L'era digitale: rischi e potenzialità dell'interrelazione Che fare? - Patrizia Fistesmaire, Dirigente Psicologa e Responsabile U.F. Consultoriale ...
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L’era digitale: rischi e potenzialità dell’interrelazione Che fare? Patrizia Fistesmaire, Dirigente Psicologa e Responsabile U.F. Consultoriale Piana di Lucca
Alcune domande “A che età posso dare a Sofia lo smartphone?” “Come possiamo evitare che Giulia cada trappola del sexting?” “Quanto tempo può trascorrere Marco alla Play station?” “Come faccio a spiegare a Marta che tutto quello che “Per Luca è bene viene pubblicato su Internet rimane indelebile è o è male usare riconoscibile come un’impronta digitale?” il tablet?” “E’ giusto non dargli la possibilità di accedere alla rete?”
Cavalcare con consapevolezza l’Onda net che ha travolto i genitori La navigazione nel mondo digitale ha trasformato in modo sostanziale il nostro modo di essere genitori Per essere ‘Genitori sufficientemente buoni’ (Winnicot D.) nell’era digitale abbiamo il compito primario di resettare vecchie strategie comunicative, affettive e relazionali per aggiornarle e perfezionare nell’incontro con la poliedrica realtà del multischermo Tale realtà segue regole e codici propri che devono essere attentamente osservati e conosciuti prima di poter attivare una gestione consapevole e responsabile della stessa
Onda net Siamo ad un punto cruciale e di svolta della rivoluzione digitale o tsunami virtuale (Volpi 2014) Dagli anni ‘90 siamo stati investiti dall’Onda net ma oggi siamo ad una sorta di passaggio di testimone Genitori dei nuovi Technological Babies, Digitods o Screentods La forza travolgente dell’onda net ha subito un’impennata inattesa con l’invenzione dell’iPhone (2007) che ha modificato il flusso di direzione, dando avvio ad un vero “cambiamento mentale” (Greenfield 2016)
Ma…esistono norme educative precise? In realtà, non esistono solo regole di comportamento, norme di condotta, criteri di valutazione che la famiglia possa seguire per garantire ai figli un’adeguata e responsabile immersione nel world wide web Possiamo solo pensare a regole educative che seguano le traiettorie educative Si allegano: -Manuale di sopravvivenza per famiglie in rete. Ass.Centro Elis, Giugno 2012 -Il decalogo per navigare sicuri. Polizia Postale, Moige, Il Filtro, Norton
Parental control? 61% dei genitori di ragazzi fra i 13 e 17 anni controlla la cronologia, sia il profilo dei social network, il 48% guarda i messaggi inviati e le chiamate, il 39% usa il parental control per monitorare le attività online, il 16% utilizza la localizzazione del dispositivo Il 48% conosce la password dell’account mail, il 43% dello smartphone, 35% dei social network. Fonte: ricerca “Parents, Teens and Digital Monitoring” 2016 del Pew Research Center
Parental control? A questo controllo indiretto corrisponde paradossalmente un crollo della comunicazione diretta: Il 94% dei genitori riporta di non aver mai discusso con i propri figli riguardo al materiale da condividere online, il 95% non ha mai consigliato contenuti da visionare, il 95% non ha mai espresso la propria opinione su un utilizzo appropriato dei media, il 92% non si è mai espresso in un’analisi critica del comportamento online degli altri Fonte: ricerca “Parents, Teens and Digital Monitoring” 2016 del Pew Research Center
Parental control o istruzioni digitali? Permetteremmo ai nostri figli di andare da soli in bicicletta o guidare la macchina senza averlo insegnato ed essere sicuri che sappiano pedalare o guidare con giudizio e attenzione? Permetteremmo ai nostri figli di entrare in mare aperto senza prima aver verificato che sappiano nuotare?
Parental control o istruzioni digitali? No! Poichè La consapevolezza è meglio del controllo!
Parental control? Il garante della corretta esplorazione mediatica non sono i filtri di ricerca e i blocchi dei siti Bensì lo sguardo dei genitori
La pericolosa inversione dei ruoli Il mondo degli adulti, dapprima ammaliato dal fascino della tecnologia è occupato ad apprendere la webnavigazione sembra essersi reso conto tardivamente dell’effetto boomerang di questo progredire mostrando toni di paura, pessimismo, allarmismo o di eccessivo laissez-faire, che può sfociare nel rischio di abdicazione dal ruolo genitoriale a seguito della constatazione della maggiore competenza tecnologica dei figli L’autorità secolare dei genitori (dell’insegnante, dell’adulto in generale) viene minata dalla destrezza tecnologica dei bambini e degli adolescenti Mario (5 anni): “Papà, come si dice libro in inglese?” Papà: “Book.” Mario: “Aspetta papà, che controllo sull’iIPad” Letizia (10 anni): “Maestra, ieri ho controllato su Google è scoperto che la fotosintesi clorofilliana non avviene come ci ha spiegato ieri!”
La casa non è più sicura Le nostre abitazioni sono divenute permeabili alle sollecitazioni esterne (Livingstone e Bovill 2001) La casa, rifugio sicuro dei nostri figli, chiusi nella tranquillità ovattata della loro cameretta, rassicurazione storica di tanti genitori, ha assunto colori sfumati dopo l’avvento di Internet
Dal fisso al mobile Si altera la capacità dei genitori di proteggere la prole dai pericoli del mondo esterno, caratteristica biologica innata Chiusi nell’isolamento delle loro camere, i ragazzi oggi possono incontrare nuovi amici, vivere in mondi paralleli, fare acquisti, inviare foto, aprire e chiudersi come non mai all’altro. Fluire inarrestabile di novità e scoperte ma anche di potenziali rischi, nuovi e ancora non conosciuti
L’organizzazione cerebrale Esperienze avverse nei primi anni di vita possono alterare l’architettura del cervello, con effetti negativi duraturi in età adulta Una base insicura dell’attaccamento compromette la qualità e stabilità dell’edificio famigliare È il serve and return (il comportamento comunicativo si conformano alle aspettative dell’altro) che dà forma all’architettura cerebrale e le esperienze relazionali producono variazioni fisiologiche Ma grazie alla plasticità cerebrale non è mai troppo tardi per cambiare l’architettura cerebrale Lo sviluppo della corteccia prefrontale deputata all’inibizione dell’agire istintivo, automatico e inconsapevole si completa intorno ai 28 anni Come genitori digitali dobbiamo attivarci proprio nella fase di maggior utilizzo
I neuroni specchio Quando osserviamo qualcuno eseguire un atto diretto verso uno scopo i nostri neuroni si attivano allo stesso modo Immagini di violenza, criminalità, bullismo, denigrazione risuonano nei neuroni specchio
Digital footprint La chiusura all’interno di un nuovo confine famigliare blocca l’osservazione, anche giustamente discreta, dei genitori Il privato diventa pubblico, le famiglie escono dall’intimità dei pochi membri che le compongono e vivono un’espansione capillare Se prima il genitore poteva osservare direttamente i primi passi del figlio nel mondo esterno (telefonate che arrivavano a casa, richieste di invito di amici e fidanzati) ora il genitore si trova a spiare le tracce della sua impronta digitale I sistemi di social networking possono registrare attività di individui, con i dati che diventano un flusso vitale
La solitudine del multitasking generazionale Il fascino delle nuove tecnologie ha iniziato a depauperarsi quando molti studi hanno analizzato gli effetti sulle strutture cerebrali (Greenfield 2016) Fenomeni sociali e clinici nuovi: hikikomori, suicidi legati al cyberbullismo, il sexting hanno portato nuove preoccupazioni Comportamenti privi di punti di riferimento storico, di consigli pratici e valori trasmessi dal sapere della tradizione culturale delle generazioni precedenti
I genitori sono il primo screen L’apertura dei nostri figli ai dispositivi tecnologici passa sempre e comunque per e dall’ambiente famigliare Sono i genitori a presentare il mondo al bambino, qualunque esso sia, virtuale o reale La presentazione ufficiale non avviene regalando lo smartphone ma inizia molto prima indirettamente nella gestione quotidiana dello strumento tecnologico da parte degli adulti
I genitori sono il primo screen I genitori sono il primo specchio nel quale ogni bambino si identifica, forma e plasma la sua personalità Gli effetti della cattiva gestione del web arrivano dopo, nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, lo svincolo dai genitori, condizione fisiologica è necessaria, fa emergere con chiarezza la traiettoria evolutiva che il bambino ha intrapreso dalla nascita La patologia vera rispetto all’utilizzo del web è in relazione a carenze affettive e relazionali proprie della famiglia di origine (Caretti, Capraro e Schimmenti 2008)
Famiglie connesse Lo spartiacque tra nativi digitali e immigrati digitali si ha nell’importanza di un nucleo famigliare connesso e sintonizzato Che ingloba lo strumento tecnologico come un mero “mezzo d’esperienza condivisa affettivamente” che apre nuove prospettive di conoscenza, relazione, gioco e comunicazione Le istruzioni per l’utilizzo dei dispositivi digitali vengono stilate, apprese e dettate, nel clima affettivo condiviso all’interno del microcosmo famigliare
Famiglie connesse L’innovazione tecnologica non paralizza ma può essere trasformata in una nuova opportunità di resilienza genitoriale La velocità del progresso può trasformare i valori e i legami. L’impatto con il net può travolgere ma non distruggere, se la costruzione è fondata su una “base sicura”, affettivamente solida
Genitorialità digitale Occorre creare quindi le condizioni affinché i genitori disconnessi dall’effetto dirompente dello tsunami virtuale, da iniziali apprendisti e osservatori esterni delle dinamiche del web comincino a concentrarsi consapevolmente e responsabilmente sullo sviluppo di una “sana e partecipativa genitorialità digitale”
Riflessività digitale Deve essere accompagnata da un’alfabetizzazione digitale Genitori che esaltano la rete vs Genitori che demonizzano la rete È nel contatto diretto con l’altro che si sviluppa la personalità dell’individuo e da lì che bisogna partire per accompagnare con consapevolezza i figli nel mondo digitale Riprendere in mano la “genitorialità intuitiva”
Riflessività digitale Un IPad non potrà mai essere un sostituto genitoriale Nell’interconnessione e nell’espansione di uno spazio allargato si può correre il rischio di sviluppare forme d’attaccamento simil- affettive che poco hanno fare con la vicinanza fisica ed emotiva Conforta e rassicura il figlio nei momenti di stress Più i legami sono reali, più si è protetti nelle peregrinazioni virtuali Costruisce il kit degli strumenti affettivi necessari per districarsi con maggior adeguatezza in una realtà nuova che muta frequentemente a velocità sorprendenti
Famiglia connessa *È ben consapevole che il bambino non apprende le regole del gioco della vita sulle istruzioni per l’uso dei videogiochi o sui social network, bensì nel qui ed ora delle interazioni reali *È una base sicura digitale Ovvero l’estensione della sicurezza dell’attaccamento che rimane sempre ancorata alla realtà anche nell’incontro e nell’esplorazione tecnologicamente orientata *Accompagna all’apertura della porta nel cyberspazio, per iniziare l’esplorazione, sperimentare il nuovo mondo, con le diverse sfumature linguistiche e comunicative che ciò comporta e tornare alla base in caso di bisogno
Famiglia connessa Casa Connessione Screen education Esplorazione Pericolo web-media!to Ritorno
Famiglia connessa *Sostiene e rimarca la possibilità di tornare indietro per essere accolti e sostenuti un casi di pericolo *Fornisce il parental protection per non perdersi o rimanere intrappolati nella rete del web e agevola l’educazione alle emozioni e lo sviluppo dell’empatia *Attiva il serve e return, ovvero la co-costruzione dal bambino al genitore, la riflessione condivisa, la ricerca dei nessi di connessione *Utilizza i dispositivi tecnologici per comunicare (gruppo WA famigliare) per apprendere (visita principali musei GA) e per divertirsi (giocare insieme alla PlayStation)
Famiglia connessa *Rispetta la linea evolutiva
0-2…ancora troppo presto! Il bambino si sintonizza affettivamente con i genitori che lo comprendono e rispecchiano i suoi stati emotivi Sviluppo del Sè soggettivo, fondamentale per la capacità di mettersi nei panni dell’altro La digitalità è deleteria poiché il bambino non può ancora comprendere ‘il mondo che gli viene fornito in mano’ È importante escludere i dispositivi digitali dall’ambiente di crescita del bambino Limitare l’esposizione passiva ai dispositivi digitali. Favorire interazioni reali Giocare insieme al bambino in giochi che stimolino l’immaginazione Rimanere concentrati sull’interazione con lui senza distrazioni Leggere al bambino parole di carta e non di web
3-5 gli anni magici..per correre fuori Nel fiore degli “anni magici” i bambini hanno bisogno di correre all’aria aperta, di muoversi, di scaricare le loro energie e di iniziare la socializzazione Il contatto con gli altri bambini è fondamentale Giocando con i genitori il bambino impara ad essere l’attore della storia che crea Limitare l’uso dello screen Giocare insieme e stimolare immaginazione Leggere con confronti con libro di carta Portare bambino in spazi aperti per favorire le socializzazione e il movimento Scegliere giochi interattivi, non violenti e prosociali Giocare insieme con video games selezionati
6-10 la scolarizzazione Responsabilizzazione digitale allargata famiglia e scuola: corretta formazione e supervisione I bambini non hanno capacità di automonitorarsi nella gestione del tempo trascorso in rete, nè riguardo all’appropriatezza dei contenuti visionati Non c’è miglior sistema di protezione che quello della supervisione genitoriale Impostare ricerche insieme, verificarle, utilizzare Non lasciare il bambino solo ad utilizzare dispositivi digitali Seguire il bambino nelle prime ricerche su internet Spiegare al bambino le varie applicazioni dei dispositivi (gioco, ricerca, social network) Creare una rete di media education con la scuola Favorire la socializzazione del bambino offline Inserire gradualmente internet nelle attività quotidiane nella sua valenza utilitaristica
11-14 verso l’indipendenza Si naviga verso l’indipendenza digitale Dialettica tra libertà e controllo, elasticità e supervisione Introdurre gradualmente i ragazzi alla scoperta dei social network nell’ottica di insegnare le regole della gestione della privacy e l’accettazione delle richieste di amicizia Visionare e limitare il gioco online dei ragazzi Mantenere viva la comunicazione in famiglia Favorire la lettura condividendone l’interesse Vedere film insieme alla famiglia e orientarne la discussione Potenziare la rete di media education con la scuola creando lavori di gruppo online che si condividono nell’esperienza concreta in classe Favorire la socializzazione del ragazzi offline Orientare i ragazzi a individuare le loro passioni e alimentare il talento di ciascuno
15-18 l’autonomia L’autonomia digitale Agire da base sicura, da browser affettivo della corretta navigazione digitale Non dormire con lo smartphone vicino Fare attenzione alle foto e ai video pubblicati in rete Rispettare la privacy Non spiare ma comunicare
I rischi L’uso compulsivo della rete e dei dispositivi digitali deve essere considerato una causa o invece un segnale, una spia di relazioni famigliari nelle quali domina l’insicurezza dei legami? Quando la realtà diventa difficile da gestire, rifugiarsi nei meandri della rete e perdersi dentro meccanismi proiettivi e idealizzanti La dipendenza affettiva Il web è un apparente strumento di rassicurazione ma anche di controllo ossessivo nel timore di perdere l’altro Il cutting Difficoltà a mentalizzare le emozioni Il selfie del segno diventa veicolo per una testimonianza condivisa di appartenenza Il sexting
Ma gli adulti? Gli adulti talvolta compiono vere regressioni a tempi adolescenziali, ricercando nelle bacheche dei social network nuovi legami affettivi o primi amori, per sfuggire alla realtà, per la ricerca di un riscatto affettivo Secondo la ditta britannica di servizi legali Divorce-Online, Facebook è stato implicato nel 33% delle separazioni nel 2011 (13% in più del 2009) In Italia almeno il 20% delle coppie in lite arriva al giudice adducendo la colpa ai social network e alle chat L’adulto deve fornire solidità strutturale e affettiva per assolvere alla funzione di guida formativa ed educativa per i giovani Prendiamo i nostri figli per mano, guardiamoli negli occhi e teniamo anche il ‘mondo in tasca’, ma non permettiamo al dispositivo di cancellare il nostro mondo
Il genitore…quasi perfetto Per essere famiglie connesse è importante “connetterci” ai propri figli, e condividere gli obiettivi educativi rispettando le traiettorie evolutive ed anche fidandoci del nostro intuito Il genitore “quasi perfetto” può anche sbagliare, ma, poi, è capace di rimediare e così via, in un cammino condiviso a fianco dei figli Prima più vicino poi più lontano poi di nuovo vicino e di nuovo lontano Diciamo…come in una danza!
Bibliografia recente Genitori digitali. Crescere i propri figli nell’era di internet. Volpi B., 2017. Il Mulino ed. Generazione App. La testa degli adolescenti e il nuovo mondo digitale. Gardner H. e Davis K., 2014. Feltrinelli ed. Cambiamento mentale: come le tecnologie stanno lasciando un’impronta sui nostri cervelli. Greenfield S., 2016. Fioriti ed. Livingston S.e Bovill M. (a cura di). Psicoanalisi e sistemi motivazionali. Cortina 1995
Bibliografia recente Genitori digitali. Crescere i propri figli nell’era di internet. Volpi B., 2017. Il Mulino ed. L’odio online. Violenza verbale e ossessioni in rete. Ziccardi G., 2016. Cortina ed. Gli adolescenti e la rete. Volpi B., 2014. Carocci ed. Generazione App. La testa degli adolescenti e il nuovo mondo digitale. Gardner H. e Davis K., 2014. Feltrinelli ed. Perché la rete ci rende intelligenti. Rheingold H., 2013. Cortina ed. I nuovi adolescenti. Padri e madri di fronte ad una sfida. Pietropolli- Charmet G., 2000. Cortina ed.
Grazie per l’attenzione
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