IV edizione I PROGRAMMI - Stagione 2019/2020 - Accademia Bizantina

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IV edizione I PROGRAMMI - Stagione 2019/2020 - Accademia Bizantina
IV edizione
               Stagione 2019/2020

                 I PROGRAMMI

Comune di Bagnacavallo               Lions Club
Assessorato alla Cultura             Bagnacavallo
Libera La Musica
                 Presentazione Stagione Musicale 2019/2020

Anche quest’anno, dopo i successi delle passate edizioni, siamo felici e fieri di poter annunciare la quarta
edizione di Libera La Musica (Teatro Goldoni - Bagnacavallo), in collaborazione con l’Amministrazione
Comunale di Bagnacavallo, Accademia Perduta/Romagna Teatri e i Lions Club di Bagnacavallo.

Ancora una volta abbiamo l’occasione di presentare e ascoltare la Musica Barocca, un genere che sempre
più sta conquistando gli ascoltatori che con particolare interesse si avvicinano ad un mondo talvolta ancora
sconosciuto, ma ricco di fascino e capace di incantare con le sue suggestioni e le sue atmosfere.

Non sono più i tempi in cui il barocco era considerato un genere di nicchia, un po’ snobbato e relegato in
disparte rispetto al repertorio cosiddetto “importante”. Oggi il Barocco ha una sua piena e forte identità,
frutto anche della sempre crescente consapevolezza degli interpreti, capaci di restituire ai giorni nostri
pagine di musica qualche volta dimenticate, in attesa di tornare a sorprendere e ammaliare.

Novità di quest’anno sarà un appuntamento prima di ogni concerto, un aperitivo in compagnia del
musicologo Bernardo Ticci, con il quale approfondire il programma che seguirà e scoprire nuovi punti
di vista di un repertorio così intrigante.

Il concerto di apertura della stagione (19 dicembre) è affidato a Accademia Bizantina, diretta da
Ottavio Dantone, e al contralto Delphine Galou. Dopo il successo della scorsa edizione, Ottavio Dantone
e Delphine Galou tornano con un concerto dal titolo Sacro e Profano, dedicato alla musica di Alessandro
Scarlatti e Antonio Vivaldi, pilastri centrali della storia della musica del ‘700, sia in ambito della musica stru-
mentale che sacra. Sono in programma alcune arie dalle serenate di Scarlatti Venere e Amore e Il Giardino
d’Amore, lo Stabat Mater RV621 di Vivaldi, considerato un capolavoro fondamentale del genere sacro, e
i due concerti RV 541 e RV 582.

Nel secondo appuntamento, il 13 gennaio 2020, Accademia Bizantina e il violino di Alessandro Tampieri
ci guidano attraverso le atmosfere anglosassoni del ‘700: Irish Baroque.
Grazie alla Sonata in Re Maggiore di James Oswald (compositore, ma anche editore e violoncellista, nato in
Scozia nel 1710) e alla Ciaccona in sol minore Z.807 di Henry Purcell (Londra, 1659), abbiamo modo di
conoscere e apprezzare il linguaggio barocco che si sviluppò oltre manica, complici anche i musicisti italiani
come Nicola Matteis, Francesco Maria Veracini e Francesco Geminiani, attivi in Inghilterra e Irlanda per molti
anni. Geminiani fu compositore, violinista e teorico musicale. Durante la sua vita visse a lungo a Londra e
Dublino, pubblicando anche alcuni trattati sull’arte del ben suonare. Da uno di questi, pubblicato a Londra
nel 1749 con dedica al Principe di Galles, sono tratte le sonate in programma.

A seguire, il 17 febbraio, l’Ensemble d’Archi Giuseppe Sarti “Collegium Ornatus Mundi” ci riporta al legame
con le nostre terre, con un concerto dal titolo “Il barocco faentino”. In programma musiche di Gregori,
 J.C. Bach e dei “locali” Paolo Tommaso Alberghi e Arcangelo Corelli, nati uno a Faenza e l’altro a Fusignano.

Il penultimo concerto ci da la possibilità di gettare uno sguardo anche al repertorio classico, grazie
al Trio Furibondo che il 2 marzo, interpreterà i Trii per Archi Op.9 n.1 e n.3 di Beethoven, in occasione
dei 250 anni dalla nascita.

L’ultimo concerto è incentrato sulle Ballate, i Madrigali e le Danze del XIV secolo, interpretati da
La fonte musica con un concerto dal titolo “Un giorno danzando”.
giovedì 19 dicembre 2019
                        ore 20.00 presso CHIRIBILLI
                Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci
                                      ore 21.00
                         ACCADEMIA BIZANTINA
                   DELPHINE GALOU - Contralto
            OTTAVIO DANTONE - Organo, Cembalo e Direzione
              Alessandro Tampieri - concertmaster, violino solo, viola d’amore
                           Sara Meloni, Lisa Ferguson - violini I
                  Mauro Massa, Andrea Vassalle, Paolo Zinzani - violini II
                                   Alice Bisanti - viola
                      Emmanuel Jacques, Paolo Ballanti - violoncelli
                                Nicola Dal Maso - violone
                                  Tiziano Bagnati - liuto

                                SACRO E PROFANO
                          A. Scarlatti (Palermo 1660 - Napoli 1725)
                                 Sinfonia da Venere e Amore
                             Spiritoso, Grave e affettuoso, Allegro

Da Venere e Amore, recitativo e aria di Venere: “Dal mar Tirreno”, “Chi dà pace a questo core”

               Da Il Giardino d’Amore, aria di Venere: “Andiamo o caro bene”

                           A. Vivaldi (Venezia 1678 - Vienna 1741)
               Concerto in Re minore per Violino, Organo, Archi e b.c. RV 541
                                Allegro, Grave, [Allegro molto]

                                         A. Scarlatti
                Da Il Giardino d’Amore, aria di Venere: “ Augelletti sì cantate”

                   Da Venere e Amore, aria di Venere: “So ch’ella è il sole”

                                         A. Vivaldi
Concerto in Re maggiore “Per la SS.ma Assontione di Maria Vergine” RV 582 in due orchestre
                                  Allegro, Grave, Allegro

                    Stabat Mater RV 621 - Inno per Contralto, Archi e b.c.
NOTE INFORMATIVE

Le figure di Alessandro Scarlatti e Antonio Vivaldi sono pilastri centrali della storia della musica del ‘700,
sia in ambito della musica strumentale che sacra. I brani di Scarlatti presenti in programma sono tratti da due
distinte serenate, accumunate dal personaggio di Venere: Venere e Amore e Il Giardino d’Amore.
Scritte entrambe nel periodo compreso tra la fine del XVII secolo e i primi anni del ‘700, sono un limpido esempio
di musica celebrativa. Le Serenate venivano infatti composte per lo più in occasione di eventi particolari, come
anniversari di regnanti o avvenimenti importanti quali nozze, visite ufficiali etc. Scarlatti fa uso di linguaggi diversi,
utilizzando stilemi propri anche del melodramma come arie dalla forte drammaticità, strumenti solisti obbligati,
recitativi accompagnati etc. Il risultato sono due Serenate dalla sorprendente varietà e freschezza.

Lo Stabat Mater RV 621 testimonia la straordinaria arte raggiunta da Antonio Vivaldi nel campo della musica
sacra. L’anno di composizione risale al 1712, su commissione della Chiesa di Brescia. Per l’occasione fu necessaria
una versione ridotta rispetto alle trasposizioni in musica di Pergolesi, Scarlatti o Caldara.
È straordinario il senso di unità che Vivaldi trasmise alla partitura, a partitire dalla tonalità di impianto
(fa minore, comune a tutti i numeri), utilizzando talvolta lo stesso materiale musicale con il fine di rendere ancora
più coesa la struttura dell’intera composizione.

I due concerti inclusi nel programma, RV 541 e RV 582, sono singolari per due aspetti distinti: RV 541 è uno dei
pochissimi concerti che prevedono l’organo come strumento obbligato, presente nella produzione di Vivaldi
soltanto in altri 4 concerti. RV 582 è invece un concerto scritto in doppio coro: l’orchestra è divisa in due gruppi
distinti, ognuno destinato all’origine ad una collocazione specifica nella chiesa per cui il concerto fu composto
(Chiesa della Pietà, Venezia, negli anni compresi tra il 1720 e il 1724).

Accademia Bizantina

L’Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983 con l’intento programmatico di “fare musica come un grande
quartetto”. Oggi come allora, il gruppo è gestito in modo autonomo dai propri componenti custodi e garanti di
quell’approccio interpretativo cameristico che lo ha sempre contraddistinto.

Nel corso dell’ultimo ventennio, proprio come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la
raffinatezza del direttore Ottavio Dantone, sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di
ogni singolo strumentista del gruppo dando corpo e sostanza ad interpretazioni che hanno permesso all’orchestra
di essere accreditata come uno dei più prestigiosi Ensemble del panorama musicale internazionale.
Delphine Galou

Delphine Galou ha studiato, contemporaneamente filosofia a La Sorbonne, piano e canto.
Si è specializzata nel repertorio barocco, collaborando con ensemble quali Balthasar Neumann
(Thomas Hengelbrock), I Barocchisti (Diego Fasolis), l’Accademia Bizantina (Ottavio Dantone), la Venice Baroque
Orchestra (Andrea Marcon), Il Complesso Barocco (Alan Curtis), Les Siècles (François-Xavier Roth),
Les Arts Florissants (William Christie), Le Concert des Nations (Jordi Savall), l’Ensemble Matheus (JeanChristophe
Spinosi), Les Musiciens du Louvre (Marc Minkowski), Le Concert d’Astrée (Emmanuelle Haïm), l’Europa Galante
(Fabio Biondi), Les Talens Lyriques (Christophe Rousset).

Delphine Galou è invitata regolarmente dalle più grandi sale internazionali: Théâtre des Champs-Élysées,
Covent Garden di Londra, la Scala di Milano, Staatsoper Berlin, Opera di Zurigo, Theater an der Wien, Lincoln
Center e Carnegie Hall di New-York, La Monnaie di Bruxelles, Opera d’Amsterdam, ha interpretato i ruoli di
Rinaldo, Giulio Cesare, Orlando furioso, Orfeo, Zenobia, Bradamante, etc.

La sua discografia comprende Il Teuzzone,
Orlando e l’Incoronazione di Dario di Vivaldi (Naïve), Alcina e Tamerlano di Handel (DVD Alpha),
La Concordia dei Pianeti di Caldara (DGG), la Petite Messe Solennelle di Rossini (Naïve), Niobe di Steffani (Opus
Arte), L’Enfant et les Sortilèges di Ravel (Naxos), la Passione di San Giovanni di Bach (Erato). Il suo recital con
Ottavio Dantone e Accademia Bizantina, «Agitata» (Alpha) ha vinto nel 2018 il prestigioso Gramophone Award.

Ottavio Dantone

Dopo essersi diplomato al conservatorio G. Verdi di Milano in organo e clavicembalo, ha intrapreso giovanissimo
la carriera concertistica segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti
e dotati della sua generazione.
Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato
al concorso internazionale di Bruges. E’ stato il primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello
internazionale in ambito clavicembalistico.

Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore Musicale
dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989.
Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma come uno degli Ensemble
di musica barocca con strumenti antichi più noti ed accreditati nel panorama internazionale.
Nel corso dell’ultimo ventennio, Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader
di gruppi da camera, quella di Direttore d’Orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico.
Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del
“Giulio Sabino” di Giovanni Sarti al teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia Bizantina.

La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno
eseguiti o in prima esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo tra cui Teatro alla Scala
di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royale Versailles, Opera Zurich ed
London Proms.
Ha inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case discografiche:
Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla
critica internazionale.
lunedì 13 gennaio 2020
              ore 20.00 presso CHIRIBILLI
        Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci

                             ore 21.00

                ALESSANDRO TAMPIERI
                  ACCADEMIA BIZANTINA

                      Alessandro Tampieri - Violino
                          Ana Liz Ojeda - Violino
                       Paolo Ballanti - Violoncello
                        Nicola Dal Maso - Violone
                          Tiziano Bagnati - Liuto
                    Valeria Montanari - Clavicembalo

                         IRISH BAROQUE
         da musica per Principi a musica per Gentlemen

             Arcangelo Corelli (Fusignano 1653 - Roma 1713)
        Ciaccona in sol maggiore op. II n.12 per due violini e basso

              Nicola Matteis (Napoli 1640/50 - dopo 1713)
             da “Ayres for the Violins” per due violini e basso
                             Suite in mi minore
                      Preludio semplice - Adagio,
                              Motivo - Presto,
                            Fuga su due corde,
                            Aria - Prestissimo,
                         Aria amorosa - Adagio,
                                  Ground
Henry Purcell (Londra 1659 - 1695)
               Ciaccona in sol minore Z. 807 per due violini e basso
                                     Adagio

              James Oswald (Crail, Scozia, 1710 - Knebworth, 1769)
                 Sonata in re maggiore per due violini e basso

                         -O Mother what shall I do (Largo)
                                - Ettrick Banks (Adagio)
                         - She rose and let me in (Andante)
             - Cromlit’s Lilt (Largo) - Polwart on the Green (Andante)

                  Francesco Maria Veracini (Firenze 1690 - 1768)
Scozzese per violino e basso continuo (dalla Sonata Accademica IX in la maggiore)

            Francesco Saverio Geminiani (Lucca 1687 - Dublino 1762)
                 Airs made into Sonata for two violins and bass

                 Sonata II in re maggiore per due violini e basso.
                                Bush aboon Taquair’
                           Song: The lass of Peaty’s Mill

                 Sonata I in fa maggiore per due violini e basso.
                    - The Broom of Cowdenknows (Grave)
                            - Bonny Christy (Andante)
                                     - Grave
                              - Bonny Christy (Presto)
NOTE INFORMATIVE

Nel corso del XVIII sono frequenti gli esempi di musicisti italiani che, per varie ragioni, adottarono la Gran
Bretagna come seconda patria.
Talvolta tale trasferimento era su invito di organizzazioni o istituzioni locali, come nel caso della Opera of the
Nobility, la compagnia teatrale londinese che scelse Porpora come compositore adatto a contrastare lo strapotere
di Handel sulle scene locali.
Poco si sa della vita di Nicola Matteis, i cui natali si fissano a Napoli: già sul finire del 1700 Matteis è ricordato
come affermato virtuoso del Violino a Londra. Le notizie sono incerte, pare il musicista fosse arrivato intorno al
1670, acquisendo rapidamente notorietà e fama di straordinario virtuoso del violino. La sua attività di musicista
oltre-manica fu comune a molti suoi contemporanei, come Veracini e Geminiani, i quali vissero e operarono per
molti anni della loro vita nella “Britannia”.
Il loro stile si fuse e si integrò con quello dei compositori locali, come per esempio Purcell, o Oswald,
probabilmente il compositore più prolifico e di maggior successo della Scozia del ‘700.
Geminiani, nato a Lucca nel 1687, nel corso della sua vita visse a Londra e a Dublino negli anni compresi tra il 1714
e il 1762. In quegli anni ebbe modo di pubblicare anche numerosi trattati teorici sulla pratica musicale,
fondamentali ai giorni nostri per lo studio della prassi musicale, e comprendenti anche numerose sonate
per violino e Basso continuo.
Dal suo sesto trattato, pubblicato a Londra nel 1749, sono tratte le sonate in programma.

Alessandro Tampieri

Violinista, violista, ma anche eccezionalmente chitarrista e liutista, ha iniziato gli studi musicali nella propria città
natale, Ravenna, entrando a far parte giovanissimo di Accademia Bizantina.
Ha svolto attività concertistica come solista, camerista, in orchestra sinfonica e d’opera
(Filarmonica e Teatro alla Scala) dedicandosi anche alla musica contemporanea con collaborazioni con Luciano
Berio e Azio Corghi per registrazioni discografiche e prime esecuzioni. L’identificazione nel linguaggio musicale
sei-settecentesco e una spiccata attitudine all’improvvisazione, lo hanno poi portato a dedicarsi prevalentemente
a tale repertorio come violinista.

Ha collaborato e collabora con Il Giardino Armonico, Divino Sospiro (Lisbona), Academia Montis Regalis,
L’Arpeggiata, Artaserse (Philippe Jaroussky), Imaginarium e Suonar Parlante.
Si esibisce regolarmente nelle più prestigiose stagioni e festival di musica antica europei e americani.
Ha effettuato registrazioni per Teldec, Decca, Naive, Harmonia Mundi, Hyperion, Virgin e per le principali radio
europee e nordamericane. Dal 2011 è Concertmaster dell’Accademia Bizantina.
E’ docente presso il Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro.
Suona un violino costruito nel 2014 da Marco Minnozzi.

Accademia Bizantina

L’Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983 con l’intento programmatico di “fare musica come un grande
quartetto”. Oggi come allora, il gruppo è gestito in modo autonomo dai propri componenti custodi e garanti di
quell’approccio interpretativo cameristico che lo ha sempre contraddistinto.

Nel corso dell’ultimo ventennio, proprio come in un “mosaico bizantino”, la competenza, la fantasia e la
raffinatezza del direttore Ottavio Dantone, sono andate fondendosi con l’entusiasmo e la complicità artistica di
ogni singolo strumentista del gruppo dando corpo e sostanza ad interpretazioni che hanno permesso all’orchestra
di essere accreditata come uno dei più prestigiosi Ensemble del panorama musicale internazionale.
lunedì 17 febbraio 2020

                   ore 20.00 presso CHIRIBILLI
            Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci

                                ore 21.00

          ENSEMBLE D’ARCHI GIUSEPPE SARTI
             “Collegium Ornatum Mundi”
                       Mº Paolo Zinzani - Direzione e Viola

        Caterina Alvisi, Leonardo Bandini, Mirella Bonini, Gilberto Ceranto,
    Anna Dalmonte, Rosa Giulia Fagnocchi, Maria Malpezzi, Maddalena Maretti,
                   Emma Missiroli, Lucia Patuelli, Chiara Ranzi,
            Mº Martina Santarelli, Stefano Taroni, Francesco Zangheri
                                      Violini

              Mº Denis Burioli, Consuelo Castellari, Filippo Lo Piccolo
                                    Violoncelli

                                Mº Tiziano Negrello
                                  Contrabbasso

                         Mº Marco Farolfi, Mirco Asprella
                           Fortepiano e Clavicembalo

                                   Ettore Marchi
                                      Arciliuto

                        Mº Damiano Drei, Daniele Amaretti
                                   Tromboni
IL BAROCCO FAENTINO
            Giovanni Lorenzo Gregori (Lucca 1663-1745)
Concerto Grosso Op. II Nr. 2 in Re Maggiore per archi e basso continuo
                       Allegro, Adagio, Allegro

            Paolo Tommaso Alberghi (Faenza, 1715 -1785)
               Concerto a cinque in re maggiore per
                     violino, archi e b.c. It. 36*
                     Maestoso, Adagio, Allegro

         Johann Christian Bach (Lipsia 1735 – Londra 1782)
   Concerto per Fortepiano e archi in mi bemolle maggiore W.C: 59
                  Allegro di molto, Andante, Allegro

              Arcangelo Corelli (Fusignano, 1653–1713)
             Concerto Grosso in re maggiore Op VI nr. 4
            Adagio -Allegro, Adagio, Vivace, (Giga) Allegro
NOTE INFORMATIVE

L’Ensemble di Archi, creato da Paolo Zinzani all’interno della Scuola di Musica G. Sarti di Faenza, si propone di
dar vita ad un gruppo dove la didattica strumentale si sposi con la riproposta del repertorio barocco in modo
progressivo e naturale. Gli Allievi che ne fanno parte hanno l’opportunità di presentare al pubblico un ampio
repertorio ma di lavorare, allo stesso tempo, alla riproposizione di brani di raro ascolto se non riproposti al
pubblico per la prima volta.

Grazie alla sinergia con la classe di Marco Farolfi all’interno della “Sarti” ha preso vita un laboratorio di musica
antica che prevede anche il recupero ed il ripristino di partiture dei maggiori autori locali, come Giuseppe Sarti
o Paolo Alberghi. Di quest’ultimo autore, Paolo ZInzani al violino, ci proporrà la prima
esecuzione moderna di un importante concerto per violino solista ed archi in re maggiore.
Completeranno il programma alcune importanti pagine del repertorio barocco di Corelli e Gregori. Un’altra
composizione di raro ascolto è il concerto per fortepiano ed archi di Johann Christian Bach Op. 7 nr. 5. Che verrà
eseguito da Marco Farolfi.

Ensemble d’Archi Giuseppe Sarti

L’ensemble nasce all’interno della Scuola “G.Sarti” di Faenza nel 2011 dall’idea del Prof. Paolo Zinzani, violinista,
e del Prof. Denis Burioli, violoncellista, di riscoprire il repertorio barocco, ponendosi come obiettivo quello di
imparare a suonare e crescere assieme, con una particolare attenzione alla prassi realizzativa del repertorio
scelto.
La formazione è in continuo divenire e oggi conta in tutto una ventina di elementi. Ha inoltre portato avanti un
progetto di riscoperta di uno strumento ormai da pochi conosciuto come il fortepiano. Il principale repertorio
risulta essere quello Barocco. Il gruppo però ha anche compiuto esperienze musicali differenti partecipando per
ben due edizioni a “Fiato al Brasile” e partecipando alla cerimonia di commemorazione del pensatore e musicista
faentino Caffarelli.

L’Ensemble d’Archi G. Sarti si è costruito inoltre uno spazio importante all’interno della realtà culturale Manfreda
nella realizzazione di eventi culturali quali un paio di Concerti di Natale, che stanno diventando un appuntamento
fisso della vita della città. Ha inoltre collaborato con l’Associazione Acquerellisti Faentini, Palazzo Milzetti con il
gruppo danze ottocentesche, con il Museo Internazionale delle Ceramiche, con la Associazione Musicale
Fattorini. Ha collaborato inoltre con l’importante Coro Jubilate. È stato inserito all’interno della stagione musicale
estiva della città di Faenza “In Tempo. Avvicinamenti al Teatro Masini Musica” e ha eseguito un concerto del tutto
particolare anche nella suggestiva location della Grotta Cava Marana nelle colline brisighellesi.
lunedì 02 marzo 2020
            ore 20.00 presso CHIRIBILLI
        Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci

                         ore 21.00

                      IL FURIBONDO
                       Liana Mosca - Violino
                      Gianni de Rosa - Viola
                   Marcello Scandelli - Violoncello

                  TRII DI BEETHOVEN
           Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 - Vienna 1827)

            Trio per Archi in sol maggiore op. 9, n.1
                     Adagio. Allegro con brio
                  Adagio, ma non tanto e cantabile
                          Scherzo. Allegro
                              Presto

              Trio per Archi in do minore op. 9, n.3
                          Allegro con spirito
                      Adagio con espressione
                 Scherzo. Allegro molto e vivace. Trio
                                Presto
NOTE INFORMATIVE

Nel 1792 Beethoven, pianista e compositore ventitreenne, si trasferì da Bonn a Vienna per perfezionarsi con il
grande maestro di Rohrau, Franz Joseph Haydn, che nutriva per questo giovane ombroso una profonda stima,
tanto da volerlo aiutare nel ritagliarsi un posto di spicco nella capitale musicale europea.
Una persona eccentrica come il giovane Beethoven non sarebbe mai stata ammessa nei raffinati salotti nobiliari
di Vienna, ma questo goffo provinciale aveva un talento così brillante da spingere gli aristocratici della capitale
a perdonargli ogni stranezza e i frequenti cambiamenti d’umore. In questi anni Beethoven si dedicò soprattutto
al repertorio cameristico, con la determinazione di affermarsi come compositore e concertista free lance, una
carriera che era stata accarezzata prima di lui da parecchi altri musicisti, compreso il da poco scomparso Mozart.
A questo scopo, oltre alle prime sonate per pianoforte, Beethoven volse la sua attenzione al trio, un genere che
aveva il duplice pregio di poter essere eseguito agevolmente nei salotti nobiliari e di avere un notevole mercato tra
i numerosi musicisti dilettanti presenti a Vienna. Per ottenere il successo sperato, queste opere dovevano avere una
gradevole melodiosità – “alla Mozart”, per intenderci – e una scrittura non troppo complessa, per favorirne
al massimo la diffusione.

Nel 1797 Beethoven iniziò a scrivere una nuova raccolta di trii per violino, viola e violoncello.
Contrariamente alla prassi settecentesca, Beethoven non si limitò però a comporre tre opere di gradevole
ascolto, ma diede a ognuna un carattere – si potrebbe addirittura dire un’anima – propria, la prima pervasa da
una loquace espansività, la seconda da una serenità distesa e ottimista e la terza – in do minore – da un taglio
decisamente drammatico, nel quale possiamo riconoscere in nuce una prefigurazione dei monumentali capolavori
della piena maturità. Rispetto agli altri due lavori dell’op. 9, il Trio in do minore sembra quello più pregevole sotto
l’aspetto artistico, grazie a una scrittura che pone i tre strumenti sostanzialmente sullo stesso piano e a contenuti
particolarmente intensi, nei quali si può ravvisare quell’eroismo impavido che ha reso famoso il suo autore,
chi ascoltò questo trio non poté non rendersi conto che Beethoven avrebbe scritto un nuovo capitolo della storia
della musica, espressione di un mondo che stava per cambiare per sempre grazie alla ormai imminente epopea
napoleonica e alla piena affermazione della sensibilità romantica.

Il Furibondo

Il trio d’archi “Il Furibondo” si costituisce nel 2011 a Milano per iniziativa di Liana Mosca (violino), Gianni de Rosa
(viola) e Marcello Scandelli (violoncello). I tre musicisti collaborano abitualmente con ensemble leggendari della
musica antica come “Il Giardino Armonico” e “Le Concert des Nations”. Affrontano un repertorio che spazia dal
Barocco, con strumenti d’epoca, fino al Novecento storico. “Furibondo” riprende il termine con il quale Giuseppe
Tartini definì lo stile esecutivo del grande violinista Francesco Geminiani.

Fin dall’esordio il trio si è posto ai vertici dell’interpretazione musicale con la registrazione delle Fughe di Bach
trascritte da Mozart incise per l’etichetta discografica Stradivarius. Da allora sono molti gli importanti passaggi
radiofonici e i concerti in Italia e in Europa, tra cui quelli per le Settimane Musicali Meranesi, Ceresio Estate a
Lugano, Milano ArteMusica, Paesaggi Musicali Toscani, Rencontres Internationales Harmoniques a Ginevra.
Attualmente l’agenda del trio “Il Furibondo” prevede la realizzazione di tre progetti discografici in prossima uscita.
Per la casa discografica “SOLOmusica” i Trii di Max Reger op 77b e 141b, con il contributo scientifico del
Max-Reger-Institut di Karlsruhe. Per la casa Accent musiche di Haydn, Wagenseil e Gluck con l’arpista Margareth
Köll e il flautista Marcello Gatti. Per l’etichetta Da Vinci i quartetti di Federigo Fiorillo con il flautista di Lello Narcisi.
mercoledì 08 aprile 2020

                     ore 20.00 presso CHIRIBILLI
            Aperitivo col Musicologo Bernardo Ticci

                                     ore 21.00

                               LA FONTE MUSICA
                              Michele Pasotti - liuto e direzione

                                Francesca Cassinari - soprano
                                 Alena Dantcheva - soprano
                                  Gianluca Ferrarini - tenore
                                 Efix Puleo - viella da braccio
                               Teodoro Baù - viella da gamba
                              Federica Bianchi - clavicymbalum

                       UN GIORNO DANZANDO
     Ie suy navrés/Gnaff’a le Guagnele         Antonio Zacara da Teramo
     Trotto (strumentale)                      Anonimo (Codex London add 29987)
     Caçando un giorno                         Johannes Ciconia
     Istampitta Tre Fontane (strumentale)      Anonimo (Codex London add 29987)

     Plus dure qu’un dyamant                   Guillaume de Machaut
     Douce Dame Jolie                          Guillaume de Machaut
     Dame a vous sans retollir                 Guillaume de Machaut
     Viver ne Puis                             Anonimo (Codex Faenza 117)
     Godi, Firençe                             Paolo da Firenze

     Gli atti col danzar                       Johannes Ciconia
     Benchè lontan mi trovi                    Antonio Zacara da Teramo
     Lamento di Tristano                       Anonimo (Codex London add 29987)
     La Rotta (strumentale)
     Ciaramella                                Antonio Zacara da Teramo

     Più chiar che’l sol                       Antonello da Caserta/Matteo da Perugia
     Constantia                                Anonimo (Codex Faenza 117)
     Ad ogne vento come foglia                 Antonio Zacara da Teramo
     Del Glorioso Titolo                       Antonello da Caserta
NOTE INFORMATIVE

“Et musique est une science/ Qui veut qu’on rie et chante et dance” scriveva Guillaume de Machaut. La danza,
il riso e il canto non di soggetto religioso faticano a lasciare una traccia scritta nella musica occidentale,
impiegano molto tempo a trovare la via della cultura “alta”. La poesia in musica dei trovatori è certamente un
momento fondamentale, ma è con la musica mensurale trecentesca che le danze vere e proprie o sublimate nei
ritmi delle chansons prendono una forma riconoscibile. Le Ballate, come si legge in un trattato italiano del XIV
secolo, sono tali “quia ballantur”, poichè si ballano. E i Virelai francesi – che presentano la stessa forma delle
ballate italiane – traggono origine da ‘virer’, girare, danzare intorno (in inglese twist!) e sono chiamate da
Machaut anche “Chanson baladée”.

Le forme di danza “pure” si trovano invece quasi esclusivamente nei brani strumentali. Le Istampitte sono il genere
più noto e consistente. Il nome viene da “stampare”, battere i piedi e dal Trecento ce ne sono giunti esemplari di
grande vivacità ritmica, complessità e virtuosismo. Altre danze che ascolteremo sono il Trotto e la Rotta.
Gli Atti col dançar è il titolo di una ballata di Johannes Ciconia (di cui ricorrono i 650 anni dalla nascita)
che racconta e traduce la fascinazione di un innamorato che vede la sua donna danzare.
I compagni di viaggio di Ciconia saranno Machaut, Antonio Zacara da Teramo, Paolo da Firenze, Antonello
da Caserta e naturalmente alcuni Anonimi.
Di autore anonimo sono anche due brani strumentali trasmessi dal Codice 117 dell’Archivio di Stato di Faenza.

La Fonte Musica

È un ensemble fondato e diretto da Michele Pasotti, nato per interpretare la straordinaria stagione musicale di
passaggio tra l’età medievale e quella umanistica (ca.1320-1440, con particolare attenzione al Trecento italiano).
Al centro dell’idea di interpretazione de La fonte musica sta il “tornare alle fonti” (da cui il suo nome), alle radici
della polifonia medievale, al senso dei testi lirici e delle scelte compositive, un’attenta decifrazione della retorica
e della grammatica musicale per comprendere e tradurre con un’attitudine sperimentale per noi, oggi, una
stagione musicale straordinariamente creativa e raffinata ancora troppo poco conosciuta.
L’ensemble è stato ospite dei più importanti festival di musica antica europei.
Nel 2018 l’ensemble ha registrato l’intera opera di Antonio Zacara da Teramo per Alpha Classics.
Il cofanetto di quattro cd verrà pubblicato nel giugno 2020.

I concerti de la fonte musica sono stati trasmessi da BBC (Gran Bretagna), Rai Radio Tre (Italia), ORF 1 (Austria),
RBB kulturradio (Germania), Polskie Radio (Polonia), NPO Radio 4 (Netherlands).
“Metamorfosi Trecento. Trasformazioni del mito nell’Ars Nova”, il secondo disco de la fonte musica, è uscito nel
gennaio 2017 presso Alpha Classics. E’ stato premiato con il Diapason d’Or (Diapason), Disco del Mese (Amadeus),
e inserito da Diapason tra “I 100 dischi che ogni amante della musica dovrebbe conoscere”
Metamorfosi Trecento è stato anche finalista per il miglior cd dell’anno (categoria musica antica) agli International
Classical Music Award (ICMA) del 2017.
ABBONAMENTI E BIGLIETTI

I SETTORE (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali)

   INTERI        RIDOTTI (Over 65 e Under 29)                      BAMBINI (Under 14)

  E 65,00        E 55,00                                           E 50,00

II SETTORE (palchi di II e III ordine laterali)

   INTERI        RIDOTTI (Over 65 e Under 29)                      BAMBINI (Under 14)

  E 60,00         E 50,00                                          E 45,00

                                       TI PRESENTO I MIEI

                     (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali)

È una formula di abbonamento dedicato alle famiglie e vale per gli under 20 che, oltre a un
abbonamento per se stessi, decidono di acquistarne uno per ogni genitore, che in questo caso
usufruisce della tariffa speciale di € 20,00 per adulto. Gli abbonamenti devono appartenere allo
stesso turno/giorno, sono nominali e non possono essere ceduti ad altre persone.
La promozione è valida anche per l’acquisto di biglietti per i singoli spettacoli esclusivamente
da un’ora prima della replica scelta.

GIOVANI (13-20)              BAMBINI (3-12)                 ADULTO/GENITORE (Max 2)

 E 55,00                    E 50,00                         E 20,00

PREZZI ABBONAMENTI RISERVATI AI SOCI DE LA BOTTEGA DELLO SGUARDO
I SETTORE (platea, palchi I ordine)
  INTERI                                          RIDOTTI (Over 65 e Under 29)

 E 55,00                                          E 50,00
BIGLIETTI STAGIONE

I SETTORE (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali)

   INTERI        RIDOTTI (Over 65 e Under 29)                      BAMBINI (Under 14)

  E 15,00        E 9,00                                            E 7,00

II SETTORE (palchi di II e III ordine laterali)

   INTERI        RIDOTTI (Over 65 e Under 29)                      BAMBINI (Under 14)

  E 13,00        E 7,00                                            E 5,00

Loggione (posto unico) € 7,00

                                       TI PRESENTO I MIEI

                     (platea, palchi di I ordine, palchi di II e III ordine centrali)

È una formula di abbonamento dedicato alle famiglie e vale per gli under 20 che, oltre a un
abbonamento per se stessi, decidono di acquistarne uno per ogni genitore, che in questo caso
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da un’ora prima della replica scelta.

GIOVANI (13-20)              BAMBINI (3-12)                ADULTO/GENITORE (Max 2)

E 7,00                       E 5,00                        E 4,00
ACCADEMIABIZANTINA.IT
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