LINEE GUIDA PER L'APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO
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Le “Linee guida per gli approvvigionamenti circolari nel settore privato” nascono dall’ascolto da parte del Global Compact Network Italia degli interessi e necessità di approfondimento dei propri aderenti. Sono state sviluppate nell’ambito del Laboratorio 2020 del Master in “Gestione e Controllo dell’Ambiente: Economia circolare e Management Efficiente delle Risorse” (GECA) della Scuola Superiore Sant’Anna in collaborazione con REVET SpA. Autori: A. Branciforti, A. Novi, C. Toselli, G. Vascello Coordinamento: Global Compact Network Italia Ringraziamenti: Si ringraziano il Dott. Filippo Corsini (PhD), il Dott. Diego Barsotti ed i Professori Marco Frey e Fabio Iraldo per il supporto nell’elaborazione delle linee guida e le aziende aderenti al Global Compact Network Italia che hanno partecipato alla stesura del documento, con particolare menzione a ENEL, Gruppo HERA e FERROVIE DELLO STATO ITALIANE.
INDICE 1. INTRODUZIONE 2 Il framework europeo e nazionale sull’economia circolare 3 Definizione e principi di economia circolare 7 2. GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI 11 3. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 13 4. METODOLOGIA DI ANALISI PER LA STESURA DEI CRITERI CIRCOLARI 15 5. I CRITERI PER GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI 18 Modalità di consultazione 19 Verifica dei criteri 24 1. SCELTA DI MATERIE PRIME E PRODOTTI 27 1.1 Eco-efficienza: preferenza per le materie prime e prodotti che generano minori impatti ambientali negativi durante il ciclo di vita 27 1.2 Product as a Service 31 1.3 Acquisto di prodotti che hanno una certificazione ambientale secondo gli schemi esistenti di Tipo I (es. Ecolabel UE) 33 1.4 Scelta di materie prime rinnovabili o prodotti derivanti da materie rinnovabili (o bio-based) 35 1.5 Evitare l’acquisto di “critical raw materials” 37 1.6 Scelta di materie prime e/o prodotti riciclati 39 1.7 Acquisto di beni utilizzati e/o preparati per il riutilizzo 41 1.8 Scelta di materie prime e prodotti riciclabili 43 1.9 Scelta di materie prime ricavate da materiali di scarto (sottoprodotti) 48 1.10 Evitare l’acquisto di prodotti monouso 50 1.11 Ecodesign: acquisto di prodotti progettati per poter essere riparati/riutilizzati/rigenerati/riciclati 52 1.12 Preferire prodotti o materie prime che sono stati concepiti seguendo concetti di chimica verde e circolare 57 1.13 Preferire acquisto di beni sfusi o dotati di imballaggi “eco-efficienti” 60 1.14 Acquisto di prodotti dotati di funzionalità che consentano l’ottimizzazione od il monitoraggio dei consumi 62 1.15 Acquisto di prodotti che garantiscano un servizio di assistenza finalizzata all’estensione della vita utile dei prodotti (monitoraggio, ottimizzazione dei consumi, manutenzione e riparazione) 64 2. SCELTA DEI FORNITORI 66 2.1 Preferenza per fornitori con impronta ambientale minore (OEF) 66 2.2 Favorire la selezione di fornitori vicini geograficamente e con catena di fornitura corta 68 2.3 Preferenza per i fornitori che utilizzino sistemi di gestione ambientale (EMAS, ISO14001) e che redigano bilancio di sostenibilità 69 2.4 Preferenza per i fornitori con un contratto di fornitura energetica basato su fonti rinnovabili 71 2.5 Preferire fornitori che adottano meccanismi di simbiosi industriale e/o con i quali è possibile attivare partnership e accordi di collaborazione 73 2.6 Preferenze per fornitori che forniscono un servizio di take back 75 6. MISURATORE DI CIRCOLARITÀ 77 7. CONCLUSIONI 80
3 1. INTRODUZIONE Il framework Generale delle Nazioni Unite nel 2015, all’interno dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo europeo e Sostenibile, gli SDGs rappresentano un programma generale per la realizzazione nazionale di un futuro improntato sulla sostenibilità, articolata nelle sue tre dimensioni: sull’economia prosperità economica, rispetto ambientale circolare e sviluppo sociale. In particolare l’obiettivo 12 “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo” indica puntualmente la necessità, all’intero sistema economico, delle imprese L’ attuale livello di ricchezza globale e del mondo della produzione, il cui ruolo è associato ad uno sfruttamento va rifondato in funzione della necessità massivo delle risorse e delle di garantire una maggiore sostenibilità di materie prime e, man mano che la nostra queste. società progredisce e che la popolazione A livello Unionale e Nazionale molteplici cresce, tale livello di sfruttamento diventa sono le iniziative guida intraprese per sempre più insostenibile. supportare la transizione ad un modello In risposta alle sfide globali del 21esimo sempre più circolare. Allo scopo di secolo, l’economia circolare emerge quale inscrivere il presente elaborato nello alternativa valida all’insostenibile status scenario storico in cui è stato ideato, è quo caratterizzato da un andamento opportuno delineare una panoramica delle linerare (take-make-waste). In un sistema strategie e delle azioni normative messe economico circolare, le risorse non vengono in atto a livello dell’Unione Europea e consumate ma recuperate, con l’obiettivo di nazionale. mantenerle funzionanti al massimo del loro Partendo dal contesto comunitario, potenziale. Riuscire a gestire i materiali nel 2020, il più rilevante progresso è responsabilmente permette una crescita rappresentato certamente dal Green economica che non arrivi a compromettere Deal, il piano varato della Commissione i limiti del nostro pianeta. La circolarità Europea a Dicembre 2019 e condiviso in permette di minimizzare gli sprechi e di sede di Consiglio europeo da tutti i Governi massimizzare la conservazione del valore nazionali. delle risorse e dei materiali: in un’ottica di Il Green Deal è una strategia che mira a creazione di prodotti, tali risorse e materiali convertire le sfide derivate dai cambiamenti possono essere riutilizzati o riciclati in climatici in un’opportunità per creare un modo ottimale, per gli stessi fini o per nuovo modello di sviluppo. A tal fine, esso applicazioni alternative. mette in atto una serie di strategie, piani di A livello globale, i 17 Obiettivi di Sviluppo azione e strumenti, finalizzati a trasformare Sostenibile (Sustainable Development l’Europa nel primo continente climate- Goals – SDGs) ricoprono un ruolo guida neutral entro il 2050, incrementando la fondamentale. Adottati dall’Assemblea competitività dell’industria europea e TORNA ALL’INDICE
4 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO al contempo favorendo una transizione requisiti per prevenire l’immissione sul ecologica che sia socialmente sostenibile e mercato di prodotti nocivi per l’ambiente giusta. e rafforzando la responsabilità estesa A supporto di tale transizione, il Green del produttore. In tale contesto, vengono Deal prevede un Piano di investimenti, proposte anche misure volte a contrastare presentato dalla Commissione Europea il l’obsolescenza programmata e le pratiche 14 gennaio 2020. Lo scopo del Piano è la di green washing puntando a migliorare mobilitazione, entro il prossimo decennio, l’informazione ai consumatori sulla di almeno 1.000 miliardi, tra risorse durabilità e la riparabilità, e stabilendo, pubbliche e private. Per raggiungere gli nel caso di guasti precoci del prodotto, un obiettivi, sono stati preposti due principali diritto di riparazione. strumenti di azione: Nell’ambito degli appalti pubblici, viene sottolineata l’importanza di criteri e • il Fondo di Transizione (Just Transition obiettivi minimi obbligatori in materia Fund) con una dotazione di circa 100 di appalti pubblici verdi (GPP) nella miliardi di euro per aiutare le aree legislazione settoriale e dell’importanza socialmente ed economicamente dell’introduzione graduale di un obbligo più legate ai combustibili fossili e di comunicazione per monitorare il ricorso maggiormente in difficoltà nella fase di agli appalti pubblici verdi (GPP). conversione ecologica; Altri sforzi saranno dedicati al fine • il Piano per gli investimenti sostenibili, di facilitare la simbiosi industriale, con una previsione di circa 900 mediante lo sviluppo di un sistema di miliardi di euro che dovrà supportare certificazione e reporting per agevolare e la trasformazione tecnologica incrementare l’utilizzo dei sottoprodotti. dell’industria europea e la transizione Una particolare attenzione verrà dedicata ecologica. all’implementazione della strategia sulla Inoltre, il 10 marzo 2020 la Commissione bioeconomia circolare, alla promozione Europea ha presentato il nuovo piano dell’uso delle tecnologie digitali per d’azione per l’economia circolare, con la tracciabilità, la rintracciabilità e la misure che si applicano all’intero ciclo mappatura delle risorse e il ricorso alle di vita dei prodotti e che costituisce un tecnologie verdi grazie ad un sistema di aggiornamento del piano d’azione del verifica delle tecnologie ambientali con 20151. marchio di certificazione UE. La nuova formulazione del piano Per quanto riguarda il tema delle dimostra l’accresciuta consapevolezza apparecchiature elettriche ed elettroniche raggiunta sulla materia. In particolare, (AEE) verrà presentata una “Iniziativa esso prevede lo sviluppo di un’iniziativa per un’elettronica circolare” che, in per i “prodotti sostenibili”, promuovendo linea con il nuovo quadro strategico nuovi modelli di progettazione circolare in materia di prodotti sostenibili, nell’ambito dei quali viene data priorità promuoverà l’allungamento della durata alla riduzione e al riutilizzo, fissando di vita dei prodotti prevedendo azioni 1. COM (2020) 98 final TORNA ALL’INDICE
5 1. INTRODUZIONE come l’aggiornamento della direttiva scarti acquisisce crescente rilevanza, per sull’ecodesign per incrementare la durata, cui vengono introdotti target di riduzione la riparabilità, riutilizzabilita e riciclabilità e misure per migliorare la sostenibilità degli smartphone, tablet e letptop, per della catena di distribuzione e consumo poi passare alle stampanti e le cartucce e del settore alimentare, soprattutto quindi ai caricabatterie. In tale contesto, relativamente all’attuazione dei regimi EPR; sono previste norme sui contenuti di armonizzazione a livello UE dei sistemi di materiale riciclato nelle batterie delle auto raccolta differenziata. elettriche e misure per potenziarne i tassi di Oltre a ciò, viene evidenziata l’importanza raccolta e di riciclo. dei materiali riciclati sul mercato. La Commissione ha inoltre proposto una L’obiettivo è quello di introdurre obiettivi revisione della Direttiva sugli imballaggi minimi di materiale riciclato nei prodotti, e i rifiuti da imballaggio per rafforzare ma anche quello di armonizzare l’End le misure finalizzate a prevenire la of Waste a livello europeo e di ridurre la generazione di rifiuti. presenza di sostanze pericolose nei rifiuti. Particolare attenzione è dedicata alle In Italia, alcune prime misure del Green materie plastiche: in questo contesto, la Deal sono state recepite con la legge di tendenza è quella di limitare l’aggiunta bilancio per il 2020 attraverso l’istituzione intenzionale di microplastiche, sviluppare di un fondo per gli investimenti pubblici metodi per misurare le quantità rilasciate che consiste in una dotazione 4,24 miliardi non intenzionalmente e approfondire di euro per gli anni dal 2020 al 2023. Tale le conoscenze sugli effetti delle fondo è destinato a sostenere progetti microplastiche. Per quanto concerne e programmi di investimento innovativi le bioplastiche, si fa strada la necessità ad elevata sostenibilità ambientale. di un’etichettatura volta ad orientare Saranno supportati investimenti per correttamente il consumatore in termini l’economia circolare, oltre che per la della biodegradabilità o compostabilità del decarbonizzazione dell’economia, la prodotto. rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, Nell’ambito del settore tessile, la l’adattamento e la mitigazione dei rischi Commissione intende proporre una derivanti dal cambiamento climatico. Strategia Europea per stimolare materiali Per quanto concerne le politiche pubbliche circolari ed ecoprogettazione, sostenere di supporto alla transizione verso la raccolta differenziata (RD) e favorire il un’economia circolare, è stato ridefinito riutilizzo e la condivisione. il Piano Industria 4.0 con maggiore Un’analoga strategia è prevista nel settore attenzione alla sostenibilità ambientale edile basata sull’inserimento di requisiti ed esplicitamente mirato – in quanto del materiale riciclato nel regolamento sui “Piano Transizione 4.0” - a favorire anche prodotti da costruzione, l’introduzione di gli investimenti green delle imprese registri digitali per gli edifici, e la riduzione nell’ambito dell’economia circolare. A tal dell’impermeabilizzazione del suolo fine, è stato predisposto quale strumento recuperando siti dismessi o contaminati. agevolativo il credito di imposta, per le Anche il tema dei rifiuti alimentari e degli spese sostenute a titolo di investimento TORNA ALL’INDICE
6 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO in beni strumentali - così come il credito difficile situazione generata dalla sentenza d’imposta per investimenti in ricerca e del Consiglio di Stato del febbraio 2018 sviluppo e nella formazione – connessi alla sulla disciplina giuridica riguardante la transizione ecologica e alla innovazione cessazione della qualifica di rifiuto, o End digitale. of Waste, abrogando le norme introdotte La legge di bilancio 2020 ha inoltre avuto in precedenza con la c.d. “legge sblocca l’effetto di ampliare il Fondo rotativo per cantieri” che avevano messo in seria il sostegno alle imprese e gli investimenti difficoltà il settore del riciclo. La nuova in ricerca (FRI), le cui risorse potranno normativa consente ora alle Regioni di essere destinate al sostegno di programmi rilasciare autorizzazioni caso per caso di investimento e operazioni in tema sulla base dei criteri indicati dalla direttiva di decarbonizzazione dell’economia, europea, facendo salve le autorizzazioni economia circolare, rigenerazione esistenti. Rimangono, tuttavia, aperte urbana, turismo sostenibile, adattamento alcune criticità sul fronte del meccanismo e mitigazione dei rischi derivanti dal di controllo delle modalità operative e cambiamento climatico. gestionali degli impianti di riciclo previsti In tale contesto, il Ministero dello Sviluppo dalla nuova normativa. Economico, in ottemperamento a quanto A maggio 2019 è stato infine presentato previsto dal c.d. Decreto Legge “Crescita”, l’aggiornamento della Strategia nazionale ha emanato il decreto concernente per la bioeconomia, con il relativo le procedure per l’erogazione delle programma di attuazione, anche alla agevolazioni connesse a investimenti luce della nuova “European BioEconomy innovativi delle piccole e medie imprese Strategy” che pone fortemente l’accento nelle Regioni meno sviluppate per favorire sulla necessità di orientare tutti i settori la loro transizione verso l’economia della bioeconomia verso la circolarità e la circolare. sostenibilità ambientale. Inoltre, la legge di conversione del È opportuno infine ricordare che l’Italia, a Decreto “Crescita” ha previsto una serie di differenza di altri Paesi europei, non si è agevolazioni per incentivare sia il riutilizzo ancora dotata di una Strategia nazionale e il riciclo degli imballaggi, sia l’acquisto e di un Piano di azione per l’economia di prodotti da riciclo e da riuso. Al fine di circolare. Per l’Italia il Green Deal europeo disincentivare l’uso dei prodotti in plastica può costituire una straordinaria occasione monouso, esclusi i prodotti compostabili di sviluppo entro un percorso di transizione e le plastiche riciclate, è stata istituita una ecologica, se saprà definire un proprio plastic tax, pari a 45 centesimi di euro per quadro strategico coerente e sviluppare kg di plastica, prevedendo al contempo azioni per incrementare ed impiegare in un credito di imposta per incentivare modo efficace le risorse finanziarie rese l’adeguamento tecnologico mirato alla disponibili dal Piano europeo. produzione di manufatti compostabili. Dalle recenti azioni a livello europeo e Le nuove norme inserite nella legge di nazionale si evince la sempre crescente conversione del decreto sulle crisi aziendali rilevanza e la consapevolezza acquisita hanno anche consentito di sbloccare la sulla tematica dell’economia circolare. Pur TORNA ALL’INDICE
7 1. INTRODUZIONE presentando diverse sfide di natura tecnica, l’esistenza di 114 definizioni che contentono relative, ad esempio, alla scelta dei materiali 95 concettualizzazioni diverse di economia utilizzati e alle tecniche di progettazione circolare. Sia nel campo accademico sia nel ed assemblaggio, l’economia circolare ha campo aziendale, il concetto di economia in realtà implicazioni che raggiungono ogni circolare viene interpretato diversamente in aspetto della nostra società. base al contesto. Ad esempio, un gruppo di lavoro formato da diverse organizzazioni che hanno collaborato con l’istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, Definizione composto da A2A, BENETTON, ENEL, HERA, ILLY, INTESA SANPAOLO, TRE e principi di ERRE, ERVET, GCNI, SSSUP, ha definito economia circolare l’economia circolare nel seguente modo: “Un paradigma basato sulla rigenerazione del capitale naturale attraverso la revisione La prima e più conosciuta definizione dei modelli di business e di consumo lungo di economia circolare è stata data dal tutta la catena del valore, in un contesto primo report della Fondazione Ellen normativo favorevole e di equità sociale”. MacArthur nel 2012. Secondo tale Senza una definizione universale di definizione, si parla di «un’economia economia circolare, gli autori, al fine pensata per potersi rigenerare da sola. In dell’elaborato, propongono una loro un’economia circolare i flussi di materiali definizione, utilizzata come base per sono di due tipi: quelli biologici, in grado delineare le linee guida. di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati La definizione teorica che viene proposta senza entrare nella biosfera. L’economia ed utilizzata è la seguente: circolare è dunque un sistema in cui tutte “L’economia circolare è il modello le attività, a partire dall’estrazione e dalla economico che, attraverso il superamento produzione, sono organizzate in modo del precedente modello lineare, mira a che i rifiuti di qualcuno diventino risorse bilanciare i flussi di materia ed energia in per qualcun’altro. Nell’economia lineare, entrata e in uscita, allo scopo di ottenere invece, terminato il consumo termina un sistema sostenibile e perpetuabile anche il ciclo del prodotto che diventa nel tempo. In tal senso, l’economia rifiuto, costringendo la catena economica circolare comporta l’ottimizzazione delle a riprendere continuamente lo stesso risorse presenti nel sistema, lavorando al schema: estrazione, produzione, consumo, contempo sulla riduzione dei suoi confini smaltimento.» e sul mantenimento del suo miglior Nonostante ciò, non esiste nè una stato in termini di circolarità, attraverso definizione univoca nè dei principi condivisi l’applicazione di un pensiero sistemico”. di economia circolare. Ad esempio, Julian Partendo da questa definizione Kirchherr, nel suo studio (2017) identifica dell’economia circolare e dallo studio TORNA ALL’INDICE
8 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO Principi Operativi Principi Operativi Principi Operativi Target Fondamentali Trasversali Calibrare i flussi in entrata in base al tasso Ridurre le dimensioni Transparenza e di rigenerazione del del sistema formazione sistema Calibrare i flussi in Mantenere il valore uscita in base al tasso Progettare in modo delle risorse all’interno di assorbimento da circolare ed innovare del sistema parte del sistema Adottare un pensiero sistemico Figura 1. Sette principi dell’economia circolare proposti dagli autori. di letteratura, gli autori propongono i derivano dagli obiettivi teorici ma seguenti 7 principi operativi a supporto possono essere considerati come gli dell’economia circolare, graficamente strumenti attuativi dell’economia circolare raffigurati dalla figura 1. e permettono indirettamente di poter I “principi operativi target” derivano raggiungere un equilibrio fra i flussi di direttamente dagli obiettivi teorici materia ed energia in entrata ed uscita. Il primo principio in questo senso riguarda dell’economia circolare, rappresentati dalla la necessità di ridurre le dimensioni del possibilità di calibrare i flussi in entrata sistema attraverso la riduzione della di energia e materia in base al tasso di quantità di risorse che circolano nel rigenerazione del sistema ed i flussi in sistema. In questo principio si inserisce il uscita al tasso di assorbimento da parte concetto di dematerializzazione e della del sistema. Ciò significa avere un equilibrio sharing economy, insieme ad una strategia fra i flussi di materia ed energia in entrata di consumo e produzione più sostenibile. Al ed in uscita nel sistema terra. Nella pratica, contempo, vi è la necessità di mantenere il le strategie necessarie per raggiungere valore delle risorse all’interno del sistema questi principi sono l’eliminazione o la che si traduce con il miglioramento della riduzione al minimo dell’utilizzo di risorse durabilità dei prodotti ed il riciclo delle non rinnovabili e il completo utilizzo risorse attraverso le diverse fasi del ciclo di risorse rinnovabili. Al tempo stesso, di vita di ogni prodotto. Questo principio questi principi comportano strategie che operativo rappresenta la famosa filosofia minimizzano ed eliminano gli scarti di delle 3R “Ridurre”,”Riusare” e “Riciclare” materia ed energia, con l’incentivazione di (ma anche le altre R, sempre più presenti cicli biologici rispetto a quelli tecnologici. nella letteratura, come ad esempio I “principi operativi fondamentali” non Refuse, Repair, Refurbish, Remanufacture, TORNA ALL’INDICE
9 1. INTRODUZIONE Repurpose) per l’ottimizzazione delle risorse all’interno del sistema. In questo contesto, strategie come la simbiosi industriale sono elementi di connessione per un sistema dove ogni scarto diventa nuovamente una risorsa. Infine, vi sono dei “principi operativi trasversali”, la cui presenza è trasversale e necessaria per promuovere il resto dei principi operativi e che quindi prendono parte, in misura maggiore o minore, a qualsiasi strategia di economia circolare. La trasparenza e formazione è un principio che racchiude da una parte come le organizzazioni debbano essere trasparenti nella comunicazione e collaborare, anche attraverso la condivisione di informazioni e strategie, per uno stesso obiettivo, dall’altra la necessità di aggiustare i curricula alle sfide presenti, educando, formando e promuovendo lo sviluppo di conoscenze e capacità adatte per il futuro. Progettare in modo circolare ed innovare è un principio imprescindibile, in quanto l’innovazione è la leva trainante dell’economia circolare, cosi da ripensare e ri/progettare i processi, prodotti/servizi e modelli di business in un’ottica circolare, e non più lineare, consentendo di mantenere e gestire il valore delle risorse. Infine, vi è il principio adottare un pensiero sistemico, che rappresenta la necessità e la capacità da parte di individui ed organizzazioni di utilizzare un approccio olistico in ogni decisione e attività per promuovere la transizione verso un’economia circolare. TORNA ALL’INDICE
2. GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI TORNA ALL’INDICE
11 2. GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI L’ approvvigionamento è una fase che fosse il più inclusiva possibile e che cruciale per l’economia circolare, potesse adattarsi meglio al contesto è il braccio operativo per le privato. scelte di design e progettazione che Secondo tale definizione, un’azienda compie sui propri prodotti e l’approvvigionamento circolare è servizi, introducendo materiali e soluzioni “Il processo mediante il quale le innovativi atti ad accrescere la circolarità. organizzazioni acquistano beni o servizi che cercano di contribuire alla chiusura dei Nel campo degli approvvigionamenti cicli di energia e materia all’interno delle circolari è stata riscontrata una grande catene di approvvigionamento, riducendo al abbondanza di materiale attinente agli minimo e, nel migliore dei casi, evitando, gli acquisti delle pubbliche amministrazioni, impatti ambientali negativi e la creazione di tra cui linee guida e documenti di rifiuti durante l’intero ciclo di vita”. orientamento per i bandi pubblici. Tali materiali, tuttavia, si rivelano non sempre L’approvvigionamento, quindi, rappresenta soddisfacenti rispetto alle esigenze di uno strumento importante per le aziende un’azienda privata, poiché gli acquisti nella transizione verso un modello pubblici sono spesso limitati a certi economico circolare. Ponendosi i giusti prodotti che difficilmente sono intermedi o quesiti, è possibile stimolare il mercato ed materie prime, ed altrettanto difficilmente incoraggiare la realizzazione di più prodotti dovranno essere utilizzati in processi circolari. Tuttavia, il circular procurement va produttivi, bensì a prodotti che dovranno ben oltre il mero acquisto di beni circolari. essere utilizzati tal quali per erogare un Lo shift dal paradigma lineare a servizio e, soprattutto, sono molto vincolati quello circolare dal punto di vista da normative che devono garantire la degli approvvigionamenti coinvolge parità di condizioni di accesso al bando dei principalmente tre aspetti: uno di natura concorrenti. Inoltre, l’acquirente pubblico tecnica, che comprende le modalità con cui non ha lo stesso margine di discrezionalità il prodotto viene progettato e realizzato, e la capacità decisionale che ha un conformemente ai principi di circolarità; il acquirente privato. Gli acquisti del settore secondo aspetto è legato ai processi ed è privato sono invece molto meno studiati di natura organizzativa, ovvero il grado in e poche sono le linee guida che trattano il cui i più importanti partner sulla catena di tema, per la varietà e complessità di cui il valore vengono coinvolti nei progetti e la settore è caratterizzato. misura in cui il processo viene organizzato per facilitare la circolarità e l’utilizzo Durante il lavoro di analisi operato nella circolare lungo tutto il processo. Infine, stesura delle presenti linee guida, gli autori l’ultima dimensione è di natura economico- hanno aderito alla definizione di “Circular finanziaria e si riferisce alle modalità con Procurement” elaborata dalla Commissione cui fornitori e partner si adoperano ad Europea1, proponendone una rielaborazione incentivare finanziariamente la circolarità. 1. Si veda il documento “Public Procurement for a Circular Economy” dell’Unione Europea del 2017), proponendone una rielaborazione che fosse il più inclusiva possibile e che potesse adattarsi meglio al contesto privato. TORNA ALL’INDICE
12 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, è ai processi, ci sono anche aspetti economici importante prendere in considerazione e finanziari da tenere in considerazione: l’origine ed il futuro delle risorse e dei anzitutto, è necessario incentivare materiali. Ad esempio, si può prevedere finanziariamente l’utilizzo circolare. Un la possibilità di riuso o di riciclo dei esempio di incentivo finanziario è il prodotti, delle componenti o dei materiali; fornitore che si offre di riacquisire il bene l’utilizzo di materiali che si rigenerano una volta terminato il suo periodo di rapidamente (ad es. materiali biobased), utilizzo. Un incentivo del genere incoraggia il cui tasso di crescita è più breve della il cliente a garantire che il prodotto venga vita del prodotto; la facilitazione della restituito al fornitore alla fine della sua vita futura riutilizzabilità attraverso l’impiego di di impiego, in tal modo il fornitore può materiali riciclabili o di monomateriali che riutilizzare il prodotto, le sue componenti o non siano tossici. Inoltre, dal punto di vista i suoi materiali. della progettazione, si può prevedere la possibilità di disassemblaggio del prodotto al fine di facilitare il riutilizzo dei materiali o delle componenti; i legami tra i diversi materiali dovrebbero essere accessibili, al fine di ottimizzare l’adattabilità per nuove applicazioni; il grado in cui i prodotti possono essere smontabili, la standardizzazione e la modularità. Ma il circular procurement non è unicamente circoscritto alla dimensione dell’acquisto di prodotti circolari. Esso deve anche afferire alla dimensione dell’utilizzo circolare, offrendo l’opportunità di soddisfare la domanda esistente in maniera alternativa. Ciò incide sui processi di approvvigionamento in diversi modi, tra loro interconnessi. La domanda circolare deriva da scelte quali, ad esempio, se acquistare o meno, cosa acquistare (valutando le qualità tecniche dell’eventuale acquisto, in modo da avere un vantaggio in termini di circolarità), da chi acquistare (ad esempio, assicurandosi che il fornitore garantisca anche un servizio di manutenzione del prodotto, oppure creando meccanismi di simbiosi industriale), e in che modo acquistare. Oltre agli aspetti tecnici e a quelli orientate TORNA ALL’INDICE
3. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE TORNA ALL’INDICE
14 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO I l tema degli approvvigionamenti circolari decisionale, sotto forma di linee è largamente affrontato nel settore guida, che consenta loro di effettuare pubblico ma non risulta essere stato scelte di acquisto più consapevoli, adeguatamente approfondito nel settore nell’ottica di adottare un modello di privato. Realizzare approvvigionamenti approvvigionamento e fornitura circolare. di beni e servizi che rispettino i principi Le presenti linee guida per gli della circolarità porta benefici in termini approvvigionamenti circolari rappresentano ambientali, economici e relazionali per le quindi le prime del genere nel settore aziende. privato italiano e sono caratterizzate L’obiettivo di questo elaborato è quello dall’identificazione di criteri circolari di fornire alle aziende, interessate trasversali, sia per materie prime/prodotti e/o impegnate ad integrare i principi sia per fornitori, con lo scopo di estendere dell’economia circolare all’interno del il campo di applicazione a più settori proprio business, un primo supporto aziendali possibili. TORNA ALL’INDICE
4. METODOLOGIA DI ANALISI PER LA STESURA DEI CRITERI CIRCOLARI TORNA ALL’INDICE
16 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO L’ attività ha previsto una fase di Ministero dell’Ambiente (MATTM) per ricostruzione e analisi dello stato i diversi tipi di acquisti della pubblica dell’arte sul tema dell’economia amministrazione. circolare e degli approvvigionamenti circolari e, successivamente, partendo Una volta identificate le fonti rilevanti, sono dalle stesse fonti, l’identificazione e/o state intraprese le seguenti azioni per la l’estrapolazione di criteri circolari che formulazione delle linee guida: rappresentano il cuore delle linee guida. 1. Partendo da fonti prettamente Le fonti utilizzate sono: accademiche, per prima cosa sono • Studi di letteratura accademica. Si stati sviluppati definizione e principi di tratta di articoli scientifici peer-review economia circolare (v. Capitolo 1), i quali pubblicati in giornali accademici. hanno rappresentato le basi teoriche Le informazioni sono di carattere della selezione dei criteri. prettamente teorico. 2. Successivamente, per ogni fonte sopra • Documenti di letteratura grigia. Si tratta citata sono stati cercati ed estrapolati di documenti prodotti da diversi enti, indipendentemente dei criteri che, in ad esempio accademici, giovernativi, alcuni casi, già potevano essere definiti industriali etc. che non hanno subito un come circolari (un classico esempio processo di peer-review e che non sono sono quelli riferibili al Green Public pubblicati in giornali accademici. In Procurement). Questo ci ha permesso di questo caso, nella letteratura grigia sono creare per ogni fonte delle matrici con i stati analizzati report di singole aziende corrispettivi criteri. che illustrano modalità di adozione 3. I criteri identificati sono quindi stati di approvvigionamenti circolari e che comparati ed uniti in una unica possono rappresentare una sorta di matrice, citando una volta sola i criteri best practice per altre aziende (e.g. precedentemente presenti in più circular procurement di ENEL). Inoltre, matrici. A questo punto è avvenuta la sono stati inclusi anche report relativi scrematura dei criteri fin qui ottenuti a progetti Europei e/o internazionali con i contenuti dei principi di circolarità che hanno declinato approcci per gli delineati inizialmente. Questo ci ha approvvigionamenti circolari in alcuni permesso di selezionare una lista finale settori (e.g. Circular Economy Model di criteri da qui in poi definiti come Office Guide); circolari. • Certificazioni ambientali e fonti 4. Quindi, i criteri circolari sono stati normative come i Criteri Minimi categorizzati in: i. criteri che possono Ambientali (CAM). Per quanto riguarda essere utilizzati per valutare l’acquisto le etichette ambientali sono stati studiati circolare di materie prime e/o prodotti, vari schemi di certificazione volontaria, e ii. Criteri utilizzabili per scegliere fra cui quelli dell’Ecolabel europeo, fornitori con caratteristiche circolari. del Nordic Swan, del Blauer Engel e 5. Il passaggio successivo, dunque, è stato dell’EPD system. Le fonti normative quello di elaborare uno schema chiaro, utilizzate sono principalmente i CAM dal TORNA ALL’INDICE
17 4. METODOLOGIA DI ANALISI PER LA STESURA DEI CRITERI CIRCOLARI e usufruibile dalle organizzazioni, per prime/prodotti e fornitori sia sotto i descrivere i criteri circolari. principi di circolarità che rispecchiano 6. Al termine di questo lavoro di redazione, fedelmente l’impostazione delle linee che costituisce il corpus principale delle guida. Quindi, attraverso lo strumento si linee guida, è stato anche sviluppato ottiene una autovalutazione del livello di uno strumento che possa dare idea alle circolarità raggiunto dalle varie aziende organizzazioni di quale sia il livello di tramite percentuali identificative delle circolarità del loro approvvigionamento. due categorie ed una percentuale Lo strumento, assolutamente qualitativo, totale rappresentativa di tutto si basa su una serie di domande l’approvvigionamento aziendale. raggruppate sia in termini di materie TORNA ALL’INDICE
5. I CRITERI PER GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI TORNA ALL’INDICE
19 5. I CRITERI PER GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI Modalità di Occorre ribadire che i criteri per la scelta delle materie prime/prodotti e dei fornitori consultazione qui individuati sono rivolti a tutti i settori economici, ragion per cui non è stato possibile ordinarli secondo una logica gerarchica. Difatti, l’estrema eterogeneità dei destinatari ha reso impossibile fornire A i fini della consultazione dei un ordine di preferenza oggettivo ed criteri di cui al presente lavoro è assoluto. necessario fare alcune precisazioni. Ciò che si è fatto, piuttosto, è stato mettere I 21 criteri circolari identificati sono stati a sistema l’elenco dei criteri con l’elenco raggruppati secondo la distinzione tra dei principi da noi individuati, in modo da materie prime/prodotti (15) e fornitori offrirne una presentazione organizzata per (6). Separazione, questa, che riflette la gruppi omogenei. In tal senso, si è cercato possibilità di adottare due punti di vista di “calare” i principi teorici identificati diversi (ma complementari) allorché ci si precedentemente all’interno del contesto approccia ad un acquisto: da un lato, quello della fase di approvvigionamento, cosi da che valorizza le caratteristiche specifiche sistematizzare, operativizzare e presentare del bene oggetto di acquisto; dall’altro, al meglio i criteri circolari identificati. quello che valorizza le caratteristiche Quindi, alcuni criteri sono stati associati proprie del fornitore. Idealmente, al principio di riduzione delle dimensioni però, i due punti di vista andrebbero del sistema, altri al principio di pensiero integrati per aumentare la circolarità sistemico, altri ancora al principio di dell’approvvigionamento. trasparenza e formazione, etc. (Figura 2). TORNA ALL’INDICE
20 LINEE GUIDA 21 PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO 5. I CRITERI PER GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI CHIUDERE IL CERCHIO Calibrare i flussi in base Calibrare i flussi in base Mantenere il valore Ridurre le dimensioni Trasparenza Progettare in modo Adottare un pensiero al tasso di rigenerazione al tasso di assorbimento delle risorse all’interno del sistema e formazione circolare ed innovare sistemico del sistema da parte del sistema del sistema Eco-efficienza: preferenza per le Acquistare prodotti che hanno una Ecodesign: acquisto di prodotti Acquisto di prodotti che Scelta di materie prime materie prime/prodotti con certificazione ambientale secondo Scelta di materie prime e/o Scelta di materie prime e progettati per poter essere prevedono un servizio di rinnovabili o prodotti derivanti minori impatti ambientali gli schemi esistenti di Tipo I (es. prodotti riciclati prodotti riciclabili riparati/riutilizzati/rigenerati estensione della vita utile dei da materie rinnovabili negativi durante il ciclo di vita Ecolabel UE) /riciclati prodotti Preferire prodotti o materie Acquisto di materie prime Preferenze per fornitori Evitare l’acquisto di Acquisto di beni utilizzati e/o prime che sono stati concepiti Product as a Service Preferenza per i fornitori con ricavate da materiali di scarto che forniscono un servizio “critical raw materials” preparati per il riutilizzo seguendo concetti di chimica sistemi di gestione ambientale (sottoprodotti) di take back verde e circolare (EMAS, ISO14001) e bilancio di sostenibilità Preferenza per fornitori con Preferenza per i fornitori con un Preferire acquisto di beni sfusi contratto di fornitura energetica Evitare l’acquisto di prodotti o dotati di imballaggi impronta ambientale minore monouso (OEF) basato su fonti rinnovabili “eco-efficienti” Acquisto di prodotti dotati di Favorire la selezione di fornitori vicini Preferire fornitori con cui sono in funzionalità che consentano geograficamente e con catena di atto (o che adottano) meccanismi di l’ottimizzazione od il fornitura corta simbiosi industriale monitoraggio dei consumi Figura 2. Criteri di approvvigionamento circolare e associazione ai diversi principi dell’Eco- nomia Circolare. TORNA ALL’INDICE TORNA ALL’INDICE
22 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO In linea generale, dunque, vige una fisici che vengono fruiti nell’ambito di un sostanziale equiparazione, in termini di contratto di servizio, senza acquisto della importanza, tra tutti i criteri descritti proprietà del bene (trattasi del concetto nel presente lavoro. Tuttavia, l’aver del Product as a Service, meglio descritto abbandonato la pretesa di fornire al nell’omonimo criterio). In quest’ultimo caso, lettore un quadro di comparazione quando la funzione di cui si ha bisogno assoluta tra tutti i criteri elencati, non non può essere soddisfatta attraverso una ha impedito di individuare, in linea di piattaforma virtuale (ese. accesso ad un massima, alcune direttrici di preferenza, database online) ma necessita di un bene da applicare eventualmente da parte delle fisico (come nel caso del car sharing), organizzazioni in caso di interpretazione la dematerializzazione potrebbe essere operativa e di scelta tra articoli dotati di definita incompleta. In tali condizioni, caratteristiche di circolarità differenti. tuttavia, non è detto che il passaggio allo Queste direttrici sono state desunte da una schema del “product as a service” assicuri riflessione e interpretazione dei principi minori impatti ambientali, anzi, come dell’economia circolare, rivisti anche alla dimostrato da alcuni studi sul fenomeno del luce della logica contenuta nella gerarchia car sharing, potrebbero generarsi comunque dei rifiuti europea. Le direttici identificate impatti negativi, sebbene diversi, ragion sono essenzialmente quattro: per cui si pone ugualmente il problema di Al primo posto vi è il principio della verificare l’entità degli impatti ambientali riduzione complessiva delle dimensioni connessi al servizio. Tale logica, comunque, del sistema, attraverso la riduzione dei spinge verso la riduzione dei consumi, consumi, dei rifiuti, delle emissioni e in poiché ambisce ad eliminare la fisicità del generale degli sprechi - in una parola, la bene e a valorizzarne esclusivamente la logica dell’eco-efficienza. Oggetto di un funzione, ottimizzandone l’utilizzo e la apposito criterio, l’eco-efficienza è da gestione (come nel caso di sostituzione considerarsi la madre di tutti i criteri qui dell’acquisto di un bene con l’affidamento individuati, poiché abbraccia e riassume dell’analogo servizio a un fornitore fisso) tutti gli aspetti della circolarità da essi (Figura 3, pagina che segue). singolarmente affrontati. In breve, essa suggerisce l’acquisto di beni che, a fronte di Proseguendo, vi è la logica di adeguare i studi analitici, risultano avere minori impatti flussi (di prodotti/materia e di energia) ambientali negativi; in ingresso e in uscita dal sistema ai tassi Al secondo posto vi è la logica della di rigenerazione (rinnovabilità di prodotti dematerializzazione e cioè della ed energia) e di assorbimento (riciclo, preferenza, a fronte di un’analisi dei riuso) dello stesso. In altre parole, si tratta propri bisogni, per l’acquisto di servizi o di preferire gli acquisti di prodotti/materia di funzioni che, al massimo grado, sono ed energia che, da un lato, sono allineati completamente svincolati dall’utilizzo di alla velocità di rigenerazione delle risorse un bene fisico (come nel caso dell’acquisto del pianeta, in modo da garantire un di servizi erogati su piattaforme virtuali) costante equilibrio tra le risorse sottratte e, al minimo grado, sono associati a beni all’ambiente e quelle ancora disponibili TORNA ALL’INDICE
23 5. I CRITERI PER GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI Può essere ottenuta Servizio attraverso una dematerializzato piattaforma virtuale? È una funzione Se questi servizi Esiste un fornitore Affidamento non sono che la eroga sotto servizio (es. stampa disponibili/ forma di prestazione gestita o servizio di praticabili per il Di che natura è continuativa? illuminazione) tipo di bisogno il mio bisogno? da soddisfare, allora si dovrà acquistare la È un oggetto Può essere preso in Servizio di noleggio/ proprietà prestito? leasing del bene Può essere Servizio di condiviso? sharing Figura 3. Logica del prodotto inteso come servizio. (v. criteri “acquisto di beni rinnovabili” e che seguano un ciclo – e quindi un riciclo “evitare l’acquisto di CRM”) e che, dall’altro, – biologico anziché tecnico, il che significa favoriscono l’assorbimento delle risorse privilegiare beni che possono rientrare “circolanti” nel sistema. Ciò significa naturalmente o artificialmente nella biosfera preferire beni usati anziché beni nuovi (quindi in ambiente) attraverso processi di di fabbrica, nonché preferire l’acquisto degradazione, anziché beni che richiedono di prodotti riciclati o che abbiano un l’applicazione di processi tecnologici per contenuto di riciclato, in modo da evitarne poter essere reimpiegati all’interno del lo smaltimento in discarica e favorire lo sistema economico antropico. sviluppo dell’industria del riciclo; Queste direttrici di preferenza, è bene In ultimo, vi è la logica che preferisce sottolinearlo, sono solo indicazioni di massima, l’acquisto di beni riciclabili. La decisione frutto di un’interpretazione fornita dagli autori di illustrare questa direttrice di preferenza delle presenti linee guida. Il loro scopo è quello per ultimo non deriva da una sua oggettiva di fornire al lettore un metro di valutazione per minore importanza ma dalla considerazione orientarsi tra le diverse possibilità di acquisto. che, allo stato dell’arte, l’opportunità di Bisogna precisare, peraltro, che queste acquistare beni usati o riciclati prevale indicazioni sono le sole che è stato possibile rispetto a quella di comprare beni estrarre e ordinare gerarchicamente, a fronte riciclabili, perché la domanda dei primi del gran numero di criteri da noi individuati, (che tra l’altro incide sui secondi) è ancora proprio per via dell’a-settorialità e dell’estrema troppo debole per consentire l’effettivo trasversalità delle linee guida. Al di là di questo sviluppo dell’economia circolare (la quale parziale tentativo, dunque, si ribadisce la presuppone l’utile collocamento sul mercato regola generale per cui, nell’ambito di questo delle materie prime seconde). Inoltre, è specifico lavoro, tutti i criteri hanno la stessa tendenzialmente preferibile acquistare beni importanza. TORNA ALL’INDICE
24 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO 1. DEFINIZIONE 3. VERIFICA 5. ESEMPI descrizione coincisa indicazioni su come accertarsi laddove presenti, citazione del criterio del rispetto del criterio in fase di esempi concreti riferiti al di acquisto criterio in questione 2. IMPLEMENTAZIONE NEL 4. RIFERIMENTI PROCUREMENT rinvio a norme, descrizione degli spetti standard internazionali rilevanti connessi o link rilevanti all’attuazione del criterio Figura 4. Struttura con cui ogni criterio circolare viene descritto. Prima di procedere alla lettura dei singoli criteri può essere d’aiuto al lettore capire la Verifica logica sottesa alla loro redazione. dei criteri Ogni criterio è stato diviso in 5 sezioni, seguendo una struttura fissa così articolata: A questo punto, come ultimo passaggio Per ogni sezione è stato sviluppato un introduttivo, è opportuno soffermarsi paragrafo, secondo una logica che procede sulla parte della verifica della conformità, progressivamente dall’astratto (definizione) fornendo al lettore una panoramica degli al concreto (esempi). In particolare, la strumenti di prova citati nelle pagine definizione contiene una descrizione seguenti. Non bisogna trascurare infatti concisa del criterio; l’implementazione che, a fronte di una riflessione teorica sulla nel procurement cita i vantaggi e gli natura e sull’utilità dei singoli criteri, rimane aspetti più rilevanti nonché le criticità il problema di trovare i mezzi per garantire legate all’applicazione del criterio; la una loro corretta ed effettiva applicazione. verifica descrive gli strumenti attraverso Com’è facile immaginare, d’altronde, è cui verificare la conformità al criterio; i questa la parte più problematica delle linee riferimenti presentano un elenco non guida. esaustivo di norme tecniche, standard Come illustrato nel paragrafo precedente, internazionali, documenti normativi ed nella struttura dei criteri si è deciso di altro materiale di approfondimento; infine incorporare un’apposita sezione sulla gli esempi migliorano la comprensione del verifica, mutuandola dal modello dei criterio attraverso la presentazione di casi CAM (ossia i Criteri Ambientali Minimi pratici. utilizzati per gli acquisti della pubblica amministrazione). In questo modo, di volta in volta, si è cercato di indicare gli strumenti che, a seconda del caso, si adattavano meglio al criterio. Al di fuori TORNA ALL’INDICE
25 5. I CRITERI PER GLI APPROVVIGIONAMENTI CIRCOLARI di particolarismi e in un’ottica generale, dichiarazione da parte di ente terzo dunque, gli strumenti di verifica della accreditato). conformità che consentono di selezionare - Etichette ambientali ISO di tipo III – i beni in sede di approvvigionamento disciplinate dalla Norma ISO 14025 (es. possono essere ricondotti alle seguenti la dichiarazione ambientale di prodotto, categorie (ordinate per grado di DAP o in inglese EPD), esse descrivono preferenza): le caratteristiche ambientali relative • Le etichette ambientali all’intero ciclo di vita di un prodotto • I rapporti di prova a fronte di studi analitici di tipo LCA2 • I mezzi di prova alternativi e sono sottoposte a controllo esterno da parte di enti terzi accreditati. Per quanto riguarda le etichette Rientrano in questa categoria gli schemi ambientali, gli strumenti disponibili sono di certificazione “International EPD® essenzialmente quattro: System” (Svedese) e “EPD Italy”, i quali - Etichette ambientali ISO di tipo I – prevedono l’applicazione di apposite disciplinate dalla norma ISO 14024 Regole di Categoria di Prodotto (PCR) (es. EU Eco-label), sono etichette che consentono di valorizzare gli aspetti riferite all’intero ciclo di vita di un e gli impatti più significativi del bene prodotto (prospettiva LCA1). Esse preso in considerazione e forniscono vengono accordate solo ai prodotti che una rappresentazione globale degli soddisfano determinati requisiti minimi impatti ambientali ad esso relativi. (fissati dallo schema di certificazione) Sono utili per comparare le prestazioni e sono sottoposte a verifica esterna da ambientali dei prodotti di una stessa parte di enti terzi accreditati. categoria. - Etichette ambientali ISO di tipo II – - Ci sono poi i marchi e le etichettature disciplinate dalla norma ISO 14021, obbligatorie, come l’indicazione sono autodichiarazioni relative a della classe energetica per gli specifiche caratteristiche del prodotto. elettrodomestici e l’etichettatura Esse si basano esclusivamente sulla delle sostanze pericolose, nonché le dichiarazione del produttore/fornitore, certificazioni di gestione ambientale in assenza di una verifica esterna da come EMAS, ISO 14001 ma anche FSC e parte di enti terzi, sicché risultano meno PEFC ect. affidabili di altri tipi mezzi di prova. Da questo punto di vista, riprendendo l’art. Considerata questa loro natura, sono 69 del Codice degli Appalti, le etichette state indicate come strumenti di verifica ambientali dovrebbero fondarsi su requisiti dell’approvvigionamento circolare idonei a definire le caratteristiche dei solo in limitati casi giacché sarebbe beni da acquistare (idoneità), dovrebbero opportuno, per potervi fare affidamento, basarsi su criteri oggettivi, verificabili e non richiedere ulteriori elementi (come discriminatori (scientificità), dovrebbero rapporti di prova rilasciati dai laboratori basarsi su procedimenti aperti e trasparenti etc. validazione/convalida della 1. Per la qual definizione si rimanda al criterio sull’Eco-efficienza. 2. Ibidem. TORNA ALL’INDICE
26 LINEE GUIDA PER L’APPROVVIGIONAMENTO CIRCOLARE NEL SETTORE PRIVATO (trasparenza), essere accessibili a modo è possibile convenire apposite chiunque voglia ottenerle (accessibilità), garanzie di conformità del bene ai requisiti e dovrebbero essere verificate da terzi richiesti dall’organizzazione, per vincolare sui quali l’operatore economico che il fornitore a eventuali sostituzioni/ richiede l’etichettatura non può esercitare riparazioni/risarcimenti. In tal senso, al un’influenza determinante (indipendenza). di là del criterio di approvvigionamento Per quanto riguarda i rapporti di prova, considerato, è sempre buona prassi in sede di acquisto è anche possibile prevedere clausole di questo tipo. chiedere al fornitore una relazione di prova o un certificato di conformità rilasciati da un organismo di valutazione della conformità accreditato a norma del regolamento (UE) n. 765/2008. Il rapporto di prova (RdP) è un documento su cui sono registrati i risultati derivanti dallo svolgimento di specifiche prove tecniche, che, così come il certificato di conformità, consente di verificare il rispetto di standard prestazionali a fronte di norme tecniche (a titolo di mero esempio, la norma EN 13432 in materia di compostabilità). I mezzi di prova alternativi sono tutti gli strumenti (diversi da quelli supposti) che in via residuale possono servire a dimostrare la conformità al criterio, come ad esempio la documentazione tecnica del fabbricante, il manuale di istruzioni, l’etichetta di manutenzione, prove fotografiche, la dichiarazione firmata dal legale rappresentante del fornitore ecc. A chiusura di questo sistema di verifica, poi, c’è la possibilità di prevedere apposite clausole contrattuali, al fine di assicurarsi la conformità ai criteri. In effetti, qualora venga prevista l’applicazione di penali e/o la risoluzione espressa del contratto come conseguenza dell’inadempimento della prestazione convenuta (sub forma di mancato rispetto dei requisiti dichiarati in fase di vendita), questo strumento fungerebbe da deterrente per il fornitore. Ulteriormente, in questo TORNA ALL’INDICE
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