IV edizione I PROGRAMMI - Stagione 2019/2020 - Accademia Bizantina
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IV edizione Stagione 2019/2020 I PROGRAMMI Comune di Bagnacavallo Lions Club Assessorato alla Cultura Bagnacavallo
Libera La Musica Presentazione Stagione Musicale 2019/2020 Anche quest’anno, dopo i successi delle passate edizioni, siamo felici e fieri di poter annunciare la quarta edizione di Libera La Musica (Teatro Goldoni - Bagnacavallo), in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Bagnacavallo, Accademia Perduta/Romagna Teatri e i Lions Club di Bagnacavallo. Ancora una volta abbiamo l’occasione di presentare e ascoltare la Musica Barocca, un genere che sempre più sta conquistando gli ascoltatori che con particolare interesse si avvicinano ad un mondo talvolta ancora sconosciuto, ma ricco di fascino e capace di incantare con le sue suggestioni e le sue atmosfere. Non sono più i tempi in cui il barocco era considerato un genere di nicchia, un po’ snobbato e relegato in disparte rispetto al repertorio cosiddetto “importante”. Oggi il Barocco ha una sua piena e forte identità, frutto anche della sempre crescente consapevolezza degli interpreti, capaci di restituire ai giorni nostri pagine di musica qualche volta dimenticate, in attesa di tornare a sorprendere e ammaliare. Novità di quest’anno sarà un appuntamento prima di ogni concerto, un aperitivo in compagnia del musicologo Bernardo Ticci, con il quale approfondire il programma che seguirà e scoprire nuovi punti di vista di un repertorio così intrigante. Il concerto di apertura della stagione (19 dicembre) è affidato a Accademia Bizantina, diretta da Ottavio Dantone, e al contralto Delphine Galou. Dopo il successo della scorsa edizione, Ottavio Dantone e Delphine Galou tornano con un concerto dal titolo Sacro e Profano, dedicato alla musica di Alessandro Scarlatti e Antonio Vivaldi, pilastri centrali della storia della musica del ‘700, sia in ambito della musica stru- mentale che sacra. Sono in programma alcune arie dalle serenate di Scarlatti Venere e Amore e Il Giardino d’Amore, lo Stabat Mater RV621 di Vivaldi, considerato un capolavoro fondamentale del genere sacro, e i due concerti RV 541 e RV 582. Nel secondo appuntamento, il 13 gennaio 2020, Accademia Bizantina e il violino di Alessandro Tampieri ci guidano attraverso le atmosfere anglosassoni del ‘700: Irish Baroque. Grazie alla Sonata in Re Maggiore di James Oswald (compositore, ma anche editore e violoncellista, nato in Scozia nel 1710) e alla Ciaccona in sol minore Z.807 di Henry Purcell (Londra, 1659), abbiamo modo di conoscere e apprezzare il linguaggio barocco che si sviluppò oltre manica, complici anche i musicisti italiani come Nicola Matteis, Francesco Maria Veracini e Francesco Geminiani, attivi in Inghilterra e Irlanda per molti anni. Geminiani fu compositore, violinista e teorico musicale. Durante la sua vita visse a lungo a Londra e Dublino, pubblicando anche alcuni trattati sull’arte del ben suonare. Da uno di questi, pubblicato a Londra nel 1749 con dedica al Principe di Galles, sono tratte le sonate in programma. A seguire, il 17 febbraio, l’Ensemble d’Archi Giuseppe Sarti “Collegium Ornatus Mundi” ci riporta al legame con le nostre terre, con un concerto dal titolo “Il barocco faentino”. In programma musiche di Gregori, J.C. Bach e dei “locali” Paolo Tommaso Alberghi e Arcangelo Corelli, nati uno a Faenza e l’altro a Fusignano. Il penultimo concerto ci da la possibilità di gettare uno sguardo anche al repertorio classico, grazie al Trio Furibondo che il 2 marzo, interpreterà i Trii per Archi Op.9 n.1 e n.3 di Beethoven, in occasione dei 250 anni dalla nascita. L’ultimo concerto è incentrato sulle Ballate, i Madrigali e le Danze del XIV secolo, interpretati da La fonte musica con un concerto dal titolo “Un giorno danzando”.
giovedì 19 dicembre 2019 ore 20.00 presso CHIRIBILLI Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci ore 21.00 ACCADEMIA BIZANTINA DELPHINE GALOU - Contralto OTTAVIO DANTONE - Organo, Cembalo e Direzione Alessandro Tampieri - concertmaster, violino solo, viola d’amore Sara Meloni, Lisa Ferguson - violini I Mauro Massa, Andrea Vassalle, Paolo Zinzani - violini II Alice Bisanti - viola Emmanuel Jacques, Paolo Ballanti - violoncelli Nicola Dal Maso - violone Tiziano Bagnati - liuto SACRO E PROFANO A. Scarlatti (Palermo 1660 - Napoli 1725) Sinfonia da Venere e Amore Spiritoso, Grave e affettuoso, Allegro Da Venere e Amore, recitativo e aria di Venere: “Dal mar Tirreno”, “Chi dà pace a questo core” Da Il Giardino d’Amore, aria di Venere: “Andiamo o caro bene” A. Vivaldi (Venezia 1678 - Vienna 1741) Concerto in Re minore per Violino, Organo, Archi e b.c. RV 541 Allegro, Grave, [Allegro molto] A. Scarlatti Da Il Giardino d’Amore, aria di Venere: “ Augelletti sì cantate” Da Venere e Amore, aria di Venere: “So ch’ella è il sole” A. Vivaldi Concerto in Re maggiore “Per la SS.ma Assontione di Maria Vergine” RV 582 in due orchestre Allegro, Grave, Allegro Stabat Mater RV 621 - Inno per Contralto, Archi e b.c.
NOTE INFORMATIVE Le figure di Alessandro Scarlatti e Antonio Vivaldi sono pilastri centrali della storia della musica del ‘700, sia in ambito della musica strumentale che sacra. I brani di Scarlatti presenti in programma sono tratti da due distinte serenate, accumunate dal personaggio di Venere: Venere e Amore e Il Giardino d’Amore. Scritte entrambe nel periodo compreso tra la fine del XVII secolo e i primi anni del ‘700, sono un limpido esempio di musica celebrativa. Le Serenate venivano infatti composte per lo più in occasione di eventi particolari, come anniversari di regnanti o avvenimenti importanti quali nozze, visite ufficiali etc. Scarlatti fa uso di linguaggi diversi, utilizzando stilemi propri anche del melodramma come arie dalla forte drammaticità, strumenti solisti obbligati, recitativi accompagnati etc. Il risultato sono due Serenate dalla sorprendente varietà e freschezza. Lo Stabat Mater RV 621 testimonia la straordinaria arte raggiunta da Antonio Vivaldi nel campo della musica sacra. L’anno di composizione risale al 1712, su commissione della Chiesa di Brescia. Per l’occasione fu necessaria una versione ridotta rispetto alle trasposizioni in musica di Pergolesi, Scarlatti o Caldara. È straordinario il senso di unità che Vivaldi trasmise alla partitura, a partitire dalla tonalità di impianto (fa minore, comune a tutti i numeri), utilizzando talvolta lo stesso materiale musicale con il fine di rendere ancora più coesa la struttura dell’intera composizione. I due concerti inclusi nel programma, RV 541 e RV 582, sono singolari per due aspetti distinti: RV 541 è uno dei pochissimi concerti che prevedono l’organo come strumento obbligato, presente nella produzione di Vivaldi soltanto in altri 4 concerti. RV 582 è invece un concerto scritto in doppio coro: l’orchestra è divisa in due gruppi distinti, ognuno destinato all’origine ad una collocazione specifica nella chiesa per cui il concerto fu composto (Chiesa della Pietà, Venezia, negli anni compresi tra il 1720 e il 1724). Accademia Bizantina L’Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983 con l’intento programmatico di “fare musica come un grande quartetto”. Oggi come allora, il gruppo è gestito in modo autonomo dai propri componenti custodi e garanti di quell’approccio interpretativo cameristico che lo ha sempre contraddistinto. Nel corso dell’ultimo ventennio, proprio come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la raffinatezza del direttore Ottavio Dantone, sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di ogni singolo strumentista del gruppo dando corpo e sostanza ad interpretazioni che hanno permesso all’orchestra di essere accreditata come uno dei più prestigiosi Ensemble del panorama musicale internazionale.
Delphine Galou Delphine Galou ha studiato, contemporaneamente filosofia a La Sorbonne, piano e canto. Si è specializzata nel repertorio barocco, collaborando con ensemble quali Balthasar Neumann (Thomas Hengelbrock), I Barocchisti (Diego Fasolis), l’Accademia Bizantina (Ottavio Dantone), la Venice Baroque Orchestra (Andrea Marcon), Il Complesso Barocco (Alan Curtis), Les Siècles (François-Xavier Roth), Les Arts Florissants (William Christie), Le Concert des Nations (Jordi Savall), l’Ensemble Matheus (JeanChristophe Spinosi), Les Musiciens du Louvre (Marc Minkowski), Le Concert d’Astrée (Emmanuelle Haïm), l’Europa Galante (Fabio Biondi), Les Talens Lyriques (Christophe Rousset). Delphine Galou è invitata regolarmente dalle più grandi sale internazionali: Théâtre des Champs-Élysées, Covent Garden di Londra, la Scala di Milano, Staatsoper Berlin, Opera di Zurigo, Theater an der Wien, Lincoln Center e Carnegie Hall di New-York, La Monnaie di Bruxelles, Opera d’Amsterdam, ha interpretato i ruoli di Rinaldo, Giulio Cesare, Orlando furioso, Orfeo, Zenobia, Bradamante, etc. La sua discografia comprende Il Teuzzone, Orlando e l’Incoronazione di Dario di Vivaldi (Naïve), Alcina e Tamerlano di Handel (DVD Alpha), La Concordia dei Pianeti di Caldara (DGG), la Petite Messe Solennelle di Rossini (Naïve), Niobe di Steffani (Opus Arte), L’Enfant et les Sortilèges di Ravel (Naxos), la Passione di San Giovanni di Bach (Erato). Il suo recital con Ottavio Dantone e Accademia Bizantina, «Agitata» (Alpha) ha vinto nel 2018 il prestigioso Gramophone Award. Ottavio Dantone Dopo essersi diplomato al conservatorio G. Verdi di Milano in organo e clavicembalo, ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione. Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al concorso internazionale di Bruges. E’ stato il primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico. Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989. Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma come uno degli Ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti ed accreditati nel panorama internazionale. Nel corso dell’ultimo ventennio, Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader di gruppi da camera, quella di Direttore d’Orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico. Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del “Giulio Sabino” di Giovanni Sarti al teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia Bizantina. La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno eseguiti o in prima esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo tra cui Teatro alla Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royale Versailles, Opera Zurich ed London Proms. Ha inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla critica internazionale.
lunedì 13 gennaio 2020 ore 20.00 presso CHIRIBILLI Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci ore 21.00 ALESSANDRO TAMPIERI ACCADEMIA BIZANTINA Alessandro Tampieri - Violino Ana Liz Ojeda - Violino Paolo Ballanti - Violoncello Nicola Dal Maso - Violone Tiziano Bagnati - Liuto Valeria Montanari - Clavicembalo IRISH BAROQUE da musica per Principi a musica per Gentlemen Arcangelo Corelli (Fusignano 1653 - Roma 1713) Ciaccona in sol maggiore op. II n.12 per due violini e basso Nicola Matteis (Napoli 1640/50 - dopo 1713) da “Ayres for the Violins” per due violini e basso Suite in mi minore Preludio semplice - Adagio, Motivo - Presto, Fuga su due corde, Aria - Prestissimo, Aria amorosa - Adagio, Ground
Henry Purcell (Londra 1659 - 1695) Ciaccona in sol minore Z. 807 per due violini e basso Adagio James Oswald (Crail, Scozia, 1710 - Knebworth, 1769) Sonata in re maggiore per due violini e basso -O Mother what shall I do (Largo) - Ettrick Banks (Adagio) - She rose and let me in (Andante) - Cromlit’s Lilt (Largo) - Polwart on the Green (Andante) Francesco Maria Veracini (Firenze 1690 - 1768) Scozzese per violino e basso continuo (dalla Sonata Accademica IX in la maggiore) Francesco Saverio Geminiani (Lucca 1687 - Dublino 1762) Airs made into Sonata for two violins and bass Sonata II in re maggiore per due violini e basso. Bush aboon Taquair’ Song: The lass of Peaty’s Mill Sonata I in fa maggiore per due violini e basso. - The Broom of Cowdenknows (Grave) - Bonny Christy (Andante) - Grave - Bonny Christy (Presto)
NOTE INFORMATIVE Nel corso del XVIII sono frequenti gli esempi di musicisti italiani che, per varie ragioni, adottarono la Gran Bretagna come seconda patria. Talvolta tale trasferimento era su invito di organizzazioni o istituzioni locali, come nel caso della Opera of the Nobility, la compagnia teatrale londinese che scelse Porpora come compositore adatto a contrastare lo strapotere di Handel sulle scene locali. Poco si sa della vita di Nicola Matteis, i cui natali si fissano a Napoli: già sul finire del 1700 Matteis è ricordato come affermato virtuoso del Violino a Londra. Le notizie sono incerte, pare il musicista fosse arrivato intorno al 1670, acquisendo rapidamente notorietà e fama di straordinario virtuoso del violino. La sua attività di musicista oltre-manica fu comune a molti suoi contemporanei, come Veracini e Geminiani, i quali vissero e operarono per molti anni della loro vita nella “Britannia”. Il loro stile si fuse e si integrò con quello dei compositori locali, come per esempio Purcell, o Oswald, probabilmente il compositore più prolifico e di maggior successo della Scozia del ‘700. Geminiani, nato a Lucca nel 1687, nel corso della sua vita visse a Londra e a Dublino negli anni compresi tra il 1714 e il 1762. In quegli anni ebbe modo di pubblicare anche numerosi trattati teorici sulla pratica musicale, fondamentali ai giorni nostri per lo studio della prassi musicale, e comprendenti anche numerose sonate per violino e Basso continuo. Dal suo sesto trattato, pubblicato a Londra nel 1749, sono tratte le sonate in programma. Alessandro Tampieri Violinista, violista, ma anche eccezionalmente chitarrista e liutista, ha iniziato gli studi musicali nella propria città natale, Ravenna, entrando a far parte giovanissimo di Accademia Bizantina. Ha svolto attività concertistica come solista, camerista, in orchestra sinfonica e d’opera (Filarmonica e Teatro alla Scala) dedicandosi anche alla musica contemporanea con collaborazioni con Luciano Berio e Azio Corghi per registrazioni discografiche e prime esecuzioni. L’identificazione nel linguaggio musicale sei-settecentesco e una spiccata attitudine all’improvvisazione, lo hanno poi portato a dedicarsi prevalentemente a tale repertorio come violinista. Ha collaborato e collabora con Il Giardino Armonico, Divino Sospiro (Lisbona), Academia Montis Regalis, L’Arpeggiata, Artaserse (Philippe Jaroussky), Imaginarium e Suonar Parlante. Si esibisce regolarmente nelle più prestigiose stagioni e festival di musica antica europei e americani. Ha effettuato registrazioni per Teldec, Decca, Naive, Harmonia Mundi, Hyperion, Virgin e per le principali radio europee e nordamericane. Dal 2011 è Concertmaster dell’Accademia Bizantina. E’ docente presso il Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro. Suona un violino costruito nel 2014 da Marco Minnozzi. Accademia Bizantina L’Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983 con l’intento programmatico di “fare musica come un grande quartetto”. Oggi come allora, il gruppo è gestito in modo autonomo dai propri componenti custodi e garanti di quell’approccio interpretativo cameristico che lo ha sempre contraddistinto. Nel corso dell’ultimo ventennio, proprio come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la raffinatezza del direttore Ottavio Dantone, sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di ogni singolo strumentista del gruppo dando corpo e sostanza ad interpretazioni che hanno permesso all’orchestra di essere accreditata come uno dei più prestigiosi Ensemble del panorama musicale internazionale.
lunedì 17 febbraio 2020 ore 20.00 presso CHIRIBILLI Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci ore 21.00 ENSEMBLE D’ARCHI GIUSEPPE SARTI “Collegium Ornatum Mundi” Mº Paolo Zinzani - Direzione e Viola Caterina Alvisi, Leonardo Bandini, Mirella Bonini, Gilberto Ceranto, Anna Dalmonte, Rosa Giulia Fagnocchi, Maria Malpezzi, Maddalena Maretti, Emma Missiroli, Lucia Patuelli, Chiara Ranzi, Mº Martina Santarelli, Stefano Taroni, Francesco Zangheri Violini Mº Denis Burioli, Consuelo Castellari, Filippo Lo Piccolo Violoncelli Mº Tiziano Negrello Contrabbasso Mº Marco Farolfi, Mirco Asprella Fortepiano e Clavicembalo Ettore Marchi Arciliuto Mº Damiano Drei, Daniele Amaretti Tromboni
IL BAROCCO FAENTINO Giovanni Lorenzo Gregori (Lucca 1663-1745) Concerto Grosso Op. II Nr. 2 in Re Maggiore per archi e basso continuo Allegro, Adagio, Allegro Paolo Tommaso Alberghi (Faenza, 1715 -1785) Concerto a cinque in re maggiore per violino, archi e b.c. It. 36* Maestoso, Adagio, Allegro Johann Christian Bach (Lipsia 1735 – Londra 1782) Concerto per Fortepiano e archi in mi bemolle maggiore W.C: 59 Allegro di molto, Andante, Allegro Arcangelo Corelli (Fusignano, 1653–1713) Concerto Grosso in re maggiore Op VI nr. 4 Adagio -Allegro, Adagio, Vivace, (Giga) Allegro
NOTE INFORMATIVE L’Ensemble di Archi, creato da Paolo Zinzani all’interno della Scuola di Musica G. Sarti di Faenza, si propone di dar vita ad un gruppo dove la didattica strumentale si sposi con la riproposta del repertorio barocco in modo progressivo e naturale. Gli Allievi che ne fanno parte hanno l’opportunità di presentare al pubblico un ampio repertorio ma di lavorare, allo stesso tempo, alla riproposizione di brani di raro ascolto se non riproposti al pubblico per la prima volta. Grazie alla sinergia con la classe di Marco Farolfi all’interno della “Sarti” ha preso vita un laboratorio di musica antica che prevede anche il recupero ed il ripristino di partiture dei maggiori autori locali, come Giuseppe Sarti o Paolo Alberghi. Di quest’ultimo autore, Paolo ZInzani al violino, ci proporrà la prima esecuzione moderna di un importante concerto per violino solista ed archi in re maggiore. Completeranno il programma alcune importanti pagine del repertorio barocco di Corelli e Gregori. Un’altra composizione di raro ascolto è il concerto per fortepiano ed archi di Johann Christian Bach Op. 7 nr. 5. Che verrà eseguito da Marco Farolfi. Ensemble d’Archi Giuseppe Sarti L’ensemble nasce all’interno della Scuola “G.Sarti” di Faenza nel 2011 dall’idea del Prof. Paolo Zinzani, violinista, e del Prof. Denis Burioli, violoncellista, di riscoprire il repertorio barocco, ponendosi come obiettivo quello di imparare a suonare e crescere assieme, con una particolare attenzione alla prassi realizzativa del repertorio scelto. La formazione è in continuo divenire e oggi conta in tutto una ventina di elementi. Ha inoltre portato avanti un progetto di riscoperta di uno strumento ormai da pochi conosciuto come il fortepiano. Il principale repertorio risulta essere quello Barocco. Il gruppo però ha anche compiuto esperienze musicali differenti partecipando per ben due edizioni a “Fiato al Brasile” e partecipando alla cerimonia di commemorazione del pensatore e musicista faentino Caffarelli. L’Ensemble d’Archi G. Sarti si è costruito inoltre uno spazio importante all’interno della realtà culturale Manfreda nella realizzazione di eventi culturali quali un paio di Concerti di Natale, che stanno diventando un appuntamento fisso della vita della città. Ha inoltre collaborato con l’Associazione Acquerellisti Faentini, Palazzo Milzetti con il gruppo danze ottocentesche, con il Museo Internazionale delle Ceramiche, con la Associazione Musicale Fattorini. Ha collaborato inoltre con l’importante Coro Jubilate. È stato inserito all’interno della stagione musicale estiva della città di Faenza “In Tempo. Avvicinamenti al Teatro Masini Musica” e ha eseguito un concerto del tutto particolare anche nella suggestiva location della Grotta Cava Marana nelle colline brisighellesi.
lunedì 02 marzo 2020 ore 20.00 presso CHIRIBILLI Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci ore 21.00 IL FURIBONDO Liana Mosca - Violino Gianni de Rosa - Viola Marcello Scandelli - Violoncello TRII DI BEETHOVEN Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 - Vienna 1827) Trio per Archi in sol maggiore op. 9, n.1 Adagio. Allegro con brio Adagio, ma non tanto e cantabile Scherzo. Allegro Presto Trio per Archi in do minore op. 9, n.3 Allegro con spirito Adagio con espressione Scherzo. Allegro molto e vivace. Trio Presto
NOTE INFORMATIVE Nel 1792 Beethoven, pianista e compositore ventitreenne, si trasferì da Bonn a Vienna per perfezionarsi con il grande maestro di Rohrau, Franz Joseph Haydn, che nutriva per questo giovane ombroso una profonda stima, tanto da volerlo aiutare nel ritagliarsi un posto di spicco nella capitale musicale europea. Una persona eccentrica come il giovane Beethoven non sarebbe mai stata ammessa nei raffinati salotti nobiliari di Vienna, ma questo goffo provinciale aveva un talento così brillante da spingere gli aristocratici della capitale a perdonargli ogni stranezza e i frequenti cambiamenti d’umore. In questi anni Beethoven si dedicò soprattutto al repertorio cameristico, con la determinazione di affermarsi come compositore e concertista free lance, una carriera che era stata accarezzata prima di lui da parecchi altri musicisti, compreso il da poco scomparso Mozart. A questo scopo, oltre alle prime sonate per pianoforte, Beethoven volse la sua attenzione al trio, un genere che aveva il duplice pregio di poter essere eseguito agevolmente nei salotti nobiliari e di avere un notevole mercato tra i numerosi musicisti dilettanti presenti a Vienna. Per ottenere il successo sperato, queste opere dovevano avere una gradevole melodiosità – “alla Mozart”, per intenderci – e una scrittura non troppo complessa, per favorirne al massimo la diffusione. Nel 1797 Beethoven iniziò a scrivere una nuova raccolta di trii per violino, viola e violoncello. Contrariamente alla prassi settecentesca, Beethoven non si limitò però a comporre tre opere di gradevole ascolto, ma diede a ognuna un carattere – si potrebbe addirittura dire un’anima – propria, la prima pervasa da una loquace espansività, la seconda da una serenità distesa e ottimista e la terza – in do minore – da un taglio decisamente drammatico, nel quale possiamo riconoscere in nuce una prefigurazione dei monumentali capolavori della piena maturità. Rispetto agli altri due lavori dell’op. 9, il Trio in do minore sembra quello più pregevole sotto l’aspetto artistico, grazie a una scrittura che pone i tre strumenti sostanzialmente sullo stesso piano e a contenuti particolarmente intensi, nei quali si può ravvisare quell’eroismo impavido che ha reso famoso il suo autore, chi ascoltò questo trio non poté non rendersi conto che Beethoven avrebbe scritto un nuovo capitolo della storia della musica, espressione di un mondo che stava per cambiare per sempre grazie alla ormai imminente epopea napoleonica e alla piena affermazione della sensibilità romantica. Il Furibondo Il trio d’archi “Il Furibondo” si costituisce nel 2011 a Milano per iniziativa di Liana Mosca (violino), Gianni de Rosa (viola) e Marcello Scandelli (violoncello). I tre musicisti collaborano abitualmente con ensemble leggendari della musica antica come “Il Giardino Armonico” e “Le Concert des Nations”. Affrontano un repertorio che spazia dal Barocco, con strumenti d’epoca, fino al Novecento storico. “Furibondo” riprende il termine con il quale Giuseppe Tartini definì lo stile esecutivo del grande violinista Francesco Geminiani. Fin dall’esordio il trio si è posto ai vertici dell’interpretazione musicale con la registrazione delle Fughe di Bach trascritte da Mozart incise per l’etichetta discografica Stradivarius. Da allora sono molti gli importanti passaggi radiofonici e i concerti in Italia e in Europa, tra cui quelli per le Settimane Musicali Meranesi, Ceresio Estate a Lugano, Milano ArteMusica, Paesaggi Musicali Toscani, Rencontres Internationales Harmoniques a Ginevra. Attualmente l’agenda del trio “Il Furibondo” prevede la realizzazione di tre progetti discografici in prossima uscita. Per la casa discografica “SOLOmusica” i Trii di Max Reger op 77b e 141b, con il contributo scientifico del Max-Reger-Institut di Karlsruhe. Per la casa Accent musiche di Haydn, Wagenseil e Gluck con l’arpista Margareth Köll e il flautista Marcello Gatti. Per l’etichetta Da Vinci i quartetti di Federigo Fiorillo con il flautista di Lello Narcisi.
mercoledì 08 aprile 2020 ore 20.00 presso CHIRIBILLI Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci ore 21.00 LA FONTE MUSICA Michele Pasotti - liuto e direzione Francesca Cassinari - soprano Alena Dantcheva - soprano Gianluca Ferrarini - tenore Efix Puleo - viella da braccio Teodoro Baù - viella da gamba Federica Bianchi - clavicymbalum UN GIORNO DANZANDO Ie suy navrés/Gnaff’a le Guagnele Antonio Zacara da Teramo Trotto (strumentale) Anonimo (Codex London add 29987) Caçando un giorno Johannes Ciconia Istampitta Tre Fontane (strumentale) Anonimo (Codex London add 29987) Plus dure qu’un dyamant Guillaume de Machaut Douce Dame Jolie Guillaume de Machaut Dame a vous sans retollir Guillaume de Machaut Viver ne Puis Anonimo (Codex Faenza 117) Godi, Firençe Paolo da Firenze Gli atti col danzar Johannes Ciconia Benchè lontan mi trovi Antonio Zacara da Teramo Lamento di Tristano Anonimo (Codex London add 29987) La Rotta (strumentale) Ciaramella Antonio Zacara da Teramo Più chiar che’l sol Antonello da Caserta/Matteo da Perugia Constantia Anonimo (Codex Faenza 117) Ad ogne vento come foglia Antonio Zacara da Teramo Del Glorioso Titolo Antonello da Caserta
NOTE INFORMATIVE “Et musique est une science/ Qui veut qu’on rie et chante et dance” scriveva Guillaume de Machaut. La danza, il riso e il canto non di soggetto religioso faticano a lasciare una traccia scritta nella musica occidentale, impiegano molto tempo a trovare la via della cultura “alta”. La poesia in musica dei trovatori è certamente un momento fondamentale, ma è con la musica mensurale trecentesca che le danze vere e proprie o sublimate nei ritmi delle chansons prendono una forma riconoscibile. Le Ballate, come si legge in un trattato italiano del XIV secolo, sono tali “quia ballantur”, poichè si ballano. E i Virelai francesi – che presentano la stessa forma delle ballate italiane – traggono origine da ‘virer’, girare, danzare intorno (in inglese twist!) e sono chiamate da Machaut anche “Chanson baladée”. Le forme di danza “pure” si trovano invece quasi esclusivamente nei brani strumentali. Le Istampitte sono il genere più noto e consistente. Il nome viene da “stampare”, battere i piedi e dal Trecento ce ne sono giunti esemplari di grande vivacità ritmica, complessità e virtuosismo. Altre danze che ascolteremo sono il Trotto e la Rotta. Gli Atti col dançar è il titolo di una ballata di Johannes Ciconia (di cui ricorrono i 650 anni dalla nascita) che racconta e traduce la fascinazione di un innamorato che vede la sua donna danzare. I compagni di viaggio di Ciconia saranno Machaut, Antonio Zacara da Teramo, Paolo da Firenze, Antonello da Caserta e naturalmente alcuni Anonimi. Di autore anonimo sono anche due brani strumentali trasmessi dal Codice 117 dell’Archivio di Stato di Faenza. La Fonte Musica È un ensemble fondato e diretto da Michele Pasotti, nato per interpretare la straordinaria stagione musicale di passaggio tra l’età medievale e quella umanistica (ca.1320-1440, con particolare attenzione al Trecento italiano). Al centro dell’idea di interpretazione de La fonte musica sta il “tornare alle fonti” (da cui il suo nome), alle radici della polifonia medievale, al senso dei testi lirici e delle scelte compositive, un’attenta decifrazione della retorica e della grammatica musicale per comprendere e tradurre con un’attitudine sperimentale per noi, oggi, una stagione musicale straordinariamente creativa e raffinata ancora troppo poco conosciuta. L’ensemble è stato ospite dei più importanti festival di musica antica europei. Nel 2018 l’ensemble ha registrato l’intera opera di Antonio Zacara da Teramo per Alpha Classics. Il cofanetto di quattro cd verrà pubblicato nel giugno 2020. I concerti de la fonte musica sono stati trasmessi da BBC (Gran Bretagna), Rai Radio Tre (Italia), ORF 1 (Austria), RBB kulturradio (Germania), Polskie Radio (Polonia), NPO Radio 4 (Netherlands). “Metamorfosi Trecento. Trasformazioni del mito nell’Ars Nova”, il secondo disco de la fonte musica, è uscito nel gennaio 2017 presso Alpha Classics. E’ stato premiato con il Diapason d’Or (Diapason), Disco del Mese (Amadeus), e inserito da Diapason tra “I 100 dischi che ogni amante della musica dovrebbe conoscere” Metamorfosi Trecento è stato anche finalista per il miglior cd dell’anno (categoria musica antica) agli International Classical Music Award (ICMA) del 2017.
ABBONAMENTI E BIGLIETTI I SETTORE (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali) INTERI RIDOTTI (Over 65 e Under 29) BAMBINI (Under 14) E 65,00 E 55,00 E 50,00 II SETTORE (palchi di II e III ordine laterali) INTERI RIDOTTI (Over 65 e Under 29) BAMBINI (Under 14) E 60,00 E 50,00 E 45,00 TI PRESENTO I MIEI (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali) È una formula di abbonamento dedicato alle famiglie e vale per gli under 20 che, oltre a un abbonamento per se stessi, decidono di acquistarne uno per ogni genitore, che in questo caso usufruisce della tariffa speciale di € 20,00 per adulto. Gli abbonamenti devono appartenere allo stesso turno/giorno, sono nominali e non possono essere ceduti ad altre persone. La promozione è valida anche per l’acquisto di biglietti per i singoli spettacoli esclusivamente da un’ora prima della replica scelta. GIOVANI (13-20) BAMBINI (3-12) ADULTO/GENITORE (Max 2) E 55,00 E 50,00 E 20,00 PREZZI ABBONAMENTI RISERVATI AI SOCI DE LA BOTTEGA DELLO SGUARDO I SETTORE (platea, palchi I ordine) INTERI RIDOTTI (Over 65 e Under 29) E 55,00 E 50,00
BIGLIETTI STAGIONE I SETTORE (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali) INTERI RIDOTTI (Over 65 e Under 29) BAMBINI (Under 14) E 15,00 E 9,00 E 7,00 II SETTORE (palchi di II e III ordine laterali) INTERI RIDOTTI (Over 65 e Under 29) BAMBINI (Under 14) E 13,00 E 7,00 E 5,00 Loggione (posto unico) € 7,00 TI PRESENTO I MIEI (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali) È una formula di abbonamento dedicato alle famiglie e vale per gli under 20 che, oltre a un abbonamento per se stessi, decidono di acquistarne uno per ogni genitore, che in questo caso usufruisce della tariffa speciale di € 20,00 per adulto. Gli abbonamenti devono appartenere allo stesso turno/giorno, sono nominali e non possono essere ceduti ad altre persone. La promozione è valida anche per l’acquisto di biglietti per i singoli spettacoli esclusivamente da un’ora prima della replica scelta. GIOVANI (13-20) BAMBINI (3-12) ADULTO/GENITORE (Max 2) E 7,00 E 5,00 E 4,00
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