INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios

Pagina creata da Federica Donati
 
CONTINUA A LEGGERE
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
1 aprile 2017
Alessandro Mosele

Scuola Elementare Renzo Pezzani – Albinea (RE)

INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
La macchina fotografica può rivelare
i segreti che l’occhio nudo o la mente
non colgono, sparisce tutto tranne quello
che viene messo a fuoco...
La fotografia è un
esercizio d’osservazione.
Isabel Allende
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
INTRODUZIONE

  Fotografia
  La fotografia serve ad esprimersi e a
  comunicare in un modo particolare, senza
  parole...
  per riuscirci c'è bisogno di imparare il suo
  linguaggio.
  Servono un po' di tecnica e molta sensibilità.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                      3
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
INTRODUZIONE

  Oggi imparerete alcune cose, sono una piccola
  briciola nel mondo della fotografia e non
  esauriranno certo la vostra voglia di imparare.
  Spero anzi che facciano crescere in voi il
  desiderio di conoscere questo bellissimo
  mondo.
  L'obiettivo è innanzitutto quello di farvi
  appassionare e poi quello di darvi alcune
  indicazioni per... partire con il piede giusto!
© 2014-2017 Mosele Alessandro                       4
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
PARTE PRIMA

   Esempi introduttivi
   Breve storia della fotografia

   La fotocamera digitale

© 2014-2017 Mosele Alessandro       5
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
ESEMPI INTRODUTTIVI

  Ecco alcuni esempi,
       solo per farvi capire
            cosa si possa vedere,
                  "catturare"
                        e comunicare
                              … con la fotografia.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                        6
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
Cap Corse 2014 - Silhouette

© 2014 Mosele Alessandro              7
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
Arceto 2007 - Tramonto

© 2014 Mosele Alessandro         8
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
Passo di Pratizzano 2010 - Vista su Alpe di Succiso

© 2014 Mosele Alessandro                                      9
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA - Scuola Elementare Renzo Pezzani - Albinea (RE) 1 aprile 2017 Alessandro Mosele - Studio Eubios
Museo Ferrari Maranello 2013 – La Ferrari

© 2014 Mosele Alessandro                            10
Il tè della buonanotte 2017 – Albinea

© 2014 Mosele Alessandro                        11
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  La parola fotografia deriva dal greco antico ed è
  composta dai due termini "phôs" (pronuncia
  fos), luce e "graphè" (pronuncia grafé), scrittura
  o disegno.
  Quindi, scrittura eseguita con la luce. Una
  definizione efficace che riassume una
  procedura complessa e affascinante.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                          12
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Si suppone che già l’uomo primitivo poté
  osservare il fenomeno ottico della luce che,
  passando attraverso un piccolo foro sulle pelli
  che coprivano l’uscio della sua caverna, restituiva
  sul fondo della parete l’immagine rovesciata di
  quello che c'era al di fuori della caverna stessa.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                      13
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Il principio della camera oscura, viene citato
  anche dal filosofo cinese Mo-Ti (500 a.C.).
  Ne parleranno poi
  Aristotele (384 –
  322 a.C.), Euclide
  (323 – 285 a.C.),
  nel suo trattato
  “L’Ottica” e molti
  altri.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                      14
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Ma fu il medico, filosofo, matematico e
  astronomo arabo Alhazen (965 - 1038) a
  descrivere dettagliatamente e correttamente nel
  suo trattato di ottica (tradotto in latino e in
  ebraico già dall’XI secolo) la camera oscura e il
  fenomeno fisico del rovesciamento
  dell’immagine: i suoi studi sono alla base
  dell’ottica moderna.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                     15
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
  Leonardo da Vinci (1452 – 1519), poi, utilizza il
  principio della camera oscura per spiegare
  diversi fenomeni ottici di base.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                         16
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Ufficialmente la fotografia nasce nel 1839
  (175 anni fa) quando cioè lo studioso e uomo
  politico François Jean Dominique Arago spiegò
  nei dettagli all’Accademia di Francia l’invenzione
  di Louis Mandé Daguerre, la dagherrotipia.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                      17
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
  La tecnica della
  dagherrotipia
  consisteva nell'
  imprimere su una
  lastra di rame rivestita
  con particolari
  sostanze sensibili alla
  luce l'immagine
  "catturata" dalla
  camera oscura.
© 2014-2017 Mosele Alessandro   18
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Si dovrà attendere il 1889 per vedere le prime
  pellicole Kodak che con continue evoluzioni e
  miglioramenti hanno accompagnato la fotografia
  fino ad oggi.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                  19
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Alla fine del 1800 il fisico francese Gabriel Jonas
  Lippmann (1845 – 1921) riesce ad ottenere la
  prima fotografia a colori stabile, grazie al suo
  complicato metodo interferenziale. Nel 1908 gli
  sarà conferito il Nobel per la fisica e si tratta
  dell’unico alto riconoscimento scientifico dato ad
  un ricercatore del mondo della fotografia.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                       20
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Nel 1895, il mondo dell’immagine viene
  “travolto” da un’altra rivoluzione: il cinematografo
  dei fratelli Lumière, utilizzante pellicola 35mm,
  come il Kinetoscope di Edison, ma volto, oltre che
  a registrare le immagini, anche a proiettarle.
  Nasce il cinema!

© 2014-2017 Mosele Alessandro                       21
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
  Nel 1898 il fotografo dilettante
  italiano Secondo Pia (era un
  avvocato astigiano) fotografa
  per la prima volta al mondo la
  Sacra Sindone, rivelando la sua
  natura di negativo fotografico e
  contribuendo in maniera
  determinante ad accrescerne la
  devozione popolare e la
  conoscenza.
© 2014-2017 Mosele Alessandro        22
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Ma ecco all'inizio del 1900 (circa 100 anni fa) le
  prime macchine fotografiche "portatili", cioè
  molto più piccole delle camere
  oscure utilizzate inizialmente,
  macchine simili a
  queste venivano
  usate dai vostri
  bisnonni.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                          23
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Intanto, come abbiamo visto prima, nel 1924 in
  Germania inizia la produzione della Leica I, la
  prima macchina fotografica a 35mm: a essa
  risponde, nel 1932, la Zeiss con
  la Contax I, che darà
  l’inizio alla grande
  rivalità Zeiss – Ikon
  con Leica.

© 2014-2017 Mosele Alessandro    Leica I            24
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Nel 1959 accadono avvenimenti importanti:
  viene presentata la Nikon F, la reflex
  professionale per eccellenza, primo sistema
  fotografico professionale caratterizzato da
  ottiche (Nikkor), mirini intercambiabili e motore
  elettrico per il trascinamento della pellicola.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                         25
STORIA DELLA FOTOGRAFIA

  Questo decretò il boom delle reflex e il sorpasso
  del Paese del Sol Levante rispetto alla
  Germania.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                         26
STORIA DELLA FOTOGRAFIA
  La Yashica 124 G è una reflex
  biottica prodotta dall'omonima ditta
  giapponese tra il 1970 e il 1986.
  L'obiettivo superiore riflette
  l'immagine al vetro da cui si
  controllano inquadratura e messa a
  fuoco, l'inferiore è quello di ripresa,
  attraverso cui l'immagine viene
  impressa su una pellicola da 60mm
  contro i 35mm del formato
  "standard".
© 2014-2017 Mosele Alessandro               27
LA FOTOCAMERA (DIGITALE)

  Nelle fotocamere digitali il supporto di
  registrazione delle immagini non è più una
  pellicola, ma è costituito da un sensore che
  "cattura" l'immagine e da una scheda di memoria
  in cui poi l'immagine viene memorizzata. Ad ogni
  immagine, che in gergo fotografico viene
  chiamata "scatto", corrisponde un file nella
  scheda di memoria.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                   28
LA FOTOCAMERA

  Quello che non cambia tra una macchina
  fotografica analogica e una digitale è il fatto
  che la fotografia ha origine dalla luce riflessa
  dal soggetto inquadrato che viene convogliata
  sulla pellicola
   o sul sensore
  grazie ad un
  obiettivo detto
  anche "ottica".
                                Teleobiettivo
© 2014-2017 Mosele Alessandro                        29
LA FOTOCAMERA
  Ci sono molti tipi di ottiche: a lunghezza focale
  fissa o zoom, macro, normali, grandangolari,
  fish-eye, teleobiettivi...
  Quello che li accomuna è l'essere costituiti da
  un certo numero di lenti che permettono di
  ingrandire o rimpicciolire il soggetto della foto.
  Generalmente obiettivi a lunghezza focale
  fissa danno risultati molto migliori a parità di
  prezzo rispetto ad uno zoom, perché la loro
  costruzione è più semplice.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                          30
LA FOTOCAMERA
  Obiettivi apparentemente simili possono
  essere molto diversi perché, come si dice in
  gergo, "più luminosi", oppure più "nitidi", in
  funzione della qualità delle lenti utilizzate e
  delle tecniche costruttive.
  La luminosità di un obiettivo viene indicata
  generalmente sullo stesso come "1:x" con x 1,
  1.4, 2, 2.8, 4, 5.6, 8, 11, 16, 22. Minore è "x"
  maggiore è la luminosità dell'obiettivo.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                        31
LA FOTOCAMERA
  Ci sono macchine
  fotografiche con obiettivi
  integrati, come le
  fotocamere "compatte" e
  le "bridge", altre con
  obiettivi intercambiabili,
  come le "reflex".
  Queste ultime
  generalmente sono più
  costose.
                                Schema funzionale di una reflex
© 2014-2017 Mosele Alessandro                                     32
LA FOTOCAMERA
                                Fotocamere reflex

         Nikon D4-S (2014)                    Nikon FM3 (2001)
 (digitale formato FX o full frame)           (pellicola 35mm)

© 2014-2017 Mosele Alessandro                                    33
LA FOTOCAMERA
                    Fotocamere bridge e compatte

© 2014-2017 Mosele Alessandro                      34
LA FOTOCAMERA
  La macchina fotografica digitale ha sempre un
  piccolo schermo in cui si vede l'immagine
  scattata oltre a molte informazioni utili da
  usare prima dello scatto e dopo.
  Nelle reflex, nelle bridge e in alcune compatte
  è presente anche un mirino, vale a dire una
  piccola "finestrella" nella parte alta della
  macchina che permette di "comporre
  l'inquadratura" avvicinandoci l'occhio.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                       35
LA FOTOCAMERA
  Le macchine fotografiche digitali sono poi
  dotate di una serie di pulsanti o rotelline, dette
  ghiere per modificare le impostazioni di scatto,
  per creare effetti speciali o per modificare le
  foto dopo lo scatto.
  Le ghiere più importanti sono quella "dei
  tempi" e quella "dei diaframmi".
  La ghiera dei diaframmi nelle reflex a pellicola
  era posizionata sull'obiettivo e non sul corpo
  macchina.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                          36
LA FOTOCAMERA
            ghiera dei diaframmi   pulsante
                                   di scatto

     mirino

schermo
© 2014-2017 Mosele Alessandro                  37
LA FOTOCAMERA
  Non dimentichiamo infine il flash, che può
  essere interno o esterno (più potente). E'
  costituito da una piccola lampadina che grazie
  ad un condensatore accumula energia e la
  rilascia tutta insieme improvvisamente. Così si
  genera un potente lampo di luce con cui il
  soggetto della foto viene illuminato per il
  tempo necessario affinché la sua immagine
  venga impressa sul sensore della macchina
  fotografica.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                       38
LA RISOLUZIONE
  Ogni file di immagine è composto da molti puntini,
  denominati pixel. Quanti più puntini ci sono tanto
  più dettagliata è l'immagine. Il numero di pixel da
  cui è composta un'immagine si chiama
  risoluzione e viene generalmente indicata in
  Mpixel (megapixel, cioè milioni di pixel).
  Per esempio
  2Mp, 5Mp,
  ecc.
                                Da sinistra a destra immagini a maggior risoluzione

© 2014-2017 Mosele Alessandro                                                         39
LA RISOLUZIONE
  E' importante scegliere la risoluzione ottimale sia
  nella scelta della macchina fotografica, sia nella
  fase di scatto della foto.
  Risoluzioni alte servono solo per immagini da
  stampare in grandi dimensioni oppure per
  ingrandire piccoli dettagli della foto. Ma elevate
  risoluzioni comportano elevati costi della
  macchina fotografica e la necessità di computer
  potenti per poterle gestire ed eventualmente
  modificare (in gergo "ritocco fotografico").
© 2014-2017 Mosele Alessandro                           40
LA RISOLUZIONE
  Qui sotto ci sono alcuni link con un articolo
  sull’importanza di fare attenzione alla dimensione dei file
  (e quindi anche delle fotografie digitali), un esempio di
  software per la riduzione della risoluzione delle immagini
  e un calcolatore fotografico per stabilire quale sia la
  risoluzione ottimale in diverse situazioni.

     https://studioeubios.wordpress.com/2016/06/16/linquinamento-
      viaggia-su-internet-parte-1/
     https://studioeubios.wordpress.com/extra/software-libero/#pr
     http://allemosele.altervista.org/download/calcolatore-fotografico.xlsx

© 2014-2017 Mosele Alessandro                                                  41
PRIMA PARTE PRATICA

     osservazione di fotocamere e accessori;
     inserimento batterie, scheda memoria;

     otturatore, diaframma, flash;

     macchine analogiche e digitali;

     domande varie.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                   42
PARTE SECONDA

   Tempi e diaframmi
   Tecnica fotografica

   Piccoli fotografi in azione

© 2014-2017 Mosele Alessandro     43
TEMPI E DIAFRAMMI

  In fotografia ed in ottica, il diaframma è
  un'apertura solitamente circolare o poligonale,
  incorporata nell'obiettivo, che ha il compito di
  controllare la quantità di luce che raggiunge la
  pellicola (in una macchina fotografica
  analogica) o i sensori (in una macchina
  fotografica digitale) nel tempo in cui l'otturatore
  resta aperto (tempo di esposizione).

© 2014-2017 Mosele Alessandro                           44
TEMPI E DIAFRAMMI

 Diaframmi

                                Otturatore a tendina
© 2014-2017 Mosele Alessandro                          45
TEMPI E DIAFRAMMI

  La quantità di luce (regolata dall’apertura del
  diaframma) e il tempo di esposizione (regolato
  dal tempo di apertura dell’otturatore)
  determinano la quantità totale di luce che
  raggiunge il sensore mentre scattiamo la
  fotografia. Essi sono i parametri fondamentali
  per ottenere una buona esposizione.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                       46
TEMPI E DIAFRAMMI

  Si deve scegliere la giusta coppia apertura
  rubinetto/tempo di riempimento. Se sbagliamo per
  eccesso l’acqua si verserà, se sbagliamo per difetto il
  bicchiere resterà semivuoto.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                               47
TEMPI E DIAFRAMMI
  L'apertura del diaframma viene indicata da un
  valore f/x (f/1.4, f/2, f/2.8… : progressione
  geometrica di ragione √2). Più grande è "x" più
  è chiuso il diaframma e meno luce entra.
  Il tempo di esposizione viene indicato con
  frazioni di secondo del tipo: 1, 1/2, 1/4…
  1/500, 1/1000… 1/8000: più grande è il
  denominatore più piccolo è il tempo di
  esposizione e meno luce entra. Ogni tempo
  successivo è metà del precedente.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                       48
TEMPI E DIAFRAMMI
  Quindi per una corretta esposizione della foto
  servono tempi di esposizione più lunghi
  quanto più è chiuso il diaframma.

  Il seguente disegno chiarirà il concetto meglio
  delle parole.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                       49
TEMPI E DIAFRAMMI

© 2014-2017 Mosele Alessandro   50
TEMPI E DIAFRAMMI
  Se sbagliamo la coppia apertura del diaframma /
  tempo di esposizione per ECCESSO avremo una foto
  sovraesposta come quella riportata sotto:

© 2014-2017 Mosele Alessandro                        51
TEMPI E DIAFRAMMI
  Se sbagliamo la coppia apertura del diaframma /
  tempo di esposizione per DIFETTO avremo una foto
  sottoesposta come quella riportata sotto:

© 2014-2017 Mosele Alessandro                        52
TEMPI E DIAFRAMMI
  Questa è la foto esposta correttamente:

© 2014-2017 Mosele Alessandro               53
TEMPI E DIAFRAMMI
  A questo punto vi chiederete: perché questa
  complicazione? A cosa servono i diaframmi?
  Potremmo usarne solo uno!
  Ci sono due ragioni essenziali per cui servono i
  diaframmi:
   Scattare foto in condizioni di luce molto
    scarsa o molto intensa;
   Modificare la profondità di campo per creare
    effetti particolari come far risaltare
    maggiormente il soggetto
© 2014-2017 Mosele Alessandro                        54
DIAFRAMMI E PROFONDITA' DI CAMPO

    f/2.8 sfondo sfuocato       f/8 sfondo a fuoco

© 2014-2017 Mosele Alessandro                        55
TEMPI E DIAFRAMMI
  La domanda a questo punto appare ovvia…
  Come si fa a sapere la giusta accoppiata di
  tempo e diaframma per scattare una foto
  esposta correttamente?
  Un particolare dispositivo nella macchina
  fotografica, detto esposimetro, permette di
  stabilire il corretto tempo di esposizione per
  ogni diaframma fissato.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                      56
TEMPI E DIAFRAMMI
  Normalmente la fotocamera viene utilizzata in
  modalità automatica (P) o con priorità di tempi
  (Tv) o diaframmi (Av). In ogni caso la
  fotocamera stabilisce da sola la coppia
  tempo/diaframma che consenta una corretta
  esposizione media.
  Solo in certi casi particolari diventa necessario
  usare la modalità manuale, come il controluce
  o altre situazioni specifiche.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                         57
TECNICA: STABILITÀ
  La macchina fotografica deve essere
  impugnata correttamente in particolare per
  garantirne la massima stabilità e immobilità
  nella fase di "scatto". Altrimenti si rischia di
  ottenere immagini "mosse".
  Il mirino è molto importante perchè consente di
  impugnare la macchina fotografica in modo più
  sicuro e stabile così da scattare foto di migliore
  qualità.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                          58
TECNICA: STABILITÀ
    Osserviamo come alcuni grandi fotografi
    tengono in mano il loro strumento!

       Henri Cartier Bresson    Oliviero Toscani

© 2014-2017 Mosele Alessandro                      59
TECNICA: STABILITÀ

  Una corretta impugnatura è fondamentale, ma
  non basta. Per tempi di esposizione più lunghi
  di un certo tempo detto tempo di sicurezza la
  foto sarà comunque mossa, con
  un'impugnatura a mano libera.
  Il tempo di sicurezza si può stimare come il
  reciproco della lunghezza focale dell'obiettivo
  montato. Per semplicità consideriamo 1/125 e
  1/60 per chi ha la mano molto ferma.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                       60
TECNICA: STABILITÀ

  Ecco quindi che diventa indispensabile l'uso del
  cavalletto o treppiede.
  Guardate questi esempi e commentiamoli:

© 2014-2017 Mosele Alessandro                        61
TECNICA: COME INQUADRARE

  La regola "dei terzi".
                                1   2   3
  Il soggetto principale
  risulta posizionato non
  al centro dell'immagine
  ma all'incrocio di            2
  immaginarie linee che
  dividono l'inquadratura
  in 3 righe e 3 colonne.       3
© 2014-2017 Mosele Alessandro               62
TECNICA: COME INQUADRARE
  Secondo la Regola
  Aurea la parte più
  importante di una
  immagine deve essere
  collocata vicino
  all'angolo in basso a
  destra
  dell'inquadratura.

© 2014-2017 Mosele Alessandro   63
TECNICA: COME INQUADRARE
  Noi "leggiamo" le immagini allo stesso modo
  in cui leggiamo un testo scritto: da sinistra
  verso destra e dall'alto verso il basso.
  L'angolo in basso a destra è proprio la zona
  in cui noi concentreremo la nostra
  attenzione per un periodo di tempo
  maggiore.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                     64
TECNICA: COME INQUADRARE
  Le linee che "guidano"
  l'occhio nella composizione, e
  quindi all'interno
  dell'immagine,
  rappresentano un altro
  metodo classico di comporre
  una fotografia. Il tipico
  esempio è quello di una
  strada, o dei binari della
  ferrovia, che "guidano"
  letteralmente il nostro occhio
  verso l'orizzonte.
© 2014-2017 Mosele Alessandro      65
TECNICA: COME INQUADRARE
  Le immagini troppo piene di elementi possono
  distrarre lo sguardo. Si deve semplificare.
  Diminuendo il numero di oggetti estranei
  l'osservatore focalizza più facilmente la sua
  attenzione sul soggetto primario.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                     66
TECNICA: COME INQUADRARE
  Un espediente molto
  usato per semplificare
  la composizione è
  quello di escludere gli
  elementi indesiderati
  sfocando lo sfondo in
  modo da enfatizzare il
  soggetto in primo
  piano.

© 2014-2017 Mosele Alessandro   67
TECNICA: COME INQUADRARE
  Un altro espediente per
  semplificare è l'uso della
  silhouette cioè la
  riproduzione grafica del
  contorno di un oggetto o
  di una persona, che rende
  l'immagine
  bidimensionale togliendo
  la sensazione della
  profondità.
© 2014-2017 Mosele Alessandro   68
TECNICA: MESSA A FUOCO

  Prima di "scattare" la foto è necessario
  assicurarsi che il soggetto sia "a fuoco".
  Un soggetto a fuoco è nitido, altrimenti si dice
  sfuocato. Una foto sfuocata assomiglia un po'
  ad una foto mossa, comunque è un errore
  grave.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                        69
TECNICA: MESSA A FUOCO
  La messa a fuoco consiste nell'inquadrare il
  soggetto al centro del mirino premendo il
  pulsante di scatto a metà. La messa a fuoco
  corretta può essere segnalata da un suono e
  dal cambio di colorazione del riquadro di messa
  a fuoco nel mirino.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                       70
TECNICA: MESSA A FUOCO
  Il beep e il cerchietto che diventa verde
  indicano la corretta messa a fuoco

© 2014-2017 Mosele Alessandro                 71
ESEMPI DI MOSSO E SFUOCATO

  Qual è la foto mossa e quella sfuocata?

© 2014-2017 Mosele Alessandro               72
TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA

  Ora si pone un bel problema:
  se la messa a fuoco viene fatta posizionando il
  soggetto al centro, come è possibile realizzare
  una corretta inquadratura con la regola dei terzi
  senza sfuocare il soggetto?

© 2014-2017 Mosele Alessandro                         73
TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA
  Ecco la soluzione! Si disattiva la messa a fuoco
  continua (AF-C) impostandola su singola (AF-S).
  Poi si mette a fuoco
  il soggetto al centro,
  premendo il
  pulsante di scatto
  a metà finché viene
  completata la
  messa a fuoco.
© 2014-2017 Mosele Alessandro                        74
TECNICA: MESSA A FUOCO DECENTRATA
  Continuando a tenere premuto il pulsante di
  scatto a metà
  si decentra
  il soggetto
  fino ad
  ottenere la
  composizione
  o inquadratura
  desiderata.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                   75
TECNICA: USO DEL FLASH

  E il flash quando si usa?

  Provate a dirmelo voi!

© 2014-2017 Mosele Alessandro   76
TECNICA: USO DEL FLASH

  Il flash di usa principalmente in due casi:
   scarsa luce ambientale, per cui servirebbe un
    tempo di esposizione più lungo di quello di
    sicurezza;
   controluce, anche all'aperto, cioè quando il
    soggetto inquadrato ha il sole o un'altra fonte
    luminosa che lo illumina dietro e non davanti.

© 2014-2017 Mosele Alessandro                         77
TECNICA: USO DEL FLASH
  In quale delle due è stato usato il flash?

© 2014-2017 Mosele Alessandro                  78
TECNICA: CONTROLUCE

  Senza flash, soggetto         Senza flash, soggetto   Con flash, ma c'è
  sottoesposto                  esposto correttamente   l'ombra dell'obiettivo

© 2014-2017 Mosele Alessandro                                                    79
Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio.
È il fotografo che conta più di tutto.
John Hedgecoe
PICCOLI FOTOGRAFI IN AZIONE

      E adesso ….

                                … all'opera!

© 2014-2017 Mosele Alessandro                  81
SECONDA PARTE PRATICA
     prove di impugnatura con diverse macchine;
     prova di messa a fuoco;

     prova di scatto con flash disabilitato con
      verifica che il tempo di otturazione sia idoneo
      perché la foto non sia mossa;

       In contemporanea alcuni bambini due alla volta
        vanno nell’altra aula per fare una prova di ritratto

© 2014-2017 Mosele Alessandro                                  82
BIBLIOGRAFIA / WEBGRAFIA
     John Hedgecoe, "Il manuale del fotografo", Mondadori 1993
     http://www.nikonschool.it/corso-breve-storia-fotografia
     http://www.3megapixel.it/tec_composizione.html
     http://www.phototutorial.net/
     http://www.fotopratica.it/?page_id=1100
     http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_fotografia
     http://it.wikipedia.org/wiki/Diaframma_%28ottica%29
     http://it.wikipedia.org/wiki/Otturatore_%28fotografia%29

  Software libero di ritocco fotografico:
   http://studioeubios.wordpress.com/extra/software-libero/

© 2014-2017 Mosele Alessandro                                     83
Puoi anche leggere