INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE INDUSTRIA - 4 trimestre 2016 Allegato Statistico
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INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE INDUSTRIA 4° trimestre 2016 Allegato Statistico Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica febbraio 2017
INDICE Tabella 1: Variazioni tendenziali(1) delle principali variabili ......................... 3 Tabella 2: Variazioni congiunturali delle principali variabili ......................... 4 Tabella 3: Indicatori occupazionali ............................................................. 5 Tabella 4: Variazioni tendenziali(1) per classi dimensionali ......................... 6 Tabella 5: Variazioni tendenziali(1) per settore di attività ............................. 7 Tabella 6: Variazioni tendenziali(1) per destinazione economica dei beni ... 9 Tabella 7: Investimenti % casi ................................................................. 15 Tabella 8: Investimenti realizzati per tipologia .......................................... 18 Note metodologiche: ................................................................................ 19 GLOSSARIO ........................................................................................... 20 Grafico 1 – Variazione media produzione industriale per settore ............... 8 Grafico 2: Andamento della produzione industriale .................................. 10 Grafico 3: Fatturato totale ........................................................................ 11 Grafico 4: Quota del fatturato estero sul totale. ........................................ 12 Grafico 5: Aspettative su domanda interna e estera ................................ 13 Grafico 6: Aspettative su produzione e occupazione. .............................. 14 Grafico 7: Investimenti correnti ................................................................ 16 Grafico 8: Investimenti previsti ................................................................. 17
Allegato Industria Tabella 1: Variazioni tendenziali(1) delle principali variabili Anni 2015 2016 Media Media Trimestri 1 2 3 4 annua annua Produzione 1,5 1,3 2,2 0,4 1,2 1,3 Tasso utilizzo impianti (2) 74,2 74,9 76,0 74,3 75,4 75,1 Ordini interni 2,1 3,8 1,6 1,0 2,5 2,2 Ordini esteri 3,9 3,7 4,1 5,7 2,2 3,9 Periodo produzione assicurata (3) 61,2 64,1 57,4 59,9 60,3 60,4 Fatturato totale 3,3 2,6 1,9 2,5 2,4 2,4 Giacenze prodotti finiti (4) -1,7 -0,1 -1,1 -2,5 -2,0 -1,4 Giacenze materiali per la produzione (4) -0,1 0,8 1,6 0,5 0,1 0,7 Fonte: Unioncamere Lombardia NOTA: a partire dal primo trimestre 2016 gli ordini sono calcolati a prezzi correnti. La revisione del metodo di calcolo impedisce un confronto diretto con i dati pubblicati nelle relazioni precedenti. (1) Salvo ove diversamente specificato (2) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (3) Numero di giornate (4) Saldo (punti %) fra indicazioni di eccedenza-scarsità Commento: Il tasso di crescita della produzione industriale lombarda accelera nell’ultimo trimestre tornando ai livelli di inizio anno (+1,2%), ed anche il tasso di utilizzo degli impianti torna sopra il 75%. Considerando il risultato medio complessivo del 2016 la crescita si attesta all’1,3%, di poco inferiore al risultato dello scorso anno. Le altre variabili confermano un quadro positivo, ma in rallentamento per gli ordini esteri che, dopo l’entusiasmante risultato del periodo estivo (+5,7%), riducono la crescita al +2,2%. Le incertezze dei mercati esteri di fine anno, vengono compensate da una ripresa degli ordini interni (+2,5%) che chiudono così il 2016 con un incremento del 2,2% rispetto allo scorso anno. Il periodo di produzione assicurata dagli ordini rimane fermo intorno alle 60 giornate. Il fatturato mantiene il passo di inizio anno (+2,4%) grazie anche allo smaltimento delle scorte, con le giacenze dei prodotti finiti giudicate scarse (-2,0% il saldo) e le giacenze di materiali della produzione adeguate (+0,1% il saldo). 3
Allegato Industria Tabella 2: Variazioni congiunturali delle principali variabili Dati destagionalizzati Anni 2015 2016 Trimestri 3 4 1 2 3 4 Produzione 0,7 0,2 0,3 0,5 -0,1 0,3 Ordini interni 0,6 0,3 1,6 -0,9 0,3 1,5 Ordini esteri -0,4 1,7 1,0 1,4 1,1 -1,1 Fatturato totale 0,2 0,7 0,5 0,6 0,8 0,6 Quota fatturato estero (%) 39,9 39,4 40,8 40,8 40,3 40,2 Prezzi materiali produzione 0,1 -0,6 -0,2 0,8 0,7 1,5 Prezzi prodotti finiti 0,3 -0,1 -0,1 0,3 0,3 0,4 Fonte: Unioncamere Lombardia L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e quindi alla possibile revisione dei dati già pubblicati. NOTA: a partire dal primo trimestre 2016 gli ordini sono calcolati a prezzi correnti. La revisione del metodo di calcolo impedisce un confronto diretto con i dati pubblicati nelle relazioni precedenti. Commento: Oltre al recupero su base annua, evidenziato dal dato tendenziale, l’ultimo quarto dell’anno mostra anche un incremento rispetto al trimestre precedente (+0,3%). Sul versante ordini il dato congiunturale mostra con maggior evidenza le difficoltà dei mercati esteri (-1,1%), mentre riprende vigore il mercato interno (+1,5%). La quota del fatturato estero sul totale rimane comunque sopra il 40%. Il fatturato totale si attesta su un incremento dello 0,6%, in linea con l’andamento sempre positivo ma poco dinamico degli ultimi trimestri. I prezzi dei materiali per la produzione mostrano i primi segni di tensione, con un incremento dell’1,5% rispetto allo scorso trimestre, dopo cinque trimestri consecutivi con tassi prossimi allo zero, sia positivi che negativi. L’incremento dei prezzi delle materie prime non si trasferisce ancora sui prodotti finiti, che registrano un incremento poco consistente e in linea con i trimestri precedenti (+0,4%). 4
Allegato Industria Tabella 3: Indicatori occupazionali Anni 2012 - 2016 Anni Trimestri Tassi % Ricorso alla CIG (%) Quota sul Ingresso Uscita Saldo Quota aziende monte ore 2012 1 1,3 1,3 0,0 24,6 3,4 2 1,2 1,3 -0,2 26,2 2,8 3 0,9 1,5 -0,6 23,2 2,2 4 1,0 1,6 -0,6 27,2 3,2 2013 1 1,2 1,1 0,1 28,5 3,7 2 1,0 1,0 0,0 26,4 3,1 3 1,2 1,4 -0,2 21,6 2,7 4 1,0 1,4 -0,5 22,0 2,6 2014 1 1,5 1,3 0,1 19,9 2,3 2 1,4 1,2 0,3 20,0 2,6 3 1,4 1,7 -0,3 17,9 1,8 4 1,1 2,2 -1,1 19,1 2,6 2015 1 2,1 1,4 0,7 16,0 2,3 2 1,8 1,5 0,3 15,0 1,9 3 1,6 1,5 0,1 13,2 1,4 4 2,0 1,9 0,1 14,6 2,1 2016 1 1,8 1,1 0,7 13,2 2,0 2 1,5 1,3 0,2 12,7 1,9 3 1,4 1,5 -0,2 11,4 1,7 4 1,6 1,8 -0,2 11,1 1,6 Fonte: Unioncamere Lombardia Commento: I dati occupazionali di flusso evidenziano un incremento del tasso d’ingresso (1,6%), nonostante gli effetti degli incentivi fiscali alle assunzioni si siano esauriti. A compensare questo risultato positivo è la maggior intensità delle uscite (1,8%), che riescono a mantenere il saldo negativo (-0,2%). Il ricorso alla CIG registra una riduzione sia relativamente alla quota d’aziende che dichiarano di averla utilizzata (11,1%), sia come quota sul monte ore trimestrale (1,6%). 5
Allegato Industria Tabella 4: Variazioni tendenziali(1) per classi dimensionali Quarto trimestre 2016 Tasso Giornate Saldo Quota del Utilizzo Fattu- produz. scorte Produ- Ordini Ordini fatturato degli rato Assicu- prodott zione interni esteri estero sul impianti totale rata i finiti totale (2) (3) (4) Totale 1,2 75,4 2,4 2,5 2,2 40,2 60,3 -2,0 10-49 addetti 0,9 72,3 1,7 1,1 1,6 25,4 43,9 -5,1 50-199 addetti 1,2 77,5 1,5 3,1 3,3 45,8 68,1 1,6 200 addetti e oltre 1,8 77,0 4,1 4,0 1,7 54,8 74,1 2,1 Fonte: Unioncamere Lombardia NOTA: a partire dal primo trimestre 2016 gli ordini sono calcolati a prezzi correnti. La revisione del metodo di calcolo impedisce un confronto diretto con i dati pubblicati nelle relazioni precedenti. (1) Salvo ove diversamente specificato (2) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (3) Numero giornate (4) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità Commento: Lo spaccato dimensionale presenta un quadro positivo per tutte e tre le classi considerate, con risultati direttamente proporzionali alla dimensione d’impresa. La produzione cresce dell’1,8% per le grandi imprese che riescono a cogliere appieno i primi segnali positivi della domanda interna (+4,0%), mantenendo nel contempo aperto il canale estero (+1,7%). Il tasso di utilizzo degli impianti raggiunge il 77% e il fatturato cresce significativamente (+4,1%). Le medie imprese non spiccano per incremento della produzione (+1,2%) in linea con il dato medio, ma oltre a cogliere la nuova spinta della domanda interna (+3,1%) continuano ad essere competitive anche sui mercati esteri (+3,3%). Il tasso di utilizzo degli impianti è il più intenso delle tre classi dimensionali (77,5%) e il fatturato cresce dell’1,5%. Infine, le piccole imprese riescono ad incrementare i livelli produttivi dello 0,9% grazie ad incrementi sia degli ordini interni (+1,1%) che esteri (+1,6%). Il tasso di utilizzo degli impianti è sensibilmente inferiore rispetto alle imprese di maggiori dimensioni (72,3%) e il fatturato cresce significativamente (+1,7%). Le scorte dei prodotti finiti sono giudicate scarse solo dalle piccole imprese, mentre per le grandi e le medie imprese non sembra esserci possibilità di beneficiare di un effetto scorte nel prossimo trimestre. 6
Allegato Industria Tabella 5: Variazioni tendenziali(1) per settore di attività Quarto trimestre 2016 Tasso Giornate Saldo Quota del Utilizzo produz. scorte Produ- Fatturato Ordini Ordini fatturato degli Assicu- prodotti zione totale interni esteri estero sul impianti rata finiti totale (2) (3) (4) Totale 1,2 75,4 2,4 2,5 2,2 40,2 60,3 -2,0 Siderurgia -0,1 75,9 0,4 0,8 -0,4 41,7 53,9 3,6 Min. non metall. 2,5 69,1 -0,4 -1,8 -5,7 18,0 32,2 -2,1 Chimica 1,0 72,1 1,9 1,0 3,3 41,4 61,7 -2,3 Meccanica 2,8 76,8 4,4 4,2 1,9 44,7 73,0 -1,7 Mezzi trasp. 0,3 77,9 5,6 3,6 2,6 60,8 81,8 4,4 Alimentari 1,7 78,6 0,8 0,9 7,9 17,4 35,2 -15,1 Tessile -2,4 72,1 0,8 3,2 -1,6 28,5 34,4 -2,6 Pelli e calzature -11,4 69,5 -6,2 -1,6 -4,9 56,2 60,1 0,0 Abbigliamento 2,8 68,9 1,2 7,7 -0,4 49,5 66,2 2,0 Legno e mobilio 0,0 74,9 -2,1 1,7 0,3 40,9 53,8 1,4 Carta-stampa 0,2 77,4 0,8 2,3 3,9 15,5 39,9 -6,8 Gomma-plastica 0,3 73,8 0,7 -2,4 7,7 41,4 43,9 -1,6 Industrie varie -4,6 75,6 0,2 1,2 0,8 46,6 49,8 0,0 Fonte: Unioncamere Lombardia NOTA: a partire dal primo trimestre 2016 gli ordini sono calcolati a prezzi correnti. La revisione del metodo di calcolo impedisce un confronto diretto con i dati pubblicati nelle relazioni precedenti. (1) Salvo ove diversamente specificato (2) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (3) Numero giornate (4) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità Commento: La maggior parte dei settori oggetto di analisi registrano incrementi tendenziali della produzione, con solo tre settori con segno negativo significativo. Tra i settori in crescita spiccano la meccanica (+2,8%), l’abbigliamento (+2,8%), i minerali non metalliferi (+2,5%), gli alimentari (+1,7%) e la chimica (+1,0%). Positivi, ma con variazioni prossime allo zero, i settori dei mezzi di trasporto (+0,3%), della gomma- plastica (+0,3%) e della carta-stampa (+0,2%). In forte contrazione si trovano le pelli-calzature (-11,4%), le industrie varie (-4,6%) e il tessile (-2,4%). La siderurgia e il legno-mobilio hanno variazioni quasi nulle. In quest’ultimo trimestre il mercato interno mostra segnali di ripresa, con ordini in crescita sensibile per l’abbigliamento (+7,7%), la meccanica (+4,2%), i mezzi di trasporto (+3,6%), il tessile (+3,2%) e la carta stampa (+2,3%). In contrazione la gomma-plastica (-2,4%), i minerali non metalliferi (-1,8%) e le pelli-calzature (-1,6%). 7
Allegato Industria Grafico 1 – Variazione media produzione industriale per settore Commento: Il risultato complessivo del 2016 fornisce un dato di confronto tra i vari settori su un arco temporale più ampio. I settori delle pelli-calzature e delle industrie varie sono risultati in contrazione in tutti i trimestri del 2016, e sembrano aver sofferto più degli altri il rallentamento del commercio internazionale, vista la loro esposizione ai mercati esteri (56,2%). I settori del tessile e dell’alimentare, meno esposti sui mercati esteri, riescono a cogliere in parte la ripresa degli ordini interni chiudendo l’anno con variazioni minime. L’abbigliamento risale dai minimi del 2015 sfruttando appieno la ripresa della domanda interna di fine anno. All’estremo positivo si segnalano la siderurgia (+2,7%) e la meccanica (+2,0%). Se per la prima il risultato medio annuo nasconde una svolta negativa a fine anno, per la meccanica il segno positivo ha caratterizzato tutti i quattro trimestre del 2016. 8
Allegato Industria Tabella 6: Variazioni tendenziali(1) per destinazione economica dei beni Quarto trimestre 2016 Tasso Giornate Saldo Quota del Utilizzo produz. scorte Produ- Fatturato Ordini Ordini fatturato degli Assicu- prodotti zione totale interni esteri estero sul impianti rata finiti totale (2) (3) (4) Totale 1,2 75,4 2,4 2,5 2,2 40,2 60,3 -2,0 Beni di consumo 0,6 74,3 0,4 1,6 1,2 37,6 56,5 -3,8 Beni intermedi 0,5 74,0 1,3 1,5 1,5 35,1 47,4 -2,1 Beni di investimento 2,8 78,9 6,4 5,8 4,0 52,6 88,7 -0,3 Fonte: Unioncamere Lombardia NOTA: a partire dal primo trimestre 2016 gli ordini sono calcolati a prezzi correnti. La revisione del metodo di calcolo impedisce un confronto diretto con i dati pubblicati nelle relazioni precedenti. (1) Salvo ove diversamente specificato (2) Tasso di utilizzo degli impianti nel trimestre (3) Numero giornate (4) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità Commento: I migliori risultati si registrano per i beni di investimento, che hanno sofferto meno del rallentamento del commercio internazionale, con un incremento tendenziale della produzione del 2,8%, un tasso di utilizzo degli impianti che sfiora il 79%, fatturato in crescita del 6,4% e ordini in crescita sia dall’estero (+4,0%) che dall’interno (+5,8%). La tenuta del risultato degli ordini esteri acquista ancor più valore considerando l’alta quota del fatturato estero sul totale per questa tipologia di imprese (52,6%). I beni di consumo ed intermedi presentano un quadro meno brillante, ma ancora positivo. Gli impianti risultano utilizzati al 74% e la produzione resta positiva per entrambe le tipologie d’impresa. Gli ordini esteri rallentano la crescita poco sopra il punto percentuale, e la quota del fatturato estero sul totale si attesta oltre il 35%. Scompare anche la disparità relativa agli ordini interni che ora crescono intorno all’1,5% per entrambe le tipologie di impresa. Le scorte di magazzino sono giudicate più scarse dai beni di consumo (-3,8% il saldo) e beni intermedi (-2,1%), mentre sono solo leggermente scarse per i beni di investimento (-0,3%). 9
Allegato Industria Grafico 2: Andamento della produzione industriale Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e correzione per i giorni lavorativi e quindi alla possibile revisione dei dati già pubblicati. Commento: L’indice della produzione destagionalizzato sfiora nuovamente quota 100, base di riferimento dell’indice fissata per l’anno 2005. La variazione congiunturale destagionalizzata è positiva (+0,3%) e la variazione tendenziale accelera rispetto allo scorso trimestre (+1,2% contro il +0,4%). Questi ultimi risultati sono coerenti con il trend di fondo leggermente crescente che ha caratterizzato la produzione industriale lombarda dal 2013 ad oggi, con un lieve rallentamento nel secondo trimestre 2014. 10
Allegato Industria Grafico 3: Fatturato totale Nota: L'aggiunta di una nuova informazione porta ad una stima migliore del modello di destagionalizzazione e correzione per i giorni lavorativi e quindi alla possibile revisione dei dati già pubblicati. Commento: L’indice del fatturato conferma il trend positivo degli ultimi anni con un tasso di crescita congiunturale e tendenziali pressoché costanti. A differenza della produzione, il fatturato a prezzi correnti non solo ha superato il livello 100 già nel 2010, ma lo scorso anno ha superato anche il massimo pre-crisi. I motivi di questa differente dinamica si possono ricercare nei cicli delle scorte che, una volta accumulate possono essere vendute incrementando il fatturato senza incidere sulla produzione e nello spostamento su prodotti di gamma più alta, e quindi di maggior valore, in grado di far crescere il fatturato e non le quantità. 11
Allegato Industria Grafico 4: Quota del fatturato estero sul totale. Commento: La quota del fatturato estero sul totale mostra un assestamento della tendenza di fondo crescente che lo ha caratterizzato negli ultimi anni, mantenendosi sopra il 40%. Sono le grandi imprese (54,8% la quota del fatturato estero in questo trimestre) e le medie (45,8%) a sfruttare maggiormente i mercati esteri, mentre le piccole imprese si fermano a una quota del 25%. Tra i settori, quelli maggiormente esposti sull’estero sono i mezzi di trasporto (60,8%) e le pelli-calzature (56,2%) e i meno esposti sono la carta-stampa (15,5%), gli alimentari (17,4%) e il tessile (28,6%). I restanti settori presentano quote di fatturato estero sul totale più vicine alla media (comprese tra il 40% e il 50%). 12
Allegato Industria Grafico 5: Aspettative su domanda interna e estera ASPETTATIVE SULLA DOMANDA Saldi valutazioni di aumento e diminuzione Dati trimestrali 40 Domanda estera 20 saldo punti % 0 -20 Domanda interna -40 -60 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Unioncamere Lombardia Commento: Le aspettative degli imprenditori sulla domanda sono in miglioramento, con un incremento del saldo positivo per la domanda estera e il superamento della soglia del saldo nullo per la domanda interna. Relativamente alla domanda interna è del 64% la quota degli imprenditori che non si aspetta variazioni per il prossimo trimestre, in aumento rispetto ai trimestri precedenti. I settori che hanno aspettative migliori per la domanda interna sono la carta-stampa, la chimica, la siderurgia, i mezzi di trasporto, la gomma-plastica e la meccanica. Anche per il mercato estero rimane elevata la quota di imprenditori che non si attendono variazioni di rilievo della domanda (59%), ma tutti i settori presentano saldi positivi e particolarmente intensi per chimica, gomma-plastica, siderurgia, meccanica, mezzi di trasporto, alimentari, legno-mobilio e abbigliamento. 13
Allegato Industria Grafico 6: Aspettative su produzione e occupazione. ASPETTATIVE SU PRODUZIONE E OCCUPAZIONE Saldo aspettative di aumento e diminuzione Dati trimestrali 40 20 Produzione saldo punti % 0 -20 Occupazione -40 -60 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Unioncamere Lombardia Commento: Le aspettative degli imprenditori sulla produzione per il prossimo trimestre si mantengono stabili in area positiva, con una prevalenza degli ottimisti. E’ del 59% la quota di imprenditori che non prevede alcuna variazione dei livelli produttivi, in crescita rispetto ai trimestri precedenti. Considerando la dimensione d’impresa le aspettative appaiono omogenee con un ottimismo crescente all’aumentare della dimensione d’impresa. Considerando invece i settori, risultano più ottimisti la siderurgia, la gomma-plastica, la chimica, la carta-stampa, la meccanica e i mezzi di trasporto. Ancora negative le aspettative degli imprenditori relativamente ai livelli occupazionali, anche se torna ad avvicinarsi il punto di svolta. Rimane elevata la quota di chi non prevede alcuna variazione, stabilmente intorno all’80%. I settori con aspettative più positive in questo caso sono: la chimica, la siderurgia, la gomma- plastica, i mezzi di trasporto, la meccanica e la carta-stampa. 14
Allegato Industria Tabella 7: Investimenti % casi Hanno fatto Prevedono di ANNO investimenti fare investimenti (% casi) (% casi) 2007 57% 51% 2008 58% 43% 2009 51% 42% 2010 55% 47% 2011 54% 44% 2012 51% 39% 2013 49% 49% 2014 55% 53% 2015 59% 55% 2016 60% 57% Fonte: Unioncamere Lombardia Commento: La quota di imprese che dichiara di aver effettuato investimenti nel corso dell’ultimo anno sale al 60%, conto il 59% rilevato lo scorso anno, ed anche la quota di chi prevede di realizzare investimenti nel 2017 sale al 57%. La propensione all’investimento nel 2016 è stata direttamente proporzionale alla dimensione aziendale, con le piccole che hanno effettuato investimenti solo nel 46% dei casi, contro il 74% delle medie e l’86% delle grandi. Lo stesso vale per le prospettive per il 2017. Tra i settori sono la chimica (75%), la siderurgia e la gomma-plastica (70%) sono i settori con le quote più alte di imprese che dichiarano di aver investito nel 2016. Questo incremento nelle quote di imprese che hanno realizzato o prevedono di realizzare investimenti, si associa ad una contrazione dei valori investiti. Questo può significare che le imprese sono ormai costrette ad investire per obsolescenza degli impianti, ma tendono a spendere il minimo necessario. 15
Allegato Industria Grafico 7: Investimenti correnti Investimenti anno corrente % casi e quote % variazioni su anno precedente maggiore uguale minore hanno fatto investimenti (% casi) 100% 19% 24% 23% 24% 24% 27% 27% 26% 31% 33% 32% 41% 11% 9% 8% 10% 8% 8% 10% 11% 12% 10% 12% 9% 50% 67% 70% 69% 69% 65% 67% 63% 63% 57% 58% 55% 50% 0% 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: Unioncamere Lombardia Commento: Nel 2016 è sì cresciuta la percentuale di aziende che hanno fatto investimenti, ma si è ridotta la quota di imprese che fatto maggiori investimenti rispetto allo scorso anno (63%) a favore di chi li ha realizzati in egual quantità (11%) o li ha ridotti (26%). Conferma questo risultato anche la variazione degli investimenti in valore rispetto all’anno precedente che risulta in rallentamento. 16
Allegato Industria Grafico 8: Investimenti previsti Previsione investimenti per l'anno successivo % casi e quote variazioni su anno corrente maggiore uguale minore faranno investimenti (% casi) 100% 16% 15% 15% 15% 15% 14% 19% 17% 21% 22% 31% 17% 15% 17% 19% 17% 17% 19% 17% 18% 21% 20% 50% 69% 69% 68% 70% 65% 66% 64% 67% 62% 58% 49% 0% 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: Unioncamere Lombardia Commento: Le previsioni per il 2017 presentano lo stesso schema: aumenta la quota di imprese che prevedono di fare investimenti, ma diminuisce la quota che prevede di aumentarli rispetto a quanto realizzato nel 2016 (67%) in questo caso a favore solo di chi prevede di ridurli (17%) mentre rimane invariata la quota di imprese che non prevede variazioni. 17
Allegato Industria Tabella 8: Investimenti realizzati per tipologia Investimenti per tipologia ANNO (% investimenti in valore) (% casi) fab- mac- infor- fab- mac- infor- altro altro bricati chinari matica bricati chinari matica 2008 15,0 61,1 10,7 13,2 37,3 89,7 56,2 45,9 2009 13,3 60,8 10,3 15,7 35,1 86,9 54,0 45,5 2010 12,8 60,6 9,9 16,6 34,6 87,7 55,0 47,2 2011 12,9 56,7 11,4 19,0 33,2 84,4 52,9 47,7 2012 12,2 59,0 10,7 18,0 32,5 85,3 51,9 46,9 2013 10,0 61,1 10,0 18,9 35,9 88,5 59,7 59,3 2014 11,6 59,5 10,5 18,4 33,5 85,9 54,9 50,9 2015 12,7 60,1 9,8 17,4 37,0 88,8 58,3 55,7 2016 12,6 60,0 10,0 17,3 40,3 88,5 57,8 56,0 Fonte: Unioncamere Lombardia Nota: La somma delle % di casi non fa 100% in quanto un’impresa può aver fatto più tipologie di investimenti. Commento: La percentuale di fatturato destinata agli investimenti cresce leggermente arrivando al 6% (era il 5,5% lo scorso anno). Le quote in valore per tipologia di investimento si mantengono pressoché stabili: gli investimenti in macchinari assorbono la maggior parte delle risorse (60%), seguiti dagli investimenti non specificati (17,3%), quelli in fabbricati (12,6%) e quelli in informatica (10%). Considerando la frequenza dei casi per tipologia si segnala l’incremento di quest’ultimo anno degli investimenti in fabbricati che arrivano al 40%. 18
Allegato Industria Note metodologiche: L’indagine sulla congiuntura del settore manifatturiero di Unioncamere Lombardia si svolge ogni trimestre su due campioni: aziende industriali 1 e aziende artigiane. Per la selezione delle aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato proporzionale secondo: l’attività economica in base alla codifica ATECO 2007, la dimensione d’impresa e la provincia di appartenenza. Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o settore. Per garantire il raggiungimento della numerosità campionaria fissata è stata estratta casualmente anche una lista di soggetti sostituti. Questo metodo garantisce ogni trimestre la raccolta di 1.500 interviste valide, cioè al netto delle mancate risposte, per l’indagine sulle imprese industriali e 1.100 per l’indagine sulle imprese artigiane. Le interviste vengono svolte utilizzando la tecnica CATI e CAWI2 che permettono di rilevare, in tempi alquanto contenuti, più di 20 variabili quantitative e una decina di variabili qualitative. Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell’occupazione. La struttura dei pesi viene periodicamente aggiornata, così da recepire tempestivamente significative modificazioni nella struttura dell’universo. Le informazioni ottenute dall’indagine sono disaggregabili per: dimensione d’azienda, in tre classi3; secondo l’attività economica, in 13 settori 4; secondo la destinazione economica dei beni, in tre classi5; secondo il territorio, nelle 12 province lombarde (compresa la nuova provincia di Monza-Brianza). Dalle serie storiche dei dati raccolti, si ricavano numeri indici a base fissa che rappresentano un dato sintetico e quantitativo di facile interpretazione. Le serie storiche sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS6, che è correntemente impiegata dai principali istituti di ricerca nazionali e internazionali (EUROSTAT, ISTAT, ISAE, ecc.). Gli interventi effettuati sulle serie sono: correzione automatica degli outliers (Additive Outliers; Level Shift e Transitory Change) eliminazione della componente stagionale. E’ da notare che la procedura TRAMO-SEATS opera ogni trimestre su tutta la serie storica e non solo sull’ultimo dato inserito, con un incremento progressivo della precisione nella stima dei dati passati. Quindi, ad ogni aggiornamento possono verificarsi piccole correzioni dei dati dei trimestri precedenti in base alle nuove informazioni acquisite. Per quantificare i risultati delle variabili qualitative oggetto d’indagine7 si utilizza la tecnica del saldo, tutt’oggi molto diffusa e ritenuta la più efficiente. 1 Il campione industria comprende aziende con più di 10 addetti, mentre il campione artigiano comprende imprese con più di 3 addetti. 2 C.A.T.I.: Computer Assisted Telephone Interview. C.A.W.I.: Computer Assisted Web Interview. 3 Da 10 a 49 addetti, da 50 a 199 e oltre i 200. 4 Siderurgia, Minerali non metalliferi, Chimica, Meccanica, Mezzi di trasporto, Alimentare, Tessile, Pelli calzature, Abbigliamento, Legno mobilio, Carta editoria, Gomma plastica e Varie. 5 Beni di consumo finali, beni di investimento e beni di consumo intermedi. 6 TRAMO-SEATS è un metodo model-based in cui l’estrazione delle componenti viene effettuata utilizzando un filtro ottimo ricavato dal modello ARIMA che meglio si adatta alla serie di dati. 7 I dati qualitativi riguardano le aspettative degli imprenditori, il livello delle scorte e la capacità produttiva utilizzata. 19
Allegato Industria GLOSSARIO Beni di consumo Beni impiegati per soddisfare direttamente i bisogni umani. Si possono dividere in: durevoli (produzione di apparecchi per uso domestico, radio e televisori, strumenti ottici e fotografici, orologi, motocicli e biciclette, altri mezzi di trasporto, mobili, gioielli e oreficeria e strumenti musicali); non durevoli (prodotti alimentari, tabacco, articoli in tessuto, altre industrie tessili, vestiario, pelli e calzature, editoria, stampa e supporti registrati, prodotti farmaceutici, detergenti, articoli sportivi, giochi e giocattoli). Beni intermedi Beni incorporati nella produzione di altri beni. Beni di investimento Beni utilizzati per la produzione di altri beni (macchine, mezzi di trasporto ecc.), destinati ad essere utilizzati per un periodo superiore ad un anno. Giorni di produzione Numero di giorni di produzione necessari ad evadere gli ordini totali assicurata presenti in portafoglio alla fine del trimestre in esame. Giorni di produzione Numero di giorni di produzione necessari ad evadere gli ordini in equivalente portafoglio raccolti nel trimestre in esame. Variazione tendenziale Variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Variazione Variazione rispetto al trimestre precedente. congiunturale 20
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