LA CORRUZIONE TRA PRIVATI - Focus D. Lgs. 231/01 - Reati societari e corruzione tra privati - vra studio

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LA CORRUZIONE TRA PRIVATI - Focus D. Lgs. 231/01 - Reati societari e corruzione tra privati - vra studio
La corruzione tra privati

                LA CORRUZIONE TRA PRIVATI

 Focus D. Lgs. 231/01 – Reati societari e corruzione tra privati
             (Synergia Formazione – Milano – 28 novembre 2018)

Andrea Scarpellini
avvocato | dottore in economia e commercio
Diritto penale dell’economia

  nov. ’18                                                                         1
La corruzione tra privati

«Corruzione»
 Dal latino corrumpere, composto da cum e rumpere: «Eseritare un’azione di
  disfacimento, deterioramento» (vocabolario Zingarelli)
 «rompere con» la struttura morale ed etica che dovrebbe connotare i
  rapporti interpersonali
 Raffaele Cantone (Università Austral di Buenos Aires, convegno «La politica
  criminal frente al fenomeno de la corrupcion, 13.9.2018):
       «contrasto alla corruzione (...) Papa Francesco è senza dubbio il principale
        alfiere mondiale di questa battaglia. È difficile passi un mese senza che il Papa
        non faccia sentire la sua voce contro questo flagello, definito persino “peggiore
        del peccato”; credo non abbia precedenti nella storia l’incontro che si è verificato
        qualche mese fa in Vaticano su questa tematica con esperti ed esponenti della
        società civile di tutto il mondo in cui si è, persino, paventata la possibilità di una
        scomunica per corrotti e corruttori»
       «il contrasto alla corruzione, infatti, non è solo un’esigenza morale e giuridica ma
        anche uno strumento di intervento su una infrastruttura di un Paese, quella etica,
        indebolita la quale l’economia fa fatica a girare»

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La corruzione tra privati

Corruzione pubblica e privata

 In senso figurato, «indurre con doni, promesse e simili a fare cosa
  contraria al dovere» (vocabolario Zingarelli)
    = verso la nozione giuridica di corruzione

 Generalmente la corruzione (o simili: concussione, induzione
  indebita) è riferita agli esercenti pubblici uffici o pubblici servizi (artt.
  317 – 322 bis c.p.)

 La corruzione tra privati: cos’è? E’ un fenomeno che interessa?

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La corruzione tra privati

Cos’è la corruzione «tra privati»

 È il medesimo fenomeno corruttivo che si verifica in ambito pubblico ma tra
  due soggetti privati (stesso piano)
 Una prima definizione giuridica (artt. 2 e 3 dell’Azione comune del Consiglio
  dell’Unione Europea n. 98/742/GAI del 22.12.1998, adottata a norma del
  titolo VI del trattato sull’Unione europea):
    «vi è corruzione passiva nel settore privato quando una persona nel quadro delle
     sue attività professionali intenzionalmente sollecita o riceve, direttamente o tramite
     un intermediario, un indebito vantaggio di qualsiasi natura, ovvero accetta la
     promessa di tale vantaggio per sé o per un terzo, per compiere o per omettere un
     atto, in violazione di un dovere»
    «vi è corruzione attiva nel settore privato quando un soggetto intenzionalmente
     promette, offre o concede, direttamente o tramite un intermediario, un indebito
     vantaggio di qualsiasi natura ad una persona, per essa stessa o per un terzo, nel
     quadro delle attività professionali di tale persona affinché essa compia o ometta
     un atto in violazione di un dovere»
 La corruzione tra privati interessa le istituzioni europee e internazionali

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La corruzione tra privati

L’attenzione internazionale alla corruzione tra privati

 Consiglio dell’Unione Europea: azione comune n. 98/742/GAI del
  22.12.1998 sulla corruzione nel settore privato
 Consiglio d’Europa: convenzione penale di Strasburgo sulla
  corruzione del 27.1.1999 → GRECO (Group d’Etats contre la
  Corruption)
 Consiglio dell’Unione Europea: decisione quadro n. 2003/568/GAI
  del 22.7.2003 relativa alla lotta contro la corruzione nel settore
  privato
 Nazioni Unite: convenzione di Merida del 31.10.2003

   richiedono che le condotte di corruzione attiva e passiva nel settore
                   privato costituiscano illecito penale

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La corruzione tra privati

Perché reprimere la corruzione tra privati?

La corruzione (anche quella tra privati) costa
 costo micro-economico:
   la dazione corruttiva è un costo per i soggetti economici
   è un costo che falsa la concorrenza e distorce il libero mercato
     (favorisce in modo non meritocratico = favorisce chi può e vuole
     pagare)
 costo macro-economico:
   la dazione corruttiva, in quanto costo aggiuntivo, disincentiva le
     iniziative economiche (per chi non può o non vuole pagare) o le
     orienta all’estero (verso Paesi in cui la corruzione non c’è)
     → costo per il sistema Paese

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La corruzione tra privati

Quanto costa la corruzione?

 Difficile quantificare i costi derivanti dalla corruzione
   pochi procedimenti giudiziari (non solo in Italia) per scarso
      interesse a sporgere querela (preferiti rimedi interni):
        pubblicità negativa
        ingerenza Magistratura in azienda
        legame tra corrotto e corruttore (no conflitto d’interessi ;
           stessa sorte processuale)
        responsabilità 231
        timori di corresponsabilità per chi ha funzioni di controllo e
           vigilanza

              supplenza ad opera degli indici di percezione della corruzione

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La corruzione tra privati

Gli indici di percezione della corruzione

 Transparency International (Corruption Perception Index)
   classifica Paesi per corruzione percepita da esperti
   Italia al 54°posto su 180 Paesi (classifica 2017) e tra gli ultimi
     nell’UE
   ogni punto di discesa nella classifica = - 16% investimenti esteri
   danno economico stimato intorno ai 60 miliardi di euro l’anno
 Banca Mondiale (Rating of Control of Corruption)
   in un Paese corrotto un’impresa cresce mediamente il 25% in
     meno di un’azienda che opera in un contesto sano
 Sondaggi Eurobarometro n. 397 del 2013 sulla corruzione (citati
  nella Relazione del GRECO sull’Italia del 3.2.2014)

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La corruzione tra privati

L’evoluzione della normativa in Italia: prima del 2002

 Nessuna norma generale per la corruzione tra privati
 Frammentazione (norme specifiche/settoriali). Esempi:
    Turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.)
    Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 bis
     c.p.)
    Astensione dagli incanti (art. 354 c.p.)
    Turbata libertà dell’industria o del commercio (art. 513 c.p.)
    «Comparaggio» (R.D. 1265/34, artt. 170 e 171)
    Mercato di voto (R.D. 267/42, art. 233)
    Frode in competizioni sportive (L. 401/89, art. 1)
    Rivelazione di segreti professionali, scientifici, industriali (artt. 622 e 623
     c.p.)
 La corruzione tra privati punita a titolo di truffa o appropriazione
  indebita

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La corruzione tra privati

Il D. Lgs. 61/2002 (riforma dei reati societari) e la L. 262/2005

 Introduce l’art. 2635 c.c. («Infedeltà a seguito di dazione o promessa
  di utilità»): « (1) Gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla
    redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, i quali, a seguito
    della dazione o della promessa di utilità, compiono od omettono atti, in violazione
    degli obblighi inerenti al loro ufficio, cagionando nocumento alla società, sono puniti
    con la reclusione sino a tre anni. (2) La stessa pena si applica a chi dà o promette
    l'utilità. (3) La pena è raddoppiata se si tratta di società con titoli quotati in mercati
    regolamentati italiani o di altri Stati dell'Unione europea o diffusi tra il pubblico in
    misura rilevante ai sensi dell'art. 116 del testo unico di cui al decreto legislativo 24
    febbraio 1998, n. 58. (4) Si procede a querela della persona offesa».
        reato proprio (corrotto)
        punito anche il corruttore
        condotta: compimento o omissione atti, in violazione obblighi d’ufficio
        nesso causale tra condotta e dazione / promessa corruttiva
        reato di evento (danno)
        procedibilità a querela

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La corruzione tra privati

La L. 190/2012 (legge anticorruzione) e il D. Lgs. 202/2016 (continua)

 Modifica l’art. 2635 c.c. («Corruzione tra privati»):                    «(1) Salvo che il fatto
    costituisca più grave reato, gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla
    redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, che, a seguito della
    dazione o della promessa di denaro o altra utilità, per sé o per altri, compiono od
    omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di
    fedeltà, cagionando nocumento alla società, sono puniti con la reclusione da uno a tre
    anni. (2) Si applica la pena della reclusione fino a un anno e sei mesi se il fatto è
    commesso da chi è sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti
    indicati al primo comma. (3) Chi dà o promette denaro o altra utilità alle persone
    indicate nel primo e nel secondo comma è punito con le pene ivi previste. (4) Le pene
    stabilite nei commi precedenti sono raddoppiate se si tratta di società con titoli quotati
    in mercati regolamentati italiani o di altri Stati dell’Unione europea o diffusi tra il
    pubblico in misura rilevante ai sensi dell’articolo 116 del testo unico delle disposizioni
    in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998,
    n. 58, e successive modificazioni. (5) Si procede a querela della persona offesa, salvo
    che dal fatto derivi una distorsione della concorrenza nella acquisizione di beni o
    servizi. (6) Fermo quanto previsto dall'articolo 2641, la misura della confisca per
    valore equivalente non può essere inferiore al valore delle utilità date o promesse».

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La corruzione tra privati

(continua) La L. 190/2012 (legge anticorruzione) e il D. Lgs. 202/2016

 Aggiunge la lettera s-bis all'art. 25-ter, comma 1, del d. lgs. 231/01:
    «per il delitto di corruzione tra privati, nei casi previsti dal terzo comma
    dell'articolo 2635 del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento a
    quattrocento quote».

   = introduce la responsabilità ex D. Lgs. 231/01 della società a cui
   appartiene il corruttore

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La corruzione tra privati

(continua) La L. 190/2012 (legge anticorruzione) e il D. Lgs. 202/2016

Novità:
   introduzione di una clausola di riserva
   estensione a soggetti sottoposti
   la dazione / promessa rileva anche se destinata ad «altri»
   rileva anche la violazione degli obblighi «di fedeltà»
   procedibilità d’ufficio se deriva distorsione della concorrenza
   valore minimo della confisca per equivalente
   responsabilità 231 per società del corruttore

Permangono aspetti critici:
   non applicabilità a enti diversi dalle società
   non punibilità per altri soggetti apicali
   reato di evento (danno)
   procedibilità a querela nell’ipotesi base

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La corruzione tra privati

Il D. Lgs. 38/2017: l’art. 2635 c.c. vigente (continua)
«(1) Salvo che il fatto costituisca più grave reato, gli amministratori, i direttori generali, i
dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori,
di società o enti privati che, anche per interposta persona, sollecitano o ricevono, per sé
o per altri, denaro o altra utilità non dovuti, o ne accettano la promessa, per compiere o
per omettere un atto in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di
fedeltà, sono puniti con la reclusione da uno a tre anni. Si applica la stessa pena se il
fatto è commesso da chi nell’ambito organizzativo della società o dell’ente privato
esercita funzioni direttive diverse da quelle proprie dei soggetti di cui al precedente
periodo».
 Estensione a tutti gli enti privati (fondazioni, consorzi, associazioni, enti no-profit)
 Estensione ad altri soggetti apicali (funzioni direttive)
 Rilevanza della condotta «per interposta persona»
 Rilevanza della mera «sollecitazione»
 Reato di mera condotta (pericolo): sollecitazione, ricezione, accettazione della
    promessa           non necessari:
      il compimento o l’omissione di atti in violazione degli obblighi dell’ufficio (diventa
       oggetto del dolo specifico)
      Il danno (nocumento) per la società del corrotto

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La corruzione tra privati

(continua) Il D. Lgs. 38/2017: l’art. 2635 c.c. vigente

«(2) Si applica la pena della reclusione fino a un anno e sei mesi se il fatto è commesso
da chi è sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti indicati al primo
comma.
(3) Chi, anche per interposta persona, offre, promette o dà denaro o altra utilità non
dovuti alle persone indicate nel primo e nel secondo comma, è punito con le pene ivi
previste.
(4) Le pene stabilite nei commi precedenti sono raddoppiate se si tratta di società con
titoli quotati in mercati regolamentati italiani o di altri Stati dell'Unione europea o diffusi tra
il pubblico in misura rilevante ai sensi dell'articolo 116 del testo unico delle disposizioni in
materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n.
58, e successive modificazioni».

 Rilevanza del corruttore «per interposta persona»
 Rilevanza della mera «offerta» corruttiva

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La corruzione tra privati

(continua) Il D. Lgs. 38/2017: l’art. 2635 c.c. vigente

«(5) Si procede a querela della persona offesa, salvo che dal fatto derivi una distorsione
della concorrenza nella acquisizione di beni o servizi.
(6) Fermo quanto previsto dall'articolo 2641, la misura della confisca per valore
equivalente non può essere inferiore al valore delle utilità date, promesse o offerte».

 Adeguamento del parametro per il limite minimo della confisca per
  equivalente (anche utilità «offerte»)
 Permane la procedibilità a querela per l’ipotesi base

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La corruzione tra privati

Il D. Lgs. 38/2017: l’art. 2635 bis c.c. (Istigazione alla corruzione tra
privati)

«(1) Chiunque offre o promette denaro o altra utilità non dovuti agli amministratori, ai
direttori generali, ai dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, ai
sindaci e ai liquidatori, di società o enti privati, nonché a chi svolge in essi un’attività
lavorativa con l’esercizio di funzioni direttive, affinché compia od ometta un atto in
violazione degli obblighi inerenti al proprio ufficio o degli obblighi di fedeltà, soggiace,
qualora l’offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma
dell’articolo 2635, ridotta di un terzo. (2) La pena di cui al primo comma si applica agli
amministratori, ai direttori generali, ai dirigenti preposti alla redazione dei documenti
contabili societari, ai sindaci e ai liquidatori, di società o enti privati, nonché a chi svolge
in essi attività lavorativa con l’esercizio di funzioni direttive, che sollecitano per sé o per
altri, anche per interposta persona, una promessa o dazione di denaro o di altra utilità,
per compiere o per omettere un atto in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o
degli obblighi di fedeltà, qualora la sollecitazione non sia accettata. (3) Si procede a
querela della persona offesa».

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La corruzione tra privati

(continua) L’art. 2635 bis c.c. (Istigazione alla corruzione tra privati)

    Riduzione di pena (1/3) se sollecitazione, promessa o offerta non
     accettata
    Norma pleonastica: già l’art. 2635 non richiede accettazione della
     promessa, dell’offerta o della sollecitazione corruttiva
    Effetti paradossali, in quanto l’art. 2635 bis non punisce
       il corruttore che offre / promette «per interposta persona»
       il corruttore che offre / promette a favore di «altri»
       il corruttore che offre / promette a soggetti sottoposti
       la sollecitazione ad opera del corrotto non apicale (sottoposto)

  Meglio sarebbe stato inserire un comma nell’art. 2635, richiamando le
  condotte dei primi 3 commi e prevedendo una riduzione di pena in caso di
  mancata accettazione della sollecitazione, dell’offerta, della promessa

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La corruzione tra privati

Il D. Lgs. 38/2017: l’art. 2635 ter c.c. (Pene accessorie)

«La condanna per il reato di cui all’articolo 2635, primo comma, importa in ogni caso
l’interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese di
cui all’articolo 32-bis del codice penale nei confronti di chi sia già stato condannato per il
medesimo reato o per quello di cui all’articolo 2635-bis, secondo comma».

 Solo per corrotti e apicali (art. 2635 co. 1)
 Solo per recidivi (precedente condanna per 2635 co. 1 o 2635 bis co. 2)
 Il co. 2 dell’art. 32 bis c.p. prevede, in generale, l’interdizione temporanea
  dagli uffici direttivi delle imprese per i condannati (anche non recidivi) a
  reclusione non inferiore ai 6 mesi per delitti commessi con violazione dei
  doveri inerenti all’ufficio ( = ipotesi prevista dall’art. 2635 co. 1, salvo minimo
  pena e attenuanti / riduzioni per rito)

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La corruzione tra privati

Il D. Lgs. 38/2017: le modifiche al D. Lgs. 231/2001

Modifiche alla lettera s-bis all'art. 25-ter, comma 1, del d. lgs. 231/01:
«per il delitto di corruzione tra privati, nei casi previsti dal terzo comma
dell'articolo 2635 del codice civile, la sanzione pecuniaria da quattrocento a
seicento quote e, nei casi di istigazione di cui al primo comma dell'articolo
2635-bis del codice civile, la sanzione pecuniaria da duecento a quattrocento
quote. Si applicano altresì le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma
2».

 Aumento sanzioni pecuniarie per la società a cui appartiene il corruttore
 Previsione di sanzioni pecuniarie anche per l’istigazione alla corruzione (lato
  corruttore)
 Previsione di sanzioni interdittive (sia per la corruzione che per l’istigazione)

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La corruzione tra privati

Il reato di corruzione tra privati: la clausola di riserva

« (1) Salvo che il fatto costituisca più grave reato ...»

 Esempi:
   corruzione
   concussione
   turbata libertà degli incanti (e altre ipotesi speciali – cfr. slide 9)

 Clausola di scarsa rilevanza pratica, in quanto la maggior parte delle
  ipotesi in cui può apparentemente configurarsi un concorso di norme
  si risolve già attraverso il principio di specialità (art. 15 c.p.)

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La corruzione tra privati

  Il reato di corruzione tra privati: i soggetti

Corrotti:
 Amministratori
 Direttori generali
 Dirigenti preposti alla redazione dei
  documenti contabili societari (quotate)
 Sindaci
 Liquidatori                                      la pressochè totalità               dei
                                                   soggetti aziendali
 Altri soggetti esercenti funzioni direttive
 Esercenti di fatto le funzioni di cui sopra
  (art. 2639 c.c.)                                 Esclusioni:
 Persone sottoposte alla direzione o alla          consulenti
  vigilanza di uno dei soggetti sopra               Revisori (D. Lgs. 39/2010)
  elencati                                          agenti?
Corruttore: chiunque (anche della stessa            dipendenti con compiti
società del corrotto)                                meramente esecutivi?

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La corruzione tra privati

 Il reato di corruzione tra privati: la condotta

                           ... anche per interposta persona ...
 ricevono                                                         danno
 sollecitano                                                      offrono
 accettano la promessa                                            promettono
(corrotti)                                                        (corruttori)

                                    denaro
                                    altra utilità
                                   (non dovuti)

      per sé o per altri

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La corruzione tra privati

Il reato di corruzione tra privati: finalità e dolo

 per compiere o per omettere
 un atto
 in violazione
    degli obblighi inerenti al loro ufficio      dolo specifico
   oppure
    degli obblighi di fedeltà

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La corruzione tra privati

Il reato di corruzione tra privati: il trattamento sanzionatorio

 Pena base (soggetti qualificati e altri apicali): reclusione da 1 a 3
  anni
 Pena per soggetti sottoposti: reclusione fino a 1 anno e 6 mesi
 Raddoppio della pena se la società (quale?) è quotata o ha titoli
  diffusi tra il pubblico in maniera rilevante (circostanza a effetto
  speciale)
 Riduzione di pena se offesa è di particolare tenuità (art. 2640 c.c.)
 Riduzione della pena di 1/3 per l’istigazione alla corruzione (art.
  2635 bis c.c.)
 Pena accessoria dell’interdizione temporanea dagli uffici direttivi
  delle imprese per i corrotti apicali recidivi (vd. slide 19)

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La corruzione tra privati

  Il reato di corruzione tra privati: la confisca

 Confisca obbligatoria di prodotto del reato, profitto del
  reato, beni utilizzati per commettere il reato (art. 2641
  co. 1 c.c.; per art. 240 c.p. co. 1 sarebbe stata
  facoltativa)                                                       possibile
 La confisca di cui sopra è possibile anche per                     anche
  equivalente (art. 2641 co. 2) in misura non inferiore al           sequestro
                                                                     preventivo
  valore delle utilità date promesse o offerte (art. 2635
                                                                     (art. 321 co.
  co. 6 c.c.)                                                        2 c.p.p.)
 Confisca obbligatoria del prezzo del reato (art. 240 co.
  2 c.p.)
 Confisca «allargata» (art. 240 bis c.p.)

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La corruzione tra privati

Il reato di corruzione tra privati: la procedibilità

 Procedibilità a querela della persona offesa

                                                             - Società
 Procedibilità d’ufficio solo se dal fatto deriva           - Creditori?
  una distorsione della concorrenza                          - Concorrenti?
  nell’acquisizione di beni o servizi
   (ma non per società quotate o con titoli diffusi, per
   le quali c’è raddoppio di pena)

                     - Non c’è sempre?
                     - Come la provo?
                     - Distorsione micro
                       o macro?

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La corruzione tra privati

    Il reato di corruzione tra privati: osservazioni e critiche
   struttura assimilabile alla corruzione in ambito pubblico (MA non punita la
    corruzione susseguente, né quella impropria)
   reato di pericolo / di mera condotta (non più necessario l’evento di danno) →
    bene giuridico tutelato: non più l’integrità del patrimonio della società a cui
    appartiene il corrotto MA il corretto funzionamento del mercato e della
    concorrenza (secondo indicazioni UE e internazionali)
   perimetro molto ampio (soggetti e condotte) → indeterminatezza ed eccessiva
    anticipazione di tutela (es: «sollecitazione»)
   istigazione alla corruzione: pleonastico e dagli effetti paradossali
   procedibilità a querela impedisce l’emersione del fenomeno (vd. slide 7)
   pene edittali basse limitano l’accertamento e la prevenzione:
       prescrizione
       limiti agli strumenti investigativi (es: intercettazioni)
       limiti alle misure cautelari personali (es: custodia in carcere)
       accesso a benefici (es: sospensione condizionale pena; messa alla prova; non
        punibilità per particolare tenuità del fatto)

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La corruzione tra privati

    Il disegno di legge «Bonafede»

   Procedibilità d’ufficio sempre (art. 2635 e 2635 bis c.c.): cfr. rapporto del GRECO
    sull’Italia del 2018
   Sarà la soluzione per un’effettiva emersione del reato? Occorre capire se e
    come gli episodi corruttivi verranno a conoscenza della Procura:
      no da corruttore e/o corrotto (vd. slide 7), anche perchè non è prevista nel DDL la non
       punibilità per il «collaboratore» (come per corruzione pubblica)
      no da intercettazioni (vd. slide 28), a meno che non siano state disposte per altro reato
       nell’ambito del medesimo procedimento
      no da agenti sotto copertura (≠ da agenti provocatori), ammessi per reati di
       «criminalità organizzata» (il DDL Bonafede li prevede ma solo per corruzione
       pubblica), il cui impiego presupporrebbe comunque una notizia di possibile reato già
       acquisita
      da esposti / segnalazioni di testimoni ? (spesso mancanti, per la struttura del rapporto
       corrotto/corruttore; rischio ritorsioni e whistleblowing)
      da anomalie contabili (fondi neri) rilevate a seguito di accertamenti e/o ispezioni?
      da segnalazioni / esposti di società concorrenti?

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La corruzione tra privati

Corruzione tra privati e 231: soggetti e interesse / vantaggio

 Responsabilità solo per società a cui appartiene il corruttore (o
  l’istigatore)
 Interesse o vantaggio della società del corruttore: conseguire un
  beneficio economico, non ottenibile senza l’attività corruttiva
 Anche la società a cui appartiene il corrotto può avere interesse o
  vantaggio dalla corruzione (cfr. Decisione Quadro del Consiglio UE
    2003/568/GAI, Legge delega 170/16, Rapporto GRECO su Italia)
      vantaggi non quantitativi (esempio: il fornitore corrotto fidelizza
             l’acquirente corruttore)
      corruzione intra-organizzativa (esempio: amministratore corrompe
             sindaco)

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La corruzione tra privati

Corruzione tra privati e 231: sanzioni, misure cautelari, confisca

 Sanzioni pecuniarie
    società del corruttore: da 400 a 600 quote
             (da 103.200 € a 929.400€)
      società dell’istigatore: da 200 a 400 quote
             (da 51.600€ a 619.600€)

 Sanzioni interdittive (da 3 mesi a 2 anni) ex art. 9 co. 2
    anche in via cautelare (art. 45)

 Confisca ex art. 19 del prezzo o del profitto del reato
   anche per equivalente
   sequestro preventivo (art. 53)

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio corruzione: tipologie

 rischio diretto (situazioni in cui si manifesta l’interesse alla
  corruzione)

 rischio strumentale
  situazioni che consentono / agevolano la dazione corruttiva
  situazioni che consentono / agevolano la formazione della
     provvista per la dazione corruttiva

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «diretto»: alcune categorie

 Area Acquisti
 Area Vendite
 Rapporto con società di revisione, enti di certificazione, analisti
  finanziari, agenzia di rating, mass-media
 Rapporto con banche o altri finanziatori
 Gestione del contenzioso e degli accordi transattivi
 Operazioni straordinarie
 Rapporti con società in liquidazione
 Rapporti infragruppo e con altre parti correlate

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «diretto»: esempi

 Acquisti
 il Responsabile Acquisti della società X corrompe il Direttore Vendite
  di una società fornitrice al fine di concludere l’acquisto a prezzi
  inferiori a quelli di mercato (o, più in generale, ottenere condizioni di
  acquisto di maggior favore)
 il Responsabile Acquisti della società X corrompe il Direttore Vendite
  di una società fornitrice affinché venda in esclusiva alla società X

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «diretto»: esempi

 Vendite
    il Responsabile Vendite della società X corrompe il Direttore Acquisti di
     una società cliente affinchè quest’ultima acquisti da X ad un prezzo
     maggiore rispetto a quelli di mercato (o, più in generale, per ottenere
     condizioni di vendita di maggior favore)
    il Responsabile Vendite della società X corrompe il Direttore Acquisti di
     una società cliente affinchè quest’ultima acquisti da X in esclusiva (o
     comunque preferendola rispetto ai concorrenti)
    un esponente della società X corrompe un componente di una
     commissione di valutazione di una gara privata per l’assegnazione di
     un’importante appalto d’opera o fornitura di beni
    il Responsabile Vendite della società X corrompe il Direttore Acquisti di
     una società cliente affinchè quest’ultima acquisti da X beni/servizi non
     necessari

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «diretto»: esempi

 Vendite (concorrenza sleale)
    un esponente della società X corrompe il responsabile commerciale (o
     l’AD o il Direttore Generale) di una società concorrente al fine di impedire
     che quest’ultima partecipi ad una gara (o comunque per farla rinunciare a
     opportunità d’affari)
    un esponente della società X corrompe il responsabile Ricerca&Sviluppo
     di una società concorrente, al fine di ritardare la ricerca ed il successivo
     lancio di un prodotto concorrente, o al fine di acquisire informazioni
     riservate sulle ricerche in corso o segreti industriali non ancora brevettati
    un esponente della società X corrompe il presidente del collegio sindacale
     di una società concorrente al fine di acquisire informazioni riservate sulla
     stessa

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «diretto»: esempi

 Rapporto con società di revisione, enti di certificazione, analisti
  finanziari, agenzia di rating, mass-media
    l’amministratore della società X corrompe il responsabile della revisione
     affinchè rilasci una certificazione del bilancio non spettante
    un esponente della società X corrompe l’incaricato della certificazione
     (sistemi di gestione Qualità, gestione ambientale, gestione della salute e
     sicurezza sul lavoro, «marcatura CE») affinchè la rilasci / rinnovi pur non
     essendoci conformità a tutti i requisiti
    l’ amministratore della società X corrompe un analista finanziario o il
     responsabile di un’agenzia di rating per ottenere un giudizio più positivo
    l’amministratore o il Responsabile Comunicazioni Esterne della società X
     corrompe il Direttore responsabile di una testata giornalistica affinché
     pubblichi notizie non fondate/false/fuorvianti sulle vicende societarie/
     giudiziarie/patrimoniali riguardanti la società X

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «diretto»: esempi

 Rapporto con banche o altri finanziatori
 il CFO della società X corrompe l’esponente di una banca per ottenere
  condizioni migliori sul credito o finanziamenti / affidamenti altrimenti non
  concedibili, oppure per non subire la revoca di un finanziamento in essere
 Gestione del contenzioso e degli accordi transattivi
 un esponente della società X corrompe il Responsabile dell’Ufficio Legale di
  una società Y, controparte in un contenzioso, affinchè quest’ultimo faccia
  decadere i termini o definisca un accordo transattivo sfavorevole per la
  società Y
 Operazioni straordinarie
 l’amministratore della società X corrompe l’AD di una società target in
  un’operazione di acquisizione, al fine di concludere la transazione ad un
  corrispettivo fuori dai valori di mercato e vantaggioso per la società X

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «diretto»: esempi

 Rapporti con società in liquidazione
    il Responsabile Acquisti della società X corrompe il liquidatore della
     società Y per acquistarne un bene a valore inferiore rispetto a quello di
     mercato o per transigere un debito a valore inferiore rispetto al reale
 Rapporti infragruppo e con altre parti correlate
    il Responsabile Acquisti di una società X corrompe il Responsabile
     Vendite di una società controllata per acquistare beni o servizi a
     condizioni di favore
    l’AD di una società corrompe il responsabile contabile di una società
     controllata affinchè rilasci l’attestazione di attendibilità del bilancio (non
     conforme al vero) con riferimento ad un’operazione infragruppo

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «strumentale» (modalità corruttiva):
esempi

Non solo (non più?) la busta con denaro contante ...

 Compensi per consulenze (o altri incarichi professionali) fittizie o con
  previsione di corrispettivi gonfiati

 Acquisti
   pagamento per acquisti estemporanei/anomali (no effettiva giustificazione
    economica)
   pagamento di forniture a prezzi ingiustificatamente alti (prezzi superiori a
    quelli di mercato o senza effettiva giustificazione economica)

 Vendite: sconti, crediti, condizioni di pagamento ingiustificate

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «strumentale» (modalità corruttiva):
alcune categorie

 Marketing:
   spese di rappresentanza (inviti, a spese della società corruttrice, capaci di
       influire sui risultati delle transazioni di business e che non possono considerarsi
       ragionevoli e in buona fede)
    pubblicità e sponsorizzazioni (quale corrispettivo per l’attività infedele viene
       riconosciuta la sponsorizzazione di iniziative promosse dal corrotto o da altri
       soggetti a questo graditi)

 Omaggi, donazioni, liberalità
   un esponente della funzione commerciale di una società regala un
    oggetto prezioso al buyer di una società cliente
   donazioni / contributi caritatevoli a organizzazioni benefiche o altri enti
    legati al soggetto corrotto

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «strumentale» (modalità corruttiva):
alcune categorie

 Personale: selezione, assunzione, gestione (condizioni contrattuali)
   assunzione nell’azienda del corruttore di un familiare del cliente corrotto
   riconoscimento di promozioni/avanzamenti di carriera/aumenti di
    stipendio/ fringe benefit, non informati a criteri oggettivi e strettamente
    meritocratici, a persone vicine o gradite al soggetto corrotto

 Opportunità di investimento (notizie riservate)

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La corruzione tra privati

Situazioni aziendali a rischio «strumentale» (disponibilità
finanziarie per la corruzione)

   Contabilità (e bilancio)
     costituzione di «fondi neri» attraverso la contabilizzazione di poste
      fittizie (esempio: fatture per prestazioni inesistenti) o l’omessa
      contabilizzazione di poste reali (esempio: incasso non registrato)

   Gestione delle risorse finanziarie
     Una gestione poco trasparente dei flussi monetari e finanziari potrebbe
      portare alla costituzione di disponibilità funzionali alla realizzazione di
      condotte corruttive (esempio: riconoscimento di rimborsi spese o anticipi
      fittizi)

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La corruzione tra privati

Modello 231: principi generali per un sistema di organizzazione,
gestione e controllo idoneo alla prevenzione dei reati

 Deleghe e poteri: chiara definizione di funzioni, compiti, responsabilità
 Separazione delle funzioni e delle responsabilità (“segregation of duties”) e
  condivisione del processo (decisione – autorizzazione ex ante – esecuzione –
    gestione risorse finanziarie – controllo ex post – registrazione e archiviazione)
 Tracciabilità delle attività (principio di verificabilità)
 Gestione delle risorse finanziarie (deleghe con soglie; firme abbinate; limiti ai
  pagamenti in contanti)
 Controllo e vigilanza (collegio sindacale; revisore; controllo interno, OdV)
 Sanzioni disciplinari
 Codice etico (e cultura della legalità):
 Formazione

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La corruzione tra privati

Modello 231: attività di prevenzione specifiche (esempi)

Area Acquisti
 netta ripartizione dei compiti tra le varie funzioni nell’ambito dell’organizzazione degli
  acquisti (selezione fornitore; autorizzazione ordine di acquisto; autorizzazione
  pagamento; controllo di gestione e tracciabilità delle operazioni)
 previsioni contrattuali standardizzate in relazione a natura e tipologia del contratto
 criteri standard nella determinazione dei prezzi (benchmarking; prezzo massimo di
  acquisto; acquisizione di più preventivi), dei termini e delle condizioni di pagamento
 definizione dei criteri e delle modalità di assegnazione dei contratti di acquisto
 ricorso alla procedura di assegnazione diretta solo per casi limitati e chiaramente
  individuati, adeguatamente motivati e documentati, nonché sottoposti a idonei sistemi
  di controllo e sistemi autorizzativi a un adeguato livello gerarchico
 modalità e criteri per la predisposizione e l’approvazione dei bandi di gara, nonché per
  la definizione e approvazione di short vendor list
 modello di valutazione delle offerte (tecniche/economiche) informato alla trasparenza
  e a criteri il più possibile oggettivi
 verifiche preventive sulle controparti

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La corruzione tra privati

Modello 231: attività di prevenzione specifiche (esempi)

Area Vendite
   netta ripartizione dei compiti tra le varie funzioni nell’ambito dell’organizzazione delle
    vendite (rapporti con il cliente; definizione del prezzo di offerta e delle altre condizioni
    contrattuali; definizione di eventuali risoluzioni transattive in caso di controversie)
   approvazione del contratto da parte di adeguati livelli autorizzativi
   iter di definizione e attuazione delle politiche commerciali
   criteri standard nella determinazione dei prezzi (benchmarking; prezzo massimo di
    vendita)
   previsioni contrattuali standard e attività da seguirsi in caso di eventuali scostamenti
   in caso di contratto aperto, la verifica della coerenza dell'ordine rispetto ai parametri
    previsti nel contratto medesimo
   verifica della completezza ed accuratezza della fattura rispetto al contenuto del
    contratto/ordine, nonché rispetto ai beni/servizi prestati
   criteri e modalità per l'emissione di note di debito e note di credito

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La corruzione tra privati

Modello 231: attività di prevenzione specifiche (esempi)

Rapporto con società di revisione o enti di certificazione o analista finanziario o
mass-media o agenzia di rating
   Definire le modalità di raccolta, verifica e approvazione della documentazione da
    trasmettere

Rapporti infragruppo e con altre parti correlate
 esplicitare le motivazioni di condizioni contrattuali fuori mercato in operazioni
  infragruppo, in modo da spiegare l’effettività dei “vantaggi compensativi” (ammessi)

Conferimento di consulenze / incarichi professionali: pagamento dei relativi
compensi
 protocollo che preveda regole predefinite per il conferimento di incarichi o consulenze
  a soggetti terzi, ispirandosi a criteri di legalità, trasparenza, condivisione funzionale,
  inerenza e giustificabilità
 verifiche preventive sulle controparti o sui beneficiari

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La corruzione tra privati

Modello 231: attività di prevenzione specifiche (esempi)

Marketing - spese di rappresentanza
 definizione di criteri       qualitativi / quantitativi, con adeguati livellidi
  autorizzazione
 verifiche preventive sulle controparti o sui beneficiari

Omaggi, donazioni, liberalità (benefit)
 prevedere il divieto di effettuare donazioni, regalie, liberalità, omaggi, offrire denaro o
  utilità di qualsiasi tipo, salvo che si tratti di utilità di modico valore in occasioni
  consuete e prestabilite e comunque previa esplicita autorizzazione dell’A.D.

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La corruzione tra privati

Modello 231: attività di prevenzione specifiche (esempi)

Personale: selezione, assunzione, gestione (condizioni contrattuali)
 pianificazione delle risorse da assumere (in funzione del fabbisogno);
 individuazione dei requisiti minimi necessari per ricoprire il ruolo richiesto e del relativo
  livello di retribuzione (nel rispetto di quanto previsto dai CCNL ed in coerenza con le
  tabelle retributive di riferimento)
 criteri standard per l’assunzione del personale
 processo di selezione del personale: pluralità di candidature; verifica di coerenza delle
  candidature con il profilo ricercato; gestione dei conflitti di interesse tra selezionatore e
  candidato
 verifiche pre-assuntive finalizzate a prevenire l'insorgere di situazioni pregiudizievoli
  che espongano la società al rischio di commissione di reati presupposto (esempi:
  precedenti penali, conflitti di interesse con società)
 autorizzazione all'assunzione da parte di adeguati livelli
 sistemi che garantiscano la tracciabilità della rilevazione delle presenze
 verifica della correttezza delle retribuzioni erogate

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La corruzione tra privati

Modello 231: attività di prevenzione specifiche (esempi)

Contabilità
   verifica di corrispondenza della fattura con il contratto o l’ordine
   verifica (a campione) della fattura con i beni / servizi acquistati o ceduti
   verifica della conformità della fatturazione alle prescrizioni di legge
   verifica di corrispondenza della fattura con incasso o pagamento

Gestione finanziaria
   deleghe con soglie
   firme abbinate
   procedura per il controllo dei flussi finanziari e la tracciabilità dei pagamenti, con
    l’individuazione dei soggetti autorizzati all’accesso alle risorse
   controllo di corrispondenza con i documenti attestanti l’operazione sottostante e la
    conformità a tutti i passaggi autorizzativi
   divieto di pagamenti in contanti (salvo entità modesta)

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La corruzione tra privati

Il «decalogo» anticorruzione

Linee guida, principi e best practice internazionali
(International Chamber of Commerce, United Nations, Transparency International, World
Economic Forum, World Bank)
→ criteri comuni che definiscono i requisiti di un idoneo ed efficace programma di
compliance anticorruzione (valido anche per la corruzione tra privati)
 Top-level commitment
 Principi etici, procedure e controlli che proibiscano e prevengano la corruzione
 Risk assessment e gap analysis
 Affidamento ad un senior manager della responsabilità del programma (compliance
    officer)
 Due diligence e misure anticorruzione nei confronti dei business partner
 Procedure e controlli in ambito contabilità e gestione delle risorse finanziarie
 Formazione del personale e assistenza sulla corretta applicazione del programma
 Misure disciplinari e incentivi
 Whistleblowing
 Monitoraggio continuo: appropriate response e adeguamento del programma

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La corruzione tra privati

  Corruzione tra privati e d. lgs. 23/01: osservazioni e critiche

 la responsabilità ex d. lgs. 231/01 della società a cui appartiene il
  soggetto corruttore contribuisce a disincentivare l’emersione del
  fenomeno corruttivo (querela)
 problemi di procedibilità del reato (querela – vd. slide 7) si ripercuotono
  su procedibilità dell’illecito della società (art. 37 d. lgs. 231/01)
 perchè solo responsabilità della società del corruttore? Ci può anche
  essere interesse/vantaggio per la società a cui appartiene il soggetto
  corrotto (vd. slide 30)
 difficile prevenzione specifica: reato a perimetro ampio e poco
  determinato (sia per soggetti che per condotte)

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La corruzione tra privati

  Corruzione tra privati e d. lgs. 23/01: conclusioni

 Criteri generali di prevenzione (vd. slide 44)
   formazione
   sanzioni disciplinari
   codice etico

 etica e cultura della legalità
  «il contrasto alla corruzione, infatti, non è solo un’esigenza morale e
  giuridica ma anche uno strumento di intervento su una infrastruttura di
  un Paese, quella etica, indebolita la quale l’economia fa fatica a girare»
  (Raffaele Cantone)

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Grazie per l’ascolto

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