Jackie Stewart AISA Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile - MONOGRAFIA AISA 127

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Jackie Stewart AISA Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile - MONOGRAFIA AISA 127
Jackie Stewart
                       AISA
Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile

           MONOGRAFIA AISA 127
                         I
Jackie Stewart AISA Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile - MONOGRAFIA AISA 127
Jackie Stewart
     AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile

3     Prefazione
      Lorenzo Boscarelli

4     Jackie Stewart, raccontato da un amico
      Graham Gauld

15    La vita sportiva e professionale
      Lorenzo Boscarelli

50    Le scuse di Jackie inviate per lettera
      Pino Allievi

52    La carriera sportiva

                 MONOGRAFIA AISA 127

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Jackie Stewart AISA Associazione Italiana per la Storia dell'Automobile - MONOGRAFIA AISA 127
Prefazione
                                                               Lorenzo Boscarelli

J   ackie Stewart è stato un grande campione del vo-
    lante, per doti naturali e per intensità di impegno,
giungendo in meno di due anni dal suo esordio su
                                                                                È evidente che la persona Jackie Stewart è ben di più
                                                                                del campione diventato notissimo per i suoi successi
                                                                                di pilota. Come ha potuto diventare così bravo in tanti
una monoposto a vincere un Gran Premio iridato ed                               ambiti diversi?
a conquistare poi tre volte il Campionato del Mondo                              Forse, per un limite iniziale, la difficoltà di apprendi-
Conduttori.                                                                     mento che manifestò dall’inizio della sua vita scolasti-
Questa, in estrema sintesi, la sua vicenda di pilota, il-                       ca e che si risolse quando aveva superato i quarant’an-
luminata non solo dai successi, ma anche, in modo in-                           ni. Questo svantaggio strutturale lo educò a prepararsi
dimenticabile, dall’impegno assiduo e determinato per                           con estrema cura a qualsiasi prova dovesse affrontare,
promuovere la sicurezza delle corse, attività della quale è                     a dedicarsi con grande impegno e umiltà ad apprende-
stato un pioniere, non di rado incompreso o dileggiato.                         re, a perseguire con determinazione un’elevata qualità
Prima del suo esordio nelle corse è stato un campione                           dei suoi risultati. Un vero professionista, in tutti gli
di tiro al piattello e dopo averle abbandonate, a 34                            ambiti a cui si è dedicato.
anni, ha avuto un’intensissima carriera di presentato-                          Ha inoltre dimostrato, in innumerevoli occasioni, una
re televisivo per network di primaria importanza, di                            grande capacità di stabilire rapporti umani, con le per-
uomo di pubbliche relazioni per marchi come Ford,                               sone più diverse, sostenuta da doti di ironia non co-
Goodyear, Rolex, Elf, nonché di consulente tecnico.                             muni. Realizzando spesso il suo desiderio di operare in
Ha poi creato due scuderie automobilistiche, la prima                           ambienti molto qualificati, ma non competitivi o infidi
per indirizzare la carriera di pilota di suo figlio Paul, la                    sul piano personale. Con queste doti e comportamenti
seconda per competere in Formula 1.                                             Jackie Stewart si è conquistato stima e simpatia e, da
Infine, si è dedicato a numerose iniziative filantropi-                         parte di tanti di noi, la gratitudine che si ha verso chi ci
che, in alcuni casi finanziandole, sempre promuoven-                            aiuta ad entusiasmarci ed a provare il piacere, insieme
dole con passione e dedizione.                                                  a lui, di dedicarci a ciò che ci appassiona e diverte.

Lorenzo Boscarelli, presidente AISA e studioso di storia dell’automobile.

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Jackie Stewart, raccontato da un amico
                                                               Graham Gauld

P    er me è un piacere parlare di Jackie Stewart per-
     ché non solo è stato per tre volte Campione del
Mondo, ma ha avuto un ruolo fondamentale nel pro-
                                                                              un corso per meccanici il suo primo lavoro consistette
                                                                              nel rifornire i clienti della stazione di servizio.
                                                                              Il garage Stewart ottenne la concessionaria dalla
muovere dei cambiamenti nel mondo delle corse, in                             Austin; Jackie afferma che la sua passione per la guida
particolare per la sicurezza dei piloti.                                      veloce non gli derivò dal padre, che aveva disputato
Di recente, alla domanda di come definirebbe la pro-                          alcune corse in motocicletta, ma dalla madre, che
pria vita, Jackie ha risposto...                                              amava guidare vetture sportive.
La mia vita è stata come una capsula spaziale                                 La prima relazione della famiglia con le corse
Spero che ciò che sto per narrarvi confermerà questa                          automobilistiche fu tramite il fratello Jimmy, che
definizione.                                                                  acquistò una MG TC e cominciò a disputare delle
Jackie Stewart è molto di più dell’ennesimo Scozzese                          corse in salita in Scozia. Poi comprò una Healey
che ha corso in automobile!                                                   Silverstone e iniziò a farsi notare per le sue capacità.
La sua personalità e la sua mente lucida gli hanno                            Nel 1952 David Murray in Scozia aveva fondato la
consentito di assumere il ruolo di “Ambassador”                               Ecurie Ecosse; a fine stagione Bob Stewart – padre di
per conto di alcune grandi aziende, dopo aver                                 Jimmy e Jackie – chiese a Murray se suo figlio potesse
abbandonato le competizioni. Ha inoltre raccolto                              entrare a far parte della scuderia.
finanziamenti per numerosi milioni di sterline nelle                          Murray replicò che se Bob Stewart avesse acquistato
diverse campagne benefiche alle quali si è dedicato,                          una Jaguar C per suo figlio la Ecurie Ecosse avrebbe
allo scopo di creare sensibilità all’esigenza di trovare                      allineato in gara la macchina accanto alle C di Ian
terapie per alcune malattie importanti.                                       Stewart – che a dispetto del nome non era loro
È perfettamente a suo agio con i capi di grandi                               parente – e di Sir James Scott Douglas. Bob Stewart
aziende: ma la storia avrebbe potuto essere diversa.                          comprò la Jaguar e Jimmy entrò nell’ambiente delle
Cent’anni fa suo nonno era guardiacaccia nelle tenute                         corse internazionali.
di Lord Weir, proprietario di industrie in Scozia, che                        Jimmy Stewart era, da molti punti di vista, un pilota
viveva in campagna nei pressi di Glasgow.                                     bravo quanto il suo fratello minore sarebbe diventato.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Jackie e il                                Vinse diverse corse per la Ecurie Ecosse; durante il
fratello maggiore, Jimmy, erano spesso mandati a                              Gran Premio d’Inghilterra del 1953 si trovava al 6°
casa del nonno, quando Glasgow subiva pesanti                                 posto al volante di una Cooper-Bristol, la cui potenza
bombardamenti. Grazie al nonno ebbe inizio il suo                             era molto inferiore alle vetture degli avversari, finché
interesse per i fucili.                                                       dovette ritirarsi.
Il padre di Jackie, Bob Stewart, aprì un piccolo garage,                      Nel 1954 John Wyer, direttore sportivo della Aston
con annessa stazione di servizio, sulla strada che                            Martin, gli offrì di guidare una DB3S ufficiale alla 24
collega Glasgow a Loch Lomond, che era un luogo                               Ore di Le Mans.
turistico, così come lo è ora. Jackie e la sua famiglia                       Fu un disastro: le due DB3S affidate al Principe Bira e
vivevano in una piccola casa, costruita dal padre                             a Jimmy Stewart erano state dotate di un tetto rigido,
accanto al garage.                                                            che le trasformava in coupé. Jimmy molto tempo dopo
A scuola si trovava a disagio e non ottenne mai buoni                         mi disse che non riusciva a capire come mai, durante
risultati. A 15 anni smise di studiare e dopo aver seguito                    le prove, la macchina sul rettilineo di Mulsanne si
                                                                              alleggerisse molto nella parte anteriore.
                                                                              L’aerodinamica allora non era ancora ben compresa;
Graham Gauld è nato a Edimburgo, in Scozia, nel 1934 e ha ini-                durante la corsa entrambe le vetture ebbero gravi
ziato a lavorare come giornalista in campo motoristico nel 1955. La
                                                                              incidenti nei pressi della curva della Maison Blanche.
sua attività lo ha condotto a vivere e lavorare in diversi luoghi, tra
                                                                              Jimmy ricordava di essere stato proiettato fuori dalla
i quali Hong Kong. Ha scritto una ventina di libri di argomento
automobilistico, tra cui “Modena Racing Memories” frutto delle sue            macchina e di averla vista rovesciarsi sulla strada,
visite nelle aziende della “Motor Valley” italiana alla fine degli anni       strisciando sull’erba a lato della pista.
Cinquanta e nei primi Sessanta. È riconosciuto come il biografo “uffi-        Né Bira né Stewart si ferirono gravemente, ma Jimmy
ciale” di Jim Clark. È Associate Member del British Racing Drivers            dovette essere operato a un gomito e non poté correre
Club e Membre d’Honneur del Grand Prix Drivers Club.                          per il resto della stagione.

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Stewart riprese a correre per la Ecurie Ecosse                   intorno alla vita mentre imboccavano la strada a tutta
all’inizio della stagione 1955 e finalmente realizzò la          velocità.
sua ambizione quando fu annunciato che avrebbe                   Molti anni dopo, quando Jackie Stewart era
condiviso con Mike Hawthorn una Jaguar D alla 24                 crudelmente criticato per la sua campagna a favore
Ore di Le Mans.                                                  della sicurezza nelle corse, qualcuno lo accusò di
Il caso però intervenne; le Jaguar D della Ecurie                essere codardo. Nessuno che si sia seduto dietro un
Ecosse manifestarono problemi ai freni. Alla 1000                campione di motociclismo su una Norton ufficiale a
chilometri del Nürburgring Stewart ebbe un incidente             tutta velocità su una strada aperta al traffico potrebbe
nei pressi del ponte di Adenau, danneggiando ancora              essere accusato di codardia.
il gomito che si era ferito l’anno prima. Non poté di            Ora, come iniziò a correre in macchina Jackie Stewart?
conseguenza partecipare alla funesta 24 Ore di Le                Sapeva che sua madre non glielo avrebbe mai permesso,
Mans del 1955.                                                   avendo visto i rischi delle corse con suo figlio Jimmy.
Jimmy Stewart annunciò il suo ritiro dalle gare e non            Iniziò comunque ad avvicinarsi alle corse quando
corse mai più, con grande sollievo di sua madre che              un cliente del garage, Barry Filer, che possedeva una
non aveva mai viso di buon occhio la sua attività di             AC-Bristol e una Porsche 1600 Super, gli chiese di
pilota. Non sapeva cosa sarebbe accaduto sei anni                occuparsi delle macchine come meccanico, mentre
dopo...                                                          sarebbero state guidate da un altro giovane pilota
Nel frattempo il giovane Jackie Stewart aveva                    scozzese. Quel pilota ebbe un incidente con la AC-
cominciato a competere nel tiro al piattello; per la             Bristol, danneggiandola e Filer chiese a Jackie se fosse
prima volta nella sua vita trovò un’attività nella quale         disposto a guidare la Porsche in una corsa “sprint” di
era evidente la sua bravura.                                     club su un vicino aeroporto in disuso.
In quel periodo emerse la sua determinazione ad                  Non voleva che sua madre lo sapesse, cosicché si
avere successo in qualsiasi cosa intraprendesse.                 iscrisse con lo pseudonimo A.N. Other (“un altro”) e
Il tiro al piattello divenne molto importante per                terminò secondo assoluto al volante della Porsche: il
lui ed è indubbio che le sue capacità in quello                  dado era tratto.
sport fossero molto superiori alla media. Divenne                Filer vendette la AC e più tardi nel 1961 acquistò la
Campione Britannico e fu orgoglioso di competere                 leggera Aston Martin DB 4 GT e iscrisse Jackie con
con amici come Liano Rossini, l’italiano Campione                questa macchina a una gara di fine stagione, disputata
Olimpionico.                                                     sul circuito scozzese di Charterhall. Nella corsa per
Nel 1960 Jackie era uno dei tre finalisti per la selezione       vetture Sport si trovò contro per la prima volta Jim
dei due membri della Squadra Britannica di tiro al               Clark, che guidava la Aston Martin DBR 1 della
piattello che avrebbero partecipato alle Olimpiadi di            scuderia Border Reivers.
Roma. Tutto sarebbe stato deciso il giorno del suo 21°           Per il 1962 Filer acquistò una Marcos GT, macchina
compleanno, in una prova che avrebbe avuto luogo                 unica nel suo genere in quanto il telaio era costituito
in Galles.                                                       di laminati di legno, una tecnologia utilizzata nella
Nei primi due turni ottenne buoni risultati, ma nel              costruzione del caccia-bombardiere De Havilland
terzo compì alcuni errori e fu escluso dalla squadra             Mosquito; era dotata di un motore Ford. Con la
per un solo punto, cosicché dovette accontentarsi di             Marcos Jackie cominciò a farsi notare, perché si
essere riserva.                                                  batteva regolarmente con l’esperto pilota Gordon
Molti anni più tardi, dopo che si era ritirato dalle             Durham che aveva una Porsche Carrera, non di rado
corse, disse che avrebbe rinunciato ai tre Campionati            avendo la meglio.
del Mondo di Formula 1 pur di aver potuto indossare              A fine stagione Jackie Stewart e Bob McIntyre – che
la giacca della Squadra Olimpionica Britannica.                  quell’anno era stato pilota ufficiale della Honda – con
Uno dei clienti del garage di famiglia, ai quali Jackie          la Aston Martin DB 4 GT andarono al circuito di
faceva rifornimento di carburante, era Bob McIntyre,             Oulton Park, dove Bob McIntyre per la prima volta
uno dei più grandi campioni di motociclismo                      guidò una vettura da corsa.
scozzesi. McIntyre vinse sia il Junior (classe 350 cc)           McIntyre fu poi invitato a provare una Cooper
sia il Senior (classe 500 cc) Tourist Trophy sull’isola di       Formula Junior a Goodwood, ma la cosa non ebbe
Man e fu pilota ufficiale di Norton, Gilera, Bianchi e           seguito e poco dopo perse la vita in sella a una Norton
in seguito Honda: fu uno dei primi eroi di Jackie nelle          Manx sul circuito di Oulton Park.
competizioni motoristiche.                                       Ancora una volta fu David Murray della Ecurie Ecosse
Un giorno McIntyre chiese a Jackie se gli facesse                che intravvide il potenziale di uno Stewart e gli fece
piacere fare un giro di prova con lui sulla veloce               firmare un contratto per il 1963: avrebbe guidato le
strada che percorre la valle di Glencoe, in Scozia.              loro Tojeiro-Buick nelle corse GT e Cooper Monaco
McIntyre scaricò la sua Norton, diede a Jackie un paio           nelle Sport. Ottenne una vittoria e un secondo posto
di occhialoni e gli disse di abbracciarlo strettamente           nella prima corsa con la Tojeiro-Buick e debuttò a

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Snetterton in agosto con la Cooper Monaco, vincendo,             “lightweight”. Un giorno ricevette una telefonata
così come nelle quattro successive gare.                         da Lofty England, Direttore sportivo della Jaguar, il
A Oulton Park, tuttavia, apprese un’importante                   quale gli chiese di proporre una prova di guida a un
lezione: distrusse la Cooper finendo contro un albero            giovane pilota scozzese di nome Jackie Stewart.
per non avere adeguatamente riscaldato gli pneumatici.           Coombs tergiversò, perché pensava che Lofty stesse
Da quel momento Jackie Stewart attirò sempre più                 parlando di Jimmy Stewart, il fratello maggiore di
attenzione. Nel 1964 firmò un contratto con la Ecurie            Jackie, che si era ritirato dalle corse quasi dieci anni
Ecosse, un altro per correre in Formula 3 con una                prima. Lofty spiegò che si trattava del fratello minore
Cooper, poi con John Coombs per disputare corse                  A quel punto Coombs affermò che lui affidava le
nella categoria GT, ancora con Coombs per guidare la             proprie vetture solo a piloti professionisti, come Roy
sua Jaguar E “lightweight” e con Colin Chapman per               Salvadori o Jack Brabham e che non era disposto a far
correre con le Lotus Cortina.                                    guidare la E type “lightweight” a un novellino.
Il primo di quei contratti fu con la Ecurie Ecosse, il 24        Alla fine Coombs per le insistenze di Lofty accettò
gennaio 1964, per un compenso di sole 500 sterline,              di affittare la pista di Silverstone per la prova, purché
che equivalgono a circa 10.000 euro al cambio attuale!           Jaguar si impegnasse a pagare qualsiasi danno che
Poi giunse la telefonata di Ken Tyrrell che lo invitava          Jackie avrebbe potuto provocare alla macchina.
a Goodwood per provare la Cooper Formula 3. Fino                 Jackie percorse i 600 km dalla Scozia a Silverstone con
ad allora Jackie non aveva mai pensato di correre                la sua Mini... fu fatto salire in macchina e gli fu detto
su una monoposto, gli piacevano le corse di vetture              di compiere due o tre giri per acquistare confidenza
Sport, pertanto era incerto sul da farsi. Telefonò a suo         con il mezzo.
fratello Jimmy che gli suggerì di cogliere l’opportunità,        Alle fine del primo giro transitò sulla linea del
ricevette la stessa risposta da Jim Clark e da David             traguardo a tutta velocità e il nervoso Coombs ordinò
Murray, della Ecurie Ecosse. Con mia sorpresa                    ai meccanici di farlo fermare subito.
chiamò anche me nel mio ufficio, gli dissi che sarebbe           Quando si fermò Coombs spalancò la portiera della
stato pazzo a non provare.                                       E type e ricordò a Stewart che gli era stato detto di
Tutti sappiamo che la prova fu un successo e quella              guidare con moderazione. Jackie replicò che non
sera, a casa di Ken Tyrrell, Jackie firmò un contratto           era andato particolarmente forte, cosicché gli fu
per disputare il Campionato Britannico di Formula 3              consentito di proseguire.
e varie altre gare.                                              Quando la prova finì Jackie Stewart aveva dimostrato
Non era comunque sprovveduto. Ken Tyrrell gli                    non solo di essere in grado di condurre la macchina,
aveva offerto un compenso di 10.000 sterline, che                ma aveva anche battuto il record sul giro di Silverstone
corrispondono a 207.000 euro attuali, ma c’era una               per la categoria GT.
trappola. Ken chiedeva il 10% di tutti i guadagni di             John Coombs molti anni dopo mi disse che era stato
Jackie nei prossimi cinque anni! Gli chiese se ci fosse          impaziente di tornare al suo garage per telefonare a
un’alternativa: Ken gli offrì 5 sterline – pari a 100 euro       Jack Brabham, al quale disse:
odierni – l’importo legale minimo per un contratto               “... ricordi che mi hai detto di avere dei problemi con i freni
in Gran Bretagna... più il 50% dei premi e delle altre           della E type? Bene, ho appena fatto provare la macchina a un
somme che avesse guadagnato.                                     giovane pilota che non solo dice che i freni sono magnifici, ma ha
Cinque giorni dopo quella prova andai a Snetterton               battuto il record della pista”
insieme a Jackie ed alcuni dei suoi amici per la seconda         Terminò la chiamata e ne fece una identica a Roy
prova del Campionato Britannico di Formula 3: una                Salvadori!
delle corse più tormentate dalla pioggia di tutta la             Coombs aggiunse: “... Jackie Stewart è stato il miglior
stagione di corse. Il risultato fu sensazionale.                 pilota che abbia guidato per me”.
Le condizioni di corsa erano diaboliche. Alla fine               C’è comunque una postilla. Jackie chiese a John
del primo giro Jackie Stewart transitò tutto solo sulla          Coombs se potesse ricevere 15 sterline – 300 euro
linea del traguardo, il secondo gruppo di macchine               attuali – per coprire le spese di viaggio e Coombs
apparve dopo 11 secondi … Stewart aveva lanciato                 accettò.
la sua prima capsula spaziale vincendo la gara con un            In occasione del Gran Premio d’Inghilterra del 1964,
vantaggio di 45 secondi!                                         disputato a Brands Hatch, Jackie Stewart era pieno di
Vinse le successive quattro corse e il Campionato                impegni. Quel giorno avrebbe guidato quattro diverse
Britannico di Formula 3. Ken Tyrrell riuscì ad                   macchine in quattro corse.
iscriverlo alla corsa di Formula 3 a Monaco e Stewart            Ancora una volta con un paio di amici accompagnammo
vinse anche quella.                                              Jackie a Brands Hatch e alloggiammo in un albergo a 8
In Inghilterra John Coombs, che era stato un pilota              km dal circuito. Dopo la cena della sera precedente le
e aveva ottenuto diversi successi con delle Jaguar,              prove era preoccupato. Doveva raggiungere il circuito
quell’anno faceva correre una delle prime E type                 molto presto, la mattina seguente, per partecipare alla

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prima sessione di prove, e temeva di non arrivare in             Sessanta. Verso agosto del 1964 Cesare mi telefonò e
tempo, a causa del traffico dovuto alla corsa. Ne parlò          mi domandò se pensassi che Jim Clark e il nuovo pilota
al responsabile dell’albergo che gli offrì una bicicletta;       scozzese Jackie Stewart potessero essere interessati a
gli parve il miglior mezzo per non essere bloccato dal           disputare il Rally di Monte Carlo del 1965 al volante di
traffico.                                                        Flavia Sport Zagato ufficiali.
Partì presto la mattina con ai piedi degli stivali di            Risposi che Jim Clark non sarebbe stato disponibile,
gomma e con il casco e le calzature per guidare appesi           ma Jackie forse sì.
al manubrio.                                                     Jackie e io ci incontrammo a pranzo e quando gli dissi
Oltre alla Tojeiro-Ford della Ecurie Ecosse, quel                dell’idea di Cesare fu interessato perché sarebbe stata
giorno Stewart avrebbe guidato una Lotus Cortina per             un’occasione per acquisire notorietà internazionale
Colin Chapman, la Cooper nella corsa di Formula 3 e              in un altro ambito; io sarei stato suo co-pilota. Tutto
la E type di John Coombs, che creò un altro episodio             filò liscio, Cesare confermò che saremmo partiti da
divertente.                                                      Monte Carlo e ci comunicò le date in cui avremmo
Coombs, che era un uomo d’affari molto avveduto,                 dovuto essere disponibili per provare il percorso.
pagò a Jackie il rimborso spese, poi andò da Ken                 Poi, ai primi di novembre si verificarono due eventi:
Tyrrell e gli domandò se Jackie avesse chiesto anche a           Jackie Stewart firmò per BRM e Colin Chapman gli
lui di rifondergli le spese di viaggio. Ken rispose che          chiese di guidare una Lotus Formula 1 in una corsa in
pure lui gli pagava 15 sterline.                                 Sud Africa, a fine dicembre. Il suo contratto con BRM
A quel punto Coombs prese da parte Jackie nel                    sarebbe entrato in vigore in gennaio 1965, cosicché
paddock e gli rinfacciò di farsi pagare i costi di viaggio       Jackie debuttò in Formula 1 al volante di una Lotus,
da tutti coloro per i quali guidava, realizzando così un         non di una BRM.
buon guadagno.                                                   Dovetti così mandare un fax a Cesare dicendo che
Il giorno del Gran Premio d’Inghilterra del 1964                 non avremmo potuto partecipare al Rally di Monte
divenne ancora più importante per Jackie perché Jim              Carlo.
Clark aveva persuaso Colin Chapman di consentirgli               Quell’anno debuttò anche nel Campionato Europeo
di guidare la sua Lotus 25.                                      Turismo su una Lotus Cortina, insieme a Sir John
Chapman si recò dal Direttore di pista durante l’ultima          Whitmore, nella squadra Ford. Jackie mi disse:
sessione di prove e chiese se i commissari di percorso           “C’era un italiano molto bravo con un’Alfa 1600 GT
potessero rimanere ai loro posti per altri 20 minuti             omologata nella categoria Turismo. Il pilota svedese
dopo la fine delle prove perché desiderava che un                Bo Ljungtfeld su una Ford Mustang aveva il miglior
pilota compisse qualche giro con la Lotus 25.                    tempo in prova, l’italiano era secondo e io ero terzo.
Il Direttore e i commissari acconsentirono, cosicché             Ero certo che l’italiano avrebbe vinto, così insieme a
mentre la folla lasciava il circuito quel pomeriggio una         Bosse e al mio compagno di squadra John Whitmore
solitaria Lotus 25 con Jackie Stewart al volante entrò           decidemmo che la mia sola possibilità consistesse nel
in pista. Fu una sessione breve e Stewart ammise di              tentare di prenderlo alla sprovvista. Partii bene e alla
aver compiuto un testa coda, ma fu sufficiente. Jackie           prima curva l’Alfa mi era di fianco, il suo pilota fu
aveva per la prima volta provato la Formula 1.                   costretto ad uscire di pista e danneggiò la sospensione
A quel punto era chiaro che Stewart era il giovane               anteriore.
pilota da tenere in grande considerazione e ci si                Un episodio molto imbarazzante, perché tutti
chiedeva se sarebbe entrato nella squadra Cooper,                pensarono che l’avessimo buttato fuori; non fu così,
Lotus o BRM, perché tutte si erano interessate a lui.            ma sembrò brutto”.
John Cooper aveva suggerito a Ken Tyrrell di offrirgli           Il pilota italiano era Andrea de Adamich!
la guida della Formula 3, ma Jackie dubitava che la              Ora devo citare uno degli episodi più interessanti di
Cooper sarebbe stata competitiva nel 1965.                       Jackie in Formula 1: come avrebbe potuto entrare in
Se fosse entrato in Lotus sarebbe stato il numero                Ferrari.
due dietro il suo eroe Jim Clark, ma la seconda guida            In tutta la sua carriera di pilota professionista Jackie
della Lotus non aveva mai raggiunto notevoli risultati.          guidò una Ferrari solo due volte. La prima fu nel 1966
Decise quindi di firmare per la BRM, come numero                 a Surfers Paradise, in Australia; David McKay gli
due di Graham Hill. La BRM era una buona macchina                chiese di guidare la sua 250 LM chassis 6321 e Jackie
e sembrava più affidabile.                                       vinse la corsa principale.
Durante il 1964 e prima di firmare per BRM Jackie                La seconda volta fu quando Franco Lini gli chiese di
era sempre alla ricerca di opportunità di guida in corse         guidare una Ferrari 330 P4 al Guards Trophy, a Brands
importanti, per farsi notare.                                    Hatch, insieme a Chris Amon. Giunsero secondi,
In quegli anni come giornalista seguivo anche i rally,           consentendo alla Scuderia Ferrari di vincere il Trofeo
ero stato co-pilota e avevo conosciuto Cesare Fiorio,            Internazionale Costruttori nel 1967.
Direttore sportivo della Squadra Lancia negli anni               Franco Lini, il grande giornalista italiano, era Direttore

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sportivo della Ferrari e gli fu chiesto di invitare Jackie       Come ben sappiamo, Jackie iniziò la sua campagna
Stewart a visitare la fabbrica, nell’ipotesi che potesse         per la sicurezza dei circuiti perché troppi suoi amici
entrare nella squadra Ferrari per la stagione 1968.              avevano perso la vita in incidenti. Per questo fu
Andò in aereo a Milano dove fu accolto da Franco                 duramente criticato da diversi giornalisti e piloti,
Gozzi, l’assistente personale di Enzo Ferrari, e                 soprattutto in Inghilterra, ma alcuni organizzatori gli
condotto a Maranello. Là discussero vivacemente, in              diedero retta.
particolare quando Stewart espresse le sue richieste             Un fine settimana di aprile 1968 fu invitato a Jarama,
economiche, comunque si giunse a una bozza di                    in Spagna, per verificare le misure di sicurezza.
accordo.                                                         Quel giorno Jim Clark morì, Jackie fu devastato e
Jackie poi si precipitò da Maranello a Enna per una              fu spinto a impegnarsi maggiormente, ignorando le
gara di Formula 2, dove lui e il suo compagno di                 critiche; ancor oggi vediamo gli effetti benefici del suo
squadra Jacky Ickx correvano su delle Matra iscritte da          impegno.
Ken Tyrrell. Ciò che accadde mi è stato confermato               Dopo il ritiro dalle corse, nel 1973, Jackie Stewart
molto di recente da Jackie, quando gliene ho riparlato.          non si è mai fermato e continuò a dedicarsi a tante
A Enna Franco Lini disse a Jacky Ickx che se gli                 iniziative, ma la sua visione della vita un giorno,
avesse dato una risposta durante quel fine settimana             nel 1980, cambiò radicalmente. Lui, Helen e i loro
avrebbe avuto il contratto, perché Jackie Stewart                figli Paul e Mark vivevano in Svizzera; Mark aveva
aveva avanzato pretese economiche eccessive. Questo              risultati scolastici insoddisfacenti e Jackie cominciò a
corrisponde a quanto Franco Lini mi disse a proposito            preoccuparsi. Si ricordò delle sue difficoltà a scuola
della trattativa con Stewart.                                    e un amico gli suggerì di portare suo figlio da uno
Jacky Ickx gli raccontò il colloquio con Lini mentre             specialista a Londra.
erano al box Matra e gli chiese cosa dovesse fare.               Quel professore prese Paul e Mark, mentre Jackie
Jackie gli disse di accettare l’offerta.                         rimase nella sala d’aspetto. Il professore ritornò e gli
Jackie mi spiegò che temeva la tendenza di Enzo                  chiese se potesse sottoporlo ad alcuni test; fu allora,
Ferrari a mettere i piloti l’uno contro l’altro e che            all’età di 41 anni, che gli fu detto che soffriva di
non voleva entrare in una squadra nella quale non si             dislessia.
sarebbe trovato a suo agio. Così Jacky Ickx prese il             Ricordando quel momento descrisse come le nubi
posto che Jackie Stewart era in procinto di avere in             si fossero aperte, fosse apparso il sole e per la prima
Ferrari.                                                         volta nella sua vita aveva capito di non essere stupido.
Fu una decisione coraggiosa, perché in quel momento              Non occorre dire che Jackie decise di occuparsi del
non aveva alcun contratto. Quello con BRM sarebbe                problema. Cominciò a tenere conferenze, a raccogliere
terminato a fine 1967, ma, per fortuna, come ora                 fondi per curare la dislessia e divenne Presidente della
sappiamo, Ken Tyrrell si accordò con Matra per far               Scottish Dyslexia Association. Insieme organizzammo
correre le loro vetture Formula 1, con le quali Stewart          la prima asta di cimeli automobilistici, a Edimburgo,
vinse tre Gran Premi nel 1968 e conquistò il suo                 negli anni Ottanta.
primo Campionato Mondiale nel 1969.                              In quel periodo Jackie era presente a tutti i Gran
Ora vi descriverò con qualche maggior dettaglio                  Premi e mi telefonò per dirmi che Cesare Fiorio,
l’uomo Jackie.                                                   che era divenuto Direttore sportivo della Ferrari,
Quando entrò in BRM nel 1965 smise di competere nel              gli aveva regalato il musetto della macchina di Alain
tiro al piattello, ma un giorno mi telefonò chiedendo            Prost perché fosse venduto all’asta. Molti esponenti
se fossi libero alcuni giorni dopo. Spiegò che aveva             dell’ambiente delle corse donarono oggetti, cosicché
invitato il suo compagno di squadra Graham Hill e il             con l’asta raccogliemmo 57.000 sterline, una somma
pilota Richard Attwood a raggiungerlo nel suo garage,            più che notevole per l’epoca.
per poi andare a una partita di caccia. Graham non               Dopo il ritiro dalle corse ha guadagnato più che bene
aveva mai usato un fucile, quindi ci si sarebbe divertiti.       lavorando come “Ambassador” per alcune importanti
Graham, essendo novizio, fu messo in coda al gruppo              aziende, come Rolex, Ford, Goodyear, Elf. Tuttavia,
mentre marciavamo nelle colline. Gli fu detto che                a differenza di altri sportivi che sono divenuti
avrebbe potuto sparare a qualsiasi cosa, mentre tutti            “Ambassador”, Jackie Stewart si è sempre impegnato
gli altri avrebbero cacciato il gallo cedrone. Mentre            al massimo in questa attività, per creare valore per le
attraversavamo lentamente la brughiera sentimmo                  aziende committenti.
due spari dietro di noi. Ci voltammo e vedemmo                   È noto che, come usava Gianni Agnelli, si fa
Graham Hill in piedi con il suo fucile rivolto in basso,         confezionare le camice con la manica sinistra un po’
con un piccolo fiocco di fumo blu che saliva. Aveva              più corta, per mettere in mostra l’orologio Rolex che
sparato a un serpente! Quel giorno Graham abbatté                porta. Non si accontenta di questo, ma si impegna
un gallo cedrone, un coniglio e il serpente, ma in               in vari modi per promuovere quel marchio. Un
seguito divenne un ottimo cacciatore.                            buon esempio fu nel 1979 quando gli fu chiesto di

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inaugurare lo Scottish Motor Show, organizzato                  farla partire. Da allora ha distribuito alcuni milioni a
dalla Scottish Motor Trade Association, della quale             strutture di ricerca in vari paesi del mondo.
il suo garage di famiglia era stato socio. Si rese              Dal 1968 è vissuto in Svizzera, tra le colline nei pressi
conto che avrebbe avuto circa tre ore disponibili, tra          di Ginevra; poi vendette la casa al musicista Phil
l’apertura del Salone e la cena ufficiale; invitò quindi        Collins e acquistò una grande proprietà in Inghilterra.
personalmente un gruppo di concessionari Rolex                  Tuttavia, all’aumentare del bisogno di cure per Helen,
della zona di Glasgow a un cocktail nella sua stanza e          ha comprato un’altra casa in Svizzera, vicina a una
spiegò i futuri programmi di marketing di Rolex.                clinica molto rinomata, per consentire a Helen di
Fu una sua iniziativa, non di Rolex, e in conseguenza           avere l’assistenza ininterrotta di cui ha bisogno.
di questo suo modo di pensare e comportarsi è stato             Sempre entusiasta delle sue origini scozzesi, nel
“Ambassador” di Rolex per oltre cinquant’anni e quasi           periodo in cui diede vita alla sua squadra di Formula
altrettanto per Ford.                                           1 – Stewart Grand Prix – chiese di avere un tartan
Fino ad ora non ho parlato di sua moglie Helen, con             creato apposta per lui. Fino a quel momento aveva
la quale è sposato da 58 anni; nel mondo delle corse            sempre usato il Royal Stewart tartan, ma la Tartan
conosco pochi matrimoni così felici. Come molte                 Court di Edimburgo, che decide la creazione di nuovi
altre mogli Helen cronometrava i tempi sul giro suoi e          tartan, acconsentì a che lui avesse il suo personale, che
dei diretti concorrenti, facendo un gran lavoro dietro          ha chiamato Racing Stewart.
le quinte.                                                      Nel 2001 ha ricevuto il titolo nobiliare (knighthood)
Negli anni Novanta a Helen fu diagnosticato un                  dal Principe Carlo, in riconoscimento dei suoi risultati
cancro al seno, poco dopo il loro primogenito Paul              sportivi e del suo impegno per la sicurezza, cosicché è
fu colpito da una forma di cancro al colon; entrambi            diventato Sir Jackie Stewart.
guarirono e ritornarono in piena forma. In seguito              Come ho detto all’inizio, per un ragazzo che lasciò la
Jackie dovette subire un intervento chirurgico per un           scuola convinto di essere stupido, mentre non lo era,
tumore della pelle.                                             è stato un viaggio da capsula spaziale
Il figlio più giovane, Mark, non ha mai avuto particolare       Divenne un campione di tiro al piattello in grado di
interesse per le corse. In un primo tempo lavorò come           competere a livello olimpico, tre volte Campione del
attore, oggi ha una casa di produzione di video che ha          Mondo di Formula 1 e ha affrontato ogni sfida che gli
vinto diversi premi Internazionali.                             si presentava con entusiasmo e soprattutto con senso
Poco più di cinque anni fa a Helen fu diagnosticata             dello humour.
una forma di demenza e da allora Jackie si è lanciato           Deve alle corse il suo successo economico, ma, a mio
in un’altra campagna. Ha fondato la sua istituzione             parere, il mondo delle corse gli deve molto per essere
benefica internazionale, “Race against Dementia”, alla          lui riuscito a migliorarne la sicurezza rispetto ai tragici
quale ha donato oltre un milione e mezzo di euro, per           anni in cui lui iniziò a correre.

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La vita sportiva e professionale
                                                               Lorenzo Boscarelli

Prima delle corse in automobile                                                 diploma, ma che al tempo stesso forgiò alcuni aspetti
“Un piccolo, allegro Scozzese”1 è il modo in cui Ste-                           del suo carattere. Si convinse che per essere al pari
wart più volte definisce se stesso nella sua autobio-                           degli altri avrebbe dovuto lavorare molto intensamen-
grafia. Una persona, quindi, che sa essere gradevole e                          te, cercare modi alternativi di fare le cose e prestare
attraente, con la sua spontaneità, la sua carica umana,                         grande attenzione ai dettagli, principi che gli furono
la sua capacità di entrare in sintonia con le persone                           utilissimi in seguito.
più diverse.                                                                    Solo molto più tardi, nel 1980, quando il suo figlio
Doti in parte naturali, ma, nel suo caso, coltivate con                         secondogenito, Mark, manifestò analoghe difficoltà
intelligenza e determinazione per tutta la vita, che gli                        di apprendimento e gli venne diagnosticato un pro-
hanno consentito di essere ben più di un grande cam-                            blema di dislessia2, anche a lui fu riscontrata la stessa
pione di automobilismo.                                                         patologia. Fu sollevato, per avere infine scoperto il
John Young Stewart, sempre conosciuto con il sopran-                            motivo di tanti disagi, e si sottopose a cure che lo
nome “Jackie”, nacque l’11 giugno 1939 in una citta-                            guarirono. In quel momento, con un’iniziativa che il-
dina scozzese, Dumbarton, posta sulle rive del fiume                            lustra la sua generosità, si impegnò per trovare un’in-
Clyde, dove si trovavano importantissimi cantieri na-                           segnante specializzata nella cura di ragazzi dislessici
vali, e distante una ventina di chilometri da Glasgow.                          per la scuola, in Svizzera, che suo figlio frequentava,
Suo padre aveva una stazione di carburante con an-                              e ne finanziò l’acquisizione, a beneficio di tutti gli stu-
nessa officina e, in seguito, concessionaria di automo-                         denti dislessici. Continuò poi a occuparsi di questa
bili (Austin, Jaguar, ...); la madre era una casalinga, ma                      patologia, finché nel 1988 gli fu richiesto di diventare
con la passione della guida veloce. Jackie ha un fratello                       presidente dello Scottish Dislexia Trust, incarico che
maggiore, Jim, che tra il 1950 e il 1955 disputò diverse                        mantenne per alcuni anni. In quel periodo riuscì ad
competizioni automobilistiche, come indipendente, e                             ottenere dalle autorità scozzesi la creazione di una
poi con la Ecurie Ecosse, allora importante scuderia                            cattedra universitaria per preparare i futuri insegnanti
(le Jaguar D-Type da essa iscritte vinsero la 24 Ore di                         a riconoscere i problemi di apprendimento dei loro
Le Mans nel 1956 e 1957). Jim Stewart ottenne buoni                             alunni.
risultati, fino a disputare nel 1953 il Gran Premio di                          L’impegno per la cura della dislessia illustra il suo
Gran Bretagna (R.A.C. British Grand Prix) al volante                            orientamento a mirare alla soluzione e a perseguirla
di una Cooper-Bristol, iscritta da Ecurie Ecosse. Nel                           con tenacia, anche a vantaggio del prossimo, quando
1955 abbandonò le competizioni per alcuni incidenti                             le circostanze lo consentono. Una positività di carat-
e soprattutto per l’insistenza della madre.                                     tere che lo aiutò molto nella vita.
L’ambiente familiare di Stewart era quindi pienamente
partecipe del mondo dell’automobile e delle corse, ma
le esperienze più notevoli della sua fanciullezza e ado-                        1. “a wee, chirpy Scot”. Nella propria autobiografia “Ja-
lescenza non furono legate a quell’ambiente.                                    ckie Stewart: Winning is not enough” (Headline Publishing
Quando iniziò a frequentare le scuole si manifestò un                           Group, London, 2007) – Traduzione italiana: “Vincere non
grave problema di apprendimento, che gli impediva di                            basta” (Edizioni Mare Verticale, Grancona, 2018) Jackie
                                                                                Stewart dà diverse definizioni di se stesso, ma questa ci
leggere e scrivere in modo corretto. Né gli insegnan-
                                                                                sembra particolarmente arguta e appropriata.
ti né i medici avevano la preparazione e la sensibilità
adeguata a ricercarne le cause; ebbe molti insuccessi                           2. La dislessia è una disabilità dell’apprendimento di origine
scolastici e fu ritenuto un ragazzo o estremamente                              neurobiologica. È caratterizzata dalla difficoltà ad effettua-
svogliato o ritardato. Un’esperienza molto dura, che                            re una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella
                                                                                scrittura ... [La dislessia non riguarda l’intelligenza di una
gli provocò disorientamento e lo indusse ad abbando-
                                                                                persona. Infatti ...] ... Si tratta di disturbi che coinvolgono
nare la scuola a 15 anni senza aver conseguito alcun
                                                                                uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il fun-
                                                                                zionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le
                                                                                competenze strumentali degli apprendimenti scolastici (de-
                                                                                finizione della Consensus Conference dell’Istituto Superio-
Lorenzo Boscarelli, presidente AISA e studioso di storia dell’automobile.       re di Sanità (CC-ISS, 2011).

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Un evento carico di conseguenze favorevoli per lui si                pseudonimo A.N. Other (che pronunciato “another”
verificò il giorno di Capodanno 1953: a tredici anni,                significa “un altro”; un modo astuto e spiritoso di
partecipando per la prima volta a una gara di tiro al                dissimularsi, non inconsueto in Gran Bretagna). Se-
piattello, la vinse inaspettatamente. L’episodio, quan-              guirono altre gare, sempre disputate con lo pseudoni-
do ancora soffriva del senso di inferiorità dovuto alla              mo, e sempre al volante di automobili prestate da ami-
(allora ignota) dislessia, gli diede fiducia in sé e fu l’i-         ci, finché giunse la prima vittoria, sul circuito scozzese
nizio di una passione e di una carriera agonistica di                di Charterhall, al volante di una Marcos con motore
tutto rispetto.                                                      Ford 1100 cc e telaio in laminato di legno; una piccola,
Dopo l’esordio vittorioso ottenne diversi altri succes-              sgraziata GT, leggera, maneggevole ed efficace.
si, ma dovette imparare a far fronte alla tensione che               Nel 1962 A.N. Other continuò a disputare diverse
lo prendeva prima di una gara. Era difficile, si attrezzò            gare, sempre al volante di automobili prestate da ami-
per venirne a capo, con un approccio sistematico che                 ci, ottenendo buoni risultati e facendosi notare come
colpisce, in quanto era appena un ragazzo. Il princi-                promettente pilota. Tanto promettente che una rivi-
pio fondamentale che adottò fu la meticolosa prepa-                  sta, descrivendo il suo matrimonio, lo definì non un
razione, creando una “routine” di gesti che lo aiutava               campione di tiro al piattello, ma un pilota. Sua madre
a creare e mantenere un’elevata concentrazione. Gesti                lesse l’articolo e da allora non volle mai più parlargli
mirati a ridurre gli imprevisti e i rischi ed a pianificare          della sua attività sportiva. Da quel momento iniziò a
al meglio le cose da fare, per quanto elementari (per                gareggiare con il suo vero nome.
il tiro al piattello: indossare con cura la giacca, aggiu-           All’inizio del 1963 i responsabili della Ecurie Ecosse,
starsi il berretto, ...); gesti intrinsecamente efficaci e al        gli proposero un contratto per guidare le loro Coo-
tempo stesso utilissimi per ridurre l’ansia, in quanto               per Monaco e Tojeiro-Buick. Sarebbe stato un pro-
avevano lo scopo di non lasciare nulla al caso.                      gresso molto rilevante, ma non accettò subito. Allora
Per alcuni anni la sua vita fu dominata dal lavoro                   come in seguito in momenti di svolta della sua vita,
nell’officina di famiglia e dalle gare di tiro al piattello,         che comportavano scelte cruciali, si diede la regola di
dove si mise in luce a un livello sempre più elevato,                prendere tempo per esaminare bene il contesto, i pro
ottenendo molti successi in Gran Bretagna, tra i qua-                e contro, ed arrivare a una decisione ponderata. Se vo-
li due volte il British Grand Prix of Shooting, e in                 gliamo, questo orientamento era il naturale sviluppo
numerosi paesi europei. Fu quindi convocato per le                   dell’accurata pianificazione che precedeva le gare di
selezioni della squadra britannica che avrebbe parte-                tiro al piattello e che lo aveva aiutato ad affrontarle
cipato alle Olimpiadi di Roma, nel 1960, un traguardo                con serenità.
che Stewart considerava il coronamento della sua bel-                Accettò l’offerta della Ecurie Ecosse e divenne così
la carriera di ottimo specialista di tiro al piattello. In           un semi-professionista del volante, pur se la sua fonte
modo inaspettato, tuttavia, nella prova di selezione il              primaria di reddito rimase il lavoro nell’officina pater-
suo risultato fu inferiore alle attese e fu escluso.                 na. La stagione fu positiva, con un risultato partico-
Alla fine del 1962 abbandonò il tiro al piattello; si era            larmente rilevante a Charterhall, dove al volante della
sposato da poco, con Helen McGregor, che sarebbe                     Cooper Monaco batté il record sul giro stabilito da
poi stata la compagna di tutta la sua vita3, e decise di             Jim Clark con quella stessa macchina. A fine anno una
smettere.                                                            rivista di motorismo lo definì “il concorrente in gare
Il tiro al piattello gli lasciò un’eredità preziosa. L’a-            di Club di maggior successo di tutta la Gran Breta-
bitudine a competere in un ambiente internazionale,                  gna”, riconoscimento forse superiore delle sue stesse
ai più alti livelli, la capacità di gestire le emozioni che          attese.
questo richiedeva, la frequentazione di persone molto                Questa notorietà indusse Ken Tyrrell, che stava alle-
diverse, l’allenamento a far fronte agli alti e bassi che            stendo un team per partecipare alle gare di Formula
un’attività sportiva fatalmente genera furono un pa-                 3 nella stagione 1964 con delle monoposto Cooper,
trimonio inestimabile per Stewart all’inizio della sua               ad invitarlo a un test di guida sul circuito di Goodwo-
carriera di pilota professionista, che gli consentì di co-           od, nel mese di marzo di quell’anno. Stewart all’inizio
gliere rapidamente successi di rilievo.                              esitò, anche perché non aveva mai guidato vetture a
                                                                     ruote scoperte e non era certo che gli sarebbero pia-
Dalle corse “Sprint” alla Formula 1                                  ciute. Chiese consiglio a diverse persone, tra le quali
Nella primavera del 1961, un facoltoso cliente dell’of-
ficina di famiglia, Barry Filer, che possedeva una Por-
sche Super 90, propose a Stewart di guidarla in una                  3. “... beyond any doubt at all the most important partner-
corsa Sprint4 locale, sul circuito di Heathfield, ricavato           ship of my life.” Op. cit., pag. 86
da un aeroporto. Jackie accettò, nonostante la pre-                  4. Le corse Sprint si disputavano su brevi percorsi, in circu-
vedibile contrarietà di sua madre, e arrivò secondo.                 iti di solito ricavati da aeroporti costruiti durante la Seconda
Per “aggirare” l’ostacolo materno si scrisse con lo                  Guerra Mondiale e in disuso.

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Jim Clark, che aveva incontrato più volte sulle piste:            grado di aiutarlo a inserirsi e a crescere, mentre in Lo-
tutti lo consigliarono vivamente di accettare.                    tus avrebbe rischiato di essere messo in ombra da Jim
Il giorno del test fu anche il primo in cui la nuova              Clark, con il quale peraltro aveva stabilito un eccellen-
Cooper Formula 3 venne messa in pista e per que-                  te rapporto personale.
sto motivo era presente anche Bruce McLaren, prima                La stagione di Formula 1 1965, disputata con l’otti-
guida della squadra Cooper di Formula 1, con il com-              ma BRM P 261, che alcuni ritengono fosse quell’anno
pito di mettere a punto la macchina. C’era anche John             la vettura più competitiva, si aprì con un sesto posto
Cooper, perché il team di Tyrrell agiva come squadra              nella gara d’esordio, il Gran Premio del Sud Africa,
ufficiale della casa in Formula 3. Bruce e Jackie si al-          sul circuito di East London, che gli procurò il primo
ternarono alla guida e John Cooper fu subito così col-            punto nel Campionato Mondiale.
pito dalle sue capacità da suggerire con molta enfasi             Seguirono tre gare di Formula 1, non valevoli per il
a Tyrrell di offrirgli un contratto. Intuizione corretta,         Campionato, ma alle quali presero parte tutte le prin-
perché a fine giornata il migliore tempo sul giro era             cipali squadre di Formula 1. Dopo un secondo posto
stato ottenuto da Jackie.                                         nella Race of Champions, disputata a Brands Hatch,
Tyrrell offrì due opzioni: 10.000 sterline di anticipo e          segnò il miglior tempo in prova nel Sunday Mirror
il 10% dei premi che avrebbe vinto nei prossimi cin-              Trophy, a Goodwood, ma in gara dovette ritirarsi.
que anni, oppure 5 sterline e il 50% dei premi che                Vinse invece l’International Trophy, a Silvestone, il 15
avrebbe guadagnato al volante di vetture di Tyrrell.              maggio, la sua prima vittoria in Formula 1.
Stewart scelse la seconda opzione, dimostrando sia la             Il Campionato Mondiale riprese con il Gran Premio
capacità di “resistere” all’attrattiva immediata di una           di Monaco; Stewart segnò il terzo tempo in prova. Per
somma rilevante, sia la propria fiducia in quello che             oltre venti giri le due BRM dominarono la gara, con
avrebbe potuto conquistare nel seguito della carriera.            Graham Hill in testa, che però alla chicane fu costret-
Iniziò così un sodalizio che avrebbe connotato tutta              to da una macchina in avaria a prendere la via di fuga,
la sua vita di pilota, tanto da indurlo a dichiarare “...         cosicché Stewart si trovò al primo posto. Dopo alcuni
KenTyrrell... fece di me tutto quello che sono poi di-            giri compì un testa-coda e alla fine fu terzo, salendo
ventato”5.                                                        così per la prima volta sul podio, nel suo secondo
Il 1964 fu un momento di svolta perché con la Cooper              Gran Premio di Campionato.
Formula 3 vinse 11 gare, in Gran Bretagna e all’estero,           Seguirono i Gran Premi del Belgio e di Francia, en-
divenendo Campione britannico della categoria. Inol-              trambi conclusi al secondo posto, dietro Jim Clark,
tre ebbe numerosissime altre proposte di guida, con               poi il R.A.C British G.P., a Silverstone, dove fu quinto,
le vetture più diverse, tra le quali Lotus Elan, Lotus            e quello dei Paesi Bassi, in cui ottenne il secondo po-
Formula 2, Jaguar E-type lightweight, Ferrari GTO,                sto, ancora dietro a Clark. Nel successivo Gran Pre-
Ferrari 250 LM … tanto che a fine anno annoverò 53                mio di Germania, disputato come sempre sul circuito
partecipazioni a gare. La vittoria più prestigiosa fu nel         del Nürburgring, dovette ritirarsi, per la rottura di una
Gran Premio di Monaco di Formula 3, considerato la                sospensione anteriore, dopo aver stabilito il secondo
corsa più importante della categoria. La sera fu invita-          miglior tempo in prova.
to al pranzo di gala offerto dai Principi di Monaco, e            Si giunse così al Gran Premio d’Italia. Jim Clark ave-
sedette alla sinistra della Principessa Grace; fu il primo        va conquistato il Campionato con la vittoria in Ger-
di tanti incontri che avrebbe poi avuto con membri di             mania, a Monza era lecito attendersi una gara molto
case regnanti.                                                    combattuta, data anche la possibilità di sfruttare le
Colin Chapman gli offrì di guidare una Lotus 33                   scie aerodinamiche nei lunghi rettilinei. Così fu: dopo
nell’ultima gara di Formula 1 della stagione, il Rand             una partenza molto infelice, in una decina di giri Sur-
Grand Prix, non valido per il Campionato Mondiale                 tees al volante della Ferrari 1512 a 12 cilindri agganciò
Conduttori, disputato in due batterie sul circuito di             il gruppo dei primi, che comprendeva anche Clark,
Kyalami, in Sud Africa. Ottenne il miglior tempo in               Graham Hill e Stewart. I quattro si scambiarono più
prova, ma alla partenza della prima batteria gli si rup-          volte la posizione di testa, finché prima Surtees e poi
pe un semiasse; vinse la seconda batteria e fece segna-           Clark dovettero ritirarsi, lasciando soli per gli ultimi
re il giro più veloce.                                            venti giri i due piloti della BRM. Chi scrive ebbe la
I risultati molto brillanti del 1964 indussero ben tre            ventura di essere spettatore di quel Gran Premio, dalla
team di Formula 1 ad offrirgli un contratto per il 1965:          tribuna della curva Parabolica. Per molti giri l’ingresso
BRM, Cooper e Lotus. Con una decisione che rive-                  delle due BRM in quella curva seguì un copione fisso:
la la sua capacità di analizzare a fondo le situazioni            Graham Hill era all’esterno, Stewart all’interno e ogni
e di prendere in considerazione sia gli aspetti tecnici           volta cedeva il passo a Hill, che percorreva la curva
sia quelli umani, scelse BRM, dove Graham Hill era
prima guida. Ritenne infatti che avrebbe trovato una
vettura molto competitiva e un ambiente meglio in                 5. Op. cit., pag. 99.

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in testa. Al 74° giro però, sui 76 previsti, Stewart non         La piccola BRM fu efficacissima nel Gran Premio
cedette il passo e Hill fu costretto ad allargare, finen-        di Monaco, che Stewart vinse precedendo Lorenzo
do sulla sabbia e perdendo una manciata di secondi               Bandini. Nel successivo Gran Premio del Belgio, sul
decisivi. Stewart vinse così – abilmente – il suo primo          difficile, lungo e velocissimo circuito di Spa Francor-
Gran Premio iridato6.                                            champs, Stewart partì in prima fila, accanto alle 3 litri,
Gli ultimi due Gran Premi dell’anno, Stati Uniti e               la Ferrari di John Surtees e la Cooper Maserati di Jo-
Messico, si conclusero per Stewart con due ritiri; cio-          chen Rindt. Il tempo prometteva pioggia e, durante il
nonostante fu terzo, dietro Jim Clark e Graham Hill,             primo giro, improvvisamente i piloti si trovarono in
nella classifica di Campionato Mondiale, un risultato            un diluvio. La macchina di Stewart incontrò una larga
eccellente alla sua prima stagione.                              pozza d’acqua alla variante a metà del rettilineo di Ma-
Nel 1965 disputò otto gare di Formula 2, al volante di           sta, fece aquaplaning e uscì di strada, per fortuna sen-
una Cooper iscritta da Ken Tyrrell, che ancora funge-            za incontrare alcun ostacolo in grado di distruggerla,
va da “squadra semi-ufficiale” per la Casa di Surbiton.          insieme al pilota. Stewart fu soccorso da Graham Hill
I risultati furono modesti – un secondo posto e due              e dal pilota americano Bob Bondurant, e se la cavò
quinti – perché la macchina era poco competitiva.                con la frattura di una clavicola e di alcune costole.
Quell’anno alla 24 Ore di Le Mans si ripresentò la Ro-           Quell’incidente lo convinse a dedicarsi con grande
ver BRM a turbina, affidata a Graham Hill e Stewart:             impegno al miglioramento della sicurezza dei circuiti
fu una gara per loro senza particolari emozioni, con-            e delle vetture, all’inizio e per diversi anni scontrando-
clusa al decimo posto assoluto, una prestazione ono-             si anche con l’insensibilità di diversi piloti, oltre che
revole, su una vettura che terminò in quel momento               con l’opposizione dei proprietari dei circuiti, ai quali
la sua carriera sportiva. L’utilizzo dei motori a turbina        chiedeva di migliorare la sicurezza, investendo in bar-
sulle automobili era stata un’ipotesi interessante per           riere di protezione, dotandosi di posti anti-incendio,
tutti gli anni Cinquanta, ma nel decennio successivo i           aumentando il numero dei commissari di percorso
problemi tecnici, di praticità d’uso e di consumo de-            addetti alle segnalazioni e al soccorso in caso di inci-
cretarono la fine degli esperimenti.                             denti. La sua attività rivolta alla sicurezza ebbe un for-
La stagione 1965 fu quindi molto positiva per                    te impulso quando nel 1968 fu eletto presidente della
Stewart: in dieci gare valevoli per il Campionato                GPDA (Grand Prix Drivers Association), carica che
Mondiale Conduttori salì cinque volte sul podio e                accrebbe molto la sua autorevolezza e che gli consentì
conquistò una vittoria... tutt’altro che male per un             di aumentare il consenso degli altri piloti verso i temi
debuttante!                                                      della sicurezza. Insieme all’attenzione rivolta ai circu-
                                                                 iti e ai dispositivi e risorse mediche di cui avrebbe-
Il biennio 1966-67: ancora con BRM,                              ro dovuto disporre, si procurò un medico personale,
inizio dell’impegno per la sicurezza                             specializzato in anestesia, che lo avrebbe da allora in
Il 1966 iniziò per lui nel migliore dei modi: si trasfe-         poi seguito in tutte le gare. Un approccio molto pro-
rì agli antipodi per partecipare alle gare della Tasman          fessionale, suggerito dal “rispetto per Helen e i nostri
Series, riservate a vetture con cilindrata fino a 2500           figli”. Oltre che per una comprensibilissima esigenza
cc. Le disputò con una BRM P 261 il cui motore era               di auto-tutela, queste iniziative gli furono suggerite dal
stato portato a 2000 cc, rendendola molto competitiva            dolore provato per le morti di tanti giovani amici e
per quel campionato. Stewart su otto gare ne vinse               colleghi, in quegli anni, tra la fine dei Sessanta e i primi
quattro e una volta giunse secondo, vincendo così la             Settanta, spaventosamente frequenti e, quel che è peg-
Tasman Cup. Queste competizioni si svolgevano du-                gio, in buona misura evitabili, adottando le necessarie
rante l’estate australe e parteciparvi significava anche         soluzioni tecniche.
trascorrere una piacevolissima vacanza estiva mentre             In questo Stewart fu un precursore e seppe tradurre lo
in Europa era inverno. Lui approfittò appieno dell’oc-           sconforto dovuto a tanti lutti in un’iniziativa incessan-
casione, condividendola con Jim Clark, Graham Hill               te e alla fine decisiva per diminuire in modo drastico i
e Dick Attwood.                                                  rischi di uno sport intrinsecamente molto pericoloso.
Nel 1966 mutò il regolamento che governava la For-               Le conseguenze dell’incidente in Belgio impedirono a
mula 1: la cilindrata massima passò da 1500 a 3000 cc.           Stewart di partecipare al Gran Premio di Francia. Ri-
Non tutte le squadre furono pronte con vetture pro-              entrò in quello di Gran Bretagna, dove dovette ritirarsi,
gettate per la nuova formula fin dall’inizio del Cam-
pionato. Stewart per quell’anno e per il 1967 rimase
in BRM, che per i primi cinque Gran Premi schierò                6. Nella sua autobiografia Jackie Stewart fornisce una ver-
                                                                 sione “asettica” dell’episodio: “Graham led with two laps
la macchina che aveva vinto in Tasmania, competitiva
                                                                 remaining, when he went wide at the Parabolica, got into
sui circuiti lenti, in virtù della maneggevolezza e della        the loose stuff, loosing speed and leaving a gap. I slipped
discreta potenza, ma svantaggiata su quelli più veloci           inside, drove through ...”. Certo, Graham Hill andò largo,
rispetto alle vetture di 3 litri.                                ma non di propria volontà! (Op. cit., pag. 122).

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terminò quarto in Olanda e quinto in Germania, l’ulti-            In agosto, nell’intervallo tra i Gran Premi di Germa-
ma gara disputata nel 1966 al volante della BRM P 261.            nia e d’Italia, Stewart fece una puntata in Australia,
Al Gran Premio d’Italia debuttò la nuova BRM P 83,                per partecipare a una gara di 12 ore per vetture Sport
dotata del motore 3 litri H 16, cioè con quattro file di          e Prototipo sul circuito di Surfers’ Paradise, che vinse
4 cilindri sovrapposte due a due (quindi, in sezione              alla guida di una Ferrari 250 LM in coppia con un
trasversale, una configurazione ad H) e due alberi mo-            pilota locale, Andy Buchanan.
tore, collegati da ingranaggi. Un motore che avrebbe              Per la scuderia Mecom al volante di una Lola T70
dovuto essere molto potente, ma che in realtà era pe-             prese parte ad alcune gare del Campionato CanAm,
sante e ingombrante. A Monza equipaggiava le due                  disputato su diversi circuiti canadesi e americani (da
BRM e la nuova Lotus 43 di Clark. In gara tutte queste            cui il nome del Campionato), che però si conclusero
macchine ebbero guasti meccanici; la vittoria andò a              tutte con dei ritiri. A questo – come già negli anni pre-
Lodovico Scarfiotti, l’ultima volta – a tutt’oggi – in cui        cedenti – si aggiunsero diverse partecipazioni a gare di
un pilota italiano vinse il Gran Premio d’Italia.                 vetture Turismo, con la Lotus Cortina di Alan Mann,
Nei due successivi Gran Premi, Stati Uniti e Messico,             una scuderia molto legata alla Ford, che schierava vet-
le due BRM si ritirarono per guasti meccanici, mentre             ture semi-ufficiali.
Jim Clark negli Stati Uniti colse con la Lotus 43 l’unica         Anche il 1967 iniziò per Stewart con le gare della Ta-
vittoria del motore BRM H 16.                                     sman Series dove, ancora con la BRM P 261, ottenne
La stagione 1966, iniziata in modo brillante per Ste-             due vittorie e un secondo posto, non sufficienti per
wart con le vittorie nella Tasman Cup e al Gran Pre-              conquistare la Tasman Cup, che quell’anno andò a Jim
mio di Monaco, si chiuse in tono minore e con pro-                Clark.
spettive incerte per l’anno seguente, dato che la BRM             Con la nuova stagione Graham Hill passò alla Lo-
P 83 non aveva dato segnali incoraggianti.                        tus, di cui era stato pilota ufficiale nel 1958 e 1959,
Un risultato di grande rilievo fu colto da Stewart nella          e Stewart divenne prima guida di BRM, affiancato da
500 Miglia di Indianapolis, alla quale partecipava per            Mike Spence. In realtà, per i suoi ottimi risultati e per
la prima volta, su una Lola-Ford iscritta dalla scude-            l’atteggiamento collaborativo di Hill non si era mai
ria del texano John Mecom, Jr. Dopo aver stabilito il             sentito il “numero 2”; anche per questo ebbe sempre
14° tempo in prova raggiunse la prima posizione e a               grande stima e rispetto per Hill e fu amaramente ad-
meno di dieci giri dalla fine pareva avesse la vittoria           dolorato quando questi, ai comandi del proprio aereo
assicurata quando la pressione dell’olio del motore               privato, scomparve in un incidente nel 1975, insieme
calò improvvisamente e dovette chiudere. Terminò                  ai suoi diretti collaboratori.
comunque sesto e fu dichiarato “Rookie of the Year”,              La stagione 1967 di Formula 1 si aprì con il Gran
cioè miglior debuttante dell’anno, oltre a guadagnare             Premio del Sud Africa, nel quale i due piloti della
un buon premio di gara e 25.000 $ di ingaggio da Me-              BRM, al volante della P 83 H16, si ritirarono per
com, una somma molto elevata per l’epoca.                         noie meccaniche, uno scenario che si ripeté anche
Al volante della Lola-Ford partecipò e vinse la gara              nelle successive gare europee di Formula 1 non va-
per vetture “Formula USAC” sul circuito del Mount                 lide per il Campionato, salvo un paio di piazzamenti
Fuji, in Giappone, a conferma della sua versatilità,              modesti di Spence. La P 83 era inadatta al circui-
dopo la delusione nella 500 Miglia di Indianapolis (al-           to di Montecarlo, cosicché Stewart tornò alla guida
leviata tuttavia dal buon guadagno...).                           della P 261. Dopo alcuni giri, superato Hulme sulla
In Formula 2, per l’ultimo anno retta dal regolamento             Brabham ed essendo Lorenzo Bandini, primo nella
che prevedeva motori da un litro di cilindrata, corse             tornata iniziale, incappato in una macchia d’olio che
ancora per Ken Tyrrell, il quale aveva abbandonato le             gli fece perdere alcune posizioni, Stewart andò in te-
Cooper per le Matra, al debutto nella Formula, dopo               sta e vi rimase finché dovette ritirarsi per un guasto
che nel 1965 avevano ottenuto buoni risultati in For-             alla trasmissione. Ancora oggi è lecito chiedersi se la
mula 3. L’associazione confermata con Tyrrell e quella            sfortuna di Lorenzo Bandini nell’incappare in quella
nuova con Matra fu un passo decisivo per il futuro,               macchia d’olio non sia stato l’inizio degli eventi che
perché con loro Stewart avrebbe vinto il suo primo                terminarono con la sua morte in seguito all’incidente
Campionato Mondiale Conduttori, tre anni dopo. La                 alla chicane.
stagione di Formula 2 portò solo alcuni piazzamenti,              Dopo un altro ritiro al Gran Premio dei Paesi Bassi,
tra cui un secondo posto a Barcellona sul circuito del            finalmente in quello del Belgio, a Spa Francorchamps,
Montjuic. Quell’anno dominarono le Brabham uffi-                  Stewart giunse secondo. Nel successivo Gran Premio
ciali, le sole a disporre del nuovo 4 cilindri Honda,             di Francia per l’ultima volta guidò la BRM P 261, giun-
nettamente più potente del Cosworth SCA che equi-                 gendo terzo, mentre fu costretto al ritiro in tutti gli altri,
paggiava la maggior parte delle altre vetture, mentre             disputati al volante della vettura con motore H 16.
poche si avvalevano del BRM 71, anch’esso inferiore               Un tono molto migliore ebbe la stagione di Formula
a Honda.                                                          2, riservata a partire dal 1967 a vetture con motori con

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