Jackie Stewart AISA Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile - MONOGRAFIA AISA 127
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Jackie Stewart AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile 3 Prefazione Lorenzo Boscarelli 4 Jackie Stewart, raccontato da un amico Graham Gauld 15 La vita sportiva e professionale Lorenzo Boscarelli 50 Le scuse di Jackie inviate per lettera Pino Allievi 52 La carriera sportiva MONOGRAFIA AISA 127 1
Prefazione Lorenzo Boscarelli J ackie Stewart è stato un grande campione del vo- lante, per doti naturali e per intensità di impegno, giungendo in meno di due anni dal suo esordio su È evidente che la persona Jackie Stewart è ben di più del campione diventato notissimo per i suoi successi di pilota. Come ha potuto diventare così bravo in tanti una monoposto a vincere un Gran Premio iridato ed ambiti diversi? a conquistare poi tre volte il Campionato del Mondo Forse, per un limite iniziale, la difficoltà di apprendi- Conduttori. mento che manifestò dall’inizio della sua vita scolasti- Questa, in estrema sintesi, la sua vicenda di pilota, il- ca e che si risolse quando aveva superato i quarant’an- luminata non solo dai successi, ma anche, in modo in- ni. Questo svantaggio strutturale lo educò a prepararsi dimenticabile, dall’impegno assiduo e determinato per con estrema cura a qualsiasi prova dovesse affrontare, promuovere la sicurezza delle corse, attività della quale è a dedicarsi con grande impegno e umiltà ad apprende- stato un pioniere, non di rado incompreso o dileggiato. re, a perseguire con determinazione un’elevata qualità Prima del suo esordio nelle corse è stato un campione dei suoi risultati. Un vero professionista, in tutti gli di tiro al piattello e dopo averle abbandonate, a 34 ambiti a cui si è dedicato. anni, ha avuto un’intensissima carriera di presentato- Ha inoltre dimostrato, in innumerevoli occasioni, una re televisivo per network di primaria importanza, di grande capacità di stabilire rapporti umani, con le per- uomo di pubbliche relazioni per marchi come Ford, sone più diverse, sostenuta da doti di ironia non co- Goodyear, Rolex, Elf, nonché di consulente tecnico. muni. Realizzando spesso il suo desiderio di operare in Ha poi creato due scuderie automobilistiche, la prima ambienti molto qualificati, ma non competitivi o infidi per indirizzare la carriera di pilota di suo figlio Paul, la sul piano personale. Con queste doti e comportamenti seconda per competere in Formula 1. Jackie Stewart si è conquistato stima e simpatia e, da Infine, si è dedicato a numerose iniziative filantropi- parte di tanti di noi, la gratitudine che si ha verso chi ci che, in alcuni casi finanziandole, sempre promuoven- aiuta ad entusiasmarci ed a provare il piacere, insieme dole con passione e dedizione. a lui, di dedicarci a ciò che ci appassiona e diverte. Lorenzo Boscarelli, presidente AISA e studioso di storia dell’automobile. 2
Jackie Stewart, raccontato da un amico Graham Gauld P er me è un piacere parlare di Jackie Stewart per- ché non solo è stato per tre volte Campione del Mondo, ma ha avuto un ruolo fondamentale nel pro- un corso per meccanici il suo primo lavoro consistette nel rifornire i clienti della stazione di servizio. Il garage Stewart ottenne la concessionaria dalla muovere dei cambiamenti nel mondo delle corse, in Austin; Jackie afferma che la sua passione per la guida particolare per la sicurezza dei piloti. veloce non gli derivò dal padre, che aveva disputato Di recente, alla domanda di come definirebbe la pro- alcune corse in motocicletta, ma dalla madre, che pria vita, Jackie ha risposto... amava guidare vetture sportive. La mia vita è stata come una capsula spaziale La prima relazione della famiglia con le corse Spero che ciò che sto per narrarvi confermerà questa automobilistiche fu tramite il fratello Jimmy, che definizione. acquistò una MG TC e cominciò a disputare delle Jackie Stewart è molto di più dell’ennesimo Scozzese corse in salita in Scozia. Poi comprò una Healey che ha corso in automobile! Silverstone e iniziò a farsi notare per le sue capacità. La sua personalità e la sua mente lucida gli hanno Nel 1952 David Murray in Scozia aveva fondato la consentito di assumere il ruolo di “Ambassador” Ecurie Ecosse; a fine stagione Bob Stewart – padre di per conto di alcune grandi aziende, dopo aver Jimmy e Jackie – chiese a Murray se suo figlio potesse abbandonato le competizioni. Ha inoltre raccolto entrare a far parte della scuderia. finanziamenti per numerosi milioni di sterline nelle Murray replicò che se Bob Stewart avesse acquistato diverse campagne benefiche alle quali si è dedicato, una Jaguar C per suo figlio la Ecurie Ecosse avrebbe allo scopo di creare sensibilità all’esigenza di trovare allineato in gara la macchina accanto alle C di Ian terapie per alcune malattie importanti. Stewart – che a dispetto del nome non era loro È perfettamente a suo agio con i capi di grandi parente – e di Sir James Scott Douglas. Bob Stewart aziende: ma la storia avrebbe potuto essere diversa. comprò la Jaguar e Jimmy entrò nell’ambiente delle Cent’anni fa suo nonno era guardiacaccia nelle tenute corse internazionali. di Lord Weir, proprietario di industrie in Scozia, che Jimmy Stewart era, da molti punti di vista, un pilota viveva in campagna nei pressi di Glasgow. bravo quanto il suo fratello minore sarebbe diventato. Durante la Seconda Guerra Mondiale Jackie e il Vinse diverse corse per la Ecurie Ecosse; durante il fratello maggiore, Jimmy, erano spesso mandati a Gran Premio d’Inghilterra del 1953 si trovava al 6° casa del nonno, quando Glasgow subiva pesanti posto al volante di una Cooper-Bristol, la cui potenza bombardamenti. Grazie al nonno ebbe inizio il suo era molto inferiore alle vetture degli avversari, finché interesse per i fucili. dovette ritirarsi. Il padre di Jackie, Bob Stewart, aprì un piccolo garage, Nel 1954 John Wyer, direttore sportivo della Aston con annessa stazione di servizio, sulla strada che Martin, gli offrì di guidare una DB3S ufficiale alla 24 collega Glasgow a Loch Lomond, che era un luogo Ore di Le Mans. turistico, così come lo è ora. Jackie e la sua famiglia Fu un disastro: le due DB3S affidate al Principe Bira e vivevano in una piccola casa, costruita dal padre a Jimmy Stewart erano state dotate di un tetto rigido, accanto al garage. che le trasformava in coupé. Jimmy molto tempo dopo A scuola si trovava a disagio e non ottenne mai buoni mi disse che non riusciva a capire come mai, durante risultati. A 15 anni smise di studiare e dopo aver seguito le prove, la macchina sul rettilineo di Mulsanne si alleggerisse molto nella parte anteriore. L’aerodinamica allora non era ancora ben compresa; Graham Gauld è nato a Edimburgo, in Scozia, nel 1934 e ha ini- durante la corsa entrambe le vetture ebbero gravi ziato a lavorare come giornalista in campo motoristico nel 1955. La incidenti nei pressi della curva della Maison Blanche. sua attività lo ha condotto a vivere e lavorare in diversi luoghi, tra Jimmy ricordava di essere stato proiettato fuori dalla i quali Hong Kong. Ha scritto una ventina di libri di argomento automobilistico, tra cui “Modena Racing Memories” frutto delle sue macchina e di averla vista rovesciarsi sulla strada, visite nelle aziende della “Motor Valley” italiana alla fine degli anni strisciando sull’erba a lato della pista. Cinquanta e nei primi Sessanta. È riconosciuto come il biografo “uffi- Né Bira né Stewart si ferirono gravemente, ma Jimmy ciale” di Jim Clark. È Associate Member del British Racing Drivers dovette essere operato a un gomito e non poté correre Club e Membre d’Honneur del Grand Prix Drivers Club. per il resto della stagione. 3
Stewart riprese a correre per la Ecurie Ecosse intorno alla vita mentre imboccavano la strada a tutta all’inizio della stagione 1955 e finalmente realizzò la velocità. sua ambizione quando fu annunciato che avrebbe Molti anni dopo, quando Jackie Stewart era condiviso con Mike Hawthorn una Jaguar D alla 24 crudelmente criticato per la sua campagna a favore Ore di Le Mans. della sicurezza nelle corse, qualcuno lo accusò di Il caso però intervenne; le Jaguar D della Ecurie essere codardo. Nessuno che si sia seduto dietro un Ecosse manifestarono problemi ai freni. Alla 1000 campione di motociclismo su una Norton ufficiale a chilometri del Nürburgring Stewart ebbe un incidente tutta velocità su una strada aperta al traffico potrebbe nei pressi del ponte di Adenau, danneggiando ancora essere accusato di codardia. il gomito che si era ferito l’anno prima. Non poté di Ora, come iniziò a correre in macchina Jackie Stewart? conseguenza partecipare alla funesta 24 Ore di Le Sapeva che sua madre non glielo avrebbe mai permesso, Mans del 1955. avendo visto i rischi delle corse con suo figlio Jimmy. Jimmy Stewart annunciò il suo ritiro dalle gare e non Iniziò comunque ad avvicinarsi alle corse quando corse mai più, con grande sollievo di sua madre che un cliente del garage, Barry Filer, che possedeva una non aveva mai viso di buon occhio la sua attività di AC-Bristol e una Porsche 1600 Super, gli chiese di pilota. Non sapeva cosa sarebbe accaduto sei anni occuparsi delle macchine come meccanico, mentre dopo... sarebbero state guidate da un altro giovane pilota Nel frattempo il giovane Jackie Stewart aveva scozzese. Quel pilota ebbe un incidente con la AC- cominciato a competere nel tiro al piattello; per la Bristol, danneggiandola e Filer chiese a Jackie se fosse prima volta nella sua vita trovò un’attività nella quale disposto a guidare la Porsche in una corsa “sprint” di era evidente la sua bravura. club su un vicino aeroporto in disuso. In quel periodo emerse la sua determinazione ad Non voleva che sua madre lo sapesse, cosicché si avere successo in qualsiasi cosa intraprendesse. iscrisse con lo pseudonimo A.N. Other (“un altro”) e Il tiro al piattello divenne molto importante per terminò secondo assoluto al volante della Porsche: il lui ed è indubbio che le sue capacità in quello dado era tratto. sport fossero molto superiori alla media. Divenne Filer vendette la AC e più tardi nel 1961 acquistò la Campione Britannico e fu orgoglioso di competere leggera Aston Martin DB 4 GT e iscrisse Jackie con con amici come Liano Rossini, l’italiano Campione questa macchina a una gara di fine stagione, disputata Olimpionico. sul circuito scozzese di Charterhall. Nella corsa per Nel 1960 Jackie era uno dei tre finalisti per la selezione vetture Sport si trovò contro per la prima volta Jim dei due membri della Squadra Britannica di tiro al Clark, che guidava la Aston Martin DBR 1 della piattello che avrebbero partecipato alle Olimpiadi di scuderia Border Reivers. Roma. Tutto sarebbe stato deciso il giorno del suo 21° Per il 1962 Filer acquistò una Marcos GT, macchina compleanno, in una prova che avrebbe avuto luogo unica nel suo genere in quanto il telaio era costituito in Galles. di laminati di legno, una tecnologia utilizzata nella Nei primi due turni ottenne buoni risultati, ma nel costruzione del caccia-bombardiere De Havilland terzo compì alcuni errori e fu escluso dalla squadra Mosquito; era dotata di un motore Ford. Con la per un solo punto, cosicché dovette accontentarsi di Marcos Jackie cominciò a farsi notare, perché si essere riserva. batteva regolarmente con l’esperto pilota Gordon Molti anni più tardi, dopo che si era ritirato dalle Durham che aveva una Porsche Carrera, non di rado corse, disse che avrebbe rinunciato ai tre Campionati avendo la meglio. del Mondo di Formula 1 pur di aver potuto indossare A fine stagione Jackie Stewart e Bob McIntyre – che la giacca della Squadra Olimpionica Britannica. quell’anno era stato pilota ufficiale della Honda – con Uno dei clienti del garage di famiglia, ai quali Jackie la Aston Martin DB 4 GT andarono al circuito di faceva rifornimento di carburante, era Bob McIntyre, Oulton Park, dove Bob McIntyre per la prima volta uno dei più grandi campioni di motociclismo guidò una vettura da corsa. scozzesi. McIntyre vinse sia il Junior (classe 350 cc) McIntyre fu poi invitato a provare una Cooper sia il Senior (classe 500 cc) Tourist Trophy sull’isola di Formula Junior a Goodwood, ma la cosa non ebbe Man e fu pilota ufficiale di Norton, Gilera, Bianchi e seguito e poco dopo perse la vita in sella a una Norton in seguito Honda: fu uno dei primi eroi di Jackie nelle Manx sul circuito di Oulton Park. competizioni motoristiche. Ancora una volta fu David Murray della Ecurie Ecosse Un giorno McIntyre chiese a Jackie se gli facesse che intravvide il potenziale di uno Stewart e gli fece piacere fare un giro di prova con lui sulla veloce firmare un contratto per il 1963: avrebbe guidato le strada che percorre la valle di Glencoe, in Scozia. loro Tojeiro-Buick nelle corse GT e Cooper Monaco McIntyre scaricò la sua Norton, diede a Jackie un paio nelle Sport. Ottenne una vittoria e un secondo posto di occhialoni e gli disse di abbracciarlo strettamente nella prima corsa con la Tojeiro-Buick e debuttò a 4
Snetterton in agosto con la Cooper Monaco, vincendo, “lightweight”. Un giorno ricevette una telefonata così come nelle quattro successive gare. da Lofty England, Direttore sportivo della Jaguar, il A Oulton Park, tuttavia, apprese un’importante quale gli chiese di proporre una prova di guida a un lezione: distrusse la Cooper finendo contro un albero giovane pilota scozzese di nome Jackie Stewart. per non avere adeguatamente riscaldato gli pneumatici. Coombs tergiversò, perché pensava che Lofty stesse Da quel momento Jackie Stewart attirò sempre più parlando di Jimmy Stewart, il fratello maggiore di attenzione. Nel 1964 firmò un contratto con la Ecurie Jackie, che si era ritirato dalle corse quasi dieci anni Ecosse, un altro per correre in Formula 3 con una prima. Lofty spiegò che si trattava del fratello minore Cooper, poi con John Coombs per disputare corse A quel punto Coombs affermò che lui affidava le nella categoria GT, ancora con Coombs per guidare la proprie vetture solo a piloti professionisti, come Roy sua Jaguar E “lightweight” e con Colin Chapman per Salvadori o Jack Brabham e che non era disposto a far correre con le Lotus Cortina. guidare la E type “lightweight” a un novellino. Il primo di quei contratti fu con la Ecurie Ecosse, il 24 Alla fine Coombs per le insistenze di Lofty accettò gennaio 1964, per un compenso di sole 500 sterline, di affittare la pista di Silverstone per la prova, purché che equivalgono a circa 10.000 euro al cambio attuale! Jaguar si impegnasse a pagare qualsiasi danno che Poi giunse la telefonata di Ken Tyrrell che lo invitava Jackie avrebbe potuto provocare alla macchina. a Goodwood per provare la Cooper Formula 3. Fino Jackie percorse i 600 km dalla Scozia a Silverstone con ad allora Jackie non aveva mai pensato di correre la sua Mini... fu fatto salire in macchina e gli fu detto su una monoposto, gli piacevano le corse di vetture di compiere due o tre giri per acquistare confidenza Sport, pertanto era incerto sul da farsi. Telefonò a suo con il mezzo. fratello Jimmy che gli suggerì di cogliere l’opportunità, Alle fine del primo giro transitò sulla linea del ricevette la stessa risposta da Jim Clark e da David traguardo a tutta velocità e il nervoso Coombs ordinò Murray, della Ecurie Ecosse. Con mia sorpresa ai meccanici di farlo fermare subito. chiamò anche me nel mio ufficio, gli dissi che sarebbe Quando si fermò Coombs spalancò la portiera della stato pazzo a non provare. E type e ricordò a Stewart che gli era stato detto di Tutti sappiamo che la prova fu un successo e quella guidare con moderazione. Jackie replicò che non sera, a casa di Ken Tyrrell, Jackie firmò un contratto era andato particolarmente forte, cosicché gli fu per disputare il Campionato Britannico di Formula 3 consentito di proseguire. e varie altre gare. Quando la prova finì Jackie Stewart aveva dimostrato Non era comunque sprovveduto. Ken Tyrrell gli non solo di essere in grado di condurre la macchina, aveva offerto un compenso di 10.000 sterline, che ma aveva anche battuto il record sul giro di Silverstone corrispondono a 207.000 euro attuali, ma c’era una per la categoria GT. trappola. Ken chiedeva il 10% di tutti i guadagni di John Coombs molti anni dopo mi disse che era stato Jackie nei prossimi cinque anni! Gli chiese se ci fosse impaziente di tornare al suo garage per telefonare a un’alternativa: Ken gli offrì 5 sterline – pari a 100 euro Jack Brabham, al quale disse: odierni – l’importo legale minimo per un contratto “... ricordi che mi hai detto di avere dei problemi con i freni in Gran Bretagna... più il 50% dei premi e delle altre della E type? Bene, ho appena fatto provare la macchina a un somme che avesse guadagnato. giovane pilota che non solo dice che i freni sono magnifici, ma ha Cinque giorni dopo quella prova andai a Snetterton battuto il record della pista” insieme a Jackie ed alcuni dei suoi amici per la seconda Terminò la chiamata e ne fece una identica a Roy prova del Campionato Britannico di Formula 3: una Salvadori! delle corse più tormentate dalla pioggia di tutta la Coombs aggiunse: “... Jackie Stewart è stato il miglior stagione di corse. Il risultato fu sensazionale. pilota che abbia guidato per me”. Le condizioni di corsa erano diaboliche. Alla fine C’è comunque una postilla. Jackie chiese a John del primo giro Jackie Stewart transitò tutto solo sulla Coombs se potesse ricevere 15 sterline – 300 euro linea del traguardo, il secondo gruppo di macchine attuali – per coprire le spese di viaggio e Coombs apparve dopo 11 secondi … Stewart aveva lanciato accettò. la sua prima capsula spaziale vincendo la gara con un In occasione del Gran Premio d’Inghilterra del 1964, vantaggio di 45 secondi! disputato a Brands Hatch, Jackie Stewart era pieno di Vinse le successive quattro corse e il Campionato impegni. Quel giorno avrebbe guidato quattro diverse Britannico di Formula 3. Ken Tyrrell riuscì ad macchine in quattro corse. iscriverlo alla corsa di Formula 3 a Monaco e Stewart Ancora una volta con un paio di amici accompagnammo vinse anche quella. Jackie a Brands Hatch e alloggiammo in un albergo a 8 In Inghilterra John Coombs, che era stato un pilota km dal circuito. Dopo la cena della sera precedente le e aveva ottenuto diversi successi con delle Jaguar, prove era preoccupato. Doveva raggiungere il circuito quell’anno faceva correre una delle prime E type molto presto, la mattina seguente, per partecipare alla 5
prima sessione di prove, e temeva di non arrivare in Sessanta. Verso agosto del 1964 Cesare mi telefonò e tempo, a causa del traffico dovuto alla corsa. Ne parlò mi domandò se pensassi che Jim Clark e il nuovo pilota al responsabile dell’albergo che gli offrì una bicicletta; scozzese Jackie Stewart potessero essere interessati a gli parve il miglior mezzo per non essere bloccato dal disputare il Rally di Monte Carlo del 1965 al volante di traffico. Flavia Sport Zagato ufficiali. Partì presto la mattina con ai piedi degli stivali di Risposi che Jim Clark non sarebbe stato disponibile, gomma e con il casco e le calzature per guidare appesi ma Jackie forse sì. al manubrio. Jackie e io ci incontrammo a pranzo e quando gli dissi Oltre alla Tojeiro-Ford della Ecurie Ecosse, quel dell’idea di Cesare fu interessato perché sarebbe stata giorno Stewart avrebbe guidato una Lotus Cortina per un’occasione per acquisire notorietà internazionale Colin Chapman, la Cooper nella corsa di Formula 3 e in un altro ambito; io sarei stato suo co-pilota. Tutto la E type di John Coombs, che creò un altro episodio filò liscio, Cesare confermò che saremmo partiti da divertente. Monte Carlo e ci comunicò le date in cui avremmo Coombs, che era un uomo d’affari molto avveduto, dovuto essere disponibili per provare il percorso. pagò a Jackie il rimborso spese, poi andò da Ken Poi, ai primi di novembre si verificarono due eventi: Tyrrell e gli domandò se Jackie avesse chiesto anche a Jackie Stewart firmò per BRM e Colin Chapman gli lui di rifondergli le spese di viaggio. Ken rispose che chiese di guidare una Lotus Formula 1 in una corsa in pure lui gli pagava 15 sterline. Sud Africa, a fine dicembre. Il suo contratto con BRM A quel punto Coombs prese da parte Jackie nel sarebbe entrato in vigore in gennaio 1965, cosicché paddock e gli rinfacciò di farsi pagare i costi di viaggio Jackie debuttò in Formula 1 al volante di una Lotus, da tutti coloro per i quali guidava, realizzando così un non di una BRM. buon guadagno. Dovetti così mandare un fax a Cesare dicendo che Il giorno del Gran Premio d’Inghilterra del 1964 non avremmo potuto partecipare al Rally di Monte divenne ancora più importante per Jackie perché Jim Carlo. Clark aveva persuaso Colin Chapman di consentirgli Quell’anno debuttò anche nel Campionato Europeo di guidare la sua Lotus 25. Turismo su una Lotus Cortina, insieme a Sir John Chapman si recò dal Direttore di pista durante l’ultima Whitmore, nella squadra Ford. Jackie mi disse: sessione di prove e chiese se i commissari di percorso “C’era un italiano molto bravo con un’Alfa 1600 GT potessero rimanere ai loro posti per altri 20 minuti omologata nella categoria Turismo. Il pilota svedese dopo la fine delle prove perché desiderava che un Bo Ljungtfeld su una Ford Mustang aveva il miglior pilota compisse qualche giro con la Lotus 25. tempo in prova, l’italiano era secondo e io ero terzo. Il Direttore e i commissari acconsentirono, cosicché Ero certo che l’italiano avrebbe vinto, così insieme a mentre la folla lasciava il circuito quel pomeriggio una Bosse e al mio compagno di squadra John Whitmore solitaria Lotus 25 con Jackie Stewart al volante entrò decidemmo che la mia sola possibilità consistesse nel in pista. Fu una sessione breve e Stewart ammise di tentare di prenderlo alla sprovvista. Partii bene e alla aver compiuto un testa coda, ma fu sufficiente. Jackie prima curva l’Alfa mi era di fianco, il suo pilota fu aveva per la prima volta provato la Formula 1. costretto ad uscire di pista e danneggiò la sospensione A quel punto era chiaro che Stewart era il giovane anteriore. pilota da tenere in grande considerazione e ci si Un episodio molto imbarazzante, perché tutti chiedeva se sarebbe entrato nella squadra Cooper, pensarono che l’avessimo buttato fuori; non fu così, Lotus o BRM, perché tutte si erano interessate a lui. ma sembrò brutto”. John Cooper aveva suggerito a Ken Tyrrell di offrirgli Il pilota italiano era Andrea de Adamich! la guida della Formula 3, ma Jackie dubitava che la Ora devo citare uno degli episodi più interessanti di Cooper sarebbe stata competitiva nel 1965. Jackie in Formula 1: come avrebbe potuto entrare in Se fosse entrato in Lotus sarebbe stato il numero Ferrari. due dietro il suo eroe Jim Clark, ma la seconda guida In tutta la sua carriera di pilota professionista Jackie della Lotus non aveva mai raggiunto notevoli risultati. guidò una Ferrari solo due volte. La prima fu nel 1966 Decise quindi di firmare per la BRM, come numero a Surfers Paradise, in Australia; David McKay gli due di Graham Hill. La BRM era una buona macchina chiese di guidare la sua 250 LM chassis 6321 e Jackie e sembrava più affidabile. vinse la corsa principale. Durante il 1964 e prima di firmare per BRM Jackie La seconda volta fu quando Franco Lini gli chiese di era sempre alla ricerca di opportunità di guida in corse guidare una Ferrari 330 P4 al Guards Trophy, a Brands importanti, per farsi notare. Hatch, insieme a Chris Amon. Giunsero secondi, In quegli anni come giornalista seguivo anche i rally, consentendo alla Scuderia Ferrari di vincere il Trofeo ero stato co-pilota e avevo conosciuto Cesare Fiorio, Internazionale Costruttori nel 1967. Direttore sportivo della Squadra Lancia negli anni Franco Lini, il grande giornalista italiano, era Direttore 6
sportivo della Ferrari e gli fu chiesto di invitare Jackie Come ben sappiamo, Jackie iniziò la sua campagna Stewart a visitare la fabbrica, nell’ipotesi che potesse per la sicurezza dei circuiti perché troppi suoi amici entrare nella squadra Ferrari per la stagione 1968. avevano perso la vita in incidenti. Per questo fu Andò in aereo a Milano dove fu accolto da Franco duramente criticato da diversi giornalisti e piloti, Gozzi, l’assistente personale di Enzo Ferrari, e soprattutto in Inghilterra, ma alcuni organizzatori gli condotto a Maranello. Là discussero vivacemente, in diedero retta. particolare quando Stewart espresse le sue richieste Un fine settimana di aprile 1968 fu invitato a Jarama, economiche, comunque si giunse a una bozza di in Spagna, per verificare le misure di sicurezza. accordo. Quel giorno Jim Clark morì, Jackie fu devastato e Jackie poi si precipitò da Maranello a Enna per una fu spinto a impegnarsi maggiormente, ignorando le gara di Formula 2, dove lui e il suo compagno di critiche; ancor oggi vediamo gli effetti benefici del suo squadra Jacky Ickx correvano su delle Matra iscritte da impegno. Ken Tyrrell. Ciò che accadde mi è stato confermato Dopo il ritiro dalle corse, nel 1973, Jackie Stewart molto di recente da Jackie, quando gliene ho riparlato. non si è mai fermato e continuò a dedicarsi a tante A Enna Franco Lini disse a Jacky Ickx che se gli iniziative, ma la sua visione della vita un giorno, avesse dato una risposta durante quel fine settimana nel 1980, cambiò radicalmente. Lui, Helen e i loro avrebbe avuto il contratto, perché Jackie Stewart figli Paul e Mark vivevano in Svizzera; Mark aveva aveva avanzato pretese economiche eccessive. Questo risultati scolastici insoddisfacenti e Jackie cominciò a corrisponde a quanto Franco Lini mi disse a proposito preoccuparsi. Si ricordò delle sue difficoltà a scuola della trattativa con Stewart. e un amico gli suggerì di portare suo figlio da uno Jacky Ickx gli raccontò il colloquio con Lini mentre specialista a Londra. erano al box Matra e gli chiese cosa dovesse fare. Quel professore prese Paul e Mark, mentre Jackie Jackie gli disse di accettare l’offerta. rimase nella sala d’aspetto. Il professore ritornò e gli Jackie mi spiegò che temeva la tendenza di Enzo chiese se potesse sottoporlo ad alcuni test; fu allora, Ferrari a mettere i piloti l’uno contro l’altro e che all’età di 41 anni, che gli fu detto che soffriva di non voleva entrare in una squadra nella quale non si dislessia. sarebbe trovato a suo agio. Così Jacky Ickx prese il Ricordando quel momento descrisse come le nubi posto che Jackie Stewart era in procinto di avere in si fossero aperte, fosse apparso il sole e per la prima Ferrari. volta nella sua vita aveva capito di non essere stupido. Fu una decisione coraggiosa, perché in quel momento Non occorre dire che Jackie decise di occuparsi del non aveva alcun contratto. Quello con BRM sarebbe problema. Cominciò a tenere conferenze, a raccogliere terminato a fine 1967, ma, per fortuna, come ora fondi per curare la dislessia e divenne Presidente della sappiamo, Ken Tyrrell si accordò con Matra per far Scottish Dyslexia Association. Insieme organizzammo correre le loro vetture Formula 1, con le quali Stewart la prima asta di cimeli automobilistici, a Edimburgo, vinse tre Gran Premi nel 1968 e conquistò il suo negli anni Ottanta. primo Campionato Mondiale nel 1969. In quel periodo Jackie era presente a tutti i Gran Ora vi descriverò con qualche maggior dettaglio Premi e mi telefonò per dirmi che Cesare Fiorio, l’uomo Jackie. che era divenuto Direttore sportivo della Ferrari, Quando entrò in BRM nel 1965 smise di competere nel gli aveva regalato il musetto della macchina di Alain tiro al piattello, ma un giorno mi telefonò chiedendo Prost perché fosse venduto all’asta. Molti esponenti se fossi libero alcuni giorni dopo. Spiegò che aveva dell’ambiente delle corse donarono oggetti, cosicché invitato il suo compagno di squadra Graham Hill e il con l’asta raccogliemmo 57.000 sterline, una somma pilota Richard Attwood a raggiungerlo nel suo garage, più che notevole per l’epoca. per poi andare a una partita di caccia. Graham non Dopo il ritiro dalle corse ha guadagnato più che bene aveva mai usato un fucile, quindi ci si sarebbe divertiti. lavorando come “Ambassador” per alcune importanti Graham, essendo novizio, fu messo in coda al gruppo aziende, come Rolex, Ford, Goodyear, Elf. Tuttavia, mentre marciavamo nelle colline. Gli fu detto che a differenza di altri sportivi che sono divenuti avrebbe potuto sparare a qualsiasi cosa, mentre tutti “Ambassador”, Jackie Stewart si è sempre impegnato gli altri avrebbero cacciato il gallo cedrone. Mentre al massimo in questa attività, per creare valore per le attraversavamo lentamente la brughiera sentimmo aziende committenti. due spari dietro di noi. Ci voltammo e vedemmo È noto che, come usava Gianni Agnelli, si fa Graham Hill in piedi con il suo fucile rivolto in basso, confezionare le camice con la manica sinistra un po’ con un piccolo fiocco di fumo blu che saliva. Aveva più corta, per mettere in mostra l’orologio Rolex che sparato a un serpente! Quel giorno Graham abbatté porta. Non si accontenta di questo, ma si impegna un gallo cedrone, un coniglio e il serpente, ma in in vari modi per promuovere quel marchio. Un seguito divenne un ottimo cacciatore. buon esempio fu nel 1979 quando gli fu chiesto di 7
inaugurare lo Scottish Motor Show, organizzato farla partire. Da allora ha distribuito alcuni milioni a dalla Scottish Motor Trade Association, della quale strutture di ricerca in vari paesi del mondo. il suo garage di famiglia era stato socio. Si rese Dal 1968 è vissuto in Svizzera, tra le colline nei pressi conto che avrebbe avuto circa tre ore disponibili, tra di Ginevra; poi vendette la casa al musicista Phil l’apertura del Salone e la cena ufficiale; invitò quindi Collins e acquistò una grande proprietà in Inghilterra. personalmente un gruppo di concessionari Rolex Tuttavia, all’aumentare del bisogno di cure per Helen, della zona di Glasgow a un cocktail nella sua stanza e ha comprato un’altra casa in Svizzera, vicina a una spiegò i futuri programmi di marketing di Rolex. clinica molto rinomata, per consentire a Helen di Fu una sua iniziativa, non di Rolex, e in conseguenza avere l’assistenza ininterrotta di cui ha bisogno. di questo suo modo di pensare e comportarsi è stato Sempre entusiasta delle sue origini scozzesi, nel “Ambassador” di Rolex per oltre cinquant’anni e quasi periodo in cui diede vita alla sua squadra di Formula altrettanto per Ford. 1 – Stewart Grand Prix – chiese di avere un tartan Fino ad ora non ho parlato di sua moglie Helen, con creato apposta per lui. Fino a quel momento aveva la quale è sposato da 58 anni; nel mondo delle corse sempre usato il Royal Stewart tartan, ma la Tartan conosco pochi matrimoni così felici. Come molte Court di Edimburgo, che decide la creazione di nuovi altre mogli Helen cronometrava i tempi sul giro suoi e tartan, acconsentì a che lui avesse il suo personale, che dei diretti concorrenti, facendo un gran lavoro dietro ha chiamato Racing Stewart. le quinte. Nel 2001 ha ricevuto il titolo nobiliare (knighthood) Negli anni Novanta a Helen fu diagnosticato un dal Principe Carlo, in riconoscimento dei suoi risultati cancro al seno, poco dopo il loro primogenito Paul sportivi e del suo impegno per la sicurezza, cosicché è fu colpito da una forma di cancro al colon; entrambi diventato Sir Jackie Stewart. guarirono e ritornarono in piena forma. In seguito Come ho detto all’inizio, per un ragazzo che lasciò la Jackie dovette subire un intervento chirurgico per un scuola convinto di essere stupido, mentre non lo era, tumore della pelle. è stato un viaggio da capsula spaziale Il figlio più giovane, Mark, non ha mai avuto particolare Divenne un campione di tiro al piattello in grado di interesse per le corse. In un primo tempo lavorò come competere a livello olimpico, tre volte Campione del attore, oggi ha una casa di produzione di video che ha Mondo di Formula 1 e ha affrontato ogni sfida che gli vinto diversi premi Internazionali. si presentava con entusiasmo e soprattutto con senso Poco più di cinque anni fa a Helen fu diagnosticata dello humour. una forma di demenza e da allora Jackie si è lanciato Deve alle corse il suo successo economico, ma, a mio in un’altra campagna. Ha fondato la sua istituzione parere, il mondo delle corse gli deve molto per essere benefica internazionale, “Race against Dementia”, alla lui riuscito a migliorarne la sicurezza rispetto ai tragici quale ha donato oltre un milione e mezzo di euro, per anni in cui lui iniziò a correre. 8
La vita sportiva e professionale Lorenzo Boscarelli Prima delle corse in automobile diploma, ma che al tempo stesso forgiò alcuni aspetti “Un piccolo, allegro Scozzese”1 è il modo in cui Ste- del suo carattere. Si convinse che per essere al pari wart più volte definisce se stesso nella sua autobio- degli altri avrebbe dovuto lavorare molto intensamen- grafia. Una persona, quindi, che sa essere gradevole e te, cercare modi alternativi di fare le cose e prestare attraente, con la sua spontaneità, la sua carica umana, grande attenzione ai dettagli, principi che gli furono la sua capacità di entrare in sintonia con le persone utilissimi in seguito. più diverse. Solo molto più tardi, nel 1980, quando il suo figlio Doti in parte naturali, ma, nel suo caso, coltivate con secondogenito, Mark, manifestò analoghe difficoltà intelligenza e determinazione per tutta la vita, che gli di apprendimento e gli venne diagnosticato un pro- hanno consentito di essere ben più di un grande cam- blema di dislessia2, anche a lui fu riscontrata la stessa pione di automobilismo. patologia. Fu sollevato, per avere infine scoperto il John Young Stewart, sempre conosciuto con il sopran- motivo di tanti disagi, e si sottopose a cure che lo nome “Jackie”, nacque l’11 giugno 1939 in una citta- guarirono. In quel momento, con un’iniziativa che il- dina scozzese, Dumbarton, posta sulle rive del fiume lustra la sua generosità, si impegnò per trovare un’in- Clyde, dove si trovavano importantissimi cantieri na- segnante specializzata nella cura di ragazzi dislessici vali, e distante una ventina di chilometri da Glasgow. per la scuola, in Svizzera, che suo figlio frequentava, Suo padre aveva una stazione di carburante con an- e ne finanziò l’acquisizione, a beneficio di tutti gli stu- nessa officina e, in seguito, concessionaria di automo- denti dislessici. Continuò poi a occuparsi di questa bili (Austin, Jaguar, ...); la madre era una casalinga, ma patologia, finché nel 1988 gli fu richiesto di diventare con la passione della guida veloce. Jackie ha un fratello presidente dello Scottish Dislexia Trust, incarico che maggiore, Jim, che tra il 1950 e il 1955 disputò diverse mantenne per alcuni anni. In quel periodo riuscì ad competizioni automobilistiche, come indipendente, e ottenere dalle autorità scozzesi la creazione di una poi con la Ecurie Ecosse, allora importante scuderia cattedra universitaria per preparare i futuri insegnanti (le Jaguar D-Type da essa iscritte vinsero la 24 Ore di a riconoscere i problemi di apprendimento dei loro Le Mans nel 1956 e 1957). Jim Stewart ottenne buoni alunni. risultati, fino a disputare nel 1953 il Gran Premio di L’impegno per la cura della dislessia illustra il suo Gran Bretagna (R.A.C. British Grand Prix) al volante orientamento a mirare alla soluzione e a perseguirla di una Cooper-Bristol, iscritta da Ecurie Ecosse. Nel con tenacia, anche a vantaggio del prossimo, quando 1955 abbandonò le competizioni per alcuni incidenti le circostanze lo consentono. Una positività di carat- e soprattutto per l’insistenza della madre. tere che lo aiutò molto nella vita. L’ambiente familiare di Stewart era quindi pienamente partecipe del mondo dell’automobile e delle corse, ma le esperienze più notevoli della sua fanciullezza e ado- 1. “a wee, chirpy Scot”. Nella propria autobiografia “Ja- lescenza non furono legate a quell’ambiente. ckie Stewart: Winning is not enough” (Headline Publishing Quando iniziò a frequentare le scuole si manifestò un Group, London, 2007) – Traduzione italiana: “Vincere non grave problema di apprendimento, che gli impediva di basta” (Edizioni Mare Verticale, Grancona, 2018) Jackie Stewart dà diverse definizioni di se stesso, ma questa ci leggere e scrivere in modo corretto. Né gli insegnan- sembra particolarmente arguta e appropriata. ti né i medici avevano la preparazione e la sensibilità adeguata a ricercarne le cause; ebbe molti insuccessi 2. La dislessia è una disabilità dell’apprendimento di origine scolastici e fu ritenuto un ragazzo o estremamente neurobiologica. È caratterizzata dalla difficoltà ad effettua- svogliato o ritardato. Un’esperienza molto dura, che re una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura ... [La dislessia non riguarda l’intelligenza di una gli provocò disorientamento e lo indusse ad abbando- persona. Infatti ...] ... Si tratta di disturbi che coinvolgono nare la scuola a 15 anni senza aver conseguito alcun uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il fun- zionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici (de- finizione della Consensus Conference dell’Istituto Superio- Lorenzo Boscarelli, presidente AISA e studioso di storia dell’automobile. re di Sanità (CC-ISS, 2011). 9
Un evento carico di conseguenze favorevoli per lui si pseudonimo A.N. Other (che pronunciato “another” verificò il giorno di Capodanno 1953: a tredici anni, significa “un altro”; un modo astuto e spiritoso di partecipando per la prima volta a una gara di tiro al dissimularsi, non inconsueto in Gran Bretagna). Se- piattello, la vinse inaspettatamente. L’episodio, quan- guirono altre gare, sempre disputate con lo pseudoni- do ancora soffriva del senso di inferiorità dovuto alla mo, e sempre al volante di automobili prestate da ami- (allora ignota) dislessia, gli diede fiducia in sé e fu l’i- ci, finché giunse la prima vittoria, sul circuito scozzese nizio di una passione e di una carriera agonistica di di Charterhall, al volante di una Marcos con motore tutto rispetto. Ford 1100 cc e telaio in laminato di legno; una piccola, Dopo l’esordio vittorioso ottenne diversi altri succes- sgraziata GT, leggera, maneggevole ed efficace. si, ma dovette imparare a far fronte alla tensione che Nel 1962 A.N. Other continuò a disputare diverse lo prendeva prima di una gara. Era difficile, si attrezzò gare, sempre al volante di automobili prestate da ami- per venirne a capo, con un approccio sistematico che ci, ottenendo buoni risultati e facendosi notare come colpisce, in quanto era appena un ragazzo. Il princi- promettente pilota. Tanto promettente che una rivi- pio fondamentale che adottò fu la meticolosa prepa- sta, descrivendo il suo matrimonio, lo definì non un razione, creando una “routine” di gesti che lo aiutava campione di tiro al piattello, ma un pilota. Sua madre a creare e mantenere un’elevata concentrazione. Gesti lesse l’articolo e da allora non volle mai più parlargli mirati a ridurre gli imprevisti e i rischi ed a pianificare della sua attività sportiva. Da quel momento iniziò a al meglio le cose da fare, per quanto elementari (per gareggiare con il suo vero nome. il tiro al piattello: indossare con cura la giacca, aggiu- All’inizio del 1963 i responsabili della Ecurie Ecosse, starsi il berretto, ...); gesti intrinsecamente efficaci e al gli proposero un contratto per guidare le loro Coo- tempo stesso utilissimi per ridurre l’ansia, in quanto per Monaco e Tojeiro-Buick. Sarebbe stato un pro- avevano lo scopo di non lasciare nulla al caso. gresso molto rilevante, ma non accettò subito. Allora Per alcuni anni la sua vita fu dominata dal lavoro come in seguito in momenti di svolta della sua vita, nell’officina di famiglia e dalle gare di tiro al piattello, che comportavano scelte cruciali, si diede la regola di dove si mise in luce a un livello sempre più elevato, prendere tempo per esaminare bene il contesto, i pro ottenendo molti successi in Gran Bretagna, tra i qua- e contro, ed arrivare a una decisione ponderata. Se vo- li due volte il British Grand Prix of Shooting, e in gliamo, questo orientamento era il naturale sviluppo numerosi paesi europei. Fu quindi convocato per le dell’accurata pianificazione che precedeva le gare di selezioni della squadra britannica che avrebbe parte- tiro al piattello e che lo aveva aiutato ad affrontarle cipato alle Olimpiadi di Roma, nel 1960, un traguardo con serenità. che Stewart considerava il coronamento della sua bel- Accettò l’offerta della Ecurie Ecosse e divenne così la carriera di ottimo specialista di tiro al piattello. In un semi-professionista del volante, pur se la sua fonte modo inaspettato, tuttavia, nella prova di selezione il primaria di reddito rimase il lavoro nell’officina pater- suo risultato fu inferiore alle attese e fu escluso. na. La stagione fu positiva, con un risultato partico- Alla fine del 1962 abbandonò il tiro al piattello; si era larmente rilevante a Charterhall, dove al volante della sposato da poco, con Helen McGregor, che sarebbe Cooper Monaco batté il record sul giro stabilito da poi stata la compagna di tutta la sua vita3, e decise di Jim Clark con quella stessa macchina. A fine anno una smettere. rivista di motorismo lo definì “il concorrente in gare Il tiro al piattello gli lasciò un’eredità preziosa. L’a- di Club di maggior successo di tutta la Gran Breta- bitudine a competere in un ambiente internazionale, gna”, riconoscimento forse superiore delle sue stesse ai più alti livelli, la capacità di gestire le emozioni che attese. questo richiedeva, la frequentazione di persone molto Questa notorietà indusse Ken Tyrrell, che stava alle- diverse, l’allenamento a far fronte agli alti e bassi che stendo un team per partecipare alle gare di Formula un’attività sportiva fatalmente genera furono un pa- 3 nella stagione 1964 con delle monoposto Cooper, trimonio inestimabile per Stewart all’inizio della sua ad invitarlo a un test di guida sul circuito di Goodwo- carriera di pilota professionista, che gli consentì di co- od, nel mese di marzo di quell’anno. Stewart all’inizio gliere rapidamente successi di rilievo. esitò, anche perché non aveva mai guidato vetture a ruote scoperte e non era certo che gli sarebbero pia- Dalle corse “Sprint” alla Formula 1 ciute. Chiese consiglio a diverse persone, tra le quali Nella primavera del 1961, un facoltoso cliente dell’of- ficina di famiglia, Barry Filer, che possedeva una Por- sche Super 90, propose a Stewart di guidarla in una 3. “... beyond any doubt at all the most important partner- corsa Sprint4 locale, sul circuito di Heathfield, ricavato ship of my life.” Op. cit., pag. 86 da un aeroporto. Jackie accettò, nonostante la pre- 4. Le corse Sprint si disputavano su brevi percorsi, in circu- vedibile contrarietà di sua madre, e arrivò secondo. iti di solito ricavati da aeroporti costruiti durante la Seconda Per “aggirare” l’ostacolo materno si scrisse con lo Guerra Mondiale e in disuso. 10
Jim Clark, che aveva incontrato più volte sulle piste: grado di aiutarlo a inserirsi e a crescere, mentre in Lo- tutti lo consigliarono vivamente di accettare. tus avrebbe rischiato di essere messo in ombra da Jim Il giorno del test fu anche il primo in cui la nuova Clark, con il quale peraltro aveva stabilito un eccellen- Cooper Formula 3 venne messa in pista e per que- te rapporto personale. sto motivo era presente anche Bruce McLaren, prima La stagione di Formula 1 1965, disputata con l’otti- guida della squadra Cooper di Formula 1, con il com- ma BRM P 261, che alcuni ritengono fosse quell’anno pito di mettere a punto la macchina. C’era anche John la vettura più competitiva, si aprì con un sesto posto Cooper, perché il team di Tyrrell agiva come squadra nella gara d’esordio, il Gran Premio del Sud Africa, ufficiale della casa in Formula 3. Bruce e Jackie si al- sul circuito di East London, che gli procurò il primo ternarono alla guida e John Cooper fu subito così col- punto nel Campionato Mondiale. pito dalle sue capacità da suggerire con molta enfasi Seguirono tre gare di Formula 1, non valevoli per il a Tyrrell di offrirgli un contratto. Intuizione corretta, Campionato, ma alle quali presero parte tutte le prin- perché a fine giornata il migliore tempo sul giro era cipali squadre di Formula 1. Dopo un secondo posto stato ottenuto da Jackie. nella Race of Champions, disputata a Brands Hatch, Tyrrell offrì due opzioni: 10.000 sterline di anticipo e segnò il miglior tempo in prova nel Sunday Mirror il 10% dei premi che avrebbe vinto nei prossimi cin- Trophy, a Goodwood, ma in gara dovette ritirarsi. que anni, oppure 5 sterline e il 50% dei premi che Vinse invece l’International Trophy, a Silvestone, il 15 avrebbe guadagnato al volante di vetture di Tyrrell. maggio, la sua prima vittoria in Formula 1. Stewart scelse la seconda opzione, dimostrando sia la Il Campionato Mondiale riprese con il Gran Premio capacità di “resistere” all’attrattiva immediata di una di Monaco; Stewart segnò il terzo tempo in prova. Per somma rilevante, sia la propria fiducia in quello che oltre venti giri le due BRM dominarono la gara, con avrebbe potuto conquistare nel seguito della carriera. Graham Hill in testa, che però alla chicane fu costret- Iniziò così un sodalizio che avrebbe connotato tutta to da una macchina in avaria a prendere la via di fuga, la sua vita di pilota, tanto da indurlo a dichiarare “... cosicché Stewart si trovò al primo posto. Dopo alcuni KenTyrrell... fece di me tutto quello che sono poi di- giri compì un testa-coda e alla fine fu terzo, salendo ventato”5. così per la prima volta sul podio, nel suo secondo Il 1964 fu un momento di svolta perché con la Cooper Gran Premio di Campionato. Formula 3 vinse 11 gare, in Gran Bretagna e all’estero, Seguirono i Gran Premi del Belgio e di Francia, en- divenendo Campione britannico della categoria. Inol- trambi conclusi al secondo posto, dietro Jim Clark, tre ebbe numerosissime altre proposte di guida, con poi il R.A.C British G.P., a Silverstone, dove fu quinto, le vetture più diverse, tra le quali Lotus Elan, Lotus e quello dei Paesi Bassi, in cui ottenne il secondo po- Formula 2, Jaguar E-type lightweight, Ferrari GTO, sto, ancora dietro a Clark. Nel successivo Gran Pre- Ferrari 250 LM … tanto che a fine anno annoverò 53 mio di Germania, disputato come sempre sul circuito partecipazioni a gare. La vittoria più prestigiosa fu nel del Nürburgring, dovette ritirarsi, per la rottura di una Gran Premio di Monaco di Formula 3, considerato la sospensione anteriore, dopo aver stabilito il secondo corsa più importante della categoria. La sera fu invita- miglior tempo in prova. to al pranzo di gala offerto dai Principi di Monaco, e Si giunse così al Gran Premio d’Italia. Jim Clark ave- sedette alla sinistra della Principessa Grace; fu il primo va conquistato il Campionato con la vittoria in Ger- di tanti incontri che avrebbe poi avuto con membri di mania, a Monza era lecito attendersi una gara molto case regnanti. combattuta, data anche la possibilità di sfruttare le Colin Chapman gli offrì di guidare una Lotus 33 scie aerodinamiche nei lunghi rettilinei. Così fu: dopo nell’ultima gara di Formula 1 della stagione, il Rand una partenza molto infelice, in una decina di giri Sur- Grand Prix, non valido per il Campionato Mondiale tees al volante della Ferrari 1512 a 12 cilindri agganciò Conduttori, disputato in due batterie sul circuito di il gruppo dei primi, che comprendeva anche Clark, Kyalami, in Sud Africa. Ottenne il miglior tempo in Graham Hill e Stewart. I quattro si scambiarono più prova, ma alla partenza della prima batteria gli si rup- volte la posizione di testa, finché prima Surtees e poi pe un semiasse; vinse la seconda batteria e fece segna- Clark dovettero ritirarsi, lasciando soli per gli ultimi re il giro più veloce. venti giri i due piloti della BRM. Chi scrive ebbe la I risultati molto brillanti del 1964 indussero ben tre ventura di essere spettatore di quel Gran Premio, dalla team di Formula 1 ad offrirgli un contratto per il 1965: tribuna della curva Parabolica. Per molti giri l’ingresso BRM, Cooper e Lotus. Con una decisione che rive- delle due BRM in quella curva seguì un copione fisso: la la sua capacità di analizzare a fondo le situazioni Graham Hill era all’esterno, Stewart all’interno e ogni e di prendere in considerazione sia gli aspetti tecnici volta cedeva il passo a Hill, che percorreva la curva sia quelli umani, scelse BRM, dove Graham Hill era prima guida. Ritenne infatti che avrebbe trovato una vettura molto competitiva e un ambiente meglio in 5. Op. cit., pag. 99. 11
in testa. Al 74° giro però, sui 76 previsti, Stewart non La piccola BRM fu efficacissima nel Gran Premio cedette il passo e Hill fu costretto ad allargare, finen- di Monaco, che Stewart vinse precedendo Lorenzo do sulla sabbia e perdendo una manciata di secondi Bandini. Nel successivo Gran Premio del Belgio, sul decisivi. Stewart vinse così – abilmente – il suo primo difficile, lungo e velocissimo circuito di Spa Francor- Gran Premio iridato6. champs, Stewart partì in prima fila, accanto alle 3 litri, Gli ultimi due Gran Premi dell’anno, Stati Uniti e la Ferrari di John Surtees e la Cooper Maserati di Jo- Messico, si conclusero per Stewart con due ritiri; cio- chen Rindt. Il tempo prometteva pioggia e, durante il nonostante fu terzo, dietro Jim Clark e Graham Hill, primo giro, improvvisamente i piloti si trovarono in nella classifica di Campionato Mondiale, un risultato un diluvio. La macchina di Stewart incontrò una larga eccellente alla sua prima stagione. pozza d’acqua alla variante a metà del rettilineo di Ma- Nel 1965 disputò otto gare di Formula 2, al volante di sta, fece aquaplaning e uscì di strada, per fortuna sen- una Cooper iscritta da Ken Tyrrell, che ancora funge- za incontrare alcun ostacolo in grado di distruggerla, va da “squadra semi-ufficiale” per la Casa di Surbiton. insieme al pilota. Stewart fu soccorso da Graham Hill I risultati furono modesti – un secondo posto e due e dal pilota americano Bob Bondurant, e se la cavò quinti – perché la macchina era poco competitiva. con la frattura di una clavicola e di alcune costole. Quell’anno alla 24 Ore di Le Mans si ripresentò la Ro- Quell’incidente lo convinse a dedicarsi con grande ver BRM a turbina, affidata a Graham Hill e Stewart: impegno al miglioramento della sicurezza dei circuiti fu una gara per loro senza particolari emozioni, con- e delle vetture, all’inizio e per diversi anni scontrando- clusa al decimo posto assoluto, una prestazione ono- si anche con l’insensibilità di diversi piloti, oltre che revole, su una vettura che terminò in quel momento con l’opposizione dei proprietari dei circuiti, ai quali la sua carriera sportiva. L’utilizzo dei motori a turbina chiedeva di migliorare la sicurezza, investendo in bar- sulle automobili era stata un’ipotesi interessante per riere di protezione, dotandosi di posti anti-incendio, tutti gli anni Cinquanta, ma nel decennio successivo i aumentando il numero dei commissari di percorso problemi tecnici, di praticità d’uso e di consumo de- addetti alle segnalazioni e al soccorso in caso di inci- cretarono la fine degli esperimenti. denti. La sua attività rivolta alla sicurezza ebbe un for- La stagione 1965 fu quindi molto positiva per te impulso quando nel 1968 fu eletto presidente della Stewart: in dieci gare valevoli per il Campionato GPDA (Grand Prix Drivers Association), carica che Mondiale Conduttori salì cinque volte sul podio e accrebbe molto la sua autorevolezza e che gli consentì conquistò una vittoria... tutt’altro che male per un di aumentare il consenso degli altri piloti verso i temi debuttante! della sicurezza. Insieme all’attenzione rivolta ai circu- iti e ai dispositivi e risorse mediche di cui avrebbe- Il biennio 1966-67: ancora con BRM, ro dovuto disporre, si procurò un medico personale, inizio dell’impegno per la sicurezza specializzato in anestesia, che lo avrebbe da allora in Il 1966 iniziò per lui nel migliore dei modi: si trasfe- poi seguito in tutte le gare. Un approccio molto pro- rì agli antipodi per partecipare alle gare della Tasman fessionale, suggerito dal “rispetto per Helen e i nostri Series, riservate a vetture con cilindrata fino a 2500 figli”. Oltre che per una comprensibilissima esigenza cc. Le disputò con una BRM P 261 il cui motore era di auto-tutela, queste iniziative gli furono suggerite dal stato portato a 2000 cc, rendendola molto competitiva dolore provato per le morti di tanti giovani amici e per quel campionato. Stewart su otto gare ne vinse colleghi, in quegli anni, tra la fine dei Sessanta e i primi quattro e una volta giunse secondo, vincendo così la Settanta, spaventosamente frequenti e, quel che è peg- Tasman Cup. Queste competizioni si svolgevano du- gio, in buona misura evitabili, adottando le necessarie rante l’estate australe e parteciparvi significava anche soluzioni tecniche. trascorrere una piacevolissima vacanza estiva mentre In questo Stewart fu un precursore e seppe tradurre lo in Europa era inverno. Lui approfittò appieno dell’oc- sconforto dovuto a tanti lutti in un’iniziativa incessan- casione, condividendola con Jim Clark, Graham Hill te e alla fine decisiva per diminuire in modo drastico i e Dick Attwood. rischi di uno sport intrinsecamente molto pericoloso. Nel 1966 mutò il regolamento che governava la For- Le conseguenze dell’incidente in Belgio impedirono a mula 1: la cilindrata massima passò da 1500 a 3000 cc. Stewart di partecipare al Gran Premio di Francia. Ri- Non tutte le squadre furono pronte con vetture pro- entrò in quello di Gran Bretagna, dove dovette ritirarsi, gettate per la nuova formula fin dall’inizio del Cam- pionato. Stewart per quell’anno e per il 1967 rimase in BRM, che per i primi cinque Gran Premi schierò 6. Nella sua autobiografia Jackie Stewart fornisce una ver- sione “asettica” dell’episodio: “Graham led with two laps la macchina che aveva vinto in Tasmania, competitiva remaining, when he went wide at the Parabolica, got into sui circuiti lenti, in virtù della maneggevolezza e della the loose stuff, loosing speed and leaving a gap. I slipped discreta potenza, ma svantaggiata su quelli più veloci inside, drove through ...”. Certo, Graham Hill andò largo, rispetto alle vetture di 3 litri. ma non di propria volontà! (Op. cit., pag. 122). 12
terminò quarto in Olanda e quinto in Germania, l’ulti- In agosto, nell’intervallo tra i Gran Premi di Germa- ma gara disputata nel 1966 al volante della BRM P 261. nia e d’Italia, Stewart fece una puntata in Australia, Al Gran Premio d’Italia debuttò la nuova BRM P 83, per partecipare a una gara di 12 ore per vetture Sport dotata del motore 3 litri H 16, cioè con quattro file di e Prototipo sul circuito di Surfers’ Paradise, che vinse 4 cilindri sovrapposte due a due (quindi, in sezione alla guida di una Ferrari 250 LM in coppia con un trasversale, una configurazione ad H) e due alberi mo- pilota locale, Andy Buchanan. tore, collegati da ingranaggi. Un motore che avrebbe Per la scuderia Mecom al volante di una Lola T70 dovuto essere molto potente, ma che in realtà era pe- prese parte ad alcune gare del Campionato CanAm, sante e ingombrante. A Monza equipaggiava le due disputato su diversi circuiti canadesi e americani (da BRM e la nuova Lotus 43 di Clark. In gara tutte queste cui il nome del Campionato), che però si conclusero macchine ebbero guasti meccanici; la vittoria andò a tutte con dei ritiri. A questo – come già negli anni pre- Lodovico Scarfiotti, l’ultima volta – a tutt’oggi – in cui cedenti – si aggiunsero diverse partecipazioni a gare di un pilota italiano vinse il Gran Premio d’Italia. vetture Turismo, con la Lotus Cortina di Alan Mann, Nei due successivi Gran Premi, Stati Uniti e Messico, una scuderia molto legata alla Ford, che schierava vet- le due BRM si ritirarono per guasti meccanici, mentre ture semi-ufficiali. Jim Clark negli Stati Uniti colse con la Lotus 43 l’unica Anche il 1967 iniziò per Stewart con le gare della Ta- vittoria del motore BRM H 16. sman Series dove, ancora con la BRM P 261, ottenne La stagione 1966, iniziata in modo brillante per Ste- due vittorie e un secondo posto, non sufficienti per wart con le vittorie nella Tasman Cup e al Gran Pre- conquistare la Tasman Cup, che quell’anno andò a Jim mio di Monaco, si chiuse in tono minore e con pro- Clark. spettive incerte per l’anno seguente, dato che la BRM Con la nuova stagione Graham Hill passò alla Lo- P 83 non aveva dato segnali incoraggianti. tus, di cui era stato pilota ufficiale nel 1958 e 1959, Un risultato di grande rilievo fu colto da Stewart nella e Stewart divenne prima guida di BRM, affiancato da 500 Miglia di Indianapolis, alla quale partecipava per Mike Spence. In realtà, per i suoi ottimi risultati e per la prima volta, su una Lola-Ford iscritta dalla scude- l’atteggiamento collaborativo di Hill non si era mai ria del texano John Mecom, Jr. Dopo aver stabilito il sentito il “numero 2”; anche per questo ebbe sempre 14° tempo in prova raggiunse la prima posizione e a grande stima e rispetto per Hill e fu amaramente ad- meno di dieci giri dalla fine pareva avesse la vittoria dolorato quando questi, ai comandi del proprio aereo assicurata quando la pressione dell’olio del motore privato, scomparve in un incidente nel 1975, insieme calò improvvisamente e dovette chiudere. Terminò ai suoi diretti collaboratori. comunque sesto e fu dichiarato “Rookie of the Year”, La stagione 1967 di Formula 1 si aprì con il Gran cioè miglior debuttante dell’anno, oltre a guadagnare Premio del Sud Africa, nel quale i due piloti della un buon premio di gara e 25.000 $ di ingaggio da Me- BRM, al volante della P 83 H16, si ritirarono per com, una somma molto elevata per l’epoca. noie meccaniche, uno scenario che si ripeté anche Al volante della Lola-Ford partecipò e vinse la gara nelle successive gare europee di Formula 1 non va- per vetture “Formula USAC” sul circuito del Mount lide per il Campionato, salvo un paio di piazzamenti Fuji, in Giappone, a conferma della sua versatilità, modesti di Spence. La P 83 era inadatta al circui- dopo la delusione nella 500 Miglia di Indianapolis (al- to di Montecarlo, cosicché Stewart tornò alla guida leviata tuttavia dal buon guadagno...). della P 261. Dopo alcuni giri, superato Hulme sulla In Formula 2, per l’ultimo anno retta dal regolamento Brabham ed essendo Lorenzo Bandini, primo nella che prevedeva motori da un litro di cilindrata, corse tornata iniziale, incappato in una macchia d’olio che ancora per Ken Tyrrell, il quale aveva abbandonato le gli fece perdere alcune posizioni, Stewart andò in te- Cooper per le Matra, al debutto nella Formula, dopo sta e vi rimase finché dovette ritirarsi per un guasto che nel 1965 avevano ottenuto buoni risultati in For- alla trasmissione. Ancora oggi è lecito chiedersi se la mula 3. L’associazione confermata con Tyrrell e quella sfortuna di Lorenzo Bandini nell’incappare in quella nuova con Matra fu un passo decisivo per il futuro, macchia d’olio non sia stato l’inizio degli eventi che perché con loro Stewart avrebbe vinto il suo primo terminarono con la sua morte in seguito all’incidente Campionato Mondiale Conduttori, tre anni dopo. La alla chicane. stagione di Formula 2 portò solo alcuni piazzamenti, Dopo un altro ritiro al Gran Premio dei Paesi Bassi, tra cui un secondo posto a Barcellona sul circuito del finalmente in quello del Belgio, a Spa Francorchamps, Montjuic. Quell’anno dominarono le Brabham uffi- Stewart giunse secondo. Nel successivo Gran Premio ciali, le sole a disporre del nuovo 4 cilindri Honda, di Francia per l’ultima volta guidò la BRM P 261, giun- nettamente più potente del Cosworth SCA che equi- gendo terzo, mentre fu costretto al ritiro in tutti gli altri, paggiava la maggior parte delle altre vetture, mentre disputati al volante della vettura con motore H 16. poche si avvalevano del BRM 71, anch’esso inferiore Un tono molto migliore ebbe la stagione di Formula a Honda. 2, riservata a partire dal 1967 a vetture con motori con 13
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