Low Enthalpy Geothermal Energy Demonstration cases for Energy Efficient building in Adriatic area
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REGIONE PUGLIA IPA CBC ADRIATIC PROGETTO LEGEND Low Enthalpy Geothermal Energy Demonstration cases for Energy Efficient building in Adriatic area La filiera della geotermia a bassa entalpia in Puglia: dal caso pilota del progetto Legend in area naturale protetta alle linee di indirizzo per l’efficientamento energetico sostenibile degli edifici A. Antonicelli, G.E. Berlingerio, D. E. Bruno, M. Cariglia, M. Chieco, S. D’Arpa, G. De Giorgio, A. Mercurio, P. A. Piccinno e V. F. Uricchio A cura di Gianna Elisa Berlingerio Programme co-funded by the European Union
REGIONE PUGLIA IPA CBC Adriatic Antonello Antonicelli***, Gianna Elisa Berlingerio***, Delia Evelina Bruno**, Michela Cariglia****, Michele Chieco***, Progetto LEGEND Stefania D’Arpa**, Giorgio De Giorgio****, Antonio Mercurio*, Paolo Adolfo Piccinno****, Vito Felice Uricchio** Low Enthalpy Geothermal Energy Demonstration cases for Energy Efficient building in Adriatic area La filiera della geotermia a bassa entalpia in Puglia: dal caso pilota del progetto Legend in area naturale protetta alle linee di indirizzo per l’efficientamento energetico sostenibile degli edifici A cura di Gianna Elisa Berlingerio *Regione Puglia - Responsabile del Progetto **Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR-IRSA) Programme co-funded *** Regione Puglia, Staff progetto Legend by the European Union **** Esperto Esterno Progetto Legend
L’ENERGIA È DENTRO SOTTO DI VOI Prima edizione: dicembre 2014 ISBN: 9788890381614 Nel caso di riproduzione, anche parziale, di immagini, testi e/o contenuti della presente opera si raccomanda esplicita citazione in questa forma: D. E. Bruno, S. D’Arpa, V. F. Uricchio, A. Antonicelli, G.E. Berlingerio, M. Chieco, A. Mercurio, G. De Giorgio, P. Piccinno e M. Cariglia (2014). Progetto Legend - La filiera della geotermia a bassa entalpia in Puglia: dal caso pilota del progetto Legend in area naturale protetta alle linee di indirizzo per l’efficientamento energetico sostenibile degli edifici.
. Indice Premesse................................................................................................................................ 1 Introduzione ........................................................................................................................3 1 -1.1 Lo scenario regionale di riferimento del Progetto LEGEND...................................5 1.2 La climatizzazione geotermica nelle strategie di mitigazione ed . adattamento ai cambiamenti climatici...................................................................... 6 1.3 Caratteri topografici, geologici ed idrogeologici...................................................... 8 1.4 Le proprietà del terreno: parametri termici ed idraulici......................................12 1.5 La capitalizzazione dei risultati del Progetto VIGOR............................................. 15 1.6 La classificazione delle Risorse Geotermiche ..........................................................16 1.7 Il contesto del fabbisogno energetico: dall’Europa alla regione Puglia..........19 1.8 Aspetti tecnico normativi per l’installazione degli impianti geotermici.......23 2 Analisi SWOT: valutazione della trasferibilità di . impianti pilota ................................................................................................................. 28 3 Accettabilità sociale dei sistemi GCHP: dati derivanti dalla . somministrazione di un questionario........................................................................33 4 Informazione, formazione e diffusione delle buone prassi: . il metodo Legend Puglia................................................................................................ 38 5 Lo scenario ambientale per l’introduzione dei sistemi geotermici a . bassa entalpia nelle aree protette.............................................................................. 47 5.1 Gli aspetti ambientali connessi allo sfruttamento diretto della geotermia . a bassa entalpia in termini di benefici e impatti.................................................. 47 5.2 Il quadro di tutela delle aree protette .....................................................................50 5.3 L’esempio dell’impianto delle Cesine (Lecce)........................................................... 51 5.4 Modello geologico.............................................................................................................55 5.4.1 Circolazione idrica sotterranea . ................................................................................. 58 5.4.2 Caratteristiche termiche dell’ammasso roccioso.................................................. 59 5.4.3 Sistema di geoscambio .................................................................................................. 63 5.4.4 Monitoraggio del sottosuolo........................................................................................ 63 5.4.5 Monitoraggio dell’impianto ........................................................................................68 5.4.6 Criteri di sostenibilità ambientale nella progettazione di impianti . geotermici sulla base dell’esperienza del progetto pilota.................................. 70 5.5 Lo studio LCA, impatto globali e support per le . decisioni.............................................................................................................................. 74 6 Spunti finali di riflessione............................................................................................. 85 Bibliografia ........................................................................................................................ 87
Premesse La Regione Puglia è partner del progetto “LEGEND - Low Enthalpy Geothermal Ener- gy Demonstration for Efficiency building in Adriatic area”, finanziato con il codice 1 2°ord./0128/0/Legend nell’ambito del programma comunitario di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatic 2007-20131. Il progetto Legend, che ha avuto come oggetto la diffusione e la promozione del concetto di efficientamento energetico negli edifici pubblici utilizzando la risorsa geotermica, presenta una peculiarità all’interno del panorama dell’azione regionale poiché è stato realizzato nella collaborazione fra l’Assessorato all’Ambiente e quello al Bilancio. Anche da questa circostanza si comprende la duplice valenza dell’esperimento con- dotto con la realizzazione dell’impianto pilota di geotermia a bassa entalpia presso la struttura di proprietà regionale di “Le Cesine” a Lecce. Infatti, per quanto attiene l’ambito interno alla Regione, esso rappresenta la fron- tiera più avanzata del rinnovamento compiuto al fine di contenere le spese di fun- zionamento dell’Ente (tra cui quelle di energia) a fronte dell’elevazione della qualità dei servizi resi, condotto da alcuni anni da parte dell’Assessorato al Bilancio anche in ottemperanza alle norme di spending review. Per quanto attiene le politiche re- gionali verso il territorio, rappresenta invece una best practice di eco sostenibilità riproducibile sul territorio della Puglia. Ancora una volta, dunque, la pubblica amministrazione, e la Regione Puglia in par- ticolare, veicola risorse, professionalità ed energia (è proprio il caso di dirlo!) per for- nire alla collettività amministrata modelli di sviluppo innovativi ma al tempo stesso reali. Leonardo Di Gioia Assessore al Bilancio della Regione Puglia 1 Il progetto è stato realizzato con la Provincia di Ferrara, con il Geological Survey of Slovenia, la Istrian Regional Energy Agency ltd. (Croazia), la LIR - Local Development Initiative (Bosnia Herzegovina), la Regione Emilia Romagna, la Regione Veneto, la Municipalità di Shkodra (Albania), la Provincia di Tera- mo, la Regional Economic Development Agency for Sumadjia and Pomoavljie (Serbia), la Municipalità di Danilovgrad, (Montenegro), la DUNEA (Regional Development Agency Dubrovnik Neretva Region - Croazia), il Montenegro Green Building Council (Fig. 1).
Introduzione Attraverso una serie di casi pilota, il Progetto Legend ha voluto dimostrare la possi- bilità di migliorare le condizioni di sostenibilità ambientale economica e sociale del 3 sistema GCHP (Ground Coupled Heat Pumps). In linea con tali obiettivi, la Regione Puglia ha condotto un’intensa attività di disse- minazione, comunicazione ed informazione specifica sull’efficientamento energetico con pompe di calore geotermiche; ha partecipato alla definizione di un documento a carattere tecnico e politico da adottare, in seno all’area IPA Adriatica, per l’applica- zione della metodologia del Life Cycle Assessment con riguardo alla tecnologia GCHP. Inoltre, è stato realizzato un intervento dimostrativo in un immobile di proprietà re- gionale. Si tratta di un impianto di climatizzazione geotermica dotato di un sistema avanzato di monitoraggio energetico ed ambientale nell’Area Naturale Protetta delle Cesine. La scelta del sito vuole rappresentare un profilo di sperimentazione delle strategie pro- gettuali, realizzative e gestionali necessarie ad individuare un modello, eventualmen- te replicabile, di impianto geotermico sostenibile per le aree di elevato pregio ambien- tale. Esso, infatti, costituisce una delle poche realizzazioni al mondo in un’area umida protetta specificamente indirizzata a monitorare non solo parametri e prestazioni energetiche dell’impianto ma, soprattutto, gli effetti ambientali dello scambio termi- co con il sottosuolo. Dai dati ricavati nel corso del progetto condotto a “Le Cesine”, dettagliatamente de- scritti in questa pubblicazione, emerge che la Puglia rappresenta un “terreno fertile” per l’implementazione di tecnologie geotermiche. E’ singolare pensare, tuttavia, che gli aspetti tecnici siano solo una parte della sperimentazione condotta. In realtà l’at- tuale e perdurante congiuntura di crisi economica e sociale conduce a ripensare alcuni modelli di produzione, sfruttamento e gestione delle risorse per il perseguimento di un ventaglio di obiettivi. Fra questi assumono maggiore rilevanza da un lato la tutela dell’ambiente attraverso l’abbattimento delle emissioni nocive; dall’altro il risparmio sui costi di energia. Non è un caso, infatti, che la struttura che ha gestito la parte esecutiva del progetto per conto della Regione Puglia sia il Servizio Provveditorato Economato che cura l’energy management degli oltre 60 edifici regionali. L’impianto pilota finanziato con il proget- to Legend, infatti, non è da considerarsi un caso isolato ma parte del complessivo “Pia- no per la promozione e l’uso razionale dell’energia ai fini del contenimento di costi ed emissioni nocive degli impianti e dei mezzi a servizio degli uffici della Regione Puglia”2 a sua volta parallelo al “Piano di azione regionale per gli acquisti verdi”3. 2 Delibera di Giunta regionale della Puglia n.2173 del 26 novembre 2013 di assegnazione della competen- za alla redazione del Piano e Delibera di Giunta regionale n.2719 del 18 dicembre 2014 di approvazione delle linee guida di redazione del Piano stesso.
Il Piano, in corso di redazione dopo l’approvazione delle linee guida, prende le mosse Capitolo 1 dai dati derivanti da una serie di sperimentazioni avviate negli ultimi due anni e pre- vederà sia l’uso di nuove tecnologie che mutamenti organizzativi e contrattuali inclu- si, con tutta probabilità, gli E.P.C. (Energy performing contracts). Fra le tecnologie spe- rimentate dall’Ente Regione Puglia, quella geotermica descritta in questo documento, si è rivelata la più interessante, innovativa ed economicamente efficiente dal punto di 1.1 Lo scenario regionale di riferimento del Progetto LEGEND 4 5 vista economico ed ambientale. E’ per questo che, sulla scorta dei risultati del progetto Legend in Puglia e degli altri im- Dal punto di vista strategico il ruolo fondamentale giocato dalla tecnologia delle pianti geotermici realizzati anche con i fondi del POI - Energia, la Regione pone un’at- pompe di calore geotermiche è quello di buona pratica utile per la mitigazione e l’a- tenzione specifica sull’energia geotermica. A questo scopo è in corso di approvazione dattamento ai cambiamenti climatici. In questo contesto tale tecnologia si inserisce un regolamento regionale di dettaglio sulla realizzazione di impianti geotermici in Pu- tra le soluzioni per ridurre consumi ed emissioni tramite l’uso efficiente dell’energia glia. E di ancora maggiore interesse è l’allocazione di circa 200 milioni di euro sull’asse e l’utilizzo di energia rinnovabile nonché tra quelle che fanno sì che le comunità si- IV della nuova programmazione (2014-2020) dedicati all’efficientamento energetico ano più pronte a sopportare eventi climatici quali le ondate di calore, consumando sia degli edifici pubblici sia di quelli privati. meno risorse possibili. Inoltre, nel corso degli eventi organizzati per la “disseminazione” dei risultati del pro- La Regione Puglia è consapevole di tale potenzialità ma per rendere concreta una getto Legend, è stata condivisa l’idea della istituzione di una aggregazione flessibile che buona pratica ne va verificata l’applicabilità ad uno specifico contesto e il progetto metta insieme tutti gli stakeholder interessati alla geotermia in Puglia: amministra- Legend risponde a questa esigenza. zioni pubbliche, imprese con il know - how necessario alla realizzazione degli impian- ti, liberi professionisti (ingegneri, geologi e geometri) che sviluppino una conoscenza specifica della materia, il Centro nazionale di ricerche e le altre istituzioni scientifiche che studiano gli aspetti tecnici degli impianti. Il consolidarsi di queste professionali- tà consentirebbe, infatti, di incidere in modo perdurante con una domanda pubblica qualificata (di realizzazione di impianti geotermici) sull’orientamento dell’offerta eco- nomica privata (di costruttori e tecnici). Una filiera completa e specializzata su questi temi può poi dimostrarsi competitiva oltre che nel settore pubblico anche nel settore privato e su mercati geograficamente diversi da quello limitato dai confini pugliesi. Tra i prodotti di LEGEND, è stato redatto il presente volume che si pone l’obiettivo di diventare un utile strumento per gli amministratori, per i tecnici, per i professionisti e per tutti coloro che vorranno approfondire la conoscenza sulle potenzialità dell’e- nergia geotermica, in Puglia, specialmente nelle aree a maggiore valenza ambientale. Si coglie da ultimo l’occasione per ringraziare tutti coloro i quali hanno collaborato a questa iniziativa con alta professionalità e con “passione”, sia all’interno dello staff regionale che come tecnici ed esperti esterni. La “passione” e l’energia fanno parte con evidenza della stessa tipologia di risorse primarie indispensabili al superamento delle congiunture critiche. Gianna Elisa Berlingerio Dirigente del Servizio Provveditorato ed Economato della Regione Puglia 3 Delibera di Giunta regionale della Puglia n. 1526 del 24 luglio 2014, pubblicata nel B.U.R.P. n. 115 del 26 Fig. 1 - Progetto Legend - Paesi coinvolti ed impianti realizzati agosto 2014.
1.2 La climatizzazione geotermica nelle strategie di miti- • consente di far fronte, con minore consumo di risorse, alle sempre più ricorrenti ondate di calore attese nella nostra area geografica (adattamento); gazione ed adattamento ai cambiamenti climatici • riduce gli effetti negativi dello scambio termico con l’aria nei centri urbani at- traverso l’uso sostenibile del sottosuolo come accumulatore termico (cessione di I più recenti orientamenti strategici a tutti i livelli istituzionali evidenziano la ne- calore al suolo d’estate e prelievo del calore d’inverno); cessità di mettere in atto azioni indirizzate a mitigare l’effetto indotto dall’uomo sui • consente di ottenere condizioni di benessere negli ambienti con consumi inferio- 6 cambiamenti climatici e favorire l’adattamento delle società nei confronti degli ef- 7 ri ad altre tecnologie; fetti di tali cambiamenti. • nelle condizioni climatiche pugliesi è possibile dimensionare gli impianti per il Le azioni di mitigazione affrontano le cause del Cambiamento Climatico (CC) all’o- parziale utilizzo in free cooling. rigine, riducendo le emissioni di gas a effetto serra e/o attuando azioni di riforesta- zione per sottrarre gas serra all’atmosfera mentre le azioni di adattamento tentano Un altro aspetto importante delle strategie di adattamento è quello di stimolo a co- di ridurre i rischi legati alle conseguenze dei cambiamenti climatici ad esempio fa- gliere i vantaggi derivanti dalle eventuali opportunità che si potranno presentare vorendo la tutela delle risorse idriche in vista di fenomeni siccitosi o attuando inter- con l’attuazione delle azioni stesse di adattamento. In generale, l’uso dello scambio venti di difesa del suolo per mettere in sicurezza il territorio nei confronti di precipi- termico con il sottosuolo (c.d. “geoscambio”) consente di beneficiare di diversi aspetti tazioni intense. positivi economici ed ambientali oltre a quelli già descritti. È necessario attuare, in maniera complementare, sia azioni di mitigazione sia di adattamento perché anche se le emissioni verranno ridotte, evitando il progredire In particolare, il geoscambio può essere sintetizzato come segue: del CC, l’adattamento rimane necessario per affrontare i cambiamenti globali già in • necessita di minore infrastrutturazione (non sono necessarie reti metano né ser- atto e per far sì che comunità “resilienti” riescano a conservare le risorse necessarie batoi gas, salvo che per i sistemi ad assorbimento a gas) rappresentando una scel- a continuare nel percorso di sostenibilità ambientale. ta opportuna specie in Aree Protette per garantire il minore impatto ambientale; Il riscaldamento e raffrescamento degli edifici incide significativamente sul totale • nei processi produttivi è integrabile con sistemi di recupero del calore da fluidi delle emissioni di gas serra specie se si considerano, oltre alle emissioni per riscalda- diversi (reflui, aria, acqua di processo, ecc.) consentendo forti economie di produ- mento da combustione anche le emissioni a monte, correlate ai consumi elettrici e ai zione; processi di combustione in centrale nel caso di fonti fossili. • ha un impatto positivo sulla “green economy” locale in quanto comporta la pro- In questo settore, l’efficienza delle tecnologie e il ricorso alle energie rinnovabili sono gettazione, realizzazione e gestione di piccoli impianti con grande diffusione ter- strategici. ritoriale. Questo si traduce in ricadute favorevoli, oltre che per il positivo impatto Le pompe di calore (PdC) sono considerate una delle tecnologie chiave per aumentare ambientale diffuso, anche per l’impulso alla microeconomia locale (produzione, l’efficienza di utilizzo dell’energia consentendo, quindi, la riduzione delle emissioni installazione, manutenzione); dei gas serra e le PdC geotermiche possono attuare lo scambio termico accedendo ad • prevede in generale un trascurabile o nullo consumo di suolo. una risorsa che, a patto di una corretta progettazione e gestione, può essere conside- rata rinnovabile. L’obiettivo generale perseguito con il progetto LEGEND è quello di riconoscere i van- La climatizzazione geotermica perciò: : taggi e gli svantaggi delle diverse tecnologie e delle loro opportunità per lo sviluppo • è applicabile ad un comparto molto energivoro, con una grande potenzialità nella futuro e l’inserimento degli impianti geotermici nella zona di destinazione. L’analisi riduzione di consumi di energia, combustibili ed emissioni (mitigazione); è stata possibile, considerando informazioni sulle condizioni geologiche e idrogeolo- • contribuisce alla riduzione delle emissioni dovute a combustione per riscalda- giche, sulle proprietà termiche del terreno, sulle condizioni atmosferiche, sui regola- mento specie nei centri urbani; menti e sui programmi d’incentivazione realizzando anche un focus sull’accettabili- • consente la riduzione dei consumi energetici per riscaldamento/raffrescamento tà sociale delle pompe di calore su scala locale. e delle corrispondenti emissioni in centrale; Nel prosieguo si sintetizzano gli aspetti in riferimento alla realtà della Puglia per • è pienamente integrabile con altre FER (Fonti di Energia Rinnovabile) e consente comprendere come la geotermia possa essere applicata e quali incidenza abbia di raggiungere l’autosufficienza energetica dell’immobile con minori superfici di nell’ambito regionale. installazione, ad esempio di fotovoltaico e solare termico, in ragione dei minori consumi elettrici e della maggiore efficienza rispetto ad altri sistemi;
1.3 Caratteri topografici, geologici ed idrogeologici La gran parte della Regione, che rappresenta la porzione sudorientale emersa della Placca carbonatica adriatica, è costituita da spesse sequenze di calcari e dolomie for- La Regione Puglia si estende per 19.357 km2 ed è bagnata dal Mar Adriatico a Nord e matisi all’interno della Piattaforma carbonatica durante il Cretacico (Ricchetti, 1972), ad Est e dal Mar Ionio a Sud. Amministrativamente è divisa nelle sei Province: Bari ricoperte da rocce carbonatiche bioclastiche, calcareniti e argille (Fig. 3). (capoluogo regionale), Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto e BAT (Barletta-Andria-Trani). Dal Pleistocene inferiore all’Olocene, la Regione subì un generale sollevamento sino Topograficamente, il territorio regionale è caratterizzato, da Nord a Sud, da una suc- a raggiungere l’attuale conformazione (Doglioni et alii, 1994). Oggi, la Puglia è fram- 8 9 cessione graduale di quattro settori geografici: il Gargano, il Tavoliere, le Murge ed mentata in alti e bassi strutturali da una serie di faglie in direzione NO-SE (Ricchetti, il Salento, ai quali si aggiunge l’Appennino Dauno, una porzione della Catena Ap- 1972). penninica che si innalza sino ai 1152 m dei Monti della Daunia chiudendo a Ovest il In conseguenza dei suddetti eventi geodinamici, le successioni carbonatiche puglie- Tavoliere e la pianura costiera. si mesozoiche, ma anche quelle cenozoiche e quaternarie, sono state interessate da Il Gargano è un promontorio caratterizzato da una superficie ondulata e da pendii fenomeni carsici a più riprese e per lunghi periodi (Palmentola, 1987), i quali hanno terrazzati, con ampi boschi e copertura vegetale prevalentemente arbustiva. prodotto un’estesa rete di cavità e condotti sotterranei. Il Tavoliere, rappresenta la più vasta pianura presente nel Sud Italia, caratterizza- to principalmente da aree a pascolo ed agricole. Si affaccia sul Mar Adriatico sia ad Ovest del Gargano sia a Sud-Est, con coste basse, sabbiose ed orlate da dune costiere. Procedendo verso Sud-Est, si passa all’Altopiano delle Murge che degrada dolcemen- te verso la costa adriatica con ampi terrazzi d’origine tettonica, caratterizzati da su- perfici agricole a seminativi o a colture permanenti. Il paesaggio del Salento è molto simile a quest’ultimo settore con una più marcata alternanza di alti e bassi morfolo- gici anch’essi di origine tettonica (Fig. 2). Fig. 3 - Unità litologiche della Regione Puglia Il Promontorio del Gargano corrisponde ad un largo plateau calcareo lievemente in- clinato in direzione Nord-Ovest e delimitato da ripide ed alte scarpate, che si eleva bruscamente dal territorio circostante e dal mare (circa 1000 m. s.l.m.). Il promontorio garganico è assimilabile ad un horst il cui nucleo è rappresentato dai calcari di scogliera caratterizzati in superficie da una notevole densità (100 per km2) Fig. 2 - Topografia ed uso del suolo della Regione Puglia di doline (Baboçi et alii, 1991) (Fig. 4).
da Nord-Ovest a Sud-Est. Le faglie sono in genere sub verticali e di tipo distensivo, la loro direzione prevalente è NO-SE e NE-SO (Zezza, 1975). In tale area son presenti alcune delle doline più note della regione. Il Salento, la porzione di territorio più a Sud della regione, è rappresentato da una pe- nisola allungata in direzione NO-SE. Le facies calcareo-dolomitiche del Salento sono riferibili, dal punto di vista litologico e ambientale, ai depositi di piattaforma carbo- 10 11 natica delle Murge con i quali presentano strette analogie petrografiche (Zezza, 1975). Pur costituendo il settore topograficamente meno elevato della regione, il Salento è caratterizzato dall’alternanza di alti e bassi strutturali: ai primi, corrispondono esili dorsali denominate serre, orientate circa NNO-SSE. Alle due estremità del Tavoliere si trovano i 2 principali fiumi della Regione: il Fortore e l’Ofanto (Fig. 5). Entrambi nascono dall’Appennino e si gettano nel Mar Adriatico. Gli altri corsi d’acqua sono il Candelaro, il Cervaro e il Carapelle che scendono dall’Ap- pennino e attraversano il Tavoliere con portate modeste e regime tipicamente tor- rentizio. Assai meno rilevanti sono i modestissimi corsi d’acqua superficiali che inte- ressano il Gargano, le Murge ed il Salento, dove invece sono assai vistosi i fenomeni carsici superficiali e ipogei. I bacini lacustri più vasti e interessanti sono i due laghi costieri di Lesina e Varano situati ai piedi del versante nord-occidentale del Gargano. Fig. 4- Assetto strutturale della Regione Puglia I blocchi dell’horst garganico costituiscono delle monoclinali orientate con le prin- cipali direttrici tettoniche: le faglie a direzione appenninica (NNO-SSE) e quelle a di- rezione garganica (E-O) (Martinis, 1965). Le prime, presenti in tutto il promontorio, si sviluppano particolarmente tra il nucleo dell’horst e la fascia perimetrale occiden- tale del Gargano, dove raggiungono vistosi rigetti; le seconde prevalgono nella zona centro-meridionale. Fra gli allineamenti tettonici secondari prevalgono le faglie a direzione anti-appenninica (NE-SO) (Zezza, 1975). Le Murge individuano un vasto altopiano carbonatico che, dalla sua massima quo- ta, rappresentata dai 678 m. s.l.m. del Monte Caccia, degrada ad Est verso il Mare Adriatico, delimitato sul versante opposto da una scarpata con dislivelli e pendenze variabili. Sulle Murge, separate dal Gargano e dalle serre del Salento rispettivamente dal Tavoliere e dalla Piana di Lecce, affiorano le facies di piattaforma carbonatica, lo- calmente coperte da calcareniti quaternarie (Zezza, 1975). Le Murge formano nel loro complesso una monoclinale, piegata e fagliata, bordata a Nord-Ovest, al confine con il Tavoliere, da una faglia materializzata dalla valle dell’Ofanto ed a Sud-Ovest, verso la fossa Bradanica, da una significativa discontinuità tettonica che segue il decorso della scarpata delle Murge. Fig. 5: - Principali bacini e corsi d’acqua della Regione, Aree vulnerabili da contaminazione salina, zone di I fenomeni plicativi e disgiuntivi danno luogo ad effetti morfologici più o meno vi- Protezione Speciale Idrogeologica. stosi rappresentati da allineamenti di alture collinari, depressioni e scarpate. I piega- menti sono piuttosto blandi e mostrano direzioni assiali prevalentemente disposte
1.4 Le proprietà del terreno: parametri termici ed idraulici I principali serbatoi idrici sotterranei della Puglia sono costituiti dalle successioni carbonatiche mesozoiche di avampaese, che costituiscono il Gargano, le Murge e il La conducibilità termica, definita come la quantità di calore che fluisce in un’unità Salento, ma falde importanti si rinvengono anche nei depositi clastici di età quater- di tempo attraverso un’area unitaria di un determinato materiale a causa della for- naria, nel Tavoliere, nella piana brindisina e in quella dell’arco ionico-tarantino. mazione di un gradiente unitario (Clarke et al, 2008), è una misura dell’attitudine Le falde, alimentate dalle precipitazioni stagionali, ricevono apporti dalle acque di una sostanza a trasmettere calore quindi, un parametro termico significativo ed marine e da acque connate che si rinvengono nelle parti più profonde del substra- 12 13 essenziale per la corretta progettazione delle tecnologie della geotermia a bassa en- to dell’avanfossa appenninica e la circolazione idrica è influenzata da locali fattori talpia. Uno degli output prodotti dal progetto VIGOR (www.vigor-geotermia.it), con stratigrafici e strutturali, oltre che dalla distribuzione del carsismo (Maggiore e Pa- il quale il LEGEND si pone in continuità, è la Carta della conducibilità elaborata sulla gliarulo, 2004). base delle seguenti attività: definizione e assegnazione di pesi su base bibliografica Gli acquiferi pugliesi sono suddivisi in base alla diversa permeabilità in due princi- per i valori di conducibilità termica per le diverse litologie (rocce e materiali sciolti, pali tipologie: gli acquiferi fessurati carsici e quelli porosi. La penisola salentina, in saturi o insaturi) presenti in Puglia; validazione di tali valori mediante confronto con particolare, è caratterizzata dalla presenza, in più aree, di acquiferi superficiali la cui quelli misurati in situ e in laboratorio mediante utilizzo di strumentazione specifica formazione è stata favorita dalla presenza di orizzonti impermeabili che bloccano per testare le proprietà termiche dei terreni; assegnazione di un valore ragionato di nel loro percorso le acque di percolazione di origine meteorica, favorendone l’accu- conducibilità per le unità geologiche più rappresentative della Regione Puglia (Tab. 1) mulo (Baldassarre et al., 2000; Calò et al., 1990). ovvero quelle caratterizzate dalla maggiore estensione areale (km2) e dalla densità di Tra le grandezze fisiche che caratterizzano il comportamento del terreno dal punto popolazione più alti. di vista termico vi è la distribuzione della temperatura nel sottosuolo. In assenza Le attività svolte hanno portato alla risultante carta della conducibilità termica della di anomalie termiche superficiali (come nel caso della Puglia) la temperatura me- regione Puglia utile alla definizione del potenziale geotermico e allo sviluppo e diffu- dia annua del suolo coincide con la temperatura media annua dell’aria della località sione delle relative tecnologie sul territorio regionale (Di Sipio et al., 2013). considerata (Galgaro et al., 2012). In Puglia, la maggiore variazione delle temperature massime annue dell’aria è di. Tipo Conducibilità termica W / (m . k) 7 °C, mentre quella delle temperature minime annue dell’aria è di 6 °C. Il valore me- Calcare 1,7 - 2,8 dio di temperatura del primo sottosuolo è di circa 14 °C ed è possibile individuare Argilla 1,5 - 2,1 diverse zone climatiche quali, ad esempio, il promontorio del Gargano o le aree su- Sabbia 1,2 - 1,4 bappenniniche, caratterizzate da una temperatura media inferiore rispetto alle zone Arenaria 2,1 limitrofe (effetto evidentemente dovuto alle diverse situazioni altimetriche). Conglomerato 2,3 L’informazione ottenuta può essere utilizzata, da un lato, nella definizione del gra- Materiale sciolto 0,6 - 2,2 diente geotermico locale una volta associato a informazioni di temperatura in pro- fondità, dall’altro, nella progettazione termotecnica di impianti geotermici per la Tabella. 1: Conducibilità termica (massima e minima) dei litotipi pugliesi più comuni climatizzazione (Botteghi et al, 2013). Mentre la temperatura del terreno superficiale è strettamente correlata alla temperatura media annua dell’aria ed il calore che ne Oltre alla presenza o assenza di acqua nei materiali del sottosuolo, che influisce di- deriva è direttamente determinato dall’energia solare assorbita dalla superficie, a rettamente sui valori di conducibilità termica, lo scambio termico con il sottosuo- profondità maggiori agisce invece prevalentemente il flusso geotermico di origine lo, su cui si basano le tecnologie della geotermia a bassa entalpia, è influenzato da endogena. numerosi parametri idrogeologici ed idraulici quali la porosità, la permeabilità, la Per il calcolo del gradiente termico (Fig. 6) si fa riferimento al flusso di calore i cui conducibilità idraulica ed il gradiente ecc. valori sono ricavati dalla carta redatta nell’ambito del Progetto GeoThopica (http:// Tali parametri sono necessari, ad esempio, per la determinazione della velocità di geothopica.igg.cnr.it) che mostra valori di flusso termico intorno a 30 mW/m2 per la flusso di falda che, a sua volta, può influire positivamente sull’efficienza degli scam- quasi totalità del territorio regionale fatta eccezione per la zona interna delle Murge biatori di calore che rendono possibile lo scambio termico col sottosuolo (Botteghi dove si raggiungono picchi fino a 80 mW/m2 (Botteghi et al., 2013). et al., 2012). In generale, sia l’elevato grado di carbonatiche carsismo e la presenza di La figura che segue esplica chiaramente il flusso geotermico nella Regione Puglia e diverse falde acquifere, anche a bassa profondità, rendono l’intera regione un terri- contribuisce ad indirizzare gli interventi. torio attraente dal punto di vista geotermico.
1.5 La capitalizzazione dei risultati del Progetto VIGOR Il Progetto LEGEND, per le attività che riguardano la Regione Puglia, capitalizza i ri- sultati del Progetto VIGOR, acronimo di “Valutazione del potenziale Geotermico delle Regioni della convergenza”, finanziato su risorse del POI Energie Rinnovabili e Ri- 14 sparmio Energetico 2007-2013. 15 Il progetto VIGOR, è nato da un’intesa operativa tra il Ministero dello Sviluppo Eco- nomico - Dipartimento Generale per l’Energia Nucleare, le Energie Rinnovabili e l’Ef- ficienza Energetica (DGENRE) e il CNR - Dipartimento Terra e Ambiente (DTA). VIGOR ha svolto attività di raccolta ed organizzazione dei dati di interesse geotermico, di valutazione delle risorse superficiali, di determinazione del potenziale geotermico, di comunicazione ed informazione in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. Gli obiettivi generali perseguiti da VIGOR hanno consentito il raggiungimento dei seguenti risultati: • esaminare lo stato delle conoscenze ed uniformare la base di dati nelle diverse Regioni; • identificare le potenziali fonti di utilizzazione dell’energia geotermica nelle Re- gioni della Convergenza ed effettuare una valutazione geologica, strutturale e Fig. 6 - Carta del Flusso geotermico idrodinamica di queste aree; • fornire indicazioni e raccomandazioni per l’uso esteso delle risorse geotermiche Il riconoscimento di aree sottoposte a particolari vincoli e/o tutele è un altro aspetto nelle Regioni della Convergenza, nel contesto dell’impegno dell’Unione Europea da considerare quando si considera l’impiego delle tecnologie della geotermia a bas- per l’energia sostenibile, garantendo nel contempo il massimo rispetto per l’am- sa entalpia. biente; Sul punto, a livello nazionale il riferimento legislativo più importante in materia è il • veicolare informazioni e conoscenze specifiche e modelli di intervento derivanti D.Lgs. 152/2006 che stabilisce norme in materia ambientale con particolare attenzio- dalla realizzazione del progetto. ne alla tutela e al rispetto delle aree di salvaguardia delle risorse idriche, sia sotterra- Il Progetto Legend, finanziato nell’ambito del Programma IPA CBC Adriatico, ha decli- nee sia di superficie. In particolare, le opere di presa delle acque superficiali e sotter- nato in maniera più dettagliata gli obiettivi di VIGOR per la Regione Puglia. ranee, intese come prelievo di acqua, sono regolamentate principalmente attraverso Il progetto VIGOR ha promosso l’estensione dell’utilizzo del calore geotermico per la creazione di aree suddivise in zone di tutela assoluta e zone di rispetto (Art. 94), produrre in maniera economica ed ambientalmente sostenibile, sotto il profilo am- coincidenti rispettivamente alle “aree immediatamente circostanti le derivazioni” bientale, elettricità e/o calore tramite una risorsa rinnovabile globalmente distribu- da proteggere adeguatamente e da adibire esclusivamente ad opere di presa e a in- ita e sempre disponibile. frastrutture di servizio, e a “porzioni di territorio circostanti le zone di tutela assoluta Gli obiettivi specifici individuati e raggiunti hanno consentito di mappare lo stato da sottoporre a vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare qualitativamente”. attuale delle conoscenze, identificare le potenziali fonti di utilizzazione, fornire indi- La figura 5 mostra le aree sottoposte a tutela della Regione Puglia; il settore delle cazioni e raccomandazioni, veicolare le informazioni derivanti dai risultati prodotti Murge presenta aree a protezione speciale individuate per limitare l’inquinamento nell’ambito del progetto per imparare a utilizzare e a coltivare una risorsa preziosa, dell’acquifero carsico, mentre tutta la costa adriatica e ionica, e gran parte di quella senza sfruttarla. garganica, è soggetta a fenomeni di intrusione salina. Inoltre, la maggior parte delle VIGOR rappresenta, quindi, un ottimo punto di partenza per affermare il nuovo pa- sorgenti e dei pozzi a uso idropotabile ricadono in zone di tutela assoluta e di rispetto radigma energetico legato alla generazione diffusa e distribuita di energia da fonti (Botteghi et al., 2013). rinnovabili poiché l’energia geotermica incide sensibilmente sui risparmi energetici Per approfondimenti rispetto alle previsioni di tutela delle acque superficiali e sotterranee si rimanda al e sulla riduzione della produzione di emissioni di CO2 apportando perciò significativi Piano di tutela delle acque della Regione Puglia disponibile al link: http://www.regione.puglia.it/index. php?page=documenti&id=29&opz=getdoc contributi alla lotta ai cambiamenti climatici (Bellani et al., 2014).
Il risultati sono disponibili sul sito www.vigor-geotermia.it I settori indicati corrispondono alla quasi totalità della penisola salentina, alla costa Con il progetto Legend la ricchezza delle conoscenze acquisite ha consentito di svi- barese, ad un’ area compresa fra il Fiume Ofanto e le Murge, alle aree a nord di Man- luppare una fase applicativa consistente nella realizzazione dell’impianto pilota fredonia ed in alcuni tratti lungo la costa del Gargano. della masseria “Le Cesine” ed una fase divulgativa attraverso l’organizzazione dei Le aree, invece, caratterizzate da valori più bassi di energia specifica scambiata con seminari e dei workshop e la redazione di pubblicazioni quali il Local Recommen- il terreno coincidono con piccole porzioni situate più internamente alle province di dation paper ed il presente Local Handbook. Le iniziative hanno anche ottenuto una Bari e BAT, nell’area Sub-Appenninica e sul promontorio del Gargano (Fig. 9). 16 17 notevole eco sulla stampa locale e nazionale, sia di natura tecnica che informativa. 1.6 La classificazione delle Risorse Geotermiche La classificazione delle risorse geotermiche non è univoca, ma si considera in questo caso quella del Decreto Legislativo 11 febbraio 2010, n. 22 “Riassetto della normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, a norma dell’art. 27, comma 28, della Legge 23/07/2009, n. 99” (pubblicato nella G.U. n. 45 del 24/02/2010): a) sono risorse geotermiche ad alta entalpia quelle caratterizzate da una tem- peratura del fluido reperito superiore a 150 °C; b) sono risorse geotermiche a media entalpia quelle caratterizzate da una tem- peratura del fluido reperito compresa tra 90 °C e 150 °C; c) sono risorse geotermiche a bassa entalpia quelle caratterizzate da una tem- peratura del fluido reperito inferiore a 90 °C. Per “bassissima entalpia” si intende lo sfruttamento dello scambio termico con il sottosuolo e con le acque sotterranee (a temperature usualmente intorno a 30-40 °C) entro le profondità (100-400 m) per la climatizzazione degli ambienti e l’utilizzo diretto del calore nei processi produttivi. Alla luce di questi riferimenti, le valutazioni del progetto VIGOR nelle quattro Regio- ni della Convergenza hanno consentito di redigere le seguenti mappe: Fig. 9- Carta dell’energia specifica scambiata col terreno - circuito chiuso (www.vigor-geotermia.it) 1) potenziale geotermico superficiale; 2) idoneità all’utilizzo di sistemi a circuito aperto; Per quanto concerne, invece, la Carta d’idoneità all’utilizzo dei circuiti aperti, in figu- ra 10, essa descrive la probabilità d’intercettare la falda entro i primi 100 m, tenendo 3) potenziale geotermico profondo; conto anche dei vincoli a carattere idrogeologico. 4) potenziale tecnico per le carbonatiche; Dalla Carta è possibile notare che la quasi totalità del territorio regionale ricade in 5) del potenziale tecnico per la produzione di energia elettrica. classi di idoneità “discreta” ed “elevata”, questi ultimi settori sono presenti nella par- te più occidentale del Salento, nelle Murge, nel Foggiano ed a ridosso dell’area sub- Considerando gli obiettivi di LEGEND, sono di seguito introdotti i due elaborati rela- appenninica. tivi alla valutazione del potenziale di geoscambio termico per i circuiti chiusi e d’ido- Restano escluse da tali applicazioni le aree ad ovest del Tavoliere, quelle sub-appen- neità all’utilizzo dei circuiti aperti. niniche, risultate poco sfruttabili anche con impianti a circuito chiuso, quelle a sud- Relativamente alla possibilità di sfruttare la risorsa superficiale (sino a profondità di ovest e lungo tutto il confine occidentale della Regione. circa 100 m) mediante sistemi con pompe di calore a circuito chiuso, la Carta del geo- scambio evidenzia che in alcuni settori della regione è possibile ottenere un discreto scambio termico (> 100 kwh/m2).
1.7 Il contesto del fabbisogno energetico: dall’Europa alla regione Puglia In Europa, il patrimonio edilizio esistente per il suo sostentamento energetico assor- be più del 40% del consumo totale di energia; di tale percentuale, circa il 63% (corri- 18 spondente al 25% del totale) è rappresentato dagli edifici residenziali. 19 Nel settore residenziale l’energia è principalmente utilizzata per usi elettrici (illumi- nazione, elettrodomestici ecc.) e per usi termici quali il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e usi per la cottura. Entrambi gli utilizzi finali sono sod- disfatti dalla maggior parte dalle fonti fossili (petrolio, gas naturale, ecc) (Fracastoro e Serraino, 2011). Mediamente in Italia, la domanda per il riscaldamento supera di gran lunga quella di acqua calda sanitaria e degli usi per la cottura, costituendo quasi l’80% dei con- sumi finali del settore. Il riscaldamento residenziale è dunque considerato uno dei settori potenzialmente in grado di dare un forte contributo alla riduzione delle emis- sioni di CO2 ed una notevole spinta all’aumento dell’efficienza energetica mediante interventi di miglioramento dei processi di conversione dall’energia primaria agli usi finali (ARTI, 2009). Tuttavia, nelle regioni caratterizzate da clima mite, come la regione Puglia, la do- Fig. 10 - Idoneità all’utilizzo di sistemi a circuito aperto in Puglia (www.vigor-geotermia.it). manda di energia per il riscaldamento diminuisce, influenzando la valutazione degli utilizzi per la produzione di acqua calda sanitaria e per la cottura e di conseguenza la stima della domanda di energia per il riscaldamento degli ambienti come esplicato dalla seguente tabella.(Tab. 2). Residenti Fabbisogno Consumo di Riscaldamento Total SPEC medio calorico calore per resi- SPEC [kWh/ [Mio.] [°C giorno] denti [ktoe] [kWh/m2] m2] Puglia 4.0 1.44 516 73 33 Italia 57,9 1.912 19.250 127 83 Tab. 2 - Dati relativi ai fabbisogni energetici residenziali (Fracastoro e Serraino, 2011) dove SPEC significa Consumo Specifico di Energia Primaria I temi energetici in Puglia sono molto dibattuti sia per la produzione, sia per il con- sumo. Il territorio pugliese, che si estende per 19.540 km2 con una densità abitativa di circa 209 abitanti/km2, su un totale di 4.085.803 abitanti, è contraddistinto dalla
presenza di numerosi impianti di produzione di energia elettrica funzionanti sia con GWh fonti fossili sia rinnovabili. I principali vettori energetici in Puglia sono l’elettricità, il gas naturale e l’energia da biomasse ed i settori con i più alti tassi di consumo risultano essere quello industria- 92.222 82.961 le e quello domestico/residenziale. 76.964 L’analisi dei consumi finali per settore riferiti alla tipologia di utenza nelle varie pro- 69.255 54.472 20 50.990 58.164 21 vince riporta la città di Taranto come quella più energivora in quanto assorbe il 44% 48.315 54.150 50.635 47.080 48.441 del totale dei consumi energetici in Puglia con più di 2/3 (76%) del consumo allocato 47.715 46.810 nel settore industriale. 44.199 39.519 42.338 51.117 49.137 45.823 La città di Lecce caratterizzata da consumi ben equilibrati nei settori civile (17%), ter- 35.670 35.067 36.994 41.623 41.875 ziario (18%), agricoltura (13%) e trasporti (22%) e da un settore industriale invece poco 32.815 energivoro (2%). La città di Foggia con il settore agricolo come principale utente energetico (34%); quella di Brindisi con utenza equamente distribuita (10-11% in tutti i settori). 18.862 10.796 Infine, la città di Bari che registra un forte consumo nei settori civili e terziario (43%), 1.505 1.958 4.705 4.507 2.700 3.587 4.499 9.126 9.666 13.407 4.662 5.341 4.575 5.107 meno nel settore industriale (7%). 5.437 5.325 5.527 5.257 5.966 5.569 5.520 7.557 9.440 10.832 12.487 2000 2001 2002 2003 2004 5.342 5.376 5.654 La provincia di Bari è quella caratterizzata dal più alto numero di edifici residenziali 2005 2006 5.592 2007 2008 2009 2010 e dalle recenti analisi dei consumi a livello provinciale emerge anche il ruolo predo- 2011 2012 minante del settore residenziale nel capoluogo, con il 43% dei consumi. Il consumo medio di gas di una famiglia in Italia è di 964 m3/anno. L’entità dei con- sumi è piuttosto variabile fra regione e regione, ma risulta abbastanza uniforme in tutta l’Italia meridionale. Fig. 11 - Potenza installata e produzione di energia elettrica in Italia (GSE, 2012) Relativamente alla produzione lorda di energia elettrica, con 37.000 GWh prodotti contro i 19.900 GWh del suo fabbisogno, oggi la Puglia produce da tutte le fonti di Anche in Puglia, coerentemente con i trend nazionali, dal 2008 in poi, la produzione energia, rinnovabili e non, l’86% di energia elettrica in più rispetto alle sue necessità di energia da fonti rinnovabili è molto cresciuta, registrando nuovi record ogni anno. di consumo (ARPA, 2011). Durante il 2011, la produzione di energia rinnovabile in alcune province pugliesi è In termini di produzione totale, la Puglia è seconda in Italia soltanto alla Lombardia, stata fra le più alte del sud Italia. Foggia e Bari rappresentano rispettivamente il 3% a differenza della quale è però dal 1997 un’esportatrice netta di energia a favore di ed il 2% della produzione totale nazionale di energia da rinnovabili (GSE, 2012). altre Regioni. Mentre, la produzione idroelettrica è principalmente concentrata nel nord Italia, la Negli ultimi dieci anni, le fonti energetiche rinnovabili hanno avuto un ruolo sempre regione detiene il primato con una produzione del 25,32% dell’energia eolica nazio- più importante all’interno del sistema elettrico nazionale. nale e del 19,26% dell’energia fotovoltaica. Alla fine del 2012 gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili rappre- Relativamente all’ eolico, in Puglia si sono sviluppati sistemi di differenti potenze e sentano circa il 37% della potenza totale installata in Italia e il 31% della produzione prevalentemente impianti di piccola taglia (1-200 kW) usati per produrre elettricità lorda totale, raggiungendo un record di 92,222 GWh (GSE, 2012) (Fig. 11). per piccoli gruppi di utilizzatori. La regione figura come quella con la maggiore capa- cità installata (1.985 MW) in Italia con circa 3.238 GWh prodotti e con 592 MW instal- lati nel corso del 2012. La provincia di Foggia detiene il primato nazionale con circa il 20,8% ci capacità installata (GSE, 2012). Nel 2012, la Puglia è stata la regione interessata dall’incremento più alto in produzio- ne da fotovoltaico che ammontava a circa 3.491 GWh, circa il 18,5% sul totale nazio- nale. Quella di Lecce è storicamente la provincia con la maggiore concentrazione di impianti fotovoltaici (GSE, 2012).
Per quanto riguarda l’energia da biomasse il contributo regionale è ancora molto esi- 1.8 Aspetti tecnico normativi per l’installazione degli im- guo. Gli impianti a biomassa presenti nel sud Italia e precisamente in Puglia, Campa- pianti geotermici nia ed in Calabria, raggiungono insieme solo il 18,0% del totale nazionale. Comunque, per questa Regione si registra un importante ricorso ad altre fonti ener- LEGEND ha potuto usufruire anche di una serie di elaborati redatti nell’ambito del getiche rinnovabili elettriche quali il solare e l’eolico mentre non sussistono le con- Progetto VIGOR (es. Bruno et al. 2011) mirati alla ricognizione della normativa di rife- dizioni per la produzione di energia elettrica da fonte geotermica (dati 2011 e 2012 in rimento per gli utilizzi geotermici in Puglia. 22 23 Tab. 3), esiste invece un’ampia disponibilità di utilizzo del suolo per la produzione di I potenziali utenti delle risorse geotermiche (privati, operatori industriali, ammini- energia termica a bassa e bassissima entalpia. strazioni pubbliche) hanno ad esempio a disposizione informazioni aggiornate a gen- naio 2013 (http://www.vigor-geotermia.it/images/download/iter_31gennaio2013. Fonte N° (2011) MW (2011) N° (2012) MW (2012) pdf) sui percorsi autorizzativi per lo sfruttamento della risorsa nel territorio di inte- Idroelettrico 4 1,6 4 1,6 resse. Eolico 257 1.393,5 372 1985,1 I vantaggi offerti dalla geotermia sono molteplici, ma non vanno sottostimati i limiti Solare 22.926 2.186,2 33.568 2449,1 e, in particolare, la necessità di valutare accuratamente i molti aspetti tecnici che Geotermico - - - - possono determinare la riuscita o il fallimento di un progetto di un impianto geoter- Biomasse 32 228,6 49 296,1 mico e soprattutto la sostenibilità ambientale dell’impianto. Infatti, in questo setto- re, la competenza, la professionalità del personale (Manzella et al., 2014) e il rispetto Tab. 3 - Numero di impianti realizzati nel 2011 e nel 2012 da risorse rinnovabili e potenze prodotte (GSE, 2012) della normativa vigente sono di estrema importanza. Attualmente, nella Regione Puglia i principali riferimenti normativi a cui fare capo per l’installazione di un sistema GCHP, sono elencati di seguito a titolo esemplifica- tivo ma non esaustivo: Leggi e Regolamenti Riferimenti in merito alle indagini sulle acque e all’esplorazione geologica: • Regio Decreto 11 Dicembre 1933 Riferimenti in merito alle Pompe di calore e all’Energia Geotermica: • Regio Decreto 29 Luglio 1927, n. 1443; • Legge 23 Luglio 2009 n. 9 (Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia); • D. Lgs. N. 22 (11 Febbraio 2010); • D.Lgs. n. 28/2011 - Attuazione della direttiva 2009/28/CE In Puglia, oggi, è possibile distinguere due differenti procedure per le piccole utilizza- zioni, dedicate al riscaldamento/raffrescamento degli ambienti e all’utilizzo diretto del calore nelle attività produttive, per i due tipi di circuiti: a) Sistemi a circuito aperto In merito alle piccole utilizzazioni locali di cui all’articolo 10 comma 1 del D.Lgs. 22/2010, la Regione Puglia si attiene al Testo Unico sulle acque e gli impianti elettrici, di cui al Regio Decreto 1775/1933 e alla Legge Regionale 18/1999 e successive modifi- che e integrazioni “Disposizioni in materia di ricerca ed utilizzazione di acque sotter- ranee”.
L’iter autorizzativo per gli impianti a circuito aperto con prelievo di acqua di falda Altri contenuti sull’argomento saranno riportati nell’ambito del Piano Energetico da pozzo prevede, “come riferito dalla L.R. 18/1999”, un’autorizzazione all’escavazione Regionale Ambientale, in via di definizione. di pozzi per scopi di ricerca finalizzata all’utilizzazione di acqua e la domanda deve Attualmente, in assenza di specifiche indicazioni normative, qualora siano previsti essere corredata della documentazione tecnica riportata in allegato dalla suddetta progetti di questo tipo, andrebbero in ogni caso inviate al Comune competente per legge; una concessione all’utilizzo di acque sotterranee, redatta su carta bollata (en- territorio alcune informazioni specifiche nell’ambito delle ordinarie procedure am- tro un anno dal termine di scadenza dell’autorizzazione alla ricerca) e corredata della ministrative riguardanti la realizzazione e modifica di edifici ed impianti (quali, ad 24 documentazione tecnica indicata dalla normativa, con specifica indicazione dell’uti- esempio, la trasmissione della documentazione relativa al D.M. n.37/08, al D.Lgs. n. 25 lizzo previsto, a pena di inammissibilità. Una copia della domanda deve essere tra- 311/06 e D.P.R. n. 59/09, richiesta di permesso di costruire, D.I.A., S.C.I.A.,C.I.L.). smessa all’Autorità di Bacino competente per territorio per le previsioni del piano di Vanno, inoltre, interessati il “Servizio Lavori pubblici della Regione Puglia, l’ufficio bacino idrografico interessato. Controllo e gestione del P.R.A.E. - Cooperazione e l’Autorità di Bacino” per verificare la La concessione ha durata quinquennale e può essere sospesa, revocata o modificata necessità di adempimenti. nel caso si verifichino situazioni che pregiudichino l’equilibrio della falda o dell’am- Nonostante i sistemi a circuito chiuso siano esclusi dagli adempimenti di VIA, gli biente circostante. Inoltre possono essere richiesti eventuali adempimenti di V.I.A. interventi che ricadono in Zone a Protezione speciale (ZPS) e Sito di Interesse comu- previsti su scala nazionale e regionale. nitario (SIC) devono essere sottoposti a Valutazione d’Incidenza da presentare presso Alle procedure di prelievo di acque per lo scambio termico vanno poi ad aggiungersi la Provincia di competenza, come da DGR 304/2006, in cui sono riportate le direttive quelle per la loro restituzione. per l’attuazione delle diverse fasi della valutazione d’incidenza. Inoltre gli interventi In attesa di definizione e perfezionamento delle deleghe e degli iter amministrativi ricadenti in aree Parco dovranno acquisire il Nulla Osta dell’Ente Parco, quelli in Ri- sul prelievo e successiva restituzione delle acque derivanti dallo scambio termico ai serva l’autorizzazione del Corpo Forestale dello Stato, Ufficio Territoriale per la Biodi- sensi dell’art. 104, comma 2 del D.Lgs 152/06, è opportuno interloquire nel merito del- versità (UTB) competente per territorio, ecc. la procedura con il Servizio Lavori pubblici della Regione Puglia. Occorre trasmettere all’ISPRA” con “trasmettere all’Istituto superiore per la protezio- ne e la ricerca ambientale (ISPRA) la documentazione necessaria per eseguire perfo- razioni che superino i 30 m di profondità ex L. 464/84. b) Sistemi a circuito chiuso Qualora prevista, nell’ambito delle ordinarie procedure amministrative riguardanti Le piccole utilizzazioni che prevedono l’installazione di sonde geotermiche all’in- la realizzazione e modifica di edifici ed impianti, la progettazione e la redazione di terno di perforazioni verticali appositamente realizzate nel terreno a profondità di documentazione tecnica di fine lavori dovrebbe essere redatta da figure professiona- alcune centinaia di metri e comunque non superiori a 400 m, prevedono (come in- li abilitate e presentata al Comune di competenza territoriale ed agli Enti preceden- dicato nel decreto legislativo 22/2010) l’adozione di procedure semplificate da parte temente citati. delle Regioni. Se il progetto di realizzazione di un edificio prevede la costruzione di pali di fonda- Ad oggi, però, la Regione Puglia non ha ancora predisposto alcun iter autorizzativo zione, possono essere inserite delle sonde geotermiche attraverso le quali avverrà lo né registri regionali e monitoraggio degli impianti di produzione di calore da risorsa scambio termico con il suolo. geotermica ovvero sonde geotermiche. Anche la realizzazione di sonde integrate con i pali di fondazione che non prevedono Tuttavia, occorre sottolineare che la Regione Puglia ha avviato un approfondimen- scambio di acqua deve essere specificata nel progetto che si provvederà alla realizza- to sull’argomento, affidando al Politecnico di Bari lo “Studio per l’analisi dello stato zione di pali energetici, curando i rispettivi aspetti progettuali. Non essendo ancora dell’arte sulla geotermia a bassa entalpia nella Regione Puglia”, con D.G.R. n. 456 del aspetto regolamentato nello specifico, vale, quindi, l’indicazione di interessare gli 23 febbraio 2010. Enti competenti in materia. È inoltre prevista, a breve, l’emanazione di un Regolamento Regionale specifico sep- pure, a tutt’oggi, tale azione non sia stata conclusa in assenza del decreto attuativo Esempi di finanziamento e bandi che hanno contenuto indicazioni tecniche: del D.Lgs 3 marzo 2011, n, 28, di recepimento della direttiva 2009/28/Ce in materia di energie rinnovabili in cui sono stabilite “le prescrizioni per la posa in opera degli • Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energeti- impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, ovvero sonde geotermiche, co” (FESR) 2007- 2013 Linea di attività 1.3 “Interventi a sostegno della produzione destinati al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici, e sono individuati i casi in di energia da fonti rinnovabili nell’ambito dell’efficientamento energetico degli cui si applica la procedura abilitativa semplificata (...)”. edifici e utenze energetiche pubbliche o ad uso pubblico”.
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