LA QUALITÀ DELL'ARIA NELL'AREA FIORENTINA NEL 2010 - ARPAT

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LA QUALITÀ DELL'ARIA NELL'AREA FIORENTINA NEL 2010 - ARPAT
n. 044 - lun 07 marzo 2011

ARIA - FIRENZE
LA QUALITÀ DELL'ARIA NELL'AREA
FIORENTINA NEL 2010
Nel 2010 si conferma la tendenza al miglioramento rilevata dalla rete di monitoraggio negli ultimi
anni, in particolare per quanto riguarda le stazioni di fondo urbano. Permangono alcune criticità
relative al PM10, al biossido di azoto e all’ozono.

Il consueto rapporto annuale sulla qualità dell’aria, predisposto dal
Dipartimento provinciale ARPAT di Firenze è in corso di predisposizione e sarà
diffuso nel mese di marzo, tuttavia sono già disponibili informazioni relative ai
principali dati di monitoraggio della qualità dell’aria nell’area fiorentina per
l’anno 2010, che quindi anticipiamo.

La struttura della rete di rilevamento
La rete pubblica di monitoraggio della qualità dell’aria, di proprietà della
Amministrazione Provinciale di Firenze e gestita dal Dipartimento Provinciale
ARPAT, è costituita da n° 14 stazioni fisse (equipaggiate complessivamente da
43 analizzatori di inquinanti) e da n° 5 stazioni meteorologiche. Le stazioni di
monitoraggio sono ubicate nei Comuni di Firenze, Calenzano, Campi Bisenzio,
Scandicci e Signa, (che fanno parte dell'area omogenea fiorentina definita da
DGRT n. 1406 del 21.12.2001), ed inoltre nel territorio dei Comuni di Empoli,
Montelupo Fiorentino, Greve in Chianti, Incisa Val D’Arno e Pontassieve.

Alcune delle stazioni della rete provinciale, individuate con rappresentatività coerente alle indicazioni delle
normative europee e nazionali, fanno anche parte delle reti regionali virtuali (per l’ozono e per il PM10, definite
rispettivamente dalle DGRT n. 27/06 e n. 377/06).
Nel corso del 2010 sono state inoltre effettuate campagne di monitoraggio per gli inquinanti benzene,
benzo[a]pirene e metalli (arsenico, nichel, cadmio, piombo) in alcune stazioni dell’area fiorentina.

Una recente delibera regionale, la DGRT n°1025/2010, ha individuato la nuova rete regionale di qualità dell’aria
per tutti gli inquinanti, in applicazione del D. Lgs 155/2010 e della RL 9/2010. Per l’agglomerato di Firenze,
corrispondente al territorio comunale di Firenze più altri sette Comuni limitrofi, a partire dal 2011 la nuova rete è
costituita da sette stazioni (2 stazioni urbane traffico, 4 stazioni urbane-fondo, 1 stazione suburbana).

I risultati del monitoraggio 2010 nell’area omogenea fiorentina
Il particolato PM10 appare evidenziare il consolidamento del trend di riduzione avviato dal 2003, e in particolare
il triennio 2008-2010 è stato caratterizzato da una definita tendenza al calo di tutte le stazioni di fondo della Rete
Provinciale. In particolare nel 2010, per la prima volta, non si sono registrate situazioni di difformità riguardo alla
media annuale per nessuna delle stazioni dell’Area Omogenea. Permangono invece, su alcune stazioni, i
superamenti dei valori limite relativi alla frequenza di eccedenze giornaliere. I livelli più elevati di PM10 si
riscontrano in prossimità di strade ad alto traffico e in aree residenziali ai margini dell’area metropolitana, dove si
manifesta maggiore stabilità atmosferica nelle ore notturne, con conseguente accumulo di inquinanti.

L’inquinante biossido d’azoto (NO2) conferma, a livello di media annuale, una situazione critica nei siti di
monitoraggio prossimi a strade ad alto traffico. Si nota come a partire dal 2006 il divario fra le stazioni di fondo
urbano e di traffico tende ad accentuarsi, ed in particolare risulta evidente una tendenza al peggioramento di
queste ultime. Per quanto riguarda i siti di fondo, invece, Il trend conferma la tendenza alla diminuzione della
media degli indicatori, e la media annua appare consolidata poco al di sotto del valore limite.

L’inquinante ozono (O3), tipico inquinante di area vasta, nonostante la tendenza al calo registrata già a partire
dal 2008, dovuta in parte alle condizioni di instabilità meteo durante il periodo estivo, continua a mostrare
eccedenze nella ricorrenza di giorni con superamento del valore obiettivo soglia fissata al 2010 per la media di 8
ore. Nonostante la forte riduzione di episodi acuti caratterizzati da elevati livelli orari registrati negli anni ’90,
connessa alla riduzione dei precursori in scala locale (es. idrocarburi da veicoli euro 0), rimane comunque
confermata la criticità del quadro complessivo.

Il biossido di zolfo (SO2) non desta preoccupazione da alcuni anni. Dopo la lieve inversione di tendenza
rispetto degli anni 2005-2006, che poteva essere dovuta alla riconversione di taluni impianti da gas naturale a olio
combustibile pesante, si conferma il trend in diminuzione
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Il monossido di carbonio (CO) rientra ampiamente nei limiti anche nella stazioni tipo traffico e prosegue il
trend di riduzione grazie al rinnovo del parco circolante con la progressiva eliminazione della auto a benzina non
catalizzate.

Il benzene si conferma stabilmente inferiore al limite fissato nei siti di fondo e di medio volume di traffico dove
tale inquinante è stato direttamente misurato.

IPA e metalli, misurati a titolo indicativo per campagne, si confermano ampiamente al di sotto del limite.

Valutazione di conformità al valore limite per le stazioni della Rete Regionale
Regionale
Nella tabella 1 si riportano, in linea con le indicazioni regionali, le valutazioni di conformità relative all’ indicatore
PM10, relativamente alle stazioni della rete appartenenti alla rete regionale. Il giudizio riportato è “positivo” se
l’indicatore rispetta il valore limite previsto dalla normativa, “negativo” se non lo rispetta.

Per l’inquinante ozono, a titolo esclusivamente indicativo, in quanto il valore obiettivo per la protezione della
salute umana non è ancora pienamente in vigore, si riporta in tabella 2 la valutazione di conformità,
relativamente alle stazioni della rete regionale.

Trend di alcuni inquinanti
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Testo di questo numero a cura di   Alessandro Franchi

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