LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE DELLO SPAZIO POLITICO. QUALI RISCHI PER LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA? - Rubbettino editore

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QUADERNI DI SCIENZA POLITICA - ISSN 1124-7959                         Anno XXV - n. 1 Aprile 2018

LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE
DELLO SPAZIO POLITICO. QUALI RISCHI PER LA
DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA?

di Eugenio Salvati

  A proposito di: Peter Mair, Governare il vuoto. La fine della
  democrazia dei partiti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016.

Introduzione                                    ra scomparsa nel 2011.
                                                Il libro che Rubbettino ha tradotto e
Il lavoro postumo di Peter Mair Go-             dato alle stampe nel 2016 è la prima
vernare il vuoto. La fine della demo-           edizione italiana di Ruling the Void.
crazia dei partiti, è un libro che ha           The Hollowing of Western Demo-
il pregio, ormai sempre più raro, di            cracy, pubblicato nel 2013, e compo-
invitare il lettore a compiere una ri-          sto sia dai capitoli originali dell’ul-
flessione articolata su un tema di am-          timo volume a cui stava lavorando
pio respiro, utilizzando un approccio           Mair, sia da articoli che toccano gli
rigorosamente scientifico ma intelligi-         stessi temi al centro del libro allo-
bile ad un pubblico più vasto della cer-        ra in cantiere. Come scrive Mulhern
chia degli specialisti. In questo caso il       nella prefazione, il testo unisce le due
tema ampio e fondamentale è quello              tipologie di scritti «con l’obiettivo di
della crisi dei partiti e della democra-        creare una versione coerente, sebbene
zia rappresentativa, così come indica-          necessariamente incompleta, del libro
to in modo evidente dal sottotitolo che         che aveva in mente»(1).
non lascia spazio a equivoci di sorta.          Il libro si compone di quattro ricchi
Al centro della riflessione di Mair             capitoli e questa analisi, al fine di dare
c’è il tentativo di fornire un’analisi          una lettura più esaustiva possibile del
in grado di spiegare il perché del de-          testo, si atterrà a tale scansione, se-
clino strutturale della partecipazione          guendo la linea del ragionamento im-
politica nelle democrazie europee.              postato da Mair. Nonostante la natura
Mai come in questi ultimi anni la pre-          postuma del lavoro e l’ampiezza con-
occupazione di Mair si sta rivelando            tenutistica dei capitoli, il libro di Mair
concreta e attuale; un tema che pur-
troppo il politologo irlandese non ha
avuto tempo e modo di sviscerare in
                                                (1)
                                                      Peter Mair, Governare il vuoto. La fine
                                                      della democrazia dei partiti, Soveria
profondità, a causa della sua prematu-                Mannelli, Rubbettino, 2016, p. XI.
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è segnato da un filo rosso che rac-        1. Una democrazia senza partiti e
coglie tutti gli argomenti e che con-      senza cittadini?
sente al lettore di avere un’idea il più
completa possibile dei cambiamenti e       Compiendo uno sforzo di sintesi po-
delle trasformazioni che stanno stra-      tremmo dire che il libro di Mair porta
volgendo le democrazie europee, ma         il lettore a chiedersi se siamo arrivati
non solo. Infatti uno dei pregi del li-    ad una fase storica in cui i partiti non
bro è proprio quello di costruire con      sono più essenziali alla fisiologia de-
meticolosità un’analisi che trascende      mocratica e se gli stessi cittadini stia-
le tendenze empiricamente acclarate        no vivendo una fase di riflusso verso
nei paesi dell’Europa occidentale, per     la dimensione privata e individuale.
essere applicata anche ad altri contesti   La democrazia può funzionare senza
come quelli delle nuove democrazie         i partiti? O meglio, quale genere di
dell’Europa orientale o del continen-      partiti operano nella complicata real-
te americano. Questo articolo ha però      tà della democrazia contemporanea,
l’ambizione, partendo dallo spunto         sempre più vittima della disaffezione
fornito dal volume di Mair, di non         dei cittadini?
limitarsi ad una semplice recensione       I partiti che governano le nostre de-
del testo ma di affrontare in modo         mocrazie sembrano sempre più parti-
analitico i temi proposti dallo studio-    ti senza “un popolo”, organizzazioni
so irlandese che si confronta con temi     ormai incapaci di adempiere a quella
delicati per il futuro delle nostre de-    funzione di collegamento tra politica
mocrazie.                                  istituzionale e partecipazione/inte-
Il libro si concentra in particolare sul   resse popolare. Citando il lavoro di
tema del declino della partecipazione      Schattschneider The semi sovereign
popolare, visto tramite la lente della     people(2), che si interroga su quan-
trasformazione dei partiti di massa        ta parte del processo decisionale in
e del vuoto che questo cambiamento         politica sia effettivamente controlla-
ha creato nelle società e nei sistemi      bile dal singolo cittadino, sia a cau-
politici europei, soffermandosi poi        sa dell’opacità dei processi di policy
su come questo vuoto venga attual-         making sia per la loro complessità(3),
mente riempito dai partiti populisti
(una parte del testo che purtroppo è       (2)
                                                 Elmer E. Schattschneider, The
solo abbozzata ma che avrebbe meri-              semi-sovereign people. A realist’s view of
tato maggiore esaustività). Infine, ma           democracy in America, Wadsworth, New
                                                 York, 1960.
non per importanza, Mair affronta il       (3)
                                                 Il tema del controllo popolare sul pro-
tema scottante dell’Unione Europea               cesso decisionale, in tutte le sue forme, è
e dell’integrazione sovranazionale,              sterminato ed è alla base di ampi dibat-
di come questo passaggio politico ab-            titi dato che molti studiosi tendono ad
bia alimentato questo allontanamento             individuare la qualità del governo con la
                                                 congruenza rispetto alle preferenze degli
dalla politica e di come stia svuotando          elettori, ossia con la cosiddetta responsi-
i nostri sistemi democratici.                    veness. Cfr. Robert S. Erikson, Gerald
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Mair si domanda se ormai anche la                    Le dimensioni rappresentanza, re-
semplice semi-sovranità non sia altro                sponsiveness e accountability e il
che una chimera.                                     modo in cui interagiscono tra loro per
Il concetto di semi-sovranità ci con-                tramite dei partiti politici ci dicono
duce al primo tema sul tappeto, ossia                molto di come funziona una democra-
quali forme può assumere il rapporto                 zia, di come è costruito il rapporto tra
tra governati e governanti, una rela-                cittadini e istituzioni e qual è la fisio-
zione che tendenzialmente vede al                    logia della competizione politica nel
centro proprio i partiti politici come               mercato elettorale; insomma, di come
organizzazioni in grado di fornire da                si articola concretamente il rapporto
una parte rappresentanza e dell’altra                tra politica e cittadini.
accountability. Questi due elementi                  Uno degli elementi che secondo Mair
sono diventati sempre più connessi                   più influisce sulle modalità di questo
nella politica democratica(4) e sembra               rapporto è il grado di indifferenza del
complicato solo pensare di poterli                   demos verso la politica – e la demo-
scindere, pena un calo effettivo nel                 crazia –, che può essere considerato
rendimento democratico del sistema.                  dannoso quanto l’ostilità palese verso
A questo va aggiunta la funzione di ri-              la politica – e i politici – perché l’a-
spondenza, o responsiveness, da parte                patia tendenzialmente colpisce una
dei governanti rispetto alle domande,                porzione molto più ampia di cittadini.
alle preferenze e agli input provenien-
ti dalla società e che la politica do-                  tologica sul rapporto tra preferenze degli
vrebbe essere poi in grado di tradurre                  elettori e rispondenza dei partiti rispetto
                                                        a tali input è sterminata, mi limito quindi
in output(5).                                           a segnalare solo alcuni lavori che hanno
                                                        posto particolare enfasi sull’importan-
      C. Wright e John P. McIver, Statehouse            za di tale legame per il funzionamento
      Democracy: Public Opinion and Policy              della democrazia. Cfr. Anthony Downs,
      in the American States, Cambridge,                An Economic Theory of Democracy,
      Cambridge University Press, 1993; John            New York, HarperCollins, 1957; Robert
      Matsusaka, Popular Control of Public              A. Dahl, Polyarchy, Participation
      Policy: a Quantitative Approach, in «             and Opposition, New Haven, CT, Yale
      Quarterly Journal of Political Science»,          University Press, 1971; Jeffrey E. Cohen,
      V, 2010, pp. 133-67.                              Presidential Responsiveness and Public
(4)
      Sul rapporto tra rappresentanza e account-        Policy Making, Ann Arbor, University
      ability cfr. tra gli altri: Hanna F. Pitkin,      of Michigan Press, 1997; Sara B. Hobolt
      The Concept of Representation, Berkeley,          e Robert Klemmensen, Government
      University of California Press, 1967;             Responsiveness          and        Political
      Johannes Pollak, Contested Meanings               Competition in Comparative Perspective,
      of Representation, in «Comparative                in « Comparative Political Studies»,
      European Politics», V, 2007, pp. 87-103;          XXXXI, 2008, 3, pp. 309-337; Richard
      Nadia Urbinati e Mark E. Warren,                  Rose, Responsible Party Government in
      The Concept of Representation in                  a World of Interdependence, in Luciano
      Contemporary Democratic Theory, in                Bardi, Stefano Bartolini e Alexander
      «Annual Review of Political Science»,             H. Trechsel (a cura di), The Role of
      XI, 2008, pp. 387-412.                            Parties in Twenty-First Century Politics,
(5)
      Anche in questo caso la letteratura poli-         New York, Routledge, 2015, pp. 21-37.
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Il combinato disposto di indifferen-         crazia costituzionale e democrazia
za e ostilità, conduce ad una sorta di       popolare.
alienazione del cittadino dalla sfera        L’idea è che esistano due dimensioni
pubblica; cittadino che considera lo         democratiche separate ma collega-
spazio politico sempre più estraneo          te, ossia da un lato si trova lo spazio
alla sua individualità e spesso anche        definito dall’insieme delle istituzioni,
ai suoi interessi, ed è portato a vede-      dalle regole del gioco e dalle garanzie
re i partiti come strumenti obsoleti e       costituzionali, mentre sull’altro ver-
funzionali alla perpetuazione degli          sante si trova la dimensione democra-
interessi di un determinato strato del-      tica che accentua il ruolo del popolo e
la società, ossia della classe politica.     la partecipazione dei cittadini.
Considerando la tripartizione pro-           Nella nostra democrazia queste due
posta da Katz e Mair rispetto all’or-        dimensioni hanno vissuto in perfetto
ganizzazione partitica che vede la           equilibrio grazie al ruolo dei partiti di
distinzione tra partito nella società,       massa, facendo sì che fosse garantito
partito come organizzazione centrale         il pieno funzionamento democratico
e partito nelle istituzioni(6), sembre-      tramite l’interazione tra istituzioni,
rebbe che agli occhi dei cittadini sia la    norme e partecipazione popolare.
terza faccia ad avere avuto il soprav-       Secondo Mair queste due dimensio-
vento, facendo saltare l’equilibrio tra i    ni si stanno sempre più divaricando
tre aspetti che sembra essere essenzia-      portando alla separazione tra prassi
le affinché i partiti non smarriscano il     e regole democratiche e coinvolgi-
loro ruolo articolato e complesso di         mento popolare, conducendo così, nei
collegamento tra masse e istituzioni.        fatti, ad un modello di democrazia
In questo quadro il punto di cadu-           formale basata sul rispetto dei diritti
ta è rappresentato dal rifiuto sempre        individuali (politici, civili e sociali).
più marcato dei cittadini verso quella       Il rafforzamento e la centralità date
che Mair definisce come la politica          alle sulle strutture formali, fa sì che
convenzionale, fatta dal circuito par-       ci sia una parte del circuito politico
titi, istituzioni e personale politico.      che, per reazione, pone l’accento sulla
Un versante che a sua volta sembra           necessità di procedere verso una for-
sempre meno capace, almeno nei suoi          ma democratica fondata sul primato
interpreti più tradizionali, di riportare    popolare e che assume la forma della
al centro della scena politica il demos.     democrazia populistica di cui parlava
Qui Mair enuclea il primo passaggio          Dahl(7).
fondamentale nell’economia della sua
tesi, ossia il ricorso alla diade demo-      (7)
                                                   Sul tema del governo da parte d el po-
                                                   polo e l’accento posto sulla suprema-
(6)
      Richard Katz e Peter Mair, The               zia del demos – o dell’ethnos a seconda
      Evolution of Party Organizations in          dell’enfasi posta sul popolo come citta-
      Europe: The Three Faces of Party             dinanza o come comunità nazionale – ri-
      Organization, in «American Review of         mando ad alcuni lavori particolarmente
      Politics», XIV, 1993, pp. 593-617.           illuminanti. Robert A. Dahl, The Past
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Questo è il contesto che stimola il               razionalità tecnocratica; una crisi che
ricorso a forme di rappresentanza                 a sua volta alimenta prepotentemente
antipolitica (o sarebbe meglio dire               questo scollamento.
antipartitica) come quella populista              Nel momento in cui i partiti non sono
che vede nel ricorso alle virtù del po-           più in grado di svolgere il loro ruolo
polo la sola alternativa possibile per            da tramite tra cittadini e istituzioni
democrazie vittime delle élites, con              perché non sono più radicati nella so-
movimenti populisti che eticizzano                cietà ma solo nelle istituzioni, entra
la distinzione tra masse e gruppi di-             in crisi il buon funzionamento di ele-
rigenti, con le prime considerate come            menti cardine delle democrazie come
un unicuum e corpo della nazione, e               il coinvolgimento elettorale e l’ac-
le seconde considerate come un cor-               countability. La rappresentanza degli
po estraneo rispetto alla nazione stes-           interessi diffusi cede il posto a quella
sa(8). Speculare a questa visione, come           degli interessi particolari e organizza-
scrive Caramani, è l’approccio tecno-             ti, e la responsiveness si trova sempre
cratico alla politica che vede lo svuo-           più in tensione con la responsibility(10),
tamento di aspetti come quello della              ossia con la necessità che hanno i po-
responsiveness e dell’accountability,             litici di non rispondere semplicemen-
in virtù di un’idea per cui sono le élit-         te alle domande a breve termine degli
es a sapere cosa è giusto e preferibile           elettori ma di tenere in considerazione
per gli interessi della nazione(9).               i bisogni di medio – lungo periodo e
All’interno di questo quadro, segnato             le richieste esterne, ossia le domande
dallo scollamento tra procedure/ga-               provenienti dai mercati, dagli attori
ranzie costituzionali e partecipazione/           internazionali e – nel caso di molti pa-
ruolo dei cittadini, si può comprende-            esi europei – dall’UE.
re la crisi strutturale dei partiti che si        L’indebolimento dei partiti ha quin-
trovano stretti tra illusione populista e         di un’influenza sul rendimento delle
                                                  istituzioni democratiche e sulla forma
      and Future of Democracy, paper n. 5,        della democrazia, dato che la demo-
      Centro Interdipartimentale di Ricerca       crazia è impensabile senza l’apporto
      sul Cambiamento Politico, Università di     strutturale dei partiti, che garantisco-
      Siena, 1999; Yves Mény e Yves Surel (a
                                                  no trasparenza, competizione politica
      cura di), Democracies and the Populist
      Challenge, Palgrave, Basingstoke, 2002;     (all’interno di un contesto di libere
      Pierre A. Taguieff, L’illusion Populiste,   elezioni), accesso alle cariche e rap-
      Paris, Berg International Editeurs, 2002:   presentanza(11). Ecco da dove sorge
      trad. it., L’illusione populista, Milano,
      Bruno Mondadori, 2003.
(8)
      Daniele Caramani, Will vs Reason:           (10)
                                                         Luciano Bardi, Stefano Bartolini e
      The Populist and Technocratic Forms                Alexander H. Trechsel, Responsive
      of Political Representation and Their              and Responsible? The Role of Parties in
      Critique to Party Government, in                   Twenty-First Century Politics, in Luciano
      «American Political Science Review»,               Bardi, Stefano Bartolini e Alexander
      CXI, 2017, pp. 54-67.                              H. Trechsel (a cura di), op. cit., pp. 1-18.
(9)
      Daniele Caramani, op. cit.                  (11)
                                                         Richard Katz e William Crotty,
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la preoccupazione di Mair: ci stiamo               dei cittadini, al collegamento politi-
spostando verso forme nuove di de-                 co tramite i partiti e il sistema della
mocrazia? Verso un assetto diverso                 diade rappresentanza-accountability,
nell’equilibrio dei poteri e nella distri-         per piegarsi tutto sulla dimensione
buzione dell’autorità?                             dell’output, ossia sulla bontà delle po-
L’approdo ad una nuova nozione di                  litiche prodotte, così come teorizzato
democrazia fondata su una diversa                  da Scharpf per l’Unione Europea(13).
fonte di legittimità, non più legata al            Qui emerge con forza l’annoso tema
consenso e alla partecipazione – alla              del contrasto tra conoscenza e politica
sovranità popolare – perché i cittadini            e del confronto tra tecnici e politici;
si chiudono nel privato e i partiti si as-         il confronto tra un’idea di società che
serragliano nelle istituzioni, è diven-            tendenzialmente si guida da sola e si
tata secondo Mair più che una remota               affida a chi dispone di conoscenze
eventualità.                                       tecniche per compiere scelte com-
A tal proposito Mair pensa evidente-               plesse(14), e invece un’idea di società
mente alla funzione delle istituzioni              compenetrata dalle organizzazioni
non-maggioritarie, concetto a cui si è             politiche, con queste ultime a cui sono
affidato Majone per spiegare il ruolo              devolute la gestione del governo e le
sempre più preponderante delle élites              scelte politiche rilevanti. Il contrasto
tecnocratiche e dell’UE. Il ruolo di               è quindi tra democrazia (e istituzioni)
tali istituzioni è legato alla necessità           de-politicizzata contro democrazia
di potenziare la capacità decisiona-               politicizzata; o se si preferisce, per
le e l’efficacia realizzativa puntando             usare un gergo ormai caro alla scienza
alla de-politicizzazione e favorendo il            politica, è il contrasto tra governance
rafforzamento, per l’appunto, di istitu-           e government.
zioni non-maggioritarie come quelle                Un contrasto in cui potrebbero però
sovranazionali, rafforzando quello                 farsi largo forme ancora più ibride,
che Majone ha definito lo Stato Rego-              modelli in cui alla preminenza della
latore(12). La legittimità delle istituzio-        conoscenza e della tecnica, si possono
ni politiche perde la sua componente               associare degli aspetti plebiscitari utili
legata agli input, ossia alle richieste            a paventare una patina di consenso e
                                                   di parziale mobilitazione diffusa, utile
       Introduction, in Richard Katz e William     a coprire un governo decisamente più
       Crotty (a cura di), Handbook of Party
       Politics, London, Sage, 2006, pp. 1-4.
(12)
       Giandomenico Majone, The Rise of the        (13)
                                                          Fritz W. Scharpf, Games Real Actors
       Regulatory State in Europe, in «West               Play, Boulder, Westview, 1997; Id.,
       European Politics», XVII, 1994, pp. 77-            Governing in Europe, Oxford, Oxford
       101; Id., Regulating Europe, London,               University Press, 1999; Vivienne
       Routledge, 1996; Id., Deficit democra-             Schmidt, Democracy and legitimacy
       tico, istituzioni non maggioritarie ed il          in the European Union revisited: input,
       paradosso dell’integrazione europea,               output and throughput, in «Political
       in «Stato e Mercato», LXVII, 2003, pp.             Studies», LXI, 2013, pp. 2-22.
       3-38.                                       (14)
                                                          Daniele Caramani, op. cit.
LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE DELLO SPAZIO POLITICO               153
sbilanciato verso la dimensione teco-                Per quel che concerne la disaffezione
nocratico/burocratica.                               popolare verso gli strumenti della po-
                                                     litica, Mair si sofferma su tre indicato-
                                                     ri per valutare, con metodo comparato,
2. La fine del coinvolgimento popo-                  cosa sta accadendo nelle democrazie
lare                                                 europee. Il primo indicatore è quella
                                                     della partecipazione elettorale. Il dato
Al centro dell’analisi che compie Mair               che emerge dalla ricerca empirica è
in questa sezione del libro, c’è il tema             che a partire dagli anni Novanta si è
dello svuotamento sostanziale dello                  avuto un calo del voto, seppure con-
spazio politico tra partiti e cittadi-               tenuto, in tutte le grandi democrazie
ni, ossia quello spazio dove avviene                 europee. L’elemento più interessan-
l’interazione tra politica e società. Il             te non è dato tanto dalla consistenza
luogo in cui, teoricamente, i partiti                nell’incremento del tasso di astensio-
dovrebbero raccogliere domande, so-                  ne, quanto piuttosto il fatto che questo
stegno e offrire rappresentanza, rispo-              è un dato generalizzato nelle grandi
ste ed essere accountable. Ma è anche                democrazie occidentali, che comincia
lo spazio della competizione politica e              in un ben preciso momento storico ed
del conflitto, quel mercato elettorale(15)           è costante nel tempo, delineando così
dove gli imprenditori politici dovreb-               un trend ben consolidato. Mair spiega
bero “collocare il loro prodotto”, ossia             questo calo con diverse ipotesi tra cui,
offrire delle risposte alle domande del              oltre al più ovvio venir meno del voto
cittadino – elettore, mobilitando così               di appartenenza veicolato dai grandi
il consenso.                                         partiti di massa e costruito attorno ad
Come spiega Mair, lo svuotamento di                  ideologie forti, il peso di una nuova ge-
questo spazio avviene in due direzio-                nerazione che tende ad essere estranea
ni: da una parte i cittadini rifiutano il            ai processi elettorali e di partecipazio-
modello politico tradizionale, abban-                ne. Questo spiegherebbe anche il dato
donano la partecipazione e i partiti,                dell’aumento costante dell’astensione
spinti dalla sfiducia, dall’ostilità o dal           dato il peso elettorale crescente nel
disinteresse, mentre dall’altra parte i              corpo elettorale di queste nuove gene-
leader politici si chiudono all’interno              razioni poco propense alla partecipa-
delle istituzioni, seguendo il modello               zione. L’altro elemento è quello della
del cartel party, ossia l’occupazione                scarsa salienza delle issue in gioco;
delle istituzioni associata ad una bas-              come scrive Franklin la partecipazio-
sa competizione inter-partitica(16).                 ne difficilmente può essere slegata dal
                                                     peso e dal valore dei temi sul piatto,
(15)
       Renato Mannheimer e Giacomo Sani, Il          non potendo considerare tutte le issue
       mercato elettorale. Identikit dell’elettore   come uguali, oppure che i program-
       italiano, Bologna, Il Mulino, 1987.
(16)
       Richard Katz e Peter Mair, Changing
       Models of Party Organization and Party           Party, in «Party Politics», I, 1995, 1, pp.
       Democracy: the Emergence of the Cartel           5-28.
154                                      EUGENIO SALVATI

mi politici possano essere realmente              l’affidarsi con maggior propensione
slegati da un qualsivoglia ancoraggio             al voto “casuale”. In questa situazione
valoriale(17). In questo caso, seguendo           gli elettori diventano più contendibili,
la tesi della de-politicizzazione a cui           definendo così un mercato elettorale
pensa Mair, appare difficile che temi             in cui risulta più interessante e pro-
importanti tornino prepotentemente                ficuo per nuovi imprenditori politici
sulla scena perché i partiti mainstre-            affacciarsi sulla scena, una condizio-
am sono poco interessati a politicizza-           ne che alimenta il deallineamento nei
re issue altamente conflittuali, il che           sistemi partitici: questo è il caso, ad
alimenta, di fatto, l’indebolimento dei           esempio, dell’irruzione vincente dei
partiti tradizionali.                             nuovi partiti populisti.
L’altro indicatore individuato da Mair            Direttamente legato all’alta volatili-
è quello dell’instabilità elettorale, os-         tà, troviamo l’indicatore della fedeltà
sia il livello di stabilità nelle prefe-          partitica, che misura il senso di appar-
renze politiche degli elettori. Questo            tenenza e di vicinanza a determinati
indicatore misura il tasso di volatilità          partiti politici. La diminuzione della
elettorale, quindi il livello di cambia-          fedeltà ad un partito e quindi il calo
mento nelle scelte partitiche espresse            nel voto di appartenenza, segnala la
dagli elettori al momento delle elezio-           fine di dinamiche di voto rigide e, as-
ni. Il dato rilevato da Mair è che anche          sociato all’alta volatilità, dimostra che
in questo caso, è a partire dagli anni            gli elettori sono molto più disposti a
Novanta che si registra un aumento nel            valutare tutto l’ampio spettro di pro-
tasso di volatilità elettorale (in media          poste elettorali che si trovano dinanzi
del 10%), distribuito quasi egualmen-             al momento del voto. Come sottolinea
te nelle grandi democrazie europee,               Mair, questo si associa inevitabilmen-
anche in questo caso in modo costan-              te a scelte fatte sempre più a ridosso
te nel tempo. Questo tasso di volati-             del giorno delle elezioni, elemento
lità fa sì che le scelte elettorali siano         che aumenta il tasso di imprevedibi-
difficilmente prevedibili e alquanto              lità elettorale (come ci dimostrano i
incostanti, risultando più suscettibili           recenti e reiterati fallimenti dei son-
all’influenza di diversi fattori. La vo-          daggi pre-voto), e individua un’altra
latilità diventa quindi un’altra faccia           forma di allontanamento rispetto ad
dell’insoddisfazione verso la politica            un coinvolgimento politico più inten-
tradizionale che se per alcuni si tra-            so, strutturato e stabilizzato.
duce nel rifugio nel non voto, per altri          Il calo della fedeltà partitica si associa
diventa la ricerca del cambiamento,               quindi ad una notevole diminuzione
                                                  nel tasso di adesione ai partiti, con
(17)
       Mark Franklin, The Dynamics of             una contrazione vistosa nella platea
       Electoral Participation, in Lawrence       dei iscritti alle grandi organizzazioni
       LeDuc, Richard G. Niemi e Pippa Norris     di massa (un dato che riguarda anche
       (a cura di), Comparing Democracies 2:
       New Challenges in the Study of Elections   altri corpi intermedi come i sindacati
       and Voting, London, Sage, pp. 148-67.      e le grandi associazioni di categoria).
LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE DELLO SPAZIO POLITICO                     155
Se diminuisce la disponibilità ad im-               attraverso i partiti, si traduce nella
pegnarsi nell’arena politica è evidente             relazione diretta fra leader e opinione
che partecipare attivamente a tutta                 pubblica attraverso i media. Una rela-
quella serie di attività che definiscono            zione a senso unico, in cui vengono
la militanza partitica, diventa un peso             veicolati messaggi e spot a cittadini
che i cittadini sono sempre meno di-                sempre più spettatori e sempre meno
sposti a sopportare. Anche in questo                attori, destinatari di un “prodotto po-
caso il dato è strutturale e coinvolge              litico” con il quale difficilmente pos-
tutte le maggiori democrazie europee,               sono interagire. Questo nuovo spazio
segnando un trend nell’emorragia di                 mediatico ingrandisce quindi le ten-
iscritti ai partiti cominciato negli anni           sioni scaricate sul governo rappresen-
Novanta, subito dopo la fine della po-              tativo e sulla funzione dei partiti, sul
litica ideologica e dei blocchi.                    loro ruolo di corpi intermedi sempre
L’insieme di questi indicatori ci con-              più privati di questa funzione.
sente di capire il livello di disaffezione          Colpisce in particolare la data di inizio
dei cittadini nei confronti dei partiti e           di questo percorso: gli anni Novanta.
della politica convenzionale e il modo              Non casualmente l’inizio di quella de-
in cui i cittadini-elettori si stanno ri-           cade è segnato dalla fine della politica
traendo dallo spazio politico. Dai dati             ideologica e del mondo diviso in bloc-
presentati da Mair emerge in modo                   chi, quindi l’avvio dello “spaesamen-
lampante un trend comune e costante                 to” per la conclusione di esperienze
in quasi tutte le democrazie europee                valoriali e ideologiche che offrivano
rispetto all’abbandono della sfera pub-             rifugio, sicurezza e identità agli in-
blica. Una forma di exit che concerne               dividui. Ed è l’inizio di quella che, in
non solo la militanza attiva nei partiti,           uno sforzo interpretativo di fenomeni
ma anche la disponibilità ad impiega-               di lungo periodo, è stata definita come
re il proprio tempo per informarsi e/o              “la fine della storia”(19); una fine se-
discutere dei temi, più o meno impor-               gnata dal presunto trionfo del modello
tanti, che occupano l’agone politico.               della democrazia liberale. In realtà,
Un abbandono della politica che si ri-              paradossalmente, questi sono gli anni
flette nella destrutturazione dell’elet-            in cui abbiamo assistito allo svuota-
torato, con i cittadini che diventano               mento della democrazia in termini di
sempre meno attori dei processi po-                 partecipazione popolare e in cui, con-
litici abbracciando quel cambiamento                testualmente, si è raggiunto l’apice nel
che Manin ha definito come la nascita               livello di atomizzazione delle società
della democrazia del pubblico(18); la               occidentali, con il rafforzamento del
crisi della rappresentanza strutturata              ruolo dell’individuo rispetto a quello
(18)
       Bernard Manin, The Principles of
       Representative Government, Cambridge,        (19)
                                                           Francis Fukuyama, The End of History
       Cambridge University Press, 1997: trad.             and the Last Man, New York, Free Press,
       it., Principi del Governo rappresentativo,          1992: trad. it., La fine della storia e l’ulti-
       Bologna, Il Mulino, 2010.                           mo uomo, Milano, Rizzoli, 1992.
156                                 EUGENIO SALVATI

della comunità, e di conseguenza con         costruite a Bruxelles, istituzioni che
l’indebolimento dei corpi interme-           faranno sentire tutto il loro peso tec-
di come modello organizzativo delle          nocratico sugli stati nazionali in occa-
comunità. Questa nuova centralità            sione delle sfide cominciate nel 2008
dell’individuo posto al centro della         con la grande crisi economica.
scena come singolo (utente, consu-           La risposta a tale spaesamento è stata
matore, spettatore, produttore ecc...)       fornita dai nuovi attori politici, defi-
è stata alimentata anche dal crollo          niti tutti genericamente come partiti
delle identità collettive (come pro-         populisti in una notte in cui tutte le
dotto dell’ideologia, della religione,       mucche sono nere, che ottengo sem-
dell’appartenenza nazionale, ecc...), di     pre più successo grazie alla loro capa-
cui si è cominciato a percepire plasti-      cità di dare rappresentanza a bisogni
camente l’assenza all’indomani dello         marginalizzati e nel fornire identità a
scoppio della grande crisi economica,        soggetti cresciuti in un sistema basato
che non casualmente è una crisi che          su di un individualismo estraniante.
intreccia le crisi del sistema economi-      L’identità e l’appartenenza ad una co-
co del capitalismo finanziario, dei re-      munità più ampia e ben riconoscibile
gimi democratici e della loro capacità       (spesso anche perché messa in con-
di rispondere efficacemente alle nuove       trasto con altri gruppi ad es. gli im-
sfide globali, e dei modelli di gover-       migrati, le élites, i politici ecc...) sono
nance territoriali e della produzione        due beni rientrati prepotentemente al
economica.                                   centro dei sistemi politici occidentali.
Gli anni Novanta sono anche gli anni
del Trattato di Maastricht, del podero-
so rilancio dell’integrazione europea        3. La sfida al governo di partito
sulla base del Mercato Unico e della
costruzione delle basi per approdare         Il capitolo inerente la crisi del governo
alla moneta unica, all’inizio del nuovo      di partito si apre con una riflessione
secolo. L’illusione che uno spazio eco-      sul modo in cui sono cambiati i siste-
nomico comune potesse essere suffi-          mi di partito, in particolare per l’affie-
ciente nel tenere insieme paesi diversi      volirsi – o il venire meno – della forte
senza il collante definito dall’appar-       polarizzazione ideologica sulla quale
tenenza ad uno spazio politico comu-         si erano edificati i sistemi di partito
ne(20). Insomma, per utilizzare i con-       dell’Europa occidentale nell’ultimo
cetti di Mair, è l’avvio della stagione      cinquantennio. In particolare il cam-
della de-politicizzazione incarnata          biamento più consistente si è avuto in
dalle istituzioni non-maggioritarie          quei partiti che si collocavano nella
                                             parte estrema del continuum politico
(20)
       Hagen Schulz-Forberg e Bo Str Åth,    destra/sinistra, su posizioni ideologi-
       The Political History of European     che fortemente polarizzate e che sono
       Integration:    The  Hypocrisy   of
       Democracy-Through-Market, Abingdon,   stati identificati come partiti anti-si-
       Routledge, 2010.
LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE DELLO SPAZIO POLITICO                   157
stema(21). Questi partiti hanno ormai                co ma anzi, paradossalmente, dicono
rinunciato a proporre un’alternativa                 di volerlo rivitalizzare rimettendo al
sistemica, ossia un cambio radicale                  centro della scena politica il popolo
del regime politico nella sua forma e                e, in qualche modo, le procedure de-
nei suoi valori politici dominanti(22),              mocratiche in grado di incarnarne la
rientrando pienamente nell’alveo del-                volontà(24).
la competizione interpartitica di tipo               Sul tema dell’integrazione sovrana-
sistemico, dove i partiti tendono a dif-             zionale, questi partiti di destra si col-
ferenziarsi più che altro per la loro po-            locano su posizioni dichiaratamente
sizione centrale o periferica rispetto               euroscettiche perché vedono l’UE
alla possibilità di formare un governo               come strumento di indebolimento del-
oppure per la loro genesi e organiz-                 la sovranità nazionale e quindi di mar-
zazione (cito ad esempio i partiti mo-               ginalizzazione dei cittadini(25). In par-
vimento o i partiti personali)(23). Sia a            te questa critica è condivisa anche da
destra che a sinistra non abbiamo più                alcuni partiti di estrema sinistra, che
partiti che si rifanno a dottrine poli-              attaccano l’UE come prodotto dell’i-
tiche strutturate per proporre una ra-               deologia neoliberista(26), che avrebbe
dicale alternativa di sistema, quanto                come scopo ultimo la marginalizza-
piuttosto vediamo imprenditori politi-               zione del popolo e della sua volontà:
ci che utilizzano un linguaggio e una                su questo punto, la critica alla margi-
forma di comunicazione populista,                    nalizzazione del ruolo dei cittadini e
in varianti di destra e di sinistra, per             della volontà popolare, c’è un chiaro
ri-mobilitare quegli elettori che sono               punto di contatto tra i populismi di
usciti dallo spazio politico e dal mer-              destra e sinistra.
cato elettorale.                                     Il depotenziamento della carica an-
Ad esempio è il caso dei partiti di                  ti-sistemica ha fatto sì che questi par-
estrema destra cresciuti negli ultimi                titi moderassero le loro richieste, oc-
anni, i quali incarnano istanze nazio-               cupando uno spazio elettorale ben più
naliste, identitarie e a tratti xenofobe             ampio, avvicinandosi così ai partiti
ma che, nei fatti, non si propongono
come nemici del sistema democrati-                   (24)
                                                            Piero Ignazi, The Silent Counter-
                                                            Revolution.     Hypotheses      on     the
                                                            Emergence of Extreme Right-Wing
(21)
       Giovanni Sartori, Parties and Party                  Parties in Europe, in «European Journal
       Systems. A Framework for Analysis,                   of Political Research», XXII, 1992, pp.
       Cambridge, Cambridge University Press,               3-34; Cas Mudde, Populist Radical
       1976.                                                Right Parties in Europe, Cambridge,
(22)
       Sul tema del regime politico e in senso più          Cambridge University Press, 2007;
       ampio della struttura politica, rimando a            Catherine E. De Vries e Erika Edwards,
       Mario Stoppino, Potere e teoria politica,            Taking Europe to Its Extremes: Extremist
       Milano, Giuffrè, 2001.                               Parties and Public Euroscepticism, in
(23)
       Sul tema dei partiti, dei loro model-                «Party Politics», XV, 2009, pp. 5-28.
       li e delle loro organizzazioni rimando        (25)
                                                            Piero Ignazi, op. cit.; Cas Mudde, op. cit.
       all’esaustivo manuale curato da Katz e        (26)
                                                            Catherine E. De Vries e Erika Edwards,
       Crotty, op. cit.                                     op. cit.
158                                       EUGENIO SALVATI

tradizionali. Paradossalmente il tema               elettorali, il calo della polarizzazione
della carica anti-sistema potrebbe es-              ideologica e la contestuale maggiore
sere collocato nell’arena sovranazio-               contendibilità dell’elettorato, hanno
nale, dove questi partiti hanno invece              contribuito ad aumentare il numero di
una posizione più radicale, ossia pre-              partiti potenzialmente coalizionabili e
dicano e si adoperano per la fine del               ha reso la prospettiva della conquista
processo d’integrazione e per la di-                del governo, un orizzonte allargato a
struzione dell’UE(27).                              tutti i partiti dell’arco istituzionale.
Contestualmente a questa dinamica,                  Se a questo aggiungiamo che i nuovi
i partiti mainstream hanno avviato                  partiti populisti e avversari della poli-
una sorta di ritirata dalla società per             tica convenzionale stanno aumentan-
trincerarsi negli spazi della politica              do esponenzialmente i loro consensi
istituzionale. La politica delle frat-              grazie alla sempre minore diversità
ture sociali sembra ampiamente in                   valoriale e programmatica dei partiti
crisi e alla polarizzazione ideologica              tradizionali che non sono più in grado
è subentrata la depoliticizzazione,                 di essere alternativi tra loro, capiamo
quella che nel libro Mair indica a più              come i sistemi di partito siano sogget-
riprese come la cifra definitoria dello             ti a continue scosse e instabilità.
stato della democrazia in Europa. Il                In particolare è proprio la maggiore
trasferimento di responsabilità verso               opacità nelle differenze tra i partiti
le istituzioni non maggioritarie e le               mainstream e la tendenziale conver-
istituzioni sovranazionali, garantisce              genza delle loro politiche, favorita an-
ai governi non solo la possibilità di               che dal ruolo di guardiano dell’UE, ad
prendere decisioni impopolari nelle                 avere diminuito la capacità di attra-
sedi comunitarie e/o in condivisione                zione e di coinvolgimento dei partiti
con le istituzioni sovranazionali, ma               rispetto all’elettorato che, come spie-
fornisce anche un utilissimo capro                  gato precedentemente, si smobilita, o
espiatorio per scelte che non sono                  ha preferenze estremamente volatili
elettoralmente premianti(28).                       oppure premia scelte radicalmente al-
Il fatto che i partiti abbiano cominciato           ternative.
ad intensificare la competizione verso              Proprio quest’ultima eventualità sem-
il centro dell’elettorato, l’indeboli-              bra dirci che i partiti, almeno in linea
mento dei tradizionali insediamenti                 teorica, sono ancora importanti e che
                                                    la crisi strutturale contemporanea è
(27)
       Eugenio Salvati, Anti-systemic or oppo-      più che altro una crisi dei partiti di
       sition parties within the EP? The case of
                                                    cartello, eredi delle grandi famiglie
       the Five Star Movement and Syriza, pa-
       per presentato al Convegno “European         politiche europee. I partiti non solo
       Democracy under Stress”, Università di       hanno il compito di promuovere scelte
       Torino, 13-14 gennaio 2017.                  di policy alternative, ma sono anche
(28)
       Eugenio Salvati, Il deficit democratico      gli unici attori in grado di raccogliere
       e il ruolo del Parlamento Europeo. Quali
       problemi ancora aperti?, in «Il Politico»,   e processare preferenze diverse pro-
       LXXXI, 2016, pp. 52-83.                      venienti dalla società; i partiti sono
LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE DELLO SPAZIO POLITICO             159

forti e radicati quando sono in grado                 bile di frazioni di un elettorato sempre
di raccogliere e interpretare gli orien-              più segmentato; frazioni che comun-
tamenti e le preferenze delle loro basi               que sono portatrici di interessi diversi,
sociali(29).                                          spesso non conciliabili.
Come rileva correttamente Mair, nel                   Scrive Mair che alla volatilità del voto
momento in cui queste basi sociali si                 corrisponde in modo abbastanza chia-
sfaldano, in parte perché la società                  ro anche la volatilità dei partiti, un
tende ad atomizzarsi e i corpi inter-                 elemento che produce «(...) una com-
medi perdono la capacità di connette-                 petizione politica ormai caratterizzata
re le varie parti del tessuto sociale, e              dalla concorrenza tra partiti che mi-
in parte perché i partiti non riescono                rano ad essere socialmente inclusivi e
più a rappresentare tali basi, diventa                alla ricerca del supporto di elettorati
complicato raccogliere le preferenze                  socialmente amorfi»(31).
della società e tradurle in politiche.                In questo quadro, come rilevato pri-
Gli stessi partiti perdono la capacità                ma, i limiti posti dall’UE tramite i
di costruire piattaforme alternative                  vincoli rappresentati dai parametri
basate, appunto, su bisogni diversi e                 economico - finanziari che restrin-
contrapposti.                                         gono i margini di discrezionalità
Nel momento in cui la società si ato-                 delle politiche realizzabili, rendono
mizza e i partiti non riescono più a                  complicato differenziare tra partiti e
proporsi come alternativi sulla base di               governi, e trasformano il già comples-
una visione della società ben precisa,                so modello dell’accountability in un
questi ultimi cercano di raccogliere                  esercizio quasi impraticabile. Il dato
il consenso più ampio possibile e si                  rilevante è per Mair il fatto che i parti-
muovono oltre quelli che possono es-                  ti, avendo come solo e unico orizzonte
sere gli steccati definiti da basi sociali            quello del governo, tendono ad essere
diverse e ben delineate, portando al                  più disponibili, anche nel quadro di
parossismo il modello del partito “pi-                competizioni bipolari, a condividere
gliatutti”(30). I partiti cercano di essere           l’impegno di governo, i programmi, le
attraenti per il maggior numero possi-                agende elettorali e persino gli elettori,
                                                      dato che spesso i partiti mainstream
(29)
       Hans Keman, Policy-Making Capacities           si contendono lo stesso bacino eletto-
       of European Party Government, in Kurt          rale. Il risultato è che lo spazio politi-
       Luther e Ferdinand Müller-Rommel               co, in particolare il mercato elettorale,
       (a cura di), Political Parties and Political
       Development,        Princeton,    Princeton
                                                      non è più l’arena del confronto e del
       University Press, 2002, pp. 207-45.            conflitto ma l’alveo di una competi-
(30)
       Otto Kirchheimer, The Transformation           zione a bassissima intensità; una pras-
       of the Western European Party Systems,         si che inevitabilmente alimenta l’apa-
       in Joseph LaPalombara e Myron
       Weiner (a cura di), Political Parties
                                                      tia elettorale e, come reazione, apre un
       and Political Development, Princeton,          grande spazio competitivo per nuovi
       Princeton University Press, 1966, pp. 177-
       200.                                           (31)
                                                             Peter Mair, op. cit., p. 63.
160                                        EUGENIO SALVATI

imprenditori dalle posizioni più radi-               attentamente in rassegna alcuni ap-
cali. In questo contesto dobbiamo al-                procci definitori che, seppur enfatiz-
lora porci la domanda se il populismo                zando con maggior attenzione alcune
sia una patologia dei nostri sistemi de-             caratteristiche peculiari – per Rose il
mocratici, come tendono ad asserire                  processo decisionale, per Katz il re-
soprattutto i leader politici dei partiti            clutamento del personale di governo
maggiori elettoralmente “assediati”                  e la distribuzione del patronage e per
da questi nuovi attori, o se l’onda po-              Thomassen il ruolo delle elezioni(33)
pulista non sia una sorta di risposta ad             –, sostanzialmente condividono l’ap-
una democrazia competitiva che ha                    proccio e molti tratti definitori. Que-
smesso di essere “competitiva” e che                 sto consente a Mair di individuare gli
quindi ha visto entrare in crisi uno dei             elementi comuni a tutte e tre le defini-
motori principali che ne consentono il               zioni e mettere un punto chiarificatore
buon funzionamento.                                  su come definire il modello del gover-
In questo bisogna inserire anche il                  no di partito.
declino della massima espressione                    Secondo Mair ci troviamo dinanzi
della capacità dei partiti di governare              ad una forma di governo di partito
società e istituzioni, ossia il governo              quando: «(...) un partito o un blocco
di partito(32). Nel libro Mair passa                 di partiti ottiene il controllo dell’ese-
                                                     cutivo come risultato di elezioni com-
(32)
         La letteratura inerente il governo di       petitive; quando i leader politici sono
       partito, sia dal punto di vista dell’inqua-   reclutati da e attraverso i partiti; quan-
       dramento concettuale che dell’analisi         do i partiti (principali) o i movimenti
       empirica, è ovviamente vasta. Mi limi-
       to ad indicare alcuni lavori che hanno
                                                     alternativi in competizione offrono
       maggiormente contribuito a definirne i        agli elettori delle chiare alternative
       contorni concettuali, cfr.: Richard Rose,     politiche; quando la politica pubblica
       The Problem of Party Government, New          è determinata dal partito o dai partiti
       York, Free Press, 1974; Francis Castles e
       Rudolf Wildenmann (a cura di), Visions
                                                     che controllano l’esecutivo e quando
       and Realities of Party Government,            quest’ultimo viene considerato re-
       Berlin, De Gruyter, 1986; Richard Katz        sponsabile per le sue politiche attra-
       (a cura di), Party Government: European       verso i partiti»(34).
       and American Experience, Berlino, De
                                                     Mair passa in rassegna le condizioni
       Gruyter, 1987; Mauro Calise, Il Governo
       di partito. Antecedenti e conseguenze         di indebolimento del governo di parti-
       in America, Bologna, Il Mulino, 1989;         to, associandole alle debolezze ormai
       Jacques Thomassen, Empirical Research
       Into Political Representation: Failing
       Democracy or Failing Models, in Mark                 e Maurizio Cotta (a cura di), Party and
       Kent M. Jennings e Thomas E. Mann (a                 Government, London, Macmillan, 1996;
       cura di), Elections at Home and Abroad:              Jean Blondel e Maurizio Cotta (a cura
       Essays in Honor of Warren Miller, Ann                di), The Nature of Party Government,
       Arbor, Michigan University Press, 1994,              New York, Palgrave, 2000.
       pp. 237-265; Salvatore Vassallo, Il           (33)
                                                            Richard Rose, op. cit., Richard Katz, op.
       Governo di Partito in Italia (1943-1993),            cit., e Jacques Thomassen, op. cit.
       Bologna, Il Mulino, 1994; Jean Blondel        (34)
                                                            Peter Mair, op. cit., pp. 70-71.
LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE DELLO SPAZIO POLITICO                     161
strutturali dei partiti che governano le               di cui parlano Poguntke e Webb(36).
democrazie europee. In particolare,                    I partiti sono sempre più controllati da
se guardiamo alle diverse condizio-                    singole leadership (più o meno) cari-
ni, possiamo osservare come il tema                    smatiche, che ne gestiscono in modo
della leadership e della selezione del-                centralizzato il funzionamento o ne
la stessa – ma anche, ovviamente, dei                  sono addirittura proprietari, come nel
quadri intermedi della classe politica                 caso paradigmatico del partito perso-
– non passa più attraverso lo stretto                  nale di Berlusconi(37) o del Movimento
controllo partitico, alquanto indeboli-                Cinque Stelle di Grillo(38). In questo
to, anche a causa del rapporto sempre                  contesto i partiti sono ovviamente più
più diretto e meno mediato tra lea-                    deboli ed organizzativamente incapa-
dership e cittadini(35). I partiti come                ci di mettere in campo proposte real-
corpi intermedi non solo tra società e                 mente alternative, la competizione può
istituzioni, ma anche come strumen-                    essere accesa seguendo i dettami della
to di collegamento tra consenso e le-                  democrazia del pubblico di Manin, ma
adership sono sempre meno efficaci,                    ciò non significa che i programmi e le
ricalcando quel cambiamento che, in                    policies siano diverse e contrapposte.
chiave sistemica, sta accadendo ai si-                 Questo porta direttamente alla forma
stemi parlamentari con la cosiddetta                   del governo di cartello di cui scrivono
presidenzializzazione degli esecutivi,                 Katz e Mair, che nei fatti indebolisce
                                                       una delle condizioni del governo di
(35)
       Il tema della leadership e del suo rappor-      partito perché mina alle fondamenta il
       to con i partiti, le istituzioni, i cittadini   concetto stesso di “alternativa”, con-
       e il consenso è sterminato e declinato
       sotto molteplici punti di vista. Mi li-
                                                       tribuendo anche a svuotare di senso la
       mito ad elencare alcune letture utili per       partecipazione degli elettori al merca-
       inquadrare il problema nei termini del          to elettorale.
       rapporto tra partito e leadership e il ruo-     Le stesse politiche pubbliche risento-
       lo del primo nel veicolare il consenso.
       Cfr. Luciano Cavalli, Il capo carisma-
                                                       no di questa condizione di alternativa
       tico, Bologna, Il Mulino, 1981; Luciano         spesso solo formale, che si somma alla
       Cavalli, Governo del leader e regime            ben più pressante presenza delle isti-
       dei partiti, Bologna, Il Mulino, 1992;          tuzioni non – maggioritarie e dell’UE
       Sergio Fabbrini, Il principe democra-
                                                       che hanno tolto parte sostanziale del
       tico, Roma-Bari, Laterza, 1999; Mauro
       Calise, Il partito personale, Roma-Bari,        controllo della produzione politica
       Laterza, 2000; Thomas Poguntke e                dalle mani dei governi nazionali, per
       Paul D. Webb, The Presidenzialization of        spostarne parte in quelle delle agenzie
       Politics: a Comparative Study of Modern
                                                       neutrali.
       Democracies, Oxford, Oxford University
       Press, 2005; Fabio Bordignon, Il partito
       del Capo. Da Berlusconi a Renzi, Rimini,        (36)
                                                              Thomas Poguntke e Paul D. Webb, op.
       Maggioli, 2013; Eugenio Salvati, Matteo                cit.
       Renzi: a New Leadership Style for the           (37)
                                                              Mauro Calise, Il partito personale, cit.
       Italian Democratic Party and Italian            (38)
                                                              Piergiorgio Corbetta e Elisabetta
       Politics, in «Modern Italy», XXI, 2016,                Gualmini (a cura di), Il Partito di Grillo.
       pp. 7-18.                                              Bologna, Il Mulino, 2013.
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Con condizioni strutturali di queste             in questi anni, segmentando il campo
tipo è inevitabile che anche l’ultimo            politico in modo da renderlo estrema-
dei criteri del governo di partito, os-          mente particolarizzato e frammenta-
sia quello dell’accountability, venga            to, con partiti talmente deboli da non
meno, destinato a crollare sotto i col-          essere in grado di fare sintesi e fun-
pi di una competizione tra alternative           gere da collettore di queste molteplici
sempre più offuscate e dallo sposta-             domande sociali.
mento di alcune competenze verso un              Questo per Mair dimostra come le
centro politico sovranazionale che per           condizioni base del governo di partito
come è strutturato risulta scarsamente           siano minate e come secondo lui stia-
accountable(39).                                 no acquisendo peso altre forme di go-
Mair spiega convincentemente che                 verno che, citando Rose, individua nel
queste condizioni si sono progressi-             governo per inerzia e nel governo am-
vamente indebolite perché si è inde-             ministrativo(41). A queste forme è giu-
bolito un prerequisito alla base del             sto aggiungere quella dell’UE che non
funzionamento del sistema, ossia la              sostituisce direttamente il modello di
contrapposizione fondata su di una               governo nazionale ma gli si affianca e,
singola dimensione ideologica. Nel               nei fatti, lo svuota di parte delle sue
momento in cui sono rientrate in gio-            competenze. Lo Stato Regolatore eu-
co più fratture al posto della singola           ropeo non è in grado di compiere po-
divisione destra/sinistra, è diventato           litiche estrattive e redistributive, e per
complesso per i partiti garantire ai             di più limita anche i governi naziona-
cittadini rappresentanza e accounta-             li nell’espletare al meglio queste due
bility realmente efficaci. Per garantire         funzioni, che invece sono fondamen-
rappresentanza, controllo popolare e             tali nel definire i compiti dello stato
messa in atto di politiche pubbliche             moderno. I governi nazionali hanno
realmente alternative è necessaria una           minori risorse e libertà di manovra
«sorta di chiarezza che è intrinseca-            e trovandosi dinanzi a processi poli-
mente non disponibile in un conte-               tici sempre più complessi da gestire,
sto multidimensionale»(40). Conclude             tendono ancora di più a delegare – in
Mair che solo la vecchia frattura de-            modo più o meno volontario - respon-
stra/sinistra era in grado di rendere            sabilità alla struttura sovranazionale
conto di questa complessità e garan-             dell’UE, o per l’appunto al modello di
tire un punto di riferimento stabile e           governance incarnato dalle agenzie,
chiaro, data la sua elasticità nell’as-          dalle authority e dalle istituzioni non
sorbire altre fonti di conflitto – centro/       maggioritarie.
periferia, fede/secolarizzazione, città/
campagna – che invece sono riesplose
                                                 (41)
                                                        Richard Rose, The Variability of Party
(39)
       Eugenio Salvati, Il Deficit Democratico          Government: a Theoretical and Empirical
       e il Ruolo del Parlamento Europeo, cit.          Critique, in «Political Studies», XVII,
(40)
       Peter Mair, op. cit., p. 76.                     1969, pp. 413-45.
LA CRISI DEI PARTITI E LA DE-POLITICIZZAZIONE DELLO SPAZIO POLITICO         163
4. Il disimpegno delle élites                    che portò nell’arena pubblica le grandi
                                                 masse organizzandone la partecipa-
Abbiamo visto come al centro della               zione politica.
tesi di Mair ci sia l’idea dello svuota-         In questo modo le divisioni sociali
mento dello spazio politico: uno svuo-           hanno contribuito a formare le identi-
tamento che avviene con l’abbandono              tà partitiche e hanno permesso ai par-
della sfera pubblica da parte dei citta-         titi di portare domande e istanze nel
dini ma anche con il disimpegno della            sistema politico; domande ovviamen-
classe politica. Ed è di questo secondo          te organizzate all’interno di un corpo
elemento che tratteremo ora.                     dottrinario e valoriale strutturato e
Precedentemente ho cercato di porre              in grado di fornire ai propri aderenti
l’attenzione sull’importanza delle basi          una visione del mondo ordinata, or-
sociali definite come essenziali nel             ganizzata e onnicomprensiva. Questo
percorso di rafforzamento dei partiti            scambio intenso tra partiti e società ha
all’interno della politica di massa. Di          quindi garantito ai partiti e alle loro
fatto le solide comunità politiche rap-          élites di avere delle «reti indipenden-
presentate dai partiti politici organiz-         ti di fedeltà partitiche»(43) sulle quali
zati e strutturati, si reggevano su co-          mobilitare il consenso elettorale e la
munità sociali definite al cui interno           partecipazione politica attiva.
gli individui condividevano tutta una            Questo sistema organizzativo permet-
lunga serie di esperienze non stretta-           teva un elevatissimo livello di rappre-
mente politiche ma personali e sociali.          sentatività a scapito di una maggior
Questi momenti della vita individuale            capacità espansiva nell’elettorato, ed
erano organizzati non semplicemente              un alto grado di accountability della
dai partiti ma da organizzazioni come            classe politica: questo perché i parti-
i sindacati, le chiese o i centri sociali;       ti dovevano rappresentare delle classi
quasi tutte strutture che erano in lega-         sociali ben definite, degli interessi e
me diretto e persino simbiotico con i            dei bisogni chiari e dovevano quindi
partiti tanto da esserne, in alcuni casi,        rendere conto a questi gruppi delle
delle affiliazioni dirette. Questa strut-        scelte politiche fatte. Un modello che
tura permetteva ai partiti di massa di           ha nei fatti implementato la legittimità
penetrare la società in modo capillare           dei partiti di massa ma anche dell’am-
e organizzato, di seguire i suoi iscritti        biente istituzionale nel quale erano
in un percorso che andava, realmente,            chiamati ad operare.
dalla culla alla tomba. Tale insieme             Il primo elemento che ha scardinato
di rapporti organizzati e di compe-              questo modello è quello dell’emer-
netrazione tra basi sociali fortemente           sione del partito pigliatutti, che aveva
identificate e partiti, definì il modello        l’ambizione di espandersi nel corpo
del partito ad integrazione sociale(42),         elettorale indebolendo il versante del-

(42)
       Sigmund Neumann, Modern Political                Press, 1956.
       Parties, Chicago, University of Chicago   (43)
                                                        Peter Mair, op. cit., p. 85.
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