LE POESIE DELLE ALUNNE E DEGLI ALUNNI SULLA SOLIDARIETA' - I RACCONTI DEI GENITORI 1 - Istituto ...
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Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 LE POESIE DELLE ALUNNE E DEGLI ALUNNI SULLA SOLIDARIETA’ I RACCONTI DEI GENITORI 1
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 L’anno Scolastico 2019/2020 sarà ricordato come l’anno del Covid_19, durante il quale non è stato possibile completare il percorso didattico programmato ad inizio anno. Il progetto AVIS sul tema della solidarietà e dell’inclusione è tra le varie iniziative intraprese e non del tutto portate a compimento; ciò nonostante abbiamo ritenuto utile e necessario non accantonare ciò che gli alunni hanno prodotto, confortati nella loro iniziativa anche dal fattivo contributo di alcuni genitori. In presente elaborato testimonia come l’iniziativa abbia interesse a partecipazione sul tema della solidarietà umana, che l’attuale situazione ha ancor più messo in evidenza. Di fronte a “cataclismi” di tal genere l’unica risposta possibile rimane la nostra coscienza e sensibilità, che solo attraverso l’altruismo e la partecipazione civile attiva può contribuire a superare momenti assai difficili, come quelli che abbiamo vissuto e, speriamo, di non rivivere con la stessa drammaticità. Un plauso quindi e un sentito ringraziamento ai docenti e ai discenti che si sono impegnati nell’elaborare le poesie di seguito riportate, ma soprattutto un grazie di cuore a quei genitori che hanno dimostrato fattivamente come la scuola è una palestra in cui non si insegna/impara solo nozioni, ma si dibattono anche con interventi esterni temi di assoluta attualità, nella speranza di formare delle coscienze civili, che abbiano come conseguenza l’acquisizione di valori fondamentali, che superino differenze e conflittualità in nome dell’ESSERE UMANO: Mario Bruselli Presidente AVIS Provinciale Pisa Pisa 14 settembre 2020 2
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 LE POESIE DELLE ALUNNE E DEGLI ALUNNI SULLA SOLIDARIETA’ Classe II, sez. A Coordinatrice prof.ssa Giusy Fioravanti La solidarietà Gli stranieri La solidarietà Non hanno un colore diverso da noi. È un gesto di pace Hanno un cuore ed un’anima Un gesto d’amore Perché li valutiamo disuguali? Che ti accarezza il cuore Vedete! la solidarietà è vivere tutti insieme. Ti accarezza e ti arriva fin dentro Non per obbligo ma per volontà Per aiutare gli altri Alberto Rossi Tutti quelli che ne hanno bisogno La solidarietà deve essere condivisa La solidarietà Con gli altri e col mondo Solidarietà, solidarietà, che non si chiede ma Devi pensare a te stesso e anche a tutto il si dona. mondo È come l’amore, non si tocca ma si dà. Devi essere solidale con tutti Bella bella, come il fruscio del vento. Anche con chi ti sta’ più antipatico È come uno spiraglio di sole tra le nuvole. Alessia Montorzi Mette allegria come altre poche cose che La solidarietà esistono al mondo. La solidarietà è vivere tutti in pace. Solidarietà Non per obbligo, ma per volontà. vuol dire generosità Alberto Rossi aiutare l’altro e dargli ciò che lui non ha, Per te solidarietà Se hai cibo, vuol dire sostegno sfama, in cui il volontario mette tanto impegno, se hai acqua, solidarietà disseta, vuol dire felicità se hai cuore, e fratellanza ama per dare un po’ d’amore ma soprattutto se hai un’anima per chi non ne ha abbastanza sii solidale, un bel sentimento in questo mondo per il bene degli altri. in cambiamento Alberto Rossi e mi riempie il cuore quando vedo pace e amore. Alice Guainai 3
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 La solidarietà Solidarietà La solidarietà è condividere Solidarietà è un gesto che ti arriva nel cuore, quel che si ha, un gesto che ti scalda tutte le ore, non si chiede ma si dà un gesto che ci fa stare vicini, tutto l’amore che si ha grandi e piccini. non lo puoi trovare perché viene Ma non serve andare lontano, dal cuore basta guardarsi intorno e no ha colore per capire che c’è sempre qualcuno solidarietà male mai non fa che ha bisogno. dolore a chi ha bisogno Corinna per avverare qualche sogno. empre aiutare Alice Guainai donare amore. uce alle persone mmetti in ogni cuore Donare, aiutare, amare, are una mano per senza pensare a chi riceve l’amore, ndare lontano. senza volere qualcosa in cambio, ma solo per il piacere di farlo. egalare un sorriso n ogni viso. Donare, aiutare, amare, faremo un girotondo solidare solo per dare, utti insieme per aiutare qualcuno che non ha più nessuno. ttorno al mondo Donare, aiutare, amare, Corinna dare un sorriso a chi ha smesso di sognare, prenderlo stretto per mano La solidarietà e insieme andare lontano. Corinna La solidarietà, è come una grande mano che ti porta lontano, la solidarietà è un piccolo gesto ma che proviene dal cuore, tutti bisogna dare una mano la solidarietà è una cosa che porta il sorriso nsieme a chi è vicino o lontano. nel viso della gente n amico o un povero affamato e se anche tu vuoi dare una mano rova il tempo, va aiutato! non occorre andare lontano chi crede la felicità un sogno basta guardarsi un po’ intorno egala il tuo tempo, ne ha bisogno!. e c’è sempre qualcuno che a bisogno saremo più felici, diventando tutti amici. non dovremmo però pensare c’è qualcuno che può cominciare Corinna altrimenti il mondo rimarrebbe uguale. Daria Montorsi 4
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 La solidarietà Solidarietà è una parola forte Lucia Che ti fa aprire tutte le porte Solidarietà è un gesto d’amore Lucia che ora sei nel cielo Che fa saldare il cuore, Nonna, nonna mia solidarietà è uno stile di vita Anche se non ti ho mai visto per dare conforto a chi è sconfitto dalla vita Mi manchi mi manchi tanto per illuminare un volto nascosto dalle dita, Ogni giorno ti vedo dal cielo per asciugare gli occhi pieni di pianto Che tu sei accanto a Dio e rallegrare un cuore infranto Mi stai accanto per scaldare anime sole Starai sempre nel mio cuore con abbracci, sorrisi ed amore. D’oro e grande Dario Scarpellini Ti penso ogni singolo giorno Ti voglio bene La solidarietà E io ogni giorno credo che mi parli Che Dio ti benedica. Aiuta chi ha bisogno d'aiuto , Denise Tammaro ascolta chi a bisogna di essere ascoltato, abbraccia chi ha bisogno di sentire il tuo affetto, sii solidale con chi ha bisogno di te e La cosa più bella starai bene anche tu. La solidarietà, una emozione che Ti Avvolge fin dentro l’animo come Gabriele de Vita La neve che cade lentamente, La pioggia il rumore rilassante della pioggia o il rumore del fuoco scintillante. Dopo la pioggia viene il sereno La solidarietà, la cosa più bella Brilla in cielo l’arcobaleno Che una persona possa mai portare dentro Che ti porta accanto al paradiso Il cuore, ma anche un gesto d’aiuto Accanto a una persona speciale Per chi non ha potuto essere felice Che ti guarda dall’alto in basso Diego Saviozzi Chi è cattivo e chi buono Denise Tammaro Il dolore Per Giulia Il dolore fa male come un cuore che si spezza Tu Giulia angelo del paradiso fa male, fa male Aiuti i bambini con un solo sorriso ho paura che il mio cuore rimanga spezzato Aiuti i bambini con un solo gesto fa male, fa male Il gesto si chiama il dolore non si può guarire SOLIDARIETA’ fa male, ogni giorno aumenta La solidarietà è un gesto bellissimo mi fa malissimo, entro in classe Che tutti noi e tu Giulia sento che oggi mi fa male Abbiamo nel cuore entro in classe vedo tutti amici, e io no Doaa Serrar questo anno a scuola è un incubo sembra che non mi possa fidare di nessuno Denise Tammaro 5
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 Ascolta il silenzio La Solidarietà Rifletto e penso Un abbraccio, un sorriso Ascolto il silenzio Sono il primo passo per aiutare un amico, Parla! più che ricevere devi dare E la mia anima ascolta per essere solidale. Nel silenzio di tomba Puoi aiutare porgendo la mano Ho aiutato Per alzare chi è vicino e chi è lontano, E ho amato. dalle avversità che ci pone la vita La solidarietà per aiutare a percorrere una salita. È dire la verità Il cuore batte forte Come in uno specchio Non fare mai le lotte Questo è volersi bene Come in uno specchio E rimanere insieme!!!!! vedo nel mio il tuo riflesso Maria Grazia Ventura stessi occhi, stessa paura A Giulia perché la vita davvero è dura, quello che vivi oggi il tuo cuor è molto più grande io l’ho vissuto ieri di questo mondo assai gigante, volavano neri i miei pensieri in vita hai salvato tutti: allora ascolto sedendomi al tuo fianco alti, bassi, belli e brutti. per alleviare il tuo respiro stanco Purtroppo ora sei lassù, ma sento che potrai aiutarmi di più. Ora ti sento più vicina A Giulia anche sin dalla mattina, io so che non ti vedrò più, La solidarietà ma potrò averti accanto, È come la bontà, e con questa poesia sento che non sei andata via. nel tuo cuore qualcosa grida sei una stella viva, Matilde Assandri simpatia e generosità lei altro che ce l’ha! Non siamo gemelli Un regalo lo posso fare Senza dubbio è aiutare, Non siamo gemelli un ricordo ci sarà e nemmeno fratelli in qui lei sempre vivrà veniamo da posti lontani molto bene non lo conoscevo alcuni cristiani altri musulmani ma adesso Abbiamo tutti un cuore con questa poesia e possiamo dare amore vorrei dimenticare che lei sia andata via…. Abbiamo tutti un cervello Maria Grazia Ventura Per rendere la terra un posto più bello Siamo nati nello stesso mondo e possiamo fare un grande girotondo E gridare che la solidarietà ci può dare tanta felicità Patti 6
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 ALLA NOSTRA CALOROSA LUNA La solidarietà O Luna calante La solidarietà è una mano Che brilli sull’acqua che tende un’altra mano Tu rifletti i nostri talenti solidarietà è uno sguardo Tu capisci i nostri problemi che incontra un altro sguardo E li risolvi Solidarietà è un sorriso Tu ci guidi verso l’alba che arriva all’improvviso La strada da seguire ci mostri una carezza soltanto Ci scaldi con il tuo immenso riflesso su un volto dopo un pianto Noi ti guardiamo il Toc Toc a una porta Noi ti ascoltiamo per confidare una giornata storta Però è l’ora sentirsi vicini anche se lontani è sorto il Sole aprire le braccia e stringersi le mani Giulia Patti Grazie IL NONNO FRASI SOLIDARIETÀ: Tu nonno che vivi lontano Il tuo cuore piange piano piano 1 - Un gesto di solidarietà è spesso una Vorrei starti più vicino goccia nel mare, ma a forza di versare Per regalarti un sorrisino gocce, il mare si può anche riempire Tu che hai vissuto in armonia Ora provi tanta malinconia 2 - Dopo il verbo amare, il verbo aiutare è il Troppi impegni e troppi interessi più bello del mondo. Ci portano a trascurare 3 - Il poco può essere molto per chi non ha I familiari stessi avuto niente Non è giusta questa vita La famiglia dovrebbe restare unita 4 - Uso l’amore, la solidarietà per farti Non solo a Natale rialzare La vita è fatta per essere amata! E non per essere trascurata. 5 - L’importante è essere luce per gli altri 6 - Vivere una vita senza fare niente agli altri ANIMA MIA e come vivere un giorno a dare il nostro alle persone bisognose Solitario cane Guardi il nostro cuore 7 - Solidarietà di fatti e non di parole Ti coccoliamo Ti abbracciamo Ci trasmetti tanta felicità Leonardo Cafissi Ci dai la forza di andare a scuola Noi due siamo sempre insieme Come due calamite Nessuno ci può separare Tu sei la mia anima Leonardo Cafissi 7
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 I RACCONTI DELLE ALUNNE/DEGLI ALUNNI E DEI GENITORI SULLA SOLIDARIETA’ Classe II, sez. A Coordinatrice prof.ssa Giusy Fioravanti LE ALUNNE/GLI ALUNNI LA SOLIDARIETA’ Purtroppo questo tipo di “gara” è sempre più diffuso in tutti gli ambienti: tra i bambini che magari cercano di apparire migliori dei fratelli o degli amici agli occhi dei genitori e dei parenti; a scuola o al lavoro quando si cerca di ottenere voti migliori di altri compagni o una promozione, un incarico di maggior rilievo rispetto ai colleghi, provando con ogni mezzo a mettere in cattiva luce il prossimo. In famiglia o a scuola il motivo della competizione spesso è indotto dai Essere solidali vuol dire aiutare il prossimo, moralmente e materialmente, ed è sinonimo di fratellanza e amore verso gli altri; tutti questi sono ideali predicati dalla chiesa cristiana, ma che è bene diffondere anche tra chi non è credente o appartiene ad altre società ed etnie, poiché la solidarietà dovrebbe essere una presenza costante nel nostro carattere e nel nostro modo di fare. Purtroppo nel mondo moderno la solidarietà è un valore che sta scomparendo, soppiantata da egoismo, competitività e altri atteggiamenti e sentimenti negativi. Sin da piccoli infatti cerchiamo di migliorarci ma, per farlo, spesso ci confrontiamo con persone che hanno il nostro stesso intento entrando poi in competizione con esse. In realtà una sana competizione può anche essere utile per farci vedere il mondo da una prospettiva diversa e può fare in modo di stimolarci e motivarci per fare progressi; spesso però la contesa diventa negativa e volta solo a prevalere sugli altri, a primeggiare e far sfigurare il prossimo. genitori o dell’insegnante che volendo far migliorare il proprio figlio o alunno innescano questo meccanismo che porta poi ad un cattivo rapporto con gli altri. tutto ciò però spesso ci fa sentire frustrati, poiché non riusciamo a raggiungere la meta che ci poniamo. Sarebbe opportuno che nella società moderna fossero più diffusi i valori di fratellanza e solidarietà perché in questo modo si riuscirebbe a vivere meglio senza tanti scontri e tanto odio. Alessia Montorzi Riflessione sul mare Il mare mi fa sentire felice ma anche triste felice perché senti le onde che vanno avanti e indietro e ti fa sentire a casa, triste perché alcune volte fa paura perché quando ci sono le onde altissime ti fanno paura, è come se il mondo cade per terra e non si abbassa più, quando allagano le città,le strade tifa paura ma sotto sotto è felice perché vede come te la cavi con una emergenza, vede se sei in grado oppure no e nessuno lo sa se è bravo. Denise Tammaro 8
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 TESTO SOLIDARIETÀ. La solidarietà è un insieme di molteplici emozioni. La solidarietà è quando ci troviamo in una partita e invece di andare a fare gol ci fermiamo a rialzare il nostro compagno o avversario che è caduto. Noi siamo solidali quando aiutiamo un compagno che è indietro, quando siamo altruisti, e perfino quando ci imbattiamo in una persona bisognosa e gli diamo il nostro meglio per non pensare alle situazioni negative ma di guardare la luce. E la solidarietà ci fa sentire leggeri, liberi di quello che abbiamo fatto di male, e ci dà la forza per non smettere di essere solidali ma di continuare a dare il nostro cuore alle persone bisognose! Di solito non ci accorgiamo di essere solidali, perché la solidarietà nasce dal nostro corpo, dal nostro cuore! Una notte incredibile 2.0 Un giorno come tanti altri, Anina, la protagonista, finì i compiti del giorno dopo e preparò lo zaino; in seguito si recò in cucina per cenare. Dopo aver finito di mangiare si diresse in bagno per lavarsi i denti, salì le scale per andare a letto presto, perchè il giorno dopo aveva l’ultima verifica di geografia della terza media, la geografia per lei era un punto dolente, la sua media di quella materia oscillava tra la sufficienza e l’insufficienza. Nel frattempo, anche la mamma e il papà andarono a dormire. Come ogni notte, lei si sveglia per andare in bagno; questa volta, mentre ritornò in camera sua, udì un rumore proveniente dal mobiletto. Lei, incuriosita da quel rumore, andò a cercare da dove proveniva; a un certo punto, uscì qualcosa di indecifrabile, un essere vivente appiccicoso, trasparente, puzzolente, non era alto nemmeno mezzo metro, lui era M.Y., un’anima che ci protegge, che cerca dimora e un compagno d’aiutare, che quando ci facciamo male ci aiuta a rialzarci e a ripartire; come un angelo custode. Da quando Anina era andata a letto, M.Y. si era nascosto dietro a quel mobiletto per osservarla, ma quando lei andò in bagno, lui uscì da lì dietro, ma inciampò nella gamba di legno, facendo tanto rumore, allora prima che ritornasse in camera si nascose dietro una pila di riviste, il problema era che era troppo grasso, e non entrava lì dietro, rimase dunque in mezzo alla stanza per cercare un nascondino ma era troppo tardi quando lo trovò... Lei, presa dal panico, indietreggiò, sentiva un brutto odore, subito dopo che i due si presentarono, ignorò la proposta di aiutarlo, non lo accettò, ma quando capì che quell’essere era pacifico, era solo e voleva compagnia, da brava persona si avvicinò; rimasero una ventina di secondi a guardarsi a vicenda, poi si abbracciarono. Da quel momento iniziarono a chiacchierare a bassa voce senza che i genitori si svegliassero, e in poco tempo diventarono amici per la pelle, stavano così bene insieme che dopo un bel po’, quando erano stanchissimi, decisero di andare a dormire. M.Y., durante la notte, le preparò qualcosa da darle alla verifica, mentre dormiva. Il giorno dopo, M.Y. le dette degli schemi riassuntivi sul tema della verifica, da leggere prima di iniziare, e per giunta si nascose nello zaino per aiutarla. Dopo qualche giorno, quando il prof ridette le verifiche, si complimentò con Anina per la fantastica verifica che aveva fatto, dicendole anche che era promossa; ma per essere onesta, disse al suo amico, senza che nessuno la vedesse: - Grazie, senza di te non ce l’avrei fatta! - Prego, sono felice che tu mi abbia accettato anche se sono così. Da quel giorno diventarono amici per la pelle, si aiutarono a vicenda: e da poco, si può creare un’amicizia che dura per anni… Così, dopo tantissimo tempo che M.Y. girava tra palazzi, case, ville e qualsiasi posto in cerca di(segue) persone da aiutare, molte delle quali gli sbattevano la porta in faccia e lo lasciavano per strada sotto la pioggia, 9 finalmente trovò la persona con cui condividere il resto della sua vita sentendosi accettato e rispettato dalla compagna. GIULIO, UN RAGAZZO UNICO
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 Così, dopo tantissimo tempo che M.Y. girava tra palazzi, case, ville e qualsiasi posto in cerca di persone da aiutare, molte delle quali gli sbattevano la porta in faccia e lo lasciavano per strada sotto la pioggia, finalmente trovò la persona con cui condividere il resto della sua vita sentendosi accettato e rispettato dalla compagna. Giulio, un ragazzo unico. Giulio è un ragazzo come tutti noi, gioca a calcio, va bene a scuola, è timido e gli piace giocare a carte. Un giorno, in classe, tutti stavano bullizzando uno di colore, tranne lui che se ne stava seduto a mangiare la merenda al suo banco, lui si sentiva impotente e aveva paura, credeva che i ragazzi che bullizzavano il suo compagno pensassero che lui non si sapesse far valere, allora, contro il suo cuore, si alzò di scatto e andò anche lui. Quella sera lui pianse perché si pentiva di quello che aveva fatto. Il giorno dopo, si fece valere contro tutta la classe, anche a posto di essere picchiato, per difendere il suo nuovo amico. Il valore dell’amicizia può essere scontato, banale per alcune persone, che hanno tanti amici e che possiedono un bel carattere; invece per chi è timido, anche un solo amico vero, può valere milioni… Un gesto di solidarietà di Lorenzo. Quest’estate, mentre eravamo in spiaggia, la nostra vicina di ombrellone si è accorta improvvisamente che la sua bambina di 4 anni non era più dove l’aveva lasciata. La donna ha iniziato a cercare la bambina per tutto lo stabilimento balneare ma di lei non c’era traccia tanto che aveva iniziato a preoccuparsi. Altri clienti dello stabilimento balneare cosi hanno iniziato ad aiutare la donna nella ricerca ma senza nessun risultato. Lorenzo, visto che la bambina non si trovava, ha cominciato a cercarla anche in altri bagni finché non l’ha trovata e quindi l'ha riaccompagnata dalla sua mamma che iniziava ad essere molto preoccupata. Nessuno lo ha ringraziato per quello che aveva fatto, forse perché presi dall’ansia, ma comunque Lorenzo era molto contento per aver aiutato mamma e figlia. Patti 10
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 I GENITORI Solidarietà. Bella parola la solidarietà, grande valore da trasmettere ai propri figli, fin da piccoli. Bisognerebbe essere d'esempio noi stessi, affinchè i nostri bambini capiscano coi loro occhi quanto è importante aiutare il prossimo, essere vicini all'altro quando c'è bisogno. La solidarietà si fa in tanti modi. Si può manifestare verbalmente, oppure può consistere in un aiuto materiale, per definizione la solidarietà è una sorta di mutua assistenza e condivisione tra membri di una comunità. La comunità dei bambini è la scuola, e fortunatamente, nell'età scolare, i ragazzi sono molto più predisposti a fare gruppo, ad aiutarsi. E' una sensibilità che si perde con gli anni, purtroppo, anche se spero che l'insegnamento che ho dato a mio figlio porti buoni frutti. Alberto è sempre stato un bambino buono ed ha sempre dimostrato una grande sensibilità verso i più deboli. Potrei citare diversi episodi come esempio del suo carattere positivo, ma ne voglio raccontare uno in particolare riguardante i primi mesi di vita di sua sorella Vittoria, alla quale è molto legato: Vittoria nacque prematura, e trascorse un mese in terapia intensiva e poi sub-intensiva all'ospedale. Alberto aveva tre anni all'epoca, e credo non si rese nemmeno conto che per trenta lunghi giorni i suoi genitori dovettero passare piir tempo in ospedale che a casa. Quando Vittoria arrivò era un "ragnetto" di appena due chili e suo fratello rimase molto colpito di quanto era piccola. Noi le spiegammo che doveva essere delicato con lei, che aveva bisogno di molte cure perché non era stata bene, e lui, nonostante fosse ancora molto piccolo, non mancò mai di darci una mano con sua sorella, sia quando doveva essere sorvegliata, sia quando doveva essere cambiata, e durante tutte quelle piccole attività di accudizione di un neonato. Non ha mai mostrato segni di gelosia: era lì quando le cadeva il ciuccio, pronto a rimetterglielo in bocca, era sempre intento a farla giocare coi suoi giochi, anche quando era evidente che non le erano adatti. Poi cominciò a decifrare i suoi versi dandogli una sua interpretazione, alla stregua di un traduttore. Quando dopo qualche mese Vittoria da ragnetto diventò fortunatamente una bella bimba cicciottella Alberto ci disse: “Babbo, mamma, ce l'abbiamo fatta, avete visto come siamo stati bravi a far crescere Vittoria? Adesso è una bimba normale come tutte”. L'affetto per la sorellina e la solidarietà coi genitori nel condividere l'impegno a superare una situazione difficile ci colpì molto. Fu bello osservare la sensibilità di un bambino così piccolo verso una creatura che in qualche modo avrebbe "rubato" un po' di affetto dei suoi genitori. Spero che mio figlio continui così, che rimanga sensibile verso le persone bisognose, che non sia mai indifferente verso chi sopporta un disagio, perché nella vita potrebbe capitare anche a noi stessi, e quindi anche a lui, di avere bisogno di persone vicine che, sia con le parole, sia coi fatti, possono fare in modo di non sentlrci soli. 11/12/2019 Alberto Rossi 11
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 PEDAGOGIA DEI GENITORI Alice è una bambina molto estroversa e fantasiosa e anche a volte non può sembrare; ha un lato del suo carattere molto sensibile che ogni tanto esce fuori. Sembra a volte distratta nel suo mondo, ma riesce a stupirmi perché è comunque attenta a tutte le situazioni che le girano attorno, soprattutto se si parla delle persone in evidente stato di difficoltà. Non ne rimane indifferente, ma si vede nei suoi occhi che riescono a cogliere il disagio del prossimo e il suo volto cambia espressione. Mi guarda ed è come se chiedesse aiuto lei per gli altri, come dire: “mamma che facciamo?” Non ho un esempio eclatante che mi ricordi, ma lei esprime la sua solidarietà soprattutto ogni volta che andiamo in giro per le strade della città e si ritrova a vedere mendicanti senza tetto e alcune volte anche bambini vestiti di stracci, seduti e sdraiati per terra che chiedono elemosina per mangiare e vivere. Ecco! se queste situazioni la toccano, ogni volta mi guarda con quegli occhini e mi dice: “mamma gli diamo qualche soldino? È che mi dispiace. Come fanno a vivere?” Allora torna indietro e nei loro cappelli o ciotole mette due spiccioli. Dopo che ha fatto questo gesto si vede che, anche se è sempre turbata, si sente di aver fatto una bella azione e di aver contribuito a quella situazione di per sé triste e così diversa dalla sua condizione di vita. Allora mi guarda e sorride, certa di aver fatto un bel gesto di solidarietà. Alice QUANDO MIO FIGLIO HA COMPIUTO UN ATTO DI SOLIDARIETA’ I giardinetti di via Festaz ad Aosta sono nati negli anni cinquanta ed hanno accolto da sempre diverse generazioni di bambini con i loro svariati giochi. Nel parco c’è soprattutto un campo da calcio, meta preferita di tutti i calciatori in erba da zero anni in su. In un caldo pomeriggio di agosto, dello scorso anno, seduta su una panchina osservavo svogliatamente un’ennesima e concitata partita di calcio che i miei figli disputavano insieme ad una decina di ragazzini più o meno della loro età. Si conoscono ormai da anni e ogni estate quando si rivedono è come se si fossero lasciati il giorno prima. Ad un tratto vidi che, a gioco fermo, mio figlio Gabriele discuteva con il capitano della sua squadra indicando con il dito una panchina dove era seduto un ragazzino con un pallone fra le mani. Frenai con fatica il mio istinto materno di intervenire e rimasi ad osservare. Mio figlio non ama le discussioni, spesso può sembrare freddo e distaccato e solo chi lo conosce bene sa che invece la sua imperturbabilità nasconde un carattere sensibile e spesso incapace di esternare i suoi sentimenti. Fui pertanto sorpresa di quella sua animosità nella discussione con André, uno dei suoi migliori amici. Poco dopo lo vidi uscire dal campo, avvicinarsi al ragazzino sulla panchina – Samir, sostituiscimi, mi sono fatto male al piede- Samir abbandonò il pallone nelle mani di Gabriele e corse al centro del campo con un sorriso largo fino alle orecchie. – Tranquilla mamma, non mi sono fatto niente, i miei amici non volevano farlo entrare perché dicono che Samir è una “schiappa, ma non è giusto … tutti hanno il diritto di giocare e poi mica stiamo disputando La Coppa dei Campioni!- Si sedette accanto a me un po’ deluso per non essere riuscito a convincere i suoi amici ad accettare Samir anche se lui non era bravissimo a giocare a pallone. Dopo qualche minuto di gioco però, André si avvicinò alla panchina e, cercando di fare il duro, ma con gli occhi bassi disse- E allora che fai? Rientra subito! -Si strinsero la mano come dei veri campioni di serie A e ripresero a giocare tutti insieme, Samir compreso. Mamma di Gabriele De Vita 12
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 UN ATTO DI SOLIDARIETÀ Eravamo alla fine della prima elementare, forse era maggio o giugno, non ricordo di preciso, ma comunque era abbastanza caldo e nel parco di fronte a scuola avevano già montato i gonfiabili, alti, grandi, colorati, a scivolo, per i più “grandini”, ma anche più contenuti, sempre colorati e divertenti, su cui potevano saltare o scivolare i più piccini, e Aurora, come la maggior parte dei bambini, di questi giochi era davvero patita. Così un pomeriggio ci fermiamo, e mentre io acquisto il biglietto di ingresso, Aurora già si sfila le scarpine alla velocità della luce e vola sui gonfiabili, dove già ci sono diversi bimbi di varie età che ridono, parlottano, urlano, salgono e scendono da un gonfiabile all’altro. Io mi metto a sedere accanto agli altri genitori, nonni o tate, su una delle sedie più o meno disposte in fila davanti ai giochi, a supervisionare un po’ la situazione, e saluto man mano quelli che conosco, perché ovviamente siamo tutti più o meno della zona. Ricordo che ad un certo punto, forse poteva essere trascorsa una mezz’oretta, sento la vocetta acuta ed arrabbiata di Aurora che, molto convinta, dice qualcosa rivolta a dei bambini che erano lì vicino a lei. Mi avvicino allo steccato che circonda i gonfiabili per capire meglio. Accanto ad Aurora c’era anche un bimbo che conoscevamo bene, di fronte invece tre o quattro che non conoscevamo. Ho sempre in mente la scena: Aurora accanto a questo funghetto gonfiabile, che convinta delle sue ragioni, si frappone tra il suo amico e gli altri bimbi e, con fare deciso, dice : “E allora cosa c’è da ridere? Lui si chiama così, quello è il suo nome, e allora? Se non lo avete mai sentito prima, non si ride del nome di nessuno. Voi avete il vostro nome, lui il suo!” Il piccolo amico di Aurora aveva un nome non italiano e forse il suono era sembrato a quei bimbi particolare, inusuale, e li aveva fatti ridere, stavano dicendo: “Che nome è, ma che razza di nome è?”, senza rendersi conto che il bimbo in questione ci stava rimanendo molto male. Ebbene, quando ho capito che cosa stava succedendo, la cosa mi ha riempito d’orgoglio; Aurora stava intervenendo a difesa del suo amico, che in quel momento era in difficoltà, si stava mostrando solidale con lui, spontaneamente aveva fatto quello che il suo amichetto in quel momento non riusciva a fare da solo. Claudia Nieddu Mamma di Aurora Maria Muzzi – 2°A ATTO DI SOLIDARIETÀ Quando Lorenzo aveva 8 anni, abbiamo organizzato un viaggio a Zanzibar. Durante i preparativi delle valigie ho chiesto a Lorenzo se preparava alcuni oggetti da regalare ai bambini poveri del posto; ha scelto delle magliette, pantaloncini, quaderni, matite, pennarelli e pacchi di caramelle. Durante la vacanza abbiamo visitato alcuni villaggi con gente molto povera che viveva nelle case, se vogliamo chiamarle così, di fango. Durante il viaggio in pullman Lorenzo era molto felice e non vedeva l’ora di arrivare da quei bambini per donare quello che aveva preparato con molto entusiasmo. Sulla spiaggia del nostro villaggio tutte le mattine passavano diversi bimbi che a piedi andavano a scuola; Lorenzo prendeva dal buffet della colazione alcuni biscotti e correva da loro per regalarglieli. C’era un bambino di due anni che veniva a cercarci perché sapeva che gli si portava sempre qualcosa da mangiare e non solo. Un giorno era completamente nudo e Lorenzo gli ha portato un costumino. E’ stata una bellissima vacanza indimenticabile e piena di gesti gioiosi nei confronti di questi bambini. Mamma di Lorenzo Peranzi 2A 13
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 LEONARDO Leonardo non è un bimbo che ama fare vedere la sua vera sensibilità, premetto che lui si commuove anche con una favola ma sin da quand'era piccolo riusciva a mascherarla bene ad eccezione di alcune volte che i lacrimoni nei suoi piccoli occhi erano così grossi da non poterli nascondere… ● Non dimenticherò mai quella volta, sotto le feste di Natale, in fila alla cassa del supermercato davanti a noi c'era un bimbo (diversamente abile) con i suoi genitori, Leo mi chiese cosa aveva, io gli spiegai che era nato così ma nonostante il problema che non poteva camminare e correre era un bimbo felice, lo si vedeva da come rideva con i genitori ma a Leo non era bastata questa spiegazione, continuava a guardarlo con il cuore in lacrime, alla fine si asciugò gli occhi gli andò vicino e gli fece gli auguri di buone feste, poi mi chiese di andare in chiesa a dire una preghierina a Gesù per farlo camminare. ● Un’altra volta che mi ha colpito con la sua sensibilità è stata una sera sul lago di Como, passeggiavamo per le vie della città quando un suono di flauto attirò la sua attenzione, era una signora che suonava seduta su uno sgabellino, si fermò ad ascoltare poi gli offrì il sacchetto di caramelle che avevamo appena comprato e qualche soldino poi si girò verso di me e disse mamma almeno può mangiare anche lei. ● Un’altra azione che mi ha colpito è stata quando era in seconda elementare, lui non si capacitava del fatto che un bimbo non avesse il materiale scolastico di base, quando gli spiegai che i genitori avendo tanti figli non riuscivano a seguirli come dovevano. Premetto che Leo era ed è geloso delle sue cose, ci tiene tanto ed è difficile che mi perde qualcosa, ma quella volta venne a casa contento aveva regalato una matita ed il temperino a quel bimbo. Questi sono alcuni dei piccoli gesti che mi hanno colpito, nati dal cuore del mio Piccolo Principe… Enza Azzarito & Paolo Cafissi UN GESTO SOLIDALE Come iniziare un tema solidale su Doaa? Eravamo appena partiti per il Marocco e arrivati dalla famiglia era felice, per prima cosa perché incontravamo i nonni e secondariamente perché voleva rivedere la bambina che ha cambiato tutto su Doaa. La bambina, che si chiamava Leila, era una bambina disabile, su una sedia a rotelle; appena arrivati da questa bambina, ho visto negli occhi di Doaa le lacrime, le ha asciugate ed è uscita con lei. Poi l’ha salutata e siamo andati casa. La mattina dopo si sentivano delle urla da fuori e qualcuno che piangeva; era Leila quella che piangeva. Doaa si è alzata ed è corsa fuori. C'erano due maschi che correvano con la sedia a rotelle di Leila. Doaa ha spinto i due maschi, ha fermato la sedia di Leila e abbiamo sentito dire da Doaa:”se la prossima volta vi permettete di ritoccare questa sedia o passare da questa parte, giuro che non ve la passerete liscia”. I due maschi sono andati via correndo. E da quel giorno mi sentivo orgogliosa di mia figlia ed ancora ora per qualsiasi cosa che fa. I genitori di Dooa 14
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano. (Madre Teresa di Calcutta) 15
Istituto Comprensivo “De Andre’” – Scuola Secondaria 1° - S.Frediano a 7°, anno 2019-2020 16
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