Quale leadership è più efficace? - Dalla valutazione del dirigente scolastico al miglioramento della scuola
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Dalla valutazione del dirigente scolastico al miglioramento della scuola Quale leadership è più efficace? Teramo 7 aprile 2017 Pescara 10 aprile 2017 di Mariella Spinosi
E il tema della valutazione del DS è di per sé un problema Perché ci Perché alla fine c’è Perché spesso Perché si sta avviando Perché la stiamo un giudizio (e… a il costo della questo nuovo nostra cultura provando da chi non crea valutazione è processo in un valutativa è fastidio sapere di più di 15 anni superiore alla momento assai difficile ancora acerba essere giudicato?) senza riuscirci sua resa per la nostra scuola 2
Ci sono problemi relativi alla funzionalità dello strumento… (portfolio) Qualsiasi strumento nuovo ha bisogno di essere rodato per avere garanzia di funzionalità. Si possono utilizzare diverse metodologie e conseguenti comportamenti istituzionali. La buona tenuta di un prodotto (percorso) dipende non solo dalla perfezione tecnica dello strumento, ma anche: • Il modello va sperimentato, in • dalle modalità e metodologie d’uso genere, preventivamente su • dal tempo cui dedicarvi (i tempi sono importantissimi) campione • Utilizzo di strumenti già messi alla prova in contesti analoghi • Ecc. 3
Perfettibilità del portfolio • Vanno, sicuramente, chiariti e (speriamo) rivisti alcuni passaggi • Dovrebbero essere semplificate alcune parti • Bisognerà apportare qualche integrazione (forse…) • Con tutta probabilità si sceglierà di fornire qualche strumento utile per i nuclei, e a maggiore garanzia dei dirigenti 4
Domande aperte sulle modalità di attuazione della valutazione… (i tempi) Le modalità di attuazione rappresentano una precisa scelta istituzionale • Entro quando compilare il portfolio… • Quando e in quali scuole deve essere effettuata la visita • Quando e come leggere tutta la documentazione • Come e quando sentire i dirigenti tramite skype Cosa fare per l’anno in corso? • Solo una valutazione documentale? • Rinviare l’avvio del processo al prossimo anno? • Distribuire la retribuzione di risultato a prescindere dalla valutazione? 5
Una cosa è certa: ai dirigenti scolastici si sta chiedendo tanto… • Il senso di frustrazione è assai generalizzato • Non è solo per una questione economica (anche…) • È la percezione di lontananza tra le esigenze reali e le risposte istituzionali • Sono i tempi dell’amministrazione mai in sintonia con quelli della scuola Ce ne dobbiamo fare una ragione? 6
Possiamo farcela… La valutazione può diventare utile se ci saranno alcuni presupposti di base • Se viene percepita tale da tutti gli interessati • Se sarà fatta tecnicamente bene (tempi giusti, strumenti che funzionano, nuclei preparati…) • Se le procedure saranno trasparenti • Se ci sarà il coinvolgimento del dirigente scolastico • Se i valutatori sono riconosciuti come professionisti competenti • Se la valutazione aiuterà il dirigente scolastico a della valutazione migliorare 7
La valutazione del DS tra leadership, richieste istituzionali e vita reale La letteratura La normativa La quotidianità Come portare tutto a sintesi cercando di venirne a capo in maniera utile, o almeno cercando di non farsi troppo male? 8
Ci può essere un sintesi efficace? • La ricerca internazionale offre evidenze convergenti in La letteratura merito al ruolo dei dirigenti scolastici come "leader per l’apprendimento” (centralità dello studente) • La vita reale di una istituzione scolastica pone il DS di fronte La quotidianità a situazioni diverse e difficili da gestire. Si rischia, a volte di perdere di vista la centralità dello studente. Leadership situazionale? • La normativa più recente è molto impegnativa e assegna al DS specifiche responsabilità dirigenziali (organizzative, La normativa gestionali, disciplinari, contabili, civili, penali…). Leadership gestionale ed educativa? 9
Qualche idea di leadership: una questione di equilibri • Il segreto di una buona gestione della scuola sta nel riuscire a mantenere un equilibrio dinamico tra i tanti rompicapi, che restano comunque irrisolvibili. (Mintzberg, 2009) 10
Leadership e management: una questione di equilibri • Tutti i principi di gestione e di Si tratta di mantenere un buon equilibrio Leadership devono essere ripensati tra leadership e management scolastico sulla base di come sono strutturate le scuole, di come viene attuata la pianificazione del miglioramento, di come si ottiene e si mantiene l’adesione, di come viene gestita la motivazione (Sergiovanni, 2001). To lead = condurre To manage = gestire 11
Uplifting leadership: una questione di equilibri Una leadership che vuole innalzare i risultati Una leadership che vuole innalzare i risultati coniuga non esclude la definizione di precisi target questi aspetti in un approccio, gestionale in cui trova collegati agli apprendimenti degli studenti, un equilibrio, a breve e lungo periodo, tra competizione la gerarchia, la misurazione, performance, e cooperazione, tra pressione e supporto, tra utilizzo di dati quantitativi e giudizi qualitativi (Hargreaves, Boyle e Harris, 2014) 12
Risultati e deep learning: una questione di equilibrio Anche la Leadership per l’apprendimento si esplica su due traiettorie che vanno tenute in equilibrio 1. La responsabilizzazione sui risultati che è alla base dei nuovi sistemi di accountability (Paletta, 2014; Loeb & Strunk, 2007). RISULTATI 2. L’evoluzione delle pratiche professionali verso una “nuova pedagogia” che pone al centro dell’azione educativa lo studente e l’apprendimento autentico [deep learning] (Fullan & Langworthy, 2014; Conley & Darling- Hammond, 2013). DEEP LEARNING 13
La leadership per l’apprendimento è un modello vincente Secondo le ricerche in campo internazionale sulle scuole efficaci • I dirigenti scolastici possono rappresentare la figura più importante all’interno dei sistemi educativi per promuovere il miglioramento scolastico e l’efficacia delle scuole. Ma quanto possono incidere? La leadership del DS spiega tra il 5 e il 7% di varianza degli apprendimenti degli studenti tra scuole. Le scuole non spiegano più del 20% (A. Paletta) 14
In che modo la leadership del DS fa la differenza? È difficile capirla subito Quasi tutti i DS fanno le stesse cose. La differenza sta nel come le fanno e con chi le fanno • Da solo dietro una scrivania • Insieme al collaboratore • Con lo staff • Condividendole con gli insegnanti (gruppi, dipartimenti, commissioni, collegio…) • Coinvolgendo l’ambiente esterno (famiglie, stakeholder, Enti locali …) 15
La leadership è una variabile complessa Possiamo catturare alcuni significati e alcuni valori solo attraverso aspetti complementari ed indiretti. Governare il sistema delle autonomie La questione (dice A. Paletta) non è se i dirigenti scolastici fanno “la differenza”, ma in che modo, cioè attraverso quali valori, qualità, pratiche contribuiscono a sviluppare ambienti organizzativi e professionali efficaci per l’insegnamento e l’apprendimento. 16
Per esempio: life cycle leadership Ci possono essere stili differenti anche in relazione alle diverse fasi della carriera dirigenziale 1. Start: ispettivo/autoritario 2. Sviluppo: team principal/autorevole • Sergiovanni, 2000; James et al., 2006; • Jacobson & Bezzina, 3. Maturità: strategico 2008; Bendikson, Robinson & Hattie, 2011; 4. Declino: rischio di derive manageriali • Briggs, Coleman & Morrison, 2012. 17
Nella realtà, cosa fa il dirigente scolastico? • Quali sono le attività principali svolte dal Dirigente Scolastico nella sua quotidianità professionale? Modello di • Quali e quanti ruoli si trova “costretto” a recitare? leadership e • Quanto interagisce quotidianità • Quali comportamenti adotta nel rapporto con docenti, personale ATA, studenti e soggetti esterni al campo della vita scolastico? scolastica • Che rapporto instaura con il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e con gli altri suoi più stretti collaboratori? 18
Ce lo conferma anche una ricerca del 2015 Fondazione Giovanni Agnelli Rubbettino ebook, 2015 Massimo Cerulo È una ricerca sociologica che focalizza lo sguardo su una delle figure professionali più discusse soprattutto dopo la legge 107/2015 Gli equilibristi L’autore segue “come un’ombra” [shadowing] quattro Presidi di La vita quotidiana del scuole secondarie superiori in dirigente scolastico: quattro regioni italiane (Piemonte, Veneto, Calabria, Puglia) uno studio etnografico Analizza e racconta comportamenti, dialoghi, interazioni, non detti. 19
Dalle evidenze empiriche… il dirigente scolastico… • È sommerso da una molteplicità di problemi che si presentano tutti simultaneamente e che richiedono tutti priorità di attenzione. • Può dedicare però solo pochi minuti, durante la giornata, per affrontare ogni singola situazione • Legge la posta e risponde alle richieste spesso nelle ore notturne • È costretto, in molti casi, a dedicare tempo prezioso a proteste, contestazioni, comportamenti scorretti, contenziosi… • È risucchiato dagli adempimenti amministrativi • Deve curare in maniera vigile la progettistica (Bandi, PON…) • L’elenco può continuare…. 20
Dalla ricerca della fondazione Agnelli emergono due aspetti 1. Ruolo del DSGA Dove c’è sintonia, collaborazione fattiva, competenze… la scuola funziona meglio Fino ad oggi non è stata dedicata adeguata attenzione 2. Il tempo del dirigente Impiegato prevalentemente per la soluzione di problemi amministrativi 21
… Ma siamo in buona compagnia [altra fonte] Indagine TALIS 2013 [partecipano 33 paesi, tra cui anche 9 paesi non membri dell’OCSE] Paesi Italia Talis % % Percentuale del Compiti e riunioni relativi alla direzione e amministrazione 41 36 tempo di lavoro Compiti e riunioni relativi al curriculum e alla didattica 21 25 che il DS dedica, in media, Rapporti con gli studenti 15 13 alle seguenti Rapporti con i genitori e i tutori 11 14 attività: Rapporti con la comunità locale/regionale, le associazioni e 7 10 le imprese Tab. 3.1 [SQ_Q19] Si sente scarsamente valorizzato nella società 56 92 22
Principi, processi e pratiche Pratiche Processi Principi di management Stili di leadership 23
Principi, processi e pratiche Principi Sono ricavati dalla letteratura in merito che riferisce e sintetizza gli esiti delle ricerche in campo internazionale Processi Quelli indicati in campo internazionale sono cinque: Rubrica di autovalutazione e il comma 93, L. 107/2015 • Direzione strategica punto 1 autovalutazione, lettera e) legge • Gestione ed organizzazione della didattica punto 5 autovalutazione, lettera d) legge • Sviluppo del capitale professionale punto 2 autovalutazione, lettera b) legge • Gestione delle alleanze con i partner strategici punto 3 autovalutazione, lettera e) legge • Autovalutazione e miglioramento punto 5 autovalutazione, lettera d) legge Non sono compresi il punto 4 della rubrica e la corrispondente lettera a della legge (specificità del DS) e la lettera c perché riguarda l’apprezzamento Pratiche È ciò che fa la differenza da dirigente a dirigente, che fa emergere l’efficacia della leadership 24
Un modello ad effetti indiretti Cfr: Angelo Paletta Apprendimento degli DIREZIONE studenti STRATEGICA Variabile dipendente Auto-efficacia individuale Ambiente di apprendimento Esiti formativi e Variabili di mediazione apprendimenti degli studenti Processi che si attivano nel contesto scolastico Auto-efficacia come gruppo Leadership del dirigente Variabile latente 25
L’impatto indiretto sugli studenti non è un processo automatico Dipende sostanzialmente da che cosa fa il dirigente, dalle scelte che compie, dalle decisioni che assume. Dipende anche dalla capacità di far funzionare tutte le risorse umane enfatizzando le funzioni e valorizzandole competenze [MG Dutto, 2016] Gli effetti della leadership sugli apprendimenti degli studenti sono, mediati da ciò che accade nel core pedagogico della scuola, ovvero dall’ambiente di apprendimento, ampiamente inteso come clima a scuola e in classe, autoefficacia, soddisfazione lavorativa dei docenti [Mulford, Silins, 2003; Bruggencate et. al. 2012; Fullan & Langworthy, 2014; Paletta, 2015; 2016]. 26
Influisce, per esempio, sugli studenti la capacità del dirigente … • di innovare tecnologicamente una scuola • di far nascere opportunità creative (nel campo della musica, dello sport, letteratura …) • di dar inizio ad attività di volontariato • di sostenere sulla stampa locale le posizioni e le ragioni della propria scuola. [MG Dutto, 2016] Riflettiamo sul piano di miglioramento… si tratta di perfezionare anche ciò che funziona bene, 27 oltre che porre rimedio alle carenze
Un modello ad effetti indiretti Cfr: Angelo Paletta Soddisfazione Apprendimento lavorativa studenti LEADERSHIP Autoefficacia per del DS l’insegnamento ESCS studenti (media scuola) Clima educativo Status socio economico culturale 28
Il dirigente è un professionista che conosce la realtà… Il Dirigente di scuola non è solo persona di norma, di comunicazione, di marketing, di regolarità amministrativa Il dirigente di scuola è anche, e fondamentalmente, persona di ‘prodotto’, capace: • di discernere tra le routines e le pratiche positive • tra ambienti di apprendimento efficaci e soluzioni inefficaci, per generare quel capitale umano e professionale che sia di garanzia per il futuro. La leadership è esercitata molto spesso attraverso gli insegnanti che costituiscono la variabile interna più importante per la riuscita degli studenti. 29
La scuola ha bisogno di buoni docenti d’aula [MG Dutto, 2016] • La professionalità del buon docente d’aula si riconosce dalla profondità della cultura che trasmette, dalla passione con cui affascina gli studenti e dal progresso degli studenti che facilita; sostanzialmente dall’efficacia della sua azione in classe. 30
La scuola ha bisogno di docenti di qualità [MG Dutto, 2016] • La qualità dell'istruzione ha radici anche nel sapere pratico: un insieme di conoscenze, abilità e capacità, costruite nel tempo, condivise e alimentate dal dialogo professionale. • Le abilità disperse, non condivise né strutturate non sono sufficienti. Il knowledge management è costruito sullo scambio tra pari, è documentato e codificato; evita che ogni insegnante riparta da capo o che l'esperienza personale si dissolva. di qualità • Gli insegnanti capaci di valore aggiunto sono risorse pregiate e fanno la differenza tra una classe e l'altra, tra un'istituzione e l'altra. 31
La cura della comunità professionale La 107/2015 postula un modello di scuola impegnativa dando maggiori risorse, più autonomia, aumentando, conseguentemente, le responsabilità Il dirigente scolastico è chiamato in prima persona a fare scelte. Ma quasi tutte le scelte devono essere condivise con la comunità professionale e sulle sue scelte verrà poi valutato [comma 93] 32
Cosa significa «Comunità professionale» In termini tecnici • La comunità professionale indica un aggregato di figure professionali che condividono un insieme relativamente omogeneo (e nel contempo dinamico) di fattori quali il know how di base, i processi di lavoro ed i compiti che vi si svolgono, il contesto organizzativo, un itinerario di formazione coerente e progressivo [Grisolia - Manzolini] • I docenti non sono sinonimo di “comunità professionale”, ma lo diventano ogni qual volta condividono obiettivi, attività, procedure, responsabilità, quando cioè si sentono parte attiva nella costruzione dell’identità della scuola o quando si impegnano ad affrontare e superare un problema. In termini pedagogici 33
Fare «Comunità professionale» [G. Cerini]. Cosa significa Comunità professionale significa senso di appartenenza, identità condivisa, sentirsi responsabili di una casa comune. Cosa serve L’arte di ascoltare e di comunicare, la capacità di prendersi cura delle relazioni, l’apprendimento reciproco. Quale stile di leadership è Aperto e ‘distribuito’ che sappia mettere in opera strumenti preferibile organizzativi coerenti con una visione democratica. Come fare Bisogna curare il sistema delle decisioni; la progettazione partecipata dei diversi aspetti della vita scolastica: quelli curricolari, quelli valutativi; la condivisione delle informazioni e della comunicazione; i sistemi interni di documentazione e di monitoraggio. 34
Una precisazione sullo stile di leadership La ricerca educativa e l’osservazione quotidiana del lavoro dei dirigenti, portano a riconoscere apertamente che la leadership rappresenta una componente chiave per una “scuola che funziona”. In realtà non esiste unanimità di vedute su come differenti stili di leadership contribuiscano al miglioramento delle scuole (processi), su come misurare l’efficacia della leadership (outcome) [Gronn, 2003; Barker, 2005; Bruggencate et al., 2012; Hallinger & Huber, 2012; Day & Sammons, 2013]. 35
Il DS come costruttore di leadership interna • Gestione della collegialità (collaboratori, staff) • Attenzione ai problemi didattici e pedagogici • Controllo degli esiti formativi degli studenti • Cura dello sviluppo professionale • Sensibilità nei confronti delle esigenze (anche personali) della comunità professionale A prescindere dalle responsabilità penali, civili, amministrative [patrimoniale-contabili], dirigenziali, disciplinari… 36
Il DS è costruttore di leadership interna Ce lo ricorda anche dalla normativa attuale, oltre che la letteratura Il profilo, disegnato dal comma 78 della legge 107/2015, rappresenta una sintesi: del quadro normativo in evoluzione • Garantire dell’immagine sociale • Assicurare delle ricerche in campo • Dirigere internazionale sulla leadership • Gestire • Organizzare • Coordinare • Valorizzare 37
Funzioni del dirigente scolastico [comma 78, legge 107/2915] Per dare piena attuazione all'autonomia scolastica e alla riorganizzazione del sistema di istruzione, il dirigente scolastico, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, fermi restando i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio, garantisce un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, nonché gli elementi comuni del sistema scolastico pubblico, assicurandone il buon andamento. A tale scopo, svolge compiti di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio secondo quanto previsto dall'articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché della valorizzazione delle risorse umane. 38
Le competenze su cui viene valutato il DS sono ulteriormente specificate • Ha competenze gestionali ed organizzative? • Sa valorizzazione il personale? • Si fa apprezzare dalla comunità professionale e sociale? • Contribuisce al miglioramento dei processi organizzativi e didattici e del successo formativo degli studenti? • Sa promuovere la partecipazione e la collaborazione delle diverse componenti della comunità scolastica? • Sa tenere i rapporti con il contesto sociale e nella rete scolastica? 39
Come è valutato il dirigente scolastico… [comma 93, legge 107/2915] a. competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell'azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell'incarico triennale; b. valorizzazione dell'impegno e dei meriti professionali del personale dell'istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali; c. apprezzamento del proprio operato all'interno della comunità professionale e sociale; d. contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell'ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale; e. direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole. 40
Va ricordato che la legge 107/2015 enfatizza la collegialità docente Comma 5: Istituzione dell'organico funzionale dell'autonomia I docenti dell'organico dell'autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell'offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. 41
Gli insegnanti partecipano alla definizione delle risorse Comma 12: Le istituzioni scolastiche Il predetto piano contiene anche la programmazione predispongono, entro il mese di ottobre delle attività formative rivolte al personale docente dell'anno scolastico precedente al e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la triennio di riferimento, il piano definizione delle risorse occorrenti in base alla triennale dell'offerta formativa.. quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche. 42
Gli insegnanti elaborano il Piano triennale dell'offerta formativa Contesto e risorse disponibili Identità strategica Comma 14: Modifica articolo 3 del DPR 275/1999: Piano dell'offerta formativa 4. Il piano è elaborato dal collegio dei Curricolo d’istituto Organizzazione docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti Monitoraggio e verifica dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto. 43
La direttiva 36/2016 sottolinea i passaggi normativi fondamentali… Direttiva 18 agosto 2016 n. 36 [Articolo 4 comma 1] La valutazione dei Dirigenti è effettuata ai sensi del comma 93 della Legge(1) e dell’articolo 25 delle Norme generali(2), al fine di contribuire alla trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale, nel rispetto delle finalità di cui all’articolo 3(3), tenendo conto della specificità degli autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane. (1) Legge 107/2015 (2) Decreto legislativo 165/2001 (3) Direttiva 36/2016
… in particolar modo il ruolo formativo della valutazione… Articolo 3, comma 1, Direttiva 18 agosto 2016, n. 36 1. Il processo di valutazione disciplinato con la presente direttiva è finalizzato alla valorizzazione e al miglioramento professionale dei Dirigenti nella prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico. E noi aggiungiamo… «e del miglioramento degli esiti formativi degli studenti»
La valutazione è un mezzo non un fine… ma l’esito è un "giudizio" Si tratta quindi di far interagire in maniera virtuosa il processo di miglioramento con il giudizio Il giudizio non riguarda il dirigente ma le azioni, e non tutte Solo quelle collegate agli obiettivi di processo del RAV, messe in atto dal dirigente a partire dall’anno scolastico 2016-2017 per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento delle scuole inseriti nella lettera d’incarico OBIETTIVI E AZIONI 1……………………. 2……………………. Lettera d’incarico 3……………………. 46
Miglioramento e giudizio: qualche domanda per farsi leggere ed apprezzare • Se gli obiettivi e le azioni non mettono in rilievo tutto quanto compreso nei cinque punti (del comma 93), cioè quelli su cui si valutano le azioni del DS, il nucleo potrebbe avere difficoltà a ritrovare ciò che serve tra i molteplici documenti messi a disposizione… • Bisogna rispondere a tutti gli obiettivi della lettera d’incarico, ivi compresi quelli regionali e quelli nazionali, costruire le relative azioni professionali e presidiare tutti i processi? • Se dalla lettera d’incarico la situazione scolastica è cambiata e sono subentrate altre priorità, che fare? • Come farsi leggere oltre gli obiettivi del PdM? Come evidenziare cioè i punti di forza della scuola, come evidenziare il clima della scuola? 47
Una riflessione sulla seconda parte del portfolio L’autovalutazione è facoltativa: ci sono alcuni dubbi se compilarla • Mi conviene dedicare tempo anche all’autovalutazione, potendo evitarlo? • Ma se non compilo la sezione dell’autovalutazione, rischio di influenzare negativamente il nucleo di valutazione? • Che voto darmi? - Se mi valuto poco, evidenzio le mie debolezze specialmente se non dimostro di tenere sotto controllo le argomentazioni per le mancate azioni. - Se mi valuto molto, rischio di propormi come professionista che non ha bisogno di migliorarsi. Si tratta di far capire che rispetto agli obiettivi della lettera d’incarico ho presidiato in modo adeguato tutti i processi. 48
L’autovalutazione è facoltativa: ma ci sono buoni motivi per farla • Favorisce la riflessione, la capacità di stare nei processi e di controllarne la tenuta • Aiuta il DS a capire se le sue azioni sono efficaci, rilevanti e ben collegate con il piano di miglioramento • Aiuta a portare a sintesi l’insieme articolato e frammentato delle azioni ordinarie (formali ed informali) e a non farsi risucchiare dalla quotidianità • Facilita l’interlocuzione con il nucleo di valutazione 49
Nello strumento ci sono disallineamenti tra le parti 1. Rubrica di autovalutazione e bilancio di competenze (divisa in 5 punti simili ai 5 criteri del comma 93 della Portfolio legge 107/2015, ma non identiche) 2. Criteri del comma 93 della legge 107/2015 3. Repertorio del dirigente scolastico [con 147 Azioni esemplificative] e con riferimenti alle aree e agli obiettivi di processi del RAV 4. Schema di giudizio finale dove i 5 criteri generali indicati dal comma 93 della legge 107/2015 vengono riaggregati in tre macro aree con pesi differenti (60%, 30%, 10%) 50
Aree professionali Rubrica di autovalutazione e Rubrica di valutazione (all. 2) Repertorio del dirigente scolastico – [148] Azioni Azioni DS Document bilancio di competenze Criteri comma 93 della legge 107/2015 esemplificative – Aree ed obiettivi di processi del RAV (lett.d’incarico) azione 1 Definizione dell’identità, e) Direzione unitaria della scuola, promozione della 1. Curricolo, progettazione, valutazione dell’orientamento strategico e partecipazione e della collaborazione tra le diverse 3. Inclusione e differenziazione della politica dell’istituzione componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il 4. Continuità ed orientamento scolastica (e) contesto sociale e nella rete di scuole 5 Orientamento strategico ed organizzazione della scuola 7. Integrazione con il territorio e collaborazione con le famiglie 2 Gestione, valorizzazione e b) valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del 6. Sviluppo e valorizzazione risorse umane sviluppo delle risorse personale dell’istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti professionali collegiali 3 Promozione della e) Direzione unitaria della scuola, promozione della 6. Sviluppo e valorizzazione risorse umane partecipazione e cura delle partecipazione e della collaborazione tra le diverse 7. Integrazione con il territorio e collaborazione con le famiglie relazioni e legami con il componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto contesto sociale e nella rete di scuole 4 Gestione delle risorse a) competenze gestionali ed organizzative finalizzate al 2. Ambiente di apprendimento strumentali e finanziarie, raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, 5 Orientamento strategico ed organizzazione della scuola gestione amministrativa e efficienza ed efficacia delle azioni dirigenziali in relazione agli 7. Integrazione con il territorio e collaborazione con le famiglie adempimenti normativi obiettivi assegnati nell’incarico triennale 5 Monitoraggio, valutazione e d) Contributo al miglioramento del successo formativo e 1. Curricolo, progettazione, valutazione rendicontazione scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici 2. Ambiente di apprendimento nell’ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e 3. Inclusione e differenziazione rendicontazione sociale 4. Continuità ed orientamento 5 Orientamento strategico ed organizzazione della scuola 6. Sviluppo e valorizzazione risorse umane 7. Integrazione con il territorio e collaborazione con le famiglie 6 c) Apprezzamento del proprio operato all’interno della 6. Sviluppo e valorizzazione risorse umane comunità professionale e sociale 7. Integrazione con il territorio e collaborazione con le famiglie 51
In sintesi: una comunità scolastica che funziona ha bisogno, di… • un dirigente che sappia utilizzare bene tutte i poteri e ne sappia rispondere responsabilmente • docenti che oltre ad insegnare bene siano capaci di stare dentro i processi svolgendo anche altre funzioni assegnate • un personale amministrativo preparato, che sappia condividere le scelte della scuola Come tenere tutto insieme? Come coinvolgere la comunità professionale? Come appassionare? È questione di…. Leadership 52
Due suggerimenti di casa nostra A cura di Mario G. Dutto A. Paletta Vela d'altura Dirigenti Il dirigente scolastici scolastico e la leader per leadership della l’apprendimento scuola 2015 2016 Iprase Tecnodid 53
Grazie 54
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