La prima guerra mondiale - Comune di Cernobbio

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La prima guerra mondiale - Comune di Cernobbio
La prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale fu un conflitto armato che coinvolse le principali
potenze mondiali e molte di quelle minori tra il luglio del 1914 e il novembre del
1918. Chiamata inizialmente "guerra europea", con il coinvolgimento successivo
delle colonie dell'Impero britannico e di altri paesi extraeuropei tra cui gli Stati
Uniti d'America e l'Impero giapponese prese il nome di guerra mondiale o
anche Grande Guerra: fu infatti il più grande conflitto armato combattuto fino
alla seconda guerra mondiale.

Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero
austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio
dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, avvenuto il 28 giugno 1914
a Sarajevo. La guerra vide schierarsi le maggiori potenze mondiali, e rispettive
colonie, in due blocchi contrapposti: da una parte gli Imperi centrali, dall'altra
gli Alleati rappresentati principalmente da Francia, Regno Unito, Impero Russo e
dal 1915 in Italia. Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo, 60
milioni solo in Europa di cui 9 milioni caddero sui campi di battaglia.
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Intervista!!!
La signora Vega parla di suo padre che era del 1897.

Era partito per la prima guerra mondiale che era un ragazzo. La cosa che con
lo contraddistingueva dagli altri era la sua capacità di sfidare il pericolo di
vivere in trincea.

Doveva gettare i fili del telegrafo perché faceva parte dei «genio telegrafisti»
ed era in prima linea; per sopravvivere doveva attirare il nemico con scherzi.

Lui e i suoi compagni issavano l’elmetto su un bastone per far credere che lì
ci fosse una persona. I nemici, cioè gli austriaci, sparavano contro l’elmetto,
così i telegrafisti avanzavano lasciando sul campo il finto soldato.

Vega sa che suo padre riusciva a dare notizie tramite la croce rossa, inviando
lettere a sua madre. Queste lettere arrivavano dopo giorni.
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Il padre di Vega aveva studiato, era ragioniere, ed era uno dei pochi a
saper leggere e scrivere; quindi partì già come ufficiale, pure essendo solo
un ragazzo. Doveva dare ordini ma non voleva avere sulla coscienza i morti
che sarebbero stati provocati da un suo comando sbagliato.
Ha combattuto sul Monte Grappa e a Bassano.
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ARMI E ATTREZZI

Durante la guerra i soldati usavano alcuni attrezzi come il piccone e la
baionetta, per combattere. Invece per difendersi dai proiettili, avevano
l’elmo.
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BAIONETTA            La baionetta è una arma da
                    taglio montata sulla canna di
            un fucile che, nelle guerre tra il XVII e XIX
                 secolo, consentiva alle formazioni
                 di fanteria di attaccare il nemico a
            distanza ravvicinata, generalmente dopo
             aver esaurito le munizioni delle armi da
              fuoco. Inizialmente le baionette erano
                 lunghe 90 cm circa e, assieme alla
                lunghezza del fucile, servivano per
            respingere la cavalleria. Il calcio del fucile
             veniva "piantato" a terra e l'intera arma
             piegata in avanti in modo da creare una
             barriera di "lance" in grado di fermare la
                cavalleria. Una seconda versione di
               baionetta, più corta, lunga circa 45–
               50 cm serviva per il combattimento
                            corpo a corpo.
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BORRACCIA
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La mostrina un tipo
               di mostreggiatura, elemento

MOSTRINA   distintivo delle uniformi militari e
            di polizia, oggi portato per lo più
                  al bavero. Poiché molti
            reggimenti erano armati a spese
           dei colonnelli che li comandavano
             e, comunque, per distinguere
                facilmente i reparti, furono
            mantenuti dei colori distintivi, di
             solito sulle spalline, i baveri, le
           patte delle tasche e i risvolti delle
               maniche, il cui abbinamento
              permetteva di distinguere un
                   reparto dall'altro. Con
              l'evoluzione della foggia delle
           uniformi tali distinzioni furono via
                  via sempre più ridotte,
            assumendo la denominazione di
                specchietti, asole, mostre e
                         mostrine
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MIRINO     Nel sistema tacca di mira - mirino il
           tiratore allinea l'arma fino a che la
          retta immaginaria che va dall'occhio
         del tiratore al centro del bersaglio non
         si appoggi sui due riferimenti posti su
          di essa. Normalmente viene montata
          sull'arma tramite slitte e ha le stesse
           regolazioni di brandeggio e di alzo
                    della tacca di mira
FUCILI        Fu ufficialmente adottato il 18
           giugno 1903, e prestò per la prima
              volta servizio durante la Prima
          guerra mondiale. Dal 1937 cominciò
             ad essere rimpiazzato dal fucile
         semiautomatico M1 Garand. Il fucile
             rimase però in servizio durante
            la Seconda guerra mondiale dato
              che gli Stati Uniti non avevano
         abbastanza M1 da equipaggiare tutti
         i propri soldati. Nella seconda guerra
           mondiale, nella Guerra di Corea e
             nelle prime fasi della Guerra del
              Vietnam prestò anche servizio
                come fucile di precisione.
I MONUMENTI

Il fenomeno dell’erezione dei monumenti ai caduti della
Prima guerra mondiale inizia piuttosto
sorprendentemente già prima della stessa conclusione
della guerra, ovvero direttamente sul campo di battaglia,
è il caso, tra i vari esempi possibili, delle Tre Cime di
Lavaredo. Si trattava di ricordi piuttosto improvvisati,
ricavati con i materiali e i poveri strumenti che sono
concretamente a disposizione in trincea; in alcuni rari
                                                          Monumento Tre Cime di Lavaredo
casi, inoltre, con la stessa precoce cronologia è possibile
incontrare monumenti di più ampio respiro, sebbene
ancora piuttosto diversi da quelli che si diffonderanno di
lì a pochi anni, anche a una certa distanza dal fronte.
Di solito i monumenti vengono rappresentati con diversi simboli:
-   L’aquila, simbolo di coraggio
-   I fiori e vegetali, simbolo di forza, solidità e potere
-   Foglie d’Alloro, simbolo di vittoria, onore e speranza
-   Foglie e Fiori di Acanto, simbolo di immortalità e vita eterna
Le epigrafi sono elementi presenti in tutti i monumenti ai caduti,
rappresentati da un breve testo: data, luogo e dedica.
La maestosa aquila di Rovenna   Inaugurazione Piazza Risorgimento

Fraz. di Piazza S. Stefano
                                  Fraz. di Stimianico con Casnedo
Vincenzo Della Torre

Era un soldato appena maggiorenne, facente parte della classe
«ragazzi del ‘99»; era residente a Stimianico ed è presente sul
monumento. Figlio di Della Torre Giovanni e Fasana Margherita, nasce
il 27 marzo 1899 a Rovenna, distretto militare di Como, e muore il 20
dicembre 1917 sul Monte Grappa in seguito a ferite da scheggia di
granata. Il suo numero di matricola era 11224 e faceva parte del
Quinto Reggimento Alpini. Prima di entrare a far parte del corpo
militare italiano, Vincenzo faceva il panettiere.
Dati personali

Statura: 1,58 m
Capelli: neri e lisci
Occhi: castani                Mostrina del
                           distretto di Como
Naso: retto               del quale Vincenzo
                              faceva parte
Dentatura: sana
Colorito: sano
Professione: panettiere
Vincenzo e La battaglia del Monte Grappa

•   Il Monte Grappa rappresentava la chiave di volta dell’intero fronte
    italiano: superare i suoi 1770 metri significava lasciarsi alle spalle sia
    l’Altopiano di Asiago, sia il fiume Piave e avere accesso alla pianura
    veneta.
•   La battaglia per la sua difesa da parte italiana iniziò il 13 novembre
    1917. Vincenzo perse la vita durante lo svolgimento dello scontro
    finale. Il 21 Dicembre, infatti, l’esercito italiano riuscì a bloccare
    definitivamente l’avanzata austro-germanica.
CLASSE 3 D

ANNO SCOLASTICO 2018/2019

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

DON UMBERTO MARMORI
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