INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
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1 aprile 2017 Alessandro Mosele Scuola Elementare Renzo Pezzani – Albinea (RE) INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA
La macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco... La fotografia è un esercizio d’osservazione. Isabel Allende
INTRODUZIONE Fotografia La fotografia serve ad esprimersi e a comunicare in un modo particolare, senza parole... per riuscirci c'è bisogno di imparare il suo linguaggio. Servono un po' di tecnica e molta sensibilità. © 2014-2017 Mosele Alessandro 3
INTRODUZIONE Oggi imparerete alcune cose, sono una piccola briciola nel mondo della fotografia e non esauriranno certo la vostra voglia di imparare. Spero anzi che facciano crescere in voi il desiderio di conoscere questo bellissimo mondo. L'obiettivo è innanzitutto quello di farvi appassionare e poi quello di darvi alcune indicazioni per... partire con il piede giusto! © 2014-2017 Mosele Alessandro 4
PARTE PRIMA Esempi introduttivi Breve storia della fotografia La fotocamera digitale © 2014-2017 Mosele Alessandro 5
ESEMPI INTRODUTTIVI Ecco alcuni esempi, solo per farvi capire cosa si possa vedere, "catturare" e comunicare … con la fotografia. © 2014-2017 Mosele Alessandro 6
Il tè della buonanotte 2017 – Albinea © 2014 Mosele Alessandro 11
STORIA DELLA FOTOGRAFIA La parola fotografia deriva dal greco antico ed è composta dai due termini "phôs" (pronuncia fos), luce e "graphè" (pronuncia grafé), scrittura o disegno. Quindi, scrittura eseguita con la luce. Una definizione efficace che riassume una procedura complessa e affascinante. © 2014-2017 Mosele Alessandro 12
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Si suppone che già l’uomo primitivo poté osservare il fenomeno ottico della luce che, passando attraverso un piccolo foro sulle pelli che coprivano l’uscio della sua caverna, restituiva sul fondo della parete l’immagine rovesciata di quello che c'era al di fuori della caverna stessa. © 2014-2017 Mosele Alessandro 13
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Il principio della camera oscura, viene citato anche dal filosofo cinese Mo-Ti (500 a.C.). Ne parleranno poi Aristotele (384 – 322 a.C.), Euclide (323 – 285 a.C.), nel suo trattato “L’Ottica” e molti altri. © 2014-2017 Mosele Alessandro 14
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Ma fu il medico, filosofo, matematico e astronomo arabo Alhazen (965 - 1038) a descrivere dettagliatamente e correttamente nel suo trattato di ottica (tradotto in latino e in ebraico già dall’XI secolo) la camera oscura e il fenomeno fisico del rovesciamento dell’immagine: i suoi studi sono alla base dell’ottica moderna. © 2014-2017 Mosele Alessandro 15
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Leonardo da Vinci (1452 – 1519), poi, utilizza il principio della camera oscura per spiegare diversi fenomeni ottici di base. © 2014-2017 Mosele Alessandro 16
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Ufficialmente la fotografia nasce nel 1839 (175 anni fa) quando cioè lo studioso e uomo politico François Jean Dominique Arago spiegò nei dettagli all’Accademia di Francia l’invenzione di Louis Mandé Daguerre, la dagherrotipia. © 2014-2017 Mosele Alessandro 17
STORIA DELLA FOTOGRAFIA La tecnica della dagherrotipia consisteva nell' imprimere su una lastra di rame rivestita con particolari sostanze sensibili alla luce l'immagine "catturata" dalla camera oscura. © 2014-2017 Mosele Alessandro 18
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Si dovrà attendere il 1889 per vedere le prime pellicole Kodak che con continue evoluzioni e miglioramenti hanno accompagnato la fotografia fino ad oggi. © 2014-2017 Mosele Alessandro 19
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Alla fine del 1800 il fisico francese Gabriel Jonas Lippmann (1845 – 1921) riesce ad ottenere la prima fotografia a colori stabile, grazie al suo complicato metodo interferenziale. Nel 1908 gli sarà conferito il Nobel per la fisica e si tratta dell’unico alto riconoscimento scientifico dato ad un ricercatore del mondo della fotografia. © 2014-2017 Mosele Alessandro 20
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Nel 1895, il mondo dell’immagine viene “travolto” da un’altra rivoluzione: il cinematografo dei fratelli Lumière, utilizzante pellicola 35mm, come il Kinetoscope di Edison, ma volto, oltre che a registrare le immagini, anche a proiettarle. Nasce il cinema! © 2014-2017 Mosele Alessandro 21
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Nel 1898 il fotografo dilettante italiano Secondo Pia (era un avvocato astigiano) fotografa per la prima volta al mondo la Sacra Sindone, rivelando la sua natura di negativo fotografico e contribuendo in maniera determinante ad accrescerne la devozione popolare e la conoscenza. © 2014-2017 Mosele Alessandro 22
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Ma ecco all'inizio del 1900 (circa 100 anni fa) le prime macchine fotografiche "portatili", cioè molto più piccole delle camere oscure utilizzate inizialmente, macchine simili a queste venivano usate dai vostri bisnonni. © 2014-2017 Mosele Alessandro 23
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Intanto, come abbiamo visto prima, nel 1924 in Germania inizia la produzione della Leica I, la prima macchina fotografica a 35mm: a essa risponde, nel 1932, la Zeiss con la Contax I, che darà l’inizio alla grande rivalità Zeiss – Ikon con Leica. © 2014-2017 Mosele Alessandro Leica I 24
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Nel 1959 accadono avvenimenti importanti: viene presentata la Nikon F, la reflex professionale per eccellenza, primo sistema fotografico professionale caratterizzato da ottiche (Nikkor), mirini intercambiabili e motore elettrico per il trascinamento della pellicola. © 2014-2017 Mosele Alessandro 25
STORIA DELLA FOTOGRAFIA Questo decretò il boom delle reflex e il sorpasso del Paese del Sol Levante rispetto alla Germania. © 2014-2017 Mosele Alessandro 26
STORIA DELLA FOTOGRAFIA La Yashica 124 G è una reflex biottica prodotta dall'omonima ditta giapponese tra il 1970 e il 1986. L'obiettivo superiore riflette l'immagine al vetro da cui si controllano inquadratura e messa a fuoco, l'inferiore è quello di ripresa, attraverso cui l'immagine viene impressa su una pellicola da 60mm contro i 35mm del formato "standard". © 2014-2017 Mosele Alessandro 27
LA FOTOCAMERA (DIGITALE) Nelle fotocamere digitali il supporto di registrazione delle immagini non è più una pellicola, ma è costituito da un sensore che "cattura" l'immagine e da una scheda di memoria in cui poi l'immagine viene memorizzata. Ad ogni immagine, che in gergo fotografico viene chiamata "scatto", corrisponde un file nella scheda di memoria. © 2014-2017 Mosele Alessandro 28
LA FOTOCAMERA Quello che non cambia tra una macchina fotografica analogica e una digitale è il fatto che la fotografia ha origine dalla luce riflessa dal soggetto inquadrato che viene convogliata sulla pellicola o sul sensore grazie ad un obiettivo detto anche "ottica". Teleobiettivo © 2014-2017 Mosele Alessandro 29
LA FOTOCAMERA Ci sono molti tipi di ottiche: a lunghezza focale fissa o zoom, macro, normali, grandangolari, fish-eye, teleobiettivi... Quello che li accomuna è l'essere costituiti da un certo numero di lenti che permettono di ingrandire o rimpicciolire il soggetto della foto. Generalmente obiettivi a lunghezza focale fissa danno risultati molto migliori a parità di prezzo rispetto ad uno zoom, perché la loro costruzione è più semplice. © 2014-2017 Mosele Alessandro 30
LA FOTOCAMERA Obiettivi apparentemente simili possono essere molto diversi perché, come si dice in gergo, "più luminosi", oppure più "nitidi", in funzione della qualità delle lenti utilizzate e delle tecniche costruttive. La luminosità di un obiettivo viene indicata generalmente sullo stesso come "1:x" con x 1, 1.4, 2, 2.8, 4, 5.6, 8, 11, 16, 22. Minore è "x" maggiore è la luminosità dell'obiettivo. © 2014-2017 Mosele Alessandro 31
LA FOTOCAMERA Ci sono macchine fotografiche con obiettivi integrati, come le fotocamere "compatte" e le "bridge", altre con obiettivi intercambiabili, come le "reflex". Queste ultime generalmente sono più costose. Schema funzionale di una reflex © 2014-2017 Mosele Alessandro 32
LA FOTOCAMERA Fotocamere reflex Nikon D4-S (2014) Nikon FM3 (2001) (digitale formato FX o full frame) (pellicola 35mm) © 2014-2017 Mosele Alessandro 33
LA FOTOCAMERA Fotocamere bridge e compatte © 2014-2017 Mosele Alessandro 34
LA FOTOCAMERA La macchina fotografica digitale ha sempre un piccolo schermo in cui si vede l'immagine scattata oltre a molte informazioni utili da usare prima dello scatto e dopo. Nelle reflex, nelle bridge e in alcune compatte è presente anche un mirino, vale a dire una piccola "finestrella" nella parte alta della macchina che permette di "comporre l'inquadratura" avvicinandoci l'occhio. © 2014-2017 Mosele Alessandro 35
LA FOTOCAMERA Le macchine fotografiche digitali sono poi dotate di una serie di pulsanti o rotelline, dette ghiere per modificare le impostazioni di scatto, per creare effetti speciali o per modificare le foto dopo lo scatto. Le ghiere più importanti sono quella "dei tempi" e quella "dei diaframmi". La ghiera dei diaframmi nelle reflex a pellicola era posizionata sull'obiettivo e non sul corpo macchina. © 2014-2017 Mosele Alessandro 36
LA FOTOCAMERA ghiera dei diaframmi pulsante di scatto mirino schermo © 2014-2017 Mosele Alessandro 37
LA FOTOCAMERA Non dimentichiamo infine il flash, che può essere interno o esterno (più potente). E' costituito da una piccola lampadina che grazie ad un condensatore accumula energia e la rilascia tutta insieme improvvisamente. Così si genera un potente lampo di luce con cui il soggetto della foto viene illuminato per il tempo necessario affinché la sua immagine venga impressa sul sensore della macchina fotografica. © 2014-2017 Mosele Alessandro 38
LA RISOLUZIONE Ogni file di immagine è composto da molti puntini, denominati pixel. Quanti più puntini ci sono tanto più dettagliata è l'immagine. Il numero di pixel da cui è composta un'immagine si chiama risoluzione e viene generalmente indicata in Mpixel (megapixel, cioè milioni di pixel). Per esempio 2Mp, 5Mp, ecc. Da sinistra a destra immagini a maggior risoluzione © 2014-2017 Mosele Alessandro 39
LA RISOLUZIONE E' importante scegliere la risoluzione ottimale sia nella scelta della macchina fotografica, sia nella fase di scatto della foto. Risoluzioni alte servono solo per immagini da stampare in grandi dimensioni oppure per ingrandire piccoli dettagli della foto. Ma elevate risoluzioni comportano elevati costi della macchina fotografica e la necessità di computer potenti per poterle gestire ed eventualmente modificare (in gergo "ritocco fotografico"). © 2014-2017 Mosele Alessandro 40
LA RISOLUZIONE Qui sotto ci sono alcuni link con un articolo sull’importanza di fare attenzione alla dimensione dei file (e quindi anche delle fotografie digitali), un esempio di software per la riduzione della risoluzione delle immagini e un calcolatore fotografico per stabilire quale sia la risoluzione ottimale in diverse situazioni. https://studioeubios.wordpress.com/2016/06/16/linquinamento- viaggia-su-internet-parte-1/ https://studioeubios.wordpress.com/extra/software-libero/#pr http://allemosele.altervista.org/download/calcolatore-fotografico.xlsx © 2014-2017 Mosele Alessandro 41
PRIMA PARTE PRATICA osservazione di fotocamere e accessori; inserimento batterie, scheda memoria; otturatore, diaframma, flash; macchine analogiche e digitali; domande varie. © 2014-2017 Mosele Alessandro 42
PARTE SECONDA Tempi e diaframmi Tecnica fotografica Piccoli fotografi in azione © 2014-2017 Mosele Alessandro 43
TEMPI E DIAFRAMMI In fotografia ed in ottica, il diaframma è un'apertura solitamente circolare o poligonale, incorporata nell'obiettivo, che ha il compito di controllare la quantità di luce che raggiunge la pellicola (in una macchina fotografica analogica) o i sensori (in una macchina fotografica digitale) nel tempo in cui l'otturatore resta aperto (tempo di esposizione). © 2014-2017 Mosele Alessandro 44
TEMPI E DIAFRAMMI Diaframmi Otturatore a tendina © 2014-2017 Mosele Alessandro 45
TEMPI E DIAFRAMMI La quantità di luce (regolata dall’apertura del diaframma) e il tempo di esposizione (regolato dal tempo di apertura dell’otturatore) determinano la quantità totale di luce che raggiunge il sensore mentre scattiamo la fotografia. Essi sono i parametri fondamentali per ottenere una buona esposizione. © 2014-2017 Mosele Alessandro 46
TEMPI E DIAFRAMMI Si deve scegliere la giusta coppia apertura rubinetto/tempo di riempimento. Se sbagliamo per eccesso l’acqua si verserà, se sbagliamo per difetto il bicchiere resterà semivuoto. © 2014-2017 Mosele Alessandro 47
TEMPI E DIAFRAMMI L'apertura del diaframma viene indicata da un valore f/x (f/1.4, f/2, f/2.8… : progressione geometrica di ragione √2). Più grande è "x" più è chiuso il diaframma e meno luce entra. Il tempo di esposizione viene indicato con frazioni di secondo del tipo: 1, 1/2, 1/4… 1/500, 1/1000… 1/8000: più grande è il denominatore più piccolo è il tempo di esposizione e meno luce entra. Ogni tempo successivo è metà del precedente. © 2014-2017 Mosele Alessandro 48
TEMPI E DIAFRAMMI Quindi per una corretta esposizione della foto servono tempi di esposizione più lunghi quanto più è chiuso il diaframma. Il seguente disegno chiarirà il concetto meglio delle parole. © 2014-2017 Mosele Alessandro 49
TEMPI E DIAFRAMMI © 2014-2017 Mosele Alessandro 50
TEMPI E DIAFRAMMI Se sbagliamo la coppia apertura del diaframma / tempo di esposizione per ECCESSO avremo una foto sovraesposta come quella riportata sotto: © 2014-2017 Mosele Alessandro 51
TEMPI E DIAFRAMMI Se sbagliamo la coppia apertura del diaframma / tempo di esposizione per DIFETTO avremo una foto sottoesposta come quella riportata sotto: © 2014-2017 Mosele Alessandro 52
TEMPI E DIAFRAMMI Questa è la foto esposta correttamente: © 2014-2017 Mosele Alessandro 53
TEMPI E DIAFRAMMI A questo punto vi chiederete: perché questa complicazione? A cosa servono i diaframmi? Potremmo usarne solo uno! Ci sono due ragioni essenziali per cui servono i diaframmi: Scattare foto in condizioni di luce molto scarsa o molto intensa; Modificare la profondità di campo per creare effetti particolari come far risaltare maggiormente il soggetto © 2014-2017 Mosele Alessandro 54
DIAFRAMMI E PROFONDITA' DI CAMPO f/2.8 sfondo sfuocato f/8 sfondo a fuoco © 2014-2017 Mosele Alessandro 55
TEMPI E DIAFRAMMI La domanda a questo punto appare ovvia… Come si fa a sapere la giusta accoppiata di tempo e diaframma per scattare una foto esposta correttamente? Un particolare dispositivo nella macchina fotografica, detto esposimetro, permette di stabilire il corretto tempo di esposizione per ogni diaframma fissato. © 2014-2017 Mosele Alessandro 56
TEMPI E DIAFRAMMI Normalmente la fotocamera viene utilizzata in modalità automatica (P) o con priorità di tempi (Tv) o diaframmi (Av). In ogni caso la fotocamera stabilisce da sola la coppia tempo/diaframma che consenta una corretta esposizione media. Solo in certi casi particolari diventa necessario usare la modalità manuale, come il controluce o altre situazioni specifiche. © 2014-2017 Mosele Alessandro 57
TECNICA: STABILITÀ La macchina fotografica deve essere impugnata correttamente in particolare per garantirne la massima stabilità e immobilità nella fase di "scatto". Altrimenti si rischia di ottenere immagini "mosse". Il mirino è molto importante perchè consente di impugnare la macchina fotografica in modo più sicuro e stabile così da scattare foto di migliore qualità. © 2014-2017 Mosele Alessandro 58
TECNICA: STABILITÀ Osserviamo come alcuni grandi fotografi tengono in mano il loro strumento! Henri Cartier Bresson Oliviero Toscani © 2014-2017 Mosele Alessandro 59
TECNICA: STABILITÀ Una corretta impugnatura è fondamentale, ma non basta. Per tempi di esposizione più lunghi di un certo tempo detto tempo di sicurezza la foto sarà comunque mossa, con un'impugnatura a mano libera. Il tempo di sicurezza si può stimare come il reciproco della lunghezza focale dell'obiettivo montato. Per semplicità consideriamo 1/125 e 1/60 per chi ha la mano molto ferma. © 2014-2017 Mosele Alessandro 60
TECNICA: STABILITÀ Ecco quindi che diventa indispensabile l'uso del cavalletto o treppiede. Guardate questi esempi e commentiamoli: © 2014-2017 Mosele Alessandro 61
TECNICA: COME INQUADRARE La regola "dei terzi". 1 2 3 Il soggetto principale risulta posizionato non al centro dell'immagine ma all'incrocio di 2 immaginarie linee che dividono l'inquadratura in 3 righe e 3 colonne. 3 © 2014-2017 Mosele Alessandro 62
TECNICA: COME INQUADRARE Secondo la Regola Aurea la parte più importante di una immagine deve essere collocata vicino all'angolo in basso a destra dell'inquadratura. © 2014-2017 Mosele Alessandro 63
TECNICA: COME INQUADRARE Noi "leggiamo" le immagini allo stesso modo in cui leggiamo un testo scritto: da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso. L'angolo in basso a destra è proprio la zona in cui noi concentreremo la nostra attenzione per un periodo di tempo maggiore. © 2014-2017 Mosele Alessandro 64
TECNICA: COME INQUADRARE Le linee che "guidano" l'occhio nella composizione, e quindi all'interno dell'immagine, rappresentano un altro metodo classico di comporre una fotografia. Il tipico esempio è quello di una strada, o dei binari della ferrovia, che "guidano" letteralmente il nostro occhio verso l'orizzonte. © 2014-2017 Mosele Alessandro 65
TECNICA: COME INQUADRARE Le immagini troppo piene di elementi possono distrarre lo sguardo. Si deve semplificare. Diminuendo il numero di oggetti estranei l'osservatore focalizza più facilmente la sua attenzione sul soggetto primario. © 2014-2017 Mosele Alessandro 66
TECNICA: COME INQUADRARE Un espediente molto usato per semplificare la composizione è quello di escludere gli elementi indesiderati sfocando lo sfondo in modo da enfatizzare il soggetto in primo piano. © 2014-2017 Mosele Alessandro 67
TECNICA: COME INQUADRARE Un altro espediente per semplificare è l'uso della silhouette cioè la riproduzione grafica del contorno di un oggetto o di una persona, che rende l'immagine bidimensionale togliendo la sensazione della profondità. © 2014-2017 Mosele Alessandro 68
TECNICA: MESSA A FUOCO Prima di "scattare" la foto è necessario assicurarsi che il soggetto sia "a fuoco". Un soggetto a fuoco è nitido, altrimenti si dice sfuocato. Una foto sfuocata assomiglia un po' ad una foto mossa, comunque è un errore grave. © 2014-2017 Mosele Alessandro 69
TECNICA: MESSA A FUOCO La messa a fuoco consiste nell'inquadrare il soggetto al centro del mirino premendo il pulsante di scatto a metà. La messa a fuoco corretta può essere segnalata da un suono e dal cambio di colorazione del riquadro di messa a fuoco nel mirino. © 2014-2017 Mosele Alessandro 70
TECNICA: MESSA A FUOCO Il beep e il cerchietto che diventa verde indicano la corretta messa a fuoco © 2014-2017 Mosele Alessandro 71
ESEMPI DI MOSSO E SFUOCATO Qual è la foto mossa e quella sfuocata? © 2014-2017 Mosele Alessandro 72
TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA Ora si pone un bel problema: se la messa a fuoco viene fatta posizionando il soggetto al centro, come è possibile realizzare una corretta inquadratura con la regola dei terzi senza sfuocare il soggetto? © 2014-2017 Mosele Alessandro 73
TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA Ecco la soluzione! Si disattiva la messa a fuoco continua (AF-C) impostandola su singola (AF-S). Poi si mette a fuoco il soggetto al centro, premendo il pulsante di scatto a metà finché viene completata la messa a fuoco. © 2014-2017 Mosele Alessandro 74
TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA Continuando a tenere premuto il pulsante di scatto a metà si decentra il soggetto fino ad ottenere la composizione o inquadratura desiderata. © 2014-2017 Mosele Alessandro 75
TECNICA: USO DEL FLASH E il flash quando si usa? Provate a dirmelo voi! © 2014-2017 Mosele Alessandro 76
TECNICA: USO DEL FLASH Il flash di usa principalmente in due casi: scarsa luce ambientale, per cui servirebbe un tempo di esposizione più lungo di quello di sicurezza; controluce, anche all'aperto, cioè quando il soggetto inquadrato ha il sole o un'altra fonte luminosa che lo illumina dietro e non davanti. © 2014-2017 Mosele Alessandro 77
TECNICA: USO DEL FLASH In quale delle due è stato usato il flash? © 2014-2017 Mosele Alessandro 78
TECNICA: CONTROLUCE Senza flash, soggetto Senza flash, soggetto Con flash, ma c'è sottoesposto esposto correttamente l'ombra dell'obiettivo © 2014-2017 Mosele Alessandro 79
Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio. È il fotografo che conta più di tutto. John Hedgecoe
PICCOLI FOTOGRAFI IN AZIONE E adesso …. … all'opera! © 2014-2017 Mosele Alessandro 81
SECONDA PARTE PRATICA prove di impugnatura con diverse macchine; prova di messa a fuoco; prova di scatto con flash disabilitato con verifica che il tempo di otturazione sia idoneo perché la foto non sia mossa; In contemporanea alcuni bambini due alla volta vanno nell’altra aula per fare una prova di ritratto © 2014-2017 Mosele Alessandro 82
BIBLIOGRAFIA / WEBGRAFIA John Hedgecoe, "Il manuale del fotografo", Mondadori 1993 http://www.nikonschool.it/corso-breve-storia-fotografia http://www.3megapixel.it/tec_composizione.html http://www.phototutorial.net/ http://www.fotopratica.it/?page_id=1100 http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_fotografia http://it.wikipedia.org/wiki/Diaframma_%28ottica%29 http://it.wikipedia.org/wiki/Otturatore_%28fotografia%29 Software libero di ritocco fotografico: http://studioeubios.wordpress.com/extra/software-libero/ © 2014-2017 Mosele Alessandro 83
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