L'arena pubblica televisiva: numeri, generi, tendenze.
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XXVI Convegno della Società Italiana di Scienza Politica Roma, Università Roma Tre – 13,14,15 settembre 2012 Comunicazione politica - Campagne elettorali e opinione pubblica L’arena pubblica televisiva: numeri, generi, tendenze. Edoardo Novelli - Università Roma Tre Premesse La relazione presenta i primi risultati di una ricerca sull’arena pubblica costruita dalla televisione italiana tramite la definizione di uno spazio discorsivo condiviso e la rappresentazione del dibattito sulle principali tematiche politiche e sociali, attraverso la quotidiana trasmissione, durante l’intero arco della giornata, di una pluralità di programmi appartenenti a generi differenti. In mancanza di studi in grado di collocare in una dimensione storica e diacronica le attuali caratteristiche qualitative e quantitative dell’arena pubblica televisiva italiana e di fronte all’assenza di lavori di raffronto con la programmazione televisiva dei principali paesi europei e mondiali su questo aspetto – oggetto che può costituire l’oggetto per un successivo approfondimento comparativo a livello internazionale -, punto di partenza della ricerca sono state la constatazione della notevole quantità di programmi dedicati dalla televisione italiana alla discussione di temi pubblici e l’elevata presenza di rappresentanti pubblici e delle istituzione all’interno di differenti tipologie di programmi. Diverse le premesse all’origine della ricerca. 1 La capacità dell’informazione di focalizzare l’attenzione e l’interesse dell’opinione pubblica e dello stesso sistema dei media verso determinate tematiche, operando attivamente alla costruzione di un’agenda pubblica. 2 L’acquisizione da parte della televisione di un ruolo attivo nella rappresentazione e nella costruzione dell’ arena pubblica, con l’intervento sulle forme, sui linguaggi, sugli stili del dibattito e sui suoi protagonisti. In presenza di un calo nelle forme di partecipazione attiva e diretta da parte dei cittadini, la selezione dei temi e delle questioni di interesse collettivo, così come la costruzione dei tratti e delle caratteristiche del confronto e, non ultimo, la selezione dei suoi protagonisti, passa sempre più attraverso la costruzione da parte della televisione di un’arena pubblica, accessibile a tutti i telespettatori. 3 Verificare se la costruzione televisiva dell’arena pubblica risente della crisi dei principali soggetti, istituzioni e pratiche della democrazia rappresentativa (fenomeno particolarmente avanzato in Italia), quale conseguenza da un lato della decadenza dei partiti, dell’aumento dell’astensione e di un montante sentimento antipolitico e, dall’altro, dell’emergere, grazie alla rete, di nuove figure e nuove pratiche di condivisione e partecipazione (Marini 2012; Mosca e Vaccari 2011) Obiettivi Due gli intenti della ricerca. In primo luogo misurare le dimensioni e cogliere le principali caratteristiche dell’arena pubblica creata dalla televisione italiana. 1
In secondo luogo verificare il grado di diffusione anche in Italia delle principali tendenze che a livello internazionale coinvolgono la rappresentazione della comunicazione politica in televisione, quali: la mediatizzazione dei contenuti (Mazzoleni); la popolarizzazione dei formati (Van Zoonen 2005; Brants e Voltmer 2011), la contaminazione fra generi alti e generi bassi quali, ad esempio, la satira (Jones 2005); la personalizzazione, intesa sia come l’accresciuta importanza dei leader all’interno dell’arena pubblica, sia come l’emergere dei tratti personali e privati della loro vita privata (Van Aelest, Sheafer, Stanyer 2011), Metodologia e campione La ricerca ha comportato il monitoraggio della programmazione televisiva trasmessa delle sette principali reti televisive nazionali italiane dalle ore 6 del mattino e alle ore 02 di notte fra sabato 17 e venerdì 23 marzo 2012. Una settimana che, per quanto riguarda l’Italia, ha visto lo svolgersi del dibattito sulla riforma del lavoro e dell’articolo 18, ma non è segnata da eventi politici o di cronaca eccezionali, né sul piano nazionale, né internazionale e che può quindi essere considerata una settimana tipo. Il criterio scelto per la selezione dei programmi da sottoporre ad analisi è stata la presenza in trasmissione di almeno un “soggetto pubblico” (politico, rappresentante delle istituzioni, esponente dell’associazionismo, etc), a prescindere dalla natura e dall’oggetto della partecipazione. Dalla rilevazione sono stati esclusi i telegiornali, mentre sono stati invece considerati gli speciali e le rubriche realizzate dalle testate giornalistiche. I programmi selezionati (in seguito Campione) sono stati sottoposti ad una analisi quantitativa e qualitativa. L’analisi quantitativa ha rilevato i dati relativi a: - numero, tipologia e caratteristiche degli esponenti pubblici, chiamati nell’arco di una settimana dalla televisione alla rappresentazione dell’arena pubblica; - presenza di questi programmi nel palinsesti delle diverse reti; - maggiore o minore grado di coinvolgimento delle emittenti; - distribuzione di questo tipo di offerta nell’arco della giornata. Per l’analisi qualitativa dei programmi sono stati elaborati due assi, ognuno costituito da differenti item, pesati in maniera differente a seconda della loro rilevanza . - Il GENERE, relativo ad aspetti strutturali, scenografici, organizzativi, con ad un estremo il genere SHOW ed all’altro il genere GIORNALISTICO. - La FUNZIONE, relativa alle finalità, il linguaggio e le modalità discorsive, con un estremo la funzione INFORMATIVA ed all’altro la funzione INTRATTENITIVA1. Le dimensioni dell’arena pubblica televisiva: i programmi. * Le trasmissioni televisive che nel corso della settimana campione hanno ospitato almeno un esponente pubblico sono in totale 942 per una media di 13,4 programmi al giorno, equivalente a poco meno di due programmi quotidiani a rete. 1 Vengono qui riprese due funzioni proposte quali categorie analitiche dei programmi televisivi in Mazzoleni, Sfardini 2008. 2 Sono state qui considerate le singole trasmissioni e quindi un programma a striscia che per 5 giorni nell’arco della settimana ha ospitato esponenti pubblici è stato contato 5. Il numero dei programmi intesi come testate è invece pari a 50. L’elenco è presente in fondo all’articolo. 2
* Questo dato non risulta però ripartito omogeneamente fra le reti. Le reti nella quali compaiono più programmi con personaggi pubblici sono La7 (27) seguita da Rai Tre (26), che da sole rappresentano oltre il 56% del totale. Nettamente distanziate seguono, pressoché appaiate, le due principali reti italiane, Canale 5 (17 programmi) e Rai Uno (14 programmi). In fine Rai Due (9 programmi) e Italia Uno (1 programma). Notevole il dato di Rete 4 che nell’arco della settimana esaminata non ha ospitato nei suoi programmi nessun “personaggio pubblico” ed è quindi di fatto esclusa dalla rilevazione. Il dato che emerge è quindi che, a livello di singoli programmi, le diverse emittenti giocano ruoli molto differenti nella costruzione dell’arena pubblica, con un particolare impegno proprio da parte di due fra le più piccole in termini di ascolti. * Nette le distanze anche per quanto riguarda i gruppi editoriali. L’azienda più attiva nella costruzione dell’arena pubblica risulta la Rai, con 49 trasmissioni nell’arco della settimana; segue La7, con 27, trasmesse tutte su un solo canale e, infine, Mediaset con 17. * Per quanto riguarda la programmazione dei programmi che ospitano esponenti pubblici, oltre la metà (51) sono trasmessi 5 giorni alla settimana, tipo Omnibus o 81/2. Seguono i programmi settimanali (28). Il resto è coperto da programmi che vanno in onda con frequenze differenti. * Interessante il dato relativo alla fascia oraria di programmazione che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, si rivela particolarmente concentrata nella mattinata. Dei 94 programmi che compongono il campione, 24 vanno in onda fra le 9.00 e le 11,59 e 21 programmi fra le 6.00 e le 8,59. Ben il 47% dei programmi del campione viene quindi trasmesso prima di mezzogiorno, a dimostrazione di come, da un lato la presenza di “personaggi pubblici” nei palinsesti sia diffusa, dall’altro di come l’azione di costruzione dell’arena pubblica da parte della televisione sia attiva anche al di fuori degli spazi tradizionalmente considerati più propensi all’approfondimento giornalistico e all’analisi. I programmi del campione trasmessi fra le 20,30 e le 23,29, tradizionalmente il momento dei grandi talk-show e dibattiti giornalistici sono “solo” 20, mentre 15 quelli fra le 23,30 e le 02,00. In coerenza con questo aspetto, anticipando un dato relativo al numero delle presenze per certi versi non così intuitivo, si registra come nella fascia oraria compresa fra le 06 e le 11,59 il numero dei personaggi pubblici che appaiono in televisione sia maggiore che nella fascia fra le 20.30 e le 02.00. La fascia centrale della giornata risulta quella con la minore presenza di programmi che ospitano politici e personaggi pubblici: 14 sono i programmi trasmessi fra le 12 e le 20,29. * Per quanto riguarda la distribuzione dei programmi nel corso della settimana emerge un dato non omogeneo, che segnala come l’azione di costruzione e messa in scena dell’arena pubblica da parte della televisione si realizzi all’interno di pratiche di consumo e sociali diffuse e codificate. La giornata con la maggior presenza di programmi risulta il giovedì (20), tradizionalmente il giorno dedicato da alcune reti al talk politico, seguito dal lunedì (17). Il resto dei giorni infrasettimanali fa registrare valori analoghi (Venerdì 15, Martedi e Mercoledì 13). Mentre nel week end si registra un calo di valori, (Sabato e Domenica 8) chiaramente dovuto al prevalere di un differente tempo sociale e diverse pratiche di consumo. Le dimensioni dell’arena pubblica televisiva: il tempo. * Il tempo complessivo dei programmi del campione è di 141 ore e 53 minuti, equivalenti a 6 giorni ininterrotti di programmazione. Un valore che rende bene l’ampiezza e la pervasività dell’arena pubblica costruita dalla televisione. 3
Questo dato macroscopico, si ridimensiona solo parzialmente se si considera il tempo netto di presenza dei personaggi pubblici in televisione nell’arco della settimana, pari a 70 ore e 41 minuti, cioè poco meno di tre giorni. Senza considerare la sovrapposizione oraria di molti dei programmi, si può dire che un telespettatore potrebbe passare tre giorni interi di una settimana a guardare ed ascoltare personaggi pubblici e politici in televisione. * La ripartizione del tempo di presenza netta degli esponenti pubblici fra le diverse reti riequilibra solo in parte i dati relativi alla già vista classifica dei programmi. Sempre nettamente in testa La7 e Rai3, con rispettivamente più di 25 e di 21 ore. Rai1 fa registrare 12 ore e supera Canale5 con poco meno di 6 ore, avvicinata da Rai2 con 4 ore e mezza. Infine, Italia1 con 12 minuti. Le dimensioni dell’arena pubblica televisiva: i protagonisti. Completa il quadro sull’estensione dell’arena pubblica televisiva il dato relativo al numero dei suoi componenti. * I soggetti pubblici che in una settimana la televisione chiama a popolare e mettere in scena l’arena pubblica sono 433. A questi si accompagna la presenza di altri 221 altri ospiti3. Per un totale di 654 presenze. * Considerando le associazioni e le istituzioni di appartenenza dei personaggi pubblici chiamati in trasmissione, emerge come i partiti rappresentano senza alcun dubbio gli interlocutori privilegiati e più titolati agli occhi della televisione. I rappresentanti di partito sono 245 e da soli rappresentano il 56% del totale dei rappresentanti pubblici. Un dato che conferma la centralità dei partiti, nella rappresentazione dell’arena televisiva. Seguono a grande distanza: rappresentanti sindacali (67)4; rappresentanti del governo (47); esponenti di associazioni (26) (Arcigay, Articolo 21, Fai, Federconsumatori. Massoneria); rappresentanti di confederazioni (Cna, Confindustria, Confartigianato) (18) ed di enti locali (sindaci o assessori) (17). Infine, con 6 presenze la Presidenza della Repubblica; con 2 la Presidenza della Camera e Enti pubblici (Inps, Autority) ed infine con 1 la Presidenza del Senato. * Fra i rappresentanti di partiti politici i segretari di partito registrano 31 occorrenze, pari al 12,6%. Un dato che sembra testimoniare una non elevatissima personalizzazione e concentrazione della scena pubblica intorno ai leader principali. Di queste 31 presenze 22 sono all’interno di servizi registrati (si tratta quindi di interviste, dichiarazioni in conferenze stampa o brani di interventi a convegni e incontri pubblici, ritrasmessi nei programmi) e 9 casi si tratta di partecipazioni diretta ai programmi. Per quanto riguarda i nomi dei leader presenti, questa è la classifica ripartita fra presenze in servizi e in trasmissione. Pierluigi Bersani: 6 e 2; Angelino Alfano: 6 e 1; Paolo Ferrero: 0 e 4; Pierferdinando Casini: 3 e 1; Antonio Di Pietro: 3 e 0; Oliviero Diliberto: 0 e 1; Francesco Storace: 1 e 0; Niki Vendola: 1 e 0. * Per quanto riguarda i rappresentanti del governo italiano (dato di un certo interesse in quanto siamo già in presenza del governo tecnico Monti nei suoi primi mesi definito un governo che comunicava poco all’esterno e principalmente con i fatti), si registrano 25 presenze di ministri, 8 di sottosegretari, e per ben 13 volte del Presidente del Consiglio5. 3 Si ribadisce che il dato relativo a “altri ospiti” si riferisce solo alle presenze registrate all’interno dei programmi del campione. 4 E’ questo un dato da leggere alla luce dell’attualità nei giorni della rilevazione del dibattito sulla riforma del lavoro e dell’articolo 18. 5 La differenza di meno uno con il dato relativo ai 47 rappresentanti di governo è dovuta ad una presenza di Barack Obama. 4
Di queste 46 presenze, 36 avvengono all’interno di servizi registrati (e si tratta quindi di interviste, dichiarazioni in conferenze stampa o brani di interventi a convegni e incontri pubblici, ritrasmessi nei programmi), mentre in ben 10 casi si tratta di partecipazioni diretta ai programmi. Questa la classifica dei rappresentanti del governo, ripartita fra presenze in servizi e in trasmissione: Fornero 13 e 2; Monti 12 e 1; Polillo 1 e 3; Patroni Griffi 3 e 0; Martone 3 e 0; Gnudi 2 e 0; Clini 1 e 1; Cecchi 0 e 1; Barca 0 e 1; Balduzzi 0 e 1; Cancellieri 1 e 0. La maggioranza degli “altri ospiti” (221) chiamati dalla televisione ad animare la scena pubblica è costituita da giornalisti (78). Un dato che sottolineare l’elevato riconoscimento attribuito dalla televisione ai rappresentanti di questa categoria, quali interlocutori della politica e mediatori della scena pubblica nei confronti dei telespettatori. Tenendo conto che solitamente la selezione degli ospiti è fatta dalle redazioni giornalistiche dei programmi, il dato che ne consegue è un’alta autoreferenzialità dei giornalisti che reciprocamente si considerano tra i più titolati ad interloquire con i rappresentanti politici ed istituzionali ed a dibattere e commentare i temi d’attualità. Seguono testimoni/protagonisti (73), quindi, esperti (22), professori (12), imprenditori (7) e, via, via, con numeri inferiori le altre categorie. Da sottolineare il valore di 12 che si raggiunge sommando comici, personaggi dello spettacolo ed attori. La rappresentazione della scena pubblica costruita dalla televisione risulta quindi prevalentemente, ma non certo esclusivamente, affidata ad esponenti dei partiti. Al loro fianco, nell’azione che la televisione compie nel popolare l’arena pubblica con differenti personaggi, caratteri e figure, rispondenti in parte alla rappresentanza di diverse opinioni, ma anche al bisogno di dare una trama narrativa e di trovare “attori” in grado di “reggere la parte”, la televisione affianca giornalisti e testimoni/protagonisti in numero consistente. E’ un dato che sarebbe interessante poter controllare in una prospettiva futura per verificare se, come l’evoluzione del genere6 e un’osservazione empirica e non basata su dati statistici sembrano indicare, all’interno di questo tipo di trasmissioni il ruolo attribuito dalla televisione ai rappresentanti dei partiti si sta progressivamente riducendo, declassandoli dal ruolo di principali e unici protagonisti. E questo in conseguenza di una redistribuzione dei pesi fra i quattro aggregati di attori che popolano la sfera pubblica: i politici, i media, i pubblici e la società civile (Marini 2011). Le caratteristiche dell’arena pubblica televisiva: i programmi. La seconda parte della ricerca ha preso in considerazione la tipologia delle trasmissioni che ospitando “esponenti pubblici” e dibattendo (principalmente) temi politico sociali, contribuiscono alla costruzione dell’arena pubblica. Le trasmissioni sono state classificate in base a due assi. Il GENERE del programma con ai due estremi i generi Show e Giornalistico. Questi gli item relativi a questo asse ed i loro valori: - la professione del conduttore (-1 / +1); - registro intervista o altro (-1 / +1); - il tipo di conduzione (-1 / +1); - la presenza e il ruolo del pubblico (-2 / +2); - la tipologia del programma (-2 / +2); - se la presenza dell’esponente pubblico è all’interno di un programma di diversa tipologia (-1 / +1); - la presenza dello studio televisivo e se aperto o chiuso (due item per un massimo di -1 / +2); - il tipo di scenografia (-1 / +1); 6 Per una riflessione storica sulle trasformazioni dei tratti e delle caratteristiche dei talk politici in Italia rimando al mio saggio “La democrazia del Talk show. I modelli di spazio pubblico e di interazione democratica costruiti dalla televisione” di prossima pubblicazione su Studi Culturali. 5
- la tipologia degli ospiti presenti in trasmissione (-2 / +2); - l’uso di servizi e la loro tipologia (-1 / +1). Totale: 11 item, per una scala che va da -14 (genere informazione) a + 14 (genere show). La Funzione del programma con ai due estremi l’Informazione e l’Intrattenimento.. Questi gli item relativi a questo asse ed i loro valori: - il tema trattato (-2 / +2); - la modalità di interazione fra gli ospiti (-1 / +1); - la presenza di momenti di generi differenti (-2 / +2); - utilizzo di elementi di drammatizzazione, spettacolarizzazione, quali musica, videografica, fiction, ricostruzioni (-2 / +2); - la presenza di risate (-2 / +2); - il registro di discussione fra i presenti (-2 / +2); - il registro del conduttore (-2 / +2). Totale: 7 item, per una scala che va da -14 (funzione informativa) a + 14 (funzione intrattenitiva). L’incrocio dei due assi ha quindi permesso la costruzione di un grafico all’interno del quale si collocano i 50 programmi del campione in base alle loro caratteristiche, che rappresenta la mappatura dell’arena pubblica. IL POSIZIONAMENTO DEI PROGRAMMI Genere show Le Iene G'Day L'Italia sul 2 Pomeriggio5 inrattenitiva L'Arena 1 2 3 Stella The Show Must Go Off informativa Funzione Funzione Diretta Tg1 Le Invasioni Barbariche Piazza Pulita La vita in diretta L'Ultima Parola Striscia la notizia Lezioni dalla crisi Robinson Porta a Porta Prima Serata Mattino 5 Che tempo che fa Le Storie Ballarò L'Infedele Agorà Coffee Break Brontolo Porta a Porta Matrix Apprescindere Telecamere Spec.Camera Deputati L'Aria che tira Lineanotte Tg2 Punto di vista Rai Parlamento 10 Minuti di… Regione Europa Omnibus Uno Mattina In Onda lia Speciale Tg La7 Ita Uno Mattina Famiglia te In ello sta rtes ca tro en bi o 1 Amiorn Tg a liti ie Settegiorni t e er po lp le 1/ h e g Be ia L' Su ella 8 1/2 Ch del ec Q rv p f. d le Sp in p Te ne u i gi pa La Storia siamo noi 2 Le Genere giornalistico 6
Dei quattro angoli che compongono il grafico quello in basso a sinistra è quello dove si collocano i programmi che hanno un genere giornalistico e funzione informativa. All’opposto, nell’angolo in alto a destra si collocano programmi che rientrano o si avvicinano al genere Show e che ricoprono principalmente una funzione intrattenitiva. Il dato che emerge a livello generale è l’elevato grado di distribuzione in tutti e quattro i quadranti, segno di una grande differenza ed eterogeneità dei programmi che partecipano alla costruzione dell’arena pubblica, che risponde quindi anche ad esigenze spettacolari e intrattenitive. Nell’angolo in basso a sinistra si collocano principalmente le rubriche giornalistiche, i programmi dedicati all’attività delle camere, gli speciali dei telegiornali e alcuni programmi costruiti sulla formula dell’intervista (La telefonata di Belpietro, In ½ ora, 8 ½. La maggior parte dei talk politici di successo (Ballarò, Matrix, Piazza pulita, Porta a Porta, L’infedele) si posiziona invece più o meno intorno al centro, allontanandosi sensibilmente da i caratteri e dall’idealtipo del programma d’informazione giornalistica. E’ il risultato dell’azione di spettacolarizzazione e messa in scena del racconto pubblico, effettuata tramite la contaminazione di generi (ad esempio la musica o la fiction), la commistione di linguaggi alti e bassi (si pensi alla presenza di comici) e l’introduzione di registri linguistici e soluzioni tecniche che accentuano l’aspetto emotivo (la rissa, come la ricerca della risata o dell’applauso, l’allestimento scenografico). Si può quindi parlare di un processo generale di contaminazione, all’interno del quale si registrano vere e proprie inversioni di ruoli fra i programmi più specificatamente dedicati alla discussione politica, che si avvicinano a modelli sempre più spettacolari, e programmi invece di intrattenimento, che cercano di rivendicare al loro interno spazi dedicati all’approfondimento e alla discussione della cosa pubblica. Si veda il caso di Le invasioni Barbariche o di Che tempo che fa, che si segnalano per un elevato valore informativo e le cui interviste a personaggi pubblici sono da tempo rientrate nell’azione di costruzione dell’agenda politica. Conclusioni In conclusione di questa prima analisi sui dati della ricerca, emerge come la televisione italiana sia molto attiva nella costruzione di una arena pubblica discorsiva che risulta: - presente anche al di fuori dei notiziari e dei telegiornali; - particolarmente estesa, in termini di programmi ed ore di trasmissione, e considerevolmente presente anche al di fuori della programmazione serale; - altamente popolata per quanto riguarda le presenze di esponenti pubblici, fra i quali i rappresentanti dei partiti rappresentano (solo?) la metà del totale; - alimentata attraverso una molteplicità di generi e tipologie di programmi, che si distaccano dal tradizionale genere giornalistico; - influenzata nella sua rappresentazione da esigenze spettacolari proprie dello strumento televisivo, che rispondono ad esigenze intrattenitive oltre che informative; - inserita nelle logiche di programmazione del mezzo televisivo, nei profili editoriali delle diverse emittenti e nelle tradizionali pratiche sociali di consumo. Un’arena pubblica, quella costruita dalla televisione italiana, definibile ampia ed estesa in base ai numeri ed alle caratteristiche emerse, che è lecito ipotizzare possa facilmente assumere un alto grado di veridicità e di credibilità agli occhi dei telespettatori, dello stesso sistema mediale e, non ultimo, del sistema politico e dei suoi protagonisti. 7
Elenco dei 50 programmi televisivi inseriti nel campione in conseguenza della presenza di almeno un personaggio pubblico. 1 2 3 Stella Agorà Ambiente Italia Apprescindere Ballarò Brontolo Che tempo che fa Coffee Break Diretta Tg1 G'Day In 1/2h In Onda La Storia siamo noi La Telefonata di Belpietro La vita in diretta L'Arena L'Aria che tira Le Iene Le Invasioni Barbariche Le pagine della politica Le Storie Lezioni dalla crisi Linea notte L'Infedele L'intervista del giorno L'Italia sul 2 L'Ultima Parola Matrix Mattino 5 Omnibus Otto e mezzo Piazza Pulita Pomeriggio5 Porta a Porta Porta a Porta Prima Serata Quello Che Rai Parlamento 10 Minuti di… Regione Europa Robinson Settegiorni Spec.Camera Deputati Speciale Tg La7 Speciale Tg1 Striscia la notizia Superpartes Telecamere Tg2 Punto di vista The Show Must Go Off Uno Mattina Uno Mattina in famiglia 8
Bibliografia Brants K.and Voltmer K. (a cura di) 2011, Political communication in postmodern democracy. New York: Palgrave Macmillan. Mazzoleni G. e Shulz W. 1999, Mediatization of politics: A challengr for democracy?, in , 16, pp. 247-261. Mazzoleni G. e Sfardini A. 2009, Politica pop, Bologna, Il Mulino. Mosca L. e Vaccari C., a cura di, 2012, Nuovi Media, nuova politica?, Milano, Franco Angeli. Marini R., a cura di, 2012, Altri flussi. La comunicazione politica della società civile, Milano, Guerini Associati. Jones, J.P. ,2005, Entertaining politics: new political television and civic culture, Lanham, Md, Rowman & Littlefild. Statham, P. 1996, “Television news and the public sphere in Italy. Conflicts at the media/politis interface.” European Journal of Communication. 11(4): 511-556. Van Aelest P. Sheafer T., Stanyer J. 2011, The personalization of mediated political communication: A review of conceps, operationalizations and key findings, in , 13, pp. 203-220. Van Zoonen, L. 2005, Entertaining the citizen, Lanham, MD, Rowman & Littlefield. 9
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