LE STRATEGIE VACCINALI IN ITALIA E IN UMBRIA - REGIONE UMBRIA - Perugia,27.06.2015 - ordine-medici-perugia
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STRATEGIA La parola strategia deriva dal termine greco στρατηγός (strateghós), ossia "generale". « Descrizione di un piano d'azione di lungo termine usato per impostare e successivamente coordinare le azioni tese a raggiungere uno scopo predeterminato » (Wikipedia) « La tecnica di individuare gli obiettivi generali di qualsiasi settore di attività pubbliche e private, nonché i modi e i mezzi più opportuni per raggiungerli » (Treccani) « La progettazione, la preparazione e il coordinamento dei diversi mezzi necessari per raggiungere un obiettivo importante e di lungo periodo » (Garzanti) La strategia si applica a tutti i campi in cui per raggiungere l'obiettivo sono necessarie una serie di operazioni separate, la cui scelta non è unica e/o il cui esito è incerto.
Strategia vaccinale L’ insieme di azioni dirette ad eradicare o eliminare o contenere una malattia prevenibile con la vaccinazione, minimizzando i rischi e utilizzando efficacemente le risorse disponibili
WHO – Global Vaccine Action Plan 2011 - 2020 (approvato da 194 Stati membri nel maggio 2012) OBIETTIVO GENERALE PREVENIRE MILIONI DI MORTI ENTRO IL 2020, ATTRAVERSO UN ACCESSO PIÙ EQUO AI VACCINI ESISTENTI, PER LE PERSONE DI TUTTI I PAESI. Indicazioni-orientamenti sui singoli vaccini http://www.who.int/immunization/documents/positionpapers/en/ Catalogo delle raccomandazioni politiche di immunizzazione http://www.who.int/immunization/policy/catalogue/en/ Raccomandazioni per l’immunizzazione di routine http://www.who.int/immunization/policy/immunization_tables/en
Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) Agenzia dell'Unione Europea istituita nel 2005 con il mandato di: individuare, valutare e comunicare le minacce attuali ed emergenti per la salute umana provocate da malattie infettive. Lavora in collaborazione con gli organismi nazionali di tutela della salute in tutta Europa per rafforzare e sviluppare la sorveglianza delle malattie infettive e sistemi di allerta precoce a livello continentale. Grazie alla collaborazione con gli esperti di tutta Europa, produce autorevoli pareri scientifici sui rischi posti dalle malattie infettive attuali ed emergenti.
ECDC: attività principali Raccolta, analisi e interpretazione dei dati provenienti dagli Stati membri dell'UE su 52 malattie e condizioni trasmissibili Predisposizione di una relazione epidemiologica annuale Consulenza agli Stati membri e alle istituzioni dell'UE Formazione in epidemiologia sul campo Sostegno agli Stati membri nella preparazione nei confronti delle epidemie Sostegno agli Stati membri con l'invio di esperti nel caso di focolai di malattie trasmissibili/ Collaborazione con l’WHO in caso di gravi epidemie fuori dall’UO Creazione di una comunità «in rete» per la salute pubblica Organizzazione di conferenze scientifiche Collaborazione con altre Agenzie dell'UE: Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) Agenzia europea per i medicinali (EMA) Agenzia europea dell'ambiente (AEA) Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)
ECDC programma pluriennale strategico 2014-2020 «Lavorare insieme per ridurre l'onere» Cap. 10.6 Malattie prevenibili con vaccino POLIO La Regione Europea è stata dichiarata libera dalla polio nel 2002. Dopo l’eradicazione la prima fase di messa a fuoco sarà quella di ridurre al minimo i rischi di reintroduzione del poliovirus e di monitorare la potenziale circolazione di poliovirus vaccino-derivato. .. MORBILLO E ROSOLIA Entro il 2015 il morbillo endemico e la trasmissione della rosolia nella Regione Europea avrebbero dovuto essere fermati. Inoltre, entro il 2020 tutti gli Stati membri dovrebbero attuare pienamente il processo di verifica della eliminazione del morbillo e della rosolia e dovrebbero sostenere fortemente lo sforzo globale per l’eradicazione di morbillo e rosolia .Tuttavia, l'accumulo nel tempo di persone non immuni e il conseguente formarsi di cluster - a livello sociale e/o di territorio - di persone non immuni continuerà ad essere di particolare interesse per il controllo di morbillo e rosolia nell'UE.
OBIETTIVI ECDC per il 2020: 1. Monitoraggio dei programmi di vaccinazione, con particolare riferimento alla copertura vaccinale, all'efficacia e all’impatto a livello comunitario. 2. Contributo agli obiettivi di eliminazione di morbillo e rosolia : supporto tecnico per aumentare copertura vaccinale, per identificare i gruppi meno abbienti, anche utilizzando nuove tecnologie (Questi sforzi continueranno se non sono stati raggiunti gli obiettivi originali, comprese le attività di comunicazione) 3. Consulenza scientifica sui nuovi vaccini e sviluppo di modelli generici per stimare conseguenze economiche, al fine di superare i problemi di disuguaglianza. 4. Aiuto agli Stati membri per aumentare la copertura vaccinale fino a livelli raccomandati fornendo supporto tecnico per: a) comunicazione best practice b) evidence sulle migliori pratiche nella vaccinazione c) scelte politiche d) individuazione di sacche di bassa copertura che possono incidere sui programmi vaccinali 5. Proposta un calendario vaccinale per tutta la vita a livello europeo fornendo strumenti per la valutazione di costo-efficacia ed elementi per il processo decisionale nazionale
Evoluzione di un programma di immunizzazione Diagramma adattato da Chen RT et al. The Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). Vaccine, 1994
I DIVERSI OBIETTIVI DEI PROGRAMMI VACCINALI Controllo: ridurre l’incidenza per evitare complicazioni derivanti dalla malattia Influenza Eliminazione: non si verificano più casi di malattia autoctona nell’area geografica considerata Morbillo/rosolia Eradicazione: assenza della malattia e dell’agente patogeno in tutto il mondo. Vaiolo
MORBILLO E ROSOLIA WHO European Region : Essential criteria and components supporting elimination In conformità con la definizione di eliminazione, sono proposti i seguenti criteri essenziali per la verifica della eliminazione del morbillo e rosolia nella regione: • l'assenza di morbillo endemico e dei casi di rosolia in tutti gli Stati membri per un periodo di almeno 36 mesi dall'ultimo caso conosciuto, con completa interruzione della trasmissione del virus endemico; • la presenza di sistema di sorveglianza di alta qualità che è sensibile e abbastanza specifico per individuare, verificare e classificare tutti i casi sospetti; • l’evidenza della genotipizzazione che sostiene l'interruzione della trasmissione endemica
WHO Regional Office for Europe Valuta l’attuazione delle strategie vaccinali Eliminating measles and rubella Framework for the verification process in the WHO European Region 2014
Valutazione dello stato di avanzamento del processo di eliminazione del morbillo e della rosolia nel nostro paese. Marzo 2015:visita in Italia di una delegazione di funzionari dell’OMS e di componenti della Commissione Regionale Europea di Verifica (CRV) dell’eliminazione del morbillo e della rosolia
Raccomandazioni politiche e tecniche emanate dalla Commissione per il miglioramento della performance del Paese in questo processo. • Verificare costantemente l’applicazione del Piano nazionale dei eliminazione del morbillo e della rosolia • Migliorare la sorveglianza integrata di morbillo e rosolia anche costituendo un network nazionale di laboratori, coerenti con gli standard OMS, per la diagnosi delle due malattie e con particolare riguardo alla rosolia in gravidanza e congenita, che presentano maggiori difficoltà di diagnosi ed interpretazione dei risultati. • Organizzare una campagna di vaccinazione nei soggetti con età>2 anni, sostenuta da una campagna informativa ad hoc • Vaccinare gli operatori sanitari
Italia capofila per le strategie vaccinali a livello mondiale Comunicato stampa 387 AIFA Washington, 29 settembre 2014 L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca. Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama. “È un importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini – ha dichiarato il prof. Pecorelli - Dobbiamo intensificare le campagne informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni. Si tratta di un’operazione che l’Italia intende condurre con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, incluse le Università. Per prevenire la diffusione di malattie da tempo eradicate nei paesi occidentali e che, oltre all’impatto drammatico che hanno su decessi e patologie evitabili, impongono costi rilevanti ai sistemi sanitari”. “Sul tema della salute dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale - ha affermato il Ministro Lorenzin - Il tema dei vaccini sarà una delle priorità durante il semestre italiano di Presidenza Europea. Il nostro Paese si trova al centro dell’area mediterranea e le molte crisi internazionali hanno portato a nuovi imponenti flussi migratori. È necessario rafforzare i controlli nei confronti di malattie endemiche riemergenti come polio, tubercolosi, meningite o morbillo. Se vogliamo evitare il collasso dei sistemi sanitari del Vecchio Continente dobbiamo rafforzare i processi di vaccinazione verso tutte le persone che vivono in Europa. L’Italia, attraverso l’operazione Mare Nostrum, ha svolto oltre 80.000 controlli sanitari negli ultimi mesi. Abbiamo già sufficiente esperienza per coordinare campagne di prevenzione contro nuove possibili epidemie”.
Le strategie vaccinali in Italia
Piano Piano nazionale di Piano nazionale nazionale prevenzione di prevenzione della 2005-2007 2010-2012 Prevenzione 2014-2018 Circ.13/95. Piano Piano Inserimento, Nazionale Nazionale oltre alle v. D.M. Vaccini Prevenzione obbligatorie, di Piano 7/4/1999 Vaccinale 2015-2016 Pertosse, 2005-2007 Nazionale Calendario 2012-2014 ? Nuovo Morbillo; (Meningo C e Vaccinazioni delle PNPV Rosolia, Pneumo nei 2010-2012 vaccinazioni soggetti a Parotite, H. influenzae b per l'età rischio) evolutiva e Influenza. Piano Nazionale Vaccini 1999
Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012 – 2014
Capisaldi di una strategia vaccinale 1. la conoscenza della situazione epidemiologica pre-vaccinale e l’implementazione di un’efficace sorveglianza che continui anche dopo l’introduzione del vaccino 2. un vaccino efficace e sicuro 3. un’efficace sorveglianza degli eventi avversi post-vaccinali 4. la formazione degli operatori sanitari coinvolti 5. l’informazione della popolazione 6. la vaccinazione della popolazione target 7. la valutazione dei risultati
Problema di salute Programma di vaccinazione: applicazione della strategia di vaccinazione individuata come ottimale Disponibilità di un vaccino efficace e sicuro
Cosa c’è dentro il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 Alberto E. Tozzi, Marta Ciofi degli Atti
Cosa c’è dentro il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 Alberto E. Tozzi, Marta Ciofi degli Atti
Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014: “Modello decisionale per l’adozione/modifica delle strategie di offerta vaccinale” “(…) Le decisioni in ordine agli obiettivi generali di prevenzione nel nostro Paese vengono adottate nell’ambito del Piano Nazionale di Prevenzione approvato con atto di intesa tra lo Stato e le Regioni e PA e periodicamente aggiornato….. Gli organi tecnici incaricati dal Ministero della Salute e dalle Regioni effettuano il reperimento e l’analisi delle informazioni necessarie a completare le valutazioni indicate negli 8 punti del metodo operativo* descritto verificando l’attendibilità e l’indipendenza delle fonti utilizzate. L’istruttoria si conclude con la proposta di un giudizio finale che viene sottoposto all’esame del Coordinamento Interregionale della prevenzione e del Ministero della Salute.” * basato su Health Tecnology Asssessment (HTA) e ai criteri della W H O – prevede un processo multidisciplinare e indirizzato a supportare le scelte politiche che si propone come ponte tra il mondo scientifico e quello politico, trasferendo le migliori evidenze scientifiche disponibili ai decisori istituzionali.
Gli obiettivi del PNPV >
Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014: “Modello decisionale per l’adozione/modifica delle strategie di offerta vaccinale”
Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014: “Modello decisionale per l’adozione/modifica delle strategie di offerta vaccinale”
Altri fattori da considerare nella decisione per l’introduzione di nuovi vaccini Pressione case farmaceutiche e immissione in commercio di nuovi vaccini Evidenze di sicurezza e di efficacia del vaccino e di durata nel tempo dell’immunità Valutazioni economiche e vincoli MEF Tenuta dell’organizzazione locale Armonizzazione del calendario vaccinale
Le strategie vaccinali presuppongono sinergie DISTRETTO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Protocolli vaccinali SOCIETÀ SCIENTIFICHE MMG EQUIPES TERRITORIALI PLS per raggiungere gli obiettivi previsti….
Cosa c’è dentro il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 Alberto E. Tozzi, Marta Ciofi degli Atti
Obiettivi nazionali di copertura (PNPV 2012 - 2014 e PNEMoRC) Copertura Copertura Copertura REGIONE ASL DSSB Difterite/tetano/pertosse 3 dosi a 24 mesi 95% Poliomielite 3 dosi a 24 mesi 95% Epatite B 3 dosi a 24 mesi 95% Emofilo b 3 dosi a 24 mesi 95% Pneumococco 3 dosi a 24 mesi 95% Morbillo/parotite/rosolia I° dose a 13-15 mesi 95% 95% 90% Morbillo/parotite/rosolia II° dose a 5-6 anni 95% 95% 90% Meningococco 1 dose a 13-15 mesi 95% Difterite/tetano/pertosse IV° dose a 5-6 anni 95% Poliomielite IV° dose a 5-6 anni 95% Meningococco C 1 dose adolescenti 95% HPV 70% coorte 2001 ciclo 3 dosi dodicenni (F) >>>2 dosi dal 2014 80% coorte 2002 95% coorte 2003 Varicella* Offerta attiva (adolescenti suscettibili, donne in età fertile e sogg. a rischio) Influenza 75% min. ultrasessantacinquenni e gruppi a rischio 95%max. Rosolia donne in età fertile 95% * Raggiungimento e mantenimento di coperture vaccinali per 1 dose di vaccinazione antivaricella ≥ 95% entro i 2 anni di età, a partire dalla coorte 2014. Raggiungimento e mantenimento di coperture vaccinali per 2 dosi di vaccinazione antivaricella ≥ 95% nei bambini di 5-6 anni di età e negli adolescenti, a partire dalla coorte 2014.
Alcune scelte delle Regioni……………
Programmazione regionale
PIANO NAZIONALE VACCINAZIONI 2010-2012 PIANO NAZIONALE PREVENZIONE VACCINALE 2012 – 2014 DGR 4/2/2008 n. 84 Aggiornamento protocollo regionale per le vaccinazioni di cui alle DD.G.R. nn. 1871/2002 e 2033/2007 Offerta attiva e gratuita MeningococcoC, pneumococco, HPV DGR 28/5/2012 n. 607 Recepimento del "Piano nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015" , del “Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014” e integrazione del Protocollo regionale delle vaccinazioni raccomandate di cui alla DGR n. 84/2008 Co-payment HPV fino a 25 anni Rinvio antivaricella al 2015
Obiettivi Specifici del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2012-2014 Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 Mantenere e sviluppare attività di sorveglianza epidemiologica delle malattie suscettibili di vaccinazione Collegare flussi informativi M.I. e anagrafi vaccinali Garantire offerta attiva e gratuita e livelli di copertura stabiliti per alcune vaccinazioni Garantire l'offerta attiva e gratuita nei gruppi e rischio, negli O.S., nelle popolazioni difficili da raggiungere Garantire la disponibilità di vaccini da somministrare in co-payment Progettare e realizzare azioni per potenziare l'informazione e la comunicazione al fine di promuovere l'aggiornamento dei professionisti sanitari e di diffondere la cultura della prevenzione vaccinale come scelta consapevole e responsabile dei cittadini.
Il Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018: gli obiettivi il percorso i progetti Mariadonata Giaimo
10 PROGRAMMI 1. Vita da sani 2. Un invito da non rifiutare 3. Impariamo a resistere 4. Programma donna 5. Lavoro e salute 6. Conoscere per decidere 7. ComuniCare 8. Cibo: cultura e salute 9. RandAgiamo 10. Gestire le emergenze
Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 • Programma 2. Un invito da non rifiutare • Progetto 2.3 - Migliorare l’offerta vaccinale garantendo standard di sicurezza e qualità • Programma 6. Conoscere per decidere • Progetto 6.1 - Migliorare la sorveglianza delle malattie infettive per azioni di prevenzione e controllo più efficaci
Calendario vaccinale Regione Umbria Vaccino 3° 5° 11° 13° 15° 5-6 12 12-14 18–65 > 65 contro mese mese mese mese mese anni anni anni anni anni Difterite-tetano- *Richiamo DTPa DTPa DTPa DTPa dTpa* ogni 10 anni pertosse (DTPa) ESAVALENTE Poliomielite IPV IPV IPV IPV (IPV) Epatite di tipo B Ep.B Ep.B Ep.B (HBV) Emofilo b (Hib) Hib Hib Hib Morbillo-parotite- MPR MPR rosolia (MPR) PPV PPV Pneumococco PCV PCV PCV Richiamo (PCV) ogni 5 anni Meningococco C Men C Men C (MenC) Papilloma Virus HPV (HPV) Nuovo Influenza influen Influenza (soggetti a rischio) vaccino za ogni anno
COPERTURE VACCINALI IN ITALIA per le vaccinazioni dell’infanzia al 31.12.2013 * * Copertura esavalente al 31.12.2014 : 95,5%
Coperture vaccinali in Umbria per morbillo e meningococco C al 31.12.2014. MORBILLO I dose a 24 mesi (coorte 2012) MENINGOCCO C I dose a 24 mesi (coorte 2012) 100,0 100,00 95,0 95,00 90,0 90,00 85,0 85,00 80,0 80,00 75,0 75,00 70,0 70,00 65,0 65,00 60,0 60,00 55,0 55,00 50,0 50,00 Az USL 1 Az USL 2 Regione Az USL 1 Az USL 2 Regione MORBILLO I dose a 36 mesi (coorte 2011) MENINGOCCO C I dose a 36 mesi (coorte 2011) 100,0 94,1 100,0 92,4 93,1 95,0 95,0 90,1 89,4 89,8 90,0 90,0 85,0 85,0 80,0 80,0 75,0 75,0 70,0 70,0 65,0 65,0 60,0 60,0 55,0 55,0 50,0 50,0 Az USL 1 Az USL 2 Regione Az USL 1 Az USL 2 Regione
Copertura per HPV / rilevazione semestrale ISS Rilevazione avanzamento programma vaccinazione, dall'avvio al 31 dicembre 2014 N. di prime % vaccinate Coorte n° residenti N. di cicli % vaccinate con dosi con almeno 1 Stato della chiamata attiva nascita (1) completati ciclo completo (2) somministrate dose 2003 3324 1743 420 52,4% 12,6% Chiamata in corso 2002 Chiamata completata, vaccinazione 3439 2789 2491 81,1% 72,4% offerta in ogni occasione utile 2001 3363 2817 2690 83,8% 80,0% Chiamata completata 2000 3457 2873 2834 83,1% 82,0% Chiamata completata 1999 3251 2684 2626 82,6% 80,8% Chiamata completata 1998 3288 2709 2649 82,4% 80,6% Chiamata completata 1997 3269 2673 2617 81,8% 80,1% Chiamata completata 1996 3301 1658 1625 50,2% 49,2% Coorte non oggetto di chiamata attiva 1995 3374 552 525 16,4% 15,6% Coorte non oggetto di chiamata attiva 1994 3367 446 411 13,2% 12,2% Coorte non oggetto di chiamata attiva 1993 3511 294 277 8,4% 7,9% Coorte non oggetto di chiamata attiva 1992 3655 207 185 5,7% 5,1% Coorte non oggetto di chiamata attiva 1991 3555 115 97 3,2% 2,7% Coorte non oggetto di chiamata attiva 1990 3731 48 37 1,3% 1,0% Coorte non oggetto di chiamata attiva
IL PERCORSO UMBRO PER LA QUALITÀ DEI SERVIZI VACCINALI
PIANO REGIONALE VACCINAZIONI 2007 obiettivi generali Miglioramento della qualità dei servizi vaccinali • Mantenimento di • Completamento e elevati livelli di miglioramento anagrafi copertura vaccinale vaccinali informatizzate per MPR e per i vaccini previsti dal PNV
PIANO REGIONALE VACCINAZIONI Obiettivi Completare e migliorare le anagrafi vaccinali - unificare codifiche vaccinazioni - collegare ASL e Regione - Servizio Prevenzione - collegare in rete MMG per campagna antinfluenzale - aggiornare Operatori Servizi vaccinali sul software Migliorare la qualità servizi vaccinali - elaborare linee guida regionali - effettuare ricognizione strutturale e organizzativa servizi vaccinali - organizzare corso per Operatori servizi vaccinali - predisporre questionario per valutare il gradimento del servizio da parte degli utenti Mantenere coperture vaccinali per MPR e per vaccini previsti dal PNV per i soggetti vulnerabili - produrre rapporti su malattie infettive e vaccinazioni - valutare campagna morbillo e migliorare coperture - inserire assistibili nel software dei MMG e valutare coperture per età e categorie - corso per PLS - approvare nuovo protocollo regionale - produrre materiale informativo
Valutare e migliorare la qualità dei servizi vaccinali (D .G.R. 11.06..07 n.962) Linee guida finalizzate al miglioramento della pratica vaccinale e ad una maggiore efficienza dei servizi Obiettivi specifici Attuare la ricognizione della qualità strutturale,tecnologica, organizzativa delle sedi vaccinali dopo la definizione di standard di qualità accettabili Elaborare linee guida regionali relative all’esecuzione dell’attività vaccinale Elaborare schede per l’anamnesi prevaccinale e procedura per la rilevazione delle controindicazioni vere Elaborare un protocollo per il “dissenso informato”
Definizione di standard di qualità per le sedi vaccinali e ricognizione Requisiti strutturali Requisiti minimi DPR 14.01.1997 + Requisiti specifici legati alla attività vaccinale: Sale d’attesa-Servizi Ambulatorio Arredi Requisiti tecnologici Strumentazioni/S.I. Attrezzature per il mantenimento della catena del freddo Farmaci e presidi per l’urgenza Requisiti organizzativi Competenze e professionalità Procedure Valutazione attività
Valutazione qualità • Trasmissione dati elaborati della ricognizione e valutazione con i Responsabili dei distretti • Invio ai D.G. delle Az. USL: - dei risultati finali della ricognizione delle valutazioni - dei livelli di copertura raggiunti per MPR, per le vaccinazioni dell’infanzia contenute nel protocollo, per l’influenza • Interpretazione dei risultati dei questionari compilati dai genitori dei nuovi nati vaccinazioni_10x21_2_04giu2008.pdf vaccini-questionario_A4-3ante_10dic2008.pdf
Materiali informativi
OBIETTIVI DIRETTORI GENERALI DGR 970 del 30.07.2012 “Misure di riordino e razionalizzazione dei servizi del sistema Sanitario Regionale di cui alla DGR n. 609/2012. Adozione provvedimenti conseguenti.” Riorganizzazione/accorpamento dei punti di erogazione delle vaccinazioni, localizzandoli possibilmente presso i Centri di Salute, al fine di rendere l’erogazione delle prestazioni, estendendo l’orario di apertura, più rispondente alle esigenze della popolazione locale. Miglioramento della appropriatezza delle prestazioni offerte dai Servizi (in base anche ai requisiti già individuati a suo tempo con DGR n. 962 del 11/06/2007 “Linee guida vincolanti per le Az. USL finalizzate al miglioramento della pratica vaccinale e ad una maggiore efficienza dei Servizi”)
Le prospettive (Progetto 2.3 del PRP 2014-2018): Aggiornamento protocollo regionale: introduzione nuovi vaccini??? • Meningococco B • Meningococco quadrivalente • MPRV • HPV per i maschi • HPV 9-valente • Rotavirus • Herpes Zoster Proposta nuovo PNPV elaborata dal Consiglio Superiore di Sanità Calendario vaccinale per la vita SITi, FIP, FIMP, SIMMG
ISS su vaccino antimeningo B Vaccinazione anti-meningococco B: dati ed evidenze disponibili per l’introduzione in nuovi nati e adolescenti. Maria Cristina Rota, Antonino Bella, Franca D’Angelo, Massimo Fabiani, Cristina Giambi, Eleonora Lacorte, Marina Maggini, Roberto Raschetti, Caterina Rizzo, Silvia Declich 2015, iii, 63 p. Rapporti ISTISAN 15/12 Rispetto ad altre malattie prevenibili da vaccino, l’incidenza della malattia invasiva da meningococco sierogruppo B in Italia non è elevata (3,44 per 100.000 nei bambini nel primo anno di vita e 1,07 per 100.000 in quelli di età 1-4 anni); tuttavia si tratta di una patologia con un alto tasso di letalità e rischio elevato di complicanze. Il vaccino contro il meningococco B (4CMenB) mostra, ad oggi, un buon profilo di immunogenicità nei confronti delle malattie invasive da meningococco B, ma rimangono aperti alcuni quesiti relativi all’efficacia clinica, la durata della risposta immunitaria nel tempo e l’effetto della vaccinazione sulla circolazione del patogeno. Per l’attuazione di una strategia di vaccinazione estesa devono essere considerati anche gli aspetti relativi alle possibili ricadute dell’introduzione di questa vaccinazione sull’organizzazione dei servizi vaccinali e sull’accettazione da parte delle famiglie. Sulla base di considerazioni sul rischio/beneficio individuale, sembra esserci consenso sull’uso di questo vaccino nel corso di focolai epidemici e sull’offerta a gruppi ad alto rischio (es. i soggetti immunodepressi). 4.3. In sintesi Solo il Regno Unito, fra i Paesi esaminati, ha raccomandato l’introduzione della vaccinazione universale dei nuovi nati, ma a condizione che il vaccino sia disponibile a basso costo. In cinque (Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, USA) è prevista, sulla base di considerazioni di rischio/beneficio individuale, la vaccinazione di persone ad aumentato rischio di contrarre la malattia (ad esempio i soggetti immunodepressi e le persone esposte per motivi occupazionali come il laboratoristi) e l’utilizzo nel corso di focolai epidemici. Tre Paesi (Belgio, Irlanda e Canada), sebbene stiano discutendo l’argomento, non hanno ancora preso una posizione ufficiale. Nei Paesi che hanno espresso una posizione sembrano ancora oggetto di valutazione i seguenti aspetti: assenza di dati di efficacia clinica del vaccino, limitata evidenza di persistenza degli anticorpi battericidi contro i quattro antigeni vaccinali, mancanza di dati sulla durata della protezione, difficoltà di integrare il nuovo vaccino nel calendario vaccinale, mancanza di dati conclusivi sull’effetto del vaccino sull’acquisizione dello stato di portatore.
Grazie
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