LA CANNABIS medICA - ordinefarmacistibaribat.it
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Un po’ di storia 12.000 a.C. – inizio della coltivazione in Cina 2.700 a.C. – introduzione dell’uso medicinale della canapa da parte di Shen Nung, mitologico imperatore-contadino 700 a.C. – nella tomba di uno sciamano viene posta della canapa, che viene ritrovata nel 2000 e contiene THC 400 a.C. – Erodoto riferisce che gli Sciti usano bruciare la canapa ed aspirare il fumo: godono tanto che urlano per il piacere. 200 a.C. – il primo testo di medicina cinese, Shennong Bencao Jing, riporta l’uso della canapa.
Un po’ di storia 1840 – il medico irlandese W.B. O'Shaughnessy introduce in Europa l’uso di Cannabis, che aveva appreso in India 1899 – viene isolato il primo cannabinoide, il cannabinolo 1964 – il chimico israeliano Raphael Mechoulam isola THC +ilCBD -9-tetraidrocannabinolo, come princio attivo di Cannabis 1988 – gli americani Howlett & Devane individuano un recettore per i cannabinoidi 1992 – viene individuato il primo legante endogeno, l’anandamide 1998 – la Camera dei Lord riconosce il valore terapeutico di Cannabis 2005 – Viene messo in vendita il primo medicinale a base di Cannabis
Di cosa stiamo parlando ? Non parleremo dell’uso ricreativo, come stupefacente Sugli usi industriali diremo solo due parole: • la fibra • per cordami • per tessuti • per la carta • i semi • come alimento • per la spremitura dell’olio • la biomassa • per usi energetici • come materiale da costruzione Parleremo poi dei presupposti per l’uso medico
Di cosa stiamo parlando ? Due parole sulla botanica: C. Indica o C. sativa ? C. sativa C. indica C. ruderalis
Di cosa stiamo parlando ? In realtà esistono varie razze chimiche (chemotipi) differiscono per la composizione, cioè per il rapporto tra componenti psicotropi e non-psicotropi THC CBD tipo a THC 20% < 1,0% tipo a CBD < 1,0% 10% tipo misto 8% 8%
Di cosa stiamo parlando ? Stiamo parlando dei fiori femminili: Marjuana è la droga, costituita dalle infiorescenze femminili essiccate Hashish è la resina, separata con vari metodi meccanici dal resto della droga Olio di hashish è l’estratto con solventi della droga o della resina
Di cosa stiamo parlando ? Una curiosità: Jorge Cervantes: L’hashish migliore è il culero! Nel 2015 viene fermato a Cadice un contrabbandiere con 120 ovuli nell’intestino in tutto 1,250 kg di hashish
Cosa c’è dentro ? Individuate oltre 750 molecole diverse [Am. Herbal Pharmacop., 2013] Olio essenziale 120 terpeni responsabili dell’aroma composizione simile a quella del luppolo composti principali: t-cariofillene e umulene [Novak et al., 2001] t-cariofillene umulene
Cosa c’è dentro ? Cannabinoidi • una settantina sostanze terpeno-fenoliche [Hazecamp, 2016] • caratteristici di Cannabis (non si trovano in altre piante) • derivano dall’unione di un monoterpene con un resorcinolo [Sirikantaramas et al, 2007] geraniolo ac. olivetolico ac. cannabigerolico ac. THC tetraidrocannabinolico
La Cannabis medica Formazione di CBD (attivo) da CBDA (inattivo) Wang et al, Cannabis Cannabinoid Res, 2016
Cosa c’è dentro ? Psicoattvi Non psicoattivi -9-tetraidrocannabinolo (THC) Cannabidiolo (CBD) Cannabinolo (CBN) Cannabigerolo (CBG)
Come funziona ? • La stereospecificità degli effetti dei cannabinoidi gangli della base corteccia implica l’esistenza di specifici recettori: movimento funzioni cognitive i recettori cannabinoidi, che appartengono alla famiglia dei recettori accoppiati alla proteina G; cervelletto Recettori ipotalamo e proteina G agiscono come interruttori per l’ingresso di segnali movimento S.N.A. all’interno della cellula e per la loro amplificazione. ormoni CB1 – Si trovano soprattutto nel S.N.C. La loro stimolazione rende conto dei molti effetti dei cannabinoidi. ippocampo CB2 – Propri del Sistema Immunitario e delle terminazioni nervose periferiche memoria - stress Giuocano un ruolo nella trasmissione del dolore. bulbo midollo nausea - vomito sensazioni dolore
Come funziona ? • La stereospecificità degli effetti dei cannabinoidi implica l’esistenza di specifici recettori • L’esistenza dei recettori implica l’esistenza di leganti endogeni: gli endocannabinoidi, neuromediatori lipidici prodotti dai neuroni a partire dai fosfolipidi di membrana anandamide (AEA) arachidonoilglicerolo (2-AG)
Come funziona ? • La stereospecificità degli effetti dei cannabinoidi implica l’esistenza di specifici recettori • L’esistenza dei recettori implica l’esistenza di legandi endogeni: • L’esistenza di legati endogeni implica l’esistenza di meccanismi di regolazione della loro concentrazione: Questi consistono in un bilanciamento tra la sintesi e l’inattivazione dei legandi. La sintesi avviene “su richiesta” a livello post-sinaptico, in seguito ad interazione di neuromediatori pre-sinaptici con i loro recettori. L’inattivazione avviene mediante ricaptazione ed idrolisi ad ac. arachidonico. Padova, 10/11 marzo 2018
Come funziona ? • La stereospecificità degli effetti dei cannabinoidi implica l’esistenza di specifici recettori • L’esistenza dei recettori implica l’esistenza di leganti endogeni: • L’esistenza di legati endogeni implica l’esistenza di meccanismi di regolazione della loro concentrazione: la sintesi avviene “su richiesta” l’inattivazione avviene mediante ricaptazione ed idrolisi ad ac. arachidonico il blocco della ricaptazione o dell’idrolisi dà un incremento dei cannabinoidi
Il Sistema Endocannabinoide L’insieme di endocannabinoidi, recettori e sistemi di regolazione costituisce Il Sistema Endocannabinoide un sistema di neuromodulazione in grado di regolare l'eccitabilità neuronale e di modulare i processi di omeostasi e di plasticità neuronale nel cervello. Controlla molti eventi come • l’umore • la percezione del dolore • l’apprendimento e la memoria • il vomito • l’appetito • la spasticità • la rigenerazione neuronale • ecc. ecc.
Il Sistema Endocannabinoide Il Sistema endocannabinoide è coinvolto anche in molte alterazioni neurologiche: • la sclerosi multipla • la còrea di Huntington • la malattia di Alzheimer • altre È inoltre legato al Sistema Oppioide ed alle endorfine per quanto riguarda: • il sistema di gratificazione • la generazione delle dipendenze, non solo da oppioidi o da Cannabis ma anche da altre droghe da abuso. (Befort, 2015) Vi sono collegamenti anche con il Sistema Dopaminergico (Bloomfield, 2016)
Cosa fanno i cannabinoidi di Cannabis? 9-THC come agonista parziale dei recettori CB1: • inibisce il rilascio di neuromediatori alle sinapsi • interferisce con la trasmissione del segnale nervoso • ne derivano gli effetti psicoattivi (Hoffman, 2013): • euforia o rilassamento • confusione e perdita di memoria • ansia e paranoia come agonista parziale dei recettori CB2: • inibisce il rilascio di fattori pro-infiammatori da cellule vicine a neuroni nocicettivi • attenua la degranulazione dei mastociti indotta dal Fattore di Crescita Nervoso • a livello dei cheratinociti, stimola il rilascio di endorfina che inibisce la nocicezione • ne derivano effetti anti-infiammatori ed antidolorifici (Manzanares, 2006)
Cosa fanno i cannabinoidi di Cannabis? CBD • Interagisce poco con i recettori dei cannabinoidi, e non è direttamente psicoattivo. • Interagisce però con molti altri sistemi di segnalazione cellulare il che lo rende un potenziale farmaco “multi-target” e spiegherebbe molte azioni: • antiinfiammatoria • analgesica • antiepilettica • antiemetica • ecc. (Devinski, 2014)
Cosa fanno i cannabinoidi di Cannabis? (Izzo et al., 2009)
La Cannabis medica A metà ottocento la Canapa era ampiamente utilizzata in medicina e tutte le grandi case farmaceutiche producevano preparati di Cannabis Dopo il 1920 il clima sociopolitico cambia: arriva l’era del proibizionismo non solo per l’alcol ma per tutti gli stupefacenti, Canapa compresa, sino ad arrivare al sessantotto, ed alla rivoluzione dei Figli dei Fiori che porta come reazione alla criminalizzazione della Cannabis. Solo col nuovo millennio si comincia a riconoscere il possibile valore terapeutico ed iniziano timidamente le prime legalizzazioni L’amplissimo spettro delle attività farmacologiche dei cannabinoidi sembra dischiudere infinite possibilità di impiego
La Cannabis medica Possibili indicazioni per Cannabis ??? Acufeni Distonia Reflusso gastroesofageo Ansia Disturbo bipolare Schizofrenia Asma Disturbo ipercinetico Sclerosi laterale amiotrofica Broncopneumopatia Disturbo ossessivo-compulsivo Sclerosi multipla cronica ostruttiva Dolore cronico e acuto Sindrome da iperattività Cancro Epilessia Sindrome di Tourette Cefalea, emicrania Glaucoma Singhiozzo Colite ulcerosa Ipertensione Sonno Colon irritabile, Lesioni cerebrali Spasticità Corea di Huntington Morbo di Alzheimer Stress post-traumatico Deficit di attenzione Morbo di Parkinson Sudori notturni Depressione Mordo di Crohn Tremore Diarrea Nausea e vomito Tricotillomania Dipendenze Neuroprotezione Visione notturna Discinesia da l-dopa Perdita dell'appetito Ostetricia e ginecologia Disfunzioni vescicali Prurito Malattie varie
La Cannabis medica Il variegato gruppo dei cannabinoidi è stato sia criminalizzato per le sue spettacolari e pericolose proprietà psicotrope sia esaltato per le sue spettacolari potenziali applicazioni terapeutiche. (Latorre, 2015) Il diffuso uso a scopo terapeutico di Cannabis illegale fornisce molti dati episodici ma senza una base scientifica. Forti gruppi di pressione hanno spinto la legalizzazione della Cannabis anche in settori dove la sua efficacia non era completamente dimostrata. (Friedman & Devinsky, 2015)
La Cannabis medica Il caso dell’epilessia Il 30% degli epilettici non risponde ai farmaci convenzionali, quelli che rispondono hanno effetti collaterali che abbassano la qualità della vita Forti pressioni dell’opinione pubblica per la legalizzazione per questa indicazione Molti dati provengono dall’uso di preparati amatoriali ed illegali Ma mancano le prove dell’efficacia clinica La valutazione resta sospesa
La Cannabis medica In realtà le indicazioni per le quali vi è un consensus scientifico abbastanza unanime non sono molte Preparati a THC: • anoressia in pazienti con AIDS • nausea e vomito associati a chemioterapia Preparati a THC + CBD: • riduzione della spasticità nella sclerosi multipla • controllo del dolore tumorale che non risponde agli oppioidi Preparati a CBD: • epilessia pediatrica refrattaria ad altri trattamenti (in realtà il consensus non c’è, ma c’è un medicinale registrato) (Mendoza Temple, 2016)
La Cannabis medica Gli effetti collaterali La tossicità acuta dei cannabinoidi è bassa: la dose letale stimata nell’uomo è di oltre 2 g di THC endovena e sinora non è documentato alcun decesso da sovradosaggio di Cannabis. (Mendoza Temple, 2016) Tuttavia il consensus scientifico sugli effetti collaterali è disomogeneo ed inconcludente, non tanto per scarsità di ricerca quanto per le metodologie diverse e la bassa qualità dei lavori. (Sachs et al., 2015) Tanto nell’uso medico quanto in quello ricreativo, la maggior parte degli effetti collaterali non sembra particolarmente grave.
La Cannabis medica Gli effetti collaterali Gli effetti più seri sono: • le recidive della sclerosi multipla, • l’iperemesi • le infezioni del tratto urinario L’effetto banale più comune sono le vertigini; abbiamo poi secchezza della bocca, nausea e vomito, sonnolenza, euforia, disorientamento ed allucinazioni. Altri rischi più gravi sono psicosi, paranoie e perdita di memoria, ma sono rari, transitori e cessano con la sospensione del trattamento. (Walsh et al., 2017). Negli adolescenti l’uso cronico di cannabis può causare la riduzione del Q.I. (Meier et al., 2012) Nell’epilessia pediatrica è problematica la valutazione del rischio beneficio (Mendoza Temple, 2016)
La Cannabis medica Una valutazione aggiornata Indicazioni con prove conclusive: Indicazioni con prove molto labili: • Dolore cronico e neuropatico • Anoressia da HIV • Stress post-traumatico Indicazioni con prove significative: • Ansia • Nausea e vomito da chemioterapia • Sindrome di Tourette • Spasticità da sclerosi multipla Indicazioni non provate: Indicazioni con prove deboli: • Cancro • Disturbi del sonno • Epilessia • Neurodegenerazione • Colon irritabile • Dipendenze Abrams, Eur J Intern Med, 2018
La Cannabis medica Una valutazione ancora più aggiornata Conclusions: • Advancements in the understanding of the pharmacology of cannabis have led to numerous proposed uses of these drugs. • However, clinical trial suggest that many purported indications of cannabis and cannabinoids are not supported by good clinical data. • Clinical studies of cannabis is complicated by inadequate blinding, limited funding, charged political views, stigma, complicated legal status, and lack of standardization. • As the use and ubiquity of these substances continues to grow, the need to distinguish between high-quality clinical evidence, potentially promising preclinical data, and mere conjecture, will only grow more important. • Clinicians are best served by adhering to FDA approved indications for CBD- and THC-based medications and restricting the use of medical cannabis to those few conditions supported by robust clinical data. Levinsohn & Hill, J Neurological Sci, 2020
La Cannabis medica I prodotti Droga titolata La Bedrocan produce su licenza del Ministero della Salute olandese vari marchi di droga titolata, di cui è autorizzata l’importazione in Italia THC CBD Bedrocan® 22 % >1% Bedrobinol® 13,5 % >1% Bediol® 6,5 % 8% Bedica ® 14 % >1% Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare produce la FM2 • THC = 6% • CBD = 9%
La Cannabis medica I prodotti Medicinali Sativex - Spray orale –Tintura: • THC 27 mg/mL • CBD 25 mg/mL Approvato in Italia per la sclerosi multipla (2013) Marinol – Capsule • THC di sintesi, 5 mg/cps Approvato in Danimarca per la sclerosi multipla (2013), in Canada per nausea e vomito da chemioterapia Epidiolex - Soluzione • CBD da Cannabis: 100 mg/mL Autorizzato negli Stati Uniti in via sperimentale per l’epilessia infantile.
La Cannabis Light Legge 02 dicembre 2016 , n. 242 Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. Viene autorizzata la coltivazione di cultivar che contengano nelle infiorescenze meno dello 0,2 % di THC.
La Cannabis Light Viene autorizzata la coltivazione di cultivar che contengano nelle infiorescenze meno dello 0,2 % di THC. A tali cultivar pertanto non si applicano le leggi sugli stupefacenti. La legge consente di coltivare le cultivar ammesse per ottenere: a) alimenti e cosmetici, nel rispetto delle discipline dei rispettivi settori; b) semilavorati, quali fibra, canapulo, polveri, cippato, oli o carburanti; c) materiale destinato alla pratica del sovescio; d) materiale destinato ai lavori di bioingegneria o alla bioedilizia; e) materiale per la fitodepurazione e la bonifica di siti inquinati; f) coltivazioni dedicate ad attività didattiche e di ricerca; g) coltivazioni destinate al florovivaismo
La Cannabis Light Cosa ne dice il Consiglio Superiore di Sanità Parere del 10 aprile 2018 • La pericolosità di prodotti costituiti da infiorescenze di canapa con in etichetta cannabis, cannabis light o cannabis leggera non può essere esclusa. • Tra le finalità della coltivazione della canapa industriale (legge 2016) non è inclusa la produzione di infiorescenze né la vendita al pubblico. • La vendita dei prodotti di cui sopra pone certamente motivo di preoccupazione. Raccomanda pertanto che siano attivate misure che non ne consentano la libera vendita
Conclusione Cannabis ha tutte le caratteristiche di un grande fitoterapico: • mostra importanti variabilità di composizione • possiede più principi attivi con proprietà diverse • ogni principio agisce con più meccanismi • ha efficacia scientificamente riconosciuta in importanti patologie • presenta molte potenzialità in altri settori, ancora da confermare • ha anche i suoi difetti Ci auguriamo che il suo futuro sia determinato dalla scienza e non dalle ideologie
• La fibra e la carta
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