INTRODUZIONE al 3 INCONTRO - Coordinamento - Aias-sicurezza
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SISTEMI DI SICUREZZA, AFFIDABILITA’ E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Nei precedenti 2 incontri sono state introdotte le Norme internazionali serie IEC 61508 e 61511, che costituiscono il percorso obbligato che conduce alla stima di alcuni importanti parametri di affidabilità dei componenti utilizzati nei sistemi di sicurezza. Abbiamo parlato di rischio “accettabile” o “tollerabile”. Nell’industria di processo si utilizzano sempre più sistemi strumentali di sicurezza, e cioè sistemi basati sui concetti di sicurezza funzionale declinati dalla norma tecnica IEC 61508. Nell’incontro odierno si intende approfondire l’applicazione dei principi della SICUREZZA FUNZIONALE per l’implementazione dei Sistemi Strumentali di Sicurezza e dell’Analisi dei Guasti nell’industria di processo, sempre finalizzati al miglioramento del livello di sicurezza nella progettazione, gestione e manutenzione degli impianti. 2
SISTEMI DI SICUREZZA, AFFIDABILITA’ E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO E’ stato introdotto il percorso procedurale per arrivare, per mezzo della valutazione dei rischi e applicando i principi ella sicurezza funzionale, alla riduzione del rischio di processo, agendo sulla probabilità di accadimento dello scenario incidentale e sulla mitigazione delle conseguenze. Si è parlato di esempi pratici di analisi dei rischi, applicazione di sistemi integrati di sicurezza e livelli indipendenti di protezione. Analisi LOPA(Layers Of Protection Analysis), Albero degli eventi (Event tree), Albero dei guasti e Analisi SIL ……. 3
SISTEMI DI SICUREZZA, AFFIDABILITA’ E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Il rischio è correlato alla frequenza di accadimento di un evento pericoloso, nonché alla gravità delle sue conseguenze. In particolare, il rischio legato a un processo industriale è il prodotto della probabilità di un guasto per la gravità delle conseguenze associate a tale guasto Il livello di integrità della sicurezza (Safety Integrity Level – SIL) è un indice di affidabilità che esprime, in termini numerici, la capacità di un sistema strumentale di sicurezza di eseguire la funzione di sicurezza alla quale è deputato. 4
SISTEMI DI SICUREZZA, AFFIDABILITA’ E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Sicurezza Affidabilità della funzione di sicurezza funzionale limitare i guasti sistematici (errori di progettazione, bachi nel software) – IEC 61508; prevenire i guasti occasionali - IEC 61511. LIVELLO DI INTEGRITA’ DELLA SICUREZZA SIL RRF PFD (SIL) 1 10÷100 0,1÷ 0,01 FATTORE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO (RRF) 0,01÷ e PROBABILITA’ DI GUASTO SU RICHIESTA 2 100÷1000 0,001 (PFD) 0,001÷ 3 1000÷10000 0,0001 Un allarme con una PFD pari a 10E-2 (PFD = 0,01) riduce il rischio complessivo dell’impianto 0,0001÷ almeno di un fattore RRF pari a 100. 4 10000÷100000 0,00001 5
SISTEMI DI SICUREZZA, AFFIDABILITA’ E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Analisi dei rischi in funzione della probabilità di accadimento della causa iniziatrice: valuta il rischio iniziale di processo (Art.17 T.U. D.Lgs.81/08), definisce i livelli di protezione indipendenti (IPL) per portare il rischio iniziale al di sotto della soglia di rischio accettabile La riduzione del rischio è eseguita in modo iterativo Se il livello di rischio tollerabile non è immediatamente raggiunto, occorre introdurre ulteriori livelli di protezione Ogni livello corrisponde a un sistema in grado di esplicare la propria funzione di: controllo del processo (BPCS), monitoraggio (allarme), sicurezza (SIS) 6
SISTEMI DI SICUREZZA, AFFIDABILITA’ E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO RIDUZIONE DEL RISCHIO OTTENUTA GRAZIE ALLA SICUREZZA FUNZIONALE Il sistema strumentale di sicurezza adottato deve essere in grado di GARANTIRE NEL TEMPO un fattore di riduzione del rischio pari a 100, tale cioè da mantenere il livello di rischio residuo al di sotto della soglia di rischio accettabile. 7
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Il rischio Industriale CHIMICO O AMBIENTALE, diversamente dai rischi naturali, ha la particolarità di essere generato da una Sorgente esistente sul territorio: l’insediamento produttivo. I Fattori positivi sono: • La potenziale sorgente di rischio è facilmente individuabile poiché coincide con l’insediamento produttivo; • L’intensità massima sviluppabile (magnitudo) da un insediamento produttivo a seguito di un evento incidentale è teoricamente quantificabile. I Fattori negativi possono individuarsi in: • La magnitudo non è qualcosa che può essere misurato ma deve essere stimata (molto complesso); • Non è possibile rappresentare gli impianti per classi omogenee: ogni impianto è un mondo a sè stante; • Non si può definire un tempo di allerta contrariamente ad esempio al rischio idrogeologico; • Nel caso di rischio da trasporto non esiste neppure una definizione a priori del sito incidentale. • In genere la velocità di svolgimento dell’evento incidentale è superiore a quella di altri rischi (problema sui tempi di intervento e sulle modalità della gestione dell’emergenza) 8
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Descrizione del rischio I processi industriali che richiedono l’uso di sostanze pericolose, in condizioni anomale dell'impianto o del suo funzionamento, possono dare origine a eventi incidentali - emissione di sostanze tossiche o rilascio di energia - di entità tale da provocare danni immediati o differiti per la salute umana e per l’ambiente, all’interno e all’esterno dello stabilimento industriale. Per rischio industriale si intende la possibilità che in seguito a un incidente in un insediamento industriale si sviluppi un incendio, con il coinvolgimento di sostanze infiammabili, una esplosione, con il coinvolgimento di sostanze esplosive, o una nube tossica, con il coinvolgimento di sostanze che si liberano allo stato gassoso, i cui effetti possano causare danni alle persone ed alle cose (all’interno ed all’esterno del perimetro di Stabilimento), alla popolazione o all’ambiente. Gli effetti di un incidente industriale possono essere mitigati dall'attuazione di piani di emergenza adeguati, sia interni sia esterni. Questi ultimi prevedono misure di autoprotezione e comportamenti da fare adottare alla popolazione. 9
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO L'incidente di Seveso Il 10 luglio 1976, nello stabilimento della società Icmesa di Meda, in Lombardia, un reattore destinato alla produzione di triclorofenolo perde il controllo della temperatura. L'apertura delle valvole di sicurezza evita l'esplosione del reattore, ma l'alta temperatura provoca una modifica della reazione in atto con la formazione di una sostanza classificata in seguito come diossina. La diossina rilasciata in aria forma una nube tossica che i venti spostano verso Cesano Maderno, Desio e Seveso, il Comune più colpito da questo incidente, tra i più gravi mai registrati in Europa. L’incidente ha gravi effetti sulla salute dei lavoratori e degli abitanti della zona esposti alla nube tossica: la maggior parte di loro riporta infiammazioni agli occhi. Alcune persone subiscono degenerazioni della pelle – la cosiddetta cloracne – e gli effetti sulla salute generale sono ancora oggi oggetto di studio. La nube tossica ha ripercussioni anche di tipo ambientale con la contaminazione del territorio circostante. 10
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Analisi di Rischio L’Analisi di Sicurezza Analisi delle Conseguenze L’analisi di rischio ha la necessità di conoscere le sorgenti di rischio, in particolare se trattasi di: • Sorgente tecnologica: Strumentale e Algoritmica Analisi di Rischio (Hardware e Software); • Gestionale, organizzativa; • Umana (Fattori Umani) L’analisi delle conseguenze presuppone Analisi delle Conseguenze invece la conoscenza delle diverse vulnerabilità in funzione delle diverse tipologie d’evento. 11
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Cos’è la “Sicurezza di Processo “ ? Non tutti i pericoli sono uguali o possono provocare conseguenze analoghe. I pericoli sulla sicurezza personale o professionale, come scivolamenti, cadute, tagli o incidenti con veicoli, solitamente coinvolgono un lavoratore a livello personale. D’altra parte, i pericoli riguardanti la sicurezza dei processi possono provocare gravi incidenti che comportano il rilascio di materiali potenzialmente pericolosi, incendi ed esplosioni o entrambi. Gli incidenti relativi alla sicurezza di processo posso avere degli effetti catastrofici e possono provocare lesioni multiple e morte, oltre a danni economici, ai beni societari ed anche danni ambientali. Gli incidenti sulla sicurezza di processo possono danneggiare i lavoratori che operano all’interno di uno stabilimento ma anche le persone che risiedono in prossimità dello stesso. 12
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Cos’è la “Sicurezza di Processo “ ? Questo è il motivo per il quale la gestione della sicurezza dei processi si focalizza: sulla progettazione e sulla costruzione degli impianti, sulla valutazione dei pericoli, sull’investigazione di incidenti, sulla gestione delle modifiche, sulle ispezioni, sulle verifiche, sulla manutenzione delle apparecchiature, su efficaci controlli ed allarmi del processo, sulle procedure operative e di manutenzione, sull’addestramento del personale e sui fattori umani. Un’analogia Il professor Andrew Hopkins della National University australiana suggerisce il seguente esempio per evidenziare la differenza fra la sicurezza personale e la sicurezza di processo. Un importante aspetto della sicurezza nelle compagnie aeree è quello delle lesioni riportate dal personale addetto al servizio bagagli – per esempio, strappi muscolari e mal di schiena (sicurezza personale). Ma nessuna compagnia aerea avrebbe mai pensato che gli sforzi attuati per ridurre questi danni potrebbero migliorare la sicurezza dei voli (equivalenti alla sicurezza di processo). Per gestire questi temi sono richieste altre attività e programmi. 13
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO La “Sicurezza di Processo “ : lo sapevi? Buone prestazioni in materia di sicurezza personale non garantiscono una buona sicurezza di processo. Mentre vi è molto in comune, es. una buona cultura della sicurezza e attitudine, buone prestazioni in tema di sicurezza del processo richiedono una profonda conoscenza dei rischi specifici connessi alle sostanze chimiche che vengono utilizzate o stoccate e delle operazioni che vengono condotte su un particolare impianto. Le misure di sicurezza tradizionali es. indici infortunistici quali quelli relativi al numero di incidenti, alla loro gravità ed ai giorni di assenza dal lavoro possono NON essere indicatori di una buona performance della sicurezza di processo. Cosa puoi fare ? Capire i pericoli specifici delle sostanze presenti nel tuo impianto e le tue responsabilità nella movimentazione sicura degli stessi. Capire i pericoli specifici associati alla produzione, stoccaggio, riconfezionamento, trasporto o altre attività condotte sul tuo impianto. Capire il tuo ruolo nell’attività di sicurezza di processo, incluse le analisi dei rischi ad esso associati, alla gestione delle modifiche, alla segnalazione ed alla investigazione di incidenti, alla manutenzione ed alle verifiche ed alla applicazione di procedure e di pratiche di lavoro sicuro. 14
Parte tecnica-impiantistica IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Identificazione degli incidenti Analisi storica ipotizzabili Lista di controllo Studi di dettaglio (HAZOP, FMEA, What if, etc.) Valutazione della probabilità Analisi di affidabilità di accadimento (Alberi di guasto) Schema generale di uno studio di analisi incidentale e valutazione delle Dati Impianto conseguenze Ricostruzione scenari incidentali Dati del sito e meteoclimatici Effetti domino Parte predittiva Stima delle frequenze degli Albero degli eventi scenari Termini di sorgente Valutazione delle conseguenze Modellistica di simulazione Distribuzione degli effetti fisici Distanze di danno
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Fasi dell’analisi degli eventi incidentali Identificazione degli Analisi storica Lista di controllo incidenti ipotizzabili Studi di dettaglio (HAZOP, FMEA, What if, etc.) ricognizione generale di tutti i possibili eventi non desiderati (eventi iniziatori) Esperienza storica incidentale (tenendo presenti le caratteristiche specifiche dello stabilimento) Si attua attraverso la ricerca e l’analisi delle possibili cause iniziatrici di un evento Check list di processo incidentale (top event). Prende in considerazione cause interne Analisi dettagliata dell'impianto e del processo per all’impianto ed esterne, di origine naturale o l’individuazione di tutti i sistemi, sottosistemi e antropica componenti che possono avere un ruolo nell'innesco e sviluppo di un incidente
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Fasi dell’analisi degli eventi incidentali Valutazione della probabilità Analisi di affidabilità di accadimento (Alberi di guasto) Analisi di affidabilità che considerino: guasti Consiste nelI’individuazione casuali, modi comuni di guasto, indisponibilità delle sequenze incidentali per manutenzione, prove per componenti in connesse al top event e nella attesa, errori umani dal D.P.C.M. 1989 > CEI EN 61511 fino alla stima delle frequenze attese recente L.G. CEI N° 65-186:2019 per l’applicazione delle CEI EN 61511
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Fasi dell’analisi degli eventi incidentali Dati Impianto Ricostruzione scenari Dati del sito e incidentali meteoclimatici Effetti domino E’ necessario definire i parametri che determinano la dinamica Consiste nell’individuazione delle possibili del top event. Tra questi: evoluzioni incidentali alternative prevedibili per l'impianto a seguito di un determinato top event. Durata del fenomeno (anche sulla base della disponibilità di sistemi di rilevazione e dei tempi di intervento) In linea di massima, tutti gli incidenti iniziano con una perdita di contenimento di una sostanza. Presenza di fonti di innesco In funzione delle modalità con cui questa avviene, Disponibilità di mezzi di protezione o altri mezzi di dell’apparecchiatura coinvolta e delle circostanze mitigazione presenti nell’impianto al contorno, l’evento incidentale può evolversi Condizioni climatiche secondo un diverso scenario. Possibili effetti domino
Possibili evoluzioni incidentali a seguito di un rilascio di sostanze In fase di vapore/gas Bifase (polveri) In fase liquida liquida/vapore Ad alta velocità A bassa velocità Spray Sul suolo Su acqua (Jet) Fluidi insolubili Fluidi solubili Formazione di pozza Evaporazione Formazione di Formazione di Torcia nube nube Dispersione o emulsione tossica infiammabile liquido-liquido Combustione Rilascio di sostanze Incendio Esplosione tossiche
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Gli scenari incidentali Rilascio di sostanze pericolose In fase liquida Sul suolo (pozze) In acqua Fluidi insolubili Fluidi solubili Dispersione Evaporazione Dispersione liquido- liquido Evaporazione da Emulsione liquido- liquido liquido
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Gli scenari incidentali Rilascio di sostanze pericolose in atmosfera Classificazione di Pasquill Le classi di stabilità atmosferica Gradiente termico verticale In generale, condizioni di instabilità si verificano quando il sole scalda il terreno, Grado di stabilità Classe provocando moti convettivi turbolenti; condizioni di stabilità si instaurano di notte. (oC/100m) Più le condizioni sono stabili, minori sono i moti convettivi che diluiscono la nube e Instabilità forte A +4 Nuvolosità del cielo Vento Irraggiamento solare (W/mq) notturno Fraz. di copertura del cielo Esempio: Velocità Forte Moderato Debole (ottavi) a 10 m (m/s) >600 300÷600 4/8
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Fasi dell’analisi degli eventi incidentali Stima delle frequenze degli Albero degli scenari eventi Le probabilità di accadimento dei diversi scenari dipendono in varia misura dalle proprietà del fluido rilasciato, dalle condizioni è una rappresentazione grafica delle ramificazioni di temperatura e pressione, dall’entità del rilascio e dalle logiche che partendo dal top event conducono a tutti condizioni ambientali e sono desumibili da pubblicazioni. gli scenari possibili. La frequenza di ogni scenario è complessivamente data dalla Ad ogni nodo di diramazione si effettua una stima combinazione fra la frequenza attesa per il top event (ottenuta probabilistica fra le possibili alternative. dall’albero di guasto) e la probabilità dello scenario stesso. Componendo le probabilità assegnate ad ogni percorso si individua la probabilità di accadimento di Ai fini della valutazione dello stato di sicurezza dell’impianto gli ciascuno degli scenari alternativi (in termini di scenari incidentali individuati dovranno essere presi in frequenza attesa in eventi/anno). considerazione, indipendentemente dalla loro probabilità di accadimento (DPCM 31/3/1989).
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Fasi dell’analisi degli eventi incidentali Valutazione delle modello sorgente conseguenze Modellistica di simulazione modello di trasmissione modello di valutazione delle conseguenze Consiste nella determinazione degli effetti degli Modelli previsionali deterministici che simulano il comportamento dell’impianto ed i fenomeni fisici che si scenari ipotizzati, ed in particolare: manifestano durante l’incidente e la loro evoluzione nel Nell’Analisi delle modalità di evoluzione dell’evento tempo e forniscono una stima dell'intensità dell'effetto in incidentale, in termini di energia (incendi, esplosioni) funzione della distanza dalla sorgente e del tempo. e di concentrazioni di sostanze tossiche o inquinanti Sono composti da tre modelli parziali, che descrivono quantitativamente: Nella Valutazione degli effetti (danni) su uomo, cose e la sorgente (caratterizzazione del termine di sorgente); ambiente avendo nel contempo informazioni sul la trasmissione dell'effetto fisico (stima della contesto ambientale nel quale gli eventi possono distribuzione degli effetti fisici); produrre conseguenze negative (DPCM 31/3/1989). i danni su persone, cose e ambiente (aree di danno)
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Le distanze (o aree) di danno Modello di valutazione delle conseguenze I risultati forniti dai modelli di trasmissione possono essere riportati su mappe degli effetti che descrivono in termini spaziali gli effetti fisici dell’incidente Ciò può essere realizzato definendo dei valori-soglia e costruendo curve di iso-irraggiamento (incendi), isobare (esplosioni), iso- concentrazione (rilasci tossici) per ciascuno di questi valori. Sulla base di tali mappe si valutano le conseguenze degli eventi identificati, in termini di danni immediati o differiti (decesso, ferimento, avvelenamento o ricovero ospedaliero) sui lavoratori, sulle popolazioni, sull'ambiente e sulle strutture (D.P.C.M.1989). I diversi livelli di danno sono identificati attraverso la definizione di valori soglia. Per ciascun livello viene definita la corrispondente distanza di danno riferita allo scenario considerato, ossia la distanza dalla sorgente a cui si verifica ciascun livello di danno (o le aree di danno su apposite mappe delle conseguenze) La normativa specifica esplicitamente che la determinazione delle distanze di danno deve essere condotta dal fabbricante con procedure analitiche dettagliate (D.M. 1998)
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Stima dei danni Nell’ambito della normativa italiana, D.M. 9 maggio 2001, relativa all’analisi di Rischio da Incidente Rilevante, si richiede di individuare quattro aree di rischio circostanti l’impianto: • alta letalità In modo analogo, per quanto riguarda i rischi da • inizio letalità incendio o esplosione, si definiscono i livelli di • danni irreversibili irraggiamento e sovrappressione che delimitano le • danni reversibili alle persone. aree suddette. Il D.M. 9 maggio 2001 prescrive ( RISCHIO d’AREA ) : 6.2 Determinazione delle aree di danno 6.2.1 Valori di soglia Il danno a persone o strutture è correlabile all’effetto fisico di un evento incidentale mediante modelli di vulnerabilità più o meno complessi. Ai fini del controllo dell’urbanizzazione, è da ritenere sufficientemente accurata una trattazione semplificata, basata sul superamento di un valore di soglia, al di sotto del quale si ritiene convenzionalmente che il danno non accada, al di sopra del quale viceversa si ritiene che il danno possa accadere. 25
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Sintesi degli eventi incidentali Le Norme vigenti riguardanti i “Criteri dati e informazioni per la redazione e la valutazione del rapporto di sicurezza” prescrivono che le risultanze del procedimento analitico di valutazione delle conseguenze siano riassunte in una tabella o quadro sinottico, esplicitando la congruenza dei risultati con i criteri e requisiti di sicurezza presi a riferimento dal gestore nel proprio SGS RIEPILOGO EVENTI INIZIALI E SCENARI INCIDENTALI CONDIZIONI DISTANZE DI DANNO EVENTO FREQ.ZA SCENARIO MODELLO METEOROLOGICHE INIZIALE (occ./anno) INCIDEN SORGENTE FREQ.ZA (occ./anno) TALE Classe di Velocità I zona II zona stabilità III zona (m) del vento (m) (m) atmosferica
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Sintesi degli eventi incidentali – Aree di Danno - ESEMPIO – Z.I. TERMOLI (CB) TABELLA DEGLI SCENARI INCIDENTALI IN CASO DI RILASCIO TOSSICO Distanze di danno in metri per le classi di stabilità atmosferica D (5m/sec) ed F (2m/sec) (I° Zona – di sicuro impatto === II° Zona – di danno === III° Zona – di attenzione) P.E.E. 2008 – Prefettura di CAMPOBASSO I^ II^ III^ I^ II^ III^ Zona Zona Zona Zona Zona Zona LC50 IDLH LOC LC50 IDLH LOC Stabilimento Evento Descrizione (D-5) (D-5) (D5) (F-2) (F-2) (F2) 9 Rilascio di ammoniaca – gruppo frigorifero 2 21 70 4 63 300 10 Rilascio di acido acetico da serbatoio S-45 b.p. 15 158 b.p. 76 475 Rilascio di HCl 33%: Serbatoio 02 10 5 30 86 13 93 330 S-157 FIS SpA 14a1 Rilascio di dimetilsolfato da serbatoio 02 S-169 6 12 45 38 70 260 14a2 Rilascio di dimetilsolfato da mandata pompa PCI-1 10 22 54 18 37 193 Rilascio di ammoniaca-tubazione distribuzione 15a - - 57 - 58 110 utilities
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Sintesi degli eventi incidentali – Aree di Danno - ESEMPIO – Z.I. TERMOLI (CB) Rappresentazione grafica Tipi di rilascio - Sostanze Perimetro di rilascio del TOP EVENT della singola sostanza Classe Meteo : F con 2 m/sec
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Ingegneria dell'affidabilità La responsabilità di un progettista dell'affidabilità è aumentare l'affidabilità e la sicurezza di un componente in servizio. Inoltre, gli ingegneri dell'affidabilità lavorano insieme al team di progettazione, ispezione e manutenzione per identificare i guasti e le loro cause. Gli strumenti comuni utilizzati dagli ingegneri dell'affidabilità durante l'intero ciclo di vita delle apparecchiature includono: • Tecniche di analisi dei rischi • Esperimenti esplorativi • Test di vita accelerata • Modellazione • Tecniche di controllo dei processi • Test di prodotto e di processo • Analisi delle cause principali • Modalità di errore e analisi degli effetti • Analisi dei dati sul campo Inoltre, ci si aspetta che i tecnici dell'affidabilità siano in grado di allineare le prestazioni delle apparecchiature agli obiettivi aziendali, identificare i rischi e le modalità di guasto, stimare la durata e le prestazioni rimanenti e ridurre al minimo la variabilità.
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Responsabilità comuni di un progettista dell'affidabilità I Progettisti dell'affidabilità sono tenuti a: Notificare alla direzione le ispezioni e le raccomandazioni imminenti, le carenze nei processi e le azioni correttive. Utilizzare strumenti statistici e di probabilità per le valutazioni dei rischi e dei rischi di processo. Rispettare gli standard e le specifiche che definiscono i requisiti per la progettazione, la costruzione, l'ispezione, il test, la disattivazione e l'integrazione di nuovi componenti con l'infrastruttura di invecchiamento. Analizzare e interpretare i dati di affidabilità e fornire consigli su come i dati possono essere utilizzati per misurare e migliorare le prestazioni e l'affidabilità. Comprendere il valore dell'affidabilità e come creare un business case Stabilire le priorità di test, ispezione e manutenzione e raccomandare la frequenza con cui devono essere eseguite queste procedure.
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Altre Responsabilità comuni di un progettista dell'affidabilità: Sviluppare strategie per la pianificazione, l'ispezione e il mantenimento dell'affidabilità delle risorse durante l'intero ciclo di vita dell'apparecchiatura. Misurare e segnalare gli indicatori chiave di performance. Comprendere il valore dell'investimento in affidabilità e come costruire un business case da presentare ai proprietari dell'azienda. Cambiamento radicale e pesante (cioè cambiamento nei processi, nelle strategie, ecc.). Restare informato sui nuovi processi e in via di sviluppo. Gestire la cronologia delle apparecchiature e i registri di ispezione e manutenzione. I dati devono essere archiviati in un sistema centralizzato di gestione della manutenzione del computer. Le modifiche ai dati possono essere apportate solo in un sistema di database master
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Certificazione e formazione Un tecnico certificato per l'affidabilità mira al miglioramento delle prestazioni e gestisce la sicurezza, l'affidabilità e la manutenzione delle risorse durante tutto il ciclo di vita del componente. Sono prese in considerazione per la certificazione una combinazione di esperienza lavorativa professionale e formazione. Ecco una panoramica di argomenti specifici che un tecnico dell'affidabilità deve conoscere per la certificazione. Gestione dell'affidabilità Probabilità e statistiche per l'affidabilità Affidabilità nella progettazione e nello sviluppo Modellazione e previsioni dell'affidabilità Test di affidabilità Manutenibilità e disponibilità Raccolta e utilizzo dei dati
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Affidabilità delle apparecchiature - STRATEGIE e METODI Strategia per ottimizzare l'affidabilità delle apparecchiature L'affidabilità delle apparecchiature viene misurata in termini di qualità, prestazioni e produttività. L'obiettivo di un programma di affidabilità delle apparecchiature è monitorare efficacemente apparecchiature, procedure e dati che coprano la durata delle apparecchiature. I vantaggi di un programma di affidabilità includono l'eliminazione degli arresti imprevisti, la riduzione delle perdite di produzione che si verificano tra l'avvio e il funzionamento e l'estensione della durata dell'asset. Inoltre, l'azienda in genere sperimenta una riduzione dei costi di riparazione e manutenzione, una riduzione dei ritardi e un aumento della sicurezza.
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Metodi per garantire l'affidabilità delle apparecchiature (1) Oltre alle pratiche ingegneristiche sopra descritte, ci sono altri tre componenti essenziali per l'affidabilità delle apparecchiature: manutenzione, ispezione e tecnologia. 1) Manutenzione La manutenzione può essere suddivisa in tre categorie: manutenzione preventiva, predittiva e correttiva. Vengono adottate misure preventive per eliminare le attività di ispezione e riparazione non necessarie. La manutenzione predittiva comporta generalmente tecniche di ispezione non distruttive per monitorare la manutenzione dell'apparecchiatura. La manutenzione correttiva comporta la riparazione o la sostituzione dei componenti per ripristinare le condizioni operative dell'apparecchiatura. Collettivamente, queste attività devono essere gestite in un programma di manutenzione centrato sull'affidabilità ben sviluppato.
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Metodi per garantire l'affidabilità delle apparecchiature (2) 2) Ispezione Le tecniche di test non distruttivi (NDT) vengono ampiamente utilizzate durante tutto il ciclo di vita delle apparecchiature per individuare e monitorare i meccanismi di danno. Inoltre, l'ispezione svolge un ruolo importante in qualsiasi programma di affidabilità delle apparecchiature. Alcuni metodi NDT comuni utilizzati nell'industria petrolifera e chimica includono test radiografici, test ad ultrasuoni, test elettromagnetici e molti altri. Quando si seleziona un metodo NDT, si dovrebbero prendere in considerazione diverse ipotesi, tra cui il tipo di danno, ubicazione del danno (esterno o interno) e le dimensioni, la forma e l'orientamento della sorgente di danno. Inoltre, ci sono altri due tipi di ispezione che forniscono informazioni sull'affidabilità e sulla durata residua delle apparecchiature. Questi includono ispezioni basate sul rischio (RBI) e valutazioni di idoneità al servizio (FFS). In parole povere, lo scopo della RBI è identificare e comprendere il rischio al fine di ridurre l'incertezza sulle condizioni delle apparecchiature. Le valutazioni FFS vengono eseguite per determinare se un componente è adatto per un servizio continuo e per quanto tempo residuo.
IL RISCHIO INDUSTRIALE NEGLI IMPIANTI DI PROCESSO Metodi per garantire l'affidabilità delle apparecchiature (3) 3) Tecnologia Nuovi progressi tecnologici, come i sensori, saranno in grado di migliorare notevolmente l'affidabilità complessiva del sistema. I sensori possono fornire dati sulle prestazioni e le condizioni dell'apparecchiatura in tempo reale per prendere decisioni migliori per la manutenzione preventiva, predittiva e correttiva.
Ing.Arch.Vincenzo De Lisio Coordinatore AIAS MOLISE Cell +39 335 5389267 Tel. +39 0874 493979 Email: vincenzodelisio@virgilio.it 37
Puoi anche leggere