Lo sviluppo sostenibile in breve 2015 - 17 indicatori chiave per misurare il progresso

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Sviluppo sostenibile e disparità regionali
e internazionali
736-1500

Lo sviluppo sostenibile
in breve 2015
17 indicatori chiave per misurare il progresso

                         Ufficio federale di statistica UST
                         Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE
                         Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC
                         Ufficio federale dell‘ambiente UFAM

                                                                             Neuchâtel, 2015
Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente
senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i
propri bisogni.
Far fronte ai bisogni del presente significa garantire la qualità di vita delle
generazioni attuali nei numerosi ambiti che questa nozione comprende (con-
dizioni di vita materiale, salute, qualità dell’ambiente ecc.).
Per soddisfare i nostri bisogni attuali non si deve però mettere in pericolo la
qualità di vita delle generazioni future né nuocere alle persone che vivono al
giorno d’oggi, in Svizzera o altrove. Proprio per questo lo sviluppo sosteni-
bile tenta di favorire una suddivisione equa delle risorse su scala regionale
e globale.
Il presente opuscolo mostra a che punto si trova la Svizzera sulla via dello svi-
luppo sostenibile. Si articola attorno a quattro domande fondamentali riguar-
danti lo sviluppo sostenibile e fornisce elementi di risposta concisi e facilmente
comprensibili. Queste informazioni sono fornite da 17 indicatori chiave tratti
dal sistema di indicatori MONET.

    Per maggiori dettagli sulla definizione di sviluppo sostenibile e sul
    contesto in cui questo concetto è nato, si veda a pagina 22.
    Un indicatore chiave può rappresentare un gruppo di indicatori e con-
    sente di mettere in risalto in modo semplificato le grandi tendenze e
    gli aspetti salienti di un fenomeno.
    MONET è un sistema di indicatori per il monitoraggio dello sviluppo
    sostenibile. Pensato per informare la popolazione e gli attori politici,
    offre circa 75 indicatori regolarmente aggiornati. Il sistema si basa su
    una serie di principi che traducono gli obiettivi dello sviluppo sosteni-
    bile in richieste concrete.
    Ulteriori informazioni su MONET: www.monet.admin.ch

2
Sulla strada dello sviluppo sostenibile ?
La società svizzera sta procedendo in direzione di uno sviluppo sostenibile ?
A questo proposito le quattro domande seguenti risultano fondamentali:

Soddisfacimento dei bisogni –
qual è la nostra qualità di vita al giorno d’oggi ?
Un reddito sufficiente, la salute, il sentimento di sicurezza: sono tutti biso-
gni che, quando soddisfatti, contribuiscono al benessere della popolazione.
Uno degli obiettivi centrali dello sviluppo sostenibile è quello di permettere a
tutti di vivere degnamente e di godere di una buona qualità di vita.

Equità –
come sono distribuite le risorse ?
La nozione di sviluppo sostenibile si basa sull’esigenza di equità. Ciò signi-
fica garantire a tutte le persone l’accesso equo a importanti risorse quali,
per esempio, la formazione, il reddito, la salute e l’aria pulita. La lotta con-
tro diseguaglianze e povertà dev’essere condotta su scala nazionale e inter-
nazionale.

Preservazione del capitale –
cosa consegniamo ai nostri figli ?
Sviluppo sostenibile vuol dire anche consumare in misura tale da non pre-
giudicare le risorse necessarie ai nostri figli e ai nostri nipoti. La qualità di
vita delle generazioni future dipende in gran parte dallo stato delle risorse
ambientali, economiche e sociali che consegneremo loro, in Svizzera e nel
mondo.

Sganciamento delle risorse –
quanto siamo efficienti nel loro sfruttamento ?
Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, è necessario soddisfare i nostri bisogni
nei limiti tollerati dall’ambiente. Favorire uno sviluppo economico e sociale
senza portare detrimento all’ambiente implica l’adozione di modalità di pro-
duzione e di consumo più razionali ed efficienti.

                                                                               3
Siamo sulla buona strada ?
L’andamento di ogni indicatore è rappresentato dai simboli sotto riportati, che derivano dal
confronto tra l’evoluzione auspicata (freccia bianca su fondo blu) e quella osservata (frec-
cia nera su fondo bianco).

    positivo (verso lo sviluppo sostenibile
    negativo (contrario allo sviluppo sostenibile)
    nessun cambiamento sostanziale

L’andamento degli indicatori è analizzato a partire dal 1992 (anno in cui si è tenuto il Ver-
tice della Terra organizzato dalle Nazioni Unite) fino all’ultimo valore disponibile. Per le serie
più recenti, l’analisi risale all’anno del primo dato disponibile. L’inizio del periodo conside-
rato è contrassegnato nei grafici dal simbolo , qualora non coincidesse con l’inizio del
periodo indicato.

 Soddisfacimento dei bisogni – qual è                     Evoluzione          Valuta-      Pag.
 la nostra qualità di vita al giorno d’oggi ?             auspicata/osservata zione

La salute della popolazione migliora                                                         5
Il redditi aumentano                                                                         6
Aumentano le condanne per reati violenti gravi                                               7
Cresce il tasso di disoccupati ai sensi dell’ILO                                             8

 Equità – come sono distribuite                           Evoluzione          Valuta-      Pag.
 le risorse ?                                             auspicata/osservata zione

Il tasso di povertà diminuisce                                                               9
L’aiuto pubblico allo sviluppo aumenta                                                     10
Il divario salariale tra donne e uomini tende
                                                                                           11
lentamente a ridursi

 Preservazione del capitale –                             Evoluzione          Valuta-      Pag.
 cosa consegniamo ai nostri figli ?                       auspicata/osservata zione

Migliorano le capacità di lettura dei giovani                                              12
Dopo una fase di aumento, il debito pubblico ritorna
                                                                                           13
al di sotto dei livelli del 1992
La quota degli investimenti sul prodotto interno lordo
                                                                                           14
ristagna
Il numero di persone impiegate nella scienza e nella
                                                                                           15
tecnologia aumenta
Aumentano le popolazioni di uccelli nidificanti                                            16
Le superfici d’insediamento occupate pro capite
                                                                                           17
aumentano

 Sganciamento delle risorse – quanto siamo                Evoluzione          Valuta-      Pag.
 efficienti nel loro sfruttamento ?                       auspicata/osservata zione

Nessun cambiamento significativo dell’intensità
                                                                                           18
del trasporto merci
La quota dei trasporti pubblici aumenta                                                    19
Cala il consumo di energia pro capite                                                      20
Diminuisce l’intensità materiale                                                           21

4
Satisfaction des besoins
 Soddisfacimento   dei bisogni
                           – quelle
                               – qualestè notre
                                          la nostra
                                                qualité
                                                    qualità
                                                        de vie
                                                            di vita
                                                               aujourd’hui
                                                                    al giorno
                                                                            ? d’oggi ?

Salute

                              La salute della popolazione migliora

La salute va protetta e promossa
Chi si sente sano è spesso più contento di chi è malato o disabile. Al con-
tempo è anche più produttivo. A trarre profitto di una lunga vita in buona
salute non sono soltanto le persone direttamente interessate, ma anche l’e-
conomia e la società.

Speranza di vita in buona salute
Speranza di vita alla nascita, in anni

80

70
                                                            67,5 68,7              69,4 70,3        67,7 67,9
60          63,9 65,3               65,2 64,7

50

40

30

20

10

 0
              1992                     1997                   2002                   2007             2012

             Uomini                 Donne

2012: interruzione della serie temporale dovuta a una revisione del questionario

Fonte: UST – Indagine sulla salute in Svizzera (ISS)                                           © UST, Neuchâtel 2015

• Tra 1992 e 2007, la speranza di vita in buona salute è aumentata di 5 anni
   per le donne e di 5,5 anni per gli uomini.
• Nel 2012, corrispondeva a 67,9 anni per le donne e a 67,7 anni per gli
  uomini. I dati non possono essere confrontati con quelli degli anni pre-
  cedenti.
• Nel 2012, la speranza di vita in generale era di 84,7 anni per le donne e
  di 80,5 anni per gli uomini.

                                                                                                                 5
Soddisfacimento dei bisogni – qual è la nostra qualità di vita al giorno d’oggi ?

Reddito

                            I redditi aumentano

A ogni persona va garantita innanzitutto la possibilità di soddisfare
i propri bisogni primari. Un certo spazio di realizzazione dev’essere
dato però anche ai bisogni secondari
Bisogni primari materiali, quali il cibo, il vestiario o l’alloggio possono essere
soddisfatti soltanto se si dispone di mezzi finanziari sufficienti, nella mag-
gior parte dei casi provenienti dal reddito. Anche alcuni bisogni non mate-
riali, quali la formazione o la salute, sono difficili da coprire se non si pos-
siede il denaro necessario.

Reddito disponibile equivalente
Reddito mensile disponibile equivalente medio a prezzi del 2012, in franchi

5000

4000

3000

2000

1000

    0
    1998            2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Fonte: UST – Indagine sul budget delle economie domestiche (IBED)    © UST, Neuchâtel 2015

• Tra il 1998 e il 2006 non è stato registrato alcun incremento sensibile
  del reddito mensile disponibile equivalente medio. A partire dal 2006 si
  osserva una tendenza al rialzo.
• Nel 2012, il 20% della popolazione più benestante disponeva di un red-
  dito 4,5 volte superiore rispetto a quello del 20% della popolazione meno
  abbiente.

6
Soddisfacimento dei bisogni – qual è la nostra qualità di vita al giorno d’oggi ?

Sicurezza

                              Aumentano le condanne per reati violenti gravi

La sicurezza fisica fa parte dei bisogni primari
Il numero di condanne per reati commessi con violenza grave (reati che col-
piscono la vita o l’integrità corporale) illustra il grado di soddisfacimento
di questo bisogno.

Reati violenti
Condanne per reati consumati gravi (omicidio, lesioni personali gravi,
violenze carnali, rapine con violenza, presa di ostaggi)

300

250

200

150

100

 50

   0
   1990      1992      1994      1996       1998       2000   2002   2004   2006   2008     2010         2013

Fonte: UST -– Statistica delle condanne penali (SCP)                                      © UST, Neuchâtel 2015

• Il numero di condanne per reati commessi con violenza grave è aumen-
  tato dai 115 casi registrati nel 1990 ai 142 casi nel 2013.
• Nel 2013, il 43,7% delle 142 condanne per reati con violenza grave erano
  condanne per violenza carnale, il 35,9% per lesioni personali gravi, il 16,9%
  per omicidio, il 2,8% per rapine con violenza e il 0,7% per presa di ostaggi.
• L’andamento è legato ai cambiamenti che avvengono nel contesto penale
  (per esempio, la violenza domestica è perseguita d’ufficio a partire
  dal 2004) e anche a una maggiore consapevolezza del problema della
  violenza, che incoraggia le vittime a denunciare i reati e a fare perseguire
  penalmente gli autori.
• Tuttavia è probabile che gli atti di violenza domestica come pure la vio-
  lenza carnale non sempre vengano denunciati.

                                                                                                            7
Soddisfacimento dei bisogni – qual è la nostra qualità di vita al giorno d’oggi ?

Disoccupazione

                              Cresce il tasso di disoccupati ai sensi dell’ILO1

Le persone che lo desiderano dovrebbero poter soddisfare i propri
bisogni grazie a un impiego valorizzante
Nei Paesi sviluppati la disoccupazione è una delle principali cause di povertà
e di esclusione sociale. La statistica dei disoccupati ai sensi dell’ILO com-
prende tutte le persone disoccupate e in cerca di lavoro ed è pertanto più
ampia della spesso citata statistica dei disoccupati iscritti, che considera
soltanto le persone in cerca di lavoro registrate presso gli Uffici regionali
di collocamento (URC).

Tasso di disoccupati ai sensi dell’ILO
Quota di disoccupati ai sensi dell’ILO rispetto alla popolazione attiva

5%

4%

3%

2%

1%

0%
 1991       1993       1995      1997       1999      2001       2003   2005   2007   2009     2011         2014

Fonte: UST – Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS)                           © UST, Neuchâtel 2015

• Dal 1991 al 2014, il tasso di disoccupati ai sensi dell’ILO è globalmente
  aumentato e ha visto importanti fluttuazioni; nel 2014 ha raggiunto il 4,4%.
• Il tasso di disoccupati ai sensi dell’ILO dipende in buona parte dalla
   congiuntura.
• Nel 2014, più di 208’000 persone erano disoccupate.
• Tra i giovani attivi (15–24 anni), il tasso di disoccupati ai sensi dell’ILO è
  mediamente quasi il doppio (7,7% nel 2014) di quello della popolazione
  attiva in età lavorativa (15–64 anni).
1

1
    ILO: International Labour Office (Ufficio internazionale del lavoro)

8
Equità – come sono distribuite le risorse ?

Povertà

                                Il tasso di povertà diminuisce

Una vita dignitosa deve essere libera dalla povertà
Una vita libera dalla povertà richiede innanzitutto i mezzi necessari per sod-
disfare i bisogni primari (cibo, vestiario, alloggio e cure mediche primarie).
Oltre a questi vanno considerati anche altri bisogni – come i contatti inter-
personali e la partecipazione alla vita attiva.

Tasso di povertà
Parte della popolazione residente permanente che vive al di sotto della soglia
di povertà

20%

15%

10%

 5%

 0%
  2007                       2008                   2009       2010   2011              2012
Senza considerare l’affitto fittizio

Fonte: UST – Redditi e condizioni di vita in Svizzera (SILC)             © UST, Neuchâtel 2015

• Dal 2007 al 2012 la percentuale di persone colpite dalla povertà è pas-
  sata dal 9,3 al 7,7%.
• Nel 2012 in Svizzera più di 590’000 persone vivevano al di sotto della
  soglia di povertà. In quell’anno la soglia di povertà ammontava in media a
  2200 franchi al mese per un’economia domestica composta da una sola
  persona e a 4050 franchi al mese per un’economia domestica composta
  da due adulti e due bambini di meno di 14 anni.
• I gruppi di popolazione maggiormente colpiti dalla povertà sono le fami-
  glie composte da un solo genitore (nel 2012 il 16,5% viveva al di sotto
  della soglia di povertà), le persone senza attività professionale (15,7%)
  e le persone senza formazione postobbligatoria (13,9%).

                                                                                           9
Equità – come sono distribuite le risorse ?

Aiuto allo sviluppo

                              L’aiuto pubblico allo sviluppo aumenta

La povertà nei Paesi in via di sviluppo va combattuta
Il diritto a una vita dignitosa, libera dalla povertà non è un concetto valido
unicamente per la Svizzera. Ai sensi dello sviluppo sostenibile, le risorse
dovrebbero essere rese adeguatamente accessibili anche alle persone dei
Paesi più poveri.

Aiuto pubblico allo sviluppo
Rispetto al reddito nazionale lordo* (in precedenza prodotto nazionale lordo)

1,0%

0,8%

0,6%

0,4%

0,2%

0,0%
   1990       1992       1994      1996      1998      2000   2002     2004     2006      2008     2010         2013
* Reddito nazionale lordo calcolato secondo il Sistema europeo dei conti nazionali e regionali 1995 (SEC95)
2011, 2012, 2013: provvisorio

Fonti: Direzione dello sviluppo e della cooperazione                                             © UST, Neuchâtel 2015

• La quota dell’aiuto allo sviluppo sul reddito nazionale lordo (RNL) svizzero
  è rimasta pressoché invariata nel corso degli anni 1990 ed è leggermente
  cresciuta all’inizio del nuovo millennio. Nell’ultimo decennio, all’aiuto allo
  sviluppo è stato destinato in media lo 0,41% del RNL.
• Nel 2013 il potere pubblico svizzero ha devoluto più di 2,9 miliardi di fran-
  chi all’aiuto allo sviluppo.
• Il contributo della Svizzera è inferiore allo 0,7% del RNL richiesto dall’ONU.

10
Equità – come sono distribuite le risorse ?

Uguaglianza
                              Il divario salariale tra donne e uomini tende lentamente
                              a ridursi

Ogni essere umano dovrebbe poter beneficiare degli stessi diritti e
delle stesse opportunità. Le risorse devono essere ripartite equamente
Se per lo stesso lavoro due persone ricevono un salario differente, significa
che vengono lesi i loro diritti e opportunità. Una discriminazione delle donne
a livello salariale è spesso indice anche di altre disparità, come un accesso
a posizioni influenti reso maggiormente difficoltoso.

Differenze salariali secondo il sesso
Differenza salariale* tra uomini e donne rispetto al salario mensile lordo
degli uomini, settore privato

25%
          23,8
                      22,9
20%                                21,5        21,5         20,9
                                                                   19,9          19,4
                                                                          19,1                       18,9
                                                                                           18,4
15%

10%

 5%

 0%
          1994        1996        1998         2000         2002   2004   2006   2008     2010       2012
* Valori in base al salario mediano

Fonte: UST – Rilevazione della struttura dei salari (RSS)                               © UST, Neuchâtel 2015

• Complessivamente, tra il 1994 e il 2012 le disparità salariali tra donne e
  uomini nel settore privato si sono lievemente ridotte.
• Nel 2012, nel settore privato le donne guadagnavano mensilmente in
  media 1236 franchi meno degli uomini, vale a dire circa il 19% in meno.
• Tale differenza può essere ricondotta in parte al fatto che le donne eserci-
  tano più spesso professioni a basso reddito, hanno una formazione meno
  elevata e dispongono di minore esperienza professionale.
• Ma il salario degli uomini rimane mediamente superiore a quello delle donne
  anche a parità di formazione e di posizione professionale. Secondo le ana-
  lisi, il 40% della differenza salariale può essere considerata ascrivibile a
  una discriminazione legata al sesso.

                                                                                                        11
Preservazione del capitale – cosa consegniamo ai nostri figli ?

Capacità di lettura dei giovani

                              Migliorano le capacità di lettura dei giovani

Le capacità di assimilare ed elaborare informazioni vanno coltivate,
la competitività della Svizzera va preservata e potenziata
I giovani che non comprendono affatto testi scritti, o la cui capacità di assi-
milarli è insufficiente, spesso mostrano maggiori difficoltà nel gestire cam-
biamenti sociali in maniera costruttiva. Ma anche la forza innovativa e la com-
petitività dell’economia dipendono dal livello di formazione della popolazione.

Competenza in lettura dei quindicenni
Quota dei quindicenni che raggiungono almeno il livello di competenza 2
in lettura (su una scala da
Preservazione del capitale – cosa consegniamo ai nostri figli ?

Indebitamento pubblico
                               Dopo una fase di aumento, il debito pubblico ritorna
                               al di sotto dei livelli del 1992

Il margine di manovra delle future generazioni non va ristretto
Si parla di «indebitamento elevato» quando, a causa dei debiti accumulati,
uno Stato non riesce più ad ottemperare ai propri compiti centrali o vi rie-
sce soltanto limitatamente. Un elevato livello d’indebitamento se da un lato
pesa sulla società odierna dall’altro grava anche sulle generazioni future poi-
ché il pagamento degli interessi impegna risorse finanziarie non trascurabili.

Tasso d’indebitamento delle amministrazioni pubbliche
Debito lordo cumulato della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni
(senza le assicurazioni sociali) rispetto al prodotto interno lordo

60%

50%

40%

30%

20%

10%

 0%
  1990        1992       1994         1996   1998   2000   2002   2004   2006   2008     2010         2013
2013: valore stimato

Fonte: AFF – Statistica finanziaria                                                    © UST, Neuchâtel 2015

• Negli anni 1990, la quota d’indebitamento pubblico è aumentata consi-
  derevolmente. Tuttavia, negli ultimi anni è stato possibile ridurre l’indebi-
  tamento.
• Nel 2013, l’indebitamento complessivo di Confederazione, Cantoni e
  Comuni ammontava a oltre 219 miliardi di franchi.
• Più della metà dei debiti sono della Confederazione, quasi un quarto dei
  Cantoni e circa un quinto dei Comuni.

                                                                                                       13
Preservazione del capitale – cosa consegniamo ai nostri figli ?

Investimenti
                             La quota degli investimenti sul prodotto interno lordo
                             ristagna

L’efficienza economica della società va preservata e migliorata
Produrre beni e servizi a sufficienza è una premessa indispensabile per
un’economia che voglia dirsi competitiva. Indispensabili per tale produzione
sono gli investimenti, per esempio in edifici, impianti e mezzi di trasporto.

Quota del prodotto interno lordo per gli investimenti
Formazione lorda di capitale fisso rispetto al prodotto interno lordo

30%

25%

20%

15%

10%

 5%

 0%
  1995          1997         1999    2001   2003   2005    2007    2009      2011       2013
2012 e 2013: provvisorio

Fonte: UST – Contabilità nazionale                                        © UST, Neuchâtel 2015

• Dal 1995, la quota degli investimenti sul prodotto interno lordo è rimasta
  pressoché invariata.
• Nel 2013, gli investimenti ammontavano a quasi 144 miliardi di franchi.

14
Preservazione del capitale – cosa consegniamo ai nostri figli ?

Innovazione e tecnologia
                              Il numero di persone impiegate nella scienza e nella
                              tecnologia aumenta

L’efficienza economica della società va preservata e migliorata
La ricerca e la tecnologia sono i principali motori dell’innovazione, la quale,
a sua volta, costituisce una premessa importante per garantire l’efficienza
economica di un Paese sul lungo termine. Disporre di personale specializzato
in tale ambito significa anche promuovere la competitività della Svizzera.

Risorse umane in scienza e tecnologia (S-T)
Quota di persone formate e attive in S-T rispetto alla popolazione
attiva occupata

30%

25%

20%

15%

10%

 5%

 0%
  1993         1995        1997        1999        2001        2003   2005   2007   2009    2011      2013

Fonte: UST – Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS)                     © UST, Neuchâtel 2015

• Dagli inizi degli anni 1990, la quota di personale formato e attivo nel
  campo della scienza e della tecnologia sull’insieme degli occupati è cre-
  sciuta notevolmente.
• Nel 2013 erano 1’098’000 le persone formate e attive nel campo della
  scienza o della tecnologia, vale a dire circa un quarto del totale degli
  occupati.
• Quest’evoluzione mostra la volontà di adattamento della Svizzera alla sem-
  pre più dinamica competitività internazionale.

                                                                                                       15
Preservazione del capitale – cosa consegniamo ai nostri figli ?

Biodiversità

                            Aumentano le popolazioni di uccelli nidificanti

La varietà della natura va preservata
La diversità biologica è importante sotto vari aspetti: garantisce per esem-
pio non solo l’equilibrio tra ecosistemi ma anche un potenziale di risorse nel
campo dei medicamenti. La varietà della flora e della fauna può essere sal-
vaguardata soltanto preservando la diversità degli spazi vitali come boschi,
prati, superfici coltive.

Popolazioni di uccelli nidificanti
Evoluzione delle popolazioni di uccelli nidificanti in Svizzera
Indice 1990=100

140

120

100

 80

 60

 40
  1990       1992      1994     1996      1998      2000   2002     2004     2006     2008      2010        2013
              Uccelli nidificanti regolari (173 specie)           di cui su Lista Rossa (41 specie)

Fonte: Stazione ornitologica svizzera di Sempach                                             © UST, Neuchâtel 2015

• Se si considerano le 173 specie valutabili sul totale delle 176 specie di
  uccelli nidificanti regolarmente in Svizzera, negli ultimi 20 anni si nota
  una tendenza positiva. Il basso valore del 2009 è riconducibile all’inverno
  2008–2009 particolarmente rigido. Malgrado l’inverno 2009–2010 nuo-
  vamente freddo e nevoso, molte specie hanno parzialmente compensato
  le perdite di effettivi del 2010.
• L’andamento delle 41 specie minacciate riportate nella Lista Rossa è
  segnato da fluttuazioni significative e, nel periodo complessivo, tende
  al calo. A lungo termine l’andamento degli effettivi delle specie riportate
  nella Lista Rossa indica il grado di efficacia delle misure intraprese per la
  protezione delle specie minacciate.
• La Lista Rossa contiene le specie in pericolo e le specie rare. Un criterio
  importante per l’inserimento di una specie nella Lista Rossa è la diminu-
  zione della sua popolazione.

16
Preservazione del capitale – cosa consegniamo ai nostri figli ?

Superfici edificate
                              Le superfici d’insediamento occupate pro capite
                              aumentano

Le risorse vitali naturali vanno conservate a lungo termine
Il suolo costituisce una delle principali risorse vitali sia per l’uomo che per
animali e piante. La costruzione d’insediamenti, di strade e di impianti indu-
striali comporta inevitabilmente una perdita di importanti biotopi e di super-
fici agricole – processo difficilmente reversibile e pertanto con conseguenze
sulle generazioni future.

Superfici d’insediamento pro capite
Aree edificate, aree industriali, superfici d’insediamento speciali,
zone verdi e di riposo nonché superfici del traffico, in m2/abitante

500

400
                                                      401                407
                        387

300

200

100

   0
                     1979/85                         1992/97           2004/09

Fonte: UST – Statistica della superificie, STATPOP                     © UST, Neuchâtel 2015

• Tra gli anni 1980 e la seconda metà degli anni 2000, la superficie edifi-
  cata pro capite è aumentata di più del 5%. L’espansione complessiva è
  del 23,4%, il che corrisponde a 584 km2, ovvero un’area equivalente alla
  superficie del lago Lemano.
• Verso la fine degli anni 2000, circa 407 m2 di suolo erano utilizzati come
  superficie d’insediamento pro capite (dimensione corrispondente alla
  superficie di circa due campi da tennis).
• L’aumento della superficie edificata pro capite è dovuto soprattutto all’uti-
  lizzo di superfici dedicate all’alloggio sempre più grandi. La superficie abi-
  tativa è infatti cresciuta del 44% durante il periodo considerato.
• Circa la metà delle superfici d’insediamento è coperta da edifici, il 30%
  è occupato da superfici di trasporto e poco più del 6% è adibito a zone
  verdi e di riposo.
• I risultati per il periodo 2004–2009 mostrano che la crescita delle super-
  fici d’insediamento è stata meno marcata che in passato.

                                                                                       17
Sganciamento delle risorse – quanto siamo efficienti nel loro sfruttamento ?

Trasporto merci
                              Nessun cambiamento significativo dell’intensità
                              del trasporto merci

Il carico ambientale dovuto alle sostanze inquinanti va ridotto
Un’economia che vuol essere funzionale è legata ineluttabilmente al tra-
sporto merci. Tuttavia, il trasporto merci, in particolare quello motorizzato,
comporta problemi come rumore, inquinamento e dispendio di risorse.
­L’obiettivo consiste quindi nel contenere il più possibile il peso del trasporto
 merci rispetto all’intera produttività economica.

Intensità del trasporto merci
Prestazioni di trasporto nel traffico merci (strada e ferrovia) in rapporto
al PIL ai prezzi dell’anno precedente, anno di riferimento 2005,
in tonnellate-chilometro/franchi

0,08

0,07

0,06

0,05

0,04

0,03

0,02

0,01

0,00
   1990       1992      1994       1996      1998      2000      2002      2004   2006   2008     2010        2013
2013: provvisorio

Fonti: UST – Statistica dei trasporti; UST, SECO – Contabilità nazionale                        © UST, Neuchâtel 2015

• Tra la metà degli anni 1990 e la metà degli anni 2000, le prestazioni del
  trasporto merci sono cresciute maggiormente rispetto all’economia nazio-
  nale. In altre parole, per ogni franco guadagnato dovevano essere traspor-
  tati sempre più beni su distanze crescenti.
• Dal 2006 l’intensità del trasporto merci tende a diminuire.
• Nel 2013, le prestazioni di trasporto merci sulle strade e sulle ferrovie
  hanno superato i 29 miliardi di tonnellate-chilometro.
• Mentre agli inizi degli anni 1970 ancora circa tre quinti del trasporto
  merci veniva effettuato su rotaia, nel 2013 tale proporzione si era ridotta
  a due quinti.

18
Sganciamento delle risorse – quanto siamo efficienti nel loro sfruttamento ?

Transporto persone

                              La quota dei trasporti pubblici aumenta

Il carico ambientale dovuto all’inquinamento deve essere ridotto
quanto più possibile
La mobilità costituisce un bisogno basilare dell’uomo e al tempo stesso una
premessa necessaria per un’economia efficiente. In tale contesto diventa
decisiva la scelta dei mezzi di trasporto: spostarsi con i mezzi pubblici, in
bicicletta o a piedi non solo è più ecologico, ma è anche salutare.

Ripartizione modale del trasporto persone
Quota dei trasporti pubblici sul totale del trasporto persone su strada e ferrovia,
in % di persone-chilometri

30%

25%

20%

15%

10%

 5%

 0%
  1998               2000               2002   2004   2006     2008      2010          2012

Fonte: UST – Statistica dei trasporti                                   © UST, Neuchâtel 2015

• La quota dei trasporti pubblici sul trasporto totale continua a crescere dal
   1998 e nel 2012 ammontava al 20,6%.
• Tra il 1998 e il 2012, il numero totale di chilometri percorsi pro capite è
  aumentato di più del 25%.
• La quota delle persone-chilometro del traffico lento (spostamenti in bici-
  cletta o a piedi) sul traffico totale è del 6,7%. Il mezzo di locomozione di
  gran lunga più utilizzato per il trasporto persone è quindi l’automobile.

                                                                                        19
Sganciamento delle risorse – quanto siamo efficienti nel loro sfruttamento ?

Consumo di energia
                             Cala il consumo di energia pro capite

Le risorse rinnovabili e non rinnovabili vanno impiegate con par-
simonia
L’energia è una risorsa indispensabile al funzionamento della nostra società.
La disponibilità di energia e la perennità dell’approvvigionamento vanno per-
tanto garantite. Al contempo, la produzione e il consumo di energia, rinno-
vabile o non rinnovabile, hanno effetti negativi quali l’emissione di gas serra
o di inquinanti atmosferici, la produzione di rifiuti non degradabili o l’impatto
esercitato sui corsi d’acqua o sul paesaggio.

Consumo di energia
Consumo finale di energia pro capite, in chilowattore

40 000

35 000

30 000

25 000

20 000

15 000

10 000

 5 000

      0
      1990      1992      1994      1996      1998     2000   2002   2004   2006   2008   2010       2013

Fonti: UST – STATPOP; UFE – Statistica globale dell’energia                           © UST, Neuchâtel 2015

• Il consumo finale di energia pro capite è diminuito dal 1990, ma rimane
  a un livello molto elevato.
• Il consumo annuo raggiunge più di 30’000 chilowattora pro capite, ossia
  l’equivalente di circa 3600 litri di benzina.
• In seguito all’aumento della popolazione, il consumo finale assoluto di
  energia è aumentato del 12,8% dal 1990. Nel 2013, il consumo totale
  ammontava a 895’990 terajoule, ossia quasi 29 milioni di m3 di benzina
  o a quanto possono contenere più di 366’000 vagoni cisterna.

20
Sganciamento delle risorse – quanto siamo efficienti nel loro sfruttamento ?

Consumo di materiali
                             Diminuisce l’intensità materiale

I flussi di materiali e di energia vanno ottimizzati, le risorse naturali
salvaguardate in modo durevole
Una dematerializzazione della nostra società e, di conseguenza, una dimi-
nuzione delle pressioni ambientali esercitate dalle attività economiche e
umane, costituiscono un traguardo importante sulla via dello sviluppo soste-
nibile. Il fabbisogno totale di materiale (TMR) di un Paese comprende tutti
i flussi diretti in entrata (estrazioni indigene di biomassa e di minerali più
le importazioni) e i flussi indiretti (estrazioni indigene non utilizzate e flussi
nascosti legati alle importazioni). L’intensità materiale è calcolata dividendo
il TMR per il prodotto interno lordo.

Intensità materiale
Volume totale di materiale che entra nel ciclo economico (TMR) in rapporto
al prodotto interno lordo reale (PIL)
Indice 1990 = 100

105

100

 95

 90

 85

 80

 75
  1990       1992       1994      1996       1998      2000      2002    2004   2006   2008   2010     2012
2011 e 2012: provvisorio

Fonti: UST – Contabilità ambientale; UST, SECO – Contabilità nazionale                   © UST, Neuchâtel 2015

• L’intensità materiale della Svizzera ha oscillato tra il 1992 e il 2012 e
  segue in generale una tendenza al ribasso.
• Nel 2012, il fabbisogno totale di materiale era di 331 milioni di tonnellate,
  ovvero 41 tonnellate pro capite.

                                                                                                         21
Che cosa significa «sviluppo sostenibile» ?
Il concetto di sviluppo sostenibile nell’accezione impiegata al giorno d’oggi
è stato descritto per la prima volta nel 1987 nel Rapporto Brundtland della
Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo ed è definito nel modo
seguente:
«lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente
senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare
i propri bisogni».
A questa definizione il Rapporto Brundtland ha aggiunto due elementi fonda-
mentali: dare la precedenza ai bisogni essenziali delle persone (in particolare
quelle più povere) e tener conto dei limiti di capacità del nostro ambiente.
Nel 1992, il Vertice della Terra di Rio ha stabilito le basi per la realizza-
zione politica dello sviluppo sostenibile, proponendo l’Agenda 21 (pianifi-
cazione delle azioni da intraprendere nel XXI secolo). Nel 2012, alla Con-
ferenza Rio+20, si sono rinnovati gli impegni presi vent’anni prima e sono
state definite le fasi successive per uno sviluppo sostenibile nel rapporto
«The Future We Want».
A livello nazionale, nel 1992 la Svizzera si è impegnata a definire e portare
avanti una politica di sviluppo sostenibile che, dal 1997, si è concretizzata
nella «Strategia per uno sviluppo sostenibile» del Consiglio federale, perio-
dicamente aggiornata. L’ultima versione contiene un piano d’azione per la
legislatura 2011–2015. Lo sviluppo sostenibile è stato inoltre inserito nella
revisione della Costituzione federale del 1999 (art. 2 e 73).
Nella politica federale, i tre «pilastri» tradizionali dello sviluppo sostenibile
(società, ambiente ed economia), ampiamente utilizzati a partire dal Ver-
tice della Terra del 1992, sono stati riformulati in tre obiettivi qualitativi:
• la solidarietà sociale;
• la responsabilità ecologica;
• l’efficienza economica.
Questi obiettivi sono interconnessi e possono essere rappresentati mediante
tre cerchi che s’intersecano. Le intersezioni tra i cerchi simbolizzano la
necessità, per lo sviluppo sostenibile, di conciliare questi tre obiettivi a volte
contraddittori. In maniera più ampia, lo schema tridimensionale esprime la
sfida che lo sviluppo sostenibile deve affrontare: tenere in considerazione
la qualità di vita delle generazioni attuali, la preservazione delle risorse per
le generazioni future, i bisogni di equità (intersezioni tra l’obiettivo di soli-
darietà sociale e gli altri due obiettivi) e la necessità di impiegare le risorse
in modo razionale (intersezione tra l’obiettivo di responsabilità ecologica e
quello dell’efficienza economica).
Lo schema alla pagina seguente mostra il posizionamento dei 17 indicatori
chiave in relazione ai tre obiettivi qualitativi e alle loro intersezioni.

22
Panoramica degli indicatori chiave secondo i tre
obiettivi qualitativi

                                      Povertà

                           Capacità di lettura dei giovani

                     Sicurezza                        Salute
                                    Solidarietà
                                     sociale

                                                    Disoccupazione
                                                Reddito      Uguaglianza

                                         Aiuto allo sviluppo
                                      Trasporto persone                  Investimenti
     Superfici edificate
                                                             Innovazione e tecnologia
      Biodiversità                                             Indebitamento pubblico
                                   Trasporto merci
                                     Consumo di materiali
          Responsabilità                Consumo di energia
            ecologica
                                                      Efficienza
                                                     economica

                                                                                        23
Ulteriori informazioni:
Per maggiori informazioni su MONET: www.monet.admin.ch
• Tutti gli indicatori online.
• I 45 principi che indicano la strada da seguire per andare verso uno svi-
  luppo sostenibile.
• Il cruscotto che permette di visualizzare in un batter d’occhio i progressi
  effettuati nelle dieci sfide chiave della Strategia per uno sviluppo sosteni-
  bile 2012–2015 del Consiglio federale.

Informazioni complete sulla politica in materia di sviluppo sostenibile in
­Svizzera: www.are.admin.ch/svilupposostenibile

Pubblicazioni:
UST, ARE, UFAM, DSC: Rapporto sullo sviluppo sostenibile 2012,
Neuchâtel 2012
Consiglio federale svizzero: Strategia per uno sviluppo sostenibile
2012–2015, Berna 2012
UST, ARE, UFAM, DSC: Sviluppo sostenibile – Statistica tascabile 2014,
Neuchâtel 2014
UST, ARE, UFAM, DSC: Monitoraggio dello sviluppo sostenibile –
La Svizzera in un mondo globalizzato, Neuchâtel 2008

Editore:             Ufficio federale di statistica (UST)
Redazione:           5. edizione; Davide Molinari, Laure Alizée Tallent, UST
Grafica/layout: Sezione DIAM, Prepress / Print, UST
Illustrazione        UST; concezione: Netthoevel & Gaberthüel, Bienne;
di copertina:        foto: © Anetta – Fotolia.com
Traduzioni:          Servizi linguistici dell’UST; disponibile in versione PDF
                     o cartacea in tedesco, francese, italiano e inglese
Informazioni:        Ufficio federale di statistica, Sezione Ambiente,
                     sviluppo sostenibile, territorio, Vincent Willi,
                     tel. 058 467 24 44, monet@bfs.admin.ch
Ordinazioni:         Numero di ordinazione: 736-1500, gratuito,
                     tel. 058 463 60 60, fax: 058 463 60 61,
                     order@bfs.admin.ch

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