante
comitato di redazione di “Archivio Trimestrale”,                 per la tutela degli animali del Comune di Milano ed
rassegna di studi storici sul movimento                          ora rappresentante del Movimento Antispecista, di
democratico e repubblicano. Ha pubblicato I                      cui è socio fondatore. Tra le sue opere: Guida al
Congressi del partito d’azione, edito dalle edizioni di          diritto contemporaneo, Laterza 2002; Gli animali non
Archivio Trimestrale, il volume Un secolo di                     umani. Per una sociologia dei diritti, Laterza 2005; La
giornalismo italiano, edito da Mondadori Università,             famiglia e il diritto (scritto con Paola Ronfani),
Storia della Voce Repubblicana, edito dalle Edizioni             Laterza 2008; Pagine laiche, Nessun Dogma Editore
della Voce, Francesco Perri dall’antifascismo alla               2019; Oltre lo specismo. Scritti per i diritti degli animali,
Repubblica edito da Gangemi. Ha collaborato con                  Mimesis 2020.
"La Voce Repubblicana", "Il Quotidiano", il
"Roma", "Nord e Sud", "Nuova Antologia".

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nei numeri precedenti:                                          biancofiore, mirko bisesti, jair bolsonaro, alfonso
                                                                bonafede, giulia bongiorno, alberto bonisoli,
al bano, massimo a. alberizzi, paolo bagnoli,                   claudio borghi, francesco borgonovo, lucia
alessandra bocchetti, enrico borghi, annarita                   borgonzoni, umberto bosco, renzo bossi, flavio
bramucci, antonio calafati, danilo campanella,                  briatore, paolo brosio, franco bruno, stefano
antonio caputo, gabriele carones, pier paolo                    buffagni, umberto buratti, pietro burgazzi, roberto
caserta,     pippo civati, daniela colombo, ugo                 burioni, salvatore caiata, mario calabresi, roberto
colombino, alessio conti, andrea costa, simone                  calderoli, carlo calenda, antonio calligaris, stefano
cuozzo, maria pia di nonno, vittorio emiliani,                  candiani, daniele capezzone, luciano capone, santi
paolo fai, roberto fieschi, maurizio fumo, franco               cappellani, giordano caracino, mara carfagna, silvia
grillini, lenin a. bandres herrera, lucio iaccarino,            carpanini, umberto casalboni, davide casaleggio,
massimo la torre, claudia lopedote, andrea maestri,             massimo casanova, pierferdinando casini, laura
claudia mannino, maria mantello, claudio maretto,               castelli, luca castellini, andrea causin, luca cavazza,
fabio martini, marco marzano, riccardo                          aldo cazzullo, susanna ceccardi, giulio centemero,
mastrorillo, nello mazzone, raffaello morelli,                  gian marco centinaio, claudio cerasa, cristiano
andrew morris, marella narmucci, francesca palazzi              ceresani, giancarlo cerrelli, christophe chalençon,
arduini, enzo palumbo, pierfranco pellizzetti,                  giulietto chiesa, annalisa chirico, eleonora cimbro,
giovanni perazzoli, angelo perrone, antonio pileggi,            francesca cipriani, anna ciriani, alessandro coco,
francesco maria pisarri, valerio pocar, pietro polito,          dimitri coin, luigi compagna, federico confalonieri,
gianmarco pondrano altavilla, emanuela provera,                 conferenza episcopale italiana, giuseppe conte,
paolo ragazzi, pippo rao, “rete l’abuso”, marco                 mauro corona, “corriere.it”, silvia covolo, giuseppe
revelli, giancarlo ricci, niccolò rinaldi, elio rindone,        cruciani, totò cuffaro, sara cunial, vincenzo d'anna,
giorgio salsi, stefano sepe, giancarlo tartaglia, luca          felice maurizio d'ettore, matteo dall'osso,
tedesco, sabatino truppi, mario vargas llosa, vetriolo,         alessandro de angelis, angelo de donatis, cateno de
giovanni vetritto, gianfranco viesti, nereo zamaro.             luca, vincenzo de luca, luigi de magistris, silvana de
                                                                mari, paola de micheli, william de vecchis, marcello
                                                                de vito, giorgio del ghingaro, marcello dell'utri,
                                                                alessandro di battista, vittorio di battista, luigi di
scritti di:                                                     maio, manlio di stefano, emanuele filiberto di
                                                                savoia, manlio di stefano, simone di stefano,
dario antiseri, william beveridge, norberto bobbio,             lorenzo damiano, antonio diplomatico, elena
aldo capitini, winston churchill, benedetto croce,              donazzan, daniela donno, claudio durigon, enrico
vittorio de caprariis, luigi einaudi, ennio flaiano,            esposito, filippo facci, padre livio fanzaga, davide
alessandro galante garrone, piero gobetti, john                 faraone, renato farina, oscar farinetti, piero fassino,
maynard keynes, giacomo matteotti, francesco                    agostino favari, valeria fedeli, giuliano felluga,
saverio nitti, adriano olivetti, mario pannunzio,               vittorio feltri, giuliano ferrara, paolo ferrara,
gianni rodari, stefano rodotà, ernesto rossi,                   giovanni fiandaca, filippo fiani, roberto fico, filaret,
gaetano salvemini, bruno trentin, leo valiani, lucio            marcello foa, stefano folli, attilio fontana, lorenzo
villari.                                                        fontana, don formenton, roberto formigoni, dario
                                                                franceschini, papa francesco, niccolò fraschini,
                                                                carlo freccero, filippo frugoli, simone furlan,
involontari:                                                    claudia fusani, diego fusaro, davide galantino,
                                                                albino galuppini, massimo garavaglia, iva garibaldi,
mario adinolfi, piera aiello, claudio amendola,                 maurizio gasparri, fabrizio gareggia, paolo
nicola apollonio, ileana argentin, sergio armanini,             gentiloni, marco gervasoni, roberto giachetti,
“associazione rousseau”, bruno astorre, lucia                   antonietta giacometti, massimo giannini, mario
azzolina, roberto bagnasco, luca barbareschi,                   giarrusso, massimo giletti, paolo giordano,
pietro barbieri, vito bardi, davide barillari, massimo          giancarlo giorgetti, giorgio gori, beppe grillo, giulia
baroni, luciano barra caracciolo, giuseppe basini,              grillo, mario guarente, don lorenzo guidotti, paolo
nico basso, pierluigi battista, paolo becchi, franco            guzzanti, mike hughes, “il corriere del
bechis, giuseppe bellachioma, silvio berlusconi,                mezzogiorno”, “il dubbio”, “il foglio”, “il
pierluigi bersani, fausto bertinotti, cristina                  giornale”, “il messaggero”, “il riformista”, “il
bertuletti, gianni bezzi, enzo bianco, michaela                 tempo”, sandro iacometti, igor giancarlo iezzi,

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nonmollare quindicinale post azionista | 072 | 19 ottobre 2020
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antonio ingroia, luigi iovino, eraldo isidori,                toninelli, oliviero toscani, giovanni toti, alberto
christian jessen, boris johnson, “la repubblica”,             tramontano, marco travaglio, carlo trerotola,
ignazio la russa, “la stampa”, “la verità”, vincenza          giovanni tria, donald trump, fabio tuiach, livia
labriola, lady gaga, mons. pietro lagnese, camillo            turco, manuel tuzi, un avvocato di nicole minetti,
langone, elio lannutti, “lega giovani salvini premier         nichi vendola, flavia vento, francesco verderami,
di crotone”, gianni lemmetti, barbara lezzi,                  sergio vessicchio, monica viani, alessandro giglio
“libero”, padre livio, eva longo, beatrice lorenzin,          vigna, catello vitiello, gelsomina vono, silvia vono,
luca lotti, maurizio lupi, maria giovanna maglie,             luca zaia, alberto zangrillo, leonardo zappalà,
alessandro manfredi, domenico manganiello, alvise             sergey zheleznyak, giovanni zibordi, nicola
maniero, teresa manzo, luigi marattin, sara                   zingaretti.
marcozzi, andrea marcucci, catiuscia marini,
roberto maroni, maurizio martina, emanuel
mazzilli, maria teresa meli, giorgia meloni,
alessandro meluzzi, sebastiano messina, gianfranco
micciché, gennaro migliore, martina minchella,
marco minniti, giovanni minoli, augusto minzolini,
gigi moncalvo, guido montanari, lele mora,
alessandra moretti, emilio moretti, claudio
morganti, luca morisi, nicola morra, candida
morvillo, romina mura, elena murelli, alessandra
mussolini, caio giulio cesare mussolini - pronipote
del duce -, nello musumeci, dario nardella,
francesco nicodemo, claudia nozzetti, corrado
ocone, viktor mihaly orban, mario orfeo, matteo
orfini, pier carlo padoan, manlio paganella,
alessandro pagano, michele palummo, kurt
pancheri, giampaolo pansa, silvia pantano, paola -
gilet arancioni, antonio pappalardo, gianluigi
paragone, parenzo, heather parisi,          francesca
pascale, carlo pavan, virginia gianluca perilli,
claudio petruccioli, piccolillo, don francesco pieri,
simone pillon, gianluca pini, elisa pirro, federico
pizzarotti, marysthell polanco, barbara pollastrini,
renata polverini,        giorgia povolo, stefania
pucciarelli, sergio puglia, “radio maria”, virginia
raggi, papa ratzinger, gianfranco ravasi, antonio
razzi, matteo renzi, matteo richetti, villiam rinaldi,
edoardo rixi, antonello rizza, eugenia roccella,
riccardo rodelli, massimiliano romeo,           ettore
rosato, katia rossato, gianfranco rotondi, enrico
ruggeri, francesco paolo russo, virginia saba,
fabrizio salini, alessandro sallusti, barbara
saltamartini, matteo salvini, manuela sangiorgi,
corrado sanguineti, piero sansonetti, daniela
santanchè, paolo savona, eugenio scalfari, claudio
scajola, andrea scanzi, domenico scilipoti, pietro
senaldi, michele serra, debora serracchiani, vittorio
sgarbi, carlo sibilia, ernesto sica, elisa siragusa,
“skytg24”, antonio socci, marcello sorgi, filippo
spagnoli, adriano sofri, salvatore sorbello, padre
bartolomeo sorge, vincenzo spadafora, francesco
stefanetti, antonio tajani, carlo taormina, paola
taverna, selene ticchi, luca toccalini, danilo

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