Là dove osano i collezionisti - Nicola Maggi Collezione da Tiffany Pescara, 18 gennaio 2019
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Il Sistema dell’Arte Contemporanea: il mercato A Firenze, Neri di Bicci è Ad Amsterdam e Parigi Il Novecento è il secolo il primo a creare un inizia a svilupparsi il delle Case d’Asta: mercato per le immagini “mercato secondario” rivoluzionano il mercato religiose e aprono al Boom del contemporaneo In Belgio, a Bruges e Paul Durand-Ruel getta Anversa, gli artisti le basi del moderno partecipano alle Pand, mercato dell’arte particolari fiere dedicate agli oggetti di lusso.
Il Sistema dell’Arte Contemporanea: il mercato Dagli anni Settanta dell’Ottocento Paul Durand-Ruel getta le basi del mercato dell’arte così come lo conosciamo oggi. La sua Strategia può essere riassunta in 5 punti fondamentali: • Valorizzazione di una nuova forma d’arte non ancora richiesta dal mercato; • Monopolio della relativa produzione artistica; • Organizzazione, già dal 1883, di mostre personali: una novità per un’epoca in cui regnavano sovrane le esposizioni collettive; • Apertura di filiali in altri mercati; • Sostegno critico alla nuova arte tramite la fondazione di riviste.
Il Sistema dell’Arte Contemporanea: il mercato Il cuore del sistema dell’arte è il mercato: una realtà complessa che può essere suddivisa in vari segmenti che corrispondono ad altrettanti criteri: •temporali: Impressionismo e post imp. (artisti nati 1821-1874); arte moderna (1875-1910); post-war (1911-1944) e arte contemporanea (1945-); •geografici: mercato internazionale, nazionale e locale •distributivi: mercato primario e mercato secondario; •tipologici: fotografia, scultura, pittura, ecc. •economici: < 1.000 $; 1.001-5.000 $; 5.001-50.000 $; 50.001-250.000 $; 250.001-1 m $; > 1 m $
Il Sistema dell’Arte Contemporanea: il mercato La segmentazione più comune è quella di tipo orizzontale, che prende in considerazione il criterio distributivo, per cui il mercato è suddiviso in due sotto-mercati: •mercato primario, dove le opere d’arte vengono vendute per la prima volta; •mercato secondario dove, invece, vengono vendute tutte le volte seguenti.
Il mercato «primario»: le gallerie Tre modelli di gallerie d’arte: Gallerie d'arte commerciali: sono aziende gestite professionalmente che traggono profitto dalle vendite di opere d'arte e selezionano con grande cura gli artisti su cui puntare. Spendono tempo e denaro coltivando i collezionisti. Gallerie Cooperative: sono gestite direttamente da artisti che qui espongono i propri lavori e talvolta offrono workshop o corsi alla comunità artista. Vanity Gallery: sono gallerie che fanno pagare agli artisti una quota per poter esporre. Il loro guadagno deriva più da questa «fee» che non dalle vendite di opere. Di fanno non promuovono gli artisti.
Il mercato «primario»: le gallerie
Il mercato «primario»: le gallerie e gli artisti Potere monopolistico Confini del mercato Prezzo alto, internazionale, C alto medio, nazionale, B alto basso, locale, A Artista di grande fama competitivo Case d’asta e musei famosi Artista giovane Artista affermato Piccoli mercanti e Museo nazionale e Caratteristiche degli piccoli collezionisti grandi collezionisti operatori
Il mercato «secondario»
Il mercato «secondario»: le case d’asta • Anni ‘50 – Prima Sotheby’s e poi Christie’s si espandono all’estero diventando realtà internazionali • Anni ‘60 – Peter Wilson rinnova l’immagine di Sotheby’s: nascono i Times-Sotheby’s-Art-Indexes • Anni ‘70 – Le grandi case d’aste iniziano a pubblicare nei cataloghi le stime
Il mercato «secondario»: le case d’asta • 1983 – Alfred Taubman, prende la direzione di Sotheby’s che va alla conquista dei clienti privati • Iniziano gli investimenti in PR e Marketing • Alla fine degli anni ’80 rappresentano il 60% dei clienti (erano il 25%)
Il mercato «secondario»: le case d’asta • 1998 – François Pinault compra Christie’s • 1999 – Bernard Arnault compra Phillips • Nuovo mix vincente: Arte, Moda, Lifestyle -> L’arte contemporanea entra nel mercato
Il mercato «secondario»: le case d’asta
Il mercato «secondario»: le case d’asta
Il mercato «secondario»: le case d’asta
Le fiere d’arte: un po’ di storia • A New York nasce l’Armory Show Può essere considerato il parente più stretto della fiera che si conosce oggi: le opere sono recentissime e 1913 all’avanguardia, l’allestimento scelto è quello per compartimenti, la location è uno spazio immenso e anonimo, il pubblico è eterogeneo e curioso, il successo e la risonanza dell’evento sono grandiose. • Kunstmarkt Köln ’67 1967 • IKI, International Kunst – und Informationsmesse. • ArtBasel 1970
Le fiere d’arte: un po’ di storia Le fiere di Colonia, Düsseldorf e Basilea delineano già quali siano le caratteristiche vincenti di una manifestazione d’arte contemporanea. Infatti sulla loro scia vengono fondate negli anni seguenti una moltitudine di altre esposizioni, tutte poggianti sugli stessi principi organizzativi. • Questi primi eventi sono di fatto organizzati da alcuni galleristi e questo è molto significativo, poiché indica l’emergere di un bisogno tra i professionisti del nascente sistema di avere dei canali di vendita svincolati dalle case d’asta, già allora fin troppo ingombranti nel mercato. • Le tre manifestazioni pioniere condividono alcune caratteristiche: la presenza di comitati di selezione molto esigenti, la scelta di location molto simili – ampie, anonime e vuote -, le opere presentate sono rigorosamente di artisti contemporanei e avanguardistici.
Le fiere d’arte: un po’ di storia • FIAC (Foire Internationale d’Art Contemporain) 1974 • Arte Fiera • ARCO Madrid 1982 • IKI, International Kunst – und Informationsmesse. • The European Fine Art Fair (TEFAF) 1988
Le fiere d’arte
Il mercato dell’arte online
Il mercato dell’arte online
Il «Sistema dell’Arte» e gli artisti Gli attori che si muovo oggi sul palcoscenico del Sistema dell’Arte sono tantissimi, ma interagiscono tutti tra di loro e influenzano la carriera degli artisti sia in termini di visibilità che di mercato. Il prodotto opere d'arte, infatti, non dipende solo dall'artista ma è oggi il risultato dell'azione di tutti i principali attori del sistema dell'arte: • artisti, • critici, • galleristi, • mercanti, • collezionisti, • curatori, • direttori di musei, • spettatori.
Il «Sistema dell’arte» e gli artisti Per quanto riguarda la notorietà, è possibile individuare tre modelli, elaborati dal guru internazionale del marketing Philip Kotler e raccolti nel volume High Visibility : Ascesa regolare e Meteora Fenice costante
Come viene valutata l’arte contemporanea
Come viene valutata l’arte contemporanea
Come viene valutata l’arte contemporanea
Come viene valutata l’arte contemporanea
Sotto la lente: il record di Piero Manzoni Piero Manzoni, Achrome, 1958-59. 17 ottobre 2014 - Inserito in catalogo con una stima di 5-7 milioni, questo lavoro di Manzoni è stato aggiudicato da Sotheby’s alla cifra record di 12.6 milioni.
Arte, Prezzo & Valore: 4 scuole di pensiero Il Prezzo è alla base di una valutazione -> è questa l’opinione più ricorrente tra gli operatori del mercato (mercanti, galleristi ecc.). Il Prezzo serve da linea guida -> ossia i prezzi servono come punto di riferimento anche se spesso, in particolare tra i non esperti, questo equivale a dire che un’opera molto costosa è anche un’opera di grande qualità. Equazione decisamente semplicistica oltre che rischiosa per le tasche di chi compra. I Prezzi creano il mercato -> sembra un’ovvietà ma è così: se il lavoro di un artista non ha un prezzo dichiarato è perché non ha un mercato. I Prezzi non hanno nessuna relazione con il valore -> Il prezzo non è connesso al valore artistico di un’opera d’arte tant’è che, spiega uno dei partecipanti all’indagine – «alcune opere d’arte contemporanea si vendono benissimo anche se il loro valore artistico rasenta lo zero».
Grazie per l’attenzione Nicola Maggi Collezione da Tiffany Come collezionare arte contemporanea e vivere felici www.collezionedatiffany.com
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