Lezione 13 (25 novembre 2021) Indice - L'Italia alla Conferenza della pace (1919-1920) e l'impresa fiumana Il dopoguerra e le elezioni del 1919 ...

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Lezione 13 (25 novembre 2021) Indice - L'Italia alla Conferenza della pace (1919-1920) e l'impresa fiumana Il dopoguerra e le elezioni del 1919 ...
Lezione 13   (25 novembre 2021)

  Indice

  • L’Italia alla Conferenza della pace (1919-1920) e l’impresa fiumana

  • Il dopoguerra e le elezioni del 1919

  • 1919-1922: il «bienno rosso» e il «bienno nero»
Lezione 13 (25 novembre 2021) Indice - L'Italia alla Conferenza della pace (1919-1920) e l'impresa fiumana Il dopoguerra e le elezioni del 1919 ...
Contrasto tra la «guerra democratica» di Bissolati e la «vecchia diplomazia» di Sonnino

    Nel governo Orlando (1917-1919) si confrontano 2 posizioni contrastanti:

                  Bissolati                                                            Sonnino
interventismo democratico, ministro per l’assistenza militare         interventismo conservatore, ministro degli Esteri

•    impostazione wilsoniana                                                     Fedele al Patto di Londra
•    dissoluzione dell’ Austria-Ungheria                                         e alla politica di potenza
•    emancipazione delle nazionalità oppresse
•    Principio di nazionalità per l’Italia

                                      Contro l’impostazione «annessionistica» di Sonnino
                                           Bissolati si dimette nel dicembre ‘18
Principi di nazionalità e di autodeterminazione dei popoli enunciati da Wilson

 Conferenza di pace 1919-1920 soddisfatte le richieste di nuovi Stati nazionali (Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia)
 Dissoluzione dell’Impero Asburgico

  Problema per Orlando e Sonnino alla Conferenza di Pace

  il patto di Londra prevedeva per l’Italia la Dalmazia (abitata da sloveni e croati)
   ma non la città di Fiume (nella penisola istriana) abitata in maggioranza da italiani

                                                       o accettare la «politica delle nazionalità»
Chiedere il rispetto del patto di Londra    (avere Fiume ma rinunciare alla Dalmazia lasciandola al nuovo stato jugoslavo) ?

            • Orlando e Sonnino chiedono entrambe le cose
            • gli alleati, specie Wilson (che non è vincolato al patto di Londa), si oppongono
            • aprile ‘19 i due statisti italiani abbandonano Versailles
            • un mese dopo vi ritornano senza ottenere il rispetto del Patto di Londra + Fiume

   • Giugno 19: la Camera sfiducia Orlando sulla fallimentare esperienza alla Conferenza della pace
Giugno ’19: governo Nitti

•   Ostilità di larga parte dell’opinione pubblica borghese verso gli ex alleati, accusati di voler defraudare l’Italia dei frutti
    della vittoria

• Gabriele D’Annunzio conia l’espressione «vittoria mutilata» (senza la Dalmazia promessa dal Patto di Londra)

• Espressione paradossale per l’Italia che raggiunge gli obiettivi storici del Trentino (+ il sud Tirolo) e Trieste e vede
  scomparire dalle sue frontiere orientali il tradizionale avversario (l’Impero asburgico)

• Gennaio ‘19 alla Scala di Milano gazzarra del futurista i Marinetti e Mussolini contro il discorso «rinunciatario» di Bissolati

Settembre ’19-dicembre ‘20 Impresa fiumana

• militari ribelli e gruppi di volontari sotto il comando di D’Annunzio occupano Fiume
  (allora posta sotto il controllo internazionale)

• Appoggio anche dei fasci di combattimento di Mussolini (nati a Milano nel marzo ‘19)
  (ex repubblicani, ex-sindacalisti rivoluzionari, ex arditi di guerra)
  metodi violenti: scontro con i socialisti: incendio della sede dell’ «Avanti» 15 Aprile ’19

• L’iniziativa di D’Annunzio ha lo scopo di far cadere il governo del «rinunciatario» Nitti (politica estera pacifista e ricerca
  di un accordo con gli jugoslavi)
Nitti: elezioni politiche del novembre ‘19

 dopo aver fatto approvare la riforma elettorale
 • 1918 suffragio universale
 • 1919 rappresentanza proporzionale con scrutinio di lista

             grande successo dei partiti di massa

  PSI 156 deputati (32%)             PPI 100 deputati (20,5%)
                                 (fondato da Sturzo nel gennaio ’19)

 • vittoria delle forze politiche contrarie alla guerra

il clima politico è sempre meno favorevole alla «sedizione fiumana» che rischia di provocare una nuova guerra contro gli Jugoslavi
(la città di Fiume è a maggioranza italiana ma le campagne circostanti sono a maggioranza slovena)

 • I fasci di combattimento di Mussolini non ottengono neanche un deputato
Per la prima volta la classe dirigente liberale è in minoranza nella Camera elettiva

La maggioranza è costituita dai partiti di massa, il PSI e il PPI

• I socialisti (a guida massimalista) vogliono «fare come in Russia» (congresso di Bologna dell’ottobre ’19)

• L’obiettivo sono i «soviet» degli operai, dei contadini e dei soldati (va superato il «Parlamento borghese»)
• Socialisti indisponibili ad ogni collaborazione con le forze democratico-borghesi

 I popolari diventano «necessari» per la formazione di qualsiasi governo

 dal 1919 al 1922 governi di coalizione tra popolari e liberal-democratici:
 Governi Nitti, Giolitti, Bonomi, Facta

                                                                                               Don Luigi Sturzo
Biennio rosso 1919-20

    Nelle campagne 1919

    • ondata di scioperi nella Valle Padana
    • salari più alti
    • imponibile di manodopera imposto dalle «leghe rosse» ai proprietari terrieri

    Nelle città 1919-20

    • comuni «socialisti» concedono appalti alle «cooperative rosse»
      sottraendo attività a piccoli imprenditori, commercianti

    • scioperi nei servizi pubblici (ferrovieri e postelegrafonici)
      - contrasto con le organizzazioni sindacali bianche (che in parte assicurano i servizi pubblici)
      - disagio nell’opinione pubblica, reazioni contro la «scioperomania»

settembre ’20: occupazione delle fabbriche

•    contrasti tra metalmeccanici e industriali sulle richieste economiche e normative della Fiom
•    in risposta alla serrata di un’azienda milanese la Fiom ordina di occupare le fabbriche
•    circa 400.000 operai: bandiere rosse sui tetti, servizi di vigilanza armata
•    In molti aziende prosecuzione del lavoro da parte degli operai
Biennio nero autunno 1920-22
  Biennio rosso finisce con l’occupazione delle fabbriche (autunno ’20)
  e con gli strascichi di quell’evento (la scissione socialista di Livorno gennaio ‘21)

  Fascisti : dal programma radical-democratico del ‘19 (Costituente, abolizione Senato etc.) al fascismo agrario (autunno ’20)

                              «squadrismo» fascista finanziato dai proprietari terrieri della Valle padana

                    contro le leghe rosse

Leghe rosse non prive di aspetti autoritari
 (chi non sta nelle leghe è boicottato nella ricerca di lavoro)
 contrasti interni al mondo contadino:
leghe rosse: braccianti senza terra (obiettivo finale è la socializzazione delle terre)
leghe bianche: mezzadri, piccoli affittuari (aspirazione a trasformarsi in proprietari)
                                                                                          contro i comuni socialisti

                                 Bologna novembre ’20: fascisti impediscono la cerimonia di insediamento della giunta socialista
                                 tragico errore dei socialisti (sparatoria sulla folla 10 morti) ritorsioni antisocialiste
                                 Lo squadrismo mette i comuni socialisti nella condizione di non funzionare
                                  (bastonature e intimidazione nei confronti dei consiglieri comunali socialisti)
                                 scioglimenti dei Consigli comunali da parte del governo (connivenza dei pubblici poteri)
Ritorno di Giolitti 1920-21

Richiamato il vecchio Giolitti per risolvere la difficile situazione politico sociale

 politica interna di sinistra:

 • imposta straordinaria sui profitti di guerra che colpisce gli industriali arricchitisi durante il conflitto

 • Giolitti non reprime l’occupazione delle fabbriche (non intervento della forza pubblica come nel 1893 e nel 1904)
   ma media tra industriali e operai (promessa una legge sul controllo operaio nelle fabbriche)

 politica estera di pacificazione

 • Novembre 1920 Trattato di Rapallo con la Jugoslavia (Dalmazia, salvo Zara, agli jugoslavi, Fiume «città libera»
   (diventerà italiana nel ’24),

 • Dicembre ‘20 liquidata con la forza l’impresa fiumana di D’Annunzio (che rifiuta il Trattato di Rapallo)
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