L'ISOLA DEL TESORO Il giornalino dei bambini e dei ragazzi che gestiscono la Palude di Torre Flavia - IC Corrado Melone

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L'ISOLA DEL TESORO Il giornalino dei bambini e dei ragazzi che gestiscono la Palude di Torre Flavia - IC Corrado Melone
L’ISOLA DEL TESORO
  Il giornalino dei bambini e dei ragazzi che gestiscono
                la Palude di Torre Flavia

Un viaggio nel Monumento naturale “Palude di Torre Flavia”

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                                  NUMERO 1 – Gennaio 2018
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L'ISOLA DEL TESORO Il giornalino dei bambini e dei ragazzi che gestiscono la Palude di Torre Flavia - IC Corrado Melone
Per festeggiare l’anniversario del 20° anno dalla istituzione dell’area protetta
Monumento naturale e ZPS ’Palude di Torre Flavia’, gestita dalla Città
Metropolitana di Roma Capitale, si sono tenuti quest’anno una serie di eventi
finalizzati a promuovere la conoscenza e la tutela dell’area, tra questi:

-   Plastic Blitz che hanno lo scopo di comunicare e rendere consapevoli i
    cittadini dei problemi derivanti dalla presenza delle materie plastiche
    disperse direttamente o indirettamente nell'ambiente, con particolare
    riguardo agli ecosistemi marini e costieri ove queste sostanze si
    accumulano. Tali materiali recano un impatto su molte componenti animali e
    vegetali     della    biodiversità     (prevalentemente       intrappolamento,
    avvelenamento e soffocamento) con effetti complessi anche a livello delle
    catene alimentari e sull'Uomo. La manifestazione ha visto la presenza di
    alcune decine di partecipanti che, coordinati da personale dell'Ente, hanno
    svolto una prova pratica di rimozione del detrito antropogeno spiaggiato
    (plastiche), con un protocollo tale da indurre il minimo impatto da calpestio
    sulle dune e la vegetazione. In particolare, dopo una mini-lezione sul tema e
    una spiegazione del protocollo sul campo, è stata avviata la raccolta
    secondo settori definiti che ha portato alla rimozione delle meso-plastiche (<
    10 cm) che verranno differenziate, quantificate e analizzate nei prossimi
    giorni.

-   VISITE ESPERIENZIALI: finalizzate a ridurre il deficit di natura delle giovani
    generazioni attraverso la raccolta, allevamento e liberazione di piccoli anfibi
    e pesci; raccolta di conchiglie e detrito naturale spiaggiato;

-   Progetto ISOLA DEL TESORO: on le scuole medie di Ladispoli e Cerveteri
    sono state effettuate azioni di gestione avviate direttamente dagli studenti
    (costruzione di muretti a difesa dei nidi di Fratino, preparazione pannelli
    didattici; raccolta rifiuti spiaggiati, allestimento aula verde presso la scuola
    Corrado Melone di Ladispoli con stagno didattico (‘la piccola Torre Flavia’).

-   Il giornalino dei ragazzi “L’isola del tesoro” nasce dal progetto Isola del
    tesoro con lo scopo di dare continuità ai progetti presentati dai ragazzi in
    occasione delle due iniziative di rappresentanza fatte nei comuni di Ladispoli
    e Cerveteri rispettivamente il 04/04/2017 e il 12/04/2017.                3
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Quanti abitanti ha l'ISOLA DEL TESORO chiamata 'Palude di Torre
Flavia'?
Ebbene, lo abbiamo scoperto: tremilacinquecentosettantuno (3571)!
Questo è il numero di piccoli e grandi studenti delle scuole primarie e
secondarie che lo scorso anno hanno frequentato questo nostro Parco.
Cosa ci fanno qui tutti questi bambini e ragazzi, piccoli Corsari dell'Isola?
Abbiamo scoperto anche questo:
1) realizzano cartelli bellissimi (molti sono stati riportati in questo
numero),
2) ci aiutano a piantare gigli di mare prendendo i semi dalle piante che
crescono sulle dune,
3) costruiscono i muretti che servono a delimitare le zone dove fa il nido a
terra sia il Fratino che il Corriere piccolo (un fatto eccezionale che solo
poche spiagge del Lazio hanno la fortuna di avere!),
4) piantano arbusti di tamerice,
5) puliscono, assieme a noi, la spiaggia dalla plastica (avete visto come è
pulita la spiaggia di Torre Flavia?),
6) raccolgono e allevano piccoli pesci e gamberi,
7) costruiscono pannelli con le conchiglie e altri cartelli che collochiamo
lungo i sentieri del parco,
8) costruiscono bandiere con le quali andare in giro a giocare in mezzo a
piante e animali selvatici,
9) e tanto altro ancora...
Ma soprattutto imparano a conoscere e ad amare la nostra natura-km-0,
divertendosi e giocando all'aperto in un posto eccezionale (un chilometro
di spiaggia libera ricca di conchiglie, 40 ettari di canneti pieni di animali,
tanto mare) , legandosi a questo posto unico.
Venite a Torre Flavia, 3571 piccoli guardia-parco vi aspettano.
                                                                  Corrado Battisti
                       Referente del Monumento naturale Palude di Torre Flavia

                      Studenti universitari in vista presso
                      la palude di Torre Flavia                                 4
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Ladispoli è una città di mare e come tutte le altre dimostra la sua natura con
la tolleranza e l’accoglienza verso chi viene da lontano, non a caso il simbolo
di Ladispoli è l’unica emergenza ben riconoscibile dal mare e che per questo
fu distrutta dai tedeschi allo scopo di rendere uniforme la linea di costa ed
invisibile la città.

              Accanto ai resti di Torre Flavia esiste un altro simbolo
dell’accoglienza, un luogo di riposo per i migranti alati che nella palude
possono permettersi una sosta dopo ore ed ore di volo in autunno durante il
loro viaggio per raggiungere l’Africa o in primavera per ritornare ai loro luoghi
di nidificazione.
              Non tutti gli uomini sono intelligenti, ma fortunatamente sono
pochi quelli che non sanno guardare oltre il proprio naso, mentre molti
comprendono l’importanza dell’esistenza e della protezione di luoghi come
questi, destinati all’accoglienza. L’esistenza della riserva ed il suo rispetto da
parte dei cittadini sono la prova che non tutto sia perduto e che esistono
persone che riescono a vedere più lontano di altri ed hanno la forza di agire.
Compito della Scuola è formare i nuovi cittadini e quindi la “Melone” non
poteva esimersi in alcun modo dal cercare e conservare una collaborazione
con la Riserva in modo che i ragazzi e le ragazze possano conoscere,
studiare e conseguentemente amare e “vivere” questa oasi. Infatti spesso
non si rispetta ciò che non si conosce, per cui comprendere il senso e la
motivazione dell’esistenza di questo luogo è fondamentale per creare cittadini
consapevoli che rispetteranno e faranno rispettare questi luoghi necessari
alla loro stessa sopravvivenza. Non dimentichiamo che il pianeta è loro e dei
loro figli, se non si opera con metodi, comportamenti e tecnologie sostenibili,
il disastro sarà vissuto da loro e non da noi.
              Quando a mia figlia, qualche anno fa, la sua maestra chiese di
disegnare una vite, lei disegnò un albero; fu in questo modo che compresi
che stavo facendo dimenticare ai miei figli il mondo da cui sono venuto,
quella natura che per millenni ci ha fatto sopravvivere e che, in forme diverse,
sopravviverà alla specie umana quando questa si sarà autodistrutta. Questo
insegnamento, avuto da mia figlia, non lo ho dimenticato e per questo alla
“Melone” ho supportato e stimolo tutte le iniziative volte a far “vivere” la
Natura ai ragazzi che ci vengono affidati per far crescere la loro cultura ed
istruzione. Negli anni, nella nostra Aula Verde (uno spazio all’aria aperta
pieno di essenze diverse) è stato costituito un ecosistema che riproduce in
piccolo gli ambienti caratteristici del nostro territorio. Ora l’aula verde, con il
suo piccolo stagno, qualche ranocchia ed i suoi alberi svettanti, è divenuta
un simbolo vivente per la nostra scuola.
                                                                Riccardo Agresti
                             Dirigente scolastico I.C. Corrado Melone, Ladispoli
                                                                                 5
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Vivo nel territorio di Cerveteri dal 2004 e da sempre sono appassionata di
ambiente e natura. Mi sono laureata in Scienze ambientali con una tesi
sull’erosione costiera nella fascia di litorale tra Cerveteri e Ladispoli. Ho
sempre trovato nella palude di Torre Flavia “il mio rifugio”, mi piaceva
osservare come modificava il suo aspetto nel corso delle settimane,
vedere la palude ripopolarsi con l’arrivo dei primi freddi invernali e
svuotarsi subito dopo la primavera.

            Con il passare delle stagioni è cambiato anche questo aspetto,
molte delle specie che frequentano la palude di Torre Flavia sono
diventate stanziali e quindi riusciamo ad ammirare il loro splendore tutto
l’anno. In questi anni grazie all’impegno di tantissimi volontari e del Dott.
Battisti Torre Flavia è riuscita a conservare la sua integrità.

           Lo scorso anno la plaude di Torre Flavia è stata frequentata da
3500 studenti della scuola primaria e secondaria che hanno partecipato al
progetto “Isola del tesoro/Parco attivo” e diventando Torre Flavia la prima
area protetta gestita dai bambini. Da qui l’idea del giornalino “L’isola del
Tesoro” , che nasce dalla selezione dei lavori prodotti dagli studenti delle
scuole di Cerveteri e Ladispoli che hanno aderito al progetto. Penso che
proprio valorizzando i loro lavori continuiamo a tenere viva in loro
l’attenzione verso la Palude di Torre Flavia e verso la natura in generale e
penso che proprio partendo da questa valorizzazione che possiamo
sperare in una sensibilizzazione maggiore per questa area naturale che
hanno la fortuna di avere “a casa”.

                                                       Dott. Francesca Laurini
                         Esperta in monitoraggio e riqualificazione ambientale.

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La palude è anche tua: Rispettala!
Il monumento naturale “palude di Torre Flavia” è un’area protetta, istituita nel
1997 (D.P.G.R. n. 613 del 24/3/97) ed è gestita dalla Città Metropolitana di
Roma Capitale.
Come in ogni area protetta, anche qui ci sono alcune semplici regole da
rispettare:

                                                             E non solo:

                                                      -   Smorza i toni e
                                                          accendi i tuoi sensi:
                                                          il Parco è tutt’altra
                                                          musica;

                                                      -   Per non turbare il
                                                          magico    equilibrio
                                                          del Parco, non è
                                                          possibile
                                                          campeggiare;

                                                      -   Anche gli anfibi, i
                                                          rettili     e     gli
                                                          invertebrati (insetti,
                                                          molluschi       ecc.)
                                                          sono fondamentali
                                                          nell'equilibrio della
                                                          natura e meritano il
                                                          tuo rispetto.

                                                                              7
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Un po’ di storia
Ladispoli, nei suoi scarsi 28 chilometri quadrati, ha incastonati due
preziosi gioielli naturalistici ed ambientali: il “Bosco di Palo” e la
“Palude di Torre Flavia”. Il primo circonda il meraviglioso Castello
Odescalchi di Palo, con il suo borgo a nord e con la Posta Vecchia a
sud.
           La “Palude di Torre Flavia”, posizionata al confine con il
Comune di Cerveteri, è oggi un frammento di una più vasta zona umida
che, con qualche interruzione, si estendeva dall’area golenale costiera
del fosso Vaccina fino al fosso Zambra, a circa 30 km dalla foce del
Tevere, poco oltre i limiti morfologici del vasto “ventaglio” alluvionale
del più grande fiume dell’Italia peninsulare. Le prime notizie certe su
Torre Flavia vengono riportate dal Tommassetti (le torri della spiaggia
romana nell’anno 1567-Napoli, 908) che cita in un documento del 1563
una “torretta de Cervetari “munita di due “pezi de artiglieria”. Agli inizi
del ‘500 Papa Leone X aveva ordinato “lavori grandiosi” per la difesa
della costa, tra cui la Torre Flavia, fatta costruire a cura e spese di
Flavio Orsini, cardinale protetto anche da Papa Pio IV, che la fece
costruire nella tenuta di sua proprietà denominata “Campo di Mare”. La
bonifica e l’urbanizzazione nelle zone adiacenti alla Palude di Torre
Flavia hanno contribuito in modo determinante ad alterare il regime
idrologico dell’area: a tal proposito l’interramento del canale
proveniente dal fosso zambra che alimenta l’area umida da nord ha
portato ad una significativa riduzione degli apporti idrici superficiali
nella palude.

            Si deve tener conto che nell’ambito di Rete Natura 2000,
finalizzata a stabilire priorità di tutela del patrimonio ecologico europeo,
è stata designata la Zona a Protezione Speciale “Torre Flavia” (ZPS,
IT6030020), in relazione alla Direttiva Uccelli 79/409/CEE, per la
conservazione di specie ornitiche migratorie e stanziali legate alle zone
umide e anche della flora residuale e dell’erpetofauna acquatica; i
fondali antistanti la palude rappresentano invece il Sito di Importanza
Comunitaria (SIC, IT6000009) “Secche di Torre Flavia”, per la presenza
di praterie a Posidonia oceanica (habitat prioritario).                    9
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Perché tutelare una zona umida
Il concetto di zona umida, oggi comunemente accettato, è stato definito
in una conferenza internazionale tenutasi nel 1971 a Ramsar, e che dava
la seguente definizione: ai sensi della presente Convenzione si
intendono per zone umide «le paludi e gli acquitrini, le torbe oppure i
bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua
stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese
di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i
sei metri». In passato le zone umide erano considerate luoghi malsani,
portatrici di malaria e altre malattie. Paludi, stagni e acquitrini hanno
rappresentato per secoli nell’immaginario collettivo desolazione e
solitudine. In realtà non vi è nulla di più inesatto: chiunque abbia
vissuto direttamente a contatto con un ambiente umido, sa che in
queste zone di transizione la vita esplode in tutta la sua variabile
diversità. Le acque di transizione sono ambienti che costituiscono il
passaggio naturale tra terra e mare; per la loro posizione, al confine tra
questi due ambienti, sono considerati ecosistemi unici e molto
produttivi attorno ai quali gravitano numerose attività antropiche.
             Queste aree sono ambienti molto complessi da analizzare in
quanto vi sono numerosi fattori che concorrono a renderli molto
variabili; la morfologia di ogni singola area infatti viene influenzata dalle
variazioni annuali, stagionali ed anche giornaliere, sia climatiche
(umidità, piogge, temperatura, venti) che fisico-chimiche (salinità,
ossigeno, composizione ionica). Questi elementi a loro volta si
influenzano a vicenda, definendo particolari condizioni di eterogeneità
spaziale e temporale nelle stesse aree; si vengono così a creare
numerosi gradienti come quello di salinità con maggiore salinità verso
il mare e minore risalendo verso l'interno del bacino; la variazione è poi
più o meno accentuata a seconda della morfologia del bacino e della
presenza o meno di fiumi e sbocchi al mare.
             Le specie selezionate per le aree salmastre sono quelle
capaci di sopportare bene gli stress e sono sia caratteristiche esclusive
di questi ecosistemi sia popolazioni di specie appartenenti all'ambiente
marino o dulcacquicolo che hanno sviluppato adattamenti particolari a
queste condizioni.
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Andiamo alla scoperta della palude!
La palude si estende tra i territori di Cerveteri e Ladispoli su una superficie di
43 ettari, è una zona umida di grande importanza per la tutela dell'avifauna
migratoria.
                  La morfologia dell’area è di tipo pianeggiante,
condizionata dall’azione del vulcanismo pleistocenico e dalle attività del
fiume Tevere; caratteristiche della Palude sono una serie di piccole
depressioni al di sopra del livello del mare che si allagano periodicamente.

L’esistenza della Palude è dovuta non soltanto al ristagno delle acque
superficiali, ma anche alla presenza di una falda in pressione a circa 2,20
metri di profondità nelle sabbie sottostanti alle argille palustri a loro volta
sottostanti ad un sottile strato di suolo; il ristagno è causato dallo
sbarramento del deflusso dell’acqua verso il mare da parte dei terreni dunali.
Soltanto durante i periodi invernali di maggiore piovosità la falda idrica
supera il livello del mare.

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La presenza della falda idrica è confermata dall’esistenza di pozzi diffusi
nell’entroterra attualmente quasi del tutto inutilizzati.

La Palude ospita ecosistemi necessari per la sopravvivenza di molte specie
animali e vegetali minacciate dall’incremento delle pressioni antropiche lungo la
fascia costiera. Tra queste, il sito ospita numerose specie di avifauna
migratrice          come            quelle            dell’airone,        dell’alzavola,
dell’anatra, del cigno, del fenicottero, del gabbiano, del mignattaio, del limicolo,
che utilizzano tali ambienti paludosi, in cui il terreno argilloso e limoso è
particolarmente ricco di uno spesso substrato organico dovuto ai processi di
decomposizione delle essenze vegetali ivi presenti. Per quanto riguarda
i mammiferi sono presenti poche specie per le caratteristiche ambientali e la
posizione geografica, tra cui il riccio europeo, il mustiolo, la crocidura minore, la
talpa romana, il pipistrello albolimbato, l’arvicola di Savi, il topo domestico, il ratto
nero e quello delle chiaviche, l’istrice, la nutria, la volpe comune, la donnola e la
faina.

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Alcuni abitanti della palude

                                Mustiolo
                                Martin pescatore
Martinpescatore
Martin pescatore

Riccio europep                 Arvicola

                                 Donnola Selvatica
  Istrice

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La fauna “minore” è stata impoverita da lunghi anni di incuria, in cui la Palude
era diventata sede di discariche di ogni tipo che avevano sostanzialmente
cancellato proprio quei micro-habitat indispensabili per la sopravvivenza di
rettili e anfibi, tassello fondamentale nella catena trofica di una palude.
Oggi che la situazione è migliorata, infatti è stata segnalata la presenza di
diversi anfibi e rettili.
               Tra i rettili si registra la presenza della Natrice dal collare (Natrix
natrix), facilmente osservabile mentre nuota attraverso i canali e gli specchi
d’acqua della palude. Serpente che allo stato maturo, soprattutto negli
esemplari femmina, raggiunge e supera il metro di lunghezza, si nutre di
anfibi, pesci, più raramente di piccoli mammiferi.
Più raro, ma segnalato, il Saettone (Elaphe longissima). Piuttosto comune,
anche per l’estrema adattabilità della specie anche in aree fortemente
antropizzate e soggette a disturbo, il Biacco (Coluber viridiflavus). Specie più
localizzata e rara, ma attestata nell’area della “Palude di Torre Flavia”, è la
Natrice tessellata (Natrix tessellata), legato agli ambienti umidi con a
particolarità di rimanere immerso anche per quindici minuti.

Nei canali della palude sono state individuate circa sette specie di pesci tra
cui la Rovella, le Gambusie, i Mugilidi, la Pseudorasbora e l’Anguilla.

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La Flora protetta

Percorrendo i sentieri del monumento naturale percepiamo la vegetazione
come un mosaico estremamente frammentato, apparentemente caotico e
discontinuo, di alte erbe, scirpi e giunchi, qua e là interrotto da pozze
d’acqua vegetate e canali bordati di canne e terminato bruscamente dalla
spiaggia, con le sue sporadiche presenze di vegetazione pioniera, e dal
mare. Da un’attenta osservazione la complessa copertura vegetale formata
da piccole tessere di fisionomia e struttura differente rivela la sua ricchezza.
 nel loro insieme infatti i piccoli e disturbati frammenti costituiscono un
catalogo di residui di antiche e più vaste formazioni vegetali e conservano
la potenzialità e la propagazione e ricolonizzazione del territorio circostante
da parte delle specie caratteristiche delle comunità vegetali tipiche degli
ambienti litoranei sabbiosi, delle paludi salmastre e delle praterie del Lazio
dal punto di vista della conservazione della biodiversità vegetale l’area è
quindi estremamente importante considerando che l’ambiente costiero del
Lazio, un tempo costituito da un sistema di dune, stagni salmastri, paludi, è
stato drasticamente alterato da regimazione delle acque, captazioni,
bonifiche, edificazione della costa, servizi legati alla           balneazione,
accumulo di rifiuti e inquinamento; e che gli elementi residui dell’ambiente
naturale originario sono ormai rari, quasi scomparsi non solo dal territorio
ma perfino dall’immaginario delle persone, e persistono soltanto grazie al
rispetto della normativa di protezione e ad azioni di tutela e conservazione
attiva.                                                                        15
La flora del Monumento naturale “Palude di Torre Flavia”,
nonostante le profonde alterazioni dell’ambiente e il continuo
effetto negativo di numerosi fattori di disturbo, è sorprendente
per varietà e qualità. Dalle ultime bibliografie sono state rilevate
136 specie vegetali: fra queste 9 sono protette e/o di alto
interesse conservazionistico numerose altre sono descrittori
tipici di Habitat di interesse comunitario ai sensi della Direttiva
92/43/CEE o caratteristiche di comunità esclusive della
vegetazione costiera.

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Seguiamo il canneto!

Il canneto (Phragmites australis) delimita il nostro percorso e ci accompagna
per quasi tutto il cammino. Caratteristico di tutti gli ambienti paludosi è una
pianta perenne che presenta fusti duri e flessibili, nodosi, non ramificati, alti
fino a 3-4 metri. I fusti sono ancorati al fondo tramite radici e fusti sotterranei
che formano un reticolo nel fango del fondale. Le foglie sono di colore grigio-
verde, lanceolate e appuntite, con margine tagliente; sono larghe fino a 5 cm
e lunghe fino a 30 cm; circondano il fusto con una lunga guaina. Mentre i fusti
persistono per tutto l’inverno, le foglie sono caduche. I fiori sono disposti in
pannocchie erette o leggermente pendenti, alte fino a 40 cm, di colore violetto
o bruno, costituite a loro volta da spighette di 3-6 fiori ciascuna. Fiorisce da
luglio a settembre. I frutti maturano verso gennaio e sono piuttosto rari.

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.... il Giuncheto!....

Il giunco predilige terreni acidi e bagnati. Questa pianta ama essere esposta in
zona ricche di sole e necessita anche di qualche ora di sole diretto.
                  Il giunco presenza rizomi di tipo strisciante, fusti di colore
verde, di forma cilindrica ed eretti. Le foglie possono essere lineari oppure
cilindriche, sono poste alla base del fusto; i fiori sono di piccole dimensioni e si
sviluppano in infiorescenze a pannocchia da maggio ad ottobre. I semi
del giunco venendo a contatto con l’acqua assumono una consistenza
appiccicosa e, attaccandosi alle zampe degli uccelli, fanno sì che essi li
diffondano.

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… E finalmente sulle dune e sull’arenile
                …

La tipica vegetazione mediterranea che risente della mano dell’uomo, o
forse è meglio dire del piede dell’uomo, a ridosso della spiaggia è quella
più disturbata dall’attività antropica. La flora è costituita principalmente da
una vegetazione psammofila come il ravastrello marittimo e l’euphorbia
delle spiagge su sabbie incoerenti, la gramigna delle spiagge su dune
embrionali mobili e piccole presenze di camomilla marittima e silene
colorata in prossimità dell’area salmastra; da una vegetazione alo-igrofila
lungo le depressioni interdunali puntiformi come lo scirpo romano e l’astro
annuale e lungo le depressioni salmastre come la salicornia radicante e
quella europea e la suaeda marittima.
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Ma scopriamo chi si nasconde tra la
                 vegetazione!
Grazie anche all’attività di mitigazione del calpestìo promosse dall’Ente gestore e
finalizzate alla tutela delle dune, il settore litorale dell’area protetta Monumento
naturale Palude di Torre Flavia è stato scelto come sito di nidificazione da parte di
due specie di uccelli, il Fratino (Charadrius alexandrinus) e il Corriere
piccolo (Charadrius dubius), estremamente localizzate e in declino numerico nel
nostro Paese (una di esse, il Fratino è inserita in All. 1, Dir. 79/409/CEE e s.m.i.
147/2009/CE). Tali specie sono caratterizzate da un’ecologia e comportamento
estremamente peculiari: esse, infatti, costruiscono il nido direttamente a terra, sulla
sabbia, nel periodo compreso tra fine aprile e giugno quando l’afflusso di fruitori
sulle spiagge è particolarmente elevato. Proprio per mitigare gli impatti sui nidi di
queste specie di grande interesse ecologico e conservazionistico, la Città
metropolitana di Roma Capitale ha, da alcuni anni, avviato alcune iniziative per una
loro tutela, con la collaborazione delle scuole primarie e secondarie di Cerveteri e
Ladispoli che hanno provveduto a realizzare pannelli informativi e strutture a
delimitazione delle dune, coordinati dal referente dell’area protetta e con il supporto
degli Operatori Specializzati Ambiente.

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Il corriere piccolo (Charadrius dubius)e
    il Fratino (Charadrius alexandrinus)

Nel 2017 sono stati sottoposti a sorveglianza due nidi di Fratino (uno in aprile-
maggio che ha portato alla schiusa 3 pulli di cui 2 involati e uno in giugno-luglio
che ha portato alla schiusa 2 pulli ancora sotto osservazione) e uno di Corriere
piccolo (in luglio, nido con 4 pulli sotto osservazione), in tre siti differenti.

           Il monitoraggio delle aree delimitate (estensione, presenze
estranee) è stato anche supportato dall’uso di un drone-GIS (messo a
disposizione dall’Università de L’Aquila).
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Le altre specie
La fauna, invece, trova la sua massima espressione negli uccelli, che qui
trovano l’ambiente ideale sia per lo svernamento che per la sosta durante le
migrazioni.      L’area    è    particolarmente  apprezzata       dagli  amanti
del birdwatching. Negli stagni salmastri intorno alla torre si posa il cavaliere
d’Italia e numerosi altri uccelli che utilizzano la palude come sito di sosta
durante l’emigrazione: l’airone rosso e cenerino, la garzetta, il germano reale,
l’alzavola, il gheppio e altri.

                                   Fig. 1 strillozzo
                                   Fig.2 Fischione
                                   Fig. 3 folaga
                                   Fig. 4 Cappellaccia
                                   Fig. 5 Cavaliere d’Italia

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I FUNGHI: DECOMPOSITORI DELLA NATURA

GRAZIE AL PROGETTO ‘’AULA VERDE’’ GLI ALUNNI SI AVVICINANO ALLA NATURA

IL GIORNO 8 NOVEMBRE PRESSO LA NOSTRA SCUOLA ‘’C.MELONE’’, C’E’ STATO IL PRIMO
INCONTRO CON IL DOTTORE GIUSEPPE MOCCIA, ESPERTO MICOLOGO, VENUTO PER PARLARCI DEL
MONDO DEI FUNGHI.
L’INCONTRO FA PARTE DI UNA SERIE DI APPUNTAMENTI AI QUALI PARTECIPEREMO DURANTE IL
CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO RELATIVAMENTE AL PROGETTO ‘’AULA VERDE’’ ORGANIZZATO
DAL PROFESSOR SAMBUCINI.

CI E’ STATO SPIEGATO CHE I FUNGHI NON APPARTENGONO NE’ AL REGNO VEGETALE NE’ A
QUELLO ANIMALE MA FANNO PARTE DEL REGNO DEGLI EUCARIOTI; APPARTENGONO AD UN
ECOSISTEMA, CIOE’ AD UN INSIEME DI ESSERI VIVENTI COLLEGATI TRA LORO ATTRAVERSO UN
FLUSSO DI ENERGIA.

ABBIAMO APPRESO CHE ESISTONO VARIE TIPOLOGIE DI FUNGHI, COLTIVABILI E NON,
COMMESTIBILI E VELENOSI; DA ALCUNI DI ESSI SI RICAVANO ADDIRITTURA DELLE MEDICINE E
RECENTEMENTE E’STATO SCOPERTO CHE ALCUNI FUNGHI HANNO PROPRIETA’ ANTITUMORALI.

I FUNGHI COLLABORANO CON I BATTERI E ATTACCANO LA CHITINA AL SUOLO CHE E’ UNA
SOSTANZA DIFFICILE DA DIGERIRE. SOTTO IL CAPPELLO HANNO DELLE LAMELLE E LE LORO SPORE
VENGONO DIFFUSE DAL VENTO O DALL’ACQUA E, UNA VOLTA IN TERRA, SE TROVANO LE
CONDIZIONI IDEALI DI CALORE ED UMIDITA’, POTREBBERO FAR NASCERE NUOVI FUNGHI.

QUESTO PUO’ ACCADERE QUANDO LA SPORA GERMINA FORMANDO LE IFEE CHE A LORO VOLTA SI
UNISCONO AD ALTRE SPORE E FORMANO IL MICELIO, L’ORGANISMO FUNGINO CHE GENERA IL
FRUTTO, CIOE’ IL NUOVO FUNGO.

E’ STATO STRABILIANTE SAPERE CHE AL MONDO SI STIMANO CIRCA UN MILIONE DI SPECIE DI
FUNGHI DI CUI SOLO IL DIECI PER CENTO E’ STATO IDENTIFICATO DAGLI STUDIOSI. TRA DI ESSI
MOLTI SONO VELENOSI MA, NONOSTANTE CIO’,LE PERSONE CONTINUANO A MANGIARLI
STERILIZZANDOLI NELL’ACQUA.

L’ESPERTO CI HA SPIEGATO CHE LA SCIENZA CHE STUDIA I FUNGHI SI CHIAMA ‘’MICOLOGIA’’; E’
UNA SCIENZA IN CONTINUA EVOLUZIONE DATA LA PARTICOLARE COLLOCAZIONE DEI FUNGHI
STESSI COME ESSERI VIVENTI.

GRAZIE A QUESTA ESPERIENZA ABBIAMO CONOSCIUTO IL LORO ‘’MONDO’’ E SPERIAMO DI
CONTINUARE QUESTO TIPO DI LABORATORIO NELLA NATURA.

QUELLO CHE CI HA COLPITI DI PIU’ E’ STATO POTER OSSERVARE DA VICINO I FUNGHI, ANALIZZARLI
IN TUTTE LE LORO CARATTERISTICHE COME SE FOSSIMO ‘’PICCOLI MICOLOGI’’IN ESPLORAZIONE.
……POSSIAMO DIRE CHE LA NATURA E’ UN MERAVIGLIOSO MONDO DA ESPLORARE!
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GLI ALUNNI DELLA CLASSE IF , prof. ssa Donata Aurigemma, prof. Emil Sambucini.
LA MEDICINA
        SAPORITA
       Funghi porcini, funghi chiodini
     funghi galletti, sott’olio i funghetti.
      Quando li mangi in abbondanza
   son buoni al sugo e in ogni pietanza.
   Qualcuno ha il cappello di mille colori
   ma quando lo mangi son solo dolori!
Nell’ombra del bosco, se un albero muore,
si riempie di funghi e manda il suo odore.
  Non son solo buoni andando in cucina
     un fungo invisibile è la penicillina!
      Sì con le ferite arrivava la morte,
           ma grazie a quei funghi
           ora cambia la sorte…
Quindi è presto detto, che oggi il funghetto
            è un amico perfetto!

                  Giovanni Paolo Motzo 1F,
              prof. ssa Donata Aurigemma,
                       prof. Emil Sambucini.   24
I vostri lavori più belli sono esposti nelle scuole e
  nei corridoi della Città Metropolitana di Roma
                      Capitale

                                                    25
Purtroppo non tutti sono rispettosi
          dell’ambiente

                  I Pirati

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Ogni anno milioni di tonnellate di rifiuti vengono dispersi in natura,
particolarmente in mare ove si ritrovano, oltre a quelli direttamente scaricati,
anche quelli trasportati da fiumi e torrenti; una buona parte di questi rifiuti torna
poi con le mareggiate, sul litorale. Ciò avviene per effetto dei modelli di
produzione e consumo delle nostre società assai poco sostenibili, per le cattive
politiche di gestione dei rifiuti e per la mancanza di sensibilità della popolazione
su queste problematiche.
             Ma per fortuna ci vengono in aiuto i volontari “amici di Torre
Flavia” che più volte l’anno si incontrano per ripulire la palude dai rifiuti.

            Quest’anno anche un vastissimo incendio ha messo a repentaglio
la palude, ma per fortuna la sinergia tra forza della natura, l’impegno ancora
una volta dei volontari e il tempestivo intervento dei vigili del fuoco sono riusciti
a salvare la palude!

                                                                                 27
I Corsari

Uno dei nostri compiti è proprio quello di armonizzare i legami fra i vari
ecosistemi, armonizzando quanto più possibile questo legame con l’uomo, per
migliorare la qualità ambientale e ridurre i fattori di rischio. Un impegno portato
avanti grazie all'attività svolta presso le scuole del comprensorio, grazie ai
volontari «amici di Torre Flavia» che dedicano ore preziose per la palude di
Torre Flavia e grazie alle insegnanti che tengono alta la curiosità dei più
piccoli con progetti e laboratori per far conoscere loro i rischi naturali,
promuovere comportamenti corretti per la salvaguardia dell’ambiente in
generale e della palude in particolare.
E allora questa pagina la dedichiamo a tutti coloro che ogni giorno si
impegnano per valorizzare sempre di più la palude di Torre Flavia.

                                     Grazie per il Vs prezioso impegno!

                                                                               28
Torre Flavia su youtube

TORRE FLAVIA -BENE IN COMUNE (INTERVISTE AI SINDACI E A
GIANLUCA POETA CHE PARLA DELLA PLASTICA IN MARE)
•   https://www.youtu be.com/watch?v=kYPWKZ6ucOk
•   https://www.youtube.com/watch?v=lh2CggA9T9M
TORRE FLAVIA: PALUDE ASSEDIATA (FILMATO COMPLETO 35
MINUTI). narra della gestione e dei ritmi stagionali della palude.
•   https://www.youtube.com/watch?v=esJtRpDnO4Q
GRIDO DI ALLARME PER IMPATTO ESTIVO ALLA PALUDE:
•   https://www.youtube.com/watch?v=KJMS75p7kic
LIBERAZIONE CORRIERE GROSSO RIMASTO IMPIGLIATO A LEN ZE E
AMO ABBANDONATI:
•   https://www.youtube.com/watch?v=mnd8I1KMAJ0
INTERVISTA A SANDRO MANTOVANI C HE PARLA DELLA ATTI VITA'
DI PISCICOLTURA NELLA PALUDE
•   https://www.youtube.com/watch?v=FCe7bq1VwBU
BELLISSIMO FILMATO DI FRATINO REALIZZATO DA FRANCESCO
PETRETTI SULLA SPIAGGIA DI TORRE FLAVIA. PER STUDENTI
ANCHE DELLE PRIMARIE.
•   https://www.youtube.com/watch?v=kjwbpBh8Qkc.
FRATINO IN ALIM ENTAZIONE ALLA FOCE DI UN FOSSO ANTISTANTE
LA TORRE
•   https://www.youtube.com/watch?v=WNM2T0dy6j8&feature=youtu.be
DOCUMENTARIO DI EWA HERMANOWICZ CON BELLISSIME
IMMAGINI E INTERVISTA SULLA BIODIVERSITA'
•   https://vimeo.com/39011587
VOLO DRONE SULLA PALUDE
•   https://www.youtube.com/watch?v=0lw4hosw-AM
ALTRO VIDEO DRONE
•   https://www.youtube.com/watch?v=3WJZMes3kl0
VIDEO PROFESSIONALE CON IL DRONE
•   https://www.youtube.com/watch?v=BfnDDP4Br24
VIDEO PER BAMBINI
•   https://www.youtube.com/watch?v=iXyFwpBLyqU

                                                                29
CIAO, SIAMO FLAVIA E
                                    FLAVIO, AMICI DELLA
                                         NATURA.

                                    SEI IN UN POSTO
                                      PARTICOLARE!
    INFATTI, QUI ABITA IL           CHE NIDIFICA A TERRA SULLA
  FRATINO,UNA SPECIE MOLTO                   SABBIA !!!
            RARA

  SOLO POCHE COPPIE NIDIFICANO NEL LAZIO E QUALCUNA ANCHE DA
                       NOI, A TORRE FLAVIA
                             Tuttavia…
 LE UOVA E I PICCOLI APPENA NATI SONO ESPOSTI A MOLTI PERICOLI:

                                    OPPURE PREDATI DA ANIMALI!

 POSSONO ESSERE CALPESTATI

                                   E I GENITORI POSSONO ABBANDONARE
                                                 IL NIDO!

   NOI, DEL PARCO DI TORRE FLAVIA, ASSIEME A TANTI BAMBINI DI
                      LADISPOLI E CERVETERI,
ABBIAMO RECINTATO LE ZONE DOVE NIDIFICA IL FRATINO, COLLOCANDO30
         DEI CARTELLI CHE SEGNALANO LE ZONE CON I NIDI
CARO AMICO DI TORRE FLAVIA, TI CHIEDIAMO, PER CORTESIA:

           - DI NON SUPERARE LE DELIMITAZIONI E I CARTELLI
      -   DI AIUTARCI A CONTROLLARE CHI NON RISPETTA I CARTELLI
              - DI COMUNICARE A CHI VUOI QUESTO EVENTO

          SE VUOI ESSERE DEI NOSTRI E PARTECIPARE AL CAMPO, PUOI
                                        CONTATTARE:
         Corrado (cbattisti@inwind.it), Giancarlo (giancarlo.grillo@astwebnet.it),
                            Alessandra (ale.decesare@libero.it).
            Per ulteriori info: vai su AMICI DI TORRE FLAVIA/Facebook
         Il Monumento naturale ‘Palude di Torre Flavia’ è gestito dalla
   Città Metropolitana di Roma Capitale con sede in via Roma, 141, Ladispoli

                                         GRAZIE!
                                                                                     31
Gli adesivi delle mascotte di Torre Flavia da ritagliare e colorare

                                                                  32
Con il patrocinio
del Comune di Ladispoli

     Il GIORNALINO DEI RAGAZZI «L’Isola del Tesoro» è realizzato
         grazie alla collaborazione delle scuole di Cerveteri e di
                Ladispoli che hanno aderito al progetto.

        Hanno collaborato al primo numero de L’ISOLA DEL
                             TESORO:

                 Istituto comprensivo Corrado Melone, Ladispoli
                  (collaborazione alla redazione, poesie, disegni)
                      Istituto comprensivo Ilaria Alpi, Ladispoli
                            Istituto comprensivo Ladispoli 1
                            Istituto comprensivo Ladispoli 2
                            Istituto comprensivo Ladispoli 3
                        Istituto comprensivo Giovanni Paolo I
                 Istituto comprensivo Salvo D’Acquisto, Cerveteri

   INVIATE DISEGNI, TESTI, POESIE, LAVORI, DA POTER INSERIRE
   NEL PROSSIMO NUMERO ENTRO I PRIMI DI MARZO A:
                        Francesca Laurini
                  francescalaurini@gmail.com!

   Redazione: Francesca Laurini, Corrado Battisti, Emil Sambucini
                                                                     33
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