La Biblioteca della Camera allo specchio - BIBLIOTECHE SPECIALI

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La Biblioteca della Camera allo specchio - BIBLIOTECHE SPECIALI
BIBLIOTECHE SPECIALI

La Biblioteca della Camera
allo specchio
Riflessioni su una istituzione discutendo l’opera di
Fernando Venturini Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio*

                                                                                                          PIERO CAVALERI
                                                                                                Direttore Biblioteca Rostoni
                                                                                Università Carlo Cattaneo LIUC, Castellanza
                                                                                                  cavaleri.piero@gmail.com

L
       e biblioteche sono tante e si possono trovare           organi legislativi di vari livelli – nazionali o subnazio-
       nei contesti più disparati, possiamo comunque           nali – hanno creato al proprio interno per supporta-
       riportarle a tre categorie generali: pubbliche,         re l’attività legislativa e di studio sia dell’istituzione
scolastiche/accademiche e speciali (Arns, 2010).               come entità unitaria, sia dei singoli legislatori come
Le biblioteche pubbliche sono quelle caratterizzate da         agenti autonomi. Queste biblioteche sono speciali tra
un’utenza indefinita che nella maggior parte dei casi          le biblioteche speciali, perché pur servendo una spe-
coincide con l’intera popolazione di una determinata           cifica organizzazione, a causa della natura del tutto
area, che può accedervi senza particolari limitazioni.         particolare di questa, non possono esimersi dall’esse-
Le biblioteche scolastiche sono quelle che servono la          re a disposizione dell’intera cittadinanza. Biblioteche
popolazione afferente a un istituto scolastico prima-          speciali, ma anche biblioteche della Nazione.
rio o secondario, mentre quelle accademiche si rivol-          Questa doppia natura trova la sua esemplificazione
gono agli appartenenti a istituti formativi terziari.          più evidente nella Library of Congress, biblioteca che,
Le biblioteche speciali, infine, sono le più varie. Han-       pur svolgendo ormai da centinaia d’anni attività che
no un’utenza che appartiene a una specifica organiz-           vanno ben al di là del servizio ai parlamentari degli
zazione, pubblica o privata, e/o fini specifici diversi        Stati Uniti, rivendica nella descrizione della propria
da quelli delle altre tre tipologie.                           storia che “it is obvious that the Library plays impor-
Tra le biblioteche speciali occupano un ruolo parti-           tant legislative, national, and international roles” (Li-
colare le biblioteche delle assemblee legislative, o, più      brary of Congress, s.d b).
brevemente, biblioteche parlamentari, 1 quelle che gli         La doppia natura della Library of Congress risulta

*
 Il presente articolo, pur proponendosi di segnalare all’attenzione dei lettori di “Biblioteche oggi” il libro di Fernando
Venturini di cui nel titolo, non vuole essere una recensione dello stesso, ma una riflessione sulla complessa vicenda della
Biblioteca della Camera dei Deputati come parte significativa del nostro Parlamento.

Biblioteche oggi • aprile 2020                                                                                            9
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evidente nelle parole di presentazione della sua diret-       quell’anno, 3 quarta carta costituzionale italiana dopo
trice:                                                        la Costituzione del Regno delle Due Sicilie, 4 la Costi-
                                                              tuzione del 1812 ripristinata per il Regno di Sicilia 5 e
     Welcome Message from Carla Hayden, 14th Librarian        quella del Granducato di Toscana. 6
     of Congress. The Library of Congress is the largest      È importante per comprendere la genesi della biblio-
     library in the world, with millions of books, recor-     teca di cui ci stiamo occupando avere piena consape-
     dings, photographs, newspapers, maps and manu-           volezza che la Camera che la creò era un’istituzione
     scripts in its collections. The Library is the main      altrettanto a rischio di quelle create con le carte costi-
     research arm of the U.S. Congress and the home           tuzionali degli altri stati italiani che l’hanno precedu-
     of the U.S. Copyright Office. The Library preserves      ta o che l’hanno seguita.
     and provides access to a rich, diverse and enduring      Un parlamento che, visto nella contemporaneità, sen-
     source of knowledge to inform, inspire and enga-         za il senno di poi, aveva di fronte a sé una speranza
     ge you in your intellectual and creative endeavors.      di vita molto breve, costituisce al proprio interno le
     Whether you are new to the Library of Congress           strutture bibliotecarie. 7
     or an experienced researcher, we have a world-class      Il brevissimo tempo impiegato dai deputati e senato-
     staff ready to assist you online and in person. I en-    ri del neocostituito parlamento sabaudo per chiede-
     courage you to visit the Library of Congress in per-     re che in entrambe le camere venisse costituita una
     son in Washington, D.C., explore the Library onli-       biblioteca a servizio dei lavori delle stesse ci testimo-
     ne from wherever you are and connect with us on          nia dell’importanza, in teoria, attribuita al potersi
     social media. Sincerely, Carla Hayden, Librarian of      documentare per decidere, ma anche dello spirito di
     Congress (Library of congress, s.d a).                   autonomia rispetto alle burocrazie governative e alle
                                                              informazioni che queste potevano mettere a disposi-
Dunque, biblioteche a servizio di una istituzione,            zione.
ma in quanto parte di istituzioni che rappresentano           La Biblioteca della Camera, come ci racconta Ventu-
la nazione o corpi politici dotati di poteri legislativi,     rini nel libro Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio
anche biblioteche “pubbliche” e “nazionali”. Doppia           (Venturini, 2019 b), nacque dunque l’8 maggio 1848
o tripla natura che può rappresentare un formidabi-           sulla base del Capo VIII del Regolamento provvisorio,
le fattore di successo, come accade per un’istituzione        approvato in quella data, che si intitola: Della bibliote-
“forte” come la Library of Congress, ma anche un ele-         ca, degli archivi e del bibliotecario-archivista della Camera.
mento di rischio quando non si ha la stessa visibilità        Importante è notare che la neonata biblioteca, come
e unicità nel contesto nazionale; quando soprattutto          l’analoga creata dal Senato, si collocò all’interno di
le istituzioni di appartenenza a loro volta non sono          una struttura dalle dimensioni ancora assolutamente
altrettanto solide come il Congresso degli Stati Uniti        ridotta e, soprattutto, dal futuro incerto. Infatti, a po-
e quando infine cominciano a prevalere nell’opinione          steriori, sappiamo che il Senato e la Camera del Regno
pubblica il disprezzo per la cultura, per tutto ciò che       di Sardegna non sarebbero scomparse come accadde
non è immediatamente fruibile e l’esaltazione dell’ef-        agli effimeri parlamenti degli altri stati italiani, si sa-
fimero, del presente.                                         rebbero evoluti per circa 170 anni sino all’attuale Par-
In Italia abbiamo molte biblioteche parlamentari, vi-         lamento della Repubblica italiana, ma nel momento
sto che a questa tipologia possono essere ricondotte          della loro creazione scommettere su una così lunga
anche quelle delle assemblee regionali e, in alcuni casi,     esistenza sarebbe stato un azzardo poco giustificato.
anche provinciali che sono dotate di potere legislativo,      Sicuramente la storia della Biblioteca della Came-
ma indubbiamente sono quelle delle camere nazionali           ra che il libro di Venturini, molto ampio e ricco di
a rivestire maggior rilievo, la Biblioteca del Senato della   dettagli, ci racconta, non può essere compresa se non
Repubblica e la Biblioteca della Camera dei deputati.         collocandola all’interno della storia dell’istituzione di
Entrambe nacquero nel 1848 subito dopo la creazione           appartenenza, ma anche il contrario è vero. La storia
delle rispettive camere in base ai dettami dello Statu-       della Biblioteca della Camera ci aiuta a capire meglio
to fondamentale della Monarchia di Savoia (Statuto            la storia del Parlamento italiano, parte fondamentale
Albertino) concesso 2 da Carlo Alberto il 4 marzo di          della storia del nostro Stato.

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La Biblioteca della Camera allo specchio - BIBLIOTECHE SPECIALI
La Biblioteca della Camera nel 1929

Per comprendere il libro di Venturini riteniamo utile        di trovare spazi per una collezione in continua crescita
analizzarlo secondo sei diversi punti di vista:              e di rispondere alla richiesta dei deputati di disporre
• la struttura fisica (palazzi e sale);                      di spazi adatti alla lettura, all’approfondimento e alla
• le collezioni;                                             preparazione di proprie proposte di legge o di inter-
• le persone;                                                venti in Aula (Venturini, 2019 b, p. 132).
• la biblioteca e la Camera: gli utenti;                     Il cambiamento più significativo avvenne in segui-
• cataloghi, bibliografie, ILS.                              to all’ampliamento del palazzo realizzato dal 1902
                                                             al 1918, data di inaugurazione della nuova aula del-
                                                             le sedute parlamentari. Il cosiddetto “ampliamento
Palazzi e sale                                               Basile”, dal cognome dell’architetto che lo progettò,
                                                             vide la biblioteca mantenere la collocazione principa-
La Biblioteca della Camera ha seguito la Camera stes-        le al secondo piano del palazzo, come desiderato dai
sa nei suoi spostamenti da Torino (Palazzo Carigna-          bibliotecari timorosi di perdere il contatto con i de-
no), a Firenze (Palazzo Vecchio, nel 1864), fino a Roma      putati, occupando però nuovi spazi. La soluzione di
(Palazzo Montecitorio, nel 1871). Dal 1871 al 1988 la        compromesso scelta porterà la biblioteca a dover af-
Biblioteca è rimasta a Palazzo Montecitorio, senza           frontare la continua crescita delle collezioni attraver-
però che questo significasse che le vicende logistiche       so interventi provvisori fino alla crisi definitiva degli
fossero terminate. I cambiamenti di sede all’interno         anni Settanta che obbligherà a trovare una soluzione
del Palazzo sono stati vari, sotto la spinta dell’esigenza   “lontana” da Montecitorio. Durante questi lunghi

Biblioteche oggi • aprile 2020                                                                                      11
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Punto di riferimento fondamentale durante tutta la
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                                                                    ai deputati come struttura di supporto alla propria
                                                                    attività di legislatore.
                                                                    Questa funzione ha portato a mantenere costante
                                                                    l’attenzione sull’acquisizione della documentazione
                                                                    inerente la legislazione e sulle attività parlamentari
                                                                    degli altri paesi. Sempre in relazione diretta con l’at-
                                                                    tività legislativa è stato il grande sviluppo della colle-
                                                                    zione di testi giuridici.
                                                                    L’allargamento ad aree disciplinari diverse, sia pur
                                                                    giustificato con un potenziale interesse del legisla-
                                                                    tore, è corrisposto nel tempo a diverse visioni di chi
                                                                    ha avuto responsabilità direzionali, cioè alcuni par-
                                                                    lamentari, membri delle commissioni preposte alla
                                                                    biblioteca, e i vari direttori che si sono succeduti nel
Pianta dell’“ampliamento Basile”, novembre 1905 (ASCD Biblioteca,
busta 2.3 fasc. 17)
                                                                    tempo.
                                                                    Un fattore determinate per lo sviluppo delle collezio-
anni il cambiamento strutturale più significativo fu                ni delle due biblioteche parlamentari è stato l’obbligo
la progressiva sostituzione della scaffalatura in legno             di deposito 8 di cui sono state destinatarie per tutte le
con una metallica.                                                  pubblicazioni delle amministrazioni pubbliche. Ciò
Alla fine degli anni Settanta fu approvato il trasferi-             ha determinato che, al di là degli indirizzi dati dagli
mento della biblioteca in via del Seminario nel com-                organi politici e dai direttori, la biblioteca durante gli
plesso dell’ex Ministero delle Poste acquisito dalla                anni ha visto accrescere in modo quasi automatico le
Camera. I lavori per la nuova biblioteca di 12.000 mq               proprie collezioni con tutto ciò che gli enti pubblici
si protrassero fino al 1988, quando finalmente avven-               italiani hanno prodotto in un secolo e mezzo di storia.
ne l’inaugurazione da parte della presidente Iotti, cui             La presentazione dello sviluppo delle collezioni che
nel 2019 la biblioteca stessa è stata dedicata. La nuova            Venturini fa in vari punti del libro, al di là di quanto
sede, ampia e funzionale pur essendo ricavata in un                 determinato dall’obbligo di deposito legale, ci con-
palazzo storico che, come sempre in questi casi, pose               sente di individuare quattro fasi principali.
molti vincoli, ha consentito alla biblioteca di collo-              L’epoca dello stato liberale (1848-1920) è caratterizza-
care razionalmente le proprie collezioni e di offrire a             ta dalla centralità dell’idea di servizio ai parlamentari
tutti gli utenti spazi e servizi adeguati, anche se l’usci-         identificati con potenziali artefici diretti dell’attività
ta dal “palazzo” ha sicuramente posto un problema                   legislativa del Parlamento. Compito della biblioteca
di identità alla stessa. La disponibilità di una sede au-           doveva essere la raccolta di documentazione dai par-
tonoma appositamente progettata consentì inoltre di                 lamenti stranieri e di pubblicazioni monografiche e
aprire la biblioteca all’intera cittadinanza.                       periodiche giuridiche, di politica, di storia, di cultura
                                                                    generale che potessero rivelarsi utili, anche indiretta-
                                                                    mente, al parlamentare nel momento in cui doveva
Le collezioni                                                       decidere quali leggi promuovere e quali discorsi tene-
                                                                    re per sostenerle.
Come tutte le biblioteche, almeno se ignoriamo i pro-               L’epoca fascista vede il proseguire di un’attività di svi-
blemi che stanno emergendo con il progressivo am-                   luppo delle collezioni in parte consistente determinata
pliarsi del rilievo delle pubblicazioni digitali, anche la          da mera inerzia, visto che non è più il parlamento il luo-
Biblioteca della Camera può essere identificata con le              go dove si decide della legislazione, e in parte influenza-
proprie collezioni. Venturini nel suo libro individua               ta da interessi degli organi dirigenti della Camera o dei
continuità e rotture nella costruzione del patrimonio               direttori della biblioteca stessa. La perdita di un ruolo
durante i 170 anni di storia.                                       reale della Camera determina che si pensi alla biblioteca

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della stessa come uno strumento per documentare lo             Non possiamo partire che dal primo direttore, Leo-
sviluppo e l’attività del partito fascista, o ancora più       nardo Fea (Vercellone, 1995 a) figura di intellettuale
meschinamente come uno strumento per coltivare i               organico alla classe che si affacciava alla ribalta del
propri interessi scientifici da parte di direttori distratti   potere in quei primi mesi del 1848, affiancando in ciò
da una propria carriera esterna alla biblioteca stessa.        la corona e la vecchia aristocrazia sabauda.
L’epoca repubblicana, almeno fino agli anni Ottan-             Fea non era un professionista, non avendo alcuna
ta, vede un completo ribaltamento del ruolo delle              preparazione né come bibliotecario né come biblio-
assemblee parlamentari. L’Assemblea costituente, poi           grafo. L’unico suo titolo di merito, oltre ad avere re-
Camera e Senato, tornano centrali nella vita politica          lazioni personali da pari a pari con alcuni deputati,
del paese, determinando per la biblioteca la necessi-          era l’essersi occupato delle attività di altri parlamenti.
tà di ripensare le proprie politiche di acquisizione in        Date le premesse, l’azione svolta da Leonardo Fea ap-
funzione di organismi in cui la produzione legislati-          pare veramente eccezionale. Riuscire a costruire una
va si sarebbe svolta in modo ancor più rilevante che           biblioteca dal nulla e garantirle non solo la sopravvi-
durante la fase liberale, almeno fino ai decenni finali        venza, ma anche visibilità ed eccellenza tecnica all’in-
del secolo quando l’iniziativa legislativa del Governo         terno di una Camera impegnata a costituire se stessa
sarebbe tornata ad assumere un ruolo assolutamente             e soprattutto a costruire un nuovo stato, è stato un
preponderante. La Biblioteca della Camera repubbli-            risultato straordinario. Altrettanto straordinario è
cana continua ad acquisire la documentazione dai               stato riuscire a governare il trasferimento da Torino
parlamenti stranieri, ormai divenuti molto più nu-             a Firenze.
merosi di un secolo prima, a mettere a disposizione            A Leonardo Fea successe Giovanni Battista Scovazzi, 9
i testi giuridici, politici e scientifici, specie in ambiti    già assistente di Fea stesso. Nella realtà la direzione
delle scienze sociali, accrescendo le proprie raccolte         di Scovazzi, persona sicuramente diligente, ma non
in modo imponente. Leggendo tra le righe il testo di           brillante e capace come il predecessore, si caratterizza
Venturini emerge come questa crescita sia progressi-           per la netta prevalenza nella direzione della biblioteca
vamente determinata non tanto dalle esigenze dirette           dei presidenti della Commissione di vigilanza. Filip-
della Camera stessa – considerato che, come vedremo,           po Mariotti (Severini, 2008), invece, fu un deputato
l’accesso diretto del parlamentare alla documentazio-          marchigiano che nel ruolo di segretario della Com-
ne primaria o di approfondimento viene sempre più              missione per la biblioteca dimostrò un notevole inte-
spesso sostituito dall’utilizzo di documenti già elabo-        resse per il suo sviluppo e per l’intero sistema biblio-
rati da strutture apposite (es. uffici studi) interne o        tecario italiano. Mariotti fu membro e poi presidente
esterne alla Camera stessa – quanto dalla dinamica             della Commissione per nove anni, dal 1878 al 1887,
propria di un organismo che per rimanere vitale deve           durante i quali, grazie alla sua attività sia interna alla
continuare ad aggiornarsi ed espandersi.                       biblioteca sia nei confronti della Presidenza della Ca-
Le collezioni della Biblioteca della Camera nell’ultima        mera, si riuscì ad attuare la riorganizzazione di cui la
parte del XX e all’inizio del XXI secolo non possono           biblioteca necessitava e per la quale Scovazzi era ina-
che tener conto, sia nella componente cartacea, che            deguato.
nella componente elettronica, di ciò che la biblioteca         Gli anni di Scovazzi e Mariotti sono anche gli anni di
stessa, unitamente ormai a quella del Senato, mette            preparazione del protagonista del periodo successivo:
a disposizione di un’utenza potenzialmente estesa a            Pietro Fea (Vercellone, 1995 b), figlio di Leonardo.
tutti i cittadini italiani.                                    Autodidatta, nel 1870 era riuscito ad ottenere l’as-
                                                               sunzione alla Biblioteca della Camera, a pochi mesi
                                                               dalla morte del padre, come semplice impiegato. Gra-
Le persone                                                     zie alle proprie capacità riuscì prima a divenire vicebi-
                                                               bliotecario, con funzioni di reale direzione, e poi, dal
Fondamentale importanza per lo sviluppo della Bi-              1888, bibliotecario titolare, carica che ricoprirà fino
blioteca della Camera hanno avuto i suoi direttori,            al 1920. Cattolico, ma “conciliatore”, come il padre,
i presidenti delle Commissioni di vigilanza e alcuni           svolse una costante attività pubblicistica all’interno
membri delle stesse.                                           di riviste dell’area culturale di riferimento, contem-

Biblioteche oggi • aprile 2020                                                                                         13
poraneamente alla pubblicazione di vari libri di ta-
glio storico.
All’interno della biblioteca Pietro Fea svolse per quasi
cinquant’anni un’attività costante di supporto ai de-
putati che si rivolgevano alla stessa per informazioni
e approfondimenti, di collaborazione allo sviluppo
degli strumenti bibliografici di cui diremo più avanti
e, soprattutto nel periodo in cui fu prima vicediretto-
re e poi direttore, di aggiornamento e rinnovamento
dell’organizzazione e delle attività svolte.
Nel periodo della direzione di Fea un ruolo significa-
tivo per la Biblioteca della Camera ebbe, oltre al già
citato Mariotti, Luigi Luzzati (Pecorari, Ballini 2016),
grande economista, uomo politico più volte ministro
e presidente del consiglio dal 1910 al 1911 e, soprat-
tutto, deputato per cinquant’anni (1871-1921). Luz-
zati ricoprì a lungo la carica di presidente della Com-
missione per la biblioteca allacciando rapporti molto
stretti con Pietro Fea e, grazie alla sua autorevolezza
e prestigio, consentendo alla biblioteca di far valere
le proprie ragioni di fronte al sorgere di problemi ge-
stionali.
Il lungo periodo di dirigenza di Fea si concluse nel
primo dopoguerra, cioè quando ormai l’Italia liberale
                                                             La scrivania dove lavorava Giacomo Matteotti in biblioteca nel 1924
di cui era stato un esponente tipico era ormai scom-         (Carte Giancarlo Matteotti)
parsa nella tragica ecatombe della Prima guerra mon-
diale.                                                       abrogata la norma che prevedeva la nomina da par-
A succedere a Fea fu Antonio Rovini, che rimase in ca-       te della Camera, 12 passaggio che “normalizzò” così la
rica dal 1920 al 1927 senza lasciare una grande traccia      carica di bibliotecario che fino ad allora aveva avuto
di sé. Più significativa fu la figura del successore En-     la legittimazione della scelta dell’intero corpo politi-
rico Damiani, slavista emerito che rimase alla guida         co. Damiani, come anche altri suoi collaboratori, in
della biblioteca fino al 1950, attraversando così tutto      particolare Giuseppe Tucci 13 e Giacomo Perticone, 14
il periodo del fascismo imperante, la Seconda guerra         in realtà continuò a interessarsi soprattutto della pro-
mondiale e il dopoguerra.                                    pria attività di linguista con vari incarichi di docenza
Il periodo della direzione di Rovini vide Giacomo            universitaria e con permanenze all’estero. Burocrate
Matteotti frequentare assiduamente le sale della bi-         allineato con il regime, capace però di sopravvivere
blioteca. Pur nella difficoltà di reperire documenti         allo stesso continuando a svolgere le proprie funzioni
diretti sull’uso che il deputato socialista fece della bi-   anche nell’infuocato clima del dopoguerra facendosi
blioteca, Venturini 10 ci descrive un uso certo e inten-     scudo, come molti altri funzionari parlamentari, del-
so, specie durante la stesura del suo libro di denuncia      la propria carica, diverrà inadatto al ruolo solo per-
del fascismo, Un anno di dominazione fascista (Matte-        ché colpito da una tragedia personale che ne minerà
otti, 1923), 11 la cui uscita precedette di pochi mesi il    il morale e la salute.
suo assassinio e che certamente non fu estraneo alla         Finito con le dimissioni del 14 ottobre 1949 di Da-
decisione di Mussolini di mettere a tacere un così co-       miani il periodo dei “bibliotecari assenti”, iniziò un
raggioso e capace avversario.                                travagliato periodo di “interregno” sotto la guida pri-
In una Camera ridotta a luogo secondario rispetto al         ma del duo Collamarini-Mohrhoff e poi di De Fran-
Governo, Damiani venne nominato dal Consiglio di             ceschi, che si concluse con l’assunzione al ruolo di
Presidenza (Venturini, 2019 b, p. 202), essendo stata        direttore di Furlani.

14                                                                                                         Biblioteche oggi • aprile 2020
Durante questo periodo un figura sicuramente di            rante il suo periodo di direzione dovette affrontare
maggior spicco nella vita della biblioteca fu quella di    tre grandi processi di cambiamento che apriranno per
Igino Giordani (Trinchese, 2001; Petrucciani, 2001),       la biblioteca una nuova stagione che non si è ancora
che prima come deputato membro della Commissio-            conclusa: l’emergere di strutture della Camera dedite
ne di vigilanza e poi nella veste di consulente mise a     alla ricerca (Servizio studi), lo sviluppo dei sistemi di
disposizione un sapere biblioteconomico di prim’or-        trattamento digitale dell’informazione e l’esaurimen-
dine e relazioni politiche, in particolare il rapporto     to della possibilità per la biblioteca di espandere gli
diretto che poteva vantare con il Presidente della         spazi a propria disposizione nella sede di Montecito-
Camera Gronchi, tali da consentire l’attuazione di         rio.
importanti interventi di reindirizzo delle attività di     Ai tre ultimi direttori della Biblioteca della Camera
grande spessore. L’importanza della figura di Giorda-      Venturini dedica brevi cenni, in parte perché limitato
ni in ambito bibliotecario, specie durante il suo lungo    è lo spazio dedicato alle vicende della Biblioteca negli
periodo di attività presso la Biblioteca Vaticana e la     ultimi trent’anni e in parte, forse, per la logica diffi-
scuola di biblioteconomia della stessa da lui fonda-       coltà di ricondurre ad una dimensione storica vicen-
ta, è troppo nota per doverla presentare qui. Giordani     de i cui sviluppi sono tuttora in corso.
mise a disposizione della Biblioteca della Camera il       Emilia Lamaro, Barbara Cartocci e Antonio Casu
più aggiornato sapere professionale consentendo alla       hanno guidato la Biblioteca della Camera attraverso
stessa di ammodernare i propri sistemi di cataloga-        vicende complesse che, come detto in altri paragrafi,
zione grazie all’adozione, discussa ma sicuramente         l’hanno condotta a prospettarsi come parte di una
innovativa rispetto alla prassi vigente, delle Norme       complessa biblioteca del Parlamento dotata di una
per la catalogazione degli stampati della Biblioteca       sede esterna ai palazzi delle Camere, aperta all’intera
Vaticana, alla cui redazione Giordani aveva attiva-        cittadinanza e impegnata a recepire gli stimoli posti
mente partecipato, almeno nelle edizioni del 1931 e        della continua innovazione tecnologica.
del 1939. Dell’introduzione delle norme vaticane e
del conseguente avvio del nuovo catalogo dizionario
si parlerà nella sezione dedicata a Cataloghi, Biblio-     La biblioteca e la Camera: gli utenti
grafie e ILS.
La figura di rilievo immediatamente successiva a           Ogni biblioteca, tranne le pochissime che hanno un
quella di Giordani fu Silvio Furlani (Venturini, 2016)     assetto istituzionale che le rende totalmente autono-
direttore dal luglio 1959, seppur nominato ufficial-       me, deve rapportarsi con la propria organizzazione di
mente solo nel febbraio 1963 e fino al 31 dicembre         appartenenza, definendo soprattutto quanta autono-
1981. Furlani è certamente il direttore della Biblioteca   mia gestionale le viene accordata, la governance e le
della Camera più significativo del XX secolo, perché       relazioni con l’utenza elettiva.
figura di rilievo nel panorama intellettuale italiano,     Nel caso di una biblioteca parlamentare è fondamen-
come Damiani e alcuni collaboratori della biblioteca       tale capire quale sia la relazione con il corpo politico
degli anni Venti e Trenta, ma anche bibliotecario dalla    dei parlamentari, quale con la struttura burocrati-
solida preparazione, attivo nella professione e dedito     co-gestionale e chi sia considerato l’utente “normale”.
allo sviluppo della Biblioteca.                            La Biblioteca della Camera ha attraversato varie fasi
Laureato in lettere e in possesso di una preparazio-       a riguardo. La prima, coincidente con il Parlamento
ne professionale specifica, acquisita frequentando la      “liberale”, ha visto prevalere il rapporto diretto con i
Biblioteca e l’Archivio vaticani, oltre che corsi presso   parlamentari attraverso la Commissione per la biblio-
quest’ultimo, Furlani parlava, oltre all’italiano e al     teca, chiamata anche Commissione di vigilanza. Que-
tedesco come lingue materne, una decina di altre lin-      sta commissione e in particolare i suoi presidenti – ne
gue, dal francese all’ungherese. Grazie alle sue grandi    abbiamo presentati alcuni nel paragrafo dedicato alle
capacità riuscì a diventare un esperto di studi parla-     persone – hanno rappresentato il punto di riferimen-
mentari ed elettorali al punto tale da essere chiamato     to principale, se non unico, dei primi direttori, Fea e
a scrivere varie voci del Nuovissimo digesto italiano e    Scovazzi. Il rapporto diretto con la parte politica della
alcune monografie su questi argomenti. Furlani du-         Camera consentì a questi direttori di sviluppare la bi-

Biblioteche oggi • aprile 2020                                                                                    15
blioteca con grande autonomia rispetto all’apparato       2019 b, p. 244-251). Dall’analisi si evince che, a parte
burocratico, che peraltro era ancora di dimensioni        l’adesione burocratica e formale al regime, il persona-
ridotte.                                                  le, a partire dal bibliotecario, Damiani, sia rimasto so-
Anche per quanto riguarda l’utenza questo primo           stanzialmente estraneo al regime rifugiandosi in un
periodo può essere visto come un tutto unico. L’u-        atteggiamento di disinteresse per la politica. 15 Anche
tente di riferimento è il parlamentare, visto come una    per quanto riguarda le collezioni, la Biblioteca della
personalità a sé stante, in grado di produrre proposte    Camera rimase sostanzialmente esente dalla censura
legislative proprie. Naturalmente questo non signifi-     potendo acquisire senza particolari limitazioni sia la
ca che i parlamentari di fine Ottocento e dei primi       stampa periodica che le monografie straniere.
decenni del Novecento affollassero la biblioteca della    Il periodo dalla Costituente al 1963 rappresenta un
Camera per documentarsi in vista di una proposta di       momento di cambiamento radicale della relazione
legge, significa solo che era la Biblioteca a immagi-     della biblioteca con le strutture della Camera, cam-
nare questa attività come quella elettiva da svolgere     biamento determinato dal nuovo modo di procedere
nelle proprie sale. In assenza di una reale pressione     dei lavori parlamentari e dalla progressiva struttura-
dell’utenza parlamentare sin dall’inizio l’utenza ven-    zione dei servizi a disposizione dei deputati. L’impo-
ne allargata a un pubblico selezionato di studiosi.       stazione del lavoro parlamentare centrato sull’attività
Il periodo che va dal 1919 al 1946 vede cambiamen-        delle commissioni vede messa in discussione la fun-
ti radicali sia nella relazione della biblioteca con la   zione, almeno potenziale, della biblioteca. L’attività
struttura della Camera che nell’utenza. L’avvento dei     di approfondimento che le commissioni svolgono fa
partiti come struttura di aggregazione dei parlamen-      crescere la richiesta di personale di supporto diretta-
tari e poi l’avvento del partito unico, con lo svuota-    mente assegnato alle stesse, così che il lavoro di ap-
mento del Parlamento di funzioni reali, fecero sì che     profondimento sui documenti viene a essere sempre
la biblioteca dovette cominciare a relazionarsi non       più mediato. I bibliotecari si trovano in un primo
più a singoli parlamentari, ma a gruppi organizzati.      tempo a scegliere tra diventare fornitori di documen-
Anche i membri della Commissione per la biblioteca        ti a queste nuove figure, oppure a convertirsi in esse
non rappresentarono più sé stessi ma il proprio grup-     abbandonando, almeno in prospettiva, la biblioteca.
po e cominciarono a esprimere posizioni basate su         Sempre in questo periodo si avvia il processo di “nor-
indirizzi più generali e non più determinate da con-      malizzazione” della collocazione della biblioteca nel-
vincimenti personali. L’avvento del fascismo esasperò     la struttura organizzativa, nel senso che si affievolisce
questa evoluzione portando la biblioteca a doversi        il rapporto diretto con la rappresentanza politica che
rapportare direttamente con i vertici sia politici che    diviene sempre più mediata attraverso la struttura
gestionali della Camera, ormai espressione diretta        burocratica rappresentata in primo luogo dalla Se-
del regime stesso. Tra il 1924 e il 1927 la struttura     greteria generale della Camera.
di governo della biblioteca cambiò completamente in       Dal punto di vista della “missione” della bibliote-
modo da riflettere la nuova realtà della Camera (Ven-     ca, gli anni Cinquanta si aprono con il prospettarsi
turini, 2019 b, p. 198).                                  di una funzione fortemente orientata al supporto
L’utenza, che nel primo periodo vede una crescita sia     all’attività ormai molto “tecnica” della Camera, con
quantitativa che qualitativa, con l’avvento del regime    il superamento della prospettiva di “biblioteca di cul-
diviene sempre meno legata al reale dibattito politico.   tura generale” che ne aveva improntato la storia sin
In una Camera ridotta a mera appendice del Gover-         dal 1848 (Venturini, 2019 b, p. 304). La necessità di
no e del Partito i deputati non erano particolarmen-      dare un supporto specialistico ai lavori parlamenta-
te attivi, mentre l’utenza esterna continuava ad avere    ri troverà altre soluzioni, lasciando per la biblioteca
dimensioni ridotte anche per una politica sempre più      ancora per un lungo periodo non chiarita la propria
stretta di selezione di coloro che potevano farne par-    missione.
te.                                                       Nel periodo successivo, dal 1962 al 1988, proseguono
Relativamente a questo periodo la domanda più ri-         in larga misura i trend già in atto con l’importante
levante che si pone Venturini è in quale misura la Bi-    novità della creazione nel 1963 del ruolo speciale dei
blioteca della Camera sia stata “fascista” (Venturini,    bibliotecari della Camera che apparentemente sem-

16                                                                                              Biblioteche oggi • aprile 2020
Delegazione IFLA a Montecitorio nel 1964 (Archivio Furlani)   Bibliotecari della Camera nel 1975 (Foto Rastelli)

bra contraddire la “normalizzazione” della colloca-           ra, elementi che erano stati rilevanti per i precedenti
zione della biblioteca nella struttura, ma nella realtà       130 anni della sua esistenza.
può essere visto come un primo consolidamento di              Nel 1988 con il passaggio nella nuova sede si apre
questo processo, in quanto riconosce sì una specifici-        per la biblioteca il periodo di apertura al pubblico.
tà della professionalità dei bibliotecari, ma nello stes-     L’utenza cambia radicalmente in quanto tutti i citta-
so tempo colloca definitivamente la biblioteca all’in-        dini 16 possono accedere, mentre la relazione con i de-
terno dell’organizzazione burocratica della Camera            putati si fa sempre meno diretta venendo privilegiate
privandola di ogni possibilità di definire almeno per i       le funzioni di mediazione di altre figure di suppor-
suoi vertici un rapporto autonomo con l’Aula.                 to cresciute all’interno della Camera, in particolare
Grazie al ruolo speciale e alla norma che prevedeva           i funzionari addetti alle commissioni e, soprattut-
che il direttore appartenesse allo stesso, la conduzio-       to, gli appartenenti all’ufficio studi. Dal momento
ne della biblioteca in questo periodo e anche nel suc-        dell’apertura la biblioteca ha visto crescere le richieste
cessivo assunse caratteristiche di alta professionaliz-       di studiosi dell’ambito degli studi parlamentari e di
zazione mettendo fine al periodo dei “dilettanti” di          quelli affini, ma, soprattutto, degli studenti delle uni-
alta cultura.                                                 versità romane alla ricerca di documenti difficilmen-
Un passaggio significativo fu il Regolamento della bi-        te reperibili altrove, di un servizio molto efficiente e
blioteca del 1973 (Venturini, 2019 b, p. 363-367) che,        di un luogo confortevole in cui studiare.
in un momento di tensione rispetto al crescere delle          Un passaggio significativo del rapporto della bibliote-
strutture diverse dalla biblioteca addette a procurare        ca con il proprio ente di appartenenza è stato il depo-
e produrre documentazione per i parlamentari, cer-            tenziamento del ruolo speciale dei bibliotecari specie
cò di mantenere un equilibrio tra le varie funzione           attraverso l’abolizione della norma che prevedeva che
della Biblioteca senza stravolgerne la natura, ma so-         il direttore della biblioteca, il bibliotecario, dovesse
stanzialmente contribuì a estraniarla dell’evoluzione         essere scelto tra i consiglieri di biblioteca con almeno
di questi servizi.                                            quattro anni di anzianità. L’abolizione di questa nor-
Un momento significativo per la collocazione della            ma ha consentito di inaugurare la fase manageriale
biblioteca all’interno della Camera è stata nel 1980          della gestione della biblioteca, chiudendo in un certo
l’abolizione del Comitato di vigilanza sulla bibliote-        senso il periodo, avviatosi con la direzione Furlani,
ca, che dal 1966 aveva sostituito la Commissione per          della prevalenza delle competenze biblioteconomiche
la biblioteca, per far confluire le sue funzioni in una       sia su quelle accademico-specialistiche sia su quelle
nuova e più ampia struttura, il Comitato di vigilan-          gestionali-amministrative.
za sui servizi di documentazione. In questo modo la           Nel 2007 la Biblioteca della Camera e la Biblioteca del
biblioteca veniva a perdere un significativo elemento         Senato raggiungono un accordo per la costituzione
di specificità e un importante tramite per far valere le      del Polo bibliotecario parlamentare, struttura che,
proprie esigenze nei confronti dei vertici della Came-        pur lasciando alle due biblioteche una propria iden-

Biblioteche oggi • aprile 2020                                                                                        17
tità e una gestione autonoma, consente di offrire agli       ghi di materiali speciali come quello delle carte geo-
utenti un servizio unificato, sfruttando per questo          grafiche.
sia la vicinanza fisica delle sedi, che ha consentito di     Fino al periodo del fascismo, la biblioteca continuò a
creare un collegamento diretto tra le stesse, sia, come      sviluppare la sua notevole attività catalografica e bi-
diremo più avanti, l’utilizzo del medesimo ILS, fat-         bliografica mantenendo l’impostazione datale negli
to che ha facilitato l’integrazione dei cataloghi e, per     anni Ottanta dell’Ottocento. Negli anni Trenta del
quanto consentito dai rispettivi regolamenti, delle          Novecento vennero avviate delle iniziative bibliogra-
procedure gestionali (Parlamento italiano, 2007).            fiche per far conoscere il patrimonio della Biblioteca,
                                                             in particolare il supplemento bibliografico del Bol-
                                                             lettino parlamentare, la raccolta bibliografica della
Cataloghi, bibliografie e ILS                                Prima guerra mondiale, i cataloghi sul fascismo (Ven-
                                                             turini, 2019 b, p. 237-244).
Quest’ultimo paragrafo riguarderà gli aspetti più tec-       Una radicale innovazione nella prassi catalografica
nici della storia della Biblioteca della Camera.             della Biblioteca fu quella, come abbiamo già accenna-
Ne primi decenni di esistenza della biblioteca non ven-      to, determinata dall’intervento di Giordani negli anni
nero pubblicati cataloghi del patrimonio della stessa,       Cinquanta del Novecento. In questo periodo venne
operazione svolta da altre biblioteche statali del perio-    avviato il nuovo Catalogo alfabetico generale (Ventu-
do. Ciò che ci rimane testimonia l’esistenza di catalo-      rini, 2019 b, p. 315-321). Si trattava di un catalogo a
ghi a libro con una organizzazione per materia.              dizionario basato sulle Norme vaticane per la descri-
Fu solo con il trasferimento a Roma che la biblioteca        zione e sulle Library of Congress Subject Headings
cominciò a pensare di dotarsi di strumenti di recu-          per i soggetti. In seguito, le regole per la redazione
pero dei documenti più sofisticati. Dopo un primo            di quest’ultimi furono modificate adottando quelle
avvio affidato ad Attilio Brunialti (Porciani, 2012), vi-    del Soggettario della Biblioteca nazionale centrale di
cebibliotecario dal 1874 al 1876, che portò a un nuovo       Firenze. La scelta di procedere alla ricatalogazione del
catalogo per materia in 9 volumi, l’impulso di Ma-           patrimonio fece sì che l’attività catalografica assu-
riotti portò alla creazione di strumenti innovativi per      messe dimensioni imponenti, anche se il lavoro non
il panorama delle biblioteche italiane di allora.            poté essere portato a termine, visto che solo un terzo
Il più importante fu il catalogo metodico delle pub-         del materiale confluì nel nuovo strumento.
blicazioni periodiche, primo esempio di un’attenzio-         Durante la direzione Furlani, sotto la spinta di do-
ne alla catalogazione analitica che caratterizzerà tutta     versi confrontare con il crescere dell’attenzione per la
la storia successiva della biblioteca. Questo catalogo,      documentazione, la biblioteca produsse alcune pub-
che si basava su un ampio schema di classificazione          blicazioni bibliografiche interessanti, ma dalla vita
e che rifletteva sia le riviste e gli articoli presenti in   breve (Venturini, 2019 b, p. 359-362).
biblioteca sia le esigenze del lavoro di assistenza agli     Il passaggio successivo in ambito catalografico fu
utenti, venne portato avanti per tutta la fase di diri-      rappresentato dall’avvento dell’automazione. La Bi-
genza di Pietro Fea per concludersi, sia pur con mol-        blioteca della Camera fu pioniera in Italia nel dotarsi
te lacune, nel secondo dopoguerra quando furono              di un catalogo digitale. Nel 1981 la biblioteca decise
redatte schede relative ad articoli pubblicati fino al       di acquisire la licenza per utilizzare DOBIS-LIBIS, 17
1938. Dopo la metà degli anni Cinquanta del Nove-            storico programma per la gestione delle biblioteche e
cento la tradizione del catalogo metodico confluì nel        dei loro cataloghi sviluppato da IBM.
Bollettino mensile, nel Bollettino bibliografico e nel       L’occasione dell’introduzione di un sistema di auto-
Catalogo a dizionario, per essere definitivamente ri-        mazione per la gestione della biblioteca venne uti-
presa nella banca dati RIVI avviata nel 1979 (Venturi-       lizzata per modificare la scelta delle regole di cata-
ni, 2019 b, p. 309 e 317).                                   logazione che passarono da quelle della Biblioteca
Nel 1882 venne avviato un nuovo catalogo a schede            Vaticana alle RICA (Venturini, 2019 b, p. 378-379).
mobili, avvio che coincise con una revisione inventa-        Nel 2004, la Biblioteca della Camera cambiò il pro-
riale relativa al vecchio catalogo a libro.                  prio ILS adottando lo stesso software che l’anno
Di questo periodo sono alcuni esperimenti di catalo-         dopo sarebbe stato scelto dalla Biblioteca del Senato,

18                                                                                                 Biblioteche oggi • aprile 2020
coincidenza che ha consentito un più semplice pas-           politica. I parlamentari divennero in primo luogo
saggio all’attuale catalogo del Polo bibliotecario par-      uomini di partito, legati agli apparati degli stessi e/o
lamentare (Venturini, 2019 b, p. 389).                       delle strutture affini (associazioni, sindacati, gruppi
L’integrazione degli strumenti catalografici e biblio-       di pressione ecc.) per l’approfondimento dei più vari
grafici all’interno del Polo bibliotecario parlamenta-       argomenti. La funzione della biblioteca come poten-
re oggi consente di consultare, oltre al catalogo in-        ziale fonte primaria di documentazione per il singolo
tegrato, anche la biblioteca digitale degli articoli dei     parlamentare è progressivamente diminuita, non per
periodici elettronici acquisiti dalle due biblioteche,       carenza di fonti informative, per scarsità di servizi o
l’elenco dei periodici posseduti, la BPR - Bibliografia      per mancanza di capacità dei bibliotecari, ma per l’or-
del Parlamento italiano e degli studi elettorali a cura      ganizzazione del sistema politico che strutturalmen-
della Biblioteca della Camera e i Cataloghi dei Fondi        te ha sempre più affidato all’esecutivo l’elaborazione
speciali della Biblioteca del Senato (Polo bibliotecario     di proposte di legge, collocando all’esterno delle Ca-
parlamentare, 2019).                                         mere le ricerche e approfondimenti necessari per la
                                                             loro elaborazione, mentre le attività di controllo e ve-
                                                             rifica interne al Parlamento sempre più si basano su
Conclusione                                                  strutture professionali interne oppure si avvalgono
                                                             dell’apporto di soggetti esterni sentiti nelle commis-
Scrivere la storia di una biblioteca significa sicura-       sioni oppure incaricati come consulenti. Gli esperti
mente cercare di dare un senso all’evoluzione di un’i-       che affiancano i parlamentari nel loro lavoro utiliz-
stituzione attraverso soprattutto le sue vicende inter-      zano certamente molte risorse documentali online,
ne, vicende in gran parte legate, almeno fino a oggi,        ma senza più distinguere tra ciò che viene messo a
allo sviluppo delle collezioni, all’organizzazione e alla    disposizione dalle biblioteche del Polo parlamentare,
gestione, specie quella bibliografico-catalografica.         ciò che è disponibile gratuitamente in rete o ciò che
Questo sicuramente Fernando Venturini l’ha fatto,            possono ottenere attraverso le reti di contatti su cui
ma solo per dare un fondamento a un secondo livello          possono contare.
di analisi relativo al significato della Biblioteca del-     Considerando invece la biblioteca parlamentare come
la Camera nel contesto della Camera stessa e, vista la       specchio della cultura nazionale, dobbiamo conside-
rilevanza politica dell’istituzione in questione, della      rare che la società postmoderna si caratterizza per il
storia politica italiana.                                    venir meno di riferimenti culturali comuni. I membri
La Biblioteca della Camera che ci restituisce Venturini      del Parlamento italiano, oggi, difficilmente potreb-
è lo specchio in cui si riflette il rapporto che le classi   bero essere considerati espressione di un ceto cultu-
politiche che si sono succedute alla guida del paese         ralmente omogeneo, un ceto in grado di riconoscere
dal 1848 a oggi hanno avuto sia con il ruolo di parla-       l’esistenza di un patrimonio culturale comune degno
mentare sia con la cultura in generale.                      di essere raccolto e tutelato.
La Biblioteca della Camera subalpina e poi unitaria          Di fronte al venir meno degli elementi fondanti, tra
nacque per servire il parlamentare nel documentarsi          cui il rapporto con l’utenza di riferimento, la Biblio-
in prima persona in funzione di discorsi da tenere in        teca della Camera, o meglio, il Polo bibliotecario par-
aula o per eventuali proposte di legge. Una bibliote-        lamentare, possono e devono cercare altre finalità
ca funzionale al lavoro di una Camera composta da            proponendosi come una struttura cha dall’interno
rappresentanti di un’élite “colta”, in grado ognuno di       del Parlamento si offre verso l’esterno per soddisfa-
intraprendere percorsi personali di approfondimento          re bisogni di documentazione che possono sorgere ai
oltre che una biblioteca in cui si ritrovasse tutta la       cittadini nei momenti più vari della loro vita e per gli
“cultura” propria dell’élite sociale, economica e intel-     scopi più diversi. Il Polo bibliotecario parlamentare si
lettuale presente in Parlamento.                             trasforma da biblioteca per il Parlamento o dei parla-
Il primo dopoguerra ha visto l’inizio di un lungo            mentari in biblioteca del Parlamento per i cittadini.
processo di superamento di questa funzione. Come             È in questa funzione del Polo bibliotecario parlamen-
già accennato, l’avvento dei partiti di massa spostò         tare che sta il futuro della Biblioteca della Camera,
fuori dal Parlamento il luogo di elaborazione della          anche se è un futuro ricco di incognite.

Biblioteche oggi • aprile 2020                                                                                     19
Riprendendo le parole di Venturini, la “Biblioteca del                     co degli italiani, Istituto Treccani, http://www.treccani.it/
Parlamento” ha la possibilità di divenire “parte del-                      enciclopedia/filippo-mariotti_%28Dizionario-Biogra-
le nuove forme di dialogo tra Parlamento e società”                        fico%29.
al fine di “valorizzare un patrimonio di importanza                    Alfredo Serrai (1980), Desiderio Chilovi, in Dizionario biogra-
nazionale, patrimonio non solo fisico ma anche di                          fico degli italiani, Istituto Treccani, http://www.treccani.
esperienze e di servizi” (Venturini, 2019 b, p.400-401).                   it/enciclopedia/desiderio-chilovi_(Dizionario-Biografi-
                                                                           co).
                                                                       Stefano Trinchese (2001), Igino Giordani, in Dizionario biogra-
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    ti_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensie-               1
                                                                         IFLA ha istituito una apposita commissione, Library and
    ro:-Diritto%29.                                                    Research Services for Parliaments Section, per le bibliote-
Riccardo Ridi (1994), Un decennio di automazione bibliotecaria         che delle assemblee legislative. https://www.ifla.org/servi-
    con il Dobis/Libis. Esperienze, confronti, prospettive. Atti del   ces-for-parliaments.
    convegno, Perugia 27-28 maggio 1991, a cura di Ilde Davoli,        2
                                                                          Lo Statuto Albertino è stato una costituzione octroyée,
    Modena, Università degli studi di Perugia - Università             cioè concessa per volere del sovrano. Questa sua origine ha
    degli studi di Modena, 1993, p. 210, in “Biblioteche               pesato fortemente sulla storia delle istituzioni, in primo
    oggi”, n. 3 maggio (1994), p. 62-64, http://www.biblio-            luogo sulle due camere, prima del regno di Sardegna e poi
    techeoggi.it/1994/19940506201.PDF.                                 del Regno d’Italia. La necessità che le Camere, soprattutto
Marco Severini (2008), Filippo Mariotti, in Dizionario biografi-       la Camera dei Deputati, hanno avuto di affermare la pro-

20                                                                                                                 Biblioteche oggi • aprile 2020
pria assoluta centralità nella struttura istituzionale attra-     1848, con 126 voti rispetto ai 121 di Desiderio Chilovi (Ser-
verso un’azione continua di confronto con la monarchia e          rai, 1980).
di acquisizione di legittimità di fronte alle classi dirigenti    10
                                                                     Oltre alle pagine dedicate a Matteotti nel libro di cui stia-
della nuova Italia sullo sfondo di una costante contrappo-        mo parlando, Fernando Venturini ha dedicato alla relazio-
sizione con una parte consistente del paese che impiegherà        ne con la Biblioteca della Camera di Matteotti anche un
più di 50 anni per accettare il nuovo stato, non può essere       apposito articolo (Venturini, 2019 a).
considerata estranea all’evoluzione di tutte le strutture di      11
                                                                     La data di uscita non è certa, Venturini attesta il febbraio
cui via via si sono dotate e quindi anche delle biblioteche       1924.
parlamentari. In un paese in cui il parlamento non ha avu-        12
                                                                     In realtà l’ultimo bibliotecario nominato dalla Camera
to fino al 1946 un ruolo preminente nella conduzione del-         era stato Scovazzi, essendo stati Pietro Fea e Rovini nomi-
lo Stato, ruolo riservato al Governo legittimato in primo         nati dal Presidente su delega della Camera.
luogo dall’incarico ricevuto dal Sovrano, anche le biblio-        13
                                                                     Tucci rimase segretario della Biblioteca della Camera dal
teche parlamentari non hanno potuto assurgere alla cen-           1921 al 1930, anche se dal 1925 fu impegnato in viaggi in
tralità che caratterizza la Library of Congress, emanazione       India.
di un’istituzione, almeno fino al sorgere della “presidenza       14
                                                                     Perticone ebbe incarichi alla biblioteca dal 1931 al 1935,
imperiale”, centrale e predominante                               quando uscì dai ruoli per divenire professore universitario,
3
  La creazione sia della Biblioteca del Senato che della Ca-      pur collaborando con la stessa anche successivamente.
mera fu deliberata l’8 maggio 1848.                               15
                                                                     Tra il personale della Biblioteca della Camera non ci fu
4
  29 gennaio 1848.                                                sicuramente un Fortunato Pintor dimessosi da direttore
5
  10 febbraio 1848.                                               della Biblioteca del Senato per evitare di doversi iscrivere
6
  15 febbraio 1848.                                               al Partito nazionale fascista (Verga, 2015), anche se le di-
7
  Riguardo ad analoghe azioni avvenute nelle assemblee de-        missioni di Rovini potrebbero essere ricondotte a problemi
gli stati italiani nel periodo rivoluzionario si veda (Venturi-   creati dall’atmosfera di sospetto e repressione del periodo
ni, 2019 b, p. 5, nota 9).                                        dell’avvento e consolidamento del fascismo (Venturini,
8
  Il deposito obbligatorio delle pubblicazioni edite dagli        2019 b, p. 200).
enti pubblici o dagli enti finanziati dallo Stato fu stabilito    16
                                                                     L’accesso libero per tutti ai servizi della biblioteca fu for-
con la legge 432 del 1910. Nelle collezioni della biblioteca      temente voluto dalla presidente Iotti che riuscì a superare
comunque la tipologia di queste pubblicazioni è presente          resistenze e perplessità tanto da consentire l’accesso anche
in misura ampia anche per il periodo precedente perché a          ai minorenni, purché di età superiore ad anni 16 (Venturini,
esse era stata sempre dedicata una particolare attenzione.        2019 b, p. 383).
9
  Nominato bibliotecario direttamente dalla Camera il 6           17
                                                                     Sull’utilizzo di DOBIS-LIBIS in Italia fino al 1991 si veda
giugno 1870, come era già successo a Leonardo Fea nel             (Ridi, 1994).

           ABSTRACT
           The Biblioteca della Camera dei Deputati is an institution that has been within Italian institutions
           for 170 years. Its history, traced in a masterly way by Fernando Venturini, allows us to better un-
           derstand what the Camera dei Deputati itself was, the Members who represented the Italian people
           during the Kingdom of Italy and the Italian Republic and more generally our country, at least our
           “legal country”. The protagonists of this history were the directors of the Library and some Members
           who were particularly interested in it, but also all the Members who wanted, supported and, in many
           cases, ignored it. Venturini reconstructs an history without a conclusion. The Biblioteca della Cam-
           era is a vital organization that, as all other libraries, is going to create its possible future.

                                                                                    DOI: 10.3302/0392-8586-202003-009-1

Biblioteche oggi • aprile 2020                                                                                                  21
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