L'INSTALLAZIONE SONORA DI JANA WINDEREN SU COMMISSIONE DI AUDEMARS PIGUET PORTA I SUONI DALL'HABITAT UNICO DELLA VALLÉE DE JOUX AD ART BASEL 2019 ...

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L’INSTALLAZIONE SONORA DI
       JANA WINDEREN SU COMMISSIONE
      DI AUDEMARS PIGUET PORTA I SUONI
     DALL’HABITAT UNICO DELLA VALLÉE DE
      JOUX AD ART BASEL 2019 A BASILEA

  Jana Winderen si esibisce dal vivo all’HeK (House of Electronic Arts Basel). Per gentile concessione dell’artista e di
                                                  Audemars Piguet.

Le Brassus, 13 giugno 2019 – La Maison svizzera di Alta Orologeria Audemars Piguet ha celebrato la
presentazione di una nuova installazione site-specific dell’artista norvegese Jana Winderen ad Art
Basel 2019 a Basilea. Collocata nello stand di Audemars Piguet presso la Collectors Lounge di Art
Basel, l’opera d’arte immersiva trasporta il visitatore in un viaggio acustico attraverso la Vallée de
Joux, dove da 144 anni affondano le radici della Manifattura. Per l’occasione, martedì 11 giugno Jana
Winderen si è anche esibita in una performance dal vivo organizzata in collaborazione con l’HeK
(House of Electronic Arts Basel).

La sua opera, intitolata Du Petit Risoud aux profondeurs du Lac de Joux, è un collage sinfonico di strati
interconnessi che esplora ciò che lei definisce la “disarmonia” tra l’udibile e il visibile, racchiudendo i suoni
nativi della Vallée de Joux – dal lento crescere degli abeti rossi trecentenari del bosco di Risoud, celebri per
le eccellenti proprietà di trasmissione dei suoni, a una pletora di mammiferi, uccelli, pesci, insetti e piante. Non
manca l’inevitabile suono dell’attività umana a sottolineare la fragilità dell’ambiente nonché il ruolo svolto dal
genere umano nel suo progressivo degrado. Riferendosi al ruolo indagatore di Jana Winderen, Daniela Zyman,
curatrice responsabile di TBA21, Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, chiede: “Come ascoltare o non
ascoltare i suoni delle autostrade, del traffico aereo nel cielo, della frenesia urbana e dell’agglomerazione
umana che si riversano su ciò che i nostri occhi percepiscono come paesaggi inviolati?”
La composizione di Winderen nasce da due visite approfondite alla regione lacustre della Vallée de Joux, che
ricorda all’artista la sua natia Norvegia, dove ancora oggi vive e lavora. Dalle prime ore del giorno fino a dopo
il crepuscolo Jana Winderen si è avventurata nel remoto paesaggio svizzero per catturare i suoni del magico
habitat della Vallée e per metterli in relazione con la famiglia di Audemars Piguet. Per amplificare questi suoni
l’artista ha utilizzato idrofoni, un rilevatore di ultrasuoni e altri strumenti altamente sensibili, capaci far vivere ai
visitatori una nuova dimensione dell’ambiente che conoscono.

Du Petit Risoud aux profondeurs du Lac de Joux permette di vivere tre esperienze d’ascolto distinte, creando
una percezione di ampia portata ma al tempo stesso intima della regione che ha dato i natali ad Audemars
Piguet. Inizialmente il visitatore sperimenta l’opera attraverso gli altoparlanti distribuiti nella Lounge, poi viene
invitato ad ascoltare con attenzione la complessità della composizione di Winderen con le cuffie, nell’intimità
della “escape lounge” progettata da Fernando Mastrangelo. Le sonorità ambientali create dai visitatori e dai
passanti conversano con le due composizioni registrate, invitando a riflettere sull’impatto che le attività umane
hanno avuto sui suoni dell’ambiente. In questo modo l’opera suggerisce diversi modi originali di vedere,
ascoltare e interagire con ciò che ci circonda, stimolando nel contempo la sensibilità ecologica.

Come spiega Jana Winderen: “È importante che sia io stessa a registrare questi suoni, in modo da portare
con me la fisicità del luogo in cui hanno avuto origine: la temperatura, gli animali che vedo, le persone del
posto che incontro. Ogni volta che li ascolto prendono forma i ricordi, che intessono nella mia mente una
narrazione più ampia. Il pubblico non sentirà ciò che sento io, ma ciascuno svilupperà le proprie associazioni
a questi suoni, e a me piace il fatto che essi siano aperti a tante cose.”

La performance a complemento dell’installazione di Winderen ha avuto luogo nel Veranstaltungsraum, il nuovo
auditorium all’avanguardia dell’HeK, che offre agli artisti internazionali uno straordinario sistema acustico per
i loro lavori, contribuendo nel contempo a ridefinire il panorama musicale attuale. Spezzando la gerarchia tra
artista e spettatore, compositore e ascoltatore, la Winderen si è collocata al centro della folla esibendosi per
250 visitatori, che hanno potuto sperimentare la complessità dei suoni degli ecosistemi centrali della Vallée de
Joux.

La composizione sonora site-specific di Winderen per Audemars Piguet verrà ripetuta ad Art Basel 2019 a
Miami Beach.

“To break the rules, you must first master them.”

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Immagini disponibili a questo indirizzo: https://audemarspiguet.picturepark.com/Go/XKjGjMfK

Il video è disponibile qui: https://youtu.be/ep7G3ByIhVs
Informazioni per l’editoria

Jana Winderen
L’artista del suono norvegese Jana Winderen guida il pubblico nel cuore della natura, in un viaggio sensoriale totalizzante.
Amplificando i suoni naturali più fievoli e inafferrabili, risveglia emozioni e stimola l’interesse verso la complessità del
mondo, nell’intento di sensibilizzare le coscienze al rispetto dell’ambiente.

Dopo gli studi di matematica, chimica ed ecologia ittica all’Università di Oslo, Winderen ha intrapreso la formazione artistica
al Goldsmiths dell’Università di Londra. Nel 1992 ha messo il suono al centro della sua arte e da allora ha viaggiato in
lungo e in largo, tra Europa, Asia e continente americano, per registrare le atmosfere di ambienti e contesti difficili da
raggiungere e da “ascoltare” per l’orecchio umano.

Da 14 anni Winderen si serve di sofisticati idrofoni, microfoni e rilevatori di ultrasuoni ad alta precisione per cogliere suoni
inafferrabili, come quelli che pesci, crostacei e mammiferi emettono sott’acqua, o i fasci di ultrasuoni in ambienti come il
mare, i fiumi e i laghi o in altri ambienti inaccessibili all’orecchio umano. Dal materiale registrato ricava collage che propone
al pubblico in installazioni multicanale, concerti dal vivo e colonne sonore per film e spettacoli di danza. I suoi lavori sono
disponibili su vinile, cd, cassetta e in formato digitale.

Winderen ha portato la sua arte sonora sui principali palcoscenici del mondo. Di recente ha presentato in Cina la
composizione Listening with Carp, in occasione della mostra Now is the Time – Wuzhen International Art Exhibition, e ha
partecipato alla Biennale d’arte internazionale thailandese a Krabi (2018-2019) con l’opera Through the Bones.

Nel 2018 la sua installazione sonora multicanale Bára, commissionata dalla TBA21 Academy, è stata proposta nell’ambito
della mostra Oceans: Imagining a Tidalectic Worldview, tenutasi al museo di arte moderna di Dubrovnik, e al Le Fresnoy:
Studio national des arts contemporains. Nel 2017 l’opera era stata presentata a Vienna, nell’ambito del Tidalectics,
Augarten. Tra gli altri lavori recenti figurano Raft of Ice, installazione sonora interattiva in mostra permanente presso
l’Ambasciata degli Stati Uniti a Oslo (2018); Spring Bloom in the Marginal Ice Zone: From the Barents Sea to Lake Ontario,
per il WIND AIR LAND SEA (Toronto, 2018); Rats – Secret Soundscapes of the City, commissionata dal Munch Museum
on the Move/NyMusikk (Oslo, 2017); Transmission, commissionata dalla V-A-C foundation per Geometry of Now, (Mosca,
2017), e Spring Bloom in the Marginal Ice Zone, opera commissionata per il Sonic Acts Festival (2017). Dal 6 giugno 2019
la Kunstnernes Hus di Oslo dedica alla ricerca di Winderen un’importante mostra monografica.

Nel 2011 le è stato conferito il premio Golden Nica del Prix Ars Electronica for Digital Musics & Sound Art. Winderen
pubblica con l’etichetta londinese Touch, che tra i suoi artisti annovera, tra gli altri, Oren Ambarchi, Fennesz, Phill Niblock
e Hildur Gudnadottir. www.janawinderen.com

Fernando Mastrangelo
Fernando Mastrangelo è un artista contemporaneo di Brooklyn specializzato in scultura, arredamento, architettura e interior
design. Ispirato a paesaggi, persone e politica, il suo lavoro scultoreo sperimenta con forme, materiali e contenuti per
creare un universo in cui la natura, le consistenze e la condizione umana sono stratificate e interconnesse. Concependo il
suo lavoro come un “reperto del nostro tempo”, Mastrangelo ripropone materiali granulari naturali come sabbia, sale e
silice, spesso affrontando tematiche ecologiche. La forma di ogni opera è influenzata dal materiale utilizzato e dalle sue
origini geografiche.

Mastrangelo ha conseguito una laurea in Fine Arts (Belle Arti) al Cornish College of the Arts di Seattle nel 2002 e ha
completato un Master of Fine Arts in scultura nel 2004 presso la Virginia Commonwealth University di Richmond. Dopo gli
studi Mastrangelo ha lavorato in collaborazione con Matthew Barney per poi lanciare il suo studio di design, ora noto come
FM/S. Situato a Brooklyn, lo studio è cresciuto negli anni con sperimentazioni in campi quali pittura, scultura, arredamento,
architettura e interni, e presenta oggi una serie di mezzi e materiali espressivi e collezioni.

Le sue opere collettive e personali sono state esposte in numerose fiere d’arte e luoghi d’esposizione tra cui la Collective
Design Fair, la NYCxDesign, la Sight Unseen Office, il Salone del Mobile di Milano, Art Genève in Svizzera, Art Basel a
Miami Beach, il Brooklyn Museum, la Mendes Wood Gallery, la Galleria Mike Weiss, il Museo di Neuberger e la Galleria
Rossana Orlandi di Milano.

Nel 2017, pensando già alla prossima generazione di artisti, Mastrangelo ha fondato un’organizzazione no-profit, In Good
Company, che attraverso una mostra collettiva annuale rende omaggio allo spirito di creatività fornendo una piattaforma
per artisti e designer emergenti affinché possano esporre il proprio lavoro senza restrizioni commerciali o creative. La terza
mostra collettiva si terrà a Brooklyn a settembre 2019. www.fernandomastrangelo.com
Audemars Piguet
Audemars Piguet è la più antica manifattura orologiera a essere tuttora guidata dalle famiglie fondatrici (Audemars e
Piguet). Dalla sua fondazione nel 1875 a oggi, la Maison ha scritto alcune delle pagine più importanti della storia dell’Alta
Orologeria, distinguendosi altresì per alcuni primati mondiali. Nella Vallée de Joux, cuore del Giura svizzero, tra i numerosi
capolavori creati in edizione limitata che incarnano la perfezione orologiera della Maison figurano modelli sportivi dalle
linee decise, classici segnatempo della tradizione, superbi orologi gioiello da donna, nonché creazioni uniche nel loro
genere. www.audemarspiguet.com

Audemars Piguet e l’arte
Nell’intento di perseguire l’artigianalità, la creatività e l’innovazione, nel 2013 l’azienda ha avviato una collaborazione con
Art Basel per sostenere le più importanti mostre di arte contemporanea a Hong Kong, Basilea e Miami Beach. Da allora
Audemars Piguet presenta opere d’arte e Lounge concept innovativi a tutte e tre le esposizioni di Art Basel, invitando gli
artisti a interpretare in modo creativo la storia e le origini dell’azienda.

Le innovative Lounge di Audemars Piguet
Per la Lounge inaugurale di Art Basel di Audemars Piguet, il designer francese Sébastien Leon Agneessens ha creato
Between Now and Then, un ambiente che ha introdotto i visitatori al luogo di origine di Audemars Piguet, Le Brassus. Il
Lounge concept 2014 di Mathieu Lehanneur, Mineral Lab, ha esplorato i temi della tecnologia in opposizione alla natura.
Iniziati nel 2016, i Lounge design dinamici e immersivi di Sebastian Errazuriz hanno fatto da complemento alla
presentazione di Audemars Piguet in ogni esposizione Art Basel. La trilogia dei Lounge concept è stata ispirata da tre
materiali naturali originari della Vallée de Joux - ghiaccio (Ice Cycle, 2016), legno (Second Nature, 2017) e minerale
(Foundations, 2018).

Progetti Origins
Sin dalla costituzione della partnership nel 2013, in tutte e tre le mostre di Art Basel Audemars Piguet ha sviluppato e
presentato nella propria Lounge svariate collaborazioni con artisti e designer. Le opere esposte e gli spazi in cui sono
presentate rappresentano una riflessione sulle profonde radici storiche di Audemars Piguet, i suoi legami con la natura e il
suo impegno per la creatività, l’innovazione e l’indipendenza. Audemars Piguet commissiona progetti Origins annuali, nei
quali diversi artisti creano opere che propongono la loro interpretazione altamente personale delle origini culturali e
geografiche dell’azienda. Questi progetti testimoniano il fertile dialogo tra due aree diverse dell’azione creativa – arte
contemporanea e Alta Orologeria – e sono emblematici dei valori profondi dell’azienda.

Audemars Piguet ha dapprima commissionato le opere fotografiche del fotografo britannico Dan Holdsworth nel 2012. Nel
2014, per Art Basel a Hong Kong Audemars Piguet ha presentato un nuovo filmato panoramico, Measure, creato dal
videoartista austriaco Kurt Hentschläger. Nel 2015 l’azienda ha presentato un’opera dell’artista di Ginevra Alexandre Joly
intitolata Wild Constellations, costituita da un’eco-parete rivestita di muschio vivente in cui era integrata un’installazione
sonora. Nel 2016 ha ospitato una mostra intitolata To Break the Rules, You Must First Master Them, installata all’interno
del Yuz Museum of Contemporary Art di Shanghai, per la quale il designer francese Mathieu Lehanneur ha creato uno
spazio temporaneo che esplorava la ricca storia del brand. La mostra, in cui erano esposti oltre 200 orologi, era completata
da un’originale video-opera intitolata Circadian Rhythm dell’artista cinese Cheng Ran. Successivamente l’esposizione è
stata allestita nella Lounge di Audemars Piguet ad Art Basel Miami Beach nel 2017. Ad Art Basel 2018 la Lounge ha
ospitato Remains: Vallée de Joux, una serie di stampe ad altissima risoluzione dell’artista audiovisivo italiano Davide
Quayola, che ha scelto di interpretare in questo modo le origini di Audemars Piguet. Per Art Basel Miami Beach 2018
Quayola ha anche presentato Promenade, un film che esplora la logica e l’estetica dei sistemi di visione computerizzata
dei veicoli autonomi mentre un drone vola attraverso le foreste isolate della Vallée de Joux.

La Commissione artistica di Audemars Piguet
Al centro di questo impegno con l’arte risiede la Commissione artistica di Audemars Piguet. Introdotta a maggio 2014, la
Commissione trae ispirazione dall’abilità artigiana e dall’eccellenza tecnica proprie dell’eredità orologiera di Audemars
Piguet. Per ciascuna commissione viene selezionato un duo formato da artista e curatore per esplorare i concetti di
complessità e precisione attraverso la prassi creativa contemporanea, la meccanica complessa, la tecnologia e la scienza.
Invitando gli artisti ad allargare i confini del virtuosismo tecnico e dell’ingegno scientifico, la Commissione artistica esplora
il legame fra le tradizioni dell’alta orologeria e l’arte. Ai destinatari viene data carta bianca per realizzare il loro progetto.
Audemars Piguet finanzia interamente le commissioni e mette a loro disposizione le competenze specializzate necessarie.

La prima Commissione, svelata ad Art Basel 2015, è stata creata dall’artista e compositore svizzero Robin Meier e curata
da Marc-Olivier Wahler. Con l’opera Synchronicity l’autore esplorava le regole matematiche sottostanti all’auto-
organizzazione tra componenti apparentemente privi di correlazione: lucciole, computer, grilli, suoni e pendoli
elettromagnetici. Nel 2016 Ruijun Shen ha curato l’opera Reconstruction of the Universe dell’artista cinese Sun Xun, una
grande installazione in bambù con un film in 3D costituita da decine di migliaia di blocchi di legno intagliati a mano, svelata
ad Art Basel a Miami Beach. L’anno successivo, per la terza Commissione artistica è stato scelto Lars Jan, artista
multidisciplinare di Los Angeles. La sua grande installazione Slow-Moving Luminaries, curata da Kathleen Forde e
anch’essa presentata sul lungo oceano in occasione di Art Basel Miami Beach 2017, esplorava i temi delle oscillazioni, tra
cui quelle del tempo, della memoria e del clima in mutamento.
Ad Art Basel 2018 a Basilea i Semiconductor (Ruth Jarman e Joe Gerhardt) hanno presentato HALO, curato da Mónica
Bello in collaborazione con il CERN. Formata da un grande cilindro, quest’opera era illuminata e avvolta nei suoni prodotti
dai dati provenienti da esperimenti di collisioni tra particelle in corso al CERN.

Progetti speciali
Oltre alla Commissione artistica, Audemars Piguet collabora con artisti contemporanei presso fiere Art Basel selezionate
per creare progetti speciali su larga scala. Nel 2013 Audemars Piguet ha collaborato con la Galerie Perrotin a Curiosity,
un’installazione pop-up della coppia di artisti francesi Kolkoz presentata a Miami Beach. Nel 2014, per Art Basel Miami
Beach l’azienda ha presentato, in collaborazione con il Peabody Essex Museum, l’opera di Theo Jansen Strandbeests,
una serie di sculture cinetiche dalle forme di giganteschi insetti che sfruttavano l’energia del vento per camminare da sole
sul lungo oceano. Ad Art Basel Miami Beach 2018, Audemars Piguet ha celebrato la presentazione di Albedo,
l’installazione sostenibile e site-specific dell’artista di Berlino Tomás Saraceno per Aerocene. Nel 2019 l’azienda collabora
con il compositore di musica elettronica e artista visivo Ryoji Ikeda a una trilogia audiovisiva intitolata data-verse, che ritrae
con immagini e suoni le varie dimensioni dell’universo. Presentata alla 58 a edizione della Biennale di Venezia, curata da
Ralph Rugoff e intitolata May You Live in Interesting Times, la prima variazione di data-verse è esposta all’Arsenale ed è
aperta al pubblico dall’11 maggio al 24 novembre 2019. La collaborazione tra Ikeda e Audemars Piguet continuerà per
tutto il 2020.

Art Basel
Fondata nel 1970 da un gruppo di galleristi di Basilea, oggi Art Basel rappresenta un palcoscenico mondiale per le grandi
mostre di arte moderna e contemporanea e ha sede a Basilea, Miami Beach e Hong Kong. Definita dalla città e dalla
regione che la ospita, ogni mostra è unica, sia nelle gallerie che vi partecipano sia nelle opere d’arte presentate così come
nei contenuti della programmazione parallela realizzata in collaborazione con istituzioni locali per ciascuna edizione.
L’impegno di Art Basel si è esteso al di là delle esposizioni artistiche, attraverso numerose nuove iniziative come Art Basel
Cities, che collabora con alcune città partner allo sviluppo di programmi specifici per ciascuna città. Per ulteriori
informazioni, visita il sito www.artbasel.com
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